Littérature scientifique sur le sujet « Progetto integrato »

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Articles de revues sur le sujet "Progetto integrato"

1

Erba, Valeria, et Mina di Marino. « Reti ecologiche : pianificazione e progetti territoriali ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 17–26. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058003.

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Résumé :
Il tema delle reti ecologiche in questo contributo di riflessione scientifica e di sperimentazione didattica viene utilizzato per i possibili sviluppi futuri di approccio sostenibile, integrato e multidisciplinare con la pianificazione territoriale, la progettazione urbanistica e architettonica. Il paradigma di sostenibilitŕ ambientale e sociale delle reti ecologiche sia a livello programmatico-strategico che progettuale, viene applicato all'elaborazione dei tre progetti ricadenti nelle province lombarde di Varese, Lecco e Como. Le sperimentazioni non si limitano a un progetto tradizionale di rete ecologica finalizzato solo alla conservazione della biodiversitŕ (a scala regionale, provinciale e locale), ma all'impiego del medesimo strumento concettuale integrato alle componenti urbanistiche e territoriali per valutare, regolare e/o progettare trasformazioni territoriali sostenibili.
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2

Marzo, Patrizia, et Michele Cirillo. « "Alice" ... Nei Piani di Zona. Una sperimentazione di approccio integrato nelle pianificazioni urbane ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 99 (avril 2011) : 70–86. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-099005.

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Résumé :
Gli autori descrivono gli aspetti sociali di un progetto innovativo realizzato dalla Regione Puglia. Il progetto conferma l'importanza dell'integrazione fra le pianificazioni pubbliche nella complessivadel territorio regionale e, in particolare, della mobilitŕ dell'utenza "debole" della strada. Nel saggio sono esposte le motivazioni, le azioni, le fasi e i risultati della ricerca e delle altre azioni prodotte dal Progetto.
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3

Cerullo, Luigi, et Maria Cristina Mataloni. « Sistema di ricerca integrato : un nuovo catalogo di servizi per le biblioteche ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 16–25. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00011.

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Résumé :
Il Sistema di Ricerca Integrato (SRI) costituisce un articolato progetto di integrazione delle basi dati gestite dall’ICCU e al contempo mira ad offrire all’utente finale un servizio di restituzione originale, destinato a soddisfare le esigenze di un pubblico più vasto, costituito non solo da specialisti del settore. All’interno di questo progetto se ne innestano altri complementari, SBNTeca e SBNCloud, che hanno lo scopo di offrire alla comunità SBN strumenti tecnologicamente avanzati e di sicuro ausilio rispetto alla crescente domanda di servizi digitali, mai come oggi fondamentali per gli utenti finali.
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4

Seveso, Laura. « L'affido familiare come strumento di buon trattamento ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2010) : 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-003004.

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Résumé :
Premessa una breve analisi della normativa vigente in materia di affido e di alcuni dati statistici, nell'articolo si vuole evidenziare la necessitŕ, affinché detto intervento possa avere un'efficacia effettiva anche dal punto di vista riparativo sul bambino vittima di maltrattamento, che l'affido sia preceduto dalla formulazione di un progetto che, tenuto conto della valutazione effettuata su minore e famiglia di origine, possa rappresentare la "sceneggiatura" sulla base della quale si potranno muovere in modo organico e integrato i diversi soggetti dell'affido. Si sottolinea, anche, l'importanza per l'effettivo funzionamento del progetto di una reale interazione tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nel progetto di affido, alla base della quale non puň che esservi una cultura comune in materia di tutela dell'infanzia, frutto di percorsi di formazione condivisi.
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Di Fazio, Stella, et Costantino Landino. « Rappresentare i contesti nella descrizione delle risorse culturali : il Portal Entity Builder di MetaFAD ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 168–83. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00046.

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Résumé :
Il Portal Entity Builder (PEB) è uno specifico modulo che consente un editing facilitato di ontologie in formato OWL, realizzato dall’Istituto centrale per gli archivi (ICAR) nell’ambito del progetto di reingegnerizzazione del Portale Rete degli Archivi per non dimenticare. Il PEB è stato sviluppato come un componente aggiuntivo del software open source MetaFAD, piattaforma destinata alla descrizione e alla catalogazione di materiale archivistico, bibliografico e storico-artistico in un unico ambiente integrato, dotata di Digital Asset Manager per la gestione e la fruizione di oggetti digitali. L’articolo richiama brevemente lo scenario che ha orientato l’Istituto in questa scelta operativa e descrive più analiticamente il progetto di realizzazione dello strumento e le sue caratteristiche applicate ad un caso reale.
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Jassi, Sukky, et Alison Pearson. « L'Industria alimentare nei paesi dell'UE ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 98 (décembre 2012) : 71–76. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-098006.

