Littérature scientifique sur le sujet « Relazioni tra gruppi »

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Articles de revues sur le sujet "Relazioni tra gruppi"

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Zambianchi, Manuela, et Bitti Pio Enrico Ricci. « Benessere psicologico e prospettiva temporale negli adolescenti e nei giovani ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2012) : 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002005.

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Résumé :
Lo studio ha analizzato la relazione tra il benessere psicologico e la prospettiva temporale in un gruppo di adolescenti (etŕ media 16,65 anni) ed un gruppo di giovani-adulti (etŕ media 22,57 anni). Gli adolescenti sono stati suddivisi in due gruppi, media adolescenza e tarda adolescenza. Nei giovani-adulti si osserva un punteggio piů alto nella dimensione del futuro rispetto ai due gruppi di adolescenti, mentre il presente riporta un punteggio piů basso rispetto sempre agli adolescenti. Il benessere psicologico presenta anch'esso un punteggio piů elevato nei giovani-adulti rispetto agli adolescenti di entrambe le fasce d'etŕ. Sono state condotte tre analisi correlazionali separate per i tre gruppi mentre l'analisi della covarianza ha verificato l'influenza dell'etŕ sulle relazioni tra prospettiva temporale e benessere nei tre gruppi. Negli adolescenti il presente č positivamente correlato con le Relazioni Positive con gli altri e negativamente con lo Scopo di Vita e con il Benessere Psicologico generale. Nei giovani-adulti esso correla negativamente con il benessere psicologico generale. Negli adolescenti il futuro č correlato positivamente con l'Autoaccettazione, le Relazioni Positive con gli Altri, lo Scopo di Vita, ed alla Crescita Personale. Nei giovaniadulti il futuro č correlato positivamente con lo Scopo di Vita, il Dominio Ambientale, la Crescita Personale, l'Autoaccettazione, ed il benessere psicologico globale. Lo studio evidenzia la rilevanza della prospettiva temporale centrata sul futuro per lo sviluppo e l'attualizzazione delle risorse e delle potenzialitŕ nel passaggio dall'adolescenza all'etŕ di giovani-adulti e del tempo presente per la costruzione di relazioni significative unicamente nei due gruppi di adolescenti.
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Zani, Bruna, Francesca Emiliani, Giuseppina Speltini et Dino Giovannini. « Aree tematiche di ricerca in psicologia sociale ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 259–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12611.

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Résumé :
Partendo dagli studi di Canestrari, che fin dai primi anni '50 aveva mostrato interesse per i problemi sociali riguardanti gli adolescenti, i gruppi, il pregiudizio e le relazioni tra gruppi sociali, l'articolo analizza lo sviluppo delle ricerche in questi ambiti, che saranno progressivamente affrontati con un'ottica di psicologia sociale. Il compito di approfondire gli aspetti teorici, svincolandosi dall'impostazione mainstream comportamentista, e di realizzare interventi sul campo utilizzando metodologie innovative, in uno scambio fecondo tra teoria e pratica, è proseguito con Augusto Palmonari e il suo gruppo di collaboratori e allievi. Vengono presentate in questo articolo le aree tematiche più significative che costituiscono ancora oggi oggetto di analisi e di ricerca del gruppo bolognese di psicologi sociali: il sé e l'identità, l'adolescenza, le rappresentazioni sociali, i gruppi, il pregiudizio etnico e le relazioni intergruppi, la comunità.
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Simonelli, Chiara, Irene Petruccelli et Silvia Lorusso. « Il "peso" del corpo nelle relazioni sessuali ed affettive. studio pilota su un campione di donne con sovrappeso e obesitŕ ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 1 (mars 2012) : 61–80. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-001004.

