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Amorati, Riccardo. « UTILIZZARE RISORSE GRAMMATICALI DELL’ITALIANO PER RIDURRE L’ANSIA LINGUISTICA : RIFLESSIONI E PROPOSTE OPERATIVE ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 606–23. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17159.

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Résumé :
Nonostante la notevole influenza dei fattori affettivi sull’apprendimento linguistico (motivazione, benessere, senso di ansia), la ricerca glottodidattica in Italia non ha dato largo spazio alla ricerca sull’ansia linguistica. Il seguente contributo si occupa di fornire una panoramica della letteratura sul tema, delineandole le cause e gli effetti. Poiché esistono pochi studi che riflettono in maniera critica sulle pratiche e azioni in classe che possono ridurre gli effetti di questo fenomeno, questo contributo intende inoltre presentare una proposta operativa relativa all’implementazione di attività nella classe di italiano L2 per minimizzarne gli effetti. Viene suggerito, in particolare, che alcune risorse linguistiche dell’italiano si prestino alla raccolta di «informazioni emotive» sui nostri apprendenti e che alcuni argomenti grammaticali possano essere utilizzati per formulare regole e strategie su come affrontare l’ansia linguistica, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti al fenomeno e di sostituire emozioni negative con emozioni positive. Using Italian grammatical resources to reduce linguistic anxiety: reflections and pratical proposals Despite the considerable influence of affective factors on language learning (motivation, well-being, sense of anxiety), glottodidactic research in Italy has not given much space to research on language anxiety. The paper provides an overview of the literature on the topic, outlining its causes and effects. Since there are few studies that critically reflect on classroom practices and actions that can reduce the effects of this phenomenon, this study also intends to present a practical proposal regarding the implementation of activities in the Italian L2 classroom to minimize its effects. It is suggested, in particular, that some linguistic resources of Italian lend themselves to collecting "emotional information" about our learners and some grammatical topics can be used to formulate rules and strategies for how to deal with language anxiety, with the aim to raise student awareness of the phenomenon and to replace negative emotions with positive ones.
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Meneghini, Anna Maria, et Veronica Delai. « Emozioni positive, repertori pensiero-azione e focus attenzionale ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (mars 2013) : 519–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-004005.

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Résumé :
Secondo la broad-and-build theory di Fredrickson, le emozioni positive, se esperite frequentemente nel quotidiano, possono ampliare il repertorio momentaneo di pensieri-azioni delle persone che le sperimentano (broaden) e indurre un allargamento dell'attenzione in modo che l'elaborazione dell'informazione/stimolo sia indirizzata sull'insieme piuttosto che sui particolari della situazione. Questo allargamento cognitivo favorirebbe poi la costruzione di risorse personali durature (build) nel tempo. Obiettivo della ricerca qui presentata e stato testare se l'induzione di intense emozioni positive (come la serenita e la gioia) porta le persone ad un allargamento dei repertori pensiero-azione e del focus attenzionale nell'immediato. Le performance di un gruppo di meditatori, scelti per la loro abilita nell'attivare emozioni positive intense, sono state confrontate con quelle di due gruppi, uno composto di partecipanti in stato emotivo neutro e un altro in cui ai partecipanti si e indotta l'emozione rabbia. I confronti tra i gruppi indicano maggiore apertura cognitiva nei meditatori, subito dopo la meditazione, rispetto al "gruppo Neutro" e al "gruppo Rabbia", ma anche che la rabbia non induce un restringimento attenzionale e non riduce il repertorio momentaneo pensieri-azioni rispetto allo stato neutro. Essa, piuttosto guida pensieri e intenzioni comportamentali in maniera consona all'attivazione emotiva, come suggerito dalle teorie classiche sulle emozioni.
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Zambianchi, Manuela. « Promuovere l'invecchiamento attivo attraverso il modello life skills education. Un progetto di ricerca-intervento per potenziare il pensiero critico ed il decision making. » RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 651–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002009.

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Résumé :
L'invecchiamento positivo è definito dal modello sistemico di Rowe & Khan (1997) come la presenza di elevate risorse a livello fisico e cognitivo, le quali consentono di mantenere una partecipazione attiva alla società. Il modello Life Skills Education, proposto dall'OMS (1994) come insieme di competenze tra-sversali utili allo sviluppo positivo dei giovani, è stato qui ipotizzato poter contri-buire anche in età anziana alla salute bio-psico-sociale, con adattamenti nei contenuti e nella metodologia di approccio, per il quale è stato adottato il modello della ricercaazione partecipata di ispirazione lewiniana (Lewin, 1946; Kagan, 2012). Un progetto di ricerca-azione partecipata che ha avuto come riferimento teorico-metodologico i programmi Life Skills Education in età anziana (Zam-bianchi, 2015) centrato su due Life Skills, il pensiero critico ed il decision making si è svolto a Bagnacavallo (RA) con il supporto delle Istituzioni politiche e sanitarie territoriali. Hanno partecipato 16 iscritti (età media = 71.13 a. 13 femmine e 3 maschi) che hanno compilato in ingresso ed in uscita il questionario sulle rappresentazioni sociali della salute, due item sulle credenze della dieta mediterranea e dell'attività fisica per la salute ed il questionario sugli stili decisionali. Dopo il per-corso formativo, i modelli Manova a misure ripetute hanno mostrato modificazioni positive sulle credenze sui comportamenti salutari, sulla rappresentazione della salute e sullo stile decisionale di pianificazione razionale.
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Bernardi, Antonio. « Alcune osservazioni sulle cause di tenuta del settore del franchising nelle fasi recessive ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (juillet 2012) : 439–74. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003003.

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La ricerca esamina le imprese che operano in franchising attraverso microdati raccolti da Assofranchising, la principale associazione italiana nel campo del franchising. Mediante tecniche esplorative e multivariate si dimostra che, ceteris paribus, un aumento della scala delle reti, basata sulla crescita delle risorse umane e materiali, ha un effetto positivo sull'efficienza aziendale attraverso il miglioramento di indicatori strategici di produttivitŕ. Questo fatto indica che le reti in franchising italiane, costituite principalmente ma non esclusivamente da parte delle piccole e medie imprese, anche se sono forti del vincolo associativo, non possono e non devono distogliere lo sguardo dal cercare ogni possibile espansione della loro dimensionalitŕ. Inoltre, questa strategia aiuta ad affrontare meglio le fasi di recessione economica, come l'attuale. The research examines companies operating under franchise through microdata collected from Assofranchising, the main Italian association in the field of franchising. By means of explorative and multivariate techniques it is shown that, other things being equal, an increase in the size of the networks, based on growth of human and material resources, has a positive effect on business efficiencies by improving strategic indicators of productivity. This fact indicates that the Italian franchise networks, consisting primarily but not exclusively by small and medium enterprises, even though they are strong of the associative link, cannot and should not divert their gaze from seeking any possible expansion of their dimensionality. Furthermore, this strategy helps to better address the downturn the economic cycle, like the present one
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Cristiani, Eloisa. « Modelli di agricoltura “sostenibile” con particolare attenzione al settore vitivinicolo ». Przegląd Prawa Rolnego, no 1(22) (1 juin 2018) : 133–41. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.22.1.9.

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Il 25 settembre 2015, le Nazioni unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile indicando 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030 tra i quali compare la promozione di un’agricoltura sostenibile. Questo nuovo modello di crescita mette in luce il ruolo chiave dell’agricoltura nell’attenuazione dei cambiamenti climatici e nell’adattamento ad essi. Alla Conferenza di Marrakech (novembre 2016) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP22), è emersa la necessità di “mettere l’agricoltura al centro degli interventi sul clima”: se è vero infatti che l’agricoltura contribuisce per quasi il 20% alle emissioni di gas serra, è essa stessa una parte fondamentale della soluzione in termini di mitigazione degli impatti, di esternalità positive per aumentare la resistenza e combattere l’impatto del cambiamento climatico. Ma a quale tipo di agricoltura ci riferiamo? Esiste una definizione condivisa e univoca di agricoltura “sostenibile”, la sola che sembra capace di migliorare la gestione di risorse naturali come l’acqua, di conservare la biodiversità e i servizi eco-sistemici? La scelta del case study dedicato al vino deriva dalla circostanza che in tale settore è possibile individuare oltre 15 forme di disciplinari, protocolli o certificazioni che in qualche modo si richiamano al concetto di “sostenibilità” e intendono comunicarlo al consumatore.
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Bocian, Bernd. « Paura, auto-sostegno e "Introietti buoni" Fear, Self-Support, and "Good Introjects" ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (juin 2021) : 51–59. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-001006.

