Articles de revues sur le sujet « Regole di costruzione del paesaggio »

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1

Castiglioni, Benedetta, Massimo de Marchi et Monica Ruffato. « Paesaggi democratici : dalla partecipazione alla cittadinanza ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (avril 2011) : 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001006.

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Résumé :
L'articolo esplora le potenzialitŕ offerte dal paesaggio (inteso nella sua dimensione sociale di mediatore sensibile tra societŕ e territorio) come occasione di partecipazione e di costruzione di una cittadinanza sostenibile e responsabile. Dopo una attenta analisi della dimensione sociale del paesaggio, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) la seconda parte dell'articolo affronta il quadro delle politiche per la partecipazione, e l'evolversi degli strumenti di misurazione dell'che obbligano ad un miglioramento della qualitŕ decisionale e dell'inclusione sociale sulle questioni relative ai rapporti tra comunitŕ e luoghi. Nella terza parte dell'articolo sono esaminati due tipologie di esempi relativi all'istituzionalizzazione di pratiche partecipative relative al paesaggio: gli Osservatori del Paesaggio e le reti di attori. L'ultima parte dell'articolo evidenzia come il "fare partecipazione" sul paesaggio rappresenti una grande occasione pubblica per ricostruire e approfondire la dimensione della cittadinanza sostenibile a partire dal delineare nuove regole di appartenenza e responsabilitŕ nei confronti di comunitŕ e luoghi.
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2

Talŕ, Paola. « Acque trasportate : l'acquedotto di Colognole e l'entroterra di Livorno ». STORIA URBANA, no 125 (avril 2010) : 169–86. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125009.

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Résumé :
Costruito tra il 1793 e il 1872 su progetto di illustri architetti ed ingegneri delle Regie Fabbriche Granducali, l'Acquedotto di Colognole funziona per la cittŕ fino al 1957; da allora viene abbandonato e approvvigiona solo alcuni piccoli centri collinari. Oggi ci troviamo di fronte ad un manufatto monumentale che ha perso la funzione per cui era stato costruito, ma non il suo valore storico e architettonico e la relazione con il paesaggio. La costruzione di questo acquedotto ha segnato l'evoluzione delle consuetudini delle popolazioni collinari e dei territori che ha attraversato trasformandone gli scenari. La comprensione dei complessi cambiamenti nel tempo consente una lettura del paesaggio di grande attualitŕ in merito a rilevanti questioni di conservazione e tutela. Il contributo inquadra il tema a partire dalle accresciute necessitŕ dell'approvvigionamento idrico della cittŕ e del porto di Livorno, illustra la complessa articolazione del lungo cantiere per la costruzione del nuovo acquedotto; infine dedica un'ultima parte all'importanza della conoscenza geografica del paesaggio, cosě come emerge dalle descrizioni dalle principali guide storiche del XIX secolo e dalle vicende della realizzazione della Passeggiata degli Acquedotti.
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3

Soffritti, Agnese. « “Que lindo cenário!” Trasformazione della facciata nazionale durante l’Estado Novo ». Biblos, no 5 (17 octobre 2019) : 147–71. http://dx.doi.org/10.14195/0870-4112_3-5_7.

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Résumé :
Con il presente studio si intende indagare i meccanismi di costruzione del paesaggio folclorico in epoca salazarista, mettendo in evidenza le continuità con i meccanismi di feticizzazione e compensazione già inaugurati sul finire del XIX secolo.
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4

Mannoni, Tiziano, et Anna Boato. « Archeologia e storia del cantiere di costruzione ». Arqueología de la Arquitectura, no 1 (30 décembre 2002) : 39. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.5.

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Résumé :
La storia dell’architettura per più di duecento anni ha cercato di capire la costruzione attraverso le fonti scritte, raggiungendo in ciò una notevole specializzazione. La assai più recente archeologia dell’architettura sta cercando di far parlare il costruito stesso sulla sua storia, ivi compresa quella del cantiere di costruzione. I dati archeologici (sequenze stratigrafiche, datazioni archeologiche, materiali e tecniche costruttive), fatti dialogare con i dati archeometrici (orologi naturali, provenienze, caratteristiche e rarità dei materiali), secondo le regole della cultura materiale (apprendimento e trasmissione del saper fare empirico), permettono di affrontare la conoscenza delle scelte effettuate dai costruttori, le loro possibilità e le loro motivazioni (critica archeologica). E’ a questo punto che la ricerca fa un vero salto di qualità e di quantità se si rileggono con l’occhio dell’archeologo i dati scritti provenienti dai contratti di costruzione, dai permessi pubblici, dalla contabilità del cantiere e dalle stime e perizie delle opere compiute.
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5

Simioli, Maria, et Michelangelo Russo. « Due tagli nella sostanza del mondo. Il Reno di Hölderlin e altri paesaggi contemporanei ». Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no 1 (26 juillet 2021) : 282–87. http://dx.doi.org/10.36253/rv-11390.

