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1

Allara, Mario. Vicende del rapporto giuridico, fattispecie, fatti giuridici. Torino : G. Giappichelli, 1999.

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Paciullo, Giovanni. Rapporto giuridico e anomalie telematiche. Perugia : Guerra Edizioni, 2000.

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3

La sovvenzione come rapporto giuridico. 2e éd. Perugia : Università degli studi di Perugia, 2013.

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4

Pignataro, Gisella. Buona fede oggettiva e rapporto giuridico precontrattuale : Gli ordinamenti italiano e francese. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 1999.

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5

Barucci, Piero, Piero Bini et Lucilla Conigliello, dir. Economia e Diritto in Italia durante il Fascismo. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-605-7.

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Résumé :
Il volume raccoglie otto saggi sulla cultura economica e giuridica in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali. Alcuni di essi indagano sul rapporto tra regime fascista e intellettuali, come nel caso del giurista Alfredo Rocco e degli economisti Luigi Amoroso, Arrigo Serpieri e Alberto Bertolino. Altri scritti affrontano il tema dei modi e dei luoghi attraverso cui l’economia e il diritto furono divulgati nel periodo fascista. I casi approfonditi sono quelli dell’Università Bocconi di Milano e della Scuola di Scienze Corporative di Pisa. Due saggi, infine, si occupano della politica economica nella fase liberista del fascismo e della natura assunta dal dibattito giuridico sul problema corporativo, individuando in queste esperienze momenti dell’evolversi del rapporto tra Stato e mercato.
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6

Geri, Lina Bigliazzi. Rapporti giuridici e dinamiche sociali : Principi, norme, interessi emergenti : scritti giuridici. Milano : A. Giuffrè, 1998.

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Apice, Umberto. Soggetti e rapporti giuridici nelle procedure concorsuali. Padova : CEDAM, 2002.

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8

Paolo, Barile, et Zaccaria Roberto, dir. Rapporto '93 sui problemi giuridici della radiotelevisione in Italia. Torino : G. Giappichelli, 1994.

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Censoni, Paolo Felice. Gli effetti del concordato preventivo sui rapporti giuridici preesistenti. Milano : Dott. A. Giuffrè Editore, 1988.

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Blandini, Mario. Gli effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti nella giurisprudenza. Milano : A. Giuffrè, 2005.

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Abet, Antonio. La guerra sociale : Potere e autorità nei rapporti tra ordinamento giuridico e comunità nazionale. Napoli : Editoriale scientifica, 1987.

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Barucci, Piero, Piero Bini et Lucilla Conigliello, dir. Intellettuali e uomini di regime nell’Italia fascista. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-958-4.

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Résumé :
Intellettuali e uomini di regime nell’Italia fascista. Il volume raccoglie nove saggi sulla cultura politica, economica e giuridica in Italia durante il fascismo. Alla ricostruzione di personalità di spicco del regime, come Giuseppe Volpi di Misurata e Alberto Beneduce, si affiancano studi che analizzano il rapporto, talvolta critico tal altra organico, tra il regime e una serie di reputati intellettuali, come Vilfredo Pareto, Giuseppe Maranini, Jacopo Mazzei, Francesco A. Répaci. Un capitolo è dedicato a Edoardo Moroni, ministro dell’agricoltura durante la Repubblica sociale italiana, che emigrò nel dopoguerra in Argentina dove portò un significativo contributo alla riforma agraria di quel paese. Il volume comprende anche due saggi non riconducibili al filone biografico: il primo ha come oggetto il tema della disoccupazione durante il fascismo, mentre il secondo presenta i principali aspetti della legge urbanistica del 1942.
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Quinto Rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa nel mondo : La crisi giuridica ovvero l'ingiustizia legale. Siena : Cantagalli, 2013.

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Gregorio, Faustino De. Per una storia dei rapporti tra Stato e Chiesa : Considerazioni generali sul cattolicesimo liberale dell'Ottocento : profili storico-giuridici. Roma : Aracne, 2001.

