Articles de revues sur le sujet « Risposta al servizio »

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Marazzini, Claudio. « Incignare ». XVII, 2021/2 (aprile-giugno), no 2 (23 avril 2021) : 18–20. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2021.7519.

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Résumé :
Questa di oggi è la millesima risposta che il Servizio di Consulenza Linguistica pubblica sul sito dell’Accademia. Per festeggiare l’avvenimento ci siamo rivolti al presidente Marazzini perché in questa occasione fosse proprio lui a rispondere a uno dei tanti quesiti che ci sono arrivati (e che ci continuano ad arrivare). Il Presidente ha accolto il nostro invito e ha risposto a una serie di domande sul verbo incignare, diffuso in Toscana nel senso di ‘indossare per la prima volta’, la cui storia offre vari motivi di riflessione sul piano sia lessicologico sia lessicografico.
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Ruggeri, Mirella, Rosa Dall'Agnola et Giulia Bisoffi. « La misurazione delle aspettative e della soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari nei confronti dei servizi psichiatrici territoriali : la validazione della VECS e della VSSS. 2. Sensibilità e validità di contenuto ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 3 (décembre 1993) : 191–98. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007016.

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Résumé :
RiassuntoScopo - Studiare la sensibilità e la validità di contenuto di due strumenti recentemente sviluppati dal nostro gruppo per la misurazione multidimensionale delle aspettative e della soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari nei confronti dei servizi psichiatrici territoriali: la Verona Expectations for Care Scale (VECS) e la Verona Service Satisfaction Scale (VSSS). Strumenti - La VECS e la VSSS sono costituite da alcune domande a risposta libera e da un questionario di 82 items che indaga in maniera multidimensionale l'interazione degli utenti con i servizi psichiatrici. Setting - Il servizio psichiatrico di Verona-Sud. Soggetti - Sono stati selezionati per la somministrazione della VECS e della VSSS: a) tutti i pazienti che, secondo i dati del Registro Psichiatrico dei Casi, risultavano vivere con i familiari nell'area di Verona-Sud ed aver avuto almeno 18 contatti con il servizio nei tre anni precedenti l'intervista; b) il familiare che, in tale periodo, si è maggiormente occupato di ciascun paziente. Risultati - È stata dimostrata una maggiore sensibilita del questionario VECS e VSSS nell'individuare le aspettative e l'insoddisfazione degli utenti rispetto ad un'intervista libera ed una maggiore sensibilità di una misurazione multidimensionale e riguardante contenuti setting-specifici rispetto ad una monodimensionale sulla soddisfazione globale. Lo studio delle distribuzioni di frequenza e l'analisi della varianza hanno dimostrato che la VECS e la VSSS possiedono buona sensibilità nei misurare variability sia fra i soggetti che fra le dimensioni che costituiscono il questionario. L'analisi combinata delle risposte libere e delle risposte strutturate ha dimostrato che la VECS la VSSS possiedono una buona validità di contenuto, secondo le opinioni dei pazienti e dei loro familiari; la struttura multidimensionale del questionario è stata determinante nei garantire la validita della misurazione. Conclusion - I dati presentati in questo e nell'articolo precedente dimostrano che è possibile misurare parametri soggettivi dell'interazione degli utenti con i servizi psichiatrici, quali le aspettative e la soddisfazione, in manie- ra accettabile, riproducibile, sensibile, valida e che la VECS e la VSSS possiedono buone proprieta psicometriche.
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Persiani, Niccolò, Martina Giusti, Maria Jose Caldes et Afef Hagi. « Il contributo del management alla definizione della strategia di decentramento del Servizio Sanitario : il caso del Servizio Sanitario Tunisino ». MECOSAN, no 122 (décembre 2022) : 85–103. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14619.

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Résumé :
Il decentramento in ambito sanitario è da tempo considerato uno dei principali strumenti per far progredire i sistemi sanitari e per rispondere alle esigenze di equità di accesso alle cure.La dottrina ha identificato in questo trasferimento del potere decisionale "da pochi a molti" il presupposto della valorizzazione del ruolo del management, in questo caso, massimamente responsabilizzato nella risposta agli utenti.Per tale ragione nella definizione di una strategia di decentramento appare centrale il coinvolgimento proprio del management allo scopo di definire preventivamente il suo possibile contributo.Obiettivo del presente lavoro è, pertanto, l'analisi del contributo del management nella definizione di una strategia di decentramento del SSN.L'articolo approfondisce il caso della Repubblica di Tunisia come esempio significativo di Paese a medio-basso reddito.
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Mariani, Paolo, Mauro Mussini et Biancamaria Zavanella. « Servizi pubblici per l'impiego e imprese : un'analisi della relazione tra preselezione e job matching ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2011) : 106–32. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001004.

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Résumé :
In Italia la regolamentazione del mercato del lavoro ammette che nel settore dei servizi per l'impiego operino intermediari sia pubblici sia privati. I servizi pubblici per l'impiego (SPI) esercitano la funzione di incontro domanda-offerta di lavoro secondo logiche differenti dagli operatori privati, specialmente nei confronti delle imprese. Il presente lavoro indaga gli effetti della promozione dei servizi pubblici per l'impiego, rivolta alle imprese, rispetto alle aspettative dei datori di lavoro nei confronti di un efficace servizio di mediazione domanda-offerta di lavoro. Si impiega un modello di regressione logistica binaria per esaminare la relazione tra la tempestivitŕ del servizio di preselezione, erogato nell'ambito delle attivitŕ promozionali, e l'esito del processo di. L'evidenza empirica suggerisce che, al crescere del lasso temporale necessario per l'erogazione del servizio, diminuiscono leche il processo disi concluda con successo. In secondo luogo, si stimano gli effetti che le modalitŕ di risposta degli SPI alle esigenze occupazionali delle imprese presentano sulla probabilitŕ che il processo ditermini favorevolmente. In proposito emerge che la numerositŕ di profili disponibili, in linea con quelli richiesti dal datore di lavoro, non sembra incidere sull'esito del processo di. La tematica dell'analisi degli effetti di servizi pubblici per l'impiego, erogati a livello locale, riscuote interesse crescente per via del progressivo decentramento amministrativo che attribuisce ai governi locali competenze in materia di politiche attive per il lavoro. Questo contributo discute le opportunitŕ legate all'erogazione di servizi per l'impiego avanzati alle imprese da parte degli operatori pubblici e degli effetti sul processo diche possono derivare da un'attivitŕ dei servizi pubblici per l'impiego condotta secondo criteri improntati al soddisfacimento dei requisiti generalmente attesi da parte di un'impresa nei confronti dell'operato di un generico intermediario privato.
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Jenkins, Rachel. « Linking epidemiology and disability measurement with mental health service policy and planning ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 2 (août 1998) : 120–26. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007259.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo — Questo articolo discute in quale misura l'epidemiologia e la misurazione della disabilità puó dare un contributo alia salute mentale, alia politica dei servizi e alia pianificazione. Metodo — La rassegna esamina le informazioni necessarie per una politica e una pianificazione locale e internazionale in diversi setting. Risultati — L'epidemiologia e la misurazione della disabilità sono essenziali per sostenere una politica di pianificazione che dia risposta ai bisogni locali, contemporaneamente ad informazioni sugli input e sulle variabili di processo e di esito. Conclusioni — L'epidemiologia e la misurazione della disabilità dovrebbero essere parte integrante della politica sanitaria e della pianificazione atte a sostenere lo sviluppo del servizio, i suoi processi e la misurazione degli esiti, non solo per i servizi specialistici di salute mentale, ma anche per l'attività nella medicina di base, nelle scuole e nei posti di lavoro.
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Ruggeri, Mirella, Rosa Dall'Agnola et Giulia Bisoffi. « La misurazione delle aspettative e della soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari nei confronti dei servizi psichiatrici territoriali : la validazione della VECS e della VSSS. 1. Accettabilità e riproducibilità ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 3 (décembre 1993) : 183–90. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007004.

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Résumé :
RiassuntoScopo - Studiare l'accettabilità e la riproducibilita (test-retest reliability) di due strumenti recentemente sviluppati dal nostro gruppo per misurare le aspettative e la soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari nei confronti dei servizi psichiatrici territoriali: la Verona Expectations for Care Scale (VECS) e la Verona Service Satisfaction Scale (VSSS). Strumenti - La VECS e la VSSS sono costituite da alcune domande a risposta libera e da un questionario di 82 items che indaga in maniera multidimensionale l'interazione degli utenti con i servizi psichiatrici. Setting - Il servizio psichiatrico di Verona-Sud. Soggetti - Sono stati selezionati per la somministrazione della VECS e della VSSS: a) tutti i pazienti che, secondo i dati del Registro Psichiatrico dei Casi, risultavano vivere con i familiari nell'area di Verona-Sud ed aver avuto almeno 18 contatti con il servizio nei tre anni precedenti l'intervista; b) il familiare che, in tale periodo, si è maggiormente occupato di ciascun paziente. Risultati - L'accettabilità della VECS e della VSSS ai soggetti è stata buona: la maggior parte degli items si è dimostrata facilmente comprensibile e la maggioranza dei soggetti si è mostrata accurata nei fornire le valutazioni. Nei retest effettuato dopo 1-2 settimane su di un campione di soggetti, la riproducibilita delle opinioni espresse dai pazienti e dai loro familiari (percentuale di accordo item per item e Kappa pesato di Cohen per ciascuna dimensione) è stata buona, sia per quanto riguarda la VECS che la VSSS. Conclusioni - I dati presentati in questo articolo dimostrano che è possibile misurare parametri soggettivi dell'interazione degli utenti con i servizi psichiatrici, quali le aspettative e la soddisfazione, in maniera accettabile e riproducibile e che la VECS e la VSSS possiedono adeguate proprieta psicometriche nei parametri studiati.
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Stefani, Maria, Grazia Maria Cerbo, Sandra Mallone et Domenico Di Lallo. « Description of psychiatric outpatient services in the Lazio region in the years 1989-1992 ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 1 (avril 1996) : 38–45. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003924.

