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Thèses sur le sujet « Redditi »

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1

CANÈ, DANIELE. « L’imputazione dei redditi da fonti non possedute ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/180850.

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Résumé :
La tesi esamina la categoria dei redditi prodotti da fonti non possedute o, comunque, non liberamente disponibili al soggetto passivo, ed enuclea la figura del principio di imputazione in funzione normativa. Quando il soggetto passivo non possiede o non dispone liberamente della fonte del reddito, il criterio generale di imputazione del presupposto, imperniato sulla titolarità della fonte, non può operare. Il principio di imputazione entra allora in gioco come processo di imputazione del presupposto, che non si sovrappone ma integra il principio della titolarità della fonte, là dove questo è inefficace. Poiché il reddito esprime l’insieme dei beni e servizi utilizzabili per la soddisfazione di determinati interessi e bisogni, il principio di imputazione ricollega il presupposto e l’obbligazione al soggetto che può liberamente destinare il reddito alla soddisfazione dei propri bisogni e interessi. In questo modo, si realizzano i principi di uguaglianza e personalità dell’imposizione, canoni fondamentali dell’imposizione personale sui redditi. E’ inoltre rispettato il principio di capacità contributiva, perché si obbliga a partecipare alle spese pubbliche il soggetto che dispone effettivamente della ricchezza (qualificata) a tal fine necessaria.
The thesis elaborates on the class of income arising from sources that the taxable person does not freely dispose of. This discrepancy normally takes place whenever the taxable person does not directly own the source of income or does not have the legal possibility to dispose of it according to his/her needs. In these cases, the general criteria for income attribution, which builds on the possession of the source of the income, cannot work properly. The author then elaborates on the principle of imputation, which identifies the taxable person on the basis of the free enjoyment of the income concerned. Income is in fact conceived as the power to acquire goods and services in order to satisfy one’s needs. The thesis finally finds out that the principle of imputation conforms to and implements the principles of equality and personality of taxation, which are fundamental pillars of the personal income tax.
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2

Zabotti, Francesca <1988&gt. « LE PLUSVALENZE IMMOBILIARI NEI REDDITI DIVERSI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4471.

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Résumé :
DISCIPLINA DELLA PLUSVALENZA NEI REDDITI DIVERSI A SEGUITO DELLA CESSIONE DI UN IMMOBILE, REALIZZO E TASSAZIONE.L'ELABORATO,INIZIANDO A DEFINIRE LA PLUSVALENZA E LA CATEGORIA DEI REDDITI DIVERSI, SI PONE L'OBIETTIVO DI INDIVIDUARE LE VARIE FATTISPECIE RICONDUCIBILI A QUELLE PREVISTE DALLA LETTERA B, COMMA 1,DELL'ART. 67 DEL TUIR, E CIOE' LE PLUSVALENZE DA CESSIONE INFRAQUINQUENNALE DI IMMOBILI NON ADIBITE AD ABITAZIONE PRINCIPALE. SI TRATTERA' POI IL CALCOLO DELLA BASE IMPONIBILE E DELL'ASSOGGETTAMENTO A TASSAZIONE DELLA STESSA.
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3

Bincoletto, Adele <1995&gt. « LA TASSAZIONE DEI REDDITI NELL’AMBITO DEL TRUST ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18870.

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Résumé :
Si affronterà il tema della tassazione nell'ambito dei trust con una descrizione generale del trust ed un excursus storico per capirne l'origine, l'evoluzione, i caratteri determinanti e la sua applicazione in Italia. Successivamente ci si concentrerà sull'analisi della tassazione indiretta nella fase di costituzione del trust e a seguire sulla tassazione ai fini delle imposte dirette e su come si siano evolute le varie discipline in materia tra contrasto giurisprudenziale e amministrativo, per arrivare alla disciplina adottata attualmente in base alla tipologia di reddito e al regime applicato. Infine, si affronterà il tema della tassazione del trust nella fase di uscita in rapporto alle imposte già precedentemente versate.
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4

Dbarhi, Anas <1995&gt. « TASSAZIONE DEI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE, UNA VISIONE EUROPEA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18763.

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Résumé :
Le società moderne sono caratterizzate da una spesa pubblica ingente di proporzioni notevoli. La quantità di risorse, necessarie per garantire il corretto funzionamento dell’apparato statale, richiede un prelievo fiscale da parte dell’amministrazione a cui tutti i cittadini sono chiamati a rispondere. Risulta naturale che le imposte siano viste come un aspetto fastidioso, però esse sono fondamentali per il sostentamento dei servizi essenziali che lo stato è chiamato ad offrire alla popolazione. Senza le imposte servizi pubblici come la sanità, la scuola, la giustizia e la difesa, non potrebbero essere garantite. Alcuni servizi offerti dallo stato risultano infatti fuori mercato per i singoli cittadini, solo tramite la collettività è possibile erogare determinati servizi. Questo elaborato si propone come una sorta di viaggio per concepire quali sono le basi dell’attuale sistema tributario italiano. La prima parte dell’elaborato analizzerà su quali cardini si basa il sistema tributario attuale, prendendo come oggetti di studio la ripartizione del carico tributario, la progressività dell’imposta e la teoria della tassazione ottima del reddito. Il Primo capitolo nel concreto aiuterà a capire su quali basi teoriche si fonda la tassazione del reddito delle persone fisiche, come si è arrivati a progettare un sistema tributario così complesso nel rispetto del principio fondamentale della capacità contributiva garantendo equità orizzontale e verticale. Per tutta questa serie di analisi è stato preso in causa Corso di Scienze delle Finanze scritto da Bosi Paolo e le slides del corso analogo del Prof. Rizzi Dino. La seconda parte dell’elaborato sarà dedicata ad una analisi più dettagliata dell’imposta personale italiana: L’Irpef. Grazie all’ausilio del manuale scritto da Bosi Paolo I tributi nell’ Economia italiana si andrà ad analizzare quali sono i presupposti per cui scatta l’obbligo di adempimento da parte del cittadino, come adempiere e secondo quali modalità viene calcolata l’imposta in capo al contribuente. Sempre in questa seconda parte verranno presi in considerazioni gli assegni famigliari corrisposti ai nuclei famigliari e le modalità con cui scattano le deduzioni e le detrazioni in capo ai contribuenti. Come si diceva nella prima parte dell’abstract le imposte sono viste come un aspetto negativo, sottovalutando quanto esse siano fondamentali a garantire la prosperità dell’apparato statale. Sempre in questa seconda parte dell’elaborato verranno analizzate le modalità con cui l’amministrazione tributaria effettua dei controlli vengano evitati fenomeni di elusione e di evasione fiscale, che minano l’efficienza e l’efficacia delle azioni poste in essere dallo stato. La terza parte dell’elaborato si propone come uno studio di diverse realtà a livello europeo. Come avviene la tassazione dei redditi delle persone fisiche in altre realtà europee evidenziando le differenze con il sistema impositivo italiano avvalendomi di un documento del consiglio europeo aggiornato a febbraio 2020. Tale documento intitolato” Tax policies in the European union” è un valido aiuto per aiutare a comprendere i sistemi impositivi dei paesi che contribuiscono alla vita dell’Unione Europea. Fondamentale e verrà sottolineato nell’elaborato il ruolo fondamentale di quest’ultima, come garante dell’armonia dei diversi stati. A livello europeo, non è stata concepita una normativa unitaria che tratti le imposte dirette dei diversi stati membri. Ogni stato membro ha la facoltà di decidere in totale autonomia quale strategia tributaria perseguire, tuttavia è dovere dell’Ue perseguire l’obbiettivo di equità orizzonatale fra i diversi stati membri stabilendo delle norme per evitare il fenomeno della doppia imposizione e dell’evasione fiscale.
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5

SANTORO, FRANCESCO. « Curva di ineguaglianza I(p) e scomposizione per fonti di reddito dell'indice I di Zenga : applicazioni sulla serie storica dei redditi familiari italiani ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/40014.

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Résumé :
Il tema centrale è lo studio dell'evoluzione temporale dell'ineguaglianza in riferimento alle indagini campionarie sui bilanci familiari italiani condotte a cadenza biennale dalla Banca d'Italia nel periodo 1977 - 2010. Tale studio viene affrontato sotto due punti di vista: il confronto temporale di misure sintetiche di ineguaglianza (indici I di Zenga (2007), G di Gini (1914)), in riferimento ai redditi familiari disponibili netti, pesati ed equivalenti e lo studio dell'evoluzione temporale delle fonti che compongono i redditi stessi. Questa seconda analisi è resa possibile grazie alla disponibilità dei dati in forma disaggregata: per ciascun reddito familiare infatti, sono disponibili le fonti che vanno a formare i redditi familiari stessi.
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6

Parpinello, Alberto <1991&gt. « Il supporto pubblico ai redditi dei soggetti in età lavorativa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7144.

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Résumé :
La prima parte della tesi tratta l’origine storica dei modelli welfare analizzandone le mutazioni avvenute con il passare del tempo e le conseguenti implicazioni economiche che tali modifiche hanno comportato. Si pone attenzione al processo di avvicinamento ai recenti sistemi di welfare sviscerandone potenzialità e limiti sia nel contesto nazionale che europeo.Si pone molta attenzione al contesto comunitario soprattutto in tema di diseguaglianza e disoccupazione per avere un quadro più preciso sulle condizioni economico-sociali dei diversi Paesi. Le evidenze empiriche permettono di osservare le evoluzioni in ambito produttivo e occupazionale degli Stati. Da ultimo si cerca di descrivere la diseguaglianza sociale illustrando le caratteristiche dei soggetti che versano in condizioni di povertà. Nella seconda parte dell’elaborato si analizzano invece i più importanti istituti messi in campo dal governo italiano per cercare di combattere quelle forme di disoccupazione parziale o totale che hanno fortemente caratterizzato gli ultimi 8 anni. Lo studio sull’eterogeneità degli schemi di ammortizzatori sociali tra i più importati Paesi Europei e sull’incapacità di far fronte da parte di forme di assicurazione privata a taluni rischi sociali contraddistingue il terzo capitolo. Nella quarta e ultima sezione si esaminano le forme di sostegno al reddito di ultima istanza, finora rimaste incompiute o messe in atto solamente in determinati contesti territoriali o in specifiche epoche storiche. Molte sperimentazioni infatti si sono susseguite nel tempo ma, pur raccogliendo dei validi risultati, spesso non hanno trovato continuità di applicazione per effetto di ragioni politiche o legate all’aspetto economico.
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7

Villanova, Ruben <1991&gt. « I regimi opzionali di tassazione dei redditi di natura finanziaria ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7190.

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Résumé :
In questa tesi si propone di analizzare i regimi opzionali di tassazione dei redditi di natura finanziaria percepiti da persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali. Il primo capitolo è dedicato all’evoluzione della disciplina della tassazione dei redditi di natura finanziaria, con particolare attenzione alle modifiche apportate dal D.Lgs. 461/1997. Il secondo capitolo è incentrato sulla la disciplina del regime del risparmio amministrato di cui all’art. 6 del D.Lgs. 461/1997. In questo capitolo si esamina la tassazione sui redditi percepiti dal contribuente la quale avviene necessariamente per il tramite un intermediario abilitato. Il terzo capitolo è dedicato al regime del risparmio gestito di cui all'art. 7 del medesimo decreto legislativo. In tale capitolo, l’attenzione è posta sulla tassazione per maturazione e sulla determinazione del risultato di gestione. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo vengono confrontati i vari regimi di tassazione applicabili ai redditi di natura finanziaria, facendo particolare attenzione ai vantaggi e agli svantaggi tipici di ciascun regime.
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8

Bottazzi, Cristiana <1983&gt. « Doppia imposizione sui redditi transfrontalieri tra ordinamenti tributari e mercato europeo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5123/1/bottazzi_cristiana_tesi.pdf.

