Littérature scientifique sur le sujet « Progettazione e sviluppo di nuovi prodotti »

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Articles de revues sur le sujet "Progettazione e sviluppo di nuovi prodotti"

1

Özcan, Beste. « Cosa Accadrebbe Se... : Il Manifesto sul Human Design ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 9 (7 avril 2014) : 201–10. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2014.v9i.12590.

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Résumé :
Un nuovo modo di pensare alla progettazione in base allo sconosciuto prossimo futuro, per rendere i Designer più consapevoli dei problemi e anche delle opportunità per nuovi prodotti che, gli attuali sviluppi della tecnologia pongono al Design.
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Villarejo Galende, Helena. « Balance de una década de regulación de los grandes establecimientos comerciales en España ». Ciudades, no 10 (1 février 2018) : 39. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.39-65.

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Résumé :
Nuove norme legislative sono state prodotte per risolvere i problemi sollevati dallo sviluppo dei nuovi formati commerciali. All’inizio, sono stati ispirati dal modello francese della legge Royer, con l’obiettivo di regolamentare le grandi strutture distributive. Dalla regolamentazione della localizzazione delle strutture si è quindi passati alla pianificazione del commercio, con i Piani per le attività commerciali, definendo le destinazione d’uso dei suoli e con i Piani per la modernizzazione del commercio, che sostengono attraverso aiuti finanziari gli imprenditori l’innovazione del settore. Gli obiettivi di questi strumenti sono strettamente settoriali e non tengono in alcun conto le relazioni con gli obiettivi della pianificazione e della progettazione urbanistica. La Direttiva Bolkenstein del 2006 ha avuto l’effetto di ridurre gli ostacoli nella localizzazione delle imprese economiche. L’autorizzazione per l’apertura di nuove strutture commerciali deve rispondere all’interesse generale (pianificazione, urbanistica, tutela dell’ambiente), favorendo il successo imprenditoriale.La regolazione di carattere amministrativo delle attività commerciali ha anche prodotto effetti non previsti, come il contenimento degli ipermercati a fronte dello sviluppo di supermercati e centri commerciali ed un processo di concentrazione delle imprese.
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3

Scudo, Gianni, et Matteo Clementi. « La progettazione ambientale delle filiere alimentari orientata allo sviluppo bioregionale ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093004.

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Résumé :
Il testo presenta strumenti di analisi e progetto di filiere alimentari elaborati nella ricerca ‘Bioregione'. Lo studio mira ad approfondire i processi che connettono domanda e offerta in un ambito territoriale definito e a formulare scenari migliorativi. Le filiere interessano i principali alimenti che compongono la domanda aggregata associata alla ristorazione collettiva nelle diverse fasi, dalla produzione in campo al conferimento al centro cottura, al consumo e alla gestione degli scarti. Gli indicatori utilizzati sono la domanda energetica complessiva (energia primaria non rinnovabile), la contabilità di terreno agricolo produttivo per quantità di prodotto o pasto equivalente e il costo di produzione. Essi costituiscono strumenti sperimentali di riferimento per una pianificazione territoriale locale che metta al centro un nuovo modello metabolico campagnacittà ambientalmente sostenibile.
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Monaci, Massimiliano. « L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Résumé :
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Codini, Anna. « Approcci knowledge-based allo sviluppo di nuovi prodotti nei mercati industriali ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 1 (mars 2010) : 141–63. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-001010.

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Résumé :
Il filone di studio dedicato alle cosiddette dynamic capabilities identifica nella capacitÀ dell'organizzazione di far emergere conoscenze acquisite in passato, integrare conoscenze esterne e diffonderle al proprio interno il requisito essenziale dell'impresa che si preoccupa non solo di lanciare nuovi prodotti spot, ma anche di conservare tale abilitÀ nel lungo periodo. Obiettivo del presente lavoro č quello di evidenziare, attraverso lo studio qualitativo di due casi aziendali, eventuali analogie fra prassi e letteratura, specie in merito alla rilevanza dei processi cognitivi nello sviluppo di nuovi prodotti, nonché di individuare gli strumenti specifici piů o meno innovativi impiegati nella realtÀ empirica al fine di favorire l'emersione, l'integrazione, e l'uso della conoscenza.
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Benelli, Caterina. « Nascita e sviluppo di un’idea ». Mnemosyne, no 9 (15 octobre 2018) : 14. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i9.14013.

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Résumé :
L’obiettivo dell’articolo è di rintracciare la valenza formativa dei laboratori autobiografici e promuovere la cultura della memoria e dell’autobiografia in carcere: contesto di storie difficili che necessitano, sempre più e con maggiore attenzione, di essere ascoltate e comprese attraverso proposte di percorsi formative sempre più mirate ai nuovi bisogni. D’altra parte anche l’Ordinamento penitenziario raccomanda l’inclusione del detenuto in percorsi trattamentali in carcere finalizzati ad un migliore reinserimento sociale. Ed è per questo che, all’interno del Piano pedagogico degli Istituti penitenziari sono sempre più presenti laboratori autobiografici che permettono ai partecipanti di ripercorrere la propria vicenda esistenziale,di riflettere su di sé per una ri-progettazione in vista del «fine pena» e con l’accompagnamento di esperti in metodologie autobiografiche.
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Grasseni, Cristina. « La reinvenzione del cibo. I prodotti locali nell'era "glocale" ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006001.

