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Gullo, Salvatore, Emanuela Coppola et Girolamo Lo Verso. « La valutazione delle psicoterapie : un'introduzione ». GRUPPI, no 1 (octobre 2010) : 11–25. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001002.

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Résumé :
Le psicoterapie funzionano? Quando? Quali cambiamenti producono? I risultati sono stabili nel tempo? E ancora, cosa produce il cambiamento o la guarigione? Come avviene? L'articolo passa al vaglio questi e altri interrogativi relativi alla ricerca in psicoterapia. Il lavoro, in forma introduttiva, problematizza questioni stringenti che da anni animano il dibattito scientifico internazionale e propone un percorso di senso, supportato dalla letteratura sul tema, che consente di seguire i vettori epistemologici che hanno gradualmente intrecciato le esigenze della ricerca e quelle della pratica clinica. Dalle originarie divisioni tra psicoanalisti e sperimentalisti si giunge ad una fase attuale, di maggiore maturitŕ, della ricerca in psicoterapia (process-outcome research) che studia la relazione tra ciň che accade in terapia e il risultato della terapia stessa, privilegiando i trattamenti sul campo, per come essi vengono normalmente erogati nella pratica clinica routinaria (studi di effectiveness). Tra i risultati piů importanti di queste ricerche vi č la comprensione delle differenze sul piano patologico e strutturale di quadri diagnostici e il relativo adeguamento dei dispositivi cura.
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Alfani, Fabrizio. « La ricerca empirica in psicoanalisi e psicoterapia analitica. Paradossi e provocazioni ». STUDI JUNGHIANI, no 49 (mai 2019) : 38–55. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2019oa7907.

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Résumé :
L'autore, dopo una breve sintesi storica degli approcci teorici alla ricerca in psicoterapia, sottolinea alcuni aspetti problematici della Evidence Based Medicine applicata alla psicoterapia analitica. Vengono inoltre descritti i risultati di alcune ricerche sugli esiti delle terapie analitiche che ne dimostrano l'efficacia, confermata negli studi di follow-up. Vengono infine presentate alcune riflessioni su quale possa essere il ruolo della ricerca empirica nello sviluppo della conoscenza in psicoanalisi e psicologia analitica.
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Lotta, Francesco, Jay Tropianskaia et Sabrina Deutsch Salamon. « Gli eredi del Lago Cowichan : una storia sulla nascita della ricerca in psicoterapia della Gestalt in Canada. Estratti dell'intervista a Les Greenberg ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (novembre 2021) : 87–98. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002007.

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Résumé :
C'è poca documentazione sull'origine della psicoterapia della Gestalt in Canada e sulla nascita della ricerca in questo approccio. Questo articolo fornisce informazioni sulla fondazione dell'Istituto di Gestalt di Toronto (GIT), che ha preso origine dalla comunità gestaltica del Lago Cowichan. Si riportano estratti di una intervista al prof. Leslie Greenberg, un membro della prima classe di specializzati al GIT, considerato il padre della ricerca dagli psicoterapeuti della Gestalt. Questi brani dell'intervista fanno luce sulla nascita della ricerca gestaltica, attraverso un viaggio nelle prime esperienze di formazione di Greenberg, e nelle sue prime ricerche in ambito gestaltico, fino alla risoluzione, nel corso degli anni, del suo rapporto con la psicoterapia della Gestalt.
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Migone, Paolo. « Intervento : Psicoterapia e ricerca "scientifica" ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (février 2009) : 77–94. http://dx.doi.org/10.3280/pu2009-001005.

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Résumé :
- Some problems of the relationship between psychotherapy and scientific research are examined. The following aspects are discussed: the theory of demarcation between science and non-science, the problem of replicability, "hard" and "soft" sciences, complexity and chaos theory, the levels of probability and indeterminacy, the inductive-deductive circle, abduction, etc. Clinical material is presented in order to exemplify the issues under discussion. Some of the problems met by empirical research in psychotherapy (for example the manualization of psychotherapy techniques) are described, and the phases of the history of psychotherapy research movement are summarized. (This intervention is a discussion of the paper by the physicist Ferdinando Bersani "Replicability in science: Myth or reality?". Psicoterapia e Scienze Umane, 2009, XLIII, 1: 59-76). [KEY WORDS: science, psychotherapy research, epistemology, replicability, psychoanalytic research]
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Migone, Paolo. « Alcune riflessioni sul problema della ricerca "scientifica" in psicoterapia ». GRUPPI, no 2 (juillet 2012) : 19–48. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-002003.

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Résumé :
Vengono esaminati alcuni problemi del rapporto tra psicoterapia e ricerca scientifica. In particolare, vengono discussi i seguenti temi: la teoria della demarcazione tra scienza e non scienza, il problema della riproducibilitŕ, le scienze dure (hard) e molli (soft), la teoria della complessitŕ e del caos, i livelli di probabilitŕ e di indeterminazione, il circolo induttivo-deduttivo, l'abduzione ecc. Sono presentate delle esperienze cliniche a scopo esemplificativo. Vengono inoltre illustrati alcuni dei problemi incontrati dalla ricerca empirico-quantitativa nello studio della psicoterapia (ad esempio la manualizzazione delle tecniche terapeutiche), e descritte alcune fasi della storia del movimento di ricerca in psicoterapia.
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Frank, Ellen, et Danielle Novick. « Progress in the psychotherapy of mood disorders : studies from the Western Psychiatric Institute and Clinic ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 10, no 4 (décembre 2001) : 245–52. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005418.

