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Alì, Alessandro. « Piccoli centri. Campi di riforma del progetto urbanistico ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 44–54. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093007.

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Dieci anni separano il nuovo Piano urbanistico di Romano di Lombardia approvato definitivamente nell'aprile 2019 da quello precedente costruito alle soglie della crisi del primo decennio del millennio. Un periodo tradizionalmente breve per l'urbanistica, ma sufficiente per tracciare un profondo mutamento nelle domande e nei fabbisogni che attraversano i territori dei piccoli centri. La crisi di previsioni di crescita urbana e di scelte di sviluppo di impresa apparentemente illimitate, il rapporto tra pubblica amministrazione e soggetto privato nella costruzione del welfare urbano, le difficoltà a compiersi delle grandi trasformazioni pianificate in contrapposizione alla fluidità di quelle piccole e diffuse, sono alcuni aspetti del fare urbanistica messi in questione dal nuovo piano di Romano di Lombardia.
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Azzarelli, Andrea. « Per una storia delle polizie in epoca contemporanea. Alcune riflessioni a partire da due recenti volumi ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 546–55. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173008.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare il volume di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e il volume, curato da Raffaele Camposano e Fabio Santilli, Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981.
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Mori, Simona. « Polizia e società italiana fra Otto e Novecento : spunti da alcuni studi recenti ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 575–89. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173011.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autrice discute i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio, e Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981, a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli.
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Cornelli, Roberto. « Spunti dalla storia per una teoria della polizia ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 565–74. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173010.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra il 2018 e il 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave interdisciplinare, utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio, e Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981, a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli.
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Camposano, Raffaele. « Storia della Polizia di Stato in Dura Lex sed Lex ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 523–31. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173005.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi spunti, utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore argomenta i motivi alla base del volume a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli, Dura Lex sed Lex. Storia e rappresentazione della polizia di Stato dal 1852 alla riforma del 1981, offrendone un profilo.
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Di Giorgio, Michele. « Per una polizia nuova : alcune riflessioni a margine di una ricerca ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 532–38. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173006.

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I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore argomenta i motivi alla base del volume, da lui scritto, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), disegnandone un profilo.
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Serena Greco. « Il coraggio di ripensare la scuola : Recensione a "Il coraggio di ripensare la scuola", Associazione Trellle, Quaderno n. 15 (aprile 2019) ». IUL Research 1, no 1 (24 juillet 2020) : 242–44. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.34.

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Il coraggio di ripensare la scuola è il titolo di un rapporto pubblicato dalla Fondazione TreeLLLe nell’aprile del 2019. Si tratta di un documento, articolato in 12 capitoli, che affronta in modo organico numerosi temi strutturali del nostro sistema scolastico. La necessità di ripensare la scuola nasce dall'esigenza di colmare il ritardo culturale del paese documentato da alcuni dati preoccupanti (ad es. il 13% dei sedicenni non è presente a scuola, i giovani senza diploma (20-24 anni) sono il doppio rispetto all'Europa). Molte sono le riflessioni che questo volume ci sollecita e le suggestioni di una scuola diversa preparata a formare la persona, formare il cittadino, formare al lavoro. La proposta presentata è ambiziosa e coraggiosa, in quanto suggerisce una riforma della scuola che vede coinvolti tutti gli ambiti e gli attori in un orizzonte temporale di lungo periodo.
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Coco, Vittorio. « La polizia in Italia. Una storia complessa ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 556–64. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173009.

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I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio.
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Macrì, Francesco. « LA RIFORMA DEI REATI SESSUALI IN FERMANIA DEL 2016 ». Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 13, no 1 (5 mai 2018) : 370. http://dx.doi.org/10.5902/1981369432281.

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Il legislatore tedesco ha nel 2016 riformato incisivamente la legislazione penale sessuale. La norma di maggiore impatto giuridico e simbolico è il § 177/1 StGB, che sancisce – per la prima volta in un grande ordinamento di Civil Law – la punibilità degli atti sessuali “meramente dissensuali”. Ulteriore modifica rilevante è l'incriminazione degli atti sessuali commessi “a sorpresa”, così come quella delle molestie sessuali. È stato poi introdotto un peculiare delitto “accessorio” (§ 184j StGB) che sanziona la mera partecipazione ad un gruppo che induca uno dei membri a commettere un reato sessuale. Siffatta previsione, peraltro, si connota per una strumentalizzazione simbolica del diritto penale che non appare accompagnata da un potenziamento funzionale della tutela della libertà sessuale. In un'ottica complessiva, tuttavia, va osservato come la suddetta ombra (così come altre minori) sia affiancata da importanti luci, a partire dalla svolta “consensualistica” del Sexualstrafrecht tedesco, che ad avviso dello scrivente consentono un giudizio globalmente positivo – pur con talune riserve – sulla riforma.
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Rumi, Tiziana. « LA MEDIAZIONE CIVILE E COMMERCIALE E LE NOVITÀ DELLA LEGGE DELEGA N. 206 DEL 2021 ». Revista Eletrônica Direito e Política 17, no 1 (9 juin 2022) : 16–52. http://dx.doi.org/10.14210/rdp.v17n1.p16-52.

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Tra gli strumenti ADR non aggiudicativi un ruolo di primo piano è ricoperto dalla mediazione civile e commerciale. Nell’ordinamento italiano questo istituto è stato introdotto nel 2010, per attuare la direttiva europea n. 52 del 2008 ed è stato riformato dal Decreto del Fare (d. Lgs. 69/2013) nel tentativo di renderlo più appetibile. Nonostante questo intervento normativo, a distanza di dieci anni, l’istituto della mediazione in Italia riceve ancora una scarsa applicazione ed è per questo che il legislatore, nel quadro di una più ampia riforma del processo civile,che guarda agli strumenti alternativi come strumenti complementari di composizione dei conflitti ha, con la legge delega 206 del 2021, introdotto nuovi incentivi fiscali, per la mediazione.
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Vitali, Fabien. « Barba/ro Dante ». Deutsches Dante-Jahrbuch 94, no 1 (23 septembre 2019) : 1–34. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2019-0002.

