Littérature scientifique sur le sujet « Procedure in materia di immigrazione »

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Articles de revues sur le sujet "Procedure in materia di immigrazione"

1

Chiaromonte, William. « Welfare locale e immigrazione. Il contenzioso sulla legislazione regionale in materia di integrazione degli stranieri ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 132 (novembre 2011) : 657–96. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132005.

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Résumé :
Il saggio, dopo una ricostruzione in chiave storico-evolutiva della disciplina nazionale in materia di immigrazione, illustra le tre stagioni della legislazione regionale che si sono succedute, a partire dagli anni '90 dello scorso secolo, a disciplinare l'integrazione degli stranieri. Viene, quindi, preso in esame il contenzioso insorto fra Stato e Regioni dopo la riforma costituzionale del 2001 ed avente ad oggetto principalmente il riparto di competenze in materia di immigrazione, la progressiva estensione del campo di applicazione soggettivo delle legislazioni regionali - fino a riconoscere alcuni diritti sociali fondamentali anche agli stranieri irregolari ed ai «neocomunitari» - ed il ruolo ritagliatosi dalle Regioni in alcuni ambiti di presunta competenza nazionale. L'Autore conclude constatando da un lato un significativo rafforzamento, sospinto dalla giurisprudenzadella Corte costituzionale, delle competenze regionali in materia di inclusione sociale degli stranieri, persino irregolari, nonostante il tentativo governativo di limitarne il raggio di azione, e paventando dall'altro, quale conseguenza di tale consolidamento di attribuzioni, il rischio concreto di una notevole differenziazione della qualitŕ dell'integrazione a livello territoriale (regionale ma anche infra-regionale), anche a causa della latitanza dello Stato quale soggetto riequilibratore.
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Acocella, Ivana. « Un viaggio tra le fonti ufficiali in materia di immigrazione ». Quaderni di Sociologia, no 67 (1 juillet 2015) : 107–32. http://dx.doi.org/10.4000/qds.348.

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Favilli, Chiara. « Il Trattato di Lisbona e la politica dell'Unione europea in materia di visti, asilo e immigrazione ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 2 (juillet 2010) : 13–35. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002002.

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Vitiello, Daniela. « L'azione esterna dell'Unione europea in materia di immigrazione e asilo : linee di tendenza e proposte per il futuro ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (février 2017) : 9–38. http://dx.doi.org/10.3280/diri2016-003002.

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Zetter, Roger. « La securitizzazione e le politiche europee in materia di asilo e rifugiati ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003001.

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Résumé :
Anche se il numero di rifugiati e richiedenti asilo che fanno ingresso in Europa č diminuito rispetto al picco raggiunto all'inizio di questo decennio, il volume delle domande č ancora significativo e la questione č ancora di alta rilevanza sia a livello dei singoli Stati membri che della Commissione e dell'Unione Europea. Il processo di armonizzazione delle politiche di asilo e immigrazione e lo sviluppo della Diret-tiva sulle Qualifiche riflette il continuo impegno a "gestire" le migrazioni o almeno questo settore dell'immigrazione verso l'Europa. Questo articolo esplora i modi contraddittori attraverso cui la sicurezza umana dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Europa si č intrecciata con politiche di piů ampio respiro in competizione tra loro. Si sostiene che i bisogni di sicurezza di questa particolare categoria di persone sono stati inseriti nella piů ampia cornice della gestione interna ed esterna delle migrazioni per salvaguardare il primato del mercato unico europeo. Allo stesso modo, le minacce esterne alla sicurezza europea poste da migranti e rifugiati/richiedenti asilo in particolare - una minaccia che risulta essere soprattutto percepita e simbolica, piuttosto che reale - sono state snaturate per sostenere una retorica politica e un'agenda nazionale e sovranazionale che subordina i bisogni di sicurezza dei rifugiati in nome del piů alto imperativo della "securitizzazione". Fondate sulla paura crescente nei confronti dell' "altro", entrambe queste traiettorie - sicurezza umana e securitizzazione - sono andate a detrimento delle persone che hanno piů bisogno di protezione. L'articolo analizza queste tendenze, le dinamiche contraddittorie tra interessi nazionali e sovranazionali, e le conseguenze per le per-sone messe a rischio a causa di queste politiche e di questi processi.
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Benvenuti, Marco. « Dieci anni di giurisprudenza costituzionale in materia di immigrazione e di diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (janvier 2015) : 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/qg2014-003006.

