Littérature scientifique sur le sujet « Processi inconsci »

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Articles de revues sur le sujet "Processi inconsci"

1

Anfilocchi, Silvia. « Potrŕ la politica tenere conto dell'interpretazione psicoanalitica della guerra ? » GRUPPI, no 2 (octobre 2010) : 109–17. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-002012.

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Résumé :
La psicoanalisi ha cercato di spiegare la guerra indagando le ragioni profonde che danno origine ai conflitti (processi primari), occultate sotto le ragioni dichiarate e manifeste: motivazioni politiche, economiche, sociali (processi secondari). Solo un'analisi complessa, che riesca a tener conto sia dei fattori interni, inconsci e narcisistici, alla base della distruttivitŕ umana, sia dei fattori esterni, puň favorire una comprensione esaustiva della natura dei conflitti e della distruttivitŕ umana e ispirare una politica per la convivenza pacifica (Freud, Fornari, Green, Volkan). "Se la psicoanalisi non puň pensare onnipotentemente di sconfiggere la distruttivitŕ umana, puň perň almeno "aiutarci a capire che quella inconscia č la piů pericolosa", puň aiutarci ad "abbassare il tasso d'angoscia, rompendo il rinforzo reciproco che si stabilisce tra odio e paura": se non puň rendere gli uomini piů buoni, puň perň almeno cercare di renderli meno "stupidi"" (Mariotti, 2007; Argentieri, 2003).
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2

De Vidovich, Armando. « Le parole dell'Altro : musica e inconscio ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 20 (décembre 2010) : 127–44. http://dx.doi.org/10.3280/cost2010-020009.

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Résumé :
L'articolo esamina gli aspetti che rendono simili il processo di ascolto e interpretazione nel setting psicoanalitico, e quello di ascolto e comprensione di musiche di non facile fruizione, segnatamente quelle dello Schönberg preseriale. Se in entrambi i processi una dinamica di vissuti inconsci produce sequenze apparentemente prive di senso - di suoni o, come nel sogno, di immagini ed eventi - per recuperare nei loro discorsi un significato occluso si puň attivare un "ascolto intenzionale", di cui l'articolo delinea le principali caratteristiche.
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3

Stella, Amedeo. « Regressione e costruzione del trauma nel processo analitico ». PSICOANALISI, no 1 (septembre 2010) : 83–108. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-001005.

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Résumé :
Il lavoro vuole essere un tentativo di riconcettualizzare le nozioni di regressione e trauma alla luce del concetto di costruzione del trauma. Attraverso l'esame di un caso clinico si cerca di mostrare il processo di incontro tra gli inconsci del paziente e dell'analista e la costituzione del campo intersoggettivo. L'analisi del controtransfert e dei processi inerenti al campo intersoggettivo, unitamente all'atteggiamento facilitante dell'analista, contribuiscono a promuovere la regressione intesa come canale privilegiato per raggiungere il livello prementale e avvicinare lo stato in cui si č prodotta la situazione di shock che costituisce il precursore del trauma. L'autore ipotizza che quest'ultimo, inteso come l'espressione di un processo secondario, appartenga al genere delle Nachträglichkeit e sia il risultato di una costruzione psicoanalitica analoga ai processi transizionali e fondata sulla funzione dell'area intermedia.
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4

Weber, Carla. « Ambiguitŕ della differenza ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 18 (septembre 2012) : 28–44. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018005.

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Résumé :
Il contributo, avvalendosi di un approccio clinico, considera l'identitŕ di genere in relazione ai processi di individuazione psichica e sessuale. Mette in evidenza come tali processi siano simultaneamente interni ed esterni, cioč non riconducibili solo alla base endogena del dato biologico, ma co-generati nelle relazioni primarie fin dal concepimento, e co-evolutivamente appresi nell'esperienza. Accanto al costrutto culturale di genere e alla differenza genitale del sesso, viene proposta la rilevanza dei codici affettivi inconsci, nella loro funzione di significanti dell'esperienza di sé e dell'altro che si esprime nella risonanza della relazione. Viene posta l'attenzione, inoltre, alla dimensione creativa della differenza in un margine d'individuazione possibile che rinvia ad un femminile e maschile, che si perturbano e si ibridano conflittualmente.
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Albanese, Martina. « La sfida neuro-docimologica : criticit&agrave ; e strumenti po ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 33–46. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12431.

