Littérature scientifique sur le sujet « Qualità industriale »

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Articles de revues sur le sujet "Qualità industriale"

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Morezzi, Emanuele. « La Cattedrale dell'Elettricità : trasformazione del rudere, permanenza dell'immagine. Il caso della Battersea Power Station di Londra. » Labor e Engenho 11, no 4 (26 décembre 2017) : 477. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651202.

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Résumé :
Le recenti trasformazioni della Battersea Power Station impongono una riflessione sulla modifica del paesaggio industriale londinese del XX secolo. L'articolo intende porre una riflessione non solo sulla conservazione/trasformazione del rudere, ma anche sulla valenza iconica dell'edificio e sull'importanza del simbolo che esso rappresenta nel panorama londinese, in qualità di caso studio di architettura legata al periodo industriale e alle architetture per la produzione di energia elettica.
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Albarella, Umberto, Valeria Ceglia et Paul Roberts. « S. Giacomo degli Schiavoni (Molise) : an early fifth century AD deposit of pottery and animal bones from central Adriatic Italy ». Papers of the British School at Rome 61 (novembre 1993) : 157–230. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009971.

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Résumé :
S. GIACOMO DEGLI SCHIAVONI (MOLISE): UN DEPOSITO DI CERAMICA E OSSA ANIMALI DELL'INIZIO DEL V SECOLO d.C.—ADRIATICO CENTRALE, ITALIAGli scavi recentemente effettuati presso S. Giacomo degli Schiavoni (CB) hanno portato alla luce un complesso di carattere industriale, con zone lavorative, magazzini ed un sistema idraulico di pozzi, contenitori e fogne, centrato su di una cisterna.Il riempimento di questa cisterna conteneva una grande quantità di ceramica (400 vasi circa), databile agli anni 420–440 sulla base della terra sigillata chiara africana e focese ivi rinvenuta. Inoltre erano presenti anfore da trasporto dell'Africa e del Mediterraneo orientale, lucerne di produzione locale e molta ceramica dipinta e comune (anche quest'ultima, in parte, inportata dal Mediterraneo orientale).La presenza di scarti di fornace di ceramica dipinta e comune e l'alta percentuale di ceramica importata suggeriscono che il sito avesse un ruolo economico abbastanza importante durante il tardo impero. La qualità delle importazioni dal Mediterraneo orientale suggerisce la presenza di un sistema economico apparentemente diverso da quello dell'Italia tirrenica.Lo scavo della cisterna ha messo in luce anche un piccolo campione faunistico di estremo interesse.La relativamente ampia varietà di specie, la inusuale (per questo periodo) predominanza degli ovicaprini sui suini e la presenza di una scapola di cammello (o dromedario) sembrano rappresentare gli elementi di maggiore interesse di questa fauna.Interessante è anche la presenza di ossa di equidi (sia cavallo che asino) il cui ipotetico utilizzo come animali da trasporto fa supporre che il sito avesse un ruolo in un sistema economico di più ampia scala, nel cui ambito anche la presenza del cammello potrebbe essere interpretata.Seppure l'incompleto recupero del materiale (dovuto ad assenza di setacciatura) e la piccolezza del campione invitino alla cautela, sembra lecito ipotizzare la presenza di un sito dalle molteplici attività economiche: allevamento (probabilmente per carne, latte e lana), agricoltura, caccia, commercio.
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Reyes-Trujillo, Eleazar, Jaime José Rodríguez-Rivas et Jaime Robles-García. « Aplicación de un filtro activo de corriente para mejorar la calidad de la energía en un sistema eléctrico industrial ». Ingeniería, investigación y tecnología 11, no 4 (1 octobre 2010) : 389–402. http://dx.doi.org/10.22201/fi.25940732e.2010.11n4.033.

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Patil S.S, Patil S. S., Gandhe H. D. Gandhe H.D et Ghorade I. B. Ghorade I.B. « Physico-Chemical Assessment of Groundwater Quality of Ahmednagar Industrial Area ». Indian Journal of Applied Research 4, no 4 (1 octobre 2011) : 228–30. http://dx.doi.org/10.15373/2249555x/apr2014/70.

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NICOLAE (MĂNESCU), Raluca, Anişor NEDELCU et Adela-Eliza DUMITRAŞCU. « IMPROVEMENT THE QUALITY OF INDUSTRIAL PRODUCTS BY APPLYING THE PARETO CHART ». Review of the Air Force Academy 13, no 3 (16 décembre 2015) : 169–72. http://dx.doi.org/10.19062/1842-9238.2015.13.3.29.

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Hadia Shoaib, Hadia Shoaib, Sarfaraz Ahmed Mahesar Sarfaraz Ahmed Mahesar, Saeeduddin Saeeduddin, Parisa Jafarian Parisa Jafarian, Razieh Niazmand Razieh Niazmand et and Syed Tufail Hussain Sherazi and Syed Tufail Hussain Sherazi. « Quality Evaluation of Canola Oils and Deodorizer Distillate during Industrial Processing ». Journal of the chemical society of pakistan 41, no 6 (2019) : 983. http://dx.doi.org/10.52568/000818/jcsp/41.06.2019.