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Résumé :
Il seguente articolo opera una messa a confronto delle prestazioni, del contributo economico e delle componenti strutturali dell'industria alimentare nei Paesi europei partecipanti al progetto Food-ECVET. Vengono inoltre rilevati e messi in luce i punti di forza, le debolezze, le opportunitŕ e le sfide emergenti, nel contesto della realizzazione di un sistema integrato di crediti ECVET relativo alla formazione professionale dei lavoratori del comparto.
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7

Onnis, Luigi, Marco Bernardini, Antonella Leonelli, Dario Cafagna, Roberta Cherubini, Domenico Ardito, Alessandra la Marca, Cristina D'Onofrio et Marta Fajanesi. « Un approccio sistemico ai disturbi di panico. Protocollo di una ricerca sperimentale ». PSICOBIETTIVO, no 3 (novembre 2011) : 55–71. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003004.

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Résumé :
Il presente lavoro discute la dimensione psicopatologica dei disturbi di panico (DP) e ne approfondisce gli aspetti legati alla ricerca clinica. Propone, poi i DP in una prospettiva sistemica come fenomeni complessi, analizzandone le componenti socio-culturali, individuali e familiari. In ultimo viene proposto un progetto di ricerca dedicato ai DP che valuta l'opportunitŕ di un approccio integrato, tale intervento viene confrontato con l'usuale intervento psicofarmacologico.
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D'Ortenzi, Francesco, Simona Sprovieri et Cecilia Daniele. « Educazione alla legalitŕ : un progetto di lavoro integrato nel territorio di Ostia ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (février 2009) : 351–55. http://dx.doi.org/10.3280/mg2008-003035.

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9

Orzan, E., et E. Ciciriello. « Pianificare su base regionale un programma di intervento audiologico precoce dell’ipoacusia infantile : introduzione a uno studio italiano ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 1 (février 2016) : 3–9. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1070.

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Résumé :
Una presa in carico non uniforme, tardiva o inappropriata dei bambini con deficit uditivo aumenta il rischio di sviluppare difficoltà comunicative-comportamentali e psicosociali che possono persistere fino all’adolescenza o all’età adulta. Nel Marzo 2014 il Centro di Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute Italiano ha finanziato il progetto “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit di udito”. Il progetto coinvolge 5 centri di III livello in cui il programma di screening uditivo neonatale è stato approvato dalla regione di appartenenza. Lo scopo principale del progetto è quello di definire e proporre un modello di salute pubblica su base regionale per l’identificazione delle ipoacusie infantili permanenti, la diagnosi e l’intervento. La prima fase del progetto prevede di indagare lo stato dell’arte e di produrre raccomandazioni che possano portare a cambiamenti positivi nell’identificazione, nella diagnosi, nella terapia e nella presa in carico dei bambini con deficit uditivo, tenendo presenti le innovazioni diagnostiche-riabilitative, il sostegno e l’alleanza terapeutica con la famiglia, un approccio interdisciplinare. Le raccomandazioni emerse da questa prima fase rappresenteranno le basi per un sistema regionale di intervento precoce che sia valido, integrato e condiviso da tutte le cinque regioni coinvolte.
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Colombo, Maddalena. « Apprendimenti non formali ed informali in un contesto educativo formale integrato con le arti performative in quattro scuole elementari del Canton Ticino ». Swiss Journal of Educational Research 36, no 3 (20 septembre 2018) : 407–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5105.

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Résumé :
Il saggio riporta alcune considerazioni scaturite nell’ambito del progetto “Teatro e Apprendimento”, svolto dalla Scuola Teatro Dimitri di Verscio in Canton Ticino con il sostegno del FNS. Il progetto ha introdotto delle pratiche di apprendimento “qualitativo”, ovvero informale, secondo un approccio olistico, per il quale è molto rilevante la dimensione socio-culturale. In questa prospettiva il teatro fornisce una chiave d’accesso privilegiata al patrimonio culturale. Il piano di ricerca ha incluso: un percorso formativo con gli insegnanti di 4 scuole elementari ticinesi; dei laboratori di movimento, canto e musica, lavoro sul testo d’autore, recitazione, drammatizzazione e improvvisazione; 4 messe in scena con protagonisti i soli bambini. La raccolta e analisi dei dati qualitativi da parte di un’équipe scientifica, ha seguito alcune ipotesi circa il rapporto tra teatro e apprendimento, messe a punto per meglio descrivere il procedimento riflessivo informale (apprendere dall’esperienza): Ipotesi della motivazione, della differenziazione, dell’affinamento tecnico, dell’integrazione, dell’interezza, dell’efficacia comunicativa o dell’emozione. Il materiale narrativo raccolto (schede personali, diari di bordo, interviste qualitative) mostra come gli apprendimenti più significativi sono riconducibili alla accresciuta capacità dei bambini di portare a termine un apprendistato formale nelle discipline artistiche. L’attività sperimentale ha favorito l’espressione emozionale e la creatività, l’integrazione dei partecipanti nel gruppo, tra originalità e ripetizione, tra razionalità e corporeità.
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Thèses sur le sujet "Progetto integrato"

1

Gentile, Alessandro. « Progetto di un sistema di collaudo per un tag RFID uwb integrato ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9624/.

