Littérature scientifique sur le sujet « Processo di costruzione di significato »

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Articles de revues sur le sujet "Processo di costruzione di significato"

1

Cinotti, Nicoletta. « Costruire significati condivisi a partire dall'esperienza corporea : la prospettiva dell'analisi bioenergetica ». GROUNDING, no 1 (novembre 2010) : 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001008.

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Résumé :
L'articolo parte dall'analisi di un caso per evidenziare come si realizza il processo di autoregolazione e di regolazione interattiva nella clinica bioenergetica. L'esperienza corporea portata dal paziente, la successiva esplorazione attraverso il lavoro sul cavalletto, viene considerata alla base del processo di costruzione del significato dell'esperienza, un significato che č il fine ultimo dei processi di regolazione. Accanto al movimento emergente la relazione terapeutica evidenzia anche il movimento relazionale che č il significato implicito della modalitŕ difensiva. Cogliere sia i movimenti corporei che quelli relazionali aiuta la consapevolezza del processo terapeutico in corso e permette una sintonizzazione che sia communion e communication, condivisione e comunicazione. Una condivisione che č una comunicazione non interpretativa sull'esperienza in prima persona che si realizza attraverso il lavoro corporeo.
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2

Cavallo, Riccardo. « Alle origini della sovranità europea ». Italian Review of Legal History, no 8 (21 décembre 2022) : 227–56. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19253.

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Résumé :
Il presente contributo si propone di indagare le trascurate radici storico-giuridiche del concetto di sovranità popolare nel contesto europeo a partire dall’ultimo grande dibattito sulla sovranità, consumatosi agli albori dell’apocalisse nazista durante la temperie weimariana. Oggi come ieri, pur con tutti i distinguo, infatti, il dibattito giuridico-politico europeo ruota intorno al problematico rapporto tra Europa e sovranità. Si pensi all’emblematico dibattito tra il filosofo Jürgen Habermas e il giurista Dieter Grimm svoltosi agli albori del processo di costruzione dell’Europa e da ultimo alla diatriba sul futuro dell’Europa tra lo stesso Habermas e il sociologo Wolfgang Streeck. Nelle pieghe di questa querelle, ancora ben lungi dall’essersi conclusa, sembrano riemergere concetti e categorie del lessico weimariano, tra cui, quella di popolo, il cui significato appare tutt’altro che univoco, come dimostra già la sua tormentata storia linguistica e/o concettuale.
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Dattomo, Nicla. « Il Piano Tekne per l'Area di sviluppo industriale di Taranto ». STORIA URBANA, no 130 (octobre 2011) : 137–67. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130006.

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Résumé :
La circostanza peculiare che qualifica il caso di Taranto č l'avvio, all'inizio degli anni '60, della costruzione del IV Centro siderurgico nazionale Italsider. La decisione governativa di localizzare a Taranto tale impianto precede la costituzione del Consorzio per l'Area di sviluppo industriale (Asi) e rappresenta il principale tema con cui si confronta il piano per l'Area medesima. Il Piano regolatore territoriale dell'Asi di Taranto viene redatto tra il 1960 e il 1962 dalla societŕ Tekne, con la consulenza di Giovanni Astengo e Giorgio Fuŕ. Il saggio ne propone la rilettura, guardandovi come a un'esperienza paradigmatica da due punti di vista. Da un lato, per le riflessioni a cui esso dŕ luogo, circa il ruolo e gli strumenti del piano urbanistico rispetto al processo di sviluppo. Dall'altro lato, per i modi in cui, attraverso di esso, diventano palesi alcune difficoltŕ e incertezze del meccanismo stesso di attivazione delle Aree di sviluppo industriale del Mezzogiorno. L'analisi dei contenuti del Piano guarda, in particolare, alle seguenti questioni. La prima č la distinzione necessaria tra previsione e obiettivi di sviluppo, con ciň che determina sul piano delle scelte riguardanti gli investimenti da finanziare per attrezzare le aree per le industrie; questo punto č all'origine della discussione sul significato e la funzione del "piano di prospettiva". La seconda č la proposizione di un modello insediativo, attraverso il quale si esplicitano alcune idee riguardo alle relazioni fra struttura sociale, assetti spaziali, usi del territorio e modelli possibili di sviluppo industriale. Questi contenuti vengono osservati in prospettiva, nel paragrafo conclusivo, prendendo in esame i modi della attuazione del Piano.
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Coppola, Cristina, Antonio Iannaccone, Monica Mollo et Tiziana Pacelli. « Interazioni conversazionali, manipolazioni linguistiche e emergenza di abilità logiche in attività matematiche ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 9 (27 mai 2021) : 9–31. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.1.

