Thèses sur le sujet « Ricostruzione storica »
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Serra, Mattia, et Maddalena Scaruffi. « La ricostruzione della citta ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.
Trouver le texte intégralSforzato, Marco. « Dall’analisi storica alla ricostruzione digitale della Rocca Brancaleone di Ravenna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Trouver le texte intégralAresu, Mattia <1989>. « La ricostruzione storica della biblioteca dei Carmelitani Scalzi di Padova ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7939.
Texte intégralOsanna, Massimo. « Chorai coloniali da Taranto a Locri : documentazione archeologica e ricostruzione storica / ». Roma : Istituto poligrafico e zecca dello stato : Libreria dello stato, 1992. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37419368v.
Texte intégralCivitelli, Silvia <1986>. « Il costume teatrale barocco : ricostruzione storica e rivisitazioni in epoca contemporanea ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/11994.
Texte intégralToro, Pietro. « La cartografia storica per la ricostruzione del paesaggio antico del Peloponneso ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/225.
Texte intégralLa scelta della regione del Peloponneso come oggetto di questo studio nasce dalla possibilità, offerta da tale contesto agli studiosi contemporanei, di potersi confrontare con un territorio ricco di tracce materiali, testimonianze storiche e monumentali di un passato nel quale essa è stata al centro del mondo antico. La proposta di tentare una ricostruzione storica dei paesaggi attraverso le fonti documentarie e la Cartografia storica si inserisce in un filone europeo di studi, che pone le basi nel metodo regressivo di matrice storica, e nell’individuazione ed interpretazione di tracce quali segni residuali del passato nei paesaggi contemporanei. I paesaggi sono elementi pluristatificati dove “le opere durature dell’uomo ovvero le strutture e le infrastrutture necessarie alla sua vita, al suo agire economico, culturale e spirituale, si sovrappongono al substrato naturale e si inseriscono in una eredità storica in via di progressivo arricchimento”. Il “paesaggio storico” è il risultato delle mutate culture, dell’approccio diverso che i vari gruppi umani hanno con l’ambiente che li ospita, e, fattore da non sottovalutare, delle caratteristiche geomorfologiche che hanno determinato l’evoluzione dei luoghi, come le tipologie di occupazione e di sfruttamento. Gli aspetti fisici di un territorio, come i fiumi, i monti, le vallate, determinano la forma degli spazi e rappresentano gli elementi di lunga durata su cui si impostano i paesaggi, che a loro volta vivono e mutano a seconda delle sollecitazioni dell’uomo. Il metodo archeologico per la ricostruzione del paesaggio storico, come notato già da Rizakis nel 1992, è stato elemento di discussione fra i sostenitori di un’archeologia estensiva, che procede all’esplorazione di vaste zone e quanti sono a favore di un approccio intensivo ed esaustivo, che predilige campioni ridotti con il risultato di una maggiore completezza dell’indagine. Il primo approccio traccia su una buona base di dati le linee generali della storia del popolamento, ma dà risposte deboli sui cambiamenti e sulle problematiche relative alla ... [a cura dell'autore]
2008 - 2009
Ferretti, Andrea. « Public History e reenactment : prospettive per una nuova storia applicata ». Thesis, A. Ferretti, "Public History e reenactment : prospettive per una nuova storia applicata", Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Studi linguistici e culturali, 2015 [tesi di laurea], 2015. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5367.