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Riassunto La storia delle letture della Commedia nel sedicesimo secolo è ben documentata – dalle Prose della volgar lingua di Bembo fino ai commenti che, ridimensionando o avallandone il giudizio limitativo, comunque documentano il »precipitoso inarrestabile declino« (Dionisotti) della fama dantesca. Questa storia è basata soprattutto su giudizi espressi dagli »scrittori di alta classe«. Di contro, poco sappiamo del grado di diffusione e del significato di cui la Commedia godeva in ambito popolare. Partendo da alcune indicazioni presenti nello studio di Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi, il saggio s’interroga anzitutto sul rapporto tra cultura popolare e Commedia nel Cinquecento. Più che alla dimensione storico-sociologica, l’interesse sarà rivolto a ciò che la ›popolarità‹ di Dante possa dirci della sua stessa opera. Riformulando quindi il problema in funzione dei presupposti teorici della Commedia – »villanus cantus« (Sanguineti), in parte scritto »per la piazza« (Pertile) – si arriverà ad esaminarne alcune qualità che con Mandelstam potremmo definire come »barbare«, quasi i fattori intrinseci dell’›attrattiva popolare‹ della poesia dantesca.Nella seconda parte, l’indagine si estenderà su alcuni esempi di lettori di Dante – Gelli, Doni, Franco. ›Popolari‹ di origine, ma non privi di educazione letteraria, questi autori a partire dagli anni ’30 irrompono nel campo delle forze con proposte originali, irriducibili alle posizioni della cultura egemone. Non solo: il loro discorso s’interseca in più punti con correnti di pensiero eterodosso, sia perché contrario al magistero classicistico-bembesco, sia perché affine alla Riforma. È quanto, in particolare, suggerisce un testo di Niccolò Franco cui si dedicherà un’analisi più approfondita – una lettera-finzione del 1547, rivolta a »Barba Dante«. Qui le parti coinvolte nella questione dantesca sono oggetto di un discorso apparentemente burlesco, ma che a ben vedere s’iscrive piuttosto nel registro ambiguo del paradosso erasmiano. In effetti, se Franco finge di assecondare le posizioni dominanti (Bembo, la Chiesa), in realtà le mina, accentuandone gli argomenti al punto da spingerle ad absurdum. L’esempio fa pensare che Dante ridiventi un punto di riferimento per la nuova generazione degli autori che nella generale contesa delle parti – »Streit der Autoritäten« (Kablitz/Regn) – cercano di affermarsi, militando per un’idea di letteratura alternativa a quella ufficiale.
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Arabia, Aida Giulia, et Carlo Desideri. « Le materie dello "sviluppo economico" alla prova del federalismo fiscale ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (décembre 2010) : 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001009.

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Con le riforme del c.d. "federalismo amministrativo" e, poi, del Titolo V della Costituzione è stato realizzato un ampio decentramento di compiti alle Regioni nelle materie dello "sviluppo economico". I dati disponibili sulla produzione normativa (leggi e regolamenti) e i dati sulla spesa pubblica evidenziano che, negli anni successivi alle riforme, le Regioni hanno assunto un ruolo rilevante, in particolare nel campo dell'agricoltura e sviluppo rurale e in quello del turismo. La legge n.42 del 2009 sul "federalismo fiscale", definendo i principi e la disciplina dei meccanismi di perequazione, distingue tra funzioni garantite dai Lep (livelli essenziali di prestazione) e "altre" funzioni non protette dai Lep, tra le quali figurano quelle dello "sviluppo economico". Di qui alcuni interrogativi sulle condizioni che possono consentire alle Regioni di continuare ad assicurare e rafforzare il loro impegno politico- finanziario per lo "sviluppo economico"; più in generale, sulla coerenza tra la riforma del "federalismo fiscale" e il disegno costituzionale del regionalismo, come si è andato consolidando sul piano concreto e nella giurisprudenza costituzionale sulla cooperazione e la "leale" collaborazione tra Stato e Regioni.
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Ramis-Barceló, Rafael. « Gert Melville / Jose Ignasi Saranyana Closa (eds.), Lutero 500 anni dopo. Una rilettura della Riforma Luterana nel suo contesto storico ed ecclesiale. Raccolta di Studi in occasione del V centenario (1517-2017), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2019, 450 pp. » Anuario de Historia de la Iglesia 29 (17 mai 2020) : 687. http://dx.doi.org/10.15581/007.29.39957.

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Carinci, Maria Teresa. « Il rapporto di lavoro al tempo della crisi : modelli europei e flexicurity "all'italiana" a confronto ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 136 (décembre 2012) : 527–72. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136002.

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Nel saggio, scritto ancora in fase di gestazione della riforma del mercato del lavoro, l'A., dopo una breve panoramica sulla situazione occupazionale italiana e sui diversi modelli di flexicurity adottati in altri Paesi europei, analizza la c.d. flexicurity "all'italiana" come declinata dalla riforma Fornero (ora l. 92/2012). L'A. prende in considerazione, dapprima, alcuni istituti della flessibilitŕ in entrata rivisti dalla riforma per poi affrontare il tema del licenziamento discriminatorio o determinato da motivo illecito e del licenziamento ingiustificato, proponendo una lettura ampia del primo e restrittiva del secondo, funzionale al mantenimento di una vasta area di applicazione della tutela reintegratoria piena. Infine l'A. mette in luce gli elementi di criticitŕ della riforma: non č l'abbassamento delle tutele in fase di uscita dal rapporto ma la valorizzazione della flessibilitŕ nel rapporto l'unico modello che puň risultare vincente nello scenario globale.
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Saballos, Reynaldo Balladares. « La reforma tributaria 2009 en Nicaragua : una visión jurídica ». Revista de Derecho, no 15 (28 avril 2013) : 95–123. http://dx.doi.org/10.5377/derecho.v0i15.1030.

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La reforma tributaria del año 2009 obedece a criterios fundamentalmente recaudatorios, más que de justicia. Significa un quebrantamiento de la lógica inherente a la tributación que encuentra en los principios de justicia tributaria el límite de legitimidad constitucional al ejercicio del poder tributario por parte del Estado para la creación de tributos o su reforma. En relación con el impuesto sobre la renta referido a las personas físicas o al pago mínimo defi nitivo, la regulación legal del mismo operada por la reforma en cuestión es incongruente con las exigencias de los principios de igualdad y capacidad contributiva establecidos en los artículos 114 y 115 de la Constitución nicaragüense. Riassunto: La riforma tributaria dell´anno 2009 obedisce, fondamentalmente, a criteri di riscossione, invece di giustizia costituzionale. Significa una spazzatura della logica propria della imposizione che trova nei principi della giustizia tributaria i limiti della legittimità costituzionale all`utilizzo del potere tributario dallo Stato con riguardo alla creazione dei tributi, sebbene, alla loro riforma. In rapporto con l´imposta sul redito delle persone fi siche o al pagamento minimo defi nitivo, la regolazione legale dei medesimi operata dal legislatore nella suddetta riforma non è congrua nei confronti delle esigenze divenuti dai principi di eguaglianza e capacità contributiva defi niti dal dettato costituzionali negli articoli 114 e 115 della Costituzione nicaraguese. DOI: http://dx.doi.org/10.5377/derecho.v0i15.1030 Revista de Derecho No.15 2011 pp.95-124
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Wirz, Matthias. « «Commemorare insieme il 2017» : la Riforma, un evento ecclesiale ed ecumenico ». Revista Pistis Praxis 9, no 2 (30 août 2017) : 385. http://dx.doi.org/10.7213/2175-1838.09.002.ds01.

