Articles de revues sur le sujet « Riforma del Terzo settore »

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Lorenzetti, Anna. « Amministrazione penitenziaria, Volontariato, Terzo Settore ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 105–27. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19680.

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Résumé :
Lo scritto analizza il ruolo del terzo settore e del volontariato nel contesto dell’amministrazione penitenziaria. A partire dalle origini, passando dal dibattito in assemblea costituente, si ripercorre l’evoluzione normativa che ha riconosciuto un sempre maggiore spazio all’intervento del volontariato che il terzo settore può inverare. Trattandosi di un momento di grande fermento normativo, alla luce di alcune recenti riforme, tra cui la c.d. Riforma Cartabia, lo scritto precisa rischi e potenzialità del terzo settore in un contesto peculiare quale quello volto ad accogliere – in termini simbolici e pratici – chi sia privato della libertà personale, collocandoli nel quadro costituzionale. Sono in particolare i principi di solidarietà, di pari dignità, il principio personalista e il finalismo rieducativo a deporre per un sempre maggiore spazio del terzo settore nel contesto penitenziario, ferma restando la necessità di marcare una distanza rispetto a ruoli e funzioni dell’amministrazione pubblica, anche al fine di evitare che risultino non visibili le vistose inefficienze nei servizi trattamentali.
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2

Santuari, Alceste. « Le associazioni turistiche nella riforma del terzo settore ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 34 (novembre 2021) : 58–82. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034003.

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Résumé :
Una vasta gamma di attività e di interventi nel settore turistico sono storicamente sviluppati e realizzati dalle associazioni non profit. Esse sono soggetti giuridici di diritto privato ai quali, soprattutto a seguito dell'approvazione della riforma del terzo settore del 2016/2017, sono assegnati funzioni e compiti di pubblica utilità. L'art. 5 del codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017) contempla le attività turistiche tra quelle di attività di interesse generale che gli enti del terzo settore (ETS) possono svolgere. L'articolo analizza le finalità e le attività delle associazioni che operano nel settore turistico, nonché gli istituti giuridici di natura cooperativa che possono intercorrere tra le associazioni e gli enti pubblici per la definizione di progetti e percorsi condivisi di sviluppo del territorio e di promozione turistica.
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Petteruti, Carmine. « Il ruolo del Terzo Settore nella tutela dell'ambiente e nella transizione energetica. Esperienze europee a confronto ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 128–47. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19681.

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Résumé :
La riforma del Titolo V della Costituzione e l’introduzione del principio di sussidiarietà hanno consolidato il ruolo del Terzo settore nell’ordinamento italiano. Il Terzo settore, collocandosi sul piano della sussidiarietà orizzontale, assume una rilevanza politica nella società civile come occasione di partecipazione. Anche nel recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al Terzo settore viene attribuito un ruolo di rilievo. A questo proposito è interessante verificare quali sono gli sbocchi più recenti del Terzo settore specialmente per la tutela dell’ambiente e dell’energia. A questo proposito, la partecipazione del Terzo settore alla costituzione delle comunità energetiche merita un approfondimento non solo nell’ordinamento italiano ma anche in altri ordinamenti europei.
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Santuari, Alceste. « Imprese sociali e attività turistiche nella riforma del terzo settore ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 24 (mars 2019) : 371–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-024001.

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Guidi, Riccardo. « "Effetti corrosivi" ? Problematizzare l'impatto del New Public Management e della governance sui social workers del settore pubblico ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (décembre 2012) : 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003003.

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Résumé :
L'articolo sviluppa considerazioni di carattere metodologico e sostanziale sull'impatto che le riforme ispirate al New Public Management e alla governance hanno avuto sul lavoro sociale. Nella prima parte dell'articolo sono sinteticamente esposti i caratteri fondamentali dei due paradigmi di riforma. La seconda parte si focalizza sull'approccio di studio all'innovazione nel campo della Pubblica Amministrazione. La terza parte espone alcune evidenze empiriche della letteratura internazionale sui cambiamenti del lavoro sociale. Sull'Italia viene proposta una rilettura dei dati di due ricerche nazionali svolte a cavallo del ciclo di riforme del welfare degli anni 2000. L'articolo giunge alla conclusione che lo studio dell'impatto delle riforme sul lavoro sociale richiede di considerare una pluralitŕ di "variabili di traduzione" delle riforme (pathdependent e actor-dependent). Siul piano teorico ciň sollecita a verificare la possibilitŕ di un incontro tra il neo-istituzionalismo sociologico e l'Actor-Network Theory.
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Colella, Luigi. « Dal Terzo Settore all'“économie sociale et solidaire” in Francia.Il “turismo sociale e solidale” : un modello di sviluppo equo e sostenibile ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 148–67. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19682.

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Résumé :
Il "Terzo Settore" ha assunto un ruolo centrale nelle più importanti economie degli stati democratici. In una prospettiva comparata, il contributo analizza i principi e la normativa sul terzo settore in Francia e ripercorre le fasi del processo evolutivo. Illustra il passaggio dal terzo settore all'economia sociale e solidale in Francia attraverso l'esame dei principi della "legge ESS" del 2014. In particolare, si sofferma sul rapporto tra Terzo settore e "Turismo sociale e solidale" nel sistema francese dove il turismo sociale e solidale è sempre più considerato un modello di tutela integrale della persona e di sviluppo equo e sostenibile
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Mitrotti, Antonio. « Introduzione al dossier - Il terzo settore e la sua trascendentale settorialità : per una amministrazione condivisa ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : I—III. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19694.