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Résumé :
La ricerca affronta in modo unitario e nell’ottica europea i multiformi fenomeni della doppia imposizione economica e giuridica, assumendo come paradigma iniziale la tassazione dei dividendi cross-border. Definito lo statuto giuridico della doppia imposizione, se ne motiva la contrarietà all’ordinamento europeo e si indagano gli strumenti comunitari per raggiungere l’obiettivo europeo della sua eliminazione. In assenza di un’armonizzazione positiva, il risultato sostanziale viene raggiunto grazie all’integrazione negativa. Si dimostra che il riserbo della Corte di Giustizia di fronte a opzioni di politica fiscale è soltanto un’impostazione di facciata, valorizzando le aperture giurisprudenziali per il suo superamento. Questi, in sintesi, i passaggi fondamentali. Si parte dall’evoluzione delle libertà fondamentali in diritti di rango costituzionale, che ne trasforma il contenuto economico e la portata giuridica, attribuendo portata costituzionale ai valori di neutralità e non restrizione. Si evidenzia quindi il passaggio dal divieto di discriminazioni al divieto di restrizioni, constatando il fallimento del tentativo di configurare il divieto di doppia imposizione come principio autonomo dell’ordinamento europeo. Contemporaneamente, però, diventa opportuno riesaminare la distinzione tra doppia imposizione economica e giuridica, e impostare un unico inquadramento teorico della doppia imposizione come ipotesi paradigmatica di restrizione alle libertà. Conseguentemente, viene razionalizzato l’impianto giurisprudenziale delle cause di giustificazione. Questo consente agevolmente di legittimare scelte comunitarie per la ripartizione dei poteri impositivi tra Stati Membri e l’attribuzione delle responsabilità per l’eliminazione degli effetti della doppia imposizione. In conclusione, dunque, emerge una formulazione europea dell’equilibrato riparto di poteri impositivi a favore dello Stato della fonte. E, accanto ad essa, una concezione comunitaria del principio di capacità contributiva, con implicazioni dirompenti ancora da verificare. Sul piano metodologico, l’analisi si concentra criticamente sull’operato della Corte di Giustizia, svelando punti di forza e di debolezza della sua azione, che ha posto le basi per la risposta europea al problema della doppia imposizione.
In a unitary and European perspective, the research deals with the multiform phenomena of economic and juridical double taxation, by adopting cross-border dividend taxation as a paradigm. Once the juridical status of double taxation is defined, its incompatibility with European law is asserted and EU instruments to achieve the result of its elimination are examined. Lacking positive harmonization, the substantive outcome is achieved by means of negative integration. The traditional self-restraint of the European Court of Justice on the matter of tax policy choices is nothing but a formal attitude, which may be overcome starting from clues given by the Court itself in its case-law. Here are the main steps of the research. First, the evolution of fundamental freedoms into constitutional rights, transforming both their economical and juridical scope, and conferring constitutional level to the principles of neutrality and non-restriction. Secondly, the shift from the prohibition of discriminations to the prohibition of restrictions and the failure of the attempt to define the prohibition of double taxation as an autonomous principle of European law. At the same time, however, juridical and economic double taxation need to be framed in a unitary category, both being a typical example of restriction to EU freedoms. Third, the analysis focuses on the asset of judicial justifications. All the above grounds EU choices concerning the allocation of taxing rights between Member States and the allocation of liabilities for the elimination of the effects of double taxation. Therefore, the research points out a European formula for the allocation of taxing rights in favour of the State of source, as well as a EU concept of ability-to-pay, having important effects yet to be assessed. As regards the method, the analysis focuses on ECJ’s case-law and underlines its merits and weakness in preparing the EU answer to double taxation.
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9

Bottazzi, Cristiana <1983&gt. « Doppia imposizione sui redditi transfrontalieri tra ordinamenti tributari e mercato europeo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5123/.

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Résumé :
La ricerca affronta in modo unitario e nell’ottica europea i multiformi fenomeni della doppia imposizione economica e giuridica, assumendo come paradigma iniziale la tassazione dei dividendi cross-border. Definito lo statuto giuridico della doppia imposizione, se ne motiva la contrarietà all’ordinamento europeo e si indagano gli strumenti comunitari per raggiungere l’obiettivo europeo della sua eliminazione. In assenza di un’armonizzazione positiva, il risultato sostanziale viene raggiunto grazie all’integrazione negativa. Si dimostra che il riserbo della Corte di Giustizia di fronte a opzioni di politica fiscale è soltanto un’impostazione di facciata, valorizzando le aperture giurisprudenziali per il suo superamento. Questi, in sintesi, i passaggi fondamentali. Si parte dall’evoluzione delle libertà fondamentali in diritti di rango costituzionale, che ne trasforma il contenuto economico e la portata giuridica, attribuendo portata costituzionale ai valori di neutralità e non restrizione. Si evidenzia quindi il passaggio dal divieto di discriminazioni al divieto di restrizioni, constatando il fallimento del tentativo di configurare il divieto di doppia imposizione come principio autonomo dell’ordinamento europeo. Contemporaneamente, però, diventa opportuno riesaminare la distinzione tra doppia imposizione economica e giuridica, e impostare un unico inquadramento teorico della doppia imposizione come ipotesi paradigmatica di restrizione alle libertà. Conseguentemente, viene razionalizzato l’impianto giurisprudenziale delle cause di giustificazione. Questo consente agevolmente di legittimare scelte comunitarie per la ripartizione dei poteri impositivi tra Stati Membri e l’attribuzione delle responsabilità per l’eliminazione degli effetti della doppia imposizione. In conclusione, dunque, emerge una formulazione europea dell’equilibrato riparto di poteri impositivi a favore dello Stato della fonte. E, accanto ad essa, una concezione comunitaria del principio di capacità contributiva, con implicazioni dirompenti ancora da verificare. Sul piano metodologico, l’analisi si concentra criticamente sull’operato della Corte di Giustizia, svelando punti di forza e di debolezza della sua azione, che ha posto le basi per la risposta europea al problema della doppia imposizione.
In a unitary and European perspective, the research deals with the multiform phenomena of economic and juridical double taxation, by adopting cross-border dividend taxation as a paradigm. Once the juridical status of double taxation is defined, its incompatibility with European law is asserted and EU instruments to achieve the result of its elimination are examined. Lacking positive harmonization, the substantive outcome is achieved by means of negative integration. The traditional self-restraint of the European Court of Justice on the matter of tax policy choices is nothing but a formal attitude, which may be overcome starting from clues given by the Court itself in its case-law. Here are the main steps of the research. First, the evolution of fundamental freedoms into constitutional rights, transforming both their economical and juridical scope, and conferring constitutional level to the principles of neutrality and non-restriction. Secondly, the shift from the prohibition of discriminations to the prohibition of restrictions and the failure of the attempt to define the prohibition of double taxation as an autonomous principle of European law. At the same time, however, juridical and economic double taxation need to be framed in a unitary category, both being a typical example of restriction to EU freedoms. Third, the analysis focuses on the asset of judicial justifications. All the above grounds EU choices concerning the allocation of taxing rights between Member States and the allocation of liabilities for the elimination of the effects of double taxation. Therefore, the research points out a European formula for the allocation of taxing rights in favour of the State of source, as well as a EU concept of ability-to-pay, having important effects yet to be assessed. As regards the method, the analysis focuses on ECJ’s case-law and underlines its merits and weakness in preparing the EU answer to double taxation.
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10

Brunetta, Elena <1990&gt. « TASSAZIONE DEI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE E AIUTI AI CARICHI FAMILIARI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4874.

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Résumé :
IL PRIMO CAPITOLO ANALIZZA LE PROBLEMATICHE ALLA BASE DELLA TASSAZIONE DEI REDDITI COME LA SCELTA DELLA BASE IMPONIBILE, DELL'UNITÀ IMPOSITIVA E DEL TIPO DI IMPOSIZIONE. SI ACCENNA ANCHE ALLA TEORIA DELLA TASSAZIONE OTTIMA. IL SECONDO CAPITOLO RIGUARDA L'ITALIA E SI RIFERISCE ALLA TASSAZIONE DEL REDDITO E AI SISTEMI APPLICATI NEL SOSTENTAMENTO DELLE FAMIGLIE ATTRAVERSO ANCHE UN'ANALISI STORICA. IL TERZO CAPITOLO RIGUARDA L'EUROPA E HA CMOME OBIETTIVO QUELLO DI METTERE A CONFRONTO I DIVERSI SISTEMI APPLICATI.
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11

Tuzzato, Gabriele <1990&gt. « La disuguaglianza dei redditi in Italia : un approccio di scomposizione "regression-based" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7812.

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Résumé :
La tesi si propone l'obbiettivo di stimare la disuguaglianza dei redditi delle famiglie italiane dal 1998 al 2012 per mezzo dei metodi e delle tecniche maggiormente usati dalla letteratura sul tema. Successivamente viene svolta una scomposizione degli indici di disuguaglianza per mezzo di due metodi basati sulla regressione (il metodo di Fields e quello di Shapley), in modo da poter osservare i fattori sociali e demografici (numero di percettori di reddito maschi e femmine nelle famiglie, percentuale di percettori per ciascun livello di istruzione, percentuale di percettori per ciascuna tipologia di occupazione lavorativa, area di residenza del nucleo familiare) che influiscono in maniera maggiore nel determinare il livello della disuguaglianza del benessere economico fra le famiglie.
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Barzan, Silvia <1992&gt. « GLI ONERI DEDUCIBILI : ARTICOLO 10 DEL TESTO UNICO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9184.

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Résumé :
L'elaborato ha come oggetto l'analisi degli oneri deducibili e quindi dell'art. che li riguarda, il n. 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Dopo un capitolo introduttivo che mira a dare al lettore i concetti essenziali per comprendere l'articolo in oggetto, si prosegue ad un analisi minuziosa di ogni onere deducibile commentato dai vari studiosi esaminati.
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Benetti, Elena <1991&gt. « Patent Box : regime opzionale di tassazione dei redditi derivanti di beni immateriali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13064.

Texte intégral
Résumé :
Sull’esempio di altre realtà comunitarie (Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda) e in coerenza con i principi OCSE, anche l’Italia si è dotata di uno strumento di politica industriale, basato sulla leva finanziaria, per attrarre il “capitale intangibile”, ovvero quello che si contraddistingue per la sua maggiore mobilità. Per questo, attraverso l’approvazione della Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014), pubblicata in G.U. n°300 del 29 dicembre 2014, viene introdotto un nuovo regime opzionale per la tassazione agevolata dei redditi derivanti dallo sfruttamento dei beni immateriali e le plusvalenze derivanti dalla cessione di questi, con lo scopo di ridimensionare la delocalizzazione all’estero degli intangibles.
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Orobello, Tommaso <1998&gt. « Convenzioni contro le doppie imposizioni e tassazione dei redditi in prospettiva transnazionale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21843.

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Résumé :
La crescente spinta della globalizzazione ha spronato imprenditori, grandi o piccoli, società ed enti di diverso tipo a porre in essere operazioni economiche transnazionali; infatti, grazie ad e-commerce, store online e, più in generale, al commercio digitale è abbastanza quotidiana l’ipotesi in cui molti soggetti economici producano una frazione del proprio reddito oltre i confini nazionali. Con riferimento alle varie operazioni transnazionali, in materia di imposte sui redditi, la maggior parte dei Paesi ha elaborato due principi fondamentali: il world-wide principle (correlato alla nozione della residenza) e il source principle (correlato al concetto di territorialità della fonte del reddito). Risulta importante sottolineare che il sovrapporsi dei predetti principi da origine al fenomeno della c.d. doppia imposizione internazionale. In questo background nasce l’idea per la redazione dell’elaborato proposto. Tale elaborato, intitolato “Convenzioni contro le doppie imposizione e tassazione dei redditi in prospettiva transnazionale”, ha lo scopo di analizzare il concetto della residenza fiscale e il relativo fenomeno della tassazione dei redditi transnazionali. Infatti, risulta di immediato riscontro l’intenso legame che esiste tra residenza e tassazione dei redditi. Nello specifico, l’elaborato è articolato in tre capitoli. Il primo, di carattere generale, affronta la trattazione delle fonti del diritto, che si apre con i principi generali del diritto interno, fino a giungere alle fonti del diritto internazionale. Il secondo capitolo analizza la tematica della residenza fiscale (anche in relazione ai recenti avvenimenti dovuti alla pandemia Covid-19), evidenziandone l’imprescindibile importanza che riveste nel diritto tributario. L’ultimo capitolo studia la tassazione, in prospettiva transnazionale, delle principali categorie di reddito in un’ottica comparata tra le norme interne, unionali e convenzionali.
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MOLINARO, GIUSEPPE. « La tassazione degli impieghi di capitale tra investimenti diretti ed intermediazione ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1355.

