Littérature scientifique sur le sujet « Reticolanti »

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Articles de revues sur le sujet "Reticolanti"

1

Covolan, Marina. « Venustius est reticulatum. L’evoluzione dell’opera reticolata a Cuma ». REUDAR. European Journal of Roman Architecture 1 (1 décembre 2017) : 7. http://dx.doi.org/10.21071/reudar.v1i0.10161.

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Résumé :
Lo studio di una tecnica costruttiva peculiare del mondo romano, quale l’ope- ra reticolata, e l’individuazione di una sua linea evolutiva portano nuove informa- zioni sulle architetture realizzate con questo tipo di tessitura muraria. Un’analisi metrica e dimensionale, ancorata a contesti datati, permette di incrementare i dati a livello cronologico, che poi possono essere affinati con le altre datazioni desunte dallo studio archeologico di un sito. L’applicazione di questo metodo scientifico, basato sull’analisi autoptica delle murature, ha portato ad individuare una tenden- za di sviluppo dell’opera reticolata, per il centro di Cuma.
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2

Lombardi, Mauro, et Nicolň Bellanca. « Le traiettorie reticolari dell'innovazione territoriale ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 17–30. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122002.

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Résumé :
I sistemi socio-economici locali (Ssl) sono stati interpretati dalle tradizioni di studi risalenti a Marshall, Porter e Krugman principalmente considerando la prossimitŕ spaziale degli attori. Era l'ancoraggio territoriale a far lievitare forme peculiari di economie esterne, di vantaggi competitivi e di dinamiche endogene. Negli ultimi decenni, tuttavia, questi sistemi hanno attraversato cambiamenti multi-dimensionali a molteplice scala. Le nuove connotazioni strutturali - tra cui la prossimitŕ cognitiva, la, la complementaritŕ di contratti formali e accordi informali nelle collaborazioni tra imprese, le reti translocali - richiedono un differente quadro teorico e comportano diverse implicazioni di policy. Il quadro teorico pone al centro la co-evoluzione di tecnologie, modelli organizzativi, culture e istituzioni. Entro la molteplicitŕ di traiettorie rese possibili da tale co-evoluzione, ciascun Ssl è sia correlato ad un sistema socio-tecnico che ne limita le dinamiche di mutamento, sia inserito in percorsi lungo i quali puň accedere in modi discontinui ad orizzonti tecno-economici lontani. Le implicazioni di policy debbono pertanto riferirsi alle traiettorie innovative che l'attuale transizione socio-tecnica globale rende possibili ad uno specifico gruppo di Ssl, che è nel nostro caso la Toscana. Sul piano strategico operativo - considerando i limiti politici e civili della societŕ in oggetto - tentiamo di cogliere alcuni cruciali "colli di bottiglia" che bloccano la percezione e il perseguimento degli interessi collettivi di lungo periodo. Questi blocchi riguardano la miopia cosě degli imprenditori come delle istituzioni pubbliche nei riguardi del potenziale tecnico-scientifico effettivamente accessibile e dei percorsi evolutivi che converrebbe imboccare; l'inadeguatezza delle forme istituzionali entro cui vengono prodotti e gestiti i beni comuni o; la carenza di appropriati modi per capitalizzare le imprese innovative. Per ognuno di tali lock-in avanziamo proposte costruttive percorribili.
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3

Ramelet, A. A. « Flebologia estetica. Varici tronculari e reticolari ». EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei 16, no 1 (mars 2019) : 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1776-0313(19)41641-9.

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Diquattro, Maria. « Piastrine reticolate : dalla ricerca alla pratica clinica ». La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 10, no 1 (8 janvier 2014) : 15–19. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-013-0045-8.

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Romám V., César. « Status Taxonómico del Bocaciiico Prochilodus Magdalenae (Steindachner, 1879) (Pisces : Prochilodontidae) en Colombia ». Revista de Ciencias 9 (8 novembre 2011) : 17–26. http://dx.doi.org/10.25100/rc.v9i0.602.

