Thèses sur le sujet « Rilevanza »

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1

Barison, Roberta <1991&gt. « La rilevanza penale dell'elusione fiscale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7354.

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Résumé :
La tesi analizza la tematica del profilo penale dell'elusione fiscale. Verranno approfonditi i diversi aspetti della problematica, con un'attenzione particolare al profilo giurisprudenziale. Alcune recenti sentenze, infatti, hanno rivoluzionato la materia, dando diversi spunti alla dottrina nell'analisi del tema, che attualmente non è ancora disciplinato dalla legge. Elementi di dottrina e giurisprudenza saranno pertanto argomentati al fine di chiarire i passaggi chiave della materia, e trarre alcune conclusioni in merito.
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2

Grande, Elisa <1994&gt. « L’esterovestizione : conseguenze fiscali e rilevanza penale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16446.

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3

Brotto, Elena <1992&gt. « La rilevanza penale della c.d. "esterovestizione" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19553.

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Résumé :
Il problema della c.d. residenza fittizia all'estero, con l'obiettivo di ottenere dei vantaggi fiscali indebiti, è questione molto recente; infatti, è a partire dalla seconda metà del novecento, precisamente negli anni ottanta, che il legislatore si è occupato di tale problematica. Un sentiero lungo e tortuoso, che trova finalmente risposta con la sentenza n. 43809 del 30.10.2015 riguardante il caso Dolce & Gabbana. Sarà proprio da quest'ultimo che il legislatore prenderà spunto per unificare i concetti di elusione fiscale ed abuso del diritto, dando anche dei connotati precisi al fenomeno dell'esterovestizione.
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4

De, Rossi Giulia <1991&gt. « La rilevanza della Crimea nella politica internazionale odierna ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8083.

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Résumé :
La tesi affronta la situazione politica ed economica attuale in Crimea, Repubblica Autonoma annessa alla Federazione Russia il 16 marzo 2014 tramite referendum. Si parte da un'analisi storica e culturale che va dai primi secoli d.C. con la presenza in Crimea di Sciti e Greci, per passare poi alle popolazioni degli Unni, dei Goti, dei Bizantini e dei diversi popoli slavi della tarda antichità e del primo Medioevo, fino ad arrivare all'età moderna e alla formazione del Khanato di Crimea all'interno dell'Impero Ottomano. Dalla conquista della Crimea da parte dell'impero russo nel 1783 inizia la parte centrale dell'elaborato, che affronta le dinamiche storiche, geopolitiche ed economiche che legano la Penisola alla Russia fino ad arrivare alla situazione odierna. Gli avvenimenti di Euromaidan, il Referendum per l'annessione della Crimea e le sanzioni dell'Occidente sono eventi che bisogna analizzare e valutare tenendo conto del passato delle relazioni diplomatiche tra Russia, Ucraina, Stati Uniti e delle relazioni esterne dell'Unione Europea. Si pone particolare attenzione anche al progetto del Presidente Vladimir Putin di porre la Russia come vertice delle relazioni tra Occidente e Oriente, aumentando la sfera di influenza della Federazione sulle ex repubbliche sovietiche. Viene quindi analizzato questo aspetto della politica estera di Putin in relazione alla presenza della NATO in numerosi paesi che erano parte dell'Unione Sovietica a partire dal termine della Guerra Fredda. Si affronta la questione dando voce anche al parere di esperti e ricercatori, per capire come questo influisca nei rapporti con i Tatari di Crimea. Nella seconda parte della tesi si affrontano l'intervento in Crimea da parte della Federazione Russa dopo Euromaidan, lo scoppio della guerriglia a Donetsk e Lugansk per mano dei ribelli ucraini e il successivo referendum per l'annessione della Penisola; tutto questo analizzato dal punto di vista del Diritto Internazionale. Si pone l'accento sui principi di integrità territoriale, autodeterminazione dei popoli e il divieto dell'uso della forza, cercando di capire se il Referendum si può dichiarare o meno costituzionale.
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5

MONTALBANO, Alessandro. « LA RILEVANZA DELLE RAGIONI RELIGIOSE NELLA SFERA PUBBLICA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90644.

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6

De, Cristofaro Carlo. « La rilevanza giuridica delle unioni omosessuali nell’antica Roma ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://hdl.handle.net/10556/3058.

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Résumé :
2016 - 2017
Oggetto del presente lavoro di ricerca è lo studio circa l’eventuale rilevanza giuridica delle unioni omosessuali nell’antica Roma. Dedicarsi al delicato tema dell’omosessualità dalla prospettiva giuridica costituisce di per sé un’esperienza di studio complessa, la quale – nelle sue innumerevoli articolazioni ed implicazioni – valica i limiti spazio-temporali tipici del perimetro di ricerca degli storici del diritto, tanto da sollecitare anche l’attenzione dei vigentisti i quali tutt’oggi, a cavallo fra diritto, morale e politica, copiosamente ne dibattono. Pensare all’omosessualità come una variante naturale del comportamento umano, piuttosto che una sua aberrazione o una trasgressione, costituisce un imprescindibile punto di partenza che (senza violare la pur sempre legittima opinione personale sul punto) consente allo storico del diritto di avvicinarsi alla questione con un atteggiamento più ricettivo ai segnali – non numerosi e non sempre facilmente decodificabili – presenti nelle fonti oggi disponibili al suo vaglio, la maggior parte delle quali posteriori al I sec. a.C.. Come si osserva nel lavoro, la posizione – in linea di massima – degli antichi Romani rispetto all’omosessualità era di parziale ‘indifferenza morale’, almeno fintantoché alcuni suoi palesamenti non confliggessero con altri valori sociali di primario rilievo: i Romani, insomma, non erano abituati a classificare l’orientamento sessuale di un civis in maniera granitica (adoperando, dunque, termini assimilabili agli odierni ‘omosessuale’, ‘bisessuale’, ‘eterosessuale’, ‘pansessuale’, etc.), quanto piuttosto ad osservarne la condotta complessiva al fine di considerarlo pudicus o inpudicus. La premessa testé segnata, tuttavia, merita di essere ulteriormente approfondita: è necessario chiarire quali fossero le logiche (anche etiche e sociali) sottese a siffatto atteggiamento e quali ne fossero le conseguenze sul piano giuridico. Pertanto, premessi doverosi cenni al valore della pudicitia ed al rapporto intercorrente fra essa e gli atteggiamenti omosessuali, si procederà a verificare se, nelle varie epoche della storia di Roma, esistessero configurazioni del rapporto fra persone dello stesso sesso assimilabili alle odierne unioni civili o matrimoni. La parte conclusiva dello studio, invece, è orientata ad esaminare l’approccio del Cristianesimo alle relazioni omosessuali, quali furono i principali provvedimenti assunti per contrastarle, nonché, infine, si passerà allo studio circa l’effettiva portata del loro contenuto, convenzionalmente ritenuto come ineluttabilmente proibitivo e repressivo. [a cura dell'autore]
XVI n.s.
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7

Garcea, Angelo. « La rilevanza della sostanza economica nel reddito d’impresa ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200719.

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Résumé :
Il quadro di riferimento dell’indagine. L’interesse economico e l’inefficacia degli atti simulati, in contrasto con il divieto di abuso del diritto o con causa illecita o inesistente. La sostanza economica nei rapporti con i soggetti non residenti. La sostanza economica e l'elusione tributaria. La sostanza economica e la prova.
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8

DE, ICCO FRANCESCO. « Terza Missione tra rilevanza valutativa e qualità della ricerca ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2018. http://hdl.handle.net/11695/84757.

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Résumé :
L’elemento portante della Terza Missione è il flusso di scambi con la società, basato sulla valorizzazione economica, sociale e culturale della conoscenza prodotta da università ed enti di ricerca. L’eterogeneità e la complessità delle attività di cui si compone la Terza Missione costituiscono un bagaglio di opportunità e risorse da cui università ed enti di ricerca possono attingere in considerazione del ruolo di motore della crescita economica e dello sviluppo sociale e culturale riconosciutogli nella moderna knowledge society. Nel contesto della valutazione del sistema della Ricerca, i relativi indicatori risultano lontani dallo stato di standardizzazione, comparabilità e aggregabilità richiesto per consentire metriche e confronti sintetici, o qualsiasi pesatura sistematica con Ricerca e Didattica. In tale quadro, il presente lavoro di tesi ha inteso contribuire alla costruzione di strumenti utili, sia per definire potenzialità ed interventi specifici ed ottimizzati, finalizzati al raggiungimento dei risultati attesi o di quelli prefissati, sia per fornire agli attori coinvolti, non solo una valutazione realistica, ma anche stimoli utili al miglioramento. Inoltre, di fronte alla costante riduzione dei finanziamenti pubblici alla Ricerca, la rappresentazione alla società e alla pubblica opinione delle numerose ricadute positive delle attività di Ricerca può contribuire ad orientare positivamente il dibattito sull’uso sempre più efficiente delle risorse pubbliche, nonché sulla necessità di diversificare gli strumenti di finanziamento e di valorizzare i risultati conseguiti. Nel Capitolo 1 è descritta l’evoluzione del ruolo riconosciuto alla Terza Missione, insieme ad una rassegna delle principali problematiche emerse nel corso degli anni per quanto riguarda la valutazione delle attività che la compongono e degli ostacoli che sorgono ad una loro analisi organica. Nel Capitolo 2, è presentato il processo di istituzionalizzazione e il quadro normativo della valutazione della Terza Missione affidata, nel contesto italiano all’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario). L’introduzione alle modalità di svolgimento dell’ultima VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca- 2011-14) delineano presupposti e potenzialità dei dati raccolti e in gran parte utilizzati per le applicazioni illustrate nei capitoli successivi. Nel Capitolo 3, la relazione delle università con le strutture di intermediazione territoriale per la Terza Missione (SIT) è oggetto di uno specifico approfondimento: dal punto di vista dell’azione di valorizzazione della Ricerca sul territorio, la presenza di incubatori, parchi scientifici e tecnologici, consorzi, associazioni e fondazioni per il trasferimento tecnologico, costituisce un beneficio rilevante, principalmente se esse sono in grado di trarre vantaggio da collaborazioni di servizio, concrete e intelligenti. Di contro, tale presenza, per quanto estremamente necessaria, non esula da possibili conseguenze dannose spesso evidenti in alcune esperienze italiane, ma non solo. In particolare, a partire dai criteri e dalle domande valutative disponibili per tale contesto, alcune metodologie statistiche sono state inizialmente adoperate per ottimizzare l’utilizzo di riferimenti quantitativi a supporto del giudizio esperto in tale ambito; successivamente, alcuni profili omogenei così ottenuti, sono stati descritti e testati alla luce di variabili di interesse specifico. Le relazioni esistenti tra qualità della Ricerca e qualità della Terza Missione rappresentano il punto focale dell’analisi presentata. La verifica di un’influenza reciproca sembra ampiamente dimostrata mettendo in relazione i diversi indici prodotti dall’ANVUR, per ciascuna delle 16 aree disciplinari e dei 7 ambiti della Terza Missione individuati. In questo contesto, la ridotta affidabilità di alcuni indicatori disponibili ha suggerito particolare cautela, soprattutto per il macro-ambito della valorizzazione culturale-artistica della Ricerca, senza pregiudicare tuttavia risultati d’interesse e spunti per successivi approfondimenti.
The fundamental issue of the Third Mission is the flow of exchanges with society, based on the economic, social and cultural exploitation of knowledge produced by universities and research organizations. The heterogeneity and complexity of the activities of the Third Mission is a set of opportunities and resources from which Universities and Research Organizations can draw thanks to the role, recognized in modern knowledge society, of driver of the economic growth and social and cultural development. In the context of the Research system evaluation, the fundamental indicators are far from the standardization, comparability and aggregation required to allow metrics and synthetic comparisons, or any systematic weighing with Research and Didactics. In this framework, this dissertation was focused on the building of useful tools, both to define potentialities and specific and optimized actions, aimed at achieving the expected results or those one predetermined, and to provide the actors involved, not only a realistic evaluation, but also useful incentive for improvement. In addition, in the face of the constant reduction in public funding for Research, the representation of society and public opinion on the many positive effects of Research activities can help to positively guide the debate on the increasingly efficient use of public resources and the need to diversify funding tools and to exploit the achieved results. In the Chapter 1, the evolution of the role assigned to the Third Mission is described, together with a review of the main issues, arisen over the years, with regard to the evaluation of the activities that make up and the obstacles that arise to their organic analysis. In the Chapter 2, the process of institutionalization and the regulatory framework for the Third Mission evaluation entrusted, in the Italian context, to the ANVUR (National Agency for Evaluation of the University System), is presented. The introduction on how was carried out the latest VQR (Quality Research Assessment 2011-14) shows both assumptions and potentialities of the collected data that will be largely used for the applications described in the following chapters. Finally, in the Chapter 3, the partnerships between universities and Territorial Intermediary Structures for the Third Mission (SIT) is subject to a specific in-depth study: from the point of view of the acts of exploitation of the research on the territory, the presence of incubators, scientific and technologic parks, consortia, associations and foundations for the technology transfer, is a significant benefit, mainly if they are able to take advantage of concrete and efficient service collaborations. On the other hand, this presence, though extremely necessary, can lead to some damaging consequences often evident in some Italian experiences, but not only. In particular, based on the evaluation criteria and questions available for this context, some statistical methodologies were initially used to optimize the use of quantitative references in order to support the judgment of the expert in this field; subsequently, some homogeneous profiles obtained in this way have been described and tested in the light of specific interest variables. The relationship between quality of Research and quality of Third Mission is the focal point of the presented analysis. Verification of mutual influence seems to be largely demonstrated by correlating the various indices produced by ANVUR, for each of the 16 disciplinary areas, and 7 areas of the Third Mission identified. In this context, the limited reliability of some available indicators has suggested particular caution, especially for the macro-area of the cultural-artistic exploitation of research, without prejudice to the results of interest and ideas for further insights.
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9

Rango, Maria Cristina <1990&gt. « Accounting Choice e rilevanza dell'informazione nel framework IAS/IFRS ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5350.