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Résumé :
All'agricoltura oggi non si chiede piů di garantire solo un sufficiente approvvigionamento di cibo, ma anche qualcosa di piů. Questo "qualcosa" comprende aspetti etici, sociali, perfino estetici. Diversi attori sociali e istituzionali stanno riscoprendo il cibo come patrimonio per lo sviluppo del territorio e come oggetto topico, per ripensare i temi della sostenibilitŕ e della responsabilitŕ. Alcuni fenomeni contemporanei sono particolarmente interessanti da questo punto di vista, in quanto sembrano coniugare innovazione sociale e responsabilitŕ ambientale mettendo a fuoco la possibilitŕ di sviluppare nuovi stili di vita. La ricerca del rapporto diretto tra produttore e consumatore da parte dei consumatori "urbani" e il neo-ruralismo sono alcuni tra i molti aspetti di una galassia relativa alla co-produzione (e non solo al "consumo" critico) che dimostrano un eccezionale potenziale di incidenza non solo culturale e sociale ma anche economica rispetto alla vitalitŕ delle cittŕ e delle campagne, e propongono nuovi modelli culturali legati al produrre e pensare il cibo.
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Giannetti, Riccardo, et Alessandro Marelli. « Il ruolo degli strumenti di cost management nello sviluppo di nuovi prodotti sostenibili ». MANAGEMENT CONTROL, no 2 (juillet 2016) : 33–68. http://dx.doi.org/10.3280/maco2016-002003.

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De Castro, Paolo. « Agroalimentare e sviluppo : nuovi bisogni e nuove politiche per la crescita ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (avril 2011) : 29–33. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001006.

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Il presente lavoro rileva il ruolo estremamente significativo svolto dal tessuto agricolo nell'orizzonte di una maggiore sostenibilitŕ dei processi di crescita. Per adempiere a tale compito, perň, si segnala la necessitŕ per il mondo agricolo nazionale ed europeo di intervenire sui modelli societari, sul credito, sulle politiche formative, sugli investimenti in infrastrutture e tecnologie promuovendo un maggiore orientamento verso azioni integrate che guardino ai sistemi piů che ai singoli prodotti o alle singole filiere. Solo cosě l'agricoltura potrŕ rimanere competitiva e contribuire attivamente alla preservazione delle identitŕ locali, dell'ecosistema, dei valori civici e culturali tradizionali delle comunitŕ rurali.
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Mandarino, Antonella. « Valutazione e sviluppo delle aree rurali : quali esperienze, quali nuovi approcci, quali metodologie di valutazione ? » RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 43 (février 2010) : 123–34. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043009.

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Il tema dello sviluppo rurale č stato negli ultimi decenni, ed č tuttora, molto dibattuto in ambito accademico e istituzionale, sia per le profonde trasformazioni che hanno interessato le aree rurali, sia per gli orientamenti della Politica Agricola Comune, ancora fortemente sbilanciata verso un approccio di tipo settoriale. Le valutazioni condotte fino ad oggi sulla politica di sviluppo rurale, attuata attraverso diversi strumenti in assenza di una chiara strategia, hanno avuto per oggetto i singoli programmi con cui tale politica č stata a lungo identificata, con il risultato che le analisi e i giudizi presentati non sono andati molto oltre le realizzazioni e i risultati degli interventi finanziati. La necessitŕ - manifestata dai componenti il "Gruppo di Lavoro sullo Sviluppo Rurale" costituito nell'ambito delle attivitŕ del NVVIP della Sardegna - di avviare processi di valutazione integrata, degli effetti prodotti dai diversi strumenti di programmazione sulle aree rurali, ha offerto lo spunto per l'organizzazione, nell'ambito del XII Congresso dell'AIV, di una Tavola Rotonda sul tema della valutazione e sviluppo delle aree rurali. L'articolo č una libera rielaborazione delle riflessioni e dei contributi portati in quella sede, allo scopo di stimolare un dibattito su nuove ipotesi di valutazione delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori rurali e sulle implicazioni, concettuali e di metodo, che la definizione di ricerche valutative sul tema dello sviluppo rurale comporta.
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Thèses sur le sujet "Progettazione e sviluppo di nuovi prodotti"

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Rizzo, Giuseppe. « Influenza dell'attività di marketing nel processo di sviluppo nuovi prodotti ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2512/.

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Spilotros, Michele. « Sviluppo di nuovi prodotti : monitoraggio della performance in fase di commissioning ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Questa tesi di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica è stata scritta in seguito ad un periodo di tirocinio per tesi presso l’azienda Heineken Italia S.p.A con sede a Sesto San Giovanni, Milano. In questo lavoro verranno trattati i principali modelli di riferimento per la gestione dell’innovazione tecnologica nell’industria contemporanea con un particolare focus sul processo innovativo in Heineken e sulla sua fase di commissioning. In particolare questa tesi verte a descrivere il monitoraggio e la gestione dei dati raccolti durante la fase di commissioning in cui gli equipments acquistati dal fornitore vengono per la prima volta testati in produzione. Si sono definiti i dati significativi per l’analisi della fase di commissioning e degli intervalli per cui questi valori soddisfacessero gli standard di qualità di Heineken. Si è scelto di approfondire questo tema a causa dell’importanza di questa fase, la cui delicatezza è dovuta alla presenza di nuovi componenti in linea che saranno per la prima volta valutati e testati in modo da avere un responso concreto non solo sulla pianificazione tecnica svolta nel processo innovativo ma anche sul lavoro svolto dai fornitori. Inoltre in questa fase, poichè si raccolgono dati significativi per il funzionamento delle macchine coinvolte nel processo produttivo, è possibile valutare anche lo stato di funzionamento delle macchine e individuare eventuali necessità di interventi di manutenzione straordinaria. La buona riuscita di questa fase dipende fortemente dalle attività svolte a monte del processo innovativo, motivo per cui verranno descritte le metodologie con le quali queste vengono svolte in azienda.
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BENEDETTI, RICCARDO. « PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI NUOVI SERVIZI PER IL CATALOGO BIBLIOGRAFICO WEB DI ATENEO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2010. http://hdl.handle.net/11581/401915.

