Littérature scientifique sur le sujet « Relazione asimmetrica »

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Articles de revues sur le sujet "Relazione asimmetrica"

1

Pertile, Marco. « Gli obblighi di diligenza delle imprese e i minerali provenienti da zone di conflitto : riflessioni sull'origine e sulla rilevanza del concetto di conflict minerals ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 171 (décembre 2021) : 391–420. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-171002.

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Résumé :
Il presente contributo esamina la relazione tra i più recenti strumenti giuridici sulla due diligence obbligatoria, adottati o in via di adozione a livello statale e sovranazionale, e i precedenti strumenti sui conflict minerals. L'analisi dimostra che gli strumenti recenti, pur prevedendo per le imprese obblighi di diligenza ad ampio spettro, non regolano in modo specifico le situazioni di conflitto armato. Gli strumenti precedenti sui conflict minerals prevedono invece forme di due diligence asimmetrica che regolano in modo parzialmente difforme le relazioni tra le imprese e i governi, da un lato, e quelle tra le imprese e gli insorti, dall'altro. L'autore ritiene che gli obblighi di due diligence in situazioni di conflitto dovrebbero ispirarsi a parametri ugualmente applicabili a tutte le parti. I nuovi strumenti di due diligence generale dovrebbero (o avrebbero dovuto) disciplinare gli obblighi di diligenza delle imprese in tutti i contesti, attraverso il riferimento alle norme sulla tutela dei diritti umani e al diritto internazionale umanitario.
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2

Tronto, Joan. « Cura e politica democratica. Alcune premesse fondamentali ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 38 (septembre 2010) : 34–43. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038004.

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Résumé :
A partire dalla definizione di cura elaborata insieme a Berenice Fischer, si argomenta come la cura sia un importante strumento concettuale per qualunque genere di teoria politica. Ciň che diviene essenziale č un'analisi delle dimensioni della cura, delle dinamiche di potere insite in ogni relazione di cura, nonché del piů ampio contesto che modella tali preoccupazioni. L'articolo tratteggia, nello specifico, i caratteri essenziali del rapporto fra cura e politica democratica, che postula la ricerca di una riduzione delle asimmetrie nelle relazioni di cura. Affinché i cittadini democratici svolgano bene i compiti di cura e in un modo compatibile con la vita democratica, essi devono immaginarsi allo stesso tempo sia come soggetti che forniscono cura sia come soggetti che la ricevono. Il grande passo da compiere č dunque avvedersi che l'espressione to care significa sempre sia dare sia ricevere cura e solo quando ciň sarÀ stato pienamente compreso si sarÀ in grado di elaborare una teoria democratica davvero inclusiva che riconosca alla cura il suo giusto posto.
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3

Durand, Jorge. « Le asimmetrie del potere. Politiche migratorie fra Messico e Stati Uniti ». MONDI MIGRANTI, no 2 (octobre 2009) : 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002004.

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Résumé :
Nel corso degli ultimi 100 anni l'azione politica del Messico ha attraversato cinque fasi: i primi decenni del ventesimo secolo con l'attuazione di interventi finalizzati a dissuadere i potenziali migranti dal lasciare il Messico; una politica di negoziazione durante e dopo la seconda guerra mondiale; un approccio orientato al "laissez faire" negli anni '70 ed '80, una politica della "limitazione dei danni" negli anni '90; infine le proposte ed i discorsi centrati sulla "responsabilitŕ condivisa". Questo contributo esamina ogni fase e come queste abbiano dato forma alle contemporanee modalitŕ di relazione tra gli Usa ed il Messico in relazione ai processi migratori e alla direzione delle politiche migratorie del Messico.
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Giuseppe, Civitarese. « L'intermedietŕ come paradigma epistemologico in psicoanalisi ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 17 (décembre 2011) : 40–55. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017004.