Texte intégralNel presente lavoro si è cercato di analizzare il ruolo che Public History e reenactment possono ricoprire nella produzione e nella divulgazione di narrative storiche. Nell’epoca della globalizzazione è compito degli storici riuscire ad adattare il proprio lavoro ai cambiamenti in corso nella società e incrementare la rilevanza pubblica della loro materia. Ciò può avvenire attraverso la produzione di narrative storiche che riescano a dimostrare appeal nella comunicazione di massa, senza incorrere nella banalizzazione dei propri contenuti. Nel perseguire tale obiettivo, la Public History è uno degli strumenti più efficaci a disposizione dello storico per la sua capacità di rendere la storia più accessibile al grande pubblico. Tra le attività pratiche della Public History, una di quelle che offre maggiori prospettive per nuove forme di storia applicata è il reenactment. Il suo approccio esperienziale costituisce una forma di indagine della storia che ha molteplici ricadute nei confronti di numerosi soggetti del mondo pubblico e privato. Esso ha la capacità trasversale di avere rilevanza sia per il pubblico che coinvolge, che per coloro che lo praticano. I suoi progetti di rappresentazione possono essere occasioni di formazione culturale, socializzazione, promozione e valorizzazione di un territorio e del suo patrimonio. All’interno degli strumenti della Public History, il reenactment è quello che richiede un maggior impegno nel compito di mediazione tra educazione e intrattenimento. Tuttavia, le sue potenzialità come forma di edutainment sono tra le più rilevanti: le forme di produzione storica e il coinvolgimento del pubblico che tale fenomeno riesce ad attivare, se padroneggiati e diretti da un mediatore per eccellenza quale è il public historian, accrescono il ruolo che la conoscenza del passato ricopre nella società e nella vita degli individui, contribuendo allo sviluppo di nuove prospettive per l’applicazione della storia.
The topic of the thesis is the analysis of the reenactment, one of the forms of applied history of the Public History, discipline born in the late seventies in the US, which has the objective of bringing history outside of the universities, communicating it to a nonN academic audience. In this sense, the reenactment ("rievocazione storica" in italian) is among the most effective tools to reach a wide and diverse audience, which generally would not have had the opportunity to approach such historical issues. The aim of this paper is to analyze the methods and purposes by which it is realized the historical reenactment by considering qualitative and quantitative surveys elaborate on this phenomenon by foreign authors. First, it will provide a theoretical framework to the reenactment phenomenon within the Public History, exposing the most recent work on this discipline. Secondly, it will be proposed a definition of the reenactment and its various practical applications such as, for example, the experimental and reconstructive archeology, living history, storytelling and more. The analysis will continue on the "places" of the historical reenactment, or where it is made, and who are those who practice this activity, citing data provided by anthropological research done on the reenactment. We will later define a series of case studies, bringing the experience of the writer in the organization of the historical reenactment "Mutina Boica". In conclusion, the existing connections between the world of the universities and the reenactment will be defined, going to envisage some future scenarios of development of the reenactment and new forms of applied history.
Folin, Enrico <1955>. « PIETRO MONTANI Ricostruzione storica e biografica della figura del musicista alla luce di nuove fonti documentali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4190.
Texte intégralMasina, Elena. « Ricostruzione digitale e analisi storica : il progetto di Giuliano da Sangallo per il Mausoleo di Giulio II ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13226/.
Texte intégralBezzi, Chiara. « Anastilosi e geomatica : ricostruzione fotogrammetrica del tempio di Baalshamin ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.
Trouver le texte intégralCancilla, Alice. « Dall'analisi storica alla ricostruzione digitale e musealizzazione del progetto di Giuliano da Sangallo per il Mausoleo di Giulio II ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15319/.
Texte intégralIBBA, ROBERTO. « Luoghi e identità : ricostruzione storica dello spazio agrario, sociale e politico della baronia di Monreale nella Sardegna dell’età moderna ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2013. http://hdl.handle.net/11584/266239.
Texte intégralFilippin, Sara. « La riproduzione fotografica delle opere d'arte a Venezia tra la metà del sec. XIX e il 1920 ca. Materiali per una ricostruzione storica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423882.