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Résumé :
RIASSUNTO— Durante gli ultimi tre decenni abbiamo assistito a significativi miglioramenti sia nei trattamenti psicosociali, sia in quelli farmacologici dei disturbi affettivi.Insieme ai progressi che i nuovi trattamenti farmacologici hanno prodotto, il trattamento psicosociale per la cura specifica del singolo disturbo ha ulteriormente migliorato la prognosi ed il decorso del disturbo bipolare e unipolare. Metodi — Rassegna delle nostre ricerche sul disturbo unipolare e bipolare e sul loro trattamento, in particolare la psicoterapia interpersonale (IPT) e le sue modificazioni. Risultati — Si fornisce la dimostrazione empirica che l'IPT à un trattamento per i disturbi affettivi efficace per la fase acuta e per il mantenimento. La nostra ricerca cumulativa e l'esperienza clinica suggeriscono che le relazioni interpersonali ed i ritmi circadiani e sociali influenzano i disturbi affettivi e che la psicoterapia pud aiutare a normalizzare i problemi in questi settori per i pazienti con disturbi affettivi. Conclusioni — Nonostante l'entusiasmo generato dai recenti progressi nella ricerca sui disturbi mentali e sul loro trattamento, dobbiamo ancora soddisfare l'impegno che l'enorme sviluppo delle conoscenze sulle farmacoterapie mirate e sulle psicoterapie sembrerebbero offrire. Per fare ulteriori progressi, dobbiamo continuare ad applicare rigore scientifico e riflessione per capire l'adattabilita delle attuali nomenclature, l'impatto delle malattie psichiche e mediche in comorbidità sulla manifestazione e sul trattamento dei disturbi affettivi e la praticabilita di un'ampia utilizzazione dei nuovi trattamenti.
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Merini, Alberto. « Il promemoria dell'inconscio. Videotape e psicoterapia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (mars 2011) : 89–94. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-001005.

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Résumé :
All'Universitŕ di Bologna negli anni 1980-90 fu sperimentato l'uso del videotape per la ricerca e la formazione degli specializzandi in psichiatria nella terapia dei pazienti gravi. Vengono discussi gli aspetti teorici e clinici dell'utilizzo del videotape, in particolare riguardo alle implicazioni per il controtransfert. Questo testo fu presentato al convegno "Memoria e oblio", organizzato a Bologna il 12-16 marzo 1992 da Leo de Berardinis (1939-2008), figura centrale del teatro di ricerca italiano del Novecento.
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Migone, Paolo. « Problemi di psicoterapia. Alla ricerca del "vero meccanismo d'azione" della psicoterapia ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 123 (mai 2013) : 42–56. http://dx.doi.org/10.3280/rt2013-123007.

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Migone, Paolo. « Problemi di psicoterapia. Alla ricerca del "vero meccanismo d'azione" della psicoterapia ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 125 (février 2014) : 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/rt2014-125007.

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Migone, Paolo. « Problemi di psicoterapia. Alla ricerca del "vero meccanismo d'azione" della psicoterapia ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 128 (janvier 2015) : 43–50. http://dx.doi.org/10.3280/rt2015-128005.

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Migone, Paolo. « Problemi di psicoterapia. Alla ricerca del "vero meccanismo d'azione" della psicoterapia ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 129 (mai 2015) : 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/rt2015-129007.

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Migone, Paolo. « Problemi di psicoterapia. Alla ricerca del "vero meccanismo d'azione" della psicoterapia ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 130 (octobre 2015) : 71–93. http://dx.doi.org/10.3280/rt2015-130008.

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Fornaro, Mauro. « La questione della convalida in psicoterapia e psicoanalisi : tra ricerca empirica e ricerca clinica ». GRUPPI, no 2 (juillet 2012) : 49–68. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-002004.

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Résumé :
Constatate le notevoli difformitŕ di interpretazioni e spiegazioni tra i vari indirizzi di psicoterapia/ psicoanalisi, l'autore avanza l'esigenza di pervenire a criteri comuni di convalida di interpretazioni e spiegazioni. Si interroga dapprima sulla cosiddetta ricerca empirica in psicoterapia, nata anche a risposta di detta esigenza. Mostrando come essa non riesca a cogliere coi suoi metodi, per lo piů "oggettivistici", le peculiaritŕ dell'oggetto della clinica, l'autore conclude che essa č complementare e non sostitutiva della clinica, anche quanto a pertinenza epistemologica. Spezza pertanto una lancia a favore della ricerca clinica, cioč della possibilitŕ di convalidare interpretazioni e spiegazioni entro l'itinerario stesso di cura. Il che puň avvenire grazie alla convergenza di vari criteri di convalida, in parte suggeriti dagli sviluppi dell'epistemologia del secondo Novecento.
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Wachtel, Paul L. « Al di lŕ degli "EST". Problemi di una pratica psicoterapeutica basata sulle evidenze ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2011) : 153–80. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002002.

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Résumé :
Nella letteratura sulla ricerca in psicoterapia vi č molta confusione sulla differenza tra il concetto generale di pratica basata sulle evidenze () e i criteri piů ristretti usati nel designare certi trattamenti come "validati empiricamente" o "supportati empiricamente". Invece di preoccuparsi giustamente di esaminare le evidenze dell'efficacia di vari approcci terapeutici e gli assunti che li sorreggono, il movimento dei "trattamenti supportati empiricamente" ([EST]) č caratterizzato piů da ideologia e da assunti non veri che da buona scienza. Questo articolo esamina in dettaglio i limiti scientifici e logici del movimento degli "EST" e tenta di collocare la ricerca empirica in psicoterapia su basi piů solide.
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Helferich, Christoph. « L'ereditŕ romantica nella psicoterapia corporea ». GROUNDING, no 1 (novembre 2010) : 113–61. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001012.

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Il saggio parte dalla tensione dialettica tra individuo e mondo nel Romanticismo, tensione accentuata dal grande ruolo attribuito alla dimensione sentimentale nella letteratura di questo periodo. In maniera paragonabile, all'interno dell'incontro terapeutico si ripropone la stessa ricerca di una mediazione tra il paziente e il suo mondo circostante, con la stessa attenzione alla dimensione emozionale della persona. In questo contesto, la psicoterapia corporea, rappresentata qui dalla persona e dall'opera di Alexander Lowen, appare come erede moderno dell'originario impulso romantico di "essere a casa" nel mondo. L'appendice indaga sulla tematica del cuore umano come centro della persona nella letteratura romantica e nell'ingegneria medica di oggi.
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Inghilleri, Paolo. « Una visione aperta : la psicologia transculturale ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2021) : 217–26. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11631.

