Littérature scientifique sur le sujet « Potere religioso »

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Articles de revues sur le sujet "Potere religioso"

1

Borek, Dariusz. « Wykonywanie władzy karania w instytutach zakonnych w świetle aktualnego Kodeksu Prawa Kanonicznego ». Prawo Kanoniczne 48, no 3-4 (10 décembre 2005) : 175–200. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2005.48.3-4.09.

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Résumé :
Nell’articolo è stata presentata la normativa riguardante l’esistenza e l’applicazione del potere coercitivo nella Chiesa con particolare riferimento agli Istituti Religiosi. Il primo punto del lavoro è stato dedicato alla presentazione degli argomenti che spiegano l’esistenza del potere coercitivo nella Chiesa. Nel secondo punto dello studio è stato analizzato il potere che esiste negli Istituti Religiosi. Nel terzo punto si analizza il potere coercitivo che viene esercitato negli Istituti Religiosi secondo attuale Codice di Diritto Canonico nella triplice funzione della potestà di governo. Lesercizio del potere coercitivo nella funzione legislativa consiste nella possibilità di emanare le leggi penali. La potestà coercitiva nella funzione amministrativa comprende sia la possibilità di emanare i precetti penali sia la possibilità di fare la dichiarazione oppure la inflizione delle pene tramite la procedura penale stragiudiziale. La scelta tra la via amministrativa e giudiziale spetta all’Ordinario. Il potere coercitivo esercitato nella funzione giudiziale significa la possibilità di fare la dichiarazione o l’inflizione delle pene tramite il processo penale giudiziale. L’ultima parte dello studio è stata dedicata alla problematica della dimissione dall’Istituto Religioso. Avendo in considerazione il carattere forzoso della dimissione si potrebbe pensare che la dimissione è una delle sanzioni penali, non mancano pero gli argomenti che fanno pensare che la dimissione non puo essere inserita tra le sanzioni penali in senso stretto. Nel caso della dimissione dal Istituto si tratta piuttosto della procedura sui generis amministrativa, avente come scopo la protezione sia L’Istituto intero che i singoli religiosi incluso anche quello che viene dimesso.
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2

Dammacco, Gaetano. « Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti ». Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (30 décembre 2020) : 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Résumé :
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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Tyburowski, Krzysztof. « Wkład Damazego w Kościelne i świeckie umocnienie władzy papiestwa ». Vox Patrum 46 (15 juillet 2004) : 211–22. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6751.

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Résumé :
Il papa Damaso I (366-384) si presenta come uno dei piu grandi pontefici neł periodo dełła Chiesa antica. Con ła sua persona sono łegati diversi awenimeti che fecero dalia Chiesa un organismo importante e forte nel mondo antico. Da una parte grazie a lui l'insegnamento cristiano divenne piu vicino al popolo (ad es. Finflusso su Girolamo a proposito della traduzione della Bibbia in latino, l'introduzione del latino alla liturgia), dalFaltra invece la sua politica sia alFinterno della Chiesa, sia alFesterno di lei consolidarono ii potere papale sia dal punto di vista ecclesiastico sia quello civile. L'articolo presente vuole occuparsi soprattutto di quell'uitimo problema. Il rafforzamento del potere papale fu causato dalie diverse circostanze: dalie capacita personali di Damaso, dai suoi probierni personali legati sia ai tumulti delFinizio del suo pontificato, sia dalie calunnie di cui Damaso fu oggetto, dalia situazione politica e religiosa della Chiesa nelFImpero Romano. Con la sua persona sono legati i primi seri privilegi da parte dello stato concessi sia alle istituzioni ecclesiastiche sia al clero. Dal punto di vista religioso invece Damaso ha dei meriti notevoli nella lotta contro le eresie del suo tempo e soprattutto nelFargomentazione teologica delFimportanza della Sede Apostolica di Roma.
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Bender, Niklas. « Zum Verhältnis von Staat und Religion bei Dante : Das heikle Beispiel König Sauls ». Deutsches Dante-Jahrbuch 97, no 1 (24 octobre 2022) : 83–108. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0002.

