Littérature scientifique sur le sujet « Rilievo archeologico »

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Articles de revues sur le sujet "Rilievo archeologico"

1

Raffaele Catuogno, Teresa Della Corte, Veronica Marino et Victoria Andrea Cotella. « Archeologia e architettura nella rappresentazione della c.d. Tomba di Agrippina a Bacoli, una ‘presenza preziosa’ tra genius loci e potenzialità di intervento. » Mimesis.jasd 1, no 1 (5 août 2021) : 137–54. http://dx.doi.org/10.56205/mim.1-1.7.

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Résumé :
L’indagine nel sito architettonico-archeologico che fu antico teatro romano sul mare poi trasformatoin ninfeo - erroneamente denominato Tomba di Agrippina - intende affidare alla dimensioneastratta e conoscitiva della rappresentazione la restituzione dei significati del manufatto come‘presenza preziosa’ nel paesaggio urbano di Bacoli. L’approccio di indagine, avvicinandosialla insita dimensione metaprogettuale del rilievo, si propone di suggerire linee di indirizzo permirate strategie di rigenerazione del patrimonio culturale flegreo, laddove l’espansione urbana nonpianificata ci restituisce una mappa territoriale priva di segni di connessione tra le attuali zoneurbanizzate e i resti dei pregevoli manufatti antichi. Diffusamente, e in particolare nel caso inesame, i ritrovamenti archeologici rivelano problematiche compenetrazioni con l’edilizia moderna.I preziosi reperti, spesso ancora parzialmente interrati o inagibili, esigono decisioni e interventidi integrazione che facciano riferimento alle peculiarità territoriali e che, confermandone le azionidi tutela, consentano nuove forme di accessibilità ai siti, attivabili attraverso operazioni dirappresentazione digitale del patrimonio che implementino livelli di fruizione alternativi allavisita diretta.Muovendo da questa esigenza, l’orientamento metodologico della ricerca è inteso ad assumerela digitalizzazione dei processi in ogni fase di lavoro. Obiettivo prioritario è rendere disponibilimodelli tridimensionali del sito, sezionabili ed interrogabili secondo diversi livelli semantici,sia durante la prima fase di acquisizione dei dati (SAPR, TLS), sia in quelle successive dimodellazione (modello virtuale e ABIM) e di consultazione-interrogazione dei simulacri che siprestano a rappresentare in maniera efficace e propositiva il sistema spaziale complessivo e gliapparati figurativi puntualmente esaminati.
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Cubberley, A. L., J. A. Lloyd et P. C. Roberts. « Testa and Clibani : The Baking Covers of Classical Italy ». Papers of the British School at Rome 56 (novembre 1988) : 98–119. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009570.

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Résumé :
TESTA E CLIBANI: LE TEGLIE DA FORNO NELL'ITALIA CLASSICAIn questo articolo si esaminano nel dettaglio due elementi di grande importanza nell'utensileria da cucina di epoca romana, il “testum” ed il “clibanus”. Le testimonianze letterarie suggeriscono per i termini “testum” e “clibanus” una forte sovrapposizione, tanto da far pensare. che essi definiscano in realtà il medesimo oggetto — la teglia da forno.Attingendo a recenti dati archeologici si può tentare di caratterizzare tipologicamente le teglie da forno in terracotta, ponendo in rilievo la loro forma estremamente tipica. Questo facilita l'identificazione di esempi da altri siti, spesso raggiunta attraverso il riordino del vasellame, ed indica il vastissimo uso delle teglie da forno in gran parte della penisola italiana, in tutti i contesti socioeconomici. Si propone qui una tipologia provvisoria fornita di riferimenti cronologici.Cambiamenti nelle forme e nelle dimensioni di questo tipo di vasellame sono posti in evidenza e discussi, così come si nota l'apparente declino che esso sembra aver subito, a partire dalla fine del I sec. d.C, in alcune aree geografiche. Il declino sembrerebbe almeno in parte essere stato causato da un accresciuto uso di oggetti di questo tipo in ceramica maggiormente raffinata.Si ricorda infine che nell'articolo vengono enumerati diversi potenziali terreni di applicazione dello studio delle teglie da forno.
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3

Gasperini, Massimo. « Pisae Forma Urbis. Digital drawing and ‘reading’ of the city ». ZARCH, no 8 (2 octobre 2017) : 200. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782156.

