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1

Hörnschemeyer, Jörg. « „Möchten Sie das Programm wirklich löschen?“ ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no 1 (1 novembre 2019) : 491–501. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0019.

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Résumé :
Riassunto Nucleo centrale dei digital humanities (DH) è lo sviluppo e l’analisi di metodi digitali che sono finalizzati a risolvere quesiti posti nell’ambito delle scienze umanistiche. La creazione di software ne costituisce un elemento fondamentale. Mentre i dati raccolti sono di regola punto di partenza e d’arrivo della ricerca, i processi trasformativi che, basati su calcoli algoritmici, conducono dall’uno all’altro, rappresentano lo sforzo intellettuale decisivo e vanno considerati il vero risultato scientifico. Il software dedicato alla ricerca scientifica nasce di solito nel corso di un processo creativo e combinatorio molto complesso che dipende da molteplici legami con altre risorse. Il ciclo di vita del software in questione è molto più breve e molto più soggetto a influenze esterne rispetto a quello dei classici dati di ricerca. Come forma particolare dei dati di ricerca, il software pone pertanto sfide particolari al processo di sviluppo e a una gestione sostenibile dei dati. Il riconoscimento del software come risultato di ricerca, la creazione di strutture istituzionali che offrono opportunità di carriera agli sviluppatori e alle sviluppatrici, e l’integrazione del software in infrastrutture sostenibili di dati di ricerca sono la chiave per un’attività di ricerca più trasparente e più qualificata.
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2

Giullari, Barbara, et Sara Elisabetta Masi. « Processi di policy making e innovazione nelle politiche industriali dell'Emilia Romagna ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 125–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122009.

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Résumé :
Il paper illustra una ricerca che ha per oggetto lo studio del processo di policy making per la realizzazione del Programma regionale per la ricerca industriale, l'innovazione e il trasferimento tecnologico della Regione Emilia Romagna. La trattazione riflette sulla sfida posta dal passaggio da politiche lineari dell'innovazione a politiche sistemiche in cui l'innovazione è elemento cruciale degli output, ma anche ingrediente fondamentale del processo di. In questa prospettiva il focus del lavoro di ricerca consiste nella ricostruzione del rapporto tra attori e contesto istituzionale per esplorare i processi diche producono innovazione e l'individuazione del ruolo di imprenditori di policy.L'impostazione dell'analisi ha inoltre consentito di evidenziare le criticitŕ della retorica della convergenza nei processi dilocale dell'economia, attraverso lo studio comparato di due contesti locali in cui la politica per l'innovazione oggetto di studio è stata realizzata.
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3

Palumbo, Mauro. « La partecipazione che cambia la valutazione (e forse anche i valutatori?) ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (janvier 2011) : 29–44. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004003.

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Résumé :
Il riferimento alla partecipazione mostra una crescente importanza tanto nella ricerca sociale quanto nei processi valutativi. Nella ricerca sociale la distanza tra "osservatore" ed "osservato" č sempre piů esile, e la partecipazione al processo di ricerca cresce cosě come l'uso dei metodi qualitativi. D'altra parte, i politici hanno bisogno di una ampia partecipazione per fronteggiare la riduzione di legittimazione delle istituzioni pubbliche cosě come il crescente ruolo svolto dalle politiche che per essere efficaci hanno bisogno di un consenso attivo da parte della popolazione coinvolta. L'articolo sottolinea i rischi implicati da una mera sovrapposizione tra processi valutativi e di ricerca e sottolinea le ragioni e le modalitŕ attraverso le quali mantenere coordinate, e tuttavia differenziate, le due attivitŕ.
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4

Thomae, Helmut, et Horst Kaechele. « La psicoanalisi comparata sulla base di una nuova forma di trascrizione del trattamento. Il caso Amalia X ». SETTING, no 30 (juin 2012) : 5–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-030001.

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Résumé :
In questo articolo sosteniamo che č fondamentale, per capire come l'analista applica le sue conoscenze nella situazione analitica, indagare il processo analitico e sviluppare modelli di ricerca per la valutazione delle ipotesi cliniche Partiamo dalla premessa che la teoria dell'analista influenza la tecnica e che l'esame di un'analisi implica un processo interattivo. Ci chiediamo: "Come comprendere il legame inscindibile tra terapia e ricerca?". Sosteniamo che la comprensione che si sviluppa nel corso di una psicoanalisi non č ricerca: perché abbia luogo la ricerca, č necessaria un'esplorazione delle connessioni causali che comprenda le osservazioni e il pensiero dell'analista nel corso dell'analisi, passibili di valutazione da parte di osservatori indipendenti. Viene descritto e dimostrato un modello di ricerca basato sulla trascrizione delle audio-registrazioni e dei commenti annotati dall'analista per fornire a osservatori indipendenti la possibilitŕ di valutare le sue osservazioni e il suo pensiero.
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Magatti, Paolo. « Oltre la spirale. Tracce di riflessione e piste di ricerca sul processo di apprendimento ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 13 (février 2010) : 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013003.

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Résumé :
L'articolo si propone di fornire alcune linee di pensiero che possano cogliere una specificitŕ della psicosocioanalisi nell'interpretare i processi di apprendimento. L'apprendere dall'esperienza č un processo ricorsivo che si costruisce attraverso un procedere- ritornando. Tale doppio movimento č rappresentabile in prima battuta dalla figura "dialettica" della spirale; tale figura tuttavia risulta riduttiva se si vuole cogliere il carattere "molteplice" e complesso delle diverse storie di apprendimento. Porre l'attenzione sul movimento del ritornare implica il confrontarsi con il paradigma della riflessivitŕ, a partire dai recenti sviluppi delle ricerche sulla riflessivitŕ, l'articolo cerca di mettere in luce quali siano le caratteristiche di una riflessivitŕ psicosocioanalitica, che tenga conto anche delle dimensioni inconscie e "carsiche" del processo di apprendimento. Le nozioni di campo analitico e di pensiero onirico della veglia offrono piste di ricerca per pensare all'apprendimento come a un lavoro continuo di trasformazione tra emozioni, pensieri ed azioni.
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Grigis, Luigi. « Crisi adottive in adolescenza e giustizia penale minorile : una ricerca esplorativa sull'intervento dell'Ussm di Milano ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (novembre 2020) : 148–60. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002013.

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Résumé :
L'ambito di ricerca selezionato è quello delle crisi adottive in adolescenza che sfociano nel processo al minore1. Il processo al minore, disciplinato dal Dpr 22 settembre 1988 n. 448 si fonda su principi quali la minima offensività e la de-stigmatizzazione. La ricerca2 si è posta tre obiettivi: 1) raccogliere elementi informativi rispetto alle crisi adottive conosciute dall'Ufficio di servizio sociale per i minorenni (Ussm) di Milano; 2) indagare la rappresentazione che gli assistenti sociali hanno della "crisi adottiva"; 3) analizzare l'intervento professionale degli stessi al cospetto del disagio acuto a carico di un minore adottato e/o di altri membri della famiglia adottiva. Dopo una sintetica descrizione del quadro concettuale e del contesto in cui si colloca l'azione professionale dell'Ussm di Milano si è inteso soffermarsi sulla "voce" degli operatori. Basata su dieci interviste, la ricerca illustra i percorsi degli adolescenti adottati, la rappresentazione della crisi adottiva e i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità legate all'intervento professionale. Alla luce di quanto emerso l'elaborato si conclude con alcune considerazioni sul ruolo dei servizi sociali nelle crisi adottive. La finalità è di restituire un quadro conoscitivo capace di stimolare interventi per migliorarne l'efficacia.
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7

Francioni, Barbara. « Il processo di selezione dei mercati esteri per le piccole e medie imprese ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 21–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004003.

