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Ceccim, Ricardo Burg. « Alla ricerca di dispositivi socio organizzativi per qualificazione dei servizi sanitari e sociali : un contributo riflessivo sull’esperienza osservata ». Saúde em Redes 8, no 1 (10 mai 2022) : 295–303. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2022v8n1p295-303.

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Questo testo contempla la riflessione presentata alla fine della “Fiera degli strumenti: metodologie per la qualificazione dei servizi e delle organizzazioni sanitarie e sociali”, realizzata in febbraio 2018, all’interno del Laboratorio Italo-Brasiliano di Formazione, Ricerca e Pratiche in Salute Collettiva, avvenuto nello spazio formativo dell’ex ospedale psichiatrico "Francesco Roncati", oggi sede dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna, Bologna/Italia. La “Fiera degli Strumenti” pretendeva mettere in gioco diversi strumenti di “formazione situata”. I presentatori portavano una strategia tra quelle usate nei loro propri progetti di formazione in servizio, e le avrebbero offerto a partecipanti “esploratori” delle loro possibilità, cioè, userebbero la strategia, non come una “lezione frontale”, ma come “azione sperimentale”.
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Cirillo, Vincenzo, et Ornella Zerlenga. « Entre arquitectura y geometría. Un ejemplo de escalera oval en la toba napolitana ». EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 25, no 39 (22 juillet 2020) : 196. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2020.11962.

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<p>Questa ricerca è dedicata allo studio della configurazione geometrica della scala come spazio rappresentativo dell’architettura. Questo contributo analizza una sorprendente scala, situata a Napoli (Italia) a Capodimonte, costruita in tufo (con sistema a sbalzo) e con sviluppo spaziale su una pianta a forma di cono rovescio. I metodi di indagine adottati sono stati il rilievo architettonico (diretto e con scanner laser) e l’analisi geometrica delle forme. I dati raccolti hanno permesso di riconoscere in questa scala la presenza di un grande pensiero progettuale capace di costruire una scala ovata a sbalzo nel tufo, adattando il suo sviluppo a un’elica conica invertita. Il modello della scala ovata è stato analizzato anche nei trattati di architettura italiana dal XVI al XVIII secolo.</p>
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Arrighetti, Andrea. « Materiali e tecniche costruttive del Mugello tra basso Medioevo e prima Età Moderna ». Arqueología de la Arquitectura, no 13 (17 janvier 2017) : 037. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2016.001.

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[it] Il Mugello è un’area a medio-alto rischio sismico situata sulla catena montuosa appenninica a confine fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Il territorio si caratterizza per una nutrita presenza di insediamenti di lunga durata caratterizzata da edifici storici ben conservati, dei quali la maggior parte risultano strutture religiose. Una zona del Mugello, tra il 2010 ed il 2014, è stata interessata dal progetto “Archeologia dell’architettura e rischio sismico in Mugello”, una ricerca incentrata sulla sperimentazione del potenziale informativo del processo di analisi archeologica come forma di conoscenza, prevenzione e tutela dell’edilizia medievale dal rischio sismico. Fra i risultati che sono emersi dalle indagini archeologiche hanno svolto un ruolo centrale le considerazioni inerenti l’approvvigionamento ed utilizzo dei materiali costruttivi per l’edificazione e la modifica delle strutture architettoniche, in un periodo compreso fra il Basso Medioevo e l’Età Moderna.
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Tizzoni, Elisa. « Tourism will tear us apart. Turismo e ambiente nell'Italia del boom attraverso un caso di studio nel Levante ligure ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297005.

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Nonostante il crescente interesse per il turismo da parte degli storici ambientali, l'impatto sull'ambiente della diffusione della vacanza balneare lungo le coste mediterranee nella seconda metà del XX secolo ha riscosso un'attenzione limitata sino a oggi. Al fine di contribuire a colmare questa lacuna nell'attuale panorama di studi, l'articolo indaga i conflitti ambientali causati dal tentativo di sviluppare il turismo di massa nel Levante ligure, un'area costiera situata nel Nord-Ovest dell'Italia. L'articolo applica una duplice prospettiva, analizzando sia gli aspetti materiali che quelli immateriali dei conflitti ambientali; inoltre, la ricerca ricostruisce il ruolo giocato dai diversi attori coinvolti nello scontro per la protezione / lo sfruttamento del patrimonio naturale. L'articolo tiene conto delle più recenti acquisizioni della storia ambientale e offre una prospettiva multi-disciplinare sulle conseguenze ambientali del turismo di massa lungo le coste del Mediterraneo.
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Bolzoni, Magda. « Reti sociali e contesti di interazione. Rifugiati somali e congolesi a Torino e Cape Town ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003007.

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Résumé :
Questo articolo si basa su una ricerca condotta a Torino e Cape Town e analizza i vincoli e le opportunitŕ che caratterizzano la realtŕ di rifugiati somali e congolesi nonché le risorse da essi attivate per inserirsi nella societŕ di arrivo. Vengono qui presentati spunti teorici ed empirici che sottolineano l'importanza di un'analisi situata che consideri il migrante forzato come attore sociale in grado di agire strategicamente. Le caratteristiche del contesto specifico, strutturato da decisioni e interventi internazionali, nazionali e locali, risultano centrali: sebbene la questione delle migrazioni forzate sia di portata globale, l'incontro tra il rifugiato e la societŕ avviene in precisi contesti locali. Inoltre, i rifugiati si dimostrano attori con strategie e risorse eterogenee che costruiscono il proprio percorso con esiti spesso profondamente differenti. Pertanto, tenere in considerazione le reti sociali e i contesti di interazione puň consentire una migliore comprensione della loro situazione.
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Pietrzak-Thébault, Joanna. « Universale o particolare ? » Tabula, no 17 (16 novembre 2020) : 293–314. http://dx.doi.org/10.32728/tab.17.2020.11.