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7

Masera, Luca. « La nuova disciplina penale in tema di contrasto allo sfruttamento del lavoro degli stranieri irregolari : l'inizio di una diversa politica criminale in materia di immigrazione ? » DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (février 2013) : 15–27. http://dx.doi.org/10.3280/diri2012-003002.

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Milani, Giammaria. « La legislazione in materia di immigrazione e cittadinanza in Israele e gli effetti sulla popolazione araba e su quella ebraica ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (janvier 2014) : 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/diri2013-003004.

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9

Carlo, Alfredo Clerici, de' Micheli Angelo, Veneroni Laura, Cavallotti Gaia et Albasi Cesare. « Fondamenti empirici delle procedure di prevenzione del rischio di abuso di armi da fuoco legali ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (janvier 2012) : 209–33. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002003.

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Résumé :
Suicidi e omicidi commessi con armi da fuoco legalmente detenute sono spesso attribuiti genericamente all'effetto di disturbi psichici. I fattori psichici legati all'abuso di armi sono ancora scarsamente indagati dalla letteratura scientifica e non vi č consenso circa i metodi diagnostici da impiegare per le valutazioni dell'idoneitŕ psichica a licenze in materia di armi. Nell'articolo sono illustrate le principali prospettive cliniche e diagnostiche relative alla prevenzione del rischio di abuso di armi ed č presentato il modello denominato WAR ("Weapons Risk Assessment"), attualmente corso di sviluppo.
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Schiavone, Gianfranco. « Il diritto d'asilo in Italia dopo il recepimento nell'ordinamento delle normative comunitarie. Uno sguardo d'insieme tra il de iure e il de facto ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 57–78. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003004.

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Résumé :
L'articolo si concentra nell'analisi del diritto d'asilo in Italia dopo il recepimento nell'ordinamento di importanti direttive europee in materia, e in particolare della Direttiva recante norme minime sull'attribuzione della qualifica di rifugiato e di protezione sussidiaria, della Direttiva recante norme minime sulle procedure applicate ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato e della Direttiva recante norme minime per l'accoglienza dei richiedenti asilo. Si presentano e analizzano gli aspetti piů significativi, o perché hanno introdotto i maggiori cambiamenti o perché, diversamente, troppo poco hanno inciso sugli "antichi mali" della situazione italiana in materia di asilo. L'articolo si sofferma in particolare sulla definizione di persecuzione, sulle diverse forme di protezione internazionale, sul principio di non respingimento, sulle diverse tipologie di accoglienza e infine sulla composizione delle Commissioni responsabili dell'esame delle domande di asilo.
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Thèses sur le sujet "Procedure in materia di immigrazione"

1

PALERMO, E. CANETTA ROSSI. « La direttiva rimpatri : test case della procedura di codecisione in materia di immigrazione ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/64584.

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Résumé :
Il presente lavoro intende analizzare la disciplina comunitaria in materia di rimpatrio concentrandosi sulla Direttiva 2008/115 recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, cd. Direttiva Rimpatri. Lo studio di questa misura è particolarmente interessante perché si tratta della prima proposta legislativa in materia di immigrazione a cui è stata applicata la procedura di codecisione. Tale procedura, prevedendo una posizione di parità fra Parlamento e Consiglio, e non più quest’ultimo come unico detentore del potere legislativo, viene considerata più “democratica”. Infatti il Parlamento europeo, istituzione particolarmente attenta al tema della protezione dei diritti fondamentali, non è più solamente consultato ma riveste il ruolo di co-legislatore. Sarà dunque interessante studiare, attraverso l’analisi comparativa del testo proposto e del testo finale della Direttiva tenendo conto anche degli obiettivi di protezione dei diritti fondamentali fissati negli atti comunitari che ne hanno preceduto la presentazione, se e come l’applicazione di questa procedura influenzi la redazione di norme comunitarie che riguardano i diritti e lo status dei cittadini dei paesi terzi nell’Unione europea. La Direttiva Rimpatri rappresenta altresì il test case per valutare il funzionamento di questa procedura dal punto di vista della composizione degli interessi contrastanti. La codecisione, infatti, prevedendo la regola della maggioranza, viene considerata più adatta, rispetto al meccanismo vigente basato sull’unanimità, al rapido raggiungimento di un accordo per l’adozione di misure vincolanti sui temi più dibattuti e oggetto di forti contrastati in sede europea. L’esame dettagliato dello svolgimento delle negoziazioni per l’adozione di questa misura permetterà la verifica dei tempi e dei modi di raggiungimento dell’accordo. Da tale analisi si potrà inoltre trarre conclusioni utili all’esame delle prospettive e tendenze legislative europee con riferimento alle prossime proposte di direttiva in materia di immigrazione.
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Maisto, V. « PROFILI PENALISTICI DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217771.

