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Articles de revues sur le sujet « Predisposizione »

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Cesaroni, Francesca Maria, et Domenico Consoli. « ICT e piccole imprese. Il Cubo della Predisposizione Tecnologica Aziendale ». MANAGEMENT CONTROL, no 1 (mai 2015) : 73–100. http://dx.doi.org/10.3280/maco2015-001004.

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Ancis, Luca. « Il demanio marittimo a finalità turistico-ricreativa : le misure adottate dall'Italia in materia di balneazione ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 30 (septembre 2020) : 227–43. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030014.

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In Italia si è sviluppato un articolato dibattito sulle misure e gli accorgimenti da adottare nella ripresa delle attività turistico-ricreative della balneazione. Per consentire di adeguare le misure di contenimento del contagio alla situazione epidemiologica in atto in ciascuna realtà territoriale, il d.l. 16 maggio 2020, n. 33, convertito con emendamenti nella l. 14 luglio 2020, n. 74, ha scelto di affidare direttamente alle Regioni e alle Province autonome la predisposizione di appositi protocolli e linee guida.
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Dčttore, Davide, Paolo Antonelli, Barbara Santoni et Ilaria Pazzaglia. « La prevenzione del bullismo omofobico : un intervento sulle discriminazioni legate agli stereotipi e ai ruoli di genere ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 1 (mars 2012) : 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-001003.

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Résumé :
Valutazione dell'efficacia di un intervento di prevenzione del bullismo omofobico, svolto nel Comune di Firenze su 338 studenti di classi secondarie di primo ordine, attraverso la costruzione di uno strumento ad hoc, somministrato prima e dopo l'intervento, basato su un'attenta analisi della letteratura scientifica. I risultati mostrano l'efficacia dell'intervento nell'aumentare nei partecipanti la conoscenza e la consapevolezza rispetto alla definizione e alla rielaborazione dei concetti di genere, stereotipo, ruolo, discriminazione, orientamento sessuale e omofobia. Sviluppi futuri: predisposizione di una valutazione a lungo termine.
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Sluzki, Carlos E. « Dalla madre schizofrenogena alla vulnerabilitŕ genotipica : aggiornamento sul tema "schizofrenia e famiglia" ». PSICOBIETTIVO, no 2 (mars 2010) : 137–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-002010.

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Questo articolo esamina in modo aggiornato tre linee correlate di ricerca sul tema famiglia e schizofrenia, ciascuna con importanti implicazioni cliniche: gli studi su "emozioni espresse", le ricerche su bambini ad alto e basso rischio genetico, adottati in etŕ precoce da famiglie prive di precedenti episodi patologici, e i recenti progetti comunitari di "prevenzione primaria" o individuazione pre-clinica e trattamento integrato rivolto a giovani ad alto rischio di schizofrenia. Ciascuna ricerca si interseca con l'altra, contribuendo ad una prassi che si arricchisce considerando l'interazione fra predisposizione genetica ed ecosistema familiare.
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Frassoldati, Francesca, et Matteo Robiglio. « Regolare la città per la sua trasformazione. Spunti da un dialogo con la Città di Torino ». TERRITORIO, no 98 (mars 2022) : 20–23. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098003.

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Résumé :
In Italia, è da tempo una consuetudine trans-disciplinare criticare la burocrazia che regola le operazioni sulla città. Eppure la norma di oggi è il prodotto - codificato e temporaneamente fissato - di una lenta costruzione sociale e tecnico-amministrativa. L'articolo si interroga su come sia possibile incorporare e generalizzare, da parte della pubblica amministrazione, le esperienze regolative maturate nei conflitti e nelle contraddizioni di società e mercati in trasformazione strutturale. Tre sezioni fanno luce sulla rilevanza della stratificazione delle stagioni storiche dei codici urbani, delle relazioni fra gli elementi della città nella predisposizione di nuovi quadri di riferimento, e delle ragioni per riconsiderare, nella città del riuso, le condizioni operative dei codici stessi.
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Gonnelli, S., et C. Cepollaro. « Fisiopatologia dell'osteoporosi involutiva ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 3_suppl (octobre 1994) : 5–12. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s303.

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Résumé :
L'osteoporosi è una malattia caratterizzata da riduzione della massa ossea, deterioramento microarchitettonico del tessuto osseo e conseguente aumento della fragilità ossea e della predisposizione alle fratture. Questa definizione, stabilita nella consensus conference di Copenhagen (1990)1 e confermata in quella di Hong Kong (1993)2, sottolinea come la fragilità ossea che caratterizza l'osteoporosi sia la conseguenza non solo della riduzione della massa ossea, ma anche del danno architettonico che ne deriva. Viene inoltre precisato come l'osteoporosi divenga clinicamente rilevante solo quando il paziente presenti una frattura. L'osteoporosi, più che una malattia, deve essere considerata una condizione a rischio al pari della ipertensione arteriosa e dell'ipercolesterolemia3. Le osteoporosi possono essere primitive o secondarie e verranno qui analizzate in dettaglio.
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Cardillo, Eleonora, et Silvia Molina. « IAS-IFRS e rendicontazione socio-ambientale : una verifica della estendibilità dei principi generali del Framework alla valutazione della qualità dei documenti volontari ». FINANCIAL REPORTING, no 1 (février 2011) : 37–72. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-001003.

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Résumé :
Obiettivo del presente lavoro è investigare sull'osservanza delle caratteristiche qualitative individuate dal Framework IASB nella predisposizione dei bilanci sociali e di sostenibilità, evidenziando al contempo la necessità di introdurre l'obbligatorietà del rispetto dei medesimi, in quanto elementi ritenuti imprescindibili per la produzione di documenti socio-ambientali attendibili. Nello specifico, lo studio empirico è fondato sull'analisi dei report pubblicati da un campione di imprese quotate nel periodo 2004-2008, con l'intento di verificare, attraverso un'indagine quali-quantitativa l'"utilità" dei bilanci socio-ambientali, la quale dipende dalla comprensibilità, significatività, attendibilità e comparabilità delle informazioni in essi contenute. I dati rilevati, statisticamente elaborati, rappresentano l'atteggiamento qualitativo di risposta delle società alle caratteristiche individuate dal Framework, quale scelta consapevole o inconsapevole di allineamento ad esse.
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Corda, Gian Paolo. « Le implicazioni macro-urbanistiche delle reti di mobilitŕ sulla pianificazione a scala comunale ». TERRITORIO, no 59 (novembre 2011) : 15–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059003.

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Résumé :
Nel caso di studio si esaminano le potenzialitŕ derivanti al contesto urbano dalla posizione privilegiata che deriva dai collegamenti ferroviari del Sempione e del Gottardo, potenziati dai nuovi trafori, e dal possibile rilancio dell'aeroporto della Malpensa. Sul piano macrourbanistico, l'interesse deriva dal fatto che queste condizioni risultano strategiche per garantire un piů equilibrato assetto regionale, capace di superare l'insufficienza delle relazioni tra le cittŕ di corona della Lombardia e di valorizzare il sistema economico milaneselombardo nel suo complesso. L'occasione č stata quella di verificare come la predisposizione di un Pgt debba muoversi non solo in coerenza con un assetto pianificatorio sovraordinante ma come possa concorrere a sviluppare le potenzialitŕ derivanti da un assetto urbano e contribuire al perfezionamento di un grande sistema di cittŕ di rango europeo, non esaurito dalla sola Milano e dall'area urbana centrale.
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Daugareilh, Isabelle. « La legge francese sul dovere di vigilanza al vaglio della giurisprudenza ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 170 (août 2021) : 159–77. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170001.