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Parlare di trauma collettivo nella situazione attuale per l'autore implica sottovalutare il si-gnificato stesso di trauma collettivo, che invece si può riferire alle due guerre mondiali e al Medio Oriente, dove le persone vivono sotto le bombe e rischiano la vita per anni. Il trauma nella nostra situazione è individuale e dipende dalla salute, dalla classe sociale, dal lavoro e soprattutto dalla nostra capacità di reagire. L'autore sottolinea l'importanza per il terapeuta di prendersi cura di sé. Un altro aspetto che prende in considerazione è il concetto di auto-sostegno, già importante per i fondatori della terapia della Gestalt, Fritz e Lore Perls, perché riflette le loro esperienze di sopravvivenza (trauma di guerra, Shoa, emigrazione). Con il termine auto-sostegno si intende la capacità di mobilitare le risorse personali nei momenti di pericolo e quando potrei essere solo. L'articolo sottolinea, in questo contesto, l'importanza del nostro mondo interiore (psichi-co) e soprattutto degli introietti, che per Perls avevano una connotazione negativa e che a volte chiamava "demoni interni". L'autore suggerisce l'immagine degli introietti buoni o "protettori interni" rappresentazioni di relazioni positive internalizzate sé-altro (introietti di sostegno), come parte di un sistema di auto-sostegno in situazioni di crisi.
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Zambianchi, Manuela, et Bitti Pio Enrico Ricci. « Benessere psicologico e prospettiva temporale negli adolescenti e nei giovani ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2012) : 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002005.

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Lo studio ha analizzato la relazione tra il benessere psicologico e la prospettiva temporale in un gruppo di adolescenti (etŕ media 16,65 anni) ed un gruppo di giovani-adulti (etŕ media 22,57 anni). Gli adolescenti sono stati suddivisi in due gruppi, media adolescenza e tarda adolescenza. Nei giovani-adulti si osserva un punteggio piů alto nella dimensione del futuro rispetto ai due gruppi di adolescenti, mentre il presente riporta un punteggio piů basso rispetto sempre agli adolescenti. Il benessere psicologico presenta anch'esso un punteggio piů elevato nei giovani-adulti rispetto agli adolescenti di entrambe le fasce d'etŕ. Sono state condotte tre analisi correlazionali separate per i tre gruppi mentre l'analisi della covarianza ha verificato l'influenza dell'etŕ sulle relazioni tra prospettiva temporale e benessere nei tre gruppi. Negli adolescenti il presente č positivamente correlato con le Relazioni Positive con gli altri e negativamente con lo Scopo di Vita e con il Benessere Psicologico generale. Nei giovani-adulti esso correla negativamente con il benessere psicologico generale. Negli adolescenti il futuro č correlato positivamente con l'Autoaccettazione, le Relazioni Positive con gli Altri, lo Scopo di Vita, ed alla Crescita Personale. Nei giovaniadulti il futuro č correlato positivamente con lo Scopo di Vita, il Dominio Ambientale, la Crescita Personale, l'Autoaccettazione, ed il benessere psicologico globale. Lo studio evidenzia la rilevanza della prospettiva temporale centrata sul futuro per lo sviluppo e l'attualizzazione delle risorse e delle potenzialitŕ nel passaggio dall'adolescenza all'etŕ di giovani-adulti e del tempo presente per la costruzione di relazioni significative unicamente nei due gruppi di adolescenti.
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Ungar, Michael. « Aspetti generali e culturali della resilienza nei bambini e nei giovani ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2010) : 109–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001008.

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Résumé :
La resilienza viene studiata come un aspetto sia universale sia dotato di specifi citŕ culturale dello sviluppo positivo dei bambini e dei giovani, legato all'esposizione a livelli signifi cativi di avversitŕ. In questo lavoro si tratteggia brevemente la storia della ricerca sulla resilienza e si discute quindi un'interpretazione emergente della resilienza come costrutto ecologico socialmente negoziato. Alla resilienza contribuisce l'abilitŕ dell'ambiente del bambino di facilitare la crescita, compresi i meccanismi ambientali che infl uenzano l'espressione dei geni. Per spiegare questa interazione si introducono due concetti, la ricerca e la negoziazione. Quanto meglio i giovani sono in grado di muoversi per procurarsi le risorse di cui hanno bisogno per la salute mentale, tanto piů č probabile che lo sviluppo sia soddisfacente. Analogamente, quanto piů sono in grado di negoziare per ottenere che queste risorse siano rese disponibili in modi culturalmente rilevanti, tanto piů facilmente le risorse contribuiranno a uno sviluppo positivo. Si esplorano sette aspetti della resilienza con le loro interazioni complesse. Si presentano anche dati qualitativi provenienti da uno studio condotto in undici paesi con metodi mistio per illustrare i fattori multipli che infl uenzano le ricerche e le negoziazioni dei giovani per ottenere le risorse necessarie ad alimentare la resilienza. Il lavoro si conclude con una discussione sulle implicazioni per la ricerca e per la pratica clinica di questa interpretazione della resilienza.
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Walsh, Froma. « Perdita e resilienza al tempo di Covid-19 : creazione di significato, speranza e trascendenza ». TERAPIA FAMILIARE, no 127 (février 2022) : 47–69. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-127004.

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L'articolo affronta le numerose perdite complesse e traumatiche causate dalla pandemia Covid-19. In contrasto con il lavoro su base individuale e focalizzato sui sintomi, un approccio sistemico orientato alla resilienza nelle perdite complesse contestualizza il disagio e mobilita le risorse relazionali per supportare un adattamento positivo. In una cornice di resilienza familiare alle perdite legate alla pandemia, la discussione si concentra sull'importanza dei sistemi di credenze condivise per quanto riguarda (1) i processi di creazione di significato; (2) una prospettiva positiva e piena di speranza orientata all'agire concreto; (3) i valori trascendenti e i fondamenti spirituali per l'ispirazione, la trasformazione e la crescita positiva. Vengono offerte linee guida pratiche per facilitare l'adattamento e la resilienza.
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Lucioni, Carlo, et Luca Zappaterra. « Automedicazione : una risorsa economica da valorizzare ». Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 2, no 4 (15 décembre 2001) : 223–29. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v2i4.736.

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At the beginning of this new millennium, when the request for health care exceeds overall economic growth, resorting to self-medication allows to free up healthcare resources and it has a positive outcome for public health care systems and also for the individual. Self-medication is defined as the application of prescription-free medicines (OTC) to consumers in order to cure minor ailments. Aim of this study is to present the social and economic value of self-medication, comparing the Italian situation with other national situations inside European Union, especially France, U.K. and Germany. In Italy the OTC market is still late and the present study examines the different explanations, considering the trade-off between OTC products and health public spending, the geographical distribution and the possible savings for the for public health care system.
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Stenico, Enrico. « Lo psicoanalista : uomo di fede ? » GRUPPI, no 3 (décembre 2012) : 67–74. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003005.

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Prendendo spunto dagli articoli di Claudio Neri, riflettendo sul valore giuridico dell'espressione "in fede" e rivisitando il racconto biblico di Giobbe, si riprende e si approfondisce l'importanza che il terapeuta mantenga un atteggiamento positivo e di fiducia nelle risorse del paziente, accompagnandolo nei momenti piů oscuri ed incerti del percorso di cura e difendendolo dalla distruttivitŕ del suo Sé luciferino. Il Fattore F rappresenta in tale prospettiva una funzione testimoniale positiva, incarnata dal terapeuta, specie nei passaggi piů difficili del percorso di cura, sia della possibilitŕ di aprirsi fiduciosamente a nuovi orizzonti esistenziali e relazionali, sia dell'importanza del perseguire pur nelle vicissitudini della relazione terapeutica la promozione della persona, nell'accezione lopeziana.
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Quattrociocchi, Bernardino, Irene Fulco, Antonio La Sala, Francesca Iandolo et Mario Calabrese. « La teoria dei tipi psicologici e la consonanza nel processo di selezione delle risorse umane ». ESPERIENZE D'IMPRESA, no 1 (novembre 2020) : 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001005.

