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Milani, Lorena. « Povertà educativa e Global Education. Riflessioni per uno scenario futuro ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 444–57. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9598.

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Résumé :
L'approccio che noi proponiamo alla questione della povertà educativa intreccia sia gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Onu, 2015) sia quella della Global Education (Council of Europe, 2019) e dei diritti dei minori dichiarati nella Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Onu, 1989). In questa prospettiva, indagheremo la questione della povertà educativa in termini non solo di mancanza di opportunità, di deprivazione e di qualità della vita, ma anche come deprivazione morale, di orientamenti e prospettive di vita, di qualità della proposta educativa e dei valori insiti in essa. Partendo dalla situazione attuale generata della pandemia del coronavirus, offriamo una lettura delle ricadute sulle povertà materiali e sulla povertà educativa, considerando anche le povertà altre. La prospettiva viene costruita attorno alla centralità dell'etica e all'ipotesi di un nuovo paradigma: il PEL (Prodotto Etico Lordo) cui è associata l'educazione alla sobrietà. In questa logica, la Global Education diviene approccio pedagogico per promuovere l'educazione alla cittadinanza globale per una vita degna e una dignità educativa
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Rossi-Doria, Marco. « Povertà educativa e comunità educanti ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 45–59. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002004.

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Résumé :
Il concetto di "Povertà educativa" riunisce le diverse cause che creano "priva-zione della opportunità di apprendere, sperimentare, far fiorire capacità, talenti, aspirazioni". Nel 2014 un gruppo di studiosi ha costruito, insieme a Istat, l'indice di povertà educativa (IPE), che descrive il fenomeno con una prospettiva multi-dimensionale. La nozione di povertà educativa è anche il risultato di una battaglia culturale, scientifica, politica che considera la promozione dei diritti dei bambini/e (v. articoli 28 e 29 della Convenzione di New York) nella prospettiva delle social capabilities. In tale prospettiva, è necessario pervenire a comunità educanti fonda-te su stabili alleanze per la promozione dele competenze per la vita (life skills), per contrastare l'esclusione e le ineguaglianze in campo educativo.
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Matutini, Elisa. « Lotta alla povertà educativa : il ruolo della promozione delle capacità e delle aspirazioni ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 71–80. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001007.

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Résumé :
Il presente saggio affronta alcuni aspetti teorici legati alla povertà educativa. Dopo una pri-ma sintesi del dibattito intorno al concetto e del legame esistente tra povertà economica e po-vertà educativa, il lavoro si sofferma sul contributo offerto dal Capability Approach nella concettualizzazione dell'idea di deprivazione educativa. Questa prospettiva, richiamata da alcune tra le più importanti definizioni di povertà educativa, offre indicazioni interessanti da un punto di vista conoscitivo, ma anche per la scelta dei principi che possono ispirare le misure di intervento.
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De Vivo, Paola, et Ornella Fasano. « Diseguaglianza sociale e povertà educativa : un modello di intervento ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 81–90. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001008.

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Résumé :
L'articolo analizza il tema delle diseguaglianze sociali concentrandosi sul fenomeno della povertà educativa. La prima parte si pone come obiettivo di approfondire l'argomento dal punto di vista concettuale, indagandone prima la sfera definitoria, poi le misure d'intervento sul piano nazionale e sociale, soffermandosi inoltre sull'attivazione delle reti comunitarie nel-la lotta alla povertà educativa a partire dall'istituzione di un Fondo governativo rivolto al suo contrasto. Nella seconda parte si indaga su uno studio di caso che riguarda, nello specifico, l'analisi delle attività e i risultati ottenuti nell'ambito del progetto «Le 4C: Connessione, Cre-scita inclusiva, Cura, Capitale umano», che si sta realizzando in un comune dell'hinterland napoletano. Ciò che emerge è che la rete che si è costruita tra i partner e territorialmente ha innalzato i livelli di coordinamento tra tutti gli agenti educativi, facilitando i processi di inclusione, favorendo una cultura del benessere del minore e rafforzando allo stesso tempo il ruo-lo genitoriale.
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Battilocchi, Gian Luca. « Educational poverty in Italy : concepts, measures and policies ». Central European Journal of Educational Research 2, no 1 (28 avril 2020) : 1–10. http://dx.doi.org/10.37441/cejer/2020/2/1/5753.