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La legge francese del 27 marzo 2017 sul dovere di vigilanza si inscrive in un processo di giu-ridificazione della responsabilità sociale d'impresa e di responsabilizzazione delle imprese transnazionali che segna una tappa fondamentale nella trasformazione da impegno a carattere volontario in obbligo legale. Una delle sfide più rilevanti del processo di attuazione della legge riguarda precisamente la traduzione concreta di tale obbligo di predisposizione di un piano di vigilanza come semplice obbligo documentale o come obbligazione di mezzi rafforzata. Il pre-sente contributo intende sottolineare la tensione esistente tra i due tipi di obbligo, all'origine della resistenza delle imprese e di controversie giudiziali e dottrinali alimentate dalle carenze e ambiguità di un testo legislativo molto breve su un tema nuovo e complesso, che presuppone un esercizio completamente diverso dai comuni obblighi di reporting, contrariamente a quanto auspicano le imprese a cui tale disciplina deve applicarsi.
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Favaretto, Matteo. « Book Review : Il continuo e il discreto nella scrittura di Pirandello. Una lettura narratologica della predisposizione scenica delle ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 46, no 1 (mars 2012) : 226–28. http://dx.doi.org/10.1177/001458581204600122.

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Ribeiro, Luiz Gustavo Gonçalves, et Romeu Thomé. « LA PROTEZIONE PENALE DELL’AMBIENTE COME DIRITTO UMANO COSTITUZIONALE ». Veredas do Direito : Direito Ambiental e Desenvolvimento Sustentável 14, no 28 (7 juin 2017) : 33–71. http://dx.doi.org/10.18623/rvd.v14i28.1014.

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L’ambiente, oggi consacrato dottrinalmente come diritto umano di terza generazione e contemplato con disposizioni costituzionali che lo innalzano alla condizione di diritto fondamentale nell’ambito di diversi Paesi, è bene giuridico atto a essere effettivamente tutelato dal diritto penale che, tuttavia, richiede modificazioni nella sua dogmatica individualista secolare per la difesa di un diritto che è, allo stesso tempo, individuale e diffuso. Il testo contempla, sotto il ragionamento logico-deduttivo e con ricerca bibliografica, la garanzia dell’ambiente dal diritto penale e presenta proposte per la migliore tutela ambientale, esse corrispondendo, oltre alla predisposizione di norme penali più adeguate, alla creazione di un Tribunale Internazionale competente per le richieste penali legate all’ambiente e all’ammissione della responsabilità penale delle persone giuridiche. Si riconosce, nell’ambiente, una reale garanzia di tipo costituzionale, non soltanto diffusa, ma anche individuale, giacché direttamente legata alla qualità di vita dei singoli esseri e che ha avviato, negli ultimi decenni, la consacrazione di documenti internazionali e costituzionali di effettiva tutela.
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Ruggiero, R. « Radioterapia stereotassica versus radioterapia convenzionale nel trattamento dei tumori cerebrali ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 151. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s262.

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Résumé :
Steiner nel 1968 iniziò ad applicare la radiochirurgia stereotassica nel trattamento delle malformazioni artero-venose mediante l'erogazione di una singola alta dose di radiazioni concentrata sul bersaglio. Le lesioni suscettibili di tale trattamento non potevano avere diametro superiore a mm. 18. Il progresso tecnologico che si è avuto nell'ultimo decennio con la possibilità di predisposizione dell'acceleratore lineare alla metodica stereotassica e l'utilizzazione di caschi non invasivi, ha reso possibile l'inserimento di questo tipo di radioterapia nel protocollo terapeutico di lesioni encefaliche neoplastiche di differente neura. La radioresistenza della maggioranza di questi processi espansivi limita l'efficacia biologica della radioterapia convenzionale a dosi frazionate, in quanto con questa metodica non è possibile erogare dosi superiori a 60 Gy senza produrre danni notevoli al tessuto cerebrale sano. Viceversa, l'utilizzo di un sistema stereotassico non invasivo e l'impiego di più isocentri consente attualmente l'erogazione di più dosi singole meno elevate, permettendo così l'aggressione di lesioni piuttosto estese e geometricamente complesse. In questo lavoro viene presentata la nostra esperienza nell'applicazione della radioterapia stereotassica, iniziata nel giugno 1991, e vengono poste alcune considerazioni sui vantaggi e sui limiti attuali di questa metodica.
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Brunori, Arianna. « «Inducere Amore in potenzia là ove non è». Nobiltà, grazia e predisposizione naturale dalla Vita nuova alla Commedia ». Bulletin de Philosophie Médiévale 64 (janvier 2022) : 3–21. http://dx.doi.org/10.1484/j.bpm.5.131546.

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Cocchini, Attilio, Giovanni Maria Luca Galimberti, Barbara Pagliari, Simona Mennuni, Luca Milanese et Rosario Privitera. « La valutazione del funzionamento cognitivo in soggetti tossicodipendenti detenuti. Uno studio esplorativo in contesto carcerario ». MISSION, no 57 (août 2022) : 12–17. http://dx.doi.org/10.3280/mis57-2022oa13587.

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La predisposizione di un programma terapeutico alternativo alla detenzione è uno degli obiettivi principali della presa in carico all'interno del carcere. Spesso gli operatori dei servizi incontrano notevoli difficoltà che spesso vengono attribuite alla scarsa motivazione alla cura da parte dei loro pazienti, mentre può essere sottovalutata la complessità cognitiva di questo compito. Lo scopo dello studio è di verificare la consistenza e l'influenza di eventuali deficit neuropsicologici sul funzionamento cognitivo al momento della definizione di un progetto terapeutico. Per questo è stato somministrato ad un campione di tossico/alcoldipendenti detenuti il Test ENB 2, al fine di valutare la memoria a breve e lungo termine, l'attenzione, le abilità esecutive, la fluenza di linguaggio e alcune abilità prassico-costruttive. Il 50% del campione presenta un funzionamento cognitivo globale deficitario. Il risultato appare in linea con quanto evidenziato dalla letteratura neuroscientifica precedente, che pone sempre più l'attenzione sulle modificazioni neurali correlate alle addiction. Le condizioni contingenti (stress, abuso di psicofarmaci in carcere) possano inoltre influire negativamente sulla performance. Da queste evidenze possono scaturire ulteriori ricerche di natura diacronica sugli stessi soggetti che di natura sincronica su altre popolazioni di tossico/alcoldipendenti non detenuti, nonché possibili sviluppi della riabilitazione neuropsicologica nel corso del trattamento
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Cazzato, Luciano, Claudia Citarella, Margherita Casanova, Angela Tullo, Maria Luigia Iaculli et Vincenza D’Onghia. « La granulocitoaferesi ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 4_suppl (23 juillet 2013) : S23—S26. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1085.