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Résumé :
Il Terzo Settore è terzo rispetto a chi? Oppure a che cosa? Ad onor del vero è del tutto intuibile come questi termini alludano (con più o meno consapevolezza) ad una cronica convenzione tacita - seppur cogente - per l’opinione pubblica, secondo cui il Terzo Settore è tale, fenomenologicamente, in quanto esistente rispetto ad altri due settori: ossia il settore pubblico e quello privato, lasciando (per altro) irresolutamente sullo sfondo l’importante nodo concettuale su a chi spetti, in quest’ottica, la posizione di primarietà e/o di secondarietà. A ben riflettere, calandosi in questa cronica dimensione prospettica il Terzo Settore verrebbe a basarsi su di un’idea di alterità soggettiva rispetto ad altri settori (o materie). Ed invece, se ci ragionassimo, la ratio existendi del Terzo Settore nell’ordinamento della Repubblica italiana è tutt’altra: nascendo dal presupposto di un’idea del netto superamento dell’alterità soggettiva e settoriale, per svilupparsi - cioè - sui binari di una sostanziale condivisione, fino al punto di una (fitta) integrazione e di un effettivo superamento delle soggettività, in ragione dell’oggettivo interesse generale
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Carrer, Matteo. « Terzo Settore e principio di sussidiarietà. Profili problematici nella sistematizzazione costituzionale ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 30–54. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19677.

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Résumé :
Il contributo tratta della posizione reciproca di sussidiarietà e Terzo settore alla luce della Costituzione italiana, argomentando che le caratteristiche autenticamente innovative della sussidiarietà le novità in tema di legislazione sul Terzo settore sono sistematicamente depotenziate dalla lettura pro-concorrenziale che deriva dal diritto dell’Unione europea. La novità apportata da sussidiarietà e Terzo settore viene interpretata, anche dal legislatore stesso, come una aggiunta ai principi costituzionali non in grado di incidere con decisione sugli aspetti fondamentali del mercato e della pubblica amministrazione
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Ferro, Giancarlo Antonio. « Dimensione, rilievo e rilevanza del Terzo Settore. Qualche riflessione a margine della sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020 ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 7–29. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19676.

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Résumé :
La sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020 ha chiarito i caratteri essenziali del c.d. “statuto costituzionale” del Terzo Settore, soprattutto alla luce delle novità introdotte dal Codice del Terzo Settore. In particolare, la pronuncia si sofferma sulla connessione tra principio di solidarietà sociale e principio disussidiarietà orizzontale. L’Autore prende spunto da tale pronuncia e ricostruisce il dibattito sul tema in una triplice prospettiva d’indagine. Infine, lo scritto evidenzia alcuni profili problematici lasciati irrisolti dalla sentenza
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Zandonai, Flaviano. « Futuro del lavoro e ruolo del terzo settore ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (octobre 2020) : 51–56. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-002007.

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Bazzo, Eleonora. « La riforma del credito al consumo ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (novembre 2012) : 197–220. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002003.

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Résumé :
In questi ultimi anni tutti i maggiori paesi industrializzati, non solamente nell'ambito dell'Unione Europea, hanno approvato riforme nel settore del credito al consumo. L'esigenza di favorire la concorrenza tra le imprese e l'allargamento dei mercati ha imposto il coordinamento comunitario o federale delle differenti legislazioni e l'elaborazione di sistemi normativi certi, adeguati ed uniformi, che impediscano comportamenti scorretti e limitino i costi transattivi a carico delle parti, attraverso la standardizzazione delle principali regole di condotta e delle pratiche commerciali. L'Unione Europea, perciň, ha voluto fornire regole non solamente per armonizzare la pluralitŕ delle fonti normative, comunitarie e nazionali, che governavano il settore, ma anche per ottenere la piena realizzazione del mercato interno e per favorire l'intensificazione delle negoziazioni transfrontaliere. In tale ambito, la disciplina italiana, riformata per dare attuazione alla relativa direttiva, si č posta come obiettivi il conseguimento della trasparenza e dell'efficienza del mercato creditizio, favorendo anche il rafforzamento delle istanze di protezione dei consumatori. L'obiettivo di questo articolo č quello di fornire una visione d'insieme della materia, analizzando sia l'importanza che questo settore ha assunto nell'ambito dell'economia europea e nazionale, sia il sistema normativo costituito dalla direttiva 2008/48/CE e dalle relative fonti nazionali di attuazione.
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Gaspari, Francesco. « Terzo Settore ed Amministrazione condivisa : profili sostanziali e processuali ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 71–104. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19679.

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Résumé :
Il lavoro esamina la nozione di amministrazione condivisa, intesa come coesercizio della funzione amministrativa tra Pubblica amministrazione e privato. In particolare, lo scritto analizza la disciplina contenuta nell’articolo 55 del Codice del Terzo settore del 2017, dedicato ai rapporti tra le Pubbliche amministrazioni e il Terzo settore. Tale rapporto ha costituito oggetto di notevoli studi in letteratura e di importanti pronunce (anche della Corte costituzionale), ma gli argomenti posti a fondamento delle tesi sostenute non sempre appaiono convincenti. Lo studio analizza, infine, le conseguenze dell’amministrazione condivisa sul piano processuale.
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Rigano, Francesco. « Libertà individuale e rapporti sociali : lo statuto costituzionale del Terzo settore ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 2 (juin 2021) : 137–58. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002007.

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Résumé :
Nel periodo repubblicano gli enti privati non lucrativi sono stati oggetto di leggi speciali e di favore. Questa legislazione ha ricevuto un consolidamento con l'adozione del Codice del Terzo settore, che pone a sistema la nozione di ente del Terzo settore, determina gli strumenti di raccordo con la pubblica amministrazione, disciplina i controlli. Il Codice trova legittimazione nella cornice del pluralismo aperto qualificato dalla indifferenza dei fini associativi, ma orientato dal principio di solidarietà prefigurato dalla Costituzione repubblicana. La corretta collocazione costituzionale del fenomeno aiuta ad affrontare la questione della limitazione dell'autonomia privata nelle scelte di organizzazione e in particolare dei rapporti tra ente e aderenti all'ente.
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Patanè, Andrea. « Enti del Terzo Settore e principio di solidarietà. Le opportunità del PNRR per rigenerare una rete a sostegno della società ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 55–70. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19678.