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Italy) Congresso internazionale sul tema I rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione nell'esperienza storico-giuridica (1994 Turin. Congresso internazionale sul tema I rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione nell'esperienza storico-giuridica : Torino, 17-19 ottobre 1994. Napoli : Jovene, 1997.

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Sergio, Marchisio, Raspadori Fabio, Della Fina Valentina, Istituto di studi giuridici sulla comunità internazionale. et Unione forense per la tutela dei diritti umani., dir. L' Italia e i diritti umani : Atti del convegno organizzato dall'Istituto di studi giuridici sulla comunità internazionale del CNR e dall'Unione forense per la tutela dei diritti umani, Roma 4 giugno 1993, e rapporto sugli organismi internazionali e nazionali che si occupano di diritti umani in Italia e nel mondo. Padova : CEDAM, 1995.

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Novaro, Piergiorgio. Profili giuridici dei residui delle attività antropiche urbane. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg297.

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Résumé :
L’opera si prefigge l’obiettivo di delineare i confini giuridici del concetto di rifiuto urbano, tanto nella prospettiva europea quanto in quella nazionale, al fine di enucleare per differenziazione un concetto giuridico nuovo: il residuo delle attività antropiche urbane o, più semplicemente, residuo urbano. Per fare ciò, presupposti essenziali divengono due distinte analisi. La prima riguarda la molteplice stratificazione giuridica realizzatasi attorno al concetto di rifiuto di derivazione europea, cui si oppone, per evidente contrasto, la assai minore attenzione riservata alla nozione di rifiuto urbano, espressamente prevista dal diritto europeo solo nel 2018. La seconda analisi concerne invece quel complesso di norme, disorganico e non privo di qualche antinomia, che il diritto nazionale ha riservato in più interventi successivi alla gestione integrata dei rifiuti urbani e al servizio pubblico ad essa preposto. Conoscere quali siano le caratteristiche giuridiche del servizio pubblico, associate alle caratteristiche delle singole attività in esso ricomprese, risulta fondamentale per determinare il ruolo centrale che l’utente – soggetto proprietario del bene assolve per l’esatta determinazione del momento in cui esso diviene rifiuto urbano. Da qui, la possibilità di spingere oltre la ricerca sul duplice presupposto dell’animus del soggetto e del rapporto giuridico che intercorre tra questo ed il bene, per giungere così alla definizione del nuovo concetto di residuo urbano.
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Pedrini, Federico. Le «clausole generali». Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg269.

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Résumé :
Il volume sviluppa una riflessione intorno alla figura giuridica delle “clausole generali”, evidenziandone la collocazione all’interno delle categorie della scienza del diritto, indagandone gli elementi costitutivi e approfondendo criticamente il suo rapporto con la dimensione "costituzionale” dell’ordinamento giuridico. Lo studio prende le mosse analizzando lo statuto metodologico del “discorso intorno alle clausole generali”, indicando le più ricorrenti cause d’equivoco che contraddistinguono la materia e predisponendo quale rimedio un chiaro apparato stipulativo, sulla cui scorta l’indagine si rivolge poi a quei rami della scienza giuridica (soprattutto civilistica e teorico-generale) che alla categoria in parola hanno tradizionalmente dedicato la maggior attenzione. Tale percorso consente all’Autore di mettere in luce la “pluralità” dei concetti di clausole generali, enucleando per ciascuno di essi le caratteristiche strutturali e funzionali e tracciandone un primo bilancio, che costituisce la base per la successiva ricerca sul piano del diritto costituzionale. Ed è qui che viene in evidenza come il rapporto fra Costituzione e clausole generali intrecci i fili della sua trama con argomenti chiave della scienza costituzionalistica come ad esempio quello delle norme “a fattispecie aperta”, delle formule “compromissorie” o dei “principi/valori”. L’indagine dogmatica viene poi affiancata da un’attenta analisi della giurisprudenza costituzionale in tema di clausole generali, le cui risultanze sono occasione per delineare lo scenario conclusivo d’un approccio critico che consenta effettivamente di “prendere sul serio” le clausole generali costituzionali.
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Zucconi Galli Fonseca, Elena. Pregiudizialità e rinvio (contributo allo studio dei limiti soggettivi dell'accertamento). Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg255.