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Résumé :
La psicoanalisi si occupa specificamente di processi intermedi. Freud chiama quest'area "das Zwischenreich", il regno di mezzo, il "qualcosa tra": l'in-between o l'halfway region delle traduzioni inglesi. Si puň dire che ciň che potremmo definire come "il paradigma dell'intermedietŕ" č assolutamente centrale in psicoanalisi. In questo lavoro viene illustrato il "paradigma dell'intermedietŕ" a partire dalla prospettiva della teoria del campo analitico, la sua declinazione, nell'opinione dell'autore, piů recente, coerente e radicale. Si affrontano inoltre i temi correlati del soggetto dell'analisi e del parametro simmetria/ asimmetria nella relazione terapeutica.
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5

Premoli De Marchi, Paola. « L’etica del potere come fondamento della fiducia nelle relazioni di cura / Power ethics founds trust in care relationships ». Medicina e Morale 66, no 3 (3 juillet 2017) : 325–43. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.495.

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Résumé :
L’articolo parte dal presupposto che la fiducia sia una componente irrinunciabile delle relazioni umane, e questo emerge in modo esemplare nelle relazioni tipiche delle professioni di cura, perché queste sono per loro natura asimmetriche e hanno un destinatario che si trova in una situazione di vulnerabilità. Lo scopo del saggio è quello di analizzare le relazioni di potere e i suoi presupposti etici, così da individuare le forme corrette e scorrette di potere. Si analizza dunque il potere dal punto di vista del suo oggetto, delle sue motivazioni e delle sue intenzioni. Per quanto riguarda l’oggetto dell’azione di potere, esso può avere come scopo quello di migliorare o far crescere, quello di conservare e proteggere, e quello di distruggere. Per quanto riguarda le motivazioni, chi ha potere può voler migliorare le cose, affermare se stesso, godere dei benefici del potere, esprimere amore o esprimere odio. Per quanto riguarda, infine, le intenzioni, il potere può essere esercitato in modo strumentale, servendosi di qualcosa o qualcuno, oppure con la volontà di asservire a sé l’altro, oppure perché si vuole servire l’altro. Considerare tutti questi aspetti permette di individuare un modo buono di esercitare il potere, ma anche le patologie nelle relazioni di potere, e dunque in che modo l’abuso di potere può minare la relazione di fiducia nelle professioni della cura. ---------- The paper assumes that trust is an essential component in human relationships, and we can see this especially in the relationships of the caring professions: they are by their nature asymmetric and their recipient is in a vulnerable situation. The purpose of the essay is to analyze the essence of power and its ethical requirements, so as to identify right and wrong forms of power relationships. I therefore examine power as to its object, motives and intentions. As regards the object of the power action, this can have the purpose of a) improvement or growth, of b) preservation and protection, and of c) distruction. As concerns motivation, those with power may want to make the world better than it is, to affirm themselves, to enjoy the benefits of power, to express love or hatred. As regards, finally, the intentions, the power can be exercised in an instrumental way, making use of something or someone, or with the aim to enslave another, or because you want to serve others. If we consider all these aspects, we can find the morally good way of exercising power, but also the diseases in the power relationships, and thus see how the abuse of power can undermine trust in the professions of care.
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Toffanin, Angela Maria. « Violenza simbolica e asimmetrie di genere in Italia ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 299 (août 2022) : 75–99. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-299004.

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Résumé :
Nel terzo millennio globalizzato permangono, anche in Italia, diseguaglianze e discriminazioni costruite su differenze individualizzate e appartenenze collettive. Il costrutto di violenza simbolica (Bourdieu 1977, 1998) risulta utile a spiegare come le stratificazioni sociali si riproducano inosservate, anche senza un esercizio esplicito di violenza (Elias e Scotson 1994). I privilegi in termini di opportunità e risorse che derivano dall'essere in una posizione di vantaggio in una determinata struttura sociale, infatti, sarebbero situati in una cornice di senso condivisa sia da chi ne beneficia, sia da chi li subisce. Tale condivisione li rende ovvi, inevitabili, "naturali", apparentemente insuperabili. L'analisi proposta in questo articolo prende il via da uno studio del tema della violenza di genere contro le donne condotto dal 2010; in particolare, approfondiamo le narrazioni di donne latinoamericane residenti in Veneto e impegnate in relazioni familiari e/o professionali con uomini e donne italiani, mettendo in luce i modelli e i ruoli di genere cui si riferiscono nelle costruzioni di senso in cui situano le loro esperienze e le loro decisioni. Inoltre, analizzeremo il processo di ipersessualizzazione che pare naturalizzare discriminazioni razziste e sessiste.
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Cogliani, Maurizio. « Musica e bellezza. Sinestesia etico-estetica e origine del pensiero creativo ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 16 (septembre 2011) : 105–23. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016008.