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Résumé :
Il presente lavoro analizza le scelte di valutazione compiute da 427 imprese quotate in cinque Paesi che redigono il bilancio secondo i Principi Contabili Internazionali (rispettivamente Australia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito). Nello specifico viene studiato l’impatto della tradizione contabile pre-ifrs, che divide le imprese in Europeo-Continentali e Anglosassoni, sull’utilizzo del fair value piuttosto che del costo per cinque poste dell’attivo di stato patrimoniale. I risultati dimostrano come a distanza di otto anni dalla prima applicazione degli IAS/IFRS sopravvivano ancora differenze tra i due gruppi: le imprese anglosassoni, infatti, risultano maggiormente inclini all’utilizzo delle valutazioni al fair value. Successivamente, basandosi sulla rilevanza delle informazioni fornite dal fair value, viene studiata la relazione tra i rendimenti azionari e le misure di performance aziendale, nello specifico l’utile netto e gli other comprehensive income. Si verifica dunque, con esito positivo, che il valore di questi ultimi, il quale è influenzato in buona parte dalle valutazioni al fair value, fornisce informazioni aggiuntive value relevant per i destinatari del bilancio oltre l’utile netto. Infine la medesima analisi viene effettuata operando una distinzione tra le imprese che optano per il fair value e quelle che invece utilizzano il costo storico nelle accounting choice consentite dagli IFRS, non riuscendo a dimostrare la superiorità della rilevanza dell’informazione fornita dal primo gruppo di imprese rispetto al secondo.
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10

Agnoletto, Mattia <1990&gt. « La rilevanza penale dell'elusione fiscale - operazioni straordinarie e transnazionali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19899.

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Résumé :
Il ricorso alle pratiche elusive comporta una riduzione delle entrate dello Stato a discapito della collettività. Tali pratiche vanno contro i principi di solidarietà e uguaglianza che caratterizzano il sistema tributario italiano. Per questi motivi tali condotte vengono perseguite e sanzionate dal legislatore nazionale e comunitario. All’Amministrazione finanziaria italiana è stato dato il potere di disapplicare disposizioni fiscali in capo al contribuente qualora questo abbia posto in essere un’operazione lecita ma priva di valide ragioni economiche e al mero scopo di ottenere un vantaggio fiscale indebito. Tale operazione, nel sistema tributario, prende il nome di abuso del diritto o elusione fiscale. Il potere esercitato dall’Agenzia delle Entrate può dar vita a dei mostri giuridico-tributari perché l’operazione è valida sul piano giuridico ma invalida su quello fiscale. Dottrina e giurisprudenza si sono interrogate sulla rilevanza penale della condotta elusiva qualora integri le fattispecie normate dal D.Lgs 74/2000. Resta chiaro che il mancato versamento, in tutto o in parte, del tributo può configurare una condotta evasiva o elusiva a seconda di alcuni presupposti che fungono da confine tra le due fattispecie. Tuttavia questi due fenomeni vengono spesso travisati; occorre quindi delimitarli prima di verificare se l’elusione fiscale ha rilevanza penale.
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11

DOVA, MASSIMILIANO. « La rilevanza della condotta riparatoria nel sistema penale italiano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/30255.

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Résumé :
The reduction of the negative effects generated by prison has become one of the fundamental objectives of criminal policy. In order to cut down on human and social costs of prison and to improve treatement, the Italian lawmaker, since the mid-seventies, based its action on a simple aim: the decrease of prison population. To achieve this goal, the lawmaker introduced, on the one hand, alternative measures to imprisonment (l. 26 luglio 1975, n. 354, later amended by the l. 10 ottobre 1986, n. 663) and, on the other hand, addressed the problem of short prison terms through the provision of alternative sanctions (l. 24 novembre 1981, n. 689). Futhermore, the legal framework of suspended sentence was implemented and gradually extended (first in 1981 and then in 2004, l. n. 145). Today, more than thirty years after the prison reform, that innovative paradigm has been betrayed over the years, if not entirely abandoned. Despite the growth of non-custodial sanctions, the choice in favor of imprisonment has never been formally denied. Indeed, the recent legislation was perhaps the most important cause of further growth of prison population. We refer to l. 5 dicembre 2005, n. 251 (ex-Cirielli), which amended the discipline of recidivism and restricted the access to alternative measures. Besides, the most recent measures of pardon – l. 31 luglio 2006, n. 241 and l. 26 novembre 2010, n. 199 (Provisions on home detention not exceeding one year), whose area of application was extended by l. 17 febbraio 2012 n. 9 (Urgent measures to contrast the prison crisis determined by overcrowding) – seem to grant just for a very short period of time the basic needs for a decent life and the protection of the rights of the offender (self-determination, physical integrity and mental health, family and social relationships, moral and cultural identity), which are a prerequisite for any rehabilitative purpose. Facing this alarming reality of the prison system, the research investigates the alternative sanctions which are based on a positive and restorative engagement of the offender. Given the structural and factual inadequacy of imprisonment to achieve not only resocialization, but even to preserve the respect of fundamental human rights, reparation could, firstly, have a minimum punitive content and, secondly, meet the needs of the victim and the community not only by restoring damages and eliminating harmful and dangerous consequences, but also by its symbolic function (recognition of the victim and public censure of the crime committed). In these terms the restorative conduct may, at the same time, pursue prevention and reparation. Through an active commitment the offender rebuilds the interests damaged by his behavior. Nowadays, the compensation for damages, the removal of harmful or dangerous consequences (also combined with specific prescriptions) and the community service are the main models of restorative sanctions. Among these possibilities, the restorative conduct could represent the starting point of a new penal model, whose compatibility with our system must be verified referring to the functions of punishment. If restorative conduct, under its punitive value, is considered as a type of sanction, the effects on the present sanction system would be stronger and more problematic. Rather than as an exception to the rule of law (which involves that a punishment should be the consequence of an offence), it would be possible to see the positive sanction as a model for 'new type of punitive response'. Where the criminal system is less effective, reparation, as a real positive sanctions, could be a constructive response to the harm caused by the offense. If we replace the classical deprivation of imprisonment and fines with a restorative commitment of the offender, a form of reaction based on a restorative conduct may be particularly effective. It would not be impunity for pragmatic reasons or to achieve some eccentric aims (eg. procedural deflation), or a factual decriminalization, but a response based on a remedial content that, in being positive with respect to the offence, receives its legitimacy in order to protect those same goods offended by the crime. Rather than impunity or an exception to the rule of law, which involves that an offence should be punished, the restorative conduct could in fact be regarded as a prerequisite for building a 'new type of punitive response'.
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VIGORITI, FRANCESCO. « La rilevanza penale dell’omofobia nell’ordinamento penale tedesco ed italiano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/129631.

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Résumé :
The present work analyses the phaenomenon of homophobia in the framework of criminal law, starting from an inquiry concerning the psychosocial and criminological origin of the prejudice toward LGBT people. In particular, the phaenomenon is explored within the context of complex interactions among groups where a pivotal role is covered by gender prejudices and by sex hierarchies in which sexism, heterosexism and hetero-normativism in male-dominated cultures are rooted. The analysis goes on by contextualizing homophobia within the Anglo-American criminological categories “hate crime” and “hate speech”, according to an interpretation that considers them as conducts which may potentially represent the seeds of genocide-related events and are therefore to be contrasted by criminal law per se as well as in a preventative fashion. On these basis, the study moves on to consider a set of juridical criticalities related to the endorsement of prejudice into criminal law provisions as a relevant element for aggravated sanctions. Furthermore the research analyses the most relevant provisions criminalizing hate crimes and hate speeches existing under the German legal system to sanction behaviours characterized by homophobia (§ 130 StGB, Volksverhetzung and the recently modified § 46 StGB, that sets out the criteria for setting the punishment); with reference to the Italian legal system, the so called “Legge Reale-Mancino” is analysed as the law on which basis hate crimes and hate speeches are mainly punished. Finally, in this context, the study will provide an analysis of the so called “DDL Scalfarotto” – the draft bill approved by only one of the two Italian legislative chambers and therefore not entered into force yet – which is going to modify the Legge Reale-Mancino by introducing homophobic and transphobic motives as further basis for applying the said law.
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LIPAROTI, FEDERICA. « "CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

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Résumé :
Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.
The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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LIPAROTI, FEDERICA. « "CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

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Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.
The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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Lampariello, Laura. « Indicatori originali per caratterizzare la rilevanza dei punti dello Skyline ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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La quantità sempre crescente di informazioni disponibili è uno dei maggiori problemi dei sistemi informativi di oggi. Oltre a restituire velocemente i risultati dell’interrogazione, è fondamentale fornire un accesso personalizzato e su misura all’utente finale. Poiché gli attuali sistemi in uso (Query Top-k) presentano delle indubbie limitazioni, cioè non riescono fedelmente a interpretare i desideri dell’utente, si introducono per la prima volta dei nuovi indicatori. Questi nuovi indicatori, applicati ai punti estratti, caratterizzano tutti quei casi di “buon compromesso” che sono difficili da recuperare con interrogazioni Top-k. Essi vengono costruiti sui risultati di un’altra tipologia di interrogazione (Query Skyline) che non viene attualmente usata nei sistemi commerciali. Gli originali indicatori, introdotti qui per la prima volta, sono tre: indice di concavità, robustezza alla griglia e incremento del volume di dominazione. I risultati di questa trattazione potranno essere oggetto di lavori futuri volti all’ideazione di un nuovo e più valido tipo di query che possa sostituire più efficacemente quelle attuali.
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Sullo, Arturo. « Rilevanza penale dei requisiti generali per la partecipazione all'appalto pubblico ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422910.

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Résumé :
The dissertation discusses the subject of criminalization in awarding of public contracts. The analysis has involved, firstly, the origins and the reasons of the criminal law interests with particular reference for public contracts, and secondly, the most important questions concerning the rule of requirements to award in public contracts. We analyze how the system of awarding public contracts constitutes a privileged area of criminal purposes. According to these considerations, the research has focused on trying to assess, in terms of effectiveness, the traditional criminal law response compared to "new" criminal methods of intervention. The thesis has therefore analytically focused on the most relevant issues concerning general requirements to award a contract out. The dissertation has involved the identification of who are recipients of that discipline, the findings to satisfy the requirements and the role of Authority’s role like supervisor. At the end, we critically examined the specific causes of exclusion in awarding of public contracts and, in particular, the causes related to the application of preventive measures, those relating who had previous sentences and those causes concerning penalty disqualification.
La tesi affronta il tema della rilevanza penale dei requisiti generali per la partecipazione all’appalto pubblico. L’analisi ha interessato, in primo luogo, l’individuazione delle origini e delle ragioni dell’interesse della disciplina penalistica rispetto al settore degli appalti pubblici e, in secondo luogo, le più rilevanti problematiche concernenti i requisiti penalistici di ordine generale per la partecipazione alle procedure di affidamento. Il lavoro ha così permesso di comprendere come il sistema di assegnazione degli appalti pubblici costituisca un’area privilegiata di interesse criminale. All’esito di tali considerazioni, la ricerca si è concentrata sul tentativo di valutare, in termini di effettività, la risposta penale tradizionale rispetto alle “nuove” metodologie di intervento criminale. La tesi si è quindi soffermata, analiticamente, sulle più rilevanti problematiche concernenti i requisiti penalistici di ordine generale per la partecipazione alle procedure di affidamento. Gli approfondimenti critici hanno interessato l’individuazione dei soggetti destinatari della disciplina, gli accertamenti relativi al possesso dei requisiti ed il ruolo dell’Autorità per la vigilanza. Successivamente, sono state esaminate, criticamente le singole cause di esclusione dalla procedura di affidamento degli appalti pubblici e, in particolare, le ipotesi connesse all’applicazione di misure di prevenzione, quelle relative ad ipotesi di precedenti condanne e quelle derivanti dall’applicazione di sanzioni interdittive.
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Solaroli, Sonia. « Analisi della rilevanza nei parchi d'attrazioni mediante la teoria dei grafi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9709/.

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Grion, Elisabetta <1993&gt. « La rilevanza della fattura nella disciplina IVA e la fatturazione elettronica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14757.