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RIASSUNTOScopo - Scopo dello studio è quello di descrivere nel tempo l'attività delle strutture ambulatoriali psichiatriche del Lazio. Disegno - Studio descrittivo. Setting - Sono stati analizzati 21 Dipartimenti di Salute Mentale del Lazio nel periodo 1989-92. La fonte dei dati è rappresentata da una scheda riassuntiva mensile dell'attivita dell'ambulatorio. Principali misure utilizzate - Distribuzione di frequenze e tassi di prevalenza ed incidenza. Risultati - La prevalenza e l'incidenza dell'utenza in trattamento aumentano nel periodo considerate Il tasso di prevalenza annuale (per 100.000 residenti) era pari a 900 nel 1989 e 1020 nel 1992, con un incremento del 13% . Il tasso di incidenza annuale è aumentato da 517 nel 1989 a 564 nel 1992, quello di prevalenza di punto da 410 nel 1989 a 540 nel 1992. Il tipo di risposta più frequente data dal servizio è quella di accoglimento e colloquio che rappresenta negli ultimi tre anni circa il 55% del totale delle risposte. Sul totale degli utenti in carico nell'anno, circa il 25% concludono il trattamento; di questi circa il 75% interrompe il trattamento per abbandono. Nel 1992, il 28% dei soggetti conclude il trattamento con diagnosi di psicosi, il 69 % con quella di nevrosi ed il 3% con diagnosi di ritardo mentale (oligofrenia); rimane ancora elevata la quota di trattamenti conclusi con diagnosi sconosciuta. Conclusioni - L'aumento osservato dei tassi di incidenza e prevalenza puo essere determinato da numerosi fattori come l'aumento della domanda espressa, la maggiore efficienza dei servizi, e la migliore sensibilita di notifica del Sistema Informativo. Il fenomeno dei trattamenti interrotti necessita di essere ulteriormente approfondito valutando l'interazione esistente tra modalita terapeutiche e caratteristiche individuali dell'utenza.
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Kiwior, Wiesław. « Wymogi stawiane formacji w instytutach życia konsekrowanego przez nową ewangelizację ». Prawo Kanoniczne 38, no 1-2 (15 juin 1995) : 13–26. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1995.38.1-2.02.

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Résumé :
Una nuova gerarchia dei valori che si sta formando nella società moderna richiede una nuova evangelizzazione. Tale impegno intrapreso da tutta la Chiesa aspetta una risposta qualificata da parte degli istituti di vita consacrata. La qualità della loro testimonianza e del loro servizio apostolico dipende perô dalla consapevolezza e dalla realizzazione della propria identità personale, comunitaria e istituzionale. Di qui la necessità di una adeguata formazione che sappia rispondere alle aspettative della nuova evangelizzazione. Tra i compiti formativi richiesti dalla nuova evangelizzazione vengono sottolineati: una applicazione fedele delle direttive della Chiesa nel campo della formazione religiosa, un approfondimento continuo della vita teologale, formatori ben preparati, una presentazione chiara e piena degli ideali vocazionali, lo sviluppo della capacità di internalizzare i valori vocazionali, una adeguata formazione permanente.
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Bezzi, Roberto, Carla Farinazzo et Paolo Miragoli. « Capitolo 1 : Il Progetto di ricerca : motivazioni e generalità metodologiche ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (décembre 2002) : 4–7. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000186.

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Résumé :
La ricerca “Pattern di trattamento e costi nei Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Lombardia”, che per brevità chiameremo HoNOS 2, rientra nei “Programmi Speciali” ex Art. 12 DL 502/92.La ricerca intende contribuire al dibattito su possibili modalità di finanziamento della psichiatria alternative al sistema tariffario per prestazione. Essa approfondisce, in un settore specifico, un problema che riguarda l'intero sistema sanitario e che sembra non avere ancora trovato una risposta definitiva soddisfacente.Nello scorso decennio il Servizio Sanitario Nazionale è passato, attraverso due fasi di generale riordino, governate a livello nazionale dai Decreti Legislativi 502/92 e 229/99, e ha conosciuto varie leggi regionali di riordino. Siamo solo all'inizio del nuovo decennio e già si preannunciano ulteriori modifiche sulla spinta dell'evoluzione federalista dello Stato.
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Colozzi, Ivo. « Quale rete sviluppare per superare la crisi del welfare sanitario : la probabile risposta di Achille Ardigň ». SALUTE E SOCIETÀ, no 2 (septembre 2009) : 74–84. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-su2004.

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Résumé :
- Ardigo's interest for the topic of the opportunities offered by the development of information communication technologies in the field of health services is referred to the question of the overcoming of the crisis of "transation" between welfare system and life's worlds. Moruzzi, who has developed Ardigo's approach on this topic, writes that Internet may be the link between micro and macro if it will be able to differentiate itself by the national health service and to create, thanks to the development of new technologies, a new cooperation between public and private (profit and non profit) actors at the service of the sick person (subsidiarity). In the Introduction to Moruzzi's book, instead, Ardigň says that the development of the social networks of care is more important than the development of new technologies.Keywords: development, welfare system, health service, technologies, social networks, Ardigň.Parole chiave: sviluppo, sistema di welfare, servizio sanitario, tecnologie, reti sociali, Ardigň.
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Madonna, Raffaella, Marco Valenti, Giovanna Borrelli, Renato Cerbo, Manlio De Lellis, Giorgia Sprovera, Marisa Massaro et al. « Epidemiological monitoring of psychological, neurological and sensorial handicaps in the 0-24 years population of the Abruzzo region (Italy). Preliminary results ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 3 (décembre 1998) : 188–96. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007387.

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RIASSUNTOScopo - Descrivere Pimplementazione epidemiologica nella Regione Abruzzo di un servizio di prevenzione degli handicap psiconeurosensoriali dell'eta evolutiva; presentare i dati di prevalenza delle patologie osservate e i modelli di regressione esplicativi deU'occorrenza, discutere i dati di accesso ai servizi in termini di risposta alle necessità sociosanitarie. Setting e disegno - Sono stati utilizzati i dati forniti da un sistema informativo regionale, costituito da fonti informative primarie operanti presso le aziende USL (Servizio di Medicina scolastica, Medicina di base, Pediatria di base, Consultori familiari, Servizio di Riabilitazione) e da strutture specializzate di individuazione diagnostica (Équipe Multidisciplinari, Divisione Clinicizzata di Neuropsichiatna Infantile, Servizi Territoriali di NPI). Il modello di gestione dei dati è il registro epidemiologico di popolazione. La popolazione target e la popolazione abruzzese di eta inferiore ai 25 anni. Principali misure utilizzate - Vengono utilizzate in questo studio misure epidemiologiche di prevalenza, standardizzate per età, assumendo come standard la popolazione regionale (0-24 anni). La definizione delle patologie è stata effettuata sulla base delle nosografie standard 1CD-9 e ICD-10; la definizione di handicap sulla base della classificazione OMS (1981). Sono state esaminate le associazioni tra le variabili esplicative di tipo sociodemografico e anamnestico e le diverse tipologie di esito clinico attraverso modelli di regressione logistica. Risultati - Le stime di prevalenza per le principali patologie neuropsichiatriche infantili e per le patologie organiche e/o congenite generatrici di handicap nella popolazione dell'Abruzzo sono paragonabili a quelli riscontrati in letteratura in setting analoghi, ad eccezione dei disturbi ipercinetici che sembrerebbero indicare per I'Abruzzo un'alta occorrenza in entrambi i sessi. La riabilitazione risulta essere la necessita sanitaria maggiormente richiesta per tutti gli assi diagnostici; neH'ambito delle necessita sociali risulta relativamente poco rilevante il ricorso all'assistenza scolastica e, soprattutto, domiciliare. L'analisi di regressione logistica indica lo stato socioeconomico e la presenza di handicap in famiglia come fattori associati, rispettivamente, in modo negativo all'occorrenza di disturbi ipercinetici, e in modo positivo alFoccorrenza di ritardo mentale. Inoltre, lo stato di convivenza in famiglia naturale e associato negativamente aU'occorrenza di disturbi evolutivi. Conclusioni - Lo studio riporta i risultati preliminari dell'attivita di un registro specializzato per l'handicap psiconeurosensoriale in eta evolutiva. Tra le prime indicazioni operative emerge con chiarezza l'utilita della standardizzazione delle procedure diagnosu'che, della definizione di linee guida gestionali comuni nelle diverse aree territoriali, e, comunque, l'importanza della conoscenza epidemiologica del fenomeno handicap per una corretta impostazione di strategie di prevenzione e programmazione.
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Chiappelli, Marco, et Sabina Berardi. « Pattern of intervention and patients' satisfaction with Community Mental Health Service in Bologna ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no 4 (décembre 2000) : 272–81. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000840x.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Verificare se il grado di soddisfazione per i servizi offerti dal CSM sia collegato ad alcune caratteristiche (sociodemografiche, cliniche, assistenziali) dell'utenza, concentrando l'attenzione sulle situazioni più “critiche”, al fine di acquisire elementi per i progetti di miglioramento. Disegno – Studio trasversale con rilevazione delle prestazioni fruite e somministrazione di uno strumento di valutazione ai pazienti con almeno un accesso ogni due mesi nel corso del 1998 e in carico al Centro di Salute Mentale. Setting – Il Centro di Salute Mentale (CSM) del Distretto Saragozza-Porto dell'Azienda USL Città di Bologna. Principali misure utilizzate – Dati del sistema informativo relativi alle caratteristiche sociodemografiche, cliniche, assistenziali di ciascun soggetto e Verona Service Satisfaction Scale (VSSS— 32). Risultati – I risultati relativi a 145 soggetti (24% della popolazione) hanno mostrato come su tre dimensioni principali (soddisfazione globale, professionalità, informazione) e quattro sottodimensioni (colloqui, aiuto economico, aiuto domiciliare, farmacoterapie) oltre il 70% degli intervistati si è dichiarata soddisfatta, giudicando sostanzialmente sufficiente il servizio. L'analisi dei punteggi meno elevati, attraverso il confronto con le variabili sociodemografiche, cliniche ed assistenziali, ha evidenziato quattro aree nelle quali, in modo differenziato, vi sono aspetti suscettibili di miglioramento della qualità del servizio: 1) accessibilità dei servizi: gli assistiti meno soddisfatti lamentano costi assistenziali troppo elevati (spese per i farmaci) e mal tollerano la frequentazione ambulatoriale con persone più gravemente disturbate; 2) coinvolgimento dei familiari: il problema è diffusamente avvertito e la critica sembra vertere sulla scarsa incisività degli interventi presso i familiari; 3) colloqui individuali: l'insoddisfazione sembra derivare dalla scarsa incisività dei trattamenti o dalla “dipendenza” dal CSM che un pattern assistenziale complesso può indurre; 4) contributi economici: gli “insoddisfatti” sono prevalentemente assistiti ai quali il CSM eroga aiuti economici diretti, spesso nell'ambito di programmi che comportano un intenso lavoro di collegamento con altre agenzie sociali e sanitarie. Conclusioni – Il grado di soddisfazione si differenzia significativamente in relazione ad alcune caratteristiche sociodemografiche e cliniche degli assistiti e in funzione a tipo e quantità di assistenza prestata, sebbene emergano aspetti apparentemente incoerenti (ad una maggior assistenza pare corrispondere un diminuzione della soddisfazione) che devono forse far ripensare al tipo di risposta assistenziale fornita a certe categorie di assistiti.
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Melli, Greta, Anna Lascari et Michela Adele Pozzi. « La Psicologia Analitica ai tempi del Covid-19. Un dialogo a tre ». STUDI JUNGHIANI, no 53 (juillet 2021) : 93–109. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2021oa9684.

