Articles de revues sur le sujet « PROPORZIONALE »

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Dimand, Mary Ann. « English Voting Theorists of the 19th Century : An Early Cooperative Game Theory Approach ». Journal of Public Finance and Public Choice 12, no 1 (1 avril 1994) : 55–68. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539842.

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Résumé :
Abstract Sino ad oggi gli economisti, con l’eccezione di Duncan Black, non hanno prestato molta attenzione agli studi sulla rappresentanza proporzionale, un tema che ha suscitato molto interesse in Inghilterra nel secolo scorso.In questo scritto si analizzano le indagini più importanti di quel periodo, mostrando le loro relazioni con la teoria dei giochi cooperativi. Alla base, infatti, di queste indagini vi era il proposito di affrontare con un qualche criterio di equità il problema delle divergenze di opinione tra individui aumentando il valore del voto delle minoranze, in modo da incoraggiare i votanti ad esercitare i loro diritti in modo responsabile.Un limite individuato da questi studi è che i governi di coalizione eletti con il criterio della rappresentanza proporzionale tendono ad avere una vita più breve di quelli conseguenti alla regola maggioritaria. Si tratta, tuttavia, di una critica che si può considerare valida soltanto se l’obiettivo è quello di avere un governo dotato di forte potere.Nel complesso, la caratteristica più significativa della rappresentanza proporzionale individuata da questi studi è costituita dal riconoscimento che una votazione è un giuoco co operativo e che le dimensioni di una coalizione efficace dipendono dalle regole di voto.
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2

Gnani, Luca. « Proporzionale quasi per caso : il singolo voto trasferibile ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 62, no 2 (30 décembre 2009) : 75–118. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10154.

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Résumé :
Una lontana genesi e una scarsa adozione Come funziona I difetti logico-formali Il voto strategico Il coordianmento strategico dei partiti Strategia e processo di formazione del Governo La proporzionalistà del STV Inplicazioni politiche del STV in EIRE: numero di partiti, stabilità del governo e sottorappresentazione dei partiti radicali Come classificarlo?
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3

D'Alimonte, Roberto. « LA TRANSIZIONE ITALIANA : IL VOTO REGIONALE DEL 23 APRILE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no 3 (décembre 1995) : 515–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023820.

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Résumé :
IntroduzioneIl nuovo sistema elettorale per l'elezione dei consiglieri delle quindici regioni a statuto ordinario rappresenta l'ultimo tassello del processo di riforma delle regole elettorali. Come i sistemi elettorali per le elezioni parlamentari, comunali e provinciali, è anche esso un sistema misto. Più precisamente è un sistema a turno unico con un doppio voto: uno per l'attribuzione dell'80% dei seggi con formula proporzionale in circoscrizioni coincidenti con il territorio delle province; l'altro per la assegnazione del restante 20%, con scrutinio maggioritario di lista, in una unica circoscrizione coincidente con il territorio della regione. Questa quota rappresenta il premio destinato alla lista regionale che ottenga il maggiore numero di voti. Come vedremo successivamente, il premio non sempre corrisponde al 20% dei seggi, ma è in realtà variabile. In ogni caso però – ed è questa la caratteristica più importante del nuovo sistema elettorale – esso è tale da garantire al partito o alla coalizione di partiti vincenti la maggioranza assoluta dei seggi in consiglio. Complessivamente, dunque, si tratta di un sistema di difficile classificazione: prevalentemente proporzionale quanto a rappresentatività delle forze politiche, tendenzialmente maggioritario quanto alla dinamica della competizione elettorale e all'impatto sulla formazione del governo regionale. Tutto sommato, la dizione «sistema proporzionale a premio di maggioranza variabile» mi sembra la più adatta a riassumerne le caratteristiche principali. In questa sezione le vedremo una per una cominciando dalla struttura della scheda elettorale.
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Ricolfi, Luca. « IL VOTO PROPORZIONALE E IL NUOVO SPAZIO POLITICO ITALIANO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 3 (décembre 1994) : 587–629. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023236.

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Résumé :
IntroduzioneQuesto saggio si occupa esclusivamente del voto di lista (ai singoli partiti), espresso mediante la «scheda proporzionale» della Camera alle elezioni politiche del 27 e 28 marzo 1994. Il suo scopo è essenzialmente di ritracciare la mappa politica dell'Italia, sia in termini territoriali sia in termini di geometria dello spazio elettorale. Quest'ultimo aspetto verrà affrontato, in questo lavoro, esclusivamente sotto il profilo macro, considerando come unità di analisi i collegi o le circoscrizioni enongli individui.
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Bolgherini, Silvia. « Elezioni, famiglie politiche e sistema partitico nella Grecia democratica (1974-2000) ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 47, no 2 (31 octobre 2002) : 33–86. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12771.

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Résumé :
L'andamento elettorale dal 1974 al 2000: partiti e famiglie politiche. Il sistema elettorale: la disproporzionalità di un sistema proporzionale. Cicli elettorali e alternanza. Alcune determinanti del comportamento elettorale. Il sistema partitico: pluralismo medio-estremo e limitato, bipolarismo e depolarizzazione.
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Chiaramonte, Alessandro. « I SISTEMI ELETTORALI MISTI. UNA CLASSIFICAZIONE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 2 (août 1998) : 229–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025995.

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Résumé :
IntroduzioneA partire dagli anni '20-30, epoca dell'introduzione della proporzionale in molti paesi e dell'avvio del processo di strutturazione della politica di massa (Rokkan 1970), e fino all'inizio di questo decennio, i sistemi elettorali dei regimi democratici hanno mostrato una straordinaria continuità.
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Di Virgilio, Aldo. « Politica delle alleanze, bipolarizzazione, frammentazione : le tre parole chiave delle elezioni regionali del 16 aprile 2000 ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 44, no 1 (30 septembre 2001) : 175–99. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12797.

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Résumé :
La struttura dell'offerta: una variabile decisiva. Il formarsi di coalizioni catch-all. La partecipazione elettorale: meno votanti, più voti di preferenza. La competizione maggioritaria: regioni "sicure"e regioni "marginali". E i partiti? Rapporti di forza infracoalizionali e geografia del voto proporzionale catch-all.
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Zuffo, Emmanuela. « L'introduzione del sistema proporzionale nelle elezioni italiane del 1919 : il contenuto della nuova legge ed i risultati della consultazione ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 44, no 1 (30 septembre 2001) : 57–98. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12794.

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Résumé :
L'affermarsi dell'idea proporzionale in Italia e in Europa. L'approvazione della nuova legge elettorale nell'Italia del 1919. La nuova legge: il procedimento elettorale. I risultati del 16 novembre 1919. Il voto alle liste delle principali correnti politiche. Alcune variabili esplicative del voto: una ricerca del 1920. La composizione professionale della nuova Camera.
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Cartocci, Roberto. « INDIZI DI UN INVERNO PRECOCE : IL VOTO PROPORZIONALE TRA EQUILIBRIO E CONTINUITÀ ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no 3 (décembre 1996) : 609–53. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024527.