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Obiettivi. Il presente studio si propone di esplorare ed approfondire un diverso metodo di selezione delle Risorse Umane, basato sul principio di consonanza, che possa ridurre il conflitto ed avere un impatto positivo sulla performance. Metodologia. Dopo aver avviato una review della letteratura esistente sui pilastri già consolidati della gestione strategica delle Risorse Umane (motivazione e composizione di team di lavoro in particolare), l'indagine, tramite la lente interpretativa dell'Approccio Sistemico Vitale, si è indirizzata verso le categorie valoriali, caratterizzanti ogni sistema in modo distintivo e punto di partenza per la generazione di risonanza. Risultati. Il lavoro perviene all'esposizione di una diversa prospettiva d'indagine nell'analisi dei gruppi basata sulla consonanza e volta a realizzare un Person - Organization fit in grado di restituire maggior valore di quello assorbito. Limiti della ricerca. Il principale limite della ricerca risiede nella mancanza di una verifica empirica circa l'effettiva risonanza generata. Implicazioni pratiche. Lo studio fornisce al management una diversa chiave di lettura per la creazione di team composti da individui il cui legame, basato su compatibilità valoriali, risulta essere più profondo, conducendo, così, ad una maggiore creazione di valore. Originalità del lavoro. Il lavoro integra l'approccio manageriale con una prospettiva di indagine di tipo psicologico, consentendo di isolare dinamiche del processo di selezione delle Risorse Umane normalmente "sommerse".
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Santoro, Elena. « L'adattamento resiliente nei bambini vittime di abuso e maltrattamento : un'analisi dei fattori protettivi e dei meccanismi di mediazione ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2011) : 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003003.

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L'articolo offre una rassegna degli studi piů attuali centrati sulla resilienza in bambini vittime di abuso e maltrattamento. Le evidenze empiriche riportano una percentuale piuttosto bassa (0-22%) di adattamento resiliente: alcuni bambini maltrattati manifestano risorse di resilienza, ma la maggior parte di loro incontra difficoltŕ nell'adattamento in diversi ambiti del funzionamento psicosociale e nel corso del tempo. La resilienza intesa come processo dinamico dipende da fattori biologici e psicologici, che interagiscono con fattori familiari e contestuali in grado di potenziare o indebolire le risorse dell'individuo, facilitando e promuovendo un percorso di adattamento positivo per alcuni o, di contro, diventando elementi di crisi e di disadattamento per altri. Ampio spazio viene dato alla letteratura sui fattori di protezione che, a livello individuale, familiare e sociale sono in grado di promuovere ed attivare i meccanismi di recupero e l'adattamento resiliente nei bambini vittime di abuso e maltrattamento.
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Cagiada, Silvana, et Rita Pizzi. « Autoipnosi : strumento per il mantenimento dell'omeostasi per la prevenzione della malattia attraverso l'attivazione delle risorse interiori ». IPNOSI, no 2 (décembre 2020) : 25–36. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2020-002002.

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Partendo dagli studi sulla coscienza, sia dal punto di vista dei correlati neurali, sia dal punto di vista della consapevolezza e dell'autoconsapevolezza del sé, la sperimentazione si prefigge di verificare la possibilità di poter intervenire, attraver-so l'uso dell'ipnosi, e in particolare dell'autoipnosi, sul processo evolutivo di regola-zione e adattamento omeostatico, considerato come espressione di patologie in ambito clinico, ma anche come leva di evoluzione in ambito educativo e sociale. In considerazione di vari studi clinici sull'ipnosi che riportano esiti positivi dopo il trattamento ipnotico, l'ipotesi si basa sulla possibilità di agire, a scopo preventivo, sulle disfunzioni a livello somatico, psicologico e relazionale, che possono indurre un blocco energetico dell'emotività, educando il soggetto a recuperare e gestire le proprie energie e il proprio equilibrio. Ai soggetti esaminati e tenuti in considerazio-ne ai fini della ricerca è stato somministrato il test MHQ, scala di autovalutazione per pazienti psiconevrotici, il cui punteggio riscontrato, pur riportando valori anco-ra nella norma, evidenzia la tendenza ad accostarsi a valori patologici, a rischio per il soggetto. L'ipotesi verificata è la seguente: l'utilizzo dell'ipnosi (Eteroipnosi ? Rinforzo dell'io ? Condizionamento positivo) per un periodo di un mese, con sedute settimanali e il successivo utilizzo dell'autoipnosi, ogni giorno, per due mesi a scopo preventivo, può permettere di destrutturare le devianze e ripristinare le risor-se bloccate nella struttura corporea, riportando il soggetto a prenderne coscienza, orientando l'apprendimento verso il recupero e il mantenimento dell'omeostasi. Alla fine della sperimentazione, la verifica degli esiti raggiunti è stata avvalorata dalla ri-somministrazione del test MHQ e dalla valutazione statistica degli outco-me che si è dimostrata significativa. Il risultato positivo dello studio suggerisce che i terapeuti possano applicare il metodo sperimentale su base sistematica, rendendo possibile un rapido e definitivo riconoscimento dell'autoipnosi ? oltre che dell'ipnosi ? come disciplina scientifica.
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De Benedittis, Giuseppe. « AUTO-IPNOSI. Alla ricerca della risorsa interiore ». IPNOSI, no 1 (juillet 2022) : 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2022-001001.

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L'auto-ipnosi è una generalizzazione dell'etero-ipnosi, di cui rappresenta la necessaria integrazione. Benché largamente applicata in ambito clinico, poco si sa della sua fenomenologia, della relazione con l'etero-ipnosi e la mindfulness, dei suoi meccanismi neurofisiologici e neuropsicologici, della sua efficacia clinica e del suo profilo di sicurezza. La letteratura in merito è sorprendentemente scarna e aneddotica. L'auto-ipnosi costituisce un'importante risorsa interiore auto-regolatoria e terapeutica, qualitativamente differente dall'etero-ipnosi, ma verosimilmente di non diversa efficacia clinica in numerosi ambiti di applicazione (e.g. controllo del dolore, dell'ansia, dei disturbi della condotta alimentare, ecc.). I correlati neurofisiologici e neuropsicologici dell'auto-ipnosi restano virtualmente sconosciuti per la mancanza di studi dedicati e di confronto con l'etero-ipnosi. Si discute ancora se l'esperienza auto-ipnotica possa essere autogena o indotta dalla suggestione etero-ipnotica, mentre sembra accertata una correlazione positiva tra ipnotizzabilità e profondità della trance auto-indotta. Anche il profilo di sicurezza rimane largamente impregiudicato, perché la stragrande maggioranza degli studi clinici omette la prevalenza e la tipologia di eventi avversi e/o effetti collaterali dipendenti dalla pratica ipnotica in generale. Assiomaticamente, si tende a considerare l'auto-ipnosi come una pratica altamente sicura e priva di effetti collaterali. In conclusione, all'importanza clinica dell'auto-ipnosi corrisponde paradossalmente una sostanziale mancanza di studi clinico-sperimentali. L'auto-ipnosi è dunque una Terra Incognita che aspetta urgentemente di essere esplorata.
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Zanetta, Veronica, Rita Bozzato, Deborah Gnoato, Chiara Ranzini, Beatrice Guglielmetti et Barbara Di Virgilio. « Operatori in ascolto di genitori e figli adottivi per individuare criticità e risorse ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (novembre 2020) : 161–69. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002014.

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L'articolo riferisce di una ricerca qualitativa originata nell'ottobre 2016 dal desiderio di conoscere il vissuto di alcune famiglie adottive rispetto al supporto ricevuto dagli operatori di riferimento. L'idea guida proviene da una riflessione di alcuni operatori in merito ai tanti anni di lavoro sulle adozioni e alla volontà di fare tesoro delle esperienze vissute. Sono state quindi individuate e contattate, attingendo gli archivi dei tre servizi coinvolti, le famiglie adottive che rientravano nel target della ricerca e che desideravano prendervi parte. Sono state raccolte informazioni attraverso interviste semi-strutturate, mirate a sondare determinate aree, svolte con figli maggiorenni e genitori adottivi con un minimo di 10 anni dall'inserimento nella loro famiglia. Si è cercato di comprendere quali siano state le difficoltà e gli aspetti positivi dei percorsi adottivi, per avere un rimando sul sostegno e l'accompagnamento adottivo, per migliorare gli interventi e la crescita professionale.
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Albrecht, Benno. « La ricostruzione del paesaggio a Cipro e il productive relief di Patrick Geddes ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 130 (avril 2021) : 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1001.