Texte intégral
Résumé :
La tassazione dei redditi di natura finanziaria, tipicamente quelli derivanti dall’impiego del risparmio delle persone fisiche, riveste una fondamentale importanza nella politica tributaria dei Paesi evoluti sia in un’ottica interna (esigenze di gettito, contrasto di fenomeni elusivi, etc.) sia in un’ottica esterna (in primis, con l’attuazione di politiche difensive o aggressive sia per scongiurare il rischio di fughe sia per favorire l’attrazione di capitali). I modelli di tassazione di tali redditi si differenziano tra quelli applicabili al “risparmio diretto” e quelli applicabili al “risparmio intermediato”: i due comparti presentano aspetti e problematiche diverse, ma senza soluzione di continuità, poiché la disciplina fiscale del “risparmio intermediato” non può prescindere in alcun caso dalla ricognizione della disciplina fiscale del “risparmio diretto”. L’obiettivo principale del lavoro svolto è stato quindi quello di analizzare le peculiarità del nostro sistema di tassazione dei redditi finanziari, le attuali criticità, dovute principalmente alla disomogeneità del sistema stesso, e le possibili ipotesi di relativa evoluzione. In particolare, si è provveduto preliminarmente ad una ricognizione delle diverse forme di impiego in attività finanziarie della ricchezza degli italiani analizzando altresì la composizione del gettito erariale derivante dai “redditi finanziari”, che costituiscono un ideale “comparto reddituale” nel cui novero sono riconducibili due delle sei categorie di redditi previste dal Testo Unico: i redditi di capitale ed i redditi diversi di natura finanziaria. Come noto, non esiste una definizione paradigmatica delle menzionate categorie reddituali; per entrambe, infatti, il Testo Unico fornisce un’elencazione casistica, che include fattispecie puntuali e tassative di proventi finanziari rilevanti ai fini impositivi; astrattamente è possibile ricondurre la categoria dei redditi di capitale al concetto di redditi-prodotto (ovvero quei redditi che costituiscono il frutto – civile, come gli interessi o economico, come i dividendi – derivante dall’impiego di capitale) e le plusvalenze di natura finanziaria al concetto di redditi-entrata (ovvero quei proventi, anche differenziali, in cui il negozio di impiego del capitale sussiste ma non si pone come diretta causa produttiva dei proventi medesimi). Con particolare riferimento agli interessi – che costituiscono il reddito di capitale per eccellenza, assieme ai dividendi – si è altresì evidenziato che, da un punto di vista contabile ed in un’ottica di tassazione aziendale, tali proventi sono equiparabili a tutti gli altri costi mentre sotto un profilo più strettamente microeconomico, gli stessi costituiscono di fatto una rendita e, per questo, si differenziano dagli ordinari oneri per fattori della produzione. In un’ottica di teoria economica della remunerazione dei fattori produttivi, infatti, gli interessi sono, in un certo senso, equiparabili ai salari ed ai profitti. Pertanto, anche a livello macro-economico, gli interessi – a differenza dei proventi derivanti dalle attività produttive in senso stretto – non concorrono alla formazione del reddito nazionale (P.I.L.) costituendo una ripartizione, sotto forma di rendita, del valore aggiunto economico nazionale. Altro saliente tema trattato è quello della misura dell’aliquota di imposizione dei redditi finanziari che assume rilevanza centrale nel nostro sistema impositivo, in cui detti redditi percepiti da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, di norma, non sono tassati come tutti gli altri proventi attraverso un’imposizione progressiva ma subiscono un prelievo proporzionale sostitutivo. La maggior parte delle fattispecie di redditi finanziari è infatti assoggettata all’aliquota del 12,50%, che potrebbe sembrare piuttosto modesta e, per questo, da più parti se ne prospetta un aumento. Tuttavia, si deve considerare che buona parte del rendimento finanziario non è reddito ma ricostituzione del capitale eroso dall’inflazione. In altri termini, il rendimento derivante dagli strumenti finanziari serve, in primo luogo, a salvaguardare il potere d’acquisto del capitale investito, nel senso che si può parlare di un provento vero e proprio solo se si riesce a coprire l’inflazione, altrimenti si determina una perdita di capitale reale. Pertanto, la decisione di attestarsi su una aliquota di livello piuttosto modesto, tenuto conto del criterio nominalistico del nostro regime impositivo che non prevede indicizzazioni, consente di favorire una sorta di compensazione per controbilanciare lo svantaggio derivante dall’erosione inflattiva. Si è altresì evidenziato che il “successo della tassazione” dei redditi finanziari è attribuibile in buona parte al modesto livello di aliquota fiscale ma anche al ruolo determinante degli intermediari che assumono in carico tutti (o quasi) gli obblighi strumentali e procedurali finalizzati all’assolvimento degli obblighi impositivi. E’ evidente, infatti, il ruolo centrale rivestito dagli intermediari-“grandi esattori” nel sistema di tassazione dei redditi finanziari, sia in sede di applicazione delle ritenute alla fonte o dell’imposta sostitutiva sui redditi di capitale sia nell’ambito dei regimi del risparmio amministrato e gestito per la tassazione dei redditi diversi di natura finanziaria (regimi a cui si è dato ampio risalto nell’ambito della trattazione). Come correttamente rilevato in dottrina, gli intermediari “garantiscono una certa sicurezza dell’investimento, ma ne tassano i redditi in una specie di apoteosi della tassazione aziendale, che vede un intervento veramente sporadico di un fisco che si fida totalmente degli intermediari, in genere con ragione. Al contrario, i redditi conseguiti fuori da queste strutture, tra privati e privati o aziende non strutturate, vengono di solito nascosti al fisco”. Gli intermediari finanziari che intervengono nella tassazione dei redditi finanziari – erogando direttamente o indirettamente redditi a diversi stakeholders (i.e. i dipendenti, i consulenti, gli azionisti, i clienti, etc.) e, in veste di sostituto d’imposta, operando le ritenute alla fonte a titolo di acconto o d’imposta e le imposte sostitutive sui redditi finanziari, nonché tutti i conseguenti onerosi adempimenti strumentali correlati – rappresentano la fattispecie di più rigida organizzazione amministrativo-aziendale; si tratta, infatti, di operatori economici di grandi o grandissime dimensioni, che si avvalgono di procedure standardizzate, complesse ed articolate, e sono soggetti ad una serie di controlli interni ed esterni . Si è quindi evidenziato che la tassazione delle rendite finanziarie, effettuata per il tramite dei c.d. “grandi contribuenti”, costituisce la massima espressione della tassazione aziendale, in quanto la “ricchezza finanziaria” viene canalizzata e tassata attraverso le imprese bancarie e finanziarie. Tuttavia, l’attuale sistema di tassazione dei redditi finanziari, per quanto discretamente efficiente risulta non omogeneo e, talvolta, non neutrale, evidenziando quindi dei margini di miglioramento. Ci si riferisce, tra gli altri, ai “disallineamenti” rappresentati dall’esistenza di un doppio (triplo, in realtà) livello di aliquote impositive, dalla disparità di timing della tassazione degli OICR italiani (tassati in base al risultato maturato) e degli OICR comunitari armonizzati (tassati al realizzo), nonché dalle differenti caratteristiche proprie dei diversi regimi di tassazione del risparmio (dichiarativo, amministrato e gestito). Attesa la sempre maggiore rilevanza della mobilità internazionale dei capitali, si è ritenuto opportuno, inoltre, analizzare brevemente il trattamento dei redditi finanziari transnazionali sia in uscita (c.d. outbound incomes) sia in entrata (c.d. inbound incomes).
The taxation of financial income, typically those arising from the investment of the savings of individuals, is of fundamental importance in tax policy of advanced countries in both domestic perspective (requirements of revenue, contrast elusive phenomena, etc..) and external perspective (especially with the implementation of defensive or aggressive policies to avoid the risk of escape and to facilitate the attraction of capital.) The models of taxation of such income are different from those applicable to "direct savings" and those applicable to "savings intermediated": the two sectors have different issues and aspects, but without interruption since the tax discipline of the "savings intermediated" cannot ignore in any case the recognition of the tax provisions of the "direct savings." The main objective of the work was made therefore to analyze the peculiarities of our system of taxation of financial income, current problems, mainly due to the discontinuity of the system, and any possible changes therein. In particular, it was done previously to recognition of different forms of employment in financial activities of the wealth of Italians also analyzing the composition of tax revenue derived from "investment income", which are an ideal "income fund" in that group are due two of the six categories of incomes provided by the Italian “TUIR”: capital gains and other income of financial nature. As known, there is not a paradigmatic definition of the mentioned income categories, for both, in fact, the Italian “TUIR” provides a list , which includes precise and stringent cases of financial incomes relevant for tax purposes ; abstractly, you can bring the abstract category of income the concept of capital-income products (ie those revenues which were the result - civil or economic interests as such as dividends - resulting from the capital) and capital gains of a financial nature to the concept of income-entry (ie those income, also differential, where the shop exists but use of capital does not arise as a direct result of the production proceeds thereof). With particular reference to the interests - that constitute the income of capital for excellence, together with dividends - has also shown that, from an accounting point of view and in a perspective of corporate taxation, these proceeds are comparable to all other costs while under a more strictly microeconomic, the same are in fact an income and, therefore, differ from ordinary charges for factors of production. From the perspective of economic theory of the remuneration of production factors, in fact, the interest is, in a sense, comparable to wages and profits. Therefore, even if at the macro-economic interests - unlike income from production activities in the strict sense - not contribute to the formation of national income (GDP) being a breakdown in the form of annuity, the national economic value added. Another salient theme is that the measure in the rate of taxation of financial income that assumes central importance in our tax system, where such income received by individuals outside the exercise of business activities, usually are not taxed as other income through progressive taxation but undergo a proportional levy replacement. Most of the cases in financial income is in fact assessed at 12.50%, which may seem rather modest and, therefore, from many it expects a rise. However, one must consider that much of the financial performance of the recovery is not income but capital eroded by inflation. In other words, the yield from the securities is, first, to preserve the purchasing power of invested capital in the sense that one can speak of a real income only if it manages to cover inflation, otherwise determines a loss of real capital. Therefore, the decision remained at a relatively low rate, given the nominalistic criterion of our tax system that provides indexing, grants a kind of compensation to offset the disadvantage of inflationary erosion. It was also revealed that the "success tax" of financial income is largely attributable to the low level of tax rate but also the role of intermediaries will be responsible for all (or almost) instrumental and procedural requirements intended for the performance tax obligations. It 's obvious fact, the central role of intermediaries-"great debt" in the system for taxation of financial income, both in the application of withholding tax or capital gains tax replacement under both regimes of savings managed and operated for the taxation of income, other financial in nature (schemes to which you have given wide coverage in the discussion). As correctly noted in the literature, the broker "provide a certain security of investment, but tax the income in a kind of apotheosis of corporate taxation, which sees very occasional action of a fiscal intermediaries who trusts completely, usually with reason. In contrast, income earned outside of these structures, private companies and private or unstructured, are usually hidden from the tax. " Financial intermediaries involved in the taxation of investment income – paying directly or indirectly income to various stakeholders (ie employees, consultants, shareholders, customers, etc..) and, as a tax substitute, making withholding source as an advance od'imposta and substitute taxes on investment income and all consequences arising from compliance-related equipment - represent the case of more rigid corporate-administrative organization; they are, in fact, operators of large or very large sizes, making use of standardized procedures, complex and are subject to a number of internal and external controls. It is therefore clear that the taxation of capital gains, made through CDs "Large taxpayers", is the excellence of corporate taxation, as the "financial wealth" is channeled and taxed through banking and other financial firms. However, the current system of taxation of financial income, as fairly efficient is not uniform and sometimes is not neutral, thus highlighting the scope for improvement. This refers, among others, the "mismatch" represented by the existence of a double (triple, actually) the level of tax rates, the difference in timing of the taxation of Italian investment funds (taxed under the income accruing) and of investment funds harmonized Community (taxed at realization) and the different characteristics of different systems of taxation of savings. Pending the increasing importance of international capital mobility, it was decided to also analyze briefly the treatment of transnational financial income and outgoing (outbound incomes) and incoming (inbound incomes).
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MANGIAFICO, GIULIO. « La Base imponibile consolidata comune europea ed i principi contabili IAS/IFRS : convergenza necessaria per il futuro dell'armonizzazione della tassazione d'impresa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/393257.