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Résumé :
Non solo un correttivoLa riforma elettorale del 1993, pur nella sua architettura bifronte e ambigua1, modifica in maniera decisiva il sistema elettorale in senso maggioritario. La quota di seggi assegnata con il sistema proporzionale, pensata per attutire i verdetti, prevedibilmente perentori, della competizione maggioritaria a turno unico, rispetto a quest'ultima assume un peso numericamente subordinato.In conformità allo spirito e alla lettera della legge sia nel 1994 sia nel 1996 il confronto elettorale è stato centrato sulla competizione maggioritaria, in cui le coalizioni e i candidati nei collegi uninominali hanno giocato il ruolo degli attori principali. Nel 1996, poi, il rilievo della competizione maggioritaria è stato ulteriormente accresciuto in virtù del processo di apprendimento istituzionale degli attori2. In particolare, nel 1996 un adeguamento decisivo al formato maggioritario è passato attraverso la contrapposizione di due leader di coalizione, designati come capi del futuro esecutivo. Questa personalizzazione dello scontro, così congeniale alle esigenze di semplificazione e drammatizzazione dei media, ha di conseguenza accentuato il rilievo delle due coalizioni principali, che hanno allargato la loro ombra sugli altri attori (la Lega, i candidati di collegio, ecc.), e soprattutto a danno dei contendenti dell'arena proporzionale.
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Di Virgilio, Aldo. « Le elezioni politiche del 13 maggio 2001. Un risultato maggioritario ; un risultato nazionalizzato ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 46, no 1 (30 avril 2002) : 155–213. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12780.

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Résumé :
L'offerta elettorale nel maggioritario: Casa delle libertà, Ulivo, "terze forze", candidature locale. Dentro le coalizioni: un'accresciuta istituzionalizzazione dei rapporti interni. La partecipazione elettorale: assestamento e convergenza territoriale. Un fenomeno in cerca di autore: il voto differenziato. Il voto maggioritario: un risultato netto ma elettoralmente tutt'altro che schiacciante. Il voto proporzionale: un panorama partitico profondamente mutato.
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Benzi, Cecilia. « Beneficiari eredi testamentari o legittimi (Cass. 22 marzo 2022, n. 9196) ». N° 1 (gennaio-febbraio), no 1 (2 février 2023) : 47–50. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.235.

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Résumé :
MassimaIl conferimento di beni in un trust a vantaggio degli eredi testamentari o, in mancanza, degli eredi legittimi del disponente è esente dall’imposta sulle successioni e sconta le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa in quanto non comporta l’attribuzione definitiva dei beni al trustee. L’imposizione proporzionale è dovuta all’eventuale trasferimento finale dei beni al beneficiario, il quale solo costituisce un effettivo indice di ricchezza ai sensi dell’art. 53 Cost..
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Fretigne, Jean-Yves, et Serge Noiret. « La nascita del sistema dei partiti nell'Italia contemporanea, la proporzionale del 1919 ». Le Mouvement social, no 191 (avril 2000) : 121. http://dx.doi.org/10.2307/3780047.

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Cecci, Maddalena. « Se i beneficiari finali sono enti aventi finalità di pubblica utilità, il trasferimento in loro favore non sconta le imposte ipotecarie e catastali (CTR Lombardia, 3 gennaio 2022) ». Trusts, no 4 (4 août 2022) : 661–63. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.148.

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Massima Il conferimento della nuda proprietà di immobili in un trust avente quali beneficiari associazioni e fondazioni di beneficenza e Onlus sconta le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa in quanto non comporta un reale ed effettivo trasferimento di ricchezza. In ragione dello status dei beneficiari (e in applicazione degli artt. 1, comma 2, e 10, comma 3, D.Lgs. 31 ottobre 1990, n. 347) deve in ogni caso escludersi l’applicazione dell’imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale.
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Dinapoli, N., T. Tartaglione, F. Bussu, R. Autorino, F. Miccichè, M. Sciandra, E. Visconti, C. Colosimo, G. Paludetti et V. Valentini. « Modelling tumour volume variations in head and neck cancer : contribution of magnetic resonance imaging for patients undergoing induction chemotherapy ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 9–16. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-906.

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Résumé :
La valutazione del volume del tumore primitivo ha mostrato un valore predittivo per la stima dei risultati della sopravvivenza. Usando i dati volumetrici acquisiti con la Risonanza Magnetica (RM) nei pazienti sottoposti a chemioterapia di induzione (CI), tali risultati sono stati stimati nei pazienti con tumore del testa e collo, prima del trattamento radiante. Le immagini RM acquisite prima e dopo CI in 36 pazienti con tumore avanzato della testa e del collo sono state analizzate per valutarne il volume del tumore primitivo. I due volumi sono stati correlati utilizzando la regressione lineare locale tra i volume valutati nelle immagini della prima e quelli della seconda RM. Sono stati definiti i modelli di rischio proporzionale di COX per la valutazione del controllo locoregionale, la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale. La regressione lineare locale ha mostrato un buon valore predittivo per tutti i risultati di sopravvivenza nei modelli di rischio proporzionale di COX. I modelli predittivi per il controllo locoregionale di malattia e la sopravvivenza libera da malattia a 24 mesi ha mostrato una ottima discriminazione e capacità di previsione. La valutazione delle variazioni dei volumi dei tumori primitivi della testa e del collo dopo CI fornisce un esempio di modello che può essere facilmente utilizzato per altri approcci terapeutici. Una valutazione completa delle variabili nelle covariate è un prerequisito necessario per la creazione di modelli clinicamente attendibili.
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Benzi, Cecilia. « Mandato senza rappresentanza e trasferimento al mandante (Risposta a interpello 27 giugno 2022, n. 347) ». Trusts, no 6 (1 décembre 2022) : 1070–73. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.217.

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Massima Il trasferimento, senza corrispettivo, nella sfera giuridica del mandante dell’immobile acquistato dal mandatario in forza di mandato senza rappresentanza è da assoggettare alla ordinaria disciplina dell’imposta sulle successioni e donazioni nonché alle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale. Tale ultimo atto, che produce l’effetto di trasferire l’immobile a titolo gratuito a favore del mandante, assume rilievo ai fini delle imposte indirette essendo produttivo di effetti reali, a nulla rilevando che il trasferimento sia effettuato nell’ambito di un rapporto contrattuale.
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Bartolini, Stefano, et Roberto D'Alimonte. « LA COMPETIZIONE MAGGIORITARIA : LE ORIGINI ELETTORALI DEL PARLAMENTO DIVISO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 3 (décembre 1994) : 631–86. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023248.

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IntroduzioneMaggioritario, ma non troppo. Così si può riassumere sinteticamente il risultato delle elezioni politiche del 27 marzo 1994. Non c'è dubbio infatti che la componente maggioritaria del sistema elettorale abbia funzionato, ma è altrettanto vero che da sola non è bastata ad impedire uno degli effetti più significativi e sorprendenti di queste elezioni: un Parlamento diviso. Camera e Senato hanno due maggioranze diverse, o meglio, la Camera ha una maggioranza e il Senato no. Senza la componente proporzionale, il sistema maggioritario avrebbe prodotto,coeteris paribus, maggioranze nette sia alla Camera che al Senato (Tab. 1).
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Bianchi, Alfio Ernesto, Antonio Maggi, Francesca Colombo et Riccardo Raddino. « La lipoproteina (a) : un fattore di rischio cardiovascolare complesso e polimorfo ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 4 (22 mars 2022) : 202–13. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-1.

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La Lipoproteina (a) [LP(a)] viene oggi ritenuta un emergente ed importante fattore di rischio cardiovascolare per la sua azione di tipo pro-aterogeno, pro-trombotico e pro-infiammatorio. L’incremento dei livelli plasmatici di LP(a) concorre a determinare un proporzionale incremento del rischio cardiovascolare. L’aumento plasmatico della LP(a) può favorire la comparsa di cardiopatia ischemica, di stenosi aortica e dello stroke. La riduzione dei livelli di LP(a) si può ottenere mediante l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale (PCSK9i), dell’oligonucleotide antisense e del tutto recentemente mediante l’inclisiran. Le statine non hanno mostrato alcun effetto riduttivo sulla LP(a), anzi il loro utilizzo sembra possa incrementarne i valori.
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Cavaggion, Giovanni. « Minoranze e opposizioni in un Parlamento marginalizzato ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 3 (novembre 2022) : 95–124. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-003005.