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Résumé :
La nota affermazione del principe Miskin nell'Idiota di Dostoevskij («La bellezza salverŕ il mondo»), offre una singolare chiave di lettura che, sulla base di un'interpretazione letterale del testo russo, conduce a invertire i termini della frase: "Il mondo salverŕ la bellezza". Affinché ciň sia possibile, č necessario che il mondo recuperi l'essenza del bello che consiste nella sua gratuitŕ; nell'essere, cioč, irriducibile a ogni definizione, e che pertanto trova un imprescindibile punto di riferimento nellaplotiniana, tradotta col termine "grazia". La grazia, per la sua neutralitŕ, rappresenta lo spazio aperto in cui far interagire la bellezza e il mondo: ciň che rende possibile un'esperienza che č insieme estetica ed etica. Il carattere immediato della grazia puň essere poi riferito sul piano psicoanalitico all'in quanto cognizione intuitiva propria del procedimento inconscio che attiva successivamente il processo consapevole su un piano culturale, linguistico, storico. Recuperando, quindi, nella gratuitŕ della bellezza anche la componente psicoanalitica che dall'inconscio arriva alla consapevolezza di sé, si amplia il significato stesso di bellezza e dell'esperienza estetica, la quale si contrassegna come conoscenza estesico-estetica che consiste primariamente nell'esercizio di una sensibilitŕ in grado di percepire ed elaborare sensazioni tramite l'. All'incrocio tra etica ed estetica si pone l'esperienza musicale. Nella sua sostanziale intraducibilitŕ, la musica č veicolo o "contenitore di risonanza" per le emozioni: il simbolo musicale appare oggettivamente come significante vuoto che mentre vanifica l'orizzonte dei concetti definiti, evoca quello indefinito dell'immaginazione e degli affetti. L'ascolto musicale, dunque, attiva una percezione interiore, una sorta di "insight estetico" (Di Benedetto, 2000) a livello inconscio, di per sé intraducibile in quanto proprio delle forme del pensiero simmetrico (Matte Blanco, 1981), suscettibile, poi, di essere dispiegato attraverso le relazioni asimmetriche proprie del pensiero logico. Č in questa chiave che puň essere interpretato il concetto di "tensione rinviante" (Morelli, 2010): qualitŕ evolutiva tipicamente umana che ci rende capaci di creare quello che ancora non c'č e di innovare l'esistente. Le esperienze estetiche che emergono dalle categorie a cui questa tensione rinvia hanno nella discontinuitŕ e nella creazione dell'inedito un fattore comune che in musica si ritrova a livello sia compositivo che improvvisativo. In conclusione, la musica, evocando e inducendo emozioni, rimanda a una dimensione di senso il cui nucleo č costituito dalla confluenza di sentire e pensare e che, nell'infinita combinazione di simmetrico e asimmetrico, rivela il vero volto della creativitŕ, in un processo che coinvolge anche la conoscenza e l'apprendimento.
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Visani, Enrico. « I rapporti fra gender e sex ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 30 (juin 2010) : 35–43. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030003.