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Résumé :
In questo lavoro, in accordo con la prospettiva vygotskiana e focalizzando su alcuni aspetti della logica matematica, viene presentata una riflessione derivante da un insieme di ricerche che esplorano le relazioni tra linguaggio e sviluppo di abilità logiche. Si descrive la progettazione/implementazione di un dispositivo educativo, articolato in attività linguistico-manipolative realizzate in classi quarte di scuola primaria. Le attività si basano sulla costruzione e manipolazione di un linguaggio simbolico, socialmente condiviso, nato per far muovere un “bambino-robot” in una stanza. L’analisi qualitativa degli scambi sociali e del contenuto delle interviste di esplicitazione ha permesso di evidenziare come, attraverso il confronto dei diversi punti di vista, i bambini realizzano un processo dinamico di costruzione e negoziazione di significati matematici. In particolare, sono presentati alcuni temi comuni emersi dalle interviste che mostrano le modalità di elaborare le attività da parte dei bambini, collegate ad aspetti interindividuali e intraindividuali.
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Ellerani, Piergiuseppe, et Daniele Barca. « Valutazione narrativa e trasformativa : co-costruzione di comunit&agrave ; di apprendimento. Un caso di studio espl ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12395.

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Résumé :
Negli ultimi anni, la ricerca sugli esiti della valutazione ha mostrato evidenze che dimostrerebbero alcune relazioni tra i risultati di apprendimento degli studenti e gli strumenti di valutazione utilizzati nelle scuole. Il paper presenta un insieme di ricerche sulla valutazione formativa, focalizzandosi sulla prospettiva del feedback. A partire da questa prima analisi, vengono spiegati ulteriori aspetti di sviluppo che portano a considerare i significati della valutazione narrativa e trasformativa. Questo particolare processo di valutazione mostra una maggiore equità nei risultati dell'apprendimento e una prospettiva più esplicita sulla prassi democratica nelle scuole. Il caso di studio esplorativo presentato ha utilizzato il costrutto teorico iniziale di questo articolo. Attraverso un modello di ricerca-formazione-intervento, il caso studio mostra possibili e interessanti sviluppi della collegialità. Il percorso, iniziato nel 2018 e tuttora in corso, ha attraversato la pandemia, e permesso di affrontare l'emergenza educativa partendo dalla valutazione. L'attenzione è rivolta alla supervisione accademica come un modo per sostenere l'innovazione e il cambiamento organizzativo.
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Presutti, Michelle, Giorgio Soro, Giulia Cnapich et Sara Giordano. « SENSEMAKING E CURA DEL DIABETE : MAPPE COGNITIVE DI MEDICI E PAZIENTI A CONFRONTO ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no 1 (25 juin 2016) : 323. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.262.

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Karl Weick, esponente del cognitivismo costruttivista, considera il sensemaking come un insieme di processi cognitivi in continua costruzione, a posteriori, di significati e di senso della realtà in cui viviamo.Il sensemaking è un processo continuo di creazione di senso quotidiano: le persone percepiscono selettivamente le informazioni su sé stessi e sull’ambiente in cui vivono, tali informazioni vengono elaborate cognitivamente attraverso un processo di selezione e ritenzione in memoria delle mappe cognitive costruite.Pertanto il sensemaking costituisce un’appropriata chiave di lettura dei fenomeni comportamentali in cui sono in gioco le rappresentazioni di un problema, soprattutto quando è di estrema necessità trovare punti di contatto in merito ai rapporti causali tra gli elementi che costituiscono le diverse mappe cognitive degli individui che ne prendono parte. L’analisi delle mappe cognitive può essere utile soprattutto al fine di individuare e condividere con maggiore chiarezza quali potrebbero essere le strade per un corretto ed efficace intervento risolutivo o di trattamento del problema.Dare senso alla malattia significa, sia per il medico che per il paziente, organizzare una mappa cognitiva (connessioni causali di elementi di significato) della realtà (della malattia) in un processo continuo di esperienza.Un flusso continuo che a partire da una percezione soggettivamente selettiva degli elementi disponibili (conoscenze, esperienze, eventi,etc.), organizza tali elementi in una mappa e li traduce in uno schema operativo di comportamento. Secondo Weick la realtà individuale si costruisce, mentre l’ambiente, il contesto, sono costruiti a priori.Le mappe cognitive che gli individui costruiscono influenzeranno le successive esperienze che si troveranno a dover fronteggiare nell’ambito dello stesso problema, in questo caso inerenti alla malattia diabetica.L’utilizzo del sensemaking applicato all’analisi dei processi di cura, pertanto, può diventare utile in particolare nei contesti di trattamento in cui la compliance e l’aderenza alle cure costituisce un fattore determinante nella gestione della patologia cronica, che prevede un modello di rapporto medico- paziente protratto nel tempo e centrato sulla possibilità di confronto rispetto alle modalità di cura e riuscita della stessa.La ricerca si è proposta pertanto di indagare attarverso la somminisrazione di interviste a medici e pazienti e attarverso al successiva analisi del testo e delle ricorrenze lingusitiche elaborate attraverso appositi software di ricostruire e mettere a confronto le rispettive mappe cognitive che stanno alla base delle rappresentazioni della malattia e della sua gestione e quindi dei comportamenti conseguenti di chi cura e di chi è curato.
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Lodigiani, Rosangela. « I nuovi termini della socializzazione (alla cittadinanza) lavorativa ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 117 (mai 2010) : 59–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117005.