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Résumé :
Due tagli nella sostanza del mondo, Libria 2021, collana Paesaggio, è un agile pamphlet di 68 pagine di Roberto Pasini con note di Rahul Mehrotra e Peter Rowe. Il volume ricostruisce attraverso una sofisticata, attenta e mai scontata lettura critica del paradigma spaziale proposto da Walter Benjamin e delle sue molteplici interpretazioni, la trama di un discorso denso e complesso sul paesaggio, nel suo duplice valore estetico ed ecosistemico, e nella sua capacità di incidere sulla produzione dello spazio contemporaneo. Si sottolinea e si riafferma la centralità per il progetto, della costruzione di un modello spaziale per l’esplorazione, la descrizione e l’interpretazione della realtà, una lente interpretativa da cui traguardare il paesaggio.
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Bovero, Michelangelo. « Che cosa è non decidibile : cinque regioni del coto vedado ». DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 1, no 1 (13 décembre 2018) : 129–41. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v1n1.2018.p129-141.

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Résumé :
In questo articolo, l’A. richiama l’attenzione sul concetto di «sfera dell’indecidibile» coniato da Luigi Ferrajoli, ponendolo a confronto con la nozione di «coto vedado» di Ernesto Garzón Valdés e con l’analoga idea di «territorio» o «frontiera» inviolabile elaborata da Norberto Bobbio: le tre nozioni indicano l’insieme di principi e regole costituzionali che nessun potere politico può violare negli stati democratici di diritto, al centro del quale si trovano i diritti individuali fondamentali. L’A. propone un’interpretazione estensiva della teoria della democrazia di Bobbio capace di offrire una soluzione più avanzata al problema dei limiti del potere politico democratico. Invita a riconoscere nelle «regole del gioco» indicate da Bobbio le condizioni (in senso logico) della democrazia, articolate in due serie: cinque condizioni formali, contenute nelle regole di competenza e di procedura che riguardano il «chi» e il «come» delle decisioni collettive; e cinque condizioni sostanziali, contenute nei principi normativi impliciti nella «sesta regola» dell’elenco di Bobbio, che prescrivono limiti e vincoli al «che cosa», ossia alla sostanza delle medesime decisioni. Tali condizioni sostanziali corrispondono a quelle che l’A. chiama le «cinque regioni del coto vedado». L’A. torna in conclusione sulla concezione di Ferrajoli, in cui riconosce un miglioramento teorico rispetto alle elaborazioni esplicite sia di Bobbio sia di Garzón Valdés; ma sostiene che la teoria delle condizioni e precondizioni della democrazia ricavata per interpretazione estensiva dalla costruzione teorica di Bobbio offre un miglior fondamento razionale alla costruzione della «sfera dell’indecidibile».
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Roversi, Corrado. « Sul mimetismo istituzionale ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (juillet 2012) : 35–51. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002002.

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Résumé :
In questo articolo viene affrontato il problema del processo di costruzione istituzionale tramite regole dal punto di vista dell'ontologia sociale e, dunque, facendo riferimento al concetto di "regola costitutiva". Si mostra qui, in primo luogo, come le regole costitutive di istituzioni siano soggette ad almeno tre tipi di limiti: ontologici, strutturali e pragmatici. Si analizza poi un quarto tipo di limiti finora non discussi in letteratura, denominati "mimetici", e piů in generale si discute il fenomeno del "mimetismo istituzionale", per il quale una istitu- zione puň essere costruita "imitando" o rappresentando una realtŕ preistituzionale di natura sociale o naturale. Si conclude cercando di mostrare la rilevanza che il concetto di mimetismo istituzionale puň avere per la filosofia, la sociologia e la storia del diritto.
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8

Sciarra, Silvana. « Lauralba e le "stagioni" delle relazioni industriali. Un ricordo ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 172 (février 2022) : 569–76. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172004.

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In questo ricordo di Lauralba Bellardi si segnalano alcuni temi salienti sviluppati nella sua produzione scientifica. Ne emerge una figura di studiosa rigorosa e originale, impegnata nell'inquadrare le relazioni industriali in un quadro di regole e procedure. I suoi studi sulla contrattazione collettiva hanno contribuito alla costruzione di una cultura del consenso, trasfusa, tra l'altro, negli incarichi istituzionali da lei ricoperti.
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Bonfantini, Bertrando. « Gli scarti possibili e necessari : il Rue come progetto strategico ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 70–75. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057009.

