Pour voir les autres types de publications sur ce sujet consultez le lien suivant : Riproduttive.

Thèses sur le sujet « Riproduttive »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les 42 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Riproduttive ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.

1

De, Santi Martina <1992&gt. « Le scelte riproduttive della popolazione nella Repubblica Popolare Cinese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10039.

Texte intégral
Résumé :
A seguito dell’esponenziale aumento della popolazione cinese, causato dal declino della mortalità, il governo cinese decise di abbandonare l’iniziale politica pronatalista sostenuta da Mao Zedong e di avviare delle politiche di pianificazione familiare, la “Wan Xi Shao policy” prima, e successivamente la draconiana “politica del figlio unico”. Da quest’ultima ne derivarono però serie conseguenze sociali ed economiche in particolare l’elevato tasso di mascolinità alla nascita e l’invecchiamento della popolazione. A fronte di questi problemi il governo cinese ha introdotto una serie di misure allo scopo di ristabilire lo sviluppo socioeconomico e di bilanciare gli effetti di un invecchiamento della popolazione. Nel 2013 venne introdotta una politica che permetteva alle coppie in cui anche solo uno dei due genitori era figlio unico di avere un secondo figlio, ma con risultati inferiori alle aspettative del governo. Come conseguenza, il primo gennaio 2016 è entrata in vigore la politica universale del secondo figlio che permette a tutte le coppie, indipendentemente dal luogo di residenza e dall’etnia, di avere un secondo figlio. Lo scopo della mia tesi è ripercorrere la storia della pianificazione familiare nella Repubblica Popolare Cinese a partire dagli anni Cinquanta fino all’introduzione della politica universale del secondo figlio, analizzare le conseguenze della politica del figlio unico, e i fattori che hanno influenzato in passato e che influenzano oggigiorno le scelte riproduttive della popolazione cinese, in particolare a seguito dell’allentamento, prima, e dell’eliminazione, successivamente, della politica del figlio unico. Per quanto riguarda la storia della pianificazione familiare, saranno prese in esame le leggi sulla pianificazione familiare e la Costituzione. Le informazioni concernenti gli effetti derivanti dalla politica del figlio pervengono in particolare dalla letteratura disponibile a riguardo e dai dati provenienti dai sei censimenti della Repubblica Popolare Cinese condotti dal 1953 al 2010. Attraverso lo studio di indagini rivolte alla popolazione in merito all’allentamento e all’eliminazione della politica del figlio unico, sono emersi diversi fattori—la politica, lo sviluppo socioeconomico e la società—che hanno inciso e che incidono sulle scelte riproduttive della popolazione cinese. La politica e lo sviluppo socioeconomico in particolare sono elementi che hanno portato a una riduzione della fecondità.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Fanchin, Genny. « Endofiti fungini presenti in strutture riproduttive di Quercus robur ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425203.

Texte intégral
Résumé :
Forest decline, particularly for Quercus genus, is a well known phenomenon, spread in Europe as well as in the all world and with a complex aetiology, that involve interactions between host plant and several abiotic and biotic causes (i.e. tree genetic characteristics, environmental and climatic changes) Furthermore it has been hypothesized that some endophytic fungi can accelerate the decline of oaks, when trees are subjected to stress. In fact these fungi can become pathogenic, inflicting damage on trees, while often they produce no symptoms for most of their life cycle. The aim of the present study is to provide information concerning the fungal population present in the Q. robur acorns, considering all their growth phases, the influence of other soil fungi and the presence of external and internal seed-borne fungi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Scavariello, Claudia <1987&gt. « Elementi trasponibili in genomi di artropodi con strategie riproduttive non-canoniche ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7514/1/Scavariello_Claudia_Tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Gli elementi trasponibili (TEs) sono componenti universali dei genomi di tutti gli esseri viventi. L'attività ed il movimento degli TEs hanno importanti effetti sul genoma ospite e per questo sono considerati dei fattori importanti nell'evoluzione del genoma. Le relazioni che intercorrono tra TEs e il loro genoma ospite sono ancora ampiamente dibattute. Hickey già nel 1982 suggerì che queste relazioni potevano essere influenzate dalla modalità di riproduzione del genoma ospite. Organismi bisessuali, attraverso i meccanismi propri della meiosi, riuscirebbero a contrastare la proliferazione degli TEs, al contrario negli organismi unisessuali, proprio a causa della mancanza di questi meccanismi, gli TEs tendono a proliferare ed accumulare all'interno del genoma. Al fine di valutare queste ipotesi, ho isolato e caratterizzato gli TEs in organismi con strategie riproduttive non canoniche. Ho condotto le mie analisi in due organismi: gli insetti stecco del genere Bacillus e nel fossile vivente Triops cancriformis. Entrambi presentano strategie riproduttive che vanno dal gonocorismo alla partenogenesi, rendendoli un eccellente modello per lo studio e la caratterizzazione degli TEs. Nel genere Bacillus mi sono focalizzata sullo studio del retrotransposone non-LTR R2. Ho isolato e caratterizzato sette elementi R2 completi; sia in specie gonocoriche che partenogenetiche. Ho trovato un elemento R2 degenerato presente nel genoma di B. rossius da almeno 5 milioni di anni. In oltre, le mie analisi suggeriscono per la prima volta che anche gli elementi R2 possono trasferirsi attraverso eventi di trasferimento orizzontale. I miei dati mostrano una panoramica della composizione di TEs nel genoma di una popolazione partenogenetica di Triops cancriformis. Dalle mie analisi si evince che il 20% della library di triops è composta da TEs.
Transposable elements (TEs) are universal components of all living organisms. TEs activity and movement have profound effects on host genome and today many researchers agree to consider them as important actors in genome evolution. The relationships between TEs and their host genomes are still under debate. Different hypotheses were proposed to explain TEs dynamics in host genome; one of these propose that host reproductive strategies can influence TEs evolutionary dynamics (Hickey, 1982). In fact, bisexual organisms, through homologous chromosomes recombination and reassortment during meiosis and amphimixis, can control the spread and proliferation of mobile elements, while unisexual organisms would experience an increase of these elements density due to the inability to eliminate them through exclusive mechanisms of sexual reproduction. In order to evaluate these hypothesis, I isolated and characterized TEs in organisms with non-canonical reproductive strategies. I performed my analyses in two organisms: the stick insects of the Bacillus genus and in the tadpole shrimps T. cancriformis. In both instances reproductive strategies range from bisexual gonochoric reproduction, to unisexual parthenogenesis, making them an excellent model for the study and characterization of TEs. In the Bacillus genus I focused on the R2 non-LTR retrotranposon. I isolated and sequenced by primer walking seven R2 complete elements; both gonochoric and parthenogenetic Bacillus species. I found a R2 degenerate element present in the B. rossius genome since 5 Myr ago. In addition, my analyses for the first time suggest that also R2 retrotransposons can use horizontal transfer as a strategy to colonize a new genome. My data showed a TEs overview in a T. cancriformis parthenogenetic population. In contrast with the theoretical, my analyses highlighted that the 20% of the library is composed by TEs, in which both TEs classes are widely represented (class I, 11.4% and class II, 8.9%).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Scavariello, Claudia <1987&gt. « Elementi trasponibili in genomi di artropodi con strategie riproduttive non-canoniche ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7514/.

Texte intégral
Résumé :
Gli elementi trasponibili (TEs) sono componenti universali dei genomi di tutti gli esseri viventi. L'attività ed il movimento degli TEs hanno importanti effetti sul genoma ospite e per questo sono considerati dei fattori importanti nell'evoluzione del genoma. Le relazioni che intercorrono tra TEs e il loro genoma ospite sono ancora ampiamente dibattute. Hickey già nel 1982 suggerì che queste relazioni potevano essere influenzate dalla modalità di riproduzione del genoma ospite. Organismi bisessuali, attraverso i meccanismi propri della meiosi, riuscirebbero a contrastare la proliferazione degli TEs, al contrario negli organismi unisessuali, proprio a causa della mancanza di questi meccanismi, gli TEs tendono a proliferare ed accumulare all'interno del genoma. Al fine di valutare queste ipotesi, ho isolato e caratterizzato gli TEs in organismi con strategie riproduttive non canoniche. Ho condotto le mie analisi in due organismi: gli insetti stecco del genere Bacillus e nel fossile vivente Triops cancriformis. Entrambi presentano strategie riproduttive che vanno dal gonocorismo alla partenogenesi, rendendoli un eccellente modello per lo studio e la caratterizzazione degli TEs. Nel genere Bacillus mi sono focalizzata sullo studio del retrotransposone non-LTR R2. Ho isolato e caratterizzato sette elementi R2 completi; sia in specie gonocoriche che partenogenetiche. Ho trovato un elemento R2 degenerato presente nel genoma di B. rossius da almeno 5 milioni di anni. In oltre, le mie analisi suggeriscono per la prima volta che anche gli elementi R2 possono trasferirsi attraverso eventi di trasferimento orizzontale. I miei dati mostrano una panoramica della composizione di TEs nel genoma di una popolazione partenogenetica di Triops cancriformis. Dalle mie analisi si evince che il 20% della library di triops è composta da TEs.
Transposable elements (TEs) are universal components of all living organisms. TEs activity and movement have profound effects on host genome and today many researchers agree to consider them as important actors in genome evolution. The relationships between TEs and their host genomes are still under debate. Different hypotheses were proposed to explain TEs dynamics in host genome; one of these propose that host reproductive strategies can influence TEs evolutionary dynamics (Hickey, 1982). In fact, bisexual organisms, through homologous chromosomes recombination and reassortment during meiosis and amphimixis, can control the spread and proliferation of mobile elements, while unisexual organisms would experience an increase of these elements density due to the inability to eliminate them through exclusive mechanisms of sexual reproduction. In order to evaluate these hypothesis, I isolated and characterized TEs in organisms with non-canonical reproductive strategies. I performed my analyses in two organisms: the stick insects of the Bacillus genus and in the tadpole shrimps T. cancriformis. In both instances reproductive strategies range from bisexual gonochoric reproduction, to unisexual parthenogenesis, making them an excellent model for the study and characterization of TEs. In the Bacillus genus I focused on the R2 non-LTR retrotranposon. I isolated and sequenced by primer walking seven R2 complete elements; both gonochoric and parthenogenetic Bacillus species. I found a R2 degenerate element present in the B. rossius genome since 5 Myr ago. In addition, my analyses for the first time suggest that also R2 retrotransposons can use horizontal transfer as a strategy to colonize a new genome. My data showed a TEs overview in a T. cancriformis parthenogenetic population. In contrast with the theoretical, my analyses highlighted that the 20% of the library is composed by TEs, in which both TEs classes are widely represented (class I, 11.4% and class II, 8.9%).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

CAVALLI, LAURA. « Perchè non facciamo un altro figlio ? Implicazioni economiche delle intenzioni riproduttive individuali e di coppia in Italia tramite un approccio Mixed-Method ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/885.

Texte intégral
Résumé :
La presente tesi è un contributo allo studio delle implicazioni economiche delle intenzioni di fecondità e all’analisi degli aspetti economici legati ai processi decisionali riproduttivi. Precisamente la tesi, composta da tre capitoli indipendenti e basata su dati Italiani, si focalizza su donne, su individui che vivono in coppia e sulle coppie. In particolare lo studio mira a comprendere: i) l'interazione esistente tra il mercato del lavoro (con un focus particolare sul ruolo del settore occupazionale femminile) e le preferenze per la formazione della famiglia; ii) le influenze della ripartizione dei ruoli domestici all’interno della coppia sulle intenzioni riproduttive; iii) le determinanti (all’interno delle coppie) dell’accordo/disaccordo circa l'intenzione di diventare genitori una seconda volta, e -per coppie che registrano un disaccordo- iv) le determinanti che spingono una donna a contrastare l’intenzione positive del suo partner per un secondo figlio. La tesi utilizza il mixed-method design, una strategia basata sull’analisi quantitativa dei dati nonché sull’analisi approfondita di interviste: questo approccio consente di studiare l'argomento da diverse prospettive e -grazie ai due metodi di ricerca -quantitativo e qualitativo- di approfondire le conoscenze del fenomeno di interesse.
The thesis is a contribution to the study of the economic implications of fertility intentions and desires and of the economic aspects of the fertility decision making process. Precisely, it is based on three autonomous chapters and it aims at understanding: a) for women and for individuals within the couples the interplay between fertility and labour market preferences (with a particular focus on the role of women's sector of employment), and the influences that the (un)balanced division of domestic duties play on the intentions of becoming parents for another time in Italy; b) for couples living together the determinants of their (dis)agreement about the intention of becoming parents again; and c) for couples that disagree on future fertility plans, the determinants of female’s contrasting attitude towards her partners’ positive fertility intention. The dissertation uses a mixed-method design- a strategy based on survey data analysis as well as in-depth interviews analysis: this approach allows investigating the topic from different perspectives, by means of both quantitative and qualitative research methods in order to provide new insights into the phenomenon of interest.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Fontana, Roberto. « Ciclo riproduttivo annuale del corallo solitario Caryophyllia inornata (Scleractinia, Caryophylliidae) caratterizzato da un inusuale modello di embriogenesi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6672/.

Texte intégral
Résumé :
La varietà dei processi riproduttivi dei coralli riflette la loro straordinaria abilità rigenerativa. Le scleractinie sono un noto esempio di animali clonali, che possono esibire una strategia mista di riproduzione sessuale e asessuale per mantenere la loro popolazione. Questo studio descrive per la prima volta il ciclo riproduttivo annuale e l’embriogenesi del corallo temperato Caryophyllia inornata. I campioni sono stati raccolti mediante immersioni subacquee dal relitto di un aereo, a largo delle coste dell’Isola d’Elba. Sono state eseguite analisi citometriche per definire lo sviluppo annuale delle cellule germinali e l’embriogenesi. Caryophyllia inornata è risultata gonocorica con una sex ratio di 1:3.3 a favore dei maschi. I polipi erano sessualmente maturi a 7 mm di lunghezza. Lo sviluppo degli embrioni è stato osservato in maschi, femmine ed individui sessualmente inattivi. Gli spermiari richiedevano circa 10 mesi di maturazione, mentre l’ovogenesi sembrava essere più rapida. I polipi femmina sono stati trovati solo da Febbraio a Luglio. Il tasso di sviluppo gonadico aumentava sensibilmente da Marzo a Maggio e la fecondazione avveniva tra Maggio e Luglio, quando le cellule germinali all’interno dei polipi iniziavano a scomparire. La gametogenesi ha mostrato una forte influenza stagionale mentre gli embrioni sono stati trovati durante tutto l’anno nei maschi e negli individui sessualmente inattivi, non presentando un andamento ben definito. Questo modello di embriogenesi è poco comune ed è stato osservato solo in quattro scleractinie tropicali (Pocillopora damicornis, Tubastrea Diaphana, T. coccinea e Oulastrea crispata) in cui avviene una produzione interna di embrioni per via agamica. La natura precisa di questo processo è ancora sconosciuta.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

GUERZONI, CORINNA SABRINA. « “I figli sono frutto di una storia, la nostra”. Percorsi riproduttivi e narrazioni di parentela di genitori omosessuali italiani ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/158312.

Texte intégral
Résumé :
La tesi di dottorato presenta i risultati di una ricerca etnografica, condotta tra Italia e Stati Uniti tra il 2014 il 2015, che ha avuto come oggetto di interesse la genitorialità di persone omosessuali risiedenti in Italia. Lo studio ha coinvolto 43 nuclei (25 famiglie di madri, 18 di padri, surrogates e egg donors) che hanno realizzato un progetto genitoriale tramite fecondazione eterologa e grazie al supporto delle tecniche di fecondazione medicalmente assistita (prevalentemente in stati esteri). La tesi cercherà di mostrare il processo di costruzione di una famiglia gay e il significato di relatedness giocato da tutte le figure coinvolte nel processo di costruzione di una famiglia omoparentale: genitori d’intenzione, donatori e surrogates. Saranno mostrare le rappresentazioni, ma soprattutto come il coinvolgimento dei reproductive others (Freeman et.All., 2014) differisca tra famiglie di madri e famiglie di padri provocando sottili ma profonde differenze tra le due forme di genitorialità
The thesis presents the results of an ethnographic research (carried out between Italy and the United States between 2014 2015) on Italian gay parenting. The study involved 43 families (25 families of mothers, 18 fathers, surrogates and egg donors) who have created children using ARTs. The thesis shows the process of kinning (Howell, 2006) and de-kinning (Fonseca, 2011) played by all of the figures involved in the process of constructing a gay family: intended parents, donors and surrogates.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

GROSSI, PAOLO. « Il periodo di transizione della bovina da latte e l'infiammazione : un nuovo indice per valutare la risposta individuale, trattamenti pre-parto finalizzati alla sua riduzione e conseguenze sulle prestazioni produttive e riproduttive ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1309.

