Thèses sur le sujet « Relazioni cinema e fotografia »

Pour voir les autres types de publications sur ce sujet consultez le lien suivant : Relazioni cinema e fotografia.

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les 50 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Relazioni cinema e fotografia ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.

1

Goffi, Ester Maria Rosa <1996&gt. « Gente moderna in relazioni imperfette. Coppia, matrimonio e ruoli di genere nella commedia all’italiana ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21685.

Texte intégral
Résumé :
Tra gli anni Sessanta e Settanta il filone cinematografico della commedia all’italiana si è spesso concentrato sulla satira di costume, prendendo di mira i rapporti tra donne e uomini, l’istituto del matrimonio e i problemi all’interno della coppia tradizionale. Il cinema di quegli anni riflette le evoluzioni morali, storiche e sociali che avvennero in Italia. Dall’abolizione dell’articolo 587 del codice penale che legittimava il delitto d’onore all’introduzione del divorzio, dalle rivendicazioni femministe all’ingresso sempre maggiore delle donne nel mondo del lavoro, tali avvenimenti influenzarono profondamente la gestione del rapporto di coppia e le relazioni tra i generi. Partendo da "Divorzio all’italiana" di Pietro Germi (1961) per arrivare a "La Terrazza" di Ettore Scola (1980), la tesi presenta una selezione di film ritenuti rilevanti per la trattazione delle questioni sopracitate, analizzandone le tematiche principali e contestualizzandole storicamente, al fine di tracciare un’evoluzione dei costumi sentimentali italiani sia nella società reale che nel cinema.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Abachi, Mohammadfoad <1980&gt. « La relazione cinematografica tra Italia e Iran ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9269/1/La%20tesi%20Mohammadfoad%20Abachi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Questa tesi illustra la presenza del cinema italiano in Iran e analizza come gli spettatori abbiano accettato il cinema straniero in concomitanza con le trasformazioni della società iraniana. L’indagine parte dagli aspetti economici derivati dal petrolio come motore di crescita e cambiamento della società iraniana. Elemento imprescindibile dai rapporti diplomatici con i paesi occidentali, la tesi ripercorre le tappe della nazionalizzazione petrolifera, analizza il ruolo giocato dall’Italia in questo contesto e la nascita del rapporto commerciale tra Italia e Iran. Lo studio prende poi in esame più nel dettaglio le relazioni italo-iraniane dal punto di vista cinematografico, e il successo dei film italiani in Iran. Pertanto, la tesi illustra le motivazioni della presenza cinematografica italiana in Iran e prende in esame l’influenza prodottasi attraverso le relazioni bilaterali. L’analisi attraversa le tappe del doppiaggio cinematografico in lingua persiana effettuato in Italia, il cinema popolare iraniano e il cinema intellettuale. Fermo restando una componente italiana nello studio, maggiore attenzione è dedicata al Paese d’arrivo, l’Iran, usando dati tratti da documenti storici, testi, giornali, risorse disponibili e interviste con persone informate in materia. Lo studio è concentrato su testi che approfondiscono la situazione economica e cinematografica iraniana all’epoca della monarchia di Mohammad Reza Pahlavi, coincidente con il secondo dopoguerra, durante il quale l’influenza cinematografica italiana si è fatta maggiormente sentire sul cinema iraniano. Obiettivo della tesi è definire le ragioni che hanno favorito lo sviluppo del rapporto cinematografico tra i due paesi, come il cinema italiano si sia manifestato nel cinema iraniano, e i presupposti che hanno comportato la crescita di quest’ultimo.
This thesis illustrates the presence of Italian cinema in Iran and analyses how the Iranian public accepted foreign cinema, in parallel with the changes that were happening to their society. This inquiry begins with the economic aspects derived from oil acting as a growth and change driver for the Iranian society. The thesis retraces the stages of the nationalization of oil - a vital element in the relations with western countries -, and analyses the role Italy played in that context and the birth of trade relationships between Italy and Iran. Then, the project examines in more detail the relations between Italy and Iran from the cinematographic point of view, and the success of Italian movies in Iran. Consequently, the thesis illustrates the reasons behind the presence of Italian cinema in Iran, and examines the influences produced by their bilateral relationships. The analysis goes through the various stages of the recording in Italy of dubbings in Persian, and the Iranian popular and intellectual cinemas. Notwithstanding an Italian side to this project, the majority of the attention is dedicated to the recipient state, Iran, by using data taken from historical documents, texts, newspapers, available resources and interviews with people competent in the subject matter. The work focuses on texts that delve into the economic and cinematographic situation of Iran at the time of the monarchy of Mohammad Reza Pahlavi, coinciding with the post-World War II years, during which Italian cinema held the most influence over Iranian cinema. Purpose of the thesis is to define the reasons behind the development in the cinematographic relationships between the two countries, how Italian cinema transpired through Iranian cinema, and the premises that led to development of the latter.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Casoli, Sara <1990&gt. « Le forme del personaggio. Tipologie, morfologie e sistemi di relazione degli individui finzionali nelle narrazioni seriali televisive contemporanee ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8910/1/Casoli_Sara_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Il lavoro si prefigge di indagare la nozione di personaggio nelle narrazioni seriali televisive contemporanee di genere drammatico, individuando le sue caratteristiche e funzioni specifiche, le modalità con cui è costruito e proponendo una tipologizzazione delle conformazioni con cui si manifesta nei mondi narrativi che la serialità televisiva ci propone oggi. Al fine di rendere conto della complessità del concetto di personaggio seriale televisivo si adotterà una metodologia che combini Television Studies e narratologia, in particolare nella sua accezione neo-formalista. La tesi che si sosterrà vede il personaggio seriale televisivo come un terreno di collisione tra forme estetiche e forme socio-culturali, entrambe responsabili della conformazione della sua identità. Per farlo si prenderanno in considerazione due fattori considerati “generativi” della caratterizzazione e dell’identità del personaggio seriale televisivo: la morfologia, ovvero quegli elementi che compongono “internamente” il personaggio dal punto di vista estetico e da quello della sua funzione culturale, e il sistema di relazioni, ovvero il collocamento del personaggio in un mondo narrativo con caratteristiche specifiche (tipo di serialità, transmedialità, intertestualità, transtestualità, ecc.) e la sua posizione in un network di personaggi. Incrociando questi fattori, alla luce del loro essere semplici o complessi, si otterranno quattro tipologie di personaggio seriale televisivo: il personaggio stereotipato (morfologia e sistema relazionale entrambi semplici), il personaggio individualizzato (morfologia complessa e sistema relazionale semplice), il personaggio popolare (morfologia semplice e sistema relazionale complesso) e il personaggio replicante (morfologia e sistema relazionale entrambi complessi).
The aim of this work is to investigate characters in the contemporary drama TV series made in USA, with the purpose to unearth their features and specificities as well as propose a typology of their manifestations. In order to achieve this goal, we will rely on a methodology that merge TV and Media Studies with Narratology and, in particular, considering its neo-formalist turn. With this approach, we will analyse two distinct but interconnected generative factors of serial characters’ identity and characterization: on one side morphology, which implies those elements that affect "internally" characters’ construction, from the aesthetic point of view and from that cultural function; on the other side the relationship system, which involves the placement of the character in a narrative world with specific characteristics (kind of seriality, transmediality, intertextuality, transtextuality, etc.) and the network it creates with other fictional beings. Crossing these factors, in the light of their being simple or complex, we will get four types of serial television character: the stereotypical character (morphology and relational system both simple), the individualized character (complex morphology and simple relational system), the popular character (simple morphology and complex relational system) and the replicating character (morphology and relational system both complex).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Elias, Érico Monteiro 1981. « Fotofilmes = da fotografia ao cinema ». [s.n.], 2009. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/283958.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Fernando Cury de Tacca
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Artes
Made available in DSpace on 2018-08-16T04:18:55Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Elias_EricoMonteiro_M.pdf: 66325486 bytes, checksum: 32314d7b1eb0f2af202d228f99d24ec3 (MD5) Previous issue date: 2009
Resumo: A presente dissertação de mestrado tem como objetivo discutir as relações entre fotografia e cinema por meio do levantamento e da análise de obras artísticas feitas a partir da mescla de elementos das duas linguagens. O objetivo específico da pesquisa é circunscrever a técnica de animação de fotografias, que consiste em verter um material fotográfico para o formato fílmico. Chamamos os filmes feitos exclusivamente com essa técnica de "fotofilmes", já que eles compartilham aspectos da imagem fotográfica e da imagem cinematográfica. A partir do mapeamento de fotofilmes brasileiros, a dissertação propõe a análise de obras com maior potencial expressivo, que podem fornecer a oportunidade de descrever em detalhes os recursos oferecidos pela técnica
Abstract: The purpose of this Master's dissertation is to discuss the relationship between photography and cinema by way of an assessment and analysis of artworks made out of the blend of elements arising from both media. This research was specifically carried out in order to circumscribe the animation of photography, which consists of translating photographic material into film format. Films made entirely from this technique are called "fotofilmes" (photo-movies). Through the mapping of Brazilian photo-movies, this dissertation aims to assess works that are endowed with a greater expressive potential, thus providing an opportunity to describe in detail the resources offered by the technique
Mestrado
Mestre em Artes
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

De, Rossi Elisa <1985&gt. « Tra fotografia e cinema : la fotografia di scena,una storia mai raccontata ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8392.