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Il contributo evidenzia il ruolo di Marcello-Cesa Bianchi e dell'Istituto di Psicologia della Facoltà Medica dell'Università degli Studi di Milano nella nascita della moderna psicologia e psicoterapia transculturale in Italia. Attraverso ricerche sul campo in differenti culture, l'elaborazione teorica e il confronto con altre discipline come la psicologia evoluzionistica e l'antropologia, la scuola di Cesa-Bianchi apre nuove prospettive nei diversi campi della psicologia culturale. Di particolare interesse è la riflessione metodologica che integra l'approccio quantitativo della psicologia scientifica con i metodi di ricerca qualitativi delle scienze umane.
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Galli, Pier Francesco, et Alberto Merini. « Logica dell'interpretazione in psicoterapia (1964) ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (août 2022) : 477–90. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-003006.

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Dopo una introduzione che inquadra storicamente questa relazione che fu tenuta nel 1964, vengono fatte alcune riflessioni sulla logica dell'interpretazione in psicoanalisi e più in generale nell'attività clinica. Tra gli aspetti che vengono discussi vi è il ruolo dell'intuizione nella clinica e quello della capacità di previsione in termini di probabilità. Viene anche accennato al rapporto tra attività clinica e ricerca in psicoterapia. (Questo testo è la trascrizione della registrazione di una relazione tenuta a braccio al Quarto corso di aggiornamento del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia - che dagli anni 1970 si chiamerà Psicoterapia e Scienze Umane - dal titolo "Problemi teorici e casi clinici", Milano, 1-4 maggio 1964; dopo la relazione è riportato il dibattito con gli interventi di Silvano Arieti, Enzo Codignola, Franco Fornari, Luigi Frighi, Pier Francesco Galli, Mario Moreno, Diego Napolitani ed Enzo Spaltro).
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Kernberg, Otto F. « La formazione in psicoanalisi e psicoterapia dinamica oggi : conflitti e sfide ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2011) : 457–71. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004002.

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L'autore traccia un profilo biografico e culturale della sua vita, e descrive in maggiore dettaglio la sua esperienza in istituti psicanalitici del Sud America e degli Stati Uniti. Il clima dell'Istituto psicoanalitico cileno, ad esempio, era molto aperto e rilassato mentre quello degli Istituti di Topeka (Kansas) e di New York era rigido e autoritario. Viene descritta la grave crisi che attraversa il sistema del training psicoanalitico, che minaccia la sopravvivenza stessa della psicoanalisi, e vengono suggeriti alcuni modi per migliorarlo: abolizione dell'analisi didattica, introduzione della ricerca empirica negli istituti, controlli di qualitŕ sulla formazione, insegnamento della psicoterapia e non solo della psicoanalisi, ecc. L'autore specifica la sua posizione teorica, e critica gli approcci neo-bioniani e relazionali. La psicoanalisi e la neurobiologia possono arricchirsi reciprocamente, ad esempio nella ricerca sulla teoria degli affetti.
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Buffa, Giovanna, Marco Riva, Daniela Bertani, Beatrice Conca, Giuseppe Laraspata, Francesca Piazzalunga, Antonella Terraciano et Claudio Mencacci. « Trattamenti psicoterapeutici in ambito istituzionale : una prassi in progressione ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 118 (octobre 2011) : 24–36. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-118004.

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Gli autori riferiscono di una ricerca in corso nel Centro per la cura dell'ansia e della depressione dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove i casi clinici sono affrontati da terapeuti appartenenti a differenti orientamenti teorici (psicodinamico, lacaniano, cognitivo-comportamentale), e dove la durata della psicoterapia č predeterminata (otto incontri).
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La Rosa, Roberta, Silvia Tosi, Michele Settanni, Margherita Spagnuolo Lobb et Gianni Francesetti. « La ricerca sugli esiti in psicoterapia della Gestalt : il progetto di ricerca italiano con il CORE-OM ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (décembre 2020) : 95–110. http://dx.doi.org/10.3280/gest2020-002008.

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Gallo, Eugenio, et Paola Rucci. « Supply, demand and predictive factors of psychotherapies in 10 community mental health services in Emilia Romagna ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no 2 (juin 2000) : 103–12. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008290.

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RIASSUNTOScopo - La ricerca si propone di determinare la domanda e l'offerta di psicoterapia in 10 Centri di Salute Mentale della Regione Emilia Romagna e di identificare i fattori che predicono l'inizio della psicoterapia, impiegando i dati raccolti di routine con il Sistema Informativo Psichiatrico della Emilia Romagna (SIPER). Disegno - Studio prospettico longitudinale su tutti i «nuovi» utenti del 1995 seguiti per un anno dal primo contatto. Analisi univariata (rischio relativo) e multivariata (regressione logistica) di 18 variabili cliniche ed extracliniche. Setting - 10 Centri di Salute Mentale della Emilia Romagna. Risultati - La percentuale dei nuovi utenti che intraprende una psicoterapia è stata del 11.5%, corrispondente ad una incidenza annuale di 5./10000 abitanti ≥18 anni (range 0.9-14.8 tra i Centri). La domanda di psicoterapia è stata del 16.1% (range tra 0.6-33%) includendo le richieste dei pazienti e dei committenti. I fattori predittivi dell'inizio di una psicoterapia sono stati: la presenza dello psicologo nel primo incontro, la richiesta del paziente di psicoterapia, l'età < di 48 anni, una scolarità elevata, essere studenti, vivere con la famiglia d'origine, il Centro a cui ci si rivolti, una diagnosi del raggruppamento diagnostico delle «nevrosi». Ma l'analisi multivariata non ha permesso d'individuare un modello predittivo sufficientemente sensibile. Conclusioni - L'imprevedibilità dell'impiego della psicoterapia sembra dovuta alia mancanza di una chiara scelta sull'uso della psicoterapia nei CSM, come testimonia, in particolare, l'estrema variabilità dell'offerta, e alia mancanza di definite indicazioni.
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Tosi, Silvia, Mathilde Meriaux, Thea Rimini et Jennifer Denis. « Come si pensa e si organizza la fine di una psicoterapia ? » RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 51 (août 2020) : 73–99. http://dx.doi.org/10.3280/pr2020-051006.