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Résumé :
Riassunto L’opera dantesca è attraversata da un rapporto conflittuale tra pensiero politico e religioso, tra monarchia universale (concetto chiave nella Monarchia) e visione religiosa del mondo (essenziale alla Commedia). La vicenda di Saul occupa una posizione di rilievo in questo rapporto: simbolo del potere terreno, scelto da Dio e dal suo profeta Samuele come primo re d’Israele, Saul cade in disgrazia, per venire poi sostituito da Davide. L’articolo presenta la storia biblica e la sua ricezione presso quattro autori fondamentali del pensiero teologico e politico medievale per analizzare in seguito la rappresentazione dantesca dell’esempio di Saul, nel Purgatorio (canti X e XII) e nei trattati. Da una parte Saul, contrapposto a Davide, funge da figurazione della superbia, dall’altra costituisce un’eccezione, un intervento diretto di Dio nel campo politico.
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Cantoni, Lorenzo. « Su alcune dimensioni del suicidio. Il caso dell'Emilia-Romagna. » Medicina e Morale 43, no 6 (31 décembre 1994) : 1143–60. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1002.

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Résumé :
Nell'articolo si affronta il problema del suicidio muovendo dal caso specifico dell'Emilia-Romagna, la regione italiana con il maggior numero di suicidi. La differenza tra i dati nazionali e quelli emiliani denotano, inoltre, una divergenza che conosce nell'ultimo periodo il suo picco massimo: non solo in Emilia-Romagna ci si suicida percentualmente di più, ma con un incremento maggiore rispetto a quello medio del Paese. Per l'analisi del fenomeno, l'Autore indica due percosi: l'exitus e il reditus. Il primo propone alcune interpretazioni di carattere socio logico, psicologico e filosofico. Riprendendo il frame durkheimiano, si nota come il suicidio si accompagni a fenomeni di disgregazione, o di indebolimento, a livello di tutte le diverse comunità in cui la persona vive: familiare, religiosa, sociale, economica, politica. L'analisi della dimensione psicologica rivela l'esistenza di una sindrome presuicidale, caratterizzata da tre aspetti: chiusura esistenziale, autoaggressività repressa, fantasie suicide. La dimensione filosofica favorevole al suicidio è indicata come quella mentalità che attribuisce all'uomo ogni potere sulla propria vita. Il secondo cammino, di reditus, intende disegnare un percorso di uscita, di allontanamento dal suicidio, riandando ai tre livelli- sociale, psicologico e filosofico/religioso - che la prima analisi ha mostrato importanti per la comprensione del fenomeno.
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Saje, Andrej. « Abusi sessuali e spirituali nella Chiesa Cattolica ». Studia Teologiczno-Historyczne Śląska Opolskiego 40, no 2 (30 octobre 2020) : 69–85. http://dx.doi.org/10.25167/sth.2195.

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Résumé :
L’abuso sessuale è ogni azione non verbale, verbale o fisica con cui si viola la dignità e si oltrepassano i confini di un’altra persona di qualsiasi età o sesso allo scopo di raggiungere il piacere sessuale o di compiere violenza. Parliamo di abuso spirituale quando in un contesto religioso viene violata la dignità della persona, per cui essa non gode più della sua piena autonomia. Ciò accade in modo manipolativo e senza il consenso del singolo, per cui sotto il pretesto della spiritualità nel senso più ampio della parola lo si umilia o annulla.La violenza sessuale e quella spirituale sono due diversi tipi di abuso che possono avvenire in modo indipendente l’una dall’altra, ma in entrambi i casi si tratta della questione dell’esercizio del potere e dell’autorità. L’abuso spirituale in ambiente religioso è spesso il preludio dell’abuso sessuale ed è meno studiato del primo. Sulla base di una descrizione storica dello sviluppo delle prescrizioni giuridiche nel trattamento della dinamica e della natura di entrambi i tipi di abusi, l’articolo propone alcune soluzioni, giungendo alla conclusione che gli abusi sono anche un problema strutturale della Chiesa, che offre agli autori degli abusi un ambiente favorevole a selezionare le vittime e la possibilità di nascondere quanto commesso.
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Coccopalmerio, Domenico. « Globalizzazione giuridica e costituzione afgana ». FUTURIBILI, no 1 (mars 2011) : 178–86. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001012.