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Lo scritto nasce da una serie di videochiamate tra amiche, colleghe, analiste. Le Autrici hanno sentito l'esigenza di lasciare traccia dei sentimenti che in questo momento di emergenza da Covid-19 abitano le stanze d'analisi. Attraverso lo scambio e il dialogo si intrecciano emozioni di paura, tristezza, ansia, incredulità, confusione che pongono analista e paziente in una condizione condivisa e intima, quasi a voler colmare la distanza fisica che è invece imposta. Quali le responsabilità degli analisti? Fare da contenitore alle angosce dilaganti e senza nome del momento; permettere ai pazienti di esplorare il proprio mondo interno in un contesto sicuro, accogliente e nuovo quale quello della terapia online. Muovendosi tra i tre diversi punti di vista e i modelli teorici di riferimento, nell'articolo vengono posti alcuni interrogativi rispetto alle terapie online in risposta all'emergenza sanitaria corrente e a come questo periodo potrebbe diventare un motore di riflessione e di cambiamento; infine, apre a una riflessione più ampia rispetto a come la Psicologia Analitica si possa porre al servizio della comunità.
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Colombo, Paola, Noemi Buo et Massimo Molteni. « WIN4ASD. Una piattaforma web per lo screening precoce del disturbo dello spettro autistico nelle cure primarie ». QUADERNI ACP 28, no 1 (2021) : 17–20. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2021.17-20.

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Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è caratterizzato da difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale e da comportamenti ripetitivi e ristretti. Sebbene le caratteristiche comportamentali dell’ASD sembrano emergere entro i primi 2 anni di vita, l’età media per ricevere una diagnosi clinica spesso supera i 4 anni. Questo studio presenta uno strumento web (WIN4ASD, Web Italian Network for Autism Spectrum Disorder) destinato ai pediatri di famiglia per lo screening dell’autismo durante i bilanci di salute dei 18 e 24 mesi e per l’interconnessione in fast-track tra cure primarie e servizio specialistico (NPIA). I risultati di questo studio hanno dimostrato che la piattaforma web-based implementata sembra essere un modo efficace, efficiente e sostenibile per integrare i servizi di screening nell’assistenza primaria, e oggi può rappresentare una concreta risposta innovativa anche in relazione all’emergenza sanitaria. Autism Spectrum Disorder (ASD) is a heterogeneous condition characterized by deficits in social communication and repetitive pattern of behavior. Although core behavioral features of ASD appear to emerge within the first 2 years of life, a clinical diagnosis is received on average at 4 years old. The current study examined the implementation of the Web based CHAT screening tool (WIN4ASD, Web Italian Network for Autism Spectrum Disorder) for pediatricians in a systematic autism screening process for all toddlers at 18 and 24 month well-child pediatric visits, as a system to better connect primary care with specialist services (NPIA) in fast-track procedure. The findings of this study showed that the implemented web-based platform appears to be an efficient and feasible way to integrating screening services into primary care efficiently and at low cost, representing at the present time a practical and innovative response to the health emergency.
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Garotti, Pier Luigi, Lavinia La Torre, Dorella Scarponi et Andrea Pession. « Operatore e utente nel contesto sanitario. Quali competenze per una relazione efficace ? » PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (septembre 2010) : 89–102. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001005.

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La maggior parte dei contributi che riguardano la relazione tra operatore sanitario e paziente ha reso evidente la necessitŕ di approfondire un aspetto importante della formazione dell'operatore, quello che riguarda l'acquisizione di abilitŕ a prestare attenzione alla "risonanza emotiva" suscitata dalla relazione con l'altro. A questo proposito č in corso una ricerca presso il reparto di Oncologia pediatrica dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna che ha tra gli obiettivi quello di verificare il grado di coerenza, nel colloquio clinico tra medico e genitore del giovane paziente, della risposta emozionale non verbale del medico, con i segnali espressivo-emozionali prodotti dal genitore. I risultati confermano che la maggior parte dei segnali non verbali e delle espressioni prodotte dal medico hanno, soprattutto, funzione comunicativo- relazionale e non esprimono emozioni in sintonia con quelle espresse dal genitore. Tale aspetto si puň considerare indicativo di una relazione tra medico e interlocutore non sempre efficace. Riconoscere le emozioni permette di comprenderne il significato e di trarne informazioni su cosa accade all'altro e a se stessi; č un percorso personale di auto-conoscenza e di accrescimento delle proprie capacitŕ relazionali che rende possibile all'operatore di adattare le proprie competenze ai bisogni dell'altro. Lo sviluppo e l'acquisizione di specifiche e adeguate skills comunicative e relazionali possono diventare obiettivo primario di un'organizzazione sanitaria che ha come scopo l'alta qualitŕ del servizio.
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Izbicki, Thomas M. « All’indomani del grande Scisma d’Occidente. Jean Le Fèvre canonista al servizio dei Valois e il trattato De planctu bonorum in risposta a Giovanni da Legnano by Alessandro Fabbri ». Catholic Historical Review 100, no 3 (2014) : 599–600. http://dx.doi.org/10.1353/cat.2014.0174.

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Martini, Paolo, et Franco Domenici. « Assistenza psichiatrica e monitoraggio dei servizi. Il Registro dei casi di Arezzo 1987–1990 ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no 1 (avril 1992) : 29–43. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006527.

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RiassuntoSono descritte, con la stessa metodologia impiegata in altre 4 aree italiane, sedi di registri psichiatrici dei casi (RPC), le caratteristiche della catchment-area, del RPC, della struttura e dei principi del Servizio di Salute Mentale di Arezzo. II monitoraggio della domanda su 4 anni evidenzia che i tassi di prevalenza annua (1537/100000 15 + ) e un giorno (714/100000 15 + ), specie per le psicosi funzionali, hanno valori vicini ai RCP europei. Con la incidenza (256/100000 15 + ), i tassi indicano un coverage e una presa in carico dei principali bisogni psicopatologici di popolazione di area. II monitoraggio dei servizi offerti evidenzia la chiusura dell'OP nel 1989 con dimissione dei lungodegenti e 1'espansione considerevole delle attivita e degli utenti in molteplici strutture e servizi a differente gradiente assistenziale, residenziali (66/100000 15 + ospitati nel 1990), diurni (205/100000 15 + utenti nel 1990), di inserimento lavorativo, domiciliari, ambulatoriali e ospedalieri, che ruotano intorno a un Centro con équipe in mobilita e aperto 24h/24 e 7 gg./7. II rapporto tra prevalenza annua non ospedaliera e ospedaliera e nel 1990 di 20:1; l'intervento precoce e alternativo consente un tasso medio di ammissioni ospedaliere di 86/100000 15 + con SPDC ma senza reparto e senza nuovi lungodegenti. II tasso di lungoassistiti (541/100000 15 + ) e il pattern di utilizzo dei servizi indicano una risposta continuativa, flessibile e integrata ad utenti per il 90% viventi nel proprio ambiente. II costo del Servizio e pari alia spesa storica dell'OP, rapportato alia popolazione e all'indice di costo ISTAT.Parole chiaveservizi psichiatrici territoriali, registri psichiatrici dei casi, utilizzazione dei servizi.SummaryThe principles, structure, Psychiatric Case Register (PCR) and catchment-area of the Community Mental Health Service (CMHS) of Arezzo are described, using the same methodology employed in 4 other Italian PCRs. The monitoring of the demand over 4 years shows that the mean year prevalence (1537/100000 15 +) and day prevalence (714/100000 15 +) rates, especially for functional psychoses, are statistically close to European PCRs. Together with incidence (256/100000 15 +), those rates indicate full coverage and response to the principal psychopathological needs of the population of the area. The monitoring of the service shows: the closure of the psychiatric hospital in 1989 with the discharging of long-stay patients; the considerable expansion of activities and the number of users in multiple structures and services, offering different degrees of care; i.e. residential (66/100000 15+ users in 1990), day-centres (205/100000 15+ users in 1990), work emplacement, domiciliary care, out and in-patients. Those services revolve around the Centre (open round the clock, 7 days a week) with a mobile crisis intervention team. The ratio between hospitalized and non-hospitalized users is 1:20, for 1990; early and alternative intervention gives an average rate of hospital admissions of 86/100000 15+ in clinical and psychiatric beds but with no psychiatric ward and no new long-stay patients. The rate of long-term patients (541/100000 15 +) and the pattern of use of the services indicate an ongoing, flexible and integrated response to users needs, 90% of whom live in their own home environment. The costs of the CMHS work out equal to the former expenses of the psychiatric hospital, in ratio to inflation and the cost of living.
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Bignamini, Angelo A. « La persona centro e misura di ogni sistema sanitario ». Medicina e Morale 51, no 1 (28 février 2002) : 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Boriati, Danilo, et Mariangela D’Ambrosio. « Fame emotiva. Riflessioni sociologiche ed implicazioni sociosanitarie dei DCA durante la pandemia ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 140–53. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002010.

