Littérature scientifique sur le sujet « Ricostruzione PET »

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Articles de revues sur le sujet "Ricostruzione PET"

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Ventura, Monica Isabella, et Annalisa Patriarca. « Interventi in emergenza della PEA : fasi e metodologia di intervento ». GRUPPI, no 3 (octobre 2011) : 85–92. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003009.

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Résumé :
Le autrici, esperte in psicologia dell'emergenza, hanno coordinato, gestito e lavorato, insieme ad altri psicologi e operatori volontari, negli interventi in uno dei campi allestiti dopo il terremoto dell'Aquila (il cui funzionamento č riferito anche nell'articolo di Boaretto). Descrivono le fasi dell'intervento distinguendole tra: 1) assistenza immediata; 2) assistenza estesa; 3) assistenza continuata; 4) fase della ricostruzione. In particolare, evidenziano il bisogno di formazione e coordinamento dei volontari.
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Thèses sur le sujet "Ricostruzione PET"

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Diomedi, Lucio. « Ricostruzione di gradienti di ossigeno e glucosio da immagini PET per applicazioni nanobiotecnologiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9567/.

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Résumé :
La ricerca biomedica è arrivata attualmente a un bivio che vede contrapposte sperimentazione in vitro e in vivo. Per ovviare a questo problema è nata la sperimentazione su biochip che, attraverso l'impiego di apparecchiature dedicate, permette di ottenere misure su campioni che ripropongano le condizioni fisiologiche dei tessuti umani in vivo superando il problema della sperimentazione animale e quello delle misure in vitro, che non rispecchiano le condizioni reali delle cellule in esame. Il perfezionamento dell'apparecchio in questione richiede la comparazione delle condizioni create nel biochip con quelle riscontrate nei tessuti cellulari di pazienti umani. Il fine della comparazione è quello di riuscire ad eguagliare i due sistemi per poter sfruttare il dispositivo come un fantoccio su cui verificare gli effetti di farmaci in fase sperimentale e misurare grandezze con un grado di precisione molto più alto rispetto ai metodi messi in opera fino a ora. Questo lavoro di tesi propone uno studio preliminare sulla fattibilità di misure di concentrazioni di ossigeno e glucosio attraverso i radiofarmaci 64Cu-ATSM e 18F-FDG impiegati su pazienti sottoposti a PET-CT. Nello specifico, dopo aver illustrato i processi cellulari che coinvolgono il glucosio e l'ossigeno all'interno dei tessuti umani, si passa a descrivere le metodologie di misura impiegate, nell'ambito dell'imaging diagnostico, e le caratteristiche che motivano la scelta dei radiofarmaci utilizzati come mezzo di contrasto. Successivamente viene considerato un modello compartimentale a due tessuti per descrivere la cinetica dei radiofarmaci e per ottenere una stima delle concentrazioni da rapportare alle grandezze rilevate con la PET. Infine sono tracciati dei profili sulle slice dei volumi PET elaborati che diano dei valori di concentrazione delle molecole studiate.
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STRINGHINI, GIANLUCA. « Development of an innovative PET module ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241249.