Texte intégralI primi studi sulla storia della fotografia a Venezia risalgono alla fine degli anni anni ’70 del Novecento quando fu per la prima volta ricostruito un panorama generale delle vicende fotografiche legate alla città e furono messe in evidenza le personalità di alcuni fotografi. Tali studi, condotti essenzialmente da Alberto Prandi, furono proseguiti negli anni ’80 e ’90 da Paolo Costantini e Italo Zannier che focalizzarono la loro attenzione soprattutto sulla fotografia vedutistica e d’architettura, analizzandola sia sotto l’aspetto storico che proponendo le prime approfondimenti critici. Quella linea tematica e interpretativa ha improntato di se gli studi successivi, mentre l’interesse verso altri campi di applicazione è stato molto scarso se non assente. Tra di essi, l’attività di riproduzione delle opere d’arte, che fu molto importante a Venezia, grazie alla fama di Venezia e degli artisti che nel tempo ne hanno illustrato il nome. Questo lavoro si pone come prima ricerca in questo settore. Esso riguarda soprattutto le opere pittoriche, e ne propone una prima ricostruzione evolutiva a partire dalla metà del secolo XIX e fino agli anni a ridosso della prima guerra mondiale. Esso si fonda essenzialmente sulla ricerca d’archivio presso alcuni organismi cittadini. L’archivio dell’Accademia di Belle Arti di Venezia è stato il riferimento principale, in considerazione del ruolo svolto dall’Ente nella seconda metà dell’Ottocento, che lo portò a stretto contatto con l’attività fotografica. Altre ricerche sono state condotte presso la Fondazione Musei Civici Venezia, soprattutto in relazione al Museo Correr, oltre che presso l’Archivio di Stato di Venezia. Per alcuni casi specifici sono stati inoltre utili alcuni documenti presenti presso la Biblioteca Marciana di Venezia, la Procuratoria di San Marco, l’archivio della Basilica dei Frari, presso le Biblioteche Civiche di Padova e Treviso, presso l’Archivio della Galleria degli Uffizi, e infine presso le Istituzioni di Ricovero ed Educazione - IRE di Venezia, dove è conservato l’archivio di Tomaso Filippi, anch’egli attivamente impegnato nella riproduzione delle opere d’arte veneziane, sia nei musei che in occasione di mostre, che su commissione di vari studiosi. Per le ricerche iconografiche sono state fondamentali le raccolte veneziane presenti presso la Fondazione Musei Civici, presso l’archivio Filippi, l’Archivio Turio Böhm e infine il Fondo storico dell’Accademia di Belle Arti. Altre ricerche sono state condotte anche presso il Kunsthistorisches Institut di Firenze, la Biblioteca Hertziana e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma. La documentazione emersa è molto consistente e consente di identificare, sul piano cronologico, alcune principali fasi evolutive. Nel primo quindicennio circa della seconda metà dell’Ottocento le testimonianze furono per lo più occasionali e riconducibili a specifiche motivazioni o sollecitazioni ben individuate. Dopo l’unità d’Italia, soprattutto a partire dal 1867-1868, la situazione si fece più vivace e vide impegnati molto attivamente alcuni importanti fotografi veneziani tra i quali Giovanni Battista Brusa, Pietro Bertoja, Paolo Salviati, e soprattutto Carlo Naya. Una fase ancora diversa si verificò a partire dalla prima metà degli anni ’90, sia a motivo degli sviluppi tecnici in campo fotografico che portarono alla diffusione delle lastre ortocromatiche, sia per l’avvio a Venezia di vaste campagne di ripresa da parte dei due grandi studi fotografici dei Fratelli Alinari e di Domenico Anderson che si impegnarono attivamente sia nella documentazione dell’architettura e del paesaggio, sia anche delle opere d’arte presenti nei musei e nelle chiese della città. I documenti emersi presso l’Accademia di Belle Arti riguardano soprattutto il periodo fino alla fine degli anni ’70 dell’Ottocento. A partire da quella data essi diventano molto scarsi, fino a scomparire del tutto, dal