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Résumé :
Il lavoro descritto in questa tesi riguarda il progetto formativo del mio periodo di stage presso l'Area Biblioteche dell'Universita'  di Camerino. Il catalogo bibliografico di Ateneo viene gestito tramite il software Aleph della societa'  ExLibris, la versione del software e' la 18.1, installata su un server Red Hat Linux. I moduli in cui il software si articola (Catalogazione/Copie, Acquisizione/Periodici, Circolazione, ILL) consentono agli operatori di gestire i vari flussi delle operazioni di gestione e le attivita' della biblioteca, mentre l'Opac Web offre all'utente del sistema bibliotecario strumenti diversificati di ricerca e servizi personalizzati attraverso un'interfaccia web. Sul server e' installato il web server Apache con il modulo PHP4. I dati anagrafici degli utenti e i dati riguardanti il materiale bibliografico sono contenuti in un database relazionale Oracle 10g. Le biblioteche al giorno d'oggi stanno affrontando diverse sfide riguardanti l'incremento esponenziale delle informazioni reperibili e l'incremento delle aspettative degli utenti che pretendono un accesso piu' veloce e piu' facile ai dati. Il sistema Aleph fornisce supporto e funzionalita' a molte biblioteche nel mondo per soddisfare queste richieste oggi e nel futuro. La struttura del sistema Aleph puo' essere personalizzata per andare incontro alle esigenze delle biblioteche cosi' da creare delle politiche di azione specifiche per ogni istituzione e delle procedure uniche. Aleph e' un sistema con le seguenti caratteristiche: Flessibile: le componenti sono personalizzabili per soddisfare le richieste di biblioteche e librerie di qualsiasi grandezza. Facile da usare: l'intuitivita'  delle interfacce grafiche e procedure user-friendly incrementano l'efficienza dello staff e rendono piu' piacevole l'esperienza dell'utente. Aperto: basato su un database Oracle, Aleph puo' funzionare su sistemi operativi differenti. Tutti i prodotti Ex Libris sono basati su standard industriali e sfruttano le tecnologie piu' avanzate per quanto riguarda la condivisione di risorse, la connettivita' e l'interazione con altri sistemi e database. Multilingua: gli utenti possono utilizzare il sistema con la lingua che preferiscono e le biblioteche possono aggiungere dei nuovi linguaggi per le loro interfacce. Sviluppi futuri: il sistema Aleph evolve continuamente per andare incontro ai cambiamenti che richiedono le biblioteche. Gli obiettivi del mio lavoro erano quello di rendere piu' facile e veloce il lavoro dello staff della biblioteca di Unicam sviluppando delle procedure da aggiungere alla GUI (Grapichal User Interface) di Aleph e quello di ampliare e migliorare i servizi offerti agli utenti attraverso l'Opac Web. Il primo intervento effettuato riguarda il modulo ''Catalogazione'' del sistema Aleph ed e' stato di particolare rilevanza per il personale della biblioteca. Questo modulo viene utilizzato per importare le informazioni bibliografiche da altri cataloghi nazionali ed internazionali. Le informazioni, organizzate in record formati da campi e sottocampi, vengono importate nella GUI, vengono modificate per rispecchiare gli standard di codifica del sistema Aleph e vengono poi memorizzate nel database. A tale scopo ho creato delle procedure per effettuare la correzione automatica dei record bibliografici importati e per fare cio' e' stato necessario creare inizialmente un elenco degli errori da correggere. E' stato poi creato il codice di correzione utilizzando delle operazioni messe a disposizione dal sistema. Una volta creato il file contenente il codice di correzione sono state apportate delle modifiche tecniche al sistema Aleph per includere la possibilita' di attivare queste operazioni di correzione dalla GUI. [...] La seconda parte del lavoro aveva come obiettivo l'ampliamento delle funzionalita' messe a disposizione dell'utente nell'Opac Web. In particolare e' stato inserito un collegamento tra Aleph e SFX. SFX e' il nome che e' stato dato ad un progetto pluriennale a piu' stadi, portato avanti dall'Universita'  di Gand in Belgio e di Los Alamos in USA, e che ha coinvolto un buon numero di partner commerciali. Lo scopo del progetto e' stato produrre un software (un "componente di servizio") che permetta ad una istituzione (diciamo una digital library o una hybrid library) di creare un ambiente informativo interconnesso, cioe' di stabilire link tra le varie risorse elettroniche (a pagamento o ad accesso libero) che costituiscono la sua collezione, indipendentemente dalle connessioni previste a priori da ogni risorsa. Cio' permette che un utente, effettuata una ricerca su una risorsa (detta origin) ed ottenuta una risposta, possa richiedere, per un certo record o citazione o entita' informativa bibliografica (che diventa la link-source), dei cosiddetti "servizi estesi", cioe' collegamenti rilevanti ad altre risorse della collezione (che saranno dette target). Attualmente, il nome SFX definisce l'implementazione proprietaria di Ex Libris, e SFX server e' il componente di servizio di Ex Libris. Questo componente di servizio non e' installato localmente presso le macchine dell'Universita'  di Camerino. Per comodita' e' stato deciso di sfruttare un server messo a disposizione dal Caspur (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per universita'  e ricerca) a Roma. Il Caspur gestisce i servizi di altre universita'  italiane come fanno il Cilea a Milano e il Cipe a Padova. SFX e' la soluzione scelta da oltre 1.500 istituzioni in tutto il mondo ed e' oggi la tecnologia di linking piu' utilizzata. Per tecnologia di linking si intende l'insieme di tutti gli strumenti a disposizione delle biblioteche per creare dei collegamenti tra materiale cartaceo e materiale digitale e per ampliare i tipi di ricerche. SFX fornisce strumenti per definire i legami fra le varie risorse informative, collegando ed integrando, all'interno di un sistema bibliotecario, tutti i possibili servizi attivi per ciascuna risorsa bibliografica. Questo software permette di effettuare ricerche avanzate nel catalogo bibliografico tramite titolo o citazioni per quanto riguarda il materiale bibliografico periodico, come riviste o inserti. SFX offre agli utenti link contestuali al full-text degli articoli e ad altre risorse definite dalla biblioteca, inclusi i link al materiale posseduto nell'Opac, ai servizi di document delivery di preferenza, a risorse e servizi disponibili via Web di interesse correlato e ad archivi locali. SFX e' una parte integrante dell'infrastruttura informativa della biblioteca, ed e' strettamente integrato oltre che con Aleph anche gli altri prodotti Ex Libris e con molte altre soluzioni per le biblioteche. L'integrazione attraverso plug-in con le differenti fonti informative, come ad esempio i cataloghi bibliografici, permette alle istituzioni di ottimizzare l'uso delle risorse locali minimizzando gli sforzi di configurazione e mantenimento. Il plug-in o add-on e' un programma non autonomo che interagisce con un altro programma per ampliarne le funzioni. La capacita'  di un software di supportare i plug-in e' generalmente un'ottima caratteristica, perche' rende possibile l'ampliamento e la personalizzazione delle funzioni da attivare in maniera semplice e veloce. Le proprieta' di linking di SFX possono essere incorporate all'interno di altri applicativi in uso presso la biblioteca, portali e soluzioni di document delivery, oltre che all'interno di altri applicativi a livello istituzionale, come ad esempio i sistemi per la didattica. Per gli utenti delle biblioteche, SFX rappresenta uno strumento rapido ed affidabile per accedere alle risorse attraverso l'utilizzo di diversi servizi e funzionalita' messi a disposizione. SFX permette infatti agli utenti di ottenere rapidamente le pubblicazione richieste, collegandole al testo integrale degli articoli cercati attraverso una vasta gamma di opzioni di delivery. Se il full-text non e' disponibile in formato elettronico, l'utente puo' collegarsi direttamente al record appropriato nel catalogo, controllare il posseduto cartaceo per richiedere le fotocopie, oppure collegarsi direttamente ad un modulo per la richiesta di document delivery o di prestito interbibliotecario. Altri servizi di SFX includono i link agli e-books, a servizi per la gestione delle bibliografie, la possibilita' di ricercare informazioni correlate in banche dati disponibili nel Web e la possibilita' di ricercare informazioni su brevetti. Vediamo ora i punti fondamentali del funzionamento di SFX. Questo procedimento si basa sul protocollo OpenURL, un protocollo per lo scambio di metadati finalizzato alla gestione di servizi di linking come SFX. Il processo avviene in tre tempi e attraverso tre passaggi consecutivi. 