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I processi psicologici coinvolti nelle relazioni intime sembrano essere connessi, in maggior misura per le donne, alla soddisfazione per il proprio corpo e ai comportamenti alimentari e sessuali. La ricerca si č finora prevalentemente orientata a evidenziare le relazioni tra un indice di massa corporea (IMC) al di sotto del range normale e la soddisfazione relazionale e sessuale. In vista dell'aumentata incidenza dell'obesitŕ e del sovrappeso in Occidente, si č scelto di effettuare uno studio pilota che indagasse i rapporti esistenti tra l'eccesso di peso corporeo e le relazioni intime. L'ipotesi principale dello studio č dimostrare che all'aumentare dell'IMC aumenta l'insoddisfazione sessuale e relazionale misurata attraverso il Sesamo test, questionario sessuorelazionale. Obiettivi: appurare se esiste una relazione significativa tra IMC e le aree del Sesamo e analizzare la relazione tra le varie aree indagate dallo strumento scelto. Il campione di 45 donne č stato suddiviso in tre gruppi di 15 persone in base ai valori di IMC: range normale, sovrappeso e obesitŕ. Il lavoro, concluso nel 2010, sembra confermare la maggior parte degli studi precedenti e presenta dati originali e spunti interessanti per ricerche piů approfondite.
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Vanni, Ferdinando. « Nuove concezioni sulle difese inconsce nei gruppi ». GRUPPI, no 1 (mars 2013) : 11–25. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001002.

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Résumé :
L'autore passa in rassegna le concezioni psicoanalitiche di transfert e controtransfert nella psicoterapia analitica "in" gruppo e in quella "di" gruppo, per poi esaminare altre concezioni, risultato di sviluppi teoretici piů specifici della psicologia dei gruppi: il transfert di relazioni senza oggetto, i transfert parziali secondari, il transfert persecutorio anonimo primario di origine culturale. L'autore propone che quegli aspetti della propria identitŕ rappresentati nel gruppo come non-Sé, contengano anche transfert di costruzioni culturali infantili, cioč prodotti etnocentrici ben definiti che riemergono in gruppo in modo relativamente indipendente dalla particolare storia infantile di ciascuno. L'autore afferma quindi che in gruppo la mente lavora in modo peculiare, non necessariamente regressivo, e che l'interazione di gruppo non le permette di conservare le rappresentazioni usuali di sé quando l'interazione stessa č finalizzata al confronto tra le rappresentazioni che ciascuno ha di sé e degli altri con le rappresentazioni altrui. In questo caso la mente elabora alcune difese particolari perché il feedback del gruppo le impedisce di utilizzare rimozione, proiezione e negazione, come invece puň fare quando si limita ad immaginare le relazioni o quando il gruppo č assente o quando esso funziona in modo da confermarle rappresentazioni di sé precostituite.
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D'Amico, Renato. « Benessere organizzativo, dinamiche di gruppo ed equilibrio omeostatico nelle pubbliche amministrazioni ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (mars 2012) : 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001001.

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Résumé :
La necessitŕ di innovazione delle pubbliche amministrazioni puntando sulla loro dimensione organizzativa e sul fattore umano ha aperto la strada ad un ampio dibattito su temi come il benessere organizzativo. Ciň ha implicato una riflessione anche sugli assetti paradigmatici che operano come sense making nei confronti della pubblica amministrazione. L'unitŕ di osservazione scelta in questo articolo č la relazione sociale tra individui ovvero le relazioni fra gruppi. Ne deriva per l'organizzazione la permanente ricerca di un punto di equilibrio, che nel quadro della dinamicitŕ delle relazioni viene qui definito equilibrio omeostatico. Con questo approccio, centrale diventa la dimensione soggettiva delle relazioni di forza che assicurano il governo della sequenza "equilibrio - rotture e crisi - nuovo equilibrio". Specie nel caso italiano, la principale questione diviene allora quella del cambiamento, nella versione trasformativa piuttosto che evoluzionistica, e dell'apprendimento organizzativo visto qui nella sua dimensione processuale.
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Carbonai, Davide. « Valutare il networking. Note di studio sul partenariato sociale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 43 (février 2010) : 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043003.

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Le pratiche di partenariato si definiscono anche nell'insieme delle relazioni che intercorrono tra attori sociali, nella condivisione di strategie di governance e nella collaborazione all'interno di uno o piů gruppi di lavoro; č anche attraverso le molte tecniche in uso nell'analisi delle reti sociali che questa intensa attivitŕ relazionale - networking - č osservabile, misurabile, oggetto di valutazione. L'utilizzo di queste tecniche contribuisce, nel suo complesso, a migliorare gli strumenti di valutazione delle pratiche di networking, monitorare le attivitŕ di un gruppo di lavoro (in itinere), la creazione e l'estensione delle reti del partenariato, la loro sostenibilitŕ nel tempo (ex post). Si discutono cosě i principali risultati di una serie di esperimenti condotti su cinque distinti gruppi di lavoro (per cinque diversi progetti di partenariato Equal). L'obiettivo di questo studio č quello di fornire ai partenariati sociali alcuni spunti di riflessione, strumenti di monitoraggio e valutazione, soluzioni ed esperienze utili ad indirizzare la discussione sugli aspetti piů concreti ed operativi (e, quindi, su soluzioni innovative).
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Cattunar, Alessandro. « Confine, memorie, identitŕ Il Governo militare alleato nella Venezia Giulia tra politiche pubbliche e percorsi privati ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 258 (septembre 2010) : 26–56. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-258002.