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Il 2017 è l’anno del quinto centenario della Riforma protestante. Questo evento deve essere commemorato in modo ecumenico perché riguarda tutta la chiesa: infatti, la riforma in quanto tale è un principio critico perenne nella chiesa; inoltre, nell’intento dei suoi attori, la Riforma protestante doveva attuarsi all’interno dell’unica chiesa cattolica; infine, nonostante le divisioni ecclesiali che ha prodotto, la Riforma ha anche avuto effetti nella chiesa romana. Questo ci fa comprendere che, se le chiese oggi devono riformarsi, è per poter giungere insieme all’unità visibile dei cristiani.
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Santuari, Alceste. « Le associazioni turistiche nella riforma del terzo settore ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 34 (novembre 2021) : 58–82. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034003.

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Una vasta gamma di attività e di interventi nel settore turistico sono storicamente sviluppati e realizzati dalle associazioni non profit. Esse sono soggetti giuridici di diritto privato ai quali, soprattutto a seguito dell'approvazione della riforma del terzo settore del 2016/2017, sono assegnati funzioni e compiti di pubblica utilità. L'art. 5 del codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017) contempla le attività turistiche tra quelle di attività di interesse generale che gli enti del terzo settore (ETS) possono svolgere. L'articolo analizza le finalità e le attività delle associazioni che operano nel settore turistico, nonché gli istituti giuridici di natura cooperativa che possono intercorrere tra le associazioni e gli enti pubblici per la definizione di progetti e percorsi condivisi di sviluppo del territorio e di promozione turistica.
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Severini, Simone, et Claudia Cupidi. « Le assicurazioni agricole in Italia : evoluzione e prospettive alla luce della riforma della Pac ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (janvier 2013) : 61–96. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-004003.

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Le assicurazioni agricole in Italia: evoluzione e prospettive alla luce della riforma della Pac Considerando che la gestione del rischio puň incrementare la competitivitŕ delle imprese agricole, dal 2009 la politica agricola comune (Pac) interviene con varie misure anche a sostegno delle assicurazioni agricole. Le recenti proposte di riforma della Pac prevedono di spostare queste misure nelle politiche di sviluppo rurale e di introdurre un nuovo strumento di stabilizzazione dei redditi. Questo articolo analizza la recente positiva evoluzione del comparto assicurativo in Italia mostrando che esso č ancora relativamente poco radicato soprattutto nell'Italia centro-meridionale. Successivamente sono analizzate le opportunitŕ e i limiti delle recenti proposte di riforma della Pac.
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Aparicio Tovar, Joaquín, et Berta Valdés de la Vega. « La riforma spagnola del 2010 : la piů estesa e profonda della Spagna democratica ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 130 (juin 2011) : 293–311. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-130006.

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La Legge 35/2010 ha introdotto una vasta riforma del mercato del lavoro in Spagna. Gli Autori, premessa una disamina della genesi della riforma, ne evidenziano alcuni profili di criticitŕ, per quanto attiene al contrasto alla disoccupazione, alla "frammentazione sociale" derivante dalla diffusione dei contratti e all'incremento dei poteri del datore di lavoro, in particolare in termini di agevolazione del ricorso ai licenziamenti.
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Bechara Sanchez, Fabio José, et Turatti Maria Cecília Manzoli. « Agricoltura famigliare ed etnicitŕ : le trasformazioni delle lotte contadine in Brasile ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 128 (décembre 2012) : 135–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128009.

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Nonostante la grande speranza depositata dai movimenti sociali legati alla lotta per la terra nell'ampliamento della riforma agraria durante il governo Lula, cioč, che finalmente sarebbe stata data prioritŕ alla riforma agraria da parte del governo e che sarebbe stata modificata la struttura fondiaria in Brasile, il fatto fu che la riforma agraria durante i due mandati del governo Lula alla presidenza del Brasile rimase molto al di sotto di quanto sperato Questo articolo voglia presentare ai lettori le dinamiche politiche e degli attori (gli agricoltori famigliari e i contadini etnici) che emergono del spostamento dela azione politica in relazione ai problemi fondiari e della riforma agraria in Brasile durante il governo Lula (2003-2010).
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Bordogna, Lorenzo. « Auspicata ma poco praticata. L'insufficiente sviluppo della contrattazione di secondo livello in Italia ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 172 (février 2022) : 665–83. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172011.

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Oggetto dell'articolo è la contrattazione di secondo livello in Italia. Due sono gli aspetti considerati: il rapporto tra contrattazione nazionale di categoria e contrattazione decentrata; la copertura della contrattazione di secondo livello. Circa il primo aspetto, viene sottolineato come, sin dal Protocollo Intersind-Asap del luglio 1962, ad eccezione del periodo tra fine anni '60 e primi '70, abbia sempre prevalso in Italia un modello di "decentramento organizzato", con un ruolo di coordinamento del contratto nazionale di categoria e degli attori nazionali. Questo mo-dello è però minacciato, dopo la riforma del 2009, dalla riduzione delle competenze del contrat-to nazionale in materia retributiva, massimamente depotenziate nel ccnl dei metalmeccanici del 2016, dove ogni possibilità di incremento delle retribuzioni reali è affidata solo ed esclusivamente alla contrattazione decentrata. La seconda parte dell'articolo analizza quindi la persisten-te, limitata diffusione della contrattazione di secondo livello, nonostante generose politiche di incentivazione fiscale dal 2015-2016 e, nel settore metalmeccanico, specifiche clausole del ccnl del 2016, confermate nel 2021. Anche in questo settore la contrattazione aziendale resta l'eccezione e non la norma, in forte contrasto con l'obiettivo dichiarato in un recente documento di Federmeccanica. L'articolo si domanda infine quanto sia realistico un significativo supe-ramento di tali limiti, e se, nel caso, ciò non richieda ulteriori misure rispetto a quelle sperimentate, inclusa una rinnovata riflessione in tema di contrattazione territoriale per le imprese di pic-cole e piccolissime dimensioni, che sono la larghissima maggioranza delle imprese italiane.
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Brian Edwin Ferme, emerito. « Il binomio primato e sinodalità-collegialità : base della riforma. A proposito del libro di Agostino Marchetto, La Riforma e le Riforme nella Chiesa : Una Risposta, Libreria Editrice Vaticana : Città del Vaticano 2017 ». Annuarium Historiae Conciliorum 48, no 2 (14 septembre 2019) : 463–69. http://dx.doi.org/10.30965/25890433-04802008.