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Résumé :
This work is composed by 4 chapters. In the first of them an analysis of the international and the national politics in immigration matters is conducted with a particular reference to the constitutional principles. In the second one, more specifically, the focus is on the penological profiles of the immigration laws. In the third chapter, the research is about the administrative measures to contrast the phenomenon of the irregular immigration - such as refoulement or confinement in the centers for identification and explusion- that are stringent measures; their nature seems to be the one of the penal laws, but there are no adeguate guarantees for the ones to which they are applied. In the last part of the work, we try to demonstrate that, in our legal order, the control of the immigration fluxes could be deregulated and this would seem the most effective solution and the better one in order to respect and to enforce the constitutional principles. This last idea could seem an hazardous idea, even for the ones that strongly support the thesis of an universal protection of the human rights, but it seems to be supported by the economic data and those about the imprisonment rate.
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DELLA, TORRE LUCIA. « Le frontiere mobili del diritto punitivo. Le contravvenzioni in materia di sicurezza del lavoro e immigrazione, tra sfera penale e amministrativa ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/886.

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Résumé :
Le contravvenzioni si collocano lungo il confine tra il sistema amministrativo e quello propriamente penale. Da tale posizione esse derivano la loro peculiare struttura, che spesso sanziona condotte di mera disobbedienza (frequentemente omissive) piuttosto ensangui sul piano soggettivo; su un piano dinamico, fanno da contrappunto allo scarso disvalore del fatto tipico la rapidità dei giudizi e la mitezza delle sanzioni. Le contravvenzioni sembrano così differenziarsi con una certa nettezza dagli illeciti penali tradizionali, avvicinandosi piuttosto agli illeciti c.d. amministrativi: esse mancherebbero della “personalità” che, invece, dovrebbe caratterizzare il reato alla luce anche del dettato costituzionale. Abbiamo tentato di testare la tenuta della categoria contravvenzionale in due settori della “parte speciale”: il diritto penale del lavoro e il diritto penale dell'immigrazione. Nel primo caso le riforme hanno dato luogo a un'amministrativizzazione del diritto penale: essa è connotata da pene sostanzialmente amministrative, con tratti penalistici annacquati; nel secondo caso, invece, le sperimentazioni hanno determinato una penalizzazione del diritto amministrativo, che si caratterizza soprattutto perché conduce a una forma di limitazione della libertà personale per così dire “innominata”, cioè esclusa dal novero delle pene tipiche di cui all'art. 39 c.p.
Misdemeanors are placed along the border between the administrative and the penal system. From that position they derive their peculiar structure, which often punishes mere disobediences carried out without malice or recklessness. The speed of the assessments and the mildness of the sanctions are the dynamic counterpoints to the low negative value of the typical fact. Misdemeanors seem to be quite different from the traditional criminal offenses, and rather similar to the administrative ones: they lack the "personality" which should characterize a constitutionally shaped crime. We attempted to test the internal consistency of the misdemeanors category in the the criminal labor and immigration law. In the first case, reforms have led to essentially administrative sanctions, with the criminal features watering down; in the second case, they have brought to penalties which, though formally administrative, are punitive in character: the most typical of these is a “unnamed” restriction of liberty, which is excluded from the range of typical sentences listed in article 39 c.p.
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DELLA, TORRE LUCIA. « Le frontiere mobili del diritto punitivo. Le contravvenzioni in materia di sicurezza del lavoro e immigrazione, tra sfera penale e amministrativa ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/886.

