Littérature scientifique sur le sujet « Progettualità urbanistica »

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Articles de revues sur le sujet "Progettualità urbanistica"

1

Olmo, Carlo. « Progettualità e urbanistica nella ricostruzione ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 115, no 2 (2003) : 443–50. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2003.10049.

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Limonta, Giorgio, et Luca Tamini. « Urbanistica e commercio : indagini e contributi strategici per Romano di Lombardia ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 73–79. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093012.

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Résumé :
Nell'ambito del processo di redazione del Documento di piano del Piano di governo del territorio del Comune di Romano di Lombardia, il Laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano ha curato la redazione della componente commerciale, definendo il quadro conoscitivo di contesto e proponendo linee strategiche per lo sviluppo della rete locale. Questo contributo ricostruisce i principali elementi analitico-progettuali emersi durante l'esperienza di ricerca, descrivendo le specificità e le peculiarità del contesto commerciale sovralocale e regionale di riferimento con le quali è stato necessario confrontarsi per la definizione delle scelte strategiche del nuovo strumento urbanistico.
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3

Coslovich, Veronica, Mea Maria Della et Gabriele Pitacco. « Progetto urbanistico di Gerusalemme per realizzare l'utopia della normalitŕ ». FUTURIBILI, no 3 (septembre 2012) : 244–66. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003016.

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Résumé :
Il fascino delle utopie č stato e continua ad essere fecondo terreno di confronto per intellettuali, scrittori ed architetti. L'iterazione dell'uso di questo strumento di prefigurazione in campo progettuale ha generato una "abitudine alla provocazione" architettonica al punto da definire una normalitŕ dell'utopia. Questo progetto vuole lanciare una provocazione altrettanto forte affidandosi agli strumenti della disciplina architettonica. Una provocazione che propone delle soluzioni progettuali per una Gerusalemme del futuro dove il conflitto non č la caratteristica predominante della cittŕ. Un futuro di pace senza una data precisa. Un futuro dove i temi possono essere lo sviluppo, il benessere e la qualitŕ.
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4

Masini, Paolo. « Libertà non è uno spazio libero. La Charrette : un modello di progettazione partecipata per i tempi (difficili) che corrono ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 87–103. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.364.

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Résumé :
Il presente scritto illustra sinteticamente un modello di progettazione partecipata discretamente nota in ambito urbanistico, la Charrette, dando evidenza di una possibile riduzione applicativa alla progettazione degli ambienti di apprendimento. Poiché tuttavia le dinamiche partecipative sono autentiche solo se pongono al centro l’idea di comunità educante, abbiamo riservato una breve introduzione per considerare se le diverse progettualità innovative degli spazi “oltre l’aula” riflettono davvero questa articolazione, oppure sono simili a grandi carovane migratorie di strumenti e strutture verso terre nuove, che lasciano però intatte in patria le cornici ideologiche e gli schemi mentali tradizionali del dispositivo-scuola (Foucault). Tutto sembrerebbe a portata di mano, invece la libertà non è uno spazio libero.
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Olivi, Alessandra. « Coltivando lo spazio pubblico : l'orto in cittŕ come forma di resistenza urbana ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 92 (février 2011) : 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092008.

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Résumé :
Partendo da una riflessione sull'importanza di analizzare i processi di costruzione della localitŕ, rompendo l'asimmetria tra dinamiche locali e globali e ricollocando la centralitŕ del luogo nei processi di costruzione identitaria, il presente articolo analizza l'evoluzione del movimento urbano del Huerto del Rey Moro nella cittŕ di Siviglia. Nel caso proposto, l'azione di resistenza urbana organizzata, diretta a contrastare lo sviluppo urbanistico di un'area abbandonata ubicata nel centro storico della cittŕ, si coniuga con una progettualitŕ concreta che prende la forma di orti comunitari autogestiti. L'analisi del conflitto sociale consente di far emergere significati latenti nella cittŕ contemporanea, che rimandano alla centralitŕ dello spazio pubblico e delle aree verdi, in particolare, come laboratori che consentono di riattivare la facoltŕ creativa dell'abitare urbano.
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Santos, Vanessa Lessa Fraga dos, et Mônica Santos Salgado. « Scuola di teatro Bolshoi a Rio De Janeiro : integrazione tra arte, educazione, architettura ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 8 juin 2021, 142–73. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/architettura/scuola-di-teatro.