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Résumé :
Se realiza un análisis de la morfometrÍA y de la merística en muestras de bocachico de los ríos Atrato, Magdalena y Catatumbo colectadas por el autor y en material depositado en el Instituto de Ciencias Naturales, Universidad Nacional. Bogotá (ICN-MNH). Se observó que Prochilodus magdalanae de Ios rios Atrato y Magdalena, no registran diferencias en la morfometria y en la merística. Mientras que entre Prochilodus magdalenae y Prochilodus reticolatis se notaron discrepancias en el pedúnculo caudal, en el diámetro del ojo y en el número de vertebras. Sin embargo, el conteo de radios y escamas es muy similar pAra Ambas especies
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6

Mauriello, Raffaele. « CONOSCERE E CARTOGRAFARE L’IRAN, SPIE E CARTE DI IERI E DI OGGI. PIETRO DELLA VALLE E I VIAGGIATORI EUROPEI NELLA PERSIA DEL PRIMO ‘600 ALLA LUCE DEL PRESENTE ». ISIMU 23 (23 décembre 2020) : 125–35. http://dx.doi.org/10.15366/isimu2020.23.007.

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Résumé :
Una delle caratteristiche della prima età moderna è lo sviluppo della cartografia. Fra il 1450 e il 1650 le carte passarono da rappresentare il mondo in modo medievale, in termini di orbis terrae, a una divisione del globo terrestre in segmenti formati da reticolati e coordinate. Questo cambio fu dovuto in particolare ai numerosi viaggi di esplorazione o avventura e di natura diplomatica intrapresi in quegli anni dagli europei. Anche l’Italia vanta nomi importanti di viaggiatori che contribuirono a questo sviluppo. Nel caso dell’Iran, che all’epoca gli europei chiamavano Persia, il “nostro uomo” è Pietro della Valle (1586-1652). Lui c’era, e con lui lo sguardo e gli interessi dell’Italia, rappresentata all’epoca dallo Stato della Chiesa e dalla Repubblica di Venezia. Ma della Valle non era solo. Con lui c’erano anche l’inglese Sir Robert Sherley, il tedesco Heinrich von Poser und Groß Naedlitz e lo spagnolo don García de Silva y Figueroa. Essi, ed altri che li seguirono, cercarono di informarsi ed influire sugli affari dell’Iran e della più ampia geopolitica del Vicino Oriente, contribuendo al contempo attraverso i loro resoconti di viaggio ed altri scritti a cartografare il paese. Mutatis mutandis e in alcuni casi letteralmente sulle tracce dei loro predecessori, oggi come ieri i viaggiatori europei continuano ad interessarsi del paese, e del suo rapporto con l’Europa.
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Prandini, Riccardo, et Luigi Tronca. « I distretti per la famiglia della provincia autonoma di trento : culture e strutture reticolari di una governance territoriale ». SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no 1 (mai 2019) : 35–74. http://dx.doi.org/10.3280/sp2019-001003.

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Thèses sur le sujet "Reticolanti"

1

Fantini, Stefano. « Studio della formazione di espansi poliuretanici ad elevata resilienza contenenti reticolanti silanici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4389/.

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Résumé :
La produzione di sedili auto rappresenta una delle principali applicazioni delle schiume poliuretaniche flessibili a bassa densità. La forte necessità di riduzione del peso totale del veicolo si traduce in una richiesta di significative riduzioni di densità dei materiali utilizzati per l’interno vettura. Tale riduzione deve tuttavia essere associata a migliorate proprietà, nel senso del mantenimento delle performance nel tempo, della sicurezza e del comfort. Ricerche di mercato hanno evidenziato la necessità di sviluppare schiume poliuretaniche con elevate performance in termini di comfort, associate a significative riduzioni di densità e significative riduzioni di spessori applicati, nell’ottica di produrre sedili sempre più sottili consentendo la massima flessibilità di design dell’interno del veicolo. Scopo del presente progetto è lo sviluppo di una nuova chimica associata a quella del poliuretano che permetta di ottenere un elevato comfort. Il corpo umano e maggiormente sensibile a vibrazioni con frequenza tra i 4 e gli 8 Hz. In questo intervallo di frequenze le vibrazioni trasmesse sono correlate con l’isteresi del materiale stesso. Solitamente basse isteresi sono associate a bassa trasmissività delle vibrazioni. I produttori di auto hanno quindi cominciato a valutare il comfort di un sedile in termini di isteresi del materiale stesso. Nel caso specifico è considerato un sedile confortevole se possiede una isteresi inferiore al 18%. Le performance in termini di comfort devono essere associate anche ad una bassa emissione di composti organici volatili, con particolare attenzione ad ammine e aldeidi, ad un 15% di riduzione di densità (l’obiettivo è raggiungere una densità di 60 g/L a fronte di una densità attuale che si colloca nel range 75-80 g/L), con proprietà fisico meccaniche e resistenza all’invecchiamento in grado di soddisfare i capitolati delle case automobilistiche. Recentemente la produzione di SMPs (silane-modified polymers) ricopre un ruolo fondamentale nel mercato dei sigillanti e degli adesivi. L’idea di utilizzare questa famiglia di silani nella produzione di schiume poliuretaniche flessibili risiede nel fatto che, esattamente come in sigillanti e adesivi, ci possa essere una reazione successiva a quella di formazione del PU che possa dare ulteriore reticolazione della frazione morbida. La reazione di post-curing del silano ha incontrato diverse problematiche relative alla scarsa reattività del silano stesso. Per attivare la reazione di idrolisi e oligomerizzazione si è utilizzato un acido di Brønsted (DBSA) ma l’interazione con le ammine presenti nel poliolo formulato, necessarie alla reazione di formazione del legame uretanico, ne hanno inibito l’attività.
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DE, BELLIS VITO. « Multifunctionalized molecular systems for elastomers functionalization and as innovative crosslinkers in rubber compounds ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/368240.