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La ricerca qualitativa svolta mira a indagare il vissuto e le azioni del terapeuta al momento della fine di una psicoterapia. Il campione è costituito da tre psicoterapeute belghe che sono state incontrate singolarmente nel contesto di un'intervista di esplicitazione. I risultati ottenuti hanno permesso di osservare che un fattore indispensabile per poter concludere bene una psicoterapia è la presenza di una buona alleanza terapeutica. Inoltre, è stato possibile osservare che le terapeute intervistate hanno co-costruito insieme ai rispettivi pazienti la chiusura della terapia e ciò ha favorito il processo di separazione. È stato possibile osservare che la chiusura di una psicoterapia è un momento importante del percorso clinico. Inoltre, se la conclusione della terapia è preparata ed elaborata per tempo insieme al paziente, egli può avere la possibilità di sfruttare al meglio tale processo e di viverlo come un'apertura verso nuove possibilità ed esperienze.
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Cambiaso, Gianni, et Roberto Mazza. « Transfert-controtransfert e risonanze nella psicoterapia individuale-familiare sistemica ». TERAPIA FAMILIARE, no 125 (juin 2021) : 11–35. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125002.

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Gli autori proseguono con questo articolo un loro percorso di ricerca clinica sulla psicoterapia individuale al tempo della complessità, nell'ottica di un'integrazione tra modello sistemico, costrutti psicodinamici e teoria dell'attaccamento. In particolare viene discusso il tema del transfert, del controtransfert, delle risonanze e del loro utilizzo nella costruzione delle prime ipotesi cliniche e nell'attivazione del sistema motivazionale cooperativo in funzione del consolidamento dell'alleanza terapeutica. La storia individuale e familiare del paziente, i suoi modelli operativi interni e le sue strategie relazionali si incontrano con le corrispettive dimensioni del terapeuta, determinando consonanze e dissonanze che non possono non influenzare significativamente la relazione. L'analisi del processo terapeutico si complessifica con i pazienti con disturbi di personalità, e richiede una particolare attenzione da parte del terapeuta.
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Lo Verso, Girolamo. « Dove va la psicoterapia ? Dove va la COIRAG ? » GRUPPI, no 1 (septembre 2009) : 40–44. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-001004.

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- This note means to call attention to the present frontiers of psychotherapy based on the concepts of multiplicity, project planning, complexity, integrations, valuation, etc. Group thought and group clinic are identified as great ways of contributing significantly to the present evolution of psychotherapy in the world. Attention to theoretical models and to membership must be laicized and integrated with attention to standard procedures, working methods, the setting up of a personalized cure plan for each single patient, as well as to empirical, clinical and theoretical research. Moreover, the high potential today of adopting an analytical attitude in using and elaborating several kinds of clinical groups is highlighted. Finally, the questions raised by Claudio Merlo at the opening of the present debate are integrated and brought up again. .Parole chiave: psicoterapia, gruppo, integrazione, valutazione, ricerca, modello teorico. .Key words: psychotherapy, group, integration, valuation, research, theoretical model.
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Silvia Persico, Anna, et Andrea Fianco. « La coppia come organismo vivo : un'esperienza di contatto ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (novembre 2021) : 71–86. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002006.

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In questo articolo, gli autori presentano riflessioni teoriche e applicative sulla coppia e un intervento di psicoterapia a orientamento gestaltico sull'organismo noi. Partendo dall'importanza dello sfondo - biologico, famigliare, culturale e sociale - che sostiene la figura coppia, la riflessione degli autori si concentra sul profondo mutamento che la coppia sta attra-versando, sulla difficoltà e sul desiderio che le persone incontrano nel tentare di ridefinire se stesse come individui e come parte di un noi, alla ricerca di nuove forme di legame che vivono di una continua sperimentazione tra l'appartenere e il differenziarsi. Infine, gli autori propon-gono una traccia di lavoro che sostiene la ricerca del contatto e dell'intimità tra gli individui presenti nella stanza, come parte di un processo di apertura, scambio, ed espressione autentica e creativa.
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Gatto Rotondo, Maria Cristina, Chiara Cappetti, Daniela Di Riso, Margherita Da Boit, Chiara Maggiolo, Maurizio Salis, Silvia Salcuni et Emilia Ferruzza. « "Trovare una direzione" : vicissitudini identitarie di giovani adulti universitari. Studio preliminare sul processo di una psicoterapia psicoanalitica di gruppo a tempo determinato ». GRUPPI, no 2 (octobre 2021) : 106–29. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12584.

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In questo lavoro gli autori presentano alcuni risultati di un'indagine preliminare sul processo di una psicoterapia psicoanalitica di gruppo, con giovani adulti universitari, a tempo determinato, svolta all'interno del Servizio di assistenza psicologica per gli studenti - Dynamic Psychotherapy Service (SAP-DPS) dell'Universit&agrave; di Padova. Lo studio &egrave; volto a esaminare lo sviluppo tematico nel corso della psicoterapia, con attenzione specifica sia ai pazienti che ai conduttori. A tal fine ci si &egrave; avvalsi di tecniche proprie dell'analisi del contenuto, applicate ai report delle sedute, con il supporto del software Atlas.ti. Gli autori evidenziano come i risultati ottenuti - per quanto parziali e non generalizzabili - confermino la portata evolutiva dell'emerging adulthood e possano costituire spunti utili per successivi studi che vogliano approfondire il rapporto tra efficacia e processo, nell'ottica di un proficuo dialogo tra ricerca e pratica clinica.&nbsp;
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Smaniotto, Cristina, Rachele Ceschin, Elena Gualtieri, Stefania Nai et Angelo Zappalà. « La nuova sfida della video psicoterapia su Internet ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 47 (février 2021) : 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11209.

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L'articolo valuta l'impatto del setting a distanza sulla relazione terapeutica. Gli autori valutano se l'alleanza terapeutica possa variare in funzione dei diversi contesti (on-line e in presenza) e se sia un fattore predittivo del buon esito della terapia anche negli interventi psicologici on-line. Successivamente, viene considerata la dimensione non verbale e corporea nella terapia vis &agrave; vis da remoto, definita in questo lavoro come Video Psicoterapia su Internet (VPI), approfondendo il tema della sintonizzazione e co-regolazione della diade, posta ora di fronte a uno schermo. L'articolo inoltre apre alcune riflessioni rispetto all'attenzione e alle rappresentazioni mentali del terapeuta e del paziente nel nuovo setting. L'analisi degli studi condotta dagli autori evidenzia come l'alleanza terapeutica non vari fra il setting on-line e quello in presenza e che nella terapia on-line l'alleanza terapeutica non sia un predittore del&nbsp;buon esito della cura. Gli autori auspicano inoltre un progredire della ricerca empirica per la valutazione dei trattamenti bottom-up nella VPI, tenuto conto dei limiti della dimensione non verbale e corporea in questo setting.
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Stevens, Christine, Jane Stringfellow, Katy Wakelin et Judith Waring. « Il progetto di ricerca CORE sulla psicoterapia della Gestalt in UK : i risultati ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (juin 2020) : 103–15. http://dx.doi.org/10.3280/gest2020-001009.