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Résumé :
Questo articolo prende in esame il tema dell'internazionalizzazione commerciale delle piccole e medie imprese (PMI), e in particolare il processo di selezione dei mercati esteri, su cui vi č ancora carenza di contributi di ricerca. L'obiettivo del lavoro č quello di analizzare il comportamento delle PMI cercando di capire se la selezione dei mercati esteri precede o segue la scelta della modalitÀ di entrata e quanto i due processi risultano fra loro collegati. L'analisi č stata realizzata attraverso una ricerca empirica condotta su un campione di duecentoventidue PMI. I risultati hanno evidenziato delle discrepanze fra i contribu- ti teorici finora prodotti e il comportamento riscontrato, mostrando un approccio prevalentemente passivo e non strategico e una prevalente contestualitÀ fra selezione del mercato e scelta della modalitÀ di entrata.
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8

Paola, Domingo, Riccardo Franchi et Lorenzo Ravera. « Storia di una ricerca ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 117–28. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.6.

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L’attività didattica descritta ha avuto origine da un classico problema di calcolo combinatorio e probabilità che si sono posti due studenti di una quinta liceo scientifico, che sono anche due degli autori di questo articolo. Si descrivono i primi tentativi di risoluzione, l’uso della simulazione al computer per cercare di ottenere informazioni sulla soluzione, due diversi approcci per la ricerca di regolarità che aiutassero a risolvere il problema, la ricerca di conoscenze matematiche che aiutassero a dare un senso ai risultati delle simulazioni, il tentativo di spiegare alle compagne e ai compagni tutto il lungo e articolato processo di approccio al problema, che si configura come una vera e propria attività di ricerca.
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Argentin, Gianluca, Gabriele Ballarino et Sabrina Colombo. « Accesso ed esiti occupazionali a breve del dottorato di ricerca in Italia. Un'analisi dei dati Istat e Stella ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 126 (mai 2012) : 165–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126011.

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Negli anni recenti il numero di dottori di ricerca č cresciuto molto. Si mostra che tale processo non ha ridotto le disuguaglianze sociali e di genere nell'accesso al dottorato; le evidenze empiriche portate supportano poi l'ipotesi di un eccesso di offerta di dottori di ricerca nel mercato accademico.
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Trincas, Roberta, et Mauro Meleddu. « La relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo : i meccanismi di conflitto e interazione ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (juin 2012) : 243–80. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002005.

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Résumé :
Nell'ultimo decennio si č sviluppato notevolmente lo studio della relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo e, attualmente, č stata sottolineata la similaritŕ tra questi due processi. Pensiamo, per esempio, allo sviluppo dei modelli del doppio processo nell'ambito di studio delle emozioni (Barrett et al., 2007), secondo cui i processi emotivi comprendono forme di elaborazione automatica e controllata cosě come i processi cognitivi. In accordo con questa prospettiva, risulta necessario chiarire alcune questioni fondamentali sulla similaritŕ tra emozioni e processi cognitivi e sui loro meccanismi di interazione. Le ricerche sull'argomento si sono interessate a due aspetti, uno riguarda il ruolo dei processi di controllo cognitivo nella regolazione emotiva, l'altro si focalizza sull'influenza delle emozioni sui processi di controllo del pensiero e del comportamento. L'obiettivo di questa rassegna critica della letteratura č di approfondire quest'ultimo filone di ricerca considerando, in particolare, la prospettiva secondo cui gli stati emotivi sarebbero attivati automaticamente e, conseguentemente, interferirebbero sull'esecuzione di compiti che richiedono controllo esecutivo (Gray, 2004; Zelazo, 2006). A tal fine, verrŕ delineata una prospettiva teorico/metodologica che integra i principali modelli teorici e le ricerche appartenenti a questo ambito di studi delle scienze cognitive.
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Cunningham, Liz. « Promuovere la partecipazione : esperienza in una comunità Squatter in Phnom Penh, Cambogia ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (mars 2012) : 69–79. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002007.

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Résumé :
L'articolo delinea un caso inerente la costruzione e la promozione della partecipazione in una comunità di squatter a Phnom Penh, in Cambogia. Sono stati, qui, identificati gli elementi costitutivi del processo partecipativo e i metodi adottati a tal fine. Sono stati esaminati in particolare, la ricerca azione partecipata, un'economia rivolta al risparmio e un regime di crediti, come possibili esempi di processi che altri potrebbero adoperare per scopi simili. L'analisi č stata condotta con l'organizzazione locale, fin dal suo avvio, riproponendo riflessioni nel processo di sviluppo.
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Forti, Dario. « Perché una ricerca psicosocioanalitica sull'apprendimento ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 13 (février 2010) : 10–26. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013002.

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Résumé :
Questo primo articolo si propone di tracciare un quadro introduttivo della ricerca sull'apprendimento promossa da un gruppo di ricerca di Ariele. Della ricerca vengono ricostruite le origini e le motivazioni dell'interesse all'approfondimento teorico di un tema che costituisce da sempre il cuore del "compito primario" dell'Associazione e della sua scuola. Buona parte delle pagine sono dedicate alla ricostruzione del processo di sviluppo della ricerca e delle sue fasi, all'esplicitazione delle ipotesi che hanno guidato i ricercatori e delle scelte metodologiche (la piů importante delle quali č stata quella di realizzare interviste individuali condotte con approccio psicosocioanalitico, per assicurare coerenza ed efficacia al lavoro d'indagine e utilizzare al meglio i dati raccolti con le interviste).
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Tagliagambe, Silvano. « Ricerca e didattica in rete ». PARADIGMI, no 1 (avril 2010) : 165–79. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001014.

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La didattica in rete comporta, per il docente, l'acquisizione di capacitŕ e conoscenze che vanno al di lŕ delle sue specifiche competenze disciplinari e sono sintetizzate nel concetto di e-teaching. Questo passaggio esige la costruzione di un ambiente ad hoc e un piů spiccato orientamento verso il processo di organizzazione della conoscenza, basata sull'uso sistematico di metadati atti a descrivere un dato individuale o una collezione di dati comprendente materiali molteplici articolati in piů livelli gerarchici. Esige inoltre una flessibilitŕ che permetta di articolare l'insegnamento secondo gli stili di apprendimento dei destinatari. Il ricorso a testi digitali, inoltre, accentua l'importanza della dimensione pragmatica e olistica del linguaggio e segna una marcata presa di distanza dalla "building blocks theory".
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Sbaragli, Silvia. « Editoriale ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 10 (17 novembre 2021) : I—IV. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.0.

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Résumé :
Siamo giunti al decimo numero della rivista Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula: un risultato davvero importante per i membri del comitato redazionale e del comitato scientifico che con impegno, passione e dedizione portano avanti da sei anni questo ambizioso progetto. Il fine è sempre lo stesso: condividere significativi contributi di ricerca ed efficaci esperienze didattiche.È in questo contesto che sono nati proficui contatti e scambi tra ricercatori e docenti, contribuendo così ad avvicinare il mondo della ricerca al mondo scolastico e a tenere unita una comunità interessata ad approfondire il complesso e delicato processo di insegnamento/apprendimento della matematica. Continua a leggere...
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Mazzei, Alessandra, et Annamaria Esposito. « Il piano di comunicazione da strumento a processo organizzativo e relazionale. Il caso Henkel italia ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 1 (juin 2012) : 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-001007.