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L'articolo studia il ruolo delle opposizioni e delle minoranze parlamentari alla luce delle trasformazioni in atto nella forma di governo italiana. A partire dalla stagione della "Se-conda Repubblica" il saldarsi dell'asse tra Governo e maggioranza parlamentare ha progressivamente ridotto i margini per la partecipazione dlle opposizioni e delle minoranze alla determinazione dell'indirizzo politico. La fine del bipolarismo e il ritorno a un sistema elettorale prevalentemente proporzionale sembrano avere aggravato anziché attenuare, le distorsioni in atto. L'articolo si interroga sui possibili rimedi, che potrebbero essere, alternativamente, la riaffermazione della centralità del Parlamento, ovvero l'introduzione di adeguati strumenti di tutela per le minoranze e le opposizioni parlamentari.
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Gigante, P. « L'approccio di B. De Finetti per la riassicurazione individuale proporzionale. Modelli semplificati e considerazioni operative ». Rivista di Matematica per le Scienze Economiche e Sociali 13, no 1-2 (mars 1990) : 147–61. http://dx.doi.org/10.1007/bf02085375.

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Anderson, G. M., D. T. Martin et R. D. Tollison. « Do Loopholes Decrease or Increase Tax Revenue?* ». Journal of Public Finance and Public Choice 5, no 2 (1 octobre 1987) : 83–95. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344280.

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Abstract Malgrado sia molto diffusa tra gli economisti l’opinione favorevole alla sostituzione dell’imposta progressiva sul reddito con un’imposta proporzionale senza esenzioni, sono poche le analisi sinora svolte circa gli effetti, in termini di gettito, del passaggio dall’una all’altra forma d’imposizione.A livello teorico, trova consensi la tesi secondo cui le deduzioni ed esenzioni (loopholes) tendono a far diminuire il gettito. Questo articolo esamina il problema dal punto di vista empirico, per accertare se esse influiscono in modo statisticamente significativo sul livello delle entrate. La variabile indipendente che viene presa in considerazione a questo fine è costituita dal livello delle esenzioni e deduzioni (di cui costituisce un’attendibile approssimazione l’ampiezza del codice tributario di ciascuno Stato). La variabile dipendente è costituita dal gettito dell’imposta sulle società e dell’imposta sul reddito nel corso del 1983.I risultati empirici così ottenuti fanno ritenere che il flusso di entrate tributarie aumenti con l’aumentare delle loopholes.
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Marinello, Antonio. « I redditi di natura finanziaria tra proporzionalità e progressività : profili critici dell'evoluzione del sistema e prospettive di riforma ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (octobre 2021) : 46–57. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-002004.

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L'assetto attuale della tassazione dei redditi finanziari presenta consistenti profili di criticità, tra i quali assume un rilievo centrale la connotazione in senso proporzionale dell'imposizione sostitutiva prevista per tali proventi. Si tratta di una preferenza sistematica consolidata, che i più recenti interventi normativi in materia hanno ulteriormente esteso. Obiettivo del presente lavoro è verificare la tenuta sistematica di tale scelta, considerando se in una prospettiva di riforma vi sia spazio per una rivalutazione della progressività, da attuare con meccanismi impositivi tecnicamente adeguati al comparto reddituale in oggetto. Un ulteriore profilo di indagine concerne il principio di imposizione al lordo dei redditi di capitale: tale scelta è stata talvolta giustificata proprio in relazione al fatto che la maggior parte di essi sono tassati con forme di imposizione cedolare. Questa giustificazione, però, teoricamente prospettabile se la misura dell'imposizione sostituiva dei redditi di capitale fosse più bassa rispetto alle aliquote Irpef, attualmente non regge più ad una verifica empirica.
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Pappalardo, Adriano. « SISTEMI ELETTORALI, SISTEMI PARTITICI CAUSE E CONSEGUENZE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no 2 (août 2003) : 195–224. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027155.

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IntroduzioneIn un passaggio frequentemente citato, Giovanni Sartori definisce il sistema elettorale «il più specifico strumento manipolativo della politica» (1968, 273; 1996, 11). In questo articolo, mi propongo di verificare le più tipiche «manipolazioni» attribuite al maggioritario o alla rappresentanza proporzionale, quelle sul sistema partitico. Al riguardo, è ancor oggi utile partire da Duverger (1954), il quale distingueva oltre cinquanta anni fa effetti psicologici ed effetti meccanici. Gli effetti psicologici entrano in causa prima, o al momento, del voto, condizionando la decisione degli elettori di votare o meno e, in caso affermativo, per quale partito. In questo, evidentemente, ha un plausibile peso la percezione che ogni sistema fornisce incentivi, o pone vincoli, a certi comportamenti, ed esige, quindi, una misura di adattamento alla sua logica di funzionamento. Date le alte soglie di rappresentanza associate ai sistemi maggioritari, l'adattamento si manifesta empiricamente sotto forma di voto strategico, cioè con la tendenza degli elettori a votare «utilmente», disertando i partiti senza possibilità di vincere e concentrandosi sui più forti.
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Colozza, Roberto. « Ferruccio Parri, la "legge truffa" e la nascita di Unitŕ popolare 1952- 1953 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 263 (décembre 2011) : 217–38. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-263003.

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Il saggio ricostruisce le ragioni dell'uscita dal Partito repubblicano italiano (Pri) di Parri e il suo contributo alla creazione di Unitŕ popolare (Up), cartello elettorale di ascendenza azionista che uně le ali sinistre del Pri e del Partito socialista democratico italiano (Psdi), staccatesi da questi partiti. La genesi di Up ha radici nel dibattito sulla legge elettorale presentata dal governo De Gasperi e promulgata nel marzo 1953. Detta dagli oppositori "legge truffa", essa sollevň profondi contrasti intorno ai connotati della democrazia pluralista e agli strumenti per difenderne l'integritŕ, in particolare nella "terza forza", l'area laica che operava per strutturare una proposta politica alternativa alla logica dei blocchi delineatasi a livello geopolitico. Anticomunismo e antifascismo polarizzarono il confronto. Pur avversando il sistema proporzionale vigente, Parri temeva che la legge favorisse l'avvento di un nuovo fascismo sotto vesti clericali, giacché garantiva un consistente premio alla coalizione che avesse ottenuto la maggioranza assoluta. Alle elezioni del giugno 1953 nessuna forza ebbe perň la maggioranza assoluta, Up vinse la sua battaglia e avviň un'originale parabola politica di cui Parri sarebbe stato protagonista.
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Caruso, Francesco Saverio. « Ghetti rurali e profughizzazione del lavoro bracciantile nell'orto d'Italia ». MONDI MIGRANTI, no 2 (juillet 2022) : 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002002.

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L'articolo espone i primi risultati di una ricerca svolta nel corso degli ultimi due an-ni nella provincia di Foggia sul ruolo attivo delle politiche di gestione e controllo delle migrazioni nella segregazione occupazionale del lavoro migrante in agricoltu-ra. Attraverso una ricostruzione quali-quantitativa, lo studio si sofferma su tre di-namiche sociali paradigmatiche del modello di sviluppo agroindustriale dominan-te, che si dispiegano nel caso studio in forma particolarmente significativa: in pri-mo luogo il fenomeno della profughizzazione del lavoro agricolo, frutto del rap-porto inversamente proporzionale tra la crescita della libertà di movimento della componente comunitaria e l'accentuazione della "stanzialità forzata" della com-ponente extracomunitaria più fragile; in secondo luogo la grigizzazione dei rappor-ti di lavoro in agricoltura, punto di equilibrio tra l'emersione formale e la giuridifi-cazione dello sfruttamento; in terzo luogo la centralità funzionale degli insedia-menti informali per il reclutamento di manodopera a basso costo per le attività stagionali della raccolta ortofrutticola. L'articolo pone in evidenza come queste dinamiche mostrino la fragilità implicita in un sistema agroalimentare fondato sul-lo sfruttamento intensivo non solo della terra ma anche della forza-lavoro.
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Pofi, Riccardo, et Elisa Giannetta. « Il ruolo della renina plasmatica nella titolazione della terapia sostitutiva con mineralcorticoidi in pazienti affetti da insufficienza surrenalica primaria ». L'Endocrinologo 22, no 4 (août 2021) : 325–29. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00927-z.

