Articles de revues sur le sujet « Resistenza al cambiamento »

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1

Di Fabio, Annamaria, et Letizia Palazzeschi. « Intelligenza emotiva e resistenza al cambiamento : uno studio empirico ». RISORSA UOMO, no 3 (septembre 2009) : 309–21. http://dx.doi.org/10.3280/ru2009-003007.

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Résumé :
- This study aims to analyze the relationship between emotional intelligence and resistance to change. Two hundred thirteen university students (mean age = 24.41, SD = 2.61) were administered the Emotional Intelligence Scale (EIS) and the Resistance to Change Scale (RCS). It emerged that the Appraisal and expression of emotions dimension on the EIS is a better inverse predictor both of the Routine seeking dimension and the Emotional reaction to imposed change dimension on the RCS. These results provide a more in-depth look at the relationship between emotional intelligence and resistance to change within an Italian context, defining new areas for future research and intervention.Keywords: emotional intelligence, resistance to change, Italian context.Parole chiave: intelligenze emotiva, resistenza al cambiamento, contesto italiano.
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2

Girgenti, Rosario, Vincenzina Lo Re et Maria Antonina Buttafarro. « Resilienza e resistenza al cambiamento : l'attività psicoterapica con pazienti trapiantati ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 47 (juin 2018) : 79–93. http://dx.doi.org/10.3280/pr2018-047006.

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3

Bobbio, Andrea, Anna Maria Manganelli et Valentina Filippini. « La resistenza al cambiamento. Validitŕ della versione italiana della scala di oreg (2003) ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (mai 2009) : 7–30. http://dx.doi.org/10.3280/rip2008-004001.

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Résumé :
- The aim of the study is to propose the Italian version of the multifactor resistance to change scale (RTC) developed by Oreg (2003), and to examine its psychometric properties. The research was conducted via self-administered questionnaires on a group of 324 adults, men and women, currently employed. Correlations were computed between RTC and measures of personality factors (Big Five), sensation seeking, need for cognitive closure, emotional control, cognitive abilities, and political orientation. Then, the correlation between RTC and social desirability was computed. Moreover, differences in RTC scores between sub-groups with a different amount of change experiences were analysed. Finally, via multiple regression analysis, the best predictors of RTC were identified. RTC factorial structure, made up of four first-order factors and a single second-order factor, was supported by confirmatory factor analysis results. The internal consistency was also acceptable. RTC measure was negatively correlated with extraversion, agreeableness, emotional stability and openness (Big Five), sensation seeking, and emotional control. The correlation between RTC and need for cognitive closure was high and positive. The correlation between RTC and social desirability was week and negative, and no correlations at all resulted between RTC, cognitive ability and political orientation. Participants with a high number of change experiences had a lower RTC scores when compared with those with a low number of change experiences. Finally, need for cognitive closure was the most important predictor of resistance to change score.
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Cristiani, Eloisa. « Modelli di agricoltura “sostenibile” con particolare attenzione al settore vitivinicolo ». Przegląd Prawa Rolnego, no 1(22) (1 juin 2018) : 133–41. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.22.1.9.

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Résumé :
Il 25 settembre 2015, le Nazioni unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile indicando 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030 tra i quali compare la promozione di un’agricoltura sostenibile. Questo nuovo modello di crescita mette in luce il ruolo chiave dell’agricoltura nell’attenuazione dei cambiamenti climatici e nell’adattamento ad essi. Alla Conferenza di Marrakech (novembre 2016) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP22), è emersa la necessità di “mettere l’agricoltura al centro degli interventi sul clima”: se è vero infatti che l’agricoltura contribuisce per quasi il 20% alle emissioni di gas serra, è essa stessa una parte fondamentale della soluzione in termini di mitigazione degli impatti, di esternalità positive per aumentare la resistenza e combattere l’impatto del cambiamento climatico. Ma a quale tipo di agricoltura ci riferiamo? Esiste una definizione condivisa e univoca di agricoltura “sostenibile”, la sola che sembra capace di migliorare la gestione di risorse naturali come l’acqua, di conservare la biodiversità e i servizi eco-sistemici? La scelta del case study dedicato al vino deriva dalla circostanza che in tale settore è possibile individuare oltre 15 forme di disciplinari, protocolli o certificazioni che in qualche modo si richiamano al concetto di “sostenibilità” e intendono comunicarlo al consumatore.
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5

Masotti, Stefano. « Il corpo emotivo e poetico ». GROUNDING, no 2 (janvier 2013) : 43–63. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002004.