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Résumé :
Lo scopo di questo progetto di dottorato riguarda la sintesi di una nuova classe di molecole reticolanti per polimeri utilizzati nel mondo degli pneumatici. In particolare, queste molecole devono essere stabili a temperatura ambiente ma in grado reagire termicamente con la matrice polimerica a temperature maggiori di 100 °C, formando legami covalenti irreversibili. Questi funzionalizzanti devono essere anche semplici da sintetizzare, integrabili in un processo industriale, versatili, economici, relativamente poco tossici e in grado di interagire con il polimero senza però influenzarne significativamente le proprietà. In questo contesto è stato realizzato un sistema in grado di generare due specie reattive in due range di temperature diverse: la prima funzionalità genera un carbene, la seconda una specie 1,3-dipolare di tipo nitrilimminico. Entrambe le specie sono in grado di fornire cicloaddotti con sistemi olefinici. Dopo un’attenta ricerca bibliografica al fine di individuare i sistemi più adatti, sono stati sintetizzati sia composti noti in letteratura sia nuovi, cercando di modulare la temperatura di attivazione di queste strutture. Tutti i sistemi sintetizzati sono stati caratterizzati mediante analisi NMR e IR. La caratterizzazione è stata completata dall’analisi termogravimetrica (TGA), con la quale si è rilevata la temperatura di attivazione delle funzionalità presenti; nonchè la temperatura alla quale dovrebbe avvenire la reazione di cicloaddizione. Infine, sui sistemi più interessanti selezionati, sono state eseguite delle prove di reattività su sistemi polimerici modello e facilmente processabili su scala di laboratorio, al fine di dimostrare l’effettiva funzionalizzazione per via termica. Le molecole che presentavano caratteristiche tecnologiche più interessanti sono state preparate in quantità nell’ordine dei grammi necessari a condurre prove in mescola tramite un mini-mescolatore “Brabander”. Queste mescole sono state poi analizzate tramite RPA (Rubber Process Analyzer) per osservare eventuali effetti positivi dei polimeri funzionalizzati. Il sistema a due temperature di attivazione differenti è stato impiegato per studiare possibili effetti sulla morfologia delle fasi all’interno di blend polimerici: si sfrutta la diversa reattività delle componenti carbenica e nitrilimminica cercando di migliorare l’interazione dei due polimeri nonché le proprietà fisiche del materiale risultante. Tutti le mescole sono state caratterizzate anche tramite swelling, trazioni Dumbbell, DSC, DMA, frequency sweep e densità.
The aim of this PhD project concerns the synthesis of a new class of cross-linking molecules for polymers used in the world of tires. In particular, these molecules must be stable at room temperature but capable of reacting thermally with the polymer matrix at temperatures greater than 100 ° C, forming irreversible covalent bonds. These functionalizers must also be simple to synthesize, integrable in an industrial process, versatile, economical, relatively low toxic and able to interact with the polymer without significantly affecting its properties. In this context, a system that is able to generate two reactive species in two different temperature ranges was created: the first functionality generates a carbene, the second a 1,3-dipolar species of the nitrilimino type. Both species are capable of providing cycloadducts with olefinic systems. After careful bibliographic research in order to identify the most suitable systems, both known and new compounds were synthesized, trying to modulate the activation temperature of these structures. All synthesized systems were characterized by NMR and IR analyzes. The characterization was completed by thermogravimetric analysis (TGA), with which the activation temperature of the functions present was detected; as well as the temperature at which the cycloaddition reaction should take place. Finally, on the most interesting selected systems, reactivity tests were performed on model polymeric systems that could be easily processed on a laboratory scale, in order to demonstrate the actual functionalization by thermal means. The molecules that presented the most interesting technological characteristics were prepared in quantities in the order of grams necessary to conduct compound tests using a "Brabander" mixer. These compounds were then analyzed by RPA (Rubber Process Analyzer) to observe any positive effects of the functionalized polymers. The system with two different activation temperatures was used to study possible effects on the morphology of the phases within polymeric blends: the different reactivity of the carbene and nitrilimine components is exploited, trying to improve the interaction of the two polymers as well as the physical properties of the resulting material. All compounds were also characterized by swelling, Dumbbell traction, DSC, DMA, frequency sweep and density.
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Bortolini, Marco. « Enumerazione di cammini reticolari ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23230/.