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Résumé :
La transizione al lavoro dei giovani si realizza attraverso percorsi lunghi, flessibili, individualizzati. Ciň influisce sulla socializzazione lavorativa nonché sulla cultura e sull'etica del lavoro dei giovani, rendendo piů difficile la costruzione di una carriera occupazionale stabile e di una solida identitŕ professionale. I processi di socializzazione lavorativa divengono ricorsivi, discontinui, frammentati; non riescono piů a trasmettere il senso di una appartenenza, ma - inquadrati nel paradigma europeo dell'attivazione e dell'occupabilitŕ - richiamano a una cittadinanza occupazionale nei fatti difficile da conquistare e mantenere e spesso incapace di rispondere ai bisogni di realizzazione di sé e riconoscimento sociale. Ne derivano nuove disuguaglianze tra i giovani e una ridefinizione del significato del lavoro nel corso di vita. Emerge dunque la necessitŕ di politiche tese a supportare le transizioni lavorative affinché conservino un profilo professionalizzante, consentano la capitalizzazione di competenze, siano sostenibili dentro la biografia individuale. Occorre perň ridare valore al lavoro dei giovani, integrando l'obiettivo dell'occupabilitŕ con quello della capability di scegliere un lavoro che abbia valore per sé.
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Zanolin, Giacomo. « La natura e l' immaginario : le aree protette come costruzioni sociali ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 2 (juin 2021) : 85–101. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12034.

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Résumé :
L'articolo propone alcune riflessioni sul significato delle aree protette nella prospettiva teorica della social nature. A partire dall'idea che la natura non ha valore in sé, ma è un costrutto culturale, viene qui presentata una discussione teorica basata su tre temi chiave, che offrono l'occasione per riflettere sul potenziale ruolo delle aree protette come elementi di una realtà costruita socialmente e come strumenti funzionali alla territorializzazione contemporanea. Le finalità teoriche sono perseguite attraverso l'analisi sintetica di un caso di studio: il Sistema Parchi dell'Oltrepò Mantovano. Il progetto innovativo che hagenerato questa esperienza singolare e il peculiare approccio alla preservazione e alla promozionedel patrimonio che la contraddistinguono, offrono pertanto spunti di riflessione utili a sostenere e rafforzare l'idea che le aree protette possono assumere un ruolo chiave nella costruzione e nella promozione di una visione alternativa di ciò che è naturale, contribuendo alla produzione di un immaginario collettivo fondato sull'ibridazione tra società e natura.
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Lanzara, Giovan Francesco. « PERCHÉ È DIFFICILE COSTRUIRE LE ISTITUZIONI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no 1 (avril 1997) : 3–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025521.

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IntroduzioneLa costruzione di un'istituzione, qualsiasi cosa possa significare, è comunque un processo che implica la formazione di una struttura, o codice, o pattern regolato di comportamenti che acquista legittimità e «funziona» in un contesto sociale specifico, fino a diventare un elemento costitutivo della vita sociale, stabile e persistente nel corso del tempo. Tale struttura può essere in parte il risultato di un progetto deliberato, in parte l'esito non intenzionale dell'azione umana e dell'interazione sociale. Il più delle volte è congiuntamente l'uno e l'altro, in combinazioni variabili a seconda delle contingenze. Se la struttura «funziona», essa potrà autosostenersi e riprodursi nel tempo. Ma in caso di «fallimento», provocato da un rendimento scadente o dall'erosione di legittimità morale e politica, non necessariamente verrà rimpiazzata in modo rapido e completo. Più verosimilmente le sue componenti fondamentali, anche se obsolete, continueranno a sopravvivere per lungo tempo «come frammenti di rotte catene, pendenti dalle volte di vecchi edifici» (Tocqueville 1969), senza alcuna funzione specifica, o forse subiranno un lento processo di mutamento, assumendo gradualmente nuove funzioni e significati col passare del tempo.
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Rich, J. W. « Augustus's Parthian honours, the temple of Mars Ultor and the arch in the Forum Romanum ». Papers of the British School at Rome 66 (novembre 1998) : 71–128. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004244.

