Littérature scientifique sur le sujet « Protezione e gestione »

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Articles de revues sur le sujet "Protezione e gestione"

1

Costarelli, Igor. « Edilizia sociale e nuovi modelli di gestione inclusiva : selettività e responsabilizzazione ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 125 (août 2021) : 133–55. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-125008.

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Résumé :
Il saggio prende in esame un nuovo modello di inclusione abitativa sperimentato in un progetto di edilizia sociale nei Paesi Bassi. Il progetto prevede un mix sociale fra giovani olandesi e giovani titolari di protezione internazionale e l'autogestione di tutti i servizi abitativi da parte degli stessi inquilini. Il saggio presenta e discute gli aspetti più innovativi di questo modello dal punto di vista dell'organizzazione che lo ha promosso e degli inquilini che fanno parte del progetto.
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2

Sirolli, Arianna, et Alessandro Sirolli. « Effetti psicologici e sociologici della gestione post-sisma L'Aquila ». GRUPPI, no 3 (octobre 2011) : 77–83. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003008.

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Résumé :
Gli autori commentano la realtŕ condivisa dagli abitanti dell'Aquila in seguito al terremoto che ha distrutto il centro cittadino dal punto di vista della perdita di un luogo identitario, una base sicura collettiva, una cornice di senso. La "cittŕ fantasma" si configura, allora, come un non-luogo, nell'accezione che Marc Augé attribuisce a questo termine. L'unica possibilitŕ di ricostruire un Sé individuale e collettivo e di riallacciare i legami sociali passa, quindi, necessariamente, attraverso la ricostruzione del centro storico. Questi commenti sottendono una critica agli interventi operati dalla Protezione Civile e decisi dalla politica che hanno effettuato una "deportazione" degli abitanti delle zone piů colpite e hanno costruito ex-novo una cittŕ senza la partecipazione democratica degli aquilani.
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Montevecchi, M., V. Checchi, P. Felice et L. Checchi. « Le regole di gestione dello studio odontoiatrico : dispositivi di protezione individuale (DPI) ». Dental Cadmos 80, no 5 (mai 2012) : 247–63. http://dx.doi.org/10.1016/j.cadmos.2011.11.007.

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Guazzarotti, Andrea. « La Corte costituzionale pone fine alle ordinanze dei Sindaci sulla sicurezza urbana : un rigore foriero di futuri sviluppi ? » DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 2 (septembre 2011) : 91–104. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002006.

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Résumé :
Sommario: 1. Le ordinanze non sono fonti, ma l'interpretazione correttiva non chiude la partita - 2. Il nuovo potere d'ordinanza viola la riserva di legge relativa posta dall'art. 23 Cost. - 3. Ulteriori parametri di incostituzionalitŕ - 4. Irrisolta la questione dell'interferenza tra poteri para-normativi del Sindaco e poteri del Consiglio comunale - 5. Una decisione piů incisiva dei precedenti in materia di ordinanze - 6. Il rigore della Corte č foriero di nuovi sviluppi? Un cenno alla gestione dell'immigrazione per mezzo di ordinanze della legge sulla protezione civile
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5

Marchetti, Chiara. « Rifugiati e migranti forzati in Itália : il pendolo tra 'emergenza' e 'sistema' ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no 43 (décembre 2014) : 53–70. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004304.

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Résumé :
Questo articolo intende approfondire la situazione dei migranti forzati in Italia, con particolare riferimento al periodo compreso tra il 2011 e il 2014, individuando le principali tendenze in termini di politiche e di pratiche. A fianco di un'analisi della natura dei flussi di migranti che giungono a cercare protezione in Italia, si propone di interpretare le modalità di gestione istituzionale messe in campo in questo periodo come un processo di continua tensione tra il tentativo di costruire un sistema coerente ed omogeneo e le reiterate spinte a creare soluzioni ad hoc, parallele al sistema ordinario, in nome di una più o meno nominata emergenza che imporrebbe strategie straordinarie. L'articolo si propone di presentare le specificità di queste diverse situazioni, indagando in particolare il quadro politico ed istituzionale che le ha determinate, le forme e le pratiche di accoglienza che ne sono derivate e il rapporto tra questi 'sistemi straordinari' e il 'sistema ordinario' rivolto a richiedenti e titolari di protezione internazionale.
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Bertin, Mattia, Gianfranco Pozzer, Domenico Patassini et Francesco Musco. « Il piano inefficace. Sulla qualità della pianificazione emergenziale ». TERRITORIO, no 99 (août 2022) : 136–48. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099019.