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Résumé :
Questa tesi tratterà l'argomento dell'enumerazione dei cammini reticolari, ovvero una successione di punti nel reticolato euclideo dove ogni punto è determinato dal precedente aggiungendo (tramite la usuale somma termine a termine) un elemento dall'insieme dei passi. Affronteremo l'argomento avendo introdotto preliminarmente alcune restrizioni come, per esempio, l'imposizione che il cammino non entri in determinati sottoinsiemi del piano, oppure sull'insieme dei passi che vogliamo usare. Il primo capitolo è una premessa con gli strumenti principali che verranno utilizzati. Per quanto riguarda il calcolo umbrale molti dettagli sono stati omessi per favorire lo scorrimento del documento e per evitare di andare fuori argomento. Il secondo capitolo contiene alcuni tra i metodi che sono stati utilizzati per contare i cammini. Si è partiti da un problema reale, il Ballot Problem, e lo si è trasformato in un problema astratto, ovvero contare i cammini da (0,0) a (\beta, \alpha), chiedendo che l'ordinata rimanga sempre maggiore (o maggiore o uguale) di k volte l'ascissa, per un certo k intero positivo. La soluzione è stata data guardando il problema da punti di vista differenti: chi l'ha risolto dal punto di vista combinatorio, chi ha ridotto il calcolo a situazioni più semplici (usando il "metodo delle immagini" o il "lemma ciclico"), chi ha notato che una particolare applicazione del calcolo umbrale permetteva di trovare una formula per la soluzione, chi ha usato strumenti dell'analisi complessa e funzionale. Il terzo e ultimo capitolo contiene un rapido elenco di alcune successioni numeriche, e delle rispettive proprietà, che vengono generate a seconda di come scegliamo le restrizioni: i numeri di Catalan, di Narayana, di Schroeder, di Motzkin e di Delannoy.
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Lami, Isacco. « Ottimizzazione di strutture reticolari in additive manufacturing ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Nel presente documento vengono illustrate le potenzialità delle micro strutture reticolari e le relative tecniche di additive manufacturing necessarie per realizzarle. A partire da questo vengono presentate le problematiche relative all'analisi FEM di tali strutture, confrontando i risultati ottenuti dalle simulazioni con dati sperimentali ricavati da articoli scientifici. Tali difficoltà sono legate alla complessità di queste strutture e all'elevato numero di elementi. Infine, viene proposto un approccio di tipo "building block" per risolvere le difficoltà computazionali sopra citate e vengono valutati pro e contro di questa soluzione.
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Sandroni, Ambra. « Studio della stabilità delle travi reticolari miste ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/943/.

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Résumé :
Nella presente tesi sono state modellate in Ansys due tipologie di travi P.R.E.M comunemente utilizzate nella pratica. Lo scopo è stato quello di determinare i parametri che maggiormente influenzano la stabilità delle due tipologie di travi in fase 1. I parametri analizzati sono stati: l'altezza della trave, l'altezza dell'irrigidimento verticale e il tipo di caricamento (simmetrico e eccentrico). Il processo di calcolo è stato automatizzato interfacciando Matlab ed Ansys.
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Monari, Giovanni. « Ottimizzazione di strutture reticolari mediante algoritmi genetici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8698/.

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Résumé :
La tesi tratta dell'ottimizzazione di alcune tipologie di strutture reticolari. Per sviluppare i problemi analizzati ci si è avvalsi del software Grasshopper, conducendo poi l'ottimizzazione mediante un algoritmo genetico.
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7

Paganelli, Marco. « Modelli reticolari per l'analisi pushover di strutture murarie ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amslaurea.unibo.it/43/.