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LE ONORIFICENZE PARTICHE DI AUGUSTO, IL TEMPIO DI MARTE ULTORE E L'ARCO NEL FORO ROMANOQuesto articolo esamina le onorificenze conferite ad Augusto in commemorazione dell'accordo con i Parti del 20 a.C. In Dio 54.8.3 è sostenuto che l'impresa fu celebrata con la costruzione di un arco trionfale e di un tempio dedicato a Marte Ultore sul Campidoglio. Quest'ultimo sarebbe stata la sede delle insegne recuperate nell'impresa. Tuttavia, il passaggio sostiene anche che Augusto fu accolto da un'ovazione al suo ritorno a Roma, episodio che si sa non essere vero. In questo articolo viene suggerito che le onorificenze che Dio riporta furono votate dal Senato e o respinte totalmente da Augusto o accettate in una forma modificata. Augusto accettò l'idea di un tempio dove tenere le insegne, ma insistette che questo fosse costruito non sul Campidoglio, ma nel suo progettato nuovo foro. L'idea di un nuovo arco venne invece respinta da Augusto. Tuttavia egli accettò che il triplo arco eretto nel foro romano in onore della vittoria di Azio fosse modificato per commemorare il recupero delle insegne. Ulteriori onorificenze offerte ad Augusto al suo ritorno a Roma nel 19 a.C. includono un carro associato al proposto tempio di Marte Ultore; Augusto accettò che questo fosse eretto nel foro augusteo, e può quindi essere identificato con il carro menzionato nelleRes Gestae35.Tali questioni fanno nuova luce sulla concezione e sul significato simbolico del foro augusteo e del tempio di Marte Ultore e forniscono una nuova soluzione all'annoso problema dell'arco di Augusto nel foro romano. Questo articolo ha anche un più ampio significato, quale illustrazione del modo in cui i processi onorifici potessero fungere da dialogo tra i sudditi e l'imperatore.
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Thèses sur le sujet "Processo di costruzione di significato"

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ZAMBELLI, MICHELA. « INVESTIGATING DYNAMICS OF CHANGE OF PSYCHOLOGICAL PROCESSES WITHIN A COMPLEXITY FRAMEWORK : APPLICATION TO THE MEANING-MAKING PROCESS ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/134702.

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La tesi di dottorato si propone di aprire una riflessione su come misurare le dinamiche di cambiamento dei processi psicologici in ottica di complessità, presentando un’applicazione al processo di creazione di significato (meaning-making). Dopo la formulazione di una nuova definizione concettuale integrata del processo di meaning-making a seguito di una revisione sistematica (primo capitolo), si è sviluppata una nuova misura self-report del significato della vita (SMILE; situational meaning in life evaluation), validata in un campione rappresentativo nazionale e in un campione di giovani adulti emergenti (secondo capitolo). Il terzo capitolo ha visto la conduzione di due studi con l’utilizzo rispettivamente dei modelli dinamici di equazioni strutturali (DSEM) e l’approccio della Network Psychometric Analysis per indagare le dinamiche di cambiamento del processo di meaning-making nella vita quotidiana di giovani adulti che, durante la pandemia di Covid-19, hanno partecipato a due raccolte giornaliere (measurement burst design). In questi studi è stato indagato il ruolo di fattori individuali (condizione transitiva in amore e lavoro), situazionali (eventi positivi e negativi) e contestuali (pandemia) come attivatori del processo di meaning-making. Le evidenze raccolte mostrano come sia importante indagare i processi psicologici tenendo conto sia del cambiamento intra-soggetto nel tempo, sia delle differenze tra gli individui.
This doctoral thesis aims to open a reflection on how to measure dynamics of change of psychological processes by presenting an application of the complexity framework to the meaning-making process. The first chapter fronts the challenge of how to conceptualize the meaning-making process, by conducting a systematic review of the literature that led toward the formulation of a new integrated conceptual definition of meaning-making. The second chapter presents the development of a new self-report measure of meaning in life (SMILE; situational meaning in life evaluation) that has been validated in a national representative sample and in a sample of emerging and young adults. The third chapter deals with the challenge of how to investigate the dynamics of change of the meaning-making process in the daily life by applying two state-of-the-art data analysis approaches, the Dynamic Structural Equation Models (DSEM) and the Multilevel Network Psychometric approach. Data from emerging and young adults were collected with a measurement burst design made of two daily diary studies during the COVID-19 pandemic. The role of individual factors (transitive condition in love and work), situational factors (positive vs negative events), and contextual factors (pandemic) as activators of the meaning-making process has also been investigated.
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Neri, Matteo. « Modellazione multifisica del processo di tempra di acciai da costruzione ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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In questo lavoro di tesi si è andato a generare un modello matematico multi-fisico che rappresenta il processo di tempra di un elemento geometrico a forma di disco con l’obiettivo finale di simulare il processo di tempra in stampo assistito da pressa. Modellate matematicamente le fisiche che entrano in gioco in tale trattamento termico, attraverso un programma di simulazione agli elementi finiti, si è potuto poi monitorare il comportamento termico e strutturale del pezzo soggetto a tempra. Più in particolare si è andati a monitorare la fase di raffreddamento. Si sono riportate quindi tutte le modellazioni matematiche del processo di tempra eseguite tramite programma CAE e mostrati tutti i risultati ottenuti dalla simulazione. Con questi risultati si è fatta un’attenta analisi di coerenza (di temperatura, spostamenti, tensioni). In un secondo momento si sono andati a comparare i risultati tra loro con piccole modifiche controllate dei parametri di processo, in modo da vedere la correttezza di ciò che si è andato a calcolare. Il risultato finale è stato appunto la generazione di una simulazione di processo del modello geometrico capace di simulare ipotesi reali e che garantisca quindi la riproduzione per via matematica del comportamento dei pezzi al trattamento termico di tempra.
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BAILO, LUCA. « Attribuzione di significato in situazioni di incertezza : costruzione delle rappresentazioni mentali, ragionamento probabilistico e risoluzione dei problemi ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/153292.