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Résumé :
Il Regolamento urbanistico edilizio non č il luogo della regola banale, ma concorre alla costruzione del progetto strategico per la cittŕ. La sua natura ‘statutaria' lo rende particolarmente sensibile alla consuetudine localmente radicata, e questo crea una tensione tra inerzia ed innovazione in un processo dagli esiti incerti, ben oltre la mera approvazione formale. L'articolo propone quattro passaggi: evidenzia il ruolo di snodo assunto dal Rue in rapporto al Psc e al Poc, ma soprattutto con i regolamenti di settore e complementi normativi di cui tenta il coordinamento; sottolinea come il Rue configuri un ‘palinsesto', nel complesso equilibrio tra regole che restano e regole nuove; si sofferma sui principali scostamenti che marcano lo scarto rispetto al passato; sostiene l'urgenza di una rinnovata efficacia del regolamento anche a costo di una temporanea minore efficienza.
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Carroll, Maureen. « Exploring the sanctuary of Venus and its sacred grove : politics, cult and identity in Roman Pompeii ». Papers of the British School at Rome 78 (novembre 2010) : 63–106. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000817.

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Résumé :
Sommarii:Indagini archeologiche condotte nel tempio di Venere a Pompei hanno dimostrato che il santuario fu costruito su un triplice portico e che degli alberi furono sistemati nella corte intorno a tre lati del tempio. Questo paesaggio è contemporaneo alia costruzione del tempio romano della metà del I secolo a.C, ed è uno dei boschi consacrati piu antichi nel mondo romano per il quale si abbiano evidenze archeologiche. I risultati del lavoro archeologico gettano luce non solo sul paesaggio del sito, ma anche su vari importanti aspetti correlati con gli sviluppi originari del recinto e dell'uso del suolo nella colonia di Pompei. Una riflessione dell'evidenza archeologica e storica e delle circostanze sociali della città nel I secolo a.C. suggerisce che il tempio e il bosco sacro degli dei tutelari della città simboleggiavano sia l'identità politica sia la divina sanzione della Pompei romana.
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Currŕ, Daniela, et Ivy Daure. « L'impatto della mixité nella costruzione della coppia : riflessioni dalla terapia ». TERAPIA FAMILIARE, no 96 (août 2011) : 47–66. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096003.

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Due principi della terapia sistemica frenano ancora oggi la riflessione sull'impatto dellanella relazione tra partner di origine culturale diversa. Un principio č che la coppia č un sistema unico e che la differenza culturale č solo un aspetto distintivo tra gli altri; l'altro č che la differenza di cultura esiste in tutte le coppie perché ciascun partner porta con sé la cultura della propria famiglia di origine. Si sa ancora poco sull'impatto della, come combinazione complessa di valori e regole comportamentali generati da una cultura nella formazione e nella evoluzione relazionale di una coppia. Con l'aiuto di due esempi clinici, ci interesseremo dell'influenza della cultura sul piano del funzionamento di coppia e della "funzione schermo" che la differenza culturale ricopre nei principali momenti di costruzione del legame.
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Belloni, Eleonora. « Questione ambientale e paesaggio : i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 165–85. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295008.

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Ogni modello di mobilità porta con sé delle criticità ambientali: i progressi nella mobilità rappresentano un superamento di alcuni ostacoli, ma al contempo ne creano altri. La questione, se si pone con evidenza già con la prima infrastrutturazione legata alla costruzione delle vie ferrate nell'Italia postunitaria, e si delinea poi con l'ampliamento della rete stradale negli anni tra le due guerre, assume tuttavia contorni più precisi nel secondo dopoguerra. Alla luce di questa nuova consapevolezza anche il dibattito sulle infrastrutture ha conosciuto un ampliamento di prospettiva, dove all'approccio dominato dall'idea del progresso tecnologico e del diritto alla mobilità a ogni costo se ne è affiancato un altro che ha aggiunto al dibattito temi quali la sostenibilità, la tutela del paesaggio e, in ultima analisi, l'idea di progresso come benessere sociale. Il saggio affronta queste tematiche ricostruendo il dibattito - animato da specialisti del settore ma anche da nuovi soggetti della scena culturale italiana, quali "Italia Nostra" - che ha portato alla formazione di una nuova consapevolezza delle ricadute ambientali delle strutture materiali della mobilità. Parole chiave: Mobilità, Sostenibilità, Strade, Infrastrutture, Paesaggio, Italia Nostra
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Allari, Chiara, et Marina Oggero. « Pensieri sul setting ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 13 (février 2010) : 69–86. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013006.