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Domiano, Pietro, Rossella Sironi, Anna Maria Gibin, Maristella Milglioli et Luisa Brunori. « Psicoterapia di gruppo per i DCA : studio sull'efficacia ». GRUPPI, no 2 (avril 2011) : 69–83. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002006.

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Résumé :
La ricerca si č posta come obiettivo la valutazione dell'efficacia della terapia gruppoanalitica a tempo limitato su un campione di soggetti con DCA afferenti al Programma di trattamento dell'AUSL di Parma. L'indagine, di tipo quantitativo, ha misurato il cambiamento nel tempo di diverse variabili sia individuali (valutazione del funzionamento globale, sintomatologia clinica, autoefficacia percepita, qualitŕ della vita, autostima) a livello relazionale (Carta di rete) e a livello gruppale (questionari clima di gruppo e di gradimento dell'esperienza). Inoltre, si č voluto verificare se una terapia gruppoanalitica a tempo limitato di 6+6 mesi possa produrre dei sostanziali cambiamenti nelle aree sopraelencate per i diversi sottotipi di DCA. I risultati sottolineano come le modificazioni siano piů evidenti per la Bulimia confermando le ipotesi che alla base di questa sindrome vi siano strutture di personalitŕ piů flessibili rispetto all'Anoressia e ai BED. I gruppi a tempo limitato di 6+6 mesi sono parsi uno strumento terapeutico adeguato per una casistica di pazienti con disturbi alimentari cronici solo rispetto alla sintomatologia di facciata ma č troppo breve perché si possa verificare un cambiamento profondo e permanente della personalitŕ e delle modalitŕ relazionali in pazienti con disturbi alimentari cronici.
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Lingiardi, Vittorio, et Giuseppe Di Cicilia. « La relazione terapeutica : quando una relazione diventa veicolo di cambiamento ? » QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 45 (janvier 2020) : 101–18. http://dx.doi.org/10.3280/qpc45-2019oa8990.

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Résumé :
Cosa fa di una "relazione" una relazione che cura? La ricerca sul funzionamento e l'efficacia della psicoterapia, in termini sia clinici (effectiveness) sia statistici (efficacy), continua a rappresentare uno dei temi principali della letteratura scientifica. Inizialmente studiata solo in ambito psicoanalitico, negli ultimi anni la relazione terapeutica è stata approfondita anche da altre prospettive teoriche. Alleanza terapeutica, azione terapeutica, relazione reale, transfert, risposte emotive del terapeuta, caratteristiche del paziente, caratteristiche del terapeuta, attaccamento, sistemi motivazionali interpersonali: sono questi alcuni degli ingredienti attivi della situazione clinica. Oggi tutti concordano nell'affermare che la relazione terapeutica è il prodotto dell'incontro tra due soggettività, quella del paziente e quella del terapeuta. La diade terapeutica si ritrova costantemente a co-costruire lo spazio della cura in un'ottica bi-personale. In questo contributo verranno presentati e discussi gli aspetti principali che caratterizzano la relazione terapeutica in una prospettiva d'integrazione tra ricerca empirica e pratica clinica.
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Onnis, Luigi, Marco Bernardini, Antonella Leonelli, Angela Maria Mulč, Agostino Vietri, Carla Granese, Stefano Ierace et Cristina D'Onofrio. « L'organizzazione dei legami familiari nell'anoressia e nella bulimia. Efficacia di un trattamento integrato ». PSICOBIETTIVO, no 1 (août 2010) : 137–57. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001010.

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Résumé :
In questo lavoro viene presentata una ricerca che valuta l'organizzazione dei legami familiari nell'anoressia e nella bulimia attraverso la somministrazione del Test "Family Life Space" alle famiglie di pazienti con DCA. La valutazione č stata effettuata per verificare l'efficacia di un rattamento integrato, che comprende la psicoterapia familiare piů l'abituale intervento medico nutrizionale (cui č stato sottoposto un campione sperimentale) messo a confronto col solo intervento medico-nutrizionale (cui č stato sottoposto un campione di controllo). Alle famiglie di entrambi i campione il FLS č stato somministrato prima e dopo il trattamento. La psicoterapia familiare permette una evidente trasformazione dell'organizzazione dello spazio familiare, valutata con il FLS. L'evoluzione familiare, ed individuale, che si realizza attraverso il ricorso ad un intervento integrato e multidisciplinare, permette inoltre la normalizzazione del BMI, un aumento del peso corporeo ed un ritorno del ciclo mestruale nelle pazienti con anoressia, ed una scomparsa delle manifestazioni sintomatiche tipiche della bulimia.
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Silvestri, Angelo, et Emilia Ferruzza. « Originalitŕ e valore euristico del pensiero di Ferdinando Vanni sulla psicoterapia di gruppo ». GRUPPI, no 1 (mars 2013) : 51–77. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001005.

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Résumé :
In questo lavoro vengono illustrati alcuni degli aspetti ritenuti piů significativi nel pensiero di Ferdinando Vanni riguardo ai piccoli gruppi interattivi ed al loro uso a fini terapeutici. Lo scopo č quello di dimostrarne l'originalitŕ ed il valore euristico, sia per la ricerca sui gruppi sia per la pratica psicoterapeutica quotidiana. Il primo problema affrontato č se la mente presenti uno specifico funzionamento nella situazione gruppale: viene illustrata la soluzione proposta da Vanni al riguardo. Viene quindi presentata la teorizzazione dell'autore sulla possibilitŕ e i limiti dell'osservazione nel gruppo e infine evidenziata, anche mediante la presentazione di materiale clinico originale, l'importanza del concetto di sviluppo tematico spontaneo per la pratica terapeutica.
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Trotta, Domenico. « Funzione erettiva, concezione e sessualitŕ di coppia ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (décembre 2011) : 88–91. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002018.