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Résumé :
La Docimologia ha affrontato diverse sfide che hanno comportato rivoluzioni e riassestamenti. Dopo aver brevemente tratteggiato il percorso compiuto dalla scienza della valutazione dei processi di apprendimento/insegnamento verso quella che viene definita valutazione formativa, si focalizzano alcuni aspetti critici posti in essere dalla ricerca neuro-educativa e che si pongono, dunque, come nuove sfide per la Docimologia: (1) le distorsioni valutative generate dalla diffusione dei neuro-miti; (2) la pericolosità dei bias inconsci dell'insegnante che agiscono sui processi di valutazione. Laddove questi processi vengono resi consapevoli è possibile volgersi ad un'idea valutativa improntata all'equità e all'ideale pedagogico della democrazia e della valorizzazione autentica del singolo. Ciò è reso possibile soprattutto grazie all'ausilio di strumenti, tecniche o metodi in grado di orientare l'azione docimologica degli educatori. Per tal motivo ne vengono analizzati alcuni come l'osservazione sistematica, la riflessione parlata, la rubrica di valutazione delle competenze, i compiti di realtà.
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Giannakoulas, Andreas. « Il bambino come "terapia" della difesa maniacale post-traumatica genitoriale ». INTERAZIONI, no 1 (avril 2022) : 13–25. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001003.

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Résumé :
Con questo mio contributo vorrei portare una critica articolata alla scarsa attenzione rivolta ai diversi processi della funzione cosiddetta di genitorialità e, allo stesso tempo, considerare questi processi come aspetti collusivi inconsci che spesso sono fondamentali, non solo per la fenomenologia del rapporto tra i partner, ma anche per un preciso rapporto tra la sintomatologia dei figli e gli aspetti della patologia collusiva organizzata dalla coppia. Questa affermazione implica tutto il complesso campo della selezione del compagno o della scelta oggettuale coniu-gale. Questa reciprocità collusiva emerge in una varietà di forme. Ad esempio motivazioni reciproche di individui deprivati, traumatizzati, shoccati, o profondamente depressi a scegliere partner analoghi per perpetuare il proprio stato d'animo senza investire o essere investiti affettivamente dall'altro: "Come posso parlare del mio dolore conoscendo l'immensità del tuo!". È stata sottolineata da Winnicott, a questo proposito, la "Falsa Restituzione" dei figli nei confron-ti dei genitori. Questa falsa restituzione e riparazione si esprime attraverso l'identificazione del bambino con la parte dei genitori che non ha subito la dissociazione della difesa maniacale, cioè con la loro parte più profonda, traumatizzata e terrifica, il luogo dove ogni loro difesa maniacale fallisce, il punto dolente, mai elaborato, l'interruzione traumatica dei loro rispettivi Sé, che ha acquisito il senso di un punto di non ritorno. C'è come un tentativo onnipotente da parte del bambino di ristabilire la continuità.
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Gabriel, Sapisochin. « L'ascolto della regressione nel processo analitico ». PSICOANALISI, no 2 (janvier 2012) : 29–73. http://dx.doi.org/10.3280/psi2011-002002.

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Résumé :
Partendo dalla supposizione secondo la quale la nozione di regressione libidica appartiene a un modello di psichismo statico, chiuso al legame con l'altro e organizzato in maniera invariante, l'Autore considera che la comparsa dell'arcaico nella seduta psicoanalitica implichi un modello di psichismo inteso come un'Organizzazione Funzionale con differenti livelli di funzionamento e di rappresentazione simbolica. Propone l'idea di uno psichismo arcaico, concepito come inconscio non rimosso, risultato delle attribuzioni proiettive trau- matiche dell'inconscio genitoriale, che cerca espressione e rappresentazione attraverso l'agire nei diversi contesti nei quali si elabora la realtŕ psichica. L'Autore ritiene che l'idea di uno psichismo che si esprime e rappresenta attraverso la ripetizione messa in atto č la conseguenza logica di un modello di soggetto psichico aperto alla generazione di senso nel rapporto con l'altro dello spazio intersoggettivo, che ha cessato di essere un oggetto contingente. Pensa che la nozione freudiana di agieren implichi un cambiamento nella teoria dell'ascolto psicoanalitico, dato che il transfert cessa di essere soltanto lo spostamento delle rappresentazioni intrapsichiche per costituirsi come un fenomeno inter-soggettivo indissolubilmente legato al controtransfert. Č per questo che egli ritiene che il transfert, ormai legato alla posizione controtransferale inconscia, superi il modello della prima teoria delle pulsioni e della prima topica freudiana. Riflette sull'uso strumentale della regressione nel processo analitico, sostenendo che essa, accogliendo la rappresentazione scenica di una particolare configurazione arcaica intrasoggettiva dell'analizzando, iscrittasi come gesto psichico non pensato verbalmente, crei le condizioni per una nuova forma di rappresentazione, conciliabile con il pensiero verbale dell'Io, distante dalla ripetizione messa in atto e suscettibile di risignificazione infinita.
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8