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Résumé :
Aim of present study was to evaluate quality of three collected sets of canola oil containing crude oil, neutralized oil, bleached oil, deodorized oil and canola oil deodorizer distillate (DD) form three different edible oil processing industries. Physiochemical properties such as moisture, color, free fatty acid (FFA), acid value (AV), peroxide value (PV), p-Anisidine value (AV), total oxidative (totox) value, saponification value (SV), iodine value (IV), unsaponifiable matter and soap content were evaluated. The results of the present study indicated that each stage of processing has different impact on the determined quality parameters. Overall processing was well controlled and final product i.e. refined, bleached and deodorized (RBD) canola oil was found to be fit for human consumption. Only soap contents should be further controlled during neutralization process to avoid extra processing time and losses in the bleaching process. High FFA contents in DD samples indicated that it could be used as a potential and cheap source for biodiesel production.
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Kyi, Cho Cho Thin. « Water Quality Issues Related to Special Industrial Zones Along Hlaing River ». International Journal of Trend in Scientific Research and Development Volume-2, Issue-6 (31 octobre 2018) : 440–44. http://dx.doi.org/10.31142/ijtsrd18488.

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Cook, Laurie. « Quality : Industrial strength ». Practice Nursing 7, no 3 (février 1996) : 26–28. http://dx.doi.org/10.12968/pnur.1996.7.3.26.

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Cabrera Arredondo, Graciela, Man Mohan Kohli, Mabel Agüero, Epifanio Altamirano et Gustavo Benítez Quintana. « Calidad industrial de variedades de trigo, Itapúa 80, Itapúa 85 y Canindé 21 ». Investigación Agraria 18, no 2 (1 décembre 2016) : 95–100. http://dx.doi.org/10.18004/investig.agrar.2016.diciembre.95-100.

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Musa, Zainab Jawdat. « Assessment of Physicochemical Characteristics of Groundwater Quality of Industrial Area, Aurangabad. (Maharashtra) ». International Journal of Scientific Research 2, no 11 (1 juin 2012) : 433–34. http://dx.doi.org/10.15373/22778179/nov2013/143.

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Thèses sur le sujet "Qualità industriale"

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PICCOLI, FLAVIO. « Visual Anomaly Detection For Automatic Quality Control ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241219.