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Résumé :
L'articolo propone un metodo per pianificare la comunicazione secondo una logica processuale e relazionale che ne evidenzia i fattori di processo e di relazione. L'analisi della letteratura evidenzia il prevalere di una logica analitica e razionale che intende il piano di comunicazione come flusso predefinito di attivitÀ. La proposta contenuta in questo articolo č stata elaborata impiegando il modello di business process re-engineering dell'Action Workflow, che interpreta ogni processo aziendale come interazione e ne evidenzia gli aspetti relazionali. L'articolo presenta poi la fase esplorativa di una ricerca volta a verificare se le aziende adottano una logica analitica e razionale oppure processuale e relazionale per pianificare la comunicazione, realizzata attraverso lo studio di caso Henkel Italia. Nelle conclusioni discute alcune implicazioni manageriali e per la ricerca futura.
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Calise, Mauro, et Rosanna De Rosa. « IL GOVERNO ELETTRONICO : VISIONI, PRIMI RISULTATI E UN'AGENDA DI RICERCA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no 2 (août 2003) : 257–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027179.

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IntroduzioneSul governo elettronico (e-government per gli addetti ai lavori) pesa, dalle origini, un'ambivalenza — e ambiguità. Terminologica ma, al tempo stesso, politologica. Nella quasi totalità degli studi, sia di presentazione che di implementazione, l'e-government viene indicato come un processo di trasformazione tecnologica (più o meno radicale) di alcune prassi amministrative, con l'obiettivo principale (dichiarato) di rendere più trasparente, efficiente e interattiva l'erogazione di alcuni servizi e l'accesso a molte informazioni. In tale accezione, l'e-government si collocherebbe tra i processi di ammodernamento della macchina burocratica rientrando nell'affollata categoria dei tentativi di riforma della pubblica amministrazione. Coerentemente con tale impostazione, numerose definizioni sottolineano l'ambito strettamente implementativo e policy-oriented dei principali progetti di e-government, collegandoli — e condizionandoli — alle potenzialità tecnologiche offerte dallo sviluppo delle ICT e di Internet in particolare.
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Ellerani, Piergiuseppe, et Daniele Barca. « Valutazione narrativa e trasformativa : co-costruzione di comunit&agrave ; di apprendimento. Un caso di studio espl ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12395.

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Negli ultimi anni, la ricerca sugli esiti della valutazione ha mostrato evidenze che dimostrerebbero alcune relazioni tra i risultati di apprendimento degli studenti e gli strumenti di valutazione utilizzati nelle scuole. Il paper presenta un insieme di ricerche sulla valutazione formativa, focalizzandosi sulla prospettiva del feedback. A partire da questa prima analisi, vengono spiegati ulteriori aspetti di sviluppo che portano a considerare i significati della valutazione narrativa e trasformativa. Questo particolare processo di valutazione mostra una maggiore equità nei risultati dell'apprendimento e una prospettiva più esplicita sulla prassi democratica nelle scuole. Il caso di studio esplorativo presentato ha utilizzato il costrutto teorico iniziale di questo articolo. Attraverso un modello di ricerca-formazione-intervento, il caso studio mostra possibili e interessanti sviluppi della collegialità. Il percorso, iniziato nel 2018 e tuttora in corso, ha attraversato la pandemia, e permesso di affrontare l'emergenza educativa partendo dalla valutazione. L'attenzione è rivolta alla supervisione accademica come un modo per sostenere l'innovazione e il cambiamento organizzativo.
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Scetti, Fabio. « Alla ricerca dell’Italianità. Il ruolo dell’italiano nella comunità italiana di Montreal ». Italian Canadiana 36, no 1 (3 octobre 2022) : 151–68. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39390.

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Résumé :
Questo contributo s’inserisce in una ricerca etnografica più ampia sulla “comunità italiana” di Montreal, in Canada. Il suo scopo principale è quello di illustrare la situazione della lingua italiana e delle altre lingue e dialetti parlati dai discendenti della migrazione italiana nella città. Inoltre, tale progetto è volto a sottolineare l’importanza della questione della diversità e varietà linguistica nel processo identitario del gruppo, alla ricerca di una sua italianità, e il ruolo chiave delle pratiche linguistiche e della loro evoluzione in un contesto multilingue come quello di Montreal, a contatto con due lingue dominanti: il francese e l’inglese. Le ricerche si sono svolte a Montreal, dal 2011 al 2021, e sono state raccolte 60 interviste di italiani o discendenti di emigrati italiani di diversa età, sesso, condizione socio-economica, professione e studi. L’analisi dei dati ci ha permesso di osservare alcune caratteristiche peculiari dell’italiano parlato a Montreal, ed è stato inoltre possibile studiare il ruolo chiave e il particolare statuto dell’italiano attraverso ideologie e rappresentazioni, come elemento dell’identità comunitaria e della costruzione della cosiddetta italianità.
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Coppetti, Barbara. « Strategie del progetto architettonico, urbano e ambientale nel margine ovest di Milano ». TERRITORIO, no 59 (novembre 2011) : 64–65. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059010.

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La necessitŕ di fermare in questa raccolta di testi e progetti lo stato della ricerca in un particolare momento č indotta dalla consapevolezza della condizione di temporaneitŕ che caratterizza la ricerca scientifica: essa in ogni fase e ad ogni passaggio non puň che porsi l'obiettivo di superare se stessa. Un processo che si sviluppa nel tempo mediante la ricomposizione dei materiali, il loro continuo aggiornamento, correzione e attribuzione di senso, fissato con gli scritti che seguono come provvisoria tappa di un percorso complesso.
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Moreno, Cesare. « La ricerca-azione nel contesto di un intervento sociale ed educativo : il progetto chance a Napoli dal 1998 al 2008 ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2011) : 197–217. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003012.

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Chance č un progetto di ricerca-azione, promosso dal Ministero della Istruzione, dell'Universitŕ e della Ricerca alla fine degli anni '80, che ha affrontato il problema degli adolescenti in situazione di esclusione sociale, non affrontato dall'istituzione scolastica. Per il suo carattere sperimentale il progetto si č dotato di forti apparati di riflessione presidiati da professionisti di diversa estrazione culturale. Ciň ha premesso di esperire diversi cicli sperimentali, attingendo anche al livello teorico e di farlo a partire da punti di vista diversi. L'interazione con la ricerca scientifica teorica ed accademica ha prodotto una consapevolezza maggiore riguardo al ruolo della teoria e ha consentito di approfondire importanti temi derivati dalla riflessione sulle pratiche. Inoltre, l'attivitŕ di ricerca ha consentito di delineare diversi profili di competenze per i diversi operatori e un percorso per il loro sviluppo. L'acquisizione piů importante riguarda il ruolo dei conflitti in un particolare processo educativo: l'esistenza di conflitti e contraddizioni č la molla principale per lo sviluppo di una attivitŕ autentica di ricerca. Assumere la dimensione del conflitto nel progetto, sviluppare continue attivitŕ negoziali, č una dimensione isomorfa a quella della ricerca-azione e stabilisce un punto di contatto significativo tra ricerca-azione sul campo, intesa come ricerca di costrutti pedagogici operativi, e ricerca-azione di tipo teorico intesa come ricerca di costrutti di pensiero necessari a tenere insieme la complessitŕ delle attivitŕ messe in campo. L'approccio, fondato su diversi punti di vista, ha provocato emozioni e relazioni che possono trovare una espressione metaforica condivisa in quello che viene chiamato ‘mito di fondazione'. Questo ha un ruolo centrale per costruire una narrazione che rappresenti il punto di incontro tra le metodologie sperimentate e le storie professionali degli operatori.
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Benelli, Enrico. « Formazione delle scritture alfabetiche in Italia centrale. Riflessioni sul caso dell'etrusco e alfabetti conessi ». Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua, no 20 (1 mai 2020) : 103–28. http://dx.doi.org/10.36707/palaeohispanica.v0i20.391.