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Résumé :
Le contravvenzioni si collocano lungo il confine tra il sistema amministrativo e quello propriamente penale. Da tale posizione esse derivano la loro peculiare struttura, che spesso sanziona condotte di mera disobbedienza (frequentemente omissive) piuttosto ensangui sul piano soggettivo; su un piano dinamico, fanno da contrappunto allo scarso disvalore del fatto tipico la rapidità dei giudizi e la mitezza delle sanzioni. Le contravvenzioni sembrano così differenziarsi con una certa nettezza dagli illeciti penali tradizionali, avvicinandosi piuttosto agli illeciti c.d. amministrativi: esse mancherebbero della “personalità” che, invece, dovrebbe caratterizzare il reato alla luce anche del dettato costituzionale. Abbiamo tentato di testare la tenuta della categoria contravvenzionale in due settori della “parte speciale”: il diritto penale del lavoro e il diritto penale dell'immigrazione. Nel primo caso le riforme hanno dato luogo a un'amministrativizzazione del diritto penale: essa è connotata da pene sostanzialmente amministrative, con tratti penalistici annacquati; nel secondo caso, invece, le sperimentazioni hanno determinato una penalizzazione del diritto amministrativo, che si caratterizza soprattutto perché conduce a una forma di limitazione della libertà personale per così dire “innominata”, cioè esclusa dal novero delle pene tipiche di cui all'art. 39 c.p.
Misdemeanors are placed along the border between the administrative and the penal system. From that position they derive their peculiar structure, which often punishes mere disobediences carried out without malice or recklessness. The speed of the assessments and the mildness of the sanctions are the dynamic counterpoints to the low negative value of the typical fact. Misdemeanors seem to be quite different from the traditional criminal offenses, and rather similar to the administrative ones: they lack the "personality" which should characterize a constitutionally shaped crime. We attempted to test the internal consistency of the misdemeanors category in the the criminal labor and immigration law. In the first case, reforms have led to essentially administrative sanctions, with the criminal features watering down; in the second case, they have brought to penalties which, though formally administrative, are punitive in character: the most typical of these is a “unnamed” restriction of liberty, which is excluded from the range of typical sentences listed in article 39 c.p.
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Cazzato, Anna Liliana <1991&gt. « Evoluzione della disciplina fallimentare in Cina e nuove tendenze in materia di procedure concorsuali : confronto Italia e Cina con annesso repertorio terminografico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17120.

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Résumé :
Lo scopo di questa tesi di natura terminografica è quello di effettuare un’analisi linguistica relativa a termini tecnici legati al mondo del diritto commerciale. Nello specifico questo elaborato vuole soffermarsi sulla disciplina del fallimento di impresa attualmente vigente in Cina, facendo un breve raffronto anche con la legislazione italiana che proprio recentemente ha subito importanti modifiche in questo campo. Questa prima raccolta di vocaboli offre la possibilità agli esperti del settore di poter delineare una corrispondenza tra quelli che sono organi, procedure e istituti giuridici nei sistemi linguistici cinese e italiano.
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FIORAVANTI, CHIARA. « ICT e integrazione : strumenti di e-government a supporto dell'accesso all'informazione e al processo di inclusione nelle società interculturali ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1080557.

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Résumé :
L’integrazione dei migranti è una sfida politica centrale nei Paesi europei, compresa l'Italia, dove il fenomeno dell'immigrazione è ormai strutturale e in continua crescita. La strategia Europa 2020 e il programma di Stoccolma hanno riconoscono tutte le potenzialità dell'immigrazione ai fini di un'economia sostenibile e competitiva, individuando come chiaro obiettivo politico la reale integrazione degli immigrati. Allo stesso tempo l'Agenda Digitale Europea mette in evidenza come l’e-government sia una leva di primaria importanza per dare risposta alle nuove domande di democrazia e di qualità dei servizi e come il suo sviluppo permetta di dare vita a una nuova PA capace di operare in base a criteri di efficacia, efficienza, trasparenza, economicità e democrazia. In questo contesto la tesi si è posta l'obiettivo di indagare come l'e-government possa supportare il diritto di accesso alle informazioni giuridiche e amministrative da parte di tutti i cittadini, attraverso la progettazione di una metodologia a sostegno della redazione di testi istituzionali trasparenti, chiari, comunicativi e idonei alle odierne società interculturali, nonché idonei alla loro diffusione tramite il web. Quest'obiettivo è stato perseguito incentrando il lavoro di ricerca sul dominio dei procedimenti amministrativi in materia di immigrazione, indirizzati, quindi, all'utenza rappresentata dai cittadini stranieri. Questo perché la presenza dei cittadini stranieri nella società può essere una leva per facilitare l'accesso all'informazione istituzionale per tutti i cittadini, soprattutto se si considera il migrante, in quanto nuovo cittadino, come “grado zero” della competenza nelle regole della comunicazione pubblica. La progettazione degli strumenti di supporto alla produzione di testi istituzionali si è avvalsa di una specifica metodologia che, da un lato, ha tenuto conto di strumenti teorici generali per la scrittura amministrativa chiara ed efficace e per la redazione di contenuti web usabili, dall’altro si è avvalsa di tecniche partecipative che hanno coinvolto stakeholder e utenti stranieri al fine di elaborare linee guida specifiche per la redazioni di testi istituzionali idonei alle società multiculturali. I risultati ottenuti sono stati ottenuti sono stati poi sistematizzati anche al fine del loro utilizzo e sviluppo continuo attraverso l’uso di piattaforme collaborative.
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IAMMARINO, Debora. « Danno ambientale e responsabilità nella gestione dei rifiuti ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251115.