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Résumé :
Nella storia la differenza di gender e di sex si č sempre accompagnata da una marcata asimmetria di potere a favore dell'uomo. Solamente negli ultimi decenni sono cresciuti movimenti emancipativi diffusi delle donne rivolti allo sviluppo di una cultura della paritŕ dei sessi. Anche il campo della terapia famiglia č stato attraversato da questi movimenti e la critica femminista ha preso corpo nello sviluppo di una terapia familiare orientata al gender (gender sensitive). La famiglia rappresenta uno dei luoghi dove maggiormente la differenza di gender e sex pesa e queste differenze rappresentano una delle chiavi di volta per lo sviluppo dell'identitŕ. Uno sguardo complessivo alle differenze di gender e di sex presenti nella societŕ contemporanea lascia pensare che possa svilupparsi una cultura relazionale dell'interdipendenza fra gender e sex.
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Gottardi, Donata. « Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 128 (décembre 2010) : 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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Résumé :
L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Fichter, Michael, Markus Helfen et Katharina Schiederig. « Si puň organizzare la solidarietŕ internazionale a livello aziendale ? La prospettiva degli International Framework Agreements (Ifa) ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 97–114. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123006.

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Résumé :
Organizzare la solidarietŕ a livello internazionale è il tallone d'Achille del sindacato, particolarmente nell'attuale contesto di competizione e produzione globale. In primo luogo, l'articolo mostrerŕ il dispiegarsi di relazioni di potere asimmetriche fra le parti sociali nelle aziende multinazionali e nelle loro reti produttive globali e in che modo gli International Framework Agreements (Ifas) - con i limiti di un approccio focalizzato sull'impresa - possano contribuire a rafforzare la posizione contrattuale del lavoro. I sindacati possono utilizzare questo strumento per creare nuovi spazi di organizzazione, ottenere riconoscimento e promuovere la contrattazione collettiva. Nella seconda parte, il focus si sposterŕ sulle federazioni sindacali globali (Guf) e sui diversi approcci da esse adottati con l'obiettivo di fare degli Ifa un mezzo per costruire forme di solidarietŕ internazionale. Evidenzieremo la loro importanza nel garantire alle federazioni sindacali globali ri-conoscimento come attori della contrattazione - sia rispetto agli affiliati sia nei confronti del management - e un'agenda contrattuale. L'articolo si concluderŕ con una valutazione di quanto è stato raggiunto attraverso questa strategia e delle sfide che ancora restano da affrontare.
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Thèses sur le sujet "Relazione asimmetrica"

1

PALUMBO, Donatella. « Le relazioni asimmetriche tra imprese ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2015. http://hdl.handle.net/11695/66357.

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Résumé :
Il presente lavoro trae origine da un interrogativo: ha senso elaborare una teoria sul “terzo contratto”, con riferimento alla disciplina dei rapporti tra imprese dotate di diseguale forza contrattuale? La questione si dipana lungo tre capitoli, attraverso un percorso che inizia con alcune riflessioni intorno al contratto asimmetrico, nel contesto della giustizia contrattuale, prosegue con l’approfondimento della teorica sul “terzo contratto”, prestando particolare attenzione ai referenti normativi su cui la stessa si basa (l’abuso di dipendenza economica, i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e la legge sul franchising), ed infine approda alle nuove tendenze normative, in ordine soprattutto alla disciplina speciale delle relazioni commerciali nel settore agroalimentare. Un tragitto lungo il quale si intrecciano approfondimenti di tipo dottrinario e pronunce giurisprudenziali, nella convinzione che un istituto può davvero essere compreso se analizzato a tutto tondo, anche nelle applicazioni concrete con cui ogni operatore della giustizia si confronta. Un viaggio nell’ordinamento italiano ed europeo, alla ricerca delle ragioni di una sempre maggiore tutela dell’imprenditore debole, e nell’ordinamento anglosassone, che viene richiamato attraverso note comparative, per il cui approfondimento si è svolto un periodo di studio e di ricerche presso l’Institute of European and Comparative Law, della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Oxford. Una risposta: nuovi possibili referenti normativi alla teoria del “terzo contratto”. La recente disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari apre un varco alla costruzione della teoria, che nell’articolo 62 del decreto Cresci Italia trova un ulteriore riferimento, e viene accolta con favore, soprattutto per la rinnovata centralità assunta dal sistema agroalimentare, come dimostrato in questi giorni dall’Expo 2015. Una prospettiva attraverso la quale l’obiettivo finale deve essere chiaro: approntare una tutela sempre crescente all’imprenditore debole, preservando al contempo logiche di efficienza del mercato ed istanze di giustizia contrattuale.
This essay tries to answer the following question: is it theoretically and practically correct to formulate a theory on “terzo contratto” with respect to the body of rules that regulate affairs between businesses with an unequal bargaining power? This three chapter long work begins with some considerations on the asymmetrical contract in the context of contractual jurisprudence and continues by examining the theoretical framework around the “terzo contratto”, with a special focus on the specific laws it hinges on (abuse of economic dependence, laws on late payments in commercial transactions and on franchising). Finally, the work focuses on the latest approaches in regulation, with a particular regard to agroindustrial business law. Both doctrinal and jurisprudential evidences are presented, for we believe that only a holistic approach can help fully present the subject. This especially holds with respect to the practical implications that arise to the attention of law operators. The work tries to understand the reasons behind the increasing safeguards for the business negatively subjected to disproportionate contractual power within the Italian and European legal framework; mainly for comparison purposes, the work will refer to the British framework too, drawing from the wealth of researching experience acquired during the visiting term at the Institute of European and Comparative Law at the University of Oxford. Finally, the work gets to a possible conclusion on the new governing bodies of the “terzo contratto”. The most recent developments of jurisprudence on the contractual relationships arising from the sale of agricultural goods and food processing creates enough background for a theory to be built upon. This is particularly true in light of the clause 62 of Italian bill “Cresci Italia”, which favours the approach not least for the renewed importance of the agroindustrial sector and its related food processing sector, of which the current Expo 2015 is a visible proof. The ultimate purpose of such a theory needs to be set clear: to protect one party from the inherent weak position arising from asymmetrical contractual relations, yet at the same time to safeguard general instances of contractual justice and its free market principles.
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2