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Résumé :
Il controllo di qualità automatico nei processi di produzione è uno degli elementi chiave della quarta rivoluzione industriale che porterà alla creazione della cosiddetta industria 4.0. In questo contesto, un elemento fondamentale è il rilievo di difetti, anomalie o guasti del prodotto in tempo compatibile con quello di produzione. Questa tesi si focalizza esattamente su questo tema: il rilevamento delle anomalie per il controllo automatico di qualità, attraverso l'analisi di immagini raffiguranti il prodotto sotto ispezione. Questa analisi verrà fatta tramite l'utilizzo di tecniche di machine learning, in particolare tramite l'uso di reti neurali convoluzionali (CNN) che sono uno strumento molto potente utilizzato nell'analisi di immagini. In primo luogo questa tesi esegue uno studio estensivo sull'argomento per introdurre il lettore e propone una una sequenza di elaborazioni per il rilevamento automatico di anomalie. Le elaborazioni sono: 1) il miglioramento delle immagini per evidenziare i difetti; 2) il rilievo delle anomalie. La prima elaborazione viene risolta utilizzando una trasformazione colore globale in grado di rimuovere effetti di luce indesiderati ed aumentare il contrasto. Questa trasformazione è ottenuta grazie all'utilizzo di SpliNet, un metodo basato su CNN che viene presentato in questa tesi, che è in grado di migliorare le immagini di input inferendo i parametri di un insieme di spline. La seconda elaborazione, e cioè il rilievo di anomalie, è stata affrontata proponendo due diversi metodi. Il primo ha l'obiettivo di modellare la normalità imparando un dizionario ed utilizzandolo in fase di test per determinare il grado di abnormalità di una immagine incognita. Questo metodo è basato su CNNs, che notoriamente richiedono grandi quantità di dati per essere addestrate. Tuttavia l'algoritmo proposto è in grado di lavorare su un insieme di immagini di addestramento molto piccolo (nell'ordine delle cinque immagini). Il metodo presentato aumenta le performances rispetto allo stato dell'arte relativo al dataset delle nanofibre acquisite con microscopio SEM del 5%, ottenendo un'area sottesa alla curva di 97.4%. Il secondo metodo proposto usa un insieme di trasformazioni locali per restaurare le immagini di input. Specificamente, queste trasformazioni sono un insieme di polinomi di grado due, i cui parametri vengono determinati attraverso l'utilizzo di una rete neurale convoluzionale. Il metodo è progettato in maniera tale che è possibile, attraverso un parametro, modulare l'accuratezza e il tempo di calcolo in maniera tale da soddisfare le esigenze dell'utente finale. Per affrontare la mancanza di dati che affligge il campo del rilievo automatico di anomalie, è stato presentato un metodo innovativo di aumento dei dati basato su deep learning. Questo metodo è in grado di generare migliaia di nuovi campioni sintetici a partire da pochi dati reali e pertanto è particolarmente adatto per aumentare dataset di tipo long-tail. La qualità dei campioni sintetizzati è stata dimostrata misurando l'accuratezza delle performance di algoritmi di machine learning addestrati sul dataset aumentato. Questo metodo è stato utilizzato per espandere un dataset di immagini raffiguranti asfalti difettosi. In questo contesto, l'utilizzo del dataset aumentato ha portato ad un incremento delle performance medie sulla segmentazione di anomalie fino a 17.5 punti percentuali. Nel caso di classi aventi bassa cardinalità, l'aumento arriva fino a 54.5 punti percentuali. Tutti i metodi presentati sovraperformano lo stato dell'arte.
Automatic quality control is one of the key ingredients for the fourth industrial revolution that will lead to the development of the so called industry 4.0. In this context, a crucial element is a production-compatible-time detection of defects, anomalies or product failures. This thesis focuses exactly on this theme: anomaly detection for industrial quality inspection, ensured through the analysis of images depicting the product under inspection. This analysis will be done through the use of machine learning, and especially through the use of convolutional neural networks (CNNs), a powerful instrument used in image analysis. This thesis starts with an extensive study on the subject to introduce the reader and to propose a pipeline for automatic anomaly detection. This pipeline is composed by two steps: 1) the enhancement of the input images for highlighting defects; 2) the detection of the anomalies. The first step is addressed with the use of a global color transformation able to remove undesired light effects and to enhance the contrast. This transformation is inferred through the use of SpliNet, a new CNN-based method here presented, that is able to enhance the input images by inferring the parameters of a set of splines. In the context of anomaly detection, two methods are presented. The first one has the aim of modeling normality by learning a dictionary and using it in test time to determine the degree of abnormality of an inquiry image. This method is based on deep learning, which is known to be data-hungry. However, the proposed algorithm is able to work also on very small trainsets (in the order of five images). The presented method boosts the performances of 5% with respect to the state-of-the art for the SEM-acquired nanofibers dataset, achieving an area under curve of 97.4%. The second proposed algorithm is a generative method able to restore the input, creating an anomaly-free version of the inquiry image. This method uses a set of local transforms to restore the input images. Specifically, these transforms are sets of polynomials of degree two, whose parameters are determined through the use of a convolutional neural network. In this context, the method can be tuned with a parameter toward accuracy or speed, for matching the needs of the final user. To address the lack of data that is suffered in this field, a totally new method for data augmentation based on deep learning is presented. This method is able to generate thousands of new synthesized samples starting from a few and thus is particularly suitable for augmenting long-tail datasets. The quality of the synthesized samples is demonstrated by showing the increase in performance of machine learning algorithms trained on the augmented dataset. This method has been employed to enlarge a dataset of defective asphalts. In this context, the use of the augmented dataset permitted to increase the average performance on anomaly segmentation of up to 17.5 percentage points. In the case of classes having a low cardinality, the improvement is up to 54.5 percentage points. For all the methods here presented I show their effectiveness by analyzing the results with the respective state-of-the-art and show their ability in outperforming the existing methods.
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Marchetti, Anna. « Valutazione della qualità delle carcasse suine in un impianto di lavorazione industriale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi è stato finalizzato a valutare l’influenza di alcuni fattori di produzione sui caratteri quali-quantitativi delle carcasse e delle cosce di suini pesanti destinati alla produzione di prosciutto crudo a Denominazione di Origine Protetta (DOP). La raccolta dati (genotipo, numerosità del lotto, peso vivo e della carcassa, età, resa alla macellazione, classificazione della carcassa secondo la scala SEUROP e delle cosce in funzione della destinazione) è stata condotta presso il Gruppo Alimentare Valtiberino, e ha riguardato complessivamente 190 lotti di suini nel periodo compreso da maggio a dicembre 2021. L’esame dei risultati ha messo in evidenza che il tipo genetico di appartenenza dei suini è il principale fattore in grado di modificare la composizione e il valore della carcassa e delle cosce fresche. In particolare, il peso raggiunto alla macellazione e l’adiposità della carcassa sono risultati piuttosto differenziati fra i tipi genetici considerati, e le carcasse appartenenti ai genotipi caratterizzati da una maggiore percentuale di grasso e minore percentuale in tagli magri hanno mostrato un’elevata predisposizione ad essere utilizzate per la produzione di prosciutto di San Daniele DOP, mentre dagli ibridi commerciali dotati di minore adiposità della carcassa e maggiore resa in tagli magri si ricavano cosce impiegate soprattutto per i prosciutti DOP di Parma o Toscano. La notevole variabilità nei pesi vivi alla macellazione dei suini è risultata, inoltre, strettamente associata alle caratteristiche delle carcasse e delle cosce per la produzione dei prosciutti crudi DOP. In particolare, i suini di peso inferiore ai 170 kg hanno fatto registrare un’elevata incidenza di carcasse (>15%) dotate di adiposità non in linea con quanto previsto dai regolamenti delle DOP, mentre i soggetti di peso superiore ai 180 kg hanno evidenziato un’incidenza di cosce declassate per difetti estetici e di qualità considerevole vicina al 25% del totale.
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Polimeni, Vallia Nicolas. « Incidenza della qualità del pellet sulle emissioni di una stufa domestica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10016/.

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Résumé :
Questo lavoro si è posto l’obiettivo di valutare come differenti qualità di pellet di legno, in accordo con la norma EN 14961-2, e la diversa potenza termica di una moderna stufa domestica influenzino le relative emissioni prodotte. La norma EN 14961-2 prevede una serie di proprietà per il pellet di legno con valori caratteristici per ogni classe di qualità, A1, A2 e B. Per simulare le condizioni cui sono sottoposte le emissioni in aria ambiente, il campionamento del particolato è stato effettuato per mezzo di un tunnel di diluizione. Per valutare e confrontare le emissioni prodotte della stufa a pellet, i dati ottenuti sono stati espressi come fattori di emissione cioè il rapporto tra la quantità di inquinante emesso e i MJ sviluppati dalla combustione. Dallo studio emerge che il pellet di più scarsa qualità mostra emissioni maggiori di CO, NOx, PM, ioni solubili, e la formazione di IPA con alta tossicità: questo implica un maggior impatto sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. Inoltre la combustione di pellet di bassa qualità di tipo B causa frequenti problemi di combustione dovuti all’alta percentuale di ceneri, portando a maggiori emissioni di prodotti da combustione incompleta (TC, IPA, PM). La maggior potenza di funzionamento della stufa limita l’emissione di prodotti di combustione incompleta, TC, CO, PM e IPA, ma aumenta la tossicità di quest’ultimi.
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Angelini, Andrea. « Metodologia per la stima dell’impatto sulla qualità dell’aria di sorgenti civili diffuse ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15372/.

