Littérature scientifique sur le sujet « Restauro beni ambientali »

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Articles de revues sur le sujet "Restauro beni ambientali"

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Cremonesi, Paolo. « L’amaro caso del Dimetilsolfossido…. Ovvero, dove sta andando l’opera d’arte, la sua conservazione, la ricerca scientifica che la riguarda ? » Ge-conservacion 1 (26 août 2011) : 9–36. http://dx.doi.org/10.37558/gec.v1i1.5.

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Résumé :
Il semplice caso di un solvente utilizzato nel restauro può rappresentare in maniera esemplare la complessità di affrontare la conservazione dell’opera d’arte. In questo particolare momento storico il significato stesso dell’opera d’arte è un po’ appannato; inevitabilmente, allora, anche il nostro approccio alla conservazione è confuso. Poter fruire dell’opera d’arte, e allo stesso tempo garantirne l’integrità strutturale, sono esigenze che sembrano spesso difficili da conciliare. Troppo spesso la nostra attenzione verso i Beni Culturali si materializza solo nell’intervento di restauro, e in questo si esaurisce: manca l’attenzione alle condizioni ambientali, prima dell’intervento, ed è carente, dopo di esso, una manutenzione programmata. La pulitura, l’operazione più frequentemente eseguita nel restauro delle opere policrome, e forse la più irreversibile, presenta un fattore di rischio talmente elevato da rendere ormai indispensabile una pausa di riflessione: riconsideriamo l’intervento, la sua necessità, i suoi materiali; riconsideriamo le nostre aspettative.
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Garofalo, Piero. « A Review of “Conservare il Novecento : i manifesti. Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 26 marzo 2010” ». Journal of Library & ; Information Services in Distance Learning 5, no 3 (juillet 2011) : 118–20. http://dx.doi.org/10.1080/1533290x.2011.605940.

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3

Boardman, John. « The Riace Bronzes - Due Bronzi da Riace. Rinvenimento, Restauro, Analisi ed Ipotesi di Interpretazione. (Bollettino d'Arte, Serie Speciale, 3.) 2 vols. Pp. 231, 35 plates including colour, numerous figs. ; 109, 106 pis. including colour, numerous figs. Rome : Ministero per i beni culturali e ambientali, 1985. » Classical Review 36, no 2 (octobre 1986) : 282–84. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00106377.

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Thèses sur le sujet "Restauro beni ambientali"

1

POLDI, Gianluca (ORCID:0000-0001-9345-9395). « Le analisi scientifiche non invasive e gli studia humanitatis. Prospettive di ricerca e casi studio ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26744.

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Résumé :
Questo lavoro di tesi si colloca sul crinale tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche, nello specifico ambito delle analisi non invasive, di cui contempla alcune possibilità di esaminare opere policrome o non policrome di diversa natura e su diversi supporti, soprattutto di tipo bidimensionale, ossia dipinti, disegni, testi scritti. La scelta della tipologia di opere si rifà alla possibilità di impiegare o sviluppare tecniche analitiche versatili, in grado di operare su manufatti anche molto differenti tra loro, spesso in situ e non in laboratorio, e possibilmente in tempi relativamente rapidi. Il lavoro di tesi è strutturato in due parti, la prima dedicata alle analisi scientifiche non invasive per l’esame di opere policrome, in specifico pittoriche, la seconda alle analisi volte all’esame di documenti pergamenacei o cartacei. Ciascuna delle due parti prevede una prima sezione inerente le tecniche di immagine più significative rispetto al percorso proposto (fotografiche e riflettografiche, nelle bande del visibile, dell’infrarosso e dell’ultravioletto) e una seconda riguardante le analisi di tipo spettroscopico per lo studio di pigmenti, coloranti e inchiostri. Ai capitoli introduttivi sulle tecniche considerate segue la presentazione di alcuni casi di studio ritenuti particolarmente emblematici per metodo applicativo, significatività del campione e risultati ottenuti. Quattro gli argomenti principali trattati: - il recupero del disegno sottostante in dipinti mediante riflettografia in infrarosso, - lo studio dei pigmenti in dipinti tramite tecniche spettroscopiche, - le tecniche di recupero dei testi cancellati in manoscritti di varia epoca e supporto, - l’esame di inchiostri e pigmenti impiegati su pergamena o carta e delle loro alterazioni. I casi studio spaziano da opere medioevali a opere novecentesche, italiane ed europee, e includono pittori come Butinone, Zenale, Tiziano, Lotto, Fra’ Galgario, Giambattista Tiepolo, lavori su carta di Scamozzi e Semeghini, manoscritti palinsesti scritti in greco e latino, una carta geografica del XV secolo.
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Neri, Virginia. « Villa, giardino e paesaggio rurale nel sistema delle residenze medicee in Toscana. Nodi e chiavi per una lettura critica ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1153142.