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Il saggio mostra come, nel periodo pandemico, siano aumentati i disturbi del comportamento alimentare sui minori, collegando tali disturbi alla povertà relazionale acuita ulteriormente dal lockdown. Il contributo propone una risposta innovativa dei servizi di cura, attraverso un dialogo tra sociologia dell'alimentazione e sociologia della salute che sia in grado di culminare in un lavoro di welfare community.
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Boriati, Danilo, et Daniela Grignoli. « Le peculiarità del gioco d'azzardo online. Dalla letteratura internazionale ai dati italiani ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 1 (avril 2022) : 30–42. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001004.

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Résumé :
Il saggio, attraverso un'analisi della letteratura internazionale sul gioco d'azzardo online, porta a scoprire come la "Rete" Internet e le piattaforme social abbiano facilitato ed esteso le opportunità di gioco e, parallelamente, aumentato le problematiche legate al gioco d'azzardo, soprattutto durante il periodo pandemico; propone una risposta innovativa dei servizi di cura, attraverso un lavoro di "rete nella Rete".
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Papapicco, Concetta, Anna Lacerenza, Luigi Tinella, Tiziana Lanciano, Antonietta Curci, Alessandro Taurino et Amedeo Stella. « Counseling psicologico in remoto : la soddisfazione degli studenti durante la pandemia COVID-19 ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (février 2022) : 1–27. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12897.

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La pandemia da COVID-19 ha costretto le università a ripensare ad un setting nuovo per la consulenza psicologica dedicata agli studenti, ovvero la riformulazione del servizio in modalità remota. Il presente studio mira ad indagare il costrutto di "soddisfazione" degli studenti che hanno usufruito del servizio di Counseling Psicologico dell'Università degli Studi di Bari durante il periodo della prima ondata della pandemia da COVID-19. La ricerca condotta ha inteso analizzare quanti-qualitativamente il questionario di soddifazione somministrato agli studenti al termine del percorso. Lo strumento esplora le seguenti sottodimensioni legate all'esperienza vissuta: aspetti positivi; aspetti negativi; opinioni e suggerimenti di modifica. Le risposte degli studenti sono state analizzate tramite Sentiment Analysis automatica e Analisi Critica del Discorso. I risultati dimostrano che il servizio di Counseling Psicologico UniBA è stato una reale opportunità, soprattutto nel periodo di lockdown dovuto alla pandemia per i suoi punti di forza legati alla professionalità degli operatori e alla qualità del servizio.
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Fantozzi, Donatella. « Insegnare e apprendere nella scuola secondaria : paradigmi teorici e declinazioni operative per una scuola inclusiva ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2021) : 164–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11861.

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Résumé :
La necessità di pensare ad un percorso formativo che permetta al futuro insegnante di sperimentare il proprio apprendimento teorico attraverso modalità operative quali il tirocinio, le attività laboratoriali, l'affiancamento di colleghi esperti durante il primo periodo di servizio, la formazione continua per tutto l'arco temporale dello svolgimento della professione, emerge a chiare note sia dalla ricerca scientifica che dai monitoraggi internazionali OCSE sullo status della scuola e sulle competenze dei docenti; emerge del resto anche dalle risposte dagli aspiranti insegnanti che esprimono, nelle risposte all'indagine presentata, l'esigenza di acquisire competenze specifiche circa la didattica inclusiva, la collegialità e l'interdisciplinarità, dispositivi ritenuti irrinunciabili per poter e saper declinare l'insegnamento in apprendimento. Il contributo presenta i risultati di un'indagine esplorativa svolta tra gli iscritti presso l'Università di Pisa, negli aa.aa. 2018/2019 e 2019/2020, al Percorso Formativo per l'acquisizione dei 24 Crediti Formativi Universitari necessari per accedere all'insegnamento, indagine volta a misurare la soddisfazione e i desiderata dei partecipanti.
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Marzana, Daniela, Giovanni Aresi, Nicola Boventi, Chiara Crafa et Elena Marta. « La risposta delle associazioni di terzo settore lombarde all'emergenza sanitaria da COVID-19 : uno studio qualitativo ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (juin 2021) : 29–46. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001003.

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Il presente studio indaga come le organizzazioni del Terzo Settore abbiano reagito per ri-spondere ai loro scopi primari nel corso della dell'emergenza sanitaria da COVID-19. Sono state coinvolte otto organizzazioni lombarde attraverso un'intervista semi-strutturata ai rispetti-vi presidenti e ad un totale di 10 volontari attivi durante i primi mesi dell'emergenza. Dall'analisi tematica emerge che nella Fase 1 dell'emergenza (lockdown di Marzo-Aprile 2020), le associazioni hanno sviluppato riflessioni e redatto bilanci che si sono tradotti in pro-poste formative mirate a volontari e operatori, sviluppo di nuovi strumenti e modalità alternati-ve utili a garantire la continuità dei servizi offerti. Nella seconda fase dell'emergenza (maggio-giugno 2020) le associazioni hanno cercato di muoversi all'interno dell'incertezza per progetta-re e rivedere la propria mission e non trovarsi impreparati in futuro.
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Paterlini, Federica. « Esordi psicotici in adolescenza e giovane età adulta : prospettive teoriche e di trattamento ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no 3 (décembre 2022) : 31–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003003.

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La letteratura scientifica, negli ultimi anni, è sempre più costellata di articoli che trattano il tema del riconoscimento e dell'intervento precoce evidenziandone l'importanza al fine di intercettare il malessere dei giovani e ridurre la loro sofferenza soggettiva, il rischio di transizione alla psicosi e ridurne la successiva disabilità. Da una meta-analisi su larga scala è stato rilevato che il 12,3% dei disturbi psicotici si verifica prima dei 18 anni e il 47,8% prima dei 25, con un picco di insorgenza a 20,5 anni [1]. Una parte di questi disturbi ha il suo esordio anche prima dei 18 anni. È ormai noto che il periodo prodromico in cui emergono sintomi sottosoglia e aspecifici può essere anche di oltre 10 anni. A fronte di ciò è utile valutare il rischio di esordio psicotico nella fase adolescenziale. I servizi che si occupano di minori dovrebbero, sempre più, avere uno sguardo rivolto anche a ciò che emerge prima del disturbo psicotico, a quei fenotipi a rischio di transizione. Obiettivo di questo lavoro è analizzare, senza la presunzione di esser esaustivo, quali modelli di valutazione precoce sono utilizzabili per l'adolescenza e la giovane età al fine di riconoscere, valutare e aiutare giovani help seeker a rischio di sviluppare psicosi e conoscere quali sono, ad oggi, i possibili trattamenti psicosociali attivabili nei servizi al fine di prendersi cura di questa fascia di popolazione che sperimenta angoscia e stigmatizzazione causate dalla loro condizione già al momento in cui si rivolgono ai servizi [2-5]. Non verrà trattato l'aspetto psicofarmacologico di pertinenza dei colleghi psichiatri e neuropsichiatri. La ricerca deve continuare per poter fornire più risposte ai clinici che quotidianamente incontrano la sofferenza di ragazzi e famiglie e avere ulteriori risposte alle domande relative alla miglior identificazione e ai più efficaci trattamenti psicosociali.
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Marina Imperato et Francesca Dello Preite. « Esperienze dalla dirigenza scolastica nella pandemia : traiettorie per una leadership trasformativa ». IUL Research 3, no 5 (15 juin 2022) : 29–43. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.254.

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Résumé :
La situazione creatasi a causa della pandemia nel 2020 ha sollevato nella dirigenza scolastica numerosi interrogativi da esaminare con urgenza, competenza e responsabilità. Su questa base è nato il progetto “Dirigere le scuole al tempo della pandemia”, ideato ed elaborato dal gruppo di ricerca D.I.S.C.O.V.ER.: la ricerca, di cui il presente contributo illustra i principali punti di interesse, ha assunto il metodo narrativo per raccogliere i vissuti professionali del lavoro dirigenziale durante il primo lockdown (primavera 2020). Gli input proposti ai dirigenti hanno cercato di esplorare sia gli aspetti tecnico-organizzativi, sia le componenti riconducibili alla leadership educativa. Alle interviste, effettuate tra agosto e settembre 2020, hanno risposto oltre trenta dirigenti di ogni ordine di scuola, di 11 regioni italiane, con diversa anzianità di servizio.
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Burawoy, Michael. « La svolta pubblica : dal processo lavorativo al movimento operaio ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 15–31. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123002.

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Résumé :
L'anno 1974 ha segnato una rottura nello studio sul lavoro. è stato l'anno in cui fu pubblicatodi Harry Braverman, arrestando un'agonizzante sociologia industriale. è stata una rottura ispirata dalla rinascita del marxismo, in posizione critica nei confronti dell'euforica sociologia degli anni '50. Dal 1974, gli studi sul lavoro avevano subito un cambiamento, spostando il loro punto focale dall'analisi del processo lavorativo ad un vero e proprio impegno con il movimento operaio. Che cosa significa questo, alla luce delle continue aggressioni al lavoro e della diminuzione della densitŕ globale dei sindacati? La risposta sta nella trasformazione del movimento operaio stesso: il crollo della figura del vecchio industriale, il business sindacale e la sempre maggiore forza delcon il suo orientamento verso il settore dei servizi, verso lavoratori immigrati e vulnerabili, e il suo inventare strategie organizzative sempre nuove. Neli sociologi hanno trovato un nuovo pubblico.
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Deluigi, Rosita. « Le officine progettuali S-POT : laboratori per il design di servizi socioeducativi ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (juillet 2021) : 20–31. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12113.