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Résumé :
L'insegnamento della bioenergetica presso due Accademie d'Arte Drammatica, diviene occasione per riflettere sulla possibile implementazione di conoscenze e pratiche delle psicoterapie a mediazione corporea nei contesti di formazione degli attori, per contribuire ad aumentare quella credibilitŕ del teatro contemporaneo che si ritiene oggigiorno indebolita. Il teatro della rappresentazione dell'altro, del personaggio come soggetto altro da sé, per ottenere l'approvazione del pubblico, č ipotizzato come una reiterazione del meccanismo che ha prodotto il falso Sé nelle persone, per ricercare nell'infanzia l'approvazione familiare. Č ritenuto una forma di resistenza al cambiamento, per la difficoltŕ di incontrare se stessi.
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Scotti, Laura. « L'aggressività in un gruppo di psicodramma analitico tra affermazione di sé e resistenza al cambiamento ». GRUPPI, no 3 (janvier 2017) : 74–90. http://dx.doi.org/10.3280/gru2015-003009.

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Brunazzi, Fabio, et Dario Forti. « Il lavoro dell'apprendere. Ansie e difese nell'apprendimento ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 13 (février 2010) : 117–32. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013009.

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Résumé :
A completamento delle riflessioni sviluppate negli articoli degli altri membri del gruppo di ricerca, queste pagine si propongono di esplorare gli aspetti di fatica e di disagio presenti nell'esperienza di apprendere la psicosocioanalisi. Partendo dalla definizione che Jaques dŕ del lavoro, si esaminano gli aspetti simbolici presenti nell'esperienza di apprendere e la possibilitŕ che il soggetto in apprendimento risponda con resistenza e meccanismi di difesa alle ansie suscitate dal confronto con gli altri, dalla possibilitŕ di conflitto, ma soprattutto dalla prospettiva del cambiamento personale cui l'apprendimento inteso come attraversamento e superamento degli stereotipi espone il soggetto stesso. Al termine del contributo, gli autori si interrogano sull'utilitŕ interpretativa del concetto di "falso apprendimento", ricavato da quello di "Falso Sé" di D. Winnicott.
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Basso, Pietro, et Fabio Perocco. « Immigrazione e trasformazione sociale dell'Europa : una svolta epocale e le sue prospettive ». Perspectiva 38, no 4 (13 janvier 2021) : 1–24. http://dx.doi.org/10.5007/2175-795x.2020.e67413.

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Résumé :
Il passaggio dal continente di emigrazione al continente di immigrazione è stato un enorme cambiamento per l'Europa. Dal 1945, decine di milioni di immigrati sono arrivati in Europa occidentale, prima di altre regioni europee, dopo dei quattro angoli del mondo. Così si è verificata un'enorme trasformazione sociale: la nascita (definitiva) di società multinazionali, multirazziali, multiculturali, multireligiose. Per molto tempo i governi e le aziende hanno voluto che gli immigrati fossero solo temporanei, per avere una massa di lavoratori precari, poco integrati e vulnerabili. Questa rivendicazione, tornata con forza negli ultimi anni, ha incontrato l'orgogliosa resistenza delle popolazioni immigrate, che hanno creato un sempre maggiore radicamento sociale. Lo stesso vale per l'analoga rivendicazione dei poteri istituiti di sottoporre le popolazioni e i lavoratori migranti a uno sfruttamento differenziato e ad ogni tipo di discriminazione, che sono state affrontate con lotte e ribellioni. Per decenni, nel fondo minaccioso della grande crisi irrisolta del 2008, questo conflitto si è aggravato fino a trasformare la “questione immigrazione” in una questione militare, che deve essere risolta con le marine militari e la polizia di frontiera. Questo articolo spiega che c’è tanta cosa in gioco: o torniamo a un modello di società e stato basato sulla più brutale oppressione “razziale” e di classe, oppure passiamo a una società definitivamente liberata da queste e altre forme di oppressione
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Maria Oteri, Annunziata, et Oana Cristina Tiganea. « La dimensione urbana delle epidemie : riflessioni su citt&agrave ; e malattie in Europa nel xix secolo ». TERRITORIO, no 97 (février 2022) : 11–16. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12922.