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Résumé :
Nella prima parte dell’elaborato, dopo aver preso in esame gli elementi essenziali della disciplina IVA, viene affrontato il tema del fatto generatore e dell’esigibilità dell’IVA; importante è l’individuazione del momento dell’effettuazione dell’operazione, perché solo da allora, se l’operazione è rilevante ai fini IVA, sorgono in capo ai soggetti passivi, coinvolti in tale operazione, obblighi sia formali che sostanziali. Quindi si affronta il tema della fattura, inquadrandola prima nell’ordinamento giuridico e analizzando poi il suo ruolo nell’IVA. Dopo aver esaminato alcune sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione, si delinea il ruolo della fattura nell’istituto della detrazione dell’IVA, affrontando anche la fatturazione delle operazioni inesistenti e gli obblighi che sorgono in capo al cedente e al cessionario in tema di IVA. Dopo aver tratteggiato gli elementi essenziali della fattura elettronica sia verso la Pubblica Amministrazione sia negli scambi B2B e B2C, si esaminano i canali di trasmissione ed i soggetti coinvolti, individuando criticità e benefici di tale strumento. Infine, si dimostra come la fatturazione elettronica sia uno strumento che porta alla semplificazione degli adempimenti periodici ma che soprattutto può essere utilizzata come strumento per contrastare le frodi IVA e, pertanto, per eliminare, o almeno diminuire, in Italia il gap tra l’IVA teorica e IVA effettivamente versata dai contribuenti.
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Cattarin, Tatiana <1985&gt. « Crescere leggendo Impiego e rilevanza del libro nel corso della prima infanzia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9395.

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Résumé :
L'elaborato pone l'attenzione sulla lettura in età prescolare. Il lavoro prende avvio dalla mia esperienza lavorativa con i bambini degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, aggregata alla mia passione per gli albi illustrati e le fiabe. Partendo dalla distinzione tra fiaba e favola, si delinea una breve storia di entrambe, sottolineando le principali caratteristiche ed edizioni di ognuna. Particolare attenzione viene dedicata all’Ottocento, secolo che vede il cambiamento del concetto di infanzia e la nascita di una letteratura specifica e consapevole; e successivamente anche al Novecento, dove questo tipo di letteratura si specializza maggiormente, abbassando l’età di lettura e la consecutiva proposta editoriale. Proseguendo con il lavoro si descrivono le motivazioni e le modalità per cui la lettura, soprattutto se fatta ad alta voce da un narratore esperto e competente, in ambito familiare ma anche all’interno delle prime strutture educative, diviene stimolo primario per accrescere la curiosità e le facoltà intellettive e linguistiche dei bambini. Inoltre, proponendo la tipologia di libro adeguata al momento e alla giusta fase di crescita, è possibile accompagnare gli ascoltatori nel loro cammino evolutivo, aiutando il superamento dei momenti complicati o delle naturali paure dei più piccoli. In tal maniera il libro assume una valenza fondamentale che perdurerà durante tutta la vita della persona. A questo proposito viene redatta una lista di edizioni, corredate da un commento critico e da un’analisi dei contenuti scritti e illustrati. Diversi titoli o collane, vengono abbinati ad ogni fase della crescita della persona descrivendone modalità di fruizione, significati e motivazioni di scelta. Nell’ultimo capitolo viene riportato un lavoro personale nell’ambito di un Progetto lettura, svolto presso l’asilo nido Madonna di Fatima, dove tutt’ora io opero. Del progetto vengono descritte modalità di attuazione, tempistiche, contenuti e soprattutto risposta dell’utenza. Sul finale viene anche prospettato un ulteriore proposta rivolta al futuro, all’interno del quale si ipotizza l’utilizzo del libro fin dalla più tenera età, per favorire una politica ma soprattutto una formazione diffusa e tesa alla creazione di un’Intercultura. Attraverso suggerimenti di lavoro ed edizioni specifiche si cerca di favorire il dialogo tra le diverse culture che sempre più nelle società attuali sono costrette a convivere. Proporre un simile obiettivo partendo dai piccolissimi, potrebbe rappresentare una soluzione futura agli innumerevoli problemi di integrazione che il mondo sta difficilmente affrontando da diversi decenni. Obiettivo dell’elaborato è perciò quello di rivalutare l’importanza dell’offerta formativa nelle prime fasi della vita di un individuo, offerta atta a creare persone in grado di avvalersi di curiosità e spirito critico per favorire la loro formazione e crescita future.
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Polato, Margherita <1994&gt. « L'apolidia nell'ordinamento internazionale, la rilevanza della cittadinanza per l'esercizio dei diritti umani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17986.

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Résumé :
La tesi si propone di affrontare il tema dell’apolidia, ovvero la circostanza di vita di coloro che non sono considerati cittadini dalla legislazione di alcuno Stato. Nel corso del Novecento, questo fenomeno ha raggiunto la sua massima manifestazione e ancora oggi si stimano 10 milioni di persone apolidi nel mondo, perché molte legislazioni nazionali sulla cittadinanza prevedono ancora disposizioni discriminatorie: ad esempio, la donna è impossibilitata nel trasmettere la propria cittadinanza al figlio. Più precisamente, la maggior parte delle popolazioni apolidi si sono formate in seguito alla dissoluzione di Stati, ad esempio, dell’ex Jugoslavia o dell’ex Unione Sovietica; oppure, sono persone divenute apolidi in seguito a conflitti armati, ad esempio, originarie dei territori palestinesi occupati da Israele, o dei territori dell’Eritrea e dell’Etiopia. L’apolidia è originata dall'azione dei governi ed è conseguenza dell’organizzazione del mondo in Stati, in cui i confini culturali e politici combaciano; le società umane appartengono allo Stato tramite il legame di cittadinanza. Dunque, l’apolidia s’interseca con il discorso sulla nazionalità. La disciplina della nazionalità è stata da sempre considerata materia di dominio riservato degli Stati, ma a seguito dell’incremento dei flussi migratori e del rafforzamento della tutela internazionale dei diritti umani, la sovranità territoriale è stata erosa; il quadro giuridico per la prevenzione dell’apolidia è stato rafforzato e si è giunti a delineare nuove forme di cittadinanza post-nazionali, non esclusive. Il rapporto tra Stato e individuo si è rovesciato: non è la nazionalità che traccia i limiti giuridici entro i quali i diritti umani sono riconosciuti al cittadino, ma sono i diritti umani che, laddove sono universalmente riconosciuti, impongono allo Stato il superamento della differenziazione tra cittadino e straniero. Per questo motivo, sono sorte nuove forme di appartenenza, post-nazionale o transnazionale. Eppure, la cittadinanza statale non può essere del tutto rimpiazzata dalla cittadinanza globale. L’ordinamento internazionale richiede agli Stati di facilitare l’acquisizione della cittadinanza e di garantire la conservazione proprio di quel genuine link, che ha funzione ausiliatrice, per assicurare l'effettivo esercizio dei diritti e prevenire che qualcuno possa rimanere escluso dall'organizzazione statale.
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Peron, Marica. « Rilevanza biologica e pre-clinica del recettore tirosin chinasico ALK nel rabdomiosarcoma ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422462.

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Résumé :
Rhabdomyosarcoma (RMS) is the most common pediatric soft-tissue sarcoma in childhood and arises as a consequence of regulatory disruption of the growth and differentiation pathways of myogenic precursor cells. RMS are divided in two main subgroups on the basis of histology: alveolar (ARMS) and embryonal (ERMS). ARMS, which is associated with a relatively high frequency of metastatic disease and needs an intensive therapeutic regimen, is the rhabdomyosarcoma subtype that carries the poorest prognosis. It comprises the 20% of patients and is characterized by specific chromosomal translocations, t(2;13)(q35;q14) and t(1;13)(p36;q14), that originate abnormally regulated fusion protein PAX3- and PAX7-FKHR, respectively. In contrast to ARMS, ERMS occurs at younger age, has a better prognosis and it is associated with an 11p15.5 loss of heterozygosity (LOH) and it comprises 80% of all RMS. Nowadays, the detection of genetic imbalances is used for a correct and rapid diagnosis of RMS subtypes, but prognostic biomarkers and factors that increase patient’s survival are not known. Recently, expression of Anaplastic Lymphoma Kinase (ALK) has been observed in RMS, but its role has not been investigated. ALK is a receptor tyrosine kinase (RTK) described as the constitutively active fusion protein in different tumors and, as membrane protein, in neurons of the central and peripheral nervous system at late embryonic stages. Recently ALK was also found in other malignant cancers, such as glioblastomas and neuroblastomas, associated to genetic aberrations, such as amplifications or point mutations. ALK has an extracellular ligand-binding region, a transmembrane-spanning domain and a kinase catalytic region. ALK is known to be activated through autoactivation in vitro, as the other RTK, in which ligands induce dimerization that results from conformational changes in the active site and lead to autophosphorylation with activated downstream signalling pathways, critical for cell proliferation and survival. However, the growth factor to enforce ALK dimerization and activation is still unknown, althought recently pleiotrophin (PTN) and midkine (MK) were proposed to be the physiological ligands. In this study we evaluated the biological and preclinical relevance of ALK in RMS, given that ALK has been originally described in RMS cell lines, but its function has not been studied. ALK expression was evaluated in 9 RMS cell lines, 4 ERMS and 5 ARMS, by Real Time PCR and western blotting, and we found that ALK expression level is higher in alveolar RMS cells having PAX-FKHR gene. Furthermore no basal self-activation of ALK was detected, suggesting that ALK is constitutively inactive differently from the fusion protein NPM-ALK in ALCL or EML4-ALK in NSCLC, therefore its dimerization is ligand-dependent. Our data suggest that PTN and MK failed to activate ALK in RMS cell lines, indicating different regulatory mechanisms. In fact we do not observe neither tyrosine phosphorylation in kinasic domain of ALK or activation of the signalling pathways downstream of the receptor. To elucidate the role of ALK in RMS, we used an agonist monoclonal antibody (mAb16-39) against the extracellular domain to induce dimerization. Stimulation of RMS cells markedly induces the phosphorylation of ALK and of proteins involved in cell proliferation and survival (MAPK; PI3K/AKT). ALK inhibition decreased tyrosine phosphorylation of ALK and of signalling pathways, which increased programmed cell death (apoptosis) and cell cycle arrest. In conclusion, ALK function is still unknown in RMS, althought our data suggest an important role in RMS tumorigenesis.
Il rabdomiosarcoma (RMS) è il più comune sarcoma pediatrico dei tessuti molli che si sviluppa come conseguenza dell’alterazione dei pathways che controllano la crescita e la differenziazione dei precursori del tessuto muscolare striato. Il RMS presenta due principali sottotipi istologici: il rabdomiosarcoma alveolare (ARMS) ed embrionale (ERMS). Il RMS alveolare è associato ad una più spiccata tendenza alla disseminazione, necessita di un regime terapeutico più aggressivo e presenta una prognosi sfavorevole. Comprende circa il 20% dei casi ed è caratterizzato da traslocazioni cromosomiche specifiche, t(2;13)(q35;q14) e t(1;13)(p36;q14), le quali danno origine alle proteine di fusione PAX3-FKHR e PAX7-FKHR, rispettivamente. A differenza degli ARMS, i RMS embrionali costituiscono l’80% dei casi, sono più frequenti nei bambini più piccoli, sono associati a perdita di eterozigosi al locus 11p15.5, ma hanno una prognosi migliore. Attualmente, l’analisi di alterazioni genetiche è usata per una corretta e rapida diagnosi dei RMS, anche se non sono ancora stati trovati fattori e biomarkers prognostici che possano essere utilizzati per incrementare la sopravvivenza dei pazienti. Recentemente è stata descritta l’espressione delle chinasi ALK nei RMS, ma il suo ruolo rimane sconosciuto. ALK è un recettore tirosin-chinasico (RTK) descritto come proteina di fusione costitutivamente attiva NPM-ALK nei linfomi anaplastici (ALCL) e come proteina di membrana è espressa nei neuroni del sistema nervoso centrale e periferico durante lo sviluppo embrionale. Recentemente ALK è stato descritto anche in diversi tumori maligni, come nel glioblastoma e nel neuroblastoma frequentemente associato ad aberrazioni geniche quali amplificazioni o mutazioni puntiformi. ALK è costituito da una regione extracellulare in cui si legano i substrati, un dominio trans-membrana e un dominio chinasico catalitico. Come per altri RTK, l’attivazione di ALK necessita di una dimerizzazione ligando-dipendente, in cui i domini chinasici si fosforilano a vicenda e attivano vie di segnale critiche per la proliferazione e sopravvivenza cellulare, come MAPK ERK1/2 e PI3K AKT. I fattori di crescita che determinano la dimerizzazione e l’attivazione di ALK sono ancora sconosciuti, anche se recentemente sono stati proposti pleiotropina (PTN) e midkine (MK) come possibili ligandi. In questo studio, abbiamo valutato la rilevanza biologica e pre-clinica di ALK nei RMS, dal momento che è stato descritto per la prima volta in linee cellulari di RMS, ma la sua funzione non è mai stata studiata. L’espressione di ALK è stata valutata in 9 linee cellulari di RMS, 4 ERMS e 5 ARMS, mediante Real Time PCR e western blotting, osservando che ALK è maggiormente espresso nelle linee di RMS alveolare che esprimono l’oncogene PAX-FKHR. Tuttavia, ALK risulta inattivo nelle cellule di RMS, a differenza di NPM-ALK negli ALCL o di EML4-ALK in NSCLC, e per la sua attivazione necessita di una dimerizzazione ligando-dipendente. I risultati ottenuti nel nostro laboratorio indicano però che PTN e MK non sono in grado di attivare ALK nelle linee cellulari di rabdomiosarcoma suggerendo meccanismi di regolazione diversi da quelli finora descritti. Infatti non si osservano né la fosforilazione a livello delle tirosine presenti nel sito chinasico né l’attivazione delle vie di segnale. Per capire il ruolo di ALK, è stato quindi utilizzato un anticorpo monoclonale agonista (mAb16-39) in grado di legarsi al dominio extracellulare di ALK e stimolarne la dimerizzazione. In queste condizioni, è stato possibile osservare un aumento della fosforilazione di ALK e di proteine implicate nei fenomeni di proliferazione e sopravvivenza cellulare tumorale (MAPK; PI3K/AKT). L’inibizione di ALK determina una diminuzione della fosforilazione di ALK, e della trasduzione del segnale che risulta in un aumento della morte cellulare programmata (apoptosi). In conclusione il ruolo di ALK nei RMS rimane ancora largamente sconosciuto, anche se i nostri dati sembrano suggerire un ruolo importante di ALK nella tumorigenesi del RMS.
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Murgo, Pasquale <1981&gt. « Applicazione dell'IVA e rilevanza degli obblighi strumentali nella analisi giuridica del modello impositivo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7229/1/Tesi_definitiva_Murgo.pdf.