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Résumé :
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Simonelli, Chiara. « L'eiaculazione precoce e la sessualitŕ di coppia ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (décembre 2011) : 81–83. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002016.

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Résumé :
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Cerpolini, Silvia, et Maria Cristina Meriggiola. « Potere procreativo e contraccezione maschile ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (décembre 2011) : 77–80. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002015.

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Résumé :
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Caruso, Salvatore. « Sessualitŕ e infertilitŕ ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (décembre 2011) : 92–97. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002019.

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Résumé :
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Giammusso, Bruno. « Eiaculazione precoce : quali trattamenti ? » RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (décembre 2011) : 84–87. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002017.

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Résumé :
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Davini, Francesca, et Marco Saettoni. « SARS COVID-19, quarantena e psicoterapie online. Alcune considerazioni sugli aspetti etici e gli stati interni del terapeuta ». PSICOBIETTIVO, no 3 (décembre 2021) : 21–37. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003002.

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Résumé :
La quarantena imposta come norma di contenimento della pro¬pagazione epidemica del virus SARS COVID-19 ha dato impulso alla diffusione di un fenomeno iniziato e discusso da molti anni, ovvero il trasferimento del setting terapeutico tradizionale, in presenza nello studio dello psicoterapeuta, alla cosiddetta psicoterapia online. Ciò pone problemi di natura etica, questioni di natura pragmatica, logistica e organizzativa, necessità di specifica formazione e quindi di approfondimenti ulteriori su efficacia e strategie utilizzabili. Questo lavoro si propone di illustrare alcuni dati significativi sulle questioni citate e sollevare ulteriori quesiti di stimolo alla ricerca e alla comprensione delle tecniche psicoterapeutiche online.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. « Dialoghi sulla psicoterapia al tempo del Coronavirus : un'introduzione ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (juin 2021) : 11–19. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-001002.

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Résumé :
Questo report fornisce un quadro della sezione speciale intitolata "Dialoghi sulla psicote-rapia al tempo del Coronaviru". Dodici eminenti psicoterapeuti e formatori della Gestalt pro-venienti da diverse parti del mondo sono stati invitati dall'Istituto di Gestalt HCC Italy - Scuo-la di Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca - a condividere la loro esperienza della pandemia. Il webinar, organizzato il 15-16 maggio 2020, ha ospitato 850 partecipanti da tutto il mondo, che hanno potuto riflettere su come mi-gliorare le loro competenze come psicoterapeuti in questo momento di trauma globale, e tra-sformare questo evento epocale in un'opportunità di crescita. Dal loro dialogo sono emersi nuovi valori umanistici: uno spostamento dal sostenere lo sviluppo del potere personale al nuovo valore dell'essere-con e riconoscere l'altro. Questa discussione ha rivelato come la psi-coterapia della Gestalt, con la sua prospettiva sul sé come processo che ha luogo al confine di contatto con l'ambiente, e la sua anima relazionale che guarda alla co-creazione tra terapeuta e paziente, può contribuire significativamente a questa svolta. I relatori hanno riportato in questa sezione le loro riflessioni personali, cliniche e teoriche offerte durante il webinar. Il loro obiet-tivo può essere espresso con la domanda "Come possiamo raccontare ai nostri figli ciò che stiamo vivendo con un senso di bellezza e coraggio, in modo che possano andare avanti nella loro vita, contando su una base sicura e significativa?".
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Fornaro, Mauro. « Perché la ricerca in psicoterapia non puň esaurire le peculiaritŕ della clinica. Per un'integrazione epistemologica ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2009) : 191–214. http://dx.doi.org/10.3280/pu2009-002003.

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Résumé :
- After having stated that the notion of validation is wider than the notion of empirical verification, the Author stresses that psychotherapy research, though epistemologically necessary, in principle and for factual reasons cannot work as a substitute of all the particularities of clinical experience. This detailed critical analysis is not aimed at condemning empirical research, but at sharpening research methods and techniques, especially considering the dimensions of subjectivity, in order to integrate research with clinical experience. Nevertheless, the programmatic choice of empirical research to use - for reasons of "scientific objectivity" - a point of view which is external to the therapeutic relationship proposes again the gap between an empirical-objective approach (the world how it is) and a phenomenologicalsubjective approach (the world how I feel it and experience it).KEY WORDS: psychotherapy research, epistemology, integration, phenomenological approach, clinical experience
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Cigoli, Vittorio, Marialuisa Gennari, Caterina Gozzoli et Davide Margola. « Curare la relazione di coppia. L'incontro tra pratica clinica e ricerca empirica ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 55 (juillet 2022) : 7–38. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-055002.

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Résumé :
È sempre più diffusa la richiesta di cura avanzata da coppie, siano esse coniugali, di fatto o ricostituite. Ciò è dovuto anche alla trasformazione dello scenario culturale relativamente al rapporto tra relazione di coppia e relazione familiare. La clinica di coppia è così diventata un vero e proprio genere terapeutico con sue specificità, in cui il cliente è la relazione tra i partner e il destino di tale relazione. Il contributo focalizza poi l'attenzione sulle differenti concezioni epistemologiche ed etiche che guidano il lavoro clinico con la coppia. La prima concezione, quella supportata empiricamente (Empirically Supported Treatments), propone un'etica basata sull'efficacia-utilità della cura; la seconda, quella supportata qualitativamente, si fonda su un'etica relazionalmente orientata e tende verso la ricerca di senso sia in merito alla relazione di coppia sia alla relazione coppia-terapeuta. Affronta poi, entro tale cornice, la questione della differenza, cruciale nel fare ricerca sulla psicoterapia, tra teoria e modello per un verso e tra metodo e tecniche per l'altro. Evidenzia infine come sia possibile un reale ed efficace incontro tra pratica clinica e ricerca empirica a proposito della relazione di coppia aldilà delle differenze tra modelli terapeutici. A tale proposito vengono offerte indicazioni metodologiche in grado di tener conto sia della variabile personale (i partner, ma anche il terapeuta), sia del legame in quanto tale (la relazione di coppia, ma anche la relazione terapeutica).
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Corsello, Antonella, et Marinella Buttafarro. « Don Chisciotte e i mulini a vento : il bambino come risorsa nella terapia con la famiglia ricomposta ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 33 (juin 2011) : 85–94. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-033006.