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Il processo di formazione dell’alfabeto etrusco segue principi molto diversi rispetto a processi analoghi che hanno portato alla nascita delle altre scritture alfabetiche di area mediterranea. La ricerca passata ha spesso mancato di cogliere questa anomalia, o ha tentato di spiegarla attraverso modelli teorici non sempre soddisfacenti. Partendo dalla constatazione che le città etrusco-meridionali, al momento della formazione della scrittura alfabetica, comprendevano componenti alloglotte, evidenti soprattutto ai livelli sociali più alti, e introducendo confronti con situazioni analoghe riscontrabili in vari sistemi scrittori del mondo, l’articolo propone di spiegare il singolare processo formativo dell’alfabeto etrusco come il risultato di un tentativo di creare una scrittura che potesse servire a rendere più lingue diverse.
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Sbaragli, Silvia. « Editoriale ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : I—IV. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.0.

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Résumé :
La rivista Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula giunge al dodicesimo numero, l’ultimo del 2022. Fin dalla sua nascita, la rivista ha avuto come principale finalità quella di accorciare la distanza tra il mondo della ricerca in didattica della matematica e quello delle esperienze didattiche sul campo. Anche questo numero, ovviamente, persegue questo obiettivo, e lo fa con una serie di contributi di alta qualità, scritti da studenti, docenti, docenti-ricercatori e ricercatori, appassionati di quel delicato processo che è l’insegnamento-apprendimento della matematica. Continua a leggere...
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De Luca Picione, Raffaele. « La proposta dell'Idiographic Science. Discussione degli assunti teorici, epistemologici e metodologici di un possibile approccio idiografico in psicologia ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 389–432. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002001.

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Résumé :
Il lavoro mostra come un possibile rinnovamento dell'approccio idiografico si fondi non più sulla classica distinzione tra il "particolare" e l'"universale" (prerogativa storica dell'approccio nomotetico), ma sulla possibilità di produrre nuova conoscenza attraverso diverse forme di generalizzazione a partire dal caso singolo. Il caso singolo conserva grande interesse nello studio e nella ricerca dei feno-meni psicologici, in virtù della costitutiva contestualità, contingenza, variabilità temporale e situatività di ogni fenomeno umano. In virtù di tali considerazioni, viene presentato l'approccio idiografico attraverso un'attenta disamina storica, la rifondazione delle sue assunzioni teoretiche, epistemologiche e metodologiche, tra cui la ri-concettualizzazione di alcune opposizioni teoriche ormai obsolete, la considerazione di alcune debolezze epistemologiche dell'uso del campione nelle discipline psicologiche, il rapporto stretto tra l'unicità e il generale, il processo di generalizzazione abduttiva, la relazione circolare tra teoria e fenomeni, la riconsiderazione del processo di validazione delle ricerche.
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Gualdi, Giulia, et Catia Ghinelli. « I gruppi per le donne operate al seno : una ricerca qualitativa sull'iniziativa "Arcobaleno" del Centro Oncologico Modenese ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (novembre 2011) : 91–111. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003005.

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Résumé :
Scopo della presente ricerca č valutare l'impatto della partecipazione ad un gruppo dedicato alle donne operate al seno, il gruppo denominato "Arcobaleno". Le partecipanti alla ricerca sono state venti donne seguite dal Centro Oncologico Modenese che avevano partecipato al gruppo tra il 2001 e il 2009. La ricerca, di tipo esplorativo, č stata condotta mediante la somministrazione di interviste semi-strutturate analizzate con la tecnica dell'analisi tematica del contenuto. Dalla ricerca č emersa prima di tutto l'utilitŕ del gruppo, del quale le donne si dicono assolutamente soddisfatte. I principali benefici sono stati, ad esempio, uscire dall'isolamento e dalla solitudine; avere l'opportunitŕ di esprimere emozioni, pensieri e paure; migliorare la propria capacitŕ di affrontare le conseguenze delle cure e le proprie abilitŕ di reazione alla malattia mediante il confronto con le altre partecipanti; migliorare le informazioni in proprio possesso attraverso la condivisione dei problemi e infine promuovere le risorse personali aumentando la consapevolezza di poter contribuire al proprio processo di cura e di guarigione e cosě alla qualitŕ della propria vita.
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Bellini, Nicola, et Cecilia Pasquinelli. « Il Brand Reticolare. Strumenti di analisi per la costruzione di un marchio di luogo ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 3 (septembre 2011) : 65–84. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-003005.

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005 Riassunto Muovendo da una rassegna della letteratura, l'articolo si propone di applicare il paradigma relazionale aldi luogo. Definito il concetto di brand reticolare, gli autori propongono una procedura di analisi per un suo utilizzo nella ricerca empirica. Tale strumento interpretativo č utilizzato nell'analisi del caso Val di Cornia (Toscana), una rete di comuni che cooperano per lo sviluppo locale. Grazie alla- che costituisce una novitÀ metodologica in tale ambito di ricerca - gli autori riflettono sulla capacitÀ della rete di favorire un cambio di immagine e, dunque, effetti didell'area mediante la definizione di un nuovo spazio fisico da cui vengono estrapolati nuovi elementi identitari. Oltre a testare gli strumenti analitici proposti, i risultati della ricerca consentono di dimostrare l'effettivo processo diin Val di Cornia e suggeriscono l'importanza di una strategia di marchio ben definita ai fini di una sua sostenibilitÀ.
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Marselli, Riccardo. « La ricerca della sostenibilitŕ nel mercato del lavoro ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (avril 2011) : 35–38. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001007.

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Résumé :
Il presente contributo č un estratto dell'intervento del professor Marselli al Forum del 2 Aprile 2009. L'autore, focalizzando l'attenzione sulle politiche del lavoro, offre un'interpretazione ai problemi della sostenibilitŕ. Analizzando le maggiori problematiche che caratterizzano l'attuale mondo del lavoro e le piů recenti politiche europee a sostegno del concetto di occupabilitŕ, viene esposta la necessitŕ di cambiare l'attuale processo educativo e formativo. Infatti, risulta sempre meno importante fornire competenze specifiche e professionalizzanti, mentre fondamentale č fare in modo che chi esce dal circuito formativo abbia delle competenze generali e facilmente trasferibili.
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Dubrovina, Olga. « "Benvenuti, lo Sputnik è aperto a tutti!"Aspetti internazionali del mito spaziale sovietico ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (mai 2021) : 297–317. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002015.

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Una delle componenti del mito spaziale sovietico è la collaborazione internazionale dell'Unione Sovietica nell'esplorazione spaziale e la disponibilità dell'Urss a stabilire rapporti aperti con i partner stranieri. Non per caso la propaganda spaziale sovietica è permeata di immagini di apertura, generosità e altruismo. L'autrice si pone l'obiettivo di indagare la dimensione internazionale della ricerca spaziale sovietica sia attraverso le pubblicazioni scientifiche e divulgative, sia attraverso gli scritti prodotti dai testimoni coinvolti in prima persona nell'industria aerospaziale. Il processo di apertura internazionale è esaminato nei suoi due aspetti fondamentali: la partecipazione dell'Urss a iniziative internazionali e la collaborazione con altri paesi. Il contributo intende inoltre individuare eventuali discrepanze tra narrazione ufficiale e realtà effettiva della collaborazione internazionale. L'autrice evidenzia che l'internazionalizzazione delle ricerche spaziali da parte dell'Unione Sovietica è un processo lungo e scandito in diverse fasi. Dietro i bisogni della propaganda si nasconde un dilemma fra la segretezza e la dimostrazione dei successi che si risolve con risultati contraddittori.
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Ferrua, Paolo. « Il modello costituzionale del pubblico ministero e la curiosa proposta del processo breve ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 1 (mars 2010) : 22–35. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-001003.