momento che alcune disposizioni di legge trasferirono la competenza sulla disciplina in campo fotografico al Ministero della Istruzione Pubblica. Per il periodo successivo, sono invece importanti i documenti presenti al Museo Correr che riguardano l’attività dello Studio Naya, dei Fratelli Alinari e di Domenico Anderson. La tesi è organizzata in modo aderente all’andamento della documentazione. Una prima parte è dedicata ai momenti di avvio della riproduzione fotografica delle opere d’arte veneziane. Un capitolo riguarda la fotografia del disegno allora ritenuto di Raffaello, Apollo e Marsia (1857), e fa luce su una vicenda nota da tempo (cfr. F. Haskell, Un martire dell’attribuzionismo), ma sulla quale permanevano parecchi punti oscuri. Un secondo capitolo riguarda la vicenda della riproduzione fotografica della Pala d’oro della Basilica di San Marco (1860). Pur allora non realizzata a causa delle notevoli difficoltà tecniche, essa è molto significativa perché rivela una rete di relazioni e di problematiche di grande interesse per la storia della fotografia. Segue poi un capitolo dedicato alla prima riproduzione fotografica del Breviario Grimani (1861-1862) che fu un’impresa laboriosa e molto impegnativa, e che come nei due casi precedenti, vede ancora protagonista Antonio Perini. La vicenda della riproduzione fotografica dei disegni dei grandi maestri allora conservati all’Accademia di Belle Arti (1864-1876), e realizzata in tempi diversi da alcuni fotografi, il primo dei quali fu Perini, costituisce uno snodo fondamentale tra la prima e la seconda fase storica che ho sopra indicato. Essa evidenzia, anche in ambito veneziano, l’importanza e l’interesse verso il disegno già attivi da tempo in altri paesi europei e ne descrive le probabili connessioni con il “Raphael Project” del principe consorte inglese Alberto. Il periodo delle campagne fotografiche su ampia scala viene introdotto da un capitolo dedicato alle normative - prima locali, e poi nazionali - sulla riproduzione fotografica delle opere d’arte. In esso viene descritto anche il ruolo dell’Accademia in relazione alla tutela dei beni artistici che coinvolse l’ente anche nel settore fotografico. Nel capitolo vengono anche messe in luce le problematiche legate all’attività dei molti pittori copisti che frequentemente lavoravano alle Gallerie dell’Accademia e nelle chiese veneziane, in rapporto all’attività dei fotografi, mostrando come l’attività dei primi presentasse molti più problemi che nel caso dei secondi. L’ultimo capitolo riguarda le campagne fotografiche condotte tra la fine d egli anni ’60 e l’inizio del XX secolo, e analizza i documenti nei loro punti principali. La tesi pubblica ca. 220 documenti suddivisi in due appendici: - l’Appendice A raccoglie quelli relativi ai capitoli 1-3 e 5; - nell’Appendice B sono invece raccolti i documenti analizzati nei capitoli 4 e 6; - l’Appendice C raccoglie tabelle ed elenchi che possono essere utili alla migliore comprensione del testo, e ne costituiscono in alcuni casi un’efficace sintesi. Tali appendici costituiscono parte integrante del testo che può quindi essere pienamente compreso solo nel costante riferimento con i documenti. Oltre a proporre una prima ricostruzione storica di questo genere fotografico a Venezia, questa tesi fornisce ulteriori elementi di conoscenza su alcuni fotografi veneziani, soprattutto su Antonio Perini e Carlo Naya, e confronta il lavoro di quest’ultimo con quello dei Fratelli Alinari e Domenico Anderson. Attraverso l’analisi di alcuni casi di studio, essa mette altresì in evidenza l’importante ruolo avuto dalla fotografia non solo per la diffusione della conoscenza delle opere d’arte, ma come strumento efficace capace di creare immagini autonome, che in molti casi diventarono indipendenti dagli originali, e che erano molto legate alla sfera intima e personale del pubblico, un aspetto che influenzò notevolmente l’attività dei fotografi.