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Résumé :
Il tema di ricerca del presente lavoro prende le mosse dal ruolo che ha avuto la solidarietà negli ultimi anni, caratterizzati prima dalla pandemia da covid-19, con le forti conseguenze economiche sociali e poi dal vigoroso conflitto nel cuore dell’Europa con un numero elevato di rifugiati che si sono riversati nei Paesi dell’Unione europea. La risposta della società civile, organizzata nel terzo settore, ha fatto fronte a esigenze per cui lo Stato e gli Enti locali avrebbero incontrato molteplici difficoltà. D’altra parte, il terzo settore, fondato sulla solidarietà, non può essere chiamato in causa solo per sopperire a esigenze temporanee ed emergenziali bensì letto alla luce della chiave interpretativa della valorizzazione della solidarietà per il raggiungimento di un benessere sociale dell’intera comunità.
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Fabiani, Guido. « I primi cinquant'anni dell'Istituto nazionale di sociologia rurale ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 3 (septembre 2010) : 115–24. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003005.

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Résumé :
L'autore ripercorre i cinquanta anni di attivitŕ dell'Insor attraverso soprattutto l'opera del suo direttore, Corrado Barberis. Il lavoro dell'Insor, che costituisce uno spartiacque nello sviluppo del settore primario, č individuato nel volume intitolato "La riforma agraria trenta anni dopo". Una ricerca che mette alle spalle la storia della riforma degli anni cinquanta, per cominciare a guardare con piů attenzione al tumultuoso processo di modernizzazione e trasformazione in atto. Dopo l'epopea della riforma agraria, infatti, hanno via via assunto rilievo i temi della stratificazione sociale, della diffusione della figura degli operai contadini, del part-time, della pluriattivitŕ, della famiglia-azienda, come forme della nuova organizzazione del lavoro e della produzione in agricoltura, successive al fenomeno dell'esodo. Fino all'affermarsi attuale del concetto di sviluppo rurale, come strumento necessario per l'analisi e il governo dello sviluppo contemporaneo del settore primario, in tutte le sue interazioni.
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Nocelli, Marta, et Angela Di Tuccio. « Clinica nel Terzo settore : l'intervento domiciliare con gli adolescenti ». GRUPPI, no 1 (juillet 2022) : 175–89. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14032.

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Résumé :
Lo scritto prende avvio da una riflessione sulle caratteristiche del lavoro domiciliare con adolescenti, un lavoro di cura che si realizza fuori dalla stanza di analisi.Il contributo, in accordo con la prospettiva gruppoanalitica, intende evidenziare i caratteri di complessità dell'intervento: uno sguardo volto a cogliere più livelli, che si dimostra indispensabile nel lavoro in ambito sociale. Il clima dell'intervento psicosociale con adolescenti è introdotto da due vignette cliniche. L'elaborazione narrativa prende avvio da due sogni, che danno forma e rappresentazione all'incontro, e dallo sguardo clinico delle terapeute che hanno condotto gli interventi, e che hanno condiviso – nel corso del lavoro – un campo di esperienze professionali e personali, reperendone punti di assonanza e continuità. Tale condivisione è stata successivamente ripresa in altri dispositivi gruppali, in un gioco di risonanze e associazioni che hanno ampliato la matrice del campo: dal piccolo gruppo della rubrica Terzo settore, al gruppo mediano-istituzionale dell'Osservatorio. Il testo si presta a diverse letture e mette in luce la possibilità, attraverso i successivi transiti nei differenti contenitori, di espansione della pensabilità sull'oggetto di riflessione, ovvero il gruppo. Attraverso un doppio vertice osservativo, tale riflessione si rivolge, quindi, sia al gruppo degli adolescenti che a quello dei professionisti che operano in tali contesti.
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Sale, Veronica. « Il ritorno del Ministero del Turismo : il nuovo capitolo di una saga decennale ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 35 (avril 2022) : 27–48. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-035002.

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Nel 2021, a quasi trent'anni dalla sua abolizione, il Ministero del Turismo fa il suo ritorno nell'architettura del Governo italiano come strumento strategi-co contro la crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19. Nonostan-te i numerosi elogi da parte degli operatori del settore turistico, la riforma potrebbe sollevare dubbi tra coloro che hanno sempre criticamente eviden-ziato la tendenza dello Stato a intervenire in una materia di competenza esclusiva delle Regioni.
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Fedele, Paolo, Silvia Iacuzzi, Andrea Garlatti et Rubens Pauluzzo. « L'evoluzione delle forme della rendicontazione : il bilancio di missione nelle organizzazioni sindacali ». ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (décembre 2022) : 349–72. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-003001.

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Résumé :
La rendicontazione extra-contabile è oggetto di crescente attenzione con l'evolu- zione normativa a livello internazionale. Anche la normativa italiana richiede alle grandi aziende e agli enti del Terzo settore di predisporre una rendicontazione non finanziaria. Questo contributo si focalizza sulle organizzazioni sindacali, un settore poco frequentato in letteratura, per approfondire in che modo le caratteristiche isti- tuzionali e la natura degli stakeholder coinvolti influenzino la rendicontazione extracontabile. Approfondendo il caso dell'Unione Sindacale Regionale CISL del Friuli Venezia Giulia, si evidenzia come questi aspetti influenzino in particolare la rilevanza delle informazioni che vengono rendicontate e il modo in cui vengono rendicontate.
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Boldo, Alessandro. « L'abitare delle competenze : aziende casa ed economia civile alla prova dell'ERS ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 131 (août 2021) : 90–112. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131005.

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Résumé :
Un'analisi qualitativa tra il modello del Veneto, dell'Emilia Romagna e le esperienze del terzo settore cerca di abilitare il paradigma dell'investimento sociale con i nuovi stimoli provenienti dall'Edilizia Residenziale Sociale. Il confronto tra le Aziende Casa e l'economia civile conduce il welfare abitativo all'interno di una rinnovata strategia per l'abitare delle competenze di cui una parte di Pubblico partecipa attivamente.
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Stanzani, Sandro. « La dimensione etica e il problema della specificità del terzo settore ». SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no 1 (février 2016) : 161–79. http://dx.doi.org/10.3280/sp2016-001008.