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L'apprendimento della psicosocioanalisi avviene attraversando setting formativi diversi, oltre a quelli caratteristici dentro e fuori dall'aula: il setting orientativo e quello dato dalla persona di riferimento, quello relazionale-affettivo, il setting della cultura organizzativa in cui cresce il pensiero psicosocioanalitico. Al concetto di setting č associata l'idea dell'esistenza di un confine flessibile, ma non ambiguo, all'interno del quale vengono utilizzate regole del gioco che rendono possibile l'apprendimento, perché consentono di creare uno spazio d'azione tutelato per chi apprende. I setting esperienziali della psicosocioanalisi favoriscono la scoperta e lo sviluppo delle qualitŕ intellettuali e personali possedute dagli individui, lasciando libero il soggetto rispetto a possibilitŕ di scoperta, alla costruzione di un proprio progetto lavorativo e personale.
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Voltan, Eleonora, et Ana Valtierra Lacalle. « "Et palmae arbor valida". Alcuni spunti sull’iconografia della palma nella pittura nilotica romana ». Eikon / Imago 9 (3 juillet 2020) : 593–613. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.73353.

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Nel presente contributo l’attenzione è rivolta verso il ruolo determinante svolto dall’iconografia della palma nella costruzione del paesaggio nilotico di matrice romana. Nella parte iniziale dell’articolo si propone un fil rouge introduttivo sul ricco serbatoio di simbologie che contraddistinguono questa pianta, a partire dalle prime attestazioni mesopotamiche, spostandosi successivamente, nel mondo greco e romano. Nella seconda parte, dedicata più nello specifico alla contestualizzazione nilotica, l’obiettivo è quello di evidenziare la stretta relazione tra l’immagine della palma ed il continente africano in generale e l’Egitto in modo specifico. Significativa si propone dunque l’adozione della palma nelle creazioni nilotiche di epoca romana.
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Lolli, Gabriele. « Intuizione e logica ». PARADIGMI, no 3 (décembre 2011) : 45–57. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-003004.

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Le discussioni sul principio di scelta all'inizio del Novecento, in particolare dopo la dimostrazione di Zermelo del teorema del buon ordinamento, nel 1904, sono un esempio interessante del contrasto tra intuizione e logica: due concezioni della matematica si fronteggiano, quella che la vede come attivitŕ di costruzioni, e cerca di rispettare, sia pure generalizzandole e idealizzandole, capacitŕ derivate dall'esperienza umana, e quella che la vede in modo oggettivo, e vuole ridurre a regole le azioni umane. Si nota tuttavia un paradosso: chi vuole dare una versione logica del processo lo considera per ciň stesso concepito da una intuizione positiva, accettabile come intuizione pre-matematica; chi insiste sulla costruzione vuole mantenere vincoli che derivano dall'interpretazione come attivitŕ umana, e tende perciň paradossalmente a diffidare dell'intuizione quando essa porta con la fantasia al di lŕ delle operazioni realmente ammissibili.
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Emanuele Grisostolo, Francesco. « Il Piano Next Generation EU e la sua ‘architettura finanziaria' nella prospettiva della cittadinanza sociale europea ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (juin 2022) : 131–56. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-001005.

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Résumé :
Il contributo analizza l'impatto del piano Next Generation European Union (NGEU) sui diritti e i doveri dei cittadini europei, con particolare attenzione alle decisioni adottate per reperire le risorse finanziarie a livello sovranazionale e nella fase attuativa a livello nazionale. Dopo un inquadramento iniziale sulla dimensione sociale del piano, ci si concentra sugli strumenti utilizzati per finanziarlo. Viene quindi analizzato il ricorso al debito comune da parte dell'Unione, le questioni giuridiche che esso solleva e le sue prospettive future. A seguire, si considerano il dovere di contribuzione dei cittadini europei, le regole procedurali che ostacolano la costruzione di un sistema tributario europeo che sostenga il bilancio dell'Unione e il potenziale impatto del NGEU su questo percorso. Infine, ci si propone di verificare quale sia stato l'impatto sui federalismi fiscali a livello nazionale della prima fase di attuazione del NGEU.
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Spoto, Giuseppe. « Luci e ombre del sistema multilaterale degli accordi internazionali sul commercio dei prodotti agricoli ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(29) (30 décembre 2021) : 423–60. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.22.