Panduri, Tiziana. « "Como acqua de mola" : mulini ad acqua nel territorio di Calci in età medievale : ricostruzione storica, analisi topografica, studio della gestione economica (secoli X-XIII) / ». Pisa : Ed. PLUS-Università di Pisa, 2001. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb38839063j.
Texte intégralFenocchio, Marco Antonio. « Il momento genetico e l'evoluzione del concetto di furtum in diritto romano. 'Detrahere alteri aliquid'. Per una ricostruzione storica del delitto di furto : genesi, sviluppi, vicende ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425050.
Texte intégralFasson, Elisabetta. « Il contributo della cartografia di epoca veneziana e di XIX secolo alla ricostruzione del paesaggio antico di Montegrotto Terme e del bacino termale euganeo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423729.
Texte intégralQuesta ricerca si inserisce in un ampio ed articolato ambito di studi, il progetto “Aquae Patavinae”, che da alcuni anno si occupa di indagare il bacino termale euganeo attraverso attività di scavo archeologico, studi sul territorio, ricognizioni di superficie, studi geomorfologici, indagini da foto aeree e da remote sensing – LIDAR. In tale organico quadro, si inserisce la presente ricerca che ha utilizzato documenti cartografici prodotti dalla metà del XVI secolo al XIX, che rappresentano a diversa scala porzioni del territorio euganeo – come una ulteriore categoria di materiali funzionali alla comprensione dell’occupazione antropica antica e moderna - con lo scopo di individuare alcuni dei segni e delle informazioni topografiche e toponomastiche, spesso spia di epoche più o meno remote rispetto alla loro stesura, e per contribuire, attraverso un’analisi diacronica, alla ricostruzione delle trasformazioni del paesaggio storico dell’area termale in generale e di Montegrotto Terme in particolare. I documenti scritti e disegnati hanno permesso ad esempio di percepire l’effettiva distribuzione e concentrazione delle fonti termali a Montegrotto, che sgorgavano spontaneamente ed erano molto numerose e diffuse nella fascia di territorio compresa tra il monte Castello, il monte del Prete e il colle Bortolone fino ad arrivare, a sud, presso l’attuale hotel Terme Neroniane, fascia lungo la quale sono concentrati i più monumentali resti di strutture termali e non di epoca romana. L’area tra il monte Castello e il monte del Prete, individuata come l’area del lago sacro protostorico, era occupata nel XIV secolo da estese paludes di proprietà dei signori da Carrara, e, pressappoco nella stessa area, il particellario di XIX secolo ha evidenziato una bonifica, probabilmente di epoca veneziana (XV secolo) più recente di quelle circostanti; dati, questi, confermati da una mappa del 1835 che, nel rappresentare solo in questa zona undici polle, sottolinea la natura depressa e idrologicamente instabile dell’area. La digitalizzazione in ambiente GIS di una porzione della mappa catastale Napoleonica (1810) di Montegrotto e l’inserimento in database collegati dei dati contenuti nei registri allegati hanno evidenziato le potenzialità informative dei fondi fiscali di XIX secolo, facendoli ritenere la base cartografica di partenza più adatta alla ricostruzione del paesaggio storico secondo un modello 3D che è in corso di elaborazione da parte del CNR di Roma
Andrani, Ilario. « La modellazione informativa per lo studio e l'analisi delle architetture storiche - La ricostruzione digitale di Santa Maria delle Carceri di Giuliano da Sangallo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12542/.
Texte intégralCompagni, Giuliana. « Analisi del piano di laminazione e simulazione del bilancio idrico dell'invaso di Bilancino (FI) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Trouver le texte intégralAbel, Federico. « Ricostruzione virtuale del velivolo storico Caproni Ca5 ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Trouver le texte intégralBartolacci, Francesca <1967>. « Per una ricostruzione topografica di cingoli nel Medioevo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/2242/1/Bartolacci_Francesca_tesi.pdf.
Texte intégralBartolacci, Francesca <1967>. « Per una ricostruzione topografica di cingoli nel Medioevo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/2242/.