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Résumé :
Se il territorio costituisce il supporto materiale sul quale si sono impressi e sovrapposti i segni lasciati dall’uomo attraverso i secoli, la città può essere a ragione considerata la massima manifestazione dell’intervento dell’uomo su di esso. I processi urbani che determinano un impianto con tutte le sue modificazioni dinamiche sono interconnessi senza soluzione di continuità storica tanto da essere riassunti e rinvenuti nella trama stessa della città. Possedere gli strumenti per cercare di comprenderne i contenuti costituisce un primo atto cognitivo di fondamentale importanza qualora si intenda partecipare consapevolmente all’accumulazione di nuove proposte all’interno del tessuto storicizzato.La fase analitica della lettura conduce alla comprensione di questi processi dinamici che hanno determinato storicamente gli assetti insediativi e infrastrutturali del territorio. In analogia con la letteratura possiamo asserire che il palinsesto territoriale corrisponde al testo della storia dell’uomo e per essere compreso deve essere letto con la logica del progetto, lo strumento eletto della disciplina dell’architettura. Il documento principale per la lettura è il rilievo. Sottoporre la forma urbana di Pisa all’indagine sperimentale della lettura mediante l’adozione di nuovi strumenti digitali costituisce un momento di approfondimento e di sintesi delle conoscenze acquisite oltre ad esperire nuove metodologie analitiche sia nel campo degli studi storico-archeologici che in quelli dell’urbanistica e dell’architettura. I modelli tridimensionali digitali di Pisa e del suo territorio entrano per la prima volta a far parte di tale apparato strumentale, potenzialmente aperto verso nuovi possibili modi di utilizzazione. In particolare la Pianta della città si pone come supporto tecnico per molteplici e multiformi applicazioni.If the territory is the material support on where the marks left by man through the centuries are impressed and superimposed, the city could be rightly considerated as the greatest manifestation of the human intervention on it. The process that determine an urban system with all its dynamic changes are interconnected in a historical continuum so as to be summarized and found in the same interlaced city. To have the means in such a way as to try to understand its contents is primary importance if one intends to participate with good knowledge of a case in proposing new plans within the historical tissue. The analytical phase of reading leads to understand these dynamic process that have historically caused the settling down order and the territorial structure. On the analogy of the literature we can assert that the territorial palimpsest accords with the man history text and to be understood should be read with the logic of the plan, the elect instrument of the architectonic discipline. The main document for reading is the survey. To submit the urban form of Pisa to the experimental research of the reading by using new digital instruments is an opportunity of search and synthesis of the acquired knowledges besides to test new analithical methodologies both in the field of historical and archaeologic studies and in those of the town-planning and architecture. For the first time the digital threedimensional models of Pisa and its territory take part of this instrumental system, potentially open to new modes of use. Particularly the 3D representation of the town is a technical support for many and multiform applications. However, these new instruments of representation need to be connected with new methods of ‘reading’ and interpretation.KEYWORDS: 3D city model, G.I.S., territory and town, reading and typological interpretation
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Parrinello, Sandro. « UN PROGETTO PER IL RILIEVO ARCHEOLOGICO DEL SITO DI MASADA IN ISRAELE ». Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Rendiconti di Scienze, 16 janvier 2020. http://dx.doi.org/10.4081/scie.2015.486.

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Résumé :
The text proposes a reflection on drawing and architectural survey as a tool for the study of archaeological sites. The description of the Masada site and the events that have characterized its most recent history till to the definition of the documentary strategies have established a system for the development of a path of knowledge developed in synergy between didactic and research.
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Verzár, Monika. « Il fregio con danzatrici da Narona ». Archaeologia Adriatica 2, no 2 (1 janvier 2008). http://dx.doi.org/10.15291/archeo.1107.

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Résumé :
Il fregio con danzatrici di Narona, conservato nel Museo Archeologico di Split, è stato, finora, poco considerato nella letteratura specialistica. L'importante monumento di marmo greco, tradizionalmente datato alla metà del II sec. a.C., o poco dopo, viene analizzato dal punto di vista stilistico e formale. Da un lato sono stati proposti confronti con opere databili della fine del periodo classico e del primo periodo ellenistico, come una base con danzatrici del Museo dell'Acropoli di Atene e una simile da Balčik in Bulgaria, dall'altro con monumenti del tardo ellenismo come il fregio dello heroon di Sagalassos in Pisidia, ora datato ad epoca augustea, o con monumenti neoattici. Tali confronti, assieme all'uso del marmo proconnesio, suggeriscono un inquadramento cronologico, al più presto, alla seconda metà del I sec. a.C. Quanto all'aspetto originario del monumento, si è partiti dalla constatazione che lo sviluppo del rilievo doveva essere superiore a quello dei due blocchi conservati. Il fregio poteva decorare, forse su più lati, una struttura legata ad un luogo di culto dove venivano venerate le ninfe, probabilmente in associazione con Silvano, testimoniati più volte nella regione.
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Campedelli, Alessandro. « Kastrum Burnum : između starih iskopavanja i novih istraživanja ». Archaeologia Adriatica 5, no 1 (1 janvier 2011). http://dx.doi.org/10.15291/archeo.994.

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Résumé :
The remains of Roman Burnum are located on the right bank of the river Krka, an area today part of the Krka National Park. The information available about the site is mostly based on the excavation campaigns carried out by the Austrian Archaeological Institute of Vienna between 1912 and 1913, and between 1973 and 1974. In latter years, the Burnum’s acqueduct was investigated also by the Archaeological museum of Zadar. In 2003 archaeologists from the University of Zadar and Municipal Museum of Drniš started to excavate amphitheatre in Burnum. Between 2005 and 2007, Laboratory of Archaeological Survey of the Department of Archaeology of the University of Bologna (Laboratorio di Rilievo delle Strutture Archeologiche del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna) conducted three campaigns using non-invasive methods.
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Braccesi, Lorenzo. « Dauni in medio Adriatico ? » Archaeologia Adriatica 2, no 2 (1 janvier 2008). http://dx.doi.org/10.15291/archeo.1105.

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Résumé :
Prima della massiccia penetrazione greca in Adriatico, i Dauni ebbero un posto di rilievo tra le genti che commerciarono in questo mare. Alla documentazione archeologica si affianca, infatti, la memoria storiografica, che attribuisce ai Dainu il controlo su tutta la costa adriatica che si estende dal Gargano al Cònero.
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Paradiso, Michele, et Eleonora Conte. « L’EX CHIESA DI SAN LORENZO IN PISTOIA : UN MONUMENTO DA RESTITUIRE ALLA CITTA’ ». Revista M 17 (25 janvier 2021). http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v17i0.2518.