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Profeti, Stefania. « LE ELEZIONI REGIONALI 2010 IN TOSCANA : UNA SINISTRA IN DIFFICOLTÀ MA SENZA ALTERNATIVE ». Quaderni dell Osservatorio elettorale QOE - IJES 64, no 2 (30 décembre 2010) : 5–42. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9719.

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Résumé :
In Toscana le elezioni del 28 e 29 marzo 2010 si sono svolte dopo una seconda riforma sia dello Statuto regionale che della legge elettorale, che erano stati rinnovati nel 2004 e sperimentati in occasione della precedente tornata del 2005. Nel panorama italiano post riforma del Titolo V della Costituzione, la Toscana era stata infatti una delle prime regioni a dotarsi di un nuovo Statuto. Era stata anche la prima in assoluto ad approvare una nuova legge elettorale accompagnata da disposizioni che operavano una vera e propria «regionalizzazione» delle modalità di selezione dei consiglieri e del Presidente, pur nell’alveo dei meccanismi di fondo introdotti dalla disciplina transitoria di rango nazionale: l’elezione diretta del capo dell’esecutivo; il suo potere di nomina e di revoca dei componenti della giunta; la clausola simul stabunt simul cadent.
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Mei, Oscar, Lorenzo Cariddi et Massimo Gasparini. « L'area forense di Forum Sempronii : nuovi dati architettonici e urbanistici alla luce degli scavi 2013-2017 ». REUDAR. European Journal of Roman Architecture 1 (1 décembre 2017) : 75. http://dx.doi.org/10.21071/reudar.v1i0.10164.

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Résumé :
Il presente contributo fornisce una preliminare analisi urbanistica e architettonica dell'area forense e delle relative strutture portate alla luce durante le campagne di scavo 2013-2017, presso il municipium di Forum Sempronii. Allo stato attuale sono stati identi cati, a livello di fondazione, la piazza del foro e i portici che la delimitavano; sul lato Nord dello spazio forense sono stati identi cati tre templi, dei quali il Tempio A interamente scavato. Al di fuori del limite orientale del forum e in posizione prospiciente alla via Flaminia, è stato rinvenuto, in buono stato di conservazione, una terza struttura con probabile funzione cultuale e amministrativa e identi cata come l'Augusteum di Forum Sempronii. Dai dati nora emersi, sembrerebbe possibile ipotizzare la pertinenza di tutte le strutture a una imponente riforma urbanistica e architettonica del municipium avvenuta in epoca augustea.
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Romboli, Roberto. « Osservazioni sul disegno di legge costituzionale n. 4275/2011 ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (décembre 2011) : 129–64. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005011.

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Résumé :
Una riforma costituzionale organica e di maggioranza che dimentica le "lezioni" tratte dalle precedenti esperienze di revisione / 2. In generale: il mutamento dell'epigrafe del titolo IV, l'eliminazione del termine "altro" dall'art. 104 Cost. e la diffusa decostituzionalizzazione delle garanzie dei magistrati / 3. Un giudizio liquidatorio sul ruolo del Csm: le modifiche inerenti la composizione / 4.: le modifiche inerenti le funzioni; lo sbilanciamento dei rapporti con il Ministro della giustizia e la costituzionalizzazione del potere di ispezione / 5. L'esclusione del pm dalla soggezione solo alla legge e dall'ordine giudiziario, la separazione delle carriere del giudice e del pm e l'eliminazione dell'indipendenza interna / 6. L'esercizio dell'azione penale non piů obbligatorio e la modificazione dei rapporti con la polizia giudiziaria / 7. La responsabilitŕ dei magistrati: la "Corte di disciplina" per giudicare sugli illeciti disciplinari e la responsabilitŕ civile diretta «al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato». La mancata considerazione della specificitŕ dell'attivitŕ giurisdizionale / 8. Le "dimenticanze" della riforma: l'unicitŕ della giurisdizione e le garanzie dei giudici speciali (specie di quelli amministrativi); la modifica dell'art. 106 Cost. in assenza di un riordino della magistratura onoraria.
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Carcano, Domenico. « Obiettivo. Il trasferimento per incompatibilitŕ : un istituto in cerca di autore ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 4 (septembre 2009) : 82–92. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-004007.

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Treu, Tiziano. « Flessibilitŕ e tutele nella riforma del lavoro ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 137 (février 2013) : 1–51. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-137001.

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Résumé :
Il saggio contiene un'analisi generale della recente riforma del lavoro (l. n. 92/2012). In premessa si ricostruisce l'iter formativo del provvedimento anzitutto nel dibattito fra le parti sociali e il governo, di cui si sottolinea l'andamento contrastato, e poi in sede parlamentare, dove si č verificata una larga convergenza politica sul testo e sulle sue modifiche, che peraltro non ha impedito forti tensioni e diffuse critiche. Il saggio discute l'impostazione generale della legge ispirata al modello europeo della flexicurity, mettendola a confronto con le esperienze di altri paesi e tenendo conto delle particolaritŕ italiane. Sottolinea inoltre l'importanza della delega sulla partecipazione dei lavoratori nell'impresa, che č indicata fra i principi ispiratori del provvedimento. Il commento rileva la non completa corrispondenza dei principali blocchi della legge rispetto agli obiettivi dichiarati dal governo e ai modelli europei: la persistente debolezza degli ammortizzatori sociali, accentuata dalla storica inadeguatezza degli strumenti di politica attiva del lavoro; l'importanza della promozione dell'apprendistato come canale privilegiato di ingresso dei giovani al lavoro; le scelte contrastanti in tema di flessibilitŕ in entrata, consistenti da una parte in una parziale liberalizzazione del contratto a termine, dall'altra in interventi limitativi dei contratti a progetto, partite IVA, associazione in partecipazione, con il ricorso alla tecnica delle presunzioni e, per altro verso, con l'aumento dei costi contributivi (interventi non omogenei che riflettono la mancanza di una rivisitazione complessiva del lavoro autonomo); infine, la modifica dell'art. 18 dello St.lav. che realizza il superamento dell'anomalia italiana della reintegrazione come unica sanzione del licenziamento ingiustificato e riconduce la reintegrazione a ipotesi tassativamente indicate dalla legge, sostanzialmente marginali rispetto alla indennitŕ risarcitoria. Il saggio sottolinea, infine, l'importanza delle vicende applicative della legge, opportunamente soggette a monitoraggio, e il ruolo decisivo non solo della giurisprudenza, ma della contrattazione collettiva che č chiamata a modificare la normativa con interventi ai vari livelli nazionali e decentrati.
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Villalňn, Jesůs Cruz. « Testo e contesto della riforma spagnola della contrattazione collettiva del 2011 ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 134 (mai 2012) : 233–57. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-134012.