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Rettocolite Ulcerosa e Morbo di Crohn, note come Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, sono largamente diffuse nei paesi occidentali. L'eziologia è multifattoriale e comprende una predisposizione genetica e squilibri immunologici del tratto digerente che attivano il processo flogistico della parete intestinale. La terapia delle Malattie Infiammatorie Intestinali comprende amino salicilati, cortisonici, immunosoppressori, ciclosporina e agenti biologici, farmaci gravati da una grave tossicità a lungo termine e da fenomeni di resistenza. Dal momento che granulociti e monociti attivati, insieme a citochine proinflammatorie e alla deregolazione dell'attività dei linfociti T regolatori (T®), hanno un ruolo cruciale nell'infiammazione cronica intestinale, l'aferesi selettiva dei monociti e dei granulociti, una tecnica che rimuove i leucociti attivati dal sangue in regime di circolazione extracorporea, potrebbe rappresentare un presidio terapeutico sicuro ed efficace. Vari studi multicentrici sull'efficacia terapeutica della granulocitoaferesi hanno dimostrato che questa rappresenta un'opzione sicura per i pazienti resistenti alla terapia farmacologica oppure un trattamento ben tollerato in associazione con protocolli terapeutici tradizionali, capace di indurre periodi di remissione clinica prolungati e una significativa riduzione dell'assunzione di cortisonici. Ulteriori studi sono necessari per definire meglio la frequenza del trattamento, i volumi ematici da processare, la migliore terapia farmacologica da associare alla granulocitoaferesi e la sua efficacia in altre patologie autoimmuni.
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Fabbroni, Roberto, et Veronica Ferreri. « La TB – Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® integrata allo Shiatsu, alla Riflessologia e al Massaggio (alla Osteopatia, alla Fisioterapia) ». Scienze Biofisiche 1, no 1 (mars 2021) : 1–12. http://dx.doi.org/10.48274/ibi6.

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La TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, attraverso una pratica continuativa consente di sviluppare la capacità di espandere la propria energia ed accedere a frequenze minori di quelle che normalmente sono usuali sia nelle persone sane che ancor di più in quelle che presentano disarmonie di vario tipo. L’Operatore modificando il proprio stato di coscienza è in grado di portare le proprie frequenze cerebrali velocemente in Onde Delta. L’Operatore Bioenergetico è in grado di entrare per risonanza sul campo energetico della persona da trattare e modificarne lo stato di coscienza, abbassandone le frequenze con una conseguente apertura dei canali energetici. Questo approccio, se ricreato prima di procedere ad un trattamento professionale Shiatsu, Riflessologia e Massaggio, ma anche Osteopatico o Fisioterapico (anche se i trattamenti sono di tipo diverso il principio di funzionamento è lo stesso), consente di migliorare l’efficacia della pratica eseguita. L’operatore riuscirà ad acquisire una maggiore empatia con la parte del corpo da trattare, mentre il cliente avrà una percezione del trattamento ricevuto più soddisfacente oltre ad una migliore predisposizione ed apertura nei confronti del trattamento ricevuto e dell’Operatore che lo svolge. Tale integrazione è stata verificata su 50 persone in cui sono stati effettuati gli stessi trattamenti prima e dopo la conoscenza dell’Operatore della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®.
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Cerkvenik, Mojca. « LETTERATURA E CINEMA : L’UTILIZZO DEL FILM NELLA DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 355–73. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.20.

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Il cinema rappresenta una delle forme narrative più coinvolgenti, soprattutto per lo studente formatosi in costante contatto con una cultura prevalentemente visiva. Sfruttare l’esperienza e le capacità dello studente relative alla fruizione di messaggi audiovisivi per fare leva sulla motivazione è un passaggio decisivo nella predisposizione e nell’applicazione di percorsi didattici nell’ambito dell’educazione letteraria. Il presente articolo si propone pertanto di illustrare la rilevanza, i motivi e l’utilità dell’utilizzo del cinema nell’insegnamento della letteratura, proponendo percorsi e metodi alternativi rispetto alla didattica tradizionale, che prevedono l’accostamento di testi letterari e filmici afferenti al panorama culturale italiano ed esplorano le rappresentazioni e gli immaginari che ne scaturiscono, incoraggiando l’avvicinamento a testi e mezzi espressivi in forme diverse, sia come oggetto di studio sia come opere di piacevole lettura e visione.Le proposte didattiche formulate sono incentrate sulla scoperta congiunta dei tratti formali ed estetici di opere letterarie e cinematografiche con l’intento di individuare ed evidenziare elementi comuni, variazioni e scambi. A una visione passiva del testo filmico si sostituisce una fruizione attiva ed è in questa prospettiva che si delinea la finalità primaria dello studio di testi letterari e cinematografici: accrescere la consapevolezza critica e la capacità di decodificazione linguistica nonché il livello del gusto estetico, affinché lo studente, lettore ma anche spettatore, sia capace di scelte libere e autonome nell’universo dei messaggi audiovisivi in cui si trova immerso nella società contemporanea.
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Caporale, Maria. « Aspetti civilistici e penalistici della maternità su commissione ». Medicina e Morale 44, no 1 (28 février 1995) : 91–111. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.992.

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L'articolo esamina i riflessi giuridici in campo civile e penale del fenomeno della "maternità su commissione" affrontando il problema della frontiera etica del progresso scientifico. L'Autrice individua i rischi connessi all'insorgere di tali pratiche "sostitutive"descrivendo una molteplicità di situazioni limite: la frammentazione delle funzioni della maternità (ovulazione, gestazione, educazione) che tecnicamente possono essere ricondotte a soggetti diversi; il conseguente smarrimento dell'identità materna; l'enfatizzazione di un presunto diritto del singolo alla procreazione; il sacrificio-distruzione di embrioni superflui; i danni psico-sociali connessi alla frantumazione delle strutture parentali e dei modelli di genitorialità socialmente consolidati; la destrutturazione deii'ordine giuridico che compromette l'identità certa del soggetto. Molte le questioni poste all'attenzione del giurista: dalla definizione di uno statuto per l'embrione, alla tutela di beni essenziali quali l'unità familiare, alla salvaguardia del valore della procreazione, alla liceità dei mezzi e dei fini che caratterizzano le applicazioni in campo scientifico. Le considerazioni svolte trovano un sostegno culturale e giuridico in numerose leggi, Convenzioni e Dichiarazioni sia nazionali che sovranazionali. L'Autrice analizza poi brevemente le soluzioni legislative offerte dai diversi Paesi alla luce di principi internazionali. Emerge l'esigenza della formulazione di una disciplina globale del diritto alla vita prenatale, di una regolamentazione organica di tipo penalistico di beni essenziali e la predisposizione di adeguate garanzie al fine di tutelare un'ampia serie di beni complementari, con specificazioni rispetto a particolari questioni tecniche.
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SCARPELLI, GIACOMO. « 'NOTHING IN NATURE THAT IS NOT USEFUL' THE ANTI-VACCINATION CRUSADE AND THE IDEA OF HARMONIA NATURAE IN ALFRED RUSSEL WALLACE * ». Nuncius 7, no 1 (1992) : 109–30. http://dx.doi.org/10.1163/182539192x00055.