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Résumé :
La tesi è incentrata sul progetto di un PCB in grado di testare il corretto funzionamento del chip GRETA, un integrato dedicato, che implementa un nodo intelligente basato su harvesting RF. L'integrato implementa un sistema innovativo di comunicazione per RFID, che sfrutta la metodologia Green Tagging, per la trasmissione di sequenze RF. Vengono elaborate le diverse fasi di progettazione e di design pcb attraverso un programma di cad. Lo scopo è quello di realizzare un unico sistema perfettamente controllabile dall'utente, che attraverso i componenti messi a disposizione dalla scheda di testing, permetta di ricevere, inviare o escludere i segnali che afferiscono ai pin di Input/output del chip integrato. E' stata introdotta la possibilità di pilotare/testare separatamente le sottoparti interne al chip, con lo scopo di isolare eventuali malfunzionamenti.
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2

Ruva, Chiara. « Progetto di un convertitore DC/DC integrato a capacità commutate in ambito energy harvesting ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19980/.

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Résumé :
Il progetto di questa tesi prevede lo studio di un convertitore DC/DC a capacità commutate con guadagno/frequenza di commutazione configurabili dinamicamente e a bassa potenza per l'estrazione di energia da fonti ambientali. L'assenza di componenti magnetici e i livelli di potenza considerati fanno sì che tale blocco di conversione sia completamente integrabile con conseguente riduzione dell'ingombro e del costo, rendendolo collocabile in ambito IoT. Tra le varie architetture oggetto di studio, la topologia implementata fornisce un elevato numero di rapporti di conversione del DC/DC grazie alla possibilità di combinare i collegamenti di un array di condensatori. Il circuito di conversione è stato progettato e simulato in ambiente CAD (Cadence), al fine di indagare il reciproco effetto tra le variabili in gioco e le configurazioni di guadagno e frequenza che garantiscono l'ottimizzazione delle figure di merito. Il sistema è stato affiancato da un modello del circuito equivalente del convertitore volto ad indagare in maniera approfondita l'andamento di diverse figure di merito in funzione delle variabili in gioco.
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3

PASQUARIELLO, MARIO. « APPRENDIMENTO LINGUISTICO INTEGRATO E VIDEO-EDUCAZIONE : LE NUOVE FRONTIERE DELL'INSEGNAMENTO CLIL. IL PROGETTO CLIL-MUVI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/40428.

Texte intégral
Résumé :
La ricerca mette a fuoco le attività formative messe in atto in Italia per dotare con urgenza le scuole secondarie di secondo grado italiane di docenti competenti in ambito CLIL e intende dimostrare l’impatto che questa metodologia ha sulla formazione e lo sviluppo professionale. Dal 2014 il CLIL è obbligatorio nelle classi terminali dei licei e degli istituti tecnici. Ciò ha generato una forte domanda di formazione da parte di istituzioni e docenti chiamati a insegnare discipline in lingua straniera. Questo lavoro esplora la possibilità di sfruttare la video-formazione per fronteggiare le preoccupazioni di quei docenti che, senza essere formati alla glottodidattica, sono chiamati ad integrare obiettivi linguistici al curriculum disciplinare. Il nostro lavoro parte dall’esame di un corpus di video-lezioni da noi raccolte ai fini di una ricerca-azione commissionata dal MIUR volta ad indagare il grado di innovazione implicata dal CLIL, per poi giungere a dimostrare l’importanza dell’auto-osservazione e dell’auto-riflessione sulla prassi didattica, fino a proporre l’introduzione dell’esercizio di microteaching nella formazione dei docenti CLIL. Una ricca riflessione sull’organizzazione concettuale della propria disciplina e sulla sua trasposizione didattica conduce i docenti a un interessate lavoro sulla mediazione della conoscenza che sviluppa le loro competenze professionali.
Focusing on teaching and training activities implemented in Italy to provide secondary schools with teachers able to teach in the CLIL context, our research aims at demonstrating the impact of this methodology in teacher training and professional development. Since 2014 this methodology has become compulsory for the Italian secondary terminal classes (except vocational high schools). A strong demand for training prompted from institutions and teachers, urgently required to teach disciplines in a foreign language. The MIUR has therefore set up university courses aimed at integrating languages and disciplines. Here we explore the possibility of exploiting video-training to face Italian teachers’ concerns, who are asked, without being trained in language teaching, to integrate linguistic objectives into their curriculum. We examine a corpus of video-lessons collected for a research set on behalf of the Italian Ministry of Education to investigate at what extent CLIL brought an innovation into the Italian Education. Once highlighted the importance of (self)observation and (self)reflection upon classroom practices, we propose the introduction of micro-teaching practice in CLIL teacher training. A fruitful reflection on the conceptual organization and the didactic transposition of their discipline leads teachers work on the linguistic mediation of knowledge which improves their professional skills.
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4

PASQUARIELLO, MARIO. « APPRENDIMENTO LINGUISTICO INTEGRATO E VIDEO-EDUCAZIONE : LE NUOVE FRONTIERE DELL'INSEGNAMENTO CLIL. IL PROGETTO CLIL-MUVI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/40428.