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Résumé :
L'Autore presenta i caratteri e il significato delle costituzioni che i re e i presidenti dell'Afghanistan hanno elaborato, per porre l'attenzione sull'ultima Costituzione del 2004 che cerca di sintetizzare tradizione e modernitŕ della societŕ afgana. La prima Costituzione afgana risale al 1923, promulgata dal re Amanullah. La proposta dello stato, avanzata da questa Costituzione, č quella monarchica. La seconda Costituzione č del 1931, ed č promulgata da Mohammad Khan, ed č chiamata Usulmana- a asasi. Essa comincia con l'invocazione "Nel nome di Allah il piů misericordioso". La terza Costituzione č del 1964, ed č intitolata "Qamu-e asasi". Č una costituzione piů moderna delle precedenti e vuole essere la "legge statale". Nel 1977 viene discussa ed emanata una nuova Costituzione, in seguito alla risoluzione del 1973 di Daoud, appoggiato da esercito e partiti marxisti. Tale Costituzione č centrata sul Presidente della repubblica. L'Autore tuttavia mette in risalto e discute la Costituzione del 2004, in quanto "globalizzazione giuridica", che risulta stratificata in tre parti; infatti vi č un frontespizio di carattere teologico: la religione di stato č l'Islam, e nessuna legge puň essere contraria ai principi della religione islamica. La seconda parte č lo scheletro istituzionale, che č fondato sui principi illuministici e gallicani delle costituzioni occidentali. Poi vi č la terza parte che regola la societŕ civile. Fra i tre modelli in realtŕ, come detto, il prevalente č quello religioso. Su questa Costituzione basa il suo potere anche Hamid Karzai.
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Cipriani, Roberto. « Religione e sport. Tra rito e spettacolo ». El Futuro del Pasado 6 (1 octobre 2015) : 87–111. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2015.006.001.003.

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Résumé :
Sono numerosi i punti di contatto e le affinità fra religione e sport. Il che avviene sin dai tempi più antichi. Esemplare è il caso della Grecia, dove non a caso sono sorte le Olimpiadi in un contesto e con motivazioni a carattere tipicamente religioso.La stessa ripresa dei Giochi Olimpici nel 1896 rappresenta un momento di svolta per la storia dello sport ma evidenzia anche le ragioni profondamente etiche (e religiose) che animavano il loro fondatore, il barone de Coubertin.Oggi sotto diverse forme ed in situazioni favorevoli il legame fra religione e sport si va rafforzando tanto da poter verificare la presenza di riti, preghiere, formule, gesti, simboli e ruoli tipicamente religiosi anche in avvenimenti sportivi, nel corso della loro preparazione come nelle fasi successive allo svolgimento delle competizioni.Vari studi sul campo mostrano che specialmente entro modelli d’ispirazione cristiana vigono e si diffondono pratiche religiose che accompagnano da vicino le dinamiche relative all’organizzazione di gare in diversi sport, a partire dai momenti fondativi per giungere sino ai processi di legittimazione delle memorie del passato.Soprattutto nel campo del calcio esistono forme di divismo, movimenti parareligiosi e culti propiziatori ed esorcistici tesi ad ottenere risultati agonistici continuamente positivi.
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Fantuzzi, Gianni. « L'uso della violenza come ricerca dell'impossibile. Ipotesi interpretative per un intervento psicoanalitico ». GRUPPI, no 2 (octobre 2010) : 119–26. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-002013.

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Résumé :
Come ha sottolineato Renato de Polo: "Con la violenza ci si prefigge di conseguire degli obiettivi impossibili: ogni gruppo esige di affermare la propria purificazione assoluta attribuendo la colpa all'altro per mezzo della proiezione di tutto il male su di esso". Partendo da questo spunto, si sostiene l'ipotesi che il perpetuarsi del conflitto tra israeliani e palestinesi derivi, oltre che da motivazioni geo-politiche ed economiche, anche da cause psicologiche. L'attribuzione del male e della distruttivitŕ all'altra parte ha lo scopo di purificarsi e di liberarsi dal pericolo che il proprio potenziale maligno potrebbe danneggiare anche le persone amate. L'ulteriore riflessione che viene proposta in questo lavoro riguarda il fanatismo religioso: esso permette di affermare la prospettiva di pensiero secondo la quale se il colpevole č l'altro, viene in tal modo accordata la propria purificazione e assecondato il proprio ruolo di vittima, acquisendo il diritto di uccidere l'avversario in nome del Dio. Nella lotta contro i nemici, il gruppo esporta all'esterno la minaccia di morte e assume su di sé il potere di uccidere in nome della giustizia, diventando cosě una sorta di divinitŕ. Il gruppo costituisce infatti la fonte di un sogno fondamentale che dispensa l'illusione di trascendere il limite della morte individuale. In questo contesto, la psicoanalisi con il proprio setting, oltre alle concettualizzazioni relative all'inconscio, ai processi proiettivi e al transfert, puň offrire un contributo specifico alla comprensione di questo argomento, fornendo strumenti di modulazione e di regolazione nei conflitti tra i gruppi. Il presupposto per fruire di questo contributo č innanzitutto la destituzione dell'odio e del diritto di uccidere come giustificazione alle proprie rivendicazioni.
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Saj, Marek. « Prawna strona ślubu posłuszeństwa ». Prawo Kanoniczne 53, no 3-4 (15 octobre 2010) : 29–41. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.3-4.01.