1. All'utente, in ogni record o citazione trovati con la sua ricerca di partenza, viene presentato il bottone SFX per servizi estesi. Dietro quel bottone c'e' una particolare URL, la OpenURL, che al momento del "click" verra' inviata al componente di servizio cioe' l'SFX server. 2. Cliccando il bottone SFX, si apre una nuova finestra con un elenco di servizi, cioe' di link, potenzialmente rilevanti per la citazione di partenza, ognuno con un proprio bottoncino cliccabile per l'attivazione. Attivando il bottone SFX si realizza dunque l'invio della OpenURL all'SFX server. Ad esso la OpenURL porta come parametri i metadati della link-source, utilizzando i quali l'SFX server puo' attuare il processo di verifica concettuale o valutazione SFX (cioe' il confronto con la base SFX) e selezionare i servizi possibili, cioe' una serie di link potenziali, attivabili singolarmente cliccando l'apposito bottoncino. 3. Cliccando uno dei servizi proposti, si apre una terza finestra con l'effettivo collegamento all'interno della risorsa selezionata. [...] Gli utenti possono accedere ai servizi SFX da svariati tipi di risorse bibliotecarie, tutte configurabili dalla biblioteca. Tali risorse includono le banche dati bibliografiche o di citazioni, periodici elettronici, tesi e dissertazioni in formato elettronico, archivi digitali locali e, come nel nostro caso, l'Opac Web del sistema. Un altro servizio correlato a SFX e' il Citation linker che permette agli utenti di individuare rapidamente articoli specifici in base al titolo della rivista, all'anno, volume e al fascicolo di pubblicazione. Una volta individuato l'articolo tutti i servizi di SFX rilevanti per esso sono disponibili e possono essere acceduti. SFX e' infine uno strumento particolarmente utile per il personale della biblioteca. Esso offre infatti un set completo di strumenti con i quali localizzare e personalizzare facilmente l'accesso alle risorse, mantenerle aggiornate e monitorarne l'accesso. In particolare SFX offre strumenti automatizzati per il caricamento delle risorse locali che semplificano le attivita' amministrative quali ad esempio la localizzazione dei dati. I servizi di questo software della Ex Libris permettono di ottenere dei rapporti in tempo reale sull'utilizzo delle risorse. Un ampio pacchetto di report fornisce infatti una visione in tempo reale dei pattern e trend di utilizzo, dell'uso dei dati per sorgente, delle riviste richieste per le quali non e' disponibile il full-text e delle riviste disponibili ma mai utilizzate dagli utenti. L'esecuzione dei report puo' essere programmata in modo automatico e successivamente i risultati possono essere inviati automaticamente per e-mail al fine di ridurre il tempo e le energie dedicati all'amministrazione. Per inserire tutte queste funzionalita' nel catalogo web di ateneo ho creato uno script per inviare le informazioni dall'Opac Web a SFX attraverso una funzione di sistema di Aleph. Ho poi inserito il link a SFX nella schermata di visualizzazione completa del record ricercato nel catalogo utilizzando l'icona di SFX presente nel server. Cliccando quest'icona si apre una nuova finestra che offre all'utente tutte le funzionalita'  descritte in precedenza riguardanti il record selezionato. Il collegamento e' stato inserito anche nella parte superiore della schermata in modo testuale, senza l'utilizzo di icone, insieme alle altre funzioni di gestione del record gia'  offerte nell'Opac Web. [...] Il terzo lavoro riguarda sempre l'Opac Web e i servizi offerti agli utenti. L'obiettivo e' quello di ampliare le informazioni visualizzate al momento della restituzione a video dei risultati di una ricerca all'interno del catalogo web di Ateneo sfruttando Google Books. Google Ricerca libri e' l'interfaccia in italiano di Google Book Search, lo strumento sviluppato da Google per permettere la ricerca nel testo di libri digitalizzati oppure in commercio. Nel caso in cui il volume digitalizzato non sia protetto da copyright, Google permette di consultarlo integralmente e di scaricarlo in formato PDF. Altrimenti, a seconda dell'accordo stipulato con l'editore che detiene i diritti per lo sfruttamento dell'opera,consente di visualizzare piccole porzioni del testo (snippet), intere pagine (copertina, indice ecc.) oppure solo di effettuare ricerche nei dati identificativi. Google Books nasce, con il nome di Google Print, nel 2004, e viene presentato al pubblico la prima volta alla Buchmesse, la fiera mondiale del libro di Francoforte. Tra i primi editori che stipulano accordi commerciali con Google si trovano Blackwell, Cambridge University Press, the University of Chicago Press, Houghton Mifflin, Hyperion, McGraw-Hill, Oxford University Press, Pearson, Penguin, Perseus, Princeton University Press, Springer, Taylor & Francis, Thomson Delmar e Warner Books. A dicembre 2004 Google annuncia l'iniziativa Google Print Library Project, che prevede l'accordo con numerose biblioteche pubbliche e universitarie di alto livello per la digitalizzazione di circa 15 milioni di volumi e la loro messa a disposizione nell'interfaccia di ricerca nell'arco di un decennio. L'annuncio suscita le reazioni delle associazioni degli editori e degli autori, dato che il processo di digitalizzazione coinvolgera' anche opere coperte dal diritto d'autore. Nell'edizione della Buchmesse del 2005 viene presentata l'interfaccia di Google Print nelle principali lingue europee. A novembre del 2005 Google Print cambia nome in Google Book Search. A Marzo 2007 Google possedeva gia' oltre un milioni di libri digitalizzati, il New York Times ne aveva stimato il valore di mercato approssimativamente intorno ai cinque milioni di dollari. Il 28 Ottobre 2008 Google dichiaro' che i volumi ricercabili attraverso il servizio Google Search erano sette milioni, dei quali un milione di volumi era disponibile in full-view grazie agli accordi stipulati tra Google e gli autori. Oggi sono oltre dieci milioni i volumi consultabili attraverso Google Books. Alla fine del 2006 Microsoft fece partire un progetto simile per entrare in competizione con Google ma il progetto fu abbandonato nel Maggio del 2008. Creando un account Google e' possibile creare una libreria personale aggiungendo agli scaffali virtuali i libri di interesse. E' possibile inoltre scrivere delle recensioni e valutare i libri offrendo informazioni aggiuntive agli altri membri della community di Google. Nell'Opac Web e' stato inserito il collegamento a questi servizi di Google. In particolare il mio lavoro si e' concentrato nell'inserimento delle cover come informazione aggiuntiva ai risultati della ricerca effettuata nel catalogo web di Ateneo. Queste cover forniscono un'anteprima visiva del libro in modo da rendere piu' veloce la ricerca del materiale nel catalogo e sono anche dei collegamenti diretti al libro su Google e a tutte le funzionalita'  descritte in precedenza. [...] Le attivita' svolte hanno permesso un'evoluzione del sistema informatico del catalogo bibliografico di Ateneo e un adattamento agli standard di altri cataloghi nazionali. Il lavoro di back-office della creazione di procedure di correzione dei dati importati da cataloghi esterni e' risultato particolarmente funzionale per il personale della biblioteca. Per quanto riguarda i lavori sull'Opac Web ho inserito il collegamento con il software SFX e ampliato i risultati della ricerca nel catalogo inserendo il collegamento a Google Books.
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Ricciardi, Roberto. « Progettazione e sviluppo di un'applicazione Android nell'ambito dei prodotti del km '0' ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12209/.