Schafer, Roy. « Principio di realtŕ, nodi tragici e processo analitico ». PSICOANALISI, no 1 (septembre 2010) : 51–68. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-001003.

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Résumé :
Il disagio della civiltŕ occupa un posto speciale nello sviluppo della teoria e della tecnica psicoanalitica freudiana. In particolare alcune sue implicazioni permettono una compren- sione piů ampia del principio di realtŕ. Il concetto dei nodi tragici viene definito ed usato per evidenziare la capacitŕ di Freud di includere gli aspetti tragici della vita in questo principio. Un'ampia sezione č dedicata ad illustrare la diffusione dei nodi tragici in svariati aspetti della vita umana: vittimizzazione, intimitŕ e tutela della privacy. Da ultimo, vengono illustrate le implicazioni per la valutazione clinica dell'elaborazione dei conflitti inconsci.
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Stella, Amedeo. « Il contributo della pulsione di morte alla trasmissione transgenerazionale della vita psichica inconscia ». PSICOANALISI, no 1 (septembre 2012) : 81–112. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-001006.

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Résumé :
Il presente lavoro propone un percorso di rivisitazione della nozione clinica di pulsione di morte, all'interno di una cornice costituita dalla teoria di Balint sul "difetto fondamentale", gli ultimi studi di Ferenczi sui contesti relazionali dei processi d'identificazione in rapporto al trauma, le riflessioni di Green sul "lavoro del negativo". Osservando il modo in cui queste tre prospettive s'incontrano nell'osservazione clinica, č possibile affermare che il vettore inconscio della trasmissione transgenerazionale del trauma č rappresentato dalla situazione in cui l'area del difetto fondamentale costituisce un elemento fondamentale del campo intersoggettivo inconscio. Il lavoro collusivo inconscio compiuto dall'area del difetto fondamentale e dalle identificazioni negative genera processi di defusione pulsionale, di scissione e d'idealizzazione che finiscono per liberare, anche a dispetto delle intenzioni coscienti, quote significative di pulsione di morte, odio e invidia, che costituiscono nuclei insidiosi di distruttivitŕ. L'efficacia di queste ipotesi č supportata attraverso l'esame di due casi clinici.
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Iannotta, Anna, et Fabrizio Seripa. « Ancora sul processo inconscio e sull'arte della manutenzione dell'analista. Commento all'articolo : Psicoanalisi di/in gruppo, processo inconscio e l'arte della manutenzione... dell'analista ». GRUPPI, no 1 (novembre 2017) : 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/gru2017-001009.

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Thèses sur le sujet "Processi inconsci"

1

CUCCHIARINI, VERONICA. « L'esplorazione dei processi mentali implicati nella soluzione di problemi insight attraverso lo studio del controverso ruolo della working memory ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/273359.