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La Polonia nei tempi del Rinascimento si situava su un territorio ben diverso rispetto a quello di oggi: molto più esteso e rivolto molto di più verso l’oriente. Un territorio polonizzato, a volte perfino trattato come colonizzato (secondo un punto di vista), dove pochi centri culturali, anche se alcuni di un grande rilievo, furono sparsi attraverso un vasto territorio. Essi non rispecchiavano la realtà delle etnie presenti entro i confini della Repubblica Nobiliare ma influivano fortemente il mescolarsi ulteriore e lo sviluppo dei paradigmi culturali del vasto paese. Tracciare la storia del pensiero umanistico nonché quello della diffusione della filosofia e della retorica pare facilitato da un panorama delle istituzioni d’insegnamento, a cominciare dall’Accademia di Cracovia, la futura Università Jagellonica, fondata nel 1364. Il centro accademico concorreva con la corte reale che continuava a costituire un luogo particolarmente vivace della vita intellettuale. L’influsso degli studi intensi dello Stagirita si facevano sentire perfino nel centro di studi rabbinici nella città di Kazimierz nelle vicinanze del castello e dell’ateneo. Se l’insegnamento della filosofia nel corso del Cinquecento attraversa fasi diverse, per chiudersi finalmente verso la fine del secolo in un nominalismo eclettico e rigido, appare comunque una nuova forma dell’ateneo ideata su modello del Collegio Regio parigino, apparentemente capace di rinnovare non soltanto l’insegnamento ma anche la ricerca filosofica. L’Accademia di Jan Zamoysk situata nella sua città di Zamość ne costituisce, soprattutto durante il primo Seicento, il centro più vivace. Una svolta verso l’insegnamento pragmatico, al servizio degli affari pubblici è ormai visibile. Le stesse tendenze prevalgono nei programmi di collegi accademici di stampo protestante, situati soprattutto nella Pomerania e nelle città baltiche, anche se le basi ideologiche e religiose del loro insegnamento furono ben diverse. Finalmente saranno i collegi gesuiti, a partire perfino dagli anni sessanta del Cinquecento, seminati in tutto il paese, a diffondere (soprattutto presso i giovani nobili cattolici, ma anche allievi venuti da altri ambienti, siccome l’insegnamento fu gratuito e aperto a tutti coloro che volevano studiare) una conoscenza del latino, della retorica, della cultura antica al servizio di un’identità particolare, radicata nella tradizione antica, volta però al presente – verso il servizio pubblico e quello cittadino.
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Francis, Karen, Oliver J. Gilkes, Richard Hodges et David Tyler. « Santa Scolastica : survey and trial excavations of a Samnite site near San Vincenzo al Volturno ». Papers of the British School at Rome 70 (novembre 2002) : 347–57. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002208.

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SANTA SCOLASTICA: RICOGNIZIONE E SAGGI DI SCAVO DI UN SITO SANNITA PRESSO SAN VINCENZO AL VOLTURNOUn sito sulla parte bassa del pendio orientale di Monte Santa Croce venne esaminato come parte del programma di ricerca sugli insediamenti dipendenti dal monastero altomedievale di San Vincenzo al Volturno. Monte Santa Croce era stato precedentemente identificato come un centra sannita fortificato da mura poligonali dai resti consistenti visibili in cima. Ricognizioni passate avevano permesso il ritrovamento di materiale ceramico di età sannita ed altomedievale, mentre la tradizione orale locale associava il sito ad un convento dedicato a Santa Scolastica. Gli scavi hanno rivelato la presenza di una serie di strutture consistenti, probabilmente di quinto o quarto secolo AC, forse appartenenti ad un insediamento gerarchico situato a meta del pendio della montagna, intorno alia sommita fortificata e da essa dipendente. Siti di occupazioni successive sono noti grazie ad una ricognizione del 1993 a nord della montagna. La presenza di ceramica altomedievale rimane inspiegabile, e resta ancora da ricercare siti di insediamento altomedievale.
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Iannaccone, Antonio, et Beatrice Ligorio. « La Situated Cognition in Italia : stato dell’arte ». Swiss Journal of Educational Research 23, no 3 (1 décembre 2001) : 439–52. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.23.3.4613.

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L’articolo esamina i contributi teorico-metodologici ed empirici che caratterizzano la presenza della Situated Cognition in Italia. Muovendo dagli spunti culturali che ne hanno agevolato la diffusione nel panorama della psicologia italiana, la rassegna individua tre principali campi applicativi nei quali poter collocare le ricerche ispirate alla prospettiva situata. Si tratta dei contesti educativi, dei contesti sociali e comunicativi ed infine dei contesti tecnologici. Dall’analisi complessiva delle ricerche emergono alcuni elementi comuni alle diverse opzioni metodologiche ed empiriche e, contemporaneamente, la notevole potenzialità euristica ed applicativa di tale pros-pettiva.
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Messina, Patrizia, et Lorenza Perini. « Ripensare l'italia a partire dalle periferie : il caso del conselvano alla luce della pandemia di covid-19 ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (février 2021) : 39–50. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003003.

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La ricerca ha come scenario alcune municipalità situate nella zona Sud di Padova, chiamata comunemente Bassa Padovana. Un territorio liminale, ritagliato negli interstizi tra zone di influenza urbane e vie di transito tra entroterra e mare. Un'area non tanto fragile, quanto piuttosto "non vista" e in parte dimenticata. L'obiettivo iniziale del nostro lavoro era co-costruire con gli attori locali una mappa generativa di comunità in vista di un futuro piano di sviluppo in termini di aumento dell'attrattiva dell'area in chiave turistica. Sfida complessa portare avanti durante il lockdown un progetto di questo tipo, ma questo nuovo scenario ha condotto la ri-cerca ad una svolta imprevista, permettendoci di individuare alcune chiavi di lettura interes-santi per inquadrare questo territorio in un nuovo scenario negli anni a venire. La nostra ricerca si è quindi spostata e concentrata nel far prendere coscienza alla comunità locale delle proprie potenzialità in termini di capacità di "fare rete", guardando anche alle prospettive tracciate dal recente Manifesto per riabitare l'Italia.
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Carmona Patiño, Juan Esteban. « Fonolítico ». Ricercare, no 11 (2019) : 115–25. http://dx.doi.org/10.17230/ricercare.2019.11.7.

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El monte Musa , también conocido como la Mujer Muerta, es un promontorio de 839 metros, situado en el norte de Marruecos junto a la costa del estrecho de Gibraltar. Se considera una de las Columnas de Hércules junto con el peñón de Gibraltar, en la península ibérica. La Mujer Muerta, un apodo quizá, demasiado incisivo, como ocurre con los nombres populares, porque si entornas los ojos y la contemplas, más bien parece dormida. Y si además de mirarla fijamente, la escuchas, podrás notar que respira con un sonido metálico (fonolítico) provocado por sus piedras calizas sueltas.Sin embargo, esta mujer de piedra, tiene dos caras, ya que desde Marruecos, su silueta pierde la apariencia humana. Sólo en Ceuta (España) puede ser mirada así, como una bella durmiente. Cuenta la leyenda que Hércules, el semidiós griego, se enfureció tras una infidelidad de su amada, así que tomó en una mano el peñón de Gibraltar y en la otra el monte Hacho y con fuerza, consiguió separar ambos continentes y creando el estrecho. A su amada la convirtió en piedra y es lo que hoy forma ese característico monte. Fonolita:Es una rara roca ígnea volcánica de composición intermedia (entre félsicos y máficos), con texturas entre afaníticas y porfídicas. El nombre "fonolita" proviene del griego y significa "piedra sonora" por el sonido metálico que produce si golpea una placa.
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Graziani, Lorenzo. « Passare il limite : funzioni espressive e implicazioni filosofiche della metalessi ». ENTHYMEMA, no 31 (1 février 2023) : 302–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18434.