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Abstract<title> RIASSUNTO </title>Nella seconda meta del XIX sec. la coscienza del Vittorianesimo fu turbata dal dilagare del movimento avverso alla vaccinazione antivaiolosa imposta dal governo inglese. II timore preconcetto dell'inoculazione artificiale del virus nell'individuo provoco la reazione sia degli strati popolari e del clero, sia di politici progressisti che pure giudicavano prioritario un aggiornamento della sanita sociale, sia di filosofi e naturalisti quali Spencer e Darwin, la cui opposizione al vaccino trovava un precedente in Kant. Proprio Wallace, che con Darwin era autore della teoria della selezione naturale, fu figura centrale del movimento contro la vaccinazione obbligatoria. Ritenendosi «piu darwiniano di Darwin», ma in realta rivelandosi fondamentalmente spiritualista, Wallace attribuiva all'opera della selezione naturale un valore assoluto, e vedeva in essa la manifestazione del sublime accordo dell'intero mondo vivente. L'evoluzione secondo Wallace aveva seguito un piano prestabilito, e l'uomo ne rappresentava il coronamento e il balzo qualitativo; il suo equilibrio con l'ambiente circostante, virus e batteri compresi, non doveva percio essere sconvolto da vaccini; piuttosto occorreva un innalzamento morale e sociale: migliori condizioni di vita avrebbero garantito maggiore igiene e minore predisposizione alle malattie. In seguito il vaiolo sarebbe stato ugualmente debellato col vaccino, ma mediante la somministrazione in dosi ridotte e piu raffinate rispetto a quelle dell'epoca di Wallace.
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Bianchi Riva, Raffaella, et Chiara Spaccapelo. « Eccessiva durata del processo e responsabilità disciplinare dei magistrati : il ritardo nel deposito dei provvedimenti fra storia e attualità ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 485–546. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16896.

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Il tema dell’eccessiva durata dei processi e delle sue conseguenze pregiudizievoli sull’effettività della tutela giudiziaria rappresenta, da sempre, uno dei principali nodi del rapporto tra giustizia e opinione pubblica.Sin dall’unificazione italiana, la questione è stata affrontata per lo più sul piano delle riforme del processo e dell’ordinamento giudiziario, senza, tuttavia, la predisposizione di adeguati interventi in grado di incidere sull’organizzazione delle strutture e del personale. Se soltanto di recente il nostro ordinamento ha approntato strumenti di tutela diretta al principio della ragionevole durata del processo, formalizzato nell’art. 111 Cost., la responsabilità disciplinare dei magistrati per ritardo nel deposito dei provvedimenti ha rappresentato, sin dall’inizio del Novecento, uno degli strumenti principali non solo per reprimere gli episodi più gravi (oggi determinanti addirittura un danno erariale da disservizio), ma anche per restituire credibilità alla funzione giudiziaria, nell’ambito delle complesse dinamiche relative al rapporto tra magistratura e società.Lo studio mira a valutare se, in assenza di idonei strumenti normativi volti ad evitare o quantomeno a contenere il fenomeno della lunghezza dei procedimenti, gli interventi della giurisprudenza, prima, della Suprema corte disciplinare e, dopo, della Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, chiamate a sanzionare gli illeciti dei singoli magistrati, siano stati in grado, nella difficoltà di trovare un equilibrio tra standard di rendimento e carichi esigibili, di rispondere in maniera soddisfacente al contenimento dei tempi del processo e alla riduzione dell'arretrato, obiettivi tra i principali del PNRR.
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Corsico, Alejandro, et Peter McGuffin. « Psychiatric genetics : recent advances and clinical implications ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 10, no 4 (décembre 2001) : 253–59. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000542x.

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RIASSUNTOScopo – Presentare una rassegna sui progressi attuali e sulle prospettive future della psichiatria genetica. Metodi – Revisione degli studi che hanno dimostrato una influenza genetica su un'ampia gamma di disturbi psicopatologici, utilizzando ricerche sulle famiglie, sui gemelli e sulle adozioni, ed approfondimento dei metodi e dei limiti degli studi di genetica molecolare. Risultati – I disturbi relativi ad un singolo gene hanno costituito il settore più semplice per ottenere significativi progressi nelle conoscenze su disturbi quali la malattia di Huntington e la malattia familiare di Alzheimer in fase iniziale. Fenotipi complessi, quali la schizofrenia e il disturbo affettivo, hanno invece presentato maggiori difficolta, ma la malattia di Alzheimer e la dislessia sono esempi nei quali scoperte replicate di genetica molecolare suggeriscono ora che l'identificazione genetica e realizzabile anche per disturbi multifattoriali. Conclusioni – La combinazione della disponibilita di un maggior numero di informazioni sui genoma, insieme all'accessibilita ad esse attraverso Internet, fornisce gli strumenti essenziali per le ricerche sulla predisposizione genetica. Un altro requisito fondamentale per tentare di identificare i geni che provocano piccoli effetti e una ben caratterizzata raccolta, su larga scala, di casi. Cid richiede l'interazione tra epidemiologi e clinici. I progressi negli studi di genetica consentiranno anche di individualizzare la terapia farmacologica, tenendo conto della risposta terapeutica e degli effetti collaterali. Si spera che l'insieme di queste prospettive migliorera le nostre conoscenze sulla patogenesi neurobiologica di malattie come la schizofrenia, la depressione ed il disturbo bipolare, ‘legittimando’ queste malattie agli occhi del grande pubblico.
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Zatti, Mario. « Libertà e dolore alla luce del "Principio Antropico" ». Medicina e Morale 43, no 3 (30 juin 1994) : 469–74. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1015.

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Résumé :
Il principio antropico afferma che l'Universo ha le caratteristiche che osserviamo perché noi siamo qui. Al di fuori di tutti i possibili universi, noi siamo in grado di sperimentare solamente la ristretta serie permessa agli osservatori. Il Principio può essere applicato allo studio delle connessioni tra alcune condizioni come la contingenza e l'indeterminatezza della materia da un lato e dall'altro la possibilità di esistenza dei soggetti liberi. Possedere la libertà sotto forma del controllo della realtà fisica da parte della volontà ed una Natura con relazioni causa-effetto puramente meccanicistiche potrebbe non essere adeguato. Ciò che è certamente necessario (sebbene non sufficiente) è che lo strumento materiale della libera volontà non dovrebbe essere rigorosamente deterministico. E' stata avanzata l'ipotesi (Eccles) che gli eventi mentali agiscono sugli eventi sinaptici probabilistici in maniera analoga ai campi di probabilità della meccanica quantistica. Anzi, l'attività caotica può essere parte della normale funzionalità del sistema nervoso. L'"hardware" mentale umano è così rappresentato da una struttura che in virtù della sua indeterminatezza (grossolanamente parlando) lascia libertà d'azione alla libertà. L'incompletezza, l'indeterminazione e la imprevedibilità algoritmica che garantisce la libertà e la creatività implica un mondo di relativa instabilità, precarietà ed errore, cioè dal punto di vista biologico la corruzione delle forme, il dolore e la morte. La radice del dolore è in tal modo correlata a quella della libertà, poiché il dolore rappresenta l'alto prezzo che la materia dell'Universo deve pagare in ordine alla predisposizione all'esistenza di esseri liberi. In virtù del Principio antropico, possiamo dire che l'Universo compatibile con la libera volontà deve essere un luogo di dolore e di morte.
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Grigolato, S., E. Marchi, A. Laschi et R. Cavalli. « Considerations on forest road networks and related works to support the implementation of the operative guidelines of the consolidate law on forests and forest chains ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 16, no 5 (31 octobre 2019) : 49–55. http://dx.doi.org/10.3832/efor3175-016.