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Résumé :
La Tesi fornisce una metodologia per la stima delle emissioni dovute al riscaldamento di sorgenti civili e poter così valutare il loro impatto sulla qualità dell'aria. Tale metodologia è applicata al caso studio della Scuola di Ingegneria e Architettura sita in via Terracini a Bologna. In seguito alla stima delle emissioni, si è proceduto a fare una simulazione della dispersione delle stesse.
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Moraschini, Andrea. « Biodiesel ottenuto da olio di babassu e sue miscele : studio di produzione e controllo di qualità ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6062/.

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Résumé :
Il contributo all’innalzamento del riscaldamento globale, prodotto dai combustibili fossili è un dei principali problemi ambientali. Le bioenergie potrebbero contribuire enormemente alla riduzione di questo fenomeno, sostituendo in parte i combustibili tradizionali di origine fossile. In questo contesto, può collocarsi il biodiesel prodotto a partire da oli vegetali, rappresentando una valida e strategica alternativa. Il biodiesel è una miscela di metil esteri di acidi grassi, [fatty acids methyl esters (FAME)], normalmente ottenuta tramite reazione di transesterificazione tra oli vegetali e alcol a catena corta in presenza di un catalizzatore acido o basico in catalisi sia omogena che eterogenea. Il biodiesel si colloca tra le materie prime di seconda generazione e può risultare una buona base di partenza per ottenere un biodiesel performante e con un basso costo finale.
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Callarà, Jari. « Valutazione dell'incidenza delle anomalie emergenti delle carni di petto di pollo in un impianto di macellazione industriale del broiler ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
La presente tesi ha avuto lo scopo di: i) delineare l’evoluzione del mercato avicolo mondiale ed in particolare quello italiano, definendone la storia e gli sviluppi che si sono susseguiti; ii) introdurre il broiler, descriverne le metodiche di allevamento e la legislazione in merito alla sicurezza alimentare e normativa sul benessere del pollo; iii) descrivere il muscolo delle specie avicole, il loro valore nutrizionale, la qualità della carne di pollo e i relativi fattori che la influenzano, quindi i difetti legati al miglioramento genetico con focus sulle anomalie emergenti; iv) valutare l’incidenza globale, l’effetto della stagione e l’effetto del peso di macellazione in relazione alle anomalie emergenti White-Striping, Wooden-Breast e Spaghetti-Meat in uno stabilimento di macellazione e lavorazione del broiler considerando 2900 lotti per un totale di circa 26.643.869 broiler. Nello specifico, i dati ottenuti dallo studio dell’incidenza globale, anche se difficilmente confrontabili con quelli precedenti, hanno evidenziato incidenze medie comprese fra il 6 e l’11% per ciascuna delle tre anomalie emergenti considerate È stato inoltre possibile evidenziare, valutando l’incidenza delle anomalie in relazione ad un intero anno solare, una variazione stagionale delle anomalie WB e SM che hanno evidenziato valori inferiori durante la stagione estiva in parte attribuibile alla riduzione della velocità di accrescimento dei polli, ma che potrebbe essere dovuta a fattori che non sono stati ancora sufficientemente studiati. Sono state inoltre confermate le maggiori criticità, soprattutto per quanto riguarda le anomalie WB e SM riguardanti i polli pesanti che sono macellati a pesi superiori ai 3 kg. Al contrario, i livelli dell’anomalia WS sembrano limitatamente influenzati sia dalla stagionalità che dal peso medio di macellazione dei lotti, al contrario di quanto riscontrato nelle precedenti indagini.
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Tomasi, Roberta. « Energy performance, comfort and ventilation effectiveness of radiant systems coupled with mechanical ventilation ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422467.