Texte intégral
Résumé :
La ricerca mette a fuoco le attività formative messe in atto in Italia per dotare con urgenza le scuole secondarie di secondo grado italiane di docenti competenti in ambito CLIL e intende dimostrare l’impatto che questa metodologia ha sulla formazione e lo sviluppo professionale. Dal 2014 il CLIL è obbligatorio nelle classi terminali dei licei e degli istituti tecnici. Ciò ha generato una forte domanda di formazione da parte di istituzioni e docenti chiamati a insegnare discipline in lingua straniera. Questo lavoro esplora la possibilità di sfruttare la video-formazione per fronteggiare le preoccupazioni di quei docenti che, senza essere formati alla glottodidattica, sono chiamati ad integrare obiettivi linguistici al curriculum disciplinare. Il nostro lavoro parte dall’esame di un corpus di video-lezioni da noi raccolte ai fini di una ricerca-azione commissionata dal MIUR volta ad indagare il grado di innovazione implicata dal CLIL, per poi giungere a dimostrare l’importanza dell’auto-osservazione e dell’auto-riflessione sulla prassi didattica, fino a proporre l’introduzione dell’esercizio di microteaching nella formazione dei docenti CLIL. Una ricca riflessione sull’organizzazione concettuale della propria disciplina e sulla sua trasposizione didattica conduce i docenti a un interessate lavoro sulla mediazione della conoscenza che sviluppa le loro competenze professionali.
Focusing on teaching and training activities implemented in Italy to provide secondary schools with teachers able to teach in the CLIL context, our research aims at demonstrating the impact of this methodology in teacher training and professional development. Since 2014 this methodology has become compulsory for the Italian secondary terminal classes (except vocational high schools). A strong demand for training prompted from institutions and teachers, urgently required to teach disciplines in a foreign language. The MIUR has therefore set up university courses aimed at integrating languages and disciplines. Here we explore the possibility of exploiting video-training to face Italian teachers’ concerns, who are asked, without being trained in language teaching, to integrate linguistic objectives into their curriculum. We examine a corpus of video-lessons collected for a research set on behalf of the Italian Ministry of Education to investigate at what extent CLIL brought an innovation into the Italian Education. Once highlighted the importance of (self)observation and (self)reflection upon classroom practices, we propose the introduction of micro-teaching practice in CLIL teacher training. A fruitful reflection on the conceptual organization and the didactic transposition of their discipline leads teachers work on the linguistic mediation of knowledge which improves their professional skills.
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Fiorini, Paolo. « Progetto e realizzazione di riferimenti in tensione simmetrici in tecnologia CMOS ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4273/.

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Résumé :
La tesi tratta del progetto e della realizzazione di un riferimento in tensione simmetrico e stabile in temperatura, realizzato in tecnologia CMOS. Nella progettazione analogica ad alta precisione ha assunto sempre più importanza il problema della realizzazione di riferimenti in tensione stabili in temperatura. Nella maggior parte dei casi vengono presentati Bandgap, ovvero riferimenti in tensione che sfruttano l'andamento in temperatura dell'energy gap del silicio al fine di ottenere una tensione costante in un ampio range di temperatura. Tale architettura risulta utile nei sistemi ad alimentazione singola compresa fra 0 e Vdd essendo in grado di generare una singola tensione di riferimento del valore tipico di 1.2V. Nella tesi viene presentato un riferimento in tensione in grado di offrire le stesse prestazioni di un Bandgap per quanto riguarda la variazione in temperatura ma in grado di lavorare sia in sistemi ad alimentazione singola che ad alimentazione duale. Il circuito proposto e' in grado di generare due tensioni, simmetriche rispetto a un riferimento dato, del valore nominale di ±450mV. All'interno della tesi viene descritto il progetto di due diverse architetture, entrambe in grado di generare le tensioni con le specifiche richieste. Le due architetture sono poi state confrontate analizzando in particolare la stabilità in temperatura, la potenza dissipata, il PSRR (Power Supply Rejection Ratio) e la simmetria delle tensioni generate. Al termine dell'analisi è stato poi implementato su silicio il circuito che garantiva le prestazioni migliori. In sede di disegno del layout su silicio sono stati affrontati i problemi derivanti dall'adattamento dei componenti al fine di ottenere una maggiore insensibilità del circuito stesso alle incertezze legate al processo di realizzazione. Infine sono state effettuate le misurazioni attraverso una probe station a 4 sonde per verificare il corretto funzionamento del circuito e le sue prestazioni.
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Fiore, Simone. « Progetto di una scheda a circuito stampato per il collaudo di un circuito integrato per Energy Harvesting da sorgenti eterogenee ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10119/.