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SommarioL’ottimizzazione della terapia con mineralcorticoidi in pazienti con insufficienza surrenalica primaria non ha ancora trovato consenso universale. Questa rassegna riporta i dati di una vasta coorte di pazienti affetti da insufficienza surrenalica primaria con l’obiettivo di esplorare la relazione tra la dose sostitutiva dei mineralcorticoidi (MC), la concentrazione plasmatica di renina (CPR) e variabili cliniche ambulatoriali (elettroliti, pressione sanguigna, PA, e parametri antropometrici) al fine di identificare marcatori utili per guidare la titolazione della dose MC. I risultati hanno mostrato un’estrema variabilità nei valori di CPR e nella dose di MC. Nell’analisi univariata, la dose di MC era direttamente proporzionale alla CPR ma non correlava con i livelli di PA. Utilizzando modelli di regressione multipla, il sodio era l’unica variabile utile a predire la CPR. Nell’analisi longitudinale, la variazione della dose di MC era correlata alla variazione dei livelli sierici di potassio ma non alla PA o alla CPR. In conclusione, la relazione tra la dose di MC e la CPR è complessa e, pertanto, la titolazione dei MC non dovrebbe essere basata solo sulla normalizzazione della CPR, ma anche su parametri clinici come la PA e la concentrazione di elettroliti.
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Severoni, Cecilia. « La sicurezza dell'aviazione civile e i limiti alla libertà di circolazione : riflessioni a seguito della pandemia da COVID-19 ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 30 (septembre 2020) : 148–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030011.

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Résumé :
Il quadro normativo attuale in tema di sicurezza dell'aviazione civile è stato modificato in modo sostanziale dopo l'attacco alle torri gemelle e dispone un insieme di norme puntuali e dettagliate. Occorre tuttavia trovare un compromesso ragionevole tra l'obiettivo indicato della prevenzione, indagine, accertamento e repressione degli atti di terrorismo ed altri reati gravi e quello della protezione della libertà di circolazione e dei dati personali nel rispetto della vita privata degli interessati. In questa ottica la compressione del diritto alla protezione dei dati personali deve rispondere a regole chiare e deve essere strettamente proporzionale all'obiettivo da conseguire. Analoghe riflessioni possono oggi essere ripetute in merito ad una più recente applicazione del principio contenuto nell'art. 16, primo comma, Cost. in tema di libertà di circolazione. Non sfugge, infatti, all'interprete l'analogia tra le restrizioni alla libertà di circolazione ed il diritto di muoversi liberamente derivante dalla normativa in materia di sicurezza dell'aviazione civile, e la più recente vicenda legata alla pandemia da Coronavirus che ha imposto una limitazione alla libertà di circolazione delle persone: si tratta nei due casi di un compromesso dettato da «motivi di sanità e sicurezza», circostanze accomunate dal legislatore costituzionale tra le ipotesi per le quali è possibile prevedere per legge una limitazione alla piena esplicazione dei diritti sopra ricordati.
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Berardi, Donato, Filippo Galimberti, Antonio Pergolizzi et Michele Tettamanzi. « La transizione ecologica : dalle persone alle politiche e viceversa ». ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (novembre 2021) : 159–81. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003007.

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Résumé :
È necessario ricostruire i modelli di produzione e di consumo, abilitando il reddito come strumento in grado di generare sostenibilità. Tra gli strumenti atti a misura-re la relazione tra ambiente e sviluppo economico vi sono la curva di Kuznets e il disaccoppiamento: il primo indaga i modelli di consumo e il rapporto che inter-corre fra il reddito pro capite e l'inquinamento prodotto da ciascun cittadino quale relazione tra reddito e diseguaglianza sociale. L'ipotesi di questa teoria è che al crescere del reddito pro capite l'impatto ambientale cresca fino a segnare un picco, per poi decrescere disegnando una curva ad "U rovesciata". Il disac-coppiamento, invece, si occupa dei modelli di produzione e ha un'accezione più ampia, studiando l'esistenza di un sistema nel quale il benessere e la qualità della vita delle persone possono crescere senza generare ulteriore pressione sull'ambiente: in altre parole, quando alla crescita economica non corrisponde un aumento proporzionale della produzione di rifiuti da parte delle attività eco-nomiche. Il progresso tecnologico è chiamato a trovare il modo di coniugare il miglioramento del tenore di vita con la tutela dell'ambiente. Se i modelli di con-sumo saranno orientati all'ambiente anche la produzione vi si dovrà adeguare. È questo il senso più intimo della transizione ecologica.
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Carrieri, Mimmo, Giovanni Pino, Caterina Valeria Sgrò, Fabio Paolucci et Silvia Mancini. « Lo sciopero generale dopo la delibera n. 3/134 del 2003 ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 174 (septembre 2022) : 275–93. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-174005.

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Résumé :
L'articolo si propone di ricostruire il percorso attraverso il quale la Commissione di garanzia ha analizzato il fenomeno del cosiddetto sciopero "general", partendo dagli interrogativi ini-ziali che hanno condotto l'Autorità ad adottare la delibera n. 3/134, in un'ottica di contempe-ramento tra l'esigenza delle organizzazioni sindacali di proclamare una manifestazione di pro-testa che potesse coinvolgere tutti i settori pubblici e privati, come individuati dall'art. 1 della l. 146 del 1990 e s.m.i., con la necessità di salvaguardare le prestazioni indispensabili a tutela dei diritti dei cittadini utenti, di cui la legge stessa si fa analogamente garante. Tuttavia, il mutare del panorama sindacale e della natura stessa dello sciopero "generale", sempre meno utilizzato dalle Confederazioni, è divenuto strumento di pressione che, soprattutto nel corso degli ultimi anni, ha consentito a sigle sindacali di insediamento limitato di produrre un "effetto annuncio" il più delle volte inversamente proporzionale all'effettivo dato percentuale di adesione. L'intensificarsi di tale fenomeno ha indotto, dunque, la Commissione di garanzia ad un riesa-me delle regole esistenti all'esito del quale, pur nell'ambito nella disciplina di riferimento, è stato possibile individuare nuovi strumenti atti a consentire all'Autorità una "percezio-ne/misurazione" quanto più possibile corrispondente alla reale partecipazione dei lavoratori allo sciopero "generale".
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Andreula, C. F., A. N. M. Recchia-Luciani et A. Carella. « Attività di placca e dose ottimale di Gd-DTPA in RM per la diagnosi di sclerosi multipla ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 6 (décembre 1994) : 859–73. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700602.