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Résumé :
L'elaborato pone al centro dell'analisi il progetto per una Base Imponibile (consolidata) comune dei redditi societari (Common Consolidated Corporate Tax Base, CCCTB), ed in particolare l'ultimo organico pacchetto di Direttive proposto dalla Commissione Europea nel 2016. Al di là degli sviluppi futuri della proposta, che tutt’oggi, pur sotto diverso nome (BEFIT) forma parte integrante dell'agenda fiscale della Commissione, il quesito, cui si cercato di fornire risposta attraverso l'attività di ricerca, riguarda in particolare l'opportunità, quale premessa logica al progetto di armonizzazione fiscale, della piena convergenza, ai fini della determinazione della base imponibile, con i principi contabili IAS/IFRS, al fine di rendere la disciplina di più agevole applicazione, eliminare distorsioni interpretative, e favorire la piena comparabilità con le imprese operanti anche in mercati extra UE. A tal fine, si procede dapprima (primo capitolo) ad analizzare l'evoluzione storica dei progetti di armonizzazione dell'imposizione dei redditi societari nell'ordinamento europeo, per comprendere la maturità della discussione, valutare gli strumenti utilizzabili per il raggiungimento dell'obiettivo, scrutinare le ragioni della mancata adozione delle diverse proposte presentate nel tempo. In secondo luogo (capitolo secondo), scendendo nel dettaglio quanto al quesito di ricerca, si analizza l'evoluzione storica dei principi contabili internazionali, la loro influenza sul Legislatore europeo, i rapporti con i singoli ordinamenti degli Stati Membri, e le influenze in materia di tassazione; si procede poi ad analizzare differenze e punti di convergenza tra i principi generali previsti dagli IAS/IFRS, dalle Direttive contabili comunitarie, dalle discipline dei singoli Stati e dai progetti per una CCCTB presentati nel tempo. Nel terzo capitolo l'analisi comparativa interessa specifici istituti contabili, di maggiore rilevanza per la CCCTB; si esplorano inoltre gli effetti sugli incentivi fiscali armonizzati previsti, per la prima volta, dal progetto del 2016, e le possibili influenze sulla formula di allocazione dei redditi consolidati tra gli Stati Membri. In sede di conclusioni si sviluppa infine una sintesi degli esiti della ricerca condotta, argomentando sull’assenza di ostacoli rilevanti alla piena convergenza, propedeutica all’introduzione di una base imponibile comune, verso gli IAS/IFRS a livello contabile e fiscale nell’ordinamento comunitario.
The paper focuses on the project for a Common Consolidated Corporate Tax Base (CCCTB), and in particular on the last comprehensive package of Directives proposed by the European Commission in 2016. Beyond the future developments of the proposal, which still today, albeit under a different name (BEFIT), forms an integral part of the Commission's tax agenda, the question, which has been attempted to be answered through the research activity, concerns in particular the appropriateness, as a logical premise to the tax harmonisation project, of the full convergence, for the purposes of determining the tax base, with the IAS/IFRS accounting standards, in order to make the discipline easier to apply, eliminate interpretative distortions, and promote full comparability with companies operating also in non-EU markets. To this end, the first chapter analyses the historical evolution of the corporate income tax harmonisation projects in the European system, in order to understand the maturity of the debate, assess the tools that can be used to achieve the objective, and examine the reasons why the various proposals presented over time have not been adopted. Secondly (chapter two), going into detail with regard to the research question, the study analyses the historical evolution of the international accounting standards, their influence on the European legislator, the relationship with the individual systems of the Member States, and the influence on taxation; it then proceeds to analyse the differences and points of convergence between the general principles laid down in the IAS/IFRS framework, in the European Accounting Directives, in individual Member State regulations and in the projects for a CCCTB presented over time. In the third chapter, the comparative analysis focuses on specific accounting rules that are most relevant to the CCCTB. It also explores the effects on the harmonised tax incentives provided, for the first time, by the 2016 draft, and possible influences on the formula for allocating consolidated income between Member States. Finally, the conclusions provide a summary of the research findings, arguing that there are no major obstacles to full convergence towards IAS/IFRS in accounting and taxation in EU law, as a precondition for the introduction of a common tax base.
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Tahiraj, Rezarta <1977&gt. « L'imposizione diretta dei redditi del lavoro autonomo : analisi comparata della disciplina italiana, francese, convenzionale e comunitaria ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4220/1/tahiraj_rezarta_tesi.pdf.pdf.

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Résumé :
Les théories du post-industrialisation utilisent comme une preuve empirique du changement du processus historique l’entrée dans une nouvelle structure sociale que, par ailleurs, se distingue par le déplacement des biens et des services et par la formation de nouvelles structures professionnelles et de la gestion. Dans ce contexte, en premier lieu, c’est très intéressant à comprendre comme les nouvelles formes de l’organisation économique et sociale ont reussies à influer sur les systèmes de la fiscalité directe de l’État italien et de l’État français à la formation et au perfectionnement de la notion de revenu du travail indépendant et aussi à la formation et au perfectionnement des modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, la recherche, dans le principe, se concentre sur le processus de la construction et de l’évolution de la notion de revenu du travail indépendant et aussi de la construction et de l’évolution des formes nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant; un processus dévelopé au cours de l’Époque Moderne et de l’Époque Contemporaine que, du point de vue historique-fiscale, s’encadre comme l’époque des grands changements en ce qui concerne aussi à la fiscalité directe des revenus de la richesse mobilière. En second lieu, c’est très important à préciser si existe la possibilité de reconstruire les notions actuelles des revenus du travail indépendant en vue de l’aproximation des modalitès de la taxation directe de cette catégorie de revenus de la richesse mobilière avec les modalitès de la taxation directe des revenus de l’entreprise adoptées dans les systèmes italien et français de la fiscalitè directe; par conséquent, la recherche s’oriente vers la déscrition et l’analyse des questions en ce qui concerne à la définition fiscale objective et subjective des revenus du travail indépendant, à la direction vers laquelle on doit s’adresser actuellement les modèles nationaux de la taxation directe des revenus du travail indépendant et les raisons que la justifient. En autre, la recherche s’étendre vers une analyse comparative laquelle évidence les éléments de la convergence et de la divergence nécessaires pour tirer avec exactitude des conclusions sur l’approximation au niveau national et européen des notions des revenus du travail indépendant et des principes et modalités de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés de l’établissement et de la prestation des services et les principes de non-dicrimination et de la non-différenciation fiscale des travailleurs indépendants transfrontières dans le marché intérieur. En troisième lieu, c’est très intéressant à préciser avec cette recherche si dans le cadre conventionnel et européen existe une notion de revenu du travail indépendant ou non et si existe un modèle européen unifié ou, au contraire, il s’agit d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, un’autre argument de la recherce est l’analyse de la normative conventionnelle et de la législation européenne et aussi de la jurisprudence de la Cour de la Justice de l’Union Européenne relatives à la construction d’une notion conventionnelle et aussi européenne du travail indépendant au matiere de la fiscalité directe et l’incidence de principes conventionnels et aussi de libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services à la taxation directe des revenus des travailleurs indépendants par rapport aux principes de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale; une analyse laquelle évidence l’absence d’un modèle conventionnel et d’un modèle européen harmonisé relativement à la taxation directe des revenus du travail indépendant à raison de la prévalence du principe de la souveranité fiscale au domaine de la fiscalitè directe et pour cette raison en peut parler seulement d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services des travailleurs indépendants et les principes conventionnels de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale. À la fin, c’est très intéressant à préciser si existe une corrélation entre les Traités fiscales et le Droit fiscal européen en ce qui concerne à la notion de revenus du travail indépendant et les principes fiscales. Par conséquent, la recherche se compléte avec l’analyse du régime fiscale des revenus du travail indépendant évidencé dans le Modèle de la Convention de l’OCDE et dans la Convention Italie-France concernant à l’élimination de la double imposition; une analyse laquelle, en analogie avec le droit fiscal européen, précise l’approximation des revenus du travail indépendant avec les revenus de l’entreprise en se référant le Modèle de la Convention de l’OCDE et l’absence d’un modèle conventionel de la taxation directe des revenus du travail indépendant, mais, à différence du droit fiscal européen, évidence la présence des certains critéres adoptés par la normative conventionnelle à fin de garantir l’arrêt de la double imposition et le principe de la non-discrimination que, en substance, sont points de convérgence avec le droit fiscal européen. En autre, l’analyse de la normative conventionnelle de l’OCDE, à différence de la normative conventionnelle relative à la Convention de l’élimination de la double imposition finalisée par l’Italie et la France, évidence une évolution de la fiscalitè directe en ce qui concerne aux travailleurs indépendants laquelle se vérifie à l’adoption des critéres de la fiscalitè directe des revenus des sociétés et de la quelle en se dérive l’approximation de la notion des revenus du travail indépendant avec la notion des revenus de l’entreprise, en substance, revenus provenant par les activités économiques. Compte tenu de ce qui précède, c’est clair la convérgence parmis les législations nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant et la normative conventionnelle du Modèle de la Convention de l’OCDE et la normative europénne; une convérgence que confirme la nouvelle diréction vers la quelle s’adressent les notions et les modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant dans les systèmes nationals de la taxation directe: l’approximation avec les modèles nationales de la taxation directe des revenus des sociétés en vue de l’approximation des notions des revenus dérives par les activités économiques.
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Tahiraj, Rezarta <1977&gt. « L'imposizione diretta dei redditi del lavoro autonomo : analisi comparata della disciplina italiana, francese, convenzionale e comunitaria ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4220/.