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Résumé :
Lo studio si propone di offrire una originale ricostruzione dei limiti soggettivi dell’accertamento, attraverso l’analisi della struttura della pregiudizialità sostanziale fra rapporti giuridici. Partendo dalla nozione alloriana della pregiudizialità, come continenza del rapporto pregiudiziale nella fattispecie del rapporto pregiudicato, si propongono due diversi modi di operatività: a) rinvio mobile al rapporto pregiudiziale: tutte le vicende del rapporto pregiudiziale e in particolare il sua accentramento si riverberano automaticamente sul rapporto pregiudicato; b) rinvio fisso al rapporto pregiudiziale: le vicende del rapporto pregiudiziale, e in specie il suo accertamento, non si riverberano automaticamente sul rapporto pregiudicato; il rapporto pregiudiziale sarà riesaminabile all’interno del giudizio riguardante il rapporto dipendente.
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20

Donini, Annamaria. Il lavoro attraverso le piattaforme digitali. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg296.

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Résumé :
Le attività di lavoro prestate attraverso piattaforme digitali hanno rapidamente guadagnato spazio nell’economia odierna. Eppure sfugge, non di rado, la struttura giuridica della relazione tra prestatori e intermediario digitale, tanto da rendere oltremodo incerta la disciplina applicabile al lavoro. Questo studio riconosce, innanzitutto, la pluralità dei modelli esistenti, provando a distinguere le ipotesi in cui la piattaforma fornisce servizi digitali di intermediazione per prestazioni che assumono caratteri di effettiva autonomia, senza disconoscere le molte circostanze in cui le specificità del modello tecnico-economico, in virtù delle condizioni generali di contratto e delle regole concretamente applicate, consentono di ricomporre le prestazioni e di imputarle alle piattaforme digitali. Così, alla luce dell’elaborazione giurisprudenziale in tema di qualificazione dei rapporti di lavoro, diviene possibile ravvisare, anche negli assetti organizzativi digitali, i tratti della subordinazione o della collaborazione eterorganizzata. La varietà dei modelli giuridici utilizzati e le concrete esigenze di tutela suggeriscono di ricorrere anche a un diverso approccio, che antepone l’effettività degli interventi protettivi rispetto alla tradizionale questione qualificatoria. Non viene infine tralasciata la verifica di adeguatezza e praticabilità della tutela sindacale e degli spazi applicativi per gli accordi collettivi, pur complicata dall’assenza di uno statuto giuridico predeterminato.
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Botti, Federica. Manipolazioni del corpo e mutilazioni genitali femminili. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg244.

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Résumé :
Le mutilazioni genitali femminili costituiscono nei paesi d’origine una pratica identitaria di carattere culturale o rispondono a prescrizioni di carattere religioso? Hanno un’origine unica o non, piuttosto, un’origine policentrica? Esse vengono riscoperte in Occidente nelle comunità migranti come una forma di rispetto delle tradizioni e riproposte come pratiche attraverso le quali mantenere l’identità? In che misura le Mgf sono (o sono state) solo un fenomeno afro-asiatico e non piuttosto una pratica anche occidentale di controllo della sessualità della donna? Quale rapporto c’è tra la tendenza della componente maschile a stabilire delle forme di controllo del corpo femminile, della sua sessualità e queste pratiche? Qual è il rapporto tra le Mgf e le moderne pratiche di manipolazione del corpo femminile? Quale efficacia ha avuto la lotta delle donne negli organismi internazionali e nei paesi africani? Di quale legislazione e di quali strumenti giuridici si sono dotati questi ultimi per contrastare la pratica delle Mgf? Quali sono l’efficacia e le caratteristiche della legge italiana sulle Mgf e i rapporti con la legislazione generale relativa all’emigrazione? A tali domande risponde in modo documentato e puntuale questo volume. Federica Botti è assegnista di ricerca presso la cattedra Diritto Ecclesiastico della Facoltà di Giurisprudenza, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna e Dottore di ricerca in Bioetica.
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Polacchini, Francesca. Doveri costituzionali e principio di solidarietà. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg285.