Texte intégral
Résumé :
Il periparto è la parte più critica della vita della bovina da latte. I cambiamenti importanti ed improvvisi nel metabolismo e nelle condizioni di vita possono favorire l’insorgenza di problemi di salute e di uno stato infiammatorio. Una risposta eccessiva dell’organismo all’infiammazione può sottrarre risorse fondamentali, causando un peggioramento delle condizioni di salute e un calo della produzione di latte. Nella prima parte della tesi si propone un nuovo indice basato su alcuni parametri plasmatici utile a descrivere meglio la risposta all’infiammazione nel post-parto. Una identificazione rapida degli animali caratterizzati da una risposta eccessiva all’infiammazione, specialmente quelli senza sintomi esterni, permette un intervento efficace per evitare ulteriori conseguenze negative. La seconda e terza parte della tesi descrivono due prove sperimentali finalizzate a ridurre la risposta all’infiammazione impiegando acidi grassi ω-3 e/o acido acetilsalicilico. La somministrazione di acidi grassi ω-3 a cavallo del parto ha ridotto la risposta all’infiammazione e migliorato il bilancio energetico, mentre la loro somministrazione esclusivamente prima del parto ha evidenziato alcuni leggeri miglioramenti nella risposta all’infiammazione e nel bilancio energetico. La somministrazione prima del parto di acido acetilsalicilico ha causato l’insorgenza di alcuni problemi e pertanto dovrebbe essere somministrata solo dopo il parto.
The peripartum period is the most critical stage of the dairy cows. The sudden and major changes in metabolism and life conditions may favor the onset of health problems together with an inflammatory status. An excessive response by the organism to inflammation may subtract primary resources, resulting in a worsening of health status and in a lower milk yield. In the first part of the thesis a new index based on some plasma parameters is proposed to better describe the response to inflammation in the post-calving of dairy cows. An early identification of the animals characterized by a severe response to inflammation, especially without any external symptom, allows an effective intervention in order to avoid further negative consequences. The second and the third part of the thesis describe two experiments aiming to reduce the response to inflammation using ω-3 fatty acids and/or acetylsalicylic acid. The administration of ω-3 fatty acids around calving reduced the inflammatory response and improved the energy balance, while their pre-calving only administration highlighted some slight improvements in inflammatory response and energy balance. The pre-calving administration of acetylsalicylic acid caused the onset of some problems and should be used only after calving.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

GENTILE, LUCIA. « Concepire i corpi. Saperi e pratiche del corpo riproduttivo femminile nella città di Bhuj, India ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/276549.

Texte intégral
Résumé :
La tesi esplora il ruolo che i saperi e le pratiche del corpo riproduttivo femminile hanno nel processo di ginecopoiesi. In che modo la produzione, la riproduzione, la trasformazione e la contestazione dei saperi sulla riproduzione influenzano il modo in cui le donne vivono il proprio corpo? Che implicazioni ha questo processo sulla costruzione e l’esperienza del genere? La tesi si basa su una ricerca etnografica condotta con trenta donne che abitano nella città di Bhuj nello stato del Gujarat, in India. Questo studio mi ha permesso di indagare in che modo sono percepiti e vissuti i diversi processi riproduttivi (es. mestruazione, gravidanza, parto, allattamento, menopausa etc.), prestando particolare attenzione al linguaggio e alle metafore utilizzate per descriverli. La ricerca ha un approccio che integra una metodologia visiva e narrativa, proponendo la tecnica della cartografia corporea come strumento di analisi delle rappresentazioni del corpo. Infine, lo studio prende in considerazione la costruzione della salute riproduttiva da parte delle donne e come questa si riconfiguri nell’incontro con la bio-medicalizzazione del corpo femminile. Il testo è organizzato in tre parti, ognuna delle quali presenta un diverso angolo di analisi: la rappresentazione, la fabbricazione e la cura del corpo riproduttivo femminile. La prima parte, strutturata attorno alle cartografie del corpo, si focalizza sull’articolazione dei saperi anatomici e fisiologici. Il corpo è indagato nella sua materialità e nelle sue manifestazioni somatiche, investigando l’articolazione semantica e simbolica delle diverse sostanze e fluidi corporei. La seconda parte considera i diversi saperi e pratiche corporee che accompagnano il processo di soggettivizzazione femminile attraverso un progetto di plasmazione intenzionale. L’autorità di questo disegno è fissata in un modello di femminilità che trascende le diverse correnti religiose, castali o sociali e che è applicato e perpetuato dalle singole donne attraverso una trasmissione femminile. L’ultima parte analizza il corpo dal punto di vista della salute riproduttiva e descrive in che modo le donne concepiscono e affrontano la malattia. In quest’ambito, sono stati presi in considerazione due tra i sistemi medici più utilizzati dalle donne a Bhuj: la medicina allopatica e quella locale (deśī) rappresentata dalle pratiche delle dāī māṃ (traditional birth attendant).
This thesis explores the knowledge and practices of the female reproductive body in the process of gynecopoiesis. How do the production, reproduction, transformation and contestation of knowledge about reproduction influence the way women live their bodies? What are the implications of this process on the gender construction and experience? This thesis is based on ethnographic research conducted with thirty women who lived in the city of Bhuj in the state of Gujarat in India. I tried to explore the way in which the different reproductive processes are seen and experienced (ex. menstruation, pregnancy, childbirth, breastfeeding, etc.), paying particular attention to the language and metaphors used to describe them. The research has an approach that integrates a visual and narrative methodology, proposing the technique of body mapping as a tool for analysing body representations. Finally, the research considers how women construct their reproductive health and how reproductive health is reconfigured in the encounter with bio-medicalization of the female body, which is becoming increasingly widespread in the region. The text is organized in three parts. Each part presents with a different angle of analysis: representation, production and care of the female reproductive body. The first part, which is structured around the body maps, focuses on the articulation of anatomical and physiological knowledge. The body is investigated in its materiality and in its somatic manifestations, by the semantic and symbolic articulation of the different bodily substances and fluids. The second part considers the knowledge about the body and different practices that accompany the process of female subjectivation through a project of intentional shaping. The authority of this discourse is set in a model of femininity that transcends the different religious, castal or social groups. This discourse is applied and perpetuated by individual women, through a feminine transmission. In the last section, the body is analysed from the perspective of reproductive health and describes how women conceive and cope with illness. In this context, two of the medical systems most used by women in Bhuj have been taken into consideration: allopathic and local medicine (deśī) represented by the practices of dāī māṃ (traditional birth attendant).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Masetti, Giorgia <1991&gt. « Lavoro femminile produttivo e riproduttivo : il caso qatarino ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9653.

Texte intégral
Résumé :
La tesi tratta della situazione di genere nel Golfo analizzandola sotto l’ottica della teoria del lavoro produttivo/riproduttivo, che studia la divisione della vita femminile tra il lavoro economico (produttivo) e quello domestico (riproduttivo). Nel Golfo, e, specialmente in Qatar, la percentuale di donne istruite con addirittura una laurea universitaria supera di gran lunga la percentuale maschile. Nonostante tutto, il tasso di impiego femminile rimane molto più basso rispetto a quello maschile. Secondo gli studi sul lavoro riproduttivo, una donna che non lavora lo fa per prendersi cura della famiglia, per spendere tutte le proprie energie nel lavoro riproduttivo. Per quale motivo allora le donne qatarine hanno bisogno delle domestiche provenienti dal sud-est asiatico? L’elaborato cerca di dare una risposta a questa domanda partendo da un’analisi della letteratura di genere sulla dicotomia lavoro produttivo/riproduttivo e sulla relazione tra donne, migrazione e riproduzione. La letteratura sarà poi applicata nell’ambiente del Golfo analizzando la situazione delle donne rispetto ad educazione, lavoro e riproduzione. L’ultimo capitolo verterà sul caso studio dello stato del Qatar, per capire come la società del luogo influenzi i cambiamenti nell’area riproduttiva e nella migrazione femminile delle domestiche asiatiche a Doha.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

Castelli, Veronica <1996&gt. « Pianificazione familiare e nuove prospettive per un'autonomia riproduttiva in Cina ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20482.

Texte intégral
Résumé :
Il seguente studio si pone come obiettivo quello di indagare l'effetto che la pianificazione famigliare cinese ha prodotto sui comportamenti riproduttivi delle donne, indagando le differenze scaturite dalle due diverse politiche demografiche: Politica del Figlio Unico e Politica dei Due Figli. A partire dagli anni 80, al fine di controllare la crescita della popolazione e di favorire lo sviluppo economico della nazione, il governo di Pechino ha imposto il limite di un figlio per coppia. Per riuscirci ha dovuto manipolare la fertilità delle donne e sacrificare il loro desiderio procreativo che è stato così sottomesso agli interessi dello Stato. Quarant’anni dopo l’istaurazione della Politica del Figlio Unico, il nuovo assetto socio-demografico del paese ha portato il partito ad introdurre la Politica dei Due Figli nel 2016. Il nuovo provvedimento è caratterizzato da un approccio più moderato ed incentrato sulla salute riproduttiva anziché sul controllo delle nascite. Di conseguenza è stato possibile per le donne acquisire, in una certa misura, un’autonomia che permette loro di decidere autonomamente il numero, il sesso e lo spaziamento tra i figli senza percepire le pressioni dello Stato. Ciò avviene poiché il numero massimo di figli che le donne desiderano è di due, quindi in linea con il limite imposto dallo stato. Tuttavia, che il partito non sia disposto a rinunciare al proprio sistema di pianificazione famigliare è reso evidente dalla neonata Politica dei Tre Figli, che ancora una volta impone dei limiti che però sono lontani dalle intenzioni procreative delle donne. In conclusione, Il governo di Pechino dovrebbe prendere provvedimenti efficaci per migliorare l’assistenza alle donne, includendo anche le donne migranti e non sposate ed inoltre creare politiche che favoriscano la crescita del tasso di fecondità piuttosto che la limitino, altrimenti non sarà possibile procedere con lo sviluppo economico e il destino della nazione sarà quello di “invecchiare prima di diventare ricca.”
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Vitelletti, Maria Letizia. « Biologia riproduttiva di Paracentrotus lividus (Lamarck, 1816) in due zone della Sardegna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6253/.

Texte intégral
Résumé :
Paracentrotus lividus è un echinoderma bentonico marino appartenente alla classe Echinoidea, comune in tutto il Mar Mediterraneo e lungo le coste atlantiche dalla Scozia al Marocco. Questa specie è estremamente importante dal punto di vista ecologico in quanto specie chiave nella strutturazione della comunità bentonica macroalgale. Inoltre in tempi recenti il mercato delle sue gonadi ha subito una forte espansione rendendolo una specie di interesse economico in numerosi paesi europei. Il crescente prelievo sta gradualmente portando al depauperamento della risorsa, per questo motivo il riccio di mare è oggetto di numerosi studi e programmi a fini conservazionistici. Una maggiore conoscenza del ciclo riproduttivo della specie potrebbe risultare utile per una migliore gestione della risorsa. Pertanto, questo studio si propone di indagare sulla biologia di P. lividus in due aree distinte della Sardegna: Su Pallosu, nella Penisola del Sinis Sardegna centro-occidentale, e nell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, Sardegna nordorientale, al fine di far luce sulle dinamiche del ciclo riproduttivo. Le informazioni bibliografiche a riguardo evidenziano l’influenza dei fattori ambientali quali fotoperiodo, idrodinamismo, temperatura e tipologia di pascolo sull’andamento del ciclo biologico e il momento di spawning. Diversi autori hanno osservato in Mar Mediterraneo sia un unico ciclo riproduttivo che due eventi riproduttivi annuali a conferma dell’ampia variabilità dell’andamento gonadico. Nel presente lavoro al fine di mettere in relazione le caratteristiche dell’habitat con il ciclo riproduttivo delle popolazioni in oggetto è stato analizzato l’andamento dell’Indice Gonadosomatico (IGS) su individui di diverse taglie/età, come rapporto fra il peso delle gonadi e il peso dell’individuo; inoltre a conferma dello stadio di maturazione è stata effettuata l’analisi istologica delle gonadi su campioni fissati e inclusi in paraffina, sezionati a 7μm e colorati con ematossilina-eosina prima di essere osservati al microscopio ottico. Mediante analisi d’immagine di foto subacquee utilizzando il programma Seascape è stata caratterizzata la componente macroalgale bentonica e la componente abiotica degli habitat (sabbia e roccia non vegetata) con particolare attenzione al calcolo della percentuale di ricoprimento delle specie vegetali. Inoltre i siti sono stati caratterizzati rispetto all’esposizione dei venti dominanti con elaborazione dei dati del periodo di campionamento per direzione, frequenza e intensità.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

Ferrara, Domenico <1977&gt. « Ruolo del Porcine Circovirus tipo 2 (PCV2) nella patologia riproduttiva del suino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4560/2/ferrara_domenico_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
La tesi è organizzata in 4 capitoli: -nel primo vengono brevemente riferite le patologie associate all’infezione da PCV2 con particolare riferimento all’iter diagnostico ed al ruolo rivestito dall’esame istologico e dalla identificazione dell’agente eziologico in situ contestualmente alle lesioni istologiche; -nel secondo viene presentato un iter diagnostico originale da applicare in condizioni di campo, qualora si voglia accertare la presenza del PCV2 nei tessuti dei prodotti di natimortalità/aborto del suino. In specifico si riferisce all’applicazione del protocollo in 2 aziende ed i risultati vengono analizzati per una revisione critica del protocollo impiegato; -nel terzo vengono presentati i risultati di un protocollo di infezione con PCV2 per via genitale tramite seme infetto. Scrofe convenzionali sono state sincronizzate per l’estro e fecondate con un’unica dose di seme PCV2 negativo alla PCR (gruppo controlli) o sperimentalmente esposto al PCV2 (gruppo infette). I risultati vengono analizzati in funzione delle ripercussioni che l’infezione precoce in gravidanza può produrre sulla scrofa (mancata gravidanza, ritorno in calore), sui feti e sugli invogli fetali. Viene stabilito il ruolo protettivo degli anticorpi circolanti al momento dell’infezione, stante l’evenienza che un basso titolo anticorpale si associa a viremia prolungata e maggiore numero di feti positivi al virus; -nel quarto viene presentato un esperimento sovrapponibile a quello riferito nel capitolo 3, però con la presenza anche di un gruppo di soggetti convenzionali vaccinati ed infettati con PCV2 durante la fecondazione artificiale usando seme sperimentalmente esposto al virus. Nella discussione dei risultati vengono enfatizzati 2 aspetti importanti nell’epidemiologia dell’infezione da PCV2: la eliminazione di virus è fortemente ridotta dalla vaccinazione, con conseguenze verosimilmente positive sulla circolazione del virus negli effettivi dell’allevamento; l’esposizione uterina è protetta dalla vaccinazione, stante la bassa percentuale di placente infette nel gruppo dei soggetti vaccinati rispetto a quelli non vaccinati e nei controlli.
The thesis is organized into 4 chapters: -in the first chapter, it is briefly overviewed the association of PCV2 with several diseases with particular emphasis to the diagnostic protocols and to the in situ identification of the virus in histological lesions; -in the second chapter, it is presented an original diagnostic protocol to be applied in field conditions, to check for the presence of PCV2 in piglet tissues obtained from stillbirth/abortion. It refers to the application of the protocol in 2 herds and the results are analyzed for a critical review of the used protocol; -in the third chapter, it is presented an experimental trial aimed to infect gilts during artificial insemination by PCV2 infected semen. Conventional gilts were synchronized for oestrus and inseminated with a single dose of semen PCV2 PCR-negative (control group) or experimentally exposed to PCV2 (infected group). The results are analyzed to evaluate the impact that infection in early pregnancy may have on the sow (no pregnancy, return to oestrus), foetuses and foetal membranes. It emphasizes the protective role of circulating antibodies at the time of infection, given the possibility that a low antibody titre is associated with prolonged viremia and increased number of PCV2 positive foetuses; -in the fourth chapter, it is presented a protocol similar to that of Chapter 3, but with the presence of a third group of animals: gilts vaccinated and infected with PCV2 using semen experimentally exposed to the virus. In the discussion 2 important aspects are emphasized: the shedding of the virus is greatly reduced by vaccination, with positive effects on the reduction of the circulation of the virus in the herds; uterine exposure is protected by vaccination, given the low percentage of infected placentas in the vaccinated group compared with not vaccinated and control groups.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

Ferrara, Domenico <1977&gt. « Ruolo del Porcine Circovirus tipo 2 (PCV2) nella patologia riproduttiva del suino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4560/.

Texte intégral
Résumé :
La tesi è organizzata in 4 capitoli: -nel primo vengono brevemente riferite le patologie associate all’infezione da PCV2 con particolare riferimento all’iter diagnostico ed al ruolo rivestito dall’esame istologico e dalla identificazione dell’agente eziologico in situ contestualmente alle lesioni istologiche; -nel secondo viene presentato un iter diagnostico originale da applicare in condizioni di campo, qualora si voglia accertare la presenza del PCV2 nei tessuti dei prodotti di natimortalità/aborto del suino. In specifico si riferisce all’applicazione del protocollo in 2 aziende ed i risultati vengono analizzati per una revisione critica del protocollo impiegato; -nel terzo vengono presentati i risultati di un protocollo di infezione con PCV2 per via genitale tramite seme infetto. Scrofe convenzionali sono state sincronizzate per l’estro e fecondate con un’unica dose di seme PCV2 negativo alla PCR (gruppo controlli) o sperimentalmente esposto al PCV2 (gruppo infette). I risultati vengono analizzati in funzione delle ripercussioni che l’infezione precoce in gravidanza può produrre sulla scrofa (mancata gravidanza, ritorno in calore), sui feti e sugli invogli fetali. Viene stabilito il ruolo protettivo degli anticorpi circolanti al momento dell’infezione, stante l’evenienza che un basso titolo anticorpale si associa a viremia prolungata e maggiore numero di feti positivi al virus; -nel quarto viene presentato un esperimento sovrapponibile a quello riferito nel capitolo 3, però con la presenza anche di un gruppo di soggetti convenzionali vaccinati ed infettati con PCV2 durante la fecondazione artificiale usando seme sperimentalmente esposto al virus. Nella discussione dei risultati vengono enfatizzati 2 aspetti importanti nell’epidemiologia dell’infezione da PCV2: la eliminazione di virus è fortemente ridotta dalla vaccinazione, con conseguenze verosimilmente positive sulla circolazione del virus negli effettivi dell’allevamento; l’esposizione uterina è protetta dalla vaccinazione, stante la bassa percentuale di placente infette nel gruppo dei soggetti vaccinati rispetto a quelli non vaccinati e nei controlli.
The thesis is organized into 4 chapters: -in the first chapter, it is briefly overviewed the association of PCV2 with several diseases with particular emphasis to the diagnostic protocols and to the in situ identification of the virus in histological lesions; -in the second chapter, it is presented an original diagnostic protocol to be applied in field conditions, to check for the presence of PCV2 in piglet tissues obtained from stillbirth/abortion. It refers to the application of the protocol in 2 herds and the results are analyzed for a critical review of the used protocol; -in the third chapter, it is presented an experimental trial aimed to infect gilts during artificial insemination by PCV2 infected semen. Conventional gilts were synchronized for oestrus and inseminated with a single dose of semen PCV2 PCR-negative (control group) or experimentally exposed to PCV2 (infected group). The results are analyzed to evaluate the impact that infection in early pregnancy may have on the sow (no pregnancy, return to oestrus), foetuses and foetal membranes. It emphasizes the protective role of circulating antibodies at the time of infection, given the possibility that a low antibody titre is associated with prolonged viremia and increased number of PCV2 positive foetuses; -in the fourth chapter, it is presented a protocol similar to that of Chapter 3, but with the presence of a third group of animals: gilts vaccinated and infected with PCV2 using semen experimentally exposed to the virus. In the discussion 2 important aspects are emphasized: the shedding of the virus is greatly reduced by vaccination, with positive effects on the reduction of the circulation of the virus in the herds; uterine exposure is protected by vaccination, given the low percentage of infected placentas in the vaccinated group compared with not vaccinated and control groups.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

Finotti, Giada <1994&gt. « Caratterizzazione ambientale di habitat riproduttivi di Aphanius fasciatus nella Laguna di Venezia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13965.