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Résumé :
Il saggio analizza gli effetti di epidemie e malattie nell'organizzazione e nell'uso degli spazi urbani in età contemporanea in ambito europeo. L'obiettivo è di indagare, in una prospettiva storica, la relazione tra città e malattie e riflettere sui cambiamenti che le epidemie hanno comportato nel tempo nei modi di percezione e fruizione della città. Il saggio indaga inoltre le resistenze al cambiamento che in molti casi hanno compromesso l'efficacia dei provvedimenti adottati, sottolineando quella propensione alla ‘dimenticanza' che l'umanità sempre manifesta di fronte alle catastrofi.Il contributo analizza strategie, metodi e pratiche, talvolta rivoluzionari, posti in atto dal tardo Settecento per prevenire e contrastare il dilagare di epidemie e mali contagiosi, nonché gli esiti indotti, e propone una riflessione finale su similitudini e differenze tra le esperienze del passato e quanto sta accadendo nell'attuale stagione pandemica.
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De Vivo, Paola, et Enrico Sacco. « La manifattura meridionale. Cambiamenti e strategie di resistenza ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 139 (septembre 2015) : 135–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2015-139011.

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Cunti, Antonia, et Alessandra Priore. « Riflessività a scuola. Tra resistenze al cambiamento ed aperture formative ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (janvier 2015) : 82–100. http://dx.doi.org/10.3280/erp2014-001005.

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Zorzoli, Giovanbattista. « Cambiamenti climatici e condizionamenti culturali ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 1 (juillet 2010) : 49–59. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-001004.

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Résumé :
Il confronto di merito sul cambiamento climatico difficilmente riuscirŕ a rimuovere le resistenze al varo di politiche realmente efficaci, se non č affiancato da un'azione contestuale volta a mettere in discussione sia il paradigma dominante sulla desiderabilitŕ comunque dello sviluppo (spesso confuso con la crescita), sia la scarsa consapevolezza dei meccanismi attraverso i quali si forma il consenso scientifico, fattori entrambi determinanti nella formazione del giudizio di merito di chi con maggiore o minore radicalitŕ si oppone a tali politiche.
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Corradini, Sara. « La micro impresa dell'artigianato artistico campano : tradizione, resistenze al cambiamento e necessità d'innovazione ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 147 (août 2017) : 150–65. http://dx.doi.org/10.3280/sl2017-147008.

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Farina, Fatima, et Alessandra Vincenti. « Lavorare stanca. Esistenze/resistenze nei percorsi lavorativi ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2022) : 37–47. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002004.

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Résumé :
Se il lockdown ha interrotto per milioni di persone l'andare al lavoro, non ha interrotto il lavoro, né trasformato l'immaginario del lavoro, sempre misurato su un imperativo di performatività vitale. Il fenomeno delle cosiddette "Grandi dimissioni" pare però accelerato dallo stop imposto dalla pan- demia. Si tratta di un fenomeno tutto da analizzare - anche per la difficoltà di reperire alcuni dati - e da comprendere con ricerche che vadano a indagare in profondità i cambiamenti nei percorsi di lavoro così come il rifiuto di condizioni lavorative di sfruttamento. L'ipotesi di un rigetto delle condizioni di lavoro e dunque di vita è certo una delle opzioni, ma è da considerare un possibile tentativo di sovvertire l'ordine valoriale imposto con pratiche che esprimo- no obiezione e diserzione dal sistema. Se il discorso pubblico è focalizzato sulla mancanza di offerta nei settori ad alta intensità di lavoro, l'interrogativo da porsi va al di là del mismatch tra domanda e offerta e riguarda le condizioni con- siderate oggi accettabili per lavorare.
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Tali, Saed. « Rompere l'anonimato scegliendo di essere presenti ». GRUPPI, no 2 (octobre 2010) : 101–7. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-002011.