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Résumé :
L’articolo proposto fa riferimento ad uno studio approfondito incentrato sul tema di analisi ed ipotesi di recupero dell’Ex Chiesa di San Lorenzo, situata nel centro storico di Pistoia, in Toscana (Italia). Questo lavoro nasce dalla richiesta, da parte della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Pistoia e Prato, di un’analisi sullo stato di degrado dell’edificio, con indicazioni di interventi necessari per il consolidamento ed una rapida rifunzionalizzazione. A partire da una base di dati esistenti si sono aggiunti ulteriori elementi analitici e tecnologici come, ad esempio, un rilievo totale del fabbricato tramite l’utilizzo della tecnologia del laser scanner. Si è inoltre provveduto ad una minuziosa descrizione dello stato di degrado e meccanico, ad un’analisi strutturale approfondita, statica e dinamica con l’ausilio del software di calcolo Straus7 e ad una valutazione di massima sui possibili interventi per un sostanziale miglioramento strutturale. Il lavoro svolto ha permesso di raggiungere una conoscenza del monumento nei suoi aspetti più intimi, così da poterne valutare lo stato generale a scopo di un rapido recupero, tale da dare coscienza alla città dell’importanza di questo monumento e di preservare un tassello fondamentale del suo patrimonio storico costruito.
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Thèses sur le sujet "Rilievo archeologico"

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TESSARI, CRISTIANO. « Murare il nuovo con l'antico : Baldassarre Peruzzi tra rilievo archeologico e progetto ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1991. http://hdl.handle.net/11578/278184.

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EBOLESE, Donatella. « TECNOLOGIE DI RILIEVO 3D PER LA DOCUMENTAZIONE, L’INTERPRETAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO : IL CASO STUDIO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI LILIBEO-MARSALA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/444681.

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Résumé :
In recent decades, the application of geomatics technologies and methodologies to archaeological studies has led to a substantial change in onsite survey techniques and allowed an interdisciplinary approach between archaeology and digital technologies. The employment of these techniques aims to reduce the time of research and documentation, to acquire large amounts of data and to manage, in a more efficiently and quickly way, different datasets. Moreover, these new approaches provide non-invasive, flexible, low-cost methodologies to improve archaeological documentation from a quantitative and qualitative point of view. Nowadays, archaeologists can take advantage of various recording techniques to produce highly accurate 3D models and ortho-images of archaeological sites. Far from replacing the more traditional techniques, the development of new geomatics ones tries to efficiently and effectively catch needs of the archaeological research. The main geomatic technologies used in the archaeological field for three-dimensional (3D) surveys are related both to range-based techniques (accounting for the use of active sensors, such as terrestrial laser scanner) and to those using image-based approaches (using passive sensors - mainly photographic cameras - and photographic images). The use of a terrestrial laser scanner for archaeological aims is becoming a common strategy to directly capture the 3D geometric information of an object. This method is based on costly sensors, but it provides a highly detailed and accurate description of complex surfaces. Image-based approaches, including photogrammetry, exploit 2D image measurements to recover 3D object information. Photogrammetric data produces highly detailed photographic textures to generate photorealistic 3D models. Moreover, in recent years, the development of Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) has become more popular in archaeological excavations. UAV systems become a useful, versatile and cost-effective approach to record, measure and fully document large archaeological areas. They represent the fastest way to produce high-resolution 3D models of entire sites and allow archaeologists to collect accurate spatial data. The integrated use of range- and image-based techniques ensures the possibility to entirely record articulated structures by improving archaeological analysis and to support the generation of spatial and visual records of archaeological sites for conservative purposes. The work is part of the international research project “The Archaeological Map of Lilybaeum”, conducted by the Archaeological Institutes of the Universities of Palermo and Hamburg, the Soprintendenza of Trapani and the Archaeological Park of Lilibeo-Marsala. The area of Capo Boeo, which represents the focal point of the Archaeological Park, extends for about 28 hectares inside the modern city of Marsala. This wide area, spared by building expansion, preserves a considerable portion of Lilybaeum, the city founded in the IV century B. C. by the Punic. The city occupied the westernmost promontory of Sicily, in a strategic position that was its strong point since its foundation. On all four sides, the city was surrounded by imposing walls; it was also protected by the sea on two sides and by a moat towards the inland. The study presents the outcomes of several 3D surveys of the archaeological remains of Lilybaeum. Since 2017, UAV, laser scanner and terrestrial photogrammetric acquisitions have been planned and carried out to complete the previous traditional documentation of the Capo Boeo area. The research activity had a twofold aim: the application and evaluation of geomatic techniques for archaeological documentation, with particular focus to the integration of close-range aerial photogrammetric surveys using SAPR and laser scanner surveys, and the construction of a 2D and 3D georeferenced database to derive new information (such as updated plans) for developing the Archaeological Map of Lilybaeum.
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GIORDANO, CLAUDIA. « Applicazione della tomografia elettrica e di tecniche di rilievo tridimensionale nel Parco Archeologico di Egnazia (BR) ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/73682.