Texte intégral
Résumé :
CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DI HABITAT RIPRODUTTIVI DI Aphanius fasciatus IN LAGUNA DI VENEZIA Gli ambienti di transizione che si trovano all’interfaccia tra l’ambiente terrestre, marino e fluviale, come la Laguna di Venezia, sono caratterizzati da diversi habitat di acque poco profonde e supportano associazioni di specie e interazioni ecologiche uniche e di grande importanza (Kennish; 2002). Sono ecosistemi sono ricchi di microhabitat come le barene, le quali hanno un ruolo ecologico molto importante: grazie alla loro complessità strutturale fungono da zone di riparo dai predatori ed essendo ricche di risorse trofiche sono zone nursery e di riproduzione per molte specie di uccelli e pesci. Studi recenti hanno messo in luce come le stesse funzioni siano svolte anche da habitat artificiali, i quali sembrano essere un valido rifugio alternativo rispetto alle barene naturali ed infatti, sono risultati avere un’alta densità di fauna ittica (Cavraro et al; 2017). Analisi effettuate in precedenza, hanno messo in evidenza come, in laguna di Venezia, Aphanius fasciatus sia un elemento che contraddistingue la comunità ittica degli habitat di barena (Franco et al., 2006; Franzoi et al., 2010) e delle canalizzazioni artificiali (Cavraro et al.; 2017) Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di caratterizzare diversi siti di barena naturale e siti di canalizzazioni artificiali della Laguna di Venezia, habitat riproduttivi di A. fasciatus (inserito nell’Allegato II della Direttiva Habitat), per verificare se, tra ambienti naturali e ambienti artificiali, sussistano significative differenze in termini di: 1) disponibilità basale trofica 2) fattori e 3) parametri correlati alla produzione primaria rappresentata dalla disponibilità di diatomee, dalla concentrazione di clorofilla in acqua e nel sedimento e dalla copertura e posizione sistematica delle macroalghe presenti. Sono stati caratterizzati sette siti, di cui tre habitat di barena naturale e quattro canalizzazioni artificiali, al fine di comprendere quale sia l’habitat più ottimale per la specie in esame, e per indirizzare le azioni di conservazione.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

Ferreri, Rosalia <1980&gt. « Studio dell’ecologia riproduttiva dell’acciuga europea (Engraulis encrasicolus) in relazione ai principali parametri ambientali ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1207.

Texte intégral
Résumé :
L’ecologia riproduttiva dei pesci, in particolare il potenziale riproduttivo, è determinante per capire la dinamica di popolazione e per lo stock assessment. Lo scopo della tesi è valutare l’influenza dei principali parametri ambientali, temperatura e disponibilità di cibo, sul potenziale riproduttivo dell’acciuga. L’applicazione del metodo di produzione giornaliera delle uova ha fornito alcuni parametri riproduttivi, rivelativi al potenziale riproduttivo, che sono stati analizzati insieme ai principali fattori ambientali. Sebbene il dataset sia costituito da informazioni puntuali relative al picco di deposizione, esso mostra evidenti correlazioni tra parametri riproduttivi e densità di zooplancton e temperatura dell’acqua. I risultati sono utili per definire piani di gestione degli stock, poiché la variabilità ambientale va inclusa nei modelli di valutazione degli stock, come previsto dall’approccio ecosistemico per la gestione sostenibile della pesca promulgato dall’Unione Europea.
Fish reproductive ecology, especially reproductive potential, is an essential aspect to understand the population dynamic and for stock assessment purposes. The aim of the PhD thesis deals with the effects of environmental variability on the anchovy reproductive potential. By means of Daily Egg Production Method, were obtained some parameters relative to the reproductive potential. They were analyzed together with environmental parameters (temperature, food availability) during the peak spawning period. Although the data gather information about a thin temporal window, so it was not reasonable to find a wide environmental variability, it shows significant correlations among reproductive parameters, zooplankton density and sea surface temperature. Results could be useful for stock assessment plans, since ecosystem variability has to be included into stock assessment models, according to Ecosystem based approach for sustainable fishery management of the European Common Fishery Policy.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

Malavasi, Stefano. « Ecologia riproduttiva di gobidi lagunari e sue possibili applicazioni al rilevamento di stress ambientale ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2002. http://hdl.handle.net/10579/210.

Texte intégral
Résumé :
Nel presente lavoro, sono stati studiati diversi aspetti dell'ecologia del gobide lagunare Zosterisessor ophiocephalus con particolare riferimento al comportamento riproduttivo e alle modalità di allocazione energetica. I parametri comportamentali, bio-ecologici e bio-energetici considerati sono stati analizzati soprattutto per quel che riguarda la loro variabilità legata alle diverse tattiche riproduttive adottate all'interno della specie, la variabilità temporale legata agli andamenti stagionali e la variabilità spaziale attraverso il confronto tra individui campionati in diverse aree lagunari che presentano caratteristiche dell'habitat fondamentalmente differenti. Inoltre, a tale analisi è stata associata un'analisi spazio-temporale di alcuni indicatori di stress ambientale che sono stati misurati sulla specie stessa al fine di valutarne le potenzialità come specie"sentinella" delle condizioni lagunari. I risultati hanno permesso una dettagliata descrizione dei moduli comportamentali associati all'adozione di due tattiche riproduttive alternative all'interno del sesso maschile, dipendenti dalla taglia e dallo status sociale degli individui, e delle dinamiche temporali del sistema riproduttivo e delle caratteristiche dei riproduttori in natura. I risultati hanno, inoltre, messo in luce che la variabilità intraspecifica nel comportamento riproduttivo maschile, e le differenze inter- sessuali nell'investimento riproduttivo primario, hanno profondi effetti sulle modalità di ripartizione energetica tra i vari comparti dell'animale (corrispondenti a primarie funzioni vitali quali la riproduzione e lo stoccaggio di riserve somatiche di medio termine) ed in particolare sulle sue dinamiche temporali. Inoltre, indicatori bio-energetici, quali l'investimento riproduttivo, il tasso di accrescimento somatico e lo stoccaggio energetico, sembrano subire significative variazioni spaziali presentando valori mediamente più elevati nei bacini centrali e settentrionali della laguna rispetto a quello meridionale. Gli indicatori di stress ambientale, infine, hanno fornito risposte significativamente diverse nei tre bacini lagunari, suggerendo un livello di stress fisiologico più alto nel bacino centrale. I risultati sono stati discussi sia alla luce delle conoscenze disponibili in letteratura sulle variazioni delle caratteristiche ambientali delle aree lagunari indagate e sul livello di impatto antropico da queste subito, sia alla luce delle moderne teorie evolutive riguardanti gli adattamenti comportamentali e i tratti di"life history" caratterizzanti una determinata specie. In the present work, different aspects of the ecology of the grass goby Zosterisessor ophiocephalus, a brackish goby inhabiting the Venetian lagoon, were investigated. In particular, the reproductive behaviour and the pattern of energetic allocation were studied. Behavioural, ecological and bio-energetic parameters were analysed in terms of both their intraspecific variability, and their temporal and spatial variability within the Venetian lagoon. Furthermore, the potential use of the grass goby as "sentinel" species of the Venetian lagoon was explored by measuring a set of indicators of environmental stress (EROD, epato-somatic index, parasite infection and fluctuating asymmetry). Results allowed a detailed description of the two alternative tactics adopted by males of this species depending on their size and social status; and an analysis of the temporal dynamics of the breeding system of the species in the field. Results showed also that both the male variability in the reproductive tactics, and the high inter-sexual difference in the primary reproductive investment affect remarkably the temporal dynamic of energetic allocation. Further, bio-energetic indicators, such as growth rate, reproductive investment and energetic storage appeared to change also spatially in relation to the different habitat characteristics of the study areas. In particular, such parameters resulted to be on average higher in the central and northern basins of the lagoon than in the southern basin. Also the indicators of environmental stress varied significantly across the different sites suggesting a higher level of physiological stress within the central basin of the lagoon. Results were discussed in the light of both the available literature on the environmental characteristics of the investigated areas, as concerns in particular the different levels of antropogenic impact to which the three basins of the lagoon are subjected, and the evolutionary and life history theories concerning animal species.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

Gentile, Lucia. « Concepire i corpi. Saperi e pratiche del corpo riproduttivo femminile nella città di Bhuj, India ». Thesis, Paris, INALCO, 2020. http://www.theses.fr/2020INAL0002.

Texte intégral
Résumé :
La thèse vise à explorer le rôle que les connaissances et les pratiques du corps reproducteur féminin jouent dans le processus de gynécopoïèse. Comment la production, la reproduction, la transformation et la contestation des connaissances sur la reproduction influencent-elles la manière dont les femmes vivent leur corps? Quelles sont les implications de ce processus sur la construction et l'expérience de genre? La thèse est basée sur une recherche ethnographique menée auprès d'une trentaine de femmes qui vivent dans la ville de Bhuj (Gujarat, Inde). La recherche a une approche intégrant une méthodologie visuelle et narrative, proposant la technique de la cartographie corporelle comme outil d'analyse des représentations corporelles. Le texte est organisé en trois parties, chacune présentant un angle d'analyse différent, à savoir la représentation, la production et les soins du corps. La première partie porte sur l'articulation des connaissances anatomiques et physiologiques, où le corps est étudié dans sa matérialité et dans ses manifestations somatiques, en examinant l'articulation sémantique et symbolique des différents fluides corporels. La deuxième partie examine les différentes connaissances et pratiques du corps qui accompagnent le processus de subjectivisation féminine. Enfin, le corps est analysé du point de vue de la santé reproductive: comment les femmes conçoivent-elles et font-elles face à la maladie? Deux des systèmes médicaux les plus utilisés par les femmes à Bhuj ont été examinés, à savoir l'allopathie et la médecine locale (deśī), représentées par les pratiques des dāī māṃ (sage-femme traditionnelle)
This thesis explores the knowledge and practices of the female reproductive body in the process of gynecopoiesis. How do the production, reproduction, transformation and contestation of knowledge about reproduction influence the way women live their bodies? What are the implications of this process on the gender construction and experience? This thesis is based on ethnographic research conducted with thirty women who lived in the city of Bhuj (Gujarat, India). The research has an approach that integrates a visual and narrative methodology, proposing the technique of body mapping as a tool for analysing body representations. The text is organized in three parts. Each part presents with a different angle of analysis: representation, production and care of the female reproductive body. The first part, which is structured around the body maps, focuses on the articulation of anatomical and physiological knowledge. The body is investigated in its materiality and in its somatic manifestations, by the semantic and symbolic articulation of the different bodily substances and fluids. The second part considers the knowledge about the body and different practices that accompany the process of female subjectivation through a project of intentional shaping. In this context, two of the medical systems most used by women in Bhuj have been taken into consideration: allopathic and local medicine (deśī) represented by the practices of dāī māṃ (traditional birth attendant)
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

PINZARI, MANUELA. « Corteggiamento e meccanismi di isolamento riproduttivo in due specie criptiche di farfalle del genere Hipparchia ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1017.

Texte intégral
Résumé :
Il genere Hipparchia Fabricius è uno dei generi tassonomicamente più difficile dei satiridi paleartici. Esso comprende gruppi di taxa con caratteristiche esterne simili, ma con profonde differenze nei genitali maschili e negli androconi. Studi pregressi sul comportamento hanno evidenziato in alcune specie l’esistenza di un corteggiamento articolato per l'accoppiamento. La maggior parte delle volte, le sequenze di corteggiamento rilevate sono comparabili tra specie, ma possono presentare differenze nell’esecuzione e nell’ordine dei moduli comportamentali comuni; in altri casi, invece, sono caratterizzati da moduli esclusivi che presentano solo determinate specie. L’isolamento riproduttivo fra due specie è il risultato di un gran numero di meccanismi, più o meno indipendenti gli uni dagli altri, e l’importanza relativa dei vari fattori può cambiare da un gruppo di specie all’altro. La riproduzione tra specie animali, soprattutto simpatriche e strettamente affini, è comunemente impedita da una serie di fattori ecologici, comportamentali e citogenetici. Tra i meccanismi di isolamento riproduttivo precopula, quelli di tipo etologico costituiscono la classe più importante. Il funzionamento di tali meccanismi si basa essenzialmente sull’incompatibilità comportamentale dei segnali scambiati tra gli individui eterospecifici. In generale, in condizioni di allopatria , specie strettamente affini possono permettersi di utilizzare segnali di corteggiamento più generici (i.e., aspecifici), meno costosi e variabili, mentre in condizioni di simpatria la selezione naturale può favorire la diversificazione di atti di corteggiamento e di esibizioni sessuali articolate, mediate dalla scelta femminile, anche laddove non vi sia alcuna ibridazione eterospecifica. Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo principale di approfondire lo studio del corteggiamento nelle due specie criptiche, Hipparchia fagi ed H. alcyone, al fine di comprendere quali stimoli, visivo-comportamentali ed, in misura preliminare, chimici, caratterizzano i due taxa ed assicurano l’accoppiamento tra individui conspecifici. Queste due specie sono simpatriche e sintopiche ad altitudini comprese tra 800 - 1000 m; gli adulti mostrano un periodo di volo sovrapposto (luglio -agosto) e frequentano habitat simili tra bosco ed aree ecotonali prato-bosco; inoltre sono molto simili nel pattern alare e di difficile determinazione, senza un attento esame delle strutture genitali maschili e femminili. Lo studio del comportamento sessuale in queste due specie è stato eseguito in natura su popolazioni localizzate nei pressi della Pineta (930 m) situata tra le località di Vallemare e Borbona (RI) nel Lazio. Alle osservazioni in natura sono state affiancate osservazioni all’interno di una voliera sia su individui selvatici, che su individui di allevamento, provenienti dalla stessa area di studio, presso i Laboratori di Ecologia Sperimentale ed Acquacoltura dell’Università di Roma Tor Vergata. Questo studio ha rivelato nelle due specie lo stesso sistema nuziale, una poliginia con monandria delle femmine, ed un pattern comportamentale sessuale molto simile: il maschio attende la femmina, posato sui tronchi d’albero come sulle pareti della voliera; al passaggio della femmina, prende volo e la insegue fino alla posa; segue quindi un rituale articolato dalla struttura temporale e dai meccanismi di interazione maschiofemmina analoghi nelle due specie. La sequenza di corteggiamento appare costituita dai sei moduli comportamentali: Fanning, Circling, Bowing, Antenna orientation, Copulation attempt e Clasping, eseguiti nell’ordine dato in entrambe le specie. Il maschio può ottenere l’accoppiamento dopo aver eseguito una sola volta la sequenza di corteggiamento, ma nella maggior parte dei casi, ciò avviene dopo la successione di più sequenze (o di frammenti di essa), probabilmente in risposta alla disponibilità ad accoppiarsi della femmina. Il comportamento della femmina sembra infatti influenzare l’esecuzione delle azioni del maschio, determinando la frammentazione della sequenza e la ripetizione dei singoli moduli o dell’intera sequenza. Nei rituali più articolati, il maschio tende a ricominciare la sequenza di corteggiamento dal Bowing o da moduli precedenti e, solo dopo un apparente consenso della femmina, può procedere nella sequenza fino alla copula. Le due specie, inoltre, mostrano un corteggiamento molto simile nelle tempistiche dei sei moduli comportamentali componenti la sequenza. In entrambe, infatti, i moduli iniziali (Fanning e Circling) e finali (Copulation attempt e Clasping) mostrano durate comparabili e sono eseguiti in media una sola volta nella sequenza di corteggiamento. I moduli centrali della sequenza (Bowing ed Antenna orientation) sono invece replicati molte volte, sempre in associazione, e caratterizzati da durate molto brevi. L’unico carattere comportamentale che distingue le due specie è la frequenza con cui il maschio effettua il Bowing: in H. alcyone sempre maggiore di quella misurata in H. fagi. Questo modulo sembra essere la fase cruciale del corteggiamento, sia per il numero di repliche sia per la sua perfomance. Nel Bowing infatti il maschio afferra e trattiene le antenne della femmina tra le ali anteriori facendole scivolare sulle sue squame androconiali, secretrici di feromoni. Moduli fortemente stereotipati, come il Bowing, probabilmente incrementano l’intensità del segnale ormonale rilasciato, assumendo un ruolo importante nella stimolazione della partner ad acconsentire alla copula. Queste osservazioni suggeriscono il coinvolgimento di segnali chimici, oltre che visivo-comportamentali, nell’interazione tra i sessi. Le indagini preliminari sul rilascio dei feromoni mediante l’applicazione del Naso elettronico hanno rilevato un simile pattern chimico dei composti volatili emessi dai maschi nelle due specie. Specie affini possono avere una simile composizione chimica del bouquet dei composti rilasciati e differire per la concentrazione relativa degli stessi composti. Non è facile determinare in quale misura le differenze rilevate nelle specie esaminate possano contribuire all’isolamento riproduttivo tra i due taxa, ma differenze quantitative comportamentali sembrano essere sufficienti ad impedire una perfetta sincronizzazione della disponibilità all’accoppiamento in molte specie animali e, soprattutto, in specie affini.
Species differences in characters involved in reproductive isolation are candidates for factors that caused speciation. It is not easy to understand whether the species differences that we can detect have been actually involved in speciation, because most species pairs have been accumulating genetic differences since the speciation process was completed often developing multiple reproductive isolating mechanisms. In Hipparchia species and in many taxa of Satyrine butterflies, both sexes have evolved complex genitalia that can mechanically impede the copulation between different species while males have scent located in patches or dispersed on their wings, probably pheromone releaser. Surprisingly, in spite of a growing amount of information on morphology and rearing methods of several species, only the works of Tinbergen on H. semele and some recent research specifically deal with mating behaviour of the genus Hipparchia. Courtship is an important character linked to fitness and can evolve in response to female mate choice, to ensure sex identity and quality of a potential mate. It can also be a major pre-mating isolating mechanism in butterflies and many other species. The aim of this work was to study in detail the reproductive behaviour of two sibling species, Hipparchia fagi and H. alcyone in order to understand which species -specific, visual, behavioural or chemical stimuli are involved in courtship. These two species are sympatric and syntopic at 800 - 1000 m of altitude; adult flight periods overlap in July and August and take place in similar habitats; the two butterflies have very similar wing patterns and sometimes it is very difficult to recognise the species without the exam of male and female genitalia structures. The behavioural study was conducted daily, both in the wild and in captivity, during the reproductive seasons in some areas near Vallemare (1,100 m a.s.l.) in the Central Appennines (Rieti, Italy). The observations were carried out with captive and reared individuals inside a large outdoor “flight cage” built in the same locality and in the garden of the Laboratori di Ecologia Sperimentale ed Acquacoltura (University of Roma Tor Vergata). In this study, different aspects of the butterfly reproductive behaviour are described. First, the ethogram and the sequential structure of courtship are showed; second, various parameters of each courtship step are measured; third, the results in H. fagi are compared with the behaviour of the species H. alcyone; fourth, the mating system of each species is described. Moreover, the male chemical patterns were detected by the application of the Electronic Nose and the results in H. fagi were compared with those of H.alcyone. The study reveals general patterns of sexual behaviour in H. fagi and in H. alcyone, that are mainly identical in both species: perching strategy, flight pursuit and courtship. Likewise, the two species show a similar polygynous mating system, with female monandry. In both species, the results revealed a highly stereotypic courtship that consists of six steps (Fanning, Circling, Bowing, Antenna orientation, Copulation attempt e Clasping) leading to the copulation. Courtship most likely follows up to the end, once the male has started with the sequence. However, the development of the courtship seems to respond to the female behaviour, reflecting the complexity of the male -female interaction during the whole sequence. In both species courtship sequence seems to mostly be the outcome of the female’s reaction: her interruptions can produce fragmented sequences and, more interestingly, can induce the repetition of the sequence around a specific point, with the male persisting in courting the female. Male can mate after displaying the courtship sequence once, but mostly repeats the whole sequence or part of it more than once, restarting from Bowing or previous steps, likely waiting for female signals. The behavioural sequential analysis also showed that a male displays the initial and the final phases of the sequence only once, while he can repeat Bowing and Antenna orientation a lot of times in the same sequence. The comparison between H. fagi and H. alcyone showed quantitative interesting differences. The frequency of Bowing is the unique behavioural character that allows to tell apart the two study species , as H. alcyone shows a greater frequency than H. fagi. In satyrine butterflies, male androconia provide the necessary cue, probably of chemical nature, for a successful courtship, and the display of Bowing is likely of primary importance for the production of male pheromones. During Bowing the male repeatedly bashes or strokes the female’s antennae against the androconial scales on his forewing dorsal surface. Bowing could convey chemotactic information to the female, and its repetition within a sequence could represent a mechanical stimulation for her, with the secretion from androconial patches on the male’s forewings. This phase could be of great importance, as a persistent male could drive a female at first unreceptive to eventually mate. Scents and visual stimuli could have an essential role in mating communication: they could operate synergistically and help the female in her decision of acceptance or rejection of a specific male; they could function as sexspecific signals facilitating sexual identification during courtship. The detection of the butterfly smell by Electronic Nose revealed a similar male chemical pattern in both species. In insects and especially in butterflies, pheromones are chemical signals whose composition varies enormously between species and they typically comprise more than one active component. Frequently sympatric species show the same pheromone components, but in different combinations or ratios. In absence of experimental crossability tests between species, it is not possible to be investigate if different visual (i.e., different performance of a male action) or chemical stimuli would change the female response and impede crossmating. However, the behavioural differences observed in H. fagi and H. alcyone could act as important discordant cues, in case of encounters with heterospecific females, and could reflect the presence of different chemical cues (not yet identified) between the two species.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Prantoni, Selena. « Variazione della capacità riproduttiva del corallo Leptopsammia pruvoti (Scleractinia, Dendrophylliidae) lungo un gradiente latitudinale di temperatura ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3154/.