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Dal punto di vista narratologico, la metalessi si definisce come una trasgressione della gerarchia narrativa in cui un elemento appartenente a un livello superiore si trova ad agire a uno inferiore e viceversa. Il presente saggio offre un’analisi delle funzioni espressive e delle implicazioni filosofiche della metalessi. Viene principalmente sottolineata la sua capacità di illustrare – attraverso i mezzi propri della letteratura – problematiche del pensiero di interesse capitale. Il paradossale attraversamento di livelli che la caratterizza compare infatti in attività intellettuali situate in territori abbastanza distanti da quello della creazione artistico-letteraria – come logica, metafisica, filosofia del linguaggio e psicoanalisi. Nostro obiettivo è dimostrare che le potenzialità espressive della metalessi vanno ben oltre la rappresentazione del problematico rapporto tra fatto e finzione in quanto la struttura metalettica riproduce narrativamente una serie di operazioni mentali compiute dal pensiero umano ogni volta che va alla ricerca dei propri limiti.
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Marciani, Giulia, Giulia Capecchi, Vincenzo Spagnolo, Astolfo G. Mello Araujo, Sérgio A. De M. Chaves, Fabio Parenti et Adriana Moroni. « Gestão, pesquisa e valorização do sítio arqueológico Grotta Dei Santi (Toscana - Itália) ». Revista Memorare 5, no 2 (14 août 2018) : 86. http://dx.doi.org/10.19177/memorare.v5e2201886-111.

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Grotta dei Santi-GDS é um sítio préhistórico do Paleolítico Médio, situado na região da Toscana (Itália Central). Apresenta vestígios da ocupação neandertalense entre 50.000 e 40.000 anos antes do presente. Por sua importância no panorama paleolítico italiano, o Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente-Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia dell’Università di Siena (Itália), há mais de dez anos, conduz as pesquisas, escavações e ações de valorização patrimonial com a finalidade de aprofundar o conhecimento sobre o comportamento neandertal na região e também valorizar um sítio que, por sua própria importância científica e localização, se apresenta como único em seu gênero. Neste capítulo, apresentamos o projeto desenvolvido no sítio GDS com foco numa gestão integrada do território.
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Albanese, Massimo. « I trasporti roll on-roll off nei porti Tirreno-Adriatici : connotati strutturali e rapporti di concorrenza interportuale ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (septembre 2010) : 109–34. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001005.

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Negli ultimi anni l'andamento dei traffici roll on-roll off č stato influenzato da parecchi fattori, quali: la progressiva containerizzazione dei carichi, lo sviluppo dell'intermodalitŕ, la promozione delle Autostrade del Mare ecc. A fronte di queste tendenze i carichi rotabili hanno manifestato significative trasformazioni, che tuttavia non hanno pregiudicato il ruolo di rilievo storicamente svolto dagli stessi in diversi scali europei. In considerazione di questi processi, lo studio si pone l'obiettivo di rappresentare le principali tendenze che hanno caratterizzato il comparto roll on-roll off, con particolare riferimento ai porti della sponda settentrionale del Mediterraneo centrale, vale a dire gli scali situati sulla linea di costa che va dall'arco dell'alto Tirreno all'arco dell'alto Adriatico. In questa prospettiva di ricerca, l'analisi ha preso in considerazione i dati forniti dall'Eurostat, tramite i quali lo studio č giunto a delineare un quadro circa i connotati strutturali dei trasporti roll on-roll off e i rapporti di concorrenza interportuale.
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Curzel, Emanuele, et Italo Franceschini. « L’agricoltura trentina nel tardo Medioevo. Nota informativa su recenti ricerche ». a. LXII, n. 1, giugno 2022, no 154 (1 juillet 2022) : 1–8. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2022.2326.

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La scarsità delle fonti rende difficile studiare la storia dell’agricoltura in area trentina nel Medioevo. Sono state recentemente pubblicate e analizzate le venti pergamene (1264-1352) relative all’attività di una famiglia di coloni operante nel mansus di Antraque, situato a monte del villaggio di Roncegno, nella Valsugana orientale. Questi documenti permettono di conoscere le loro politiche matrimoniali e patrimoniali, volte a conservare il possesso dell’azienda agricola concessa loro in conduzione.The limited number of sources makes it difficult to study the history of agriculture in the Trentino area in the Middle Ages. Twenty parchments (1264-1352) concerning the activity of a family of settlers operating in the mansus of Antraque, located uphill from the village of Roncegno, in eastern Valsugana, have recently been published and analysed. These documents provide insight into their matrimonial and patrimonial policies, aimed at retaining possession of the farm granted to them in concession.
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Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini et Valentina D’Ippolito. « LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA ». Revista M 15 (16 août 2019) : 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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Lauria, Antonio. « Regenerating villages in the inner areas through cultural and experiential tourism / Rigenerare i paesi delle aree interne attraverso il turismo culturale e di esperienza ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 101–18. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223007.

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This article discusses towns in the inner areas affected by depopulation. It starts with a broad introduction to illustrate the critical issues that threaten their very existence, but also their potential and hope, and the planning capabilities that sometimes characterise the communities that inhabit them. It then describes a methodology which outlines sustainable local development processes based on knowledge, safeguarding and enhancing the cultural heritage (tangible and intangible; natural and anthropic). The aim is to contribute ideas and substantial proposals to improve the quality of life of the inhabitants of villages in the inner areas, creating new work opportunities linked to cultural and experiential tourism, strengthening the local identity and social networks. This methodology was tested as part of a research project – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – carried out from 1 May 2019 to 31 July 2020 by the Interdepartmental Research Unit Florence Accessibility Lab of the University of Florence on behalf of the International Organization for Migration- IOM (the United Nations agency for migration). Members of the Albanian diaspora in Italy (university students and young architects and researchers) were part of the working group of the research, which focused on five Albanian villages situated from the north to the south of the country. Questo articolo tratta dei paesi delle aree interne interessati dal fenomeno dello spopolamento. L’articolo si apre con un’ampia introduzione finalizzata ad illustrare le criticità che minacciano la loro stessa esistenza, ma anche le potenzialità e le speranze che esprimono e le progettualità che talvolta caratterizzano le comunità che li abitano. Successivamente è descritta una metodologia volta a delineare processi di sviluppo locale sostenibile basati sulla conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale (tangibile e intangibile; naturale e an- tropico). L’obiettivo è quello di offrire un contributo di idee e di proposte concrete volto a migliorare la qualità della vita degli abitanti dei paesi delle aree interne, creando nuove opportunità di lavoro legate al turismo culturale e di esperienza, rafforzando l’identità locale e le reti sociali. Questa metodologia è stata testata nell’ambito di una ricerca – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – svolta dal 1° maggio 2019 al 31 luglio 2020 dall’Unità di Ricerca Interdipartimentale Florence Accessibility Lab dell’Università di Firenze per conto dell’International Organization for Migration- IOM (l’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione). Nel gruppo di lavoro della ricerca, incentrata su cinque villaggi albanesi situati da sud a nord del Paese, hanno prestato il loro lavoro membri della diaspora albanese in Italia (studenti universitari, giovani architetti e ricercatori).
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Tajani, Cristina. « Reti, attori, politiche e beni collettivi nei processi di riaggiustamento industriale in Lombardia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 221–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122016.