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Résumé :
L'autore, uno psicologo palestinese che vive e lavora in Israele, riferisce le emozioni provate alla visione del film Munich di Steven Spielberg, ancora scosso per le esperienze vissute in occasione degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza dell'inverno 2009. Egli utilizza il film come esempio del processo che consente di trasformare il "nemico" da oggetto a soggetto, cioč del processo che avviene durante i dialoghi di pace in cui si confrontano persone appartenenti a gruppi in conflitto. Tale processo deve superare le resistenze che si oppongono al cambiamento per realizzare la transizione necessaria all'uscita dal conflitto. Tali riporta un episodio che sottolinea il ruolo giocato dai mezzi di informazione durante la Guerra di Gaza e analizza alcuni esempi delle tendenze opposte ben rappresentate nel film: il desiderio di incontrare il nemico alla ricerca di nuove modalitŕ relazionali e, dall'altro lato, l'istinto di mantenere inalterata la situazione.
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Festa, Andrea. « Sgravi fiscali nel mezzogiorno e fiscalizzazione degli oneri sociali. Analisi dell'impatto del cuneo fiscale sull'occupazione regionale in italia ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 97 (juin 2012) : 147–207. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-097009.

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Résumé :
Le politiche di sgravi fiscali e di fiscalizzazione degli oneri sociali sono designate per stimolare la crescita e l'occupazione, specialmente nel sud. Esse sono state una costante fonte di dibattito anche in sede UE. In questo lavoro si rivisita il quadro legislativo, quindi si studia l'impatto del cuneo fiscale sull'occupazione regionale per comprendere se esistono effetti differenziati a livello regionale. L'evidenza empirica mostra che il cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente ha un effetto negativo soprattutto nelle regioni settentrionali, dovuto alla presenza di un sistema di contrattazione di secondo livello piů sviluppato rispetto al mezzogiorno, che induce a meccanismi di resistenza reale salariale che proteggono i redditi dei lavoratori a detrimento dell'occupazione, non soltanto nel breve periodo. Poiché un taglio nella tassazione del lavoro induce effetti occupazionali positivi anche nelle regioni meridionali, sebbene meno accentuati, essa dovrebbe essere valutata positivamente. L'evidenza empirica suggerisce la presenza di effetti differenziati non solo a livello regionale, ma anche settoriale. Questo potrebbe suggerire di focalizzare tali politiche laddove sono maggiormente efficaci, oltre che di promuovere lo sviluppo di una contrattazione di secondo livello anche nel Mezzogiorno per incrementare la sensibilitŕ dei salari lordi rispetto a cambiamenti del cuneo fiscale e della tassazione sul lavoro.
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Pirone, Maurilio. « La governance urbana del lavoro di piattaforma. Una ricognizione europea ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 191–206. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163010.

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Résumé :
Accanto ad un processo generale di digitalizzazione del lavoro è emerso un modello di impresa - quello delle piattaforme - che ha portato alla ribalta una tipologia nuova di attore economico. Queste aziende - il cui sviluppo va collocato all'interno di una tendenza più complessiva verso la de-strutturazione dei rapporti di lavoro di tipo subordinato, l'erosione del salario e una razionalità logistica - contribuiscono in maniera determinante oggi alla ridefinizione di quello che concepiamo come lavoro. Questi cambiamenti, ovviamente, non sono analizzabili meramente nei termini di un incremento tecnologico ma tagliano trasversalmente una serie di relazioni - tanto economiche quanto sociali e politiche. Detto altrimenti, l'espansione del capitalismo delle piattaforme non è stata esente, anzi è strutturalmente accompagnata da uno spettro largo di resistenze e conflitti. Lo sviluppo repentino tanto delle piattaforme quanto dei conflitti ha stimolato sempre di più un dibattito pubblico che si è spostato dalla discussione generale sul futuro del lavoro e delle nostre società alla necessità presente di governare questo sviluppo, in primis per quanto riguarda le condizioni del lavoro digitale e digitalizzato. In questo articolo si propone una mappatura a livello europeo delle differenti pratiche di governance urbana del lavoro di piattaforma analizzando limiti e possibilità.
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Pavoni, C., E. Cretella Lombardo, R. Lione, P. Bollero, F. Ottaviani et P. Cozza. « Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 6 (décembre 2017) : 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1420.