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Antonini, Erica. « Percorsi di riforma nella Pubblica Amministrazione : un'analisi comparata ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (novembre 2010) : 73–99. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-003010.

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A partire dagli anni '80 del XX secolo le burocrazie delle democrazie occidentali sono state oggetto di profondi mutamenti, con la sostituzione, in primo luogo, dei principi della gerarchia e dell'accentramento con quelli della delega e del trasferimento di competenze, anche se in misura variabile nei diversi contesti. Tra le innovazioni piů rilevanti figurano: l'istituzione delle agenzie esecutive, come unitŕ funzionalmente autonome e separate rispetto ai Ministeri, che ha permesso di ridisegnare gli organismi ministeriali secondo criteri di tipo reticolare; il considerevole incremento dell'autonomia organizzativa e finanziaria dei dirigenti; l'estensione, in materia di gestione del personale, dei margini di applicazione della contrattazione collettiva e l'introduzione di numerose deroghe al principio della stabilitŕ del posto di lavoro; il potenziamento degli strumenti per il controllo dell'efficacia e dell'economicitŕ della prestazione amministrativa, per la valutazione dei risultati e per il miglioramento della qualitŕ dei servizi erogati. Dall'analisi di queste ed altre innovazioni emerge il tentativo di ridurre le distanze fra settore pubblico e settore privato, sulla base della convinzione secondo cui da quest'ultimo si possano trarre insegnamenti validi per incrementare l'efficienza del primo. In ogni caso, seppur in presenza di obiettivi e finalitŕ convergenti, il processo di modernizzazione č stato declinato nei vari paesi in forme differenziate, che dipendono in larga misura dai contesti politico-istituzionali nazionali e dalle caratteristiche organizzative consolidatesi nel corso del tempo. In queste note verranno messe a confronto le esperienze di riforma di quattro paesi dell'Europa Occidentale (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e degli Stati Uniti, avviatesi a partire dalla prima metŕ degli anni '80. Per ciascuno dei paesi considerati si analizzeranno modelli di organizzazione, politiche del personale, processi di riforma, avviati e tuttora in corso. Alcune osservazioni conclusive tenteranno di evidenziare linee di continuitŕ e di differenziazione tra le diverse esperienze.
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Stravino, Hellen. « Nuove forme giuridiche del vivere collettivo : la fondazione di partecipazione nell'ambito del terzo settore ». La Nuova Giuridica 1, no 1 (14 septembre 2022) : 160–72. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1821.

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Résumé :
Due to the dynamism of contemporary events, jurists are called to embrace new juridical instruments, which are more suitable with a new appreciation of community. Not by chance, socio-political changes invoke the necessity of a community’s rediscovery and encourage the rising of a lot of non profit activities, opening the way for a welfare State’s large contribution. In very truth, the non profit field acts as a cornerstone of a democratic society and it reveals a misleading race to profit goals led by the global commerce. This is the purpose of observing the participatory foundation as a metamorphosis of the typical institute of foundation: pursuant to the constitutional solidarity principle, this new instrument combines the need of promoting a social progress with a public-private cooperation inside welfare policies.
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Vivoli, Giacomo. « Ragionevole ma non troppo : la Corte costituzionale indica come correggere l'agevolazione fiscale per l'acquisto di ambulanze prevista dal Codice del Terzo Settore ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 189–209. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19684.

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Résumé :
Con la sentenza n. 72 del 2022 la Corte costituzionale affronta una interessante questione in riferimento ad una agevolazione fiscale contenuta nel Codice del Terzo Settore dedicata all'acquisto di ambulanze; la decisione si caratterizza per il fatto che, dopo aver dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale in relazione al principio di ragionevolezza, la Corte si rivolge al legislatore auspicando che modifichi l'attuale disposizione in quanto ritiene che essa escluda, irragionevolmente, altri soggetti dal beneficio fiscale.
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Vellecco, Immacolata, et Alessandra Mancino. « Le reti del Terzo Settore e la sfida per l'integrazione degli immigrati ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (septembre 2015) : 155–72. http://dx.doi.org/10.3280/ed2015-001007.

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Tieghi, Marco, Luca Baccolini et Carlotta del Sordo. « Il rendiconto gestionale per gli Enti del Terzo Settore : riflessioni e proposte ». MANAGEMENT CONTROL, no 2 (juin 2022) : 141–63. http://dx.doi.org/10.3280/maco2022-002007.

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Fazzi, Luca. « Il terzo settore e i limiti del paradigma dei regimi di welfare ». SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no 1 (mars 2013) : 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/sp2013-001006.

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Verde, Stefano. « Il settore elettrico UK e la riforma per far coesistere generazione pulita e meccanismi di mercato ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 3 (novembre 2011) : 17–29. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003002.

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Proprio nel mercato elettrico piů liberalizzato d'Europa si riflette sulla coesistenza tra de-carbonizzazione e regole di mercato, al fine di rispettare gli ambiziosi obiettivi europei di politica energetica. Questo lavoro ripercorre le recenti proposte di riforma avanzate dal governo britannico, confrontandole con quelle con cui il regolatore inglese aveva avviato un anno prima l'attuale dibattito sul market design del settore elettrico d'oltremanica.
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NACCI, MATTEO. « Diritto canonico e diritti delle religioni ». Prawo Kanoniczne 58, no 1 (16 juin 2017) : 111–22. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2015.58.1.06.

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Résumé :
Il presente contributo, frutto della conferenza tenuta in occasione della 8° Giornata Canonistica Interdisciplinare, Diritto canonico tra fondamenti e prassi (a 10 anni da: “Novo Codice”), Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano, 5 marzo 2013), prende in esame il rapporto fra il diritto canonico e i diritti delle altre religioni. La prospettiva da cui partire è senz’altro la tradizione dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense circa lo studio del diritto delle religioni, aggiornata sulla base del Decreto Novo Codice di riforma degli studi canonistici, in relazione alle società multiculturali del terzo millennio.
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Carrano, Irene, Daniela Ghiringhelli et Claudia Tagliabue. « Rifugiato in famiglia. Effetti di sinergia tra istituzione pubblica, privato sociale e cittadinanza : l’esperienza milanese ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 28, no 58 (avril 2020) : 89–106. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005806.