Texte intégral
Résumé :
Cinema e Fotografia. Tutti hanno l’innata sensazione, quando non proprio la convinzione, che questi due ambiti artistici sono indiscutibilmente legati da un vincolo di parentela, non fosse che alla base dello sviluppo del cinematografo dei celeberrimi fratelli Lumière è ovvio ci sia il processo fotografico, ma c’è di più, qualcosa di non altrettanto palese, anzi, è qualcosa che resta sul fondo e non si ha modo di conoscere facilmente; qualcosa da cercare, scavando la superficie del cinema, perché anche se troppo spesso misconosciuto, come una vergogna da relegare in un angolo in ombra, è alla base della fortuna avuta dalla settima arte. Era questo che cercavo e stentavo a vedere, ed ecco la risposta: la fotografia di scena! È da questa convinzione che è scaturita la curiosità di chi scrive e mi ha portato a scoprire ed appassionarmi a questo, prima sconosciuto ed ora ritrovato, magnifico “cinema di carta”, prendendo a prestito il termine coniato dal critico Dario Reteuna. Con questo elaborato quindi si vuole indagare il più diretto, ma anche ignorato, nesso tra cinema e fotografia, costituito dalla fotografia di scena in ambito cinematografico, aiutandoci ripercorrendone i punti salienti all’interno del panorama italiano. Compito questo non facile, vista la scarsità di materiali specificatamente afferenti a questo ambito, a causa, come vedremo, della purtroppo scarsissima considerazione di questi lavori e ancor meno dei loro artefici, al meglio non considerati, al peggio ritenuti meri copiatori di lavori altrui, e quindi di inutile intralcio e perditempo, da sopportare a fatica. Eppure come verrà palesato, la loro importanza era a dir poco fondamentale, per una buona riuscita del film prodotto, essendo, con tutte le sue declinazioni che presto andremo ad esaminare, il primo e principale strumento di promozione del film ed in generale dell’immagine del cinema e dei suoi protagonisti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Ciotola, Francesca <1992&gt. « La fotografia notturna ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12171.

Texte intégral
Résumé :
La mia tesi nasce dalla decisione di parlare di un tema affascinante e poco affrontato nell'ambiente fotografico, la fotografia notturna. Ne parlo sia dal punto di vista storico, guardando ai maggiori fotografi internazionali che hanno scattato fotografie notturne nel corso degli anni, che dal punto di vista della tecnica, affrontando quindi le modalità e gli strumenti necessari. Capitolo conclusivo della mia tesi riguarda le fotografie notturne di Venezia all'interno dell'importante Circolo Fotografico La Gondola.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Goetjen, Betina [UNESP]. « O tempo através das mídias : fotografia, cinema, televisão ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2010. http://hdl.handle.net/11449/86957.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:22:29Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2010-11-19Bitstream added on 2014-06-13T18:08:21Z : No. of bitstreams: 1 goetjen_b_me_ia.pdf: 1962895 bytes, checksum: 8958123bd88b943f662b17cd56e2a757 (MD5)
Universidade Estadual Paulista (UNESP)
GOETJEN, Betina. O Tempo Através das Mídias: Fotografia, Cinema, Televisão. Dissertação. Programa de Pós-Graduação em Artes da Universidade Estadual Paulista ―Júlio de Mesquita Filho‖, área de concentração em Artes Visuais, linha de pesquisa Processos e Procedimentos Artísticos. São Paulo, p. 85, 2010. Esta pesquisa mostra como o tempo pode ser representado na fotografia, no cinema e na televisão. Inicia com o tempo e sua aceleração através do desenvolvimento das tecnologias e também da necessidade do homem de representar o que vê para poder entender o mundo em que vive. Na fotografia, no cinema e na televisão o tempo é representado de maneiras diferentes. Na fotografia, o tempo é passado, o instante capturado pelo fotógrafo. No cinema, o tempo é o da projeção na tela em sala escura que, além do passado do registro pela câmara, simula o tempo real que é sentido pelo espectador. Na televisão, temos o tempo ao vivo das transmissões diretas, o evento acontece, e o espectador o vê ao mesmo tempo em que ele ocorre. A pesquisa surgiu a partir da idéia de duas transmissões que ocorrem simultaneamente através de dois meios diferentes, via satélite e via fibra óptica, e a diferença de tempo entre esses dois meios
GOETJEN, Betina. The Time Through the Medias: Photography, Cinema, Television. Dissertation. Post graduation Program in Arts of the Paulista State University ―Júlio de Mesquita Filho‖, concentration area in Visual Arts, research line Artistic Process and Proceedings. São Paulo, p. 85, 2010. This research has the intention to show how the time can be represented in photography, in cinema and in television. It initiates with the time and it‘s acceleration through the development of the technologies and also of the need of man to represent what he sees to be able to understand the world where he lives. In photography, in cinema and in television the time is represented in different ways. In photography, time is on the past, the instant captured by the photographer. In cinema, the time is that of the projection in the screen in dark room that, beyond the past captured by the camera, simulates the real time that is felt by the spectator. In the television, we have the time that is live, the one of the direct transmissions, the event happens and the spectator watch it at the same time that it occurs. The inspiration of this research begun from the idea of two transmissions, which occur simultaneously, in two different means, by satellite and by optical fiber, and the difference of time between those two ways
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Goetjen, Betina. « O tempo através das mídias : fotografia, cinema, televisão / ». São Paulo : [s.n.], 2010. http://hdl.handle.net/11449/86957.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Milton Terumitsu Sogabe
Banca: Claudio Cesar Gonçalves
Banca: Fernando Luiz Fogliano
Resumo: GOETJEN, Betina. O Tempo Através das Mídias: Fotografia, Cinema, Televisão. Dissertação. Programa de Pós-Graduação em Artes da Universidade Estadual Paulista ―Júlio de Mesquita Filho‖, área de concentração em Artes Visuais, linha de pesquisa Processos e Procedimentos Artísticos. São Paulo, p. 85, 2010. Esta pesquisa mostra como o tempo pode ser representado na fotografia, no cinema e na televisão. Inicia com o tempo e sua aceleração através do desenvolvimento das tecnologias e também da necessidade do homem de representar o que vê para poder entender o mundo em que vive. Na fotografia, no cinema e na televisão o tempo é representado de maneiras diferentes. Na fotografia, o tempo é passado, o instante capturado pelo fotógrafo. No cinema, o tempo é o da projeção na tela em sala escura que, além do passado do registro pela câmara, simula o tempo real que é sentido pelo espectador. Na televisão, temos o tempo ao vivo das transmissões diretas, o evento acontece, e o espectador o vê ao mesmo tempo em que ele ocorre. A pesquisa surgiu a partir da idéia de duas transmissões que ocorrem simultaneamente através de dois meios diferentes, via satélite e via fibra óptica, e a diferença de tempo entre esses dois meios
Abstract: GOETJEN, Betina. The Time Through the Medias: Photography, Cinema, Television. Dissertation. Post graduation Program in Arts of the Paulista State University ―Júlio de Mesquita Filho‖, concentration area in Visual Arts, research line Artistic Process and Proceedings. São Paulo, p. 85, 2010. This research has the intention to show how the time can be represented in photography, in cinema and in television. It initiates with the time and it's acceleration through the development of the technologies and also of the need of man to represent what he sees to be able to understand the world where he lives. In photography, in cinema and in television the time is represented in different ways. In photography, time is on the past, the instant captured by the photographer. In cinema, the time is that of the projection in the screen in dark room that, beyond the past captured by the camera, simulates the real time that is felt by the spectator. In the television, we have the time that is live, the one of the direct transmissions, the event happens and the spectator watch it at the same time that it occurs. The inspiration of this research begun from the idea of two transmissions, which occur simultaneously, in two different means, by satellite and by optical fiber, and the difference of time between those two ways
Mestre
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Donvito, Benedetta Daniela Anna <1993&gt. « FOTOGRAFIA COME ARTE DELLA SCIENZA : dove scienza, arte e fotografia si intersecano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20146.

Texte intégral
Résumé :
Pur sembrando differenti, l’arte e la scienza si sono, da sempre, influenzate a vicenda. Nel mio lavoro di tesi mi concentro su questo rapporto, approfondendo in particolare la fotografia scientifica, quale strumento di indagine, utile a conoscere il mondo micro e macroscopico e a permettere all’uomo di migliorare la sua condizione di vita. Inizialmente indago sul rapporto e le interazioni tra arte e scienza nel XX e XXI secolo, soffermandomi poi sul caso del CERN di Ginevra che organizza ogni anno un progetto di collaborazione tra artisti e fisici del centro di ricerca. Successivamente rappresenterò le diverse funzioni della fotografia in ambito scientifico: come documentazione ai fini di studio, come mezzo di divulgazione della ricerca sia per gli addetti ai lavori sia per il pubblico comune, e, infine, come mezzo per collegare la scienza all’espressione artistica richiamando il fondamentale contributo dato dalle ricerche e sperimentazioni di Berenice Abbott, negli anni della sua collaborazione con il MIT ( Massachusetts Institute of Technology), di Cambridge (Massachusetts). La tesi si conclude con l’approfondimento della fotografia astronomica, sul suo contributo allo sviluppo della scienza astronomica e alla scoperta di diverse ed importanti teorie scientifiche. Ricordo infine come abbia affascinato il pubblico e gli artisti, concentrandomi sopratutto sull’opera del fotografo tedesco Thomas Ruff: “Stars”.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Valfrè, Di Bonzo Marina <1992&gt. « La fotografia off-camera ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13040.