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Résumé :
Negli ultimi anni vi è una crescente sensibilizzazione sulle tematiche alimentari; i consumatori desiderano conoscere l'origine e la lavorazione dei prodotti che acquistano. I prodotti biologici e del km zero forniscono una maggiore affidabilità e qualità; per questo si è deciso di sviluppare un sistema che permettesse agli utilizzatori di condividere localmente le loro piccole produzioni agricole.
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Zanoni, Simona <1979&gt. « Metabolismo di oligosaccaridi prebiotici in Bifidobacterium per il potenziale sviluppo di nuovi prodotti alimentari funzionali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/642/1/Tesi_Zanoni_Simona.pdf.

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Résumé :
The growth and the metabolism of Bifidobacterium adolescentis MB 239 fermenting GOS, lactose, galactose, and glucose were investigated. An unstructerd unsegregated model for growth of B. adolescentis MB 239 in batch cultures was developed and kinetic parameters were calculated with a Matlab algorithm. Galactose was the best carbon source; lactose and GOS led to lower growth rate and cellular yield, but glucose was the poorest carbon source. Lactate, acetate and ethanol yields allowed calculation of the carbon fluxes toward fermentation products. Similar distribution between 3- and 2-carbon products was observed on all the carbohydrates (45 and 55%, respectively), but ethanol production was higher on glucose than on GOS, lactose and galactose, in decreasing order. Based on the stoichiometry of the fructose 6-phosphate shunt and on the carbon distribution among the products, ATP yield was calculated on the different carbohydrates. ATP yield was the highest on galactose, while it was 5, 8, and 25% lower on lactose, GOS, and glucose, respectively. Therefore, a correspondance among ethanol production, low ATP yields, and low biomass production was established demonstrating that carbohydrate preferences may result from different sorting of carbon fluxes through the fermentative pathway. During GOS fermentation, stringent selectivity based on the degree of polymerization was exhibited, since lactose and the trisaccharide were first to be consumed, and a delay was observed until longer oligosaccharides were utilized. Throughout the growth on both lactose and GOS, galactose accumulated in the cultural broth, suggesting that β-(1-4) galactosides can be hydrolysed before they are taken up. The physiology of Bifidobacterium adolescentis MB 239 toward xylooligosaccharides (XOS) was also studied and our attention was focused on an extracellular glycosyl-hydrolase (β-Xylosidase) expressed by a culture of B. adolescentis grown on XOS as sole carbon source. The extracellular enzyme was purified from the the supernatant, which was dialyzed and concentrated by ultrafiltration. A two steps purification protocol was developed: the sample was loaded on a Mono-Q anion exchange chromatography and then, the active fractions were pooled and β-Xylosidase was purified by gel filtration chromatography on a Superdex-75. The enzyme was characterized in many aspects. β- Xylosidase was an homo-tetramer of 160 kDa as native molecular mass; it was a termostable enzyme with an optimum of temperature at 53 °C and an optimum of pH of 6.0. The kinetics parameter were calculated: km = 4.36 mM, Vmax = 0.93 mM/min. The substrate specificity with different di-, oligo- and polysaccharides was tested. The reactions were carried out overnight at pH 7 and at the optimum of temperature and the carbohydrates hydrolysis were analyzed by thin layer chromatography (TLC). Only glycosyl-hydrolase activities on XOS and on xylan were detected, whereas sucrose, lactose, cellobiose, maltose and raffinose were not hydrolyzed. It’s clearly shown that β-Xylosidase activity was higher than the Xylanase one. These studies on the carbohydrate preference of a strain of Bifidobacterium underlined the importance of the affinity between probiotics and prebiotics. On the basis of this concept, together with Barilla G&R f.lli SpA, we studied the possibility to develop a functional food containing a synbiotic. Three probiotic strains Lactobacillus plantarum BAR 10, Streptococcus thermophilus BAR 20, and Bifidobacterium lactis BAR 30 were studied to assess their suitability for utilization in synbiotic products on the basis of antioxidative activity, glutathione production, acid and bile tolerance, carbohydrates fermentation and viability in food matrices. Bile and human gastric juice resistance was tested in vitro to estimate the transit tolerance in the upper gastrointestinal tract. B. lactis and L. plantarum were more acid tolerant than S. thermophilus. All the strains resisted to bile. The growth kinetics on 13 prebiotic carbohydrates were determined. Galactooligosaccharides and fructo-oligosaccharides were successfully utilized by all the strains and could be considered the most appropriate prebiotics to be used in effective synbiotic formulations. The vitality of the three strains inoculated in different food matrices and maintained at room temperature was studied. The best survival of Lactobacillus plantarum BAR 10, Streptococcus thermophilus BAR 20, and Bifidobacterium lactis BAR 30 was found in food chocolate matrices. Then an in vivo clinical trial was carried out for 20 healthy volunteers. The increase in faecal bifidobacteria and lactobacilli populations and the efficacy of the pre-prototype was promising for the future develop of potential commercial products.
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Zanoni, Simona <1979&gt. « Metabolismo di oligosaccaridi prebiotici in Bifidobacterium per il potenziale sviluppo di nuovi prodotti alimentari funzionali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/642/.