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Résumé :
Riassunto L’articolo descrive l’esperienza di accoglienza in famiglia di titolari di protezione internazionale sperimentata a Milano a partire dal 2016. A fronte di molteplici esperienze simili, già presenti sul territorio italiano, la peculiarità dell’esperienza milanese è il coinvolgimento di quattro attori protagonisti: l’ente locale (Comune di Milano), il Terzo Settore, la società civile e il titolare di protezione internazionale. La presenza del Comune di Milano, e indirettamente del Ministero dell’Interno, finanziatore del progetto, sancisce il riconoscimento istituzionale di una prassi che fino ad oggi ricadeva soltanto sulla società civile.
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Fazzi, Luca. « Pubblica amministrazione, governance e terzo settore : i dilemmi del nuovo welfare in Italia ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (février 2014) : 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/sa2014-001001.

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Luca Fanelli et Antonella Di Bartolo. « Condizioni per collaborare. Scuole e terzo settore nella costruzione della comunità educante ». IUL Research 3, no 5 (20 juin 2022) : 240–51. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.296.

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Résumé :
Il presente contributo parte dalle specifiche esperienze dei progetti OpenSpace e FA.C.E. e dal processo Lab Sperone Children per esplorare i caratteri del rapporto tra scuola e terzo settore a livello territoriale, contestualizzandolo nelle vicende che configurano l’attuale scenario. Procede quindi puntualizzando alcuni apprendimenti e proposte riguardanti, da un lato, la creazione di figure dedicate al lavoro di rete e, dall’altro, alla configurazione istituzionale nella quale le alleanze educative territoriali possono prosperare. Nelle conclusioni si tratteggiano brevemente alcune ulteriori condizioni necessarie affinché ciò possa verificarsi.
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Cristiana Porcarelli et Marco Marucci. « Il ruolo del Terzo settore nei processi di governance dei Patti educativi di comunità ». IUL Research 3, no 5 (20 juin 2022) : 268–77. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.284.

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Résumé :
Questo contributo intende analizzare alcune dinamiche legate allo sviluppo dei Patti educativi di comunità introdotti con il Piano Scuola 2020-2021, come strumenti operativi attraverso cui scuole, enti locali, istituzioni pubbliche e private, Terzo settore e anche cittadini possano cooperare insieme. Attraverso una revisione della letteratura in materia e un’analisi sui recenti dispositivi normativi, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si restituisce un quadro prospettico favorevole alla diffusione di queste pratiche nel territorio. La governance dei Patti educativi va pertanto presidiata come ulteriore opportunità strategica per l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR e un efficace utilizzo delle risorse.
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Liberati, Paolo. « Il finanziamento delle regioni e degli enti locali : problemi e prospettive ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 1 (mars 2011) : 53–89. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-001003.

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Résumé :
Questo lavoro valuta la recente riforma del federalismo fiscale in Italia (L. 42/2009) in relazione a tre questioni. Primo, come finanziare un crescente volume di competenze locali con imposte proprie, con particolare riferimento alla fornitura di livelli minimi o essenziali di servizio (ad es., sanitŕ). Secondo, come risolvere il trade-off tra esigenze di efficienza nell'uso delle risorse e di compensazione degli squilibri territoriali. Terzo, se sia da privilegiare un rapporto diretto dei governi locali con lo Stato centrale o se compiti di finanziamento e perequazione dei comuni possano essere utilmente affidati alle regioni.
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Fattori, Francesco, Cecilia Pennati, Cristina Cavallo, Antonio Lagrotteria et Sergio Silvotti. « Le nuove forme di volontariato e le sfide per il terzo settore : uno studio mixed method ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (novembre 2021) : 18–41. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-002003.

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Résumé :
La presente ricerca ha l'obiettivo di offrire una fotografia del volontariato lombardo pre-sente e futuro, confrontando volontari attivi e volontari che intraprenderanno attività di volontariato nei prossimi 12 mesi su dimensioni come il livello di impegno attuale e desiderato, leve e barriere all'impegno volontario attuale e previsto e motivazioni al volontariato. Attraverso uno studio a metodi misti, sono analizzate e descritte le differenze tra i due campioni. I risultati forniscono chiavi di lettura e suggerimenti per quelle organizzazioni strutturate del terzo settore che stanno affrontando sfide cruciali rispetto al saper intercettare e consolidare le nuove forme e modalità attraverso le quali l'azione sociale si fa volontariato.
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Costato, Luigi. « Regime disaccoppiato, Trattato di Lisbona e obiettivi della Pac verso il 2020 ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 2 (octobre 2011) : 13–27. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002002.

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Résumé :
Le regole del libero mercato e della concorrenza non riescono, in agricoltura, a produrre effetti positivi tali da compensarne gli svantaggi. D'altra parte è lo stesso art. 39 del Tfue, che riprende senza modifiche le disposizioni sull'agricoltura del vecchio Trattato CE, a stabilire che le regole della concorrenza possano non essere applicate al settore di produzione e commercio dei prodotti agricoli e a porre come obiettivi la sicurezza degli approvvigionamenti, adeguati redditi per gli agricoltori e prezzi ragionevoli ai consumatori. Eppure, nell'intraprendere la strada per l'ennesima riforma della Pac sembra che la Commissione intenda restare ben salda sulle posizioni che, a partire dalla riforma del 2003 e dall'introduzione del, hanno provocato il lungo periodo di difficoltà di reddito e di mercato al mondo agricolo. Sebbene, infatti, la Commissione si dimostri capace di individuare le reali sfide che l'agricoltura europea è chiamata ad affrontare, tuttavia non indica proposte coerenti con i predetti scopi, così come non vengono forniti significativi elementi di novità quando si affrontano argomenti specifici quali, ad esempio, i pagamenti diretti o le misure di mercato. Ciò che, però, risulta ancor meno confortante è il fatto che, tra le tre diverse attuazioni della riforma proposte, sembri prevalere quella volta a favorire un abbandono graduale delle misure di sostegno del reddito e della maggior parte delle misure di mercato quando, invece, sarebbe auspicabile tornare ad incentivare la produzione alimentare, garantendo, anche attraverso le scorte, la sicurezza degli approvvigionamenti.
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Stefania Chipa, Giuseppina Cannella et Giuseppina Rita Jose Mangione. « Modelli di leadership e alliances in “small European schools”. Un’analisi interpretativa su base internazionale ». IUL Research 3, no 5 (17 juin 2022) : 63–86. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.353.