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Salfi, F., G. Amicucci, A. D'Atri, L. Viselli, D. Corigliano, D. Tempesta et M. Ferrara. « Lo smart working durante la pandemia di COVID-19 rimuove la vulnerabilità ai problemi di sonno delle persone con cronotipo serotino e ne allevia la predisposizione alla depressione ». Sleep Medicine 100 (décembre 2022) : S49. http://dx.doi.org/10.1016/j.sleep.2022.05.144.

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Lattanzi, Fabio, Erica Michelotti et Laura Meola. « Scompenso cardiaco acuto : inquadramento clinico, trattamento e prevenzione ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 4 (22 mars 2022) : 222–37. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-3.

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Résumé :
Gli episodi di scompenso cardiaco acuto sono conseguenti ad un rapido deterioramento delle funzioni cardiache, rappresentano una delle maggior cause di ricoveri ospedalieri e comportano una elevata mortalità intraospedaliera e nel medio termine dopo la dimissione. L’inquadramento clinico ed il conseguente trattamento sono resi difficoltosi dalle caratteristiche di eterogeneità di queste sindromi. Molteplici possono essere le cardiopatie basali, le cause scatenanti, le presentazioni cliniche, gli stati emodinamici, le risposte alla terapia. Un episodio di scompenso cardiaco può rappresentare il sintomo di esordio di una cardiopatia misconosciuta o la recidiva di instabilizzazione di cardiopatia cronica; le cause scatenati più frequenti possono essere individuate nelle sindromi coronariche acute, nelle tachiaritmie, negli squilibri ipertensivi ed idrici, nelle infezioni sistemiche. La presentazione clinica è diversa a seconda dello stato emodinamico, e valutare la presenza di congestione e di perfusione sistemica risulta di fondamentale ausilio per individuare diverse situazioni cliniche, che vanno dall’edema polmonare acuto allo shock cardiogeno, che richiedono trattamenti diversificati, con implicazioni prognostiche differenti. Il trattamento ha lo scopo di ristabilire lo stato emodinamico e le funzioni vitali, oltre migliorare i sintomi del paziente. I supporti respiratori in generale e i diuretici dell’ansa, nel paziente congesto sono quasi sempre necessari ed utili. Farmaci vasodilatatori, inotropi e vasopressori sono usati dipendentemente dai dati emodinamici e funzionali. Tutti questi farmaci, seppur utili nel contesto acuto, non hanno dimostrato un beneficio nella prognosi del paziente e devono essere usati con cautela perché gravati da effetti collaterali pericolosi. Per questo motivo il miglior trattamento dello scompenso cardiaco acuto è la prevenzione di episodi di instabilizzazione in pazienti con cardiopatia cronica. Correzione dei fattori di rischio, trattamento completo della cardiopatia strutturale, comprese procedure interventistiche ed elettrofisiologiche, terapia medica ottimale dello scompenso cronico basata sulle evidenze scientifiche, predisposizione di percorsi dedicati alla gestione ambulatoriale o domiciliare, sono i presidi che possono ridurre le recidive di scompenso ed il carico sociale ed economico correlato.
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Mucci, Clara, et Andrea Scalabrini. « Sé e altri nel sistema mente-cervello-corpo : verso un'organizzazione intersoggettiva del Sé ». SETTING, no 44 (mars 2021) : 79–116. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044004.

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Résumé :
Il concetto di Sé sta assumendo un interesse sempre maggiore nelle Neuroscienze. Parecchi autori hanno approfondito i correlati neurologici del Sé ed affermato che il Sé potrebbe svolgere un ruolo central nell'architettura neurale del cervello (Panksepp, 1998; Northoff e Bermpohl, 2004; Northoff e Panksepp, 2008); ad esempio, nel porre a confronto gli stimoli Sé-specifici e non Sé-specifici, essi hanno scoperto le modificazioni principali nella struttura corticale mediana (CMS) e in quella sub-corticale mediana (SCMS). Il concetto di Sé sembra costituire una predisposizione alle differenze individuali di comportamenti, cognizioni, emozioni, ecc., ossia del profilo di personalità del singolo. La posizione teorica secondo la quale la relazionalità interpersonale e le caratteristiche della definizione del Sé sono determinanti nei disturbi di personalità e nello sviluppo della personalità è stata fortemente influenzata dalla Teoria dell'Attaccamento (Fonagy & Luyten, 2009; Fonagy et al., 2010; Levy, 2005) e dalle formulazioni dell'approccio contemporaneo interpersonalista (Pincus, 2005). Teoria e ricerca in questo campo hanno affermato il ruolo delle relazioni primarie di accudimento nello sviluppo delle rappresentazioni di sé e degli altri, sia nello sviluppo normale sia in quello non lineare (Blatt, Auerbach e Levy, 1997). Questa concettualizzazione ha un alto grado di concordanza con più formulazioni psicoanalitiche che evidenziano come esperienze di accudimento relativamente soddisfacenti siano potenzialmente facilitanti lo sviluppo di un senso del Sé differenziato e coeso, la capacità di una relazionalità interpersonale progressivamente sempre più matura e la capacità di intimità (Blatt & Blass, 1996; Kernberg, 1975; Kohut, 1971). Intersoggettività e concetto di Sé sembrano strettamente in relazione tra loro. Noi ci volgiamo agli altri come a simili a noi, cioè come dotati di esperienze mentali e corporee (sentimenti, sensazioni simili alle nostre e diverse da quelle del mondo inanimate). Stiamo andando verso un nuovo modello, che può sviluppare un ponte tra le neuroscienze, le formulazioni della Psicoanalisi e la prassi clinica. Il concetto neuroscientifico relazional-costruttivistico di Sé e lo studio della Resting State Activity nei test di laboratorio possono illuminare l'importanza dell'inter-soggettività e della risonanza intenzionale (Gallese, Eagle, Migone, 2007) tra soggetti. Il nostro intento è di proporre le nostre scoperte empiriche sulla relazione tra Resting State Activity e prove sperimentali basate sul tatto (intenzione di toccare la mano umana animata versus la mano inanimata di un manichino), assodato che il tatto gode di uno statuto privilegiato nel rendere possibile l'attribuzione sociale di una personalità viva agli altri. I nostri risultati indicano che il nostro cervello, durante lo stato di riposo, sembra essere inevitabilmente relazionale, di default: esso è dotato dell'autocoscienza necessaria alla relazione con gli altri soggetti ma non con gli oggetti inanimati. Specificatamente, queste scoperte riguardano la corteccia somato-sensoriale, un'area-chiave del cervello implicata nell'empatia e nella sensazione tattile.
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Marraffa, Massimo. « Jervis sul naturalismo darwiniano, la psicologia dinamica e i giochi di ultimatum ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (septembre 2010) : 335–44. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003004.