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Résumé :
Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.
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Bralić, Snježana. « LE PAROLE CHIAVE DELLA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA E LE NUOVE TENDENZE LESSICALI ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 143–58. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.9.

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Tenendo presente che il progresso tecnologico ha inva so ogni ambito della nostra vita, questo intervento servirà a capire come le innovazioni tecnologiche, e il linguaggio cui danno vita, non siano più un settore o un gergo specialistici, ma un modo del vivere e del parlare contemporanei. Si tratta di una riflessione non solo linguistica in cui le parole e le espressioni nuove, formatesi come risultato del progresso e della rivoluzione tecnologica, costituiscono una ricchezza lessicale dell’italiano, tratta da quotidiani, fonti lessicografiche e siti internet. Dalla possibilità di far comunicare strumenti diversi o di racchiudere inun unico strumento funzioni finora disperse in più apparecchi, sono nati i termini che indicano l’orizzonte privilegiato della tecnologia moderna: multifunzione, compatibilità e interconnessione. Nell’italiano, che prima di adattarsi al mondo digitale ha ricavato dall’inglese la maggior parte dei termini legati alla tecnologia, rimangono ancora molte oscillazioni terminologiche. Secondo le parole di Gino Roncaglia “non si tratta semplicemente di analizzare prestiti e neologismi di un settore ‘alla moda’, ma di comprendere il funzionamento e i cambiamenti della lingua nel suo incontro con un ambiente comunicativo nuovo”. Quindi si pone la domanda se la tecnologia parla, se ha cambiato la lingua o vi ha aggiunto semplicemente un lessico che abbonda di sigle e anglismi, un linguaggio nuovo che rispetta le regole della velocità e della sintesi. Molti termini strettamente tecnologici, sentiti come ostici, suscitano resistenza nei singoli parlanti, tanto che si parla di distinzione fra tecnofoni e tecnoanalfabeti, cioè tra quelli che sanno quali nomi dare alle trasformazioni quotidiane e quelli che le usano, senza riuscire a nominarle. Ci riferiamo al fenomeno della diffusione di nuove forme, di veri e propri internazionalismi che si adattano o ricalcano in vario modo, elementi lessicali di origine inglese o angloamericana come in tanti altri settori.
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Di Sabato, Tommaso. « La resistenza al cambiamento e il ruolo del leader ». Textus et Studia, no 1/2(13/14) (11 janvier 2021). http://dx.doi.org/10.15633/tes.04104.

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The presented text is an attempt to answer, on appearing more and more often in the context work, the question concerning leadership. First of all, it should be stated how the relation between the leadership and the change can be managed, and also how to promote, so how to indroduce changes. The starting point in the presented considerations is to determine what kind of resistance may be caused by the change itself.
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Mini, Riccardo. « Ploščad’ Peremen, Minsk : arte e canzone come forme di resistenza ». Altre Modernità, 30 septembre 2022, 32–47. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/18682.

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Résumé :
Il presente articolo si propone di illustrare il sorgere e lo sviluppo della realtà di Ploščad’ Peremen a Minsk nel contesto delle proteste bielorusse, iniziate nell’agosto 2020. Ploščad’ Peremen è spazio di resistenza, luogo di aggregazione e di protesta alternativa. Situato in un cortile di ulica Červjakova, sorge in seguito al gesto sovversivo dei dj Kirill Galanov e Vladislav Sokolovskij, che in occasione di un concerto governativo suonano Peremen dei Kino, inno al cambiamento, venendo poi arrestati. In Ploščad’ Peremen la protesta si esprime attraverso serate danzanti, spettacoli teatrali, dipinti, murales e soprattutto concerti. Si vuole analizzare il valore e il significato di quattro canzoni ricorrenti: Peremen dei Kino, scritta da Viktor Coj nel 1989, Steny ruchnut, versione russa dell’inno della Solidarność, composto da Jacek Kaczmarski nel 1980, Vychodi guljat’ del gruppo hip hop russo Kasta, uscita a gennaio 2020, e infine My ne narodec del gruppo rock bielorusso Tor Band, rilasciata nel giugno di quest’anno. Si evidenzia il significato originario delle canzoni sopracitate, e come e perché le stesse abbiano acquisito importanza e valore all’interno del movimento di protesta bielorusso. Accanto all’analisi delle canzoni verrà evidenziato il ruolo di Telegram come nuovo canale di comunicazione e organizzazione delle proteste.
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Marrocco, Aldo Tommaso. « FACING ANTIMICROBIAL RESISTANCE AND STRENGTHENING THE IMMUNE SYSTEM : ONLINE INFORMATIVE AND EDUCATIONAL RESOURCES / FRONTEGGIARE LA RESISTENZA AGLI ANTIMICROBICI E RINFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO : RISORSE EDUCATIVE ED INFORMATIVE IN RETE ». European Journal of Public Health Studies 5, no 2 (14 octobre 2022). http://dx.doi.org/10.46827/ejphs.v5i2.131.