Texte intégralDal, Santo Sofia <1995>. « La politica marittima di Israele nel Mediterraneo : una ricostruzione storico politica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20412.
Texte intégralGiannone, Fabrizio <1971>. « Ricostruzione virtuale della Mostra della Rivoluzione Fascista (Roma, 1932) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2002/1/dottGiannone.pdf.
Texte intégralGiannone, Fabrizio <1971>. « Ricostruzione virtuale della Mostra della Rivoluzione Fascista (Roma, 1932) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2002/.
Texte intégralSCAMARDO, Giovanna Maurilia Aurora. « LA CRITICAL RACE THEORY RICOSTRUZIONE STORICO CRITICA E ANALISI INTERSEZIONALE DELLA DISCRIMINAZIONE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91292.
Texte intégralPagliari, Cristina <1991>. « Pezzi di San Domenico - Un tentativo di ricostruzione mentale della basilica cremonese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10858.
Texte intégralFinetti, Claudia <1968>. « La "responsabilità sociale" dell'imprenditore negli ambienti cattolici lombardi dagli anni Trenta alla Ricostruzione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1102/1/Tesi_Finetti_Claudia.pdf.
Texte intégralFinetti, Claudia <1968>. « La "responsabilità sociale" dell'imprenditore negli ambienti cattolici lombardi dagli anni Trenta alla Ricostruzione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1102/.
Texte intégralBruzzesi, Marco <1977>. « La ricostruzione dell'assetto topografico della VI regio augustea di Roma dal periodo repubblicano all'età tardoantica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6070/1/Bruzzesi_Marco_tesi.pdf.
Texte intégralThe Augustan VI Regio of Rome is one of the most urban areas hit by man-made radical changes in the process of urbanization of the city that have fundamentally altered the situation altitude and the original conformation. These remarkable changes originated from the age old but deeply intensified especially during the Renaissance when starting Pius IV and above with Sixtus V, active in many other areas of the city, developed numerous works of urban renewal that they recorded significantly on face and on the characteristics of the area. Since the Renaissance up to the large-scale excavations in the late 1800s around the neighborhood began to "populate" to many buildings of great size that went to undermine completely the vestiges of the ancient period: the construction of the Palazzo del Quirinale and the various palaces but especially the construction of numerous ministries and the first station Termini to the 800 behaved numerous eventrations without the production of a proper documentation of investigations of excavation. This research aims to reconstruct, in a diachronic way, the topography of one of the central districts of ancient Rome through the analysis of the main phenomena that characterize the evolution of the urban fabric both in terms of public buildings especially private ones. In fact, the main result that emerges from this research is that regional configuring, starting as early as the late Republican period, as a vocation mainly residential district, inhabited mainly by the high aristocracy belonging to the highest offices of the Roman state; as well domus and insulae, on the Quirinal, were built along the course of the republican age some of the oldest temples of the city with their size of the space occupied hill until Late Antiquity, representing a macroscopic and constant presence overall size of the space center.
Camaccioli, Giorgia <1994>. « Disaster recovery in Giappone e in Italia : politiche di ricostruzione a confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15674.
Texte intégralLAVISTA, FABIO DARIO. « Innovazione e persistenze nelle pratiche e nella cultura manageriale italiana tra ricostruzione e miracolo economico ». Doctoral thesis, Università Bocconi, 2004. http://hdl.handle.net/11565/4050967.
Texte intégralTROVATO, Valentina. « La tradizione dello "Jephte" di Carissimi (1650-1950). Una ricostruzione storiografica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181645.
Texte intégralCavallini, Vittoria <1994>. « Tra modernità e tradizione : gli edifici della ricostruzione postbellica nel centro storico di Treviso. Catalogazione, analisi e interpretazione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14227.
Texte intégralGrompi, Alessandra <1965>. « Le radici etiche del diritto : una ricostruzione genetica e una giustificazione filosofica in prospettiva post-habermasiana ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/135.