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Résumé :
In questo commento viene criticata l'interpretazione che Cavallaro (2010) propone del libro di Jervis (2002) Individualismo e cooperazione. Psicologia della politica, sostenendo tre tesi. Primo, il naturalismo darwiniano č un complesso orientamento metodologico di cui la sociobiologia e la psicologia evoluzionistica rappresentano solo due incarnazioni parziali e controverse. Secondo, la distinzione fra il sistema motivazionale cooperativo e quello competitivo va collocata entro la cornice di un'antropologia che afferma la natura intrinsecamente sociale dell'individuo. Terzo, Jervis ritiene che la comprensione della dialettica fra cooperazione e competizione richieda spiegazioni su piů livelli, che tengano conto dell'inestricabile intreccio fra predisposizioni innate, invarianti relazionali formali e convenzioni culturali.
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Pascali, Vincenzo L., et Ernesto D'Aloja. « Il progetto genoma e le conoscenze sui geni normali e patologici dell'uomo ». Medicina e Morale 41, no 2 (30 avril 1992) : 219–32. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1106.

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Résumé :
Lo sviluppo delle conoscenze sui geni normali e patologici dell'uomo ha avuto un fondamentale impulso dal coordinamento degli sforzi dei ricercatori di molti paesi nel Genome Project, promosso dalla Human Genome Organization (HUGO). Molti e ancora più radicali progressi si attendono nel prossimo futuro. Questo straordinario ampliamento di orizzonti suscita dibattiti etici e deontologici di diversa natura. Vengono accennati alcuni profili etici relativi alla brevettabilità di sequenze umane, la liceità del segreto e dello sfruttamento commerciale di studi tesi allo sviluppo e al progresso di conoscenze cruciali per la salute dell'uomo. Vengono trattati altri più tradizionali problemi etici inerenti la diagnosi e la prognosi di malattie genetiche; la archiviabilità e l'uso promiscuo di dati sui polimorfismi genetici derivanti da individui sani e malati; la conoscenza di predisposizioni a malattie causate da lavorazioni o di incompatibilità nei confronti di determinate occupazioni.
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Lasio, Diego. « Differenze di genere e distribuzione del carico familiare nelle famiglie eterosessuali ». RICERCA PSICOANALITICA, no 2 (mai 2011) : 69–82. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002006.

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Résumé :
La ricerca sulla divisione del carico familiare nelle famiglie eterosessuali evidenzia che sono ancora le donne a farsi maggiormente carico del lavoro domestico e della cura dei figli. Perdura la convinzione che gli uomini e le donne siano essenzialmente differenti rispetto alle loro predisposizioni e, quindi, ai ruoli che possono assumere. I partner distribuiscono il carico familiare sulla base del proprio genere, come se questo fosse un aspetto fisso dell'identitŕ, ancorato al dato biologico, e non suscettibile di cambiare in relazione alle diverse condizioni storiche, sociali e culturali. Il presente lavoro, dopo aver analizzato l'approccio biologico e quello socio culturale, esamina le principali utilizzate per la spiegazione di tale iniqua distribuzione. Comprendere i motivi del forte sbilanciamento tra donne e uomini nella distribuzione del carico familiare č importante per gli effetti che tale iniquitŕ puň avere sul benessere dei partner e sulla qualitŕ della relazione.
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Anzera, Giuseppe, et Alessandra Massa. « Chi ha paura di Internet ? Le piattaforme online nei processi di radicalizzazione e di deradicalizzazione ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (octobre 2021) : 122–38. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12471.

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Résumé :
Radicalizzazione online e self-radicalization sono aree ancora poco analizzate all'interno della gamma dei fenomeni che conducono all'inasprimento ideologico e all'estremismo violento. In questo articolo, si esploreranno le principali ragioni dello stretto legame tra piattaforme online e pratiche di radicalizzazione e interventi di deradicalizzazione legati alle ideologie di matrice islamista. Le traiettorie di radicalizzazione dipendono da numerose direttrici incrociate: predisposizioni individuali e disposizioni contestuali; motivazioni psicologiche e questioni materiali; rivendicazioni identitarie e moventi politici. In questo senso, la costruzione narrativa delle esperienze, soprattutto dei giovani soggetti di seconda generazione, &egrave; determinante nel comprendere gli autoposizionamenti dei soggetti radicali, e nel ricostruire il display delle esperienze individuali. Le piattaforme, e pi&ugrave; in generale i media, si configurano quindi come spazio di costruzione della realt&agrave; sociale. I mezzi di comunicazione digitali si sono dimostrati particolarmente efficaci nella disintermediazione delle pratiche di partecipazione politica: per quanto riguarda la radicalizzazione, queste si dimostrano rilevanti per finalit&agrave; strumentali e per utilizzi comunicativi, incidendo sull'organizzazione e sulla socializzazione ai fenomeni radicali, mentre favoriscono la rappresentazione pubblica e la propaganda di tali fenomeni. Seppure il peso maggiore delle dinamiche di radicalizzazione sia imputabile a processi politici e sociali offline, alcune tecnicalit&agrave; delle piattaforme interferiscono con le dinamiche di polarizzazione. Negli ultimi anni sono nate una serie di iniziative volte a limitare l'impatto delle piattaforme sulla radicalizzazione: queste iniziative coinvolgono attori pubblici, privati e organizzazioni di attori autonomi. Il contrasto della radicalizzazione online deve utilizzare strategie flessibili, contro-narrazioni e media literacy.
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Sobański, Remigiusz. « Znaczenie pojęcia osoby w kanonicznym porządku prawnym ». Prawo Kanoniczne 40, no 3-4 (10 décembre 1997) : 3–13. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.3-4.01.