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Résumé :
A livello internazionale, il tema delle scuole piccole e rurali trova nell’educational research numerose prospettive di indagine. Nel 2020, Indire ha avviato una ricerca qualitativa di tipo ricognitivo finalizzata alla nascita di uno Special Interest Group presso European Schoolnet dedicato alle “small and rural schools”. La collaborazione tra ricercatori e pratici può rappresentare lo strumentoper dare vita a “research alliances” e affrontare problemi endemici del contesto. Sono state individuate 24 piccole scuole europee per approfondire le azioni virtuose sulle dimensioni di Leadership e management (visione di scuola, quality team, commissioni, dipartimenti) e di System Innovation (collaborazione con la famiglia, con gli enti locali e Terzo settore, e reti tra scuole del territorio).
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Galli, Pier Francesco. « Tracce ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2011) : 523–50. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004010.

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Résumé :
In questa rubrica compare la pubblicazione di materiali, editi o inediti, che tentano di ricostruire una specie di storia della psicologia, della psichiatria e della psicoterapia, a volte con la forza emozionale dell'aneddotica sottratta alle storiografie accademiche. La rubrica si sviluppa lungo tre filoni: uno č quello dell'analisi delle varie stereotipie psicoanalitiche nelle loro declinazioni e del modo con cui č stata trasmessa la teoria della tecnica; il secondo č la ricostruzione di pezzi della storia italiana del settore, nell'ottica che č sempre stata del gruppo di Psicoterapia e Scienze Umane; il terzo filone č costituito dalla ristampa di articoli "d'epoca" rilevanti per il dibattito attuale. Al sito Internet www.psicoterapiaescienzeumane.it/tracce.htm vi č l'elenco di tutti i documenti pubblicati nella rubrica.
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Boccacin, Lucia. « Partnership sociali e terzo settore : indicazioni dai dati del censimento istat sulle istituzioni non profit ». SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no 1 (avril 2015) : 77–102. http://dx.doi.org/10.3280/sp2015-001005.

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Zanini, Andrea. « Formazione professionale e sviluppo : gli esordi dell'istruzione alberghiera in Italia ». SOCIETÀ E STORIA, no 136 (juillet 2012) : 355–86. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136005.

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Résumé :
Questo articolo traccia l'evoluzione dell'offerta formativa alberghiera in Italia dalle origini alla vigilia della seconda guerra mondiale. Agli inizi del Novecento il settore ricettivo italiano č caratterizzato da una scarsitÀ di forza lavoro che ne limita lo sviluppo. Secondo l'opinione degli albergatori questa situazione č causata dall'assenza di un adeguato sistema formativo. In conseguenza di ciň, dal volgere del secolo in avanti, la SocietÀ italiana degli albergatori (l'associazione degli imprenditori) porta avanti numerosi tentativi per avviare una specifica scuola. Sfortunatamente nessuno di questi riuscirÀ, cosicché la prima scuola per lavoratori d'albergo sarÀ aperta solo nel 1914 dal Touring club italiano. Dopo la prima guerra mondiale le opportunitÀ formative per il personale d'hotel aumentano considerevolmente, grazie anche all'intervento statale mediante specifici enti, come l'Enit o l'Enfala, e per effetto della riforma delle scuole di avviamento professionale. In ogni caso, nonostante le diverse proposte avanzate in questo periodo, l'autore sostiene che lo sforzo di realizzare un moderno sistema formativo per gli addetti al settore ricettivo, come quello svizzero e tedesco, non puň dirsi pienamente riuscito.
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Bulsei, Gian-Luigi. « Strategie solidali. Organizzazioni nonprofit e sviluppo sostenibile ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 118 (juillet 2010) : 94–110. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118007.

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Résumé :
Cosa significa per le organizzazioni nonprofit occuparsi di sviluppo locale? L'articolo analizza tre differenti casi: il coinvolgimento del terzo settore nelle politiche urbane come modalitŕ per integrare interventi materiali e qualitŕ sociale in alcuni quartieri di Torino; la cooperazione sociale come strumento per trasformare la lotta alla criminalitŕ organizzata (la confisca dei beni alla mafia in Sicilia) in opportunitŕ di sviluppo economico e civile; l'impresa sociale di comunitŕ come soluzione innovativa per garantire sostenibilitŕ economica ed ambientale alla produzione di energia in una valle del Trentino. L'autore sostiene che tra organizzazioni nonprofit e territorio c'č un doppio legame: un supporto del contesto locale all'imprenditorialitŕ sociale ed un contributo delle cooperative alla qualitŕ della vita in una determinata area. Un mix di inclusione, attivazione, innovazione sta alla base di strategie solidali per lo sviluppo sostenibile delle societŕ locali.
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Luisi, Daniela, et Caterina Rizzo. « Connessioni di comunità educanti per contrastare la povertà educativa in aree marginali : primi risultati e apprendimenti dalla valutazione del progetto Co.Di.C.E ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 155–70. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002011.