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Nella progettazione di percorsi di orientamento formativo e professionalizzante per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione (L-19) e di Scienze pedagogiche (LM-85) risulta irrinunciabile il dialogo con i servizi per costruire traiettorie di riflessività, esplicitando l'intenzionalità sottesa agli interventi attuati. Il contributo descrive una proposta realizzata nell'a.a. 2019/2020 nell'ambito del progetto SUPER – "Percorsi di Orientamento e Tutorato per promuovere il successo universitario e professionale" e configurata in modalità on line durante la fase 2 del Covid-19. L'esperienza "S-POT: officine progettuali" ha permesso agli studenti di confrontarsi con professionisti che operano in contesti educativi, condividendo riflessioni critiche con i propri docenti. In seguito, i partecipanti, con il supporto delle senior tutor, hanno lavorato in piccolo gruppo con l'obiettivo di proporre un'idea progettuale da sottoporre alle équipe incontrate. Questa iniziativa ha offerto la possibilità di entrare nell'eterogeneo mondo dei servizi che si interroga, cercando risposte innovative, a fronte dei cambiamenti costanti. In tal modo, sono emerse le diverse prefigurazioni professionali degli studenti e la concretezza plurale dei profili di educatori e di coordinatori pedagogici inseriti in équipe multidisciplinari. L'attraversamento di vari ambiti lavorativi ha dato voce alle molteplici sfide del sociale, facendo affiorare la vitalità dell'agire educativo e lanciando ponti di apprendimento condiviso.
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Coluccia, Paolo. « Il lavoro tra rischi ed opportunitŕ ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002006.

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Résumé :
La disoccupazione č un grave problema della societŕ occidentale. L'approccio risolutivo č controverso, i dati spesso difformi. Si parla soprattutto con slogan, ma alla fine il concetto di lavoro ne risulta stravolto. S'impone uno studio rigoroso del tema del lavoro, per sfuggire all'ambiguitŕ retorica legata allo sviluppo, all'innovazione e alla competitivitŕ. Negli ultimi anni, gli interventi legislativi bipartisan per modificare il mercato del lavoro (termine infelice) sono stati molteplici. Ma č sfuggito al legislatore fino ad ora il valore del lavoro. Questo non puň essere inteso come una merce, ma come un servizio da rendere alla societŕ. Quale via d'uscita immaginare? Gli interrogativi sono tanti e meritano risposte immediate. Queste non possono che tener conto delle grandi trasformazioni sociali in atto: tecnologica, biologica e geopolitica. E non possono altresě dimenticare la giustizia sociale ed economica nei confronti degli esseri umani.
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Spera, Mariangela, Elisa Colě et Antonella Rissotto. « La Valutazione Partecipata dei Centri Diurni per la Salute Mentale nel Comune di Roma : un'esperienza di ricerca-intervento in contesto sociosanitario ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 191–207. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002011.

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Résumé :
Il progetto di "Valutazione Partecipata dei Centri Diurni per la Salute Mentale nel Comune di Roma", realizzato dall'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, nasce nel 2004 su incarico del Dipartimento alle Politiche Sociali e della Salute del Comune di Roma. La ricerca-intervento realizzata rappresentava una risposta alle diverse esigenze: dell'Ente Locale, che sentiva la necessitŕ di dotarsi di strumenti di valutazione, e dei Servizi, che soffrivano una condizione di isolamento rispetto al contesto istituzionale e territoriale. Il progetto, frutto della dialettica tra i diversi, ha coinvolto numerosi attori dei 26 Centri Diurni romani e ha previsto la realizzazione di attivitŕ relative a: qualitŕ, organizzazione, rappresentazioni sociali, progettazione delle attivitŕ, formazione. Nell'articolo sono descritte le fasi di sviluppo del progetto ed evidenziati alcuni aspetti, come ad esempio il coinvolgimento attivo di operatori e responsabili nelle attivitŕ di ricerca; i cambiamenti attivati nel lavoro dei Centri Diurni; la ridefinizione del ruolo e delladell'Ente Locale. Sono inoltre proposte alcune riflessioni metodologiche.
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Cirillo, Giovanni. « "Vendita di pacchetti turistici" tramite Groupon e responsabilità per l'inadempimento dei servizi promessi ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 20 (octobre 2018) : 350–83. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020009.

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Résumé :
La prima questione analizzata riguarda la scelta inadeguata della legge di riferimento operata dal giudice; una seconda importante questione riguarda invece la possibilità che una combinazione di servizi comprensivi di vitto e alloggio possa essere considerata un "pacchetto" secondo la definizione giuridicamente prevista: la relativa analisi, che viene effettuata attraverso lo studio degli "altri servizi turistici" - i.e. "non ancillarità" e "rappresentazione di una percentuale significativa" - è necessaria per giustificare l'applicabilità ratione materiae della legislazione sui "contratti del turismo organizzato" al caso di specie, cosa che non è assolutamente scontata, nonostante l'assenza di motivazioni da parte della sentenza su questo punto sembri suggerire il contrario. Quindi, il punto focale della decisione può essere messo in discussione: dopo aver tracciato una ricostruzione schematica del quadro delle categorie soggettive e dei rapporti contrattuali coinvolti nella "vendita di pacchetti", potremmo osservare, da un lato, la posizione assunta da Groupon corporation e, dall'altro, la natura dell'obbligazione non adempiuta. Poiché l'obbligo di eseguire i servizi inclusi nel pacchetto riguarda il "Contratto di viaggio organizzato", la cui parte non è Groupon corporation - che, invece, assume il ruolo di "rivenditore" (o "intermediario") - ma il titolare del resort, è discutibile se l'intermediario possa essere ritenuto responsabile della violazione degli obblighi dell'organizzatore: a questa domanda va risposto negativamente, perché, secondo l'interpretazione più persuasiva dell'art. 43 del "Codice del turismo", questi due soggetti non sono responsabili in solido, ma ciascuno di essi risponde solo per gli obblighi che ha personalmente assunto nei confronti del turista.
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Cortese, Caterina, Sabina Licursi, Roberta Pascucci, Serena Quarta et Gianfranco Zucca. « Imparare dall’emergenza ». Sinappsi 12, no 1 (2022) : 50–61. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-5.

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Résumé :
Le persone senza dimora hanno pagato un prezzo elevatissimo nella fase iniziale della pandemia da Covid-19, quando l’appello responsabile #iorestoacasa è suonato come un paradosso. Al contempo, i servizi di accoglienza hanno dovuto immediatamente adattare le strutture alle misure di emergenza nazionali. L’indagine ha avuto lo scopo di analizzare gli effetti della pandemia sui servizi per la grave marginalità, le risposte organizzative adottate, i risvolti sul lavoro degli operatori sociali e sulle persone senza dimora. Sono stati infine messi in luce gli apprendimenti e gli sviluppi futuri degli interventi nel campo della grave emarginazione adulta. ******************************** EN: Since the early stages of the pandemic, homeless people have suffered the effects of the healthy emergency, as the appeal for #Stayathome sounded like a paradox for those living rough. Furthermore, homelessness services have been rapidly reorganized in order to respond to national emergency measures. The article aims to analyze the effects of pandemic emergency on homelessnes services, focusing on the ability of the providers to manage the reorganization, on the changing of social work, and on the impact on homeless people. Moreover, learning from pandemic and challenges for the future have been highlighted
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Forestieri, Marina. « Contare ciň che conta... ...per quelli che non contano ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 45 (octobre 2010) : 93–112. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045008.

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Résumé :
In questo periodo in Italia i Centri di servizio per il volontariato si stanno misurando con la richiesta di dimostrare la performance e l'impatto del loro lavoro, una domanda che pone questioni particolari alle organizzazioni di solidarietŕ sociale. L'articolo intende proporre una riflessione che, a partire dal caso specifico, ampli lo sguardo ad organizzazioni analoghe negli altri paesi. Si esaminano quindi le indicazioni provenienti dalla letteratura, considerando sia quelle con un contributo prevalentemente teorico, che quelle riferite all'effettiva sperimentazione. Da questa revisione risulta che, nonostante siano stati fatti molti sforzi sotto l'egida del dominante paradigma positivista, i progressi sono stati scarsi e la valutazione condotta secondo tale approccio presenta dei limiti. Alla domanda di impatto si sono date risposte che hanno privilegiato l'accountability rispetto al learning, vi č anche un'altra dicotomia, fra due tipi di accountability: ascendente verso i finanziatori e discendente verso i beneficiari. Le organizzazioni tendono ad utilizzare la prima, ciň č fuorviante e produce un fenomeno definito da Ebrahim "miopia".Con queste operazioni riduttive la valutazione non riesce ad assolvere e pienamente alla sua funzione. Il coinvolgimento degli stakeholder e la flessibilitŕ dei metodi, ormai sostenuti anche da alcune recenti affermazioni della comunitŕ scientifica, appaiono piů adatti alle organizzazioni di tipo solidaristico. In conclusione si auspica che, valorizzando gli aspetti finora trascurati della valutazione, i Centri di servizio possano sviluppare le proprie capacitŕ, e svolgere anche in quest'area, un ruolo di innovazione.
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Bissell, Richard E. « STRUCTURE AND OPERATION OF THE INDEPENDENT ACCOUNTABILITY MECHANISMS (IAMSs) ». Il Politico 84, no 1 (25 juin 2019) : 83–93. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.54.

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Résumé :
L’inserimento, negli anni ’90, dei cosiddetti “meccanismi indipendenti di responsabilità” (IAMs) nelle organizzazioni internazionali ha diverse origini. Un lavoro seminale del 1991 della Banca Mondiale si concentrava sulla necessità di responsabilizzare i governi nei confronti dei cittadini come condizione di maggior successo dei progetti promossi dalla Banca stessa. Se la maggior parte dell’attività derivante da tali meccanismi consisteva nel rispondere a reclami concernenti servizi governativi, essa alimentava a sua volta le aspettative dei cittadini per quanto riguarda la reattività delle organizzazioni pubbliche. L’idea che un individuo che riteneva violati i propri diritti umani potesse ricorrere a un organismo internazionale costituiva una novità sostanziale. È inoltre rilevante il fatto che le istituzioni internazionali attribuiscano valore al fatto di “aprire” le proprie operazioni così da consentire che le denunce vengano effettuate e che a esse sia data risposta. La responsabilità internazionale, dopo 25 anni di esperienza, può infine trarre vantaggio dalla modernizzazione dei sistemi: le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, ad esempio, stanno rapidamente annullando le distanze in gran parte del mondo.
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Moretti, Carla, Elena Spina et Ugo Ciaschini. « Formazione e operativitŕ nel sociale : l'assistente sociale, l'educatore e l'operatore socio-sanitario ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (décembre 2012) : 53–72. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003004.