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Résumé :
Il saggio propone un'analisi dei legami tra confine, identitŕ e memorie nella Venezia Giulia, e in particolare nel Goriziano, durante l'amministrazione del Governo militare alleato (Gma). In qust'area questo periodo č cruciale per la definizione della linea di confine tra Italia e Jugoslavia. Per la popolazione, č un momento di passaggio da un sistema di identitŕ plurime, fluide e cangianti a una contrapposizione nazionale e politica alquanto netta. Anche in seguito ai traumi subiti negli anni precedenti, infatti, gli individui e i gruppi riformulano i parametri per definire se stessi e "gli altri" selezionando eventi e momenti della storia passata e ponendoli a fondamento della propria identitŕ. Tali dinamiche si riflettono sull'affermazione di memorie differenti e spesso antitetiche. L'autore studia sia la dimensione pubblica/istituzionale, sia quella privata delle emozioni, dei sentimenti, delle singole scelte quotidiane principalmente attraverso l'analisi delle interviste e dei racconti di vita dei testimoni: fonti orali che vengono confrontate e fatte interagire con i documenti ufficiali che descrivono l'attivitŕ del Gma e le relazioni tra questo e i diversi gruppi nazionali e culturali presenti sul territorio.
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Morosini, Irma, Lucia Balello et Raffaele Fiaschetti. « Didier Anzieu, uno sguardo retrospettivo sul suo pensiero e i suoi contributi alla psicoanalisi ». GRUPPI, no 1 (juillet 2022) : 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14027.

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L'autrice passa in rassegna alcune idee di Didier Anzieu in psicoanalisi, evidenziandone le ricerche e gli interessi in diverse aree. Creatore di concetti quali l'interfantasmatizzazione, l'Io-pelle, gli involucri psichici che mette in rapporto con le categorie del pensiero in un sistema di relazioni e corrispondenze reciproche, Anzieu evidenzia il pensiero per metafore, dando spazio alla sensorialità e alle connessioni tra il biologico e lo psichico come energia che va da una zona all'altra legando parti e funzioni. Anzieu considera il gruppo come un corpo con un involucro specifico da comprendere e di cui aver cura. L'autrice utilizza alcuni di questi concetti per esprimere la propria esperienza clinica nel lavoro con i gruppi psicoterapeutici e propone un'apertura verso l'uso di risorse e tecniche di mediazione nel lavoro terapeutico in psicoanalisi.
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D'Ovidio, Fabrizio. « L'effetto dei legami positivi e negativi sulle prestazioni sportive ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 62–90. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002003.