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Résumé :
1. Il pubblico ministero: avvocato dell'accusa e difensore della legalitŕ2. Accusa e difesa davanti alla funzione cognitiva del processo: l'irriducibile asimmetria3. Funzioni e status del pubblico ministero: le critiche al vigente sistema4. I rimedi proposti5. Il "processo breve": dalla giustizia ritardata alla giustizia denegata6. Le scelte del disegno di legge Alfano: la ricerca della notizia di reato e i rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria7. La separazione delle carriere: una scelta ingiustificata.
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Lovergine, Saverio. « Due navi che si incrociano nella notte ». Sinappsi 12, no 1 (2022) : 26–39. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-3.

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Résumé :
Il processo decisionale basato sull’evidenza (evidence-based decision making) è uno sforzo contemporaneo per riformare le politiche al fine di dare priorità al processo decisionale basato sui dati (databased decision-making). Policy maker e accademici nel dibattito internazionale sono percepiti come appartenenti a comunità separate, con linguaggi, valori e sistemi di ricompensa distinti. L’analisi evidenzia sia alcuni segnali positivi di superamento del divario ricerca-prassi, sia quali università, accademie e istituzioni di ricerca influenzano le decisioni dei dirigenti pubblici italiani. EN: Evidence-based decision-making is a contemporary effort to reform policies in order to prioritise data-based decision-making. Policymakers and academics in many countries are perceived as belonging to separate communities, with distinct languages, values, and reward systems. This article aims to add construct in an empirical context by exploring the validity of the two communities. The analysis highlights some positive signs of overcoming the research-practice gap, and which universities, academic and non-academic institutions have an impact on public officials’ decisions.
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Cappuccio, Giuseppa, et Giuseppa Compagno. « Valutazione e feedback : la competenza docimologica come competenza comunicativa. Una ricerca con i docenti della scuola secondaria ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 461–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12427.

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Résumé :
La competenza docimologica degli insegnanti costituisce uno dei perni dell'azione didattica allorché essa può costituire, di fatto, una molla per la promozione dell'apprendimento, dell'autonomia e del successo formativo di ogni alunno. Il feedback, inteso come strumento privilegiato nell'esercizio della prassi valutativa, offre l'opportunità di valorizzare la singolarità dei percorsi di ogni studente intelaiando interazioni comunicative volte alla co-costruzione di conoscenza. La competenza docimologica degli insegnanti assume, pertanto, i connotati della competenza comunicativa, la quale sostanzia e orienta le scelte valutative diversificando registri linguistici e scelte degli strumenti di comunicazione in ordine la tipologia di feedback funzionale al successo formativo. Lo studio si propone di illustrare i risultati di un processo di ricerca, messo in atto con 385 docenti di scuola secondaria della provincia di Caltanissetta nell'a.a. 2020/2021. Attraverso il processo di ricerca si è voluto incrementare negli insegnanti la competenza docimologica come competenza comunicativo-didattica centrata sul feedback.
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Rossini, Valeria, et Francesco Pizzolorusso. « Qualità dell'inclusione e didattica cooperativa. Una R-A in una scuola secondaria di secondo grado pugliese ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 192–221. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9419.

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Il presente contributo descrive un percorso di ricerca-azione realizzato in una scuola secondaria di secondo grado pugliese. La ricerca intende avviare una riflessione circa la qualità dell'inclusione scolastica, con il fine di apportare un miglioramento della professionalità docente e delle pratiche educative e didattiche. Lo studio descrive il processo di progettazione, realizzazione e valutazione di strategie inclusive, dall'osservazione del funzionamento degli studenti con bisogni educativi speciali secondo il modello ICF, alla sperimentazione di metodologie cooperative in classe. I risultati raggiunti mostrano l'importanza di una progettualità attenta sia al piano delle relazioni e sia a quello degli apprendimenti, in grado di integrarsi in una visione sistemica della qualità della scuola. La ricerca conferma inoltre come la partecipazione attiva di docenti e studenti nella promozione di una migliore convivenza scolastica risulti essere uno strumento fondamentale per rendere la classe (e la scuola) uno spazio aperto e accogliente, all'interno del quale l'inclusione sia intesa non solo come coinvolgimento di tutti, ma anche come valorizzazione di ciascuno.
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Carella, A., C. F. Andreula, M. Camicia, E. A. Alloro et L. Garofalo. « La Risonanza Magnetica nella patologia non tumorale del rachide ». Rivista di Neuroradiologia 1, no 1_suppl (avril 1988) : 47–57. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s106.

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Résumé :
Nello studio della patologia non tumorale del rachide la Risonanza Magnetica svolge un ruolo fondamentale non solo nel rilievo diagnostico ma anche nel seguire la sequenza dei normali processi d'invecchiamento della colonna vertebrale. Nelle malformazioni la R.M. restituirà la visione unitaria di sistema multicompartimentale alle strutture ossee e nervose, svincolandolo da uno studio singolo di struttura con successivo meccanismo di integrazione artificiale. Nei traumi permetterà il rilievo non solo della patologia in atto, ma anche di una ipotesi in prospettiva delle chances di recupero. Nelle malattie flogistiche e infiammatorie la R.M. permetterà uno studio accurato dell'estensione del processo e della progressione con coinvolgimento delle strutture vicine. Nei processi degenerativi infine la R.M. permetterà di ipotizzare il limite tra i normali processi di invecchiamento e la patologia e seguirà le situazioni potenzialmente patogene nel loro aggravamento nella loro fase di suscettibilità chirurgica. Per tutti questi obiettivi l'utilizzo di impianti affidabili, di studio dei tempi di rilassamento dei tessuti in prospettiva di opportune sequenze di impulsi, di applicazioni di tecniche di fast scanning, importanti non solo per il risparmio di tempo ma anche per la capacità diagnostica tutta in costruzione, sono e saranno campi di ricerca. Inoltre l'introduzione dei mezzi di contrasto paramagnetici in RM ha ulteriormente amplificato la sfida nelle ricerche.
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Orazi, Francesco. « I sistemi locali di sviluppo del Medio-Adriatico : i risultati di una ricerca ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 116 (avril 2010) : 204–19. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116017.

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L'articolo, riprendendo i dati di una ricerca svolta su 5 distretti industriali nelle Regioni Marche e Abruzzo (area Medio-Adriatica), cerca di descrivere le profonde trasformazioni economiche e socio culturali che hanno investito negli ultimi anni queste comunitŕ e queste forme organizzate e diffuse della produzione. Sul piano della struttura industriale si notano due eventi cruciali: l'emergere di poche medio-grandi imprese leader distrettuali che ne guidano di fatto gli esiti, fino a mutare l'articolazione del distretto di specializzazione in post-distretto "ri-verticalizzato"; il processo di delocalizzazione produttiva delle filiere di Pmi in paesi di nuovo approdo industriale, con il conseguente processo di erosione dei legami sociali tra struttura produttiva endogena e comunitŕ locali (a es. disoccupazione industriale). Infine, il lavoro sostiene l'esigenza di un nuovo e moderno apporto istituzionale allo sviluppo, sia con il reale potenziamento delle strategie di governance che con un forte processo innovativo innescato dalle risorse locali, cognitive, umane e tecniche per traghettare le economie distrettuali verso sentieri innovativi della competitivitŕ globale.
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Giovanna Genco. « La redazione del piano di comunicazione quale leva per la creazione dell’identità e lo sviluppo del senso di appartenenza ». IUL Research 3, no 5 (19 juin 2022) : 208–29. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.256.