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Alla fine del XIX secolo Patrick Geddes, tra i piu importanti pensatori del suo tempo sui temi urbani, compie un viaggio a Cipro dove sviluppa una strategia di intervento che nella sua visione possa assumere un carattere di esemplarita per l'intero Impero coloniale britannico e per i territori del medio oriente. Attraverso nuove tecnologie di gestione delle acque e di irrigazione diviene possibile innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale. In questo modo la garanzia della pace e direttamente legata all'uso accorto delle risorse naturali e sociali tracciando un percorso possibile, mai completamente esplorato.
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Ferrero, Chiara, et Giorgio Bergesio. « Il livello di soddisfazione lavorativa in un campione di infermieri neolaureati. » Dissertation Nursing 2, no 1 (30 janvier 2023) : 11–22. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18712.

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BACKGROUND: La carenza globale rende gli infermieri neolaureati (NGN) una risorsa preziosa per il sistema sanitario che richiede professionisti preparati e pronti nell’immediato. Il periodo di transizione dall’ambiente accademico a quello lavorativo può comportare stress, insoddisfazione, esaurimento e intenzione di abbandonare. È dimostrato che ambienti di lavoro positivo contribuiscono al miglioramento dell’autonomia, della soddisfazione e della collaborazione all’interno del team. OBIETTIVI: Valutare il livello di soddisfazione lavorativa in un campione di NGN dell’Università degli Studi di Torino sede Asti. METODI: Con disegno di studio osservazionale monocentrico è stato analizzato un campione di 159 NGN laureati tra il 2016 e il 2021. A tale scopo è stata utilizzata la Index of Work Satisfaction di Stamps (IWS). Per l’analisi dei risultati e stata utilizzata l’analisi fattoriale esplorativa (AFE). RISULTATI: Complessivamente le percentuali di punteggi positivi, neutri e negativi erano rispettivamente 29.6%, 57.9% e 12.6%. L’Autonomia ha ottenuto media di 5.42 (DS±0.937), l’Interazione con i colleghi infermieri media di 5.14 (DS±1.42), lo Status professionale media di 4.77 (DS±1.18), le Competenze richieste dal ruolo media di 2.98 (DS±1.05) e la Retribuzione media 2.69 (DS± 0.945). DISCUSSIONE: Gli indici di soddisfazione sono intorno a valori mediani. Dalle singole dimensioni emergono differenze significativamente positive, in particolare per l’Autonomia, lo Status professionale e le Interazioni, sia con i medici che con i colleghi infermieri. Al contrario Retribuzione, Competenze richieste dal ruolo e Politiche organizzative mostrano insoddisfazione.
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Zambianchi, Manuela, et Bitti Pio Enrico Ricci. « Rappresentazioni sociali della salute e dell'invecchiamento in un gruppo di anziani ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (décembre 2010) : 95–109. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002007.

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Résumé :
La ricerca ha analizzato le caratteristiche delle rappresentazioni sociali sulla salute e sull'etŕ anziana possedute dagli anziani. Hanno partecipato 150 anziani, appartenenti alla Terza e Quarta Etŕ, ai quali sono stati somministrati due questionari relativi alle rappresentazioni sulla salute e l'etŕ anziana. L'analisi delle componenti principali, condotta su entrambi i questionari, ha fatto emergere una rappresentazione complessa della salute a struttura bi-fattoriale ed una rappresentazione integrata dell'etŕ anziana, caratterizzata dalla presenza di progettualitŕ, ricchezza esperienziale, crescita personale. I risultati sono stati discussi alla luce delle teorie recenti sulla salute in chiave bio-psico-sociale e delle teorie sull'invecchiamento positivo che ne evidenziano la multidimensionalitŕ e la rilevanza delle risorse interne e sociali per il suo conseguimento.
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Leone, Daniela. « Le forme della globalizzazione : un'opzione politica ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (février 2012) : 96–99. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003007.

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Résumé :
Le forme in cui puň evolvere la globalizzazione non sono giŕ predeterminate secondo un paradigma indiscutibile. Il positivo avviamento allo sviluppo di tanta parte della popolazione mondiale comporta anche un costante deflusso di risorse dai paesi giŕ industrializzati e ne comprime progressivamente gli standard di benessere e di tutela. Questa tendenza non č immune da rischi. Il peggioramento percepito delle condizioni di vita oltre un carico di rottura puň sfociare in una convulsa reazione difficile da governare a posteriori. I sindacati, in tale contesto internazionale di crisi economica e di sfiducia generalizzata, sono chiamati a giocare un ruolo decisivo, prima nella cognizione delle complesse dinamiche socio-economiche e successivamente nella definizione di soluzioni praticabili.
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Forli, F., G. Giuntini, L. Bruschini et S. Berrettini. « Diagnosi eziologica dell’ipoacusia nei bambini identificati attraverso lo screening audiologico neonatale ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 1 (février 2016) : 29–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1076.

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Résumé :
Parallelamente alla attuazione dei programmi di screening audiologico neonatale e di diagnosi audiologica e trattamento precoci, si è resa evidente la necessità di mettere a punto e attuare un protocollo per la diagnosi eziologica della sordità, che sia sistematizzato e che si coordini, senza interferire, con il percorso diagnostico audiologico. Nell’ambito del progetto del Ministero della Salute CCM 2013 “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” è stata presa in considerazione la problematica relativa alla diagnosi eziologica della ipoacusia infantile nell’ambito dei programmi di screening audiologico neonatale. L’obiettivo specifico è quello di attuare il protocollo diagnostico per ottenere una definizione della causa della ipoacusia in almeno il 70% dei casi con diagnosi audiologica confermata. Nell’ambito di questa parte del progetto, sono state individuate quattro principali raccomandazioni utili nella ricerca di una diagnosi eziologica nei bambini affetti da ipoacusia, che possono costituire, per i centri audiologici di III livello, dei validi suggerimenti per ottimizzare le risorse e produrre cambiamenti positivi.
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Segoni, Dalila. « I servizi offerti da una digital library ». DigItalia 16, no 1 (juin 2021) : 38–62. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00025.

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Résumé :
Le digital library tendono sempre più a connotarsi non solo come ricche e variegate collezioni di risorse culturali ma come sistemi organizzati di servizi orientati agli utenti finali, percepiti non solo come consumatori di contenuti digitali ma anche come produttori attivi di contenuti. Piattaforme come Facebook e YouTube dimostrano che, quando i sistemi sono semplici da utilizzare e con finalità di interesse, gli utenti li utilizzano anche per contribuire con propri contenuti, quindi il loro coinvolgimento aumenta e la loro interazione diventa più attiva. In questa prospettiva, l'analisi che segue intende dimostrare come, nonostante qualche positivo esperimento, la strada per l'evoluzione delle digital library è quasi del tutto da esplorare. Partendo da un’analisi della natura e delle definizioni dei “servizi digitali”, sono state esaminate alcune importanti biblioteche digitali internazionali – Europeana Collections e la Digital Public Library of America – descrivendo le funzionalità e gli strumenti che mettono a disposizione degli utenti, al fine di definire una proposta di catalogo dei servizi necessari per lo sviluppo delle biblioteche digitali dedicate al patrimonio culturale.
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Amati Mehler, Jacqueline. « Il padre ». PSICOANALISI, no 2 (février 2013) : 57–78. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-002004.

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Résumé :
L'autrice analizza i cambiamenti del ruolo della paternità alla luce sia dei mutamenti sociali, sia dell'accresciuta conoscenza delle vicissitudini pre-edipiche. Queste ultime vengono prese in considerazione soprattutto dalla prospettiva dell'attaccamento diadico madre-bambino e dei processi di separazione. Il ruolo sempre piů importante dei padri "materni" esige una maggiore attenzione alle vicissitudini pre-edipiche positive e negative del rapporto diadico padrebambino. Un caso clinico tenta di analizzare sia l'impatto intrapsichico della paternità sugli uomini nel caso della nascita di un figlio maschio, sia l'influsso transgenerazionale delle problematiche pre-edipiche ed edipiche non risolte.
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Ferri, Gaetana, Franco Fucilli, Gioacchino De Sandoli, Sarah Guizzardi, Carla Campagnoli et Romano Marabelli. « Il performance management nell'area della sanit&agrave ; pubblica veterinaria e sicurezza degli a ». MECOSAN, no 121 (septembre 2022) : 123–55. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-121oa13862.