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Résumé :
This work presents the results of different numerical and experimental studies about energy performance, thermal comfort and ventilation effectiveness of radiant systems combined with different types of mechanical ventilation. Experimental studies have been carried out in Italy, in a test room in the laboratories of the company RHOSS S.p.A in Codroipo (Udine) and in Denmark, in a test room in the laboratories of the International Centre for Indoor Environment and Energy (ICIEE), at DTU (Danish Technical University), in Lyngby. Radiant systems in residential and in office buildings are increasingly used because of the low heating or cooling demand and, at the same time, for the good thermal comfort they assure. The thermal output estimation of radiant system in steady state condition needs the determination of the convective heat transfer coefficient from the surface to the room; a critical review among the correlations available in literature have been carried out and correlations for heated ceiling and cooled floor have been presented. Furthermore the variation of convective heat transfer coefficients, depending on the considered ventilation systems, has been estimated by means of the Computational Fluid Dynamics (CFD) technique. The energy performance and thermal behavior of radiant systems during transient conditions have been predicted by using experimental tests and numerical calculations with the software Digithon that was developed by the University of Padua. In this work the validation of this software by comparison with experimental data has been presented. In new and renovated buildings the high tightness and high insulation determine a potential risk of poor indoor air quality and condensation at the surfaces; for this reason an efficient ventilation system is necessary to provide for fresh air in the rooms. In a low polluted building air quality depends on human bioeffluents, among which carbon dioxide is considered the most significant one. By using numerical simulations (CFD) the effects of the supply and extract air terminals on contaminants distribution in offices equipped with a cooled ceiling has been investigated. Besides, in order to fully characterize the indoor climate of residential rooms or offices, an extensive experimental study has been carried out in a test room to determine both thermal comfort and ventilation effectiveness for different solutions of mixing ventilation and displacement ventilation combined with floor radiant systems. In particular, the effects of supply and extract air terminals positions by using low air change rates in mixing ventilation and the effects of different ventilation rates with displacement ventilations terminals have been analyzed. Results from experiments have been used for the validation of a CFD model for the prediction of air distribution in rooms equipped with mixed or displacement ventilation, combined with heating/cooling floor systems.
In questo lavoro di dottorato vengono presentati i risultati di uno studio sui sistemi radianti per il raffrescamento ed il riscaldamento in ambito civile e sulla loro integrazione con opportuni sistemi di ventilazione meccanica. Le prestazioni energetiche in regime stazionario e transitorio, così come le prestazioni di comfort termico e di qualità dell’aria garantita, sono state studiate mediante l’ausilio di prove sperimentali, di simulazioni fluidodinamiche e di altri codici di calcolo. Gli studi sperimentali sono stati realizzati in parte in Italia, presso i laboratori dell’azienda RHOSS S.p.A di Codroipo (Udine), e in parte presso i laboratori dell’ICIEE (International Centre for Indoor Environment and Energy), dell’Università Tecnica di Danimarca, (DTU) a Lyngby (DK). L’aspetto più rilevante di questo lavoro è legato alla sempre maggiore diffusione dei sistemi radianti come soluzione per il riscaldamento ed il raffrescamento di ambienti interni, in quanto combinano vantaggi energetici ad elevati livelli di comfort termico. Per ragioni dovute alla piccola differenza di temperatura tra l’ambiente e il fluido termovettore, i sistemi radianti si interfacciano molto bene con caldaie a condensazione, pompe di calore, sistemi free cooling, collettori solari e altre sorgenti rinnovabili e soluzioni ad alta efficienza energetica. Il calcolo della resa termica di tali sistemi viene eseguito mediante le equazioni valide per la convezione in regime stazionario, come quelle fornite dalle norme Europee EN 1264 ed EN 15377. In letteratura esistono numerose correlazioni valide per il calcolo della potenza convettiva di superfici orizzontali e verticali e di superfici interne di stanze reali; le norme EN 1264 ed EN 15377 consigliano correlazioni diverse e lo stesso accade per codici si simulazione energetica degli edifici. Ad oggi non è disponibile una chiara definizione di coefficiente di scambio termico convettivo per i sistemi radianti, specialmente per quanto riguarda pavimenti freddi e soffitti caldi. Il primo obiettivo di questa tesi è stato di realizzare un’analisi critica delle correlazioni disponibili in letteratura adatte ai sistemi radianti e di proporre delle equazioni per ogni configurazione di riscaldamento o raffrescamento da soffitto, pavimento o parete. In ambito residenziale il pavimento radiante rappresenta una delle soluzioni più richieste grazie all’elevato livello di comfort termico garantito; tuttavia, al fine di migliorare la qualità dell’aria e specialmente a causa della necessità di deumidificare l’aria in estate per evitare formazione di condensa, accanto al sistema radiante andrebbe installato un sistema di ventilazione meccanica. L’aria primaria in estate è solitamente a temperatura più bassa della temperatura della stanza e dotata di una certa velocità; nel caso di immissione da bocchette installate vicino ad una superficie radiante, lo scambio convettivo potrebbe venire variato rispetto ad una soluzione senza ventilazione. Mediante uno studio con simulazioni fluidodinamiche CFD è stato possibile valutare l’incremento dello scambio convettivo da un soffitto freddo mediante lo sfruttamento di aria primaria. I sistemi radianti, in particolare i sistemi a soffitto, rappresentano un’ottima soluzione per rimuovere i carichi termici degli uffici durante il periodo estivo, ma allo stesso tempo possono essere usati per il riscaldamento invernale degli stessi con buone prestazioni energetiche e di comfort termico. La differenza sostanziale è che durante la stagione invernale il sistema radiante si trova a lavorare prevalentemente in regime stazionario, mentre durante la stagione estiva i carichi esterni dovuti alla radiazione solare e all’escursione diurna, accompagnati da carichi interni dovuti all’occupazione umana, determinano condizioni piuttosto variabili durante la giornata. Il comportamento di sistemi radianti a regimi stazionari e transitori sono state studiate mediante prove in camera climatica; inoltre un modello di calcolo chiamato Digithon, sviluppato all’interno del Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università di Padova, è stato validato mediante un confronto con dati sperimentali. Seguendo un’opportuna procedura, riportata nella tesi, è stato possibile impostare dei profili di carico che simulano una tipica giornata estiva o invernale su una parete della stanza ed è stato studiato come il soffitto radiante reagisca per cercare di mantenere una certa temperatura di comfort nella stanza. Al fine di mantenere una buona qualità dell’aria, evitare la formazione di condensa, ma anche per incrementare la capacità di raffrescamento quando richiesto, i sistemi radianti per gli uffici andrebbero sempre associati a sistemi di ventilazione meccanica. Accanto ai tradizionali sistemi a soffitto con ventilazione a miscelazione, le soluzioni con ventilazione a dislocamento accoppiate a sistemi a pavimento o a soffitto sono alternative di crescente interesse per gli uffici. In edifici dove sia bassa la quantità di inquinanti emessi dai materiali edili, dai mobili e dalle attrezzature, la quantità di bioeffluenti dagli occupanti, dei quali l’anidride carbonica CO2 è normalmente usata come principale indicatore, è determinante per la qualità dell’aria interna. La capacità di rimozione dei contaminanti e, parallelamente, la capacità di immettere aria pulita negli ambienti sono espresse dall’efficienza di ventilazione (ventilation effectiveness). Mediante simulazione fluidodinamiche CFD è stato possibile confrontare l’efficienza di rimozione dei contaminanti utilizzando diverse soluzioni di ventilazione a dislocamento piuttosto che soluzioni tradizionali a miscelazione. La qualità di un ambiente interno andrebbe misurata in termini sia di comfort termico garantito all’occupante che di qualità dell’aria. Attraverso prove sperimentali in laboratorio, i principali indici di comfort termico e di efficienza di ventilazione sono stati determinati per diverse configurazioni di ventilazione a miscelazione e di ventilazione a dislocamento in ambienti rappresentativi di applicazioni residenziali o del terziario. I risultati sono stati in seguito utilizzati per effettuare una validazione di un modello fluidodinamico (CFD) creato per la previsione del movimento dell’aria in ambienti residenziali o uffici.
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Visentin, Paolo <1971&gt. « Qualità nelle industrie manifatturiere ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10823.

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Résumé :
sempre più il concetto di qyalità prodotto è centrale nelle realtà manifatturiere per almeno due aspetti: da un lato il saving di carattere economico; dall'altro la possibilità di perseguire comportamenti ecocompatibili L'elaborato analizza le strade ed i percorsi attraverso cui un sistema fabbrica può intraprendere percorsi di miglioramento continuo volti al perseguimento di questi due obiettivi
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Vechembre, Sophie. « Traitement et exploitation des incidents en industrie pharmaceutique ». Bordeaux 2, 1996. http://www.theses.fr/1996BOR2P049.

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Hourticq, Marylène. « Assurance de qualité dans l'industrie du médicament ». Bordeaux 2, 1994. http://www.theses.fr/1994BOR2P011.

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Livres sur le sujet "Qualità industriale"

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Sinico, Michele. Expressive design : Human factors e teoria delle qualità terziarie per il disegno industriale. Milano : Mimesis, 2012.

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2

Cipriani, Alberto, Alessio Gramolati et Giovanni Mari, dir. Il lavoro 4.0. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-649-1.

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Résumé :
Le ricerche del presente volume si fondano sul nesso tra lavoro e Quarta Rivoluzione industriale. Su questo piano le domande sono numerose. Qual è la natura del lavoro 4.0? Qual è il rapporto tra rivoluzione tecnologica e occupazione? Quali sono i diritti del lavoro nell’epoca dei nuovi modelli di business? L’innovazione può essere implementata senza il superamento della subalternità novecentesca e l’approdo a nuove forme di libertà e responsabilità del lavoro? La digitalizzazione e le nuove forme di organizzazione dell’impresa mutano i rapporti di lavoro e favoriscono nuove forme di collaborazione e di conflitto? La formazione, la qualità e la libertà nel lavoro sono più importanti del salario? La progettazione e il design dell’impresa come si pongono nei confronti della tecnologia e del lavoro? La digitalizzazione spinge l’economia della conoscenza a determinare nuove forme di lavoro? Quali progetti da parte dei soggetti coinvolti, a cominciare dai lavoratori, perché queste trasformazioni siano un passo avanti nelle condizioni di lavoro e nelle relazioni industriali? Queste e molte altre domande sono alla base dei saggi raccolti nel volume cui hanno collaborato autori di diversa formazione ed esperienza: accademici, giornalisti, imprenditori, manager, operatori, sindacalisti e rappresentanti sindacali.
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3

E, Gebhardt Joan, dir. Quality in action : 93 lessons in leadership, participation, and measurement. New York, N.Y : J. Wiley, 1992.

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4

Wadsworth, Harrison M. Modern methods for quality control and improvement. New York : Wiley, 1986.

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5

Wadsworth, Harrison M. Modern methods for quality control and improvement. New York : Wiley, 1986.

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6

Aft, Lawrence S. Fundamentals of industrial quality control. Reading, Mass : Addison-Wesley, 1986.

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7

Fundamentals of industrial quality control. 3e éd. Boca Raton, Fla : St. Lucie Press, 1998.

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8

Katzan, Harry. A manager's guide to productivity, quality circles, and industrial robots. New York : Van Nostrand Reinhold Co., 1985.

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9

Industrial water quality requirements. [New York, N.Y.?] : Chemical Pub. Co., 2011.

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10

Quality control and industrial statistics. 5e éd. Homewood, Ill : Irwin, 1986.

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Chapitres de livres sur le sujet "Qualità industriale"

1

de Magalhães Júnior, Ariano Martins, Eduardo Anibele Streck, Gabriel Almeida Aguiar et Paulo Henrique Karling Facchinello. « Industrial Quality ». Dans The Future of Rice Demand : Quality Beyond Productivity, 47–67. Cham : Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-37510-2_3.

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2

Antony, Jiju, et Mike Kaye. « Industrial Case Studies ». Dans Experimental Quality, 195–223. Boston, MA : Springer US, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-5293-2_10.

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3

Angle, Randolph P. « Industrial Emissions Management ». Dans Air Quality Management, 187–202. Dordrecht : Springer Netherlands, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-7557-2_9.

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4

Antony, Jiju, et Mike Kaye. « Metrology Considerations for Industrial Experimentation ». Dans Experimental Quality, 135–50. Boston, MA : Springer US, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-5293-2_8.

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5

Smith, Graham T. « Quality and calibration techniques ». Dans Industrial Metrology, 249–95. London : Springer London, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4471-3814-3_6.

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6

Nejjari, Fatiha, Ramon Pérez et Vicenç Puig. « Quality Monitoring ». Dans Advances in Industrial Control, 131–52. Cham : Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-50751-4_8.

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7

Etzrodt, Günter. « Quality Management ». Dans Industrial Coloration of Plastics, 377–92. München : Carl Hanser Verlag GmbH & Co. KG, 2022. http://dx.doi.org/10.3139/9781569908532.015.

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8

Tonchia, Stefano. « Project Quality Management ». Dans Industrial Project Management, 93–113. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-56328-1_9.

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9

Antony, Jiju, et Mike Kaye. « The Taguchi Approach to Industrial Experimentation ». Dans Experimental Quality, 47–72. Boston, MA : Springer US, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-5293-2_3.

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10

Nof, Shimon Y., Wilbert E. Wilhelm et Hans-Jürgen Warnecke. « Quality and inspection in assembly ». Dans Industrial Assembly, 406–58. Boston, MA : Springer US, 1997. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-6393-8_9.

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Actes de conférences sur le sujet "Qualità industriale"

1

« Industrial Applications ». Dans 2006 IEEE International Conference on Automation, Quality and Testing, Robotics. IEEE, 2006. http://dx.doi.org/10.1109/aqtr.2006.254520.

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2

Silven, Olli, et Matti Niskanen. « Framework for industrial visual surface inspections ». Dans Quality Control by Artificial Vision, sous la direction de Kenneth W. Tobin, Jr. et Fabrice Meriaudeau. SPIE, 2003. http://dx.doi.org/10.1117/12.514928.

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3

El Mofty, A. « Industrial power quality problems ». Dans 16th International Conference and Exhibition on Electricity Distribution (CIRED 2001). IEE, 2001. http://dx.doi.org/10.1049/cp:20010757.

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4

Weiss, Michael, Arnulf Schiller, Paul O'Leary, Ewald Fauster et Peter Schalk. « Development of a distributed vision system for industrial conditions ». Dans Quality Control by Artificial Vision, sous la direction de Kenneth W. Tobin, Jr. et Fabrice Meriaudeau. SPIE, 2003. http://dx.doi.org/10.1117/12.514944.

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5

Gosman, A. « Quality assurance for industrial CFD codes ». Dans 29th AIAA, Fluid Dynamics Conference. Reston, Virigina : American Institute of Aeronautics and Astronautics, 1998. http://dx.doi.org/10.2514/6.1998-2637.

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6

Cielo, P., R. Lewak et D. L. Balageas. « Thermal Sensing For Industrial Quality Control ». Dans 1985 Cambridge Symposium, sous la direction de Herbert Kaplan. SPIE, 1986. http://dx.doi.org/10.1117/12.950885.

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7

Fortenbery, Brian. « Designing industrial processes for PQ resiliency ». Dans 2007 9th International Conference on Electrical Power Quality and Utilisation. IEEE, 2007. http://dx.doi.org/10.1109/epqu.2007.4424148.

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8

Marcu, C., Gh Lazea, R. Robotin, S. Herle et L. Tamas. « Industrial robot controller using miniature computers ». Dans 2008 IEEE International Conference on Automation, Quality and Testing, Robotics. IEEE, 2008. http://dx.doi.org/10.1109/aqtr.2008.4588851.

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9

Tervonen, P., et H. Haapasalo. « ESSQ management integration in international industrial companies ». Dans 2011 IEEE International Conference on Quality and Reliability (ICQR). IEEE, 2011. http://dx.doi.org/10.1109/icqr.2011.6031755.

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10

Li, Xuelin, Ruizhi Gao, W. Eric Wong, Chunhui Yang et Dong Li. « Applying Combinatorial Testing in Industrial Settings ». Dans 2016 IEEE International Conference on Software Quality, Reliability and Security (QRS). IEEE, 2016. http://dx.doi.org/10.1109/qrs.2016.16.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Qualità industriale"

1

Beaurain, Christophe, Julien Bernard, Iratxe Calvo-Mendieta, Hervé Flanquart, Séverine Frère, Frédéric Gonthier, Anne-Peggy Hellequin et Antoine Le Blanc. Les risques et pollutions industriels sur le territoire dunkerquois : des perceptions à la «concertation». Fondation pour une culture de sécurité industrielle, juillet 2010. http://dx.doi.org/10.57071/255dkr.

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Résumé :
Ce document présente les résultats d’une étude de la perception des risques et nuisances industrielles dans l’agglomération dunkerquoise, ainsi qu’une analyse de la perception et du fonctionnement de différentes structures de concertation consacrées à ces questions. Les auteurs analysent la façon dont les tensions entre risques et bénéfices socio-économiques liés à l’activité industrielle sont ressenties et gérées sur ce territoire fortement industrialisé, où différents acteurs sont engagés dans le projet commun d’articulation du développement industriel et d’amélioration de la qualité environnementale. Les chercheurs ont interrogé les Dunkerquois sur leur environnement, leur cadre de vie, leur perception des risques industriels, leur connaissance des consignes à appliquer en cas d’accident industriel, et la confiance qu’ils accordent à différents acteurs chargés de la gestion des risques. Ce travail s’appuie sur une enquête par questionnaire qui visait, en produisant de la connaissance sociologique sur ces thématiques, à intégrer l’analyse des perceptions et des opinions des habitants dans la réflexion sur la gestion des risques à l’échelle de leur territoire.
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2

Meunier, Valérie, et Eric Marsden. Analyse coût-bénéfices : guide méthodologique. Fondation pour une culture de sécurité industrielle, décembre 2009. http://dx.doi.org/10.57071/492acb.

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Résumé :
La gestion des risques industriels soulève de nombreuses questions auxquelles on ne peut pas répondre par un simple «oui» ou «non»: (1) quels critères la société devrait-elle utiliser pour décider que les risques d'une installation industrielle ont été réduits aussi bas que raisonnablement praticable? (2) comment arbitrer entre des considérations qui relèvent de «dimensions» différentes: morts et blessés potentiels en cas d'accident industriel, impacts potentiels sur l'environnement, enjeux financiers, développement de l'emploi, déménagements forcés en cas d'expropriation d'habitations, etc. et ayant des impacts sur de multiples parties prenantes (riverains des installations industrielles, exploitants et employés des sites, élus locaux et régionaux, etc.)? L'analyse coût-bénéfices (ACB) est un outil d'aide à la décision qui peut faciliter la discussion entre parties prenantes. Elle fournit un cadre structuré permettant de présenter l'ensemble des éléments de la décision et discuter de leur pondération respective, favorisant ainsi la transparence du processus décisionnel. Cet outil est largement utilisé dans les pays anglo-saxons en matière de réglementation environnementale et de décisions concernant la sécurité industrielle. Le présent document vise à aider des analystes qui souhaiteraient conduire une ACB d'un projet d'investissement en matière de sécurité ou une analyse d'impact d'une réglementation liée à la prévention. Il vise également à éclairer les lecteurs de telles études et les aider à évaluer la qualité de l'analyse. Le document présente les concepts économiques qui sous-tendent l'ACB, et décrit les principales étapes pratiques d'une étude. Il fournit des indications sur les sources de données permettant de monétiser différentes conséquences hors-marché de l'activité industrielle (impact sur la santé et la sécurité des personnes, pollutions environnementales et nuisances sonores). Le document propose également une check-list des questions qu'il peut être utile de se poser lors de la lecture critique d'une étude ACB.
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3

None, None. GPRA 2003 quality metrics methodology and results : Office of Industrial Technologies. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), avril 2002. http://dx.doi.org/10.2172/1216579.

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4

Gransden, J. F., J. T. Price et M. A. Khan. Coking pressure and coke quality at different locations in an industrial oven. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1988. http://dx.doi.org/10.4095/304396.

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5

Rodrik, Dani. Industrial Organization and Product Quality : Evidence From South Korean and Taiwanese Exports. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, septembre 1988. http://dx.doi.org/10.3386/w2722.

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6

Bai, Jie, Panle Jia Barwick, Shengmao Cao et Shanjun Li. Quid Pro Quo, Knowledge Spillover, and Industrial Quality Upgrading : Evidence from the Chinese Auto Industry. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, août 2020. http://dx.doi.org/10.3386/w27644.

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7

Vohden, Jim. Summary of inorganic water quality sampling in the Fairbanks railroad industrial area, Fairbanks, Alaska : 1994-1995. Alaska Division of Geological & Geophysical Surveys, 1995. http://dx.doi.org/10.14509/1700.

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8

Zheng, Siqi, Cong Sun, Ye Qi et Matthew Kahn. The Evolving Geography of China's Industrial Production : Implications for Pollution Dynamics and Urban Quality of Life. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, novembre 2013. http://dx.doi.org/10.3386/w19624.

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9

Komppula, Birgitta, Tomi Karppinen, Henrik Virta, Anu-Maija Sundström, Iolanda Ialongo, Kaisa Korpi, Pia Anttila, Jatta Salmi, Johanna Tamminen et Katja Lovén. Air quality in Finland according to air quality measurements and satellite observations. Finnish Meteorological Institute, septembre 2021. http://dx.doi.org/10.35614/isbn.9789523361409.

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Résumé :
In this report the current air quality in Finland has been assessed with air quality measurement data and satellite observations. The assessment of ambient air concentrations included following air impurities: NO2, NOx, PM10, PM2,5, SO2, CO, O3, benzo(a)pyrene, benzene, Pb, As, Cd ja Ni. For these pollutants air quality assessment thresholds are given in air quality legislation (2008/50/EY, 2004/107/EY). Assessment has been performed for air quality zones. The main data set included air quality measurements performed in Finland during 2015–2019. Satellite observations were used as an objective assessment tool in analysis of the spatial variation of NO2 and CO concentrations. Air quality measurements show that air quality has improved in Finland in many respects. Especially the need to monitor NO2 and PM10 with continuous measurements has decreased. Growing understanding of national benzo(a)pyrene concentrations has increased the monitoring needs. Efforts to decrease ozone levels still requires international actions. SO2, CO, benzene and heavy metal concentrations are on a low level in Finland outside industrial areas and other assessment methods than continuous monitoring can be used, and the number of continuous monitoring sites has already decreased. Satellite-based concentrations of nitrogen dioxide and carbon monoxide as well as their spatial variation in Finland were analyzed using observations from the TROPOsperic Monitoring Instrument (TROPOMI). The analysis of CO over Finland was carried out for the first time in this project. Results show that overall annual CO concentrations over Finland are low and spatial variability is small. Also, NO2 concentrations over Finland are rather low, but spatial patterns are more clearly visible. The highest NO2 concentrations are observed over the largest cities. By establishing a relationship between ground-based and satellite total column concentrations, surface concentrations of NO2 and CO were estimated from the satellite data for the zones. The satellite-based estimate for annual NO2 surface concentration over Helsinki metropolitan area is 28 μg/m3, and for the rest of Finland mostly between 10–15 μg/m3. For CO the differences between monitoring areas are small, with estimates varying between 160–164 μg/m3 or in other words about 0,16 mg/m3.
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10

Bessom, W. H. Final construction quality assurance report for the Y-12 Industrial Landfill V, Area 2, Oak Ridge, Tennessee. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), novembre 1996. http://dx.doi.org/10.2172/446335.

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