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Résumé :
Obiettivo della ricerca è utilizzare il piano della comunicazione come strumento per creare l’identità di una scuola e accrescere il senso d’appartenenza dei suoi componenti. Il contesto è quello di una direzione didattica con un elevato numero di alunni con background straniero. Ci si è chiesti se il piano possa essere: strumento di innovazione; strumento per far emergere il valore intrinseco (dell’organizzazione, dei singoli professionisti e degli alunni); processo che modifica l’organizzazione scolastica. Principi guida della ricerca sono la co-progettazione, la scrittura condivisa e la collaborazione digitale. Un particolare focus si è posto sull’uso di LinkedIn. Si sono indagati i Key Performance Indicator del piano e gli strumenti per valutarlo qualitativamente: tra essi l’Index for Inclusion.
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Cinquini, Lino, Paolo Collini, Alessandro Marelli et Andrea Tenucci. « I cambiamenti del costing nelle aziende manifatturiere italiane : risultati di una ricerca comparativa ». MANAGEMENT CONTROL, no 1 (avril 2011) : 11–40. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001002.

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Résumé :
Rispetto agli studi sulle "nuove" pratiche dila dottrina italiana ed internazionale ha rivolto molta attenzione agli aspetti tecnici e teorici dei modelli. Tuttavia tale dibattito non si č esteso con uguale intensitŕ al processo di diffusione di tali tecniche innovative nel lungo periodo; in particolare appare ridotta l'indagine sul carattere del processo di apprendimento e sul ruolo del cosiddetto "effetto moda" () nei cambiamenti dei sistemi di calcolo dei costi (). Per questo motivo il presente articolo rielabora i risultati di due indagini condotte a distanza di dieci anni in Italia aventi per oggetto scopi informativi e tecniche di allocazione dei costi. In particolare questa ricerca mette a confronto i risultati per analizzare le modalitŕ di adozione di tecniche progredite quali l'Activity-Based Costing e il Target Costing in aziende manifatturiere operanti sul nostro territorio. Questo lavoro intende pertanto contribuire alla comprensione del processo di cambiamento nei sistemi contabili (Ax e Bjřrnenak, 2007) e ne conferma la presenza caratterizzata da modalitŕ di sviluppo non lineari nel lungo periodo (Burns e Vaivio, 2001).
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Dennis, John L., et Aldo Stella. « Priming dei concetti di attivitŕ/passivitŕ : la valorizzazione dell'intenzionalitŕ nella codifica e nella interpretazione di eventi/comportamenti ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (janvier 2012) : 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003002.

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Résumé :
La presente ricerca si occupa del processo di attribuzione causale e, in particolare, della spiegazione di azioni e di comportamenti secondo un modello intenzionale o secondo un modello meccanico. In due studi, che sono stati effettuati utilizzando il priming dei concetti di attivita e di passivita, e emerso che l'innesco del concetto di attivita favorisce interpretazioni piu astratte degli eventi e interpretazioni intenzionali di azioni e comportamenti. Di contro, l'utilizzo del priming della passivita non ha avuto significative influenze sui processi interpretativi e cio ci ha indotto a formulare l'ipotesi che il priming concettuale configura una disposizione asimmetrica del ruolo del soggetto a fronte del ruolo dei fattori meccanici e ambientali.
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Giliberti, Luca, et Davide Filippi. « La solidarietà in frontiera : le reti di supporto ai migranti in transito in Val di Susa ». MONDI MIGRANTI, no 3 (décembre 2021) : 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003005.

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Résumé :
A partire dal 2015, con la "chiusura" di diverse frontiere interne in Europa, migliaia di migranti rimangono bloccati nel tentativo di varcare il confine tra l'Italia e la Francia. Come in altre borderlands, in Val di Susa - luogo storicamente caratteriz-zato da diverse mobilitazioni territoriali - al confine con il Brianzonese, emergono due reti di solidarietà, che supportano senza alcuna contropartita mercantile il viaggio dei migranti attraverso l'ospitalità, la cura e altre pratiche solidali. Le due reti valsusine si fanno espressione di diversi approcci, discorsi e pratiche, condividendo differenti ambiti di azione e definendo una risposta complementare al passaggio dei migranti sul territorio. Il presente articolo analizza le reti di solidarietà al transito sul nodo di frontiera della Val di Susa, il loro rapporto con le rotte migranti e i processi di criminalizzazione che attorno ad esse si costituiscono. I risultati della ricerca, iniziata nel febbraio 2020 e tuttora in corso, si basano su un processo et-nografico che ha alternato l'immersione sul campo con tecniche di ricerca da remoto, nei periodi in cui le misure anti-pandemiche impedivano la presenza fisica, sulla scia di un approccio multimodale.
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Panzarola, Andrea. « IL CODICE DI PROCEDURA CIVILE TRA PRINCIPI E REGOLE. IL DIFFICILE EQUILIBRIO TRA GARANZIE ED EFFICIENZA DEL PROCESSO ». Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 2, no 2 (8 octobre 2019) : 182–200. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v2i2.97.

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Lo scopo del presente articolo è studiare la funzione dei prinicipi nel diritto processuale civile anche nell’ambito del Nuovo Codice di Procedura Civile (NCPC) brasiliano del 2015, con enfasi nella ricerca dell’equilibrio tra garanzie ed efficienza nel processo. Innanzitutto vengono studiati i principi e le regole nel NCPC brasiliano e nel processo civile in generale. Sono anche studiati i principi nei nuovi codici di procedura civile dei diversi paesi. In seguito si discute la funzione dei principi lungo la storia per arrivare al momento del recupero dela funzione assiologica dei principi processuali e alla questione della collisione tra questi ultimi con prevalenza delle garanzie delle parti nel processo.
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Serbati, Anna, Sabrina Maniero, Marcella Bracale et Silvia Caretta. « Come costruire un Syllabus Learner-centred ? Creazione e Validazione di una Rubrica di (Auto)valutazione del Syllabus ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 97–118. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12067.

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L'articolo presenta il processo di costruzione e validazione di una rubrica di (auto)valutazione di un syllabus learner-centred proposta all'interno del progetto MIRES promosso dall'Università dell'Insubria. Il lavoro discute le premesse teoriche e metodologiche, descrive lo strumento e le fasi di validazione realizzate e delinea le prospettive future di ricerca e di pratica.
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Caiazzo, Monica. « Il mito dell'alleanza italo-francese nella Grande Guerra ». STORIA IN LOMBARDIA, no 2 (décembre 2010) : 62–94. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-002003.

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Résumé :
Con la crisi di coscienza provocata dallo scoppio della prima guerra mondiale gli intellettuali dovettero interpretare nuove realtŕ a partire dalla concezione di "guerra giusta". La consapevolezza di questa crisi indusse a ricercare nella propria memoria nazionale elementi unificanti, verso i quali convogliare i comportamenti delle masse. A questo processo di autoresponsabilizzazione contribuě il mito della fratellanza latina, nell'accezione di un'intesa prevalentemente culturale italo-francese. Milano fu il centro di questo rinnovato incontro tra culture teso al recupero di un'identitŕ nazionale che si ricongiungesse con la propria storia. Note biografiche: Monica Caiazzo č dottore di ricerca in "Storia delle istituzioni e della societŕ nell'Europa contemporanea". Attualmente insegna presso un istituto di secondo grado ed č tutor presso la cattedra di Storia contemporanea della Facoltŕ di scienze politiche dell'Universitŕ degli Studi di Milano. E-mail: monica_caiazzo@yahoo.it
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Mercurio, Franco. « Per una politica bibliotecaria che sostenga la crescita culturale e agevoli la ricerca storica ». SOCIETÀ E STORIA, no 172 (juin 2021) : 352–57. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172006.