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Résumé :
The growth and the metabolism of Bifidobacterium adolescentis MB 239 fermenting GOS, lactose, galactose, and glucose were investigated. An unstructerd unsegregated model for growth of B. adolescentis MB 239 in batch cultures was developed and kinetic parameters were calculated with a Matlab algorithm. Galactose was the best carbon source; lactose and GOS led to lower growth rate and cellular yield, but glucose was the poorest carbon source. Lactate, acetate and ethanol yields allowed calculation of the carbon fluxes toward fermentation products. Similar distribution between 3- and 2-carbon products was observed on all the carbohydrates (45 and 55%, respectively), but ethanol production was higher on glucose than on GOS, lactose and galactose, in decreasing order. Based on the stoichiometry of the fructose 6-phosphate shunt and on the carbon distribution among the products, ATP yield was calculated on the different carbohydrates. ATP yield was the highest on galactose, while it was 5, 8, and 25% lower on lactose, GOS, and glucose, respectively. Therefore, a correspondance among ethanol production, low ATP yields, and low biomass production was established demonstrating that carbohydrate preferences may result from different sorting of carbon fluxes through the fermentative pathway. During GOS fermentation, stringent selectivity based on the degree of polymerization was exhibited, since lactose and the trisaccharide were first to be consumed, and a delay was observed until longer oligosaccharides were utilized. Throughout the growth on both lactose and GOS, galactose accumulated in the cultural broth, suggesting that β-(1-4) galactosides can be hydrolysed before they are taken up. The physiology of Bifidobacterium adolescentis MB 239 toward xylooligosaccharides (XOS) was also studied and our attention was focused on an extracellular glycosyl-hydrolase (β-Xylosidase) expressed by a culture of B. adolescentis grown on XOS as sole carbon source. The extracellular enzyme was purified from the the supernatant, which was dialyzed and concentrated by ultrafiltration. A two steps purification protocol was developed: the sample was loaded on a Mono-Q anion exchange chromatography and then, the active fractions were pooled and β-Xylosidase was purified by gel filtration chromatography on a Superdex-75. The enzyme was characterized in many aspects. β- Xylosidase was an homo-tetramer of 160 kDa as native molecular mass; it was a termostable enzyme with an optimum of temperature at 53 °C and an optimum of pH of 6.0. The kinetics parameter were calculated: km = 4.36 mM, Vmax = 0.93 mM/min. The substrate specificity with different di-, oligo- and polysaccharides was tested. The reactions were carried out overnight at pH 7 and at the optimum of temperature and the carbohydrates hydrolysis were analyzed by thin layer chromatography (TLC). Only glycosyl-hydrolase activities on XOS and on xylan were detected, whereas sucrose, lactose, cellobiose, maltose and raffinose were not hydrolyzed. It’s clearly shown that β-Xylosidase activity was higher than the Xylanase one. These studies on the carbohydrate preference of a strain of Bifidobacterium underlined the importance of the affinity between probiotics and prebiotics. On the basis of this concept, together with Barilla G&R f.lli SpA, we studied the possibility to develop a functional food containing a synbiotic. Three probiotic strains Lactobacillus plantarum BAR 10, Streptococcus thermophilus BAR 20, and Bifidobacterium lactis BAR 30 were studied to assess their suitability for utilization in synbiotic products on the basis of antioxidative activity, glutathione production, acid and bile tolerance, carbohydrates fermentation and viability in food matrices. Bile and human gastric juice resistance was tested in vitro to estimate the transit tolerance in the upper gastrointestinal tract. B. lactis and L. plantarum were more acid tolerant than S. thermophilus. All the strains resisted to bile. The growth kinetics on 13 prebiotic carbohydrates were determined. Galactooligosaccharides and fructo-oligosaccharides were successfully utilized by all the strains and could be considered the most appropriate prebiotics to be used in effective synbiotic formulations. The vitality of the three strains inoculated in different food matrices and maintained at room temperature was studied. The best survival of Lactobacillus plantarum BAR 10, Streptococcus thermophilus BAR 20, and Bifidobacterium lactis BAR 30 was found in food chocolate matrices. Then an in vivo clinical trial was carried out for 20 healthy volunteers. The increase in faecal bifidobacteria and lactobacilli populations and the efficacy of the pre-prototype was promising for the future develop of potential commercial products.
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Vaccari, Andrea <1993&gt. « Gli strumenti e le tecnologie digitali a supporto del processo di sviluppo di nuovi prodotti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10759.