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Le reti formalizzate tra imprese e quelle tra imprese e istituzioni sono un fenomeno su cui la letteratura si è interrogata a lungo utilizzando sia una prospettiva economica, sia sociologica e organizzativa. Scopo del presente articolo è quello di indagare, in primo luogo, i meccanismi che presidiano la formazione di queste reti, al fine di meglio comprendere chi siano gli attori che gestiscono questi processi e il ruolo delle politiche (in particolare le modalitŕ di finanziamento all'innovazione) nella nascita della rete. In seconda battuta si guarderŕ ai beni collettivi per la competitivitŕ ricercati e generati da queste aggregazioni e al ruolo giocato, nella loro produzione, dai soggetti pubblici o misti a livello territoriale. L'obiettivo è quello di capire quali siano i beni collettivi funzionali alla riorganizzazione su base territoriale dell'economia e se - e in che modo - le istituzioni del territorio riescano a contribuire alla loro produzione. L'analisi si appoggerŕ sulla comparazione tra due casi di reti tra medie imprese di recente formazione, entrambe situate in Lombardia, ed entrambe sorte come esito intenzionale della gestione di importanti crisi aziendali.
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Vittozzi, Serena Ensoli. « L'iconografia e il culto di Aristeo a Cirene ». Libyan Studies 25 (janvier 1994) : 61–84. http://dx.doi.org/10.1017/s0263718900006245.

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Lo studio prende avvio dal rinvenimento di una statuetta fittile nel Santuario cireneo di Apollo sulla Myrtousa, che riproduce un giovane in posizione stante con una cornucopia nel braccio sinistro piegato e appoggiato ad un'erma e con un oggetto nella mano destra portata in basso lungo il fianco (Fig. 1).La terracotta è stata scoperta nel corso dei sondaggi stratigrafici eseguiti sulla fronte del Tempietto di Afrodite, situato sulla Terrazza Inferiore della Myrtousa immediatamente a Nord-Est dei Propilei Greci e ad Est del Donario degli Strateghi (Figg. 2, 11.1–2). Le ricerche, nate come parte del programma di lavoro sul propileo d'ingresso al sacro temenos, sull'area monumentale ad esso circostante e sul percorso della Via Sacra, hanno consentito di precisare la cronologia delle fasi costruttive del tempietto anche in relazione alle successive sistemazioni di questa parte della Terrazza Inferiore.La statuetta, ricomposta da più frammenti, si conserva per un'altezza massima di cm 20 e una larghezza di cm 11,5, mancando della parte inferiore della figura a partire da poco sopra l'articolazione delle ginocchia, di gran parte della mano sinistro con l'attributo, del collo e del corpo squadrato dell'erma (Figg. 1.1–1.4).La figura, nuda, con il mantello avvolto attorno al braccio sinistro, insiste sulla gamba destra, mentre la sinistro è leggermente divaricata e probabilmente in origine era un poco flessa. La testa, dal volto carnoso, da cui emergono i salienti del naso, della piccola bocca e del mento, è vista lievemente di tre quarti verso sinistro. La capigliatura è disposta intorno alla fronte con un addensamento di riccioli lavorati a massa. Sul torso sono ben dis-tinguibili i muscoli pettorali, l'addome con l'ombelico e la linea inguinale con il pube.
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Puntin, Maurizio. « Pieris e Begliano : villaggi medievali del basso Isonzo dall‘incerta identità ». Linguistica 55, no 1 (31 décembre 2015) : 89–102. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.55.1.89-102.

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L’autore ha studiato a fondo, a cominciare dagli anni ’90, la toponomastica e l’antica antroponimia del Territorio di Monfalcone. Dopo la pubblicazione della II edizione dell’opera (P 2010) le ricerche sono continuate e hanno sempre confermato quei primi risultati. In pratica questo angolo sud-orientale del Friuli rientrò almeno fino a tutto il sec. XV nella Slavia submersa, con una maggioranza di abitanti slavofoni ed una minoranza parlante un dialetto friulano che si situava morfologicamente fra quello centrale e le antiche e scomparse parlate friulaneggianti di Trieste e Muggia. Nell’articolo si ripresentano brevemente molti nomi di persone e di luoghi di Pieris e Begliano (oggi Comune di S. Canzian d’Isonzo), con alcuni nuovi dati emersi ultimamente: per esempio sull’attuale località Isola Morosini (nel sec. XV Otoch) che apparteneva in età medievale all’Abbazia benedettina di Moggio. Viene rivista anche l’etimologia del nome della località di Begliano, lasciata in sospeso nei lavori precedenti fra l’opzione predialistica romana (*Bellius) e quella paleoslava (*Beljan o *Beljani); assegnando questo toponimo allo strato linguistico slavo. Bisogna distinguere però questo strato sloveno medievale da uno successivo, rappresentato essenzialmente da nomi e soprannomi di persone immigrate nel Monfalconese fra la fine del sec. XV e il sec. XVII. Gente di origine balcanica (sclabonus sive bisiacus) che fuggiva dalle invasioni turche ed entrava in un angolo di Friuli soggetto a Venezia. I tre villaggi erano vicini all’antico traghetto (zopum) di Pieris sul fiume Isonzo e la parte finale dell’articolo è dedicata alla discussione sull’etimo del termine friulano çòp/zòpul ‘piroga’ (slov. dial. čupa), su cui era intervenuto uno scrittore di Trieste proponendo un’origine slovena. L’autore dell’articolo mostra invece come non si possa facilmente disgiungere il termine çop/zop da tutta una trafila di voci, ben attestate nell’area romanza del nord-est italiano (compresa la lingua dalmatica oggi estinta). Voci che sembrano tutte gravitare attorno al semantema “ceppo, legno scavato” e che potrebbero in ultima analisi essere di lontana origine prelatina.
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OLIVEIRA, Aletheia Machado de. « O uso do Software HagáQuê nos anos iniciais do ensino fundamental : práticas de letramento em contextos digitais ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 450. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249009.