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Résumé :
Il presente contributo analizza il ruolo della valutazione come pratica riflessiva nell'attuazione di un progetto di contrasto alla povertà educativa realizzato in al-cuni quartieri svantaggiati della città di Genova. A partire dall'attività di valuta-zione di impatto del progetto Co.Di.C.E, il contributo si propone di rilevare i cambiamenti generati dall'introduzione di metodi partecipativi e figure della facilita-zione. Dal confronto riflessivo con referenti territoriali e operatori del terzo settore, insegnanti e dirigenti scolastici coinvolti nel percorso progettuale, emerge una pri-ma analisi sugli esiti di progetto e sul ruolo della valutazione come attività di ricerca applicata ai contesti scolastici. La riflessione sui cambiamenti facilita nuovi percorsi di ricerca sul ruolo della valutazione d'impatto sociale in progetti/politiche educative che vedono il coinvolgimento di reti multiattore composte da enti pubblici, privato sociale, famiglie e scuole.
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Sotte, Franco. « Potrŕ l'Europa avere una politica agricola all'altezza della "prospettiva 2020" ? » ARGOMENTI, no 30 (mars 2011) : 149–78. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030007.

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Résumé :
Mentre si avvicina, con la scadenza del 2013, la conclusione dell'attuale periodo di programmazione europeo, la politica agricola comune (PAC) č ancora una volta in una fase di riforma. Sarŕ possibile questa volta trovare una soluzione al tempo stesso convincente per il settore primario e per lo sviluppo delle aree rurali, e coerente tutte le altre politiche comuni nella prospettiva dell'Europa-2020? La prospettiva non č chiara anche perché fin qui non sono emerse concrete proposte riformatrici. Questo articolo analizza criticamente l'attuale collocazione della PAC nel bilancio dell'UE e avanza alcune proposte di rilancio di questa politica che per lunghi decenni č stata il piů compiuto esperimento fondativo dell'UE.
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Cinelli, Gianmario, et Francesco Longo. « Un Servizio Nazionale per gli Anziani Non Autosufficienti ». MECOSAN, no 118 (août 2021) : 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118008.

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Résumé :
Gli anziani non autosufficienti, ossia le persone di eta superiore o uguale a 65 anni che non sono in grado di compiere in autonomia e senza bisogno di assistenza le attivita di vita quotidiana, sono circa 2,9 milioni. Si tratta di un numero destinato a crescere fortemente nei prossimi anni. Nel PNRR il governo italiano si e impegnato ad adottare entro la primavera del 2023 "una riforma organica degli interventi destinati agli anziani non autosufficienti". Lo studio si pone l'obiettivo di contribuire al dibattito su come realizzare tale riforma, attraverso alcune stime originali e riflessioni sulle lezioni che possono essere apprese dall'esperienza di altri Paesi o dal Sistema Sanitario Nazionale. In particolare, lo studio mira a offrire quattro principali contributi: 1) stima originale della spesa pubblica e privata per gli interventi destinati agli anziani non autosufficienti, rispettivamente pari a 15,48 e 10,21 miliardi di euro; 2) stima originale del tasso di copertura del bisogno, ossia del numero degli anziani che ricevono servizi pubblici per tipologia di servizio, che e pari a circa il 52%; 3) gli elementi principali per la riforma organica degli interventi, che sarebbero: a) l'istituzione di un pilastro unico, integrato e distinto rispetto agli altri ambiti del welfare, dotato di un fondo nazionale unico, unita di accesso unificate e una politica nazionale di prevenzione; b) livelli di assistenza commisurati alle condizioni di salute; c) la promozione e la valorizzazione delle esperienze territoriali; d) orientare la spesa privata verso lo sviluppo di un settore professionale; 4) infine, e sviluppata una simulazione della spesa pubblica e del tasso di copertura del sistema proposto, mostrando come il sistema proposto possa avere un impatto positivo in termini di intensita e qualita dei livelli di assistenza.
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Paniga, Massimiliano. « Ezio Vigorelli, gli Eca e la battaglia per una riforma dell'assistenza nell'Italia repubblicana ». SOCIETÀ E STORIA, no 132 (juillet 2011) : 331–58. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132005.

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Il saggio analizza la figura di Ezio Vigorelli e i suoi sforzi per l'instaurazione in Italia di un autentico e moderno sistema di sicurezza sociale, in analogia alle esperienze maturate in altre realtÀ europee nella seconda metÀ del XX secolo. Al centro dell'opera intrapresa dall'esponente socialdemocratico si trovavano gli Enti comunali di assistenza, i quali, opportunamente rivisti, avrebbero dovuto costituire l'ideale struttura su cui poggiare l'attivitÀ dell'intero comparto assistenziale. Dopo aver esposto i principi- guida dell'azione politico-sociale di Vigorelli, l'autore concentra la propria riflessione su due momenti particolarmente significativi di questa: i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria e l'elaborazione di una proposta di legge per una riforma dell'assistenza. Entrambe le iniziative, malgrado gli esiti poco felici, mettono in risalto tutti limiti e le contraddizioni del nostro sistema di Welfare, nonché la necessitÀ di un profondo rinnovamento della legislazione e degli organismi assistenziali, di un aumento degli stanziamenti finanziari e quant'altro potesse arrecare dei benefici a un settore in perenne sofferenza.
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Bordogna, Lorenzo. « Auspicata ma poco praticata. L'insufficiente sviluppo della contrattazione di secondo livello in Italia ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 172 (février 2022) : 665–83. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172011.