FELICIANI, NICOLE. « ESSAYS ON SOCIAL BANKING ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/18683.

Texte intégral
Résumé :
Nel primo capitolo si propone una rassegna della letteratura di ambito economico e manageriale in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Successivamente, si identificano le peculiarità degli attori operanti nel settore bancario etico. Infine, si comparano i risultati degli studi sul comportamento delle banche etiche con quelli disponibili sulle banche tradizionali. Il secondo capitolo confronta le condizioni di rifinanziamento delle banche sociali con quelle delle banche standard, quando le prime dispongono di informazioni private sulla qualità dei clienti. Ciò comporta il noto problema dell’hold-up, che tuttavia può essere attenuato dai costi delle peculiari attività di selezione e monitoraggio delle banche etiche. Ne risulta che, indipendentemente dalla qualità del cliente, le banche standard potrebbero offrire condizioni di prestito più vantaggiose di quelle delle banche etiche. Il terzo capitolo usa un modello spaziale per descrivere come le banche sociali e standard definiscono i loro tassi di interesse quando competono nel mercato dei depositi e dei prestiti. Come suggerisce l’evidenza empirica, i risparmiatori delle banche sociali sono disposti ad accettare tassi più bassi di quelli del mercato. Pertanto, si determinano le condizioni per cui ciò si verifica e si studia quando questo è compatibile con tassi più bassi anche sui prestiti.
In the first chapter, we begin with a survey on Corporate Social Responsibility (CSR) in economics, management and business literatures. Then we identify the peculiarities of the agents operating in the social banking sector. Thereafter, we compare and contrast the contributions focused on the behavior of social banks with those available on traditional lenders. The second chapter compares the refinancing behavior of social banks with that of standard lenders when the former have inside information on the quality of the borrowers. This entails the renowned hold-up problem which, however, can be mitigated by the costs of the ethical screening and monitoring activities of social banks. As a result, standard banks may offer better loan contracts and attract high quality borrowers. The third chapter proposes a spatial competition model to investigate how standard and social banks set their interest rates when they compete in the deposit and loan markets. As the empirical evidence suggests, social depositors are willing to accept returns lower than the market level. Therefore we determine under which conditions social banks pay deposit rates lower than those of standard banks and when this is compatible with lower rates also on loans.
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FELICIANI, NICOLE. « ESSAYS ON SOCIAL BANKING ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/18683.