Texte intégral
Résumé :
La temperatura influenza molti dei processi fisiologici degli organismi marini e, considerato che la riproduzione dei coralli sembrerebbe essere sensibile agli stress, è necessario comprendere come questa possa reagire ai cambiamenti climatici globali per riuscire a prevedere le future risposte delle popolazioni. Leptopsammia pruvoti (Scleractinia, Dendrophylliidae) è un corallo solitario non zooxantellato presente in Mediterraneo e lungo le coste Atlantiche dal Portogallo alla Gran Bretagna meridionale, dalla superficie fino a 70 metri di profondità.. È un organismo gonocorico con fecondazione interna. In questo lavoro di tesi sono stati analizzati gli aspetti della gametogenesi di L. pruvoti a diverse latitudini per ottenere risultati preliminari riguardanti le possibili correlazioni tra attività riproduttiva e parametri ambientali (temperatura e irradianza). Tale studio si colloca all’interno del progetto europeo sul riscaldamento globale e biologia dei coralli FP7–IDEAS-ERC “Corals and Global Warming: The Mediterranean versus the Red Sea” (CoralWarm). I risultati presentati in questo lavoro sono relativi a cinque popolazioni di L. pruvoti (Genova, Calafuria, Palinuro, Scilla e Pantelleria) disposte lungo un gradiente latitudinale di temperatura e irradianza nel versante occidentale della penisola italiana. I campioni sono stati raccolti mediante campionamenti mensili effettuati tramite immersioni subacquee. Su ogni campione sono state effettuate misurazioni biometriche e analisi cito-istometriche. Nelle popolazioni analizzate i parametri riproduttivi (fecondità, abbondanza, indice gonadico, dimensione) sono stati messi in relazione con la temperatura di fondo (DT, °C) e l’irradianza solare (W/m2) peculiari di ogni sito. L. pruvoti ha mostrato una sessualità gonocorica in tutti i siti considerati. In tutte le popolazioni, la presenza di due stock di ovociti e la distribuzione degli stadi di maturazione degli spermiari durante le fasi di attività riproduttiva, nell’arco dell’anno, hanno permesso di definire un periodo di reclutamento e uno di maturità gonadica, suggerendo che tali eventi siano influenzati dai cambiamenti stagionali della temperatura dell’acqua e del fotoperiodo. Nel periodo di reclutamento, la fecondità presentava una debole correlazione positiva con i parametri ambientali considerati. Al momento della maturità gonadica gli ovociti erano di dimensioni maggiori e meno numerosi rispetto al periodo precedente, nelle popolazioni con una maggiore temperatura e irradianza. Una possibile interpretazione potrebbe essere l’esistenza di un processo di fusione degli ovociti nel periodo di maturità gonadica che sembrerebbe più marcato nelle popolazioni più calde e maggiormente irradiate. La spermatogenesi, diversamente, non ha delineato finora un pattern chiaramente interpretabile. Con i dati attualmente in nostro possesso, non possiamo tuttavia escludere che le differenze riscontrate nelle dimensioni di ovociti e spermiari lungo il gradiente latitudinale considerato siano dovute a un lieve sfasamento nel raggiungimento della maturità gonadica, pur mantenendo la medesima stagionalità nel ciclo riproduttivo delle diverse popolazioni. Ulteriori studi saranno necessari per poter meglio comprendere i complessi meccanismi che regolano e controllano i processi riproduttivi al variare dei parametri ambientali. In questo modo sarà possibile considerare i risulti ottenuti nel contesto dei cambiamenti climatici globali.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Steffani, L. « MODELLI SPERIMENTALI DI SOVRACCARICO DIETETICO DI FERRO : EFFETTI CENTRALI E PERIFERICI SU METABOLISMO E FUNZIONE RIPRODUTTIVA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232404.

Texte intégral
Résumé :
Background and Aim. Iron is an essential micronutrient, which is involved as a cofactor in fundamental biochemical activities, and it is necessary for proper brain development in the fetal and early neonatal period. However, cellular iron overload produces toxic build-up in many organs, including brain, and, under aerobic conditions, catalyses the propagation of reactive oxygen species and the generation of highly reactive radicals through Fenton Chemistry. Association between metabolic and reproductive impairment has been proved in patients affected by dysmetabolic iron overload syndrome (DIOS). In particular, iron is the most important factor afflicting the hypothalamic-pituitary axis in a dose-dependent fashion leading to hypogonadotropic hypogonadism (HH). Our previous studies in a mouse model of DIOS showed the association between dietary iron overload, visceral adipose tissue insulin resistance and hypertriglyceridemia. Aim of this thesis was to assess whether and how iron overload may affect (a) the reproductive axis (mainly at the hypothalamic-pituitary levels) in a mouse model of DIOS; (b) the migratory feature and GnRH secretory pattern in GN-11 and GT1-7 cells, in vitro models of immature/migratory and mature/GnRH-secreting neurons, respectively. Results. In male mice, dietary-iron overload (IED) led to: a) an increment in testis iron content, b) a reduction in testicular weight and length, c) no changes in hypothalamic iron content c) no changes in mRNA levels of iron-responsive genes, transferrin receptor (TfR) and ferritin H (FtH), in testes and hypothalamus d) an up-regulation of hypothalamic GnRH mRNA levels, e) no changes in hypothalamic Kiss1 and GPR54 gene expression, e) a reduction in pituitary LHβ gene expression. Moreover, the hypothalamic increment of TNFα gene expression along with the phosphorylation/activation of AMPK protein suggested the presence of an inflammatory condition. Increased hypothalamic CHOP mRNA levels also confirmed the endoplasmic reticulum stress feature. IED mice gained less weight than controls showing a reduction in VAT mass and in serum leptin levels, whereas hypothalamic NPY mRNA levels were increased and POMC gene expression was reduced. Western blot analysis showed that the pAkt/Akt ratio was up-regulated in the hypothalamus of IED mice, whereas phosphorylation of ERK1/2 (pERK) protein resulted unchanged in both groups. As far as GN-11 and GT1-7 cells are concerned, a 24-hour treatment with 200 µM Ferric Ammonium Citrate (FAC, source of ferric iron) induced an increment in the intracellular specific iron content of both cell-based models without affecting the cell viability and morphology. Gene expression analysis showed that both cell lines express TfR and FtH, whose mRNA levels were modulated by iron overload. Exposure of GN-11 cells to FAC resulted in the dose (200–1000 µM FAC for 24 hours)- and time (24-72 hours with 200 µM FAC)-dependent inhibition of FBS-induced chemomigration, as assessed by Boyden chamber assay. Pre-treatment with 200 µM deferoxamine (DFO, a specific iron chelator) reverted the above reported iron-driven effect on cell migration. Time-course experiments showed that 200 μM FAC was associated with increased pERK1/2 and pAkt protein levels and with decreased pAMPK ones. Chemomigration assays carried out with the specific inhibitors of ERK1/2, Akt and AMPK highlighted that only Akt pathway seems involved in FAC-mediated inhibition of GN-11 cell migration. In GN-11 cells, iron treatment increased IL-6 gene expression in a dose-dependent mode, whereas NF-kB nuclear translocation and activation was not affected. Up-regulated SOD2 mRNA levels confirmed a condition of activated oxidative stress. Conclusions. The present data show that dietary-iron overload impairs the reproductive axis, probably leading to HH, but further experiments are needed to understand the anatomic site mainly involved in iron-driven damage. Iron treatment negatively affects the migration of GN-11 neuronal cells by the activation of Akt signaling pathway. Hence, iron overload may impair the migration of GnRH neurons from the olfactory placode into forebrain and hypothalamus, where these neurons promote the reproductive competence.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

MARTINO, ANASTASIA. « “Prendersi cura di se stesse” : riproduzione e sessualità in Messico. Governance riproduttiva e traiettorie di vita ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/105205.

Texte intégral
Résumé :
The thesis presents a study of family planning policies in Mexico, Merida, in the state of Yucatan. The family planning policies are analyzed from two major perspectives: on population intended as fertility control of the population and that of the sexual and reprodcutive right. Starting from the analysis of the "field of contraception," the thesis will be a critical study on the ways in which sexuality and reproduction are defined, negotiated and lived. Reproduction appears to be involved in a dynamic process, influenced by cultural mechanisms, social, political and material inscribed into "local moral worlds" (Kleinman, 1999; Das, 1998 e 1999), and at the same time, influenced by relationship, strategies and global models (Biehl – Petryna, 2013). The agents of the field examined during the research are varied: institutionals, economics, socials, and the individual subjects with their lives. This field of action, however, is not only expressed in the dynamics of power relations in which the effects of domain are total but never completely stable (Foucault, 1984). The field is also expressed in the production of a discourse that legitimizes and supports models, visions and individual choices. Reproduction and sexuality within my work are not considered only as intimate spheres of human inscribed in the order of social, but are analyzed in their public and institutional aspects. These categories are investigated, in the thesis, starting from the form in which they are physically held and processed on the level of discourse in state hospitals and other social spaces (Pro-Life and Pro-Choice movement).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

Maronilli, Maria Pilar <1996&gt. « LA SALUTE RIPRODUTTIVA DELLE DONNE IMMIGRATE : possibilità e barriere nel servizio di Consultorio Familiare di Favaro Veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19045.

Texte intégral
Résumé :
Il fenomeno migratorio contemporaneo, che ormai ha assunto dimensioni globali, presenta caratteristiche molto diverse dai movimenti transnazionali di persone dello scorso secolo; esso è ricco di implicazioni politiche, sociali, ma soprattutto economiche e vede coinvolti Paesi di partenza e di arrivo parzialmente diversi dai protagonisti del passato. Una delle caratteristiche evidenti è l'emergere di una componente femminile “in movimento” sempre più numerosa e protagonista, attirata nei Paesi occidentali da un mercato del lavoro avido di manodopera a basso costo. Ad oggi infatti, in Italia, i ricongiungimenti familiari rimangono la prima causa dell’immigrazione femminile; ma sono comunque sempre di più le donne straniere cosiddette “primo-migranti”, che arrivano da sole in Italia e attivano a loro volta catene migratorie al femminile. Questo processo di femminilizzazione dei flussi migratori e la conseguente concentrazione di donne in età fertile portano in primo piano le questioni sanitarie, in particolare della salute riproduttiva e materno-infantile. Aumenta quindi sempre più l’attenzione per la tutela della maternità tra le immigrate che partoriscono in Italia. L’oggetto di questa tesi sarà il legame che intercorre tra donne migranti e i servizi di salute riproduttiva ai quali si rivolgono. La domanda iniziale da cui partirò è stata: quali sono le difficoltà che le donne immigrate incontrano nel momento in cui si rivolgono ai servizi che riguardano la loro salute e il percorso nascita? Riescono a cogliere le opportunità di salute e assistenza nel periodo della gravidanza e del post-partum? Una volta individuate queste difficoltà e problematiche: in che modo si cerca di sanarle? In che modo i servizi di salute riproduttiva promuovono le informazioni e sono di supporto alle donne straniere nelle scelte di procreazione consapevole? Infine: queste modalità portano a una reale inclusione sociale delle donne immigrate?
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

Chianese, Rosanna. « Studio di sistemi molecolari coinvolti nella regolazione dell'attività riproduttiva in un modello sperimentale non-mammifero, l'anfibio anuro Rana esculenta ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425028.