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Résumé :
L’insight problem solving è una delle attività cognitive più affascinanti, alla base della scoperta scientifica, della creatività e dell’innovazione. Nonostante la grande attenzione che ha ricevuto il concetto di insight nel corso del tempo e l’ampio corpus di ricerche accumulate, i processi implicati nella soluzione dei problemi di tipo insight rimangono in parte “misteriosi”. Questo lavoro cercherà di far emergere gli aspetti interessanti e i punti critici delle principali prospettive teoriche che si occupano di studiare questi processi, attraverso tre studi. Il filo conduttore che unisce gli studi è l'esplorazione del ruolo della memoria di lavoro nell'insight problem solving come strumento per far luce sulla natura conscia o inconscia dei processi implicati nella soluzione di questo tipo di processi. Il primo studio riguarda la relazione tra le funzioni dominio-generali della memoria di lavoro, intese come controllo esecutivo, e la soluzione dei problemi insight in una condizione a tempo limitato e in seguito a un periodo di incubazione indotto. Il secondo studio indaga la possibilità di considerare ruoli separati per le componenti dominio-specifiche verbali vs. spaziali della memoria di lavoro nell’insight problem solving, che si ipotizza potrebbero influenzare in maniera opposta il processo di soluzione. Il terzo studio infine, approfondisce la relazione tra strategie di soluzione, cambi di rappresentazione e differenze individuali nella Working Memory Capacity. Gli esperimenti hanno mostrato che i processi di soluzione dei problemi insight differiscono da quelli dei problemi non insight, non solo per la loro natura inconscia, ma anche per alcuni fattori che caratterizzano più in generale l’insight problem solving, come ad esempio le caratteristiche del problema, le conoscenze implicite dei soggetti e una più globale interpretazione della situazione sperimentale.
Insight problem solving is one of the most fascinating cognitive activities, underlying scientific discovery, creativity and innovation. Despite the great attention that the concept of insight has received and the large body of research, the processes involved in the solution of this type of problem remain in part “mysterious”. This work, consisting of three studies, will seek to highlight the interesting aspects and the critical points of the main theoretical perspectives concerning the study of these processes. The common thread that unites the studies is the exploration of the role of working memory in insight problem solving as a tool to shed light on the conscious or unconscious nature of the processes involved in the solution of this type of problem. The first study concerns the relationship between the general-domain functions of working memory, understood as executive control, and the solution of insight problems in a limited time condition and after an induced incubation period. The second study explores the possibility of considering separate roles for verbal vs spatial specific-domain components of working memory in insight problem solving, which are assumed to affect the solution process in opposite ways. Finally, the third study explores the relationship between solution strategies, representation changes and individual differences in Working Memory Capacity. Experiments show that the processes underlying the solution of insight problems differ from those of non-insight problems, not only for their unconscious nature, but also for some factors that characterize more generally the insight problem solving, such as the characteristics of the problem, the implicit knowledge of the subjects and a more global interpretation of the experimental situation.
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Selmi, Francesco. « Il ruolo della ricerca storica nella progettazione partecipata di uno spazio pubblico. Il caso della rigenerazione di Piazza Rossini a Bologna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
La tesi di laurea parte dalla ricerca storica come tradizionale e consolidato strumento di conoscenza dell’architettura, per innestarvi innovative sperimentazioni legate ai processi contemporanei di trasformazione urbana: studiando, attraverso una metodologia interdisciplinare, il caso esemplare della rigenerazione di piazza Rossini a Bologna. L’obiettivo della ricerca è, in questo contesto, quello di ricostruire in una prima fase, attraverso la ricerca bibliografica e archivistica, le vicende storiche della piazza e dei suoi usi per cogliere l'evoluzione della sua identità e del suo ruolo all’interno delle trasformazioni del quartiere e dell’intera città. La seconda parte della ricerca si è orientata verso l’analisi del presente e del futuro, attraverso l’osservazione “sul campo” del processo di coinvolgimento degli attori urbani nei progetti in corso di rigenerazione della piazza Rossini, grazie alla partecipazione al workshop di progettazione promosso dalla Fondazione Rusconi e agli incontri organizzati dall’Amministrazione Comunale e gestiti dalla Fondazione Innovazione Urbana, nell’ambito del progetto europeo ROCK - Regeneration and Optimisation of Cultural heritage in creative and Knowledge cities. Oltre alle analisi critiche svolte sono state raccolte le opinioni di alcuni esperti nelle discipline relative ai processi urbani, attraverso tre interviste con Rodolfo Lewanski, Simone Gheduzzi e Giovanni Ginocchini. Dall’esperienza osservata nella partecipazione al percorso di rigenerazione di piazza Rossini, è emersa l’importanza della ricerca storica in un contesto urbano così complesso: non solo ai fini teorici della ricostruzione della storia della città e delle sue architetture, ma anche come strumento generatore di informazioni per i “non tecnici” che vivono gli spazi studiati dalla ricerca, che può dunque rafforzare l’identità storica presente e porre le basi per un processo consapevole di progetto del futuro.
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Livres sur le sujet "Processi inconsci"

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Clara, Gallini, et Satta Gino, dir. Incontri etnografici : Processi cognitivi e relazionali nella ricerca sul campo. Roma : Meltemi, 2007.