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Résumé :
Questo lavoro vuole essere un contributo per sottolineare l’importanza delle possibili applicazioni delle moderne metodologie geofisiche e di rilievo introdotte nel campo dei Beni Culturali e del loro potere risolutivo, mostrare come tali tecnologie siano utilizzabili ed efficaci in diversi contesti sia per la diagnostica ad alta risoluzione che per l’indagine del sottosuolo e la definizione dello stato di conservazione di un bene. L’obiettivo è stato quello di fornire il maggior numero possibile di elementi per una valutazione generale dei siti oggetto di ricerca; ciò ha permesso di dimostrare come, in uno stesso contesto, l’integrazione delle ricostruzioni tridimensionale dei corpi sepolti con i modelli 3D delle strutture visibili rappresentano un potente e risolutivo strumento per contribuire alla conoscenza, valorizzazione, conservazione e tutela, poiché si forniscono maggiori elementi rispetto alle procedure classiche. Oggetto principale dello studio è stato il Parco Archeologico di Egnazia (BR) all’interno del quale sono state applicate la tomografia elettrica, il laser scanner e la fotogrammetria. Per quanto riguarda la geoelettrica, sono state testate le strumentazioni in alcune aree campione dell’antica città, programmandole a seconda dell’obiettivo che si voleva raggiungere e del contesto geo-litologico di applicazione. Scelta la configurazione più idonea (dipolo-dipolo assiale), sono state realizzate delle tomografie in aree interne ed esterne del circuito murario, al fine di evidenziare meglio le anomalie corrispondenti alle possibili strutture antropiche ancora sepolte. Il rilievo tridimensionale, mentre, ha previsto l’acquisizione di scansioni laser scanner (FARO CAM2 FOCUS 3D) e fotogrammetrie (CANON EOS 5D MARK II) nell’area delle terme. Considerando che il complesso presenta più alzati, è stata necessaria la predisposizione di differenti stazioni distribuite in modo da scansionare e fotografare da più punti di vista ogni struttura e l’ausilio di “marker” utili per l’aggancio delle scansioni durante il processo di rielaborazione digitale. Dalle informazioni acquisite sono stati raggiunti diversi risultati. I dati geoelettrici hanno fornito una mappa tomografica delle strutture ancora sepolte che sovrapposta ai rilievi archeologici facilita la comprensione dell’articolazione urbana del sito, uno strumento utile per integrare e colmare le evidenze archeologiche dell’antica città; le scansioni e le fotografie digitali hanno prodotto un 3D dal quale sono state estrapolate una serie di piante a diverse quote, delle sezioni e sezioni-prospetto a diverse distanze, e l’ortofoto generale. Tutti i prodotti restituiti hanno permesso di creare un database visuale e relazionale che renda possibile l'applicazione di analisi ricostruttive ed interpretative del complesso e la loro visualizzazione grafica “reale” 3D. I risultati, che tra l’altro documentano le stratigrafie ancora visibili, rappresentano uno strumento utile per monitorare nel tempo il degrado materico degli alzati, indirizzare le future operazioni di scavo, programmare interventi di recupero, restauro, salvaguardia, didattica, divulgazione e tutela del sito archeologico di Egnazia.
This work is a contribution to highlinght the importance of the possible applications of modern geophysical methods and relief introduced in the field of cultural heritage and their resolving power, showing how these technologies are usable and effective in different contexts to both the high diagnostic resolution for the investigation of the subsoil and the definition of the state of good conservation. The purpose has been to provide the greatest possible number of elements for a general analysis of the object of research sites; this has allowed us to demonstrate how, in the same context, the integration of three-dimensional reconstructions of bodies buried with 3D models of visible structures represent a resolving power and decisive tool to contribute to the knowing, enhancement, conservation and protection, as they provide more elements than traditional procedures. Main object of the study was the Archaeological Park of Egnazia (BR) within which were applied electric tomography, laser scanner and photogrammetry. As for the geoelectric, instruments have been tested in some sample areas of the ancient city, and programmed according to the goal to be achieved and the geo-lithological context of application. Once the best configuration was identified (dipole-dipole axial), tomograms in internal and external areas of the wall circuit were created, in order to draw the attention to the abnormalities corresponding to the possible anthropogenic buried structures. The three-dimensional relief, instead, provided for the acquisition of laser scanner scans (FARO CAM2 3D FOCUS) and photogrammetry (CANON EOS 5D MARK II) in the thermal baths. Considering the complex has more elevations, has been necessary to set up different stations distributed in order to scan and photograph from multiple points of view each structure and the help of marker useful for the coupling of the scans during the process of reworking digital. From the information obtained different results were achieved. The geoelectric data were provided with a map of the tomographic still buried structures that, along with the archaeological findings, would facilitate the understanding of the articulation of the urban site, useful to integrate and complete the archaeological finds record of the antique city; a 3D has been produced from the scans and digital photographs, which has permitted to observe a number of plants at different heights, sections and section-elevation at different distances, and finally the general orthophoto. All the findings have permitted to create a visual and relational database, which allows the application of reconstructive analysis and interpretation of the structure and their "real" 3D graphical display. The results, which also document the still visible stratigraphy, represent a instrument useful to monitor over time the material degradation of the elevations, to direct future excavations, to program interventions of recovery, restoration, preservation, didactics, transmission and protection of the archaeological site of Egnazia.
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BERTO, SIMONE. « Rilievo, Ricostruzione e Rappresentazione tridimensionale in ambito archeologico. Fruizione e valorizzazione virtuale dell’area forense di Nora ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3460022.