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Résumé :
Gli autori in questo contributo evidenziano gli esiti di una ricerca relativa all'analisi di tre profili professionali del sociale (assistente sociale, educatore e operatore socio-sanitario), realizzata nel 2010 nel territorio della regione Marche. Con riferimento a tali profili i contenuti proposti mettono a fuoco gli aspetti connessi ai percorsi formativi e alle prassi operative messe in atto sul campo, evidenziandone i punti di forza, le criticitŕ, nonché le questioni aperte su cui appare piů urgente intervenire. In merito all'operativitŕ, tali figure professionali risentono delle condizioni di emergenza con cui i servizi si stanno misurando, oltre che dell'elevato carico di lavoro. Emerge, pertanto, uno stato di precarietŕ degli operatori che influisce sulla qualitŕ delle risposte e ne rende piů "incerto" il ruolo professionale, soprattutto nel terzo settore. D'altro canto si evidenzia come la legge 328/2000 abbia attribuito un forte rilievo alla dimensione dell'integrazione socio-sanitaria e del lavoro di rete.
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Ripamonti, Chiara A., Emanuele Preti, Andrea Bassanini et Alice Castelli. « Immigrati e salute : cause di malattia, comportamenti di cura e accesso ai servizi sanitari in soggetti sudamericani, cinesi e filippini. Uno studio pilota sul territorio milanese ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (novembre 2011) : 29–51. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003002.

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Résumé :
Questa ricerca indaga il rapporto delle minoranze etniche, presenti sul territorio di Milano e provincia, con la salute e con i servizi sanitari. Sono analizzati e confrontati tre gruppi etnici: latinoamericani, cinesi e filippini. Si ipotizza che la cultura e la tradizione popolare di queste minoranze etniche influenzino le modalitŕ con cui esse affrontano i problemi di salute e i loro comportamenti di cura. Pertanto, gli obiettivi del lavoro si concentrano sull'indagine dei comportamenti di cura intrapresi in caso di malattia, i rapporti con le strutture sanitarie e le cause che i membri dei gruppi etnici attribuiscono alle patologie tumorali. Č stata somministrata un'intervista con la metodologia free list a 114 soggetti appartenenti alle tre minoranze etniche considerate. Inoltre, č stata somministrata un'intervista semistrutturata a 10 medici di medicina generale e 15 medici volontari di alcuni centri di prima assistenza presenti a Milano. I risultati sottolineano la necessitŕ di comprendere sia le credenze che le esigenze nell'ambito della salute di persone appartenenti a culture differenti dalla nostra, cosě da poter implementare risposte da parte del sistema sanitario che siano realmente funzionali e efficaci.
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Velotti, Patrizia, Cecilia Serena Pace, Valentina Patti et Giulio Cesare Zavattini. « Del transitare nel focus group : riflessioni a margine di un'esperienza ». GRUPPI, no 2 (avril 2011) : 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002008.

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Résumé :
I fenomeni migratori si contraddistinguono come una realtŕ estremamente attuale, densa di implicazioni che meritano di essere approfondite. In ambito sanitario, l'area relativa alle professioni di cura si caratterizza come un importante settore nel quale poter valutare e studiare gli effetti e le peculiaritŕ di una crescente multiculturalitŕ. Ed č qui che nel corso degli ultimi anni lo studio dei concetti della salute, della malattia e della cura nei campioni di utenti si č rivelato particolarmente proficuo mettendo in evidenza le possibili dissimilaritŕ di queste concezioni in seno alle varie culture. Attualmente, tuttavia, la massiccia immissione di personale, soprattutto infermieristico, proveniente da altri contesti porta gli stessi professionisti della salute a lavorare in équipe che, oltre che interdisciplinari, risultano molto spesso anche multi-culturali. In questo senso, il migrante non dovrebbe piů essere concepito solamente come utente dei servizi, ma anche come operatore e dunque come parte integrante del sistema sanitario in cui si inserisce. In risposta al rinnovato interesse verso le eventuali differenze, sia nelle modalitŕ di rappresentare la salute e la malattia, sia negli aspetti relativi al modo in cui i diversi gruppi culturali intendono il "fornire cure" č stata condotta la ricerca qualitativa alla quale questo lavoro fa riferimento.
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Musarra, Gabriella. « Una nuova dialettica tra il piano e il progetto : i grandi progetti urbani ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 104 (octobre 2012) : 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104004.

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Résumé :
In risposta ai cambiamenti in corso nei sistemi insediativi e soprattutto alle modifiche che la societŕ manifesta, negli anni Novanta č stato possibile registrare un crescente cambiamento delle politiche urbane; ai problemi di qualitŕ della vita urbana, di deficit infrastrutturale e di servizi, le amministrazioni si trovano a dovere affrontare nuovi problemi che vanno dalla trasformazione della struttura economica delle cittŕ, al rilancio delle cittŕ e della loro capacitŕ attrattiva, al coinvolgimento di nuovi operatori economici e al reperimento di nuove risorse finanziarie per la trasformazione di essa. La riqualificazione nasce, quindi, non solo come azione di recupero e miglioramento dell'esistente, ma anche e soprattutto come processo di innovazione delle tecniche di intervento, delle modalitŕ di progettazione, delle politiche, delle forme di cooperazione e di coinvolgimento delle forze sociali. Nell'ambito delle strategie messe in campo dalle cittŕ per migliorare il proprio posizionamento competitivo, giocano un ruolo particolare i "Grandi Progetti", necessari a formulare programmi di ristrutturazione urbanistica e rigenerazione economica. Il progetto urbano, cosě inteso, non č né un piano urbanistico, né un progetto architettonico. Č uno strumento pragmatico che offre la possibilitŕ di operativitŕ immediata, un modo di intervento che investe gli strumenti di pianificazione e di progettazione e che si adatta ai gradi di certezza o di incertezza del contesto.
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Belvedere, Valeria, Simone Laratro et Stefano Villa. « Integrazione della catena logistica nel settore sanitario : quali strategie sono implementate ? » MECOSAN, no 122 (décembre 2022) : 45–57. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14617.

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Résumé :
Lo studio fa luce sulle strategie di integrazione della logistica dei beni nel settore sanitario. La presente ricerca focalizza l'attenzione sulla partnership tra fornitori e aziende sanitarie e si pone l'obiettivo di rispondere a tre diverse domande: i) quali sono le strategie di integrazione che le organizzazioni sanitarie cercano di attuare con i propri fornitori?; ii) quali sono i vantaggi e le barriere delle diverse strategie di integrazione?; iii) quali sono le condizioni organizzative per una strategia di integrazione di successo?I dati sono stati raccolti mediante la somministrazione di un questionario rivolto ai Responsabili Acquisti/Logistici delle aziende sanitarie del centro-nord Italia. La popolazione target finale per questa analisi era costituita da 135 unità. Il tasso di risposta è stato del 46%.Le evidenze mostrano un notevole grado di maturità delle organizzazioni sanitarie. I progetti di integrazione tendono a focalizzarsi maggiormente sui beni più costosi e complessi: (i) dispositivi medici e (ii) materiali per sale operatorie. Le organizzazioni sanitarie cercano partner industriali in grado di offrire elevati standard di qualità dei servizi logistici. La standardizzazione, il commitment del top management e la rilevanza strategica della funzione logistica sono ampiamente considerati come aspetti chiave per l'implementazione di successo di questi progetti.
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Culcasi, Irene, et Maria Cinque. « L'impatto del Service-Learning universitario : il progetto Hope ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 136–51. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12076.

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Résumé :
Nel dibattito contemporaneo sul ruolo dell'Higher Education, il servizio alla comunità assume un ruolo centrale tanto nel modo di intendere la relazione tra università e società quanto nel processo di innovazione della didattica universitaria. In questo scenario il Service-Learning si presenta come una proposta pedagogica innovativa capace di collocare l'università al centro del processo di sviluppo sociale, coinvolgendo docenti, ricercatori e studenti in un processo di insegnamento-apprendimento che interroga i saperi accademici e li rende vivi ed efficaci per trovare risposte a bisogni rilevanti, co-costruendo insieme ai membri della comunità progetti di miglioramento sociale. Il presente contributo – contestualizzando la proposta pedagogica alla luce delle sfide di progettazione e valutazione – descrive l'impatto di un progetto di Service-Learning universitario partendo da un approccio stakeholder-driven che ha impiegato strumenti di indagine di tipo quali-quantitativo raccogliendo i dati secondo la logica del cambiamento generato in virtù delle attività realizzate. L'analisi dei dati ha reso evidenti alcune risultanze capaci di orientare future prospettive di sviluppo sia rispetto alla relazione tra università e società sia al rinnovamento della didattica universitaria, affinché la crescita e lo sviluppo non sia solo dell'individuo ma dell'intera comunità.
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Bonucchi, Decenzio, Francesca Facchini, Gianni Cappelli, Monica Spina, Antonio Granata, Andrea Bandera et Marcello Napoli. « Per una gestione Lean degli Accessi Vascolari ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 3 (14 juin 2013) : 197–200. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1036.

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Résumé :
L'accesso vascolare per dialisi continua a sfuggire a una precisa organizzazione, capace di dare risposte al complesso problema demografico e clinico di pazienti comorbidi e sempre più anziani. Descriviamo l'intero processo gestionale alla luce dei principi del Lean Management (LM), filosofia gestionale divenuta un metodo di produzione industriale. I concetti cardine sono quelli di valore aggiunto per il paziente, di scarto (inteso come esposizione a un rischio) e di partecipazione del paziente e dell’ operatore alla revisione continua del prodotto (servizio) fornito. Si parte dalla materia prima (patrimonio vascolare), passando per la progettazione (riferimento tempestivo e controllo del territorio), la realizzazione chirurgica e il controllo del prodotto funzionante (monitoraggio). Per esempio, in termini consoni al LM, i CVC sono un magazzino troppo grande di parti di ricambio con un'elevata percentuale di difetti di produzione. La loro manutenzione (antibiotici, ricoveri, sostituzioni, trombolisi e stenting dei vasi centrali) costa molto e causa un elevato tasso di incidenti sul lavoro (per pazienti e operatori). Si tratta di un contratto non conveniente, perché serve a finanziare un'attività di scarso valore aggiunto e con un interesse passivo troppo elevato. Questo approccio richiede una crescita culturale che parte dalla creazione di un gruppo coordinato: gli attori sono stati più volte individuati (nefrologo, chirurgo vascolare, radiologo e infermiere di dialisi), ma spesso non esiste il coordinatore, che proponiamo di individuare secondo il modello organizzativo dei trapianti. Anche le Direzioni Sanitarie dovrebbero essere coinvolte in un cambiamento organizzativo cruciale per il contenimento prospettico dei costi.
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Jastrzębowska, Elżbieta. « Ślady gromadzenia ofiar lub darów w przykościelnych domach w Ptolemais i Cyrene ? » Vox Patrum 52, no 1 (15 juin 2008) : 333–42. http://dx.doi.org/10.31743/vp.8191.