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Clara, Gallini, et Satta Gino, dir. Incontri etnografici : Processi cognitivi e relazionali nella ricerca sul campo. Roma : Meltemi, 2007.

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Ricco, Elena Bein. Conoscenza scientifica e fede : Incontri e scontri tra saperi del nostro tempo. Torino : Claudiana, 1988.

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Incontri con la Matematica (19th 2005 Castel San Pietro Terme, Italy). Didattica della matematica e processi di apprendimento : Comune di Castel S. Pietro Terme, 4-5-6 novembre 2005, Incontri con la Matematica n. 19. Bologna : Pitagora, 2005.

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Oulman Bensaude, Jane. Memorie. Sous la direction de Luisa Levi d'Ancona Modena. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-806-4.

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Résumé :
Jeanne (Jane) Oulman Bensaude apparteneva a una famiglia dell’alta borghesia ebraica parigina imparentata con il mondo della finanza e partecipe appieno della vita culturale e politica della Parigi della seconda metà dell’Ottocento. Nelle Memorie Jane rievoca l’ambiente familiare, i viaggi, le letture, i salotti, gli incontri con poeti e scrittori, musicisti e politici. Narra la sua passione per la musica e la scrittura, alla quale si dedicò a Lisbona, dove visse dopo il matrimonio con Alfredo Bensaude. Racconto di formazione e storia di una vita divisa tra la Francia e il Portogallo, l’autobiografia di Jane offre più motivi di interesse: dall’interno della vita familiare degli Oulman, nell’educazione dei figli e delle figlie, nell’osservanza dei riti, nell’intreccio delle vicende della famiglia con la storia della Francia, essa rappresenta un raro documento del processo di assimilazione dell’ebraismo francese ai valori della nazione.
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Psiche : Platone e Freud : desiderio, sogno, mania, eros. Firenze : Firenze University Press, 2008.

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Chapitres de livres sur le sujet "Processi inconsci"

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Provazník, Patrik. « Comfortable Satisfaction Before the Court of Arbitration for Sport : Consistency Despite Differences ? » Dans Cofola International 2021, 345–70. Brno : Masaryk University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.5817/cz.muni.p210-8639-2021-13.

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Résumé :
The Court of Arbitration for Sport’s privileged position lends considerable authority to its adjudication practice, which gives rise to a number of principles that are subsequently adopted into general applica-tion. One of these principles is the standard of proof referred to as “comfortable satisfaction”. Howe-ver, its application raises several theoretical and practical issues. An analysis of publicly available awards shows that there are different approaches to this standard across arbitral panels, which, in the eyes of theory, considerably affect the process of evidence. This contribution therefore seeks to present these different approaches against the backdrop of an analysis of available awards and academic deba-tes, and to answer the question of whether these differences, translated into practice, cause inconsis-tencies within decision-making practice.
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Galatà, Francesco. « Per la fortuna del Decameron nella letteratura di fine Ottocento : riscritture pascoliane edite e inedite ». Dans Studi e saggi, 155–74. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-668-1.09.