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Résumé :
L'imposta sul valore aggiunto è caratterizzata da un meccanismo applicativo complesso preordinato al raggiungimento della neutralità in cui rivestono fondamentale rilevanza particolari obblighi strumentali richiesti al contribuente (fatturazione, registrazioni contabili, dichiarazioni). Il presente progetto di ricerca è finalizzato a valutare la propensione e funzionalità del meccanismo applicativo rispetto al generale principio di neutralità dell’imposta e la valenza svolta dagli obblighi strumentali rispetto alla qualificazione della fattispecie impositiva.
The value added tax is characterized by a complex mechanism application preordained to achieve neutrality in which are of fundamental importance instrumental obligations required the taxpayer (billing, accounting records, declarations). This research project aims to analyze the functionality of mechanism of application compared to the general principle of tax neutrality and the value held by the obligations instrumental respect to the qualification of the chargeable event.
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Murgo, Pasquale <1981&gt. « Applicazione dell'IVA e rilevanza degli obblighi strumentali nella analisi giuridica del modello impositivo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7229/.

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Résumé :
L'imposta sul valore aggiunto è caratterizzata da un meccanismo applicativo complesso preordinato al raggiungimento della neutralità in cui rivestono fondamentale rilevanza particolari obblighi strumentali richiesti al contribuente (fatturazione, registrazioni contabili, dichiarazioni). Il presente progetto di ricerca è finalizzato a valutare la propensione e funzionalità del meccanismo applicativo rispetto al generale principio di neutralità dell’imposta e la valenza svolta dagli obblighi strumentali rispetto alla qualificazione della fattispecie impositiva.
The value added tax is characterized by a complex mechanism application preordained to achieve neutrality in which are of fundamental importance instrumental obligations required the taxpayer (billing, accounting records, declarations). This research project aims to analyze the functionality of mechanism of application compared to the general principle of tax neutrality and the value held by the obligations instrumental respect to the qualification of the chargeable event.
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Tigano, Vincenzo Mario Marco. « I profili di rilevanza penale della ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali umane ». Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/369.

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Résumé :
La tesi esamina i diversi profili di intersezione tra istanze di innovazione della ricerca scientifica e rispetto dei principi fondamentali del diritto penale. Nel primo capitolo, dopo un'attenta e dettagliata analisi della fattispecie di sperimentazione sugli embrioni umani, viene rilevata l'esigenza di effettuare un contemperamento tra la tutela dell'embrione e la liberta' della ricerca scientifica, soprattutto per quanto concerne le possibili destinazioni degli embrioni soprannumerari in condizioni di abbandono. Nell'ambito del secondo capitolo, rilevano le valutazioni compiute sul concetto di "dignita'", sulla base di un approccio multidisciplinare tra la filosofia del diritto, la bioetica e il diritto penale. La configurazione del bene giuridico della "dignita' umana" come interesse della collettivita' risulta funzionale a reprimere la strumentalizzazione del genere umano, in un'ottica di apertura "bilanciata" alla liberta' della scienza medica nel campo dell'impiego di cellule staminali embrionali. E' condotto, altresi', un giudizio sull'irragionevolezza del trattamento sanzionatorio apprestato dalla legge n. 40/2004 per le fattispecie "aggravanti" del delitto di sperimentazione. Nel terzo capitolo, viene affrontato l'esame comparatistico dei diversi modelli di regolamentazione rinvenibili tra gli Stati membri dell'UE, al fine di evidenziare le cause che impediscono un'armonizzazione europea in materia.
Doctoral thesis considers aspects of connection between advances in stem cell research and principles of criminal law. In the first chapter, after an analysis of the crime of experiment with human embryos, the author deals with necessary balance between protection of scientific research and safeguard of supernumeraries embryosà à à ¢ life. In the second chapter, the author examines the concept of à à à ¢ human dignityà à à ¢ , showing thoughts of philosophers and criminal lawà à à ¢ s experts. Configuration of à à à ¢ human dignityà à à ¢ as a collective right can allow a strong repression of human speciesà à à ¢ exploitation, made by embryosà à à ¢ cloning. The author examines disproportion of penalities provided, too. In the third chapter, the author examines possibilities of a criminal harmonisation in the EU about embryo research
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Gennaro, Maria Concetta. « I servizi pubblici locali di rilevanza economica tra liberalizzazioni e nuove istanze democratiche ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1447.

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Il presente lavoro ha ad oggetto la controversa materia dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, oggi interessati da una perdurante incertezza normativa a causa del contrasto determinatosi tra le politiche di liberalizzazione perseguite dai pubblici poteri e le recenti istanze di presenza pubblica espresse dalla volontà popolare con il referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011. Il lavoro ripercorre la genesi della nozione di servizio pubblico, analizzando le teorie oggettive e soggettive, per poi passare all'esame delle peculiarità della nozione di servizio pubblico locale (Cap.1). Ricostruita la nozione, si passa ad inserire il servizio pubblico locale nel quadro costituzionale (cap. 2) ed europeo (cap. 3), analizzando le competenze dei diversi attori istituzionali: Enti locali, Stato, Regioni, Unione europea. Grande attenzione è poi dedicata ai modelli di gestione susseguitisi nel tempo, dalla legge del 1903 alla disciplina degli anni '90 (poi trasfusa nel t.u.e.l. del 2000), sino alle recenti riforme del 2008 e del 2011, censurate la prima dal referendum del 12 e 13 giugno 2011, la seconda dalla Corte costituzionale con sentenza n. 199/2012. Il lavoro si sofferma poi sulla disciplina in tema di Carte di servizi ed Action class pubblica , onde verificare la tenuta dell'equivalenza tra diritti di cittadinanza e diritti di utenza.
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Pomini, Alessandra <1990&gt. « Il settore culturale e creativo in Europa : rilevanza economica ed elementi di governance ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7764.

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In una realtà caratterizzata da reiterati cambiamenti e trasformazioni innovative, la cultura e la creatività hanno acquisito una rilevanza pressoché fisiologica in capo all’assetto economico-sociale mondiale. Il ruolo giocato dal settore culturale e creativo, in quanto incubatore della cultura e della creatività, si configura quindi come fondamentale. L’obiettivo del presente lavoro si situa nella volontà di offrire una definizione e delineazione del settore della cultura e della creatività, per rilevare quelle che sono le sue potenzialità economico-sociali e suggerire quindi politiche settoriali volte ad una sua gestione e sviluppo intelligenti. Attraverso l’analisi e il confronto di approcci internazionali, e l’impiego di indicatori di performance, si osserva il peso che la cultura e la creatività hanno in capo alla generale economia dell’UE28, anche rispetto ad altre risorse e settori economici. E si analizza l’attitudine del settore culturale e creativo a generare ricchezza economica e benessere sociale nei diversi paesi dell’Unione europea. Si rilevano quindi performance settoriali più o meno virtuose, si osserva la predisposizione di alcune nazioni, piuttosto che di altre, ad una maggiore specializzazione economica in cultura e creatività. Legando tali rilevazioni statistico-economiche alle politiche di gestione e sviluppo del settore, nonché ai suggerimenti delle principali organizzazioni internazionali, procedendo quindi per benchmarking, è possibile offrire una potenziale soluzione alle deboli performance di alcuni settori culturali e creativi europei, nonché una risposta a quelle che sono le esigenze manifestate dagli addetti ai lavori.
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MAXIA, MARCO. « La rilevanza degli interessi moratori ai fini del sindacato in tema di usura ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2020. http://hdl.handle.net/11584/285093.

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The issue of usury is at the center of the current jurisprudential panorama, both for its economic ramifications and for the numerous interpretative doubts yet to be resolved. The usury suppression system was redesigned with Law n. 108/1996, who set out a framework to identify the usury threshold, a value beyond which interest rates are considered usurious. The aforementioned threshold rate is updated quarterly and is based on the average interest rates recorded for homogeneous categories of transactions, implicitly taking into account trends in the credit market. As the discipline is relatively young, in the past 25 years scholars have faced numerous hermeneutical questions, among which the study of the relationship between default interest and usury is particularly important. According to the majority opinion of the Court of Cassation, default interests relevant to the L. 108/1996. The main argument is the presumed homogeneity between interest and default interest, as both, in a way, represent the opportunity cost of capital. A further topic derives from the interpretation of art. 644 c.p. and 1815 c.c., introduced by D.Lgs., 29 December 2000, n. 394, which has resolved the doubts on whether default interest falls within the scope of the usury definition. Not only is it necessary to investigate whether default interest can be considered usurious, but also when it can be treated as such and hence subject to Law n. 108/1996. I will take into consideration the theories that have developed on the subject, to verify whether default interest should be added to the regular interest rate and other fees, or if penalty interest rates are to be assessed separately. The consequences of the possible usury of default interest will then be addressed, in order to understand if art. 1815 c.c. can be applied in a civil court and, if so, whether it also applies to regular interest rates. Finally, this paper will take into consideration the minority opinion - which seems preferable - according to which default interest rates do not fall under the scope of Law n. 108/1996, given that the current wording of the discipline seems to refer only to regular interest rates. In this perspective, however, the stipulation of manifestly excessive default interests does not remain without control by the legal system, since the clause that identifies the default rate can be subsumed within the genus of contractual penalties and therefore reduced in court if you have an excessive value.
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INGALLINA, LUCA. « Rilevanza del consensus e profili di responsabilità nel fidanzamento romano 'arcaico' e 'classico' ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/158209.

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La ricerca si propone di indagare il ruolo del consenso nell’ambito degli sponsalia entro una prospettiva diacronica, partendo dal fidanzamento ‘arcaico’ per giungere a quello ‘classico’. Particolare attenzione viene riposta alla tutela processuale della sponsio di fidanzamento di età arcaica e al cambio di mentalità intorno al 90 a.C., che porta l’ordinamento a negarla giudicandola contraria alla morale. Viene quindi presa in esame, con riferimento all’età classica, la rilevanza del consenso dei diretti interessati, espresso con varie modalità, al fine di delineare un sistema di responsabilità consapevole di tipo ‘pre-familiare’.
The present research aims at investigating the role of agreement on the field of the "sponsalia" in a diachronic perspective, from the archaic betrothal to the classical one. Special attention is paid to the legal protection of the betrothal "sponsio" in archaic age and to the change of mentality occurred around 90 BC, which led the legal system to deny that, because it was deemed contrary to morality. With regard to the classical age, the relevance of the variously expressed agreement of the people involved has been taken into consideration in order to delineate a premarital kind of "informed liability" system.
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CONDOSTA, LUCA. « MULTINAZIONALI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO : LA RILEVANZA STRATEGICA DEL COMMUNITY INVESTMENT ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/755.