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Résumé :
In recent years in Italy, as a result of the initiative by the NGO Save the Children Italia and of the government action, we have witnessed the success of the notion of “povertà educativa”, as an effective way to indicate severe inequalities in education across the country. Firstly, the aim of this paper is to shed light on the different concepts and measures of educational poverty in socio-economic literature, in order to highlight specific and innovative aspects of this idea. Moreover, the paper intends to scrutinize Save the Children’s proposal in order to monitor and tackle educational poverty as well as to show how the action of the NGO has influenced the development of Italian recent government policies against child and educational poverty.
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Chiodo, Emanuela. « Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Résumé :
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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Gozzelino, Giulia, et Federica Matera. « Pedagogical lines and critical consciousness for quality education at the time of the Covid-19 pandemic ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 3 (31 décembre 2021) : 191–99. http://dx.doi.org/10.36253/form-10178.

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Résumé :
In a global context of children’s material and cultural deprivation, the Covid-19 pandemic contributed to redefine the human condition’s vulnerability, favoring the emergence of new forms of poverty and invisibility. Starting from the analysis of the consequences caused by the spread of the pandemic on children’s environment and fundamental development factors, the contribution focuses on the emerging educational challenges, to offer a pedagogical reflection on the possibilities of quality education at the time of emergency. The interviews – carried out as part of the Research Project Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori – make possible to restore visibility and voice to the discomfort of mothers and children between zero and six years old, acting as a starting point for the development of some work’s lines for a reappropriation of relationality, awareness and corporeality, with a look at the children’s rights and at the society’s ethical and civil responsibility in their global protection. Linee pedagogiche e sentieri di coscientizzazione per un’educazione di qualità al tempo della pandemia Covid-19. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla diffusione della pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca “Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori” hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale.
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Ferrigni, Nicola, et Marica Spalletta. « I confini materiali e immateriali delle nuove povertà nel territorio di Roma Capitale e gli effetti sui minori ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 258–76. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002017.

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L'articolo analizza l'impatto multidimensionale della pandemia sul territorio di Roma Capitale, focalizzando in particolare l'attenzione su quei "nuovi poveri", in cima alla cui lista svettano le famiglie con minori. I risultati confermano la crescente esposizione al rischio povertà di questi nuclei familiari, riconoscendo ai minori lo status di "poveri tra i poveri la cui preesistente condizione di fragilità risulta ulteriormente compromessa da una deprivazione tanto economica, quanto immateriale, che investe contemporaneamente la sfera educativa, culturale e relazionale.
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Zandonai, Flaviano, et Simona Taraschi. « Strategie e azioni di community building per contrastare la povertà educativa : gli apprendimenti del Gruppo Cooperativo CGM ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 129–40. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001012.

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Il contributo proposto si basa sulla presentazione analitica e di taglio valutativo di alcune azioni progettuali di contrasto alla povertà educativa realizzate negli ultimi anni e che hanno consentito sia di rafforzare il sistema di offerta sia di promuovere comunità capaci di eserci-tare una funzione autenticamente educante. Nello specifico con "Family Hub Mondi per Crescere" (capofila consorzio Co&So, Firenze) viene presa in considerazione la figura del case manager. Il progetto "Icam" (Istituto Caute-la Attenuata Madri Detenute - Comune di Milano, Ministero della Giustizia, cooperativa so-ciale Genera) ha ricreato un contesto di "normalità" per lo sviluppo armonioso dei bambini e delle loro mamme nell'ambiente carcerario. La cura e il coinvolgimento del territorio e del-la comunità come valore per contrastare la povertà educativa sono azioni del progetto "Co-munità Santa Cecilia" (cooperativa Paolo Babini, Forlì). Infine "Passi Piccoli" (capofila cooperativa Koinè, Milano) ha utilizzato come strumento per prevenire la povertà educativa il coinvolgimento e l'inclusione di spazi e soggetti della città. L'analisi scongiunta sui quattro progetti è svolta attraverso interviste e focus group con i project manager locali in modo da approfondire anche il ruolo dei "sistemi esperti" che a livello locale orchestrano reti di servizi e azioni di community building.
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Babusci, Daniele. « Introduzione ai temi della povertà educativa e della comunità educante ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 7–9. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001001.