Texte intégral
Résumé :
Nel primo capitolo si propone una rassegna della letteratura di ambito economico e manageriale in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Successivamente, si identificano le peculiarità degli attori operanti nel settore bancario etico. Infine, si comparano i risultati degli studi sul comportamento delle banche etiche con quelli disponibili sulle banche tradizionali. Il secondo capitolo confronta le condizioni di rifinanziamento delle banche sociali con quelle delle banche standard, quando le prime dispongono di informazioni private sulla qualità dei clienti. Ciò comporta il noto problema dell’hold-up, che tuttavia può essere attenuato dai costi delle peculiari attività di selezione e monitoraggio delle banche etiche. Ne risulta che, indipendentemente dalla qualità del cliente, le banche standard potrebbero offrire condizioni di prestito più vantaggiose di quelle delle banche etiche. Il terzo capitolo usa un modello spaziale per descrivere come le banche sociali e standard definiscono i loro tassi di interesse quando competono nel mercato dei depositi e dei prestiti. Come suggerisce l’evidenza empirica, i risparmiatori delle banche sociali sono disposti ad accettare tassi più bassi di quelli del mercato. Pertanto, si determinano le condizioni per cui ciò si verifica e si studia quando questo è compatibile con tassi più bassi anche sui prestiti.
In the first chapter, we begin with a survey on Corporate Social Responsibility (CSR) in economics, management and business literatures. Then we identify the peculiarities of the agents operating in the social banking sector. Thereafter, we compare and contrast the contributions focused on the behavior of social banks with those available on traditional lenders. The second chapter compares the refinancing behavior of social banks with that of standard lenders when the former have inside information on the quality of the borrowers. This entails the renowned hold-up problem which, however, can be mitigated by the costs of the ethical screening and monitoring activities of social banks. As a result, standard banks may offer better loan contracts and attract high quality borrowers. The third chapter proposes a spatial competition model to investigate how standard and social banks set their interest rates when they compete in the deposit and loan markets. As the empirical evidence suggests, social depositors are willing to accept returns lower than the market level. Therefore we determine under which conditions social banks pay deposit rates lower than those of standard banks and when this is compatible with lower rates also on loans.
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SCALVINI, RAFFAELLA. « Analisi delle interazioni conflittuali nelle commedie di Plauto : la relazione asimmetrica nel matrimonio romano ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/941377.