Texte intégral
Résumé :
La tesi affronta il tema della fotografia off-camera, ovvero realizzata senza l'ausilio di una macchina fotografica. Dall'anno della sua nascita la fotografia ha saputo esplorare con curiosità scientifica e artistica le potenzialità della luce e dei materiali fotosensibili. La fotografia off-camera ha permesso ad artisti e scienziati dall'Ottocento a oggi di ampliare la propria ricerca in direzioni inedite permettendo alla luce stessa di lasciare il proprio segno sulla carta. L'elaborato si sofferma sulle sperimentazioni off-camera da fine Ottocento alle Avanguardie, da metà Novecento alla contemporaneità. Partendo dalla luce e da materiali fotosensibili, i fotografi hanno saputo, col tempo, ampliare le sperimentazioni off-camera sfruttando la fotografia a colori, le nuove tecnologie e i fenomeni naturali e scientifici. Più di ogni altra forma d'arte, la fotografia senza macchina fotografica allaccia uno stretto legame con la materia e il tempo presenti i quali, disegnando se stessi, creano un immaginario al contempo onirico e concreto. La tesi si conclude presentando le ricerche dei più noti e influenti fotografi italiani che si occupano di cameraless photography, effettuando un parallelismo con i progetti internazionali descritti nei capitoli precedenti. La fotografia off-camera è uno strumento purtroppo poco conosciuto, ma che ha saputo offrire un importante contributo alla fotografia e alla scienza, nonché un decisivo ampliamento delle possibilità artistiche.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

Gaggetta, Giulia <1991&gt. « Venezia. Cinema anni '80. Dal cinema all'aperto alla Biennale di Lizzani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12158.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Riboni, Giacomo <1986&gt. « Il cinema spagnolo contemporaneo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5095.

Texte intégral
Résumé :
La tesi intende analizzare il cinema spagnolo a partire dagli anni 2000 fino ai giorni nostri. Dopo una presentazione della storia del cinema, dalla sua nascita allo sviluppo attuale, si concentra in particolare nella contemporaneità. Sono analizzati i generi di successo (che hanno fatto conoscere la Spagna e il suo cinema a livello internazionale) e come il cinema spagnolo sia situato nel mercato internazionale, paragonato con altri stati. In ultimo, vengono analizzati in dettaglio quattro film di generi differenti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

Prete, Valentina <1992&gt. « La fotografia umanista in Francia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13515.

Texte intégral
Résumé :
La fotografia umanista è un movimento che trova le proprie origini negli anni '30 del novecento ma che si sviluppa principalmente nel secondo dopoguerra e che vede nella figura dell'uomo e del quotidiano il suo fulcro. Tra i fotografi principali troviamo Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat e Izis Bidermanas
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

de, Bortoli Morena <1976&gt. « Il cinema di Jacques Becker ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/262/1/tesi_3.pdf.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

de, Bortoli Morena <1976&gt. « Il cinema di Jacques Becker ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/262/.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

Ceccato, Sabrina <1978&gt. « Jamaican culture through Jamaican cinema ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/974.

Texte intégral
Résumé :
Jamaican cinema is young and has produced few films, yet my hypothesis is that it has nonetheless created a tradition. In fact, an analysis of the films made on the island show that, after The Harder They Come, the first Jamaican film made in 1972, all the later films share with it some common themes and technical features, which were modified and extended with the passing of time but remain traceable to a familiar matrix. Moreover, Jamaican cinema allows the spectator to observe the island’s popular culture, since the films are targeted to a non-sophisticated audience and reflect habits and culture. It thus present languages, music, dance, religions, locations, looks and a general sense of masculinity belonging to the “low culture”, leaving aside the “high culture” cultivated by the academy. Jamaican cinema is therefore a valuable tool for observing the evolution of popular culture in the island during the last forty years.
Il cinema giamaicano è giovane e ha una produzione ridotta. La mia ipotesi è che, ciononostante, si sia creata una tradizione. Infatti, un’analisi dei film realizzati sull’isola dimostra che tutti i film successivi a The Harder They Come, il primo film giamaicano uscito nel 1972, condividano temi e aspetti tecnici che vengono modificati ed ampliati con il passare del tempo ma che rimangono riconducibili a una fonte comune. Inoltre, il cinema giamaicano permette allo spettatore di osservare la cultura popolare dell’isola, poiché i film sono indirizzati a un pubblico poco sofisticato e riflettono i suoi costumi e la sua cultura. Rappresenta perciò lingua, musica, danza, religioni, ambientazioni, apparenze e un generale senso di mascolinità che appartengono alla “cultura bassa”, tralasciando la “cultura alta” praticata dall’accademia. Il cinema giamaicano si rivela dunque uno strumento utile per osservare l’evoluzione della cultura popolare dell’isola negli ultimi quarant’anni.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

Pedrotti, Eugenia <1988&gt. « Il product placement nel cinema ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3598.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

Salvagno, Valentina <1989&gt. « Fotografia digitale : Nuovi sviluppi per l'arte ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10578.

Texte intégral
Résumé :
La tecnologia digitale ha condotto i fruitori dell'arte fotografica a “vivere” un rapporto con le immagini di tipo virtuale, capace di mutarne tanto la percezione fisica quanto quella emotiva. L’avvento della digitalizzazione, infatti, ha modificato radicalmente gli aspetti della fotografia, basti pensare alla fotografia analogica che oramai è finita nel dimenticatoio, così come le “macchine fotografiche” che oggi risultano sostituite dagli smartphone e dai tablet. Descrivendo in prima analisi i cambiamenti estetici subiti dall'arte durante gli ultimi due secoli ed il ruolo della fotografia all'interno di un panorama artisticamente e socialmente “rivoluzionario”, lo scritto si impegna a fornire una descrizione delle tecniche di fruizione conservazione e condivisione delle immagini nell'epoca digitale ricercandone tanto gli aspetti positivi quanto quelli problematici per analizzare, in conclusione, i rapporti che l’arte ha, oggigiorno, con la fotografia e con le modalità di fruizione tecnologica. Il linguaggio interattivo e di condivisioni 2.0 del Web ha pervaso anche il mondo della cultura e dei beni culturali che, di conseguenza, ha cambiato il suo approccio con le nuove tecnologie. In tal modo, il panorama culturale ha riscontrato l’interesse di un gran numero di utenti, che grazie al supporto della tecnologia, hanno azionato il fenomeno della “condivisione” dei dati, della gestione e della promozione degli stessi a prova di "like”.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

Tibaldi, Ilaria <1991&gt. « La Fotografia d'Autore incontra la Pubblicità ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11521.

Texte intégral
Résumé :
L'elaborato ha come obiettivo l'analisi del complesso rapporto della fotografia con la pubblicità. La pubblicità moderna può essere considerata l'evoluzione naturale degli annunci pubblicati sui quotidiani, essa inizialmente è dunque costituita principalmente dal testo. Grazie all'invenzione di moderne tecniche di stampa e alle sperimentazioni degli artisti delle avanguardie, nella pubblicità compaiono le prime illustrazioni. Parallelamente, a metà del XIX secolo viene inventata la fotografia, inizialmente questa tecnica non è considerata una forma d'arte e viene dunque utilizzata per scopi diversi. Il connubio tra fotografia e pubblicità avviene agli inizi del XX quando le fotografie iniziano a sostituire le illustrazioni. I creativi e gli artisti che lavorano nelle agenzie vengono affiancati dai fotografi: cosa succede alla pubblicità? La fotografia diventa l'essenza della pubblicità, essa da sola è in grado di comunicare molto di più, e in modo più efficace e diretto rispetto al testo. Infine analizzo l'apporto che i grandi maestri della fotografia hanno dato alla pubblicità. In particolare, sono andata ad individuare quei casi in cui i grandi autori nel corso della loro carriera si sono dedicati per un periodo, più o meno intenso, alla fotografia pubblicitaria, cercando di comprendere il valore aggiunto che essi sono riusciti ad apportare alla pubblicità stessa.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Manzo, Liliana <1988&gt. « Il cinema indipendente in Cina ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3540.

Texte intégral
Résumé :
Questa tesi propone un’analisi dettagliata del rapporto tra i registi Zhang Yuan, Wang Xiaoshuai e Jia Zhangke, tre dei maggiori esponenti della generazione underground/indipendente della Cina moderna, con la censura cinese e i festival cinematografici internazionali. Prendendo in esame ogni singolo regista ho indagato il quadro generale della situazione che vede i registi indipendenti cinesi a cavallo tra il cinema mainstream e quello underground.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Ruscitti, Livia <1992&gt. « Cinema, turismo e territorio. Il Cineturismo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12217.

Texte intégral
Résumé :
Il Turismo cinematografico ha le sue radici nella storia sociale e culturale dell’uomo, ma la maturazione del settore turistico, la distribuzione globale del cinema e l’interesse sempre più crescente degli studi di area economica per filiere produttive non tradizionali, hanno indotto a interrogare con nuove questioni il cinema come fondamento di immagini che hanno ripercussioni nella vita economica di un paese e nella comunità. Si tratta inoltre, di un fenomeno strettamente legato alla globalizzazione; non solo presuppone forme particolari di avanzamento tecnologico come i nuovi media, ma promuove anche la connettività turistica e l’ibridazione culturale con le strategie di sviluppo economico. Negli ultimi vent’anni in ambito accademico, i dipartimenti politico-economici e aziendali, così come quelli di lettere, sociologia e psicologia, hanno iniziato a prendere in considerazione le possibili relazioni dirette e/o indirette tra cinema, turismo e territorio. Questo insieme di interconnessioni è stato messo più volte in discussione da diverse scuole di pensiero, che si sono schierate a sostegno delle loro tesi determinando la nascita di nuovi approcci interdisciplinari e trasversali. Sono stati condotti degli studi di settore e ci si è interrogati sul modo in cui i prodotti audiovisivi possano influenzare l’economia di un territorio mediante una nuova forma di turismo, resa nota internazionalmente come Film-induced tourism.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

Campo, Arianna <1995&gt. « Sciascia : una porta aperta sul cinema ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20103.