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Résumé :
Les théories du post-industrialisation utilisent comme une preuve empirique du changement du processus historique l’entrée dans une nouvelle structure sociale que, par ailleurs, se distingue par le déplacement des biens et des services et par la formation de nouvelles structures professionnelles et de la gestion. Dans ce contexte, en premier lieu, c’est très intéressant à comprendre comme les nouvelles formes de l’organisation économique et sociale ont reussies à influer sur les systèmes de la fiscalité directe de l’État italien et de l’État français à la formation et au perfectionnement de la notion de revenu du travail indépendant et aussi à la formation et au perfectionnement des modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, la recherche, dans le principe, se concentre sur le processus de la construction et de l’évolution de la notion de revenu du travail indépendant et aussi de la construction et de l’évolution des formes nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant; un processus dévelopé au cours de l’Époque Moderne et de l’Époque Contemporaine que, du point de vue historique-fiscale, s’encadre comme l’époque des grands changements en ce qui concerne aussi à la fiscalité directe des revenus de la richesse mobilière. En second lieu, c’est très important à préciser si existe la possibilité de reconstruire les notions actuelles des revenus du travail indépendant en vue de l’aproximation des modalitès de la taxation directe de cette catégorie de revenus de la richesse mobilière avec les modalitès de la taxation directe des revenus de l’entreprise adoptées dans les systèmes italien et français de la fiscalitè directe; par conséquent, la recherche s’oriente vers la déscrition et l’analyse des questions en ce qui concerne à la définition fiscale objective et subjective des revenus du travail indépendant, à la direction vers laquelle on doit s’adresser actuellement les modèles nationaux de la taxation directe des revenus du travail indépendant et les raisons que la justifient. En autre, la recherche s’étendre vers une analyse comparative laquelle évidence les éléments de la convergence et de la divergence nécessaires pour tirer avec exactitude des conclusions sur l’approximation au niveau national et européen des notions des revenus du travail indépendant et des principes et modalités de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés de l’établissement et de la prestation des services et les principes de non-dicrimination et de la non-différenciation fiscale des travailleurs indépendants transfrontières dans le marché intérieur. En troisième lieu, c’est très intéressant à préciser avec cette recherche si dans le cadre conventionnel et européen existe une notion de revenu du travail indépendant ou non et si existe un modèle européen unifié ou, au contraire, il s’agit d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, un’autre argument de la recherce est l’analyse de la normative conventionnelle et de la législation européenne et aussi de la jurisprudence de la Cour de la Justice de l’Union Européenne relatives à la construction d’une notion conventionnelle et aussi européenne du travail indépendant au matiere de la fiscalité directe et l’incidence de principes conventionnels et aussi de libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services à la taxation directe des revenus des travailleurs indépendants par rapport aux principes de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale; une analyse laquelle évidence l’absence d’un modèle conventionnel et d’un modèle européen harmonisé relativement à la taxation directe des revenus du travail indépendant à raison de la prévalence du principe de la souveranité fiscale au domaine de la fiscalitè directe et pour cette raison en peut parler seulement d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services des travailleurs indépendants et les principes conventionnels de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale. À la fin, c’est très intéressant à préciser si existe une corrélation entre les Traités fiscales et le Droit fiscal européen en ce qui concerne à la notion de revenus du travail indépendant et les principes fiscales. Par conséquent, la recherche se compléte avec l’analyse du régime fiscale des revenus du travail indépendant évidencé dans le Modèle de la Convention de l’OCDE et dans la Convention Italie-France concernant à l’élimination de la double imposition; une analyse laquelle, en analogie avec le droit fiscal européen, précise l’approximation des revenus du travail indépendant avec les revenus de l’entreprise en se référant le Modèle de la Convention de l’OCDE et l’absence d’un modèle conventionel de la taxation directe des revenus du travail indépendant, mais, à différence du droit fiscal européen, évidence la présence des certains critéres adoptés par la normative conventionnelle à fin de garantir l’arrêt de la double imposition et le principe de la non-discrimination que, en substance, sont points de convérgence avec le droit fiscal européen. En autre, l’analyse de la normative conventionnelle de l’OCDE, à différence de la normative conventionnelle relative à la Convention de l’élimination de la double imposition finalisée par l’Italie et la France, évidence une évolution de la fiscalitè directe en ce qui concerne aux travailleurs indépendants laquelle se vérifie à l’adoption des critéres de la fiscalitè directe des revenus des sociétés et de la quelle en se dérive l’approximation de la notion des revenus du travail indépendant avec la notion des revenus de l’entreprise, en substance, revenus provenant par les activités économiques. Compte tenu de ce qui précède, c’est clair la convérgence parmis les législations nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant et la normative conventionnelle du Modèle de la Convention de l’OCDE et la normative europénne; une convérgence que confirme la nouvelle diréction vers la quelle s’adressent les notions et les modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant dans les systèmes nationals de la taxation directe: l’approximation avec les modèles nationales de la taxation directe des revenus des sociétés en vue de l’approximation des notions des revenus dérives par les activités économiques.
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COMUNE, MARIA ELENA. « DISEGUAGLIANZE DEI REDDITI E POVERTA' DELLE FAMIGLIE ATTRAV ERSO DATI AMMINISTRATIVI. UN'INDAGINE LONGITIDINALE NEL COMUNE DI BRESCIA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1249.

Texte intégral
Résumé :
In questo studio, attraverso la realizzazione di un’indagine longitudinale basata su dati amministrativi, sono stati ricostruiti i redditi delle famiglie residenti nel comune di Brescia per gli anni 2005-2008, in una prospettiva trasversale e longitudinale, individuando situazioni di disuguaglianza, di disagio e povertà economica di alcune fasce della popolazione. L’indagine longitudinale è stata realizzata mediante il record-linkage tra i dati amministrativi provenienti dall’Anagrafe comunale e quelli fiscali del Sistema Interscambio Anagrafe Tributaria Enti Locali dell’Agenzia delle Entrate (SIATEL) per il comune di Brescia. La peculiarità e l’importanza di questo lavoro risiedono sia nell’utilizzare dati di fonte amministrativa fiscale e anagrafica nella stima sui redditi e povertà delle famiglie, sia nella possibilità di ottenere stime a livello comunale o small-area, ampliando il campo della ricerca sociale sul tema oggetto di studio. L’approccio teorico di riferimento adottato è quello unidimensionale, basato sul reddito, e relativo, in cui la povertà è definita in relazione allo standard di benessere raggiunto dalla popolazione di riferimento nel suo complesso. Pertanto, anziché la soglia di povertà nazionale, che tende a sottostimare la povertà nel nord d’Italia, è stata adottata una soglia di povertà locale, pari al 60% del reddito mediano equivalente delle famiglie residenti.
In this study the incomes of the families residing in the town of Brescia for the years 2005-2008 have been simulated in a cross-section and longitudinal perspective, through the creation of a Panel based on administrative data. The research aimed at identifying situations of inequality, dislocation and economic poverty of certain population groups. The Panel was carried out on the basis of the record-linkage administrative data from Registry Office and ” Informatics’ System of Local Italian Revenue Agency” (SIATEL), for the town of Brescia. The uniqueness and importance of this work is the use of live data in estimating income and family poverty using fiscal and personal data from registry office sources, as well as in the availability of estimates at the municipal level or small-area, thus expanding the social research on the subject of study. The theoretical approach adopted by reference is one-dimensional (based on income) and relative, in which poverty is defined in relation to the standards being achieved by the reference population as a whole. Therefore, instead of the national poverty line, which tends to underestimate poverty in northern Italy, a local poverty threshold was adopted, equal to 60% of equivalised median income of the families residing in the town of Brescia.
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COMUNE, MARIA ELENA. « DISEGUAGLIANZE DEI REDDITI E POVERTA' DELLE FAMIGLIE ATTRAV ERSO DATI AMMINISTRATIVI. UN'INDAGINE LONGITIDINALE NEL COMUNE DI BRESCIA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1249.

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Résumé :
In questo studio, attraverso la realizzazione di un’indagine longitudinale basata su dati amministrativi, sono stati ricostruiti i redditi delle famiglie residenti nel comune di Brescia per gli anni 2005-2008, in una prospettiva trasversale e longitudinale, individuando situazioni di disuguaglianza, di disagio e povertà economica di alcune fasce della popolazione. L’indagine longitudinale è stata realizzata mediante il record-linkage tra i dati amministrativi provenienti dall’Anagrafe comunale e quelli fiscali del Sistema Interscambio Anagrafe Tributaria Enti Locali dell’Agenzia delle Entrate (SIATEL) per il comune di Brescia. La peculiarità e l’importanza di questo lavoro risiedono sia nell’utilizzare dati di fonte amministrativa fiscale e anagrafica nella stima sui redditi e povertà delle famiglie, sia nella possibilità di ottenere stime a livello comunale o small-area, ampliando il campo della ricerca sociale sul tema oggetto di studio. L’approccio teorico di riferimento adottato è quello unidimensionale, basato sul reddito, e relativo, in cui la povertà è definita in relazione allo standard di benessere raggiunto dalla popolazione di riferimento nel suo complesso. Pertanto, anziché la soglia di povertà nazionale, che tende a sottostimare la povertà nel nord d’Italia, è stata adottata una soglia di povertà locale, pari al 60% del reddito mediano equivalente delle famiglie residenti.
In this study the incomes of the families residing in the town of Brescia for the years 2005-2008 have been simulated in a cross-section and longitudinal perspective, through the creation of a Panel based on administrative data. The research aimed at identifying situations of inequality, dislocation and economic poverty of certain population groups. The Panel was carried out on the basis of the record-linkage administrative data from Registry Office and ” Informatics’ System of Local Italian Revenue Agency” (SIATEL), for the town of Brescia. The uniqueness and importance of this work is the use of live data in estimating income and family poverty using fiscal and personal data from registry office sources, as well as in the availability of estimates at the municipal level or small-area, thus expanding the social research on the subject of study. The theoretical approach adopted by reference is one-dimensional (based on income) and relative, in which poverty is defined in relation to the standards being achieved by the reference population as a whole. Therefore, instead of the national poverty line, which tends to underestimate poverty in northern Italy, a local poverty threshold was adopted, equal to 60% of equivalised median income of the families residing in the town of Brescia.
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Belletti, Matteo. « "Effetti nascosti" nel sostegno dei redditi agricoli : un'analisi di incidenza di politiche applicata al mercato del pomodoro da industria ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2007. http://hdl.handle.net/11566/242596.

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Simioni, Davide <1995&gt. « LE ATTIVITÀ OCCASIONALI NELLE IMPOSTE SUI REDDITI DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO. ANALISI COMPARATA DELLA TASSAZIONE DEL COLLEZIONISTA IN ITALIA E ALL’ESTERO ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16627.

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Nell'ordinamento giuridico italiano è tradizionale la distinzione tra attività continuativa ed attività occasionale che non sempre è chiara in tutti i suoi aspetti a causa della mancanza di fonti normative adeguate: questa "zona grigia" ha consentito la nascita di differenti orientamenti interpretativi, lo scopo di questa tesi è proprio quello di esaminarne l'evoluzione in merito. Particolare attenzione è, infine, dedicata alla figura del collezionista, il quale acquista, vende e scambia opere d'arte: le plusvalenze generate possono essere oggetto di imposizione o meno. A tal proposito si effettua un'analisi comparata sulla tassazione del collezionista in Italia e all'estero.
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ARCAGNI, ALBERTO GIOVANNI. « La deterninazione dei parametri di un nuovo modello distributivo per variabili non negative : aspetti metodologici e applicazioni ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/25757.

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Il lavoro è relativo allo studio dei metodi di stima dei parametri di un nuovo modello distributivo proposto recentemente da Zenga. Il modello ha come supporto l'insieme dei numeri reali non negativi, ed è finalizzato a rappresentare distribuzioni per ordine di grandezza, quali ad esempio le distribuzioni dei tempi di attesa e distribuzioni dei redditi. Il modello, dopo aver stabilito la locazione, pone l'attenzione sull'ineguaglianza della distribuzione. Di conseguenza, per la determinazione della stima dei parametri, sembra opportuno impiegare metodi di stima che considerano i valori di statistiche campionarie relative alla locazione, quali media e mediana, e relative all'ineguaglianza. Per tali ragioni, in questo lavoro, si è dato ampio spazio a metodi di stima come il metodo dei momenti e ai metodi basati sulla minimizzazione di indici di accostamento, con l'introduzione di vincoli. Sono state e effettuate delle applicazioni su dati forniti da Eurostat, nelle quali si è confrontato l'adattamento del nuovo modello con quello della distribuzione di Dagum sulla base di indici di ineguaglianza e di scostamenti relativi fra valori campionari e valori teorici di media e mediana.
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Varsori, Enrico <1991&gt. « Il reddito di cittadinanza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10009.