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Résumé :
La disciplina del danno ambientale è stata oggetto di diverse e numerose modifiche nel corso degli anni, sia a livello nazionale che europeo. Regolata in Italia, per la prima volta, dalla L. 349/1986 che, all’art. 18, prevedeva la risarcibilità del danno ambientale indipendentemente dalla violazione di altri diritti individuali come la proprietà privata o la salute. In ambito Europeo il primo intervento si è avuto con l’adozione della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. La Direttiva è stata poi recepita in Italia con il D.Lgs. n. 152/2006, che nella Parte Sesta si occupa puntualmente di responsabilità per inquinamento ambientale. Tuttavia, le principali novità della normativa comunitaria con riferimento al regime di responsabilità per attività inquinanti nei confronti dei beni ambientali, non sono state immediatamente riprese in modo adeguato dalla normativa italiana, motivo per cui sono state emanate due procedure di infrazione nei confronti del Governo italiano che, per correre ai ripari, in un primo momento, ha approvato il D.l. 135/2009 introduttivo di nuovi criteri per il ripristino del danno ambientale e successivamente il legislatore è intervenuto con la Legge n. 97/2013 in materia di misure di risarcimento del danno e in materia di criteri di imputazione delle responsabilità. Tuttavia, l’assetto dei criteri di imputazione delle responsabilità è stato più volte oggetto degli interventi interpretativi della giurisprudenza che hanno delineato un quadro molto più rispondente alle istanze di origine comunitaria e ai principi del diritto europeo. All’interno di questo quadro più ampio si inserisce la questione della Gestione dei rifiuti, anch’essa oggetto di svariate modifiche normative volte sempre di più ad una tutela ambientale maggiore e prioritaria, attraverso metodi e tecniche in grado di ridurre la produzione dei rifiuti, l’introduzione del concetto di riduzione, prevenzione e recupero, riciclo e solo in ultimo lo smaltimento. Ruolo centrale assume in questo ambito l’attribuzione delle relative responsabilità in capo ai vari soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti, pertanto nell’ultimo capitolo, si analizzeranno le diverse forme di responsabilità degli stessi e si darà conto dei principali interventi giurisprudenziali e della diverse interpretazioni dottrinali che hanno interessato la materia negli ultimi anni.
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Livres sur le sujet "Procedure in materia di immigrazione"

1

Caputo, Angelo, et Giorgio Fidelbo. Reati in materia di immigrazione e di stupefacenti. Torino : G. Giappichelli, 2012.

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2

Caputo, Angelo, et Giorgio Fidelbo. Reati in materia di immigrazione e di stupefacenti. Torino : G. Giappichelli, 2012.

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3

Torto, Andrea Del. L'ispezione in materia di lavoro : Strumenti e procedure di difesa. Milano : Giuffrè editore, 2014.

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4

Nictolis, Rosanna De. Il nuovo contenzioso in materia di appalti pubblici. Milano : Giuffrè, 2003.

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5

Merone, A. Codice penale tributario : Le norme generali in materia di illeciti tributari, i reati in materia di imposte dirette ed indirette. 2e éd. Roma : Buffetti editore, 1989.

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6

Merone, A. Codice penale tributario : Le norme generali in materia di illeciti tributari [e] i reati in materia di imposte dirette ed indirette. Roma : Buffetti, 1987.

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7

Magliaro, Alessandra. Considerazioni in tema di tutela cautelare in materia tributaria. Trento : Università degli studi di Trento, 2000.

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8

Spiezia, Filippo. Il traffico e lo sfruttamento di esseri umani : Primo commento alla legge di modifica alla normativa in materia di immigrazione ed asilo. Milano : Giuffrè, 2002.

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9

Molfese, Giuseppe Nicola. Ricorso e controricorso per Cassazione in materia civile. Padova : CEDAM, 2002.

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10

Paolucci, Chiara Maria. Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale. Torino : UTET giuridica, 2011.

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