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Résumé :
Lo scopo di questo progetto ́e lo sviluppo di un rivelatore PET innovativo in grado di raggiungere alte prestazioni per quanto riguarda risoluzione spaziale, energetica e temporale mantenendo la complessit ́a del sistema ragionevolmente bassa. Il modulo PET proposto si basa su una matrice di cristalli scintillanti e un rivelatore (MPPC). Se paragonato ad una configurazione a doppia lettura in cui la luce di scintillazione ́e raccolta da entrambe le estremit ́a del modulo, nella configurazione proposta, un rivelatore ́e sostituito da una guida di luce e un ma- teriale riflettente. La luce raccolta dal secondo rivelatore nella configurazione a doppia lettura ́e invece ricircolata e collezionata dai rivelatori vicini grazie alla guida di luce posizionata sul modulo. Sfruttando questo meccanismo di condivisione della luce, ́e possibile raggiungere le stesse prestazioni di una con- figurazione a doppia lettura diminuendo il numero di canali richiesti. E ́ inoltre possibile adottare un accoppiamento tra cristalli e rivelatori maggiore di uno ri- ducendo ulteriormente i canali di lettura. Studiando infatti la distribuzione della luce condivisa ́e possibile identificare il cristallo in cui ́e avvenuta l’interazione del raggio gamma. Numerose matrici sono state testate con differenti configu- razioni di accoppiamento tra cristalli e rivelatore (uno a uno, quattro a uno e nove a uno) e i risultati hanno confermato un ottima capacit ́a di identificazione del cristallo colpito e una risoluzione energetica di 12 % FWHM (configura- zione uno a uno e quattro a uno) e 16% FWHM (configurazione nove a uno). Per quanto riguarda macchine PET con piccolo campo di vista, ́e presente un peggioramento della risoluzione spaziale vicino agli estremi del campo di vista stesso dovuto all’errore di parallasse. Questo ́e mitigato dalla conoscenza della profondit ́a di interazione del raggio gamma (informazione DOI). La possibilit ́a di ottenere questa informazione nel modulo proposto ́e stata testata e una riso- luzione DOI di 3mm FWHM misurata per le configurazioni uno a uno e quattro a uno, mentre per la configurazione nove a uno la risoluzione DOI ́e risultata essere 4 mm FWHM. Al fine di ottenere l’informazione sulla profondit ́a di in- terazione ́e stato necessario introdurre un effetto di attenuazione di luce lungo l’asse del cristallo con l’effetto per ́o di peggiorare le prestazioni temporali del modulo. Un metodo per includere il DOI nella misura della risoluzione tem- porale ́e stato quindi sviluppato. Il modulo proposto presenta una risoluzione temporale di 353 ps FWHM. La seconda parte del progetto ́e lo sviluppo di un algoritmo di ricostruzione di immagini metaboliche capace di includere sia l’informazione temporale che il DOI. L’algoritmo ́e presentato e uno studio di simulazioni condotto al fine di confermare i vantaggi sia dell’informazione DOI che della risoluzione temporale nella qualit ́a delle immagini ricostruite. Per fini- re, uno studio completo sulla PET con informazioni del tempo di volo (TOF) ́e stato effettuato valutando il miglioramento del rapporto segnale-rumore e della risoluzione spaziale in funzione delle prestazioni temporali del sistema.
Positron emission tomography (PET) is a technique based on the detection of two back to back 511 keV gamma rays originated by a positron-electron annihilation. The aim of this project is to develop an innovative PET detector module with high performances, in term of spatial, energy and timing resolution while maintaining the overall complexity reasonably low. The proposed module is based on a pixellated LYSO matrix and MPPC detector. Compared to double side readout configuration in which the scintillators are read on both sides by detectors, one detector is replaced by an optical light guide and a reflector. The light collected by the second detector in the double side readout approach is instead recirculated and collected by the nearby detectors thanks to the light guide on top of the module. Enabling this light sharing mechanism allows rea- ching the same performances of a double side readout configuration decreasing the number of detector channels needed. Furthermore, it is possible to adopt a more than one to one coupling between scintillators and detector in order to further decrease the number of channels needed and to improve the spatial re- solution of the system. Studying the shared light distribution allows identifying the crystal in which the gamma ray interaction took place. Several matrices are tested with different coupling between scintillators and detectors (one to one, four to one and nine to one) and the results show good crystals identification capabilities and an energy resolution in the order of 12% FWHM (one to one and four to one configurations) and 16% FWHM (nine o one configuration). For small animal and organ dedicated PET devices, there is a spatial resolution degradation close to the edges of the field of view (FOV) due to parallax error. This effect is mitigated by knowing the interaction position along the crystal main axis and this information is known as depth of interaction (DOI). The DOI capabilities of the proposed module are tested and a value of 3 mm FWHM DOI resolution is reached for the one to one and four to one coupling configuration. For the nine to one configuration a DOI resolution of 4 mm FWHM is obtained. In order to reach the DOI information, an attenuation behavior over the crystal length is introduced but, as drawback, it decreases the timing performances of the proposed module. A method to reduce this effect is presented by including the DOI information in the evaluation of the timing resolution. The module shows a coincidence time resolution of 353 ps FWHM. The second part of this project is focused on the development of an image reconstruction software able to include both the DOI and timing information. The reconstruction algorithm is described and presented and a simulation study is performed in order to confirm the benefits of the DOI and timing in the image quality. Furthermore, a complete time of flight (TOF) study is performed evaluating the improvement of the signal to noise (SNR) ratio and spatial resolution as a function of the timing performances.
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Beltrani, Teresa. « Interfaccia grafica per software Matlab per la ricostruzione di immagini ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2380/.