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Résumé :
Questo elaborato tratta la realizzazione di una scheda a circuito stampato. Essa è stata pensata con il compito di testare un circuito integrato per l'Energy Harvesting, progettato dall'Univesità di Bologna. La scheda implementerà numerose sorgenti alternative eterogenee Low-Power, cosicché il circuito integrato riuscirà ad estrapolarne una carica elettrica fino ad un massimo di alcuni milliwatt. Questa potenza sarà sufficiente ad alimentare qualsiasi dispositivo Low-Power.
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7

Castaldo, Paolo. « L'impiego dei dispositivi viscosi e viscoelastici nella progettazione sismica di sistemi strutturali ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/411.

Texte intégral
Résumé :
2010 - 2011
Le tecniche di controllo passivo della risposta dinamica dei sistemi strutturali sono generalmente impiegate nell'ambito di metodologie di miglioramento o adeguamento sismico di strutture esistenti. Nella totalità dei casi, la struttura e il sistema di controllo sono dunque progettati separatamente e solo successivamente integrati seguendo logiche e principi di natura prestazionale. Un esempio per tutti è il caso del "Millennium Bridge" la cui funzionalità è stata ripristinata solo grazie all'impiego di dissipatori viscosi per ridurre i fenomeni di risonanza... [a cura dell'autore]
X n.s.
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8

Bertondini, Giulio. « Progetto di un sistema di misura integrato per la calibrazione statica di un Current-Steering RF-DAC a 14 bit in tecnologia FinFET ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19822/.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro di tesi, svolto nel corso di 6 mesi di tirocinio presso Xilinx Irlanda, è focalizzato sullo studio e calibrazione degli effetti introdotti dalle non-idealità di tipo statico presenti nei convertitori digitale-analogici (Digital to Analog Converter: DAC) a radio frequenza con architettura Current-Steering, basata su un insieme di generatori di corrente con segmentazione mista termometrica e binaria: 14 bit binari suddivisi in 8 LSB binari e 6 MSB binari convertiti in 63 bit termometrici. Le non-idealità statiche includono i mismatch dei generatori e un gradiente di processo che condiziona fortemente il valore delle correnti dei generatori. Questo porta ad avere problemi di distorsione armonica nel segnale analogico generato dal DAC. Sono stati implementati e simulati, in Verilog-A, algoritmi per la riduzione della distorsione utilizzando dapprima i valori di corrente dei generatori forniti da un modello Verilog-A del DAC. In realtà, su silicio, queste correnti devono essere misurate con precisione con un sistema di misura. È stato quindi progettato, utilizzando librerie FinFET TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) in Cadence Virtuoso, un sistema di misura integrato che consente di misurare le correnti di tutti i 63 generatori termometrici del valore nominale di 500uA, con una precisione di circa 50nA, impiegando un tempo di alcune decine di ms e consentendo in questo modo la calibrazione del DAC. Infine sono stati modificati gli algoritmi precedentemente introdotti nel modello del DAC, inserendo degli opportuni coefficienti legati alla precisione di misura del sistema progettato, ottenendo risultati molto positivi in cui si nota l'efficacia del sistema di misura e della calibrazione del DAC in situazioni realistiche.
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Liverani, Enrico. « Progetto di un circuito retroazionato per il monitoraggio e la compensazione della degradazione dei dispositivi nei convertitori di potenza ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
La tesi si prefigge come obiettivo la realizzazione di un convertitore di potenza DC-DC; in particolare nel suddetto circuito verrà implementato, oltre alla ovvia azione di guadagno/attenuazione di tensione del segnale, anche un controllo in retroazione volto a monitorare ed eventualmente correggere gli effetti dell'Hot Carrier Degradation (HCD) sull'elemento attivo del circuito. Il controllo di tale degradazione è effettuato sulla resistenza in fase di conduzione del MOSFET (RON): tramite il campionamento della differenza di potenziale ai terminali di drain e source, conoscendo a priori la corrente nel canale, viene stimata la grandezza di tale resistenza parassita. Effettuando tale rilievo all'inizio del ciclo di vita dell'elemento monitorato, è possibile trarre un valore di riferimento ideale con cui confrontare le future rilevazioni, al fine di constatare quanto la degradazione HCD abbia deteriorato l'elemento stesso, e con esso, le prestazioni del sistema. La correzione di tale evenienza è effettuata mediante il pilotaggio di un MOSFET di compensazione in parallelo a quello monitorato; nel caso quest'ultimo manifesti la problematica precedentemente citata, il MOS secondario coadiuverà il flusso di corrente al fine di sopperire la mancata piena efficienza del primario dovuto all'incremento di RON. Infine, questo elaborato vedrà la trasposizione del sistema dal semplice circuito a componenti discreti, all'implementazione integrata su silicio in tecnologia CMOS 0.18
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10

MARACCI, LUCIA. « Per una metodologia integrata del progetto di paesaggio : multidisciplinarietà e partecipazione ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241960.