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Résumé :
A partire dal 2007 è stata avviata dal Ministero della Salute, nell'ambito delle procedure del Comitato LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) per l'appropriatezza, l'efficienza e la congruità delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), una valutazione annuale, tramite indicatori quali/quantitativi, dell'efficienza operativa dei Servizi regionali di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. Nel presente lavoro sono descritti i principi di riferimento, le modalità e gli aspetti più significativi emersi nel corso di tale esperienza durata oltre un decennio.Il sistema di valutazione ha contribuito all'evoluzione del processo di programmazione, a livello nazionale, regionale e locale, e ha avuto evidenti riflessi positivi mostrandosi come un punto di riferimento per quantificare le risorse umane e strumentali, e per la capacità di laboratorio, contribuendo alla chiarezza e coordinamento delle amministrazioni sanitarie sugli obiettivi operativi valutati.L'adozione di un articolato strumento di management ha inoltre offerto utili informazioni ai decisori (policy-makers) nella fase di contrazione del finanziamento e di ricambio generazionale che ha interessato il SSN dal 2008, e che si protrae tuttora1. 1 4° Rapporto GIMBE sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Fondazione GIMBE: Bologna, giugno 2019; pp. 64-65. Recuperato da: https://salviamossn.it/var/uploads/contenuti/allegati/4_Rapporto_GIMBE_Sostenibilita_SSN.pdf.
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Lognoli, David. « I cerchi nel grano ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 70–92. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.4.

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Résumé :
La matematica alimenta lo spirito critico e democratico alla base di una cittadinanza consapevole. A tal fine la contestualizzazione è una risorsa per costruire un atteggiamento positivo degli allievi. L’intreccio della matematica con altre abilità è una necessità didattica per conseguire gli obiettivi del curriculum e uno strumento per mobilitare le diverse competenze per una valutazione personalizzata.Nella pratica d’aula questo approccio permette di superare la riproposizione di esercizi stereotipati e di mobilitare più competenze, consente inoltre di coinvolgere l’intera classe nel dialogo educativo e di valorizzare ogni contributo.L’idea sperimentata in aula, all’interno dell’unità didattica dedicata al cerchio e alla circonferenza, ha preso spunto da una famosa burla dei cerchi nel grano risalente agli anni ‘70. L’attività si è conclusa con una sfida creativa: il progetto di un cerchio nel grano. Oltre a richiedere la misura delle parti del cerchio ha sollecitato la progettazione di vere e proprie istruzioni operative per realizzare un cerchio nel grano.
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Montani, Guido. « IDEOLOGY, UTOPIA AND THE CRISIS OF POLITICS ». Il Politico 252, no 1 (22 juin 2020) : 5–23. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.294.

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Résumé :
I partiti politici che si ispirano ai valori del liberalismo, della democrazia e del socialismo non riescono più a concepire un progetto di lungo periodo per i propri concittadini e per l’umanità. Dopo il crollo del Muro di Berlino, grandi e piccole potenze hanno avviato una sordida lotta per la supremazia mondiale, alimentando conflitti locali e globali, e il ritorno del nazionalismo come ideologia dominante. In questo saggio si intende mostrare che la tesi sulla “fine delle ideologie” è infondata: le ideologie tradizionali sono incapaci di progettare un futuro di progresso perché subiscono passivamente l’ideologia della sovranità assoluta degli stati e della guerra giusta per difendere gli interessi nazionali. Il futuro dell’umanità è minacciato da una nuova corsa agli armamenti nucleari e convenzionali, ai quali i governi dedicano immense risorse, che dovrebbero invece servire per salvare il Pianeta dal surriscaldamento climatico, dallo sterminio della vita animale e vegetale e dalle pandemie. La via intrapresa dai popoli europei, con la costruzione della prima Unione sovranazionale della storia, dovrebbe ispirare anche le politiche necessarie per la costruzione di un ordine mondiale fondato sulla cooperazione pacifica tra stati e l’avvio di politiche che si propongano di consentire ai cittadini del mondo di godere dei medesimi diritti di libertà e solidarietà che, seppure imperfettamente, si sono realizzati in Europa. Il progresso dell’umanità è un’utopia positiva che può diventare realtà.
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Lombardi, Marco. « Il punto su epatite B e C in dialisi : riflessioni sulla contumacia dei pazienti ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 4 (30 juin 2014) : 321–25. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.931.

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Il presente contributo cerca di analizzare criticamente il ruolo della contumacia in relazione al rischio della trasmissione delle infezioni ematogene in emodialisi ospedaliera. Per fare ciò, l'Autore si avvale del confronto di due articoli apparsi sul GIN, organo ufficiale della SIN. Il primo si fonda sui dati e sulle raccomandazioni emanate dalla maggiore agenzia per la prevenzione delle infezioni (CDC), che, in aggiunta alle note precauzioni Universali e Speciali, raccomanda alcune procedure Supplementari, tra cui l'isolamento dei pazienti HBsAg positivi. Il secondo articolo si fonda sul fatto che la migliore misura preventiva e sufficiente per assicurare le minori diffusione e trasmissione delle infezioni sia nosocomiali che occupazionali risiede nell'adozione costante e continua di tutte le precauzioni Universali e Speciali, sottolineando, al contempo, l'importanza del monitoraggio continuo e costante delle misure adottate e dei risultati ottenuti. Altre possibili obiezioni alla misura dell'isolamento sono la non assoluta protezione fornita dagli anticorpi antiHBs, l'esistenza di ceppi mutanti di HBV in grado di infettare anche pazienti con titolo protettivo di anticorpi antiHBs e la possibilità di infezioni occulte. In un'epoca in cui l'allocazione delle risorse economiche ha un'importanza crescente, stride che i centri dialisi debbano avere aree separate a disposizione dei pazienti HBV infettanti, quando esistono misure che, senza questo aggravio organizzativo, sono in grado di fare meglio o altrettanto. Oggi non è più sostenibile che il razionale della contumaciazione dei pazienti HBV positivi possa trovare la sua maggiore ragione nell'elevata sopravvivenza virale nell'ambiente e nell'elevata carica ematica, quando sappiamo che, grazie all'applicazione delle precauzioni, nessun virus ematogeno potrà/dovrà trovarsi o restare impunito su superfici, suppellettili, strumentazioni, mani e così via.
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Cristini, Guido. « Unificazione di insegne e sostituzione della marca commerciale in un gruppo distributivo leader : ricadute di ordine economico, strategico e gestionale ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 121–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004008.

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Nel processo di concentrazione tra gruppi distributivi a livello nazionale ed internazionale in corso da diversi anni, uno degli aspetti piů ricorsivi č costituito dalla stra- tegia di unificazione delle insegne. Tale strategia si traduce nell'analisi del valore delle insegne acquisite e, di norma, nell'eliminazione di quelle che operano ad una scala dimensionale inferiore e/o che manifestano una brand equity minore. In tale contesto, non č infrequente rilevare come l'obiettivo perseguito dal gruppo distributivo acquisitore sia quello di disporre di un'unica insegna in grado di generare economie di scala non solo esterne (sul versante della contrattualistica con i fornitori), quanto interne (comunicazione, logistica, marketing, etc.), propedeutiche al raggiungimento di gradi piů elevati di efficienza. In realtÀ, in diverse occasione, la cancellazione di una determinata insegna a favore di un'altra si č tradotta, nel breve termine, in una perdita di valore per il gruppo driver, in particolare sul versante delle vendite di marca commerciale in offerta. Nel quadro appena richiamato, obiettivo del presente articolo risulta quello di verificare se i vantaggi derivanti dall'adozione di una marca privata di Gruppo, pur in presenza della storica insegna di canale, risultino superiori a quelli ottenuti disponendo di una private label consolidata, rispondente in termini di immagine a quella caratterizzante la situazione pre-esistente. In particolare, interessa comprendere, se nel processo di cambiamento in atto non solo se il trade off risulti positivo, ma anche se i tempi e le risorse investite nel processo di conversione siano, nel complesso, da considerarsi accettabili per il distributore driver in relazione ai vantaggi raggiunti ex post.
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ODONE, A., S. VISCIARELLI, T. LALIC, F. PEZZETTI, F. SPAGNOLI, C. PASQUARELLA, G. FERRARI et C. SIGNORELLI. « Carcinomi associati al papillomavirus umano : conoscenze, ruolo e attitudini dei medici otorinolaringoiatri in tema di prevenzione ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no 6 (décembre 2015) : 379–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-621.