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Résumé :
L'assunto teorico dell'indagine condotta si basa sull'influenza agita sulle prestazioni dalle relazioni instaurate tra i membri di squadre sportive. L'impiego della Social Network Analysis (SNA) in questo contesto di studio si rende estremamente pertinente, dato che le squadre sportive presentano confini netti, costituiscono gruppi di soggetti ben definiti (reticoli completi), generano misure di outcome facilmente misurabili e l'efficacia dell'interdipendenza tra i propri membri produce un impatto diretto sulle performance (Lusher et al., 2010). L'unitŕ di analisi č costituita dai match disputati dalle squadre campionate, appartenenti a quattro specialitŕ sportive (pallacanestro, pallavolo, pallamano e pallanuoto) e distinti livelli di intensitŕ agonistica (dalla massima serie al dilettantismo). Attraverso gli strumenti della SNA, nell'indagine condotta vengono rilevate le relazioni interpersonali di matrice professionale e amicale: le prime misurano l'intesa di gioco e la reputazione professionale di ciascun giocatore; le seconde catturano quanto spesso gli atleti dichiarano di frequentarsi al di fuori dell'ambiente sportivo. I legami instaurati tra i giocatori vengono inoltre distinti in positivi e negativi. La ricerca si concentra perlopiů sulle relazioni di segno negativo in virtů della teoria dell'asimmetria negativa dei legami, secondo la quale gli eventi negativi stimolano una maggiore attivitŕ fisiologica, affettiva, cognitiva e comportamentale rispetto a quelli positivi o neutri (Labianca e Brass, 2006). Le medie degli indegree centrality dei legami positivi e negativi, e di tipo professionale e amicale, vengono impiegate per predire le performance collettive delle squadre, operativizzate attraverso la differenza standardizzata dei punteggi ottenuti in ciascun match. L'analisi condotta dimostra che l'appartenenza ad una serie agonistica rispetto ad un'altra influenza notevolmente l'effetto dei legami sulle prestazioni: in generale, i legami positivi si rendono premianti in termini di rendimento per le squadre professioniste, mentre quelli negativi risultano ostacolare le performance delle squadre meno professionali. Nello specifico, nelle squadre professioniste le relazioni di antipatia e di ostilitŕ tra i giocatori sono neutralizzate dall'osservanza delle regole tecniche in base alle quali essi sono chiamati ad interagire - osservanza che fa tutt'uno con la professionalitŕ loro richiesta, mentre le relazioni di segno positivo si rendono estremamente determinanti. Nel caso delle squadre non professioniste (i cui atleti percepiscono solo modesti vantaggi economici dall'attivitŕ agonistica sportiva), al contrario, i legami negativi tra i giocatori in campo (anche se in media assai meno frequenti che tra i giocatori professionisti) peggiorano sensibilmente i risultati conseguiti, mentre quelli positivi non dimostrano avere alcun effetto significativo.
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Skinner, Patricia. « Room for tension : urban life in Apulia in the eleventh and twelfth centuries ». Papers of the British School at Rome 66 (novembre 1998) : 159–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004268.

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POSSIBILI TENSIONI: VITA URBANA IN PUGLIA NELL'UNDICESIMO E DODICESIMO SECOLOL'espansione economica della Puglia nel secolo undicesimo e succesivi produsse un corrispondente incremento nel numero di documenti che registrano transazioni urbane. Questo studio indaga l'evidenza fornita da tali documenti, concentrandosi in particolare su Bari e sui suoi residenti. Particolarmente utili per lo studio dei gruppi sociali urbani e delle relazioni familiari sono i documenti che registrano dispute e divisoni. È in genere considerato impossible rintracciare dinastie nei documenti pugliesi, tuttavia la famiglia e la sua proprietà rappresentano l'unità dominante dell'organizzazione, occupando spesso diverse case in congiunzione. Divisioni di proprietà erano generate dalla presenza di figli adulti o dalla morte del padre, con il conseguente stralcio della proprietà. Il ruolo delle donne sembra limitato a quello di equipaggiare e gestire la nuova casa e i loro testamenti spesso rivelano lasciti a domestici e schiavi. Tuttavia uno studio focalizzato verso la ricostruzione dell'organizzazione e assegnazione della proprietà delle donne e delle sequenze di nomi, un soggetto atipico nei documenti, può far luce su nuove relazioni tra e all'interno delle famiglie. Il caso della famiglia barese degli Alfaraniti viene utilizzato per mostrare come un cambiamento di prospettiva possa produrre una soluzione al problema della ricostruzione delle relazione familiari.
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Thèses sur le sujet "Relazioni tra gruppi"

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PERSICO, GRETA. « L'occasione di diventare mondo. Relazioni d'autorità tra gruppi rom ed istituzioni : proposte pedagogiche in un'analisi comparativa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/47432.