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Cerbara, Loredana, et Maria Girolama Caruso. « Fragilità e rischio di povertà educativa negli adolescenti in Italia. I dati delle indagini del CNR-IRPPS ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 119–27. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001011.

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Résumé :
Se attraverso i dati ufficiali (ISTAT, MIUR e altre Istituzioni) si può analizzare dal punto di vista statistico il fenomeno della povertà educativa, costruendo graduatorie territoriali, na-zionali e internazionali, sono le indagini direttamente rivolte ai ragazzi, o anche agli educa-tori, a dare completezza al quadro complessivo del rischio di marginalizzazione a cui sono esposti i minori. Dal 2014 il CNR-IRPPS ha svolto una serie di indagini rivolte ai giovani delle scuole secondarie, sia inferiori che superiori, per approfondire la conoscenza sulla condizione giovanile. Si tratta di esperienze pratiche derivanti dalle attività di ricerca di due progetti del CNR-IRPPS, uno dedicato alla pratica dello sport come veicolo di integrazione sociale (IRPPS WPs n. 106 e 108), che è stato realizzato attraverso quattro survey distinte, e l'altro più specificamente dedicato allo studio della condizione giovanile (IRPPS WPs n. 107; Tintori e Cerbara, 2016) sia in contesti territoriali limitati che a livello nazionale. In entram-bi i progetti un team di ricercatori si è recato nelle scuole per effettuare, durante l'indagine, l'osservazione diretta del comportamento degli studenti ammessi nel campione, rivelando una serie di elementi importanti, in primo luogo per la scuola che è chiamata ad intervenire anche sulla povertà educativa, ma anche a livello di ricerca sociale più allargata. Partendo dal presupposto che la povertà educativa solo in parte coincide con la povertà eco-nomica, i dati raccolti dimostrano che, anche quando le condizioni economiche sono accetta-bili, può verificarsi la presenza di fattori di rischio di esclusione sociale che spesso si so-vrappongono, fino a determinare una vera e propria barriera che impedisce ai ragazzi di vedersi nello stesso modo dei propri pari. Vivere in una famiglia con background migratorio oppure con uno status culturale non elevato, ma anche essere donna, costituiscono elementi sufficienti perché i giovani rimangano vittime di condizionamenti sociali che impediscono lo-ro di scegliere il proprio futuro. E anche i comportamenti devianti (uso di sostanze pericolo-se, atti di violenza verbale o fisica, ecc.) possono essere determinati da situazioni di disagio correlabili con una povertà culturale che è più difficile da determinare ma che è altrettanto importante delle altre declinazioni di povertà. Alla voce degli studenti si aggiunge poi quella dei docenti che, attraverso le due indagini con-dotte dal CNR-IRPPS, hanno potuto esprimere il proprio parere sulla situazione dei giovani da un punto di osservazione particolare ed hanno dato alcune indicazioni su come la scuola potrebbe intervenire per limitare le situazioni di difficoltà nell'integrazione tra i giovani.
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D’Ambrosio, Maria, et Giovanni Laino. « Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Résumé :
Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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Salvati, Armida. « Povertà educativa e scelte scolastiche : una ricerca nelle scuole di Bari ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 59–70. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001006.

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Il paper presentato è finalizzato a dimostrare l'esistenza di una relazione tra scelte scolasti-che e posizione sociale come caratterizzata da uno specifico modus di socializzazione che assume la lezione di Bourdieu allo scopo di cogliere le sfumature insite in concetti come habi-tus e capitale culturale. Coerentemente con i risultati di una ricerca svolta in due quartieri della periferia di Bari, che ha assunto, come quartiere di controllo, una zona caratterizzata da un più elevato standard socio culturale della popolazione residente, vogliamo argomentare il peso delle dinamiche familiari (come declinate secondo una modalità segregante), sulle decisioni di passaggio dal-la scuola media inferiore alla superiore. Queste, insieme alle influenze dettate dal gruppo di pari e dal sistema di opportunità espresso dal quartiere di residenza concorrono a dare forma alle motivazioni alla base delle scelte scolastiche
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Alushaj, Andulena, Paola Cardinali, Laura Migliorini, Valeria Pandolfini et Nadia Rania. « Genitorialità al tempo del Covid : un progetto nazionale di contrasto alla povertà educativa ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 171–84. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002012.