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DONADONI, ETTORE. « Rappresentare le reti : un atlante ragionato di spazi reticolari ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/11578/278535.

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Canuti, Marco. « Effetti dei parametri geometrici e della presenza di reticolante in transistor elettrochimici organici ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14528/.

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Résumé :
La bioelettronica studia come connettere ed interpretare i segnali di sistemi biologici con quelli elettronici. Fino a poco tempo fa i dispositivi utilizzati erano costituiti da materiali semiconduttori inorganici come il silicio, che risultano incompatibili con la crescita cellulare, e non permettono una trasduzione diretta di segnali biologici in elettrici. Sono stati perciò sostituiti da materiali organici, ovvero polimeri conduttori, più morbidi, biocompatibili e capaci di trasdurre i segnali ionici in quelli elettronici. È qui che nasce la bioelettronica organica. Questa tesi si è occupata della fabbricazione e caratterizzazione di Transistor Elettrochimici Organici (OECTs) basati sul polimero conduttivo poli(3,4-etilenediossitiofene):poli(stirenesulfonato) (PEDOT:PSS), disponibile in soluzione acquosa e attualmente largamente utilizzato. Questi transistor hanno molteplici applicazioni, in particolare i dispositivi qui descritti sono stati progettati per un’innovativa applicazione, ovvero per la misura dell’integrità di tessuti cellulari. Per fare ciò questi dispositivi devono resistere alle condizioni a cui sono esposti durante le analisi dei tessuti, nonché essere veloci, per poter avere risposte sensibili in ambito biologico. Lo scopo di questa tesi è l’ottimizzazione di questi dispostivi tramite la modifica di alcuni parametri. È difatti possibile aumentarne la velocità di risposta modificando la lunghezza del canale cambiando la metodologia di fabbricazione, o aumentarne la durabilità all’interno del medium in cui sono immersi, a discapito delle prestazioni elettriche, cambiando la percentuale di reticolante utilizzata nella soluzione di PEDOT:PSS. Si è potuto osservare che i transistor con un canale di 2mm e concentrazione di reticolante all’1% nella soluzione di PEDOT:PSS sono i più efficienti, in quanto combinano durabilità del film polimerico nel tempo a dei tempi di risposta nello spegnimento dei dispositivi brevi e stabili.
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Dazzi, Chiara. « Caratterizzazione di bundles bioriassorbibili elettrofilati e reticolati per la ricostruzione del tessuto tendineo ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13324/.

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Résumé :
L'ingegneria tissutale è progredita notevolmente negli ultimi anni, ma la ricostruzione del tessuto tendineo resta ancora oggi una sfida, per la sua complessa struttura multiscala e le proprietà meccaniche che possiede in virtù del suo ruolo di raccordo tra ossa e muscoli. Nel presente lavoro di tesi si descrive la realizzazione, reticolazione e caratterizzazione di supporti porosi tridimensionali elettrofilati, pensati per la rigenerazione del tessuto tendineo.
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Livres sur le sujet "Reticolanti"

1

John, Chilton. Atlante delle strutture reticolari. Torino : UTET, 2002.

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2

Studi di architettura con strutture reticolari spaziali : (1968-1999). Firenze : Pagnini editore, 2022.

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3

Martino, Basilio Di. Trincee-reticolati e colpi di mano nella grande guerra : Val Posina, Altopiano di Asiago, Piave. Novale (Vicenza) : G. Rossato, 2000.

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4

Morisi, Massimo, dir. 'Guardare' il paesaggio. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-976-4.

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Résumé :
Il volume è frutto di una ricognizione delle esperienze e delle avvertenze utili alla creazione di un osservatorio del paesaggio in Toscana e alle definizioni delle modalità reticolari e interattive che questo può assumere ai fini della propria efficacia operativa. L’analisi si è svolta nell’ambito del processo di formazione del Piano Paesaggistico della Regione Toscana e della collaborazione che questa ha promosso con il Centro interuniversitario di Scienze del territorio. Partendo dall’esame dei modelli organizzativi e funzionali che caratterizzano le principali esperienze europee e italiane, nella pluralità dei contesti normativi, delle forme di pianificazione e regolazione paesaggistica e delle pratiche di mobilitazione culturale e associativa delle popolazioni di riferimento, vengono formulate alcune ipotesi di lavoro calibrate sulla situazione toscana.
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