Texte intégral
Résumé :
Excursus sulla vita e le opere letterarie che hanno caratterizzato l’intera esistenza di Leonardo Sciascia; Ruolo del cinema nella sua vita; Trasposizione dei suoi romanzi letterari in pellicole cinematografiche; "La scomparsa di Majorana" e "La particella Fantasma".
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

Berto, Ilaria <1991&gt. « Tableuax vivants in fotografia : storia e contemporaneità ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13029.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

Bragagnolo, Silvia <1993&gt. « The phenomenon of the Norwegian mobile cinema ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12529.

Texte intégral
Résumé :
Il lavoro si occuperà di analizzare la struttura anomala del circuito cinematografico municipale in Norvegia, illustrandone il contesto e le ragioni di esistenza. La restante parte del lavoro tratterà invece l'analisi del caso studio del cinema itinerante municipale attraverso la descrizione della sua struttura e il commento di alcuni questionari somministrati all'audience di alcune proiezioni.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

Martin, Florez Camilo Andres <1980&gt. « Lineamenti di storia del cinema muto in Colombia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9555/1/Tesi_di_dottorato_CamiloMartinFlorez%20%28finale%29.pdf.

Texte intégral
Résumé :
"Lineamenti di storia del cinema muto in Colombia" nasce da un particolare interesse volto a determinare in che misura i colombiani parteciparono allo sviluppo del proprio cinema nazionale tra il 1897 e il 1926. Al fine di conseguire tale obiettivo, questo lavoro si prefigge come scopo la realizzazione di una rassegna critica dei lineamenti di storia del cinema muto colombiano. Inoltre, e considerando la forte partecipazione di impresari e cineasti italiani nel cinema muto colombiano tra il 1909 e il 1926, si presta particolare attenzione al loro contributo, a cui è dedicato il capitolo 4 e alcune sezioni dei capitoli 2, 3, 5 e 7. Preme mettere in evidenza che analizzare il contributo dei cineasti locali smentisce gran parte della bibliografia esistente sul cinema muto, dal momento che nessun testo colombiano o straniero ha mai constatato il loro contributo alla cinematografia locale o internazionale. Infatti, in questa ricerca si approfondiscono le nozioni di policentrismo, polimorfismo e polivalenza cinematografica, con l’obiettivo di realizzare uno studio documentato e aggiornato del cinema muto colombiano. Si auspica di poter dimostrare che il contributo di questi ultimi alla cinematografia muta colombiana e latino-americana –e in parte a quella italiana– fu consistente e di vasta portata, sia in termini di quantità che di contenuto. Infine, la presente ricerca si propone non soltanto di definire il contributo dei cineasti colombiani allo sviluppo del proprio cinema nazionale, ma anche, e soprattutto, di individuare l’origine di alcuni degli elementi che caratterizzano il cinema colombiano.
"Outlining the History of Silent Cinema in Colombia" stems from a particular interest aimed at determining to what extent Colombians participated in the development of their national cinema between 1897 and 1926. In order to achieve this goal, this work aims to create a critical review of the lineament of the history of Colombian silent cinema. Furthermore, and considering the strong participation of Italian entrepreneurs and filmmakers in Colombian silent cinema between 1909 and 1926, particular attention is paid to their contribution, to which chapter 4 is fully devoted as well as some sections of chapters 2, 3, 5 and 7. It is important to point out that analyzing the contribution of local filmmakers denies much of the existing bibliography on silent cinema since no Colombian or foreign text has ever established their contribution to local or international cinema. In fact, in this research, the notions of polycentrism, polymorphism, and cinematographic versatility are studied in-depth, with the aim of creating a documented and updated study of Colombian silent cinema. It is aimed to be able to demonstrate that the contribution of the latter to Colombian and Latin American silent cinema - and in part to the Italian one - was substantial and far-reaching, both in terms of quantity and content. Finally, this research aims not only to define the contribution of Colombian filmmakers to the development of their national cinema but also, and above all, to identify the origin of some of the elements that characterize Colombian cinema.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

Valeri, Giulia <1987&gt. « CINAMADANZA. IL CINEMA CON E DI PINA BAUSCH ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1712.

Texte intégral
Résumé :
QUESTA TESI SI PROPONE DI ANALIZZARE L'EVOLUZIONE DEL CINEMA E DELLA DANZA EVIDENZIANDO LE ANALOGIE E LE DIVERGENZE DI QUESTE DUE ARTI. LA PRIMA PARTE DELL'ELABORATO DESCRIVE I CARATTERI PECULIARI DELLA STORIA DEL CINEMA E DELLA DANZA DAL LORO AFFERMARSI NEL TARDO OTTOCENTO FINO AI GIORNI NOSTRI, SOFFERMANDOSI IN PARTICOLARE SUI REGISTI CHE NEL CORSO DEI DECENNI HANNO REALIZZATO OPERE CHE INGLOBAVANO AL LORO INTERNO ALCUNI ASPETTI COREOGRAFICI, E CHE UTILIZZAVANO LA DANZA COME ELEMENTO FUNZIONALE ALLA NARRAZIONE. IL CAPITOLO CENTRALE TRATTA LA PROBLEMATICA DEL DIRITTO D'AUTORE NEL CINEMA E NELLA DANZA, SOFFERMANDOSI SULLE NORME DELLA LEGGE D'AUTORE CHE TUTELANO QUESTE ARTI SINGOLARMENTE, MA EVIDENZIANDO ANCHE LA POSSIBILITÁ DI PROTEZIONE NELL'IPOTESI DI COMBINAZIONE DELLE DUE. L'ULTIMA SEZIONE PRESENTA UNA BREVE BIOGRAFIA DI PINA BAUSCH, COREOGRAFA TEDESCA APPARTENENTE ALLA CORRENTE DEL TEATRODANZA, PER POI ANALIZZARE IL SUO PERCORSO NON SOLO ALL'INTERNO DELLA DANZA, MA ANCHE COME ATTRICE E REGISTA; SOFFERMANDOSI IN PARTICOLARE SULL'ULTIMO FILM DI WIM WENDERS OMAGGIO A PINA BAUSCH.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
27

Scansani, Andréa Carla. « A imagem explícita : a materialidade do cinema sob o olhar da fotografia ». Universidade de São Paulo, 2018. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/27/27161/tde-11092018-160508/.

Texte intégral
Résumé :
Este trabalho tem como objetivo pensar a fotografia cinematográfica dentro dos estudos do cinema como um modo de ampliar as perspectivas de abordagem sobre sua imagem. A partir da explicitação de seus aspectos físicos e sua potência em fazer reverberar uma série de questionamentos acerca da dimensão imaterial de seu corpo, traçamos um percurso heterogêneo pelos domínios da filosofia, da teoria da imagem e do cinema para desenvolver um pensamento que tenha como base a conjugação de saberes que constituem o olhar fotográfico. Nossa ênfase está no ato cinematográfico e nas relações recíprocas de seus elementos, isto é, no momento em que os gestos [humanos e técnicos] são acolhidos pela câmera e constroem as camadas do corpo fílmico, sua carne.
This work aims to approach cinematography within film studies as a way to broaden our perspectives on cinema image. Starting from making explicit some of its physical aspects and their potential to reverberate a series of questions about the immaterial dimension of its body, we trace a heterogeneous path through the domains of philosophy, image and cinema theory in order to develop a thought based on the conjugation of knowledge that constitutes the photographic gaze. Our emphasis is on the cinematographic act and the reciprocal relations of its elements, meaning to say, the moment in which gestures [human and technical] are sheltered by the camera and build the layers of the filmic body, its flesh and blood.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
28

GANDIER, Ângela Maranhão. « Memória & ; História, Fotografia & ; Cinema nas narrativas transemióticas de Valêncio Xavier ». Universidade Federal de Pernambuco, 2013. https://repositorio.ufpe.br/handle/123456789/11534.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Chaylane Marques (chaylane.marques@ufpe.br) on 2015-03-09T18:02:47Z No. of bitstreams: 2 TESE Angela Gandier.pdf: 7725192 bytes, checksum: 6c44b455eaa57f9bd33a8fe4ca05b398 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5)
Made available in DSpace on 2015-03-09T18:02:48Z (GMT). No. of bitstreams: 2 TESE Angela Gandier.pdf: 7725192 bytes, checksum: 6c44b455eaa57f9bd33a8fe4ca05b398 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5) Previous issue date: 2013-02-28
CNPQ
A obra literária de Valêncio Xavier (1933-2008) confere ao autor as marcas de originalidade inconfundíveis, figurando como uma das criações mais densas da literatura brasileira, no sentido de refletir os dilemas e impasses da cultura contemporânea. Minha proposta nesta tese é discutir a interferência da Memória & da História, da Fotografia & do Cinema nas narrativas transemióticas do autor, como resultado final da pesquisa que investigou a configuração de texto & imagem nos seguintes livros-invenção: a coletânea de contos O Mez da Grippe e outras histórias (1998), o romance Minha Mãe Morrendo e o Menino Mentido (2001) e Crimes à moda antiga: contos verdade (2004). Na abordagem do tema, o meu propósito é discorrer sobre a centralidade que a imagem ocupa no processo discursivo do autor, perspectivando as obras xavierianas no âmbito da literatura e da arte brasileira contemporânea. A obra de Valêncio Xavier é certamente a que revela de modo mais criativo as possibilidades da literatura atuar como eixo relacional aberto a interações com outras artes. A imagem interfere na narrativa como princípio formal, sendo responsável tanto pela coerência estrutural como pela originalidade das obras. Além dos aspectos apontados, busquei examinar de que maneira e por meio de quais estratégias discursivas a obra de Xavier dialoga com o passado estético-formal da literatura brasileira. Os livros-invenção do autor acenam para o cruzamento de práticas e procedimentos que redefinem um novo conceito de livro que esteve no horizonte dos modernistas. Redefinem sob outras estratégias de intervenção, mas sem deixar de assimilar suas linhas essenciais. Dentro desse contexto, o meu objetivo principal é estabelecer uma interlocução entre a literatura, o cinema, a fotografia, a pintura e artes plásticas e gráficas, ancorada na linha de pesquisa em que esta tese se insere: Literatura e Intersemiose. Por essa razão, optei por uma abordagem metodológica interpretativa, de âmbito literário, filosófico, histórico e artístico.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
29

Minasola, Emanuela <1988&gt. « Beyond the Wall : Cinema, History and Non-formal Learning. An Educational Cinema Season on Berlin as a Symbol of the Cold War ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2534.