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RESUMOO presente trabalho tem como objetivo analisar se o uso do software educativo HagáQuê auxilia os alunos no processo de leitura e escrita em contexto digital. Com uma metodologia de caráter qualitativa e pesquisa de campo com observação participante direta intensiva, o estudo envolveu professora e alunos em atuação no 5º ano do Ensino Fundamental pertencentes à rede municipal de ensino localizada no município de Minas Gerais. Os dados revelam que o trabalho articulado com a ferramenta tecnológica computador deve pautar-se através de um processo integrado, crítico, reflexivo e elaborado à luz dos objetivos educacionais. Verificou-se que a análise das histórias em quadrinhos criadas pelos alunos com a ajuda do software HagáQuê revela efetividade da prática da leitura e escrita de forma contextual. Conclui-se que o software educativo HagáQuê mostrou-se ser uma ferramenta interessante para esse processo ao provocar um interesse para uma maior aproximação com as funções sociais da linguagem. Letramento. Software educativo. HagáQuê.ABSTRACTThis paper aims to analyze whether the use of educational software HagáQuê helps students in the process of reading and writing in a digital context. With a qualitative methodology and field research with intensive direct participant observation, the study involved a teacher and students working in the 5th year of elementary school belonging to the municipal school system located in the municipality of Minas Gerais. The data reveal that the work articulated with the computer technological tool must be guided by an integrated, critical, reflective and elaborated process in the light of educational objectives. It was found that the analysis of the comic books created by the students with the help of the HagáQuê software reveals the effectiveness of the practice of reading and writing in a contextual way. It is concluded that the educational software HagáQuê proved to be an interesting tool for this process by provoking an interest in a closer relationship with the social functions of language. Literacy. Educacional Software. HagáQuê.RESUMENEste artículo tiene como objetivo analizar si el uso del software educativo HagáQuê ayuda a los estudiantes en el proceso de lectura y escritura en contexto digital. Con una metodología cualitativa e investigación de campo con observación participante directa intensiva, el estudio involucró a una profesora y alumnos que estudian en el 5to año de la escuela primaria perteneciente al sistema escolar municipal ubicado en el municipio de Minas Gerais. Los datos revelan que el trabajo articulado con la herramienta tecnológica computadora debe ser guiado por un proceso integrado, crítico, reflexivo y elaborado a la luz de los objetivos educativos. Se averiguó que el análisis de las historietas creadas por los estudiantes con la ayuda del software HagáQuê revela efectividad de la práctica de la lectura y la escritura de manera contextual. Se concluye que el software educativo HagáQuê resultó ser una herramienta interesante para este proceso al despertar el interés por una relación más cercana con las funciones sociales del lenguaje.Alfabetización. Software educativo. HagáQuê.SOMMARIOQuesto articolo mira ad analizzare se l'uso del software educativo HagáQuê aiuta gli studenti nel processo di lettura e scrittura in un contesto digitale. Utilizzando una metodologia qualitativa e una ricerca sul campo con un'intensa osservazione diretta dei partecipanti, lo studio ha coinvolto un insegnante e studenti che studiano nel 5 ° anno della scuola primaria appartenente al sistema scolastico municipale situato nel comune di Minas Gerais. Dai dati emerge che il lavoro articolato con lo strumento informatico deve essere guidato da un processo integrato, critico, riflessivo ed elaborato alla luce degli obiettivi formativi. Si è riscontrato che l'analisi dei fumetti creati dagli studenti con l'aiuto del software HagáQuê rivela l'efficacia della pratica di lettura e scrittura in modo contestuale. Si è concluso che il software educativo HagáQuê si è rivelato uno strumento interessante per questo processo risvegliando l'interesse in una relazione più stretta con le funzioni sociali del linguaggio.Alfabetizzazione. Software educativo. Fare.
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DUQUE, Tiago, Esmael Alves de OLIVEIRA et Simone BECKER. « Agência e interseccionalidade em quadra : inquietações sobre escolas e diferenças em Mato Grosso do Sul ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 225. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244904.