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Bartolacci, Francesca <1967&gt. « Per una ricostruzione topografica di cingoli nel Medioevo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/2242/1/Bartolacci_Francesca_tesi.pdf.

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Bartolacci, Francesca <1967&gt. « Per una ricostruzione topografica di cingoli nel Medioevo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/2242/.

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Valerii, Adele. « Ricostruzione di convessi e robotica ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10956/.

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Résumé :
Questa tesi si è focalizzata sulla topologia robotica. In particolare, in questo elaborato si è voluto sottolineare l’importanza della topografia dei pezzi nella visione robotica. Siamo partiti dalle definizioni di politopo e di mappa gaussiana estesa, per poi passare ad alcuni punti chiave della robotica, quali la definizione di posa di un oggetto, di “peg in the hole”e di forma da X. Questi punti ci hanno permesso di enunciare i teoremi di Minkowski ed Alexandrov che sono stati poi utilizzati nella costruzione del metodo EGI. Questo metodo è stato quindi utilizzato per determinare l’assetto di un oggetto nello spazio e permettere quindi al braccio del robot di afferrarlo.
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Risi, Stefano. « Un metodo automatico per la ricostruzione di immagini astronomiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14128/.

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Résumé :
La ricostruzione di un segnale digitale è un processo che trova applicazione in numerose branche scientifiche e tecnologiche come: l'astronomia, la biomedica, la geofisica e persino la musica. Questo processo ha il compito di pulire il segnale dalle interferenze che lo hanno degradato e di leggerlo nella forma emessa dalla sorgente. Quest'opera si occuperà della ricostruzione di immagini astronomiche digitali, utilizzando un modello di regolarizzazione di tipo variazionale e facendo uso della funzione di variazione totale. L' obiettivo è specializzare un algoritmo già esistente: il Constrained Least Square Total Variation per ottenerne una versione che mantenga alcune delle caratteristiche della precendente, come la ricerca automatica del parametro di regolarizzazione, ma che possa dare risultati migliori nella ricostruzione di immagini astronomiche. Capitolo 1. Viene definito il concetto di immagine e come questa venga acquisita da un dispositivo digitale. Si spiega come avviene il processo di sfocamento e di formazione del rumore, sono in seguito presentate le condizioni al bordo più utilizzate nell'ambiente della ricostruzione di immagini. Capitolo 2. Si descrivono i problemi mal posti di cui la ricostruzione di immagini fa parte e si vedono i metodi principali per la regolarizzazione di un segnale digitale, con particolare attenzione alla funzione di variazione totale come funzione di penalizzazione. Capitolo 3. L'intero capitolo è dedicato ai due metodi utilizzati, Constrained Least Square Total Varition ed il Constrained Kullback-Liebler Total Variation, questi sono metodi automatici che operano nell'abito della regolarizzazione ed utilizzano la funzione di variazione totale come funzione di penalizzazione. Capitolo 4. Vengono mostrati i risultati numerici derivanti dall'utilizzo del metodo CKLTV nella ricostruzione delle immagini test, i risultati vengono poi confrontati con quelli ottenuti tramite il metodo CLSTV.
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Bertuccioli, Marialetizia. « Metodi numerici per la ricostruzione di immagini di tomosintesi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6298/.

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Résumé :
La tesi affronta il problema della ricostruzione di immagini di tomosintesi, problema che appartiene alla classe dei problemi inversi mal posti e che necessita di tecniche di regolarizzazione per essere risolto. Nel lavoro svolto sono presenti principalmente due contributi: un'analisi del modello di ricostruzione mediante la regolarizzazione con la norma l1; una valutazione dell'efficienza di alcuni metodi tra quelli che in letteratura costituiscono lo stato dell'arte per quanto riguarda i metodi basati sulla norma l1, ma che sono in genere applicati a problemi di deblurring, dunque non usati per problemi di tomosintesi.
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Lazzerini, Daniela. « Analisi del metodo PIDAL-TV per la ricostruzione di immagini ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13456/.