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Résumé :
L'articolo suggerisce un percorso esplorativo finalizzato alla valutazione dello stato della pianificazione emergenziale in Italia a partire dal caso della Regione Umbria recentemente interessata da eventi emergenziali. L'esplorazione mira a descrivere il rapporto tra qualità redazionale e progettuale del documento di piano, valutazione del rischio e pianificazione della risposta. Sulla base di un'analisi multivariata, vengono identificate distinte tipologie di piano che, pur diverse per qualità redazionale, denunciano limiti comuni nelle capacità di risposta. Le conclusioni si interrogano sull'opportunità di ripensare il piano d'emergenza in relazione alla pianificazione urbanistica e a una gestione operativa del rischio, come suggerito dal nuovo Testo Unico di Protezione civile (2018).
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7

Gardon, Michela. « La valutazione della recuperabilità delle competenze genitoriali ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (avril 2022) : 87–103. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-001006.

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Résumé :
Il presente articolo offre una riflessione sulla presa in carico delle famiglie, nei servizi di tutela minori, all'interno del processo di intervento. Più specificatamente, intende approfondire la fase della valutazione della recuperabilità delle competenze genitoriali, con l'intento di offrire indicazioni e stimolare un confronto circa l'intervento psicologico più appropriato. L'intervento di natura valutativa costituisce, infatti, una fase che segue la protezione del mi-nore e anticipa il progetto per il minore. L'articolo, attraverso la descrizione di esperienze cliniche concrete, offre indicazioni circa la gestione dei possibili percorsi valutativi e evidenzia l'importanza di: considerare il contesto in cui si opera; focalizzare l'attenzione sulla specifica richiesta inerente la fase valutativa dell'intervento che ha la funzione di orientare il lavoro; individuare gli strumenti appropriati per il lavoro psicologico.
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8

Laurenti, Andrea, Luca Orlandi et Mauro Panebianco. « Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda : il modello della Compliance integrata ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Résumé :
Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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9

Siscaro, Gaetano. « La gestione della lotta ecosostenibile contro i fitofagi dannosi : il caso della Tignola del pomodoro ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no 382/SFE (22 décembre 2019) : DECA22—DECA28. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.82.

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Résumé :
La Tignola del pomodoro Tuta absoluta, fitofago invasivo di primario interesse economico in Italia, può infestare le piante di pomodoro durante tutto il ciclo di produzione. Specie di origine neotropicale, è da molti anni presente in Sud America e a partire dal 2006 si è rapidamente insediata anche nel bacino del Mediterraneo. Più di recente la sua diusione ha interessato l’Africa e l’Eurasia divenendo una seria minaccia per la produzione di pomodoro a livello globale sia in serra che in pieno campo. Vengono illustrate le più significative strategie di controllo integrato (IPM) che comprendono l’adozione di misure di prevenzione, strumenti di monitoraggio e metodi di controllo sostenibile a ridotto impatto eco-tossicologico. In serra, queste strategie possono essere adottate sia prima del trapianto (rimozione dei residui colturali, tecniche igienico-sanitarie, utilizzo di reti anti-insetto) che dopo (uso di feromoni, protezione e potenziamento dei nemici naturali indigeni, applicazioni razionali di insetticidi e bioinsetticidi). Tra le applicazioni di controllo biologico, vengono illustrati e discussi il ruolo del miride predatore Nesidiocoris tenuis e le tecniche per la sua valorizzazione.
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10

Ferrucci, Nicoletta. « Le ragioni del Seminario. Atti del Seminario : La gestione forestale dei boschi soggetti a vincolo paesaggistico provvedimentale ». L'Italia forestale e montana 77, no 6 (30 janvier 2023) : 205–9. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1084.

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Résumé :
L’esigenza di conciliare la protezione della valenza del bosco come elemento identitario di un paesaggio, con la tutela della sua funzione economica e dei suoi profili ambientali, ha ispirato la previsione ad opera del legislatore di un sistema di deroghe al regime ordinario della autorizzazione paesaggistica riservato ad una gamma di attività forestali tassativamente individuate e differenziate in funzione della diversa modalità attraverso la quale il bosco è assoggettato a vincolo paesaggistico, ex lege o ex actu, riservando ai boschi vincolati in via provvedimentale un regime derogatorio decisamente più restrittivo. Il Testo Unico in materia di foreste e di filiere forestali segue le orme dei suoi precedenti, ma mentre interviene direttamente con riferimento alle attività sui boschi vincolati per legge, demanda la delineazione del regime autorizzatorio delle attività forestali sui boschi vincolati ex actu a future Linee guida la cui redazione affida ad una sinergia tra Ministeri coinvolti ratione materiae. Il Convegno organizzato dal CeSET nasce dall’esigenza di favorire un confronto tra questi ultimi supportato da esperti cultori della materia.
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Thèses sur le sujet "Protezione e gestione"

1

Restuccia, Martina <1992&gt. « Le app e la politica di protezioni dei dati. Analisi della percezione degli utenti in merito alla protezione dei dati ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18515.

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Résumé :
• Quale problema affronto? Il concetto di privacy non è nuovo, tuttavia, come lo intendiamo attualmente. In passato, potevamo definire i limiti della privacy nel tempo e nello spazio poiché le nostre informazioni e attività rimanevano protette nel nostro ambiente più vicino. Con l'avanzamento delle tecnologie, vi sono state grandi trasformazioni nel settore della comunicazione, che hanno prodotto una ridefinizione del modo in cui dovevamo relazionarci e comprendere i nostri legami. Il riconoscimento massivo delle informazioni, insieme alla rivoluzione che ha prodotto l'ingresso di Internet nella nostra vita quotidiana, ha portato ad una più accentuata difesa dei diritti alla privacy; le aziende, infatti, richiedono non solo dati personali come età, sesso, stato civile ... ma anche informazioni riferite alla nostra personalità e stile di vita, quindi ci rivolgono varie domande al fine di pervenire a tali notizie. Per poter utilizzare determinati servizi online o App vengono sempre richieste notizie e dati la cui diffusione preoccupano gli utenti i quali hanno maggiore consapevolezza della necessita di controllare e difendere la privacy. • Sulla base di quale letteratura? Piú che letteratura, il mio è una ricerca sul campo, sulla base principalmente dell’esperienza personale, poiché utilizzo nella mia attivita lavorativa un’applicazione posta di una societá operante nel settore farmaceutico e diretta ai consumatori, per il cui accesso vengono richiesti dati personali e relativi alla salute. • Come voglio indagarlo? Le domande generali da risolvere con questa analisi sono: o Qual è il grado di importanza che gli utenti delle app danno alle loro informazioni o private? o Come è equiparato il loro livello di preoccupazione per la privacy con l’attivitá reale nelle reti? o I consumatori si sentono a disagio all'idea di dover rilasciare le proprie informazioni personali nelle app e si preoccupano che questi vengano utilizzati per altri scopi senza preavviso o addirittura condividerli con altri soggetti senza un preavviso? o Nonostante la richiesta di dati strettamente personali gli utenti continuano facilitare la questi per utilizzare le App?
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2

CASARTELLI, VERONICA MARIA. « La gestione dei rischi naturali : la costruzione di scenari per la pianificazione di Protezione Civile ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/621.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro di tesi è strutturato in tre sezioni principali. La prima, che comprende i primi due capitoli, riguarda i riferimenti per la conoscenza: al fine di definire il contesto mondiale nel quale si inserisce la tesi, vengono analizzati i dati riguardanti i disastri naturali avvenuti e quelli relativi ai possibili scenari futuri anche in relazione ai cambiamenti climatici. La seconda parte, dedicata ad approfondimenti alle scale europea e italiana, effettua nei capitoli 3-4-5 una sorta di downscaling dei primi due: la medesima struttura di analisi viene riproposta, applicata e approfondita ad una scala spaziale di maggior dettaglio, prima quella europea e successivamente quella nazionale, focalizzando l’attenzione su un particolare tipo di disastro, vale a dire le alluvioni. La terza sezione concretizza il contributo metodologico del lavoro proponendo una nuova metodologia per l’elaborazione dei piani di protezione civile comunali o intercomunali, in particolare in riferimento agli scenari di rischio idraulico, e la sua diffusione con relativa verifica applicativa.
The present study is composed of three main sections. The first, covering the first two chapters, deals with references to knowledge: in order to define the worldwide scenario to which this study is referred, data on really occurred natural disaster and on possible future events are analyzed, considering also the probable influence of the on-going climate changes. The second part, chapters 3-4-5, is a sort of downscaling to the European and Italian territory of the first two chapters’ analysis. The same methodology is detailed and implemented for the analysis of a particular event’s type: flood risk (in Europe and Italy). Third section is about the methodological contribution of the study: a new approach to civil protection planning at local level is suggested, with a particular focus on flood risk scenarios. This new civil protection planning methodology has been applied to a real context and the relative case study is presented.
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CASARTELLI, VERONICA MARIA. « La gestione dei rischi naturali : la costruzione di scenari per la pianificazione di Protezione Civile ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/621.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi è strutturato in tre sezioni principali. La prima, che comprende i primi due capitoli, riguarda i riferimenti per la conoscenza: al fine di definire il contesto mondiale nel quale si inserisce la tesi, vengono analizzati i dati riguardanti i disastri naturali avvenuti e quelli relativi ai possibili scenari futuri anche in relazione ai cambiamenti climatici. La seconda parte, dedicata ad approfondimenti alle scale europea e italiana, effettua nei capitoli 3-4-5 una sorta di downscaling dei primi due: la medesima struttura di analisi viene riproposta, applicata e approfondita ad una scala spaziale di maggior dettaglio, prima quella europea e successivamente quella nazionale, focalizzando l’attenzione su un particolare tipo di disastro, vale a dire le alluvioni. La terza sezione concretizza il contributo metodologico del lavoro proponendo una nuova metodologia per l’elaborazione dei piani di protezione civile comunali o intercomunali, in particolare in riferimento agli scenari di rischio idraulico, e la sua diffusione con relativa verifica applicativa.
The present study is composed of three main sections. The first, covering the first two chapters, deals with references to knowledge: in order to define the worldwide scenario to which this study is referred, data on really occurred natural disaster and on possible future events are analyzed, considering also the probable influence of the on-going climate changes. The second part, chapters 3-4-5, is a sort of downscaling to the European and Italian territory of the first two chapters’ analysis. The same methodology is detailed and implemented for the analysis of a particular event’s type: flood risk (in Europe and Italy). Third section is about the methodological contribution of the study: a new approach to civil protection planning at local level is suggested, with a particular focus on flood risk scenarios. This new civil protection planning methodology has been applied to a real context and the relative case study is presented.
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TROZZI, ARIANNA. « Elaborazione di un sistema informativo per la gestione di dati territoriali in ambito di protezione civile ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/29101.

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Résumé :
Emergency plans, prepared according to the national and regional laws, are the main instruments available for local administrators and authorities for natural and technological risks reduction purposes. Emergency planning needs a thorough spatial analysis based upon a great amount of spatial data which are not always updated, accessible or available. Furthermore, current methodologies for the evaluation of hazard, vulnerability and risk are not standardised by the Italian national or regional regulations. The accuracy of spatial analysis is fundamental for the achievement of the main objective of emergency planning: the construction of risk scenarios, which are the base for the definition of emergency procedures in Emergency Plans, in a municipal and inter-municipal area. In this context, the aim of the project is to use Geographic Information Systems for data acquisition processes and integrated data management applied on risk scenario planning, through infrastructure and hazard analysis. A Geographic Information System was implemented as a supporting tool for such analysis, for the elaboration, updating, use and publication of an emergency plan in a municipal and inter-municipal area, regarding the main risks of the study areas (hydrogeological risk, wild fire risk and technological risk). Regarding risk analysis, a detailed study about technological risk was developed, focused on the difficulties of data acquisition for accident scenarios definition. In one of the study areas, Consorzio Isola Bergamasca, Bergamo Province, a case study was selected for the application of industrial accident consequence modelling. Both a commercial and a free software were used for the simulation of an anhydrous ammonia release. Simulation results were used to define hazard scenarios for toxic cloud dispersion. The integration of hazard scenarios and infrastructure spatial information was useful for locating vulnerable and strategic elements (elements at risk) in preliminary risk scenarios. Definition of a workflow of operative procedures based on risk scenarios, implemented as a GIS application specific for local emergency management, allows the passage from a pure GIS into a Decision Support System.
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AMATO, DAVIDE. « RESPONSABILITA' PENALE DEGLI OPERATORI DI PROTEZIONE CIVILE PER LE ATTIVITA' DI PREVISIONE, VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10988.

Texte intégral
Résumé :
La ricerca prende spunto dalla recente accresciuta attenzione, da parte della magistratura, all’attività di protezione civile in relazione alla previsione, valutazione e gestione del rischio. Ciò è agevolato dal fatto che l’ordinamento italiano, a fronte del verificarsi di eventi avversi, reagisce usualmente facendo ricorso al diritto penale. Si tratta però di una scelta non priva di conseguenze e che, come già avvenuto in settori affini, quale quello sanitario, rischia di produrre delle significative conseguenze negative, a discapito della stessa efficacia del Sistema di Protezione civile. La prima parte della tesi è così dedicata alla ricognizione del fenomeno della “criminalizzazione” dell’attività di protezione civile e delle conseguenze che ciò ha comportato. Si passa poi all’individuazione delle cause, sia sociologiche, sia giuridiche, che hanno condotto a questo recente, esasperato controllo giudiziale sulla Protezione civile. Nel terzo capitolo è svolta una disamina dei ruoli e compiti della Protezione civile, nonché di alcune sentenze particolarmente rappresentative dei vari orientamenti giurisprudenziali che si sono sviluppati in questo settore. L’ultima parte contiene una ricognizione delle criticità che ancora affliggono l’operato della Protezione civile e che inducono all’adozione di comportamenti difensivi, cui segue l’analisi del progetto di riforma della materia, nonché la formulazione di alcune ulteriori considerazioni personali.
The research has been inspired by the recent increased judicial focus on Civil protection activities. This phenomenon depends on the fact that the Italian legal system reacts to the failure of Civil protection duties essentially by using criminal law. This kind of reaction, as it has already been demonstrated in other cases, such as medical malpractice, has some contraindications, because it leads to defensive behaviours. The first part of the thesis is thus dedicated to the recognition of the judicial focus on civil protection activities and the relevant consequences. Then are studied the factors, both sociological and juridical, which have led to this recent exaggerated judicial control over Civil protection. The third chapter concerns the roles and duties of Italian Civil protection and then are examined some leading cases in this matter. In the last part it is conducted a recognition of the crucial problems that still affects Civil protection and that lead to defensive behaviours. It follows an analysis of the reform project of Civil protection and at last some personal proposal to solve the problem of “defensive civil protection” are given.
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AMATO, DAVIDE. « RESPONSABILITA' PENALE DEGLI OPERATORI DI PROTEZIONE CIVILE PER LE ATTIVITA' DI PREVISIONE, VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10988.

Texte intégral
Résumé :
La ricerca prende spunto dalla recente accresciuta attenzione, da parte della magistratura, all’attività di protezione civile in relazione alla previsione, valutazione e gestione del rischio. Ciò è agevolato dal fatto che l’ordinamento italiano, a fronte del verificarsi di eventi avversi, reagisce usualmente facendo ricorso al diritto penale. Si tratta però di una scelta non priva di conseguenze e che, come già avvenuto in settori affini, quale quello sanitario, rischia di produrre delle significative conseguenze negative, a discapito della stessa efficacia del Sistema di Protezione civile. La prima parte della tesi è così dedicata alla ricognizione del fenomeno della “criminalizzazione” dell’attività di protezione civile e delle conseguenze che ciò ha comportato. Si passa poi all’individuazione delle cause, sia sociologiche, sia giuridiche, che hanno condotto a questo recente, esasperato controllo giudiziale sulla Protezione civile. Nel terzo capitolo è svolta una disamina dei ruoli e compiti della Protezione civile, nonché di alcune sentenze particolarmente rappresentative dei vari orientamenti giurisprudenziali che si sono sviluppati in questo settore. L’ultima parte contiene una ricognizione delle criticità che ancora affliggono l’operato della Protezione civile e che inducono all’adozione di comportamenti difensivi, cui segue l’analisi del progetto di riforma della materia, nonché la formulazione di alcune ulteriori considerazioni personali.
The research has been inspired by the recent increased judicial focus on Civil protection activities. This phenomenon depends on the fact that the Italian legal system reacts to the failure of Civil protection duties essentially by using criminal law. This kind of reaction, as it has already been demonstrated in other cases, such as medical malpractice, has some contraindications, because it leads to defensive behaviours. The first part of the thesis is thus dedicated to the recognition of the judicial focus on civil protection activities and the relevant consequences. Then are studied the factors, both sociological and juridical, which have led to this recent exaggerated judicial control over Civil protection. The third chapter concerns the roles and duties of Italian Civil protection and then are examined some leading cases in this matter. In the last part it is conducted a recognition of the crucial problems that still affects Civil protection and that lead to defensive behaviours. It follows an analysis of the reform project of Civil protection and at last some personal proposal to solve the problem of “defensive civil protection” are given.
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Sanna, Bissani Bianca. « La manutenzione delle opere di protezione nella gestione del rischio da frane di crollo. Il caso della Provincia Autonoma di Bolzano ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Il presente lavoro è stato svolto in collaborazione con la Provincia di Bolzano. E’ stato presentato un excursus riguardante il panorama normativo entro cui si vanno a collocare gli interventi di gestione e nuova installazione di tali opere. Sono anche stati descritti i cinematismi e le cause degli eventi franosi e come essi possano essere contenuti. Successivamente è stata presentata la strategia adottata dalla Provincia e dal Comune di Bolzano per l’organizzazione degli interventi di manutenzione. Si sono analizzate le schede di manutenzione che vengono utilizzate dagli addetti del Servizio Strade. Il lavoro ha comportato anche una raccolta dati in campagna nella S.S.621 della Valle Aurina, nella S.S.244 della Val Badia, nella S.S.508 della Val Sarentino e nella S.S.620 della Val d’Ega. Successivamente si è provveduto ad analizzare le banche dati dei software VISO e Paramount, in modo da avere una visione complessiva delle opere presenti sul territorio. Infine, si è pensato a come si potesse ottimizzare la programmazione degli interventi di manutenzione attraverso la definizione di una serie di parametri. E’ fondamentale avere informazioni sull’opera e sul sito di installazione. Risulterebbe vantaggioso integrare queste informazioni con dati relativi a: - tipo di ambiente di installazione - dati ambientali da stazioni di rilievo limitrofe - identificazione degli agenti degradanti/inquinanti - possibilità/facilità di accesso per prelievo di campioni. Al fine di completare la ricerca dati sulle strade oggetto di sopralluogo, sono state richieste alle stazioni di monitoraggio meteo e traffico le informazioni prima elencate. Il presente lavoro si colloca quindi all’interno di un processo di ottimizzazione degli interventi di manutenzione che è ancora in fieri e ne costituisce una parte di apporto. Lo scopo ultimo è quello di ottenere uno schema complessivo sullo stato dell’arte che costituisca una base di partenza unica per interventi futuri ottimali.
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Lori, Laura. « La vulnerabilità degli aggregati edilizi ai fini della gestione dell'emergenza sismica : una proposta per San Giovanni in Persiceto ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
La tesi conclude l'analisi operata su San Giovanni in Persiceto e si articola in due fasi principali. La prima fase consiste nella sistematizzazione del metodo, che si è andato sperimentalmente definendo in questi anni, di valutazione della vulnerabilità sismica di un aggregato edilizio inserito in un contesto urbano. Tale fase va a definire la metodologia e a chiarire i meccanismi alla base del calcolo di ogni indice di vulnerabilità, annullando il rischio di dispersione del dato. Partendo dal confronto di più tesi ed aggiungendo informazioni utili alla comprensione del metodo, si è creato l’insieme di materiale da fornire come base di studio ai futuri tesisti; questi strumenti comuni sono formati da fogli di calcolo, spiegazione scritta e grafica dei vari indici. La seconda fase è incentrata su un nuovo tipo di approccio al comparto urbano che si trova a vivere un’emergenza. I dati trovati nella prima fase sfociano in una riflessione di caratterizzazione urbana e vengono utilizzati come chiave di lettura del tessuto col fine di sviluppare un piano di fuga per ogni aggregato del centro storico studiato. A partire dal dato numerico dell’indice globale analitico IGA di vulnerabilità sismica, si sono andate a studiare le possibili vie di fuga sfruttabili per l’evacuazione verso le zone di attesa segnalate nel Piano Comunale di Protezione Civile, anch’esse sottoposte a valutazione, una volta che l’evento sismico ha colpito il Comune. L’innovativa valutazione di questi percorsi è stata sviluppata guardando al contesto in cui ogni aggregato si inserisce e, da un punto di vista logistico, ai tempi richiesti per l’evacuazione verso una o più possibili aree di attesa. Per ogni aggregato ci si pone l’obiettivo di indicare la consigliata via di evacuazione da imboccare al termine delle scosse, con la produzione di tavole grafiche di spiegazione, eventualmente sfruttabili come mezzo di formazione ed informazione della popolazione ivi residente da parte della Protezione Civile.
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PISAPIA, GIOVANNI. « Sviluppo di una metodologia per la gestione del rischio attentati terroristici contro infrastrutture critiche ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/205.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato consiste nello sviluppo di una metodologia per gestire il rischio attentati terroristici contro infrastrutture fisiche per proprietari o gestori di impianti appartenenti ad infrastrutture critiche.
This Ph.D. thesis consists in developing a terrorism risk management framework (TRMF) to guide critical infrastructure facilities' owners and operators in their decision making process related to the risk of terrorism.
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PISAPIA, GIOVANNI. « Sviluppo di una metodologia per la gestione del rischio attentati terroristici contro infrastrutture critiche ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/205.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato consiste nello sviluppo di una metodologia per gestire il rischio attentati terroristici contro infrastrutture fisiche per proprietari o gestori di impianti appartenenti ad infrastrutture critiche.
This Ph.D. thesis consists in developing a terrorism risk management framework (TRMF) to guide critical infrastructure facilities' owners and operators in their decision making process related to the risk of terrorism.
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Livres sur le sujet "Protezione e gestione"

1

Protezione civile spa : Quando la gestione dell'emergenza si fa business. Reggio Emilia : Aliberti, 2010.

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2

GIS : Teoria ed applicazioni per la pianificazione, la gestione e la protezione della città. Roma : Gangemi, 2009.

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3

Fistola, Romano. GIS : Teoria ed applicazioni per la pianificazione, la gestione e la protezione della città. Roma : Gangemi, 2009.

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4

Italy) Convegno nazionale di idraulica urbana (4th 2011 Venice. 4. Convegno nazionale di idraulica urbana : Acqua e città, 2011 : pianificazione, protezione e gestione. Milano : Centro studi idraulica urbana, 2011.

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5

Il Rischio industriale : Il piano di protezione civile dall'informazione preventiva alla gestione dell'emergenza. Roma : La nuova Italia scientifica, 1989.

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Chapitres de livres sur le sujet "Protezione e gestione"

1

Shuman, D. W., et B. Darwin-Looney. « Questioni legali di previsione, protezione e competenza ». Dans Valutazione e gestione della violenza, 391–401. Milano : Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1738-2_21.

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Actes de conférences sur le sujet "Protezione e gestione"

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Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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