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Mantini, Pierluigi, et Alberto Scaravaggi. « I fondi immobiliari nel federalismo patrimoniale. Profili giuridici ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 161–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058016.

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Résumé :
La riforma del federalismo fi scale prende avvio con la legge delega n. 42/2009 e con il primo decreto attuativo n. 85/2010 sul federalismo patrimoniale. In particolare, l'art. 6 del decreto intende favorire la valorizzazione dei beni attraverso fondi comuni di investimento immobiliare e sancisce precise regole affinché i fondi possano svolgere un ruolo attivo. I fondi immobiliari sono strumenti finanziari che consentono ai risparmiatori di partecipare ai risultati economici di iniziative immobiliari, utilizzando il modello organizzativo del patrimonio gestito da un intermediario professionale, le Sgr (Societŕ di gestione del risparmio) che si occupano di fondi immobiliari. In specie, i fondi ad apporto pubblico possono costituire uno strumento evoluto per le politiche di sviluppo urbano.
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Albisinni, Ferdinando. « Impresa agricola e scienze della vita nel diritto europeo dell’agricoltura ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(29) (30 décembre 2021) : 61–100. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.2.

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Résumé :
Il lavoro indaga sulle linee evolutive del diritto agrario nella prospettiva europea, ponendo in evidenza le sfide e le criticità che nel XXI secolo hanno connotato le scelte operate nell’ambito della politica agricola comune. All’interno di questa prospettiva, specifica attenzione è assegnata ai temi dell’impresa agricola e della stessa perimetrazione dell’attività agricola; temi risalenti nell’ordinamento italiano, ma rilevanti anche nell’ordinamento polacco, come sottolineato più volte negli studi di Roman Budzinowski. L’analisi investe in particolare le riforme di questo secolo, dalla MTR del 2003 alle riforme del 2013 e del 2021 con la riscoperta dell’agricoltura come attività produttiva, sottolineando l’emergere di nuovi modelli sistemici, che finiscono per costruire Codici europei dell’agricoltura. Vengono poi richiamate le ultime novità introdotte dal Trattato di Lisbona, da alcuni recenti regolamenti in tema di controlli ufficiali e dai documenti della Commissione sul Green Deal europeo, con la connessa attenzione ai temi del benessere animale e della tutela di ogni forma di vita e dell’ambiente nella sua complessità e unità, per concludere che le complesse vicende di questi due primi decenni del XXI secolo si caratterizzano per la crescente attenzione verso le scienze della vita come elemento essenziale e connotante dell’attività dell’impresa agricola in tutte le sue diverse declinazioni.
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LEOTTA, CARMELO domenico. « La repressione penale del terrorismo a un anno dalla riforma del d.l. 18 febbraio 2015, conv. dalla l. 17 aprile 2015, n. 43 ». Archivio penale, no 1 (2016) : 11–27. http://dx.doi.org/10.12871/97888674166081.

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Losavio, Clelia. « Le norme sul finanziamento e sul riordino delle Comunitŕ montane al vaglio della Corte costituzionale ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (juin 2011) : 105–11. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001006.

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Résumé :
Con le sentenze n. 237 del 2009 e nn. 27 e 326 del 2010, la Corte costituzionale, pur confermando la competenza esclusiva delle regioni in materia di comunitŕ montane a seguito della riforma del titolo V della Costituzione, riconosce, tuttavia, il potere dello Stato di incidere su tale materia se l'intervento statale rinviene un autonomo titolo di legittimazione nella sua competenza concorrente di coordinamento della finanza pubblica. Le norme dei provvedimenti statali presi ad esame dalla Corte, dunque, sebbene riguardino il riordino e il finanziamento delle comunitŕ montane, non costituiscono di per sé un'indebita invasione dell'area riservata all'autonomia delle regioni, ma la loro legittimitŕ deve essere valutata in base al criterio di riparto delle competenze concorrenti.
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Mingo, Roberta. « Ridisegno delle circoscrizioni istituzionali e governance territoriale : la riforma politico-amministrativa estone fra ridefinizione dell' identità nazionale e ingresso nell'Unione Europea ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2022) : 50–77. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14590.

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Résumé :
Il presente articolo intende ricostruire l'origine e l'evoluzione della riforma della maglia politico-amministrativa avvenuta in Estonia nel 2017, con la quale è stato ridefinito l'assetto istituzionale del paese, anche a seguito del ruolo svolto dall'Unione Europea nell'influenzare i cambiamenti dell'impalcatura del mosaico territoriale estone. Si farà riferimento all'approccio dinamico degli studi sull'istituzionalizzazione territoriale di Anssi Paasi, correlandolo alle diverse fasi storiche che hanno condotto il paese a riaffermare la propria identità nazionale successivamente al lungo periodo di occupazione sovietica (1940-1989). La riforma analizzata in questo caso-studio conferma la portata degli interventi sulla maglia amministrativa frutto sia di un processo radicato nel passaggio di poteri sia dell'ingresso dell'Estonia nell'Unione Europea, che da tempo sollecita politiche di rescaling tra gli Stati membri.
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Russo, Luigi. « La riforma della Pac del 2013 e le relazioni contrattuali tra gli operatori del mercato ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (avril 2015) : 157–80. http://dx.doi.org/10.3280/aim2013-001010.