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"THE CHANCE TO BECOME WORLD. Relationships of authority between Roma groups and institutions: pedagogical proposals in a comparative analysis" A democratic society, where different human groups live, deals every day with the challenge of coexistence. This possibility becomes actual on the one hand through the ability to maximize as much as possible the potential symbolic meeting space, on the other hand dealing consciously with the questions raised by a pluralistic society. What can pedagogy say on this subject? How can it help make this spaces a stream of chances for development and change? This theses is the result of the research which objective was to examine how the way minority groups and majority institutions interact affects the development of the persons. This has been done through the frame of authority. It has been chosen to consider three different groups that belong to the widest European minority: Roma people. Different processes of recognition of the internal authority are developed by the members of the minority groups as well as by the local institutions – especially schools, the police and local administration. How do these processes influence the way institutions act and the coexistence between Roma and gadjé? The research project was carry on in Italy with a qualitative ethnographic approach, inside a campo nomadi inhabited by Sinti families; in Romania, in a mahalla of a rural village, and in Brazil, in a neighborhood of a town in the State of Goais. Roma, Sinti and Calo have a full citizen status in their countries of residence, despite the different socioeconomic and juridical conditions concerning minority groups. The theoretical reference follows an interdisciplinary approach. In political and philosophical terms, some questions will be raisen concerning the necessity and limits that are incidental to the recognition of alterity in a democratic context. The historical reconstruction of the paths of the Roma groups and of the ways of coexistence between them and the gadjé allows to understand more deeply the present social conditions and living context analyzed in the three countries. The sociological and anthropological research also allows to reconstruct the epistemologies in the field of education, schooling and recognition of the leadership in the three groups. At the same time they are a necessary condition for a reflection which aim is to lead to co-constructed processes of education for citizenship. Within the scientific world, this research project is intended to add a missing piece to the existing work concerning authority and Roma groups, which is lacking at present with regard to the pedagogical perspective. Pedagogical reflection accompany the whole work. The intent is that of analyzing the implicit dimension of education as well as the effects of anthropogeny produced by the action of the institutions towards Roma and gadjé. The topic of authority has been contextualized mainly through the texts of the Brazilian pedagogist Paulo Freire, suggesting an imaginary dialog between him and the American sociologist Richard Sennet. Thanks to an important field study it has been possible to trace the different types of leadership existing in the considered groups and observe the way each group recognizes and refers to the Roma leaders. It has also been possible to examine how the institutions recognize and interact with those leaders and to make clear the consequences of these interactions on the subjects and on the collectivity. What emerges is an extremely varied and interesting picture. Institutions and their representatives rarely show awareness and consciousness of the effects of their choices on the collectivity. At the same time some stimulating experiences have emerged, where the mutual recognition of the social agents and of their requests has led to new strategies of meeting each other and of fulfillment of the requests. Furthermore, the analyzed cases underline the urgency of developing praxis. The thesis concludes with a double reflection: considered the variety of solutions available for the improvement of the situation, it is meaningful and alarming to observe the gap between the state of the art of the research and the everyday reality.
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MARINUCCI, MARCO. « SOCIAL EXCLUSION IN IMMIGRANTS : How intergroup social connections influence its impact ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/309658.