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Résumé :
L’infezione da papillomavirus umano (HPV), in particolare HPV 16, è un riconosciuto fattore causale delle neoplasie orofaringee. L’incidenza delle neoplasie orofaringee è in aumento in diversi paesi europei, inclusa l’Italia, e negli Stai Uniti dove accurati modelli matematici hanno stimato che supererà quella del cancro alla cervice nella prossima decade. Recenti evidenze scientifiche supportano la potenziale efficacia del vaccino anti-HPV nel controllare quella che è stata definita “l’epidemia di neoplasie HPV-correlate”. In questo contesto, i medici otorinolaringoiatri assumono un ruolo cruciale, non solo nella diagnosi e trattamento di questa patologia, ma anche – come è stato sottolineato dall’American Head and Neck Society – nella prevenzione. Abbiamo condotto un’indagine sulle conoscenze e le attitudini dei medici otorinolaringoiatri italiani in tema di infezione HPV, patologie correlate e prevenzione vaccinale. Si tratta della prima indagine conoscitiva in Italia e in Europa sull’argomento. 262 medici otorinolaringoiatri italiani sono stati reclutati durante il 101° Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, tenutosi in maggio 2014. È stato utilizzato un questionario semi-strutturato sviluppato sulla base delle evidenze disponibili in letteratura e del parere di esperti. Le conoscenze e le attitudini sono state descritte e valutate con tecniche di analisi univariata. È stato inoltre costruito uno score composito di conoscenza. I dati dimostrano come i medici otorinolaringoiatri italiani abbiano, in media, un grado di conoscenza buono dell’infezione HPV e un’attitudine positiva nei confronti della prevenzione, in particolare della vaccinazione. I nostri risultati possono essere una utile base per pianificare, implementare e valutare programmi di educazione continua specifici sul tema della prevenzione dell’infezione da HPV. Come dimostriamo nel nostro studio, programmi di educazione continua specifici sono efficaci nell’aumentare il grado di conoscenza dei medici e l’attitudine positiva nei confronti dei programmi di prevenzione; il che contribuisce a promuovere l’adesione alla vaccinazione nei pazienti e nella popolazione generale. Con l’obiettivo generale di controllare l’epidemia di neoplasie HPV-correlate, maggiori risorse ed energie devono essere dedicate alla formazione e alla diffusione della cultura della prevenzione tra i medici otorinolaringoiatri e la comunità medica in generale. In questo contesto, identifichiamo grande potenziale nella collaborazione tra le comunità e le società scientifiche dell’otorinolaringoiatria e la sanità pubblica.
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Sciacovelli, Antonio. « Restare o partire ? Sulle rappresentazioni non stereotipate di Napoli ». Italianistica Debreceniensis 25 (29 mars 2020) : 36–53. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5553.

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L'immagine letteraria di Napoli, "Capitale del Sud", che vede periodiche alternanze di crisi e splendore nelle arti, è sicuramente dicotomica: da un lato il locus amoenus in cui fiorisce l'inventiva e diverse tradizioni culturali si intersecano e convivono; dall'altro, il luogo simbolico di immense disparità sociali, uno scoppio di epidemie e la culla di una mentalità rilassata e reazionaria. L'immagine usata da Benedetto Croce per definire la città, "un paradiso abitato dai diavoli", risale al Medioevo, e viene negata di volta in volta dagli autori che intendono costruire un mito positivo di napoletanità, ma già agli inizi 20° secolo, e quindi soprattutto nel periodo dal 1943 (ai giorni nostri), ci sono accenti sempre più critici nei confronti di questa immagine, che risultano - più che nell'odio o nel disprezzo per la città e i suoi abitanti - nella tendenza ad allontanarsi da Napoli, per abbandonare una realtà contraddittoria che non risolve i suoi problemi, ma come una foresta vergine ricresce distruggendo ogni elemento del progresso. Gli autori esaminati nell'articolo sono: Carlo Bernari, Anna Maria Ortese, Raffaele La Capria, Fabrizia Ramondino, Ermanno Rea, Giuseppe Montesano, Elena Ferrante.
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Fortunato, S., F. Forli, V. Guglielmi, E. De Corso, G. Paludetti, S. Berrettini et A. R. FetonI. « Ipoacusia e declino cognitivo : revisione della letteratura ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 155–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-993.

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La perdita dell’udito legata all’età o presbiacusia è un deficit correlato al processo irreversibile di invecchiamento che riconosce una patogenesi multifattoriale. Crescenti osservazioni hanno collegato la presbiacusia a una rapida progressione del declino cognitivo e incidentalmente con la demenza. Molti aspetti della vita quotidiana degli anziani sono stati collegati alle loro capacità uditive, mostrando che la perdita uditiva incide sulla qualità della vita, i rapporti sociali, le capacità motorie, gli aspetti psicologici, la funzione e la morfologia di specifiche aree cerebrali. Studi epidemiologici e clinici confermano l’ipotesi di un legame tra queste condizioni e questo lavoro ha lo scopo di fare il punto sui meccanismi patogenetici che sostengono tale associazione. Lo sforzo di un lavoro congiunto tra otorinolaringoiatri, audiologi, neurologi e cognitivisti è quello di chiarire gli aspetti comuni, le possibilità di diagnosi e di intervento precoce al fine di ridurre gli effetti dell’uno sull’altro di questi processi degenerativi. Le osservazioni sperimentali e cliniche si concentrano su differenti aspetti: in primo luogo la deprivazione uditiva per lungo tempo può avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive diminuendo la qualità della comunicazione che porta all’isolamento sociale e la depressione e quindi facilitare la demenza. Al contrario, le capacità cognitive limitate possono ridurre le risorse cognitive disponibili per la percezione uditiva, aumentando così gli effetti della perdita dell’udito. Inoltre, questa associazione può rappresentare la conseguenza di una ‘causa comune’ nella patogenesi del deficit uditivo e del sistema nervoso centrale. Infatti, molti dei fattori eziopatogenetici sono comuni, quali le cause microvascolari della malattia (es. diabete, aterosclerosi, ipertensione). La sfida di questi anni è quella di aumentare le conoscenze sui rapporti tra invecchiamento cerebrale e cognitivo ed ipoacusia, grazie anche ai progressi del neuroimaging. Sorprendentemente pochi dati sono stati pubblicati sull’utilità delle protesi acustiche nel cambiare la storia naturale di declino cognitivo. La protesizzazione e gli impianti cocleari possono migliorare le attività sociali e la sfera emotiva, la comunicazione e quindi più in generale la funzione cognitiva, con un globale impatto positivo sulla qualità della vita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire le informazioni attualmente disponibili in letteratura su rapporto tra declino cognitivo e deficit uditivo nell’anziano, fornendo nuovi spunti di ricerca per il futuro.
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Amendola, G., S. Caprioglio, E. Mantia, S. Spagna, M. Zoppi, S. Mombello, G. Montobbio, A. Pepoli et M. Palermo. « Studio descrittivo delle evidenze neuropsicologiche in un gruppo di pazienti HIV positivi afferenti al reparto malattie infettive dell’ospedale di Alessandria ». Working Paper of Public Health 1, no 1 (15 juin 2012). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2012.6785.

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Obiettivi: Le ormai note complicanze neurologiche nell’infezione da HIV comportano la necessità di introdurre la figura del neuropsicologo nel team dedicato, con l’obiettivo iniziale di definire un modello di presa in carico per l’utenza e descriverne le caratteristiche e i bisogni rilevati. Metodologia: data la particolare caratterizzazione sottocorticale del danno neuro-cognitivo secondario a HIV, che interessa in modo trasversale un po’ tutti i sistemi neurocognitivi, è stato necessario ricorrere, sul campione iniziale che qui descriviamo, composto da 31 pazienti, ad un’ampia batteria di prove neuropsicologiche, in linea con i protocolli internazionali, completata da un questionario di valutazione dell’umore (Beck Depression Inventory) e un’intervista sulla tipologia, qualità e livelli di soddisfazione all’interno dei principali legami di appartenenza. Risultati: i dati fino oggi raccolti hanno mostrato specifiche difficoltà a livello di funzioni esecutive. Alcuni indici di confronto, che dovranno essere sottoposti a successive conferme e più fini analisi, sono risultati suggestivi per la possibilità di individuare e selezionare, tra quelli comunemente usati in questo campo, alcuni paradigmi neuropsicologici dotati della più alta validità di costrutto e di specificità predittiva. Conclusioni: le azioni neuropsicologiche sembrano poter rappresentare, oltre ché un fattore preventivo per i pazienti con HIV, una verifica ed eventuale adeguamento dei livelli di aderenza alle terapie, utile al fine di ottimizzare le risorse. Garantiscono inoltre, grazie all’offerta di un possibile “contenitore” dato dallo specialista, di ridurre il gravoso carico emotivo della malattia.
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Pezzo, Rosada, Danila Pescina et Fabio Fagiolari. « New addictions. A race towards the goal of independence - New addictions. Una corsa verso il traguardo dell’indipendenza - Nuevas adicciones. Una carrera hacia el objetivo de la independencia ». Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia, 21 février 2020. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2019.230.