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Résumé :
Il volume offre una riflessione intorno al principio di solidarietà e allo statuto dei doveri costituzionali, evidenziandone il ruolo nell’ordinamento costituzionale. Lo studio muove dalla ricostruzione del significato del principio di solidarietà attraverso la lettura sistematica dei principi fondamentali. L’ampia prospettiva entro la quale si muove l’analisi consente di cogliere la connotazione solidaristica di molti principi della Carta repubblicana. Nell’ambito del lavoro si offre un affresco di alcune delle più recenti applicazioni del principio di solidarietà nell’ambito dei rapporti interprivati. Dall’esame della letteratura e della giurisprudenza che hanno compiuto uno sforzo di rilettura di alcuni istituti codicistici alla luce del principio solidarista emerge la straordinaria vitalità del testo costituzionale e delle sue disposizioni di principio. L’indagine non trascura di considerare anche il contesto dell’Unione europea, individuando in modo analitico tutte le sedi di emersione del principio di solidarietà, che viene considerato il paradigma di riferimento per i futuri sviluppi del processo d’integrazione sovranazionale. Si ricostruisce infine lo statuto costituzionale dei doveri costituzionali, tentando di chiarire la posizione di tali situazioni giuridiche soggettive all’interno del sistema giuridico.
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Mantovani, Marco. Contributo ad uno studio sul disvalore di azione nel sistema penale vigente. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg275.

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Résumé :
Il lavoro si incentra sul tema del rapporto fra disvalore di azione e disvalore di evento nella cornice della dimensione sostanziale e [i ]strutturale dell’illecito penale. Sotto il primo profilo, distaccandosi dall’opinione più sedimentata e dominante che, in nome dell’identificazione nel reato in un fatto lesivo di un bene giuridico, tende a estromettere qualsiasi rilevanza al disvalore della condotta e delle note soggettive che la contrassegnano, l’autore approfondisce, mettendone in luce limiti e incongruenze, quello che è il retroterra assiologico e normativo di questo orientamento, vale a dire il principio di offensività. Di quest’ultimo viene ricostruita la storia, tutta peculiarmente italiana, così da evidenziare le ragioni in forza delle quali in altre esperienze non si è avvertita l’esigenza di enuclearlo. Sempre in una prospettiva sostanziale, l’attenzione viene quindi focalizzata su campi di materia che sono in grado di mettere in discussione il primato del disvalore di evento, in senso sostanziale, rispetto al disvalore di azione. Sotto l’angolazione strutturale , vengono trattati gli aspetti concernenti tipologie di reato, o di sue manifestazioni, che, pur polarizzate su un evento o su un fatto naturalistico causalmente collegato alla condotta umana, hanno risentito del peso preminente attribuito dalla giurisprudenza al disvalore della condotta. Operato un raffronto ultimo con le istanze promananti dal principio di offensività, il lavoro si chiude con una breve postilla , nella quale l’autore suggerisce possibili alternative, de lege ferenda , atte a rimpiazzare le prestazioni che il principio di offensività non è in grado di adempiere.
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Casale, Davide. L'idoneità psicofisica del lavoratore pubblico. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg271.

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Résumé :
A vent’anni dall’avvio della riforma strutturale degli anni Novanta, il presente studio indaga le peculiarità regolative delle questioni di salute del dipendente nel rapporto di lavoro pubblico c.d. “privatizzato”. Non limitata ad un unico istituto identificato secondo le classificazioni tradizionali, la trattazione considera plurimi versanti disciplinari, afferenti alle fasi di costituzione, svolgimento ed estinzione del rapporto lavorativo, dando conto anche delle interferenze con il sistema previdenziale. Rispetto alle questioni giuridiche relative alla malattia, all’inidoneità alle mansioni, alla disabilità ed alla riduzione di capacità lavorativa causata dalla senescenza, l’analisi assume come concetto unificante quello della “idoneità” del dipendente pubblico al lavoro, intesa dal punto di vista dell’interesse datoriale all’adempimento e, al contempo, sotto il profilo della protezione della persona. Detti versanti sono ricondotti a una visione d’insieme che valorizza l’effettività della condizione psicofisica del dipendente quale presupposto delle tutele giuridiche. Nella complessità regolativa del lavoro pubblico, i profili esaminati risultano oggetto di una considerazione peculiare da parte del legislatore, più spiccata di quella, comunque crescente, riservata in generale alle implicazioni lavoristiche della condizione di salute delle persone.
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Bellodi Ansaloni, Anna. Ad eruendam veritatem. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg256.