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ABSTRACT TESI ENRICO VARSORI IL REDDITO DI CITTADINANZA Il reddito di cittadinanza, o reddito di base, è una somma di denaro che viene data incondizionatamente a ogni individuo e a scadenza regolare per il semplice fatto di appartenere a una comunità politica. Questo denaro ha lo scopo di soddisfare i bisogni materiali a cui ognuno deve provvedere per la propria sussistenza. Il concetto, che di primo acchito può sembrare innovativo e futuristico, ha origini ben radicate nel passato e se ne ha testimonianza a partire dal XVI secolo. È stato Thomas More a parlarne per la prima volta nella sua Utopia. Col passare dei secoli il reddito di cittadinanza è stato sostenuto da personalità di ogni schieramento politico e di ideologie diverse. Non è semplicemente l’idea di qualche radicale o di un visionario, ma è il tentativo condiviso di risolvere le contraddizioni della realtà politica ed economica di chi le vive. Le sue motivazioni e le sue caratteristiche possono variare, in base alla corrente di pensiero che la propone. Che siano gli studiosi del capitalismo cognitivo, i social-democratici o i radicali ad analizzarlo, il reddito di cittadinanza è e rimane uno strumento di redistribuzione delle ricchezze che per il suo carattere universalistico ed egualitario riesce a mettere d’accordo persone di schieramenti politici differenti e con diversi background sociali e culturali. Da qui ha origine la sua forza e la sua persistenza nei secoli. Oggi il dibattito pubblico a riguardo è molto acceso, anche se non tutti sanno di cosa si tratti nello specifico. L’esperienza del referendum propositivo in Svizzera per l’introduzione di un reddito di base incondizionato per tutti i cittadini elvetici segna una pietra miliare per la discussione su questo tema. Non essendo passata la proposta, ciò dimostra che il lavoro da fare è ancora tanto e che l’idea che tutti ricevano denaro, senza in cambio dover lavorare, suscita numerose perplessità. In Italia si parla di reddito di cittadinanza a livello nazionale per la proposta del Movimento 5 stelle di introdurlo una volta al governo. Il disegno di legge 1148 del gruppo parlamentare presenta delle caratteristiche che si discostano in parte dal concetto ideale indicato dal nome. Nel primo capitolo parlerò della storia del concetto di reddito di cittadinanza, riportando le figure principali che hanno sostenuto e divulgato questa idea dal 1500 alla seconda metà del ‘900. Nel secondo capitolo approfondirò l’analisi dei vari tipi di reddito di cittadinanza proposti e il perché serve secondo le varie correnti di pensiero. Nel terzo capitolo presenterò il referendum in Svizzera e la proposta del Movimento 5 stelle in Italia. Nelle conclusioni riassumerò i motivi che rendono il reddito di cittadinanza un concetto attuale e da tenere in considerazione per le politiche future.
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Kertzman, Meredith O. « Reddit Alert : The Function and Future of Reddit as a Crisis Communication Tool ». Scholarship @ Claremont, 2013. http://scholarship.claremont.edu/scripps_theses/245.

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This thesis examines the ways in which Reddit, a social news aggregator, functions as a tool that allows users to give and receive support and information during times of crisis. By exploring how Reddit was used in the aftermath of the Aurora shootings of July 2012 and the Boston bombings of April 2013, this thesis argues that Reddit has the potential to be a powerful and useful tool in times of crisis.
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Arrowood, Chris. « Ask us Anything for Reddit AMA ». Research Showcase @ CMU, 2015. http://repository.cmu.edu/theses/81.

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In an eminently connected, networked and anonymous digital world, the individual sense of identity becomes a composition of personal and increasingly public layers of influences, likes, follows, and shares. To the digital native, this multi-layer composition is, in some cases, complimentary, and in others, entirely opposing manifestations of interests, tastes, preferences and experiences, canvased across multiple systems, apps and social networks. With an interest in enabling a digital archaeology of this information – exploring and understanding it in a more complete sense – this thesis will explore both the theoretical and philosophical basis on which modern identity is considered in the context of user experience design and online social networks. With a theoretical basis in storytelling, curation, and myth, building towards a technical and research basis in information assessability, natural language processing and data visualization, it will explore the notion of “personal digital identity” – both in the form of personal experience and personal story – under the context of online social network platforms that are prevalent today. Finally, it will propose and demonstrate a fully functional tool for the above mentioned “archaeology” of personal digital identity, within the context of a specific online social network – Reddit.com “Ask Me Anything” interview. As a design research project, the focus of the project will be on realizing the full potential for online knowledge sharing platforms in helping shape, develop, and share personal stories and experiences.
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ASCOLI, ANNA. « Fondamenti e fattibilità del reddito minimo garantito ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2014. http://hdl.handle.net/11566/242885.

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Marshall sostiene che sia necessario un minimo di benessere e di sicurezza economica al fine di garantire il diritto a ciascuno di partecipare pienamente alla vita politica e civile della comunità di appartenenza. In questa stessa direzione vanno Van Parijs e Vanderborght quando, nel 2006, propugnano un reddito minimo universale che debba essere versato dalla comunità politica a tutti i suoi membri senza controllo di risorse né esigenza di contropartite, al fine di tutelare la dignità della persona. L’Unione Europea, pur non sostenendo il reddito di cittadinanza, manifesta dal1992, la necessità dell’istituzione, nei singoli stati membri, di un reddito minimo garantito come mezzo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. L’unica iniziativa intrapresa nel nostro paese è stata il reddito minimo d’inserimento (RMI) nel 1998. Successivamente ci sono stati vari tentativi da parte di alcuni enti locali nessuno dei quali ha superato però, la fase sperimentale. L’eccezione è rappresentata dal Reddito di Garanzia istituito nella Provincia autonoma di Trento che può essere definito il primo strumento strutturale tendenzialmente permanente. Le ragioni, della difficoltà tutta italiana di istituire un reddito minimo garantito, possono essere 2 ricercate in un sistema di welfare di natura categoriale e in una mancata volontà politica. Se si desse attuazione ad una delle tante proposte di reddito minimo, si darebbe così concretezza al concetto di dignità espresso a più riprese nella nostra Costituzione. Con l’istituzione di un reddito minimo garantito, come misura universalistica, ma selettiva, si adempirebbe al dettato costituzionale riconoscendo nel “diritto al reddito” un diritto all’esistenza .
Marshall states that minimum economic welfare and economic security are necessary in order to guarantee all members of a community the right to fully participate in the political and civil life. In the same direction go Van Parijs and Vanderborght, when in 2006 they supported a universal minimum income to be paid by the political community to all its members without verifying resources or requiring any compensation therefor in order to protect the dignity of every single person. The European Union, while not supporting the citizenship income, has expressed the need for establishing a minimum guaranteed income in its member states since 1992, as means to fight poverty and social exclusion. The only initiative taken in our country was the minimum insertion income in 1998. Since then there have been several attempts by some local institutions, none of which has moved beyond the experimental phase. The only exception is represented by the Guaranteed Income established by the Autonomous Province of Trento, that can be considered as the first basically permanent structural instrument. The reasons for the difficulty particularly encountered by our country in establishing a minimum guaranteed income are to be found in a categorical welfare system and in the lack of political willingness. If one of the many proposals of minimum income is implemented, then the concept of dignity as often found in our Constitution will come true. By establishing a minimum guaranteed income, as a universalistic but selective measure, the constitutional provisions would be fulfilled thus fully recognizing the “right to income” as “a right to existence”.
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Rufoloni, Laura <1989&gt. « CRESCITA E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO NELLA GLOBALIZZAZIONE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4851.

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Antonello, Piercarlo <1993&gt. « La povertà e il reddito di base ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11873.

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Résumé :
La tesi tratta il tema della povertà e dell'esclusione sociale in Italia e in Europa. Nell'elaborato sono descritte inoltre le forme di reddito di base introdotte in Europa e il percorso che l'Italia sta facendo per dotarsi di una misura nazionale contro la povertà.
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Uccelli, Nicol <1992&gt. « IRI, LA NUOVA IMPOSTA SUL REDDITO D'IMPRESA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13057.

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Résumé :
Il presente elaborato è stato concepito con la finalità di analizzare in modo approfondito e critico la disciplina relativa alla nuova Imposta sul Reddito d’Impresa, comunemente denominata IRI, introdotta dalla Legge n. 232 del 11.12.2016, la così detta Legge di Bilancio 2017. Tale nuova imposta si innesta in un momento di profondo cambiamento del sistema tributario italiano, con l’obiettivo di rendere uniforme il sistema di tassazione delle società, assimilando il trattamento impositivo riservato ad imprese individuali e società di persone e soggetti a queste equiparati a quello previsto per le società di capitali. La finalità di questo elaborato consiste nel fornire una disamina del percorso normativo che ha condotto all’introduzione di tale nuova imposta sul reddito d’impresa, analizzando i tratti salienti della relativa disciplina. Oltre ad un analisi delle caratteristiche proprie di tale nuovo tributo, verrà proposta un’analisi dei benefici e degli aspetti negativi derivanti dalla sua adozione, avendo cura anche di delineare le conseguenze derivanti dal rinvio dell’applicazione delle disposizioni in materia IRI, così come disposto dalla Legge di bilancio 2018. Si procederà, infine, all’analisi delle motivazioni che hanno portato ad escludere lavoratori autonomi e professionisti dall’ambito soggettivo caratterizzante un’imposta di tale tipo, con la conseguente esclusione di tali soggetti dal progetto di progressiva uniformazione e neutralità del sistema tributario.
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GREGORINI, FILIPPO. « Gli effetti geopolitici della distribuzione del reddito ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/638.

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Résumé :
Questa tesi si compone di tre parti e tratta di differenti aspetti inerenti l'organizzazione geopolica delle nazioni da un punto di vista teorico. Viene prestata particolare attenzione agli effetti della distribuzione del reddito.
This dissertation is composed of three papers and discusses different aspects of the geopolitical organization of countries from a theoretical point of view. Special attention is given to the effects of income distribution
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GREGORINI, FILIPPO. « Gli effetti geopolitici della distribuzione del reddito ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/638.

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Résumé :
Questa tesi si compone di tre parti e tratta di differenti aspetti inerenti l'organizzazione geopolica delle nazioni da un punto di vista teorico. Viene prestata particolare attenzione agli effetti della distribuzione del reddito.
This dissertation is composed of three papers and discusses different aspects of the geopolitical organization of countries from a theoretical point of view. Special attention is given to the effects of income distribution
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MURARO, DIANA. « L’accertamento del reddito complessivo delle persone fisiche : contributo allo studio della determinazione del reddito sulla base del tenore di vita ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/201985.

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Résumé :
Il presente lavoro si propone quale contributo allo studio della determinazione del reddito imponibile complessivo delle persone fisiche a partire dal tenore di vita da esse manifestato. Il quadro di riferimento è quello del novellato art. 38 del d.p.r. n. 600/1973, il quale contempla due differenti metodi di accertamento (il “sintetico” e il “sintetico-redditometrico”). Il tratto caratterizzante degli stessi è dato dal fatto che, in entrambi i casi, ci troviamo al cospetto di metodi i quali si disinteressano delle fonti di produzione del reddito e valorizzano, per contro, situazioni caratterizzate dal sostenimento di spese di carattere personale o familiare giudicate abnormi rispetto al dichiarato.
The aim of this paper is to give a contribution to the study of the administrative determination of the individuals’ total taxable income, using their living standard as a starting point. The legal framework is that of the novel art. 38 of Presidential Decree nr. 600 of 1973, which provides for two different methods of tax assessment (the “synthetic” and the “redditometro”). The distinguishing feature of these assessment methods is that they are not focused on income sources. On the contrary, they emphasize situations occurring when income is used to cover personal or family expenses that seemingly exceed the amount of taxable income declared in the tax return.
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Penacchio, Andrea <1989&gt. « Il reddito minimo garantito per un nuovo welfare ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3590.