Texte intégralBerretta, Michele <1980>. « L'area dei Lungarni di Pisa nel tardo Medioevo (XIV-XV secolo). un tentativo di ricostruzione in 3D ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4618/1/berretta_michele_tesi.pdf.
Texte intégralThe purpose of this research is the reconstruction of the Lungarni (banks of the River Arno) in Pisa in the Late Middle Age (XIV-XV century). The study aims to emphasize the urban transformation that changed the face of Pisa over time and to remember that the banks of the river had a very important role as commercial and economic center of gravity of the city, a vocation which has largely lost in the modern and contemporary times. The methodology, refined and perfected during the participation to the project Nu.M.E. (New Electronic Museum of the city of Bologna), is based on the analysis and comparison of diverse but complementary sources, including previous essays in urban history, collection of medieval documentation (administrative measures as the Charters of the town of Pisa, but also descriptions of chroniclers and travelers), iconographic sources, including maps and views produced in XVI century and later, and material sources, such as persistences still observable within the medieval buildings and artefacts found during some archaeological excavations. The 3D model is not conceived as static and "closed", but it is a free roaming 3D environment; this product can be allocated to different levels of users, including both scholars and specialists interested in learning more about the subject and in further research, both ordinary citizens interested in history and younger users, as students of high and middle schools.
Berretta, Michele <1980>. « L'area dei Lungarni di Pisa nel tardo Medioevo (XIV-XV secolo). un tentativo di ricostruzione in 3D ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4618/.
Texte intégralThe purpose of this research is the reconstruction of the Lungarni (banks of the River Arno) in Pisa in the Late Middle Age (XIV-XV century). The study aims to emphasize the urban transformation that changed the face of Pisa over time and to remember that the banks of the river had a very important role as commercial and economic center of gravity of the city, a vocation which has largely lost in the modern and contemporary times. The methodology, refined and perfected during the participation to the project Nu.M.E. (New Electronic Museum of the city of Bologna), is based on the analysis and comparison of diverse but complementary sources, including previous essays in urban history, collection of medieval documentation (administrative measures as the Charters of the town of Pisa, but also descriptions of chroniclers and travelers), iconographic sources, including maps and views produced in XVI century and later, and material sources, such as persistences still observable within the medieval buildings and artefacts found during some archaeological excavations. The 3D model is not conceived as static and "closed", but it is a free roaming 3D environment; this product can be allocated to different levels of users, including both scholars and specialists interested in learning more about the subject and in further research, both ordinary citizens interested in history and younger users, as students of high and middle schools.
Attardo, Ezio Ciro <1956>. « Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/1/Attardo_EzioCiro_Tesi.pdf.
Texte intégralMy Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
Attardo, Ezio Ciro <1956>. « Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/.
Texte intégralMy Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
Costa, Jacopo. « Dense image matching per la ricostruzione tridimensionale di monumenti storici da immagini acquisite con camere non metriche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Trouver le texte intégralDe, Munari Francesca <1979>. « La collezione Nonis : una prima ricostruzione della raccolta e proposte per la sua valorizzazione nel Museo Diocesano di Vicenza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3110.
Texte intégralMazzotta, A. C. « UNA RICOSTRUZIONE DELLA QUADRERIA DI PALAZZO LITTA VISCONTI ARESE A MILANO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/266805.
Texte intégralALBERTI, ALESSIA. « L'INDICE DI ANTONIO LAFRERY : ORIGINI E RICOSTRUZIONE DI UN REPERTORIO DI IMMAGINI A STAMPA NELL'ETA' DELLA CONTRORIFORMA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/749.
Texte intégralThe Antonio Lafrery ‘s “Indice” (1512-1577) is the catalog of his editorial production until the mid-seventies of the sixteenth century. In this study the works cited therein are identified. The news that emerge mainly concern the correspondence between the sections in which the index is structured and collected in a volume published by Lafrery, leading to new knowledge in relation to known "Speculum Romanae Magnificentiae" and " Tavole Moderne di Geografia ". Then are studied the editor’s contact with humanists, collectors and patrons.