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La ricerca di un senso negli stimoli percepiti costituisce una spinta innata verso la comprensione di dati incerti. La casualità, intesa come la generazione di eventi non prevedibili il cui processo generatore non è sistematico, si contrappone a questa ricerca. Gli studi che saranno presentati in questo lavoro partiranno dall’indagare in che modo eventi casuali siano rappresentati, e previsti, quando presentati come frutto di differenti processi generativi e mostreranno come la comparsa della gambler’s fallacy sia fortemente influenzata dalle modalità di presentazione più che dall’alternanza dei risultati. Nonostante diverse serie casuali di eventi siano identiche in termini di alternanza e ricorsività, indizi che portano le persone a rievocare diversi processi generativi inducono differenti rappresentazioni del processo e pattern di risposta. Questa ricerca di significato si estende anche all’interpretazione di intenzioni altrui, considerabili come processi generatori di comportamenti. Uno studio di problem solving si propone di testare l’ipotesi che la ricerca di intenzioni sottese a una manipolazione casuale di informazioni abbia un effetto iatrogeno sui processi di risoluzione legati all’interpretazione di dati casuali.
The search for meaning in the perceived stimula constitutes an innate drive toward understanding uncertain data. Randomness, conceived as the generation of unpredictable events whose generating process is not systematic, is opposed to this research. The studies that will be presented in this work will start inquiring how random events are represented and expected when presented as the result of different generative processes and will show that results’ presentation is thightly bound to gambler’s fallacy’s and could influence response patterns more than stimuli alternation. Despite several random series of events are identical in terms of alternation and recursion, clues that lead people to evoke alternative generative processes induce different process representations and response patterns. This search for meaning is also extended to the interpretation of other people's intentions, which can be considered as generating processes. One problem solving study aims to test the hypothesis that the search for underlying intentions in a random manipulation of information has an iatrogenic effect on resolution processes related to the interpretation of random data.
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Bevini, Vera. « Il processo di costruzione contestuale delle preferenze del consumatore ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1999. http://hdl.handle.net/10579/592.

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Caccamo, Floriana. « Il processo in psicoterapia di gruppo : costruzione e validazione di una scala per la misurazione dei fattori terapeutici ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423784.

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Currently, the scientific community is trying to overcome this extreme focus to move towards studies that observed as a result, in terms of change, results from a given element of the process. It grows, in fact, the need to identify and define the variables that increase the efficiency of the psychotherapeutic process (Burlingame, Strauss, & Joyce, 2013; Di Nuovo, Lo Verso, Di Blasi, & Giannone, 1998). This research work is part of studies on the process of group psychotherapy, focusing on a specific variable: the therapeutic factors, an intricate interplay of human experiences from which it originated therapeutic change (Yalom, Leszez, 2005). These mechanisms are interacting and interdependent, and they are evident in any group therapy. The thesis project starts from Yalom’ s theory, which identifies 11 therapeutic factors responsible for the change in the patient. The main objective of the research work is the analysis of the factorial structure of a scale buid for measuring the therapeutic factors of group, called FAT.A.S.-G. (Non-specific and Specific Therapeutic Factors of Group). The information from this empirical study may result in a fruitful direction for clinical practice, it becomes, in fact, essential to use the data of empirical research in order to obtain useful information to systematize the preparation and conduct of the treatments (Gullo et al., 2010).
Attualmente la comunità scientifica sta tentando di superare questa focalizzazione estrema per orientarsi verso studi che osservino quale risultato in termini di cambiamento derivi da un determinato elemento processuale. Cresce, infatti, l’esigenza di individuare e definire le variabili che aumentano l’efficienza del processo psicoterapeutico (Burlingame, Strauss, & Joyce, 2013; Di Nuovo, Lo Verso, Di Blasi, & Giannone, 1998). Il presente lavoro di ricerca rientra nell’ambito degli studi sul processo della psicoterapia di gruppo, focalizzandosi su una variabile in particolare: i fattori terapeutici, un’intricata interazione di esperienze umane da cui ha origine il cambiamento terapeutico (Yalom, Leszez, 2005). Si tratta di meccanismi di cambiamento interagenti e interdipendenti tra loro che si evidenziano all’interno di un qualsiasi gruppo terapeutico. La teorizzazione da cui prende avvio il progetto di tesi è quella di Yalom, il quale individua 11 fattori terapeutici responsabili del cambiamento del paziente. L'obiettivo principale del lavoro di ricerca è l’analisi della struttura fattoriale di una scala costruita per la misurazione dei fattori terapeutici di gruppo, denominata FAT.A.S.-G (Fattori Terapeutici Aspecifici e Specifici di Gruppo). Le informazioni provenienti dal presente studio empirico possono tradursi in una proficua indicazione per la pratica clinica, diventa, infatti, sempre più indispensabile utilizzare i dati delle ricerche empiriche al fine di ottenere utili indicazioni per sistematizzare la preparazione e la conduzione dei trattamenti (Gullo, et al., 2010).
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Mancini, Edoardo. « Influenza dei parametri di processo della laminazione a freddo sulla qualità superficiale dei nastri sottili di acciaio inossidabile ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242378.