Texte intégral
Résumé :
Endocannabinoids are a novel class of lipidic mediators. They derive from arachidonic acid and bind and activate specific membrane receptor as CB1 and CB2. The main compounds classified as "endocannabinoids" are arachidonoylethanolamide (AEA, anandamide) and 2-arachidonoyl glycerol (2-AG); these molecules have different affinity for the receptors. The effect of AEA via CB1 and CB2 depends on its extracellular concentration, which is controlled by uptake and degradation, respectively due to a specific AEA membrane transporter (AMT) and to a fatty acid amide hydrolase (FAAH). Generally, endogenous cannabinoids, cannabinoid receptors, FAAH and AMT are designed as "endocannabinoid system". Due to the great complexity of the system, the widespread distribution outside the nervous system and the high degree of evolutionary conservation, detailed CB1 molecular characterization may be an useful approach to better understand the endocannabinoids activity, at multiple levels. With this aim, we used as experimental model, the anuran amphibian Rana esculenta, a low vertebrate, whose reproductive activity is affected by environmental factors, mainly temperature and photoperiod, and various molecular factors that control many important endocrine, autocrine and paracrine relations along the hypothalamus-hypophysis-gonad. The typical organization of the testis allow to analyse, at the same time, different cellular types, included in special structures called "cysts". CB1 molecular cloning from R. esculenta brain and testis was the first part of our report. By RT-PCR approach, in combination with 3'RACE, we obtained a partial cDNA, 1586 bp long, from the frog brain. The cb1 nucleotide sequence, compared with those of other vertebrates, revealed a nucleotide identity ranging from 62.6 to 81.9%. A protein of 462 aa, with a predicted molecular mass of 51.89 kDa was deduced from the nucleotide sequence. Bioinformatic approach was, then, useful to characterize the protein domains, from the seven hydrophobic domains - typical of the coupled to G proteins receptors (GPCRs) - to extra and intracellular loops. Critical domains for CB1 functionality were also observed in the frog, from the potential sites of phosphorylation to the critical motifs for internalization, desensitization and interactions with G proteins. A fragment of 1384 bp was also cloned from frog testis; the alignment between brain and testis cDNA revealed two nucleotide differences, in correspondence of codons 186 and 252. To assess the possibility of post-transcriptional modifications, we cloned the whole coding region from genomic DNA preparations, obtained from the same samples used to prepare cDNAs. While brain cDNA was different from the genomic sequence in the codons 5, 30, 70, 186, 252, 408, testis cDNA differed in codons 5, 30, 70 and 408. The only nucleotide differences responsible to generate aminoacidic differences were observed in codons 70 and 408, important as glycosylation site and for the coupling with G proteins, respectively. By Northern blot analysis, we recognized in both brain and testis only a signal of 2.2 kb. On the other hand, the Southern blot analysis was useful to demonstrate that cb1 was a single copy gene. Our hypothesis was that an "editing" process, an elaborate and precise form of post-transcriptional RNA modification, took place. Furthermore, the secondary structure of the mRNA predicted from the genomic sequence was substantially different from the secondary structure of brain and testis mRNA. In this respect, we speculated that the nucleotide changes observed in this study may affect RNA folding and therefore its stability and turnover. In our experimental model, an analysis of cb1 expression in some tissues, as it has already done in other classes of vertebrates, may be an useful approach to receive more knowledge about the functionality of the receptor. With this aim, we analysed - by RT-PCR technique - the cb1 presence in different frog tissues. Higher levels of mRNA were found in the brain and in gonads. While in kidney, in liver and in muscle there was a significant amount of transcript, in pituitary, in heart and in spleen, the expression levels were very low. Using the seasonal reproduction of the frog, we analysed the receptor expression in the testis, from September to July. Cb1 levels were high in September with a peak in November, then they decreased during the winter stasis. Receptor expression increased again during the breeding season. The receptor showed a particolar pattern of expression also in the brain in toto, during the reproductive cycle: similar levels of expression were observed in September and October, they decreased in November and increased again from January to April; a significant decrease of the signal was observed in May and in June and a new increase was in July. To gain further information about this pattern of expression, mainly in relationship to the reproductive function, we dissected the whole brain in the isolated areas as well as the spinal cord in every tract and we used these samples for a second analysis of expression. Even if the receptor showed a particular pattern depending on the month considered, during the entire cycle, cb1 was more expressed in the forebrain and in the midbrain. A mismatching profile of cb1 between the testis and the whole brain may be the consequence of a negative control from the endocannabinoids on the GnRH secretion, the main controller of gonadal activity. To verify this hypothesis, we valued the neuroanatomical and functional relationship between the endocannabinoid system and the GnRH one, in the frog forebrain. The morphofunctional relationship between the endocannabinoid system and gonadotropin releasing hormone (GnRH) activity in the regulation of reproduction has poorly been investigated in vertebrates. Due to the anatomical features of lower vertebrate brain, in the present paper, we choose the frog R. esculenta (anuran Amphibian) as a suitable model to better investigate such aspects of the central control of the reproduction. By using double labelling immunofluorescence aided with a laser-scanning confocal microscope, we demonstrated that a subpopulation of the frog hypothalamic GnRH neurons possessed CB1 cannabinoid receptors. By means of semi-quantitative RT-PCR assay, we showed that the fluctuations of GnRHI clearly mismatched, during the annual sexual cycle, the expression profile of cb1 in the whole brain as well as in isolated areas such as the telencephalon and the diencephalon which are known to be mainly involved in GnRH release and control of the reproduction. Furthermore, we found that anandamide was able to inhibit GnRHI synthesis, and buserelin (a GnRH agonist), in turn, inhibited the synthesis of GnRHI and induced an increase of cb1 transcription. Our observations pointed out, for the first time in vivo, the occurrence of a morphofunctional anatomical basis to explain a reciprocal relationship between the endocannabinoid system and GnRH activity. Appendix A CB1 receptor, as the other members of the GPCRs superfamily, shows highly conserved domains, important for its functionality. In its seven transmembrane domain, we recognized the aminoacidic motif "NPxxY", known to regulate the internalization, the binding to the ligand and the interaction with the G proteins of many GPCRs. Starting from these informations, we studied the function of this motif on CB1 activity too. Using mutagenesis in vitro assay, we mutated the single residues of the motif to alanine and we used these mutated receptors to stably transfecte HEK cells. Internalization was the first activity that we analysed. HEK cells were treated with CP55940 ligand, at different concentrations and for different time points. The most significant effect concerned the asparagine 394 mutation that completely inhibited CB1 internalization. A deeper research allowed us to analyse the effect of these mutations on the recycle activity. The main effect concerned proline 395 mutant that seemed to recycle faster then the wild-type (WT). No significant change for both internalization and recycle was observed for the tyrosine 398 mutant that acted as the WT. For the internalization analysis as well as for the recycle, the data obtained using the on cell western approach were confirmed by confocal microscopy. Finally, we tested the ability of the WT and mutated receptors to activate MAPK, after interaction with G proteins. Whereas Y398A mutant behaved as the WT, N394A and P395A mutants showed lower peaks of activation then the control. With our experiments, we demonstrated that the "NPxxY" motif may affect the activity of CB1, as well as it was already observed for many other GPCRs. Appendix B Spermatogenesis is a complex event that allows to the spermatogonia to become a very specialized cell, with an acrosome and a flagellum, as the spermatozoa. Many are the molecular elements involved in the important interactions presented along the hypothalamus-hypophysis-goand axis. After the demonstration of an involvement of the endocannabinoid system in the regulation of the reproductive functionality - demonstrating a possible control at central level, on the GnRH production - we examined another molecular system involved in the spermatogenesis, the mUBPy/MSJ-1 system The remodelling of new proteins is a very important cellular function, mainly during the spermatogenesis, when novel structures develop and others are degraded. mUBPY presence was already showed in the mouse testis and brain, in relationship with MSJ-1 localization. Also in this case, our experimental model was useful to demonstrate that the presence of a molecular system in a low vertebrate reveals its important function, conserved along the evolution. By Western blot, we recognized a specific mUBPy signal in the frog testis, during the reproductive cycle. The pattern observed seemed opposite to the MSJ-1 one, analysed on the same samples. The enzyme was localized in spermatids cysts, by immunocytochemical analysis and formed a thin cytosolic rim around the nucleus, in the spermatozoa head, isolated from the cloaca. The enzyme presence in these cells was also confirmed by Western blot. A possible control from mUBPy of the proteinic folding efficiency during the spermatogenesis is hypothesised in R. esculenta. Further studies will be conducted for a molecular cloning of the enzyme and for the analysis of its profile of expression in the frog testis as well as in the central nervous system, during the annual reproductive cycle.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

Rossi, Giovanni. « Osservazioni in ambiente controllato del ciclo riproduttivo e delle prime fasi di accrescimento di Chiloscyllium punctatum (Muller & ; Henle 1838) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7290/.

Texte intégral
Résumé :
La presente tesi tratta delle attività riproduttive e delle prime fasi di crescita dello squalo Chiloscyllium punctatum. Da Dicembre 2013 a Giugno 2014, all’Acquario di Cattolica, sono state effettuate osservazioni su una coppia di adulti riproduttori e sui relativi neonati mantenuti in ambiente controllato. Il Chiloscyllium punctatum è una specie ovipara che rilascia uova di forma rettangolare, ha un ciclo riproduttivo relativamente rapido ed è molto sfruttata come specie ornamentale dagli acquari di tutto il mondo. Per ottenere una corretta gestione in ambiente controllato, la riproduzione ed estrapolare il maggior numero d’informazioni certe su gli stadi di vita, sulla dieta di divezzamento dei neonati dal sacco vitellino, sull’illuminazione più consona da adottare, sulle dimensioni medie di uova, nascituri e adulti, sulla crescita dei nascituri, sui tempi di sviluppo embrionale, sulla frequenza di deposizione delle uova e sui tempi di schiusa è stato necessario sviluppare un corretta procedura di gestione ordinaria. In 7 mesi, gli adulti di C. punctatum, in condizioni ambientali ottimali e costanti, hanno dato vita a 33 neonati. Questi sono stati sottoposti a misurazioni di lunghezza (LT, cm) e peso corporeo (PC, g) per valutare l’influenza dell’illuminamento e della dieta sulla crescita. Inoltre, sono stati confrontati dati sperimentali (e.g. tempistiche di sviluppo embrionale) con dati bibliografici (Haraush et al., 2007) che hanno evidenziato alcune similitudini e differenze.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

Cecchetto, Marta. « Monitoraggio ecografico dell'apparato riproduttore e della progesteronemia durante la gestazione e la fase prepubere nei piccoli animali ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3423239.

Texte intégral
Résumé :
The research project was focused on ultrasound aspects and endocrinology of prepubertal period and pregnancy of small animals. The project was developed following three main research studies. The first study analyzed the endocrinology of pregnancy in German Shepherd bitches with anamnesis of short interestrous interval and embryo resorption. The aim was: a) to study progesterone and prolactin concentrations during pregnancy; b) to evaluate acute phase proteins concentrations (C-reactive protein and ceruloplasmin) in order to evaluate inflammatory signs causing embryo resorption. Data of progesterone, prolactin, C-reactive protein, and ceruloplasmin concentrations collected in German shepherd bitches and in bitches with normal cycles and pregnancies were compared throughout all the luteal phase. However, during the study, because of a suspicion of luteal insufficiency, German shepherd bitches were treated with exogenous natural progesterone. The second study was focused on ultrasonography and fetometry of German Shepherd bitches. The study was divided into three parts: 1) linear regression formula for ICC (Inner Chorionic Cavity) and BP (Biparietal Diameter) in German Shephers bitches elaborated by other authors were used to verify accuracy of estimation of parturition day in our measurement obtained during pregnanciesof (quante?) German Shepherd bitch. In the second part of the work, linear regression formulae to estimate parturition day for BD (Body Diameter), CRL (Crown Rump Length) e DPTV (Deep Portion of TelencephalicVesicle) were calculated. Data from 15/20 German Shepherd bitches with known ovulation date were used. In the third part of the study, in order to verify the accuracy of linear regression lines in the estimation of parturition date, the formula obtainedfor BD, CRL and DPTV were used to estimate parturition day in German Shepherd bitches with unknown ovulation date. The third study was focused on the control of reproduction in order to delay puberty in queens. To this purpose, it was analysed the effect of 4.7mg deslorelin implant in the postponement of puberty in prepubertal queens. Clinical and behavioral signs of heat were monitored. Vaginal citology with the percentages of keratinized cells, vocalizations and cifosis behaviors were considered. Progesterone and estrogen concentrations were analyzed to find shift from basal levels of prepubertal period, as well as the increase of weight was analyzed to evaluate the influence of the Deslorelin treatment on the body development.
Il progetto di ricerca si è focalizzato sugli aspetti ecografici ed endocrinologici della fase prepubere e della gravidanza dei piccoli animali. La prima parte del progetto ha valutato alcuni aspetti endocrinologici della gravidanza in cagne di razza Pastore Tedesco, con anamnesi di interestri brevi e riassorbimenti embrionali. I dati degli ormoni presi in considerazione (progesterone e prolattina) sono stati confrontati con quelli rilevati in un gruppo di cagne controllo, con cicli e gravidanze normali. Inoltre, proteina C reattiva e ceruloplasmina, proteine della fase acuta positive, sono state dosate in alcuni dei soggetti appartenenti ai due gruppi per valutare l'™esistenza di segni indicativi di cause infiammatorie di riassorbimento embrionale. Durante lo studio sono state trattate, durante la gestazione, con progesterone esogeno, perché sospette di insufficienza luteale. Lo scopo è stato quello di confrontare la concentrazione di progesterone, prolattina, proteina C reattiva e ceruloplasmina in questi due gruppi di cagne, per valutare l'effettiva esistenza della necessità  di trattare i Pastori Tedeschi con progesterone esogeno e per approfondire la correlazione esistente tra il progesterone e la prolattina, principale fattore luteotropo durante la seconda parte della gravidanza. E' infatti spesso stato riscontrato durante la mia pratica clinica un utilizzo di supplementazione di progesterone esogeno non giustificato da evidenze cliniche, basato solo su un abbassamento della concentrazione della progesteronemia e che porta l'™allevatore a richiedere l'€™utilizzo di supplementazioni ormonali. Nel secondo lavoro è stato preso in considerazione l'€™aspetto ecografico della gestazione canina. In particolare il lavoro è stato focalizzato sulla stima della data di parto in cagne di razza Pastore Tedesco utilizzando sia rette di regressione lineare per parametri calcolati da altri autori, sia rette di regressione da noi calcolate specificatamente per il pastore tedesco. La parte 1 del lavoro ha previsto l'applicazione di formule elaborate da altri autori per i parametri ICC (Inner ChorionicCavity) e BP (Biparietal Diameter) per verificare l'™accuratezza della stima della data di parto nei soggetti inclusi nel nostro studio. Nella parte 2 del lavoro sono state elaborate rette di regressione lineare per la stima della data di parto in cagne di razza Pastore Tedesco, per i parametri BD (Body Diameter), CRL (Crow Rump Lenght) e DPTV (DeepPortion of TelencephalicVesicle). Nella parte 3 dello studio le formule ottenute nella parte 2 sono state applicate a dati raccolti in cagne gravide di razza Pastore Tedesco con ovulazione non nota. Il terzo lavoro è stato focalizzato sul controllo della riproduzione. E'ˆ stato valutato l'€™effetto dell'€™impianto di 4.7 mg di Deslorelin nel posporre l'insorgenza della pubertà in gatte prepuberi. Per verificare l'€™efficacia di questo trattamento sono stati presi in considerazione gli aspetti clinici e comportamentali del della fase estrale quali citologia vaginale e la presenza di cellule cheratinizzate, vocalizzazioni e cifosi. Inoltre sono state valutate le variazioni delle concentrazioni di progesterone ed estrogeni, per valutarne le eventuali alterazioni rispetto ai livelli basali riscontrati durante il periodo prepubere. E'ˆ stato infine valutato l'€™incremento di peso corporeo nelle gatte incluse nello studio.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
27

AMADIO, ANNALISA. « Valutazione ecografica 3 D della morfologia e vascolarizzazione dell’utero setto in correlazione all’outcome riproduttivo e studio degli esiti gravidici post metroplastica ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/208548.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
28

Scarcelli, Faustino. « Biologia ed ecologia dello squalo di profondità Dalatias licha (Bonnaterre, 1788) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8957/.

Texte intégral
Résumé :
La presente tesi vuole colmare le conoscenze biologiche ed ecologiche dello squalo di profondità Dalatias licha. Attualmente le conoscenze riguardanti le popolazioni di questo squalo nel Mediterraneo sono scarse dato il numero limitato di studi affrontati. La biologia e l’ecologia di questo squalo è stata studiata attraverso la stima di alcune caratteristiche importanti come la sex ratio, la maturità sessuale degli individui, gli indici di condizione (epatosomatico e gonadosomatico) e le analisi dei contenuti stomacali. I 78 esemplari (16 femmine e 62 maschi) osservati sono stati campionati tra il 2001 e il 2003 dal bycatch di motopescherecci a strascico della marineria di Genova porto, operanti sul piano batiale del Golfo di Genova (Mar Ligure). Le catture sono state eseguite ad una batimetria compresa tra -450 e -800 m, tra Genova e Sestri Levante. I risultati, sebbene basati su un numero limitato di individui, sono di particolare interesse visto il deficit conoscitivo inerente a questa specie in ambito nazionale e mediterraneo
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
29

CAPRIOLI, RICCARDO. « Ampliamento delle basi conoscitive per la messa a punto di metodologie per il controllo della biologia riproduttiva del tonno rosso in acquacoltura ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/628.