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Résumé :
Sviluppare nuovi prodotti in modo rapido, efficace ed efficiente, è diventata una prerogativa essenziale per il successo di qualsiasi impresa, nonostante il possibile rischio di fallimento di tali progetti sia davvero molto elevato. Nella mia tesi andrò ad analizzare l'importanza assunta dall'impiego di particolari strumenti e delle nuove tecnologie digitali, nel supportare le fasi di sviluppo del prodotto. Nella prima parte della trattazione approfondirò nel dettaglio come deve essere strutturato un processo di sviluppo per originare dei prodotti innovativi. Verranno dunque presi in considerazione e studiati i vari step che lo compongono e gli strumenti utilizzati per portarlo a termine. Nel secondo capitolo si concentrerà l'attenzione sulle caratteristiche riguardanti i nuovi tipi di tecnologie digitali, analizzandone i connessi benefici e rischi, che la loro introduzione ha comportato. Stampa 3D, 3-Cad, realtà virtuale ed aumentata, Bim, verranno approfondite nel dettaglio, evidenziandone i rispettivi vantaggi e svantaggi. Nella terza ed ultima parte dell'elaborato, esaminerò un particolare caso di studio, riguardante un'impresa appartenente al settore della bicicletta: Selle Royal Spa. L'obiettivo, è quello di valutare nello specifico come è organizzato il processo di sviluppo aziendale, nonché di verificare quali nuove tecnologie digitali siano state recepite ed applicate al proprio interno, sottolineando al contempo, il cambiamento da esse indotto nella gestione del processo in questione.
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Berti, Claudio. « Sviluppo di una variante progettuale di una macchina automatica per la pesatura di prodotti farmaceutici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Il seguente elaborato è la conclusione dell'esperienza di tesi, realizzata presso l'azienda IMA Active, volta alla progettazione di un kit di predisposizione compresse, cioè di una variante progettuale per la macchina di pesatura di capsule farmaceutiche Precisa Capsule 150, al fine di predisporla a processare anche compresse considerando tutti i diversi formati che possono essere presenti in commercio. Questa applicazione può risultare di interesse per molti produttori di articoli farmaceutici, dato che un sistema di controllo statistico del peso non può assicurare che il prodotto che verrà poi immesso sul mercato rientri all'interno del range di tolleranza che può essere richiesto. Al contrario un sistema di controllo totale del peso, cioè del 100% del prodotto, consente di scartare tutti quegli elementi che non rientrano all'interno della tolleranza richiesta, garantendo così che tutti i prodotti siano completamente conformi alle rigide linee guida vigenti oggigiorno. Nella parte iniziale della tesi sono stati analizzati il funzionamento e le soluzioni progettuali adottate dalle macchine della serie Precisa, ponendo particolare attenzione agli aspetti più problematici per la desiderata elaborazione delle compresse. Sono quindi state individuate le specifiche di progetto richieste per l'applicazione in esame. Successivamente è stato suddiviso il problema complessivo in sotto-problemi e per ognuno di essi sono state individuate le possibili soluzioni per rispondere a quanto richiesto. Dopo aver individuato le soluzioni concettuali ritenute più idonee, si sono progettate diverse realizzazioni tecniche. Il lavoro di tesi si è quindi concluso con la proposta di due versioni del kit di predisposizione compresse della macchina, cioè varianti progettuali differenziate in base al sistema di movimentazione attivo impiegato per manipolare le compresse dal buffer intermedio fino all'uscita dall'unità di pesatura.
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GLORIANI, Claudio (ORCID:0000-0002-2722-0033). « Gripper industriale per lo smistamento e la manipolazione di prodotti in tessuto : Progettazione e Sviluppo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. https://hdl.handle.net/10446/232134.