Texte intégral
Résumé :
With my bachelor’s thesis “The role played by cinema in the promotion of the American cultural model in West Berlin during the 50s and the 60s” as a starting point, I have gone on to reflect on the way cinema can engage people and influence their opinions on history and culture. This eventually put the focus of my master’s dissertation on the way the expressive potential of cinema could be turned into an educational tool, which was also the result of my interest in alternative teaching methods. Therefore, at the heart of my master’s research are cinema, history and non-formal learning and their rendezvous within the proposal of a cinema season providing educational workshops and laboratories outside of school. To demonstrate a coherent development of previous research, the thematic leitmotiv of the cinema season proposed herein deals with the Cold War and, more specifically, with Berlin as a major symbol of this conflict. What I will ultimately endeavour to demonstrate is how cinema can be brought closer to young students and be promoted both as an instrument and as an independent subject. In addition, the acknowledgement of cinema’s double artistic and media function and the development of a critical approach to the media and to the learning process will be encouraged. The creation of a cinema season basically represents a way of strengthening the aim of my research by backing a collective cultural event which actively involves students and provides them with an interactive and challenging way of learning.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
30

JAFARYAN, Faezeh. « Italian Neorealism and Iranian Cinema : A Deleuzian Reading ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2016. http://hdl.handle.net/11392/2403414.

Texte intégral
Résumé :
L’influenza del neorealismo italiano sui film realizzati dopo la sua stagione e sui movimenti cinematografici sorti sia in Italia sia all’estero è stata oggetto di analisi per molti studiosi. Anche il cinema iraniano, in particolare l’opera di Abbas Kiarostami, è stata indagata alla luce dell’esperienza neorealista. Tuttavia, la quasi totalità di queste ricerche e di questi studi si è concentrata principalmente sul contenuto sociale e su alcune caratteristiche stilistiche ed estetiche proprie del neorealismo. Ci riferiamo a caratteristiche come “l’uso di ambienti reali, di attori non professionisti, di campi lunghi, di trame poco complesse… ” che sono state ripetutamente indicate da studiosi e storici del cinema come identificative del neorealismo. Ci sono, però, alcuni intellettuali che hanno cercato di andare oltre le definizioni convenzionali date a questo movimento e di prestare attenzione alle sue implicazioni filosofiche. In tal senso, Gilles Deleuze, che ha dedicato un intero capitolo del suo L’immagine-movimento. Cinema 1 (1984) al neorealismo e che ha citato, all’interno di entrambi i suoi due volumi di argomento cinematografico, molti film italiani per esemplificare le sue teorizzazioni, è uno dei filosofi più importanti. Secondo Deleuze il neorealismo italiano rappresenta un punto di svolta nella storia del cinema, un momento in cui viene alla luce un nuovo tipo d’immagine, un’immagine ottica che offre una diretta rappresentazione del tempo. In questa dissertazione abbiamo cercato di stabilire un confronto tra la new wave iraniana e il neorealismo sulla base dei concetti e delle definizioni che Gilles Deleuze attribuisce a quest’ultimo e abbiamo cercato di esplorare i diversi tipi di immagine-tempo e di immagine-pensiero in alcuni film italiani e iraniani.
The influences of Italian neorealism on subsequent films and cinematic movements either in Italy or abroad have been studied by a great deal of scholars. Iranian cinema particularly Abbas Kiarostami’s films, also, have been investigated from the viewpoint of neorealism. The common ground of all these researches and studies, however, is the social content and some aesthetic and stylistic features of neorealism; the features such as ‘real locations, non-professional actors, long shots, simple plots, etc.’ which have been repeated by critics and historians of cinema as the defining features of neorealism. There are some thinkers, though, who tried to go beyond conventional definitions of this movement and pay heed to its philosophical dimensions. Gilles Deleuze is one of the most important philosophers, in this sense, who dedicated a chapter of his Cinema 1 (1986) to Italian neorealism and cited many Italian films as examples of his theories throughout his two-volume cinematic books. According to him, Italian neorealism is a turning point in history of cinema, where a new cinematic image came to exist for the first time, a pure optical image which gives a direct presentation of time. In this study, we tried to make a comparison between neorealism and Iranian new-wave in terms of concepts and definitions Deleuze ascribed to neorealism and we tried to explore different kinds of time-image and thoughtimage in some Italian and Iranian films.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
31

Croatto, Leonardo Ivan <1959&gt. « Musica, Cinema e identità nel Río de la Plata ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8723/1/Croatto_Leonardo_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
La costruzione dell’identità culturale come problema centrale in contesti geografici periferici, vista dalla prospettiva che emerge dalla zona d’incrocio tra musica e produzione cinematografica nella regione del Río de la Plata, delimitata dalle due città capitali dell’Argentina e l’Uruguay. Verranno analizzate tre situazioni particolari: l’inserzione del tango nel cinema, in quanto elemento locale fortemente identitario, focalizzata sulla produzione di uno dei più noti compositori argentini del XX secolo, Astor Piazzolla, artefice del rinnovamento linguistico del tango e autore di numerose colonne sonore. A partire dal contesto culturale nel quale si inserisce la sua biografia musicale, si analizzeranno due film emblematici nella storia dell’Argentina, realizzati nell’importante momento storico della transizione dall’ultima dittatura all’attuale democrazia: Tangos­El exilio de Gardel e Sur (Fernando Solanas, 1985, 1988). L’arrivo del rock come genere musicale straniero nel contesto del Rio de la Plata negli anni Sessanta, le trasformazioni culturali che esso comportò viste attraverso la sua presenza cinematografica e la nascita del “giovanile” in quanto nuovo soggetto, centrale nello sviluppo della cultura di massa alle origini della globalizzazione. Il rapporto locale/globale nella costruzione di un “Rock Nacional” con caratteristiche identitarie proprie, in bilico tra produzione artistica e industria culturale. Si analizzeranno due film rappresentativi di questa svolta, che rendono conto di vari elementi chiave in questo processo: Nacidos para cantar (Emilio Gomez Muriel, 1965), El extraño de pelo largo (Julio Porter, 1969). L'interazione tra musica e cinema nel contesto della cinematografia nazionale nell’Uruguay (dallo sviluppo relativamente tardivo), le sue caratteristiche particolari e la sua funzione culturale nell’ambito di un paese condizionato dalle sue piccole dimensioni, peculiarità identitarie e limitazioni economiche, che nonostante questo configurano un particolare profilo culturale che incide sul contesto rioplatense e latinoamericano. A tal proposito, verrà analizzato un film di genere documentario incentrato sulla canzone d’autore uruguaiana: Hit (Claudia Abend, Adriana Loeff, 2009).
Cultural identity as a central problem in peripheral geographic contexts, from the perspective that emerges at the intersection of music and film production in the Río de la Plata region, bounded by the two capital cities of Argentina and Uruguay. Three specific situations will be considered: the usage of tango in cinema, as a strongly identifying local element, focusing on the production of Argentinian musician Astor Piazzolla, author of the linguistic renewal of tango, and composer of numerous soundtracks. Starting from the cultural context in which his musical biography is inserted, two emblematic films will be analyzed, regarding the historical transition from the last dictatorship to the current democracy in Argentina: Tangos­El exilio de Gardel and Sur (Fernando Solanas, 1985, 1988). The arrival of rock as a foreign musical genre in the context of Rio de la Plata in the sixties, the cultural transformations that it involved seen through its cinematographic presence, and the birth of "the young" as a new subject, central in the development of mass culture in the origins of globalization. The local/global relationship in the construction of a "Rock Nacional" with its own identity characteristics, poised between artistic production and cultural industry. We will analyze two films representative of this shifting point, which account for several key elements in this process: Nacidos para cantar (Emilio Gomez Muriel, 1965), El extraño de pelo largo (Julio Porter, 1969). The interaction between music and cinema in the context of national cinematography in Uruguay, its particular characteristics and its cultural function within a country conditioned by its small size, identity peculiarities and economic limitations which, despite this, form a particular cultural profile that affects the rioplatense and Latinamerican contexts. In this regard, a documentary film based on Uruguay's author song will be analyzed: Hit (Claudia Abend, Adriana Loeff, 2009).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
32

Zanardo, Veronica <1987&gt. « Fashion Documentary : l’evoluzione comunicativa della moda attraverso il cinema ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10376.