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PIRAGUA, CHAPARRO LILIANA CONSUELO. « IL VERO TESORO DELLA SCUOLA. Processo di costruzione della conoscenza scientifica da parte di studenti di una scuola rurale colombiana, a partire dallo studio di fenomeni quotidiani dell’astronomia di posizione ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77597.

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Résumé :
Questa tesi indaga i modi di costruzione della conoscenza scientifica da parte degli studenti di questa scuola, a partire dall’adattamento alle caratteristiche socio culturali e geografiche del contesto scelto di una serie di attività che fanno parte di un percorso longitudinale ri-costruito sulla base del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani guidati dalle professoresse Enrica Giordano e Nicoletta Lanciano . L’obiettivo generale di questa implementazione é stato progettare e sperimentare un percorso didattico allo scopo di analizzare le caratteristiche associate al processo di costruzione delle conoscenze scientifiche da parte degli studenti. La seguenza didattica ha come contenuto l'astronomia osservativa per coinvolgere gli studenti in un contesto scientifico nel quale individualmente e collettivamente, possano esplorare una molteplicità di strade per la costruzione della conoscenza associata ad un soggetto per sua natura multidimensionale. Nel primo capitolo si presenta l’ipotesi concettuale che sostiene tutto il modello cognitivo di base, e L’insegnamento delle scienze dalla prospettiva culturale. Il secondo capitolo presenta un quadro organizzato secondo uno schema originale, la linea di base, della ricerca colombiana in didattica della scienza. Si presentano anche riferimenti alle ricerche nella didattica della scienza dei contesti europeo e latinoamericano. Il terzo capitolo esplicita le domande di ricerca e gli obiettivi associati. Nel quarto capitolo presenta il Quadro Concettuale e la Descrizione Contestuale. Si tratta di una composizione dialogica tra le diverse prospettive metodologiche utilizzate nel divenire della ricerca Il quinto, sesto e settimo capitolo corrispondono rispettivamente a: l’analisi dei risultati, le conclusioni e le prospettive. Gli allegati sono inseriti dopo la Biliografia. L’elaborazione dell’ipotesi in relazione al modello cognitivo è stata fatta a partire da un confronto originale tra il lavoro dell'italiano Paolo Guidoni, (L-E-C) e del colombiano Carlos A. Hernández (V-I-Ap) a partire dalle fonti primarie. Nella organizzazione e stesura della linea di base sono state analizzate 384 esperienze di ricerca e innovazione didattica colombiane, riprese da fonti secondarie. Le fonti primarie utilizzate nella descrizione del contesto sono prese dagli attori diretti (studenti) e indiretti (comunitá) del processo. Gli strumenti che sono stati ri-costruiti secondo una metodologia qualitativa, si sono trasformati progressivamente a seconda delle caratteristiche del processo, arrivando ad una nuova configurazione metodologica. Ci si è per questo ispirati all’Opportunismo Metodologico descritto da Feyerabend riguardo al modo costitutivo della pratica scientifica reale, sostenendo che non esiste una sola forma legittima di fare ricerca qualitativa, nè una sola posizione o cosmovisione che la supporti. Alcuni conclusioni di ordine generale: 1. Il valore della sequenza didattica, riferito non solo alle implicazioni di contenuto e metodologiche, sta nel fatto che diventa lo strumento che permette allo studente di avvicinarsi ad un altro mondo, il mondo delle scienze. 3. Il nucleo dell’esperienza é stato cercare di arrivare alla razionalitá e alla comprensione dell’ esperienza stessa, in forma discorsiva e attraverso medellizzazioni, come consolidamento dell’apprendimento. 4. Si tratta di una proposta che offre la possibilità di costruzione di conoscenza nel rispetto delle condizioni individuali e non soltanto trasforma la vita di chi partecipa direttamente ma addirittura l’opinione che la comunità ha della scuola stessa.
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STRADA, CRISTINA. « IL RUOLO DELLE TECNOLOGIE MOBILI NEL PROCESSO DI COSTRUZIONE DI UN CONTESTO INTERSOGGETTIVO NEI PICCOLI GRUPPI. DUE STUDI SUL CAMPO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2873.