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<p>The article presents informative and educational documents downloadable for free from the internet that consist of text, graphs, images, videos and a comic book. They can also be used in the school for teaching units. According to the World Health Organisation, antimicrobial resistance is among the top 10 global public health threats. Resistance to antimicrobials, which include antibiotics, antivirals, antifungals and antiparasitics, results in the loss of their efficacy. In fact, germs that have antibiotic-resistance traits in their DNA can survive a treatment and reproduce, which leads to resistant strains. Antibiotics are often overprescribed, overused and misused. This contributes to accelerating the emergence of antimicrobial resistance, which results in prolonged illness, the need for more expensive and intensive care, and even disability or death. Hygiene and vaccines may reduce infections and consequent antibiotic use, while a healthy diet, physical activity, forest visits, yoga, qigong and other techniques may strengthen the immune system. Environmental release of antibiotics from urban sewage systems, hospitals, farms and the pharmaceutical industry may contribute to antibiotic resistance. The pharmaceutical industry can be encouraged to drive the change through labels that ensure compliance with standards for responsible production. Some documents report the results obtained in countries where antimicrobial resistance has been tackled in human and animal farming sectors. By 2050, inaction may result in 10 million deaths yearly and a cumulative cost of 100 trillion $US. The “One health” approach is a worldwide accepted concept by which the health of humans, animals and the environment are interconnected and interdependent. Several documents deal with the links between biodiversity loss and increased infection risk for humans. A war may intensify the problem as a consequence of, e.g. lack of hygiene, overcrowding and hindered contact tracing.</p><p> </p><p>L'articolo presenta documenti informativi ed educativi scaricabili gratuitamente da internet che consistono in testi, grafici, immagini, video ed un fumetto. Il testo è basato esclusivamente sui suddetti documenti, che possono essere utilizzati per attività didattiche. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l’antimicrobico-resistenza è tra le prime 10 minacce per la salute pubblica globale. La resistenza agli antimicrobici, tra i quali sono compresi antibiotici, antivirali, antimicotici e antiparassitari, provoca la perdita della loro efficacia. Germi con caratteristiche genetiche che li rendono resistenti agli antibiotici possono sopravvivere a un trattamento e riprodursi; ciò porta alla formazione di ceppi resistenti. Gli antibiotici sono spesso prescritti con molta facilità, usati eccessivamente e male. Ciò contribuisce ad accelerare l'emergere della resistenza antimicrobica, che si traduce in malattie prolungate, necessità di cure più costose e intensive, persino disabilità o morte. Igiene e vaccini possono ridurre le infezioni e il conseguente uso di antibiotici; sana alimentazione, attività fisica, passeggiate nei boschi, yoga, qigong e altre tecniche possono rafforzare il sistema immunitario. Antibiotici provenienti da reti fognarie urbane, ospedali, fattorie e industrie farmaceutiche possono contribuire all’antibiotico-resistenza. L'industria farmaceutica può essere incoraggiata a guidare il cambiamento attraverso marchi che garantiscono una produzione rispettosa dell’ambiente. Alcuni documenti riportano i risultati ottenuti in paesi ove l’antimicrobico-resistenza è stata affrontata con successo, sia nel settore umano che nell'allevamento animale. Entro il 2050, in mancanza di iniziative utili, si prevedono 10 milioni di decessi l'anno e un costo cumulativo di 100 trilioni di dollari USA. L'approccio "One health" è un concetto accettato a livello mondiale in base al quale la salute degli esseri umani, degli animali e dell'ambiente sono interconnessi e interdipendenti. Vari documenti trattano i legami tra la perdita di biodiversità e l'aumento del rischio di infezioni per l'uomo. Le guerre possono intensificare il problema a causa di mancanza di igiene, sovraffollamento ed un tracciamento dei contatti ostacolato. </p><p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0444/a.php" alt="Hit counter" /></p>
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Fava, Emilio, Pablo Zuglian, Dario Ferrario, Daria Taino, Martina Conte et Francesca Cadeo. « Memories and Future. Storia e sviluppi di un gruppo di ricerca italiano : dagli studi di efficacia alle analisi delle resistenze al cambiamento ». Research in Psychotherapy : Psychopathology, Process and Outcome 13, no 2 (23 février 2011). http://dx.doi.org/10.4081/ripppo.2010.20.

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Résumé :
L'obiettivo di questo articolo è di riassumere brevemente come si sia formato e sviluppato il nostro gruppo di ricerca e quali indirizzi di ricerca abbia preso nel corso degli anni. Tale fine risponde all'esigenza condivisa di una maggiore collaborazione e integrazione tra i vari gruppi che si sviluppi anche al di fuori dei contatti stimolanti, ma purtroppo sporadici, che avvengono ai congressi, sia nazionali che internazionali, in modo da aprire eventuali nuove strade di condivisione di percorsi di ricerca comune. Siamo convinti che la conoscenza reciproca sia la "via maestra" alla costruzione di nuovi progetti e alla realizzazione di quelle conoscenze scientifiche per cui la nostra Società è nata.
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Araújo, Antônio Nelson Alencar de, et Marcos Alexandre Casimiro de Oliveira. « Valutazione dei parametri della sindrome metabolica dopo bypass gastrico Roux-y ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 3 novembre 2020, 92–106. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/sindrome-metabolica-dopo.

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Introduzione: L’obesità patologica è caratterizzata da uno stato di insulino-resistenza ed è spesso associata alla sindrome metabolica, aumentando la mortalità generale e cardiovascolare. A causa dei risultati insoddisfacenti nel trattamento convenzionale in specifici gruppi di pazienti, l’intervento invasivo è un’alternativa. Tuttavia, può essere indicato, soprattutto in situazioni in cui il paziente ha grave obesità o obesità morbosa. Obiettivo: Il presente studio mira a valutare i cambiamenti nei parametri della sindrome metabolica dopo la chirurgia bariatrica. Metodologia: Si tratta di una revisione integrativa della letteratura eseguita attraverso ricerche nei database Scielo, LILACS e PUBMED utilizzando i seguenti descrittori di scienze della salute controllate (DeCS): Chirurgia bariatrica, bypass gastrico, obesità e sindrome metabolica. I criteri di inclusione erano: articoli in inglese o portoghese, testo per intero, pubblicazioni nel periodo 2009-2019 in formato articolo che ha affrontato il tema descritto. Sono state escluse le pubblicazioni duplicate, gli articoli che non hanno approfondito il tema dopo aver letto i rispettivi abstract e articoli che non soddisfano gli obiettivi di questo studio. Risultati: Secondo l’analisi dei risultati, è stata osservata una riduzione dell’86,1% nella prevalenza della sindrome metabolica; 65,3% nell’ipertensione arteriosa e 84,2% nella glicemia a digiuno alterata. Si può osservare una normalizzazione della circonferenza addominale nel 35,4% dei pazienti, un aumento del 35,8% nei livelli di HDL e alti valori di trigliceridi. Tra i risultati ottenuti, l’aumento di HDL non ha ottenuto grande rilevanza, così come la diminuzione della circonferenza addominale. Conclusione: Lo studio ha mostrato una relazione positiva tra la chirurgia bariatrica e i parametri della sindrome metabolica. I risultati presentati sono stati favorevoli quando la chirurgia è stata associata a uno stile di vita sano e fattori che contribuiscono alla gestione efficace di questa condizione nella maggior parte dei casi analizzati. Tuttavia, il follow-up multiprofessionale, in particolare per le cure mediche, nutrizionali e psicologiche, è essenziale per avere un impatto positivo sulla qualità della vita di questi pazienti.
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