Texte intégral
Résumé :
Attualmente il tonno rosso (Thunnus thynnus L. 1758), a causa dell’eccessivo prelievo, risulta una specie altamente minacciata. Misure gestionali adeguate di questa specie richiedono un’accurata conoscenza della sua biologia ed in particolar modo della biologia riproduttiva. Una risposta all’attuale situazione del tonno potrebbe essere lo sviluppo di tecnologie innovative che ne permettano la riproduzione in cattività e l’allevamento. A tale scopo il progetto di ricerca, nel quale questa tesi di dottorato è stata svolta, si è occupato dello studio dell’effetto del confinamento sulla maturazione finale della gonade (FOM), sono stati anche testati metodi innovativi di induzione alla deposizione e tecniche di raccolta di uova potenzialmente emesse dai tonni all’interno di gabbie galleggianti. Analisi istologiche e stereologiche sono state condotte su gonadi femminili e maschili di 58 tonni, campionati durante il periodo riproduttivo (giugno-luglio 2005-2006) e, mantenuti in cattività, per periodi di tempo più o meno lunghi (da 9 giorni fino a 2 anni), presso l’impianto di allevamento Marpesca di Vibo Marina (VV). Tutti i tonni studiati sono risultati adulti ed è stata osservata una differenza significativa (t-test: P=1,6x10-6) dell’indice gonadosomatico (IG) tra i dati di giugno e quelli di luglio, riflettendo una chiara differenza nel grado di maturità sessuale tra i due mesi di campionamento. Le analisi istologiche effettuate sugli ovari hanno permesso l’individuazione di 4 fasi di sviluppo degli oociti. A metà giugno gli ovari sono risultati maturi, ma non in deposizione. Lo stadio di vitellogenesi è risultato il più frequente, quello di migrazione del nucleo il più avanzato, ma è stato rilevato anche un elevato grado di atresia. Da fine giugno in poi gli ovari hanno subito una forte regressione e sono stati classificati in fase post-riproduttiva. A fine luglio sono stati osservati esclusivamente oociti primari e le gonadi si trovavano in una condizione di quiescenza. Negli ovari non sono stati mai rinvenuti follicoli post-ovulatori. L’atresia è stata riscontrata in tutti i campioni esaminati. Gli oociti sono distribuiti in modo omogeneo lungo l’asse antero-posteriore della gonade. Le analisi stereologiche hanno evidenziato che i tonni mantenuti da 2 anni in cattività avevano 5 volte meno oociti maturi (8,1 ± 11,5 g–1) rispetto a tonni trasferiti in gabbia da circa 10 giorni (43.38 ± 17.65 g-1) e campionati nello stesso periodo di metà giugno, ma comunque nettamente inferiori a quelli riportati per tonni selvatici (93 g-1). Nelle femmine, la condizione di cattività, sia breve che prolungata, sembra impedire la FOM e la deposizione. Nei maschi, la condizione di cattività sembra consentire il completamento della gametogenesi, ma ridurre il periodo di emissione rispetto ai selvatici. Al fine di stimolare la FOM e la deposizione è stato sviluppato un nuovo sistema per somministrare una soluzione a lento rilascio di GnRHa (20-80 µg Kg-1) insieme ad un marcatore visuale. L’ormone è stato iniettato senza immobilizzare o anestetizzare i pesci servendosi di un fucile subacqueo modificato e di siringhe speciali caricate con aria compressa. Nel 2005 sono stati indotti totalmente o parzialmente circa 15 tonni. Nel 2006, sono state condotte altre 3 prove, ma con la sola finalità di ottimizzare il sistema di somministrazione. Nei giorni successivi ai tentativi di induzione ormonale l’acqua superficiale interna alla gabbia è stata campionata lungo la circonferenza, dove era stata fissata una rete da plancton con la funzione di trattenere e concentrare le uova eventualmente rilasciate dai tonni. L’osservazione del materiale raccolto ha consentito di identificare molti organismi planctonici tra cui uova e larve di ittioplancton, ma dalle dimensioni e dalla morfologia è stato escluso che vi fossero uova o stadi larvali di tonno.
Recently high fishing pressure has caused a reduction in the biomass of bluefin tuna (Thunnus thynnus L. 1758) populations. The effective management of these fish requires a thorough knowledge of their biology, in particular of their reproduction. The aims of the present project were to improve our understanding on reproductive biology of bluefin tuna (BFT) in captivity, to test innovative methodologies for induction of final gonads maturation (FOM) in caged tunas, and the development of egg collection methods thus establishing the basis for the sustainable development of the BFT aquaculture. Histological and stereological analysis were carried out on 58 samples of BFT kept in captivity from 8 to 54 days (short period), and after 2 years (long period), sacrificed in the fattening cages of Vibo Marina (Italy) during the natural spawning period (June-July 2005-2006). All tunas sampled were adults. When the pooled data from tunas sacrificed in June were compared with those from tunas sampled in July a significant difference in gonadosomatic index (IG) was found (t-test: P=1,6x10-6). The IG decreased almost four-fold from June to July reflecting an evident difference in the degree of sexual maturity. All the female tunas sampled in early June were non-spawning mature and the most advanced group of oocytes found in the ovaries were in nuclear migration stage (S4). At the end of June and at mid July the gonads were classified as in strong regression due to the conversion in atretic oocytes of all the vitellogenic oocytes (S3). At the end of July all bluefin tuna were identified as post-spawning. For the first time, a comparative analysis among anterior, mid and posterior parts of the ovary was carried out. These parts did not greatly differ in the estimated volume fraction of each oocytes category, with the only exception of a lightly higher number of S4 oocytes in the anterior part. When the mean relative batch fecundity, obtained from the numerical density (NV) of S4 oocytes, of 2 years captive tunas was compared with data from about 10 days captive tunas (all sacrificed in the same period on early June) some negative effects of captivity on gonadic maturation was noted. Tunas from about 10 days in captivity, in fact, showed more than five-fold highly yolked oocytes (43.38 ± 17.65 g-1) than 2 years captive ones (8,1 ± 11,5 g– 1). Further, these values were notably lower than those reported by Medina et al. (2002) (93 g-1) for wild northern bluefin tuna. Therefore a long as well as a short period of captivity seemed to altered the final gonadic maturation and reduce fecundity causing reproductive dysfunctions. In order to induce FOM, ovulation/spermiation and spawning a total of 15 BFT were injected underwater with a single dose (20-80 µg Kg-1) of gonadotropin-releasing hormone agonist (GnRHa) encapsulated in microspheres of a biodegradable copolymer. GnRHa implants were administrated without immobilizing or anaesthetizing the fish and using a spare gun and a purpose-built air charged system to insert syringes and a visual tag at the same time. Many attempts were made with different tag, to mark treated tunas, in order to prolong the tag staying on the fish, and to assure that the entire dose will enter in tuna muscle. After each treatment, a special purpose-built net was placed around the cage which demonstrated to be able to retain many fish eggs and larvae. However, no spawning was observed and no tuna eggs were collected from the cage. The absence of spawning in treated tunas could be due to the non-optimal gonadic maturation stage and by the very low plasmatic level of 17-β-estradiol (<1 ng ml-1) of the treated fishes.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
30

Zaniboni, L. « Studio di componenti funzionali dell’apparato riproduttore e dei gameti maschili nelle piccole specie e possibilità di miglioramento con manipolazione alimentare ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2004. http://hdl.handle.net/2434/223504.

Texte intégral
Résumé :
Title: Study of functional components in the male reproductive tract and in spermatozoa of small domestic animals and possibility of improvement by diet manipulation Lipids are a basic component of semen; they contribute to the structure of spermatozoan membrane and are involved in sperm metabolism and functions. Spermatozoa are characterized by high proportions of polyunsaturated fatty acids (PUFAs) in the phospholipid fraction of their membranes. These PUFA can not be synthesized by vertebrates and must be provided by the diet in the form of either the 18-Carbon plant precursor or its long chain derivatives found in animal tissues. This lipid composition is associated with increased susceptibility of spermatozoa to free radical attack and lipid peroxidation. The delicate balance between free radical production and antioxidant defence is considered to be an important determinant of semen quality and in particular its fertilizing ability. In these thesis, the relationship between fatty acid profile and antioxidant protection in avian and rabbit semen as well as the possibility of modulating these parameters by diet manipulation with PUFA n-3 and vitamin E was considered. Moreover in these thesis, the presence of Aquaporins, using immunocytochemistry technique in the epididymal region and sperm storage tubules (SST) in turkey was investigated.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
31

MARISALDI, LUCA. « La biologia riproduttiva del pesce spada xiphias gladius e del tonno rosso atlantico thunnus thynnus nel mar mediterraneo : basi per una gestione sostenibile della pesca ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/290113.

Texte intégral
Résumé :
Indagare la biologia riproduttiva e l'evoluzione contribuisce a definire un modello concettuale in grado di spiegare i processi che hanno permesso il successo di qualsiasi specie. L'emergere di caratteristiche anatomiche, di sviluppo e fisiologiche innovative che comportano un vantaggio selettivo è infatti strettamente legato al successo della strategia riproduttiva perché questo favorisce la sopravvivenza della specie. Inoltre, al giorno d'oggi, la comprensione delle strategie riproduttive è una chiave per un uso sostenibile delle risorse biologiche e per rispettare il principio di equità intergenerazionale, che consiste nel preservare le risorse naturali e l'ambiente a beneficio delle generazioni future. Gli obiettivi generali della presente tesi di dottorato erano 1) indagare la biologia riproduttiva del pesce spada Xiphias gladius e del tonno rosso atlantico Thunnus thynnus nel Mar Mediterraneo nel contesto della gestione della pesca e 2) far luce sull'evoluzione di alcune caratteristiche anatomiche, comportamentali e fisiologiche peculiari delle due specie. Gli obiettivi dettagliati sono forniti per ogni capitolo come segue 1) Assegnazione della maturità basata su criteri macroscopici validati dall'istologia: affrontare il declino dello stock di pesce spada del Mediterraneo (Xiphias gladius) - Obiettivi: i) migliorare la conoscenza della riproduzione del pesce spada nel Mediterraneo centrale e occidentale in termini di descrizione istologica degli stadi ovarici, tempi di riproduzione e dimensioni alla prima maturità (L50) ii) evidenziare l'importanza dell'indice gonadico (GI) come utile indicatore macroscopico attraverso la sua calibrazione con l'approccio istologico e la definizione di una soglia GI per discriminare le femmine sessualmente immature da quelle mature 2) Un approccio di assemblaggio de novo del trascrittoma chiarisce la dinamica della maturazione ovarica nel pesce spada (Xiphias gladius) - Obiettivi: i) elucidare i processi molecolari che guidano la maturazione ovarica ii) identificare i principali geni del pathway molecolare della steroidogenesi e disegnare una via ad-hoc per la sintesi e l'endocitosi della vitellogenina integrata con i risultati di espressione genica iii) caratterizzare un candidato recettore della vitellogenina iv) rendere i risultati liberamente disponibili attraverso un portale online dedicato 3) Quando il calore fa la differenza: il trascrittoma del tessuto termogenico del pesce spada Xiphias gladius - Obiettivi: i) fornire un toolbox molecolare per comprendere l'evoluzione dell'endotermia regionale nel pesce spada ii) espandere i risultati specie-specifici verso una più ampia esplorazione dell'evoluzione dell'endotermia nei vertebrati iii) contribuire alla conoscenza del tessuto termogenico a livello istologico 4) Assemblaggio de novo del trascrittoma, annotazione funzionale e caratterizzazione dello stadio larvale del tonno rosso atlantico (Thunnus thynnus) - Obiettivi: i) fornire alla comunità scientifica che attualmente lavora sull'allevamento larvale un trascrittoma pronto all'uso e annotato rappresentativo dello stadio larvale ii) identificare i pathways molecolari alla base degli alti tassi di crescita larvale attraverso un approccio comparativo con altre specie di pesci iii) individuare le famiglie di proteine in espansione iv) esplorare le funzioni biologiche associate ai trascritti che hanno un bias di utilizzo dei codoni più elevato 5) Un confronto del potenziale riproduttivo in femmine giovani e vecchie: un caso di studio sul tonno rosso atlantico nel Mar Mediterraneo - Obiettivi: i) chiarire il potenziale riproduttivo di vecchie e giovani femmine nel Mar Mediterraneo ii) caratterizzare l'espressione di mir-202 in giovani e vecchie femmine e tra periodi riproduttivi e non riproduttivi iii) identificare la localizzazione ovarica di mir-202 in ovari vitellogenici
Investigating the reproductive biology and the evolution contributes to define a conceptual model able to explain the processes that allowed any species to succeed. The emergence of innovative anatomical, developmental and physiological features which entail a selective advantage is indeed tightly linked to the success of the reproductive strategy because this favours the species to survive. Furthermore, nowadays, understanding the reproductive strategies is a key for a sustainable use of the biological resources and to respect the principle of intergenerational equity, which consists in the preservation of natural resources and the environment for the benefit of future generations. The overall objectives of the present doctoral dissertation were 1) to investigate the reproductive biology of the swordfish Xiphias gladius and the Atlantic bluefin tuna Thunnus thynnus in the Mediterranean Sea in the context of the fishery management and 2) to shed light onto the evolution of some peculiar anatomical, behavioral and physiological features of the two species. The detailed objectives are provided for each chapter as follows 1) Maturity assignment based on histology-validated macroscopic criteria: tackling the stock decline of the Mediterranean swordfish (Xiphias gladius) • Aims: i) improving the knowledge of the swordfish reproduction in the central and western Mediterranean in terms of histological description of the ovarian stages, reproductive timing and size at first maturity (L50) ii) highlight the importance of the gonadic index (GI) as useful macroscopic indicator through its calibration with the histological approach and the definition of a GI threshold to discriminate sexually immature from mature females 2) A de novo transcriptome assembly approach elucidates the dynamics of ovarian maturation in the swordfish (Xiphias gladius) • Aims: i) elucidating the molecular processes driving the ovarian maturation ii) identifying the main genes of the molecular pathway of steroidogenesis and draw an ad-hoc pathway for the vitellogenin synthesis and uptake integrated with gene expression results iii) characterizing a candidate vitellogenin receptor iv) making the results freely available through a dedicated online portal 3) Some like it hot: the heater tissue transcriptome of the swordfish Xiphias gladius • Aims: i) providing a molecular toolbox to understand the evolution of the regional endothermy in the swordfish ii) expanding the species-specific findings towards the broader exploration of the evolution of endothermy in vertebrates iii) contributing to the knowledge on the heater tissue at a histological level 4) De novo transcriptome assembly, functional annotation and characterization of the Atlantic bluefin tuna (Thunnus thynnus) larval stage • Aims: i) providing the scientific community currently working on the larval rearing with a ready-to-use and annotated transcriptome representative of the larval stage ii) identifying the molecular pathways underlying the high larval growth rates through a comparative approach with other fish species iii) detecting the expanding protein families iv) exploring the biological functions associated with transcripts having higher codon usage bias 5) A comparison of reproductive potential in young and old females: a case study on the Atlantic bluefin tuna in the Mediterranean Sea • Aims: i) Elucidating the reproductive potential of old and young females in the Mediterranean Sea ii) characterizing the expression of mir-202 in young and old females and between reproductive and non-reproductive periods iii) identifying the mir-202 ovarian localization in vitellogenic ovaries
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
32

COGONI, DONATELLA. « Populations studies on two endemic taxa of southwestern Sardinia : Dianthus morisianus Vals. (Caryophyllaceae) and Anchusa littorea Moris (Boraginaceae) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266152.

Texte intégral
Résumé :
In the Mediterranean region as elsewhere, intense coastal development has resulted in widespread modification of coastal ecosystems. Here, coastal sand dunes represent an extremely vulnerable habitat to many forms of disturbance, including those connected with recreational tourism which in recent years has increasingly contributed to the destruction and fragmentation of natural coastal habitats. This study concerns two narrow endemic plants growing on coastal dune systems of southwest Sardinia. Anchusa littorea Moris is a short-lived species of open dunes and D. morisianus is a perennial species which grows on stabilized dunes. The only natural populations of these species are located in southwest Sardinia. Like many other rare species of this type of habitat we know little of the reasons for their extreme rarity, making it difficult to identify and recommend conservation actions. The thesis provides a detailed investigation of the population ecology of the existing populations of the two species with the aim of identifying the constraints on their viability. Specifically, the aims of the present study were to analyze the following features: To investigate the conservation status of this species; To individuate and quantify the main threats acting on this population; To analyse some critical stage of their life-cycle (i.e. modeling of emergence and germination); To evaluate the phenological pattern; To propose adequate conservation measures. Three years of study has been reveal some critical elements in the ecology of the species and their rarity and the investigation of each biology aspect about these psammophilous endangered plants yielded the information needed in order to identifythe critical aspects that affect the survival and toguide the proposal and implementation of conservation measures.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
33

PERRINO, STEFANIA PIA. « La natura giuridica dell'embrione ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/314067.