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Anche se le regolazioni sul commercio dei prodotti agricoli si sono evoluti dagli obiettivi di piena liberalizzazione perseguiti per il commercio dei prodotti industriali, le regole del GATT sono state applicate fin dall’inizio. L’autore dell’articolo ricostruisce il quadro normativo delle fonti internazionali, con particolare attenzione all’Accordo SPS (sulle misure sanitarie e fitosanitarie), all’Accordo TBT (sulle barriere tecniche al commercio), e all’Accordo TRIPs (Trade Related Intellectual Property Rights; Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale). La seconda parte dello studio approfondisce il tema del commercio e dell’informazione a garanzia del diritto internazionale umanitario, partendo da un esame del caso del vino israeliano e dalla motivazione della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (C-368/18). Da quando l’OMC è stata istituita sono avvenuti molti cambiamenti, ma soprattutto c’è stata un’inversione di rotta da parte dei Paesi industrializzati che hanno scelto di stimolare accordi commerciali bilaterali rispetto al sistema multilaterale, minando così l’importanza delle regole dell’OMC. La novità più significativa di questa evoluzione è che tali accordi bilaterali non sono più da considerare come ulteriori sviluppi nella costruzione del sistema multilaterale, ma sono spesso diventati dei veri e propri ostacoli alla ricostruzione. Per l’autore, sono proprio le regole del commercio internazionale stabilite con l’OMC a offrire le migliori garanzie di fronte alla crescita degli scambi e alla conquista sempre più crescente di quote significative del mercato mondiale da parte dei Paesi più aggressivi. Le crisi economiche degli ultimi anni e, soprattutto, i recenti sconvolgimenti dei mercati internazionali a seguito della pandemia hanno mostrato la necessità di rinnovare l’agenda globale, legando indissolubilmente la circolazione delle merci (soprattutto agricole) ad ulteriori obiettivi che non possono prescindere dal cambiamento climatico, dalla lotta all’inquinamento e dalla soluzione dei problemi ambientali che sono diventati temi da considerare come tasselli di un unico grande mosaico. Questi obiettivi richiederebbero un rilancio del multilateralismo e confermerebbero l’importanza di trovare un anello comune all’interno dell’OMC.
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Lalli, Pina, et Luca Zappi. « Il teatro sociale alla prova dei "risvegli" : un'esperienza di ricerca ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (février 2022) : 39–48. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002003.

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L'articolo illustra una ricerca relativa a un laboratorio teatrale rivolto a persone con cerebrolesioni acquisite. Gli autori si sono chiesti se e come tale attività abbia reso possibile anche per soggetti colpiti da gravi deprivazioni polisensoriali la costruzione di una scena condivisa in cui comunicare. L'indagine, date le caratteristiche dei soggetti coinvolti, ha adottato strumenti diversi di rilevazione qualitativa: osservazione; conversazioni di gruppo; interviste semistrutturate a operatori, familiari e spettatori. I risultati hanno evidenziato l'importanza del gruppo e degli aspetti di "entertainment" legati al teatro. Il laboratorio costituisce una rottura ludica della routine, motivando un maggiore impegno riabilitativo. Cruciale è il lavoro di recitazione in squadra, che favorisce regole d'interazione resilienti. La solidità del gruppo e l'espressività sono aspetti evidenti anche per gli operatori e gli spettatori, che hanno valutato positivamente l'esperienza. .
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Diantini, Alberto. « Petroleumscape e petrocultura nelle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione : analisi territoriale del paesaggio petrolifero della Basilicata ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2022) : 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14589.

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La Basilicata viene spesso definita il ‘Texas d'Italia' in virtù della ricchezza di petrolio delle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione, che rappresentano l'area petrolifera onshore più importante a scala europea. In un territorio caratterizzato da un'elevata biodiversità e una peculiare tradizione agroalimentare, si è consolidato un petroleumscape alimentato da una petrocultura ormai molto radicata nell'identità sociale locale. Il presente articolo mira a delineare le dinamiche che contribuiscono a costituire questo paesaggio petrolifero, frenando la costruzione di percorsi di sviluppo alternativi. Per superare il petroleumscape sono necessari nuovi progetti che riconoscano il ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei modelli produttivi che danno forma al territorio in cui vivono, nella direzione di una transizione energetica consapevole e partecipata. 
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Crivelli, Benedetta. « Ridurre le distanze : flussi di informazioni nell'organizzazione del commercio transoceanico nella prima età moderna ». CHEIRON, no 1 (janvier 2022) : 226–49. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-011.

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Nel corso del XVI secolo l'espansione dei regni iberici verso il Nuovo Mondo aveva favorito l'azione di reti di commercio, che erano in grado di operare attraverso ampie distanze grazie anche alla disponibilità e alla rapidità dei flussi di informazione. La penisola iberica fu un'area privilegiata di interscambio culturale in cui agivano istituzioni informali, le quali basavano le loro interazioni su relazioni personali; estensione e densità delle reti sociali erano diretta conseguenza del processo di costruzione dell'impero che le Monarchie iberiche realizzarono attraverso il monopolio delle rotte commerciali. La quantità e qualità delle comunicazioni da un lato definivano le strategie messe in atto dalle istituzioni imperiali per esercitare il controllo sui domini d'oltremare, dall'altro consentivano agli agenti economici di eludere le rigide regole del commercio internazionale. Il saggio si propone di ricostruire, attraverso la corrispondenza mercantile, l'azione di queste reti sociali che furono in grado di organizzare lo scambio di prodotti dall'Europa all'Asia, e all'America, e viceversa, entrando spesso in conflitto con le istituzioni della monarchia.
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Martinat, Monica. « Il Consolato e l'Annona. La gestione dell'approvvigionamento alimentare a Lione in etŕ moderna : tra interessi particolari e pubblica utilitŕ ». STORIA URBANA, no 134 (juin 2012) : 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134006.