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RESUMO As inquietações aqui apresentadas foram suscitadas a partir de duas pesquisas em contextos e temporalidades distintas e que atravessam a trajetória dos autores no Mato Grosso do Sul. A primeira deu-se em decorrência dos diálogos travados por um dos autores com jovens efeminadas (gays, travestis, transexuais) na cidade de Corumbá-MS, na fronteira com a Bolívia. A segunda, foi resultado do diálogo de dois dos autores com jovens indígenas Kaiowá da Terra Indígena (TI) de Panambizinho, localizada a aproximadamente 20km de Dourados-MS, no distrito de Panambi. Por meio de uma perspectiva interdisciplinar, sustentada numa análise qualitativa, intenta-se refletir sobre os dilemas e possibilidades que cercam a relação entre minorias e a escola na contemporaneidade a partir de um ponto de vista interseccional. Como resultado, a compreensão de que se a escola continua em vários momentos a se produzir como um espaço de docilização de corpos e subjetividades, de outro, a constante capacidade de negociação e agenciamento dos sujeitos que a enredam.Escola. Marcadores sociais. Minorias. Agenciamentos. Agency and intersectionality in court: concerns about schools and differences in Mato Grosso do SulABSTRACT The concerns presented here were raised from two researches in different contexts and temporalities that cross the trajectory of the authors in Mato Grosso do Sul. The first occurred as a result of the dialogues carried out by one of the authors with effeminate young people (gays, transvestites), transsexuals) in the city of Corumbá-MS, on the border with Bolivia. The second was the result of the dialogue between two of the authors with young Kaiowá indigenous people from the Indigenous Land (TI) of Panambizinho, located approximately 20km from Dourados-MS, in the Panambi district. Through an interdisciplinary, sustained perspective in a qualitative analysis, we intend to reflect on the dilemmas and possibilities that surround the relationship between minorities and the school in contemporary times from an intersectional point of view. As a result, the understanding that if the school continues at various times to produce itself as a space for the docilization of bodies and subjectivities, on the other, the constant capacity for negotiation and agency of the subjects who enmesh it.School. Social markers. Minorities. Agency. Agencia e interseccionalidad en la corte: preocupaciones por las escuelas y diferencias en Mato Grosso do SulRESUMENLas inquietudes presentadas aquí han sido planteadas por dos investigaciones en diferentes contextos y temporalidades que cruzan la trayectoria de los autores en Mato Grosso do Sul, travestis, transexuales) en la ciudad de Corumbá-MS, en la frontera con Bolivia. El segundo fue el resultado del diálogo entre dos autores con el joven indígena Kaiowá de la Tierra Indígena (TI) de Panambizinho, ubicado a unos 20 km de Dourados-MS, en el distrito de Panambi. Mediante una perspectiva interdisciplinaria, respaldada por un análisis cualitativo, pretendemos reflexionar sobre los dilemas y las posibilidades que rodean la relación entre las minorías y la escuela en los tiempos contemporáneos desde un punto de vista interseccional. En consecuencia, el entendimiento de que si la escuela continúa produciéndose en varias ocasiones como un espacio para la docilización de cuerpos y subjetividades, por otro lado, la constante capacidad de negociación y agencia de los sujetos que la involucran.Escuela. Indicadores sociales. Minorías. Agencia. Agenzia e intersezionalità in tribunale: preoccupazioni per le scuole e differenze nel Mato Grosso do Sul SINTESE Le preoccupazioni qui presentate sono state sollevate da due ricerche in contesti e temporalità diversi che attraversano la traiettoria degli autori nel Mato Grosso do Sul. , travestiti, transessuali) nella città di Corumbá-MS, al confine con la Bolivia. Il secondo è stato il risultato del dialogo tra due autori con i giovani indigeni Kaiowá della Terra indigena (TI) di Panambizinho, situato a circa 20 km da Dourados-MS, nel distretto di Panambi. Attraverso una prospettiva interdisciplinare, supportata da un'analisi qualitativa, intendiamo riflettere sui dilemmi e sulle possibilità che circondano la relazione tra le minoranze e la scuola nei tempi contemporanei da un punto di vista intersezionale. Di conseguenza, la comprensione che se la scuola continua in varie occasioni a prodursi come spazio per la docilizzazione di corpi e soggettività, dall'altra la costante capacità di negoziazione e di agenzia delle materie che la coinvolgono.Cuola. Indicatori sociali. Minoranze. Agenzia.
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Brocada, Lorenzo. « L’ideoscape della Catalogna. Percezione del movimento indipendentista catalano tramite una ricerca geo-visuale ». Bollettino della Società Geografica Italiana, 29 septembre 2022, 33–44. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1593.

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La Comunità Autonoma della Catalogna è situata fra il Mar Mediterraneo e la catena montuosa dei Pirenei nel nord della Penisola Iberica. Negli ultimi anni la regione è stata teatro di tensioni politiche a causa della crescita del movimento indipendentista che ha portato nel 2017 alla dichiarazione unilaterale di indipendenza dal Regno di Spagna proclamata, ma non ottenuta, dall’allora governatore della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont in seguito a un referendum. Questo studio si propone di analizzare la percezione del movimento indipendentista catalano attraverso l’ideoscape rilevato tramite l’applicazione di metodologie di ricerca visuale alla geografia politica. In dettaglio, sono state scattate fotografie sul campo, inserite in un database e geolocalizzate in una carta multimediale online tramite la versione open-source di ArcGis. In seguito è stata svolta un’analisi quali-quantitativa e semiotica del database fotografico.
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Formiggini, Paola Giovanna, Michele Paradiso et Jose Fernando Muñoz Robledo. « Campus Potrerillo : proposta di intervento architettonico a fini sociali ». Revista M 18 (13 décembre 2021). http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v18i0.2654.

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L’oggetto della ricerca che supporta questo articolo prende forma da un seminario tematico “Materiali e tecniche costruttive per il dialogo interculturale con i paesi del sud del mondo” del Professore Michele Paradiso. L’argomento principale è rappresentato dalle tecniche locali, come “guadua” e il sistema costruttivo del “bahareque”, utilizzato in Colombia. La ricerca è stata sviluppata in tre fasi: la prima parte presenta un’analisi storico-critica dell’area di intervento e del contesto, la seconda si è incentrata sui materiali mentre che la terza fa riferimento alla progettazione architettonica. Per quanto riguarda il progetto, la proposta consiste nella creazione di un campus socioculturale all’interno di un’area confiscata al narcotraffico colombiano, l’hacienda Potrerillo, situata all’interno della zona di espansione KM41 nel municipio di Manizales. L’area necessita di interventi architettonici, al fine di mettere in sicurezza le abitazioni e dare una nuova identità sociale. L’obiettivo, perciò, è stato quello di realizzare una struttura organica, ma allo stesso tempo resistente e in armonia con l’ambiente. In più, il progetto lascia un’impronta evidente, visto che lo scopo è di sensibilizzare cittadini locali e turisti alla conoscenza dell’area. In estrema sintesi, la proposta progettuale costituisce un complesso moderno e innovativo che, a prima vista, sembra discostarsi dal contesto per il suo aspetto formale, ma in realtà, resta legato al luogo attraverso l’utilizzo di guadua e bahareque nell’ambito costruttivo.
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Araujo, Marli Da Silva, et Nícia De Oliveira Santos. « Analisi di sogni e sentimenti : caso di studio in una scuola comunale di Imperatriz – MA ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 1 novembre 2020, 59–75. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/analisi-di-sogni.

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Questo articolo mirava a comprendere meglio i modi di pensare e sognare gli studenti di quarta e quinta elementare, di una scuola municipale situata nella zona rurale di Imperatriz – MA, che vivono sotto la condizionalità della povertà. Una breve analisi della povertà è stata fatta in Brasile e a Maranhão, abbiamo notato che sono in corso molti cambiamenti nella politica pubblica brasiliana, al fine di cambiare la realtà di molti bambini e giovani in povertà o povertà estrema. Citiamo l’istruzione brasiliana come un importante punto di riferimento storico. Sottolineiamo la povertà nelle scuole pubbliche e la possibilità che questi studenti imparino e creino conoscenze importanti per la vita futura. L’educazione e le garanzie di cittadinanza dei bambini e degli adolescenti sono viste come una forma di costruzione collettiva. La ricerca è stata sviluppata in un approccio qualitativo, con focus fenomenologico, e interviste semistrutturate sono state utilizzate nella raccolta dei dati. Perché era necessario dare agli studenti la possibilità di esprimersi liberamente sui loro sogni e desideri per un futuro senza povertà. Abbiamo avuto contatti con la realtà degli studenti e delle loro famiglie, conosciamo la scuola dove gli studenti studiano e un po’ i loro sogni, desideri e visione di un futuro senza povertà. Data la rilevanza del quadro teorico, abbiamo esaminato documenti e autori che trattano l’argomento, come: Arroyo (2015), Freire (2005), Leite (2017), Pinzani e Leão Rego (2015), Reis (2011), tra gli altri.
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Dendasck, Carla Viana, Lucas Facco, Amanda Alves Fecury, Euzébio de Oliveira et Cláudio Alberto Gellis de Mattos Dias. « Aspettative, percezioni e motivazioni degli studenti di una scuola superiore pubblica all’interno di São Paulo ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 25 mai 2020, 32–43. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/motivato-da-uno-studente.