Texte intégral
Résumé :
La moda è uno dei fenomeni culturali più rilevanti e influenti della società e della cultura occidentale contemporanea. Nonostante sia stata spesso considerata un argomento frivolo e privo di valore culturale, la moda è oggi divenuta un argomento centrale di studio e trattazione di molteplici discipline. Tali discipline, tra cui la sociologia, la filosofia e la semiologia, hanno apportato, nel corso degli anni, il loro contributo affinché a tale fenomeno venisse riconosciuto il fatto di essere un sistema altamente complesso entro cui intervengono numerosi e rilevanti elementi che influenzano e che caratterizzano la nostra cultura e la nostra società. In questa ricerca si pone l’attenzione sul percorso evolutivo del sistema comunicativo della moda, ovvero sullo sviluppo e l’affermazione di differenti tipi di linguaggio attraverso cui, nel corso degli anni, questo settore ha espresso la sua essenza e il suo potere di influenza culturale. Dai primi rudimenti comunicativi espressi mediante degli annunci pubblicitari nelle riviste del settore aventi come unico scopo quello di influenzare l’acquisto da parte dei potenziali consumatori, si è arrivati oggi ad un nuovo tipo di rapporto tra il brand operante nella moda e l’utente finale. Lo scopo principale delle attuali aziende di moda è quello di riuscire a creare con il consumatore una relazione che sia quanto più empatica ed emozionale possibile. Per assolvere alla necessità di creare un linguaggio comunicativo che permetta al brand di esprimere in maniera profonda i propri ideali nonchè tutto ciò che appartiene all’universo di marca la moda ha stretto una relazione con il mondo delle new technologies e del cinema. Il bisogno della moda di raccontarsi e di narrare storie, ha portato alla creazione di un nuovo genere cinematografico, quello dei fashion film. Sviluppatisi nel web nel corso dell’ultimo decennio, il fenomeno dei fashion film ha permesso al settore della moda il raggiungimento di un numero di utenti molto più vasto rispetto ai convenzionali mezzi comunicativi. Questo ha fatto sì che da una parte aumentasse l’interesse nei confronti della moda anche da parte di coloro che non appartengono a tale settore mentre dall’altra ha permesso lo sviluppo di elementi fondamentali per la costruzione della brand reputation e della brand awarness. Alla presenza di queste necessità da parte dei brand e dall’aumento dell’interesse da parte degli utenti è sorto il bisogno di conoscenza degli aspetti caratterizzanti questo mondo. I fashion documentary si inseriscono in questo tipo di contesto non solo per soddisfare la necessità delle maggiori aziende del settore di mitizzare la propria storia e i volti che l’hanno resa possibile ma anche per coinvolgere e informare il pubblico su un mondo che è sempre stato considerato blindato e alla portata di pochi eletti. Attraverso l’unione tra il genere documentaristico e il potere evocativo del mezzo cinematografico la moda riesce a raccontarsi innescando negli spettatori dei processi empatici. Questa ricerca si propone di analizzare i documentari di moda attraverso due paralleli punti di vista, da una parte quello più strettamente relativo al linguaggio cinematografico e alle tecniche tipiche del genere documentaristico, dall’altra attraverso i meccanismi e gli elementi caratterizzanti il settore del fashion con lo scopo di evidenziare come il rapporto tra moda e cinema abbia portato all’evoluzione di entrambi i linguaggi e come questa relazione abbia permesso al settore moda di soddisfare le proprie necessità comunicative dettate dalle esigenze imposte dall’attuale mercato.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
33

Venerucci, Chiara <1991&gt. « Il Mito della Frontiera Americana nel Cinema di Fantascienza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10584.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone di presentare il Mito della Frontiera Americana, reso celebre dai film Western, dalle origini al processo di assimilazione dei propri principi ideologici all’interno della cultura americana passando attraverso vari media (letteratura, cinema e serialità televisive). Nonostante le discussioni relative al Mito della Frontiera siano per lo più state glorificate attraverso le trasposizioni di film Western; questo elaborato ha come scopo, al contrario, di offrire una prospettiva diversa focalizzandosi sul genere fantascientifico, analizzando elementi chiave del mito ricondotti all’interno di film e serie televisive. La ricerca di una nuova frontiera: lo Spazio come luogo di conquista, l’astronauta come cowboy sfidando l’ignoto conquista nuovi spazi; il mito del buon selvaggio tradotto nell’incontro con specie aliene che abitano lontane galassie; film e serie tv che raccontano di scenari post-apocalittici caratterizzati da paesaggi desolati che portano alla mente le condizioni primitive del Vecchio West. L’obiettivo principale è dunque dimostrare ciò che è rimasto del Mito della Frontiera Americana nell’immaginario contemporaneo e il riemergere dei suoi valori all’interno di produzioni di film e serie televisive in campo fantascientifico.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
34

Cecconi, Valeria <1995&gt. « Cinema e territorio tra creatività artistica e valorizzazione territoriale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16791.

Texte intégral
Résumé :
Cinema e territorio sono due attori di uno scenario artistico e culturale in continua evoluzione. Da un lato il cinema: forma di espressione artistica di cui l'Italia è uno dei maggiori rappresentanti e che da oltre un secolo anima la vita degli spettatori, tenendosi al passo con l'evoluzione tecnologica e culturale. Dall'altro lato il territorio: patria di individui che ogni giorno nei secoli lo hanno plasmato con le loro azioni e tradizioni. L'ambientazione è uno degli elementi fondamentali per la realizzazione di un film: ogni storia è ambientata in un determinato luogo. Eppure l'integrazione tra questi due soggetti, cinema e territorio, non è scontato, tanto che ha iniziato a svilupparsi appena un ventennio fa. È da chiedersi dunque se e come essi possano dialogare tra loro, creando delle politiche di governance e sviluppo condivisibili ed essere strumento di valorizzazione uno per l'altro. In particolare ci si domanda come il territorio possa essere consapevolmente e propriamente promosso attraverso le produzioni cinematografiche che in esso sono realizzate o ambientate.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
35

Sala, Federica <1988&gt. « Sentimental photography : viaggio intorno alla fotografia di Nobuyoshi Araki ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4567.

Texte intégral
Résumé :
Come è già stato fatto notare dai più illustri esperti del settore, in un discorso ad ampio spettro sulla fotografia giapponese come idea mentale astratta e fine a sé stessa, ci si trova spesso in una posizione scomoda, a causa della sempreverde tendenza occidentale a trarre analisi stereotipate dettate da un senso di esoticità e di “giapponesità” nell’estetica di qualsivoglia opera d’arte proveniente da una realtà come quella giapponese, lontana in termini tanto spaziali quanto concettuali. È quindi interessante vedere come la Nazione in quanto categoria culturale rimanga un potente filtro attraverso cui veicolare l’interpretazione artistica, relegando opera e agente in una cornice fatta di preconcetti necessari al pubblico globale che tuttavia penalizzano l’analisi accurata dell’opera in questione. Restringendo il campo all’ambito fotografico, è particolarmente spinoso parlare di uno stile giapponese intrinseco per un medium che per sua propria natura mal si presta ad una lettura quadrata ed incasellante. Più che una qualche estetica giapponese caratteristica, quindi, è lo “specifico rapporto tra il soggetto ed il contesto sociale delle immagini che classifica un lavoro come parte integrante della tradizione fotografica giapponese.” Ciononostante, benché sia palese che artisti di diverse nazionalità condividano canoni estetici e stilistici che non hanno nulla a che vedere con l’etnia o la collocazione geografica, nell’esaustivo libro sull’argomento The History of Japanese Photography lo studioso Kinoshita Naoyuki mette in evidenza il fatto che “minimizzare le differenze culturali diminuisce inutilmente i livelli sui quali è possibile approcciarsi ad un’opera” e che sebbene la nazionalità non costituisca un fattore determinante per il giudizio di un’opera d’arte, “tutti noi facciamo delle considerazioni su ciò che vediamo in base alle nostre esperienze personali, di cui la nostra cultura è un forte componente.”
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
36

Zanini, Giulia <1987&gt. « La rivista "La Fotografia Artistica" e il pittorialismo in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4860.

Texte intégral
Résumé :
Nell'elaborato intendo esaminare la rivista "Fotografia Artistica", analizzando gli articoli e le rubriche all'interno di essa, per provare a dare una panoramica della situazione italiana della fotografia artistica e non solo all'inizio del'900. Intendo inoltre esaminare la situazione italiana, in particolar modo quella torinese, della fotografia pittorica, e di alcuni artisti protagonisti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
37

Brunello, Francesca <1991&gt. « La fotografia nelle attività delle Onlus. Il caso del Veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10529.

Texte intégral
Résumé :
Sono molte oggigiorno le organizzazioni umanitarie che lavorano per i paesi in via di sviluppo, talmente tante che anche in questo ambito è nata una grande competizione. La raccolta fondi per questi enti è fondamentale essendo delle organizzazioni non profit, ma per raggiungere il grande pubblico hanno bisogno anch’esse di una forte comunicazione. Qui assume un ruolo fondamentale la fotografia che, intorno agli anni ’70, diventa il mezzo di comunicazione predominante anche in queste organizzazioni, che si avvalgono di fotografi professionisti per ottenere dei reportage fotografici. La fotografia è sempre più presente nelle nostre vite, oggi non riusciremmo più a vivere senza le immagini, ne siamo bombardati continuamente. Proprio per questo motivo le immagini che vengono utilizzate per la raccolta fondi delle organizzazioni umanitarie devono distinguersi dalla massa e colpire il più possibile l’osservatore per non passare inosservate. Spesso, per questo motivo vengono utilizzate immagini poco etiche nei confronti delle popolazioni ritratte, specialmente delle popolazioni africane. Si tratta soprattutto di ritratti, il volto e gli occhi colpiscono di più; ma quello che ha scatenato il dibattito che è tuttora in corso, è l’uso di immagini di bambini in stato grave di salute: il bambino con la pancia gonfia o con le mosche sul viso è ormai un cliché. E’ corretto utilizzare queste fotografie? Perché dobbiamo provare pietà per fare una donazione? Queste immagini supportano gli stereotipi derivanti dall’epoca coloniale?
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
38

Noto, Paolo <1978&gt. « Modelli di intertestualità nel cinema italiano dei generi : 1950-1954 ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3060/1/paolo_noto_modelli_di_intertestualit%C3%A0_nel_cinema_italiano_dei_generi_1950-1954.pdf.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
39

Noto, Paolo <1978&gt. « Modelli di intertestualità nel cinema italiano dei generi : 1950-1954 ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3060/.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
40

Lucia, La Placa Simona <1987&gt. « Al di là dell'amore. Breve viaggio sentimentale nel cinema cinese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1634.