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Résumé :
L'introduzione del mezzo di contrasto in risonanza magnetica nello studio della Sclerosi Multipla (SM) ha accresciuto la sensibilità e la specificità della tecnica, individuando l'attività infiammatoria di quelle placche che evidenziano assunzione di contrasto paramagnetico (Gadopentato Dimeglumina, Gd-DTPA), con il relativo accorciamento dei tempi di rilassamento e l'aumento del segnale in T1. Tale caratteristica propone la possibilità di una verifica della disseminazione nel tempo delle lesioni, disseminazione che, combinata con la disseminazione spaziale (individuata già dall'esame di base anche in virtù della multiplanarietà) permette fin dal primo esame di definire la diagnosi di SM. L'aumento della intensità di segnale di una lesione avviene in proporzione all'incremento della dose di mdc paramagnetico utilizzata, fino a 0,3 mmol/Kg di peso corporeo. Scopo del nostro lavoro è individuare la dose ottimale di mdc paramagnetico in RM nel sospetto diagnostico di SM, per eliminare il sospetto di falsi negativi ingenerato nella pratica quotidiana a fronte di un quadro clinico e di un quadro RM fortemente suggestivi. Sono stati eseguiti esami pre- e post-contrasto in 150 pazienti con Sclerosi Multipla sospetta o definita. Dopo la prima dose di Gd-DTPA introdotta endovena, con tecnica a bolo, alla posologia di 0,2 ml/Kg di peso corporeo, sono state effettuate scansioni T1, immediatamente dopo la somministrazione. Quindi, è stata somministrata una seconda dose di Gd-DTPA endovena, sempre alla posologia di 0,2 ml/Kg di peso corporeo con tecnica a bolo, dopo la quale sono state ripetute le medesime scansioni T1, a distanza di 3–5 minuti dalla somministrazione della prima dose. Nel gruppo totale di pazienti che hanno mostrato impregnazione di placca (71 = 47,33%), il rapporto tra i casi con impregnazione dopo dose singola (6 casi = 4%), e quelli con impregnazione dopo doppia dose (65 casi = 63,33%) è stato dell '11,825 (incremento proporzionale 1082,5%). Nel corso del nostro lavoro, abbiamo distinto le placche in cinque «tipi», in base al differente segnale RM e al comportamento dopo somministrazione di mdc. L'aumento della dose permetterebbe un miglior rapporto contrasto/rumore, con il rilievo di lesioni di dimensioni al limite della rilevabilità, nonchè una maggiore «confidence» di rilevamento per una migliore delineazione delle lesioni, e dunque della diagnosi per immagini. Obiettivo finale del lavoro è una possibile revisione del protocollo diagnostico della SM, con l'introduzione della RM con doppia dose di Gd-DTPA in tutti i casi di sospetto clinico di patologia demielinizzante, nella speranza di una possibile drastica riduzione del tempo necessario per giungere alla definizione diagnostica.
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Chiaramonte, Alessandro. « L'EFFETTO MANCATO DELLA RIFORMA MAGGIORITARIA : IL VOTO STRATEGICO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no 3 (décembre 1996) : 703–26. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024540.

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Résumé :
La riforma elettorale tra speranze e scetticismoAl tempo della campagna in favore dell'adozione del principio maggioritario di rappresentanza in Italia, la speranza di molti era che il nuovo sistema elettorale potesse produrre effetti simili a quelli delle democrazie anglosassoni cui intendeva ispirarsi, ossia che strutturasse la competizione partitica in termini bipolari – se non bipartitici – e favorisse quindi l'alternanza dei governi.Sebbene siano trascorsi ormai più di tre anni da allora e, soprattutto, abbiano avuto luogo due elezioni, è ancora presto per dire se le nuove regole abbiano prodotto gli effetti desiderati. La transizione politica italiana è un processo ancora lontano dall'approdo finale e non consente ad oggi valutazioni definitive. Certo è che i sistemi elettorali introdotti nel 1993 sono stati caricati da molti di attese taumaturgiche, nonostante i moniti lanciati dal mondo scientifico sulla necessità di una modifica ben più incisiva dell'architettura istituzionale del sistema politico italiano. Qualunque sistema elettorale, infatti, costituisce di per sésolouna struttura di vincoli e di opportunità, dunque di vincoli più o meno stringenti e di opportunità che possono essere colte o meno. Inoltre, riguardo all'effettiva configurazione della normativa elettorale approvata dal Parlamento nell'agosto del 1993, la cautela sulle prospettive del cambiamento muoveva dalla considerazione che le nuove regole incarnavano entrambi i principi maggioritario (pur prevalente) e proporzionale di rappresentanza, quindi due logiche distinte di competizione e di voto sulla combinazione delle quali era difficile fare previsioni.
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Rossi, D., L. Munari, A. Ubbiali, D. Palumbo, M. Fornari, G. Lucarelli, G. Belloni et M. Porta. « Confronto tra discectomia percutanea lombare secondo Onik, microdiscectomia e trattamento conservativo ». Rivista di Neuroradiologia 6, no 4 (novembre 1993) : 445–52. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600410.

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Résumé :
Gli autori presentano i risultati di uno studio randomizzato eseguito al fine di valutare le indicazioni e l'efficacia della discectomia percutanea secondo Onik nei confronti della microdiscectomia e del trattamento medico nella cura dell'ernia discale contenuta sintomatica. Sono stati studiati 40 pazienti lombosciatalgici, divisi in due gruppi in base alla sede della protrusione: mediana o laterale. Nel gruppo di soggetti con protrusione discale mediana veniva confrontata la discectomia percutanea con il trattamento medico. Nel gruppo dei pazienti portatori di protrusione laterale l'efficacia della metodica di Onik era messa a confronto con il trattamento microchirurgico. Il controllo è stato effettuato a sei mesi dal trattamento ed è stata valutata sia l'entità della regressione algica che il grado di soddisfazione del paziente. I dati emersi dallo studio permettono le seguenti conclusioni: 1) la discectomia percutanea trova indicazione sia nel trattamento delle protrusioni discali mediane che laterali. 2) La microdiscectomia ha fornito la migliore risposta terapeutica, mentre il trattamento conservativo ha dimostrato essere il meno valido. 3) La tendenza del dolore alla cronicizzazione richiede un trattamento precoce. 4) Il grado di soddisfazione del paziente per le cure ricevute è direttamente proporzionale al grado di invasività del trattamento. 5) La necessità di uno studio finale, di più ampia portata, con due soli bracci di trattamento: terapia medica, completata dalla fisiatria, e discectomia percutanea.
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Knoll, Manuel. « La giustizia distributiva tra Platone e Aristotele = Distributive Justice in Plato and Aristotle ». ΠΗΓΗ/FONS 3, no 1 (7 juin 2019) : 21. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2019.4550.

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Résumé :
Riassunto: Secondo l’opinione prevalente tra gli studiosi di lingua tedesca, bisogna considerare Aristotele come colui che ha “scoperto” la giustizia particolare. Questo articolo dimostra che quest’opinione è errata, innanzitutto perché Platone aveva già precedentemente sviluppato, nella Repubblica e nelle Leggi, la dottrina della giustizia distributiva e il suo principio di uguaglianza geometrica o proporzionale. In un primo momento, l’articolo interpreta la dottrina della giustizia distributiva esposta da Aristotele nell’Etica Nicomachea e nella Politica. In un secondo momento, si mostra che i principali elementi di questa dottrina erano già stati sviluppati da Platone nelle Leggi. Infine, l’articolo offre un’interpretazione innovativa del concetto di giustizia presentato da Platone nella Repubblica.Parole chiave: Platone, Aristotele, giustizia distributiva, Repubblica, Leggi.Abstract: According to the prevailing opinion in German-speaking research, Aristotle is to be understood as the “discoverer” of particular justice. This article demonstrates that this view is incorrect, especially as Plato developed the doctrine of distributive justice and its principle of geometrical or proportional equality already previously in the Republic and the Laws. In a first step, this article interprets the doctrine of distributive justice that Aristotle lays out in the Nicomachean Ethics and the Politics. In a second step, it shows that the main elements of this doctrine have already been developed by Plato in the Laws. In a final step the article offers an innovative interpretation of the concept of justice that Plato presents in the Republic.Keywords: Plato, Aristotle, Distributive justice, Republic, Laws.
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Mahieu, R., G. Colletti, P. Bonomo, G. Parrinello, A. Iavarone, G. Dolivet, L. Livi et A. Deganello. « Head and neck reconstruction with pedicled flaps in the free flap era ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 6 (décembre 2016) : 459–68. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1153.