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Résumé :
Il presente lavoro, articolato in due studi etnografici, intende contribuire allo sviluppo del Modello dell’Intersoggettività Enunciativa, considerando aspetti fino a questo momento esclusi dallo stesso. L’aspetto caratterizzante degli studi riguarda l’utilizzo di videoregistrazioni delle osservazioni etnografiche, utilizzate con obiettivi diversi. Nel primo caso sono prodotte in ottica di Etnografia Focalizzata, come supporto all’osservazione, mentre nel secondo sono utilizzate per effettuare ulteriori analisi a partire da quanto emerso dalla prima fase qualitativa. Il primo è stato uno studio di etnografia focalizzata su un progetto pilota di educazione digitale per users non nativi digitali, all’interno del quale si è riscontrato come il device risulti di ostacolo alla collaborazione tra gli individui, in quanto essi non possiedono le conoscenze e competenze necessarie a favorirla. Diversamente, nel secondo studio è stato utilizzata la Social Network Analysis, con l’obiettivo di comprendere le modalità di interazione costituite all’interno di gruppi di studenti che lavorano in presenza, ai fini di un obiettivo comune, con il supporto di device mobili. Dai risultati emerge come il dispositivo mobile funzioni ai fini della costruzione del mondo intersoggettivo condiviso solo se trasparente, evidenziando la necessità di considerare imprescindibile l’uso quotidiano e trasparente di tali tecnologie per tutte le fasce di popolazione.
This work, organized into two ethnographical studies, aims at contributing to the development of the Utterance Intersubjectivity model considering aspects not yet included in such model. The performed studies entail the use of videorecordings of ethnographic observations in multiple settings. In the first case, they are produced with a Focused Ethnography purpose in support to the observation, in the second case they are used after a preliminary qualitative step to perform an additional set of analyses. The first study is a focused ethnography on a pilot project considering digital training for non digital-native users. The main outcome is the insight that the device results to be an impairment to the individuals collaboration, since they do not possess the required minimum level of knowledge and competence. In the second study a Social Network Analysis approach is used, with the objective to understand the interaction modalities that emerge within groups of co-located students working towards a common objective with the support of mobile devices. Comparing the results of the studies emerges that mobile devices are effective in the construction of the shared intersubjective world only if they are transparent to the users, highlighting the need to promote and reinforce the everyday use of such technologies.
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STRADA, CRISTINA. « IL RUOLO DELLE TECNOLOGIE MOBILI NEL PROCESSO DI COSTRUZIONE DI UN CONTESTO INTERSOGGETTIVO NEI PICCOLI GRUPPI. DUE STUDI SUL CAMPO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2873.

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Résumé :
Il presente lavoro, articolato in due studi etnografici, intende contribuire allo sviluppo del Modello dell’Intersoggettività Enunciativa, considerando aspetti fino a questo momento esclusi dallo stesso. L’aspetto caratterizzante degli studi riguarda l’utilizzo di videoregistrazioni delle osservazioni etnografiche, utilizzate con obiettivi diversi. Nel primo caso sono prodotte in ottica di Etnografia Focalizzata, come supporto all’osservazione, mentre nel secondo sono utilizzate per effettuare ulteriori analisi a partire da quanto emerso dalla prima fase qualitativa. Il primo è stato uno studio di etnografia focalizzata su un progetto pilota di educazione digitale per users non nativi digitali, all’interno del quale si è riscontrato come il device risulti di ostacolo alla collaborazione tra gli individui, in quanto essi non possiedono le conoscenze e competenze necessarie a favorirla. Diversamente, nel secondo studio è stato utilizzata la Social Network Analysis, con l’obiettivo di comprendere le modalità di interazione costituite all’interno di gruppi di studenti che lavorano in presenza, ai fini di un obiettivo comune, con il supporto di device mobili. Dai risultati emerge come il dispositivo mobile funzioni ai fini della costruzione del mondo intersoggettivo condiviso solo se trasparente, evidenziando la necessità di considerare imprescindibile l’uso quotidiano e trasparente di tali tecnologie per tutte le fasce di popolazione.
This work, organized into two ethnographical studies, aims at contributing to the development of the Utterance Intersubjectivity model considering aspects not yet included in such model. The performed studies entail the use of videorecordings of ethnographic observations in multiple settings. In the first case, they are produced with a Focused Ethnography purpose in support to the observation, in the second case they are used after a preliminary qualitative step to perform an additional set of analyses. The first study is a focused ethnography on a pilot project considering digital training for non digital-native users. The main outcome is the insight that the device results to be an impairment to the individuals collaboration, since they do not possess the required minimum level of knowledge and competence. In the second study a Social Network Analysis approach is used, with the objective to understand the interaction modalities that emerge within groups of co-located students working towards a common objective with the support of mobile devices. Comparing the results of the studies emerges that mobile devices are effective in the construction of the shared intersubjective world only if they are transparent to the users, highlighting the need to promote and reinforce the everyday use of such technologies.
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COLUCCI, SIMONA. « Dove vuoi andare ? Il processo di costruzione del senso di casa dei giovani migranti non accompagnati a Milano tra politiche pubbliche e pratiche di regolazione informale ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306908.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca sui minori stranieri non accompagnati, in due diverse comunità a Milano, riguarda le forme in cui il sistema di accoglienza media la costruzione delle reti sociali dei migranti e quali effetti questo produce sul mondo in cui gli stessi costruiscono un progressivo rapporto con il contesto in cui si trovano a vivere. Come fanno, in altre parole, a sentirsi a casa. In questo processo, che coinvolge sia ambiti spaziali che relazionali, le comunità e le la rete dei servizi locali giocano un ruolo cruciale. Secondo Ambrosini (2011), infatti, forme di regolazione micro-sociale e informale tendono ad emergere laddove l’azione di altri attori - in particolare quelli pubblici - è carente. Tuttavia, se le pratiche informali consentono un accesso più veloce al mercato del lavoro e alla casa allo stesso tempo aumentano il rischio di risultare in forme di marginalità e ghettizzazione.
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Livres sur le sujet "Processo di costruzione di significato"