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Résumé :
L'obiettivo del presente lavoro è indagare i cambiamenti della dimensione ge-nitoriale durante la pandemia con attenzione alla dimensione emozionale e rela-zionale. Sono state proposte interviste semi strutturate a genitori che hanno preso parte alle attività del progetto nazionale "Un villaggio per crescere" a contrasto della povertà educativa, finanziato dalla Fondazione con i Bambini proposto dal Centro della Salute del Bambino.
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Petrella, Andrea, Luisa Capparotto et Paola Milani. « La generazione di nuovi sostegni rivolti alla prevenzione della povertà educativa nella policy del Reddito di Cittadinanza ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 244–57. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002016.

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L'articolo fa riferimento all'esperienza formativa rivolta ai case manager del Reddito di Cittadinanza, realizzata dall'Università di Padova, nella quale sono stati realizzati 914 project work. L'analisi di quelli focalizzati sul contrasto alla povertà educativa e sui bisogni dei bambini fa emergere il potenziale preventivo di questa misura e l'importanza di risposte comunitarie, stabili e innovative a questi bisogni.
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Mattioli, Cristiana, et Bruna Vendemmia. « Scuola e mobilità per trattare le fragilità territoriali ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 132 (février 2022) : 53–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132-s1004.

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Résumé :
Numerose ricerche evidenziano come l'accessibilità all'educazione sia uno dei di-ritti fondamentali di cittadinanza da garantire a livello nazionale per poter ridurre le disparità sociali. Il contributo si focalizza sulla relazione tra mobilità, istruzione e povertà educativa. L'analisi della bibliografia permette di mettere a fuoco le prin-cipali problematiche e suggerire alcune possibili strategie e politiche per ridurre le disuguaglianze territoriali nell'accesso all'educazione in Italia.
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Occhini, Laura. « Trascuratezza educativa, abbandono scolastico e disagio adolescenziale ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no 3 (décembre 2022) : 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003002.

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Gli ultimi report sull'istruzione dei giovani italiani, condotte da ISTAT, OCSE-PIAAC, EUROSTAT, MIUR e Save the Children, restituiscono una fotografia preoccupante. Il numero degli abbandoni scolastici, pur in calo, si attesta intorno al 13% (contro una media Europea del 9%). Cresce la percentuale di ELET e dei NEET con l'inevitabile incremento del numero di analfabeti funzionali (che in Italia, in media, tocca punte del 28%). I risultati delle prove INVALSI, poi, hanno messo in evidenza il fenomeno della "dispersione implicita", della conseguente perdita di competenze che va ad incrementare gli effetti dello skills mismatch. Una condizione che necessita di profondi ripensamenti a partire da una delle cause principali: la trascuratezza educativa. Non se ne parla molto e, quando lo si fa, si ha la tendenza a sovrapporla al fenomeno della povertà educativa. In questo lavoro si tenta di definire il fenomeno, di circoscriverlo ma, soprattutto, di ipotizzarne i possibili effetti sulla popolazione adolescenziale.
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Di Donato, Leandro, et Antonella Ciaccia. « Contrastare la povertà educativa nelle aree interne colpite dal sisma : l'esperienza del progetto "RAdiCI" ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 231–34. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001028.

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Luisi, Daniela, et Caterina Rizzo. « Connessioni di comunità educanti per contrastare la povertà educativa in aree marginali : primi risultati e apprendimenti dalla valutazione del progetto Co.Di.C.E ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 155–70. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002011.