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Résumé :
L'autore illustra il processo di progressiva marginalizzazione delle biblioteche pubbliche, in primis di quelle statali, rispetto alle altre componenti del patrimonio culturale nazionale. Tale processo, avviato tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, si è accentuato nei decenni successivi con crescenti differenziazioni tra i diversi settori dell'amministrazione dei beni culturali, alimentando conflitti per la distribuzione e l'allocazione delle risorse finanziarie ed umane. Ne è derivata, soprattutto nell'ultimo decennio, segnato da una forte contrazione della spesa pubblica, una decisa marginalizzazione dei settori bibliotecario e archivistico. Le gravi conseguenze si avvertono oggi nella perduta qualità dell'erogazione dei servizi bibliotecari necessari all'alta formazione e alla ricerca. Sintetiche ed efficaci tabelle documentano la situazione critica in cui versano attualmente le biblioteche statali. L'autore propone soluzioni differenti per le diverse tipologie di biblioteche prese in esame. Per quanto riguarda le biblioteche non statali propone una maggior coordinamento nazionale che superi l'artificiosa suddivisone regionale delle politiche bibliotecarie. Per le biblioteche statali auspica il passaggio delle competenze, assieme agli archivi, dal Ministero per i beni culturali al neonato Ministero dell'università e della ricerca, ritenendo la loro funzione più aderente alla missione di quest'ultimo.
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Silvia Persico, Anna, et Andrea Fianco. « La coppia come organismo vivo : un'esperienza di contatto ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (novembre 2021) : 71–86. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002006.

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In questo articolo, gli autori presentano riflessioni teoriche e applicative sulla coppia e un intervento di psicoterapia a orientamento gestaltico sull'organismo noi. Partendo dall'importanza dello sfondo - biologico, famigliare, culturale e sociale - che sostiene la figura coppia, la riflessione degli autori si concentra sul profondo mutamento che la coppia sta attra-versando, sulla difficoltà e sul desiderio che le persone incontrano nel tentare di ridefinire se stesse come individui e come parte di un noi, alla ricerca di nuove forme di legame che vivono di una continua sperimentazione tra l'appartenere e il differenziarsi. Infine, gli autori propon-gono una traccia di lavoro che sostiene la ricerca del contatto e dell'intimità tra gli individui presenti nella stanza, come parte di un processo di apertura, scambio, ed espressione autentica e creativa.
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Ranieri, Gennaro. « Studio sperimentale degli effetti del drenaggio della water table sul processo erosivo del profilo di spiaggia ». Ingeniería del agua 12, no 2 (30 juin 2005) : 149. http://dx.doi.org/10.4995/ia.2005.2558.

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Il Beach Drainage System (BDS) è un metodo per la protezione delle coste a basso impatto ambientale basato sul drenaggio della “water table” in corrispondenza della spiaggia emersa subito a monte della linea di riva. L’effetto drenante tende a incrementare il processo di deposito del materiale trasportato dal moto ondoso di run-up e, quindi, a favorire il ripascimento della spaigia, ovvero a contrastarne l’erosione. Il sistema è ancora oggetto di ricerca. Non è ancora chiaro come la geometria dei dreni e la loro posizione, nonché il moto ondoso incidente influiscano sugli effetti del drenaggio. Anche l’evoluzione morfologica ha una sua notevole influenza. Le considerazioni riportate in questo lavoro sono relative ad alcuni aspetti di una vasta ricerca sperimentale in corso presso il Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC) del Politecnico di Bari. E’ stato osservato che l’influenza del moto ondoso incidente deriva soprattutto dall’entità del set-up sottocosta. La oscillazioni della water table sottoposta all’azione del moto ondoso sono legate alle componenti alle basse frequenze del moto ondoso; infatti si riscontrano periodi di oscillazione propri del surf-beat. La quota più alta della W.T. si ottiene in corrispondenza del punto di massima elongazione del run-up e, quando il dreno è in funzione, la quota della W.T risulta maggiormente depressa per gli attacchi ondosi meno energetici. Al crescere dell’energia d’onda incidente aumentano di valore sia la quota della W.T. che la portata emunta. L’incremento di altezza della W.T. non sembra aumentare con una progressione lineare, piuttosto tende verso una situazione di saturazione.
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Marogna, Cristina, Floriana Caccamo et Anna Palena. « Il gruppo e il processo terapeutico tra cambiamenti ed evoluzioni ». GRUPPI, no 3 (décembre 2012) : 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003008.

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Gli autori descrivono il processo terapeutico in un gruppo slow-open di pazienti psichiatrici a partire da una considerazione del processo in termini intersoggettivi. Ci si propone di trattare un'analisi del gruppo alla luce del sottile legame tra pratica clinica e ricerca, attraverso l'utilizzo di un questionario che indaga il processo terapeutico da due vertici di osservazione, quello dei pazienti e quello del terapeuta. Il gruppo come luogo di elaborazione dell'esperienza e di condivisione dei vissuti puň consentire la mentalizzazione, ovvero la capacitŕ di simbolizzare, di collegare i propri sintomi a trame di pensiero e giungere cosě a nuove significazioni. L'esperienza svolta permette di riflettere sull'evoluzione di un processo gruppale, a partire dai cambiamenti del setting che si verificano al suo interno, tra cui il piů rilevante, il cambio di conduzione.
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Caprioli, Francesco. « Il “captatore informatico” come strumento di ricerca della prova in Italia ». Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, no 2 (8 juin 2017) : 483. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i2.71.

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O Código de Processo Penal italiano não contém qualquer disciplina sobre a investigação efetuada com o auxílio de malwares de tipo “cavalo de Troia” instalados em um dispositivo eletrônico como um smartphone ou um tablet. Este artigo explica em quais casos, e sob quais condições, atos investigativos desse tipo podem ser, contudo, considerados admissíveis, segundo a lei processual italiana, e analisa o conteúdo dos principais projetos de reforma legislativa relacionados a tal matéria que estão atualmente em discussão no Parlamento italiano.
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Del Gobbo, Giovanna, Paolo Federighi, Francesco De Maria, Daniela Frison, Glenda Galeotti, Silvia Iossa, Giorgia Pasquali et Beatrice Spennato. « Educational ecosystems : a research model applied in four Italian territories of the Tuscany Region ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 377–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-12965.

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The article presents the OLESchool research, which conducted a feasibility study aimed at the definition of an integrated learning ecosystem model in which the school system becomes the focus of an open learning environment. The research considered the criticalities, priorities and limitations related to the pandemic event, highlighting the resources and opportunities generated, and aimed to identify those success factors and criteria for building prototypes and hypotheses of expected results to be implemented at a subsequent stage. The research adopted a collaborative approach starting with the stakeholder engagement process. The research team applied a methodological design inspired by the Grounded Theory paradigm, studying the phenomenon holistically from different points of view with qualitative-quantitative parallel research phases and triangulation between researchers, theories, data and tools. The contribution presents the results, distinguished between output and outcome of the research. Ecosistemi educativi: un modello di ricerca applicato in quattro territori della Toscana. Il contributo presenta la ricerca OLESchool che ha visto la realizzazione di uno studio di fattibilità volto alla definizione di un modello di ecosistema formativo integrato dove il sistema scolastico diventa fulcro di un ambiente di apprendimento aperto. Sono state tenute in considerazione criticità, priorità e vincoli relativi all’evento pandemico, facendo emergere le risorse e le opportunità scaturite e puntando all’individuazione di quei fattori di successo e criteri di costruzione di prototipi e ipotesi di risultati attesi da implementare in una fase successiva. La ricerca ha seguito un approccio di tipo collaborativo a partire dal processo di stakeholder engagement. È stato adottato un disegno metodologico ispirato al paradigma della Grounded Theory, studiando il fenomeno in modo olistico da punti di vista differenti, con fasi di ricerca parallele quali-quantitative e trasversali di triangolazione tra ricercatori, teorie, dati e strumenti. Nel contributo sono presentati i risultati distinti tra output e outcome della ricerca.
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Varela-Portas de Orduña, Juan. « Nel mercato dei non saggi : lo sfruttamento della vita in Dante (Primi accenni per una ricerca) ». Revista Española de Filosofía Medieval 27, no 1 (26 juillet 2020) : 141–57. http://dx.doi.org/10.21071/refime.v27i1.12746.