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Pallasmaa, Juhani. L’architettura degli animali. Sous la direction de Matteo Zambelli. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-443-4.

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Résumé :
Le costruzioni animali sono di solito viste come prodotti affascinanti del mondo biologico, ma umanamente privi di significato. Tuttavia, i nidi animali, i dispositivi di cattura e altre costruzioni sono così vari e ingegnosi nel loro uso di materiali, forme, principi e tecniche di costruzione, e così superbi nelle loro prestazioni funzionali, che superano le qualità delle costruzioni umane. Le costruzioni animali sono il prodotto di milioni di anni di evoluzione e adattamento, e questi processi comprendono anche una scelta estetica deliberata. Nell’attuale era di crisi ecologica possiamo sicuramente imparare modi sostenibili di costruire dagli architetti animali.
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Merigliano, Daniela. Dietro lo schermo : Il cinema come percorso di costruzione del significato personale. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2011.

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Gobbo, Giovanna Del. Il processo formativo tra potenziale di conoscenza e reti di saperi : Un contributo di riflessione sui processi di costruzione di conoscenza. Firenze : Firenze University Press, 2007.

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Vincenzo, Scalisi, dir. Il ruolo della civilistica italiana nel processo di costruzione della nuova Europa. Milano : A. Giuffrè, 2007.

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A, Mosconi Giuseppe, et Padovan Dario, dir. La fabbrica dei delinquenti : Processo penale e meccanismi sociali di costruzione del condannato. Torino : L'Harmattan Italia, 2005.

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Arbizzani, Eugenio. Progettazione tecnologica dell'architettura : Processo, progetto, costruzione : con disegni, schemi funzionali, immagini di cantiere : online 180 dettagli costruttivi. Santarcangelo di Romagna (RN) : Maggioli editore, 2021.

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G, Pinto, Panero F et Comba R, dir. Borghi nuovi e borghi franchi : Nel processo di costruzione dei distretti comunali nell'Italia centro-settentrionale : secoli 12.-14. Cherasco (Cuneo) : Centro internazionale di studi sugli insediamenti medievali, 2002.

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Amirante, Domenico. La conservazione della natura in Europa : La Direttiva Habitat ed il processo di costruzione della rete Natura 2000. Milano : F. Angeli, 2003.

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Pinto, Giuliano, Francesco Panero et Rinaldo Comba. Borghi nuovi e borghi franchi : Nel processo di costruzione dei distretti comunali nell'Italia centro-settentrionale : secoli 12.-14. Cherasco (Cuneo) : Centro internazionale di studi sugli insediamenti medievali, 2002.

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Passetti, Cristina, et Lucio Tufano, dir. Femminile e maschile nel Settecento. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-713-9.

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Résumé :
Nel XVIII secolo il rapporto tra il femminile e il maschile assume uno speciale rilievo e si configura come un banco di prova formidabile entro il processo di costruzione dell’identità dell’individuo. Le immagini connesse al genere sono molteplici, così come articolati appaiono i processi di autorappresentazione attraverso i quali i soggetti si leggono, si raccontano e si proiettano nel proprio contesto esistenziale. Ventitré saggi appartenenti ad ambiti disciplinari diversi (storia, letteratura, filosofia, arti figurative, scienza, musica e teatro) esplorano la dialettica settecentesca tra i due principi per mezzo di approcci metodologici aggiornati e specifici. Dall’insieme delle indagini scaturisce un quadro complesso e non privo di ambiguità, nel quale le categorizzazioni risultano continuamente rinegoziate in termini sia di elaborazioni intellettuali, sia di pratiche sociali.
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Actes de conférences sur le sujet "Processo di costruzione di significato"

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Zocchi, Angela Maria, et Barbara Raggiunti. « Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Résumé :
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Pultrone, Gabriella. « Turismo e centri urbani minori : possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Résumé :
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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