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CAMELO, Danielle, et José BATISTA NETO. « Concepções sobre a Relação Ensino-Pesquisa no/do Currículo da Licenciatura em História da UFPE em Contexto de Reforma Curricular ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 36. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247747.

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Résumé :
O presente artigo tem como objetivo analisar concepções construídas por docentes e funcionário do corpo técnico-administrativo do curso de licenciatura em História da Universidade Federal de Pernambuco sobre a relação ensino-pesquisa proposta pelo curso a partir de sua reforma curricular, implantada em 2012.2. Para construímos a pesquisa, utilizamos a entrevista semiestruturada como instrumento metodológico. Foram entrevistados/as docentes do curso e funcionário do corpo técnico administrativo. A análise dos dados foi realizada a partir da produção teórica de Soares e Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro e Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), e categorizada a partir da técnica da Análise de Conteúdo de Bardin. As entrevistas mostraram divergências entre as concepções dos sujeitos sobre o currículo do curso, o processo de reforma e, dentro disto, acerca da concepção teoria-prática, concebida como indissociável por um grupo de sujeitos e como dicotômica por outro grupo. Ensino-Pesquisa. Formação de Professores/as. Licenciatura.ABSTRACTThe objective of this article is to analyze conceptions built by professors and employees of the technical-administrative staff of the degree course in History of the Federal University of Pernambuco about the teaching-research relationship proposed by the course from its curricular reform, implemented in 2012.2 To build the research, we use the semi-structured interview as a methodological tool. The course teachers and administrative staff were interviewed. The data analysis was performed from the theoretical production of Soares e Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro and Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), and categorized from the technique of Content Analysis of Bardin. The interviews showed divergences between the subjects' conceptions about the course curriculum, the reform process and, within this, about the theory-practical conception, conceived as inseparable by one group of subjects and as dichotomous by another group.Teaching-Research. Teacher Training. Bachelor's Degree.RESUMENEl propósito de este artículo es analizar las concepciones construidas por profesores y funcionarios del personal técnico-administrativo del curso de Historia en la Universidad Federal de Pernambuco sobre la relación de enseñanza-investigación propuesta por el curso a partir de su reforma curricular, implementada en 2012.2. Para construir la investigación, utilizamos la entrevista semiestructurada como herramienta metodológica. Los profesores y el personal técnico administrativo fueron entrevistados. El análisis de datos se realizó con base en la producción teórica de Soares y Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro y Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), y categorizado según la técnica de análisis de contenido de Bardin. Las entrevistas mostraron divergencias entre las concepciones de los sujetos sobre el currículo del curso, el proceso de reforma y, dentro de esto, sobre el concepto de teoría-práctica, concebido como inseparable por un grupo de sujetos y como dicotómico por otro grupo.Enseñanza-Investigación. Formación del profesorado. Licenciatura.RIASSUNTOQuesto articolo ha lo scopo di analizzare le concezioni costruite da professori e dipendenti del personale tecnico-amministrativo del corso di Storia dell'Università Federale del Pernambuco sul rapporto insegnamento-ricerca proposto dal corso dalla sua riforma curriculare, attuato nel 2012.2. Per costruire la ricerca, abbiamo usato l'intervista semi-strutturata come strumento metodologico. Sono stati intervistati insegnanti e personale amministrativo del corso. L'analisi dei dati è stata eseguita sulla base della produzione teorica di Soares e Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro e Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), e classificato usando la tecnica di Content Analysis di Bardin. Le interviste hanno mostrato divergenze tra le concezioni dei soggetti sul curriculum del corso, il processo di riforma e, all'interno di questo, sulla concezione teoria-pratica, concepita come inseparabile da un gruppo di soggetti e come dicotomica da un altro gruppo.Insegnamento-Ricerca. Formazione degli insegnanti. La laurea.
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Pederzoli, Chiara. « L'importanza del principio di giustificatezza nel licenziamento : il paradosso del despido exprés nell'ordinamento spagnolo al tempo della crisi ». ARGOMENTI, no 35 (septembre 2012) : 109–27. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035005.

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Résumé :
Nel presente lavoro viene descritta la disciplina spagnola in materia di licenziamento, come modificata a seguito delle riforme succedutesi tra il 2010 e il 2012, nel pieno della crisi economica. L'analisi, condotta dal punto di vista giuridico, si concentrerà sul passaggio da un sistema basato sulla limitazione del potere dell'imprenditore di estinguere il contratto di lavoro solo per i motivi precisati dalla legge, con conseguente tutela obbligatoria contro il licenziamento ingiustificato, al modello del licenziamento libero pagato. L'esclusione del principio di giustificazione, che può essere considerato come "totem" a garanzia della stabilità del posto di lavoro, ha portato a conseguenze paradossali, rese particolarmente evidenti dalla crisi economica. Tali irrazionali conseguenze sono il motivo che ha comportato l'abrogazione della norma. Il legislatore spagnolo ha preferito lasciare uno spazio aperto al recesso libero (ad nutum) solo rispetto ai lavoratori di nuova assunzione e per un periodo di tempo limitato al primo anno di durata del contratto.
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Canapa, Carlo Fabio. « Ammortizzatori sociali e Regioni : dall'accordo del 12 febbraio 2009 un ruolo nella riforma ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 35 (décembre 2009) : 67–70. http://dx.doi.org/10.3280/qt2009-035009.

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Ferri, Giampietro. « Il procedimento di revisione della Costituzione (a proposito della riforma respinta dal referendum popolare del 4 dicembre 2016) ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 1 (janvier 2018) : 13–28. http://dx.doi.org/10.3280/ded2017-001003.

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Buseti, Simone, et Bruno Dente. « L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

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Résumé :
L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
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de Angelis, Luigi. « Art. 18 dello statuto dei lavoratori e processo : prime considerazioni ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 136 (décembre 2012) : 693–711. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136006.

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Résumé :
L'Autore esamina gli aspetti processuali della recente riforma del mercato del lavoro italiano (l. n. 92/2012), che ha modificato l'art. 18 della l. n. 300/1970 prevedendo quattro differenti livelli di tutela per i licenziamenti ingiustificati. Al fine di accelerare le relative controversie, la l. n. 92/2012 ha previsto due fasi procedimentali. La prima, obbligatoria, consiste in un giudizio sommario. La seconda, eventuale, consiste in un giudizio di cognizione ordinaria, che puň avere un appello e che puň essere portato dinanzi alla suprema Corte di cassazione.
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Gialanella, Antonio. « Un punto di vista sulla resistibile novitŕ della riforma della prevenzione patrimoniale antimafia ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (janvier 2011) : 19–44. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-005003.