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Résumé :
Lo studio si propone di affrontare il tema della ricerca della verità come fine dell’indagine processuale attraverso l’analisi delle fonti giuridiche e retoriche in tema di interrogatorio cum tormentis (quaestio). Punto di partenza è la definizione che dello strumento dà ULPIANO in D. 47.10.15.41: tormenta et corporis dolorem ad eruendam veritatem . L’indagine è impostata secondo le tre linee conduttrici che emergono nella riflessione giurisprudenziale ( quando, modus e fides ) ed offre una ricostruzione dei controversi rapporti tra verità e tortura, soprattutto sotto il profilo dell’elaborazione di criteri e tecniche cui attenersi nella fase dell’interrogatorio. L’impronta metodologica così segnata finirà per superare i confini della quaestio e porterà all’individuazione di regole destinate a rimanere fondamentali in materia di istruzione probatoria, specialmente in tema di audizione dei testimoni.
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Roversi-Monaco, Fabio. Università e riforme. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg265.

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La disciplina giuridica delle figure soggettive riconosciute dall’ordinamento, e dei loro rapporti con le istituzioni, le formazioni sociali ed i singoli, costituisce un elemento che può valorizzare o all’opposto deprimere, in vario grado e misura, l’azione e gli interventi delle figure soggettive stesse. Di questo occorre tenere debito conto, specie quando si propongono a getto continuo innovazioni legislative non supportate da un’adeguata visione storico-ordinamentale, come è avvenuto per la recente riforma delle Università italiane. Con riguardo alle Università, la l. 30 dicembre 2010, n. 240, che ha già prodotto i suoi effetti (essendo trascorsi alcuni anni dalla sua entrata in vigore ed essendo stati adottati molti dei provvedimenti attuativi), sembra purtroppo aver collocato gli Atenei nella posizione di enti strumentali piuttosto che in quella di enti autonomi, mortificando così la storia di molti Atenei e ciò senza neppure assicurare l’economicità, l’efficienza e l’efficacia della loro azione ed operatività.
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Arcuri, Alberto. Sicurezza integrata e welfare di comunità. Sous la direction de Tommaso Giupponi. Fondazione Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/sg314.

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Résumé :
Il volume affronta il rapporto tra la sicurezza integrata (intesa come l’insieme degli interventi assicurati dai diversi livelli territoriali di governo, al fine di concorrere, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali) e il welfare di comunità (inteso come l’insieme delle azioni che istituzioni e comunità territoriali realizzano per creare un senso condiviso di benessere e una maggiore inclusione sociale). L’obiettivo è quello di offrire un contributo alla riflessione che, negli ultimi tempi, si va sviluppando intorno all’evoluzione che ha aperto la nozione giuridica di sicurezza oltre il nucleo primigenio della tutela all’integrità fisica delle persone e dei loro beni, per agganciarla alla questione sociale e ai temi del welfare, con un approccio integrato non solo a livello istituzionale, ma anche sociale, grazie all’apporto di quella “capillare” rete di prossimità fatta di singoli cittadini, enti e associazioni del c.d. privato sociale. I diversi contributi ospitati, in questo senso, offrono uno sguardo, interdisciplinare e teorico-pratico, su alcune delle principali manifestazioni di tale complesso rapporto. Infatti, se la sicurezza integrata deve essere intesa come una richiesta di protezione complessiva, allora essa non può prescindere né dai meccanismi attraverso cui la Repubblica garantisce i diritti e redistribuisce risorse e oneri, né dalla partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità, le cui energie possono (e devono) essere valorizzate non solo nella realizzazione di specifici interventi, ma anche nella loro ideazione e programmazione, in conformità con le recenti previsioni del Codice del Terzo settore. Tommaso F. Giupponi è Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Bologna, dove insegna anche Diritto parlamentare e Diritto della sicurezza pubblica. I suoi principali filoni di ricerca sono la condizione giuridica dello straniero, la forma di governo e la sua evoluzione, le immunità costituzionali, il segreto di stato, il referendum abrogativo, il processo di integrazione europea, la sicurezza, la decisione di bilancio, le autonomie regionali e locali. Tra le sue pubblicazioni, si ricordano gli studi monografici Le immunità della politica (2005) e Le dimensioni costituzionali della sicurezza (2010). Per i tipi di BUP ha curato, da ultimo, il volume L’Amministrazione di pubblica sicurezza e le sue responsabilità (2017). Alberto Arcuri è Assegnista di ricerca in diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente a contratto di Constitutional Law: foundations and global perspectives all’Università di Bologna. Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano soprattutto le fonti del diritto, la forma di governo e la loro evoluzione, con particolare riferimento al Governo, alla sua organizzazione e al suo potere normativo.
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Botti, Federica. L'Eutanasia in Svizzera. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg233.