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La teoria degli obiettivi del raggiungimento cerca di comprendere l’insieme di fattori, come: pensieri, credenze, motivazioni, scopi ed emozioni che portano lo sviluppo delle prestazioni dell’individuo (in questo caso, gli studenti) ad agire, e di conseguenza tradurre in risultati le loro azioni. L’obiettivo di questa ricerca era quello di indagare le aspettative, le percezioni e le motivazioni degli studenti di un liceo pubblico all’interno di San Paolo. Lo studio qualitativo è stato condotto in un liceo pubblico, situato in una città all’interno dello stato di São Paulo, nel primo semestre del 2019. La separazione dei genitori può talvolta essere un fattore problematico per la vita degli studenti. Gli studenti i cui genitori hanno alfabetizzazione e un’istruzione formale più lunga tendono a rimanere alfabetizzati ed evolversi nella sfera educativa. Gli studenti delle scuole superiori cercano di completare i loro studi e passare all’istruzione superiore al fine di raggiungere gli obiettivi di vita personale. Gran parte degli studenti non comprende l’effettiva funzione di frequentare la scuola
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Souza, Keulle Oliveira da, Inailza Barata Silva, Nadabe de Jesus da Silva Cordeiro, Lúcio Osvaldo Rabelo Mendes Neto, Jucimeire Rocha Macêdo, Elisângela Claudia de Medeiros Moreira, Carla Viana Dendasck et al. « Crollo del porto di Santana-AP nel marzo 2013 : prospettive di impatto socio-ambientale sul Rio delle Amazzoni, Brasile ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 30 décembre 2019, 48–64. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ambiente/crollo-del-porto-di-santana-ap.

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Questo articolo consiste in un’analisi del crollo del porto di esportazione del minerale di ferro, situato nel comune di Santana/AP, avvenuto nel marzo 2013, e delle sue conseguenze, in particolare sociali e ambientali. Sulla base di questi aspetti, questo articolo mirava ad analizzare quali erano e sono ancora le implicazioni di un impatto socio-ambientale sul Rio delle Amazzoni, sei anni dopo il crollo del porto di Santana-AP. Dal punto di vista metodologico, è stato condotto uno studio qualitativo, descrittivo-analitico ed esplorativo, sviluppato attraverso una ricerca bibliografica di revisione, sulla letteratura pubblicata in libri, articoli scientifici pubblicati su riviste, nonché analisi di documenti e rapporti ufficiali, relativi a studi sul disastro. Una nuova fase di esplorazione mineraria fu innescata nello stato di Amapá nei primi decenni del XXI secolo. In questo contesto, i comuni di Santana e Pedra Branca do Amapari erano e sono ancora città strategiche per il funzionamento delle dinamiche di esplorazione mineraria nello Stato. Il crollo della struttura portuale ha ucciso sei persone, versato un’alta quantità di minerale di ferro sul Rio delle Amazzoni, influenzando direttamente le caratteristiche ambientali di Rio, così come lo stile di vita delle comunità che da esso dipendono, perché questi popoli hanno rapporti culturali di utilità diretta e sopravvivenza con esso. A lungo termine, il disastro ha colpito l’economia mineraria amapaense, causato licenziamenti di massa, fallimento di molti fornitori di servizi, tra gli altri. Date le debolezze evidenziate e aggravate dal crollo del Porto di Santana, si conclude che è fondamentale riformattare le politiche urbani-territoriali che investono, dall’insediamento di queste imprese, anche nella prevenzione e nella segnalazione di possibili disastri, soprattutto nelle regioni che hanno grandi progetti minerari, come il caso in esame.
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Leite Neto, Eduardo. « A Nova Scientia Tentatur de Vico e a Filologia ». Revista Primordium, 8 octobre 2021. http://dx.doi.org/10.14393/reprim-v6n11a2021-61467.

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A Nova Scientia Tentatur de Vico e a Filologia Resumo: O objetivo deste trabalho se situa na exposição dos critérios abordados pelo filósofo Giambattista Vico (1668–1744) em atribuir à filologia e filosofia um caráter científico quanto às suas metodologias. O pensador napolitano encarava essas duas grandes ciências como valoradas a desvelar o aparato epistemológico da natureza humana. Dessa forma, a partir dos escritos de 1720–1722 (De uno e o De constantia iurisprudentis), envoltos às tratativas jurídicas no encalço de uma fonte jurisfilosófica da humanidade, tece sua argumentação ao tratar do equânime direito das gentes e sua necessidade ao bem-estar das repúblicas. Entretanto, ao identificar as várias etimologias e as diversas passagens históricas que demarcaram a caminhada humana, concentra, a partir de então, sua busca ao entorno da natureza humana, porém, apoiando-se à constância da razão, isto é, da filosofia, e à autoridade marcada pela filologia em se debruçar na cronologia e nos costumes humanos. Portanto, é mediante esses pressupostos que o filósofo busca na filologia, uma nova Scientia. Palavras-chave: Filosofia; Filologia; Giambattista Vico; Ciência; Científico. La Nova Scientia Tentatur di Vico e la Filologia Riassunto: L'obiettivo da questo lavoro è situato nella esposizione degli criteri abbordato per il filosofo Giambattista Vico (1668-1744) in attribuire alla filosofia e filologia un carattere scientifico nelle sue metodologie. Il pensatore napoletano fissava queste due grandi scienze come apprezzate a svelare il comune struttura epistemologica alla natura umana. Così, a partire delle scritte del 1720-1722 (De uno e il De constantia iurisprudentis), involti alle trattative giuridiche nel incalzo di una fonte giurisfilosofica della umanità, scrive suo argomento al trattare del'equanime diritto delle genti, e la sua necessità al benestare delle repubbliche. Tuttavia, al identificare le varie etimologie e le diverse passaggi storici che delimitano il camminare umano, concentra d'allora in poi, la sua ricerca all'intorno della natura umana, nonostante basandosi alla costanza della ragione cioè della filosofia, alla autorità tracciata per la filologia in chinarsi nella cronologia e costumi umani. È per questo che mediante queste presupposti il filosofo cerca nella filologia, una nuova Scientia. Parole-chiave: Filosofia; Filologia; Giambattista Vico; Scienza; Scientifico.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini et Concetta La Rocca. « Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche : approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence : conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy) ». Revista Eletrônica de Educação 12, no 3 (7 octobre 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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Suaudeau, Jacques. « Le cellule staminali : dall’applicazione clinica al parere etico Parte II. Le cellule staminali non embrionali ». Medicina e Morale 55, no 5 (30 octobre 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.342.