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Approvvigionamento Lione, secc. XVI-XVIII Mercato Storia urbana L'articolo analizza il sistema di rifornimento cerealicolo e di gestione del mercato del grano adottato dalle autoritŕ lionesi nel corso del Seicento. Le tappe della faticosa costruzione di tale sistema, che comporta regole specifiche relative all'acquisto e allo smercio di grano in cittŕ, e la messa a punto di un particolare sistema di stoccaggio di grani pubblici, sono messe in relazione con il dibattito relativo alle questioni annonarie che si svolge in parallelo e che coinvolge tanto i poteri locali quanto i poteri economici della cittŕ. Le discussioni che qui si sviluppano intorno alla soluzione della «questione annonaria» permettono infatti di mettere in luce temi e argomenti, nonché pratiche politiche specifiche individuate dall'élite mercantile e destinate a modellare piů profondamente rapporti sociali e politici piů larghi. Se l'Annona č una necessitŕ politica, č perň anche un'opportunitŕ per far fruttare risorse private e pubbliche di cui i gruppi dirigenti - che troppo si confondono con le gerarchie economiche - non intendono privarsi.
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Paolillo, Pier Luigi, Alberto Benedetti et Luca Terlizzi. « La costruzione della carta del paesaggio nel retroterra ambientale di Expo 2015 : la variante generale del piano delle Groane ». TERRITORIO, no 50 (octobre 2009) : 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-050012.

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- The Groane: the only narrow passage that is free between Milan, Varese and Como, one of the most congested places in the country and nevertheless one of those that is most supported with Gdp and the productivity of all Lombardy, its commuters and Vat numbers. It is a sort of 15 km tunnel buffeted between the exceptional processes of urbanisation which have inevitably (and irreparably) impaired its valuable land resources, except of course for the protected area of the Groane Park, which has recently adopted our new general plan for the provincial ‘General Co-ordination Plan'. Its contiguity with the cumbersome attraction of the Expo 2015 - which could have generated dangerous settlement repercussions even for the park - has not, however, caused a murmur to be raised, either because of the economic crisis or, more probably, because the environmental importance of the Groane Park is considered today as value added to be preserved in all ways. In fact there has been absolutely no assault on the land of the park for residential purposes at all. On the contrary, 60% of the areas subject to the new plan increase the perimeter of protection (11% more than at present) on the basis of an initial landscape map which is presented in the article with the construction procedures and the relative methodology.
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Costato, Luigi. « Lo storico problema dell’alimentazione : la sicurezza degli approvvigionamenti, la food sovereignity e la nuova agricoltura ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(29) (30 décembre 2021) : 169–81. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.6.

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Résumé :
L’agricoltura è stata il motore che ha consentito lo sviluppo della civiltà umana; attraverso i suoi surplus alimentari ha permesso lo sviluppo di attività non agricole (sacerdoti e guerrieri) e l’affermarsi di differenziazioni economiche che permangono anche oggi (lavoratori e redditieri, ricchi e poveri). Ma la distribuzione degli alimenti fra tutta l’umanità ancor ora è insufficiente, malgrado gli strumenti di trasporto disponibili. Il legislatore europeo di questo secolo e le linee evolutive del commercio internazionale hanno progressivamente segnato una dichiarata e consapevole integrazione fra regole di prodotto e regole di produzione, fra ciclo della vita e mercato, valorizzando il ruolo dell’impresa verso la costruzione di un modello disciplinare unitario ed integrato, al cui interno rilievo essenziale e crescente viene riconosciuto alle scelte di coerenza ambientale e di corretto uso delle risorse naturali. Ma i cambiamenti climatici e la necessità di cambiare modello di sviluppo comporteranno una riduzione drastica degli allevamenti per diminuire la produzione di metano e CO2, e la sostituzione della carne con prodotti di laboratorio contenenti altre proteine derivate probabilmente da molecole di carne che non hanno mai vissuto in una stalla, una forte rivalutazione dei boschi e loro coltivazione in zone aride o artiche ovvero in altissima montagna per incarcerare CO2, lo sviluppo di coltivazioni erbacee modificate per produrre non solo carboidrati, ma anche vitamine e proteine; insomma, ci stiamo avviando verso una nuova rivoluzione agricola dove allo scopo ambientalistico si affiancherà anche lo scopo produttivistico: l’uomo incentiverà l’arboricoltura e alcune coltivazioni erbacee, ridurrà drasticamente l’allevamento di animali dando origine ad una nuova agricoltura, più efficace dal punto di vista ambientale ma anche meglio adatta alla coincidenza del settore primario con la sopravvivenza del genere umano, tentando di diminuire la sua invasività e di ricostruire un pianeta capace di sopportare la nostra invasiva presenza.
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Farina, Tommaso. « La crisi dei valori simbolici, rituali e mimetici del gioco infantile durante la pandemia di COVID-19 ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 41–53. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9680.