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Résumé :
Il presente progetto di ricerca propone una ricostruzione 3D del foro romano della città di Nora (Sardegna, CA) contestualizzata sia alla fase originaria del monumento (il cd. Periodo IV, datato 40/20 a.C.- 200/225 d.C.), relativa alla costruzione del complesso, sia ad una fase successiva (il cd. Periodo V, evento A, datato 220/225 d.C.), connessa a mutamenti dell’assetto monumentale dell’area. L’obiettivo di questa ricerca consiste nel ricostruire tutte le fabbriche costruite lungo i quattro lati della piazza romana, riferite ai due periodi cronologici oggetto di studio (Periodo IV e Periodo V, evento A), proponendo, in aggiunta (laddove possibile), una ricostruzione degli interni, dichiarando l’attendibilità delle ipotesi elaborate. In generale, per gestire la fase ricostruttiva dell’intero complesso è stata adottata la metodologia dell’Extended Matrix, un approccio sviluppato all’interno dal Virtual Heritage Laboratory (VHLab) del CNR ISPC di Roma che permette di mappare il processo ricostruttivo, archiviando i dati all’interno di un grafo e rappresentando visivamente anche i livelli di affidabilità delle ricostruzioni. L’impiego di questo metodo e delle soluzioni software ad esso connesse ha inoltre permesso la condivisione online del modello 3D, tramite il framework Aton (anch’esso sviluppato all’interno del VHLab), sfruttando differenti modalità di visita e molteplici strumenti di interazione.
The project consists of the 3D reconstruction of the Roman forum of Nora (Sardinia, CA) focusing on two chronological periods: the construction of the whole complex (the so-called Period IV, dated 40/20 B.C.- 200/225 A.D.) and a subsequent phase of restoration and renewal (the so-called Period V, event A, dated 220/225 A.D.). The research proposes the 3D reconstruction of all the structures built along the four sides of the Roman square and, when possible, of the internal parts, declaring the reliability of the hypothesis developed. In general, the Extended Matrix methodology was used to manage the reconstructive phase of the entire forum. This approach, developed by the Virtual Heritage Laboratory (VHLab) of the CNR ISPC in Rome, allows to map the reconstructive process by storing data in a graph and by visually representing them through different levels of reliability. The software solutions incorporated within the EM method allow also to share the 3D model online, with the Aton framework, using different mode and tools to interact with the 3D scene.
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GENTILE, VINCENZO. « Integrazione di indagini geofisiche, dati satellitari e tecniche di rilievo 3D presso il sito archeologico di Egnazia ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/72901.