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Résumé :
Il presente progetto è il risultato di una riflessione su temi come il balletto classico, l’arte, l’insegnamento tradizionale in Brasile e l’architettura, come ciascuno è correlato e come inserirli nella composizione di un progetto architettonico, essendo stato presentato come requisito per ottenere una laurea presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica dell’UFRJ. Si è cercato un concetto che potesse riunire tutte le intenzioni progettuali e che facesse la correlazione tra l’arte del balletto classico, l’arte dell’architettura e il programma dei bisogni dell’impresa. L’arte del design non dovrebbe semplicemente seguire schemi, parametri e forme rigidi e, in questo contesto, abbiamo cercato di sviluppare un’architettura fluida e leggera che avesse caratteristiche delle arti e del balletto classico. Per questo è stato verificato il modo in cui il corpo del danzatore esegue i passi di danza e come l’asse di questo corpo permette i movimenti e la fluidità dei passi della coreografia. Non c’è “giusto o sbagliato” nella realizzazione di un progetto, ciò che deve essere preso in considerazione sono le linee guida, i bisogni e le specifiche per ogni spazio pubblico, fisico o cultura locale. Il progetto Bolshoi Ballet School di Rio de Janeiro aggiunge conoscenze nella danza, con lezioni pratiche e teoriche di danza classica, jazz, contemporanea, flamenco, tip tap e folk alla formazione delle scuole superiori tenutasi in Brasile. Gli studenti apprendono tecniche video e musicali, oltre ad avere lezioni di musica pratiche e teoriche, che ampliano ulteriormente la loro formazione di danza, rendendoli ballerini più completi.
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Thèses sur le sujet "Progettualità urbanistica"

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BAGLIONE, VALERIA. « Sussidiarietà orizzontale e pianificazione territoriale. Interpretazione a partire dalla progettualità urbanistica delle Organizzazioni di Cittadinanza Territoriale ». Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2013. http://hdl.handle.net/11583/2507397.