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Résumé :
L’obbedienza religiosa che i membri degli istituti religiosi s’impegnano con il voto a praticare, si basa sull’insegnamento e sull’esempio di vita di Gesù Cristo. Tutta la sua vita costituisce il fondamento e la radice di questo consiglio evangelico. Perciò i religiosi assumono l’obbedienza nello spirito di fede e di amore verso Cristo che proprio per amore dell’uomo si fece obbediente al Padre fino alla morte. Accanto agli elementi strettamente teologici, importanti per capire e praticare questo consiglio, l’obbedienza religiosa possiede anche i suoi elementi giuridici, descritti nel diritto canonico della Chiesa e concretizzati nel diritto proprio degli istituti. L’essere obbedienti a Dio si manifesta nell’obbedienza alla volontà dei superiori. Proprio loro, in quanto rappresentanti di Dio, possono dare ordini ai propri subordinati, in accordo con le costituzioni dell’istituto. Avendo tali competenze devono, però, esercitare il proprio potere sempre come servizio alla comunità ed essere un esempio di fedeltà alla vocazione e di fervore nella sua realizzazione. Insostituibile è il ruolo che nella comune ricerca della volontà divina gioca il dialogo. La legislazione di ogni istituto lo mette ben in rilievo. Siccome l’obbedienza è uno dei più importanti elementi della vita religiosa, la sua mancanza può produrre serie conseguenze canoniche, perfino l’esclusione dall’istituto.
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Thèses sur le sujet "Potere religioso"

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SCHIANCHI, MATTEO. « La dette symbolique. Une étude d'histoire de l'infirmité (Milan, 1860-1915) ». Doctoral thesis, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi, 2017. http://hdl.handle.net/10281/218493.

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Résumé :
Cette recherche traite la question de l’infirmité en tant qu’objet historique et d’analyse. Le terrain et l’époque choisis représentent un banc d’essai afin d’analyser la longue sédimentation et le renouvellement de certains mécanismes fondés sur l’infériorisation de l’infirme. La biographie et les parcours sociaux de certains individus provenant de différents milieux sociaux constituent des instruments pour saisir quelques mécanismes parmi ceux qui m’ont conduit à formuler la notion de dette symbolique. Inspirée par la sociologie de P. Bourdieu et par son concept de violence symbolique, cette notion est utile pour saisir la longue histoire des lectures sociales et de l’imaginaire qui infériorisent l’infirme par un mécanisme de renversement des causes et des effets. Ce n’est pas le déficit corporel qui produit cette infériorisation, mais plutôt cette vision infériorisante qui lit le fait corporel en décrétant le statut d’infériorité de l’individu. Cette lecture, cherche et trouve, dans l’objectivité corporelle de l’infirme des appuis qui la justifient. Dans la deuxième partie, nous nous confrontons à certains mécanismes, entre pratiques et discours, qui nous mettent face au renouvellement de ces schémas de pensée et d’action. D’abord, un certain nombre de cas de dispenses pour irrégularités par défaut corporel à laquelle doit se soumettre le prêtre qui, à cause de son infirmité, devient indigne et irrégulier dans l’exercice de son ministère. La construction religieuse de l’infirmité est également analysée à partir de la médecine pastorale, discipline du cursus de formation des prêtres, ainsi que de l’élaboration théologique. Les silences qui entourent les individus rendus infirmes par les accidents à l’intérieur du système industriel, associés à l’opacité et à l’insuffisance du développement des dispositifs qui devraient fournir les premières formes de réparation, constituent, au cours de la période historique retenue, de nouvelles formes qui contribuent à l’infériorisation du statut de l’infirme. La troisième partie porte sur l’analyse de certaines pratiques discursives avec un fort pouvoir pour construire l’opinion publique et un imaginaire sur l’infirmité : les chroniques d’un quotidien et un corpus de plus de cents textes littéraires. Dans les conclusions, se pose à nouveau la question de la construction de l’objet de recherche au sein du champ d’études du handicap, un champ très articulé, très conflictuel et aussi très orienté par l’action et l’engagement.
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Richard, du Perron Stéphane. « Le symbolisme du dieu-createur potier ». Paris 4, 1987. http://www.theses.fr/1987PA040025.