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Résumé :
La tesi vuole esaminare il fenomeno dei community investment nei PVS da parte delle multinazionali. Dopo aver studiato la letteratura esistente sul tema della CSR della sua applicazione nei PVS da parte delle MNC, la ricerca sul campo è stata articolata in due fasi. Una prima fase, di tipo esplorativa, è stata condotta attraverso un questionario somministrato nei primi sei mesi del 2009 a 100 imprese, selezionate in modo casuale dalla lista del Fortune Global 500 (che include le maggiori imprese mondiali quotate in termini di ricavi e utile netto) al 31/12/2008. Scopo del questionario è stato quello di iniziare ad indagare sul fenomeno degli interventi di CSR fatti dalle multinazionali a favore delle comunità dei PVS. Una volta raccolti ed esaminati i risultati ottenuti dal questionario esplorativo, la seconda fase della ricerca è stata basata sulla selezione e analisi di cinque casi con la tecnica del multiple-case study analysis. Per le cinque imprese selezionate si è proceduto con l’analisi di un’ampia base di fonti primarie, integrata con dati provenienti da altre fonti. Al termine si è proceduto con l’interpretazione dei dati formulando un modello per interpretare le strategie di un’impresa verso le comunità dei PVS in cui opera.
The thesis is aimed at examining the phenomenon of community investments in developing countries by multinationals. After studying existing literature on CSR and its application in developing countries by MNC, the research has been split in two parts. The first past, explorative, has been done through a survey sent in the first 6 months of 2009 to 100 companies, randomly extracted from the Fortune Global 500 at 31/12/2008. The purpose of the survey was to start understanding the phenomenon of CSR activities done by MNC to communities in developing countries. Once surveys have been collected, the second part of the research has been based on the selection and analysis of 5 cases with the technique of multiple case study analysis. For those 5 companies the work has been done with the analysis of lots of primary source, integrated with data coming from other sources. AT the end data have been interpreted defining a model by which read strategies realized by companies to communities in developing countries.
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CONDOSTA, LUCA. « MULTINAZIONALI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO : LA RILEVANZA STRATEGICA DEL COMMUNITY INVESTMENT ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/755.

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La tesi vuole esaminare il fenomeno dei community investment nei PVS da parte delle multinazionali. Dopo aver studiato la letteratura esistente sul tema della CSR della sua applicazione nei PVS da parte delle MNC, la ricerca sul campo è stata articolata in due fasi. Una prima fase, di tipo esplorativa, è stata condotta attraverso un questionario somministrato nei primi sei mesi del 2009 a 100 imprese, selezionate in modo casuale dalla lista del Fortune Global 500 (che include le maggiori imprese mondiali quotate in termini di ricavi e utile netto) al 31/12/2008. Scopo del questionario è stato quello di iniziare ad indagare sul fenomeno degli interventi di CSR fatti dalle multinazionali a favore delle comunità dei PVS. Una volta raccolti ed esaminati i risultati ottenuti dal questionario esplorativo, la seconda fase della ricerca è stata basata sulla selezione e analisi di cinque casi con la tecnica del multiple-case study analysis. Per le cinque imprese selezionate si è proceduto con l’analisi di un’ampia base di fonti primarie, integrata con dati provenienti da altre fonti. Al termine si è proceduto con l’interpretazione dei dati formulando un modello per interpretare le strategie di un’impresa verso le comunità dei PVS in cui opera.
The thesis is aimed at examining the phenomenon of community investments in developing countries by multinationals. After studying existing literature on CSR and its application in developing countries by MNC, the research has been split in two parts. The first past, explorative, has been done through a survey sent in the first 6 months of 2009 to 100 companies, randomly extracted from the Fortune Global 500 at 31/12/2008. The purpose of the survey was to start understanding the phenomenon of CSR activities done by MNC to communities in developing countries. Once surveys have been collected, the second part of the research has been based on the selection and analysis of 5 cases with the technique of multiple case study analysis. For those 5 companies the work has been done with the analysis of lots of primary source, integrated with data coming from other sources. AT the end data have been interpreted defining a model by which read strategies realized by companies to communities in developing countries.
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MARSILI, TOMMASO. « POTERE DI RAPPRESENTANZA E RILEVANZA ESTERNA DEL PROCEDIMENTO DECISORIO NELLE SOCIETA' DI CAPITALI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1549.

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Résumé :
La tesi concerne il potere di rappresentanza degli amministratori e la rilevanza esterna del procedimento decisorio nelle società di capitali. Dall’interpretazione della direttiva 2009/101/CE risulta un sistema che stabilisce l’opponibilità dei limiti legali e l’inopponibilità dei limiti convenzionali. Dalle limitazioni soggettive consentite dalla direttiva si ricava “per sottrazione” che il diritto europeo prevede una regola suppletiva secondo la quale il potere di rappresentanza spetta a ciascun amministratore disgiuntamente. Nel diritto interno, nel silenzio delle fonti convenzionali, la mancanza di un’espressa regola suppletiva determina l’operatività della regola suppletiva europea. La fonte del potere di rappresentanza ha natura legale ma le fonti convenzionali possono stabilire delle limitazioni soggettive opponibili ai terzi ex artt. 2383, comma 4°, e 2448 c.c. Ammessa la rilevanza esterna dei limiti legali ai poteri degli amministratori, accogliendo la tesi secondo cui nelle società di capitali la dissociazione tra potere gestorio e potere rappresentativo costituisce un elemento del modulo organizzativo legale dell’amministrazione pluripersonale, si sostiene che il mancato rispetto del procedimento decisorio sia opponibile ai terzi che la società provi essere stati a conoscenza o aver colpevolmente ignorato il vizio affettante un presupposto legale del procedimento collegiale richiesto dalla legge (art. 2388, comma 5, c.c.).
This thesis concerns the power of representation of the directors and the external relevance of the decisional process in italian companies. The Directive 2009/101/EC provides a system in which the legal limits can be invoked and the internal limits cannot be invoked with respect to third parties. From the subjective limitations allowed by the Directive is obtained "by subtraction" that European law provides a default rule, according to which every director has the power of representation separately. In domestic law, in the silence of the statute, the lack of an explicit rule determines the operation of the European default rule. The source of the power of representation has a legal nature, however the statute can determine subjective limitations that can be invoked with respect to third parties. Admitting the external relevance of legal limits on the powers of the directors and accepting the argument that in case of a board of directors the legal model provides that the decision-making power is dissociated from the power of representation, it is argued that the breach of the decisional process can be invoked if the company proves that the third party knew the lack of a legal condition of the process required by law or ignored it culpably.
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MARSILI, TOMMASO. « POTERE DI RAPPRESENTANZA E RILEVANZA ESTERNA DEL PROCEDIMENTO DECISORIO NELLE SOCIETA' DI CAPITALI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1549.

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Résumé :
La tesi concerne il potere di rappresentanza degli amministratori e la rilevanza esterna del procedimento decisorio nelle società di capitali. Dall’interpretazione della direttiva 2009/101/CE risulta un sistema che stabilisce l’opponibilità dei limiti legali e l’inopponibilità dei limiti convenzionali. Dalle limitazioni soggettive consentite dalla direttiva si ricava “per sottrazione” che il diritto europeo prevede una regola suppletiva secondo la quale il potere di rappresentanza spetta a ciascun amministratore disgiuntamente. Nel diritto interno, nel silenzio delle fonti convenzionali, la mancanza di un’espressa regola suppletiva determina l’operatività della regola suppletiva europea. La fonte del potere di rappresentanza ha natura legale ma le fonti convenzionali possono stabilire delle limitazioni soggettive opponibili ai terzi ex artt. 2383, comma 4°, e 2448 c.c. Ammessa la rilevanza esterna dei limiti legali ai poteri degli amministratori, accogliendo la tesi secondo cui nelle società di capitali la dissociazione tra potere gestorio e potere rappresentativo costituisce un elemento del modulo organizzativo legale dell’amministrazione pluripersonale, si sostiene che il mancato rispetto del procedimento decisorio sia opponibile ai terzi che la società provi essere stati a conoscenza o aver colpevolmente ignorato il vizio affettante un presupposto legale del procedimento collegiale richiesto dalla legge (art. 2388, comma 5, c.c.).
This thesis concerns the power of representation of the directors and the external relevance of the decisional process in italian companies. The Directive 2009/101/EC provides a system in which the legal limits can be invoked and the internal limits cannot be invoked with respect to third parties. From the subjective limitations allowed by the Directive is obtained "by subtraction" that European law provides a default rule, according to which every director has the power of representation separately. In domestic law, in the silence of the statute, the lack of an explicit rule determines the operation of the European default rule. The source of the power of representation has a legal nature, however the statute can determine subjective limitations that can be invoked with respect to third parties. Admitting the external relevance of legal limits on the powers of the directors and accepting the argument that in case of a board of directors the legal model provides that the decision-making power is dissociated from the power of representation, it is argued that the breach of the decisional process can be invoked if the company proves that the third party knew the lack of a legal condition of the process required by law or ignored it culpably.
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MERCURI, Giuseppe. « Il principio di proporzionalità. Dall’esperienza giuridica europea alla rilevanza costituzionale nell’ambito del diritto tributario ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181519.

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Agnoli, Chiara <1977&gt. « Rilevanza prognostica di marker di angiogenesi in corso di malattie linfoproliferative nella specie canina ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/87/1/Chiara_pdf.pdf.

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Agnoli, Chiara <1977&gt. « Rilevanza prognostica di marker di angiogenesi in corso di malattie linfoproliferative nella specie canina ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/87/.

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SABATINO, Maria. « La gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica : un mercato da aprire alla concorrenza ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66394.

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Résumé :
Incertezze e contraddizioni cicliche contraddistinguono il nostro ordinamento nello sviluppo della disciplina sui servizi pubblici locali e, in particolare, di quelli a rilevanza economica. La grande attenzione al tema dei servizi pubblici locali è dipesa anche dall’incessante e non sempre coerente produzione normativa che nell’ultimo decennio ha contraddistinto il settore, tanto da dar luogo ad uno stato di riforma e di transizione permanente, nel quale, subito dopo l’adozione di un determinato intervento normativo, iniziava a maturare l’aspettativa di ulteriori interventi, rettificativi, integrativi, correttivi, quando non addirittura di contro- riforma o, comunque, di ridefinizione delle relative dinamiche temporali di entrata a regime, alimentando dunque il senso di incertezza in ordine alla chiarezza e stabilità del quadro giuridico di riferimento. La legge 142/1990 ha definito i servizi pubblici come quei servizi che hanno per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali; definizione ripresa nel Testo unico sulle autonomie locali, d.lgs. 267/2000. Il primo cambiamento, sul quale soffermarsi, riguarda la concezione stessa di servizio pubblico locale. Se, in passato l’aggettivo “pubblico” era riferito al soggetto che erogava il servizio ora l’elemento qualificante è l’oggetto, ossia il bisogno, della collettività residente su un determinato territorio, da soddisfare. Ciò conduce ad un ripensamento del ruolo dello Stato nella produzione dei servizi pubblici locali: se il focus è il bisogno, è necessario individuare il soggetto che ha le capacità di soddisfarlo al meglio, che può essere tanto pubblico che privato. Se la gestione monopolistica pubblica appartenente al passato ha prodotto inefficienze, e se la massima efficienza è raggiunta in regime di assoluta competizione, allora una possibile soluzione per garantire una risposta adeguata ai bisogni della collettività da soddisfare può essere rappresentata dall’introduzione di concorrenza. Ulteriore, elemento di instabilità è stato introdotto a seguito della consultazione referendaria svoltasi nel giugno 2011 che ha finito per travolgere l’intero assetto normativo applicabile alla generalità dei servizi pubblici locali fondato sull’articolo 23-bis del decreto legge 112/2008. Da qui, dunque, l’esigenza di definire una nuova disciplina, dettata dall’articolo 4, del decreto legge 138/2011, convertito con modifiche, dalla legge 148/2011 a sua volta modificato ed integrato, a più riprese tra la fine del 2011 ed il primo semestre del 2012. Anche questo regime, però, avrà vita breve perché proprio mentre sembrava in via di stabilizzazione è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza 20 luglio 2012, n. 199, che ha dunque riaperto – ove mai questo fosse stato chiuso – il cantiere per l’adozione di una ennesima nuova disciplina dei servizi pubblici locali. Obiettivo del presente contributo è dunque quello di ripercorrere l’evoluzione normativa in materia di servizi pubblici locali, partendo da una sistemazione concettuale del servizio pubblico e di servizio pubblico locale come species del primo; si è sviluppato il discorso prendendo in considerazione, cronologicamente, tutti i risultati a cui si è pervenuti negli anni, in considerazione del fatto che il settore dei servizi pubblici locali detiene un’importanza primaria nell’intero sistema economico di un paese, e di concentrare l’attenzione su alcuni dei profili di maggiore interesse che, nell’avvicendarsi e stratificarsi dei vari regimi normativi dell’ultimo decennio continuano a rappresentare delle questioni aperte e dei nodi cruciali della disciplina. Si procede poi alla ricerca e illustrazione delle modalità di introduzione di concorrenza più adeguate e opportune per i settori dei servizi pubblici locali. Il lavoro si propone di affrontare la tematica dei servizi pubblici locali, soprattutto tenendo conto dei recenti fermenti riformistici, delineando le tappe che, nel lungo processo di creazione del servizio pubblico locale, sono servite per arricchire la materia di prospettive sempre nuove e provenienti da più istanze, non da ultima quella comunitaria. Si cercherà, poi, di individuare, partendo dagli ultimi interventi normativi e seguendo le indicazioni della più recente giurisprudenza costituzionale, alcune coordinate su cui delineare, in chiave prospettica, l’avvio di un percorso di effettiva stabilizzazione normativa e di riforma di questi importanti comparti economici. Quindi, dopo un inquadramento sistematico della materia e della sua evoluzione si procede all’analisi degli effetti della pronuncia di incostituzionalità (sentenza n. 199/2012), evidenziando sotto quali profili si concretizza la perdita di concorrenzialità del sistema. In esito alla sentenza, 199/2012, gli Enti locali possono affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica o meglio di scelta del soggetto gestore e/o affidatario del servizio tramite tre modalità: 1. ricorso al mercato; 2. partenariato pubblico-privato istituzionalizzato (cosiddetto PPPI); 3. affidamento in house. La prima è il modello della così detta evidenza pubblica, ossia della scelta del soggetto affidatario previa gara, rispettosa del regime comunitario di libera concorrenza. La seconda è il fenomeno delle società miste (che a livello comunitario è conosciuto come quello del PPPI), il quale si realizza attraverso la cosiddetta gara a doppio oggetto (riguardante sia la qualità di socio che la gestione del servizio), in cui la società viene costituita per una specifica missione in base a una gara che ha ad oggetto la scelta del socio e l’affidamento della missione medesima. La terza è il cosiddetto in house che consente l’affidamento diretto, senza previa gara, a un soggetto solo formalmente, e non sostanzialmente, diverso dall’ente affidante. Il che è consentito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’U.E. in presenza di tre condizioni: a) totale partecipazione pubblica; b) controllo analogo sulla società affidataria a quello che l’ente o gli enti affidanti esercitano sui propri servizi; c) realizzazione, da parte della società affidataria, della parte più importante della propria attività con l’ente o gli enti che la controllano. Quindi ammissibilità dell’affidamento in house senza deroghe e senza eccezioni. Nonostante la pronuncia di incostituzionalità, si cercherà anche di individuare spiragli per riproporre anche nel prossimo futuro accorgimenti pro concorrenziali ammissibili, per contemperare il forzato passo indietro imposto dall’esito referendario. In ultimo, il lavoro propone una comparazione tra il sistema italiano e quello spagnolo, sulla gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Sicuramente è stata persa un’occasione. Nonostante il vento favorevole, il nostro ordinamento rimane in balia dell’incertezza, perché, condizionato dall’instabilità politica e dalle sue degenerazioni populistiche, ancora una volta, non sa dove andare.
Our code is marked by cyclical uncertainties and contradictions in developing the local public services regulation, especially that of the economically relevant ones. The great attention for the local public services issue has depended on the unending and not always coherent production of regulations which has marked the field so much over the last decade that it has given rise to such a permanent state of reformation and transition that, as soon as a normative amendment was adopted, you started to wait for further interventions drawn up to correct, adjust, integrate it, if not even aimed at a complete reversal of it or, at least, to a redefinition of its time lag to enter into force, therefore triggering a sense of uncertainty about the juridical framework’s clearness and stability. The 142/1990 law defined public services as those services which have as an object the production of goods and activities aimed at realizing social goals and promoting the economical and civil development of local communities; such a definition has been drawn on the Compendium Code for the local authorities, legislative decree 267/2000. The first alteration to linger over is the concept itself of the local public service. If in the past the adjective “public” referred to the subject supplying the service, now the qualifying element is the object, that is the needs of the collectivity residing in a determined territory to be fulfilled. This leads to a rethinking of the role of the State in the local public services production: if the focus is on the need, it is necessary to characterize the subject that has the capabilities to fulfill it properly, being it public or private. If the monopolistic management of the past has produced inefficiencies and if the best efficiency is achieved through absolute competition, then a possible solution to guarantee a proper answer to the needs of the collectivity to satisfy can be the introduction of competition. Another element of instability has was introduced after the referendum of June 2011 which ended up sweeping away the whole normative set up applicable to all public local services, based on the 23-bis article of the Legislative Decree 112/2008. Hence the need for defining a new discipline, dictated by the 4th article of the Legislative Decree 138/2011, converted by alterations from the 148/2011 law, which was amended in turn and integrated many times between the end of 2001 and the first term of 2012. This amendment is going to be short-lived though becaus uncanstitutianal by the Caurt an J uly 20"' 2012 just while being stabilized, which has therefare re-apened - if ever clased - the process far the adaptian af an umpteenth new discipline far the public lacal services.
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LANZETTI, DARIO. « ASPETTI SOCIOLOGICI DELLA PRATICA MONETARIA E CAPITALI CON RILEVANZA SOCIALE. IL CASO DEL CIRCUITO SARDEX.NET ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/69055.