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Résumé :
La trasposizione di lembi liberi microvascolari rappresenta oggi la procedura maggiormente diffusa nelle ricostruzioni del distretto testacollo. Tuttavia, non tutti i pazienti sono candidati ideali per ricostruzioni microvascolari, né tutti i difetti richiedono necessariamente lembi microvascolari per ottenere buoni risultati funzionali. Lo scopo di questo studio è quello di valutare se la ricostruzione di difetti del distretto testa-collo mediante lembi peduncolati sia inferiore alle ricostruzioni microvascolari in termini di complicanze, outcome funzionale e prognosi. In una coorte di pazienti consecutivi che sono stati sottoposti a resezione maggiore per carcinomi del distretto testa collo, abbiamo confrontato i dati delle ricostruzioni mediante lembi peduncolati con quelli delle ricostruzioni microvascolari. Tutti gli interventi sono stati eseguiti da un unico chirurgo dal 2006 al 2015. Sono stati inclusi un totale di 93 pazienti, la maggior parte dei quali affetti da carcinoma del cavo orale (n = 59), di cui 64 hanno subito ricostruzione tramite lembo peduncolato (69%). Nei due gruppi non si sono registrate differenze significative in termini di necrosi del lembo, complicanze ed outcome funzionale. L’analisi multivariata ha mostrato che le comorbidità preoperatorie rappresentano l’unico fattore significativo per il rischio di complicanze nella guarigione del lembo (p = 0,019). Nei due gruppi l’analisi di sopravvivenza e l’analisi di regressione proporzionale al rischio di recidiva di malattia o metastasi a distanza non hanno mostrato differenze significative. In questo studio retrospettivo di coorte, non randomizzato, i lembi peduncolati non sono risultati significativamente inferiori rispetto ai lembi liberi in termini complicanze, outcome e prognosi.
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Clodio Enre. « Tra arbitrato brasiliano e arbitrato europeo : uno studio sull'Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (ANATEL) e sull'Ufficio delle comunicazioni (UFCOM) ». International Journal of Science and Society 4, no 4 (27 octobre 2022) : 183–94. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.564.

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Résumé :
La ricerca dell'arbitrato come mezzo di risoluzione delle controversie è importante per la grande mole di casi sottoposti al giudizio dello Stato - giudice, in numero inversamente proporzionale alla preparazione tecnica di coloro che sono investiti della funzione giurisdizionale per atto statale . Attualmente parlare di composizione extragiudiziale dei conflitti in materia di regolamentazione significa entrare in uno scenario di grandi discussioni e dibattiti. In questo modo, il testo cerca di costruire ragioni per la risoluzione delle controversie nel campo delle telecomunicazioni attraverso l'arbitrato, anche, vista l'esperienza europea, come l'UFCOM. Uno dei compiti delle agenzie di regolamentazione è proprio la soluzione dei conflitti tra attori del settore a livello amministrativo. Analizzando le forme di risoluzione delle controversie nell'Unione Europea, si può evidenziare il peculiare comportamento. Nelle principali controversie che si verificano nel continente, è più comune utilizzare l'arbitrato rispetto alla magistratura. Infatti, l'arbitrato può essere utilizzato da ANATEL come uno strumento importante per garantire una concorrenza ampia, libera e leale tra i fornitori di servizi di telecomunicazioni, in quanto elude la lentezza della magistratura e la possibilità di contenziosi fittizi, consentendo la rapida adozione di una decisione che spesso lede i diritti di un gran numero di utenti dei servizi di telecomunicazione. L'alto prestigio di cui godono questi metodi di risoluzione delle controversie rende omaggio alla loro caratteristica di essere un forum neutrale posizionato lontano da un'agenzia di regolamentazione di un determinato paese e vicino a arbitri scelti di comune accordo, o anche collegato ad istituzioni internazionali che forniscono i servizi di arbitrato nelle controversie commerciali.
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Massari, Oreste. « DECLINO E INNOVAZIONE POLITICA NEL PARTITO LABURISTA INGLESE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no 1 (avril 1993) : 3–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022036.

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IntroduzioneLa vicenda del Labour Party degli anni ottanta costituisce un caso altamente paradigmatico, al di là della peculiarità della sua forma organizzativa (partito confederato e indiretto) e del contesto politico-istituzionale in cui opera (Allum 1988), di molteplici problemi che la scienza politica ha sollevato negli ultimi decenni circa la prospettiva del partito di massa e di quello specificamente ad origine di classe. Le tesi del declino del partito di classe e dell'esaurirsi dell'opposizione politico-parlamentare (Massari 1990a) sembravano calzare perfettamente alla parabola sempre più declinante del Labour Party a partire dalla metà degli anni settanta fino a culminare nel quasi collasso dei primi anni ottanta. Nel 1981 il partito subisce una pesante scissione alla sua destra, con la formazione dell'SDP, che con i liberali formerà l'Alliance elettorale. Nelle elezioni del 1983 il partito rischiò seriamente di essere scavalcato dall'Alliance finendo al terzo posto e di perdere il ruolo di opposizione ufficiale. Il suo voto si restrinse, infatti, a solo 8 milioni e mezzo (27,6%, il più basso risultato della sua storia elettorale dal 1918) a fronte di 7 milioni e ottocentomila voti dati all'Alliance (25,4%) e a fronte di una sostanziale stabilità del voto conservatore (42,4%). Il 1983 sembrò, difatti, un punto di svolta sia riguardo al futuro del Labour sia riguardo alla natura del sistema partitico. Occorre guardare alla geografia elettorale per comprendere appieno la portata della trasformazione. Se a livello parlamentare il sistema bipartitico ancora reggeva - avendo ottenuto conservatori e laburisti assieme 606 dei 650 seggi, grazie agli effetti disproporzionali del sistema elettorale - ciò non era più vero al livello dei collegi. A questo livello, il sistema bipartitico sembrava definitivamente rotto. Occorre avere presente che nella competizione maggioritaria ad un turno l'interesse va rivolto non solo, ovviamente, al partito che è arrivato primo alla conquista del seggio, ma anche a chi è arrivato secondo, perché è questo che presumibilmente avrà le chances dell'alternanza al secondo round elettorale. L'Alliance, pur avendo ottenuto solo 23 seggi - e da questo punto di vista il Parlamento formatosi nel 1983 è risultato il meno «proporzionale» del mondo democratico (McLean 1988) - è arrivata seconda in 312 collegi, ossia in più della metà del totale. Il Labour arrivò primo in 209, secondo in 132, ma terzo (o anche peggio) in 292 collegi, corrispondenti a quasi metà dei seggi della Gran Bretagna.
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Nichelatti, Michele, Maurizio Nordio, Umberto Maggiore, Maurizio Postorino, Aurelio Limido et Anteo Di Napoli. « L'intervallo di confidenza ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 4 (1 septembre 2014) : 335–38. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1070.

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Résumé :
Viene presentata una introduzione molto semplice al concetto di intervallo di confidenza per una proporzione e per una media. L'intervallo di confidenza è utile quando si analizzano dati ottenuti da un campione estratto da una popolazione bersaglio, per capire entro quale intervallo di valori della variabile che stiamo studiando è lecito attendere con un prestabilito margine di sicurezza, sia posizionato il valore vero della proporzione e della media nella popolazione. (Epidemiology_statistics)
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Argondizzo, Domenico. « Il sistema elettorale del Senato italiano nel dibattito all'Assemblea costituente ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 62, no 2 (30 décembre 2009) : 37–73. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10153.