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Résumé :
Le symbole du dieu-createur potier, etudie dans ses manifestations mythologiques anciennes (civilisations antiques de la mesopotamie, de l'egypte et d'israel) et dans ses prolongements litteraires modernes, permet la mise en evidence d'un scheme symbolique meconnu. Celui-ci s'exprime par une collection de matieres, un reseau de gestes et des relations tissees par les divins modeleurs a l'instant de la creation. La portee de cette image, dans la variete de ses expressions, est la source de son remarquable universalisme
The symbol of potter-god, studied in its ancient mythological manifestations (antic civilisations of mesopotamia, egypt and israel) and in its modern literary extensions, may make evident a disregarded symbolicscheme, wich is expressed by a collection of materials, a combination of gestures and relations woven by the divine modellers at the very moment of creation. The extent of that image, in the variety of its expressions, is the source of its remarkable universalism
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Bianca, Elisa <1988&gt. « Insegnamento, religione e potere in Arabia Saudita : analisi dei libri di testo per le scuole primarie e secondarie ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5556.

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Résumé :
studio sul sistema scolastico in Arabia Saudita con particolare attenzione alla interrelazione tra potere, religione e insegnamento nel Regno attraverso la lettura, traduzione e analisi dei libri di testo
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BENZONI, RICCARDO. « SAN NAPOLEONE : UN SANTO PER L'IMPERO. NASCITA E SVILUPPO DI UN CULTO POLITICO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19298.

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Résumé :
Aspetto sinora poco conosciuto della politica religiosa promossa da Bonaparte, strettamente legato alle esigenze dettate dalla ricerca di consenso, l’introduzione del culto di San Napoleone costituisce un esempio significativo del tentativo compiuto dal regime francese di circondare la figura e il potere del sovrano di un alone sacralizzante. Il presente lavoro, condotto sulla base di un’abbondante ricerca d’archivio e attraverso l’analisi di molto materiale documentario sinora inedito, si propone di indagare in profondità la genesi e lo sviluppo di tale culto, ponendo l’accento sulle motivazioni che furono alla base della sua introduzione in età consolare, sulle strategie che furono adottate dal governo napoleonico ai fini della sua diffusione, nonché sulle reazioni che si verificarono presso gli ambienti della Curia romana a seguito dell’istituzione della festività religiosa ad esso legata.
The religious policy promoted by Bonaparte is a little known topic at the moment. Closely linked to the needs to find consensus, the introduction of the cult of St. Napoleon is a significant example of the attempt made by the French government to surround the figure and the ruler’s a sanctifying aura. This study, based on an extensive archival research and through a deep analysis of many unpublished documents, aims to investigate in depth the genesis and development of this cult, with an emphasis on the motivations that were at the base of its introduction in consular age, on strategies that were adopted by the Napoleonic government for its spread, as well as on the reactions that occurred in the the Roman Curia following imposition of religious festivities connected to it.
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Johansson, Elin. « Livselixir : En studie om Harry Potter, moralisk utveckling, livsfrågor och religionsundervisning ». Thesis, Linnéuniversitetet, Institutionen för kulturvetenskaper (KV), 2015. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:lnu:diva-42912.