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Résumé :
Questo lavoro si propone di analizzare il sistema di scambio su scala locale Sardex.net, che è stato fondato in Sardegna nel 2010, è rivolto alle piccole e medie imprese e utilizza una moneta complementare che si affianca alla valuta ufficiale. Si adotterà una prospettiva prevalentemente sociologica, ma che si avvarrà anche dei contributi che altre discipline, quali l’antropologia, la filosofia e l’economia, possono fornire ai fini di una più ampia comprensione del fenomeno oggetto di studio. Saranno individuati, nei resoconti delle esperienze e delle aspettative dei soggetti coinvolti, aspetti legati allo scambio che mostrino come la pratica monetaria possa essere attuata in modalità differenti da quelle a cui ci ha abituato il sistema del mercato globale, e quali effetti queste differenze possano implicare su diversi piani, da quello economico a quello della coesione sociale e della sostenibilità ambientale. Inoltre si farà luce sui diversi generi di capitale che, oltre a quello finanziario, possono entrare in gioco in un sistema che opera all’interno di un territorio specifico come la Sardegna e si fonda su principi orientati al sostegno dell’economia locale. Saranno infine approfondite le relazioni che intercorrono tra questi diversi generi di capitale e le transazioni che tra loro possono occorrere.
This work is focused on the analysis of a local circuit of exchange addressed to PMI named Sardex.net, established in Sardinia in 2010 and based on a complementary currency. The adopted perspective is mainly sociological, with some contributions belonging to the anthropological, philosophical and economical theories in order to enhance a wider comprehension of the phenomenon. The insight on the experiences and expectations of the people involved aims to bring out issues linked to the exchange that show how the monetary practice can be interpreted in a different way in comparison to the global market’s widespread vision and how this differences affect economy, social cohesion and environmental sustainability. Moreover, different species of capital with social relevance that can play a role in a system of exchange operating in a specific territory such as Sardinia and based on the principle of the support of local economy will be highlighted, together with the relationships and possible transactions occurring between those different species of capital.
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LANZETTI, DARIO. « ASPETTI SOCIOLOGICI DELLA PRATICA MONETARIA E CAPITALI CON RILEVANZA SOCIALE. IL CASO DEL CIRCUITO SARDEX.NET ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/69055.

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Résumé :
Questo lavoro si propone di analizzare il sistema di scambio su scala locale Sardex.net, che è stato fondato in Sardegna nel 2010, è rivolto alle piccole e medie imprese e utilizza una moneta complementare che si affianca alla valuta ufficiale. Si adotterà una prospettiva prevalentemente sociologica, ma che si avvarrà anche dei contributi che altre discipline, quali l’antropologia, la filosofia e l’economia, possono fornire ai fini di una più ampia comprensione del fenomeno oggetto di studio. Saranno individuati, nei resoconti delle esperienze e delle aspettative dei soggetti coinvolti, aspetti legati allo scambio che mostrino come la pratica monetaria possa essere attuata in modalità differenti da quelle a cui ci ha abituato il sistema del mercato globale, e quali effetti queste differenze possano implicare su diversi piani, da quello economico a quello della coesione sociale e della sostenibilità ambientale. Inoltre si farà luce sui diversi generi di capitale che, oltre a quello finanziario, possono entrare in gioco in un sistema che opera all’interno di un territorio specifico come la Sardegna e si fonda su principi orientati al sostegno dell’economia locale. Saranno infine approfondite le relazioni che intercorrono tra questi diversi generi di capitale e le transazioni che tra loro possono occorrere.
This work is focused on the analysis of a local circuit of exchange addressed to PMI named Sardex.net, established in Sardinia in 2010 and based on a complementary currency. The adopted perspective is mainly sociological, with some contributions belonging to the anthropological, philosophical and economical theories in order to enhance a wider comprehension of the phenomenon. The insight on the experiences and expectations of the people involved aims to bring out issues linked to the exchange that show how the monetary practice can be interpreted in a different way in comparison to the global market’s widespread vision and how this differences affect economy, social cohesion and environmental sustainability. Moreover, different species of capital with social relevance that can play a role in a system of exchange operating in a specific territory such as Sardinia and based on the principle of the support of local economy will be highlighted, together with the relationships and possible transactions occurring between those different species of capital.
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Kiwan, Alisar <1985&gt. « Sviluppo di indicatori biologici in organismi acquatici di interesse commerciale esposti a farmaci di rilevanza ambientale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7472/1/Kiwan_Alisar_tesi.pdf.

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Résumé :
La continua immissione in ambiente dei farmaci ad uso umano, e la loro incompleta rimozione nei depuratori rende questi composti pseudo-persistenti e potenzialmente pericolosi per gli organismi acquatici. La ricerca ha inteso valutare gli effetti sub-letali di farmaci di rilevanza ambientale su due organismi d’interesse commerciale: il mitilo mediterraneo e l’anguilla europea, tramite lo sviluppo e l’applicazione di indicatori biologici, in laboratorio e in campo. Gli studi sull’anguilla hanno permesso di identificare nella glicogenolisi, valutata in termini di glucosio rilasciato dagli epatociti, il parametro ideale per valutare alterazioni sul metabolismo glucidico. Con l’utilizzo di un metodo in vitro dinamico e sensibile, la perifusione di epatociti isolati in colonna, sono stati valutati gli effetti dei β-bloccanti propranololo ed atenololo sul metabolismo glucidico. I risultati hanno mostrato la maggior potenza del propranololo nell’alterare la glicogenolisi e la maggior sensibilità dei pesci quando esposti al farmaco. Questa metodologia potrebbe permettere di rilevare la presenza di composti adrenergici, noti e non, nelle matrici ambientali. La consolidata batteria di biomarker applicata sui mitili in condizioni controllate, ha permesso di valutare gli effetti specifici della caffeina dopo esposizione di 7 giorni a concentrazioni ambientali. I risultati hanno evidenziato una moderata induzione della sindrome da stress, confermando la bassa pericolosità della caffeina per gli organismi acquatici, rispetto ad altri farmaci. L’applicazione degli stessi biomarker in un sistema naturale soggetto ad effetti antropici (la laguna Piallassa Piombone), ha permesso di valutare la qualità biologica della laguna, ma non ha potuto imputare gli effetti osservati ai residui farmaceutici, risultati minoritari rispetto ad altri inquinanti. In conseguenza di effetti osservati a basse dosi, concludiamo che è necessario aumentare le conoscenze sugli effetti che questi contaminanti hanno sulle specie non target, e di sviluppare nuove e sensibili metodologie applicabili nella valutazione di rischio ambientale derivante da farmaci.
The continuous release and incomplete removal of human pharmaceuticals in the environment poses a risk for aquatic wildlife. The research aimed at evaluating sub-lethal effects of pharmaceuticals of environmental concern on two commercial aquatic species: the Mediterranean mussel and the European eel. The effects were assessed through the development and application of biological indicators in experiments under controlled conditions and in the field. Studies on eel allowed to identify that glycogenolysis, assessed in term of glucose released from the hepatocytes, is the best parameter to evaluate the alterations on hepatic glucose metabolism. The development of a sensitive in vitro dynamic method (perifusion of isolated hepatocytes on columns), permitted to assess the effects of two β-blockers (propranolol and atenolol) on fish glucose metabolism. The results showed that propranolol is more potent than atenolol in modifying the glycogenolysis. Moreover, fish resulted more sensitive when exposed to therapeutic concentrations of the pharmaceutical. The use of this technique could allow the search for unknown adrenergic compounds in environmental matrices. The well-established set of biomarkers used in controlled conditions, allowed the evaluation of the specific effects of caffeine on mussels health status, after 7-days exposure to environmentally relevant concentrations. Results showed a moderate induction of the stress syndrome, confirming the low risk posed by caffeine for aquatic species, in comparison with other pharmaceuticals. The application of the same set of biomarkers in a natural impacted ecosystem (the Piallassa Piombone lagoon), allowed to assess the biological quality of the lagoon, but could not attribute the observed effects to pharmaceuticals amongst other pollutants. Considering the effects observed at low pharmaceutical doses, we highlight the need for a wider knowledge regarding the effects that these contaminants on non-target species, and for implementing new and sensitive methodologies to be used in the environmental risk assessment posed by pharmaceuticals.
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Kiwan, Alisar <1985&gt. « Sviluppo di indicatori biologici in organismi acquatici di interesse commerciale esposti a farmaci di rilevanza ambientale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7472/.