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Résumé :
La tesi studia le caratteristiche di una misura di reddito minimo garantito. È divisa in cinque capitoli, in ognuno dei quali verranno analizzate, da un livello più generale, fino ad uno più specifico, le particolarità di uno schema di questo tipo nel contesto di un generale sistema di welfare. Il primo capitolo ha lo scopo di analizzare la definizione di reddito minimo garantito, delineare i suoi confini e le principali differenze con misure similari (reddito di cittadinanza, reddito universale, salario minimo, ecc..) oltre che a capire dove e come è nata questa idea e le applicazioni che ha avuto nei decenni passati. Nel secondo capitolo si esaminano le definizioni di reddito minimo garantito a livello di Unione Europea, all'interno dei Trattati e delle Carte internazionali. Si portano ad esempio le strutture e gli schemi assistenzialistici di alcuni tra i maggiori Stati europei che già hanno introdotto il reddito minimo all'interno dei propri confini, cercando di esprimere un giudizio positivo o negativo (rimanendo al contempo il più possibile oggettivi) sul loro funzionamento a fronte di un cambiamento della società e del lavoro. Si passa successivamente ad uno studio più specifico del caso italiano, le esperienze fallimentari a livello nazionale e quelle più o meno positive a livello regionale. Quali hanno funzionato, quali no e per quale motivo? Nel quarto capitolo si affronta invece un'analisi della trasformazione del lavoro e della società. Negli ultimi decenni, con lo sviluppo delle tecnologie, dell'informatizzazione e della globalizzazione e a causa delle crisi economiche e sociali, il fenomeno della disoccupazione e della precarietà ha preso sempre più piede. Cambiano i lavori ma soprattutto cambiano i loro contenuti; non esiste più un "luogo" di lavoro come era la fabbrica nell'epoca fordista e il tempo non può essere più utilizzato come unità di misura per la sua valutazione economica. Il reddito minimo può essere una risposta a questi cambiamenti. Nell'ultimo capitolo, infine, vengono presentate alcune proposte per l'introduzione di uno schema di reddito minimo garantito in Italia. Vengono definiti i criteri più importanti per poter valutare una misura di questo tipo, cercando di capire se sia davvero possibile una sua attuazione nel nostro Paese e in quale maniera. Lo studio realizzato in questa tesi si avvale di importanti contributi di alcuni fra i più esperti studiosi del reddito minimo garantito sia a livello nazionale (BIN Italia) che a livello internazionale (BIEN).
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Capasso, Giacomo <1989&gt. « Il Dibao - Il Reddito Minimo Garantito in Cina ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6872.

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Negli ultimi anni in Europa e nel resto del Mondo il dibattito sul "reddito minimo garantito" e sul "reddito di cittadinanza" ha assunto sempre maggiore importanza, e sono stati elaborati numerosi programmi di assistenza sociale che utilizzano uno dei due modelli. Questa tesi si propone, dopo aver illustrato le caratteristiche generali dei programmi di reddito minimo, di analizzare il Dibao (contrazione di Zuidi Shenghuo Baozhang Zhidu), un programma di assistenza sociale cinese che mira a garantire un reddito minimo alle famiglie più bisognose. Infine, dopo aver presentato alcuni esempi di tale programma, verrà analizzata l'efficacia e l'efficienza del programma nel contrasto alla povertà nelle aree urbane e rurali cinesi, e si presenteranno i problemi più diffusi e alcune politiche di intervento per migliorare il Dibao.
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Zanaga, Gloria <1993&gt. « Il regime tributario delle perdite sul reddito d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12508.

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Résumé :
L'elaborato si pone come obiettivo l'esame della disciplina prevista per le perdite fiscali nel reddito d'impresa. A tal fine, si analizza la differente disciplina prevista per i soggetti IRPEF ed IRES, per poi approfondirne le modalità di utilizzo nei regimi di trasparenza e consolidato fiscale e nell'ambito delle operazioni straordinarie.
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Lindahl, Jesper. « Papegojornas ekokammare : En argumentationsanalys av kommentarer på Reddit ». Thesis, Högskolan för lärande och kommunikation, Högskolan i Jönköping, HLK, Medie- och kommunikationsvetenskap, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hj:diva-38760.

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Résumé :
Den här studien undersöker hur diskussioner på ekokammare ser ut i sociala medier. Mer specifikt undersöks kommentarsfälten i två olika länkar från den sociala länkaggregatorn Reddit och underforumet /r/Politics. Undersökningen görs i syfte att se hur diskussioner tar form på Reddit för att ge en klarare bild av ekokammare som fenomen på internet. Studiens teoretiska grund ligger i teorierna om selektiv exponering och partisk assimilering, samt i en teoretisering av hur grupper formas på de sociala medierna Twitter och Reddit. Studien använder sig av både en kvantitativ innehållsanalys och en kvalitativ textanalys, vilka främst grundar sig i argumentationsanalysen. Innehållsanalysen används först för att jämföra /r/Politics användares ställningstagande till de länkar som de kommenterar på och sedan för att möjliggöra en korrelationsanalys av arguments styrka och dess användargivna poäng på Reddit. Textanalysen görs med hjälp av begrepp från argumentationsanalysen och används för att sätta in studiens material i fem olika teman. Det mest framträdande temat får namnet Kommentarer av papegojor och beskriver kommentarer som konstrueras likadant som tidigare kommentarer utan försök till att föra något nytt till diskussionen. Överlag visar studiens resultat att responsen ser likadan ut för båda länkarna och att en stor majoritet av kommentarerna är på samma sida i argumentet. Resultatet visar också att argumentens styrka är oberoende av om en kommentar får en positiv respons eller inte.
This study explores how discussions in echo chambers take form on social media. More specifically, the study explores the comment section of two different links on the social news-aggregator website Reddit and the sub-forum /r/Politics. The purpose of the aforementioned exploration is to give a clearer picture of echo chambers as a phenomena on the Internet. The study’s theoretical background is based on selective exposure and biased assimilation theory, as well as a theorization of how groups form on Twitter and Reddit. The study uses a quantitative content analysis and a qualitative text analysis, which are both based on argumentation theory. The content analysis is first used to compare the viewpoint of /r/Politics users with the subject of the links they comment on, and then to make a correlation analysis of the strength of arguments and the arguments’ user-given points on Reddit. Last a qualitative text analysis is done using concepts from argumentation theory, which allows for the observation of five different themes. The most prominent of these themes was given the name Comments by parrots and describes comments that are constructed in a similar fashion to older comments, without an attempt to bring something new to the discussion.  Overall, the study’s result shows that the response to the two links is similar, and that both have an overwhelming majority of comments supporting one side. The result also shows that a strong argument does not necessarily mean that the comment will get a positive response.
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De, Souza Bertuol Eduardo <1972&gt. « L'imposizione sul reddito dell'attività bancaria profili nazionali e comunitari ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4216/3/tesi_versione_28_07.pdf.

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Résumé :
La ricerca oggetto della tesi dottorale ha riguardato l’analisi della problematica relativa ai cambiamenti provocati dalla diversificazione delle attività aziendali bancarie nell'ottica tributaria. Si è individuato nella composizione del reddito imponibile il fulcro centrale del lavoro. Data la grande importanza del mercato finanziario la presente ricerca si è proposta una valutazione dell’attività bancaria tradizionale, facendo un’analisi della relativa fiscalità. In particolare si è cercato di evidenziare il momento in cui la banca è diventata un’azienda molto più complessa e moderna di quella che era originariamente. Tale cambiamento ha così richiesto un corrispondente sviluppo della tecnica giuridica tributaria di riferimento. Si sono altresì analizzate le fasi della implementazione e dello sviluppo nell’ordinamento tributario italiano ed europeo (analizzando così le difficoltà di adattamento per i modelli di Civil Law e Common Law) dell'armonizzazione giuridico/contabile europea e dell’adozione dei principi IAS/IFRS. A tal fine si sono ripercorse le fasi anteriori all’adozione dei menzionati principi e la loro evoluzione e, nel farlo, si sono fissati i punti ove sembra sia necessario un ripensamento da parte del legislatore comunitario. Il tutto è stato sviluppato senza trascurare la giurisprudenza nazionale e della Corte di Giustizia europea, in modo tale da tentare di individuare le soluzioni alle nuove sfide che il diritto tributario comunitario si trova a fronteggiare.
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De, Souza Bertuol Eduardo <1972&gt. « L'imposizione sul reddito dell'attività bancaria profili nazionali e comunitari ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4216/.

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Résumé :
La ricerca oggetto della tesi dottorale ha riguardato l’analisi della problematica relativa ai cambiamenti provocati dalla diversificazione delle attività aziendali bancarie nell'ottica tributaria. Si è individuato nella composizione del reddito imponibile il fulcro centrale del lavoro. Data la grande importanza del mercato finanziario la presente ricerca si è proposta una valutazione dell’attività bancaria tradizionale, facendo un’analisi della relativa fiscalità. In particolare si è cercato di evidenziare il momento in cui la banca è diventata un’azienda molto più complessa e moderna di quella che era originariamente. Tale cambiamento ha così richiesto un corrispondente sviluppo della tecnica giuridica tributaria di riferimento. Si sono altresì analizzate le fasi della implementazione e dello sviluppo nell’ordinamento tributario italiano ed europeo (analizzando così le difficoltà di adattamento per i modelli di Civil Law e Common Law) dell'armonizzazione giuridico/contabile europea e dell’adozione dei principi IAS/IFRS. A tal fine si sono ripercorse le fasi anteriori all’adozione dei menzionati principi e la loro evoluzione e, nel farlo, si sono fissati i punti ove sembra sia necessario un ripensamento da parte del legislatore comunitario. Il tutto è stato sviluppato senza trascurare la giurisprudenza nazionale e della Corte di Giustizia europea, in modo tale da tentare di individuare le soluzioni alle nuove sfide che il diritto tributario comunitario si trova a fronteggiare.
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Naso, Giovanni Paolo <1989&gt. « Analisi della disuguaglianza nella distribuzione del reddito in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13845.

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Zannoni, Marina <1987&gt. « Benessere e Reddito : il dibattito sulle misure alternative al PIL ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3127.

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Il PIL è stato creato agli inizi del secolo scorso come strumento per analizzare l’andamento economico di un paese misurandone la capacità produttiva. Corrisponde alla produzione totale dei servizi e dei beni finali prodotti da un’ economia in un dato periodo di tempo, solitamente su base annua. Nel corso degli anni questo indicatore numerico è stato caricato di una sempre maggiore importanza tanto da non essere più uno strumento di analisi economica ma uno strumento politico e un obbiettivo da perseguire. E’ l’indicatore per eccellenza della ricchezza di una nazione e quindi del benessere dei suoi cittadini. Le critiche a questo tipo di concezione sono nate insieme al PIL stesso in quanto i suoi creatori hanno fin dall’inizio sottolineato la valenza puramente quantitativa e non qualitativa di questa misura. I critici del PIL sottolineano come questo indice sia incapace di valutare il benessere reale di una nazione. Innanzitutto non tiene conto di come la ricchezza/reddito venga redistribuita tra la popolazione; inoltre non considera una serie di aspetti che invece incidono notevolmente sulla qualità della vita dei cittadini. Per esempio non contempla l’economia sotterranea ed attività come il volontariato e non tiene conto delle esternalità negative generate dalla crescita economica come l’inquinamento. In questo senso molti studi si sono orientati alla ricerca di indicatori alternativi che vadano a sostituirsi o a integrare il PIL. Obbiettivo della mia tesi è quello di ripercorrere il dibattito relativo alle misure alternative al PIL analizzando i tratti comuni ai diversi indici alternativi proposti nel corso degli anni.
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Sun, Xuebo, et Yudan Wang. « An Application of Dimension Reduction for Intention Groups in Reddit ». Thesis, Linnéuniversitetet, Institutionen för datavetenskap (DV), 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:lnu:diva-56500.