Texte intégral
Résumé :
Il problema qualificatorio dell’embrione costituisce il banco di prova per il civilista dinanzi all’irrompere delle innovazioni in ambito bio-tech. Se lo status del concepito ha rappresentato il terreno di contesa tra le tesi dottrinali più disparate e della giurisprudenza più recente, lo statuto giuridico dell’embrione extra-corporeo costituisce un tema nuovo ma ugualmente controverso. L’elaborato muove da una considerazione generale: non esiste una disciplina unitaria a tutela dell’embrione, fatta eccezione per una serie di laconiche disposizioni normative e sanzioni, penali ed amministrative, contenute nella l. 19 febbraio 2004, n. 40, dedicata prevalentemente alle tecniche di fecondazione assistita. Il legislatore nel 2004 ha colto l’occasione per regolare, da un lato e con poche norme, il diritto sulla scienza del nuovo millennio e, dall’altro, la procreatica asessuata per il superamento di condizioni di infertilità e la soddisfazione del progetto parentale di molti. Ne deriva che il successo raggiunto dalla medicina riproduttiva degli ultimi quindici anni non si è accompagnato ad un utilizzo dello strumento legislativo capace di cogliere la cifra dell’avanzamento scientifico e ne costituisce prova palmare la «sfibrante dialettica» di cui è destinataria la normativa in materia. La “legge 40” non ha mai ottenuto un risolutorio intervento legislativo volto a disciplinare la fecondazione eterologa, la diagnosi genetica preimpianto e la condizione degli embrioni crioconservati e prodotti in soprannumero. Istituti, questi, transitati nell’ordinamento italiano solo per effetto dei numerosi interventi demolitori della Corte costituzionale. Sicché la legge tutela, per il tramite di divieti, talvolta dichiarati incostituzionali, una entità, quale è l’embrione extrauterino, di cui il legislatore non ha chiari i contorni, né tantomeno la natura giuridica. E dunque, pure in difetto di un chiaro inquadramento, se in passato uno statuto speciale poteva essere evinto dall’interprete in capo all’embrione attraverso le lenti di tali divieti, occorre chiedersi quale sia il suo statuto all’esito di una interpretazione attenta, sistematica ed attuale. L’elaborato, allora, propone un inquadramento giuridico dell’embrione ed una ricostruzione della disciplina applicabile, all’esito dell’esame puntuale della stratificata trama normativa dedicata alla procreazione medicalmente assistita e, più in generale, alla cessione e all’impiego di tessuti ed alle cellule umane nel Biodiritto italiano e sovranazionale. Per quanto concerne l’embrione, oggetto della presente disamina, sono state analizzate diverse impostazioni interpretative, capaci di orientare il giurista nella selezione delle regole applicabili. Queste teorie vengono suddivise a seconda del metodo: le prime nel solco del metodo dell’adattamento, l’ultima, propugnata nel presente elaborato, secondo il metodo della innovazione. Tra le prime si evidenziano le teorie dell’embrione come concepito, come soggetto di diritto, come fanciullo, nonché le teorie dell’embrione come cosa in senso giuridico e come parte del corpo. Tuttavia, l’adeguamento delle citate categorie dogmatiche risalenti non ha fornito risultati appaganti, poiché costituisce un espediente incapace di fronteggiare le questioni più complesse emerse nel trattamento della entità in discorso. Allora, seguendo gli insegnamenti di autorevoli interpreti del diritto civile, si intraprende il percorso più arduo, ossia l’applicazione del metodo dell’innovazione. Per questo si procede all’elaborazione della teoria processuale, in virtù della quale va contestato un inquadramento unitario e va, invece, preso in considerazione il processo evolutivo che contraddistingue la “vita nascente”. Sicché per ciascuna fase e contesto il giurista individua un trattamento differenziato a seconda del segmento temporale di riferimento.
The qualifying problem of the embryo constitutes the test bed for the civilist in the face of the bursting of innovations in the bio-tech field. While the status of the conceived has been the battleground between the most disparate doctrinal theses and the most recent jurisprudence, the legal status of the extracorporeal embryo is a new but equally controversial issue. The paper moves from a general consideration: there is no unitary discipline to protect the embryo, except for a series of laconic regulatory provisions and penalties, criminal and administrative, contained in the Law February 19, 2004, n. 40, dedicated mainly to assisted fertilization techniques. The legislator in 2004 took the opportunity to regulate, on the one hand and with few rules, the science law of the new millennium and, on the other hand, the asexual procreatic for the overcoming of infertility conditions and the satisfaction of the parental project of many. It follows that the success achieved by reproductive medicine in the last fifteen years has not been accompanied by the use of the legislative instrument capable of grasping the figure of scientific advancement and constitutes handheld proof of it the "exhausting dialectic" of which the legislation on the subject is addressed. The "law 40" has never obtained a resolute legislative intervention to regulate heterologous fertilization, pre-implantation genetic diagnosis and the condition of cryopreserved and supernumerary produced embryos. Institutes, these, passed through the Italian legal system only as a result of the numerous demolition interventions of the Constitutional Court. So the law protects, by means of prohibitions, sometimes declared unconstitutional, an entity, such as the extrauterine embryo, of which the legislator has no clear contours, nor the legal nature. And therefore, even in the absence of a clear framework, if in the past a special statute could have been avoided by the interpreter at the embryo through the lens of these prohibitions, it is necessary to ask what is its status as a result of a careful, systematic and current interpretation. The paper, then, proposes a legal framework of the embryo and a reconstruction of the applicable discipline, the result of a detailed examination of the stratified regulatory framework dedicated to medically assisted procreation and, more generally, the transfer and use of human tissues and cells in the Italian and supranational Biolaw. With regard to the embryo, the subject of this examination, different interpretative approaches have been analyzed, able to guide the jurist in the selection of the applicable rules. These theories are divided according to the method: the first in the groove of the method of adaptation, the last, advocated in this paper, according to the method of innovation. Among the first are the theories of the embryo as conceived, as a subject of law, as a child, and the theories of the embryo as a thing in the legal sense and as part of the body. However, the adaptation of the above mentioned dogmatic categories has not provided satisfactory results, since it is a gimmick incapable of dealing with the most complex issues that have emerged in the treatment of the entity in question. Then, following the teachings of authoritative interpreters of civil law, the most difficult path is taken, namely the application of the method of innovation. For this we proceed to the elaboration of the procedural theory, by virtue of which a unitary framework must be challenged and, instead, the evolutionary process that characterizes the "nascent life" must be taken into consideration. So for each phase and context the jurist identifies a differentiated treatment according to the time segment of reference.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
34

SULIS, ELENA. « Ecological features, populations traits and conservation status of Helianthemum caput-felis along its distribution range ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266733.

Texte intégral
Résumé :
Understanding factors limiting populations’ growth and persistence is crucial to evaluate the current conservation status and possible future management of plant populations. This Ph.D. thesis focussed on ecological constraints related to population trends and the conservation status of Helianthemum caput-felis Boiss., characterized by a highly fragmented areal isolated from the distribution centre. In particular, the specifics aims of the thesis were: (1) to analyse the distribution range, population size, the reproductive traits, the effect of human disturbance and identify the threats affecting the persistence of H. caput-felis in Sardinia following the IUCN regional protocol; (2) to investigate flowers and fruits phenology, ecological traits (geomorphology, substrate, slope and human trampling intensity) affecting reproductive outputs (as fruit and seed sets) and the presence of two ecological gradients along the entire European distribution range of the species; (3) to discover the population dynamics by the analyses of populations vital rates, both at global level than a local scale; (4) to evaluate the risk of extinction of H. caput-felis at global level, and then to assess the global conservation status of the populations, together with an accurate analysis of the global area of occupancy of the species, following the IUCN protocol. The thesis results indicate relevant aspect regarding the ecology, population dynamics, distribution and conservation traits of the species. In Sardinia, the species preferably grows in lowland areas with deep structured soil, due to the amount of water and resources available and morphological stability. H. caput-felis shows the highest reproductive output in garrigues, habitat that represents its ecologically optimum. The high seed production indicates that this is not a limiting factor for this plant, in contrast to seedling establishment, which represent its main critical stage. Surprisingly, in Sardinia, human trampling enhanced the plant size and the rate of fruits production, suggesting that reproductive plants of H. caput-felis are tolerant to direct damage, and probably benefit from the reduction of inter-specific and intra-specific competition. Comparing the phenology and reproductive output along the entire European distribution range of this species over a two year temporal context indicate that the general phenological pattern of H. caput-felis was similar among Sardinian and Majorcan regions, whereas, in the eastern Iberian populations (the western part of the distribution range), the southern population (Cabo Roig) showed a higher inter-annual variability and an early flowering period. Those differences could be related to a longitudinal aridity gradient for this plant: the aridity decreases from western to eastern localities. Plants growing at the eastern edge of the distribution range (Sardinia) produce more viable fruits, fruits per plant and seeds per fruit than the other two regions, while plants growing in arid substrate (as in the sandy habitat of Sa Ràpita, Majorca) are the least productive, confirming that sandy substrate is negatively correlated with fruits production and viable fruits, as well as lowland geomorphology. Hence, these analyses underline that the Abundant Centre Model assumptions, by which reproductive traits should be higher at the centre of species distribution, is not confirmed for H. caput-felis, maybe because the central populations, represented by the largest distribution area along the Iberian’s coasts, appear strongly fragmented mainly by human disturbance. Demographic traits of H. caput-felis population were analysed, by using demographic surveys, integrated by Matrix and Integral Projection Models (MPM and IPM, respectively). Plant performance and population dynamics were investigated in plants sampled along the comprehensive and representative part of the European distribution range in which the species occurs. The global population showed a general stability in the first year transition, after which it declined. This trend was probably due to the higher shrinkage of plants in the last year of study, which correlates negatively with reproductive traits, in agreement with the frequent increase in reproductive outputs with plant size. Despite this decline, stochastic population growth rate highlighted as H. caput-felis population oscillated around the equilibrium. Elasticity analysis indicated the higher importance of large individuals and the determinant role of the survival-growth transitions for the population growth rate. Moreover, plants reached high generation times and mean long life span, which, with the limited seedling recruitment rate and the presence of a consistent seed bank, reflect patterns that are typical both of many long-lived plants and of calcareous rupicolous Mediterranean species. IPM methods were found to be more accurate than MPM to monitoring species with restricted range, as H. caput-felis. At local level, the pattern of typical long-lived Mediterranean plants was also confirmed; in fact, populations were mainly composed from large individuals, characterized by slow growth. H. caput-felis showed vital rates and population dynamics varying among populations: the Sardinians’ seems to have greater equilibrium than Spanish populations. The high population growth rates of Moraira and Colònia de Sant Jordi were strongly influenced by the fecundity parameters. Plants growing in Moraira show a uniform shrinkage of individuals, probably due to a more intense fragmentation of the population. The different population dynamics observed among the analysed localities of H. caput-felis should be correlated to particular microclimate and ecological conditions, i.e. the high aridity of Cabo Roig and the sand substrate of Sa Ràpita, which probably affected the relationship among size and vital rates. On the contrary, H. caput-felis populations in demographic equilibrium, as the Sardinians’, could be locally adapted to ecological and microclimate conditions. Finally, population dynamics models were applied to analyse the extinction risk and then assess the global conservation status of H. caput-felis, together with an accurate analysis of the global area of occupancy of the species, following the IUCN protocol. This research highlighted that H. caput-felis should be considered an Endangered (EN) plant at global level, according to the formula B2ab (ii,iii,iv,v) + E. H. caput-felis suffered a continuing decline in AOO, quality of its habitat, number of localities and number of reproductive plants. This decline rate was mainly due to the habitat loss and the expansion of infrastructures detected in the last decades. Hence, effective future conservation measures could be focussed on protecting the single localities where H. caput-felis grows, in order to avoid further species decline. In this contest, conservation efforts primarily aimed to protect established individuals (mature plants) against disturbances, as suggested for other long-lived species. The results of this thesis gave new findings for the ecology and conservation of H. caput-felis, and demonstrate the importance to considerate both global than local level in demography and phenology studies.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
35

Turato, Daniela. « I test genetici prenatali non invasivi su sangue materno (NIPT) : questioni etiche e implicazioni antropologiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3424901.

Texte intégral
Résumé :
Prenatal diagnosis is undergoing rapid development due to the increasingly widespread introduction of non-invasive prenatal genetic testing of cffDNA on peripheral maternal blood (NIPT) in clinical practice. The test is simple and can be carried out in a very early gestational period, which avoids the slightest risk of miscarriage as a result of invasive techniques. Moreover, it is found to be more sensitive and more specific than prenatal tests currently in use, and can be applied more extensively. An analysis of the current debate, however, raises several ethical questions. Of particular importance are those relating to reproductive autonomy, proportionality and distributive justice. The aim of this work is to analyse these issues in the light of a particular anthropological category, parenting. The broadening of technological applications in the context of unborn life challenges this category in its constituent parts: responsibility and unconditional love. The aim of this thesis is to conclude with a proposal of legal and ethical criteria to evaluate choices in prenatal diagnosis within the area of meaning created by these two components.
La diagnosi prenatale sta subendo una rapida evoluzione a causa dell’introduzione sempre più diffusa nella pratica clinica dei test genetici prenatali non invasivi su DNA fetale libero nel sangue materno periferico (NIPT). Ciò è dovuto al fatto che il NIPT è un test di semplice esecuzione, che può essere eseguito in un periodo molto precoce dell’età gestazionale e che permette di evitare il, seppur minimo, rischio di aborto insito nelle tecniche invasive. Inoltre, è risultato avere una maggiore sensibilità e specificità rispetto ai test prenatali attualmente in uso, ed è suscettibile di molte applicazioni. Un’analisi del dibattito in corso mette però in evidenza che esso solleva diversi interrogativi di carattere etico. Si segnalano, in particolare, quelli relativi all’autonomia riproduttiva, alla proporzionalità e alla giustizia distributiva. Nel presente lavoro tali interrogativi vengono analizzati alla luce di una particolare categoria antropologica, la genitorialità. L’ampliamento delle applicazioni tecnologiche nel contesto della vita nascente sfida questa categoria nelle sue componenti costitutive: responsabilità e amore incondizionato. Obiettivo della tesi è di arrivare a proporre dei criteri etico-normativi per la valutazione delle scelte nell’ambito della diagnosi prenatale nell’orizzonte di senso tracciato da queste due componenti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
36

Scopece, Giovanni, Anna Maria Innocenti et Aldo Musacchio. « Analisi dell'isolamento riproduttivo nelle orchidee mediterranee ». Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/457.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
37

VISCONTI, Giulia. « Biologia ed ecologia riproduttiva di Arbacia lixula (Linneo, 1758) ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94945.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
38

MEGGIOLARO, SILVIA. « Intenzioni e comportamento riproduttivo. Un'analisi congiunta delledeterminanti individuali e di contesto ». Doctoral thesis, 2005. http://hdl.handle.net/11577/1782420.

Texte intégral
Résumé :
In una situazione di bassa fecondità com’è quella italiana è molto importante studiare le determinanti del comportamento riproduttivo, evidenziando il processo attraverso il quale si arriva al comportamento stesso. Nella società attuale avere un figlio è ormai frutto di una scelta ponderata: una componente importante che interviene sui comportamenti riproduttivi è la volontà dell'individuo, e quindi l'intenzione (pur con i suoi limiti). Dobbiamo però tener conto della complessità dei meccanismi che portano alla realizzazione dei comportamenti. Oltre alle intenzioni, un altro aspetto importante che teniamo sotto controllo in questo lavoro è l’effetto del contesto: condividere certe condizioni economico-sociali, culturali e strutturali che contraddistinguono il luogo in cui si vive, può influenzare in modo omogeneo gli orientamenti e i comportamenti dei residenti. L'obiettivo della tesi è quello di tener conto contemporaneamente di come operano le intenzioni e il contesto di residenza nel processo di formazione dei comportamenti. Tener sotto controllo anche il contesto risulta particolarmente difficile; infatti, usualmente, non si hanno a disposizione dati sufficientemente mirati per essere utilizzati in termini interpretativi. Nel nostro caso abbiamo avuto l'opportunità di sfruttare molteplici fonti di dati che ci hanno permesso di considerare contemporaneamente i due aspetti (intenzioni e contesto). Prima di tutto sono stati usati i dati dell’indagine “Fecondità e Contesto: tra certezze ed aspettative” condotta a Milano nel 2000; essa permette di ottenere informazioni su caratteristiche individuali e sulle intenzioni riproduttive di un campione di donne residenti nel territorio comunale. La seconda fonte importante è quella anagrafica; tramite l’esame dei registri anagrafici sono state considerate le stesse donne dell'indagine tre anni dopo, per esaminarne la fecondità realizzata nell’intervallo di tempo che va dall’intervista (nel 2000) al 2003. Per quanto riguarda i dati contestuali, sono state utilizzate fonti di varia natura; tali fonti permettono di avere dati più ricchi di quelli che si utilizzano in normali indagini ecologiche e di descrivere il contesto demografico-sociale, ideologico-culturale ed economico del territorio milanese. Sorge spontaneo chiedersi perché considerare proprio Milano come realtà di riferimento. Prima di tutto perché il Comune di Milano, grazie al Settore Statistica, può contare su una notevole quantità di informazioni sui fenomeni demografici, economici e sociali relativi al Comune stesso, ottenuti attraverso un sistema di raccolta dati molto efficiente; ed è grazie alla disponibilità di questi dati che è stato possibile tener sotto controllo i vari aspetti del comportamento oggetto di questo studio. Inoltre ricordiamo che il Comune di Milano, con un’estensione che supera i 180 chilometri quadrati, una popolazione di oltre un milione e 200 mila abitanti (fonte anagrafica al 31/12/2003) e un’alta densità abitativa (pari a circa 7 mila persone per chilometro quadrato), presenta le caratteristiche tipiche delle grandi aree metropolitane, e quindi potrebbe essere precursore di comportamenti e tendenze. A ciò va aggiunto il fatto che l’estensione, ma anche l’elevato numero di abitanti, fanno si che siano compresi nel territorio comunale quartieri (e individui) piuttosto eterogenei, ciascuno con caratteristiche proprie e diverse rispetto ad altri. Possiamo perciò ipotizzare che individui residenti in territori diversi vengano influenzati in modo diverso nei loro comportamenti. La tesi si compone di 7 capitoli, ai quali va ad aggiungersi un ottavo in cui si traggono le conclusioni del lavoro. Nel primo capitolo, dopo una breve descrizione dei fattori che determinano i livelli di bassa fecondità raggiunti in Italia, ci si concentra sul processo di formazione delle intenzioni e sulla successiva realizzazione delle azioni. L’attenzione si sofferma poi sull’interazione fra fattori micro e fattori macro nella spiegazione dei comportamenti riproduttivi. Infine si delineano gli obiettivi e la strategia di analisi usata nel lavoro. Il secondo capitolo descrive le fonti dati utilizzate. Nella prima parte viene presentata l’indagine “Fecondità e contesto”, condotta a Milano e vengono descritte alcune caratteristiche delle donne intervistate. Nella seconda parte del capitolo si considerano le fonti dei dati di tipo contestuale e si cerca di valutarne la qualità. Nel terzo capitolo consideriamo i dati contestuali per descrivere le 20 zone di decentramento in cui era suddiviso (fino al 1999) il territorio del Comune di Milano. Si è pensato di procedere per aree tematiche (struttura demografica, disagio sociale, contesto socio-economico, comportamento elettorale, servizi e qualità dell’ambiente, vitalità della comunità) e si sono raccolti vari indicatori semplici che descrivono i diversi aspetti di ciascuna area. Il fatto di aver scelto queste particolari aree è legato agli aspetti contestuali che ci si aspetta possano, in qualche modo, influire sui progetti e sul conseguente comportamento riproduttivo. Si pone poi il problema di riassumere e sintetizzare i molteplici dati di ciascuna area in uno o più indicatori composti. Nel quarto capitolo ci si sofferma sulla strategia di analisi e sui modelli statistici che sono stati poi applicati nei capitoli successivi. Innanzitutto consideriamo modelli multiprocesso che permettono di tener conto della possibile correlazione fra i residui del modello che stima la probabilità di avere figli fra il 2000 e il 2003 e di quello che descrive le intenzioni riproduttive, per non arrivare a stime distorte. In secondo luogo per tener conto dell’effetto del contesto, si approfondisce l’uso di modelli per dati gerarchici. Vengono esaminati modelli ad effetti fissi (utili nel nostro caso) e ad effetti casuali (maggiormente indicati per gruppi che possono essere considerati un campione casuale da una popolazione più ampia). Il capitolo 5 si concentra sulle determinanti individuali delle intenzioni e dei comportamenti riproduttivi. Dopo brevi analisi descrittive, si mostrano i risultati ottenuti con un modello logistico multinomiale (per la propensione ad esprimere intenzione di avere figli) e con uno logistico (per la probabilità di avere figli fra il 2000 e il 2003). Nell'ultima parte del capitolo si applica un modello multiprocesso per tener conto del processo di formazione del comportamento a partire dalle intenzioni. Il capitolo 6 descrive il processo di formazione del comportamento riproduttivo tenendo conto, oltre che delle intenzioni, anche dell’effetto del contesto di residenza. Dopo aver mostrato che vi sono delle differenze a seconda della zona di residenza dell’intervistata (sia per quanto riguarda le intenzioni riproduttive a breve termine, che per il successivo comportamento), si cerca di spiegare queste differenze con l’uso di caratteristiche contestuali. Nel capitolo 7 si approfondisce il tema dell’influenza del contesto di residenza utilizzando modelli multilivello ad intercetta casuale; l’ottica è del tutto diversa, e ipotizza che le 20 zone di decentramento del Comune di Milano siano un campione casuale da una popolazione più ampia.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
39

Crescente, Antonio, Maria Carmela Cerra et Sandro Tripepi. « Ecologia e biologia riproduttiva in una popolazione alloctona di Trachemys scripta elegans in Calabria ». Thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10955/1037.