Texte intégral
Résumé :
Il cinema cinese vanta di una lunga e vasta produzione a partire dal 1896, data della prima proiezione cinematografica, fino ai giorni nostri. Analizzando la maggior parte dei capolavori del cinema cinese si notano contaminazioni occidentali che hanno inciso ma allo stesso tempo caratterizzato il linguaggio di molti registi. Questo percorso vuole essere un’analisi che, partendo da questo assunto, ha come filo conduttore il rapporto tra uomo e donna all’interno del cinema cinese a partire dagli anni ’30 della Shanghai d’oro fino ai giorni nostri. Matrimoni, gelosie e tradimenti raccontati dai più importanti registi cinesi. Un breve viaggio sentimentale che rivela come la figura maschile ha sempre avuto un ruolo dominante mentre la donna finisce sempre per essere vittima della propria realtà quotidiana. Ma quali sono i percorsi e l’evoluzione durante la storia della Cina?Quali i cambiamenti nella produzione cinematografica?fino a che punto i registi cinesi distano dagli stereotipi occidentali? Questo viaggio all’interno del cinema cinese partirà da Modern Woman degli anni ’30 interpretato dalla grande diva Ruan Lingyu. Si passerà poi al 1964 periodo della Rivoluzione Culturale per poi vedere gli effetti nella Quinta Generazione di cui fanno parte registi come Zhang Yimou e Chen Kaige. Infine il confronto tra la generazione degli anni ’90, di cui fa parte Jia Zhangke, e quella contemporanea che si discosta per la notevole ricchezza economica riflessa anche nell’industria cinematografica, molti film blockbuster infatti sono stati prodotti e distribuiti a livello internazionale come quelli di Ang Lee.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
41

Fantinato, Laura <1987&gt. « La vida es un guión. Il cinema di Isabel Coixet ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5027.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone di raccontare chi è Isabel Coixet, regista catalana poco conosciuta in Italia. Dopo un quadro del contesto storico-geografico in cui essa opera, e quindi del cinema contemporaneo in Spagna, nella tesi vengono analizzati alcuni film e documentari dell'autrice.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
42

Imparato, Francesco <1994&gt. « Una visione della diversità : l'outsider nel cinema di Tim Burton ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15303.

Texte intégral
Résumé :
Con le sue atmosfere macabre e fiabesche, Tim Burton è un regista che ha lasciato un'impronta peculiare nel cinema occidentale degli ultimi anni. I mondi da lui creati sono caratterizzati da luoghi e personaggi indimenticabili, come il villaggio di Halloween e Jack Skeleton in Nightmare Before Christmas. Quello che traspare da molte delle sue opere è una certa affinità tra il regista e i suoi personaggi. Quest'ultimi rivelano il ragazzino un po' strano che fu Burton, cresciuto nei sobborghi americani quasi stereotipati di Burbank, California. Molto spesso, infatti, i suoi eroi vengono considerati “diversi”, reietti di una società che li crede strani, a volte pericolosi. Tramite la sua sensibilità ed esperienza personale, Burton propone quindi il discorso sulla diversità e sulla normalità. In che modo il regista rappresenta questi due tipi di realtà, così distanti tra loro ma intrecciate allo stesso tempo? Spesso i suoi protagonisti, rinnegati o emarginati, sono considerati in una luce positiva, portatori di visione del mondo che va al di fuori degli stereotipi. Così facendo, il regista critica ciò che è “normale”, sottolineandone gli aspetti assurdi e le nevrosi che lo caratterizzano. Dopo aver analizzato la biografia del regista e le influenze che lo hanno formato, si cercherà di identificare il ruolo dell'outsider, figura a cui tutti i suoi personaggi fanno riferimento. Si analizzeranno quindi le loro carattristiche principali, per poi comprendere come essi si rapportino al mondo che li circonda.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
43

Moraes, Maria Fernanda Riscali de Lima. « A fotografia do conflito : uma parceria entre Sergei Eisenstein e Eduard Tissé ». Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/27/27161/tde-01122015-101949/.

Texte intégral
Résumé :
São muitas as parcerias no cinema, mas a que relaciona o diretor de cena ao diretor de fotografia é certamente a principal. A proposta desta dissertação de mestrado é analisar o estilo de fotografia criado por Eduard Tissé em três dos filmes que trabalhou com Eisenstein. A metodologia teórica da pesquisa baseia-se em Roland Barthes a partir da análise do artefato primeiro do cinema, que é o fotograma. As dimensões sociais ligadas ao materialismo dialético e suas aplicações ao filme, na forma como o espectador promove a leitura de sentidos, preocupavam o diretor soviético. Com isso evidencia-se o princípio conceitual de Eisenstein, desenvolvido pela célula de montagem, na visão da sua missão sócio-cultural em busca da fotografia do conflito.
There are many partnerships in the movie business, but that between director and director of photography is certainly the main one. The purpose of this dissertation is to analyze the style of photography created by Eduard Tissé in three of the movies he worked with Eisenstein. The theoretical research methodology is based on Roland Barthes from the analysis of the first film artifact: the frame. The social dimensions related to the dialectical materialism and its applications to the cinema - the way the audience reads the film sense - worried the soviet director. With that, the conceptual principle developed by Eisenstein is highlighted in search of the conflict cinematography.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
44

Dreon, Michele <1992&gt. « Il cinema giapponese di propaganda. Dal 1925 al 1945 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11823.

Texte intégral
Résumé :
Lo scopo di questa ricerca è di analizzare i film di propaganda giapponesi compresi tra gli anni 1925 e 1945. Come si è evoluta la propaganda durante questo periodo e cosa si voleva mostrare al pubblico? La ricerca è divisa in quattro sezioni. Nella prima andrò ad esplorare gli interventi del governo a livello legislativo. Quali leggi vennero emesse e che tipo di censura promuovevano? Come vennero applicate? Nella seconda parte analizzo più nello specifico i film di propaganda giapponesi. Cosa e come veniva mostrata dell’ideologia governativa? Nella terza parte esploro la propaganda a livello coloniale. Cosa promuoveva la propaganda nelle colonie? Come ha fatto il governo giapponese a prendere il controllo delle cinematografie delle colonie? Nell'ultima parte esploro il rapporto tra cinema giapponese e quello dell'Asse. Ci sono state influenze o collaborazioni? Se sì quali?
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
45

Cruciani, Gianluca <1997&gt. « “L’influenza del cinema giapponese sul consumo di prodotti asiatici” ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21035.

Texte intégral
Résumé :
Sin dal principio il cinema e il cibo hanno avuto uno stretto legame. Dato che il cinema prendeva ispirazione dalla vita quotidiana era inevitabile che il cibo apparisse sullo grande schermo. Quest’ultimo invece, fornisce una lente attraverso la quale è possibile comprendere come le norme sociali e culturali vengono definite dal contesto storico presentato nel film. Nonostante questo elemento possa non costituire il soggetto principale di un film, indagare il cibo nella cinematografia ci invita a riflettere e a comprendere come viene definito l’immaginario del cibo nel corso del tempo e come questo definisce noi. Partendo da questo presupposto attraverso l’analisi dell’evoluzione del cinema in generale e poi di alcuni esempi di quello giapponese si cercherà di determinare alcune tendenze nel consumo e nella produzione di certi prodotti evidenziando, in particolare, l’influenza che l’elemento cinematografico ha avuto nella loro diffusione.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
46

Micaglio, Ilaria <1985&gt. « Venezia'79 la Fotografia : un "carnevale" fotografico ? Cronaca di un dibattito ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4887.

Texte intégral
Résumé :
La tesi propone il risultato della prima indagine sistematica di Venezia’79 la Fotografia, la grande rassegna internazionale di fotografia che ha suscitato l’attenzione e acceso il dibattito di gran parte del mondo della fotografia italiana. Si concentra sullo studio e sulla ricezione delle componenti che hanno caratterizzato l’unicità dell’evento: ventisei mostre, quarantasei workshop e un nutrito programma di seminari e convegni. Si è cercato attraverso il prisma molteplice delle iniziative, di fare il punto sullo stato dell'arte in Italia sul finire degli anni'70 giungendo alla constatazione dell'inadeguatezza, rispetto alla situazione internazionale, dei circuiti espositivi ed editoriali dedicati alla fotografia, e la debolezza delle indagini sulla fotografia italiana quale mezzo d’informazione e di linguaggio creativo. In questo quadro, Venezia’79 si pone in corrispondenza con il momento iniziale del processo che porterà ad una più solida riscoperta e valorizzazione storiografica del patrimonio fotografico italiano.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
47

Desole, Angelo Pietro. « La fotografia industriale in Italia. 1933-1965 ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423801.