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Résumé :
Il tema dello stretto legame e soprattutto della continuità tra villa e paesaggio rurale è una consapevolezza che parte da lontano e si è andata concretizzando nel tempo, sia nella cultura italiana, che in quella europea. Se si considera il sistema di una villa signorile con il suo giardino storico, è ricorrente che anche dal punto di vista della lettura critica ed in definitiva anche della tutela, i terreni agricoli, che hanno da sempre rappresentato una parte integrante del complesso, così come il bosco o le strade, non rientrano nello stesso alveo di indagine e regime di protezione. Questo aspetto dovrebbe invece avere un ruolo fondamentale all'interno del processo del progetto di conservazione. Questa ricerca sviluppa il tema sia dal punto di vista teorico che con l'ausilio di casi studio. Il caso studio focalizzerà l'attenzione sulle ville medicee che si trovano nella piana intorno a Firenze. In questo ed in molti altri casi, sia in Italia che all'estero, la villa con il suo giardino e il suo paesaggio, non è un singolo complesso, ma ricade all'interno di un sistema a scala più vasta, che coinvolge altre ville ricadenti in uno stesso luogo, a formare un sistema unico. The theme of the close link and the continuity between villa and rural landscape is an ancient consciousness that has gradually hardened over time, both in Italian and in European culture. If we consider the system of a villa with its historical garden, it is recurring that also from both the critical reading and the protection point of view, agricultural lands, always considered as an integral part of the complex, such as woods and streets, aren't part of the same protection regime. This aspect should, however, have a fundamental role within the conservation project. This research develops this theme both from a theoretical point of view and with the help of case studies. The case study will focus on the Medici villas located in the plain around Florence. In this and many other cases, both in Italy and abroad, the villa with its garden and its landscape, is not a single complex, but it is included in a larger scale system, which involves other villas in the same area, forming a single system.
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NOURINAEINI, SOLMAZ. « Restauro e conservazione dei beni culturali cartacei : effetti indotti da nanoparticelle nella cellulosa degradata dall'idrolisi acida ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/936561.

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Résumé :
Studi sul degrado della carta hanno mostrato come l'idrolisi acida sia la principale causa di degrado dei documenti cartacei. Il processo di deacidificazione non acquoso mediante l’applicazione di nanoparticelle, nel caso dei beni cartacei in cui siano presenti pigmenti e/o inchiostri sensibili all’acqua, risulta essere uno dei metodi più adatti per la conservazione e tutela di tali beni dall’attacco acido. Pertanto in questo lavoro di ricerca sono stati studiati i meccanismi fisici legati all'organizzazione dei frammenti di cellulosa in seguito al fenomeno dell'idrolisi acida e la riorganizzazione della cellulosa dopo la deacidificazione dei campioni mediante le nanoparticelle di idrossido di calcio. Il monitoraggio dei cambiamenti strutturali dei campioni cartacei è stato fatto mediante l'uso di due strumenti basati sulla risonanza magnetica nucleare (NMR): l'NMR-MOUSE, uno strumento a basso campo, che mediante misure non invasive consente, attraverso mappe di correlazione bidimensionali dei tempi di rilassamento T1-T2, di monitorare la distribuzione dell'acqua in differenti siti e uno strumento NMR ad alto campo per le misure di diffrazione e di diffusione delle molecole di acqua. Quest’ultimo strumento ha consentito di rilevare le variazioni morfologiche e dimensionali dei pori nei differenti campioni sottoposti ad analisi. Dai risultati ottenuti si è quindi rilevato che in seguito all’idrolisi acida si ha un’apertura nella struttura microfibrillare della carta dovuta alla rottura dei legami β-glucosidici nelle catene cellulosiche, mentre il processo d’invecchiamento porta alla formazione di legami cross-linking. Questo tipo di riarrangiamento delle catene cellulosiche è accelerato dagli acidi. Invece nel caso del campione deacidificato mediante nanoparticelle è stato osservato che questo riesce a recuperare i parametri fisici del campione non trattato in quanto gli agenti deacidificanti, oltre a neutralizzare gli acidi nella carta, rilegano i frammenti cellulosici agendo come consolidante. I campioni deacidificati inoltre nel processo d’invecchiamento subiscono minori modifiche strutturali rispetto a quelli senza nanoparticelle, indice di un’azione protettiva che queste hanno nei confronti della cellulosa, specialmente dal punto di vista fisico.
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COCCHI, LINDA. « Tecniche avanzate per lo studio del comportamento strutturale dei dipinti su tavola ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/851502.

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Résumé :
Questa ricerca è stata svolta in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure (OPD – Firenze) e si colloca nell’ambito del restauro di supporti lignei di dipinti su tavola, focalizzandosi su una particolare tecnica che consiste nell’applicazione di traverse munite di molle come limitatori di deformazione del tavolato. La traversatura con molle è stata sviluppata e messa a punto presso l’OPD negli anni Ottanta; l’innovazione di tale sistema risiede nel fatto che le molle permettono una modulazione e una regolazione delle forze esercitate fra traversa e tavolato. Ad oggi il dimensionamento della traversatura con molle viene effettuato sulla base dell’esperienza del restauratore e su osservazioni qualitative circa lo stato conservativo delle opere in restauro, senza alcun supporto di dati scientifici. Con il presente lavoro si individuano linee guida finalizzate al corretto dimensionamento della traversatura con molle; a tal fine si propone una dettagliata procedura volta a definire, caso per caso, caratteristiche meccaniche e comportamento del supporto ligneo in risposta alle variazioni termoigrometriche ambientali. L’obiettivo di tale procedura è fornire al restauratore uno strumento tecnico-scientifico che gli consenta di ricavare indicazioni quantitative sulle quali basare, congiuntamente alla sua esperienza e sensibilità, l’ottimale progettazione e regolazione del sistema molle-traverse, riferite ad uno specifico dipinto ed alle condizioni climatiche a cui esso è sottoposto. Sono state pertanto definite metodologie e tecniche di indagine, e sviluppate le strumentazioni di monitoraggio atte a misurare con continuità sia le deformazioni e le forze esercitate nel tempo dalle molle, sia le deformazioni di traverse, tavolato e pittura, in relazione alle variazioni climatiche. Queste apparecchiature sono state applicate ad un caso di studio: il dipinto su tavola Deposizione dalla Croce di Anonimo Abruzzese, XVI secolo. Quest’opera d’arte, il cui supporto è stato già sottoposto a restauro, è stata resa disponibile da OPD per un monitoraggio di circa due mesi. Sono state raccolte informazioni deformative e dinamometriche e sono state messe in relazione con temperatura e umidità relativa dell’aria della camera climatica in cui l’opera è stata collocata e sottoposta ad alcuni cicli climatici. A partire dai dati raccolti, attraverso una modellazione matematica, è stato possibile quantificare l’effetto delle traverse nel limitare la deformazione (di origine igroscopica) del supporto, e calcolare le conseguenti sollecitazioni cui il tavolato è sottoposto. L’esempio applicativo della Deposizione dalla Croce mostra chiaramente il carattere innovativo di questa ricerca e svela un nuovo campo di cooperazione tra Restauratori e Ricercatori tecnologi del legno; cooperazione che lascia prevedere la possibilità di portare ad un significativo miglioramento e affinamento le tecniche già consolidate, ma non ancora sufficientemente approfondite, per il restauro dei supporti lignei di dipinti su tavola. This project was conducted in cooperation with the Opificio delle Pietre Dure (OPD - Florence), as one of the research activities concerning the restoration of the wooden support of panel paintings; it focuses on a particular technique consisting of the application of crossbars with springs as deformation limiters. In the eighties, OPD designed and realized the crossbars with springs: the innovative aspect of such system is that it allows to prearrange and adjust the forces between the crossbars and the panel. Up to now the design of the crossbars with springs is based on the restorer’s experience only and on his qualitative assessment of the conservation conditions of the panel, without any scientific support. The present work provides guidelines for the design of crossbar with spring: a preliminary procedure is outlined for the detailed inspection of wooden supports, to provide information about their mechanical and hygroscopic properties, for each individual case inspected. This procedure aim to provide the restorer with a technical-scientific tool allowing him to work out quantitative information on which to base, together with his own experience and perception, an optimal design and setting of the crossbar-springs system, for each individual work of art, in its specific climatic conditions. Methodologies, techniques and monitoring instrumentations have been designed and implemented, with the aim of continuously measuring both the deformations and forces of the springs, and the deformations of crossbars, wooden panel and painted layer, related to climatic variations. These devices have been applied to a case study: Deposizione dalla Croce by Anonymous from the Abruzzi (XVI century). This already restored work of art has been made available by the OPD for a two months monitoring period; thus dynamometric and deformative measurements have been collected, together with air temperature and relative humidity of the test room in which the panel was kept and exposed to several climatic cycles. The collected data have been processed through a finite-elements modelling; the action of the crossbars and of the springs were computed, thus providing 1) the reduction of the panel’s deformation (produced by the variations of the climatic conditions), and 2) the corresponding stresses developed in the wooden support. This case study of the Deposizione dalla Croce clearly shows the innovative character of this research and discloses a new field of cooperation between Restorers and Wood Scientists, which opens the way to a significant improvement and refinement of well-established, yet not sufficiently mastered techniques for the restoration of the wooden supports of panel paintings.
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Livres sur le sujet "Restauro beni ambientali"

1

Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali. Milano : U. Hoepli, 1985.

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Aveta, Aldo. Tutela, restauro, gestione dei beni architettonici e ambientali : La legislazione in Italia. Napoli : CUEN, 2001.

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3

Maestri, Diego, Carlo Mezzetti et Marco Canciani. Emergenza rilievo : Applicazioni di metodi operativi al rilievo per la valorizzazione e il restauro dei beni architettonici e ambientali, Roma, 1999. Roma : Kappa, 1999.

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4

Rossella, Fabiani, et Italy. Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici, archeologici, artistici e storici del Friuli-Venezia Giulia., dir. Pagine architettoniche : I disegni di Pietro Nobile dopo il restauro. Pasian di Prato : Campanotto, 1997.

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Zagra, Giuliana. Conservare il Novecento : I manifesti : convegno Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 26 marzo 2010 : atti. Roma : Associazione italiana biblioteche, 2011.

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Italy) Conservare il Novecento (Conference) (13th 2012 Ferrara. Conservare il Novecento : Lettere, diari, memorie : Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 30 marzo 2012 : atti. Roma : Associazione italiana biblioteche, 2012.

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Zagra, Giuliana, et Maurizio Messina. Conservare il Novecento : Oltre le carte : Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 5 aprile 2002 : atti. Roma : Associazione italiana biblioteche, 2003.

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Giuliana, Zagra, et Associazione italiana biblioteche, dir. Conservare il Novecento : Le memorie della voce : Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 23 marzo 2007 : atti. Roma : Associazione italiana biblioteche, 2008.

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Zagra, Giuliana, et Maurizio Messina. Conservare il Novecento : La stampa periodica : Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 29-30 marzo 2001 : atti. Roma : Associazione italiana biblioteche, 2002.

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10

Zagra, Giuliana, editor of compilation, Associazione italiana biblioteche et Istituto per i beni artistici, culturali, naturali della Regione Emilia-Romagna, dir. Conservare il Novecento : Carte e libri in vetrina : Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali 1o aprile 2011 : atti. Roma : Associazione italiana biblioteche, 2012.

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Actes de conférences sur le sujet "Restauro beni ambientali"

1

Pugliano, Antonio. « Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare : studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano : il caso di Ostia ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Résumé :
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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