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Le misure di sicurezza imposte dai governi per limitare la diffusione del contagio da SARS-CoV-2 e la conseguente condizione di isolamento in cui sono coinvolti individui e famiglie stanno inevitabilmente indebolendo quella dimensione sociale e relazionale che rende unica la nostra specie. Le fasce di popolazione che stanno pagando il prezzo più alto, in termini di impoverimento delle relazioni, sono quelle deboli: anziani e bambini. Se, infatti, gli anziani sono stati costretti a ridurre drasticamente i contatti con i propri familiari, vivendo una condizione, seppur cautelativa, di solitudine forzata, i bambini stanno sperimentando un ulteriore, grave depauperamento: quello dei momenti di gioco tra pari, fondamentali per la costruzione della loro futura personalità. Il difficile periodo che stiamo attraversando sottopone i bambini a una disorientante dilatazione della dimensione temporale che, abitualmente, nella scuola dell'infanzia, è scandita da attività ludiche e momenti di con-divisione. L'isolamento, invece, impone uno spazio fisico - quello abitativo -ò in cui, giocoforza, non viene più esperita la relazionalità ludica tra pari, privando i bambini di un tempo imprescindibile: quello che consentirebbe loro, attraverso il gioco, di decodificare la realtà sociale, con le sue regole, i suoi ordini, le sue gerarchie.
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Lorusso, Stefano. « Gestione delle aziende pubbliche : dal "principe" al valore pubblico ». ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (novembre 2021) : 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003002.

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Il contributo propone una analisi dei diversi approcci che hanno caratterizzato la gestione delle aziende pubbliche. Partendo dalle prime suggestioni di Machiavelli sono riportati i diversi approcci in modo cronologico, evidenziando per ciascun modello l'aspetto concettuale mag-giormente rappresentativo. Ogni modello risente dell'assetto istituzionale di rife-rimento che definisce priorità e finalità, ed è così che partendo dallo stato di dirit-to si arriva a quello che è comunemente definito lo Stato relazionale. Nel tempo cambia il focus dell'azione della pubblica, che dapprima si concentra sulle procedure e le regole per poi per poi focalizzarsi sui risultati. Negli ultimi an-ni, poi, nella gestione pubblica diventano rilevanti le istanze provenienti dai di-versi attori e organismi sociali intermedi. La prospettiva fondamentale diventa la costruzione di relazioni, interazioni collaborative e partenariati tra soggetti pub-blici e privati. Attraverso poi la metafora dell'analisi sistemica per ciascun mo-dello si evidenzia l'elemento costitutivo dell'organizzazione pubblica (struttura, meccanismi operativi e processi) che diventa predominante. In conclusione in ragione della rappresentazione fornita, il lavoro si sofferma sull'evoluzione del ruolo della popolazione di riferimento di ogni pubblica amministrazione.
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Salerno, Vincenzo, et Stefano Pegorin. « Towards shared meanings. The co-construction of the educational pact as an inclusive process : a field experience ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 203–16. http://dx.doi.org/10.36253/form-12613.

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Produced by the intervention of the social service, by decree of a court, entry into a residential community for minors is a traumatic event in the life of a boy. The community itself is a pre-established system, made up of rules and spaces, established times and activities, and of intense relationships with professionals. None of this is the result of a decision, of a participation, of a subjectification on the part, first of all, of the subject of education who is the boy himself. The institutional task risks being limited to protection rather than triggering a path of inclusion and development: paradoxically, the time and space of socio-educational intervention can become an experience of deeper exclusion and stagnation. What educational conditions, therefore, can initiate and help processes of effective inclusion? The article proposes a specific pedagogical tool, the educational pact as an educational experience of subjectivation and inclusion of the child. Verso significati condivisi. La co-costruzione del patto educativo come processo inclusivo: una esperienza di campo. Prodotto dall’intervento del servizio sociale, per decreto di un tribunale, l’ingresso in una comunità residenziale per minori è un evento traumatico nella vita di un ragazzo – inteso come segmento sociale costituito da maschi di età 11–21. La comunità stessa è un sistema precostituito, fatta di regole e spazi, tempi e attività stabilite, e di rapporti intensi con professionisti. Niente di tutto questo è l’esito di una decisione, di una partecipazione, di una soggettivazione da parte, innanzitutto, del soggetto dell’educazione che è il ragazzo stesso. Il compito istituzionale rischia di limitarsi alla protezione piuttosto che innescare un percorso di inclusione e di sviluppo: paradossalmente il tempo e lo spazio dell’intervento socio-educativo possono diventare un’esperienza di più profonda esclusione e stagnazione. Quali condizioni educative dunque possono avviare e aiutare processi di effettiva inclusione? L’articolo propone uno strumento pedagogico specifico, il patto educativo come esperienza educativa di soggettivazione e inclusione del ragazzo.
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Quadrio Curzio, Alberto. « TEORIE E REALTA' NEL MONDO DELL'ECONOMIA QUANTITATIVA ». Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, 18 novembre 2013, 13–41. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2008.47.