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Résumé :
La ricerca prende le mosse dalla definizione di paesaggio come “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.”, formulata nella Convenzione Europea del Paesaggio. La CEP è la prima convenzione internazionale che ha come oggetto esclusivo di interesse il paesaggio. La convenzione mette in luce l’importanza di integrare tutte le politiche che possono avere impatto sul paesaggio, e quindi sono coinvolte nella pianificazione e nella gestione. Il documento mette al centro il concetto di paesaggio complesso ed enfatizza la necessità di includere nella definizione e nella attuazione di queste politiche le popolazioni che vivono nel paesaggio e il loro il punto di vista. Dalla enunciazione della CEP derivano numerose sfide per la disciplina della pianificazione degli spazi aperti. L’obiettivo della ricerca è proporre un metodo integrato, multidisciplinare e inclusivo di pianificazione del paesaggio, che risponda alla questione del “lato democratico” della pianificazione Quattro casi di studio aiutano a dimostrare la necessità e le implicazioni di questo metodo.
The research is based on the European Landscape Convention definition of landscape as: “an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and interaction of natural and/or human factors “. The ELC is the first international convention to focus specifically on landscape. It highlights the importance of integrating all the policies concerned in impacting, as well as in planning and managing landscape. The document has its core in the complex landscape concept and emphasizes the need to include in these policies all the people who live in the landscape and their point of view. Several challenges for the open spaces planning came from the ELC statement. The research aims to implement an integrate multidisciplinary, inclusive landscape planning method and gives an answer to the issue of the “democratic side” of the planning. Four case studies help to demonstrate the need and the accountability of this method.
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Livres sur le sujet "Progetto integrato"

1

Terrana, Medea. Demetra : Progetto integrato territoriale della Sicilia centro meridionale. Milano : F. Angeli, 2007.

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2

Frullo, Nadia. Stepping stones : Un progetto integrato per ri-abitare la montagna. Torino : Politecnico di Torino, 2015.

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Argiolas, Carlo. Forma, tecnologia, sostenibilità e progetto : Un approccio integrato alla produzione dell'involucro. Roma : Gangemi, 2005.

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4

Leo, Gaetano De, et Luigia Mariotti Culla. Attendi al lupo : Pedofilia e vittime per progetti integrati di trattamento penitenziario : il progetto europeo "For-W.O.L.F.". Milano : Giuffrè, 2005.

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Magnaghi, Alberto, dir. La regola e il progetto. Florence : Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-624-4.

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Résumé :
Il territorio, conteso tra mille interessi conflittuali, ha sempre più bisogno di una progettazione unitaria in quanto bene comune, alla scala in cui si abita, si lavora, si consuma: una scala che comprende luoghi urbani, reti di città, fiumi, valli, zone agricole, entroterra costieri. Rispetto al progetto architettonico e urbano, il progetto di territorio ha regole disciplinari molto più episodiche e settoriali. Esito toscano di una ricerca nazionale sul “progetto di territorio”, questo volume propone il concetto di bioregione urbana come metodologia atta ad integrare analisi e progetti su: i prerequisiti ambientali dell'insediamento, la riconfigurazione di sinergie fra città e campagna, il riequilibrio policentrico dei sistemi urbani, i sistemi economici ed energetici a base locale, le forme di autogoverno per uno sviluppo locale autosostenibile a partire dalle regole per la messa in valore dei beni patrimoniali del territorio.
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6

Nanni, Antonio. Progetto convivialità : Un'etica pubblica per l'Italia plurale. Bologna : EMI, 2012.

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7

Biagini, Carlo, dir. Information technology ed automazione del progetto. Florence : Firenze University Press, 2002. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-040-7.

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Résumé :
Vengono qui raccolti i contributi presentati nell'ambito delle conferenze su "Information Technology ed automazione del progetto" tenute presso la Facoltà di Ingegneria di Firenze nel 2000-01. L'offerta di IT nel settore delle costruzioni è oggi molto diversificata ed orientata verso specifiche applicazioni di supporto nelle varie fasi di articolazione del progetto. L'integrazione tra queste e il collaborative-working tra i diversi attori del processo costruttivo appare così un obiettivo perseguibile, sviluppando sistemi informativi e networks che tendano a formare piattaforme di dati condivisibili, ispirate ai metodi della pianificazione dei processi ed alla progettazione integrale.
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Epifanio, Furnari, Italy. Soprintendenza archeologica di Pompei. et Consorzio Neapolis, dir. Neapolis : Progetto-sistema per la valorizzazione integrale delle risorse ambientali e artistiche dell'area vesuviana. Roma : "L'Erma" di Bretschneider, 1994.

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9

Progetti di sviluppo del territorio : Le azioni integrate locali in Italia e in Europa. Milano : Il sole 24 ore, 2003.

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10

Itatour : Visioni territoriali e nuove mobilità : progetti integrati per il turismo nella città e nell'ambiente. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2012.