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Addiction is an issue that has existed for some time but with the rise of new technologies, not only was valued the concept of dependency inherent in the pathological bond that develops between a subject and substance, new forms have emerged much more aggressive devious and dangerously addictive behaviors related to recurrence of circular and harmful to humans. The key to the problem is offered by the constant pursuit of pleasure which satisfaction and psychological well-being, hedonistic concept has always sought by humans. The transition from "normal" to "abnormal" is relative to the times, more and more short, in which the subject tends to reach a positive value, such as that of being, behaving this flattening imagination to reality and removing its true value. This article will focus precisely on the new forms of behavioral addiction, or the New Addiction. Among these will be discussed also a dependence little known in Italy but very developed in America: the Vigorexia (or addiction to sports), which can lead to the assumption of doping substances. Vigorexia doping and traveling on the same track and take pathological forms because it is closely related to the need to need welfare linked to the use of substances harmful to the body and recurrence of harmful behaviors. Will address the issue of doping in many sports fields, to hear the case Pantani. With the epilogue, we will try to propose a thesis useful in a possible liberation from these circular needs, through the implementation of an inner path directed to the use of the resources that nature offers us spontaneously: endorphins. Riassunto La dipendenza è un tema che esiste ormai da diverso tempo ma con l’aumento delle nuove tecnologie, non solo è stato valorizzato il concetto di dipendenza inerente il legame patologico che si instaura tra un soggetto e la sostanza, sono emerse nuove forme molto più aggressive e subdole di dipendenza pericolosamente connesse alla reiterazione di comportamenti circolari e deleteri per l’essere umano. La chiave di accesso alla problematica è offerta dalla costante ricerca del piacere quale soddisfazione del benessere psico-fisico, concetto edonistico da sempre ricercato dall’essere umano. Il passaggio dal “normale” al “patologico” è relativo ai tempi, sempre più brevi, in cui il soggetto tende a raggiungere un valore positivo, quale quello del benessere, comportando questo un appiattimento sull’immaginazione e togliendo alla realtà il suo vero valore. Il presente articolo vuole focalizzare l’attenzione proprio sulle nuove forme di dipendenza comportamentale, ovvero le New Addiction. Tra queste verrà discussa anche una dipendenza poco conosciuta in Italia ma molto sviluppata in America: la vigoressia (o dipendenza da sport), che può portare all’assunzione di sostanze dopanti. Vigoressia e doping viaggiano sullo stesso binario e assumono forme patologiche perché strettamente connesse al necessario bisogno di benessere legato all’uso di sostanze dannose per l’organismo e alla reiterazione di comportamenti nocivi. Verrà affrontato il problema del doping in numerosi ambiti sportivi, fino a trattare il caso Pantani. Con l’epilogo si tenterà di proporre una tesi utile a un possibile affrancamento da tali bisogni circolari, mediante la realizzazione di un percorso interiore diretto all’utilizzo delle risorse che la natura ci offre spontaneamente: le endorfine. Resumen La adicción es un problema que existe desde hace algún tiempo, pero con el surgimiento de las nuevas tecnologías, no solo se valoró el concepto de dependencia inherente al vínculo patológico que se desarrolla entre un sujeto y una sustancia, han surgido nuevas formas mucho más agresivas, tortuosas y peligrosamente adictivas. comportamientos relacionados con la recurrencia de circulares y perjudiciales para los humanos. La clave del problema la ofrece la búsqueda constante del placer que la satisfacción y el bienestar psicológico y el concepto hedonista siempre han buscado los humanos. La transición de "normal" a "anormal" es relativa a los tiempos, cada vez más cortos, en los que el sujeto tiende a alcanzar un valor positivo, como el de ser, comportando esta imaginación aplanada a la realidad y eliminando su verdadero valor. Este artículo se centrará precisamente en las nuevas formas de adicción conductual, o la Nueva Adicción. Entre estos se discutirá también una dependencia poco conocida en Italia, pero muy desarrollada en América: la Vigorexia (o adicción al deporte), que puede conducir a la asunción de sustancias antidopaje. La vigorexia dopa y viaja por el mismo camino y toma formas patológicas porque está estrechamente relacionada con la necesidad de necesitar bienestar relacionado con el uso de sustancias nocivas para el cuerpo y la recurrencia de comportamientos nocivos. Abordará el tema del dopaje en muchos campos deportivos, para escuchar el caso Pantani. Con el epílogo intentaremos proponer una tesis útil en una posible liberación circular de estas necesidades, a través de la implementación de un viaje interno mediante el uso directo de los recursos que la naturaleza nos ofrece de forma espontánea: las endorfinas.
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Bezerra, Francisco Paiva, et Wendell José Soares dos Santos. « Sistema di raccolta dell'acqua piovana in una residenza unifamiliare a Pesqueira - Pernambuco ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 31 mai 2022, 33–55. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-civile/raccolta-dellacqua.

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A causa della scarsità d’acqua e di vari problemi sociali causati dalla mancanza di accesso all’acqua, è chiaro che la popolazione ha bisogno di alternative sostenibili per rimediare a tali carenze. In questo contesto, al fine di sottolineare la dottrina in materia ed evidenziare l’importanza del riutilizzo dell’acqua per la conservazione delle risorse idriche per le generazioni future, questo articolo ha come domanda guida: l’utilizzo di un sistema di raccolta dell’acqua piovana presenta aspetti economici, tecnici e fattibilità ambientale? Pertanto, l’obiettivo è presentare una proposta per un sistema di raccolta dell’acqua piovana in una residenza unifamiliare situata nella città di Pesqueira, Stato di Pernambuco. La metodologia si è basata sull’effettuazione di calcoli di varie dimensioni, che hanno evidenziato come il volume totale fosse necessario per soddisfare le esigenze di riuso, essendo determinato attraverso la somma del volume del giardino, del garage e dello scarico della residenza. Infine, si è concluso che, in relazione alla captazione dell’acqua piovana attraverso il tetto dell’edificio studiato, è stato possibile minimizzare parzialmente gli allagamenti, nonché la riduzione dell’uso dell’acqua potabile fornita dal concessionario, rendendo il progetto economicamente ed ecologicamente sostenibile nella città di Pesqueira PE. Inoltre, è stato riscontrato un risparmio di 213,9775 L al giorno nell’utilizzo di acqua pulita attraverso l’utilizzo del citato sistema, che ha generato un impatto positivo sul valore mensile della tariffa idrica del concessionario.
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« Analysis of the Expressions of Acceptance of Sickness in Jordanian Arabic in light of Islamic and Arabic Culture : A Socio-psychological Approach ». Journal of the Faculties of Arts 17, no 1 (1 avril 2020) : 367–86. http://dx.doi.org/10.51405/17.1.14.

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The study is a socio-psychological analysis of recurrent well-wishing utterances or expressions Jordanians usually use when they visit patients or react to the Facebook posts of patients. Studying a collection of 33 recurrent utterances and expressions gathered from four active accounts on Facebook shows that these expressions are loaded with the cultural dimensions of reception and acceptance of pain and how the Islamic culture provides a positive attitude that furnishes a reassuring factor that helps in recovery. The study means to demonstrate that expressions are normally based on and derived directly from the Holy Qur’an, Hadith of the Prophet, and the principles established in Muslim education. With the studies of Hamidi et al. (2010), Rassool (2015) Risor (2009), and Richardson (2012) and others in the backdrop, the study will demonstrate that the Islamic views on perception and acceptance of sickness and pain converge with and go beyond modern medical and psychological practices. Keywords: The Holy Qur’an, Sahih Al-Bukhari, culture, religion, expressions of well-wishers, patients, acceptance, Facebook.
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Maffenini, Pamela, Andrea Cavicchioli, Peter Moeller, Giovanni Cestaro, Fabrizio Fasolini et Marco De Monti. « La terapia a pressione negativa presso i reparti acuti dell’Ospedale Regionale di Mendrisio : risultati di un audit clinico/Negative pressure wound therapy in the acute care units of the Mendrisio Regional Hospital : results of a clinical audit ». Italian Journal of Wound Care 3, no 2 (25 juin 2019). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2019.50.