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Riassunto. – La scienza economica e la realtà economica si muovono insieme, in quanto la prima si propone di spiegare la seconda, attraverso l’interpretazione del passato e del presente, cercando di governare il presente stesso, anticipando e cercando di governare il suo futuro. La scienza economica ha lo scopo di conoscere la realtà economica per accrescere il controllo umano su di essa. Per questo aspetti positivi e normativi sono parte della natura della scienza economica, in quanto regole e piani di azione e di controllo. Il quesito se la scienza economica sia più vicina alle scienze matematiche, o alle scienze morali, o alle empiriche, è stato oggetto di discussione da molto tempo. Non è questo il luogo per iniziare nuovamente una simile interessante discussione, ma si può affermare che la scienza economica possiede il suo proprio metodo, che si avvale di altre scienze e altri metodi che sono meglio adatti a problemi particolari. Ma in definitiva la scienza economica ha i suoi propri metodi che includono simultaneamente almeno tre elementi:(i) elementi teorico-analitici;(ii) elementi stilizzati dei fatti economici (elementi teorico-fattuali);(iii) elementi di politica economica (elementi teorico-normativi).Pertanto, se per scienza economica intendiamo un sistema “completo” di conoscenza allora possiamo dire che tre elementi parziali, complementari e necessari contribuiscono a tale costruzione: quelli teorico-analitici; quelli teorico-fattuali; quelli teorico-normativi. Il riferimento all’attributo ‘teorico’ mostra la loro generalità, mentre la specificazione (analitico, empirico, normativo) mostra la loro incompletezza. Tale “definizione” è consistente con le linee generali di pensiero che definiscono la scienza economica come un insieme di teorie, modelli, teoremi in cui metodi diversi (teorico-analitici, teorico-fattuali, teorico-normativi) e strumenti diversi (matematici, econometrici, storici, logici, analogico-acquisitivi presi da altre scienze, ecc.) hanno contribuito con ruoli diversi alla loro specificazione e costruzione, al fine di comprendere e controllare i fatti economici. In quanto segue vedremo come gli elementi sopra richiamati e, in particolare, gli strumenti analitici hanno aiutato a definire alcune fra le più importanti teorie generali dell’economia. Cercheremo inoltre di spiegare quali problemi oggi hanno bisogno di essere risolti per evitare la frammentazione di questa scienza unitaria, in quanto se tale già forte frammentazione aumentasse, allora l’economia fallirebbe nel suo scopo principale, che è spiegare e cercare di governare la realtà.***Abstract.– Economic science and economic reality move on together as the first mainly aims at explaining the second, by interpreting its past and the present, trying to rule the present itself, anticipating and trying to rule its future. Economic science aims at knowing economic reality in order to increase human control over it. That is why positive and normative aspects, being these latter rules and plans of action and control, are part of what economic science is about. The question whether economic science is closer to the mathematical sciences, moral sciences or empirical ones has been discussed for a long time. This is not the place to start such an interesting discussion again, but let us just assert that economic science does have its own method, which also borrows from other sciences and other methods that better suit particular problems. But at the end economic science has its own methods which include at least three elements simultaneously:(i) analytical-theoretical elements;(ii) stylized elements of economic facts (factual-theoretical elements);(iii) policy elements (normative-theoretical elements).Then, if by economic science we mean a ‘complete’ system of cognitions, we can say that three partial, complementary and necessary elements contribute to such a construction: the analytical-theoretical ones; the factual-theoretical ones; the normative-theoretical ones. The reference to the “theoretical” attribute shows their generality, while the specification (empirical, analytical, normative) shows their non-completeness. Such “definition” is consistent with the general lines of thought defining economic science as a set of theories, models, theorems where different methods (analytical-theoretical; factual-theoretical; normative-theoretical) and different tools (mathematical, econometric, historical, logical, analogic-acquisitive from other sciences, etc.) have contributed with variab1e roles to their specification and construction to understand and control economic facts. In what follows we will see the way the afore-mentioned elements and, in particular, the analytical tools have helped in defining some of the most important general theories in economics. We will try also to explain which problems nowadays need to be solved to avoid the fragmentation of such a unitary science as, if such already strong fragmentation increase, economics would fail in its main purpose, which is to explain and try to rule reality.
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