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Résumé :
In questa tesi si é affrontato il problema della ricostruzione di immagini corrotte da rumore di Poisson. Tale problema sorge in diversi contesti applicativi in Astronomia e in Medicina. In particolare, in questo lavoro, si é considerato il metodo PIDAL-TV recentemente proposto per la risoluzione di questo problema. L’obiettivo della tesi é stato, dunque, analizzare dal punto di vista numerico e sperimentale, il comportamento di tale metodo. Il metodo é stato implementato in MATLAB e testato su una serie di problemi test. L’analisi sperimentale é stata condotta con lo scopo di analizzare la sensibilità del metodo al variare dei due parametri che lo caratterizzano. Infine il metodo PIDAL-TV é stato confrontato con altri metodi proposti in letteratura. I risultati numerici ottenuti mostrano che PIDAL-TV risulta essere competitivo con i metodi proposti in letteratura sia dal punto di vista della qualitá dei risultati, che dal punto di vista del costo computazionale. In particolare, un aspetto positivo di PIDAL-TV é che non risulta essere molto sensibile al variare di uno dei suoi due parametri.
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Marotta, Serena. « Soluzioni numeriche alla ricostruzione tomografica cone-beam per tessuti molli ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Lo scopo della tesi, una volta analizzato il modello fisico-matematico del processo di acquisizione dei dati, è stato quello di studiare opportuni modelli matematici e algoritmi di ricostruzione per CBCT che fossero in grado di evidenziare i tessuti molli nei dati ricostruiti. La tesi si è svolta nell'ambito di una collaborazione scientifica con l'azienda Skanray di San Lazzaro.
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Livres sur le sujet "Ricostruzione PET"

1

Orefici, Giuseppe. Nasca : Archeologia per una ricostruzione storica. Milano : Jaca, 1992.

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Pragmata : Per una ricostruzione storiografica dei pragmatismi. Morolo (FR) [i.e. Frosinone, Italy] : IF Press, 2012.

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Antoniol, Emilio, et Rossella Villani. Esportare la ricostruzione : Innovazione e nuovi materiali per la ricostruzione post bellica nella MENA region. Conegliano, TV : Anteferma Edizioni, 2019.

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Il Risorgimento : Un'epopea ? : per una ricostruzione storico-critica. [Verona, Italy] : Zambon, 2012.

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Paolo, Siccardi, dir. Afghanistan : La cultura come sfida per la ricostruzione. Torino : EGA, 2006.

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Severino, Massimiliano. Procedure per la ricostruzione post-sisma : Analisi e proposte. Firenze : Alinea, 2002.

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Zolo, Danilo. Complessità e democrazia : Per una ricostruzione della teoria democratica. Torino : G. Giappichelli, 1987.

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Amatori, Franco, editor of compilation, Silva, Francesco, 1942- editor of compilation, Artoni, Roberto, editor of compilation, Russolillo, Franco, editor of compilation et Ciocca Pierluigi 1941-, dir. Storia dell'IRI. Roma : GLF Editori Laterza, 2012.

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Avagliano, Lucio. "La mano visibile" in Italia : Le vicende della finanziaria IRI, 1933-1985. Roma : Studium, 1991.

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Favorinus, of Arles, ca. 81-ca. 150., dir. Per la ricostruzione del Peri gēros di Favorino di Arelate. Salerno : Helios Editrice, 1999.

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Chapitres de livres sur le sujet "Ricostruzione PET"

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Ajmone Marsan, V. « Istituto per la Ricostruzione Industriale * ». Dans Public Enterprise, 83–113. Routledge, 2019. http://dx.doi.org/10.4324/9780429244377-5.

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2

Scardozzi, G. « Indagini multidisciplinari per la ricostruzione del paesaggio urbano : ». Dans Urban Landscape Survey in Italy and the Mediterranean, 72–83. Oxbow Books, 2012. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvh1dk2b.12.

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3

Fabrizio Avella. « Il secondo concorso per il Parlamento di Ernesto Basile. Analisi e ricostruzione congetturale ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.90.

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4

Fabrizio Natta. « Ricostruzione virtuale, VR e AR per la visualizzazione dell’aula provvisoria del I Parlamento italiano ». Dans DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c178.

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Nicoletta Campofiorito et Cettina Santagati. « Riconnettere presente e passato : la ricostruzione virtuale delle cucine del monastero dei Benedettini a Catania ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.99.

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Cecilia Maria Roberta Luschi et Laura Aiello. « La ricostruzione storica della città attraverso l'iconografia urbana. Il caso studio di San Giovanni d'Acri ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.129.