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Résumé :
Il concetto di sussidiarietà orizzontale è di recente divenuto oggetto di interesse per la pianificazione territoriale. Perlopiù nota nella sua veste giuridica, la sussidiarietà ha radici profonde nella storia del pensiero occidentale. Come principio di organizzazione sociale e politica, essa pone infatti la riflessione sul rapporto tra la sfera istituzionale e la sfera non istituzionale (Millon Delsol, 1992 e 1993). La dottrina giuridica ha tradotto il concetto in una ripartizione di competenze che privilegia il livello istituzionale più vicino al cittadino, identificandone così la dimensione verticale (Trattato di Maastricht, 1992). D'altro canto, la revisione costituzionale (L. 3/2001 Cost.) ha introdotto nel contesto nazionale i termini originali del concetto, formulandone la dimensione orizzontale nel rapporto tra sfera istituzionale e sfera non istituzionale (art. 118, comma 4). Quest'ultima circostanza ha comportato un rinnovato interesse al tema, innescando al tempo stesso un vivo dibattito scientifico, oltre che politico, attorno alla sua interpretazione. Le riflessioni in ambito scientifico sul concetto di sussidiarietà orizzontale hanno principalmente interessato, finora, il settore delle politiche pubbliche, in particolare di welfare. In ambito strettamente disciplinare alcuni autori hanno, di recente, posto al centro il tema con riferimento alla produzione di beni e servizi territoriali prodotti “dal basso” (Balducci, 2004; Cottino e Zeppetella, 2009). Ancora scarsamente indagata, la prospettiva posta dalla sussidiarietà orizzontale risulta perlopiù sottovalutata o, più spesso, oggetto di equivoci ed interpretazioni retoriche. Il presente lavoro di ricerca si propone di chiarire i termini del significato e le implicazioni reali che l'accoglimento della sussidiarietà orizzontale può determinare nella pianificazione territoriale, minimizzando quanto più possibile i rischi di equivoco e lettura retorica. L'obiettivo principale è di avanzare dunque una proposta di interpretazione consapevole, valida per pianificazione territoriale. A tale scopo, la ricerca si avvale di un approccio teorico-metodologico proponendo l'indagine della sussidiarietà, in relazione al suo significato, attraverso la decostruzione del concetto e, in relazione alle possibili implicazioni di suo accoglimento, attraverso l'analisi di un fenomeno - volontario e a base territoriale - che vede protagonisti soggetti della sfera non istituzionale. Seguendo tale approccio di ricerca, la struttura del presente lavoro di ricerca si articola rispettivamente in (i) una prima parte di rassegna teorica sul concetto di sussidiarietà e (ii) una seconda parte di indagine empirica del fenomento di progettualità urbanistica promossa dalle Organizzazioni di Cittadinanza Territoriale (OCT), cui segue (iii) la proposta di interpretazione della sussidiarietà orizzontale, valida per la pianificazione territoriale, di carattere sintetico e propositivo. La prima parte restituisce, in particolare, le principali matrici del pensiero occidentale - dottrina sociale della Chiesa, pensiero liberale e tradizione socialista utopista - che hanno introdotto la sussidiarietà orizzontale (§ Cap. 1); i termini del dibattito in corso tra quanti ne esaltano le potenzialità, in virtù di una riconfigurazione istituzionale basata sul ritiro del soggetto pubblico, e quanti ne ravvisano il valore aggiunto in un'ottica di rinnovamento istituzionale (§ Cap. 2) ed, infine, le principali declinazioni normative, con particolare riferimento alle disposizioni in materia di governo del territorio (§ Cap. 3). A partire dal quadro teorico della prima parte, la ricerca avanza alcune considerazioni preliminari all'interpretazione della sussidiarietà orizzontale. L'obiettivo è di identificare una serie di elementi chiave attraverso cui ridefinire i termini del dibattito in corso. I tre elementi chiave individuati – soggetti, iniziative e meccanismi di interazione – vengono assunti come criteri di lettura per l'analisi empirica, oggetto della seconda parte, e formulare la proposta di interpretazione conclusiva. La seconda parte è dedicata all'analisi della progettualità urbanistica, fenomeno costituito dall'insieme delle azioni di cura nei confronti di beni territoriali, autonomamente promossa da aggregazioni volontarie di cittadini - qui definite - Organizzazioni di Cittadinanza Territoriale (OCT). L'indagine delle caratteristiche del fenomeno, a partire dal riscontro empirico di una serie di esperienze nazionali, è restituita secondo i criteri di lettura individuati: sul piano dei soggetti (OCT) - mission, forma giuridica e scala d'aggregazione (§ Cap. 4); sul piano delle iniziative (azioni di cura) - categoria di bene territoriale, tipologia d'azione e forma di finanziamento (§ Cap. 5); sul piano dei meccanismi di interazione - grado di interazione con il soggetto istituzionale (§ Cap. 6). In conclusione, alla luce dell'indagine critica condotta parallelamente sul piano teorico ed empirico, la ricerca avanza una proposta di interpretazione della sussidiarietà orizzontale valida per la pianificazione territoriale che assuma una prospettiva pluralista (Hirst, 1997), basata cioè sulla ridefinizione delle competenze del soggetto istituzionale e non istituzionale, in termini di un ridimensionamento del ruolo del planner istituzionale, non a scapito della pianificazione. Tale interpretazione consente di riconoscere il valore delle iniziative di interesse generale promosse dalle Organizzazioni di Cittadinanza Territoriale (OCT) e suggerisce una chiave di lettura per altrettanti fenomeni a base territoriale, in crescente diffusione nel contesto nazionale, che vedano le formazioni organizzate della società protagoniste di iniziative di interesse generale.
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Quercio, Nicola. « Rigenerazione delle aree costiere. Aspetti paesaggistici e progettuali del waterfront ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2015. http://hdl.handle.net/11695/66351.