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Résumé :
Relazioni tra le norme Tentativi respinti La discussione della «base regionale» Alcune considerazioni in margine «Base regionale» e collegio uninominale Gli uninominalisti maggoioritari Gli uninominalisti proporzionali Conclusioni sul premio L'esito il bicameralismo perfetto
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De Luca, Roberto. « Nuove liste e vecchi candidati : le elezioni politiche e comunali del 2006 in Calabria ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, no 1 (30 juin 2007) : 53–84. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10224.

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Résumé :
Nelle elezioni politiche del 2006, in uno scenario abbastanza scontato per quanto riguarda l’elezione dei rappresentanti in parlamento e, in parte, l’esito dei partiti e delle coalizioni in lizza, fa scalpore in Calabria l’eccezionale risultato della lista dei Consumatori (Codacons) che ottiene un seggio al Senato e percentuali di voto sia alla Camera che al Senato superiori al 5%. D’altra parte anche l’ottimo risultato del Codacons era possibile preventivarlo da coloro i quali conoscono il sistema politico di questa regione ed i suoi attori, la cultura politica e le dinamiche comportamentali dell’elettore e, non ultimo, i possibili effetti del nuovo sistema elettorale. In questo articolo ci si chiede, in via principale, come può nascere un nuovo partito ad estensione territoriale regionale a pochi giorni dalla competizione elettorale nazionale più importante ed avere successo e quali possono essere le precondizioni sia per la nascita di una nuova formazione politica, sia, soprattutto, perché questa riesca a consolidarsi e ad affermarsi. Per fare ciò è necessario ricostruire le vicende che hanno portato alla spaccatura nella Margherita in Calabria, del dissenso maturato da una porzione del partito con i vertici nazionali, con la conseguente costituzione di una nuova formazione. Cercheremo, inoltre, di valutare quanto ha inciso sulla nascita del partito la presenza di un nuovo sistema elettorale di tipo proporzionale con liste bloccate che, se da una parte riconsegna maggiori poteri ai singoli partiti, dall’altra – attraverso il contrasto fra centro e periferia nelle scelte delle candidature - accentua lo stato di profonda crisi del sistema dei partiti messa a nudo dalla ormai lontana epoca di «Mani pulite». Nella cronistoria della nascita di un nuovo partito, non tralasceremo di verificare quali sono gli elementi, o meglio, le variabili di successo a partire proprio dal peso esercitato dagli attori coinvolti. E sul filo della personalizzazione della politica, infatti, che tutta l’operazione della nascita del partito viene portata a termine confidando che l’influenza personale sugli elettori avrebbe prevalso su ogni altra variabile in gioco nella scelta elettorale ed avrebbe, perciò, portato i suoi buoni frutti. Considerato che i principali protagonisti della nascita della nuova formazione sono elementi di spicco dell’establishment regionale (il presidente e un assessore della Regione) andremo ad analizzare quali ripercussioni si sono avute nella conduzione della direzione del governo regionale e, soprattutto, nel rapporto fra i diversi partiti che compongono la maggioranza. Infine, anche per mezzo delle dichiarazioni più o meno ufficiali dei protagonisti, cercheremo di individuare alcuni dei possibili scenari futuri e le prospettive entro cui cerca di collocarsi il nuovo partito.
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D'Alimonte, Roberto. « IL VOTO DI APPROVAZIONE : IL DOPPIO TURNO IN UN TURNO SOLO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 2 (août 1994) : 311–31. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022899.

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Résumé :
IntroduzioneEsiste un sistema elettorale ottimale? La risposta convenzionale è negativa. Ogni sistema elettorale ha pregi e difetti. La scelta del sistema dipende da numerosi fattori, e in primo luogo dagli obiettivi che si vogliono conseguire. Non esiste quindi un sistema intrinsecamente superiore agli altri. Questa risposta vale se la scelta è tra sistemi proporzionali e sistemi maggioritari/uninominali. Non vale però se dobbiamo scegliere all'interno della categoria dei sistemi maggioritari/uninominali.
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Brocchini, Roberto. « Il livello di proporzionalità del voto singolo trasferibile : un confronto con il voto alternativo ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 43, no 1 (30 juin 2000) : 127–61. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12785.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro è di dimostrare, dal punto di vista empirico, il livello effettivo di proporzionalità di un tipo di sistema elettorale che la letteratura annovera all’unanimità tra quelli proporzionali: il voto singolo trasferibile o metodo Hare. A tal fine, saranno analizzati gli unici casi conosciuti a livello nazionale: Malta (l’Assemblea legislativa), Irlanda (il Dáil, la Camera dei deputati) e Australia (per il Senato). Verranno inoltre confrontati gli effetti del voto singolo trasferibile con quelli di una variante del metodo Hare: il voto alternativo. Quest’ultimo sistema elettorale è annoverato, ricordiamo, tra quelli maggioritari.
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Requena Meana, Pablo. « Il principio di prudenza terapeutica. Oltre le distinzioni ordinario-straordinario e proporzionato-sproporzionato ». Medicina e Morale 68, no 2 (30 juin 2019) : 125–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.578.

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Résumé :
La questione sull’obbligo di impiegare o di non impiegare un mezzo terapeutico, era tradizionalmente risolta definendo obbligatori i mezzi che si consideravano ordinari, e invece non obbligatori quelli che si consideravano straordinari. Dopo le critiche ricevute da questo tentativo di risposta si è provato a risolvere diversamente la questione suddividendo le opzioni terapeutiche in proporzionate e sproporzionate. In questo articolo si tenta di mostrare come le due distinzioni non siano equivalenti e come, anche se necessarie, non siano sufficienti per il buon agire medico. Si deve pertanto sempre ricorrere alla prudenza terapeutica per fornire ad ogni paziente la migliore opzione medica personalizzata.
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Viganň, Francesco. « Diritto penale e immigrazione : qualche riflessione sui limiti alla discrezionalitŕ del legislatore ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (novembre 2010) : 13–36. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003002.

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Résumé :
Sommario: 1. Premessa - 2. Legittimitŕ dello scopo e legittimitŕ del mezzo - 3. La "proporzione" (in senso lato) dell'incriminazione rispetto allo scopo perseguito - 4. Le tecniche di intervento del diritto penale per il controllo dei flussi migratori: 4.1 a) le incriminazioni del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - 4.2 b) l'aggravamento di pena a carico del clandestino che delinque - 4.3 c) la punizione del "clandestino" in quanto tale - 5. Piů che una conclusione, una speranza
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de Girolamo, Giovanni, Angelo Picardi, Giovanni Santone, Domenico Semisa, Pierluigi Morosini et Rocco Micciolo. « 1. Metodologia ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (septembre 2004) : 5–6. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000058.

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Résumé :
Il progetto è stato articolato in due fasi. Nella prima, definita di censimento, dopo aver stabilito una intensa rete di contatti con gli Assessorati Regionali competenti, le ASL ed i DSM, è stata somministrata a tutti i responsabili delle SR con almeno 4 posti residenziali una scheda apposita. Attraverso l'elaborazione dei risultati così ottenuti si è ottenuta una ‘fotografia’ complessiva delle SR in Italia: sono state censite, alla data del 30 giugno 2000, 1.370 SR con 17.138 posti residenziali ed un tasso di 2,9 letti per 10.000 abitanti (de Girolamo et al., 2002). La prima fase di questo studio ha anche documentato notevoli variazioni interregionali sia nel tasso di posti-letto che nel numero degli operatori, un'elevata proporzione (circa il 40%) di pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici (O.P.) ed un basso turnover dei residenti.Alla fase 2 hanno preso parte tutte le regioni italiane ad eccezione dell'Abruzzo, in cui problemi di carattere organizzativo hanno reso impossibile la valutazione dettagliata delle SR; in fase 1 erano state censite in questa regione 64 SR con 856 ospiti. Sulla base dei risultati della fase 1, si è calcolato che una proporzione pari al 20% circa delle SR avrebbe consentito di selezionare un campione finale comprendente circa 3.000 pazienti, sufficientemente ampio da permettere di comparare sottogruppi differenziati rispetto a caratteristiche sociodemografiche, cliniche ed assistenziali.
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Pavoni, C., E. Cretella Lombardo, R. Lione, P. Bollero, F. Ottaviani et P. Cozza. « Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 6 (décembre 2017) : 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1420.