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Résumé :
Tra i paesi che consentono il ricorso all’eutanasia, la Svizzera presenta elementi peculiari e caratteristici. Il suo codice penale punisce, ancora oggi, sia l’aiuto al suicidio sia l’omicidio su richiesta. Non viene punito chi ha provocato la morte di un altro senza motivi egoistici o di interesse, affidando in questo modo la gestione delle attività di fine vita all’autotutela. Questo volume, facendo ricorso alle categorie del pluralismo ideologico e normativo, ricostruisce le basi teoriche, giuridiche e filosofiche, del modo di operare dell’ordinamento svizzero, dando conto delle recenti modifiche della Costituzione e inquadrando le pratiche di fine vita nel contesto del sistema sanitario elvetico. L’autrice ricostruisce con puntigliosa attenzione le disposizioni emanate dall’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM) in materia di cure palliative e di ricorso alle pratiche eutanasiche e analizza le disposizioni che regolano il testamento di fine vita e il ruolo del diritto tutorio, i riflessi del ricorso alle pratiche eutanasiche in rapporto alla stipula delle assicurazioni sulla vita e la funzione di associazioni di sostegno al suicidio assistito, quali Exit e Dignitas. Introduzione di Marco Ventura.
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Torre, Valeria. La «privatizzazione» delle fonti di diritto penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg266.

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Résumé :
Il declino della legislazione di fonte statuale e la progressiva espansione della tendenza alla cosiddetta autonormazione hanno determinato un fenomeno per effetto del quale la disciplina di ampi settori delle attività sociali non è più rimessa all’originaria competenza statale, ma è, invece, affidata a quelli che sono i suoi più diretti destinatari, sì da dar luogo ad una sostanziale autodisciplina dei loro rapporti. Tali procedure di autoregolamentazione urtano, sul terreno del diritto penale, con il principio-cardine di questo ramo dell’ordinamento giuridico, che è rappresentato dal principio di [ii]riserva di legge . L’Autrice ritiene che questo contrasto possa essere superato in forza delle garanzie di democraticità interna che quelle procedure di autonormazione e di co-legislazione assicurano; e che, d’altra parte, le statuizioni, che ne sono il prodotto, paiono garantire un grado di effettività ben maggiore di quello associabile a quelle promananti da una legislazione statuale (che si vuole) esposta ad un alto grado di ineffettività. La materia sulla quale viene vagliata la tenuta complessiva di questi assunti è la disciplina penale della sicurezza sul lavoro. Si intraprende, in tal senso, un’ampia e articolata indagine comparata, che ha ad oggetto i paesi di common law e in particolare i modelli offerti dall’esperienza inglese e statunitense. Questa documentata disamina vale a confortare l’assunto per cui il ricorso all’autodisciplina, in sede di normazione avente ad oggetto la sicurezza sul lavoro nelle imprese, lungi dal condurre a riedizioni occulte del liberismo, garantisce il rispetto di tutti gli interessi in gioco; ciò in specie se e nella misura in cui alla stessa autodisciplina si abbina un sistema di controlli pubblici efficienti.
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