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Résumé :
La possibilità di vivere vicino l'acqua (mare, lago e fiume) è stata storicamente la più desiderata da ogni popolazione. I modi in cui le città, i paesi e i quartieri sorti lungo l'acqua gestiscano il loro sviluppo devono essere affrontati tenendo conto dell’influenza che avranno sull’ambiente circostante, sull'economia e sulla qualità della vita per i decenni a venire. In questo scenario, l’obiettivo della ricerca è quello di creare un modello di analisi territoriale che metta in relazione le trasformazioni del waterfront con i dettami della pianificazione, evidenziandone le criticità e le eventuali potenzialità finalizzate a processi di rigenerazione urbana e territoriale. La ricerca sulle buone pratiche di progettazione per interventi di rigenerazione dei waterfront nello scenario nazionale ed internazionale, è finalizzata alla creazione di indicatori di qualità per la valutazione dei processi di trasformazione urbana. La comprensione del paesaggio costiero, la sua stratificazione storica, il suo patrimonio architettonico insediativo e quello produttivo, posto in prossimità o all’interno delle aree urbane, consente di individuare e analizzare le peculiarità del luogo e contemporaneamente valutare l’applicabilità del metodo di analisi ad altri contesti.
The possibility to live near the water (sea, lake and river) has historically been the most wishe by every population. The ways in which the cities, the towns and the neighborhoods arose along the water manage their development must be addressed taking into account the influence they will have on the surrounding environment, on the economy and on the quality of life for decades to come. In this scenario, the goal of the research is to create a model of spatial analysis, linking the transformations of the waterfront with the planning rules, underlining the critical issues and any potentiality aimed to urban and territorial regeneration processes. The on good practices research for waterfront regeneration, in the national and international application, is aimed to create quality indicators of this urban transformation processes. The coastal landscape, its historical stratification, its architectural heritage and its productive settlement, located near or within urban areas, allows to identify and analyze the features of the place and simultaneously assess the applicability of the method of analysis to other contexts.
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Livres sur le sujet "Progettualità urbanistica"

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Scavone, Valeria. Un territorio complesso : Riflessioni urbanistiche e progettuali sulla realtà di Agrigento. [Place of publication not identified] : Drago, 2005.

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Actes de conférences sur le sujet "Progettualità urbanistica"

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Canfora, Fabrizio. « Il centro direzionale di Napoli : verso una città-territorio ? » Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.

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Résumé :
Negli ultimi anni l’ascolto e l’osservazione della società, come via d’accesso alla pratica delle politiche di pianificazione ed alla sperimentazione di nuovi orientamenti progettuali, ha assunto progressivamente un ruolo più incisivo. In tal senso la letteratura sociologica ha fornito spunti interessanti di riflessione per la problematizzazione di nozioni come quelle di bisogno, identità e azione locale, centrali nelle pratiche e nelle teorie della pianificazione. Una risposta al bisogno di radicamento territoriale si osserva nella pianificazione urbanistica degli ultimi anni in molte città europee, tra cui Napoli. Infatti, le politiche urbanistiche della città solo di recente provano a travalicare gli strumenti urbanistici tradizionali di tipo vincolistico. Il contributo si propone di evidenziare i risultati di una ricerca, quale caso studio, condotta a Napoli in merito ad un intervento di progettazione urbana di notevole rilevanza sulla riorganizzazione della città e più nello specifico, nella porzione di quartiere in cui è stato realizzato: si tratta del Centro direzionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di analizzare le fasi del processo di pianificazione. Sono state approfondite due macrodimensioni di analisi. La prima di matrice “organizzativa” in cui si analizza quanto il processo pianificatorio sia risultato “inclusivo” rispetto ai diversi stakeholders; la seconda di matrice “relazionale”, in cui si considera l’identità e il senso di appartenenza con il territorio delle diverse popolazioni che vivono il Centro. È stato valorizzato il capitale “bio-socioambientale”? In recent years, listening and observation of society has gradually assumed a greater role, to define new urban policies and planning modeling. In this sense, sociological literature provided causes for reflection, problematizing concepts as need, identity or local action; central key concepts in the practices and theories of urban planning. Lately, in many European cities (Naples included), urban planning provided a response to the need of territorial identity. Recently the urban policies overcome the traditional planning tools. This paper presents the results of a case study about the planning and restyling of a contemporary neapolitan “business district” called Centro direzionale. The aim of the paper is to described the urban planning process. I have considered two macrodimension of analysis. The first one is organizational: it examines how the project is inclusive for stakeholders. The second one is relational: it considers the territorial identity and the sense of community of the different populations livening on District. Has the "bio-socio-environmental capital” been improved?
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