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Résumé :
Nella societŕ italiana attuale, la famiglia ricomposta rappresenta una realtŕ sempre piů diffusa. Ciň spinge anche l'ambito della psicoterapia familiare a interrogarsi su cosa sia una famiglia ricomposta e quale sia la sua struttura. In questo articolo le autrici affrontano questo tema utilizzando la loro esperienza all'interno di un percorso di terapia familiare con una famiglia ricomposta. La ricerca di una nuova struttura sollecita il sistema terapeutico a confrontarsi con i propri vincoli e a trovare nuovi strumenti e strategie per trasformarli in risorse. Il bambino, attraverso i suoi sintomi, indica una direzione da percorrere, che impone a ciascuno una rinegoziazione delle regole e dei ruoli.
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Crescimanno, Barbara, et Domenico Scarpaci. « Epistemologia, ricerca e clinica in psicoterapia della Gestalt Dialogo tra Margherita Spagnuolo Lobb e Madeleine Fogarty ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (novembre 2017) : 9–16. http://dx.doi.org/10.3280/gest2017-001002.

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Fissi, Stefano. « Il verdetto del Dodo e il mito dell'Araba Fenice. I paradossi della ricerca sperimentale in psicoterapia ». PSICOBIETTIVO, no 1 (mars 2017) : 37–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2017-001003.

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Lingiardi, Vittorio, et Antonello Colli. « L'alleanza terapeutica nella terapia psicodinamica ». PSICOBIETTIVO, no 1 (août 2010) : 32–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001003.

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Résumé :
In questo lavoro gli autori si propongono di inquadrare il concetto di alleanza terapeutica dal punto di vista teorico, clinico e di ricerca. Tale inquadramento non puň prescindere da una ricostruzione degli sviluppi storici e delle trasformazioni del concetto di alleanza: le prime descrizioni psicoanalitiche di Freud e Sterba, la definizione panteorica di Bordin, l'alleanza come "fattore comune" della terapia, la sua operazionalizzazione al servizio della rilevazione tramite self-report, l'analisi dei trascritti delle sedute, la valutazione delle interazioni collaborative e dei processi di rottura e riparazione. Obiettivo di questo lavoro č mostrare come "alleanza terapeutica" sia un costrutto indispensabile per il ricercatore in psicoterapia, che tuttavia necessita di essere decostruito e confrontato con altri importanti concetti quali transfert, controtransfert, relazione reale, stile di attaccamento.
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Fava, Giovanni Andrea. « Quale psichiatria ? Commento sulla recensione-saggio di Marcia Angell ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2012) : 249–52. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-002006.

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Résumé :
L'Autore commenta criticamente la recensione-saggio di Marcia Angell, intitolata "L'epidemia di malattie mentali e le illusioni della psichiatria", pubblicata in due parti il 23 giugno e 14 luglio 2011 sulla New York Review of Books e tradotta a pp. 263-282 di questo n. 2/2012 di Psicoterapia e Scienze Umane. Le critiche mosse da Marcia Angell trovano valide argomentazioni in una psichiatria che č stata pesantemente condizionata dalle industrie farmaceutiche. Ma ignorano il fatto che gran parte delle prescrizioni di psicofarmaci vengono effettuate da medici non psichiatri e che in psichiatria esistono una pratica clinica e una ricerca che sono libere da questi condizionamenti. Č oggi possibile praticare una medicina psicologica in grado di incorporare sia l'approccio farmacologico che quello psicoterapeutico.
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Balestrieri, Matteo. « Expressions of depression in Alzheimer's disease. The current scientific debate ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no 2 (juin 2000) : 126–39. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008319.

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RIASSUNTOScopo– In questa rassegna sono stati raccolti ed analizzati i dati conoscitivi provenienti da ricerche che si occupano della relazione tra depressione e malattia di Alzheimer (Alzheimer's Disease, AD).Metodo– E' stata analizzata in modo sistematico la letteratura, attingendo sia alle segnalazione presenti nella banca-datiMedlineche alle informazioni ricavabili da una analisi ragionata degli studi pubblicati.Risultati– La prevalenza di segni e sintomi depressivi nei pazienti con AD è piuttosto elevata (40-50%). II ruolo della depressione all'interno dell'AD (indipendente, prodromo, fattore di rischio) deve in realtà essere ancora definito. I dati sulla familiarità per la depressione suggeriscono che l'AD agisca come stimolo scatenante la depressione su una base di vulnerabilità genetica. Su un versante biologico l'insorgenza di depressione nell'AD potrebbe derivare da uno sbilanciamento tra sistema colinergico e noradrenergico, mentre sul versante della comprensione psicologica la depressione costituirebbe una reazione di lutto per il decadimento cognitivo. Gli attuali strumenti diagnostici validati in pazienti con AD costituiscono un buon ausilio nella clinica e nella ricerca. L'individuazione di una depressione nel corso di un AD rimane in realtà sempre difficoltosa se non sono presenti sintomi affettivi franchi, poichè i sintomi cognitivi, psicomotori e vegetativi appartengono sia alia depressione che all'AD. I disturbi affettivi più frequentemente riportati sono la depressione maggiore e la distimia. Nel trattamento farmacologico si suggerisce l'utilizzo dei farmaci antidepressivi con minori effetti anticolinergici. Buoni risultati sono stati ottenuti anche adattando diversi tipi di psicoterapia alle particolari esigenze del paziente demente.Conclusioni– L'attuale dibattito scientifico si basa su conoscenze ancora limitate e parcellizzate. La futura ricerca in questo campo dovrà produrre studi che siano in grado di soddisfare criteri di indagine più rigidi, con una migliore definizione dei casi, una stratificazione per fattori di rischio ed una prospettiva longitudinale.
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Lissandrello, Francesca. « Definire l'infedeltà e le sue conseguenze : una prospettiva clinica ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (novembre 2021) : 67–85. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-002004.