Texte intégral
Résumé :
Nel teatro di Plauto sono presenti temi e moduli stilistici della tradizione drammaturgica antica, riconducibili da una parte alla Néa greca e dall’altra al teatro italico d’improvvisazione. Inoltre il Sarsinate innesta sugli interventi dei suoi personaggi variazioni parodiche dei generi più elevati come la tragedia (in particolare quella euripidea) e l’epica, nel tentativo di creare un teatro dall’evidente letterarietà. La produzione plautina è in effetti il risultato di un’operazione complessa di contaminazione, del tutto nuova ed originale, che agisce a livello di intrecci e situazioni dialogiche, fino a determinare una metamorfosi vera e propria delle singole personae e del loro modo di gestire le relazioni e le interazioni in cui sono coinvolte. Nell’analisi della collisione tra due personaggi è dunque d’obbligo, per evitare di incorrere in abbagli inferenziali e critici, cercare quantomeno di comprendere se si tratti della ripresa “tout court” di situazioni già presenti nei copioni greci, di forme plautine contaminate, motivate da ragioni drammaturgiche e comiche, e dunque create appositamente per suscitare il riso del pubblico, oppure di veri e propri conflitti, che sottendono criticità di ordine relazionale ed antropologico tra i personaggi. Per questo si è reso necessario un approfondimento del concetto di conflitto, cercando di accogliere, tra le categorie d’analisi moderne utilizzate, solo quelle che si armonizzavano con il codice antropologico romano e con la percezione della conflittualità degli antichi; inoltre sono stati valutati anche i particolari modelli antropologici che Plauto lascia trasparire dalle forme convenzionali o variate delle sue personae. Il testo teatrale è infine stato analizzato utilizzando la pragmatica della comunicazione, le cui categorie hanno consentito di restituire al teatro la sua performatività, declinata nei differenti contesti dialogici, in linea con gli studi di semiotica del teatro. Passando alle situazioni di scontro tra i personaggi di Plauto, oggetto di questo lavoro di ricerca, va detto che esse sono presenti in gran numero nel corpus plautino e per questo si è reso necessario circoscrivere l’analisi ad alcuni dialoghi, che coinvolgono i protagonisti di una delle relazioni più importanti della civiltà romana, quella matrimoniale, che vede come attori principali marito e moglie. La relazione tra coniugi infatti si presenta piuttosto instabile ed oscilla continuamente tra la complementarietà, imposta dalla tradizione, e la pseudosimmetria, determinata dal nuovo status delle uxores dotatae, dopo la diffusione a Roma del matrimonium sine manu. Le dinamiche conflittuali nel teatro del Sarsinate, come è stato possibile evincere dall’analisi delle interazioni conflittuali tra marito e moglie presenti nell’Amphitruo, nell’Asinaria e nei Menaechmi, sembrano oscillare tra i poli del litigio di sapore farsesco ed il vero e proprio conflitto, conflitto che si produce per effetto della collisione tra differenti voleri e concezioni oppure a causa dell’infrazione delle regole del vivere sociale.
In Plautus’ theatre there are themes and stylistic criteria which come from the ancient traditional dramaturgy, and are ascribable both to the Greek Nea and to the Italian theatre of improvvisation. Furthermore, Plautus inserts in his characters’ speeches parodic variations which come from more elevated genres such as the tragedy (Euripide’s one in particolar) and the epic poem, in order to create a type of theatre scattered with literary references. Plautus’ production is indeed the result of a complex operation of contamination, original and innovative in all its parts; it operates on the structures of the plot and the dialogue, up until it determinates a proper metamorphosis in the singular personae and their way to manage relationships and interactions in which they are involved. In the analysis of the collision between two characters, in order to avoid inferential and discriminating blunders, it is required to try to understand if you are dealing with a “tout court” recall of situations which exist already in Greek scripts, or with contaminated forms, justified by dramaturgic and comical reasons, and for that created in order to make the public laugh, or again with proper and structured conflicts, which imply levels of criticality related to relationships and antropological connotations between the characters. In order to accomplish this, an in-depth analysis of the concept of conflict has been necessary, as well as trying to include within the modern categories of analysis, only those which got along with the Roman antropological code and with the perception of conflict according to the ancients; moreover, particular antropological criteria have been taken into account, those that Plautus give glimpses of from the conventional or unconventional forms of his personae. The dramatic text, ultimately, has been analized using the pragmatic of communication, whose categories allowed to give back to the theatre its performativity, shaped in different dialogic contexts, in step with the semiotic studies of the theatre. Regarding the conflict situations between Plautus’ characters, subject of this research, they are present in large numbers in Plautus’ corpus and for this reason it has been necessary to focus on the analysis of a few dialogues, which involve the main characters of one of the most important relationships of the Roman culture, the one concerning marriage, which consists of a wife and an husband as the main actors. The relationship between spouses appears rather unstable and swings back and forth between complementarity, imposed by tradition, and pseudosymmetry, determined by the new status of uxores dotatae, following the matrimonium sine manu spread in Rome. The conflictual dynamics in Plautus’ theatre, as it has been possible to deduce from the analysis of the conflictual interactions between husband and wife present in the Amphitruo, in the Asinaria and in the Menaechmi, appear to be swinging between farsical quarrels and proper conflict, which is produced by the collision between different willings and conceptions, or by the violation of the rules in the sphere of the social way of living.
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Russo, Anna Margherita. « Il regionalismo relazionale asimmetrico europeo ». Thesis, 2006. http://hdl.handle.net/10955/239.

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Livres sur le sujet "Relazione asimmetrica"

1

Benefattori e beneficati : La relazione asimmetrica nel De beneficiis di Seneca. Palermo : Palumbo, 2009.

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2

Marassi, Michele. Figure mitiche e relazioni asimmetriche : Uno studio filologico-critico su Peleo e Teti. Rome] : Stamen, 2015.

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