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Résumé :
Si tratta di cosi dette mangiatoie di pietra, conservate nelle due case tardo antiche di Cirenaica (oggi Libia): casa di Paulos a Tolemaide (6 esemplari) e in una casa anonima (9 esemplari) presso la Basilica Centrale a Cirene. La piu problematica sarebbe la funzione originaria di questi blocchi rettangolari di pietra ricavati dentro e messi in linea, perche gli studi precedenti di molti monumenti simili dell'Africa del Nord (oggi Tunisia e Algeria) non danno la risposta definitiva a questa domanda: se si tratterebbe delle vere mangiatoie per i cavalli oppure dei recipienti per l’annona in natura oppure, nei casi di ambienti cristiani eon le „mangiatoie”, dei recipienti per le offerte di terra dalia parte dei fedeli o per i doni a loro dalla parte della chiesa ai fedeli furono le vere stalle. Le installazioni di Cirenaica, insieme eon le „mangiatoie” del Santuario d’Asclepio di El Bayda, non sono ancora conosciute ne pubblicate, sicuramente non hanno servito ai cavalli. L’ultimo caso sembra il piu chiaro, ed e molto probabile che nelle „mangiatoie” del luogo deponevano le loro offerte portate al dio della Salute dai malati visitatori del santuario. Si puó chiedere se la vicinanza stretta delle chiese, sia a Tolemaide, sia a Cirene, non potrebbe indicare la funzione simile delle „mangiatoie” in queste citta antiche. Purtroppo le fonti scritte cristiane a ąuesto proposito ne taccino oppure non sono ancora scoperte e studiate.
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Alessi, Cristina, Francesca Malzani, Fabio Ravelli et Maria Luisa Vallauri. « L’emergenza COVID-19 in Italia e il diritto del lavoro ». TRABAJO, PERSONA, DERECHO, MERCADO. Revista de Estudios sobre Ciencias del Trabajo y Protección Social, no 1 (2020) : 223–39. http://dx.doi.org/10.12795/tpdm.2020.i1.09.

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Résumé :
Il contributo analizza le misure italiane adottate nel periodo dell’emergenza Covid per cercare di far fronte alle necessità, da un lato, di protezione della salute e, dall’altro, di continuità nell’erogazione delle attività lavorativa e dei servizi, prendendo in considerazione la regolazione del lavoro che potremmo qualificare in Spagna come lavoro a distanza, sotto il profilo dell’orario (e il suo controllo da parte dell’impresa), della prevenzione dei rischi o degli obblighi aziendali in tema di necessaria formazione professionale nell’uso di strumenti informatici. Questo modo di rendere la prestazione lavorativa viene riportato al lavoro agile, una modalità che esisteva prima della pandemia in quanto espressamente contemplata dalla legge, anche se la situazione della crisi sanitaria ne ha cambiato non solo la fisionomia ma anche il tipo di utilizzo. In questo modo, la domanda che inevitabilmente deve essere posta è: è questo un modo di lavorare che offrirà solo una risposta congiunturale alla situazione di emergenza vissuta o, al contrario, questa opzione sarà valorizzata in futuro con effetti permanenti? Nella seconda sezione dell’articolo, vengono analizzate le condizioni per richiedere congedi per la cura di disabili e bambini. La ratio dei permessi è strettamente connessa con la decisione del Governo di chiudere scuole e centri diurni. Infine, vengono esaminate altre misure adottate al fine di garantire il mantenimento del rapporto di lavoro, che consistono in una serie di divieti di procedere al licenziamento collettivo durante un determinato periodo di tempo, nonché misure economiche riconosciute a specifici soggetti (liberi professionisti o lavoratori agricoli, tra gli altri).
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Timio, Mario. « Bioetica della strumentazione medica : il rene artificiale ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 2 (27 juin 2014) : 169–72. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.882.

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Résumé :
Dal momento che la tecnica dialitica è oggi altamente perfezionata e sofisticata, rimangono due punti essenziali: a) la sopravvivenza non è più abbastanza e b) i problemi bioetici innestati a ventaglio richiedono risposte circostanziate adattate al singolo dializzato. È questa una nuova sfida al nefrologo del XXI secolo. Nell'era pre-fisica della medicina non esistevano categorie bioetiche, anche se da una parte si poneva il Medico con le sue competenze e, dall'altra, la Malattia, ma il Malato (terza componente o terza M del triangolo di Ippocrate) era escluso da ogni decisione. Nell'era fisica che si caratterizza per l'uso degli strumenti sensoriali (vista, tatto, udito e fiuto), il medico è fisicamente vicino al malato ed è abbozzata una sorta di pre-etica clinica. Nell'era attuale o strumentale, l'apparecchio diagnostico o curativo si inserisce tra il Medico e il Malato, che rimane estraneo al processo del recupero della salute. Per questo sono richieste alte dosi di bioetica, volte a preservare la dignità del paziente, a garanzia del rispetto, del suo best interest e del suo bene. A rendere più cogente l'impegno del nefrologo è l'alleanza con il paziente per superare quello che è definito il fattore M (o quarta M, per distinguerla dalle tre classiche del triangolo di Ippocrate), nel quale convergono, oltre alle problematiche strumentali del dializzatore, le nuove componenti del sapere medico, come la politica e l'economia sanitarie, l'organizzazione dei servizi, l'epidemiologia e la medicina difensiva. (Bioethics)
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Casolari, Marzia. « ALLA RICERCA DI UNA SFERA DI INFLUENZA IN ASIA : LA POLITICA ITALIANA IN AFGHANISTAN TRA LE DUE GUERRE (1919-1928) ». Il Politico 256, no 1 (28 juin 2022) : 46–70. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2022.682.

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Résumé :
L’Afghanistan, dal 2001 al centro della politica internazionale, ha acquisito ulteriore rilevanza a seguito del ritiro del contingente NATO nell’ agosto 2021, dopo esattamente vent’anni di presenza nel paese. Fra le nazioni che hanno aderito alla coalizione, l’Italia ha svolto un ruolo di primo piano: la funzione del nostro paese si è concentrata sulla ricostruzione, soprattutto istituzionale e dei servizi rivolti alla popolazione. È evidente che il governo italiano ha messo in campo un notevole investimento in Afghanistan, in termini di persone impiegate, ma soprattutto in termini economici. A riprova dell’importanza della presenza italiana nel paese è la richiesta da parte del portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, il 1 settembre 2021, di non chiudere l’Ambasciata d’Italia a Kabul1. Sorge spontaneo chiedersi da dove derivi l’importanza dell’Afghanistan per l’Italia, che si è così a lungo e tanto spesa in questo paese, e quale sia l’importanza dell’Italia per l’Afghanistan, al punto che da un esponente di primo piano di un governo non certo benevolo vero l’Occidente arrivi una simile richiesta. Una ricostruzione delle origini della presenza italiana in Afghanistan potrà aiutare a fornire risposte a questo quesito, in una prospettiva storica. Questo articolo abbraccia un arco cronologico che va dalle prime iniziative avviate in Afghanistan fin dalle fasi conclusive del quinto governo Giolitti, nella primavera 1921, alla vigilia della caduta di re Amanullah Khan e del suo esilio in Italia, nel 1929. Questa vicenda ha rappresentato uno spartiacque sia nella storia dell’Afghanistan, sia nella politica italiana in questo paese. Amanullah Khan fu il primo fra i regnanti e i capi di stato afghani a cercare di introdurre importanti riforme modernizzatrici. Nonostante questo tentativo sia in gran parte fallito, il regno di Amanullah ha segnato un’epoca e ha lasciato un segno profondo nella memoria storica dell’Afghanistan. Questo saggio si ferma alla vigilia degli anni Trenta, quando la politica italiana nella regione compresa tra Asia centrale e meridionale era ancora di cauta esplorazione e di interlocuzione con la Gran Bretagna.
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Branduini, Paola, Lionella Scazzosi, Costanza Pratesi et Daniele Meregalli. « Paesaggi rurali e pandemia. Opportunità da cogliere da parte della PAC ». Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no 1 (26 juillet 2021) : 258–71. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10260.

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Résumé :
La pandemia ha messo in luce la debolezza del sistema ambientale in cui oggi viviamo e dell’agricoltura fortemente specializzata e a bassa biodiversità. I paesaggi dell’agricoltura tradizionale che mantengono caratteri di storicità sono il risultato di lenti processi di adattamento delle tecniche alla natura, offrono un’elevata biodiversità e sono sorgente di resilienza delle comunità: possono pertanto offrire una risposta alla crisi climatica e pandemica che stiamo attraversando. Su questo tema alcuni esperti italiani di diversa formazione ed esperienza sono stati invitati ad esprimere la loro opinione allo scopo di offrire spunti per la nuova politica agricola. Ne sono emerse indicazioni per i paesaggi agricoli di pianura, di montagna e di città: attuare un’agroecologia di pianura, implementare la zootecnia in montagna, costruire una montagna competitiva con altri territori nella produzione e nel turismo ed accogliente per nuovi cittadini e turisti consapevoli, migliorare il riconoscimento e la retribuzione degli agricoltori come manutentori del paesaggio e fornitori di alimenti e di servizi sociali per la città. Infine gli autori hanno sintetizzato cinque suggerimenti per la futura PAC che offra una nuova visione del nostro vivere post pandemia, attraverso la valorizzazione dei paesaggi agrari portatori della storia e dell’identità italiana. The pandemic has highlighted the weakness of the environmental system and highly specialized agriculture with low biodiversity, where we live today. The traditional agricultural landscapes guardians of historic signs and practices are the result of slow processes of adapting techniques to nature, are a source of community resilience and high biodiversity: they can therefore offer a response to the climate and pandemic crisis we are experiencing. On this issue, some Italian experts with different backgrounds and experiences were invited to express their opinion in order to provide ideas for the new agricultural policy. Indications concern the agricultural landscapes of the plains, mountains and cities: implement agroecology in the plain, maintain animal husbandry, build a competitive production and tourism, welcome new citizens and aware tourists in the mountains, improve the recognition and remuneration of farmers as landscape maintainers and providers of food and social services for the cities. Finally, the authors summarized five suggestions for the future CAP that offer a new vision for our post-pandemic life, through the enhancement of agricultural landscapes that are bearers of Italian history and identity.
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Butera, Federico, et Fernando Alberti. « Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 1 (décembre 2012) : 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Résumé :
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Fajen, Robert. « Lectura Dantis : Purgatorio X ». Deutsches Dante-Jahrbuch 87-88, no 1 (11 janvier 2014). http://dx.doi.org/10.1515/dante-2013-0007.