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Résumé :
Egnazia è un importante sito archeologico localizzato in Puglia sul litorale adriatico tra Bari e Brindisi. La frequentazione più antica del territorio è datata all’età del Bronzo (XVI secolo a.C.). Il centro si dota della prima sistemazione di tipo urbano e fra l’età di Augusto e il I secolo d.C. si realizzano gli spazi e le strutture tipiche di una città romana. Alla fine del VI secolo l’abitato torna a restringersi entro l’antica acropoli e perdura fino al XIII secolo. All’interno del sito è presente un articolato sistema viario caratterizzato da un’arteria principale, la via Traiana, che attraversa Egnazia in direzione Nord Ovest-Sud Est, separa le aree pubbliche dagli spazi residenziali e produttivi e prosegue alla volta di Brindisi, divenendo un asse di rilievo anche nell’organizzazione del territorio. Da quest’ultima si snodano degli assi viari secondari con la funzione di collegare tutti i settori della città. In questa tesi vengono presentati i risultati di una ricerca multidisciplinare effettuata con lo scopo di comprendere l’articolato sistema viario della città tramite lo studio integrato di mappe storiche e moderne, l’analisi di immagini aeree e satellitari multispettrali, multi temporali, multi scalari (MIVIS, QuickBird e Google Earth), prospezioni geofisiche elettromagnetiche e rilievi tridimensionali (laser scanner) di un importante struttura quale il criptoportico. L’integrazione di più metodologie ha aumentato la probabilità di successo della ricerca poiché ha fornito informazioni oggettive tramite la valutazione della convergenza di più parametri che descrivono la stessa situazione. Questo tipo di approccio, scientifico, tecnologico ed innovativo, grazie alla collaborazione con diversi istituti di ricerca nazionali ed internazionali, è stato trasferito ed applicato infine in numerosi contesti archeologici localizzati in territorio internazionale (città romana di Doclea (Montenegro), la Fortezza di Ighram Aousser (Marocco) e i siti archeologici di Tell El Maskhuta (Egitto), Umm ar-Rasas (Giordania) e Gur (Iran)) caratterizzati da peculiari condizioni geologiche e geografiche.
Egnazia is an important archaeological site located in Puglia on the Adriatic coast between Bari and Brindisi. The oldest human settlement is dated back at the Bronze age (XVI century B.C.). The first urban system was created between the IV and III century B.C. and the typical roman structures were built between the Augustan age and the I century A.C. After the half of the IV century the settlement reduces its size in the old acropolis and it lasts until the XIII century A.C. In the roman city there is a complex road system characterized by a main road that travels through Egnazia towards North West-South East; it separates the public, productive and economic areas from the residential zone and it proceeds in the direction of Brindisi becoming an important point in the organization of the territory. This road has access to secondary axis which join or unite all the sectors of the city. In this thesis the results of a multidisciplinary research are presented. It was carried out with the purpose of understanding the road system of the city through the study of historical and modern maps, the analysis of multispectral, multi-temporal, multi-scalar aerial and satellite images (MIVIS, QuickBird, Google™ earth images), electromagnetic geophysical data and tridimensional survey (laser scanner) of an important structure like the cryptoporticus. The integration of different methodologies has enhanced the probability of success of the research since has provided objective information through the evaluation of diverse parameters describing the same situation. This scientific, technological and innovative multidisciplinary research was transferred and applied in different archaeological sites (the roman city of Doclea (Montenegro), the fortification of Ighram Aousser (Morocco), the archaeological site of Tell El Maskhuta (Egypt), Umm ar-Rasas (Jordan) and Gur (Iran) located in international countries and characterized by different geological and geographical conditions, with the collaboration between Italian and international institution of research.
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Tisi, Roberta. « Dal rilievo digitale al modello 3D polifunzionale. Procedure e applicazioni per la condivisione dei modelli 3D in ambito archeologico ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
La direzione d'indagine della tesi trae origine dalla necessità ricorrente di sviluppare e ottimizzare una pipeline utile a convertire mesh poligonali in NURBS, mantenendo una elevata coerenza formale e morfologica con il manufatto digitalizzato. Il tema appare di grande importanza nello studio di beni culturali tramite modelli basati sulla realtà, che presentano sì una grande precisione ma allo stesso tempo anche una geometria molto complessa, caratterizzata anche da lacune e profili frastagliati che sono la conseguenza dell’azione del tempo, dei fenomeni metereologici e dell’azione dell’uomo. A partire dalle ricerche di documentazione e studio condotte sulle Piccole Terme di Villa Adriana, in occasione dei recenti restauri è emersa l'importanza di individuare una metodologia che fosse capace di produrre dei modelli “aperti”, ovvero condivisibili tra diversi applicativi (CAD, BIM, entertainment) senza incorrere in problemi legati al linguaggio. Posto questo come obiettivo generale, sono state messe in campo diverse risorse legate al mondo della restituzione tridimensionale, sostanzialmente riferibili alla combinazione di software appartenenti ad ambiti diversi (CAD/CAID, reverse modeling, per l’intrattenimento) e a tipologie standard di restituzione (mesh, NURBS, solidi). Lo studio svolto ha consentito di sviluppare una tecnica integrata finalizzata ad indagare un manufatto, in questo caso un bene archeologico, attraverso una documentazione tecnica polivalente, e che permette, tra le opportunità, di costituire base tecnica dell'intervento di restauro, con una buona affidabilità geometrica e al tempo stesso un'elevata rispondenza alle forme e alla morfologia dell’oggetto indagato.
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MELI, Paola. « LA RICOSTRUZIONE 3D IN AMBITO ARCHEOLOGICO E POSSIBILE UTILIZZO NEL CAMPO DELLE INFRASTRUTTURE STRADALI : ANALISI DELLE POTENZIALITA' DELLE TECNICHE IMAGE-BASED ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90894.

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Marcellini, Chiara. « Rilievo fotogrammetrico e ricostruzione tridimensionale del sito di Banbhore sul delta dell'Indo nel Sindh Pakistano ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
L'obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di realizzare un modello tridimensionale del sito archeologico di Banbhore, situato alla foce del fiume Indo, nella regione del Sindh Pakistano. Il lavoro è stato svolto in due fasi principali. La prima fase è stata quella di lavoro sul campo, in cui sono stati acquisiti i dati, tramite rilievi aerofotogrammetrici, utilizzando UAV (Unmanned Aerial Vehicle): il drone DJI Phantom 3 Professional. In alcuni punti sul terreno sono stati posizionati i target e nel loro punto centrale, identificato da un codice, sono state misurate le coordinate spaziali, i GCP (Ground Control Point), tramite ricevitori GPS; queste coordinate, in un secondo momento, sono state corrette con i dati registrati dalla stazione fissa. La seconda fase di lavoro equivale alla realizzazione di un modello tridimensionale del sito, utilizzando i dati GPS e i rilievi fotogrammetrici effettuati durante la campagna di rilevamento. La georeferenziazione del progetto avviene grazie all'utilizzo dei GCP, dati che equivalgono a longitudine, latitudine ed elevazione di un punto di coordinate note. Per questa elaborazione è stato utilizzato il software Pix4Dmapper, un software di fotogrammetria automatica per modelli 3D e nuvole di punti. La restituzione del modello 3D avviene grazie ad una serie di algoritmi di SFM (Structure From Motion), i quali si occupano di elaborare e creare una nuvola di punti, al fine di creare un modello tridimensionale dell'intera area di interesse.
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NETTI, ROSSANA. « Rappresentare e comunicare l’Antico. Dalle riflessioni storico-critiche al progetto di conoscenza e di comunicazione ». Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2014. http://hdl.handle.net/11583/2543738.