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Pini, Francesca. « Codifica dei nuovi prodotti : applicazione in un’azienda del settore cosmetico ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
L’ innovazione aziendale è un insieme di attività, svolte internamente all'impresa con eventuali collaborazioni esterne attraverso l’utilizzo di opportune risorse, volta al raggiungimento di obiettivi che possono migliorare il vantaggio competitivo aziendale. Per questo è fondamentale che l’impresa abbia la capacità di innovarsi per sviluppare i nuovi prodotti; tuttavia un nuovo prodotto, per definirsi tale, deve essere codificato. L’ obiettivo dell’elaborato, nato dal mio tirocinio presso l’azienda “Cosmetica S.r.l.”, consiste nell'analizzare il processo di codifica dei nuovi prodotti e la successiva implementazione di un nuovo modello che sia coerente con le specificità della realtà aziendale. Il primo capitolo introduce la storia dell’origine dell’azienda e dello sviluppo dei suoi due marchi: Diego dalla Palma Milano e Diego dalla Palma Professional. Successivamente, una breve trattazione teorica sul processo di acquisto, sulle strategie di approvvigionamento e sulle relazioni con i fornitori. Il corpo centrale dell’elaborato è rappresentato dal caso di studio relativo al processo di codifica dei nuovi prodotti sul gestionale. La codifica, infatti, rimane un passaggio fondamentale e permette di identificare attraverso numeri e lettere il prodotto e tutti i suoi componenti. Nella prima parte, mi sono soffermata sulla situazione di codifica esistente presso l’azienda che presenta, tuttavia, alcuni svantaggi. Per questo è stato deciso di implementare un nuovo modello per lo sviluppo dei nuovi prodotti, chiamato Stage and Gate che si basa sul susseguirsi di 5 steps. Questo modello rappresenta, infatti, un‘innovazione rispetto al sistema precedente e porta ad un parziale miglioramento della codifica dei prodotti, poiché permette di ottenere informazioni definitive specifiche su ogni bene. In conclusione, sebbene il modello sia innovativo, la “Cosmetica S.r.l.”, come tutte le imprese, deve migliorarsi costantemente in questo mondo in continuo cambiamento.
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Livres sur le sujet "Progettazione e sviluppo di nuovi prodotti"

1

Veneziano, Rosanna. La logica high-low nello sviluppo di nuovi prodotti industriali. Firenze : Alinea, 2007.

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Nuvolati, Giampaolo, dir. Sviluppo urbano e politiche per la qualità della vita. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-736-8.

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Résumé :
La società attuale appare sempre più vulnerabile, incerta, complessa e ambigua ed in questo contesto aumenta la necessità di creare efficienti ed efficaci ecosistemi per la promozione locale della qualità della vita e dell’innovazione sociale. Il volume propone un excursus delle principali pratiche e politiche innovative che stanno accompagnando lo sviluppo urbano. Ogni saggio approfondisce un ambito di interesse – qualità della vita, innovazione sociale e sharing economy, smart city, mobilità urbana, nuovi luoghi del lavoro, abitare condiviso, eHealth, sicurezza urbana, giovani e turismo, food policy, innovazione didattica e amministrazione condivisa – offrendo una panoramica di riferimento per lo studio, la progettazione e l’implementazione di nuove strategie di intervento e politiche pubbliche. Il testo è rivolto a studenti, docenti, operatori che lavorano a vario livello in settori del sociale.
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