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Il presente contributo analizza il ruolo della valutazione come pratica riflessiva nell'attuazione di un progetto di contrasto alla povertà educativa realizzato in al-cuni quartieri svantaggiati della città di Genova. A partire dall'attività di valuta-zione di impatto del progetto Co.Di.C.E, il contributo si propone di rilevare i cambiamenti generati dall'introduzione di metodi partecipativi e figure della facilita-zione. Dal confronto riflessivo con referenti territoriali e operatori del terzo settore, insegnanti e dirigenti scolastici coinvolti nel percorso progettuale, emerge una pri-ma analisi sugli esiti di progetto e sul ruolo della valutazione come attività di ricerca applicata ai contesti scolastici. La riflessione sui cambiamenti facilita nuovi percorsi di ricerca sul ruolo della valutazione d'impatto sociale in progetti/politiche educative che vedono il coinvolgimento di reti multiattore composte da enti pubblici, privato sociale, famiglie e scuole.
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Cinotti, Glenda, Carla Dessi et Eleonora Gnan. « Un approccio partecipativo alla valutazione dei progetti di contrasto alla povertà educativa : limiti e potenzialità ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 79 (août 2022) : 74–94. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-079005.

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Balenzano, Caterina. « L'efficacia delle azioni di contrasto alla povertà educativa : dal mito del controfattuale alla tailoring evaluation ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 79 (août 2022) : 95–115. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-079006.

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Galligani, Ivan, et Antonietta Riccardo. « L'analisi delle reti sociali per la valutazione delle comunità educanti nei progetti di contrasto alla povertà educativa ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 80 (novembre 2022) : 185–207. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-080010.

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Ferritti, Monya, Anna Grimaldi et Anna Guerrieri. « Un argine contro la povertà educativa : le linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 92–106. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002007.

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Résumé :
Nel 2014 il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato le Linee di indi-rizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati, un documento teo-rico-metodologico per favorire l'inclusione scolastica degli alunni adot-tati. Tuttavia, la diffusione è stata frammentata e l'attuazione ineffica-ce. A sei anni dalla redazione questo lavoro ne approfondisce i punti di forza e di debolezza, individua le aree di miglioramento e indica pro-poste per la promozione.
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Babusci, Daniele. « Parte seconda. La voce delle comunità educanti. La ricchezza delle azioni sul campo a contrasto della povertà educativa, una premessa ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 141–47. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001013.

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Bruschi, Barbara, Paola Ricchiardi et Emanuela M. Torre. « Assist towards success : a project for inclusion (through) digital ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 169–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-12426.

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Résumé :
Numerous studies attest, in a convergent manner in different countries, the effects on minors of the pandemic period, especially on those in educational poverty. This condition requires articulated projects, centered on emerging needs, based on research and supported by a network on the territory. The Assist towards success program was created to include lower secondary school students, for whom the pandemic has meant a significant loss of learning opportunities. The interventions envisaged a targeted use of technologies and the involvement of trainees in Education, trained in remote cognitive mediation strategies. This choice also promoted in future professionals specific skills in school support; transversal skills and responsibility towards the needs of the territory. The implementation strategies of the Assist program and its effectiveness outcomes can constitute a model for future planning, within an educational world that has been profoundly renewed by the health emergency. Un Assist verso il successo: un progetto per l’inclusione (attraverso il) digitale. Numerosi studi attestano, in maniera convergente in diversi Paesi, gli effetti del prolungarsi della pandemia sui minori, specie se in condizione di povertà educativa. Tale condizione necessita di progetti articolati, centrati sui bisogni emergenti, fondati sulla ricerca e supportati da una rete sul territorio. Il programma Un Assist verso il successo è nato per garantire l’inclusione degli studenti della scuola secondaria di I grado, per i quali la pandemia ha significato la perdita importante di opportunità di apprendimento. Gli interventi sperimentali hanno previsto un uso mirato delle tecnologie e il coinvolgimento di tirocinanti di Scienze dell’educazione, formati sulle strategie di mediazione cognitiva a distanza. Tale scelta ha anche promosso nei futuri professionisti competenze specifiche nel sostegno scolastico; abilità trasversali e responsabilizzazione rispetto ai bisogni del territorio. Le strategie di realizzazione del programma Assist e gli esiti di efficacia dello stesso possono costituire un modello per progettazioni future, in un mondo educativo profondamente rinnovato dall’emergenza sanitaria.
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Curti, Sabina, Silvia Fornari et Elisa Moroni. « Le comunità educanti tra rappresentazione e autorappresentazione sociale : un'analisi dei primi risultati del progetto New Generation Community contro la povertà educativa ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 227–30. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001027.

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Azzolini, Davide, et Loris Vergolini. « Come valutare un intervento di contrasto alla povertà educativa con il metodo sperimentale ? Alcune lezioni dalla valutazione di WILL - Educare al Futuro ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 80 (novembre 2022) : 58–81. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-080004.

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Maria Samuelli, Anna. « Il diritto dei più vulnerabili e dei più deboli non è un diritto debole : povertà e difficoltà educative nel tempo della pandemia ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juin 2021) : 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004003.

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Résumé :
La pandemia ha reso visibile il tema della povertà educativa ereditato dal passato. Si parla di generazione Covid che vede il futuro come incognita. La mancanza di attenzione da parte della politica verso la scuola, la ricerca e la cultura non è nuova. Lo sviluppo economico teso alla conquista del benessere, ha subìto una accelerazione senza precedenti e ha determinato nel mondo globalizzato lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali con la conseguenza di catastrofi umanitarie. La violazione dei diritti umani solo formalmente conquistati ma di fatto negati hanno reso più fragili le nostre democrazie. Urge una mobilitazione civile, possibile se si ripensa il processo di formazione della persona. La sollecitazione alla resilienza e il ripristino del valore della relazione per ricreare la dimensione comunitaria, è compito degli educatori. La scuola è il luogo della cura, non il problema. Gariwo, Il Giardino dei Giusti dell'Umanità, propone un diverso approccio al lavoro storico nelle scuole, fondato sulla memoria del bene. I giusti che riconoscono il volto dell'altro, esemplificano il valore del coraggio, della libertà, dell'autonomia di pensiero e ripropongono il tema della responsabilità personale per affrontare le sfide del presente. Aprono al cambiamento e al futuro.
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La Marca, Alessandra, et Leonarda Longo. « The project No one is left behind : teaching educational research ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 120–37. http://dx.doi.org/10.36253/form-12700.

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Résumé :
School closures due to COVID-19 have brought significant disruptions to education. Service-learning interventions have offered significant opportunities to reduce and reverse the long-term negative effects and to empower the recovery process of pupils in difficulty. The study was carried out with 869 students enrolled in the Primary Education Sciences master’s degree course at the University of Palermo. The participants have been involved in the planning and implementation of targeted educational courses designed for the “fragile” pupils from 33 different schools in Palermo. The primary level pupils were provided with a total of 60,000 hours of recovery and learning enhancement activities in remote mode. Challenging teaching activities fostered cognitive and learning development of the pupils and responsibility in teaching educational research. Il progetto Nessuno resta indietro: formazione alla ricerca didattica. La chiusura delle scuole che ha provocato un incremento significativo della povertà educativa ha sollecitato l’opportunità di progettare interventi integrati di service learning per favorire il recupero e il potenziamento dei minori in difficoltà. 869 studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli Studi di Palermo, sono stati coinvolti nella progettazione e nella realizzazione di percorsi didattici mirati, rivolti agli alunni “fragili” di 33 scuole palermitane. Complessivamente sono state erogate 60,000 ore in DAD di attività di recupero e di potenziamento dell’apprendimento di alunni della scuola primaria di Palermo. Le attività didattiche sfidanti hanno favorito la stimolazione cognitiva e lo sviluppo della motivazione per l’apprendimento degli alunni e la responsabilità nella formazione alla ricerca didattica.
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Tomei, Gabriele, et Valentina Ferrucci. « Quale valutazione per il contrasto della povertà educativa estrema ? Riflessioni sul Progetto per l'Inclusione dei Bambini Rom, Sinti e Camminanti nella Città di Napoli ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 80 (novembre 2022) : 29–57. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-080003.

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Lannutti, Vittorio. « BeFriend : un'occasione per scoprire il valore della relazione e del contatto con l'altro ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 91–100. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001009.

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Résumé :
L'esperienza pratica proposta riporta i principali risultati del progetto BeFriend, svolto in due scuole medie di secondo grado della provincia di Ascoli Piceno negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019. BeFriend ha affrontato il problema della povertà educativa da un punto di vista relazionale e socio-affettivo utilizzando lo strumento del peer mentoring, inteso come modello psicopedagogico e best practice che pone al centro la relazione di sostegno che si instaura tra un giovane, che vive situazioni problematiche durante il suo percorso di cre-scita, il mentee, e un giovane, il mentor, che ha lo scopo di aiutare il mentee a individuare le proprie potenzialità valorizzandole in modo sano e funzionale. Il progetto è stato diviso in due step. Nel primo 120 studenti frequentanti il triennio delle due scuole sono stati formati al mentoring, attraverso gli strumenti del Gestalt counseling e della sociologia delle migrazioni. Nel secondo step i 120 studenti formati, divenuti mentor hanno lavorato con 120 studenti del biennio, i mentee (scelti in base a difficoltà emotive e a rischio di drop-out), sotto la supervisione e con la sollecitazione di educatori e formatori all'interno di attività laboratoriali volte sia ad affrontare e a discutere in gruppo e a coppie le fragilità e le difficoltà relazionali vissute dai mentee, sia per acquisire gli strumenti per un uso consapevole, critico e creativo dei media, sia per affrontare le questioni inerenti i pregiudizi, e le principali motivazioni delle migrazioni. L'obiettivo del progetto è stato raggiunto, come dimostrato sia dagli spot sulla lotta e la pre-venzione al bullismo/cyberbullismo e al razzismo, realizzati durante uno dei laboratori sia dalle risposte fornite nei questionari sottoposti agli studenti alla conclusione del progetto, i cui aspetti più rilevanti sono stati: il superamento della fase infantile dell'egocentrismo, un aumento della fiducia negli altri e dell'autostima, una maggiore tendenza all'ascolto e all'empatia e la disponibilità a mettersi in gioco e a rischiare nella relazione con l'altro sco-nosciuto.
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Setyoasih, Uti Rachel, et Sri Harnani. « Poverty Alleviation, Education and Economic Growth in Indonesia ». SPLASH Magz 1, no 2 (21 avril 2021) : 60–62. http://dx.doi.org/10.54204/splashmagzvol1no1pp60to62.

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Résumé :
This study examines government spending on education, economic growth and poverty in Indonesia. Where investment in education and economic growth reflected in GDP is calculated in USD and poverty is calculated per person or poor population using the mobile average autoregression method using secondary data from world banks. We find that education is able to reduce the number of poor people in Indonesia.
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Siddiqui, Tarannum. « Education As Poverty Removal Instrument : A Study in India ». Global Journal For Research Analysis 3, no 6 (15 juin 2012) : 50–53. http://dx.doi.org/10.15373/22778160/june2014/18.

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Mazza, Caterina, et Samuele Calzone. « Spazi di apprendimento virtuali e integrati : l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19 ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Résumé :
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Tang, Li. « Study on the Innovation of the Educational Mechanism of Accurate Poverty Alleviation for Poverty Students ». Lifelong Education 9, no 4 (22 juillet 2020) : 238. http://dx.doi.org/10.18282/le.v9i4.970.

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Résumé :
With the continuous promotion of accurate poverty alleviation policies, the state helps poor students solve educational problems through self-help forms such as student loans and grants. However, in the process of implementing poverty alleviation and education, schools attach importance to economic assistance, but ignore the educational role of educating people. In the context of national precision poverty alleviation, the author conducted in-depth research on the significance, dilemma and measures of school-based precision poverty alleviation and education.
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WALIA, SURAJ, et RITU K. WALIA. « A Study of Linkage Between Education and Poverty in India ». Indian Journal of Applied Research 3, no 12 (1 octobre 2011) : 147–49. http://dx.doi.org/10.15373/2249555x/dec2013/41.

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THOMSON, PAT. « Poverty and Education ». FORUM 57, no 2 (2015) : 205. http://dx.doi.org/10.15730/forum.2015.57.2.205.

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Tilak, Jandhyala B. G. « Education and Poverty ». Journal of Human Development 3, no 2 (juillet 2002) : 191–207. http://dx.doi.org/10.1080/14649880220147301.

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Mihai, Mihaela, Emilia Ţiţan et Daniela Manea. « Education and Poverty ». Procedia Economics and Finance 32 (2015) : 855–60. http://dx.doi.org/10.1016/s2212-5671(15)01532-4.

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Reay, Diane. « Inequality, poverty, education ». Subjectivity 13, no 1-2 (11 février 2020) : 142–44. http://dx.doi.org/10.1057/s41286-020-00087-9.

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Connell, R. « Poverty and Education ». Harvard Educational Review 64, no 2 (1 juillet 1994) : 125–50. http://dx.doi.org/10.17763/haer.64.2.m14947g30k1x5781.

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Résumé :
In this article, R. W. Connell reexamines the schooling of children in poverty in several industrial countries. He suggests that major rethinking is due that draws on two assets that have not been considered by policymakers in the past: the accumulated practical experience of teachers and parents with compensatory programs, and a much more sophisticated sociology of education. Connell uses these assets to question the social and educational assumptions behind the general design of compensatory programs, to propose an alternative way of thinking about children in poverty that is drawn from current practice and social research, and to explore some larger questions about the strategy of reform this rethinking implies. He goes on to demonstrate that compensatory programs may even reinforce the patterns that produce inequality, since they function within existing institutions that force children to compete although the resources on which they can draw are unequal. At the core of this process, according to Connell, is the hegemonic curriculum and control over teachers' work. He argues that changing the industrial conditions of teachers' work is central to addressing issues of poverty and education because the teachers are the most strategically placed workers to affect the relationship between poor children and schools, and because teachers of the poor have a capacity for strategic thinking about designing reform strategies that has been largely overlooked. Connell concludes by grounding his discussion in the larger realization that targeted programs are unlikely to have a major impact unless they are part of a broader agenda for social justice.
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Hanim, Wasifah, et Tria Apriliana. « How Important Gender Inequality in Education on Poverty Reduction ? Indonesian Case ». International Journal of Psychosocial Rehabilitation 24, no 02 (12 février 2020) : 3288–92. http://dx.doi.org/10.37200/ijpr/v24i2/pr200639.

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Okolo, Ann Nkechi, Okolo, Ann Nkechi, Ezegbe, B. N. Ezegbe, B. N et ESKAY, M. ESKAY, M. « Entrepreneurship Education : A Panacea for Alleviating Poverty in Enugu State Nigeria ». Global Journal For Research Analysis 3, no 8 (15 juin 2012) : 64–66. http://dx.doi.org/10.15373/22778160/august2014/20.

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Zhang, Huafeng. « The poverty trap of education : Education–poverty connections in Western China ». International Journal of Educational Development 38 (septembre 2014) : 47–58. http://dx.doi.org/10.1016/j.ijedudev.2014.05.003.

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유호근 et 김영철. « Poverty, Education, and Terrorism ». Korean Political Science Review 47, no 6 (décembre 2013) : 5–21. http://dx.doi.org/10.18854/kpsr.2013.47.6.001.

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Kokovic, Dragan. « Poverty culture and education ». Politea 2, no 3 (2012) : 35–45. http://dx.doi.org/10.5937/pol1203035k.

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Gewirtz, Sharon. « Rethinking education and poverty ». British Journal of Sociology of Education 38, no 7 (27 août 2017) : 1081–88. http://dx.doi.org/10.1080/01425692.2017.1349654.

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Matsuura, Koïchiro. « Ending poverty through education ». UN Chronicle 44, no 4 (31 décembre 2007) : 21–22. http://dx.doi.org/10.18356/2fefea9f-en.

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Wallenstein, Roger. « Educating Students of Poverty ». Schools 9, no 2 (septembre 2012) : 160–75. http://dx.doi.org/10.1086/667913.

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Attewell, Paul. « Rethinking Education and Poverty ». Contemporary Sociology : A Journal of Reviews 45, no 6 (18 octobre 2016) : 807–9. http://dx.doi.org/10.1177/0094306116671949ddd.

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