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Résumé :
La consapevolezza e la conoscenza diffusa di un monumento/bene culturale rappresentano un valore aggiunto, quasi configurandosi esse stesse come bene culturale. Per tale conoscenza, da una prassi consolidata che vede l’utilizzo di documentazione cartacea e di pubblicistica tradizionale, si è giunti ai mezzi multimediali più innovativi: digitali, virtuali, interattivi. Rivolgendo l’attenzione ai siti archeologici, la conservazione e/o il restauro (completato dalla conoscenza e dalla comprensione) rappresentano uno dei passaggi fondamentali nel loro processo di valorizzazione, trasformandoli da “mute” rovine in testimonianze vive, parlanti e comprensibili del passato, ancorate al territorio storico-culturale di origine. L’obiettivo della ricerca è quello di coniugare ed integrare il progetto di conoscenza di un bene culturale, (che dovrebbe tendere a una corretta “scientificità”), con un progetto di comunicazione, realizzabile anche attraverso l’utilizzo dei mezzi multimediali più innovativi. Partendo da alcune riflessioni storico-critiche, scaturite dall’analisi dei differenti orientamenti culturali presenti in Europa e nei paesi del Mediterraneo in merito all’anastilosi e più in generale al restauro archeologico, si giunge - attraverso una sperimentazione multidisciplinare - ad un vero e proprio progetto di comunicazione dell’“Antico”. L’elaborazione dei dati documentari relativi all’area archeologica della Rocca di Entella, scelta come oggetto dell’indagine, è accompagnata dall’impiego di tecnologie digitali per il rilievo, la modellazione tridimensionale e la rappresentazione, al fine di definire un processo di divulgazione e/o valorizzazione del bene culturale basato sulla visione colta e consapevole, sul controllo dei processi di comunicazione e sulla multimedialità. Il mezzo (in questo senso la rappresentazione e la comunicazione) costituiscono uno strumento e un dominio indispensabile per rendere visibile e far emergere con maggior forza l’insita dimensione culturale e artistica del bene. Ciò attraverso il possibile innesto di un processo di “educazione permanente” e di diffusione verso un pubblico ampio e non sempre avvertito, senza escludere un più consapevole controllo degli esiti scientifici per un target specializzato.
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Diletto, Milena. « Analisi delle condizioni di stabilità dell’area archeologica di Cuma (NA)​ ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25733/.

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Résumé :
La seguente tesi mira all'analisi dei fenomeni di dissesto localizzato che interessano l'Antro della Sibilla e alla proposta di possibili interventi strutturali di mitigazione e non strutturali. L’Antro della Sibilla si trova all’interno del sito archeologico di Cuma, area compresa nei comuni di Bacoli e Pozzuoli (NA) e appartenente al Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Cuma fu una delle prime colonie greche in Italia, fondata attorno al 750 C. Le principali formazioni rocciose della zona, di origine vulcanica, sono l'Ignimbrite Campana e il Tufo Giallo Napoletano, derivanti da due delle principali eruzioni avvenute, rispettivamente, 39.000 e 15.000 anni fa. La grotta fu scavata dai coloni greci nella formazione del Tufo Giallo Napoletano. La caratterizzazione delle proprietà fisico-meccaniche del Tufo Giallo Napoletano è stata effettuata presso il Laboratorio di Geoingegneria e Risorse Naturali dell'Università di Bologna attraverso prove sperimentali. Questa roccia si presenta in sito naturalmente fratturata e stratificata determinando fenomeni di instabilità locale lungo l'intera estensione dell'Antro, aggravata dal deterioramento di pregressi interventi di bonifica, come, ad esempio, le barre passive installate negli anni '80. Attraverso un rilievo geomeccanico delle discontinuità in situ, è stata possibile la caratterizzazione dell’ammasso roccioso. Nella parte finale del lavoro di tesi si implementa un modello bidimensionale della sezione più minacciata, su cui condurre analisi tensio-deformative, con l'obiettivo di identificare i punti soggetti alle massime tensioni. Le analisi sono state condotte attraverso Plaxis 2D simulando la storia geologica del versante. Dal risultato delle analisi si verifica che l’antro è soggetto a meccanismi localizzati, ma si escludono meccanismi di instabilità generalizzati. Tra le proposte non strutturali si propone un sistema di monitoraggio topografico e deformometrico a basso impatto.
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Livres sur le sujet "Rilievo archeologico"

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Troso, Cristina. Il ceramista aretino Publius Cornelius : La produzione decorata a rilievo. Firenze : Nuova Italia, 1991.

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Mascione, Cynthia. Il rilievo strumentale in archeologia. Roma : Carocci, 2006.

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Sperti, Luigi. Rilievi greci e romani del Museo archeologico di Venezia. Roma : G. Bretschneider, 1988.

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Manuale di rilievo e di documentazione digitale in archeologia. Roma : Aracne, 2007.

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Rilievi archeologici in Umbria : Perugia, Assisi, Orvieto, Otricoli, Spoleto. [Torre del Greco, Italy] : Edizioni scientifiche e artistiche, 2011.

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Disegno e rilievo in contesti archeologici : L'esperienza di Uthina (Oudhna-Tunisia). Ortacesus (Cagliari) : Sandhi, 2010.

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Pintaudi, Rosario, dir. Antinoupolis III. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-632-3.