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7

Mirco Cannella. « La perduta Chiesa dell'Annunziata presso Porta san Giorgio a Palermo : ipotesi e ricostruzioni virtuali ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.101.

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Raiano, Diana. « Praeneste, elementi per una ricostruzione topografica della città bassa : il foro, le terme e il macellum ». Dans Praeneste tra archeologia ed epigrafia, 73–146. De Gruyter, 2021. http://dx.doi.org/10.1515/9783110770940-005.

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Veronica Riavis. « La Città Nuova di Sant’Elia : ricostruzione e simulazione video di due progetti per la metropoli del futuro ». Dans DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c73.

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« Elementi per la ricostruzione della storia della diocesi di Populonia-Massa Marittima tra VIII e XI secolo : ». Dans Archeologia dell’architettura religiosa e forme di potere all’Isola d’Elba tra XI e XII secolo, 31–60. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2nrz7gd.6.

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Actes de conférences sur le sujet "Ricostruzione PET"

1

Fedeli, Raul Enzo, et Stefano Magaudda. « Il progetto rewetland : riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Résumé :
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Toscano, Maurizio, et Giuseppe Romagnoli. « Atlante dei siti fortificati della provincia di Viterbo, Italia (X-XV secolo). Fonti e metodi per la ricostruzione della rete insediativa bassomedievale ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11545.

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Résumé :
Atlas of fortified settlements in the province of Viterbo, Italy (tenth-fifteenth centuries). Sources and methods for the reconstruction of the late-medieval settlement networkThis study addressed the historical phenomenon known as incastellamento, in the area of the current province of Viterbo, from a quantitative and geographical perspective. The time period considered was the tenth-fifteenth century. The paper describes the documentary sources, historical maps, aerial images, past studies and archaeological sources that are available to researchers, and which have been used, in good measure, to reconstruct the fortified settlement network. Moreover, the paper explains the methodologies used to identify, store and geocode the whole dataset, which so far comes to a total of 191 fortified settlements. In conclusion, we discuss the main characteristics of the online atlas, intended as an open and interoperable platform to consult, query and retrieve information from the dataset of late-medieval fortified settlements.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano et Alessandro Micucci. « Le trasformazioni dello spazio urbano : la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Résumé :
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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Como, Alessandra, Luisa Smeragliuolo Perrotta et Carlo Vece. « Agro-Urban Landscape : the case study of Monteruscello-Naples ». Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6288.

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Résumé :
If the morphology and the studies on the urban form are closely related to the social aspects and are responsibility of architects and policy makers, the issue becomes even more complicated if we're talking about cities with a high number of buildings under public ownership or urban fragments with important dimensions. In Italy there is a very rare case of recent foundation that is the neighborhood Monteruscello in the city of Pozzuoli. Built in the 80s to face the bradisism events that had made uninhabitable other city areas, Monteruscello today, for its dimension, can be considered a "city in the city" where the 90% of the buildings are under public ownership. The neighborhood's project is designed by Agostino Renna who had built Monteruscello through analogical composition with fragments of spatial references of other places and cities. The architect has put in the neighborhood - mainly made up of rural areas - its urban model adapting it to the specific geography of places. During the years the neighborhood has never built an own identity becoming one of the most degraded areas of the city. The paper deals with the issue of urban form and morphology today starting from the study of Monteruscello - as imagined by its creator through the critical issues that underlie its design - and through an experimental design of a new agro-urban landscape for the neighborhood that involves three hectares of public green spaces - now abandoned - turning them into agricultural lands to urban use and growth resource. References Renna, A. (ed.) (1980) L’illusione e i cristalli : immagini di architettura per una terra di provincia (Clear, Roma) Giglia, A. (1997) Crisi e ricostruzione di uno spazio urbano : dopo il bradisismo a Pozzuoli : una ricerca antropologica su Monteruscello (Guerini, Milano) Capozzi, R. (ed.) (2016) Agostino Renna : la forma della città (Clean, Napoli) Pagano, L. (ed) (2012) Agostino Renna : rimontaggio di un pensiero sulla conoscenza dell’architettura : antologia di scritti e progetti 1964-1988 (Clean, Napoli)
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Zocchi, Angela Maria, et Barbara Raggiunti. « Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Résumé :
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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