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RiassuntoNel canto X del Purgatorio Dante immagina un’arte divina come risposta alla superbia dell’arte umana. I bassorilievi in cui Dio ha scolpito tre esempi dell’umiltà sono immagini perfette di un concetto altrettanto perfetto. Nonostante la confusione dei sensi che esse provocano, queste sculture divine vengono percepite dal poeta come rappresentazioni. La famosa formula del »visibile parlare« (v. 95) evidenzia come per Dante l’arte sia solo legittimata se mira alla parola e con questo ad un significato intellettuale e spirituale. L’apparenza, in questa concezione dell’arte, non è un’illusione, ma al contrario è al servizio della conoscenza. Questa apologia di una apparenza che non sia ingannevole, che Dante riassume in un verso raramente commentato (v. 133), permette una interpretazione alternativa della prima terzina del canto. Nello stesso tempo la rappresentazione dell’arte divina indica i limiti imposti all’arte umana. In modo tanto discreto quanto umile, Dante ha messo in scena, alla fine di questo canto, i limiti della sua propria poesia
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Bignamini, Emanuele, Sara Zazza, Loredana Ierardi et Enrico Teta. « Carcere e clinica delle dipendenze. Quali le sfide da affrontare per mantenere terapeutico un sistema di cura ? » MISSION, no 49 (février 2018). http://dx.doi.org/10.3280/mis49-2018oa5334.

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La comunità a custodia attenuata "Arcobaleno" della Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino ospita circa 80 pazienti con diagnosi di disturbi da uso di sostanze valutati in grado di sostenere il programma terapeutico comunitario. Se la persona reclusa è, per l'Amministrazione Penitenziaria, un detenuto, ovvero un soggetto reo di colpe da scontare e che va controllato e rieducato, per il Servizio Sanitario è una persona che richiede un trattamento articolato, sanitario e psicosocioeducativo. Questa differenza di sguardo porta a mettere in atto stili "trattamentali" o "terapeutici" diversi e reciprocamente influenzantesi  con rischi consistenti e poco controllabili (certamente non controllabili in tempo reale e senza costi) che integrano, oltre alle positività,  anche le diverse problematiche, sempre presenti in ognuno degli approcci. I pazienti gravi, a volte al limite della trattabilità, come quelli presenti nel contesto carcerario, investono massicciamente tutti coloro che si prendono cura di loro (operatori sanitari e agenti di custodia) di sentimenti di perdita, impotenza e invidia, costringendo gli operatori a un lavoro di elaborazione continua di queste emozioni. Come può il trattamento clinico coniugarsi con le condizioni dettate dal sistema penitenziario? A partire dall'analisi delle dinamiche relazionali e contestuali che si creano in una comunità detentiva, gli autori forniscono una prima risposta a tale quesito.
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« Osservatorio italiano : Leggi, regolamenti e decreti statali ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (avril 2010) : 313–58. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001020.

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Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto del Presidente della Repubblica 30.7.2009 n. 189Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici, a norma dell'art. 5 della legge 11.7.2002 n. 1482. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.11.2009Proroga dello stato di emergenza per proseguire le attivitŕ di contrasto e di gestione dell'afflusso di extracomunitari (09A14317)3. Decreto Ministro dell'interno 28.11.2009Regole tecniche e di sicurezza relative al permesso ed alla carta di soggiorno4. Decreto Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 2.11.2009Modalitŕ di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti per colf e badanti a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali relativi a periodi lavorativi antecedenti il trimestre sanato con il pagamento del contributo forfetarioCircolariCittadini comunitariLavoro1. Ministero interno 20.1.2010 n. 2Regime transitorio in materia di accesso al mercato del lavoro dei cittadini della Romania e della BulgariaSoggiorno2. Ministero interno 21.7.2009 n. 18Direttiva n. 2004/38 CE, sul diritto dei cittadini dell'Unione europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Pubblicazione delle Linee guida della Commissione europea. Chiarimenti sulla copertura sanitaria richiesta ai fini del soggiorno del cittadino dell'Unione e sulla nozione di "risorse economiche sufficienti al soggiorno"3. Ministero interno 28.8.2009 n. 400-aD.lgs. 6.2.2007, n. 30, come modificato dal d.lgs. 28.2.2008, n. 32, recante "Attuazione della Direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri"Comunicazione della Commissione delle Comunitŕ europee al Parlamento europeo e al Consiglio in data 2.7.20094. Agenzia entrate 17.9.2009 n. 250/EIstanza di interpello -imposta di bollorilascio della carta di soggiorno a favore dei familiari dei cittadini dell'Unione non aventi la cittadinanza in uno Stato membrorichiesta parereCittadini extracomunitariAsilo5. Ministero interno 6.8.2009 n. 4902 - Circolare prot. n. 16560 del 3.3.2009 del Ministero dell'economia e delle finanzeDipartimento del TesoroDirezione VI. Aggiornamento dei prezzi di cessione dei "Documenti di viaggio per rifugiati" (copertina grigia) e Titoli di viaggio per stranieri" (copertina verde)6. Ministero interno 24.8.2009 n. 5234 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo allo straniero cui č riconosciuto lo status di rifugiato7. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 22.1.2010 n. 9 - Titolari dello status di rifugiati politici e di protezione sussidiaria. Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai ComuniAssistenza sanitaria8. Agenzia entrate 26.8.2009 n. 238/E - Consulenza giuridica (IVA. art. 10, n. 27 ter) del d.p.r. 26.10.1972, n. 633prestazioni socio-sanitarie e assistenziali rese a persone migranti, senza fissa dimora, richiedenti asilo9. Ministero interno 27.11.2009 n. 780/A7 - Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale, divieto di segnalazione degli stranieri non in regola con le norme sul soggiorno. SussistenzaCittadinanza10. Ministero interno 7.10.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanzaChiarimenti11. Ministero interno 2.11.2009 -Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanza.Ulteriori chiarimentiDetenuti stranieri12. Ministero giustizia 9.11.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Ingresso13. Ministero interno 20.7.2009 - Istanze di nulla osta per ricerca scientifica ai sensi dell'art. 27 ter d.lgs. n. 286/98 Famiglia14. Ministero interno 24.9.2009 n. 5987 - Art. 29, co. 6, del d.lgs. 286/98 e successive modificazioni. Conversione del permesso di soggiorno per assistenza minori in motivi familiari. Risposta quesito15. Ministero interno 18.11.2009 n. 7170 - Legge 15.7.2009, n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Lavoro16. Ministero interno 12.10.2009 n. 5920 - Istanza di conversione del permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro. Art. 14 co. 5 del d.p.r. n. 394/99 (regolamento al testo unico per l'immigrazione)Minori17. Ministero istruzione, universitŕ e ricerca 8.10.2010 n. 2 -Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italianaRegolarizzazione dei lavoratori addetti ai servizi domestici e di assistenza alle famiglie18. Ministero interno 2.10.2009 n. 6241 - Legge 3.8.2009 n. 102. Conversione in legge, con modificazioni del D.L. 1.7.2009, n. 78 art. 1 ter - Emersione del lavoro irregolare e di sostegno alle famiglie. Ricevuta attestante l'avvenuta presentazione della domanda di emersione19. Ministero interno 7.12.2009 n. 7950 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Interruzione del rapporto di lavoro20. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 9.12.2009 n. 28660 - Lavoratori domestici. Denunce a seguito di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102.Chiarimenti21. Ministero interno 23.12.2009 n. 8456 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Circolare INPS del 9.12.200922. Ministero interno 28.12.2009 n. 8392 - Legge 3.8.2009 n.102. Procedure di emersione dal lavoro irregolare prestato da cittadini stranieri nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie. Interruzione del rapporto di lavoro 23. Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) 29.12.2009 n. 30264 - Lavoratori domestici - Contributi dovuti nelle more della definizione del procedimento di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102. Iscrizione rapporti di lavoro dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno presso gli Sportelli unici per l'immigrazione - istruzioni operative.Chiarimenti24. Ministero interno 18.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domanda25. Ministero interno 19.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domandaSoggiorno26. Ministero interno 27.5.2009 n. 3111 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - revoca - risposta quesito
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Silva, Clara Maria. « Educazione e cura dei bambini e delle bambine ai tempi del coronavirus. La risposta dei servizi educativi italiani ». Educação, 17 avril 2022. http://dx.doi.org/10.5902/1984644468021.

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L’articolo riflette su come in Italia sia stata affrontata la crisi sanitaria causata dal Covid-19 a livello dei servizi educativi per l’infanzia. Dopo aver ricostruito il quadro politico e normativo nazionale, l’attenzione si concentra sulla realtà toscana. L’obiettivo è quello di illustrare da un lato alcune esperienze nella Regione Toscana durante il lockdown per garantire una continuità nella relazione educativa a distanza e dall’altro mostrare come i servizi educativi toscani hanno reagito alla ripresa dell’anno educativo 2020-21. Il primo aspetto è ricostruito attraverso una ricognizione di materiali collocati in rete, mentre il secondo aspetto è documentato attraverso i risultati di un’indagine condotta da chi scrive e che ha coinvolto i servizi educativi della Cooperativa Arca. Se ne ricava un quadro dinamico che mette in luce gli sforzi del personale educativo sia nella gestione delle routine sia nella ricerca di modalità inedite di relazione con le famiglie.
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