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Chapitres de livres sur le sujet "Progetto integrato"

1

Grilli, Antonella, et Fabrizio Rozzi. « Il Progetto Sperimentale di Tirocinio Diretto Digitale Integrato ». Dans Strumenti per la didattica e la ricerca, 27–47. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-587-5.5.

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Résumé :
The integrated digital direct internship (TDDI) represents a new and important method of internship of an experimental nature that began in December 2020, in collaboration with the Regional School Office for Tuscany, to guarantee all students to live a fundamental pre-professional experience, also through virtual and digital methods, thus allowing to expand and enrich training opportunities.
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2

Trigona, Simon Luca. « Archeologia subacquea in Liguria : un progetto integrato per la tutela e la valorizzazione ». Dans Proceedings e report, 137–46. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.15.

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Résumé :
The Soprintendenza of Liguria has always given a particular attention to underwater archaeology and still today it pursues clear and specific aims: design, build, manage and increase competences and technologies that can be able to contribute to the regional and cultural development. The experience reached in Liguria by many years, leaded our activities of protection, research and valorization in order to develop a network of integrated archaeological sites and naval museums. On land this project provides two new museums in the cities of Albenga and Imperia that will be connected with a series of exhibitions and conferences
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3

Perego, Cristiana, Angela Silvia Pavesi et Ilaria Oberti. « “Progetto di Vita” and Design for All : An Integrated Approach in Supporting Collaborative Housing Projects for Persons with Disabilities ». Dans Proceedings of the 21st Congress of the International Ergonomics Association (IEA 2021), 299–306. Cham : Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-74605-6_38.

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4

Zuccaro, Cristina. « Il progetto di data integration del Centro internazionale di studi “Primo Levi” : modalità di restituzione sul web di descrizioni relative al patrimonio documentario per un accesso integrato a risorse di natura eterogenea ». Dans 1. Seminario Nazionale di Biblioteconomia, 313–16. Ledizioni, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.1658.

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5

« 2 • I francescani in Cina fra traduzione e missione ». Dans I francescani cinesi e la traduzione della Bibbia Con traduzione di Huainian Liu Xutang shenfu e testo cinese a fronte. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-672-5/002.

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Résumé :
Nel 1961 in undici volumi, e nel 1968 in volume unico, veniva portato a compimento un progetto nato dal desiderio di un missionario italiano di rendere disponibile per i cattolici di lingua cinese la traduzione integrale del testo biblico nella loro lingua.
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6

Di Giacomo, Tullia Valeria. « Progetti integrati per paesaggi d’acqua. » Dans Multilevel green governance, 61–68. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdnct.9.

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7

Fabbrini, Sergio. « Quale Unione ? Il progetto europeo in un’epoca di trasformazione ». Dans Integration oder Desintegration ?, 241–66. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2018. http://dx.doi.org/10.5771/9783845285764-241.

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El Titi, A. « Progetto di Protezione Integrata Delle Colture da ‘Landesanstalt für Pflanzenschutz’ ». Dans Integrated Crop Protection, 328–30. CRC Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1201/9781003079033-77.

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Nucifora, A., et V. Vacante. « Primi Risultati di un Progetto di Protezione Integrata di Colture in Serra in Sicilia Mediante Trappole Cromotropiche Gialle ». Dans Integrated Crop Protection, 299–302. CRC Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1201/9781003079033-70.

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10

Vattano, Starlight. « Digital Explorations in Archive Drawings ». Dans Advances in Human and Social Aspects of Technology, 496–522. IGI Global, 2022. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-6684-4854-0.ch021.

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Résumé :
The chapter shows some of the outcomes of a research project begun in 2021 in collaboration with the Archivio Progetti Iuav of Venice, with the aim of disseminating the drawings, documents, and projects preserved. On the basis of the documentary collection including pieces, projects, models, together with a conspicuous repository of photographs and reproductions, the research deepens a little-explored aspect of an unbuilt Venice, circumscribing the investigation scope to the 20th century masters of architecture who contributed in rethinking the urban form of the lagoon city, such as Luciano Semerani's project for the sestiere of Cannaregio Ovest in 1978. The discussion on the Venetian structural system, the urban trace, and the architectural configuration is re-established in a dialogue between its history and its contemporaneity. This is achieved starting from the digital models and virtual tours with in-depth texts that integrate the information actions with respect to the qualities of the architectures and urban spaces activated and consulted with the exploration of the model.
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Actes de conférences sur le sujet "Progetto integrato"

1

Cecchini, Arnaldo, et Maria Rita Schirru. « L’esplosione urbana : un fenomeno a molte dimensioni ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7972.