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Résumé :
1. Nomofilachia, coerenze di sistema e asistematicitŕ della duplice novella della legge n. 125 del 2008 e della legge n. 94 del 2009 (1.1. Il sequestro di prevenzione ex art. 2 ter, comma 2, della legge n. 575 del 1965 e successive modifiche: l'architettura disegnata dalla giurisprudenza di legittimitŕ prima della duplice novella legislativa - 1.2. La confisca di prevenzione ex art. 2 ter, comma 3, della legge n. 575 del 1965 nella novella del 2008 - 1.3. Il quantum dimostrativo necessario al sequestro e alla confisca di prevenzione prima e dopo la duplice novella legislativa: 1.3.1. In specie: il sequestro - 1.3.2. Onere probatorio e onere di allegazione / 2. La resistibile novitŕ della tendenza a rendere autonoma l'azione giudiziaria di prevenzione reale da quella di prevenzione personale nel duplice intervento legislativo del 2008 e del 2009.
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NACCI, MATTEO. « Diritto canonico e diritti delle religioni ». Prawo Kanoniczne 58, no 1 (16 juin 2017) : 111–22. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2015.58.1.06.

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Il presente contributo, frutto della conferenza tenuta in occasione della 8° Giornata Canonistica Interdisciplinare, Diritto canonico tra fondamenti e prassi (a 10 anni da: “Novo Codice”), Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano, 5 marzo 2013), prende in esame il rapporto fra il diritto canonico e i diritti delle altre religioni. La prospettiva da cui partire è senz’altro la tradizione dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense circa lo studio del diritto delle religioni, aggiornata sulla base del Decreto Novo Codice di riforma degli studi canonistici, in relazione alle società multiculturali del terzo millennio.
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Giacanelli, Ferruccio, et Pier Francesco Galli. « Tracce ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2012) : 569–84. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-004003.

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Protagonista e testimone della psichiatria italiana in trasformazioneUn ricordoL'Ospedale Psichiatrico di Colorno nella storia della psichiatria di Parma (1996)Alcune pubblicazioni di Ferruccio GiacanelliDopo una Nota redazionale di Pier Francesco Galli che ricorda la figura di Ferruccio Giacanelli (1930-2012), psichiatra, fenomenologo e storico della psichiatria, viene pubblicato uno scritto inedito di Giacanelli del 2004 in cui ricostruisce la storia dell'Ospedale Psichiatrico di Colorno (Parma), che lui stesso diresse dal 1972 al 1978. La storia dell'Ospedale Psichiatrico di Colorno viene suddivisa in quattro "momenti", che hanno i seguenti titoli: "La nascita del manicomio di Parma", "L'Ospedale Psichiatrico Provinciale in Colorno", "La chiusa compattezza istituzionale", "La rottura istituzionale", "La riforma del 1978: e dopo?". (Questo testo č stato letto al Convegno "La chiusura dell'Ospedale psichiatrico di Colorno: proposte per la futura psichiatria di Parma", tenuto a Colorno [PR] il 25 ottobre 1996).
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Albisinni, Ferdinando. « Il diritto agrario europeo dopo Lisbona fra intervento e regolazione : i codici europei dell'agricoltura ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 2 (octobre 2011) : 29–52. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002003.

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Résumé :
Il lavoro indaga sugli esiti dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, quanto alla disciplina dell'agricoltura europea. L'esame di una serie di riforme, anteriori e successive al Trattato di Lisbona, induce a concludere che la ri-nazionalizzazione e ri-localizzazione di alcune scelte di governo dell'economia agricola si è accompagnata ad una rinnovata articolazione del rapporto fra economia e diritto nella politica agricola comune. Il diritto in senso proprio, il diritto regolatorio, in contrapposizione con il diritto incentivante, caratterizza in misura crescente la legislazione di fonte europea in materia agricola. Le riforme della Pac di fine ed inizio secolo si sono così tradotte nella posizione di codici europei dell'agricoltura, dal codice dei regimi di sostegno al reddito [con il reg. (CE) n. 1782/2003, e poi con il reg. (CE) n. 73/2009], al codice dello sviluppo rurale [con il reg. (CE) n. 1257/2009, e poi con il reg. (CE) n. 1698/2005], al codice del mercato e della commercializzazione dei prodotti agricoli [reg. (CE) n. 1234/2007, c.d. regolamento unico Ocm]. Queste discipline di fonte europea dialogano con le discipline di fonte nazionale e compongono, che non è unper i 27 Paesi che oggi compongono l'Unione Europea, ma piuttosto un, nel quale bisogni e soggetti, nazionali, regionali e locali, occupano un posto di rilievo accanto a quello proprio delle scelte disciplinari espresse centralmente.
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Stentella, Danilo. « Azienda pubblica e finanziamento pubblico dei partiti politici ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (juin 2022) : 233–53. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-002002.

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La reintroduzione in Italia di un meccanismo di finanziamento pubblico dei partiti politici, la cui entità venisse collegata direttamente e in via almeno prevalente a una percentuale significativa degli utili generati dalle partecipazioni statali, potrebbe determinare da parte dei leader politici una maggiore propensione alla scelta di management capace e l'adozione di un efficace sistema di verifica delle procedure di gestione di questo patrimonio pubblico. Si potrebbe ridimensionare drasticamente per questa via la piaga apparentemente endemica e cronica del clientelismo dei colletti bianchi di alto livello e realizzare contestualmente una gestione della proprietà pubblica più efficiente, di tipo finalmente privatistico, se proprio vogliamo assegnare a questa categoria una valenza cogente. Le riforme di politica economica introdotte negli ultimi decenni dai governi dei paesi più industrializzati sono state fortemente condizionate dalla dottrina del New Public Management, un approccio radicale, capace di compromettere l'integrità strutturale ed etica del settore pubblico subordinando la giustizia sociale all'efficienza economica, una trasformazione caratterizzata dal taglio della spesa pubblica che ha travolto anche un fondamentale istituto del sistema democratico, i partiti politici. Purtroppo i trascorsi delle imprese pubbliche hanno fortemente agevolato quelle riforme, in quanto per un certo periodo storico queste hanno mostrato una tendenza cronica alla bassa produttività, rispetto alle imprese private, anche a causa delle politiche clientelari e dell'uso intensivo del fattore lavoro. Poiché elementi di servizio pubblico ed elementi di business convivono soprattutto nel settore delle public utilities, potenzialmente capace di generare reddito, le imprese pubbliche possono rappresentare un'utile e prudente forma di diversificazione dei ricavi per la finanza pubblica, in grado di ridurre sensibilmente i rischi di liquidità, ancor di più in un contesto storico di crisi finanziarie ed economiche internazionali ricorrenti. Il finanziamento pubblico dei partiti politici è stato introdotto nel 1974 con la L. 195/1974 per contrastare le collusioni con i grandi poteri economici, già sorte negli anni precedenti. È stato completamente abolito con D.L. 149/2013, convertito in L. 13/2014, lasciando spazio ad una crescente attività di lobbying e finanziamento indiretto ai partiti. La domanda a cui questo elaborato cerca di rispondere è: può l'azienda pubblica essere gestita in modo efficiente dallo Stato, produrre entrate e servizi per la comunità, senza dare luogo a risultati di gestione cronicamente negativi e contribuire a finanziare il diritto costituzionalmente garantito di organizzarsi in partiti politici, finanziando il loro meccanismo?
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Orlandini, Giovanni. « Il distacco transnazionale dopo il d.lgs. 22/2020 ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 168 (janvier 2021) : 749–65. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168005.