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Résumé :
Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.
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Ancis, Luca. « La tariffazione dinamica nel trasporto aereo di persone ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 34 (novembre 2021) : 7–41. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034001.

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Résumé :
Un tempo tendenzialmente proporzionali alla distanza da percorrere, le tariffe del trasporto aereo di persone rispondono ormai a meccanismi sempre più complessi. Nel fare ingresso nel mercato libero, infatti, i primi operatori privati cercarono di sottrarre alla concorrenza fette di mercato ricorrendo a politiche dei prezzi particolarmente innovative, alle quali si è aggiunta la tendenza alla progressiva moltiplicazione dei servizi collaterali offerti attraverso le piattaforme telematiche. Fra i più efficaci strumenti di revenue management a disposizione dei vettori aerei, la tariffazione dinamica è quella che risponde a criteri del tutto fluidi, tanto che il corrispettivo del trasporto può variare continuamente anche in relazione ai contratti da eseguirsi con lo stesso volo. Tale complessa tecnica solleva una serie di delicate problematiche giuridiche, non solo quelle inerenti agli obblighi di trasparenza tariffaria, ma anche quelle relative alla sua lettura in relazione al divieto di pratiche commerciali scorrette e ai limiti imposti dal diritto dell'Unione europea sull'utilizzo dei dati informatici da parte di operatori professionali.
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Bosso, Giorgio, Mariarosaria De Luca et Ugo Oliviero. « SGLT2 inibitori : dalla prevenzione al trattamento dello Scompenso Cardiaco ». Cardiologia Ambulatoriale 29, no 1 (30 mai 2021) : 23–29. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-4.

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Résumé :
Gli inibitori del Costrasportatore Sodio-Glucosio 2 (SGLT2i) o gliflozine rappresentano i farmaci più innovativi nel trattamento del Diabete Mellito di tipo 2. Sono attualmente disponibili quattro molecole: Canagliflozin, Dapagliflozin, Empagliflozin and Ertugliflozin. La loro azione è basata sul blocco del Costrasportatore Sodio-Glucosio 2, che aumenta l’escrezione renale di glucosio, con conseguente natriuresi e diuresi, proporzionali ai livelli di glicemia plasmatica, ma indipendenti dall’azione insulinica. Il principale effetto collaterale è l’aumentata incidenza di infezioni del tratto urogenitale. Le gliflozine hanno mostrato straordinari benefici nei grandi trials di outcome cardiovascolare in pazienti con documentata malattia cardiovascolare o multipli fattori di rischio, con una riduzione significativa delle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco. Questo effetto è stato confermato anche in pazienti affetti da scompenso cardiaco, con e senza diabete, collocando gli SGLT2i nell’armamentario terapeutico dei pazienti con insufficienza cardiaca. Diverse teorie sono state proposte per spiegare gli effetti benefici cardiovascolari degli SGLT2i eppure il preciso meccanismo d’azione non è ancora ben definito.
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Manna, Adelmo. « La deformazione o lo sfregio permanente al viso tra codice penale, codice rosso e principio di proporzione ». Archivio penale, no 1 (2021) : 291–305. http://dx.doi.org/10.12871/978883318097713.

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NARDI, ANTONIO. « ENRICO GIUSTI, Euclides reformatus : la teoria delle proporzione nella scuola galileiana, Milano, Bollati Boringhieri, 1993, 348 pp. » Nuncius 10, no 1 (1 janvier 1995) : 368–74. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x00291.

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Jones, Mark Wilson. « Principles of design in Roman architecture : the setting out of centralised buildings ». Papers of the British School at Rome 57 (novembre 1989) : 106–51. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009119.

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Résumé :
CRITERI PROGETTUALI NELLA ARCHITETTURA ROMANAE'ampiamente riconosciuto come la tecnica progettuale degli edifici romani antichi prevedesse una valutazione tanto delle proporzioni che delle dimensioni. L'elemento della proporzione è stato generalmente considerato come più importante e la questione della dimensione relegata in un ruolo di supporto, ritenuto interessante solo nella misura in cui il rapporto tra le dimensioni viene a creare una relazione di proporzioni. Questo lavoro cerca di comprendere l'importanza della dimensione come criterio progettuale a se' stante, studiando lo sviluppo delle piante relative ad un gruppo di edifici confrontabili tra loro. Vengono prese in considerazione anche un certo numero di fonti scritte particolarmente significative.La discussione è divisa in tre parti. La prima parte analizza le piante di un gruppo di edifici a pianta centrale, di grandi dimensioni, isolati, semplici, ben conservati, situati a Roma o nelle vicinanze e datati tra il 100 a.C. ed il 500 d.C, molti dei quali ispezionati nuovamente allo scopo. L'importanza della dimensione è messa in evidenza dal fatto che quasi tutti gli edifici in questione sviluppano piante che si possono associare a multipli di base 10, 12, e talora 16. Gli architetti sembrano essersi preoccupati di fissare tali dimensioni in modo da stabilire un limite importante nella progettazione di un edificio.La seconda parte esamina i motivi presupposti dai criteri visti operare nella pratica. Questi sorgono sia da considerazioni di carattere concreto, quali esigenze di praticità o propositi di imitazione, sia dal principio teorico della dimensione come fondamento della progettazione, secondo il concetto greco di symmetria. La terza parte cerca di considerare i risultati esposti finora nel contesto della progettazione di un edificio come coerente insieme tridimensionale. La scelta di una dimensione complessiva appropriata sembra avere esercitato una certa influenza sul modo in cui la progettazione di un edificio era scomposta ed elaborata con l‘ausilio di aritmetica e geometria.Come conclusione risulta che la dimensione in quanto tale appare come una delle caratteristiche fondamentali di un edificio romano, piuttosto che come semplice funzione dei rapporti di proporzione.
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Honings, Bonifacio. « Un nuovo termine medico in discussione Nota commento al cosiddetto versterving ». Medicina e Morale 47, no 6 (31 décembre 1998) : 1211–18. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.817.

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Résumé :
In questa nota informativa l’Autore intende far conoscere il significato di una nuova parola diffusa in Olanda e in Germania: versterving. Si tratta di un termine olandese in uso da un po’di tempo nelle case di cura per anziani affetti da demenza. La discussione intorno a questo termine ebbe inizio con un fatto accaduto in una casa di cura in Olanda: i parenti di un malato ivi ricoverato denunciarono il personale curante perché, al fine di accelerare la morte del loro congiunto, non gli davano né cibo, né acqua. Infatti il termine venne coniato per la prima volta da un medico psichiatra, Chabot, per indicare la rinuncia all’idratazione e all’alimentazione artificiali, il che, in sostanza, vuol dire aprire una finestra all’eutanasia passiva. Infatti l’alimentazione e l’idratazione rientrano tra le cure normali dovute sempre al malato per cui la loro ingiustificata sospensione può avere il significato di vera eutanasia. La versterving è quindi una sospensione indebita di cure proporzionate. L’Autore afferma inoltre che l’attività medico-sanitaria deve essere impostata su un incontro tra una fiducia (quella del malato) e una coscienza (quella del medico) che ha il compito di assistere, curare e guarire.
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