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Résumé :
Nel concetto cristiano ogni uomo è una persona, cioè un essere dotato dell’intelletto e della volontà, e questo lo rende il soggetto dei diritti e dei doveri i quali hanno origine nella sua „natura” (in questo chi è) e percio universali, intangibili e inalienabili. L’uomo - la persona umana - nella immagine cristiana dei mondo creato prende il posto centrale e per questo „la persona umana è e deve essere il principio, il soggetto e l’obbiettivo di tutte le organizzazioni sociali”. Questa dignità personale si deve a tutti gli esseri umani - l’essere umano è ,,l’unica creatura sulla terra il quale Dio voleva per lui stesso”, è „un segno particolare dell’immagine Divina”, è capace dell’autodecisione e non si puó trattarla come un mezzo per raggiungere (un qualsiasi) scopo, ma sempre come un obiettivo in sé stesso („la norma personalistica”). Nella filosofia cristiana la persona è un concetto dinamico, comprendente sia la costituzione biopsichica che la realizzazione esistenziale della natura umana. Il diritto canonico riconosce e presume che ogni essere umano è una persona, ma li dove si parla semplicemente della persona umana indipendentemente dal fatto se essa è battezzata, di solito si usa la parola homo (ma nel c. 1086 § 1 la „persona” significa anche una persona non battezzata), invece la „persona” è un termine tecnico che significa il soggetto della capacità giuridica. In questo significato è stato usato il termine persona nel c. 96 CIC/1983 e (indipendentemente dalle differenze tra c. 87 CIC/1917 e c. 96 CIC/1983) bisogna notare il complementare c. 204. Ci si presenta una domanda: perché due volte si dice lo stesso? Nei documenti della Commissione per la revisione del Codice troviamo la spiegazione che nel secondo libro CIC si parla delle persone come dei membri del Popolo di Dio e non delle persone nel senso giuridico. Allora ci si presenta la domanda: in che senso - se non nel senso giuridico - si parla delle persone nel Codice del diritto? Gli autori che difendono quella doppia - diciamo: a doppio aspetto - presentazione fanno notare che il termine „persona” un termine giuridico, statico e formale, il suo punto di riferimento è l’ordine giuridico, invece „christifidelis” un termine teologico, dinamico, contenente i diritti e i doveri dei fedeli e il suo punto di riferimento è populus Dei. Secondo questo concetto la „persona” - diversamente da „christifidelis” - non sarebbe in grado di esprimere adeguatamente uguale, in quanto riguarda la dignità e l’azione, posizione giuridica dei fedeli nella Chiesa, della quale nel c. 208. „Christifidelis” costituisce - secondo questo concetto - il fondamento per la „persona”. Si ammette invero che la „persona” puó essere sostituita con „christifidelis”, ma meglio lasciare la „persona” perché (1) la „persona” riguarda anche le situazioni regolate non risultanti dal fatto del battesimo e (2) rende più facile la comunicativa e la compatibilità con il diritto secolare. Bisogna perô notare che nella Chiesa un uomo diventa una persona proprio tramite il battesimo e da questo punto di vista questi termini sono intercambiabili, nel c.96 non si parla della capacità giuridica in genere, ma si parla della capacità giuridica nella Chiesa, cio non esclude la capacità giuridica dei non battezzati. La capacità, della quale nel c. 96, è l’effetto del battesimo ed è inseparabile dall’incorporazione nella Chiesa, ma per questa capacità il fondamento costituisce la persona umana: la „personalità” canonica si fonda su quella naturale, non la distrugge - un battezzato non ha la doppia personalità (una naturale e altra cristiana), ma corne un uomo (battezzato) è una persona nella Chiesa. Un uomo diventa cristiano tramite il donare che si effettua nel momento di esprimere la fede e di ricevere il battesimo. Questo dono lo rende capace di agire -lo rende capace e anche destina. Questa ontica capacità di agire poi diventa approfondita e indirizzata tramite altri sacramenti. Nella Chiesa la capacità di agire non è un aggiunta alle altre caratteristiche e attributi dell’uomo, ma caratterizza lo status ecclesiastico di un fedele in cui i doni del battesimo e le predisposizioni congenite si uniscono in un insieme. Nella nuova situazione, risultante dal battesimo, si trova un singolo, concreto uomo - e in questo senso essa ha il carattere personale. Ma nello stesso tempo essa ha anche il carattere comunitario - non solo perché con il battesimo l’uomo entra nella comunità, ma soprattutto perché questa situazione risulta dall’esistenza e dall’azione della comunità. L’uomo non avrebbe provato i frutti della redenzione, se la Chiesa non avesse funzionato come uno strumento della salvezza. Nella Chiesa e tramite la Chiesa si realizza la storica e sociale realtà della partecipazione di Dio nel mondo tramite Cristo, nella Chiesa l’uomo prova le grazie redentrici e ricevendole viene coinvolto nell’attività della comunità la quale da la prova della verità e dell’amore. Entrato nel communio, grazie ai doni che aveva ricevuto e con questi doni è diventato il soggetto dell’attività della Chiesa. Proprio questo fatto si cerca di esprimere nel diritto con il concetto della persona. Christifidelis non è che la „persona in Ecclesia”. Questi termini non devono essere differenziati perché altrimenti la riflessione sull‘uomo nella Chiesa seguirebbe il doppio corso, uno giuridico e altro teologico. Senza dubbio, per quanto riguarda l’imagine dell’uomo nella Chiesa, bisogna prendere in considerazione tutto ció che sull’uomo pue dirci la filosofia, psicologia, biologia e sociologia, ma non si pué perdere dalla vista le teologiche conseguenze del battesimo e trattarle come se non meritassero l’attenzione giurudica.
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Bucci, L. M., M. Paganelli, A. Ventura, F. Ventura et R. Celesti. « Osservazioni etiche e implicazioni medico-legali in materia di “test genetici” ». Medicina e Morale 54, no 4 (30 août 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.386.

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Résumé :
A partire dalla Corea di Huntigton, e procedendo lungo la ricerca del genoma e la sua decodificazione, si sono riscontrate e scoperte numerose conformazioni genetiche che possono preludere all’instaurarsi di malattie o contribuire ad una predisposizione; ciò sembra sempre più importante in termini di eziopatogenesi per esempio nella ricerca oncologica e anche delle malattie degenerative. Tale situazione comporta che l’analisi del patrimonio genetico di ciascun individuo contribuirà ad identificare una schiera innumerevole di non-pazienti, e nello stesso tempo a mutare il concetto di salute e di malattia, dato che predisposizioni genetiche ad una malattia piuttosto che ad un’altra sono presumibilmente ubiquitarie. Ne risulta la necessità di regolamentare secondo principi etici volta per volta identificati l’uso dei tests genetici, e a limitarne l’applicazione indiscriminata; ne risulterebbe altrimenti un’utilizzazione eugenetica o comunque discriminante delle singole persone e/o nascituri. ---------- Beginning from Huntington’s Chorea, and proceeding belong the research of genome and his codification, many genetic conformation have been found to predictive into most of cancers or degenerative diseases. This situation involves that the analysis of genetic heritage of each individual will contribute to an identification of a multitude of un-patients, and will give a contribution to change the concept of health and illness. The result is the need to regulate the useful of genetic tests in agree on ethical principles every time in according with the people or the patients; the indiscriminate application of them risks an eugenic and discriminating utilization against people or new born.
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Valorio, Patrizia, Simona Giribone, Valentina Manfredi, Monica Franscini, Antonio Pepoli, Rossella Sterpone, Fabiana Vercellino et Maurizio Cremonte. « Aspetti cognitivi, emotivi e psico-educativi dell’epilessia in età evolutiva : revisione della letteratura e prospettive future ». Working Paper of Public Health 10, no 1 (18 novembre 2022). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2022.9533.

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Résumé :
Le conseguenze a livello cognitivo, psicologico, comportamentale e sociale dell’epilessia in età evolutiva hanno un ruolo importante nell’inquadramento diagnostico, nel monitoraggio e nella predisposizione di interventi successivi. Nel presente lavoro viene effettuata una panoramica delle principali caratteristiche cognitive e psicologiche dei bambini e adolescenti con epilessia, con particolare riferimento alla valutazione neuropsicologica e psico-comportamentale effettuata presso l’SSD di Psicologia di questa Azienda Ospedaliera. Tale lavoro si inserisce all’interno di un continuum, con un richiamo alle radici scientifiche e cliniche da cui il gruppo di lavoro ha preso l’avvio, verso prospettive future di assessment e intervento, con denominatore comune il concetto di una presa in carico globale del soggetto e della sua famiglia.
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Stringa, Ilaria, Alessandro Baietto, Francesco Spinolo, Kai Zoesseder, Joerg Prestor, Simona Pestotnik, Doris Rupprecht et al. « Results of the workshop on strategies and tools for administrators of the territory of the italian alpine space for the shallow geothermal systems - GRETA Project - Near-surface Geothermal Resources in the Territory of the Alpine Space ». Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, 20 décembre 2018. http://dx.doi.org/10.7343/as-2018-368.

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Résumé :
I sistemi a pompa di calore che utilizzano la geotermia di bassa profondità (altrimenti nota come a “bassa entalpia”) per il riscaldamento ed il raffrescamento degli edifici rappresentano una tecnologia efficiente e vantaggiosa che può contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di gas serra. Nonostante le bassissime emissioni e i costi energetici significativamente ridotti rispetto all’impiego di combustibili fossili, la diffusione dei sistemi che sfruttano l’energia geotermica a bassa entalpia (profondità generalmente comprese tra i 30 e i 150 m dal piano campagna), è ancora limitata da molteplici fattori. In questo ambito, gli amministratori del territorio esercitano un ruolo chiave in quanto, attraverso la predisposizione di strumenti di vario tipo (informativi, normativi e tecnici), essi possono imprimere un impulso importante allo sviluppo dei sistemi geotermici di bassa profondità, ampliando così il ventaglio di tecnologie attualmente disponibili per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili [...]
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Capezzone, Marco, et Maria Grazia Castagna. « Il carcinoma familiare non midollare della tiroide non sindromico ». L'Endocrinologo, 1 septembre 2021. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00950-0.

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SommarioIl carcinoma non midollare della tiroide (non medullary thyroid cancer, NMTC) è generalmente sporadico ma può presentarsi in forma familiare (familial non medullary thyroid cancer, FNMTC) in circa il 10% dei casi. Negli anni si sono accumulate evidenze a favore di una predisposizione genetica ereditaria del FNMTC, come la scoperta di alcuni loci di suscettibilità, la presenza di alterazioni molecolari a carico del complesso telomero-telomerasi e l’evidenza di polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) associati statisticamente al rischio di sviluppare la malattia. Molti studi clinici concordano nell’attribuire al FNMTC un fenotipo più aggressivo rispetto alla controparte sporadica, supportando l’ipotesi che esso rappresenti una entità a sé, clinicamente distinta dalla forma sporadica. Sebbene la presenza di possibile familiarità per carcinoma tiroideo debba essere sempre valutata attraverso un’accurata anamnesi familiare, le attuali linee guida non si esprimono a favore o contro lo screening ecografico nei pazienti con FNMTC non-sindromico. Tuttavia, alla luce delle più attuali conoscenze, sembrerebbe ragionevole raccomandare uno screening ecografico almeno nelle famiglie con tre o più membri affetti.
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Rozzini, Renzo. « Aging clinical problems : a difficult balance between age and frailty ». Monaldi Archives for Chest Disease 84, no 1-2 (22 juin 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2015.727.

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Résumé :
<p>Frailty is a common geriatric syndrome that embodies an elevated risk of catastrophic declines in health and function among older adults. Frailty is a condition associated with ageing with associated weakness, slowing, decreased energy, lower activity, and, when severe, unintended weight loss. As a population ages, a central focus of geriatricians and public health practitioners is to understand, and then beneficially intervene on, the factors and processes that put elders at such risk, especially the increased vulnerability to stressors (e.g. extremes of heat and cold, infection, injury, or even changes in medication) that characterizes many older adults. The syndrome of geriatric frailty is hypothesized to reflect impairments in the regulation of multiple physiologic systems, embodying a lack of resilience to physiologic challenges and thus elevated risk for a range of deleterious endpoints. The empirical assessment of geriatric frailty in individuals seeks to capture this or related features.</p><p><strong>Riassunto</strong></p><p>Fragilità è la predisposizione alla rottura, al danno. L’etimologia della parola fragilità da "frango", rompere, rimanda alla nozione di qualche cosa che se sottoposto a una pressione, a un impatto, rischia di danneggiarsi facilmente. E’ dunque una nozione ampia e intuitiva che può avere ambiti di precisazione più diversi a seconda che se ne parli in fisica (dove esistono dei coefficienti esatti) piuttosto che nei campi della morale o del sentimento, dove la valutazione sarà sempre più "poetica" e affidata alla sensibilità individuale.</p>
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Ciriello, Marina, et Mariaconsiglia Calabrese. « L’intervento fisioterapico nel paziente con piede diabetico ». Journal of Advanced Health Care, 16 septembre 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1909-006.

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Résumé :
Il diabete mellito è oggi una delle più comuni malattie non trasmissibili in tutto il mondo. In molti paesi in via di sviluppo e di recente industrializzazione il numero di pazienti affetti cresce a ritmi vertiginosi. Tra le complicanze del diabete un ruolo sempre più rilevante assume la complicanza “piede diabetico”. È questa la complicanza che comporta per i diabetici il maggior numero di ricoveri ospedalieri, e per la quale i costi sono ingenti. Le ulcere del piede diabetico spesso si traducono in esiti gravemente avversi, come infezioni gravi, la necessità di ricovero in ospedale e amputazioni agli arti inferiori, che sono associati a una mortalità a 5 anni di circa il 50% La comparsa di un’ulcera in un paziente diabetico ne condiziona in maniera importante la qualità di vita ma anche la sopravvivenza Questa sindrome ha un decorso tipicamente subdolo ed asintomatico nelle sue fasi iniziali e l'insorgenza di sintomi conclamati è associata alla compromissione di funzionalità totale o parziale dell'area interessata. Appare quindi chiara l'importanza della prevenzione La Riabilitazione può avere un ruolo importante già nella prevenzione del piede diabetico. Studi recenti lo hanno suggerito che la fisioterapia può essere utile in pazienti con diabete e predisposizione a ulcera del piede L’esercizio influenza positivamente i fattori associati alla polineuropatia diabetica, promuovendo la funzione micro vascolare, riducendo lo stress ossidativo e provocando un aumento dei fattori neurotrofici. Gli effetti positivi dell’esercizio terapeutico sono connessi al miglioramento della funzione endoteliale e alla diminuzione della risposta infiammatoria, oltre al miglioramento del metabolismo e della forza dei muscoli scheletrici Ma l’esercizio terapeutico è utile anche nei pazienti con ulcera, anche grazie all'aumento del flusso di sangue nella regione del piede, con conseguente miglioramento della guarigione delle ferite Tra i tanti approcci riabilitativi, l’approccio neurocognitivo si propone di favorire il recupero della adattabilità del piede e della capacità di raccogliere informazioni indispensabili per l’organizzazione del movimento, nelle varie condizioni di interazione corpo-suolo Essendo quindi evidente l’utilità dell’intervento fisioterapico nella prevenzione nei pazienti a rischio di piede diabetico e nell’intervento terapeutico rivolto ai pazienti con piede diabetico, i PDTA- Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali per questi pazienti dovrebbero prevedere un piano assistenziale che includa l’intervento riabilitativo, inserendo nel team, accanto alle altre figure previste anche il fisioterapista.
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