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Résumé :
L’esclusione sociale comporta delle conseguenze negative per il benessere degli individui, soprattutto se questa persiste nel tempo e nei vari contesti di vita. La letteratura converge nell’identificare il ritiro psicologico e comportamentale come la diretta e inevitabile conseguenza dell’esclusione sociale cronica (Williams, 2009; Smart Richman & Leary, 2009). Ricerche preliminari hanno confermato che le persone vittime di esclusione sociale persistente tendono a sviluppare uno stato mentale di rassegnazione, caratterizzata da sentimenti di depressione, alienazione, mancanza di autostima e di speranza nel futuro. Tuttavia, la letteratura è carente di chiare evidenze empiriche sul legame univoco tra esclusione sociale cronica e lo sviluppo della rassegnazione o sui potenziali fattori che possono influenzare lo sviluppo delle conseguenze a lungo termine dell’esclusione sociale. Il presente progetto di ricerca ha come obiettivo quello di indagare lo sviluppo della rassegnazione nei migranti, in particolare richiedenti asilo e rifugiati, che sono costantemente esposti a fenomeni di esclusione sociale. Inoltre, gli studi di questo progetto indagano il ruolo delle connessioni sociali con la popolazione della società ospitante e con altri migranti nel moderare lo sviluppo della rassegnazione. In cinque studi, questo progetto fornisce chiare evidenze che le connessioni con la popolazione nazionale proteggono dall’insorgenza della rassegnazione, mentre le connessioni con altri migranti ne aggravano il suo sviluppo. Il primo studio presenta risultati correlazionali preliminari a supporto di questo modello di risultati, focalizzandosi su un campione di richiedenti asilo ospitati all’interno di centri di accoglienza in Italia. Il secondo studio fornisce un replica dei risultati su un ampio campione di studenti, immigrati di prima generazione in quattro Paesi europei. Il terzo studio presenta dei risultati longitudinali che mostrano il legame causale dell’esclusione sociale nell’indurre la rassegnazione, sottolineando come questo avvenga in un arco temporale di sei mesi. Il quarto studio mostra come l’incremento delle connessioni con gli italiani e con gli altri migranti rispettivamente prevengano e aggravino lo sviluppo della rassegnazione nel tempo. Infine, il quinto studio presenta risultati sperimentali che estendono l’influenza delle connessioni tra gruppi sociali anche sulle immediato impatto emotivo dell’esclusione sociale, coinvolgendo sia migranti richiedenti asilo e rifugiati che migranti economici. Gli studi presentati arricchiscono la letteratura esistente, mostrando l’esitenza di fattori intervenienti che articolano il nesso causale tra esclusione e rassegnazione. Questa ricerca contribuisce alla comprensione dell’impatto dell’esclusione sociale nei migranti, enfatizzando i benefici delle connessioni con la popolazione nazionale e i rischi della segregazione sociale.
Social exclusion has detrimental consequences on humans’ health, especially if experienced pervasively and persistently over time. The literature converges in identifying psychological resignation and behavioral withdrawal as the sole and inescapable consequences of chronic social exclusion (Williams, 2009; Smart Richman & Leary, 2009). Preliminary research supported that people experiencing persistent exclusion are likely to enter the resignation stage, characterized by feelings of depression, alienation, unworthiness, and helplessness. However, firm evidence of this univocal link and the potential factors influencing the development of the long-term consequences of social exclusion is still lacking. The current project investigated the onset of the resignation stage in immigrants, particularly asylum-seekers and refugees who are persistently exposed to episodes of social exclusion. This project also focused on the role of intergroup social connections with the national majority and other immigrants minorities in moderating the development of the resignation. Five studies showed that social connections with the national group protected from the onset of the resignation stage, whereas connections with other immigrants aggravated it. Study 1 provided cross-sectional evidence of this pattern of results focusing on asylum-seekers hosted within welcoming centers in Italy. Study 2 replicated the findings on a larger sample of first-generation immigrant students in four European countries. Study 3 provided longitudinal causal evidence that social exclusion led to the resignation stage in a temporal framework of six months. Study 4 longitudinally replicated the moderating role of intergroup connections. Lastly, Study 5 experimentally supported the relevance of intergroup connections for the immediate emotional responses to social exclusion in forced and voluntary immigrants. The studies enriched the existing literature emphasizing that intervening factors can moderate the causal exclusion-resignation link. Furthermore, the current project contributed to understanding the impact of social exclusion in immigrants, highlighting the health benefits of bridging connections and the risk of societal segregation.
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Mazzoli, Tania. « Relazione tra idrostratigrafia e idrochimica all'interno del Gruppo Acquifero A in Pianura Padana centrale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9609/.

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La realizzazione di cinque sezioni stratigrafiche nel territorio padano, orientate SSW-NNE e con profondità di circa 200 m, ha consentito lo studio della successione sedimentaria tardo-quaternaria della Pianura Padana centrale e dei suoi acquiferi, in particolare quelli più superficiali. La ricostruzione, ottenuta utilizzando le stratigrafie di pozzi per acqua fornite dall’archivio del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli di Regione Emilia-romagna, ha permesso di evidenziare una ciclicità deposizionale del 4° ordine, controllata da fattori glacio-eustatici. Grazie al riconoscimento di cicli trasgressivo-regressivi sono stati individuati cinque subsintemi corrispondenti ad altrettanti complessi acquiferi. La ricostruzione di pattern ciclici all’interno del Bacino Padano ha permesso la ricostruzione geometrica dei corpi sedimentari di channel-belt del Fiume Po, spessi corpi sabbiosi confinati da materiale impermeabile in cui sono contenute le falde acquifere. Alle informazioni stratigrafiche e litologiche si è unito lo studio delle caratteristiche idrochimiche ed isotopiche degli acquiferi, in modo tale da ottenere una chiave di lettura integrata dei depositi padani. Basandosi sulle diverse caratteristiche isotopiche delle acque è possibile risalire alla provenienza delle acque negli acquiferi. In questo modo si ottengono informazioni circa le modalità di ricarica dell'acquifero e la sorgente della ricarica. Un'applicazione secondaria di questo metodo è la verifica della vulnerabilità degli acquiferi padani. Lo studio delle facies idrochimiche è stato sovrapposto a quello dei valori isotopici delle acque, con l'obiettivo di definire una correlazione tra i due fattori chimici all’interno degli acquiferi. L'obiettivo di questa correlazione è quello di identificare la provenienza di un'acqua di ricarica senza la necessità di dati di natura isotopica.
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Migliorino, Valentina. « Relazione tra dati ultrasonografici ossei e caratteristiche cliniche in un gruppo di pazienti con diabete di tipo 1 ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1460.