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Résumé :
Ancora un volume, Antinoupolis III, che ha per oggetto un’area archeologica estremamente importante nell’Egitto greco-romano: la città fondata sulla riva sinistra del Nilo nel 130 d.C. da Adriano in onore di Antinoos. Nelle oltre 700 pagine dei due tomi che costituiscono questo volume si propongono, nel primo, studi dedicati a materiali archeologici quali ceramiche sigillate africane, anfore per vino di produzione locale (LRA 7), mortai litici, frammenti sporadici di pietre ornamentali, una coppa in vetro retro dipinta, tessuti della tipologia cosiddetta ‘copta’, analisi di antropologia forense sui resti ossei di una tal Teodosia, la cui cappella funebre era stata scoperta ed illustrata negli scavi condotti sul sito dell’Università di Firenze nella metà degli anni Trenta dello scorso secolo. Nel secondo tomo si presentano edizioni di nuovi papiri, pergamene, ostraca, che riportano testi costituiti da documenti della vita quotidiana o della cultura letteraria classica e cristiana. Le lingue interessate sono il greco, il copto e l’arabo. Novità di rilievo sono rappresentate da iscrizioni, per lo più funerarie, ancora in queste tre lingue. La documentazione è testimonianza della vita che, soprattutto in età tardo-antica, continuava in quel che restava di una grande metropoli romana in una delle province più importanti dell’impero, l’Egitto.
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Ioppolo, Giovanni. Il disegno dell'antico : Rilievi archeologici e architettonici di Giovanni Ioppolo architetto. Ragusa : L.C.T. edizioni, 1995.

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Cantini, Federico, et Francesco Salvestrini, dir. Vico Wallari – San Genesio ricerca storica e indagini archeologiche su una comunità del medio Valdarno inferiore fra alto e pieno medioevo. Florence : Firenze University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-598-6.

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Résumé :
Il volume raccoglie le relazioni presentate nel corso della giornata di studio tenutasi a San Miniato il primo dicembre 2007, dedicata all'indagine storiografica e ad un bilancio della lunga ricerca archeologica condotte sul sito di San Genesio nel Valdarno inferiore, villaggio che ebbe continuità insediativa dall'Antichità al pieno Duecento e che venne definitivamente abbandonato a seguito di una violenta distruzione da parte degli abitanti della vicina San Miniato al Tedesco. La località è nota dalle fonti scritte per alcune assemblee e incontri politici ad alto livello ivi tenutisi fra XI e XII secolo, incontri destinati a svolgere un ruolo significativo nel più ampio contesto della Toscana comunale. L'abitato è stato riportato alla luce nel corso di una quasi decennale campagna di scavo che ha fornito risultati di grande rilievo, tali da farne un interessantissimo case-study. Il volume si pone come momento di confronto fra metodologia storica e archeologica ed ha l'ambizione di evidenziare la grande utilità della collaborazione interdisciplinare sul terreno di realtà campione particolarmente propizie. Nel contempo esso fornisce un primo quadro complessivo circa la storia di un centro abbandonato ma dal passato ricco ed eccezionalmente documentato, proponendo un punto di riferimento per altre analoghe indagini destinate a far luce sulle vicende politiche, sulle istituzioni eclcesiastiche e sulle dinamiche del popolamento nell'Italia medievale.
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Bologna (Italy). Assessorato alla cultura. et Museo civico archeologico di Bologna., dir. I bronzi di Piacenza : Rilievi e figure di Francesco Mochi dai monumenti equestri farnesiani : Bologna, Museo civico archeologico, 21 marzo-18 maggio, 1986. Casalecchio di Reno, Bologna : Grafis, 1986.

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Chapitres de livres sur le sujet "Rilievo archeologico"

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Carlo Battini, Marcella Mancusi et Mauro Stallone. « Rilievo tridimensionale e virtualizzazione di sculture in marmo del Museo Archeologico Nazionale di Luni ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.113.

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Giuseppe Damone. « Disegnare la memoria. I primi rilievi archeologici ottocenteschi in Basilicata ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.174.

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3

Fabio Bianconi, Marco Filippucci, Lara Anniboletti et Tiziana Caponi. « Eredità archeologiche. Linguaggi, distanze, tecnologie dal rilievo classico ai modelli digitali immersivi ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.115.

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Riccardo Florio, Raffaele Catuogno, Teresa Della Corte, Veronica Marino et Antonia Valeria Dilauro. « Architettura archeologia per il rilievo integrato, il caso esemplare di Cuma : le Terme del Foro ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.118.

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Actes de conférences sur le sujet "Rilievo archeologico"

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Mitello, Carmine, et Giovanna Muscatello. « La cinta muraria ed i fossati della città di Otranto. Il rilievo tridimensionale integrato per la conoscenza delle evidenze architettoniche ed archeologiche ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11356.

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Résumé :
The walls and moats of the city of Otranto. An integrated three-dimensional survey for studying the architectural and archaeological evidenceThe system of fortifications that rings the old town of the city of Otranto (Puglia, Italy) conserves the still visible traces of structures belonging to various historical periods, attesting to the evolution of the settlement’s defensive system from the Messapian period (fifth century BC) to the Aragonese period (sixteenth century). As part of a recent urban renewal project targeting the area of the moats, new archaeological, historic and architectural investigations were conducted. These included a painstaking analysis of the circuit of defensive walls and the broad and deep moat, which contains valuable archaeological and architectural evidence that has never before been studied. The use of advanced surveying technologies such as 3D Laser Scanners, parametric and georeferenced, enabled a holistic, synoptic and comparative reading of the structures, recording the distinctive features, building techniques, materials, alignments, range of thicknesses and losses of continuity in the walls, all of which are necessary for a correct identification of the construction phases. In addition, the data arising from the study and three-dimensional survey of some subterranean tunnels, entirely excavated in the rock in the area of the moats surrounding the Aragonese castle, have also enriched the framework of knowledge regarding specific military and defensive dynamics.
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