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Résumé :
Although Boccaccio’s name is rarely encountered in published works of Giovanni Pascoli (1855-1912), traces of a constant reading and reuse of the Decameron have emerged and continue to emerge from the poet’s manuscripts. The article outlines the history of the already known contacts between the two authors and adds a new document: the unknown verse drama ‘Messer Gentile’, inspired by the novella X 4. This drama, designed as a one-act play with a prologue and three scenes, has been left unfinished: only the prologue and the first scene are preserved, but it is enough to appreciate some dynamics that characterize the rewriting process. A dense network of references to the most ancient Italian poetic tradition emerges from the dramatic lines, and among the manuscripts one discovers an experimental rhythmic prose composed of hendecasyllables arranged in a line that the study reconnects to the reform of modern tragic theater envisaged by Pascoli. Sebbene il nome di Boccaccio si incontri molto raramente nell'opera di Giovanni Pascoli (1855-1912), dai manoscritti del poeta sono emerse e continuano a emergere tracce di una lettura costante del Decameron. Il contributo ripercorre la storia dei contatti già noti tra i due autori e aggiunge un nuovo documento: l'inedito dramma in versi 'Messer Gentile' ispirato alla novella X 4. Il dramma, progettatto come atto unico con prologo e tre scene, rimase incompiuto: ci sono giunti soltanto il prologo e la prima scena, che sono sufficienti per apprezzare alcune delle dinamiche che caratterizzano la riscrittura. Dai versi emerge una fitta rete di riferimente alla tradizione poetica italiana delle origini e tra i manoscritti si ritrova un esperimento di prosa modulata sul ritmo continuato degli endecasillabi riconducibile all'idea di moderno teatro tragico di Pascoli.
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« in fact, the very diverse and shifting conscious interests of individuals result from the pursuit of this permanent aim in changing conditions. In other words, an indi-vidual’s particular cognitive goal at a given moment is always an instance of a more general goal : maximising the relevance of the information processed. We will show that this is a crucial factor in human interaction. Among the facts made manifest to Mary by Peter’s behaviour is the very fact that he has behaved in a certain way. Suppose now that she pays attention to this behaviour, and comes to the conclusion that it must have been deliberate : per-haps he is leaning back more rigidly than if he were merely trying to find a more comfortable position. She might then ask herself why he is doing it. There may be many possible answers ; suppose that the most plausible one she can find is that he is leaning back in order to attract her attention to some particular phenomenon. Then Peter’s behaviour has made it manifest to Mary that he intends to make some particular assumptions manifest to her. We will call such behaviour – behaviour which makes manifest an intention to make something manifest – ostensive behav-iour or simply ostension. Showing someone something is a case of ostension. So too, we will argue, is human intentional communication. The existence of ostension is beyond doubt. What is puzzling is how it works. Any perceptible behaviour makes manifest indefinitely many assumptions. How is the audience of an act of ostension to discover which of them have been inten-tionally made manifest ? For instance, how is Mary to discover which of the phe-nomena which have become manifest to her as a result of Peter’s behaviour are the ones he intended her to pay attention to ? Information processing involves effort ; it will only be undertaken in the expec-tation of some reward. There is thus no point in drawing someone’s attention to a phenomenon unless it will seem relevant enough to him to be worth his attention. By requesting Mary’s attention, Peter suggests that he has reason to think that by paying attention, she will gain some relevant information. He may, of course, be mistaken, or trying to distract her attention from relevant informa-tion elsewhere, as the maker of an assertion may be mistaken or lying ; but just as an assertion comes with a tacit guarantee of truth, so ostension comes with a tacit guarantee of relevance. This guarantee of relevance makes it possible for Mary to infer which of the newly manifest assumptions have been intentionally made manifest. Here is how the inference process might go. First, Mary notices Peter’s behaviour and assumes that it is ostensive : i.e. that it is intended to attract her attention to some phe-nomenon. If she has enough confidence in his guarantee of relevance, she will infer that some of the information which his behaviour has made manifest to her is indeed relevant to her. She then pays attention to the area that has become visible to her as a result of his leaning back, and discovers the ice-cream vendor, the stroller, this dreadful William, and so on. Assumptions about William are the only newly manifest assumptions relevant enough to be worth her attention. From this, she can infer that Peter’s intention was precisely to draw her attention to William’s arrival. Any other assumption about his ostensive behaviour is inconsis-tent with her confidence in the guarantee of relevance it carries. » Dans Pragmatics and Discourse, 155. Routledge, 2005. http://dx.doi.org/10.4324/9780203994597-26.

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Actes de conférences sur le sujet "Processi inconsci"

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Cerminara, G. « VV-Fusion Process to Investigate EWSB ; Interplay LC-LHC ». Dans IFAE 2005 : XVII Incontri de Fisica delle Alte Energie ; 17th Italian Meeting on High Energy Physics. AIP, 2005. http://dx.doi.org/10.1063/1.2125627.

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