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Résumé :
INTRODUZIONE Il Diabete Mellito tipo 1 è associato ad una riduzione del 10% della Densità Minerale Ossea (BMD) rispetto ad una popolazione adulta non diabetica. Esistono inoltre evidenze del ruolo esercitato dalle complicanze microvascolari e dalla neuropatia presenti nel diabete nella maggiore incidenza di osteoporosi. Al contrario numerosi studi non documentano una chiara correlazione tra scadente compenso glicemico e ridotta BMD in questi pazienti. DISEGNO DELLO STUDIO E METODI I partecipanti allo studio sono 22 pazienti di sesso femminile con età media 26,7 anni, tutte afferenti al Centro Diabetologico del Dipartimento di Medicina Clinica e Biomolecolare dell Università di Catania. In tutte queste pazienti è stata valutata l emoglobina glicosilata, la presenza di complicanze croniche del diabete, il fabbisogno insulinico, la durata di malattia, l introito giornaliero di calcio. È stato condotto un esame ultrasonometrico delle falangi per ottenere una misurazione indiretta della BMD (attraverso indici specifici della qualità dell osso quali Ad-SoS e UBPI) e questi parametri sono stati correlati con le caratteristiche metaboliche e cliniche delle pazienti. RISULTATI Abbiamo riscontrato una correlazione statisticamente significativa tra durata di malattia e ridotti valori di T-score (p= 0,013) e Z-score (p= 0,05). L analisi statistica per valori di T-score ha evidenziato una correlazione statisticamente significativa tra maggiore fabbisogno insulinico e più elevati livelli di T-score (p= 0,001). Non abbiamo riscontrato una correlazione significativa tra la presenza di complicanze croniche del diabete e i dati ultrasonografici ottenuti. CONCLUSIONI Il diabete mellito di tipo 1 è associato a ridotti valori di densità minerale ossea e la durata della malattia nel nostro studio correla maggiormente con questo dato sebbene i meccanismi sottostanti a tale associazione non siano definitivamente chiariti. Tuttavia la possibilità di eseguire un test diagnostico di basso costo e privo di rischi come l ultrasonografia ossea permette un approccio utile nel paziente diabetico anche se giovane ed eventualmente un follow-up a lungo termine che possa mettere in atto misure di prevenzione per le fratture da fragilità.
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FORESI, Elisa. « A Multisectoral Analysis for economic policy : an application for healthcare systems and for labour market composition by skills ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

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L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
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PETRINI, Maria Celeste. « IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE : ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Résumé :
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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Livres sur le sujet "Relazioni tra gruppi"

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Caricati, Luca. Relazioni tra gruppi. Roma : Carocci, 2006.

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Spiga, Federico. Il corpo tra infanzia e adolescenza. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph01.

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"Durante l’infanzia e l’adolescenza il nostro corpo è soggetto a grandi trasformazioni che, in particolare durante la pubertà, possono essere improvvise e repentine. I fattori che determinano la crescita somatica, le variazioni della composizione corporea e i ritmi della maturazione fisica sono sia genetici, dunque associati ai caratteri ereditari, sia ambientali, legati alla qualità dell’alimentazione, all’inquinamento e agli stili di vita. Questo studio si focalizza sulla relazione tra crescita dei ragazzi in età scolare, abitudini alimentari, propensione alla pratica motoria e sportiva e fattori socio-economici. Ne emerge un quadro interpretativo estremamente utile, anche alla luce dell’esiguità di ricerche di questo genere nel panorama italiano. Federico Spiga è Dottore di ricerca in Scienze dello sviluppo e del movimento umano presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Università di Bologna. Docente di Antropometria ed Ergonomia presso l’Università di Bologna, è autore di pubblicazioni relative allo studio della composizione corporea e alla percezione dell’immagine corporea in relazione all’età, al genere, al gruppo etnico di appartenenza, all’attività fisica e allo stile di vita."
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