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Oggetto dell'articolo è la contrattazione di secondo livello in Italia. Due sono gli aspetti considerati: il rapporto tra contrattazione nazionale di categoria e contrattazione decentrata; la copertura della contrattazione di secondo livello. Circa il primo aspetto, viene sottolineato come, sin dal Protocollo Intersind-Asap del luglio 1962, ad eccezione del periodo tra fine anni '60 e primi '70, abbia sempre prevalso in Italia un modello di "decentramento organizzato", con un ruolo di coordinamento del contratto nazionale di categoria e degli attori nazionali. Questo mo-dello è però minacciato, dopo la riforma del 2009, dalla riduzione delle competenze del contrat-to nazionale in materia retributiva, massimamente depotenziate nel ccnl dei metalmeccanici del 2016, dove ogni possibilità di incremento delle retribuzioni reali è affidata solo ed esclusivamente alla contrattazione decentrata. La seconda parte dell'articolo analizza quindi la persisten-te, limitata diffusione della contrattazione di secondo livello, nonostante generose politiche di incentivazione fiscale dal 2015-2016 e, nel settore metalmeccanico, specifiche clausole del ccnl del 2016, confermate nel 2021. Anche in questo settore la contrattazione aziendale resta l'eccezione e non la norma, in forte contrasto con l'obiettivo dichiarato in un recente documento di Federmeccanica. L'articolo si domanda infine quanto sia realistico un significativo supe-ramento di tali limiti, e se, nel caso, ciò non richieda ulteriori misure rispetto a quelle sperimentate, inclusa una rinnovata riflessione in tema di contrattazione territoriale per le imprese di pic-cole e piccolissime dimensioni, che sono la larghissima maggioranza delle imprese italiane.
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Buseti, Simone, et Bruno Dente. « L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

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Résumé :
L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
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Giuliani, Livia. « Editoriale del Dossier “Libertà personale dell’imputato e misure cautelari restrittive della libertà individuale nel processo penale” – La libertà personale dell’imputato tra princìpi e prassi in attesa di una riforma organica della giustizia penale italiana ». Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no 3 (31 octobre 2021) : 1559. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i3.648.

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Résumé :
Il saggio offre una sintesi del decorso evolutivo della disciplina delle misure cautelari personali alla luce dei diritti sanciti nella Carta costituzionale italiana e nelle Carte sovranazionali, ponendo in luce come il perimetro normativo già da tempo segnato al riguardo – ed oggi inserito nel contesto di un sistema multilivello – non abbia impedito prassi applicative discusse e cicliche fluttuazioni legislative. Pregevole nel suo impianto originario, sebbene perfettibile, la disciplina delle misure cautelari personali resta una normativa di settore, delineando un sottosistema fortemente sensibile agli equilibri del processo penale che non può trovare autonoma pacificazione senza una contestuale revisione del sistema penale e processuale. La congiuntura politico-economica eccezionale determinata dall’emergenza sanitaria induce a sperare che la legge delega di riforma della giustizia in corso di approvazione lasci infine apparire l’araba fenice di una efficienza del processo penale sconosciuta – a memoria di uomo vivente – al nostro ordinamento.
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Ciani, Federico, Sandra Gallerini et Luca Raffini. « Le conseguenze socio-economiche della pandemia di Covid-19 in Italia e il ruolo del Terzo settore ». SALUTE E SOCIETÀ, no 2 (mai 2021) : 25–39. http://dx.doi.org/10.3280/ses2021-002003.

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Baldassarre, Laura, et Chiara Curto. « Garantire i diritti dei bambini e dei minorenni senza alcuna discriminazione : dalle Osservazioni conclusive del Comitato Onu alla sperimentazione in Italia della Garanzia europea per l'Infanzia ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juillet 2022) : 59–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004007.

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In seguito all'approvazione della Garanzia europea per l'Infanzia da parte del Consiglio dell'Unione Europea nel giugno 2021, la Commissione Europea ha collaborato con l'UNICEF per testare la misura in 7 Paesi dell'Unione, tra cui l'Italia. La Garanzia europea per l'Infanzia è un programma pilota biennale che contribuirà a sviluppare una cornice comune tramite la redazione di Piani Nazionali d'Azione sulla prevenzione e il contrasto della povertà ed esclusione sociale minorile. Da luglio 2020 l'UNICEF sta lavorando col Governo italiano ed altri attori nazionali e locali, incluse le Organizzazioni del Terzo Settore e i bambini stessi, per dare attuazione al programma nell'ambito delle aree e dei beneficiari individuati come prioritari, tra i quali vi sono anche i minorenni con disabilità. In Italia, l'UNICEF in collaborazione col Governo e i partners - sta inoltre supportando il coinvolgimento attivo dei minorenni nei percorsi di redazione, monitoraggio e valutazione d'impatto del Piano Nazionale d'Azione sulla Garanzia Europea, tramite la creazione di uno Youth Advisory Board (YAB) avente funzioni consultive.
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Lingle, Christopher. « Rent-Seeking and the EC Social Charter ». Journal of Public Finance and Public Choice 8, no 1 (1 avril 1990) : 23–33. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344893.

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Résumé :
Abstract Le politiche sociali, così come sono state concepite nella Carta Sociale della Comunita Europea, impediranno lo sviluppo economico, la crescita e l’occupazione e promuoveranno la burocratizzazione e la centralizzazione dei poteri: questa la tesi sostenuta dall’Autore, che utilizza l’approccio metodologico della Public Choice per analizzare i contenuti della Carta Sociale europea. Frutto di rent-seeking da parte e a vantaggio di particolari gruppi di interesse, la Carta Sociale promuoverà rent-seeking ad altri livelli. La filosofia populista che ne ispira i contenuti, inoltre, favorirà una tendenza all’interventismo e alla concentrazione del potere politico della Comunita a discapito dei diritti degli Stati e in contrasto con il principio della sussidiarietà.Se, poi, argomenta l’A., questa stessa interpretazione populista della democrazia guiderà lo sviluppo futuro delle istituzioni comunitarie, non si verificherà nessun sostanziale cambiamento nella natura e nella fonte delle inefficienze del settore pubblico.Lo spreco associato al rent-seeking sarebbe invece notevolmente ridotto dalla attuazione di alcune misure alternative, coerenti con i principi della democrazia liberale: il mantenimento di strutture politiche decentralizzate (nazionali) che limitino lo sproporzionato accesso al potere dei gruppi di interesse; l’imposizione di limiti costituzionali a livello nazionale e sui processi fiscali e monetari della Comunità Europea, allo scopo di controllare deficits e inflazione; una riforma delle burocrazie nazionali e comunitaria per migliorare la produttività del settore pubblico.
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