Texte intégral
Résumé :
In questa seconda parte, l’attenzione viene focalizzata sulle “cellule staminali non embrionali”, cioè le cellule staminali somatiche (di origine fetale o adulta) e le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale. Queste cellule, spesso definite “cellule staminali adulte”, sono state identificate prima delle cellule staminali embrionali. Infatti, l’espressione stessa di cellula “staminale” deriva dall’identificazione delle cellule staminali emopoietiche nel midollo osseo (1961). Più tardi le ricerche hanno evidenziato la presenza di tali cellule immature, multipotenti, che si auto-rinnovano e si auto-differenziano pressoché in tutti i tessuti ed organi del feto e dell’adulto. Appena scoperte, queste cellule staminali “adulte” hanno trovato subito un impiego terapeutico con i primi trapianti di midollo osseo per il trattamento di patologie, maligne e non, del sangue e del sistema linfoide. Oggi le cellule staminali emopoietiche sono usate anche nel trattamento di malattie auto-immuni, come la sclerosi multipla o il lupus erythematosus e nella medicina rigenerativa. Una seconda fonte importante di cellule staminali “adulte” è rappresentata dalle cellule staminali mesenchimali, situate principalmente nel midollo osseo, progenitrici di vari ceppi cellulari: osso, cartilagine, muscolo, tessuto adiposo e astrociti. Queste cellule sembrano avere un ruolo-chiave nella rigenerazione dei tessuti. Sono stati isolati diversi tipi di cellule mesenchimali multipotenti, con proprietà paragonabili a quelle delle cellule staminali embrionali. Il più noto è quello delle MAPCs di Catherine Verfaillie. Queste cellule sono usate clinicamente per vari scopi, tra cui la rigenerazione del miocardio infartuato, l’angiogenesi terapeutica in pazienti con ischemia periferica acuta (specialmente la malattia di Buerger) e il bioengineering (rivestimento cellulare di legamenti o di valvole cardiache sostitutive). In questo ambito si sono registrati risultati incoraggianti nell’animale per il trattamento delle malattie neurodegenerative, dell’ictus, del trauma cerebrale e dei danni del midollo spinale. Sono stati isolati molti altri tipi di cellule staminali “adulte” le cui proprietà riparatrici sono state verificate con successo nell’animale: cellule staminali neuronali (per il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, il morbo di Huntington, l’ictus, il trauma cerebrale, le lesioni del midollo spinale), cellule staminali muscolari (per l’incontinenza urinaria, il danno miocardico), cellule staminali endoteliali (per l’ischemia acuta periferica), cellule staminali cardiache, cellule staminali della retina (per la degenerazione maculare), cellule staminali del limbus della cornea (per il danno corneale). Allo stato attuale, i risultati clinici più promettenti si sono ottenuti con le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale (UCB), che hanno portato allo sviluppo di un’area di mercato caratterizzata dalla creazione di banche private di UCB. Generalmente le cellule UCB provocano, al massimo, una reazione immune piuttosto blanda quando vengono trapiantate in soggetti con donatori non compatibili. Si usano con successo laddove sia necessaria una riparazione o rigenerazione nell’organismo del ricevente. I migliori risultati con cellule staminali UCB, fino ad ora, sono stati ottenuti nel trattamento di bambini con morbo di Krabbe. Benefici si sono ottenuti anche dal trapianto locale di cellule UCB in pazienti con danni al midollo spinale. ---------- In this second part of the article, the attention is focused on “non embryonic stem cells”, that is somatic stem cells (from fetus or adult organisms), and umbilical cord blood stem cells. These stem cells, sometimes referred to as “adult stem cells”, were known and recognized as such before the embryonic ones. In fact the mere expression “stem” cells to designate this particular type of immature cell, from which derive all the others, more differentiated cells, came from the identification of the hematopoietic stem cells, in bone marrow (1961). Later investigations have shown that there are such cells, immature, multipotent, self-renewing, and self-differentiating ones in almost all tissues and organs of fetus or adult organism. As soon as they were discovered, these “adult”, autologous stem cells were immediately put in the service of patients, with the first transplantations of bone marrow performed either for the treatment of malignancies, or for the treatment of hematologic disorders. Today, autologous hematopoietic stem cells are also used for the treatment of auto-immune diseases, such as multiple sclerosis or lupus erythematosus and for regenerative medicine. A second, important source of “adult” stem cells are the mesenchymal stem cells, found mainly in bone marrow, but also in blood, progenitors of multiple cell lineages, including bone, cartilage, muscle, adipose tissue and astrocytes, and which seem to hold the key to tissue regeneration. Different types of multipotent mesenchymal stem cells, with properties comparable to those of embryonic stem cells, have been isolated, the best known being the multipotent adult progenitor cells (MAPCs). These cells are used clinically mainly for the healing of the heart after myocardial infarction, with positive statistically significant results, for therapeutic angiogenesis in patients suffering of peripheric ischemic disease (especially Buerger’s disease), and for bioengineering (cellular coating of artificial ligaments or of prosthetic heart valves). They have given promising results in animals for the treatment of neurodegenerative diseases, ictus, brain trauma and spinal cord injuries. Many other types of “adult” stem cells have been isolated and their healing properties assessed with success in animals, such as neural stem cells (for Parkinson’s disease, multiple sclerosis, Huntington’s disease, ictus, brain trauma, spinal cord injury), muscle stem cells (for urinary incontinence, myocardial infarction), endothelial stem cells (for critical limb ischemia), cardiac stem cells, retinal stem cells (for macular degeneration), limbal stem cells (for damaged cornea). At the moment, the more promising results in patients have been obtained with umbilical cord blood stem cells (UCB), prompting the birth of a commercial trade based on private banks. Umbilical cord blood stem cells offer indeed the advantage of their immaturity: as such, they rarely trigger more than a mild immune reaction when transplanted in unrelated recipient organisms. They are used with profit wherever a healing or regenerative process is necessary in a given patient. Up to now, best results with the UCB cells have been obtained in the treatment of children with Krabbe’s disease. Some patients with injured spinal cords have also experienced benefits from UCB cells grafts.
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