ALBERTI, ALESSIA. « L'INDICE DI ANTONIO LAFRERY : ORIGINI E RICOSTRUZIONE DI UN REPERTORIO DI IMMAGINI A STAMPA NELL'ETA' DELLA CONTRORIFORMA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/749.
Texte intégralThe Antonio Lafrery ‘s “Indice” (1512-1577) is the catalog of his editorial production until the mid-seventies of the sixteenth century. In this study the works cited therein are identified. The news that emerge mainly concern the correspondence between the sections in which the index is structured and collected in a volume published by Lafrery, leading to new knowledge in relation to known "Speculum Romanae Magnificentiae" and " Tavole Moderne di Geografia ". Then are studied the editor’s contact with humanists, collectors and patrons.
Ammetto, Fabrizio <1965>. « I concerti per due violini di Vivaldi (con edizione di RV 513, 521, 528, 764 e ricostruzione di RV 520, 526) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2373/1/Ammetto_Fabrizio_tesi_I_concerti_per_due_violini_di_Vivaldi.pdf.
Texte intégralAmmetto, Fabrizio <1965>. « I concerti per due violini di Vivaldi (con edizione di RV 513, 521, 528, 764 e ricostruzione di RV 520, 526) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2373/.
Texte intégralBernabei, Letizia. « La valutazione della vulnerabilità come strategia per la ricostruzione postsismica del Centro Italia. Il caso studio del centro storico di Caldarola ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Trouver le texte intégralRAIMONDO, VALENTINA. « L'ARCHIVIO NINO FRANCHINA. DOCUMENTI E IMMAGINI PER LA RICOSTRUZIONE CRITICA DI UNA VICENDA ARTISTICA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/172666.
Texte intégralTalò, Francesca <1978>. « Conservazione e ricostruzione dei tessuti storici dal secondo dopoguerra agli anni settanta. Teoria e prassi del restauro nell'opera del soprintendente Alfredo Barbacci ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4725/1/talo_francesca_tesi.pdf.
Texte intégralThe research analyzes the studies about Conservation, Reconstruction and research for new architectural values of historical core of the city connective tissue, in the work of Alfredo Barbacci from Post-War era to 1970’s. The research aims to answer, through a critical approach, substantiated by archive documents, an historical question about the kind of leadership that Alfredo Barbacci could boast within the debate on the restoration, although its role and, above all, his thoughts have suffered conflicting opinions. Barbacci was a man of multifaceted training, expert technical and expert in the use of innovative methods of restoration, especially in the recomposition of architectural forms of the monuments damaged during the World War II. He had an important role in the search for historic and architectural value of the connective core tissue of the city.
Talò, Francesca <1978>. « Conservazione e ricostruzione dei tessuti storici dal secondo dopoguerra agli anni settanta. Teoria e prassi del restauro nell'opera del soprintendente Alfredo Barbacci ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4725/.
Texte intégralThe research analyzes the studies about Conservation, Reconstruction and research for new architectural values of historical core of the city connective tissue, in the work of Alfredo Barbacci from Post-War era to 1970’s. The research aims to answer, through a critical approach, substantiated by archive documents, an historical question about the kind of leadership that Alfredo Barbacci could boast within the debate on the restoration, although its role and, above all, his thoughts have suffered conflicting opinions. Barbacci was a man of multifaceted training, expert technical and expert in the use of innovative methods of restoration, especially in the recomposition of architectural forms of the monuments damaged during the World War II. He had an important role in the search for historic and architectural value of the connective core tissue of the city.
TORRI, Paola. « Storia del paesaggio vegetale e dell’impatto antropico nell’area del Gran Sasso d’Italia (Abruzzo) in base a polline, palinomorfi non pollinici e microcarboni (sondaggi di Piano Locce 1225 m slm) ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2011. http://hdl.handle.net/11392/2388754.
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