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In questo lavoro si esplora la possibilità che l’inserzione dello sfruttamento umano all’interno del processo lavorativo e la conseguente apparizione sociale dell’uomo-merce abbiano lasciato tracce nell’opera di Dante. Si rintracciano così in una selezione di passi i problemi che questo processo impone alla nascente concezione dell’identità individuale e all’assunzione in una cornice ideologica ancora sacralizzata della distinzione fra ambito pubblico e ambito privato, che caratterizzerà il capitalismo fino a poche decadi fa.
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BARBOZA, Vanessa Maria Gomes, et Ana Paula Abrahamian de SOUZA. « Mulheres Negras Evangélicas e o Processo de Autoformação ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 131. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244898.

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RESUMOO presente artigo é parte das análises da pesquisa autobiográfica em educação, movimentos sociais e práticas coletivas, sobre o processo de autoformação das mulheres negras evangélicas ativistas sociais no Brasil. O lócus da investigação é o movimento progressista evangélico, especificamente da recém-criada Rede de Mulheres Negras Evangélicas (2018) das quais fazem parte a pesquisadora as interlocutoras da pesquisa. Por meio do método autobiográfico e das epistemologias feministas construiu-se o caminho metodológico de aproximação e sistematização da realidade, e da analise interpretativa as reflexões das categorias: Experiência, Diálogo e Prática Política sobre as quais se buscou conhecer a importância do movimento social no processo de autoformação das sujeitas da pesquisa. Os resultados indicam uma autoformação comprometida com a mudança social, com a luta antirracista e antissexista, e com a construção de identidades dissidentes em meio ao conservadorismo e fundamentalismo religioso fortemente presente na sociedade brasileira.Autoformação. Negras Evangélicas. Movimento Social. Evangelical Black Women and the Self-Training Process ABSTRACT This article is part of the analysis of autobiographical research on education, social movements and collective practices, about the self-formation process of black evangelical social activists in Brazil. The locus of the investigation is the progressive evangelical movement, specifically the newly created Evangelical Black Women Network (2018) of which the researcher is the interlocutor of the research. Through the autobiographical method and feminist epistemologies, the methodological way of approaching and systematizing reality was constructed, and the interpretative analysis the reflections of the categories: Experience, Dialogue and Political Practice, which sought to know the importance of social movement in the process. self-training of the research subjects. The results indicate a self-formation committed to social change, anti-racist and antisexist struggle, and the construction of dissident identities amidst conservatism and religious fundamentalism strongly present in Brazilian society.Self-training. Black Evangelicals. Social Movement. Mujeres evangélicas negras y el proceso de Auto-FormaciónRESUMENEste artículo es parte del análisis de la investigación autobiográfica en educación, movimientos sociales y prácticas colectivas, sobre el proceso de auto formación de mujeres negras evangélicas activistas sociales en Brasil. El centro de la investigación es el movimiento progresista evangélico, específicamente la Red de Mujeres Negras Evangélicas (2018) recientemente creada, de la cual la investigadora y los interlocutores de investigación forman parte. A través del método autobiográfico y las epistemologías feministas, se construyó el camino metodológico de aproximación y sistematización de la realidad, y se construyeron las interpretaciones de las reflexiones de las categorías: Experiencia, Diálogo y Práctica Política sobre las cuales buscamos conocer la importancia del movimiento social en el proceso de auto-formación de las sujetas de investigación. Los resultados indican una auto-formación comprometida con el cambio social, con la lucha antirracista y antisexualista, y con la construcción de identidades disidentes en medio del conservadurismo y fundamentalismo religioso fuertemente presente en la sociedad brasileña.Autoformación. Negras evangélicas. Movimiento social. Donne evangeliche nere e processo di auto-formazione SINTESEQuesto articolo fa parte dell'analisi della ricerca autobiografica in educazione, movimenti sociali e pratiche collettive, sul processo di auto-formazione delle attiviste sociali delle donne di colore evangeliche in Brasile. Il focus della ricerca è il movimento evangelico progressivo, in particolare la nuova Evangelical Black Women Network (2018), di cui fanno parte il ricercatore e i partner di ricerca. Attraverso il metodo autobiografico e le epistemologie femministe, è stato costruito il percorso metodologico di approssimazione e sistematizzazione della realtà e sono state costruite le interpretazioni delle riflessioni delle categorie: esperienza, dialogo e pratica politica su cui cerchiamo di conoscere l'importanza del movimento sociale nel processo di auto-formazione delle materie di ricerca. I risultati indicano un'auto-formazione impegnata nel cambiamento sociale, con la lotta antirazzista e antisessualista e con la costruzione di identità dissidenti tra conservatorismo e fondamentalismo religioso fortemente presenti nella società brasiliana.Auto-allenamento. Neri evangelici. Movimento sociale.
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Carbone, Vincenzo, et Roberto Ciccarelli. « Piattaforme digitali, politiche sociali e occupazionali : il case management nel "reddito di cittadinanza" in Italia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 207–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163011.

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In questo articolo il "reddito di cittadinanza", istituito in Italia nel 2019, viene analizzato dal punto di vista del case management realizzato attraverso piattaforme digitali dai suoi attori, chiamati "navigator", insieme al personale dei centri per l'impiego. Questa pratica è emersa nel rapporto tra medici, infermieri e pazienti ed è stata progressivamente associata alle politiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro in una politica sociale, chiamata welfare-to-work, in cui le indennità di disoccupazione sono legate al reinserimento lavorativo. Sulla base di una ricerca di etnografia sociale che ha raccolto testimonianze qualificate degli attori coinvolti nei processi, l'articolo indaga prospettive e limiti attuali dell'integrazione tra Welfare e l'uso delle piattaforme digitali nel processo di digitalizzazione delle politiche attive del lavoro.
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Smith, Catherine Delano, Derek Gadd, Nigel Mills et Bryan Ward-Perkins. « Luni and theAger Lunensis : The Rise and Fall of a Roman Town and its Territory ». Papers of the British School at Rome 54 (novembre 1986) : 81–146. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008862.

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LUNI E L'AGER LUNENSISQuattro campagne di ricerca sono state eseguite tra il 1978 e il 1981 nella zona immediatamente circostante la città Romana abbandonata di Luna (Luni) in Liguria. Lo scopo della ricerca era di contribuire a spiegare come una grande città sia fiorita qui in epoca Romana, e perchè sia sparita agli inizi del Medioevo. La ricerca archeologica di superficie (parte 2) ha rivelato poco dell'epoca preistorica e medievale, ma ha individuato resti sparsi di fattorie Romane, specialmente nelle collinette che sovrastano la città. Queste fattorie collinari, una delle quali è stata scavata (Parte 3), sembra siano state abbandonate verso la fine del I sec. d.C, e viene ipotizzato che esse dipendessero per la loro sussistenza dalla produzione e dall'esportazione di vino e olio. La Parte 4 esamina in dettaglio i problemi connessi con la scoperta di insediamenti altomedievali in questa zona. La Parte 5 è il resoconto di una ricognizione geomorfologica nella zona del porto di Luna, che ha messo in luce l'esistenza a ovest della città di un bacino portuale poco profondo, e ha documentato il suo processo graduale di riempimento in epoca post-classica. Nella Parte 6 sono illustrate alcune conclusioni generali e i rapporti tra la città e il suo entroterra.
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