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Résumé :
Il mondo sta diventando un mondo di città. Un fenomeno incessante e che si svolge a velocità crescente è quello dell’esplosione urbana che spesso si manifesta come sprawl, ma che non è solo sprawl. Far fronte al fenomeno dell’esplosione urbana non è semplice, anche perché non è un solo fenomeno, ma fenomeni diversi per morfologia e per cause. E allora non vi è una sola soluzione per controllare l’esplosione urbana, come ripete il mantra della “città compatta” come l’unica e un po’ vaga soluzione. Governare l’esplosione urbana vuol certamente dire accrescere la densità e concentrare le aree urbanizzate, ma questo può essere fatto solo comprendendo le specificità dei diversi fenomeni e identificando la “cura” corretta, con un atteggiamento progettuale lungimirante. Come pianificare una nuova via per rendere possibile lo sviluppo di questi territori, pensando alle interazioni e ai legami tra i diversi livelli, le diverse funzioni, le diverse popolazioni, ma anche fra piano e progetto? Si può partire dal presupposto che sia possibile ridurre gli effetti negativi del periurbano pur conservandone e valorizzandone i vantaggi, ricercando dei “compromessi”, attraverso l’individuazione di una serie di strumenti urbanistici coadiuvati da misure economico-fiscali. La pianificazione urbanistica non può, da sola, governare il fenomeno periurbano, perché le convenienze in gioco sono numerose e in capo ad una moltitudine di soggetti diversi; quindi si deve operare, oltre che sugli strumenti urbanistici, anche su quelli economico-fiscali, proponendo un riordino del sistema fiscale, integrato nella pianificazione urbanistica ed ambientale delle città. Proveremo a indicare come The world is today a “world of cities”. In this world there is phenomenon that is an incessant phenomenon, that occurs at an increasing speed: the urban explosion, that is sprawl, ma not only sprawl. To cope with this phenomenon is not easy, mainly because it is not a single phenomenon, but a set of related phenomena, different for morphology and different in causes. Then there is not a sole solution to control the urban explosion, as it is told by the rather simplistic mantra of the compact city. The control of the urban explosion needs to increase density and concentrate urbanization, but we can operate this control only if we understand the diversity of phenomena to identify the right treatment, designing with far-sightedness, How to design and plan a new way to allow a development of these territories, looking at the interaction between the different levels of governance, the different functions, the different populations? Uno starting point could be that it is possible to reduce the negative effects of suburbanization, maintaining the advantages, finding a “compromise” when needed; it implies to combine planning regulations with fiscal end economical measures. Urban and territorial planning cannot govern the sub-urbanisation by itself: we have a complex game with a lot of diverging actors; we must integrate planning and fiscal systems. We’ll try to say how.
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Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Basso, Marzia. « Paesaggi in movimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Résumé :
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Pultrone, Gabriella. « Turismo e centri urbani minori : possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Résumé :
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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Gironi, Roberta. « The Diagonal City : crossing the social divisions ». Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6266.

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Résumé :
Roberta Gironi Departamento de Proyectos Arquitectónicos, UPV. Camino de Vera, s/n. 46022 Valencia Joint Doctorate Dipartimento di Architettura – Teorie e Progetto. “Sapienza” Università degli Studi di Roma. Via Gramsci, 53. 00100 Roma E-mail: roberta.gironi@gmail.com Keywords (3-5): Informal processes, dynamic transformation, new planning approach, flexible space, self-organization Conference topics and scale: Reading and regenerating the informal city Contemporary cities are affected by transformations that put in discussion the claim of control and stability to which the urban project aspires. All those gradual adjustments are manifested according to the demand, bring toward a less formal and more flexible spatial order, for which the traditional forms of the "static" city become the background of the "kinetic" landscape of informal cities. On the contrary of the formal processes of urban planning, informality process is configured as an organic development model and a flexible dynamic system opened to changes. The informal space is produced according to principles of spontaneity and self-organization. A consideration on the possibility to assume different approaches can be proposed. Those approaches should integrate in the design reasoning all the dynamics usually excluded by the discourse on the urban project, which processes can become catalysts to enrich the methods of planning and design of the urban space. Through the analysis of the case-study Previ Lima and the Living Room at the Border of St. Ysidro, the aim is to delineate in which way the contemporary architecture can absorb and metabolize these processes, triggering a different approach to a different method to intervene in the spaces of relationship among formal and informal. It is believed that the informal urban qualities cannot be eliminated and is impossible to ignore the inhabitants' practices, but rather to work on the intersection between collective and individual actions. References Brillembourg A., Feireiss K., Klumpner H. (2005), Informal City (Prestel Publishing, Munich) Cruz T. (2008), "De la frontière globale au quartier de frontière: pratiques d'empiètement", Multitudes, 31(1). Davis M. (2006), Planet of Slums (Verso, London). Hernandez F., Kellett P., Allen L.K. (2010), Rethinking the informal city: critical perspectives from Latin America (Berghahn books, New York, Oxford). McFarlane C., Waibel M., (2012), Urban Informalities: Reflections on the Formal and Informal (Ashgate, Farnham). Jacobs J. (1961), The death and life of great American cities(Random House, New York- Toronto). Roy A., Alsayyad N., (2004) Urban Informality: Transnational Perspectives from the Middle East, Latin America, and South Asia (Lexington Books, Lanham)
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