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Résumé :
. L'articolo analizza le principali questioni giuridiche che rendono problematica l'applicazione della disciplina del distacco transnazionale nell'ordinamento italiano, contribuendo ad esporlo al dumping operato da imprese con sede in altri Stati. L'analisi si sofferma in particolare sulle novità introdotte dal d.lgs. n. 22 del 15 settembre 2020 che ha riformato il d.lgs. 136/16 rece-pendo la direttiva 2018/957. Il regime protettivo del lavoratore straniero distaccato in Italia, pur uscendo rafforzato dalla novella, continua a scontare gli effetti di un sistema di contrattazione collettiva patologicamente sregolato e della debolezza dell'azione ispettiva.
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Burigana, Riccardo. « COSA LEGGERE ? NOTE PER UNA BIBLIOGRAFIA SULLA RIFORMA DEL XVI SECOLO E SULLE SUE EREDITÀ (2016) ». Revista de Teologia e Ciências da Religião da UNICAP 6, no 2 (2016) : 265–302. http://dx.doi.org/10.20400/p.2237-907x.2016v6n2p265.

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Corleto, Francesco. « I contratti derivati come strumenti di gestione del rischio nei mercati agricoli (possibili applicazioni nelle borse merci italiane) ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (décembre 2010) : 159–84. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001012.

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Résumé :
Negli ultimi anni, il settore agricolo ha subito profonde trasformazioni. Le istituzioni dell'Unione Europea hanno, da qualche anno, dedicato particolare attenzione al tema della gestione del rischio in agricoltura. L'evoluzione di un sistema che si discosti dalle misure di stabilizzazione dei mercati e dei prezzi, che per oltre cinquanta anni la Pac ha garantito attraverso il sostegno dei redditi degli agricoltori, non può che seguire progressivamente tappe intermedie. La riforma della Pac, varata nel 2003, ha previsto, infatti, l'introduzione di un sistema di riduzione progressiva obbligatoria dei pagamenti diretti per il periodo 2005-2012. In questo modo, nel 2013 si arriverà ad un sistema in cui gli interventi di sostegno saranno completamente disaccoppiati dalla produzione. Tale aiuto al reddito, soprattutto nella misura disaccoppiata al cento per cento, rischia però di essere socialmente impopolare, in particolare in tempi di stagnazione economica. Lo sviluppo dei mercati finanziari e la presenza di specifici servizi finanziari diretti agli agricoltori, infatti, può rappresentare un valido strumento per favorire la stabilizzazione del reddito degli stessi imprenditori agricoli. In virtù di questi cambiamenti, sarebbe opportuno che i singoli imprenditori agricoli utilizzino autonomamente gli strumenti derivati con la finalità di potersi proteggere dai rischi del mercato.
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ANNESE, MARIELLA, Maria Raffaella Lamacchia, Vito Cascione et Cristina Sunna. « I poli per l’infanzia ZeroSei. » Contesti. Città, territori, progetti 1, no 1 (27 octobre 2022) : 173–93. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13457.

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Résumé :
La riforma del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, approvata con il Decreto Legislativo n. 65/2017, attuativo della citata legge della “Buona scuola” interpreta, inaugura e declina in modo precipuo una nuova fase dell’evoluzione degli ambienti educativi e, attraverso la previsione dei caratteri distintivi dei Poli per l’infanzia (art. 3), si ritrovano anche gli elementi a partire dai quali identificare i poli per l’infanzia come luoghi urbani multifunzionali il cui carattere sociale oltrepassa il target dell’utenza principale, aprendosi alla comunità che insiste nel contesto urbano. Il lavoro guarda all’esperienza condotta da Regione Puglia dal 2017, nell’ambito della quale i Poli per l’infanzia ZeroSei vengono definiti con una chiara caratterizzazione urbana. I progetti esemplificativi di queste innovative strutture, esito di tre procedure concorsuali a regia regionale, assumono rilevanza non solo per essere stati concepiti sotto il profilo della qualità architettonica del manufatto e del rapporto tra spazio e apprendimento ma ancheper la loro capacità di integrarsi funzionalmente e fisicamente con lo spazio urbano circostante, per l'opportunità data dai contesti periferici in cui sono collocati di offrire una esperienza didattica integrata nella dimensione identitaria del quartiere rispetto al quale si pongono in forte continuità e relazione. L'occasione descritta, consente di trarre alcune prime riflessioni sul ruolo dello spazio educativo e dell’architettura degli spazi per l’apprendimento del target 0-6 per i diversi contesti urbani.
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Liberati, Paolo. « Il finanziamento delle regioni e degli enti locali : problemi e prospettive ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 1 (mars 2011) : 53–89. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-001003.

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Résumé :
Questo lavoro valuta la recente riforma del federalismo fiscale in Italia (L. 42/2009) in relazione a tre questioni. Primo, come finanziare un crescente volume di competenze locali con imposte proprie, con particolare riferimento alla fornitura di livelli minimi o essenziali di servizio (ad es., sanitŕ). Secondo, come risolvere il trade-off tra esigenze di efficienza nell'uso delle risorse e di compensazione degli squilibri territoriali. Terzo, se sia da privilegiare un rapporto diretto dei governi locali con lo Stato centrale o se compiti di finanziamento e perequazione dei comuni possano essere utilmente affidati alle regioni.
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