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Résumé :
Reddit (www.reddit.com) is a social news platform for information sharing and exchanging. The amount of data, in terms of both observations and dimensions is enormous because a large number of users express all aspects of knowledge in their own lives by publishing the comments. While it’s easy for a human being to understand the Reddit comments on an individual basis, it is a tremendous challenge to use a computer and extract insights from it. In this thesis, we seek one algorithmic driven approach to analyze both the unique Reddit data structure and the relations inside owners of comments by their similar features. We explore the various types of communications between two people with common characteristics and build a special communication model that characterizes the potential relationship between two users via their communication messages. We then seek a dimensionality reduction methodology that can merge users with similar behavior into same groups. Along the process, we develop computer program to collect data, define attributes based on the communication model and apply a rule-based group merging algorithm. We then evaluate the results to show the effectiveness of this methodology. Our results show reasonable success in producing user groups that have recognizable group characteristics and share similar intentions.
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Babb, Richard E. « The Community Industry : An Analysis of Reddit and /r/socialism ». Bowling Green State University / OhioLINK, 2021. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=bgsu1616753917633653.

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Snyder, Shane Michael. « Dictating the Terms : GamerGate, Democracy, and (In)Equality on Reddit ». Bowling Green State University / OhioLINK, 2019. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=bgsu1556553179370925.

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Scapinello, Alessandro <1992&gt. « Il reddito minimo : strumento contro la povertà e la disuguaglianza sociale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10769.

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L’elaborato si addentra nel complesso sistema del Welfare State e analizza alcune misure idonee a combattere la povertà e la disuguaglianza sociale. In particolare lo stesso viene suddiviso in tre parti principali. Nella prima viene trattato il tema del Welfare State, la sua nascita ed evoluzione nel corso degli anni. Viene percepito come i programmi e le politiche di Welfare mutino nel tempo per poter rispondere al meglio ai nuovi “rischi sociali” dell’uomo moderno. Ad ogni individuo devono essere garantite almeno dignitose condizioni di vita che permettano di non ricadere in situazioni di emergenza sociale. Per questo viene fornita ampia definizione dei termini povertà e disuguaglianza, in modo tale da capire le connessioni e i limiti imposti da questi due concetti ed individuare senza dubbio quali persone ricadano in queste fattispecie. In tale ottica viene fornita rappresentazione della situazione italiana ed europea. Il Welfare odierno dovrà quindi rispondere principalmente a queste esigenze tramite strumenti appositamente studiati, tra i quali misure a sostegno di reddito e salario. La seconda parte dell’elaborato infatti descrive i principali strumenti per contrastare la povertà e la disuguaglianza come il reddito di cittadinanza e il reddito minimo. Infine, nella parte conclusiva, viene ampiamente discusso e studiato lo strumento del reddito minimo, focus della tesi.
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DEL, DUCA DANIELA. « WELFARE STATE E SOSTEGNO AL REDDITO TRA UNIVERSALITA’ DELLE PRESTAZIONI E BILATERALITA’ ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62253.

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Résumé :
La presente ricerca indaga la possibilità di teorizzare un nuovo e differente modello di Welfare per il nostro ordinamento, alla luce delle tendenze evolutive individuate nell’odierno sistema di protezione sociale. Il c.d. “Welfare della persona”, basato su di un pardigma nettamente differente da quello che muove l’attuale sistema di benessere sociale, dovrebbe porsi, quale obiettivo, quello dell’inclusività e dell’investimento sociale, sostenendo la persona anche attraverso la sua partecipazione universale al mercato del lavoro. A tale conclusione si è giunti portando avanti due diversi filoni d’indagine. Il primo ha coinciso con l’analisi della definizione di Welfare State, data dalla letteratura in campo giuridico, economico e sociale e l’individuazione dei principi costituzionali, storici ed emergenti, sottesi al sistema stesso. Il secondo, invece, ha avuto ad oggetto lo studio di una delle tendenze che l’attuale sistema di protezione sociale ha mostrato sempre più di avere nell’ultimo decennio, vale a dire la devoluzione di parte dei suoi compiti di tutela ad enti ed attori privati. Questa propensione è emersa, in modo netto, nel campo del sostegno al reddito, dove la bilateralità e le sue attitudini sono state individuate quali possibili strumenti sistematici per un ampliamento, in chiave universalistica, della tutela approntata dagli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto. Sulla base dei risultati emersi, si è proceduto con una ricognizione delle spinte esogene che incidono sull’attuale sistema di protezione sociale, quali sono i cambiamenti demografici, l’evoluzione dei processi tecnologici e la crisi economica, e delle critiche mosse all’attuale modello, da molti definito disorganico e non pienamente rispettoso dei principi di uguaglianza e di solidarietà, al fine di poterci chiedere, se le tendenze dimostrate dal sistema degli ammortizzatori sociali potessero connotare l’intero sistema di di protezione sociale, e in caso affermativo, quali caratteristiche il nuovo modello di Welfare della persona avrebbe dovuto avere per essere in grado di tutelare i cittadini anche contro i c.d. “nuovi rischi sociali”.
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Modica, Scala Giovanni <1994&gt. « Il reddito di cittadinanza tra workfare e metamorfosi del lavoro : una prospettiva giuslavoristica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10271/1/tesi%20dottorale%20definitiva%20GMS_upload.pdf.

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Résumé :
L'elaborato analizza il tema del reddito di cittadinanza, nella sue diverse accezioni, indagandone le interferenze con la disciplina giulavoristica e previdenziale alla luce delle metamorfosi del lavoro. Dopo aver ricostruito la genealogia del concetto di lavoro e, con esso, dei sistemi di sicurezza sociale, esaminiamo de jure condito le misure di sostegno al reddito in Italia, con particolare accento sulla tutela contro la disoccupazione e sul reddito di cittadinanza, senza trascurare, nondimeno, le misure straordinarie messe in campo durante l'emergenza pandemica. Infine, chiedendoci quale significato assuma oggi il lavoro in un contesto caratterizzato da flessibilità e precarietà, analizzeremo dapprima le possibilità di riforma delle misure vigenti nel nostro ordinamento (dagli ammortizzatori sociali al reddito di cittadinanza), spingendoci poi de jure condendo verso la possibile declinazione di un reddito di base incondizionato, provando a ripensare alcune tradizionali categorie giuslavoristiche, a partire dalle nozioni di mansione, tempo di lavoro e retribuzione, chiedendoci se il lavoro possa avere un orizzonte di senso che vada oltre il fare in cambio di un salario.
The paper analyses the issue of basic income, in its different meanings, investigating its implications for labour and social security regulations in the framework of labour metamorphosis. After reconstructing the genealogy of the concept of work and, with it, of social security systems, we examine de jure condito the income support measures in Italy, with particular emphasis on unemployment protection and citizenship income, without neglecting, however, the extraordinary measures put in place during the pandemic emergency. Finally, wondering what meaning work has today in a context characterised by flexibility and precariousness, we will first analyse the possibilities of reforming the measures currently in use in Italy (from social safety nets to citizenship income). We will then move towards the possible declination of an unconditional basic income, trying to rethink some of the classic categories of labour law, starting with the notions of jobs, working time and pay, asking ourselves whether work can have a horizon of meaning that goes beyond doing something in exchange for a wage.
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Di, Vagno Gennaro <1989&gt. « Il sistema fiscale in Cina. Progressività ed effetto redistributivo dell'imposta personale sul reddito ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5562.

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L’elaborato offre un’analisi approfondita sulla progressività e sull’effetto redistributivo dell’imposta personale sul reddito in Cina. Il primo capitolo introduce il sistema di tassazione in vigore, analizzandone i processi di riforma, la composizione e l’evoluzione del gettito fiscale. All’analisi sull’imposta personale sul reddito, alla sua evoluzione storica e agli interventi di riforma più significativi è dedicato il secondo capitolo. Nel terzo capitolo vengono introdotti i vari indici che misurano la progressività e l’effetto redistributivo di un’imposta. Nel quarto capitolo, che costituisce il nucleo del presente lavoro, viene valutata l’effettiva progressività e l’effetto redistributivo dell’imposta personale sul reddito a livello nazionale, servendosi di una serie di indici specifici utili a quantificarne l’effetto. Nell’ultimo capitolo viene presa in considerazione l’imposta personale sul reddito nella municipalità di Shanghai, al fine di valutarne gli effetti ed eventuali differenze rispetto ai risultati registrati a livello nazionale.
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Trenta, Gianluca <1974&gt. « LA DISUGUAGLIANZA, LA POVERTA’ E LE POLITICHE DI SOSTEGNO AL REDDITO IN TURCHIA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8995.

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ABSTRACT DELLA TESI L’oggetto della tesi si vuole concentrare sulla disuguaglianza e sulla povertà in Turchia, analizzando se ed in che modo ed in che misura siano presenti ed influiscano sulla vita dei cittadini turchi e quali strumenti lo stato turco metta in atto per contrastarli. Nel primo capitolo si affronta lo studio dei concetti di carattere generale definendo innanzitutto cosa si intende per distribuzione del reddito, quale ripartizione dello stesso tra gli individui da attuarsi aderendo al concetto di equità distributiva, in modo da diminuire il verificarsi della diseguaglianza e della povertà. Si analizza altresì il metodo di rilevazione della povertà e l’indice di misurazione della disuguaglianza, fornendo una panoramica generale sugli strumenti che gli stati possono utilizzare per contrastarle o, in altre parole, come l’intervento pubblico possa agire per la modifica della distribuzione del reddito operata dal mercato al fine di renderla più equa. Nel secondo capitolo della tesi i concetti di carattere generale studiati nel primo capitolo vengono circoscritti riferendosi alla situazione del paese turco, uno dei pochi Paesi OCSE dove la disparità del reddito disponibile è diminuita negli anni 2000, anche se parte del progresso raggiunto è stato ribaltato a seguito dell’avvento della crisi globale. Tra la metà degli anni 90 e il 2011, la disparità reddituale è scesa con maggior rapidità in Turchia che in qualsiasi altro Paese OCSE e la “povertà diretta” ha evidenziato un declino. Questi risultati vengono messi in relazione alla forte crescita economica della Turchia degli ultimi 20 anni, per tale motivo nel secondo capitolo si è, altresì, esaminato il quadro economico, per capire la correlazione tra distribuzione del reddito, disuguaglianza e povertà. Ulteriore obiettivo della tesi è quello di analizzare come la povertà e la disuguaglianza siano distribuite nelle diverse regioni turche e tra le diverse classi sociali. Successivamente si tenta di ampliare l’oggetto di indagine confrontando il quadro generale della Turchia nel suo complesso con i dati riferiti agli altri Paesi dell’aera OCSE. Infine nel terzo capitolo si va a studiare in concreto quali politiche di sostegno al reddito lo stato turco mette in atto al fine di contrastare la disuguaglianza e la povertà, esaminando gli specifici strumenti quali: -il Fondo di Solidarietà Sociale per aiutare i bambini delle famiglie a basso reddito; -la lotta alla disoccupazione, alla discriminazione di genere e incentivi all’alfabetizzazione; -le aliquote progressive delle imposte sul reddito delle persone fisiche, differenziate per scaglioni di reddito. In conclusione nell’elaborato si vuole sottolineare come la Turchia, seppur ormai da considerarsi una potenza economica, deve fare i conti con il problema della disuguaglianza e della povertà e deve per questo adottare quelle politiche di governo atte a limitare tali problemi, non solo per un generale principio di giustizia sociale ma perchè le Costituzioni turche del 1961 e del 1982 sono fondate sui principi di "giustizia sociale" e "stato sociale" in modo da garantire una distribuzione equa del reddito.
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Ceolin, Elena <1991&gt. « Confronto tra il sistema tributario italiano e serbo : tassazione del reddito delle società ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9120.

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