Texte intégral
Résumé :
The theme of the research the industrial photography in Italy frome 1933 to 1965. A period of Italian history marked by really significant changes, especially from issues related to the economy. About the methodology, the research considers the photograph not as an aesthetic object , but as part of a broader cultural path followed by the company in those years. In particular, the industrial photography has considered as a whole ideological product of large companies, made for propaganda purposes and to create an identity. The work is divided mainly into four historical chapters that identify as many temporal segments, which is accompanied by an introduction and a brief conclusion. The first chapter, from 1933 to 1939, shows how since the birth of IRI the industrial photograph knows a booming, thanks also to the great cultural ferment in all the arts and to the influence of German avant-garde. The second chapter, from 1940 to 1947, deal with the industrial photography during the second world war, analyzing the problems that led to a considerable loss of linguistic values built in the previous decade. The third chapter studies the period from 1948 to 1958, showing as the industrial photography, following the economic boom after the Reconstruction, has known her most interesting years. Chapter 1959-1965 focuses on the concerns that led to the season of the dispute, thus closing, even for the industrial photography, the historic years of its maximum expression.
La ricerca ha come tema la fotografia industriale in Italia dal 1933 al 1965. Un periodo della storia italiana segnato da importanti cambiamenti, soprattutto per gli aspetti legati all’economia. Dal punto di vista della metodologia il lavoro considera la fotografia non come oggetto estetico, ma come parte di un più ampio percorso culturale seguito dalla società in quegli anni. In particolare si pensa alla fotografia industriale come a un complesso prodotto ideologico delle grandi aziende, realizzato con scopi di propaganda e creazione d’identità. Il lavoro è suddiviso principalmente in quattro capitoli storici che identificano altrettanti segmenti temporali, ai quali si accompagna un’introduzione e una brevissima conclusione. Il primo capitolo, dal 1933 al 1939, mostra come dalla nascita dell’IRI in poi la fotografia conosca una forte espansione, merito anche del grande fermento culturale in tutte le arti e dell’influenza delle avanguardie tedesche. Il secondo capitolo, dal 1940 al 1947, si occupa della fotografia industriale durante la guerra, analizzando i problemi che portarono a una notevole perdita dei valori linguistici costruiti nel decennio precedente. Il terzo capitolo, dal 1948 al 1958 studia come la fotografia industriale, seguendo il boom economico del periodo seguente alla ricostruzione, abbia conosciuto i suoi anni più ricchi. Il capitolo dal 1959 al 1965 si concentra sulle inquietudini che portarono alla stagione della contestazione, chiudendo così, anche per la fotografia industriale, gli anni storici della sua massima espressività.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
48

Gallio, Nicolo <1982&gt. « Framing Death. La morte in diretta, tra cinema e media digitali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5893/1/Gallio_Nicolo_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Come dimostrano i sempre più numerosi casi di cronaca riportati dai notiziari, la preoccupazione per la gestione delle immagini di morte si configura come un nodo centrale che coinvolge spettatori, produttori di contenuti e broadcaster, dato che la sua emersione nel panorama mediale in cui siamo immersi è sempre più evidente. Se la letteratura socio-antropologica è generalmente concorde nel ritenere che, rispetto al passato, oggi la morte si manifesti con meno evidenza nella vita comune delle persone, che tendono a rimuovere i segni della contiguità vivendo il lutto in forma privata, essa è però percepita in modo pervasivo perché disseminata nei (e dai) media. L'elaborato, concentrandosi in maniera specifica sulle produzioni audiovisive, e quindi sulla possibilità intrinseca al cinema – e alle sue forme derivate – di registrare un evento in diretta, tenta di mappare alcune dinamiche di produzione e fruizione considerando una particolare manifestazione della morte: quella che viene comunemente indicata come “morte in diretta”. Dopo una prima ricognizione dedicata alla tensione continua tra la spinta a considerare la morte come l'ultimo tabù e le manifestazioni che essa assume all'interno della “necrocultura”, appare chiaro che il paradigma pornografico risulta ormai inefficace a delineare compiutamente le emersioni della morte nei media, soggetta a opacità e interdizioni variabili, e necessita dunque di prospettive analitiche più articolate. Il fulcro dell'analisi è dunque la produzione e il consumo di precisi filoni quali snuff, cannibal e mondo movie e quelle declinazioni del gore che hanno ibridato reale e fittizio: il tentativo è tracciare un percorso che, a partire dal cinema muto, giunga al panorama contemporaneo e alle pratiche di remix rese possibili dai media digitali, toccando episodi controversi come i Video Nasties, le dinamiche di moral panic scatenate dagli snuff film e quelle di contagio derivanti dalla manipolazione e diffusione delle immagini di morte.
As demonstrated by the increasing number of cases reported by the news media, handling images of death seems to concern the viewers, producers and broadcasters, since their emergence in the media landscape in which we are immersed is increasingly evident. Even though Sociology and Anthropology generally agree that, compared to the past, death is less present in the life of common people – that tend to keep grief private – however, it is perceived as a pervasive presence because scattered throughout the media. The dissertation, focusing specifically on audiovisual productions, considers the possibility inherent cinema - and its derivative forms - to record a live event, and attempts to map some of the dynamics involving actual deaths captured on camera. After a survey of the tensions between the urge to think of death as the ultimate taboo, and the events that instead take place in the so called "necroculture", it is clear that the pornographic paradigm is now ineffective to frame death in the media, and therefore requires more complex analytical perspectives. The focus of this analysis is thus the production and consumption of specific subgenres such as snuff, cannibal and mondo movies, and those horror films that blurred the line between fact and fiction: the attempt is to map some trends ranging from silent films to the contemporary remix mediascape, considering case studies in moral panic such as the Video Nasties, the mythology of the snuff movie and the contagion arising from consuming and spreading images of death.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
49

Gallio, Nicolo <1982&gt. « Framing Death. La morte in diretta, tra cinema e media digitali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5893/.

Texte intégral
Résumé :
Come dimostrano i sempre più numerosi casi di cronaca riportati dai notiziari, la preoccupazione per la gestione delle immagini di morte si configura come un nodo centrale che coinvolge spettatori, produttori di contenuti e broadcaster, dato che la sua emersione nel panorama mediale in cui siamo immersi è sempre più evidente. Se la letteratura socio-antropologica è generalmente concorde nel ritenere che, rispetto al passato, oggi la morte si manifesti con meno evidenza nella vita comune delle persone, che tendono a rimuovere i segni della contiguità vivendo il lutto in forma privata, essa è però percepita in modo pervasivo perché disseminata nei (e dai) media. L'elaborato, concentrandosi in maniera specifica sulle produzioni audiovisive, e quindi sulla possibilità intrinseca al cinema – e alle sue forme derivate – di registrare un evento in diretta, tenta di mappare alcune dinamiche di produzione e fruizione considerando una particolare manifestazione della morte: quella che viene comunemente indicata come “morte in diretta”. Dopo una prima ricognizione dedicata alla tensione continua tra la spinta a considerare la morte come l'ultimo tabù e le manifestazioni che essa assume all'interno della “necrocultura”, appare chiaro che il paradigma pornografico risulta ormai inefficace a delineare compiutamente le emersioni della morte nei media, soggetta a opacità e interdizioni variabili, e necessita dunque di prospettive analitiche più articolate. Il fulcro dell'analisi è dunque la produzione e il consumo di precisi filoni quali snuff, cannibal e mondo movie e quelle declinazioni del gore che hanno ibridato reale e fittizio: il tentativo è tracciare un percorso che, a partire dal cinema muto, giunga al panorama contemporaneo e alle pratiche di remix rese possibili dai media digitali, toccando episodi controversi come i Video Nasties, le dinamiche di moral panic scatenate dagli snuff film e quelle di contagio derivanti dalla manipolazione e diffusione delle immagini di morte.
As demonstrated by the increasing number of cases reported by the news media, handling images of death seems to concern the viewers, producers and broadcasters, since their emergence in the media landscape in which we are immersed is increasingly evident. Even though Sociology and Anthropology generally agree that, compared to the past, death is less present in the life of common people – that tend to keep grief private – however, it is perceived as a pervasive presence because scattered throughout the media. The dissertation, focusing specifically on audiovisual productions, considers the possibility inherent cinema - and its derivative forms - to record a live event, and attempts to map some of the dynamics involving actual deaths captured on camera. After a survey of the tensions between the urge to think of death as the ultimate taboo, and the events that instead take place in the so called "necroculture", it is clear that the pornographic paradigm is now ineffective to frame death in the media, and therefore requires more complex analytical perspectives. The focus of this analysis is thus the production and consumption of specific subgenres such as snuff, cannibal and mondo movies, and those horror films that blurred the line between fact and fiction: the attempt is to map some trends ranging from silent films to the contemporary remix mediascape, considering case studies in moral panic such as the Video Nasties, the mythology of the snuff movie and the contagion arising from consuming and spreading images of death.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
50

Dyshlyuk, Liubov <1987&gt. « Soviet Cinema in Italy in the Post-War Period (1950-1970) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8226/1/dyshlyuk_liubov_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
The doctoral dissertation develops the Italian-Soviet relations in cinema in the post-war years and the history of the Soviet cinema presence in Italy. Interdisciplinary character of the research united history and cinema in that period of the XXth century when culture totally depended on the geopolitical situation. The object of the work was the historical material connected with the presence of Soviet cinema in Italy that have not yet been studied and united in one work. There was done an archival work in order to find out all the Soviet cinema festivals that appeared in Italy in the mentioned period in different Italian cities, their organizers, distributors and the amount of the spectators involved. It became clear what films arrived from the USSR, what impression they made on Italian critics and spectators. For that purpose the Italian mass media of the period was also studied. The fullest list of films made in Italian-Soviet co-production and their stories from both points of views was also one of the research’s results. As well as the first time revealed from the Venice Film Festival’s archive the detailed list of the Soviet films and their awards. The archive work and bilateral relations studies demanded several methodological approaches to be used: comparative historical method, text-based method and problematic chronological method. The research made it possible to follow the whole dynamics of the Italian-Soviet cinema processes from the total absence in the beginning of 1950s to the cinema festivals and co-productions. The contribution of the prominent figures in building those bilateral relations was also reflected in the dissertation. Important task was realized by uniting Italian and Russian archival and scientific sources and could be used in future by cinema experts interested in the Soviet cinema presence in European countries or in Italian cinema distribution, circuits, etc.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie