Littérature scientifique sur le sujet « REQUISITI MINIMI PER L’ABITAZIONE »

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Articles de revues sur le sujet "REQUISITI MINIMI PER L’ABITAZIONE"

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Lucchese, Manuela. « La disclosure dei resoconti semestrali di gestione IAS-compliant. Evidenze empiriche sulle società quotate italiane ». FINANCIAL REPORTING, no 1 (mars 2012) : 75–112. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-001004.

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Résumé :
Nel presente lavoro ci si propone di analizzare empiricamente il livello di disclosure integrativa presentata nei bilanci infrannuali conformi allo IAS 34. In particolare, si cerca di capire in primis se, data la crescente complessità aziendale, sia riscontrabile un incremento del grado di dettaglio delle informazioni integrative pur nel rispetto dei requisiti minimi indicati dallo standard. Successivamente, si provvede a verificare se il diverso livello della disclosure rappresentata sia imputabile a talune caratteristiche specifiche delle imprese quali la dimensione aziendale, la redditività, la struttura finanziaria, il rischio di mercato ed il rischio d'impresa. Il campione utilizzato per l'indagine empirica include i bilanci semestrali di 64 imprese italiane quotate pubblicati nel periodo 2005-2009. I principali risultati dimostrano che a livello infrannuale non si rileva un significativo incremento del grado di dettaglio informativo e che variabili come un'ampia dimensione nonché una più elevata redditività giocano un ruolo determinante nelle politiche di disclosure.
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Gallerani, V. « Thoughts on minimum standards for scientific research ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 6, no 2 (25 mars 2009) : 50–52. http://dx.doi.org/10.3832/efor0574-0006.

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Gallerani, V. « Thoughts on minimum standards for scientific research ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 6, no 1 (25 mars 2009) : 50–52. http://dx.doi.org/10.3832/efor0574-006.

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4

« Indicatori per la valutazione dei Centri di Salute Mentale ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 7, S3 (décembre 1998) : 18–23. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000630.

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Résumé :
È un indicatore (descrittore) di struttura e, in parte, di processo. Esprime con un punteggio la maggiore o minore aderenza della struttura e dell'organizzazione alla normativa vigente.I requisiti minimi strutturali e tecnologici sono riportati di seguito; ad ogni requisito soddisfatto è attribuito 1 punto. Il punteggio del CSM sarà dato dalla somma dei punti ottenuti, per un massimo di 15.
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« Indicatori per la valutazione dei Dipartimenti di Salute Mentale ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 7, S3 (décembre 1998) : 9–17. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000629.

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Résumé :
È un indicatore (descrittore) di struttura e in parte di processo. Esprime con un punteggio l'aderenza del Dipartimento alla normativa vigente:L.833 del 27/12/78: Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, art. 33, 34, 35;DPR 7/4/94: Approvazione del Progetto Obiettivo “Tutela della salute mentale”;DGR n. 159/97: Approvazione della Linee guida attuative “Progetto Obiettivo tutela della salute mentale”;DPR 14/1/97: Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle provincie autonome di Trento e di Bolzano in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private.DGR n.143 3/2/98: Regolamento concernente “Istituzione, funzioni e modalità operative del Dipartimento di Salute Mentale”.Al fine della costruzione di un sistema di indicatori, sono state considerate le strutture residenziali o semiresidenziali, così come definite al punto 3.1.Ogni requisito soddisfatto vale 1 punto. Il punteggio strutturale ed organizzativo dei DSM è dato dal totale dei requisiti soddisfatti con un punteggio massimo di 24.
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Tortoli, E. « LINEE GUIDA E REQUISITI MINIMI PER I LABORATORI DI RIFERIMENTO A LIVELLO REGIONALE E NAZIONALE ». Microbiologia Medica 19, no 2 (30 juin 2004). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2004.3716.

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Thèses sur le sujet "REQUISITI MINIMI PER L’ABITAZIONE"

1

MONTELLA, ILARIA. « Emergenza abitativa e requisiti minimi per l’accoglienza : contributo alla strategia di resilienza ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1079391.

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Résumé :
La crescente pressione demografica e l’inurbamento massivo nelle metropoli, determinano un disagio abitativo costante che impatta sui contesti urbani ambìti da un grande segmento di popolazione che, per varie ragioni, e a causa di condizioni economiche precarie, non ha accesso al mercato immobiliare, neanche in affitto, ed è alla ricerca di condizioni migliori e di una casa. Il riferimento è ai migranti, a chi è in condizioni di disagio economico improvviso, a coloro che, già in lista d’attesa per la casa popolare, o non ancora iscritti in essa, non hanno accesso ad un alloggio. In assenza di risposte rapide della programmazione urbanistica tradizionale, l’emergenza abitativa pone la popolazione in condizioni precarie e si traduce in risposte autogestite e informali che diventano, a loro volta, emergenza. Si richiede al sistema città, e a tutti i suoi sottosistemi, di essere resiliente alle condizioni mutevoli, di fronteggiare lo stress dell’emergenza improvvisa e cronica pur preservando la stabilità, attraverso la pianificazione preventiva di risposte abitative, rapide e a basso costo, che esulino da soluzioni emergenziali e dall’abuso di suolo. Considerando la resilienza come sommatoria di processi coordinati che abbiano la ricaduta di aumentare l’adattamento della città e dei suoi abitanti, la ricerca indaga su che apporto possa dare l’architettura al framework di resilienza e se esistano caratteri connotanti - tecnologici, tipologici, funzionali, procedurali - per modelli abitativi minimi ed essenziali che, se applicati in via preventiva fin dalla fase progettuale, possano contribuire, seppur in modo indiretto, alla resilienza complessiva del sistema urbano coadiuvandone risposte rapide, adattive, dal basso costo di costruzione, gestione, manutenzione, dal basso dispendio energetico e di risorse. Pensare alla resilienza come caratteristica presente in nuce in molti ambiti, ma codificata in pochi, ha indotto a strutturare una metodologia complessa che, attraverso selezione e analisi di Casi di Studio (scelti tra progetti di cooperazione Stato-abitanti per la prevenzione di insediamenti informali), e attraverso l’analisi di aspetti tipologici degli insediamenti informali (ex-novo oppure di occupazione informale di edifici esistenti, intesi come fonte di informazioni esigenziali perché risposte pratiche dell’utente ad un’esigenza), ha portato alla deduzione di best-practices, generalizzabili e replicabili, e alla definizione di un profilo esigenziale specifico dell’utente. Ad esso, assumendo come riferimento il meta-progetto, è seguita la deduzione di requisiti connotanti e la redazione di un “Framework di indicazioni tecniche di una risposta abitativa essenziale, di nuova costruzione e di natura temporanea”, strutturato in “Schede Tecniche per la Progettazione”, contenente indicazioni progettuali e procedurali, e volto ad essere di ausilio a tutti gli attori coinvolti nei processi progettuali, perché abbiano essi esiti resilienti. ENGLISH Strong population pressure and massive urbanization in megacities cause constant housing problems, which have an impact on the urban contexts desired by a large segment of the population which, due to various reasons and because of precarious economic conditions, does not have access to the property market, not even the rental one, and is therefore seeking better conditions and a home. The reference is to those who do not have access to housing, including migrants, those who find themselves in sudden financial hardship and those who are already on the waiting list for public housing or not yet enrolled on it. Without the quick response of traditional urban planning, the housing crisis puts the population in precarious conditions, which result in self-managed and informal responses that, in turn, become an emergency. The city system, as well as all its subsystems, must be resilient to the changing conditions. It must face the constant stress of the sudden and chronic emergency, while preserving stability, through advance planning of housing responses that are fast and low cost and go beyond emergency solutions. Considering resilience as the sum of coordinated processes which have the consequence of increasing the adaptation of the city and its inhabitants, the study investigates what contribution architecture might make to the framework of resilience and if there are distinguishing characteristics — technological, typological, functional, procedural — for minimum and essential housing models, which, if applied on a preventive basis at the design stage, could contribute, albeit indirectly, to the overall resilience of the urban system, cooperating for quick, adaptive responses at a low cost for construction, management, maintenance and low consumption of energy and resources. Thinking of resilience as a feature present in many areas, but encoded in few, has led to structuring a complex methodology which, through the analysis of Case Studies (chosen from state-inhabitant cooperation projects for the informal settlements prevention) and through the analysis of the informal settlements typological aspects (such as the user’s practical responses to a need), has led to the definition of a user-specific needs profile. This, assuming as reference the metadesign, is followed by the specific requirements definition and the drafting of a “Framework of technical indications for essential, new and temporary housing construction”, structured into “Technical Sheets for the Design”, and aimed at being of help to all those involved in resilient design processes."
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