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Résumé :
Negli ultimi vent’anni si sono diffuse e perfezionate nella pratica clinica specifiche tecnologie per il trattamento delle ferite di difficile guarigione, come la terapia a pressione negativa (negative pressure wound therapy, NPWT). Tale terapia consente l’accelerazione dei tempi di guarigione di ferite inveterate e una sicura riduzione dei tempi di degenza nei pazienti ricoverati. All’interno di un reparto clinico per acuti risulta tuttavia indispensabile definire le corrette indicazioni ed il modello organizzativo che consenta di ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi e dare risposte tempestive ed efficaci alle persone che possono beneficiare di questo trattamento. È stata condotta un’analisi quantitativa sull’uso della metodica NPWT nei reparti acuti dell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio nell’anno 2017, base per la realizzazione di un audit clinico; i dati ottenuti sono stati rapportati alle attuali evidenze scientifiche sul tema per evidenziare allineamenti e/o scostamenti nella pratica clinica quotidiana. L’audit è uno strumento di Governo Clinico; utilizzare questa metodologia vuol dire favorire una migliore conoscenza da parte degli operatori sanitari delle attività cliniche e gestionali. È, infatti, un processo di revisione strutturata fra pari che ha come obiettivo quello di individuare le opportunità di miglioramento al fine di introdurle nella pratica professionale quotidiana. Gli assistiti che necessitano di medicazione NPWT hanno solitamente un grado di complessità medio-alta, richiedono quindi un assessment preciso ed approfondito, oltre ad una presa a carico multiprofessionale. Gli staff infermieristici necessitano di formazione specifica, consulenza medica e/o infermieristica esperta, adeguato supporto documentale ed informatico al fine di assicurare sicurezza, qualità e razionalità delle cure, outcome positivi di salute. Molti sono gli articoli scientifici e le esperienze a favore di una presa a carico infermieristica di pazienti con medicazioni complesse gestite tramite dispositivi NPWT. I presupposti affinché questo possa avvenire in sicurezza prevedono un processo definito in modo chiaro e condiviso fra professionisti sanitari ed assistiti, formazione aggiornata, documentazione corretta. During last twenty years, tailored technologies were spread and improved; they are aimed to support the treatment of difficult-toheal wounds, such as negative pressure wound therapy (NPWT). This type of treatment lead to promote healing process and to reduce hospital stay of patients. In an acute care setting, planning and managing these new technologies represent a key-point. We did a retrospective study about NPWT in acute care setting in Beata Vergine Regional Hospital in 2017, aimed at performing a clinical audit; the results were compared to scientific literature to detect differences in daily clinical practice. Audit is a very helpful tool for Clinical Government: this method leads to improve the management of clinical activities because the entire staff (physicians and nurses) obtains important data about care setting. Patients treated by NPWT are usually difficult to treat and need a correct assessment and a multidisciplinary approach. Consequently, fundamental aspects are represented by nursing staff education and its relationship with medical staff, data collections and computer-assisted technologies development. Significant scientific literature and clinical experience seem to recommend a nursing management of NPWT patients. This aspect is very interesting and it can be improved by specific education, adequate organization and correct data collection.
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Agazzi, Evandro. « Il dolore e la sofferenza umana alla luce della ragione e della fede cristiana ». Medicina e Morale 61, no 5 (30 octobre 2012). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.121.

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Résumé :
Il dolore e la sofferenza sono realtà negative la cui evidenza non può essere dissolta da sottili disquisizioni filosofiche. L’essere umano cerca di “dare una ragione e un senso” alla realtà che lo circonda, ma non riesce a farlo per la zona della realtà costituita dal male (ossia non trova una risposta razionale alla domanda “perché il male?”). Nell’ambito puramente “mondano” il male rimane un enigma, ma diventa un autentico problema quando si ammetta l’esistenza di Dio: “problema del male” e “problema di Dio” si condizionano mutuamente. “Se Dio esiste, da dove viene il male?” Non può venire da lui (tutto ciò che esiste è di per sé buono), ma è solo prodotto dal cattivo uso che l’uomo fa del suo libero arbitrio (male “morale”) e Dio “tollera” questo male perché rispetta il libero arbitrio umano. Dolore e sofferenza (male detto talora “fisico”) sono conseguenza (come espiazione) del male morale e Dio, pur essendo infinitamente buono e onnipotente, non li elimina perché è anche sommamente giusto. Questa la risposta più classica della teodicea. Essa tuttavia non spiega per davvero il dolore dell’innocente. In conclusione, il male rimane sostanzialmente inintelligibile utilizzando le categorie della razionalità umana e l’unica risorsa per una filosofia davvero razionalista (ossia che ritiene che una ragione deve esserci per ogni aspetto della realtà), è quella di ammettere che tale “ragione” supera le limitatezze della ragione umana e con ciò si apre verso l’accettazione della razionalità divina. La tesi che dolore e sofferenza umana sono espiazione del male morale è esplicitamente respinta da Gesú nel Vangelo ed egli ha compiuto molte opere miracolose per alleviare questi mali. D’altro canto ha liberamente accettato per se stesso il dolore, la sofferenza e la morte, mostrando così concretamente che anche Dio può soffrire, ma la sua resurrezione mostra nello stesso tempo l’onnipotenza di Dio, offrendo una risposta non concettuale, ma concreta alla compatibilità di dolore e onnipotenza divina. L’uomo è così invitato a combattere assieme a Dio dolore e sofferenza mediante opere effettive, e nello stesso tempo a dare un senso escatologico al dolore e al male presente nel mondo fondandosi sulla bontà e onnipotenza di Dio. Gesù ha anche rotto la spontanea convinzione che il male compiuto debba essere espiato infliggendo altro male (la pena) a chi lo commette. Due mali non si compensano, bensì si sommano. La compensazione del male consiste nel perdono, che ne spezza la spirale esterna, mentre il pentimento ripara la ferita interna che la colpa infligge all’animo di colui che la commette. Tutto ciò rientra nella nuova visione dei rapporti che debbono legare gli uomini fra di loro e con Dio, ossia la prospettiva dell’amore, anche se rimane pur sempre misterioso per la ragione umana perché l’amore debba passare attraverso il dolore come sua prova. ---------- Pain and suffering are negative realities whose evidence cannot be dissolved by subtle philosophical arguments. The human being tries to “find a reason and a sense” for the whole of reality surrounding him, but is unable to do this for that portion of reality constituted by evil (i.e. he cannot answer the question, “why evil?”). On the purely mundane plane evil remains an enigma but becomes a real problem when the existence of God is admitted: “problem of evil” and “problem of God” are mutually interrelated. If God exists “from where does evil come?” It cannot come from God (everything that exists is good in itself) but is produced by man when he makes bad use of his free will (moral evil) and God “tolerates” this evil because he respects human free will. Pain and suffering (often called “physical evil”) are the consequence of moral evil (are its expiation) and God, though being infinitely good and omnipotent, does not eliminate them because he is at the same time infinitely just. This is the most classical answer of theodicy. It does not really explain, however, the suffering of the innocent. In conclusion, evil remains essentially unintelligible by using the categories of human reason, and the only way out for a genuinely rationalist philosophy (i.e. a philosophy according to which there is a reason for whatever exists) is that of admitting that such a “reason” oversteps the limits of human rationality and in such a way opens itself to the admission af a divine rationality. The claim that pain and suffering are the expiation of moral evil is explicitly rejected by Jesus in the Gospel, and he has accomplished several miraculous works in order to diminish their impact. On the other hand, he has freely accepted pain, suffering and even death for himself, concretely showing in such a way that God himself can suffer, but his resurrection shows at the same time the omnipotence of God, thereby offering not a conceptual but a concrete answer to the question of the compatibility of pain with divine omnipotence. Hence man is invited to fight with God against pain and suffering by dong good works and at the same time to give a positive eschatological sense to the pain and evil that are present in the world, relying on God’s goodness and omnipotence. Jesus has also broken the spontaneous conviction that the evil committed must be compensated by another evil (the punishment) inflicted on the person who has committed it. Two evils do not compensate each other, but they sum up. The compensation of evil consists in forgiveness, that breaks the external spiral of evil, while repentance heals the internal wound that the wrong action produces in the soul of the person committing it. All this is part of the new perspective regarding the relations that humans must entertain among themselves and with God, that is, the perspective of love, though it still remains mysterious for human reason why love should pass through pain as its test.
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