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Résumé :
La continua immissione in ambiente dei farmaci ad uso umano, e la loro incompleta rimozione nei depuratori rende questi composti pseudo-persistenti e potenzialmente pericolosi per gli organismi acquatici. La ricerca ha inteso valutare gli effetti sub-letali di farmaci di rilevanza ambientale su due organismi d’interesse commerciale: il mitilo mediterraneo e l’anguilla europea, tramite lo sviluppo e l’applicazione di indicatori biologici, in laboratorio e in campo. Gli studi sull’anguilla hanno permesso di identificare nella glicogenolisi, valutata in termini di glucosio rilasciato dagli epatociti, il parametro ideale per valutare alterazioni sul metabolismo glucidico. Con l’utilizzo di un metodo in vitro dinamico e sensibile, la perifusione di epatociti isolati in colonna, sono stati valutati gli effetti dei β-bloccanti propranololo ed atenololo sul metabolismo glucidico. I risultati hanno mostrato la maggior potenza del propranololo nell’alterare la glicogenolisi e la maggior sensibilità dei pesci quando esposti al farmaco. Questa metodologia potrebbe permettere di rilevare la presenza di composti adrenergici, noti e non, nelle matrici ambientali. La consolidata batteria di biomarker applicata sui mitili in condizioni controllate, ha permesso di valutare gli effetti specifici della caffeina dopo esposizione di 7 giorni a concentrazioni ambientali. I risultati hanno evidenziato una moderata induzione della sindrome da stress, confermando la bassa pericolosità della caffeina per gli organismi acquatici, rispetto ad altri farmaci. L’applicazione degli stessi biomarker in un sistema naturale soggetto ad effetti antropici (la laguna Piallassa Piombone), ha permesso di valutare la qualità biologica della laguna, ma non ha potuto imputare gli effetti osservati ai residui farmaceutici, risultati minoritari rispetto ad altri inquinanti. In conseguenza di effetti osservati a basse dosi, concludiamo che è necessario aumentare le conoscenze sugli effetti che questi contaminanti hanno sulle specie non target, e di sviluppare nuove e sensibili metodologie applicabili nella valutazione di rischio ambientale derivante da farmaci.
The continuous release and incomplete removal of human pharmaceuticals in the environment poses a risk for aquatic wildlife. The research aimed at evaluating sub-lethal effects of pharmaceuticals of environmental concern on two commercial aquatic species: the Mediterranean mussel and the European eel. The effects were assessed through the development and application of biological indicators in experiments under controlled conditions and in the field. Studies on eel allowed to identify that glycogenolysis, assessed in term of glucose released from the hepatocytes, is the best parameter to evaluate the alterations on hepatic glucose metabolism. The development of a sensitive in vitro dynamic method (perifusion of isolated hepatocytes on columns), permitted to assess the effects of two β-blockers (propranolol and atenolol) on fish glucose metabolism. The results showed that propranolol is more potent than atenolol in modifying the glycogenolysis. Moreover, fish resulted more sensitive when exposed to therapeutic concentrations of the pharmaceutical. The use of this technique could allow the search for unknown adrenergic compounds in environmental matrices. The well-established set of biomarkers used in controlled conditions, allowed the evaluation of the specific effects of caffeine on mussels health status, after 7-days exposure to environmentally relevant concentrations. Results showed a moderate induction of the stress syndrome, confirming the low risk posed by caffeine for aquatic species, in comparison with other pharmaceuticals. The application of the same set of biomarkers in a natural impacted ecosystem (the Piallassa Piombone lagoon), allowed to assess the biological quality of the lagoon, but could not attribute the observed effects to pharmaceuticals amongst other pollutants. Considering the effects observed at low pharmaceutical doses, we highlight the need for a wider knowledge regarding the effects that these contaminants on non-target species, and for implementing new and sensitive methodologies to be used in the environmental risk assessment posed by pharmaceuticals.
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CABRA, GIULIA. « INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/84468.

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Résumé :
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl.
Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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CABRA, GIULIA. « INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/84468.

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Résumé :
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl.
Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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Termine, Anna. « La rilevanza penale delle cd. condotte neutrali degli operatori economici nell’ordinamento domestico e nell’ambito della giustizia penale internazionale ». Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2023. https://hdl.handle.net/11379/568737.

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Résumé :
La presente trattazione si propone di analizzare la responsabilità degli attori economici in posizione apicale nelle società per il loro coinvolgimento nella commissione di crimini internazionali, mediante condotte “neutrali”, all’interno dell’ordinamento domestico. A tal fine, verrà, dapprima, valutata la loro responsabilità nel contesto della giustizia penale internazionale e, più in particolare, dello Statuto della Corte penale internazionale. Nel fare ciò, si andranno a studiare i procedimenti intervenuti subito dopo la Seconda Guerra mondiale, in cui per la prima volta dei vertici di società sono stati processati per la perpetrazione di gravi violazioni dei diritti umani, e i più importanti procedimenti domestici, penali o civili, intervenuti in anni più recenti in alcuni Stati rispetto alle condotte degli operatori economici. A questo punto, verranno analizzate le principali modalità di attribuzione della responsabilità predisposte dallo Statuto di Roma al fine di vagliare quale, tra queste, sia quella più idonea a fronteggiare la responsabilità degli apicali per le loro condotte “neutrali”. Successivamente, la medesima responsabilità sarà inquadrata nell’ordinamento domestico. Dopo aver vagliato se nello stesso vi siano stati o siano in corso procedimenti diretti ad accertare la complicità degli attori economici in crimini internazionali, verrà approfondito il tema delle condotte “neutrali”. A questo scopo, si studierà la prassi giurisprudenziale che nel corso degli anni si è occupata delle più diffuse manifestazioni relative alle condotte “professionali” o “quotidiane”, sia in termini di favoreggiamento, sia sotto il profilo della partecipazione concorsuale, e le impostazioni ermeneutiche avanzate dalla dottrina domestica, valutando le possibili problematicità delle stesse e indagando quale tra queste sia quella più appropriata nel contesto di cui ci occupiamo. Infine, si analizzerà se e in che modo le categorie così elaborate nell’ambito dell’ordinamento interno siano adeguate ad inquadrare la responsabilità degli apicali di un contesto societario per il loro coinvolgimento nei crimini internazionali.
This work aims at analyzing the individual responsibility of businessmen as a result of their involvement in international crimes, through the so called neutral acts, under domestic criminal law. For this purpose, at first, their liability will be evaluated in the framework of international criminal justice and, in particular, in the context of the Statute of the International Criminal Court. In doing so, the proceedings occurred after the Second World War will be studied, where a number of businessmen were prosecuted for various forms of involvement in gross human rights violations, together with the most important judgments before domestic civil and criminal courts, concerning the conducts of economic actors and occurred during the most recent years in some countries. Then, the main modes of liability under the Rome Statute will be analyzed in order to investigate the most suitable one to address businessmen responsibility for their “neutral acts”. Later, this responsibility will be considered within the national legal system. After having examined whether proceedings involving the complicity of economic actors in international crimes occurred or are taking place in the domestic jurisdiction, the topic of “neutral acts” will be investigated. For this purpose, it will be studied the case-law, that during the years has dealt with the different forms of “professional” or “daily” conducts, both in terms of aiding and abetting and complicity, and the opinions put forth by domestic law scholars, evaluating their problems and the most appropriate tool in the context with which we are dealing. In the end, it will be analyzed whether and how the legal categories elaborated in the domestic legal system are suitable to address the responsibility of businessmen for their involvement in international crimes.
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Castellin, Roberto <1993&gt. « Il rischio di liquidità nell'attività di impresa bancaria : rilevanza e criticità nella gestione della liquidità operativa e strutturale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20052.

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Résumé :
La centralità della gestione della liquidità ed del tasso di interesse applicato al costo di tale asset nell’attività di impresa bancaria oggigiorno ritorna con determinazione sul tavolo di lavoro delle Banche Centrali. Il presente elaborato, pertanto, si articola in tre capitoli ognuno avente come focus la descrizione della liquidità, cercando di catturare come le scelte strategiche in merito alla gestione del rischio di tasso di interesse possano modificare il profilo di rischio della medesima. In particolar modo il primo capitolo, oltre a presentare le nozioni base per tali tipologie di rischio, si concentrerà sull’esposizione del processo di risk management richiesto dall’Autorità di Vigilanza ai fini di fornire un dettagliato quadro normativo. Il secondo capitolo evidenzierà la centralità della liquidità operativa e strutturale dell’impresa bancaria per concludere con le peculiarità strettamente gestionali riguardanti tale rischio. Infine, il terzo e ultimo capitolo vorrà esporre nello specifico tre casi empirici. Il primo si focalizzerà sullo studio econometrico della variabile osservabile Raccolta diretta americana. Il secondo caso riguarda la trattazione di come tecniche finanziarie alternative possano compromettere la validità dei modelli di analisi del liquidity risk. Il terzo caso studio invece vuole porre l’attenzione sulla costruzione di un modello Value at Risk ai fini di monitoraggio della potenziale perdita di valore del portafoglio FVOCI.
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Fantuzzi, Federica Romana. « La famiglia nel diritto penale : un concetto unitario ? » Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2648.

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Résumé :
2006/2007
L’attuale e molto sentito problema delle sempre crescenti violenze in ambito familiare, con il conseguente aumento delle pronunce giurisprudenziali sul tema, nonché la crisi dell’istituto familiare in sé, ha comportato, negli ultimi anni, che particolare attenzione sia stata dedicata ai reati contro la famiglia. L’importanza dell’istituto familiare e della sua funzione all’interno della società ne aveva suggerito, sin da principio, la tutela anche in sede penale, sicché è stato inserito, nel Codice Rocco, il Titolo XI, che si prefigge lo scopo di tutelare la famiglia da tutte le forme di aggressione che possano provenire, sia dall’esterno, sia, in quelle ipotesi caratterizzate da un maggior disvalore, dagli stessi membri del medesimo aggregato familiare, riservando una particolare attenzione alla tutela dei minori. Ad ogni buon conto, non ci si può esimere dall’osservare che la rilevanza del legame parentale travalica gli angusti confini del Titolo del Codice penale dedicato ai delitti contro la famiglia, rinvenendosi sparse, in più parti, numerose altre fattispecie delittuose all’interno delle quali è possibile ravvisare conseguenze discendenti dall’esistenza di un legame parentale intercorrente tra il soggetto attivo del reato e quello passivo, vuoi ai fini della stessa sussistenza del fatto tipico, vuoi per la determinazione della pena, potendo persino, in casi dettagliatamente individuati e circoscritti, la sussistenza di un legame familiare comportare la non punibilità di alcune ipotesi criminose. Scopo precipuo dell’opera si ravvisa, da un canto, nella ricerca e nella individuazione di una definizione di famiglia penalmente rilevante, la quale non può essere mutuata, sic et simpliciter, dal diritto civile, all’interno del quale non è possibile rinvenire, a ben vedere, un concetto II unitario e, da altro canto, nella identificazione dei rapporti familiari che assumono rilievo nel sistema delineato dal Codice Rocco. Come si avrà modo di osservare, pur tuttavia, non pare possibile, così come del resto accade nel diritto civile, trovare un concetto unitario di famiglia, atteso che il Codice penale, ci sia concesso, non senza discriminazioni che siano giustificate da un adeguata differenza di situazioni concrete, attribuisce rilevanza, a volte, a determinati tipi di rapporti e, altre volte, a diverse relazioni familiari. Attraverso l’analisi delle singole fattispecie, che in una certa qual misura richiamano l’esistenza di un vincolo parentale, si tenterà di trovare un denominatore comune, il quale funga, per il giurista, da guida nella interpretazione e nelle esegesi delle disposizioni codicistiche. Le difficoltà riscontrate, non solo in campo penale, ma in tutte le branche del diritto, nella identificazione di un concetto unico e durevole di famiglia discendono, sine dubio, dalla variegata realtà sociale, ove il consorzio familiare può assumere sfumature sempre diverse, nonché dal mutato assetto politico sociale del Paese, che, parallelamente al continuo evolversi della società, comporta una costante trasformazione di quello che si intende per nucleo familiare, un tempo identificato con la famiglia tradizionale, quand’anche allargata ai figli naturali equiparati ai figli legittimi, e oggi esteso finanche alla famiglia di fatto e alla stessa sola convivenza. L’innegabile esistenza di tale ultima realtà non permette di trascurare la sua rilevanza nelle singole fattispecie penali, onde verificare in quali casi e con quali limiti questa possa essere equiparata alla famiglia legittima. Nella parte finale dell’elaborato ci si è, da ultimo, soffermati sull’allarmante e sempre più diffuso fenomeno della violenza in famiglia e sulla necessità sempre più pressante dell’introduzione, da un lato, di norme appositamente atte a disciplinare tali soprusi e, d’altro, di un III adeguato, effettivo ed efficace sistema di prevenzione e di repressione, in grado di offrire una reale protezione ai soggetti più deboli, quali donne e minori, che elimini o, quanto meno, riduca il pericolo di sopraffazione nei loro confronti.
XX Ciclo
1979
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RUGGIERO, VALERIA. « Regolazione dell'espressione di CDKL5 e sua rilevanza nel CDKL5 Deficiency Disorder : nuove evidenze dell'efficienza traduzionale guidata dal 5'UTR ». Doctoral thesis, Università Vita-Salute San Raffaele, 2022. https://hdl.handle.net/20.500.11768/133871.