Texte intégral
Résumé :
Dottorato di Ricerca in Biologia Animale, XXIV Ciclo, a.a. 2008-2011
This research was carried out from 2009 to 2011 in the Lake of Angitola on the reproductive biology of the slider turtle Trachemys scripta elegans, an alien species that in this site has been naturalized since the 1980’s. According to the International Union for Conservation of Nature (IUCN), invasive species are one of the most important causes of biodiversity decline on a global scale. As a consequence, the impact of introduced species on local ecosystems is important to evaluate. Pet voluntary introductions are done by private people and usually concern only the release of a few individuals. However, the number of releases is as numerous as the number of pet owners that don't want to keep their pet anymore and consequently decide to "release" it. Although only a small percentage of these alien species will become invasive, the environmental impact would be insidious and often irreversible. In fact on a global scale alien species may be as damaging to native species and ecosystems as the loss and degradation of habitats. We can describe 3 steps in the biological invasions processes, comprising the initial dispersal, when an organism moves long distances to areas outside its native range, for example through human assisted dispersal; establishment of self-sustaining populations within the non-native range; and invasion of the new range. However, when species are invasive, they have strongly positive demographic trends and are often numerous, therefore their management can be extremely difficult and expensive. Our experimental model was Trachemys scripta elegans, the most popular freshwater turtle in the pet trade in the world. It is a medium to large-sized turtle as females reach a carapace length of up to 24 cm and males up to 20 cm. This reptile lives in a wide variety of freshwater habitats and it is a habitat generalist. It prefers larg pools and ponds with soft bottoms, and with many aquatic plants and suitable basking sites for thermoregulation. Trachemys scripta elegans is an opportunistic omnivore subsisting on a wide variety of plant and animal foods. The food preferences change with age. Juveniles are highly carnivorous. Instead the adults, mainly eat vegetable food. In the late 1970s a several turtle farms were established in southern USA, where the hatchlings are packed, in hundreds in small boxes, and are shipped abroad. At least 80% of them die during the first year in captivity. If released terrapins survive in nature, they pose a threat to local wildlife. Only in 1996 the total exports of Trachemys scripta elegans from USA were 8 million individuals, of which 3 million individuals were imported by Europe. With effect from 1997 the EU implemented a ban on the import of this species, in fact already in 1975 the U.S. Food and Drug Administration banned the sale of turtles under 10 cm carapace length in the United States and Canada because they transmitted human salmonellosis. Trachemys scripta elegans distribution includes eastern USA, in particular the Mississipi valley from Illinois to the Gulf of Mexico. It now has a far greater distribution area that include a lot of countries in America, Europe and Asia, where it has naturalized in some cases. Trachemys scripta elegans released in seminatural conditions were first recorded in Campobasso in the early 1970s, but sightings only becoming more common in the mid-80s. It is presently known in all of Italy except for Valle d’Aosta, Sardinia and Campania. Reproduction is common in captivity, but little is known about its reproduction in nature. Some authors suggest that naturalization wouldn’t be a serious problem, but it is known that this species is certainly able to reproduce in Friuli Venezia Giulia, Latium, Emilia Romagna and in Calabria. This research was aimed to investigate reproductive biology of Trachemys scripta elegans in order: • to evaluate if reproduction is an effective phenomenon that could interest the study area; • to estimate the reproductive success in natural condition; • to determine preferences of Trachemys scripta elegans in the nest site selection; • to define the step of the invasion process of slider turtle in the Lake of Angitola, in order to suggest conservation measures. The research was conducted at Lake of Angitola, a 196 ha artificial lake located about 5 km from Pizzo Calabro. The lake became a WWF oasis in 1975, and ten years later was declared an International Ramsar area due to the large presence of migratory birds. Today the lake is included in the Regional Park of Serre and in 2005 the area was proposed as a Site of Community Importance (SIC) by ministerial decree. The climate is typically Mediterranean; the vegetation is very varied: the shrub layer is formed by aromatic herbs; the arboreal layer includes a forests of genus Quercus . The animal communities are very interesting, especially the bird population; in fact we can see more than 150 different species per year. The study was conducted from three years, and included 3 monitors per month, in particular from April to October, when the turtles were more active. The lake’s shores were divided into eight transects using environmental criteria. Data collection were sampling focused on visual census observations, on the nesting sites research and on trapping. Also to analyze the nest site selection we divided the whole lake perimeter by differing vegetative covers and differing soil types to study the use of these selected environments by nesting females. Vegetative cover was classified by five categories by a buffer of 50 m, and including shrub land, grass, fruit growing and reforestation; mixed category was used in cases where no one coverage was present in more than 75% of the subdivisions. Soil type was classified by using the methodology of Casanova (1991), yielding three main categories of dirt, sand and clay substrates and the possible combination of them. Collected variables used in this research were tested with InStat 3.0 software; in particular we used Chi-square goodness of fit, Kruskal-Wallis and Spearman Rank Correlation tests. The results of the visual census showed that Cavalcavia was the preferred basking area for Trachemys thermoregulation. In fact, in this area was observed the highest percentage of turtle presence that performed basking on the emerged deadwood. The heterogeneity χ² test, that was used to compare number of observation and the areas, was statistically significant (N=2015; χ²=893,03; d.f.=5; P‹0,0001). Monthly monitoring activities of basking showed an increasing of turtle presence from April to July, and it is possible to observe a subsequent decreasing of basking activities from August to October. During the research we found 229 nests. The greatest distance of a nest from the shoreline was 100 m, but the greatest number of nests was found between 0 and 20 m from the shoreline. Kruskal-Wallis non-parametric test association between number of eggs and months of the year was statistically significant (KW=14,318; P=0,0137). “Movrella” and “Ceramida” were the main nesting areas; in these transects there are a lot of emerged spaces that female turtles can use for nesting activities. The correlation between the number of eggs and the depth of the nest was statistically extremely significant (N=229; r=0,2105; P<0,0001). More than 85% of nests were found in mixed soil type habitats, particurarly in dirt-sand and dirt-clay soil types. Chi squared test between number of nests and soil type categories was statistically significant (N=229; χ²=116,22; d.f.=3; P<0,0001). More than 65% of nests were found in environments with mixed vegetative cover (Grass+Shrubland). Chi squared test associations between number of nests and the 4 vegetative cover types were statistically significant (N=229; χ²=116,22; d.f.=3; P‹0,0001). We collected by trapping, and marked 26 specimens and in particular 6 juveniles; the more effective trapping method was represented by “basking trap”, that we used on the water surface. In Europe reproduction under natural conditions has been reported only for Spain and France. As we said before, little is known about Trachemys scripta elegans reproduction out of captivity in Italy, but in 2002 Ficetola recorded the first reproduction case of Trachemys scripta elegans on the Po Delta on sympatric condition with an Emys orbicularis population. The population of Angitola represents one of the largest reproductive population of Europe and the most important for our country. In Italy Trachemys scripta elegans deposition in seminatural conditions takes place once a year at the end of June. We recorded for the first time that in our study area deposition takes place twice a year, as reported for the American populations: we think that the first event in April-May, with hatching in June and July, and the second event in July- August, with hatching in September-October. Some tropical Trachemys species tend to nest in open areas that receive direct sunlight for at least part of each day. Analysis of the use of vegetative cover in our study area revealed that Trachemys scripta elegans nests were not randomly distributed within the general area used for nesting, and it suggesting that females were actively selecting nesting sites. In fact the largest number of nests around the lake was found in areas with mixed vegetative cover, as reported for Trachemys callirostris in Colombia. Mixed vegetative cover might reduce thermal stress to the nesting females, as well as lower the detectability of nests to natural predators and human hunters. It has been reported that Trachemys nesting females prefer only dirt soil, but in our study area the largest number of nests in our study area were found in habitat with mixed soil type categories, these zones were characterized by heterogeneous granulometry that increase the ventilation of the nest and the humidity degree for hatching success. We investigated experimentally the occupation of basking sites thus providing a better knowledge on this behavioral pattern. During thermoregulation turtles of lake Angitola mainly bask along the emergent deadwood. Floating (thermoregulation on the water surface) is showed especially during the summer season. This population performs basking from April to October at different times of the day: for example during the cooler months the time of sunlight exposure increases and the basking behavior occurs during the hottest hours of the day. These results are also important for further evaluations on competition for occupation of basking places between this allocthonous specie and Emys orbicularis, our endangered European pond turtle. In fact as reported in literature that Trachemys scripta elegans requires less exposure time for thermoregulation than Emys orbicularis, and for this reason American slider turtle is the winning species in competition for basking sites in sympatric conditions. The invasion process of the Trachemys population inhabiting the lake of Angitola is at the second step, in fact we are in front of a self-sustaining and growing population. Moreover the local population of Emys orbicularis, historically present in the lake until the early 2000's, nowadays is probably extinct. In conclusion it is very important to complete echo-ethological investigations for better understanding the biology and ecology of this invader, and to provide a monitoring and controlling plans, and to define translocation and eradication plans, but this operations could be extremely difficult and more expansive. The results of this research were objects of a scientific paper and of same participation for congresses. Two more papers are in preparation.
Università della Calabria
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
40

penna, tullia. « Il dono di capacità riproduttiva : la PMA con dono di gameti e la GPA negli ordinamenti francese e italiano ». Doctoral thesis, 2019. https://hdl.handle.net/2318/1889736.

Texte intégral
Résumé :
La PMA costituisce oggi giorno una delle branche della medicina più foriere di nterrogativi sul piano etico e su quello giuridico. Quali sono i diritti alla base dell’accesso alla PMA? Si può teorizzare l’esistenza di un diritto al figlio? Dove va ricercato il confine tra terapia e costrutto sociale qualora la PMA sia una PMA con dono di gameti o una Gestazione per Altri (GPA)? In simili casi quali legami possono, o debbono, instaurarsi tra il donatore, o la donatrice, e coloro che nascono grazie al loro contributo? Conseguentemente, le vigenti norme in materia di diritto di famiglia rispondono adeguatamente alle sfide che la scienza e le biotecnologie pongono agli ordinamenti? Simili questioni sono solo alcune di quelle alle quali si è cercato di fornire risposta nel presente lavoro di ricerca dottorale, condotto tra Torino e Parigi, con un approccio che tenesse in debita considerazione le premesse scientifiche, al fine di non giungere a un’analisi priva di indispensabili fondamenta. Un’analisi che vorrebbe fondare la propria legittimità anche da un dato quantitativo: dal 1978 a oggi, vale a dire dalla nascita della prima bambina concepita in vitro, i nati con tecniche di fecondazione in vitro (quindi solo di una parte dell’intero settore della PMA) hanno superato i 7 milioni a livello globale.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
41

CANTARELLA, SALVATORE. « Studio della morfologia e funzione delle gonadi del mollusco Haliotis tuberculata al fine di ottimizzare l’attività riproduttiva in ambiente controllato ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11570/3146714.

Texte intégral
Résumé :
L’abalone mediterraneo Haliotis tuberculata oggi rappresenta un’importante risorsa naturale del nostro mare nonché una specie innovativa di grande interesse per il settore dell’acquacoltura. Si tratta di un mollusco gasteropode di cui attualmente non esistono impianti produttivi in Italia a causa di alcune lacune rilevate in determinate fasi di vita di questi animali. A tal proposito il principale obiettivo della tesi è stato quello di approfondire le conoscenze inerenti l’attività riproduttiva di H. tuberculata ed al contempo aggiungere informazioni su alimentazione, crescita e patologie. Sono stati campionati 100 esemplari provenienti da due siti collocati lungo la costa Jonica siciliana e su questi sono stati condotti studi riguardanti la biologia riproduttiva, alimentazione e crescita e patologie, concentrando l’attenzione sui parassiti riscontrati. È stato confermato che l’abalone mediterraneo può essere indotto alla maturazione delle gonadi ed all’emissione sincrona dei gameti secondo specifiche metodiche testate. È stata validata una metodica secondo osservazione morfo-cromatica per la valutazione delle singole fasi del ciclo sessuale. Le prove di alimentazione hanno mostrato una crescita rilevante soprattutto negli esemplari più giovani i quali hanno elevata velocità di accrescimento. Uno dei principali fattori limitanti l’allevamento sono le patologie, a tal fine è stata rivolta attenzione anche allo studio dei patogeni di questi animali. È stata riscontrata trematodosi del piede, documentata da esame istologico dal quale si evidenziavano numerosi cisti di metacercarie di trematodi digenei. Inoltre è stata rilevata coccidiosi associata alla presenza di protozoi nell’apparato gastroenterico. Riguardo i parassiti trematodi sono in corso indagini genomiche e filogenetiche al fine di risalire alla specie di riferimento. Tuttavia sulla base delle conoscenze già ottenute si può affermare che non vi è alcun rischio zoonotico.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
42

Marcone, Valentina. « Le infezioni del Basso Tratto Riproduttivo nelle donne migranti irregolari : esperienze in un ambulatorio ginecologico dedicato, confronti con la popolazione residente e considerazioni sulle variabili che condizionano l’ecosistema vaginale ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918675.

Texte intégral
Résumé :
“Health for all” è l’obiettivo totalizzante e imperativo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sancito il 21 ottobre 2011 nella Rio Political Declaration on Social Determinants of Health ribadendo come le disuguaglianze delle condizioni di salute degli individui nella popolazione mondiale sono sicuramente evitabili e inaccettabili politicamente, socialmente ed economicamente . In questo scenario l’ OMS indica come priorità assoluta, prerequisito di tutti gli 8 Millennium Development Goals (MDGs) il controllo delle Infezioni del Tratto Riproduttivo ( ITR) e delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST). Il rilievo che la sorveglianza di queste patologie assume è motivato dall’impatto riproduttivo clamoroso che quasi tutte hanno, e soprattutto dalla dimensione della loro diffusione nonchè dalla possibilità di prevenzione e, in alcuni casi di cura, che le caratterizza. Le donne migranti e i loro bambini sembrano particolarmente vulnerabili e suscettibili all’effetto di particolari fattori di rischio cui si trovano esposti nel Paese ospite : in particolare la povertà, lo stress, l’alimentazione inadeguata, l’emarginazione, la promiscuità, la prostituzione subita- anche quando occasionale frutto della necessità- e la difficoltà di fruizione dell’assistenza sanitaria nonché l’esclusione dai programmi di screening incidono negativamente sulla salute riproduttiva delineando un focus di intervento necessario in tale ambito. La sorveglianza delle Infezioni Ginecologiche del BTR nelle popolazioni migranti può fornire dati utili alla individuazione di eventuali analogie o differenze di incidenza/prevalenza e fattori di rischio nel confronto con la popolazione italiana, nell’ottica di opportuni adeguamento potenziamento e perfezionamento delle conoscenze , delle risorse e delle strategie applicative di prevenzione e terapia per la tutela della salute personale e riproduttiva di gruppi epidemiologicamente ancora poco conosciuti e con frequenti robuste difficoltà di accesso ai servizi assistenziali. Le casistiche ad oggi disponibili in merito alla realtà italiana sono eterogenee nei risultati eppure accomunate dal medesimo verosimile bias di selezione, dovuto alla over-rappresentazione dei centri venereologico/dermatologici e risultante nella descrizione quasi esclusiva delle MST “classiche”, i cui dati sono anche più facilmente ricavabili attraverso registri di statistiche correnti a causa dell’obbligo di notifica. Una sorta di invisibilità delle infezioni endogene ad impatto riproduttivo e la scarsità di informazioni relative alla epidemiologia specifica di alcune endocerviciti da sempre neglette nel dibattito scientifico/assistenziale italiano, nonché la necessità di una fertile distinzione tra categorie di migranti irregolari e regolari e del confronto con la popolazione italiana residente ci hanno suggerito la direzione del presente studio nell’intento di realizzare una esperienza sentinella capace di fare luce su taluni aspetti di infettivologia ginecologica molto dibattuti e controversi nell’era dei flussi migratori.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie