Littérature scientifique sur le sujet « Prospettive critiche »

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Articles de revues sur le sujet "Prospettive critiche"

1

Sartea, Claudio. « Bioetica giudiziaria in Italia : note critiche su una sentenza recente in tema di protezione della vita prenatale ». Ius Humani. Law Journal 4 (6 mars 2014) : 49–76. http://dx.doi.org/10.31207/ih.v4i0.49.

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Résumé :
Prendendo spunto da una sentenza della Corte di Cassazione italiana dell’autunno del 2012, di cui presenta sinteticamente gli essenziali riferimenti di fatto e di diritto, l’articolo propone alcune riflessioni sul tema, sempre molto discusso, della soggettività giuridica del concepito. Esse spingono il ragionamento verso il discorso più ampio e generale che riguarda la fondazione dei diritti soggettivi, oscillante tra prospettive libertarie (volontaristiche e soggettivistiche) e prospettive dignitarie (obiettivistiche e condizionate dal principio di precauzione). Ne dipende anche la concezione del ruolo del biodiritto nelle società tecnologicamente avanzate. Dopo l’iniziale esposizione del caso e dei principali punti di diritto della decisione (primo capitolo), l’articolo approfondisce sul piano giuridico e giusfilosofico la questione cruciale della soggettività giuridica del non nato, in particolare giustificando l’equazione che identifica essere umano e persona (secondo capitolo). Successivamente, il terzo capitolo offre una riflessione sull’alternativa tra dignità e libertà per la fondazione dei diritti soggettivi, prendendo posizione a favore di una prospettiva dignitaria, più adatta a garantire le giuste esigenze di protezione dei soggetti deboli e quindi a salvaguardare davvero l’uguaglianza. L’ultimo capitolo prima delle conclusioni collega la discussione bioetica e giusfilosofica ai profili biogiuridici e sociali del compito del giurista nelle società contemporanee.
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2

Converti, Fabio, et Piera Della Morte. « Siti Unesco : Prospettive di valorizzazione dei patrimoni rurali ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (décembre 2011) : 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004007.

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Résumé :
L'attuale contesto di competizione globale, tra cittÀ, aree metropolitane, regioni economiche, sta incidendo fortemente anche sullo sviluppo di aree rurali ad alto valore paesaggistico-culturale, fino a pochi anni fa quasi del tutto escluse dai processi di territorializzazione degli investimenti. Al fine di comprendere al meglio questi inediti processi, l'autore sostiene che sia necessario formulare nuove interpretazioni critiche sul tema del marketing territoriale e sui suoi rapporti con piani e strumenti di gestione e valorizzazione di siti UNESCO caratterizzati da un alto grado di ruralitÀ.
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3

Di Filippo, Marcello. « Le misure sulla ricollocazione dei richiedenti asilo adottate dall'Unione europea nel 2015 : considerazioni critiche e prospettive ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 2 (janvier 2016) : 33–60. http://dx.doi.org/10.3280/diri2015-002003.

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4

Marcon, Alessandra, et Elvira Pietrobon. « Deconstructing paradigms of Western thought ». CRIOS, no 23 (octobre 2022) : 78–87. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023008.

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Questo articolo ripercorre le due giornate del seminario Deconstructing paradigms of Western thought organizzato dalla Scuola di Dottorato in Urbanistica IUAV a Venezia nel maggio 2022. L'obiettivo del seminario era quello di esplorare due approcci emergenti che stanno contribuendo a reinterrogare alcuni paradigmi del pensiero occidentale, al fine di evidenziarne le ripercussioni sulla cultura della ricerca e del progetto urbanistici. Alla discussione sono stati invitati a partecipare gli autori di due libri: Sébastien Marot, autore di Taking the country's side, Agriculture and Architecture, e Antonio Di Campli, autore di La differenza amazzonica, Forme ed ecologie della coesistenza. Due prospettive hanno guidato la discussione all'interno dei rispettivi incontri: come fare ricerca e progettazione Beyond Nature and Nurture e cosa significa Decoloniale dal punto di vista dell'urbanistica. Attraverso la recensione del seminario, l'articolo intende riportare la discussione sulla ricerca e il progetto alla loro dimensione politica ed epistemologica attraverso strumenti rinnovati che tengano conto delle attuali condizioni di crisi e le riflessioni critiche che ne scaturiscono.
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5

Musiani, Francesca. « Infrastrutture digitali, governance e trasformazioni del lavoro ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 70–89. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163004.

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Nel corso dell'ultimo decennio, gli studi sociali della scienza e della tecnologia (science and technology studies o STS), in particolar modo gli infrastructure studies, hanno contribuito ad aprire nuovi orizzonti di ricerca relativi allo studio della governance delle tecnologie che strutturano le nostre società digitalizzate. Questi contributi suggeriscono che il potere e del controllo negli ambienti digitali si esercitano in modi spesso informali e poco codificati, nonché discreti o addirittura invisibili per numerosi attori sociali. Questo articolo si propone di fornire un panorama dei modi in cui gli infrastructure studies si stanno avvicinando alle tematiche delle trasformazioni del lavoro nell'era digitale e più specificamente alle ricerche sul digital labor. Dopo una parte introduttiva consacrata alla presentazione degli infrastructure studies come mezzo di analisi delle infrastrutture digitali come strumenti di governance, l'articolo discute tre campi di analisi in cui tali prospettive vengono ad incrociare gli studi interdisciplinari del lavoro digitale: la comprensione del digital labor come "infrastruttura umana", l'analisi dei fenomeni di "governance algoritmica" nelle trasformazioni del lavoro, e l'esame della "platform governance" in relazione al lavoro digitale. L'articolo conclude con qualche riflessione sulle evoluzioni attuali di Internet come "meta-infrastruttura" della maggior parte delle altre infrastrutture critiche, e sul legame tra questo fenomeno e trasformazioni del lavoro.
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6

Mendz, George L. « Obiezione di coscienza e relativismo morale / Conscientious objection and moral relativism ». Medicina e Morale 65, no 1 (21 septembre 2016) : 39–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.427.

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Résumé :
Il lavoro passa brevemente in rassegna i cambiamenti relativi all’attuale comprensione della coscienza e analizza la probabilità che l’obiezione di coscienza sia accettata nel contesto delle nuove percezioni del ruolo della coscienza e del relativismo individualistico o culturale supportato dall’individualismo espressivo contemporaneo. Le critiche e le conclusioni di Husserl sullo scetticismo vengono utilizzate come riferimento per la discussione di tali prospettive. Le incoerenze logiche individuate in entrambe le teorie relativiste mostrano i principali problemi insiti nella loro formulazione e applicazione. Se ne conclude che in una società basata sul relativismo morale sarebbe possibile respingere le ragioni dei singoli per l’obiezione di coscienza, invalidando i loro sforzi per salvaguardare la loro coscienza. Le revisioni della nozione di coscienza spesso invocano il rispetto per l’autonomia personale come salvaguardia dell’autogoverno da parte degli individui. Esaminando l’interpretazione prevalente del concetto di autonomia ne emergono la vaghezza e i limiti, ma ciononostante tale concetto è impiegato per mettere in discussione l’obiezione di coscienza. Dal momento che la possibilità di considerare molti punti di vista diversi è ciò che caratterizza la proposta dei relativisti contemporanei a sostegno delle loro opinioni, lo studio che presentiamo affronta anche il problema di come sia veramente relativo il relativismo contemporaneo. Il risultato di questa analisi intende fornire un approfondimento sui problemi incontrati dal rifiuto della coscienza in un contesto sociale relativistico. ---------- This work reviewed briefly changes in the current understanding of conscience and analysed the likelihood of conscientious objections being accepted in the context of these new perceptions of the role of conscience and of the individual or cultural relativism supported by contemporary expressive individualism. Husserl’s critiques and conclusions about skepticism were used as models to discuss these prospects. Logical inconsistencies identified in both relativistic theories exposed fundamental problems in their formulation and application. It was concluded that in a society based on moral relativism, it would be possible to rebut the reasons of individuals to object in conscience, rendering void their efforts to safeguard their conscience. Revisions of the notion of conscience often invoke respect for personal autonomy as a safeguard of self-government by individuals. An examination of a prevailing concept of autonomy showed it riddled with imprecisions and limitations, but nonetheless employed to question the validity of objections in conscience. Since the ability to accommodate many different perspectives is a characteristic proposed by contemporary relativists in support of their views, the study addressed also the question of how truly relative is, in fact, contemporary relativism. The result of these analyses provided added insights into the problems faced by conscientious refusals in a relativistic social context.
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7

Filippi, Luca. « Per una rilettura marxiana del paesaggio agrario italiano ». CRIOS, no 21 (novembre 2021) : 18–33. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021003.

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Come recuperare la lettura marxista del paesaggio agrario italiano proposta da Emilio Sereni (1961) entro una teoria critica della società e del territorio in grado di confrontarsi con i nuovi potenti processi estrattivi ed espropriativi (Mezzadra, 2019; Harvey, 2019), messi in campo dal capitalismo contemporaneo? Una domanda che muove, da un lato, dalla sempre più diffusa - e problematica per l'autore - ricezione di Sereni entro la tradizione riformista della geografia umana, dall'altro lato, dalla necessità di individuare una continuità tra i risultati del suo lavoro e le prospettive del marxismo e della geografia critica contemporanea (Gough e Das, 2017). La rilettura proposta dal saggio individua l'attualità di quest'opera nell'uso che Sereni fa della nozione di paesaggio agrario come dispositivo per indagare e criticare, marxianamente, il singolare processo di transizione al capitalismo delle campagne italiane e il discorso economico politico - ma anche paesaggistico - che intorno ad esso e alle sue forme spaziali viene elaborato dal riformismo agrario italiano. Assumendo questa prospettiva, il saggio fa emergere nell'opera di Sereni una inedita tensione a sondare, attraverso questa categoria, dimensioni specifiche dei processi di assoggettamento e soggettivazione prodotti dall'emergere dei rapporti di produzione capitalistici.
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8

Catarci, Marco. « Considerazioni critiche sulla nozione di integrazione di migranti e rifugiati ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no 43 (décembre 2014) : 71–84. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004305.

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Résumé :
Il tema dell'integrazione dei migranti e dei rifugiati rappresenta una rilevante emergenza sociale e formativa del nostro tempo. Tale questione impone una riflessione critica sulla nozione di integrazione sociale. Lo studio delle forme di inclusione dei migranti nella società impone, infatti, di "ribaltare" la questione dell'integrazione sociale, che viene solitamente declinata "a senso unico" in prospettiva assimilazionista come semplice inserimento, e rappresenta la cartina di tornasole per comprendere quale risposta si è in grado di offrire di fronte a quei processi globali che causano la dissoluzione, la disgregazione sociale e l'impoverimento di intere aree del pianeta.
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9

Pezzillo, Pezzillo Iacono, Vincenza Esposito et Riccardo Mercurio. « Controllo manageriale e regolazione dell'identitŕ organizzativa : la prospettiva dei Critical Management Studies ». MANAGEMENT CONTROL, no 1 (mai 2012) : 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-001002.

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Résumé :
The paper focuses on the relationship between organizational control, diversity management, identity regulation and individuals' subjectivities. Consistently with the Foucauldian post-structuralist approach, we particularly explore how the creation and management of diversities comprises a means for influencing the perception of individual and collective identities and regulating the employees organisational behaviours. In line with the particular features of post-Fordist organisational systems, management has changed the methods of implementing organisational control, institutionalising a concept of it that is less geared towards heteronomy and more focussed on self-regulation of behaviours. We further show how such managerial discourses tend to act on individual and collective self-positioning within groups instrumentally constructed, having an impact on organizational action in terms of control management.
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10

VALERIO, VLADIMIRO. « DISCUSSIONI CRITICHE COGNIZIONI PROIETTIVE E PROSPETTIVA LINEARE NELL'OPERA DI TOLOMEO E NELLA CULTURA TARDO-ELLENISTICA ». Nuncius 13, no 1 (1 janvier 1998) : 265–98. http://dx.doi.org/10.1163/221058798x00125.

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Thèses sur le sujet "Prospettive critiche"

1

Marullo, Anita <1989&gt. « Arte,esperienza e società. Un confronto tra prospettive critiche e continuistiche del Novecento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6639.

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Résumé :
La tesi si propone di ricostruire criticamente alcune delle principali prospettive del primo Novecento circa il ruolo dell’arte nell’esperienza quotidiana e della collettività. Le condizioni storiche che si sono verificate a partire dalla modernità (industrializzazione e parcellizzazione del lavoro, separazione delle opere d’arte rispetto agli spazi della vita collettiva e loro confinamento in luoghi specificamente adibiti, mondializzazione del commercio e della cultura) hanno infatti reso assai problematica la definizione di questo ruolo. In particolare, si intende prendere in esame le affinità e le divergenze di due prospettive apparentemente antitetiche, ovvero quella critico-negativa del filosofo francofortese Theodor W. Adorno, il quale ascrive all’opera d’arte un ruolo di discontinuità e antitesi rispetto alla società capitalistica, e quella del pragmatista americano John Dewey, che invece propende per una concezione dell’opera d’arte come compimento dell’esperienza, in continuità rispetto all’esistenza quotidiana. In una prima parte del lavoro vengono delineate in generale le posizioni di Georg Simmel, Walter Benjamin, Theodor W. Adorno e John Dewey circa il problema trattato, in un secondo momento ci si sofferma più nello specifico sulle considerazioni contenute nei testi Teoria Estetica di Adorno e Arte come esperienza di John Dewey. In conclusione ci si interroga circa l’attualità delle teorie analizzate e il ruolo dell’opera d’arte nella quotidianità odierna.
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2

Gobbo, Beatrice <1990&gt. « EDUCARE AL PENSIERO CRITICO nuove prospettive didattiche ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7283.

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Résumé :
Albert Einstein diceva: “Non ho mai insegnato ai miei allievi; ho solo cercato di fornire loro le condizioni in cui possono imparare”. È questa la tesi di fondo che ripercorre tutta la mia tesi; la didattica tradizionale, a mio avviso, ha bisogno di essere rinnovata profondamente. Partendo da una resoconto storico in cui ripercorro la relazione che intercorre tra alcuni peculiari momenti storici e l’insegnamento della filosofia giungo infine ad una nuova proposta. Attraverso l’utilizzo di tecniche didattiche nuove, diverse rispetto alla tradizionale lezione frontale, ho intrapreso un percorso di circa quattro mesi con alcune classi del liceo scientifico e delle scienze applicate di Treviso. I ragazzi erano chiamati a riflettere sul tema dell’eutanasia, o meglio sul rapporto tra scienza e vita con riferimento primario alle problematiche relative all’eutanasia. Nel fare questo ho proposto loro diversi spunti, ho utilizzato tecniche di apprendimento di gruppo, mi sono avvalsa dell’uso di post-it e di file multimediali, abbiamo affrontato prima collettivamente poi divisi in sottogruppi alcuni casi specifici ed infine abbiamo intrapreso un dibattito tra parti opposte. La convinzione profonda che utilizzare in ambito scolastico metodi diversi dalla lezione frontale possa aiutare i ragazzi nell’ esprimere se stessi e un proprio giudizio, dovendone tuttavia fornire una motivazione adeguata, è stata confermata dalla grande partecipazione e dall’entusiasmo con i quali i ragazzi hanno preso parte a tale progetto.
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3

Sturli, Valentina. « Le figure dell'invenzione negli inediti di Francesco Orlando : teoria, prospettive, applicazioni ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3427324.

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Résumé :
La tesi prende le mosse dalla possibilità di esaminare in esclusiva una parte degli inediti del critico e teorico della letteratura italiano Francesco Orlando (1934-2010) riguardanti il tema dell’invenzione letteraria. Le prospettive contenute negli inediti, adeguatamente contestualizzate, forniscono interessanti contributi al dibattito sugli strumenti e i metodi di ricerca in ambito critico-tematico. Il materiale, che si compone di schede di appunti e di un consistente corpus di lezioni e interventi integralmente audio-registrati, lascia ampi margini a sviluppi interpretativi, rivelandosi adeguato per fornire la base a una ricerca che parta dall’inquadramento della proposta teorica per poi aprirsi, in una seconda fase del lavoro, all’applicazione dei risultati all’analisi comparata delle opere di due autori della letteratura italiana, Walter Siti, e francese, Michel Houellebecq, caratterizzati da importanti convergenze sia sul piano tematico che formale e figurale.
La thèse est née de la possibilité qui nous a été donnée d’analyser en exclusivité une partie des travaux inédits du critique italien et théoricien de la littérature, Francesco Orlando (1934- 2010), qui portent sur le thème de l’invention littéraire. Les perspectives contenues dans ces inédits, dûment contextualisées, sont autant de contributions au débat sur les instruments et les méthodes de recherche dans le domaine critico-thématique. Cette matière première, qui se compose de fiches de notes et d’un corpus consistant de leçons et d’interventions intégralement enregistrés à l’aide d’un appareil audio, permet de grands développements interprétatifs; elle se prête parfaitement à une recherche qui a pour point de départ le cadre de la proposition théorique et s’ouvre ensuite, dans une seconde phase de notre travail, à l’application des résultats à l’analyse comparée des œuvres de deux auteurs de la littérature italienne, Walter Siti, et française, Michel Houellebecq, que rapprochent d’importantes convergences aussi bien thématiques, formelles que du point de vue des figures utilisées.
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4

Dal, Brun Stefano <1995&gt. « "Dogra Magra" di Yumeno Kyūsaku. Temi, ricezione critica e nuove prospettive ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20709.

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Résumé :
Il bizzarro romanzo “Dogra Magra” (1935) è considerato in patria apice della produzione letteraria di Yumeno Kyūsaku (1889-1936), autore eccentrico collocabile nella corrente tantei shōsetsu a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento. Con questa tesi ci si pone il compito di presentare il romanzo in alcuni dei suoi possibili risvolti politici e psicanalitici attraverso un esame dei principali apporti critici che hanno accompagnato l’opera fin dalla pubblicazione. Nel tentativo di dare piena giustizia alla carica eversiva e altamente originale del testo verranno prese in considerazione letture in chiave anti-autoritaria, femminista e colonialista; nel contempo, verrà approfondito il complesso incontro di temi psichiatrici e psicanalitici all’interno del romanzo. L'analisi parte da considerazioni riguardanti interpretazioni autoctone dell'opera dell'autore: essa fu ignorata per quasi trent'anni in patria, venendo inquadrata all'interno del genere marginale dello henkaku tantei shōsetsu, ma fu poi riscoperta negli anni Sessanta da un gruppo di critici associati agli ambienti controculturali delle proteste per il rinnovo del trattato di sicurezza nippo-americano. Le critiche di questi anni concernenti il romanzo si concentrarono su temi prevalentemente politici, influenzando con il loro approccio gran parte degli sforzi interpretativi compiuti successivamente in Giappone. La seconda parte della tesi si concentra invece su interpretazioni più recenti, elaborate da studiosi e accademici occidentali; essi sottolineano la presenza nell'opera di tematiche psicanalitiche, elementi di critica al sistema istituzionale della psichiatria e legami con il discorso imperialista del Giappone dell'epoca. Con l'analisi di questi due filoni interpretativi conto di dare un'immagine sufficientemente definita del discorso critico avvenuto intorno all'opera e di poter fornire una sintetica presentazione e introduzione al romanzo, sfortunatamente ancora poco conosciuto in Occidente.
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Sturli, Valentina. « Le figure dell’invenzione negli inediti di Francesco Orlando : teoria, prospettive, applicazioni ». Thesis, Sorbonne université, 2019. http://www.theses.fr/2019SORUL033.

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Résumé :
La thèse est née de la possibilité qui nous a été donnée d’analyser en exclusivité une partie des travaux inédits du critique italien et théoricien de la littérature, Francesco Orlando (1934- 2010), qui portent sur le thème de l’invention littéraire. Les perspectives contenues dans ces inédits, dûment contextualisées, sont autant de contributions au débat sur les instruments et les méthodes de recherche dans le domaine critico-thématique. Cette matière première, qui se compose de fiches de notes et d’un corpus consistant de leçons et d’interventions intégralement enregistrés à l’aide d’un appareil audio, permet de grands développements interprétatifs; elle se prête parfaitement à une recherche qui a pour point de départ le cadre de la proposition théorique et s’ouvre ensuite, dans une seconde phase de notre travail, à l’application des résultats à l’analyse comparée des œuvres de deux auteurs de la littérature italienne, Walter Siti, et française, Michel Houellebecq, que rapprochent d’importantes convergences aussi bien thématiques, formelles que du point de vue des figures utilisées
The thesis considers previously unpublished works by Italian literary critic and theoretician Francesco Orlando (1934-2010) concerning the subject of literary invention. The ideas expressed in these works, with due contextualization, provide interesting contributions in the debate about methodologies and tools of research in the field of thematic criticism. The material I consider consists in notes and in the audio tapes of a consistent corpus of lectures and conferences, and leaves room for further interpretative developments. My research considers Orlando’s material as a theoretical frame for an analysis of Italian author Walter Siti and French author Michel Houellebecq, who share important common features both thematically and stylistically
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Tenace, Laura <1993&gt. « Mura storiche, elemento di competitività turistica. Casi e prospettive di valorizzazione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13367.

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Nella maggior parte dei luoghi urbani salta all’occhio uno stesso elemento. Le mura sono un elemento fondamentale dei centri urbani già dagli albori della storia. La cinta muraria è elemento fondamentale anche della famosissima Guerra di Troia. Oggi le mura hanno chiaramente perso la loro funzione di protezione e il loro ruolo di simbolo identitario. Così, dove sopravvissute alla furia progressista a cavallo tra XIX° e XX° secolo che ha interessato anche Milano e Bologna, sono diventate patrimonio storico, che ricorda le fasi evolutive più significative della città, o della società, che abbracciano. Nel mondo e in Italia esistono mura così significative che nella percezione comune sono direttamente associate con l’immagine stessa del luogo in cui si trovano, come nel noto caso della muraglia cinese. A testimoniare il valore attribuito alle mura ed alle fortificazioni storiche, è il fatto che la lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO ne conta numerosissimi esempi. Vista l’importanza che risiede nelle mura e nelle fortificazioni storiche quale elemento identitario del luogo, la loro valorizzazione e gestione curata, può avere degli effetti estremamente positivi per il turismo locale. Questo può avvenire in termini di immagine come nel caso della cittadina di Carcassone in Francia. Come pure attraverso eventi aventi come scenario e/o tema principale la suggestiva cornice delle mura, come avviene con successo nella cittadina bretone di Dinan. O ancora le mura e le fortificazioni, nella suggestione della loro autenticità, possono offrire l’ambiente ideale per attività di attrazione turistica come alberghi, ristoranti, concerti e spettacoli. Potrebbe anche Padova beneficiare di una tale valorizzazione delle sue mura?
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7

Melotti, Gabriele <1995&gt. « PROVVISORIO - Il turismo enogastronomico in Valpolicella : situazione attuale e prospettive future ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17430.

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Résumé :
PROVVISORIO - La tesi si propone di essere una ricerca sulla situazione attuale e le prospettive future del turismo in Valpolicella. Questo con comparazione a situazioni analoghe in Italia e all'estero e alla luce di un possibile riconoscimento da parte dell'UNESCO.
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8

Cardone, Manuela. « Un’analisi del sistema penitenziario italiano. Critica sociale e nuovo pensiero criminologico : evoluzioni e prospettive ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://hdl.handle.net/10556/3049.

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Résumé :
2016 - 2017
The evolution of the Italian system of sanctions, on the one hand, has contributed to shifting attention from the criminal "fact" to evaluating the "person" to be punished, and on the other has also led to a profound change in the very concept of a prison institution. Without any doubt, in fact, the historical-social evolution has influenced both the function of the sentence and the techniques used to punish the perpetrator. The transition from corporal punishment to prison sentences up to alternative punishments, has accelerated the historical process that saw the torture of the prisoner, physical suffering, the punishment no longer at the center of condemnation, but replaced by the humanization of punishment. However, it took years to embrace the awareness that making a condemnation human does not only mean avoiding corporal punishment, but above all reasoning on the limits and consequences that can lead to forced institutionalization without any purpose of social reintegration. In this regard I propose a modern analysis - critical and social - of the current contexts of detention, therefore, I evaluate the state of the penitentiary institutions, analyze the social function of the sentence and above all I question the actual usefulness of the prison. To this I add a detailed ethnographic study - lasted four years - on the House of Benevento and an equally meticulous comparison with the aforementioned reality and the prisons of Salerno, Eboli and Pozzuoli. I conclude the research with ample results and interesting ideas that could be resumed in the future for further analysis and comparison. The purposes of the sentence today revolve around three principles - retribution, prevention, re-socialization - and the combination of these perspectives, or the prevalence of one over the other, reflects both an internal logic of the penal system and the tendencies of the social political context. and cultural reference. With the prison reform of '75 what is highlighted is the re-educational character of the sentence, so the whole prison machine had to adapt to this logic. But was it really like that? In light of this question, I propose a reinterpretation of the 1975 reform. [edited by author]
XVI n.s.
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De, Luca Giorgia Maria Paola <1989&gt. « RESPONSABILITà DI PROTEGGERE : UNA PROSPETTIVA REALE ? UN CASO CRITICO : LA FEDERAZIONE RUSSA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7044.

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Il mio lavoro di tesi si propone di analizzare da un punto di vista storico-giuridico il cd. principio della Responsabilità a proteggere (R2P); L’espressione “responsibility to protect” è stata presentata per la prima volta nel rapporto della Commissione sull'Intervento e sulla Sovranità dello Stato (ICISS), istituita dal governo canadese nel dicembre 2001. La Commissione venne costituita in risposta alla richiesta di Kofi Annan, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, per trovare una soluzione ai crimini contro l'umanità e il futuro ruolo della comunità internazionale. Con il rapporto "Responsibility to protect", la Commissione ha rilevato che la sovranità non solo dà allo Stato il diritto di "controllare" i propri affari, ma gli conferisce una maggiore "responsabilità" per la protezione delle persone all'interno dei suoi confini. La Commissione quindi propose che nel caso in cui uno Stato non fosse stato in grado di proteggere il suo popolo, per mancanza di capacità o di volontà (unable or unwilling states), allora la responsabilità sarebbe caduta sulla comunità internazionale nella sua più estesa accezione. il precautionary principle della Responsibility to protect sarà poi approvato come atteggiamento generale per la comunità internazionale dai lavori del Comitato per le Minacce ad Alto Rischio (2005), sempre istituito da Kofi Annan; il Comitato ha proposto in via definitiva alcuni criteri fondamentali che legittimino l'autorizzazione dell'uso della forza da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU, criteri i quali comprendono la gravità della minaccia, l’intervento considerato come l'ultima risorsa necessaria e che tenga conto del principio di proporzionalità della risposta. Nel lavoro di tesi inoltre si affronta la Responsabilità di proteggere dal punto di vista della sovranità statale, sviscerando il movente morale che ha comportato il cambio di direzione dopo le crisi in Rwanda e Kosovo. Infatti la questione dell’ uso della forza e dell’ingerenza nella sovranità statale da parte di terzi rendono l’ applicazione della responsabilità di proteggere complessa. Sottolineando la responsabilità di ogni stato della comunità internazionale nei confronti degli individui, si pone una profonda questione a livello del diritto internazionale e delle scienze politiche. Un’ altra problematica sollevata dal mio lavoro di tesi riguarda la questione di autorità decisionale delegata al Consiglio di Sicurezza: infatti non sarebbe previsto dal diritto internazionale l’arbitrio del CdS nell’ autorizzare a uno o più stati l'intervento armato nei confronti di terzi. Il potere di veto dei membri del Consiglio di Sicurezza,applicato più volte in situazioni di estrema crisi, rende tutt’altro che immediata l'applicazione della Responsibility to protect. Il lavoro quindi analizzerà il caso russo, ovvero come la Federazione Russa membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di volta in volta abbia risposto all’ invocata Responsabilità di proteggere, sia considerando il suo diritto di veto, sia il suo reale intervento. Si prenderanno in considerazione i conflitti in Georgia, Libia e Siria, commentando come si sia rivelato controverso dare applicazione al principio in riferimento ad un intervento. L’elaborato cercherà in conclusione di porre un quesito riguardo alla reale applicabilità della Responsabilità di proteggere e alla sua effettiva convenienza per la soluzione dei conflitti internazionali e protezione degli individui da gravi violazioni dei diritti umani.
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Fantappiè, Irene <1981&gt. « Kraus e/o Shakespeare. Intertestualità in prospettiva : tradurre, citare, inscrivere ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2122/1/Fantappi%C3%A8_Irene_tesi.pdf.

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Résumé :
The thesis focuses on Karl Kraus’s rewritings of some Shakespeare plays and copes with the concepts of “translation” and “quotation” as commensurable forms of intertextuality. Building his Shakespeare’s Bearbeitungen as a montage of quotations of previous German translations, Karl Kraus creates a new kind of hybrid intertextuality that goes beyond the boundaries between quotation and translation. In my opinion, Karl Kraus understands quotation and translation as spatial concepts: in his rewritings he puts Shakespeare’s text into his geometrical and critical “perspective”. The thesis focuses also on the evolution of quotation and translation in Karl Kraus’s work: even maintaining their satirical and destruens function, they develop an “affirmative” role and are used in order to redefine the literary canon. The thesis investigates this form of intertextuality from a comparative point of view, referring to the translation studies (Hermans, Bassnett, Lefevere, Apel, Berman, Meschonnic), theories of intertextuality (Genette, Barthes, Worton, Orr), studies on quotation and montage (Compagnon; Möbius, Hage), and studies on Karl Kraus (Kraft, Ribeiro, Scheichl, Fischer, Timms, Canetti and the famous essay of Walter Benjamin). It also contains a survey of Theater der Dichtung’s historical framework and several comparisons between Karl Kraus’s and other early 20th translations of Shakespeare’s plays.
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Livres sur le sujet "Prospettive critiche"

1

Pietro, Palumbo, et Andrea Le Moli. Soggettività e autocoscienza : Prospettive storico-critiche. Milano : Mimesis, 2011.

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2

Ariano, Giovanni. La terapia centrata sulla persona : Prospettive critiche. Milano : Giuffrè, 1990.

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3

Fotografia e museo : Prospettive critiche ed esperienze artistiche. Roma : Aracne, 2011.

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4

Marchi, Andrea G. De. Falsi primitivi : Prospettive critiche e metodi di esecuzione. Torino : U. Allemandi, 2001.

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5

Falsi primitivi : Prospettive critiche e metodi di esecuzione. Torino [etc.] : U. Allemandi, 2001.

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6

Massenzio, Marcello. Dioniso e il teatro di Atene : Interpretazioni e prospettive critiche. Roma : NIS, 1995.

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7

Cotrone, Renata. Romanticismo italiano : Prospettive critiche e percorsi intellettuali : di Breme, Visconti, Scalvini. Manduria : Lacaita, 1996.

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8

Cacciatore, Giuseppe, et Armando Mascolo. La vocazione dell'arciere : Prospettive critiche sul pensiero di José Ortega y Gasset. Bergamo : Moretti & Vitali, 2012.

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9

Luc, Foisneau, et Wright George, dir. Nuove prospettive critiche sul Leviatano di Hobbes : Nel 350. anniversario di pubblicazione = New critical perspectives on Hobbes's Leviathan ... Milano : F. Angeli, 2004.

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10

Ricorda, Ricciarda, et Alberto Zava. La detection della critica. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-455-4.

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Résumé :
I colleghi cafoscarini e gli allievi fanno omaggio a Ilaria Crotti, in occasione della sua quiescenza, di una raccolta di saggi intesa a seguire le numerose e variegate prospettive critiche e teoriche percorse dalla festeggiata che, sin dal volume del 1982 dedicato al genere poliziesco – cui qui ci si richiama nel titolo –, si era ritagliata un profilo di incisiva e raffinata detective della scena letteraria. Tra i contributi spuntano i nomi dei ‘soliti sospetti’: Buzzati, Goldoni e il panorama settecentesco, d’Annunzio, Pirandello, la letteratura di viaggio e i suoi itinerari, le dinamiche della scrittura femminile del Novecento e oltre… Il volume vuole rappresentare una prova tangibile della pluridecennale attività accademica di ricerca e di didattica della studiosa e rendere omaggio alla sua costruttiva presenza e al suo impegno costante nella vita dell’Ateneo.
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Chapitres de livres sur le sujet "Prospettive critiche"

1

Baratta, Aldo. « La mappa come teoria : sguardo, volo e narrazione in Daniele Del Giudice ». Dans Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 223–44. Firenze : Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.13.

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Résumé :
La teoria viene sempre più frequentemente declinata secondo una prospettiva cartografica, a partire da alcune espressioni che Lukács adopera in Theorie des Romans fino ad approdare alla critical literary cartography fiorita negli ultimi decenni. Quest’intervento intende indagare la presenza della mappa in quanto dispositivo teorico e narrativo all’interno dell’opera di Daniele Del Giudice.
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2

Bevilacqua, Livia, et Giovanni Gasbarri. « Percorsi di architettura armena a Roma Le missioni di studio e la mostra fotografica del 1968 tra premesse critiche e prospettive di ricerca ». Dans Eurasiatica. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-469-1/003.

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Résumé :
In 1966 a team of Italian scholars coordinated by Géza de Francovich inaugurated a series of study trips to the historic regions of Armenia, with the aim of collecting extensive photographic documentation of medieval churches and monasteries. The first result of these study trips was the photographic exhibition Architettura medievale armena (Rome, June-July 1968), a pioneering event that helped in spreading knowledge of Armenian art and architecture among a broader public in Italy and that became a springboard for new research projects in the eastern Mediterranean territories. This paper provides a critical reconstruction of the context and circumstances that led to the organisation of this exhibition.
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3

De Carolis, Massimo. « Crisi della democrazia liberale e prospettive del pensiero critico ». Dans Politiche dell’attualità. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-307-9.02.

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Résumé :
From the 2008 financial crisis and the demise of neoliberalism, a bipolar scenario emerges, marked by antagonism between global centres of economic governance and emerging local political subjects, which are predominantly identitary. The article shows that this bipolarity is rooted in modern institutional mechanisms, which isolate state sovereignty and market economy as two separate spheres, removing their common root and, with it, the inseparability of economic value and political power. The emergence of this inseparability, which is the dominant feature of recent decades, should be seen as an irreversible process, but one that induces dangerous social instability and threatens both the legitimacy of the rulers and the self-determination of the ruled at the same time.
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Ghioni, Gloria M., Laura Ingallinella et Silvia Surano. « 4. Recensire un ebook : prospettive future e l’esperienza di Critica Letteraria ». Dans La lettura digitale e il web, 48–57. Ledizioni, 2011. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.1029.

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