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Résumé :
CDKL5 è una chinasi con funzioni importanti, che agisce come regolatore trascrizionale nel nucleo, modula il ciclo cellulare e l'apoptosi, e percepisce il danno al DNA. Questa chinasi, molto espressa nei neuroni, è coinvolta nel corretto sviluppo del network neuronale e ha un ruolo fondamentale nello sviluppo delle sinapsi. Dunque, non è sorprendente che una diminuzione nei suoi livelli porti ad una grave condizione del neurosviluppo conosciuta come CDKL5 Deficiency Disorder (CDD), una rara encefalopatia. Molte mutazioni causative della patologia sono riportate essere nella regione codificante di CDKL5, ma l'identificazione di una nuova SNP nel 5'UTR di CDKL5, descritta da Evans et al. nel 2005, ci ha portati a considerare che questo 5'UTR potrebbe giocare un ruolo nel mantenere i livelli fisiologici della proteina modulando l'efficienza traduzionale del trascritto. Altre proteine con funzioni analoghe nei neuroni sono regolate attraverso il controllo traduzionale mediato dal loro 5'UTR. Dunque, abbiamo trovato che il 5'UTR di CDKL5 rispecchia le caratteristiche tipiche dei 5'UTR funzionali altamente strutturati e mostra una conservazione interessante durante l'evoluzione della sua sequenza. In più, abbiamo osservato che silenziando l'espressione del fattore dell'inizio della traduzione eucariotico eIF4B (fattore coinvolto nel rilassamento dei 5'UTR strutturati), si osserva una forte diminuzione di CDKL5. Abbiamo analizzato il 5'UTR di CDKL5 attraverso analisi bioinformatiche per poi analizzare sperimentalmente la sua funzionalità attraverso il Dual Luciferases Reporter Assay, evidenziando il ruolo di questa sequenza nella modulazione traduzionale della proteina attraverso meccanismi cap-dipendenti ed IRES-mediati. Per di più, abbiamo ottenuto una prima evidenza sperimentale di un possibile ruolo patogenico della SNP trovata da Evans. Infine, abbiamo quantificato il TSS usage dei diversi trascritti di CDKL5 utilizzando librarie CAGE di tessuti umani. Il nostro lavoro è il primo studio incentrato sul 5'UTR di CDKL5, e non dimostra solamente l'importanza del 5'UTR nella modulazione della proteina prodotta, ma anche introduce anche la possibilità di poter sviluppare nuove strategie terapeutiche per trattare la CDD.
CDKL5 is a protein kinase with important functions, acting as transcriptional regulator in the nucleus, modulating the cell cycle and apoptosis, and sensing DNA damages. This kinase, enriched in neurons, is involved in the correct development of the neuronal networks, and has a fundamental role in shaping synapses. Therefore, it does not come as a surprise that a decrease in its expression leads to a severe neurodevelopmental condition known as CDKL5 Deficiency Disorder (CDD), a rare X-linked epileptic encephalopathy. Most of the causative mutations of the disorder were reported in the CDKL5 coding region, but the identification of a novel SNP within the CDKL5 transcript leader, described by Evans et al. in 2005, led us to consider that its 5’UTR could also play a role in maintaining the physiological protein level by modulating the translational efficiency of the transcript. Other proteins with analogous functions in neurons are regulated by a translational control through their 5’UTRs. Indeed, we found that the CDKL5 5’UTR respects the typical features of a functional, highly-structured 5’UTRs and shows an impressive conservation throughout evolution. In addition, we observed that the silencing of eIF4B, a translational eukaryotic initiation factor involved in the unwinding of structured 5’UTR, correlated with a strong decrease of CDKL5. We analyzed the CDKL5 5’UTR by bioinformatic tools and verified the functionality of the various 5’UTR variants through a Dual Luciferases Reporter Assay, supporting a role of CDKL5 5’UTR in the translational modulation of the protein expression through cap-dependent and IRES-mediated mechanisms. Moreover, we obtained the first experimental hint pointing to a possible pathogenic role of the SNP found by Evans. Finally, we quantified the TSS usage of different CDKL5 transcript variants based on CAGE libraries, to better understand the meaning of the numerous alternative first exons of CDKL5 and their usage in the human tissues. Our work is the first comprehensive study about the 5’UTR of CDKL5, and not only demonstrates the importance of 5’UTR in the modulation of CDKL5, but also potentially open new options for therapeutic strategies to treat CDD.
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PICCINNI, MARIA. « Tempo di Dio e tempo degli uomini : la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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PICCINNI, MARIA. « Tempo di Dio e tempo degli uomini : la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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PERLINI, Cinzia. « Studio con risonanza magnetica del giro temporale superiore e delle sue sottoaree nella schizofrenia : rilevanza per le dimensioni neurolinguistiche ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2009. http://hdl.handle.net/11562/337352.

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Résumé :
Background: I disturbi del linguaggio, e in particolare l’impoverimento e la disorganizzazione, costituiscono un aspetto centrale della schizofrenia. Tali deficit sono stati descritti sia in termini di disturbi formali del pensiero (disordine nella forma ma non nel contenuto del pensiero), sia come alterazioni simili a quelle presenti nei disturbi di tipo afasico (es. creazione di neologismi). Inoltre, sono stati evidenziati deficit a livello fonologico, difficoltà nel recupero lessicale e una riduzione della complessità sintattica, così come disturbi inerenti la pragmatica (comprensione delle espressioni figurate, prosodia linguistica e affettiva, theory of mind). Negli ultimi decenni, le ricerche condotte mediante tecniche di neuroimaging hanno indicato il giro temporale superiore (GTS) e le sue sottoaree, il giro di Heschl (HG) e il planum temporale (PT), come componenti essenziali del network fronto-temporale coinvolto nella produzione e comprensione del linguaggio. Inoltre, tali studi hanno evidenziato la presenza di anomalie strutturali in HG e GTS, così come un’inversione della normale asimmetria del PT nei pazienti con schizofrenia rispetto ai controlli sani. Tali anomalie potrebbero costituire il substrato neurale dei disturbi del linguaggio descritti nella schizofrenia. Obiettivo dello studio: Valutare l’esistenza di differenze strutturali (volumetriche) di GTS, HG e PT, dell’indice di lateralizzazione del PT e relativamente ad alcuni indici linguistici/pragmatici in un gruppo di pazienti affetti da schizofrenia (DSM-IV) e in gruppo di controlli sani. Inoltre l’obiettivo è di indagare la correlazione tra i volumi delle aree anatomiche di interesse e gli indici linguistici/pragmatici. Metodi: Cinquantotto pazienti con diagnosi di schizofrenia (età media±ds: 40.60±11.58; lunghezza di malattia: 13.92±10.79; 40 maschi, 18 femmine; destrimani; caucasici) e 59 controlli sani (età media±ds: 40.69±11.10; 32 maschi, 27 femmine; destrimani; caucasici) hanno eseguito una risonanza magnetica strutturale (sMRI) effettuata con uno scanner da 1.5 Tesla. Il giro temporale superiore, il giro di Heschl e il planum temporale sono stati tracciati manualmente e il rispettivo volume è stato calcolato mediante il software Brains2. Un task narrativo (descrizione di vignette) e una conversazione semi-strutturata sono stati utilizzati per la valutazione della produzione linguistica, mentre test di comprensione della sintassi e delle espressioni figurate sono stati utilizzati per gli aspetti relativi alla comprensione dell’eloquio. Infine, è stata utilizzata una correlazione parziale per studiare la relazione tra i volumi ottenuti e gli indici linguistici risultati significativamente diversi nei due gruppi. Risultati: Per quanto riguarda il volume di GTS, HG e PT, non sono emerse differenze tra il gruppo dei pazienti e il gruppo dei controlli. Tuttavia, quando i gruppi sono stati stratificati in base al sesso, è emersa una riduzione del volume del PT sinistro e una riduzione della sua asimmetria nelle pazienti di sesso femminile rispetto ai controlli dello stesso sesso (volume PT: F=4.54, p= 0.04; indice di asimmetria del PT: F=4.69, p=0.04; ANOVA, età e volume totale intracranico come covariate). Per quanto riguarda l’assessment linguistico, i pazienti con schizofrenia hanno mostrato un deterioramento diffuso degli aspetti sia propriamente linguistici che pragmatici, in particolare riguardo la fluenza dell’eloquio (numero di parole al minuto), la complessità e diversità sintattica, la diversità lessicale, la comprensione delle regole della sintassi e delle espressioni figurate (idiomi e metafore) (p<0.01, MANOVA con età, sesso e livello di istruzione come covariate). Inoltre, dimensioni linguistiche distinte sono risultate correlate differentemente con i volumi di GTS-HG-PT nel gruppo dei pazienti e in quello dei controlli sani, in particolare riguardo la fluenza dell’eloquio, gli indici relativi alla sintassi e la comprensione di espressioni idiomatiche e metaforiche. Conclusioni: Il presente studio ha evidenziato alterazioni strutturali del PT nelle pazienti affette da schizofrenia rispetto ai controlli dello stesso sesso. E’ inoltre emersa la presenza di numerosi deficit linguistici nei soggetti con schizofrenia, quando confrontati con il gruppo di controllo. Inoltre, gli indici linguistici sono risultati correlare in maniera differenziata tra i due gruppi con i volumi delle regioni anatomiche investigate. Tali risultati suggeriscono l’importanza di condurre studi distinti per maschi e femmine (così come per destrimani e sinistrorsi) e inseriscono questo progetto di ricerca nel dibattito sulle differenze di genere nella schizofrenia. Studi futuri e con campioni più numerosi potranno chiarire se le differenze riscontrate tra i due sessi dal punto di vista anatomico possono risultare in una diversa competenza linguistica.
Background: Language disturbances, such as impoverishment, disorganization and dysregulation, are prominent features of schizophrenia. These deficits have been described in patients both in term of thought disorders and schizophasia (dysphasia-like impairments such as neologism, clanging, unintelligible utterance). Moreover, phonetics, access to the lexicon and sometimes syntax are clearly impaired, along with pragmatic deficits (impaired affective/linguistic prosody, theory of mind, non literal expressions comprehension). In the last decades, researches carried out with neuroimaging techniques have suggested the superior temporal gyrus (STG) and its sub-areas, Heschl’s gyrus (HG) and planum temporale (PT), as essential components of the fronto-temporal network involved in speech perception and production. Also, they have highlighted structural abnormalities in HG and STG (especially the left side) and an inversion of PT asymmetry in patients with schizophrenia compared to healthy controls. Such anatomical findings could be linked to language disturbances described in schizophrenia. Aim of the study: To compare STG, HG and PT volumes, PT lateralization index and linguistic/pragmatic dimensions in a sample of patients with a DSM-IV diagnosis of schizophrenia and healthy controls; to investigate correlations between volumes and linguistic/pragmatic indices. Methods: Fifty-eight patients with schizophrenia (mean age±sd: 40.60±11.58; duration of illness: 13.92±10.79; 40 males, 18 females; all right-handed; all Caucasian) and 59 healthy controls (mean age±sd: 40.69±11.10; 32 males, 27 females; all right-handed; all Caucasian) underwent 1.5 T structural magnetic resonance imaging (sMRI). Superior temporal gyrus, HG and PT were manually traced and volumes were calculated using the BRAINS2 software. Narrative, conversational and syntactic comprehension tasks were used to evaluate linguistic skills, while a pragmatic comprehension test was used to assess the ability to understand non literal aspects of language (metaphors and idioms). A partial correlation was used to investigate the link between volumes and linguistic/pragmatic indices. Results: As regards STG, HG and PT volumes, any differences was found between patients and healthy controls. When groups were stratified by sex, a left PT volume loss and a reduced right to left asymmetry was found only in the female patients compared to females controls (PT volume: F=4.54, p= 0.04; PT asymmetry index: F=4.69, p=0.04; ANOVA, age and intracranial volume as covariates). As regards language, patients with schizophrenia showed a widespread impairment of linguistic and pragmatic indices, especially regarding speech fluency, syntactic complexity and diversity, lexical diversity, syntactic rules understanding and non-literal expression comprehension (p<0.01, MANOVA with age, sex and educational level as covariates). Furthermore, distinct language dimensions differently correlated with STG-HG-PT volumes in patients with schizophrenia and controls, particularly with regard to speech fluency, syntactic measures and metaphor/idiom comprehension (p<0.01, partial correlation with age and duration of illness as covariates). Conclusion: This study has highlighted structural anomalies in the PT in females patients with schizophrenia compared to healthy females. Also, several linguistic and pragmatic deficits have been found in patients with schizophrenia compared to controls. Furthermore, distinct correlations between volumes and linguistic indices in patients with schizophrenia and healthy controls suggest a complex neuroanatomical substrate for language dimensions in healthy humans and in schizophrenia patients. In addition, such results suggest the importance to plan studies separately for males and females (and for left-handers/right-handers) in order to reduce the role of confounding variables. Further studies with larger samples should clarify whether these anatomical sex differences in language networks could result in different linguistic abilities.
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De, Biasio Giorgio. « Il censo e il voto : il censo nella legislazione e prassi ticinese del secolo XIX : funzione politica e rilevanza pratica / ». Bellinzona : Istituto Editoriale Ticinese, 1992. http://www.ub.unibe.ch/content/bibliotheken_sammlungen/sondersammlungen/dissen_bestellformular/index_ger.html.

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