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L'infedeltà è uno dei temi più difficili da affrontare sia per le coppie che ne so-no coinvolte sia per i clinici che se ne occupano. Nonostante essa sia un fenomeno molto diffuso, la ricerca in merito rimane limitata. La complessità del costrutto rende infatti difficile la sua definizione. Questo studio ha l'obiettivo di sistematiz-zare le ricerche presenti in letteratura sulla definizione di infedeltà, sulle sue conse-guenze e sulle implicazioni cliniche. È stata condotta una revisione della letteratura scientifica degli articoli pubblicati dal 1987 fino ad aprile 2021. Dagli studi analiz-zati è emerso che i ricercatori, i clinici e la popolazione generale concettualizzano l'infedeltà in maniera differente e che le conseguenze di questa possono essere le più disparate e sono diverse per la parte tradita, per il fedifrago e per l'amante. È stato riscontrato che le coppie che rimangono insieme dopo un tradimento sono quelle che ne parlano e iniziano una psicoterapia. Non esistono modelli di interven-to evidence-based specifici per l'infedeltà, ma la fiducia e il perdono sono gli ele-menti centrali dell'intervento psicologico. Risulta necessario ampliare le conoscen-ze in merito e sviluppare degli strumenti specifici che permettano ai clinici di navi-gare in questo processo.
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Clulow, Christopher. « "Nominare" e "far vergognare" nella psicoterapia con coppie violente, secondo il vertice dell'attaccamento ». INTERAZIONI, no 2 (juillet 2010) : 43–52. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002005.

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La ricerca contemporanea ha individuato le vie attraverso le quali i modelli violenti di relazione possono essere trasmessi da una generazione a quella successiva. La sicurezza dell'attaccamento č una di queste vie. La relazione adulta di coppia č stata considerata come una relazione che ha la capacitŕ di frenare o accelerare questi effetti intergenerazionali. In questo campo, attraverso il materiale clinico relativo ad una coppia violenta, esamineremo il potenziale patogeno dei modelli insicuri di attaccamento, organizzati e disorganizzati, che attivano un comportamento violento all'interno della coppia. Evidenzieremo i fattori all'opera che favoriscono il passaggio alla violenza: frequentemente, essi non possono essere "nominati" in quanto tali e riconoscerli puň accompagnarsi a intensi sentimenti di vergogna e di umiliazione. Avere accesso a tali prove, riconoscerle e sviluppare una capacitŕ di pensare a questo proposito, č al centro del progetto terapeutico, che sia una terapia basata sull'attaccamento o una terapia fondata su un'altra prospettiva psicoanalitica. Questo progetto puň essere ostacolato dalle pressioni sui terapeuti, che vengono dall'interno stesso del campo intersoggettivo della consultazione, o da fonti esterne. Il loro obiettivo: evitare d'avere a che fare con la violenza o di ri-giocare delle scene umilianti. Questo avviene, soprattutto, in un clima sociale in cui viene mostrata tolleranza zero in materia di abusi domestici, rendendo pubblico il nome (e dunque la vergogna) degli autori.
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Esposito, F., F. Damato, A. Pedon, S. Ricci et L. Petrone. « “MULTIDIMENSIONAL CHILD SEX RINGS” : A SYSTEMATIC REVIEW OF THE LITERATURE ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 3, no 1 (4 novembre 2017) : 263. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2017.n1.v3.995.

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Résumé :
Abstract.Background: In 1983 Kennet Lanning began his studies dealing with sexual rituals, and in 1985 there calls “Multidimensional Child Sex Rings” identifying features and modes (Lanning, 1992). In his studies Lanning (1992), describes the types of offences related to the dimension of ritual abuse by claiming that there is no clear evidence about some of these crimes. On the basis of those statements Weir and Wheatcroft (1995) list as possible by declaring a false ritual abuse and then of false memories, the suggestion of special interest about the growing psychotherapists induced ritual abuse and who believe in the existence of these crimes.This systematic review of the literature, in the light of subsequent events and subsequent updates of methodology aims to analyze the relationship between “Ritual Abuse” and the false memory that can appear during psychotherapy. Materials and Methods: This study was carried out using the PRISMA guidelines, by conducting a systematic search of the literature on PubMed, Scopus, ISI Web of Science, EBSCO, Google Scholar, and ScienceDirect. The following keywords used were “ritual abuse” “AND” (i.e., Boolean operator) “psychotherapy” combined with “AND” Boolean operator and “false memory”.Results: The initial search identified n = 167 citations. Only one research report met the predefined inclusion criteria and was analysed.Conclusion: In case of false memories in ritual abuse, it is necessary to implement the research activities to avoid that results obtained can be rejected by health professionals or by theories not scientifically. validatedKeywords: ritual abuse, psychotherapy, false memory.Riassunto.Background: Nel 1983 Kennet Lanning inizia i suoi studi occupandosi di abusi sessuali rituali, e nel 1985 lì definisce “Multidimensional Child Sex Rings” identificandone caratteristiche e modalità (Lanning, 1992). Nei suoi studi Lanning (1992), descrive le tipologie di reato connesse alla dimensione dell’abuso rituale sostenendo che non esistono prove certe in merito ad alcuni di questi reati. Sulla base di tali affermazioni Weir and Wheatcroft (1995) elencano come possibili ipotesi di generazione di falsi abusi rituali e quindi di falsi ricordi, la suggestione indotta di psicoterapeuti che coltivano speciali interessi circa gli abusi rituali e che credono nell’esistenza di questi crimini. La presente analisi sistematica della letteratura, alla luce dei successivi accadimenti e di successivi aggiornamenti metodologici ha lo scopo di analizzare la relazione tra “Abuso Rituale” ed il falso ricordo che può manifestarsi durante la psicoterapia. Materiali e Metodi: Tale studio è stato effettuato utilizzando le linee guida per l’utilizzo della metodología PRISMA, effettuando una ricerca sistematica su PubMed, Scopus, ISI Web of Science, EBSCO, Google Scholar e ScienceDirect. Le parole chiave utilizzate per la ricerca sono state “ritual abuse” “AND” (i.e. operatore Boleano) “psychotherapy” “AND” “false memory”.Risultati: Sono stati inizialmente trovati n = 167 records. Un solo articolo ha poi soddisfatto i criteri di inclusione ed è stato analizzati.Conclusioni: Nel caso delle false memorie negli abusi rituali, sembra necessario implementare l’attività di ricerca per evitare che qualsiasi risultato ottenuto possa essere contrastato dai professionisti della salute o da teorie non validate scientificamente.Parole chiave: abuso rituale, psicoterapia, false memorie.
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