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Résumé :
This bachelor's thesis examines three books in the Harry Potter series, Harry Potter and the Philosopher's Stone, Harry Potter and the Order of the Phoenix and Harry Potter and the Deathly Hallows. The aim is to increase understanding for what Harry Potter could contribute in terms of morality in religious studies, and how the story about Harry Potter, as a popular literary phenomenon, can be helpful for this. Lawrence Kohlberg's theory of moral development is central to this essay. I have used an hermeneutic method for the analysis of the Harry Potter books. The result shows that the main character, Harry Potter, can be seen as kind of a role model when it comes to moral development. Pupils may benefit by reading this book series because it can open their eyes to life questions and moral values. Identity formation, loyalty and fellowship are issues that the reader will be able to recognize and relate to in the Harry Potter books. Therefore it is relevant to use the Harry Potter books in teaching of religion. Life questions and moral values are also stressed in the syllabus for religious studies in junior high school. Furthermore the character Harry Potter does follow the moral development theory developed by Kohlberg, though it seems like the various stages are not separated, but rather integrated with each other. Harry Potter changes both intellectually and emotionally according to the magical world of Hogwarts school of wizardry and witchcraft.
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Thorsell, Jennifer. « Den moderna frälsaren : En komparativ analys av Harry Potter och Jesus ». Thesis, Högskolan Dalarna, Litteraturvetenskap, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:du-21005.

Texte intégral
Résumé :
The books about Harry Potter have been read by people all over the world, but is there some-thing more to them than just the magical adventure novels they first appear to be? Many have discovered the multiple layers of understanding that the author J. K. Rowling has put in her famous books, and since I was curious about a few features in the story that reminded me of certain elements which can be found in the Bible, I decided to find out more. The following essay investigates which specific features in the books about Harry Potter that can be traced to which specific parts of the Bible. The main focus is the comparison between the character Harry Potter and Jesus Christ. I use a comparative analyzing method and secure my theory with quotes from both Harry Potter and the Bible. In the end, I found a wide range of similarities between the two characters, and in my discus-sion, I raised the question whether or not the likenesses were intentional by Rowling. I reached the conclusion that the authors intention is not as important as the reader’s interpreta-tion and what they can learn from it.
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Sora, D. « IL MONASTERO DELLA VISITAZIONE DI MILANO (XVIII-XIX SECOLO). RELIGIONE, POLITICA, SOCIETÀ ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/354297.

Texte intégral
Résumé :
The purpose of this research is to go over and to examine the history of Milan’s nunnery of Visitation, called Santa Sofia, between 18th and 19th century. The large amount of documents kept into the archive of the convent allowed to investigate many aspects, especially those concerning the bonds with the others convents of the same order and with the Milan’s society. Other important aspects investigated are those concerning the nuns' relationships with the political power and the analysis of religious practices and cultural aspects. From the middle 18th century Santa Sofia joined in the wide-ranging process of catholic missionary openness.
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Lazzarato, Emmanuele <1986&gt. « I rituali della regalità in Egitto e nel Levante tra il IV e il III millennio a.C. - Analisi storico religiosa delle strategie culturali legate al potere regale nel Vicino Oriente Antico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15733.

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Résumé :
Lo studio affronta il problema storico religioso della ricostruzione e dell'analisi storicista delle feste regali in Egitto e nel Levante tra il IV e il III millennio a.C. Il tema verrà sviluppato partendo da una introduzione metodologica finalizzata a fornire una base strumentale solida per meglio comprendere l'argomento oggetto d'indagine. Una prima parte si focalizzerà sul rapporto tra l'uomo e l'ambiente, quindi tra cultura e natura, al fine di far comprendere le dinamiche e le strategie che stanno alla base del controllo e della manipolazione umana del mondo. Una seconda parte, più specifica, si concentrerà invece su come queste strategie culturali sono state impiegate all'interno della società, per rafforzare e legittimare il potere di chi sta al suo vertice, provando ad elaborare delle chiavi di lettura o schemi per chiarirne le dinamiche. Successivamente si prenderanno in esame due casi specifici e limitrofi: la festa Sed egiziana e la festa regale eblaita. Per l'Egitto si tenterà di ricostruire il rituale nel corso dei due millenni presi in esame, evidenziandone i mutamenti e gli aspetti critici, provando a smontare gli errori che si sono accumulati nel tempo, prevalentemente a causa di analisi e ricostruzioni non scientifiche e anacronistiche, e tentando inoltre di comprendere il significato simbolico delle singole azioni rituali. Per Ebla, analogamente, oltre a ricostruire il rituale sulla base dei testi a disposizione, si proverà a fornire una chiave di lettura della festa che prenda in esame, per quanto possibile, non solo le azioni rituali ma anche la maglia simbolica che fa loro da sfondo. Infine, per comprendere meglio alcuni aspetti o nodi critici dei rituali presi in esame, verrà proposta una analisi comparativa, svolta con un approccio storicista, evidenziando le analogie e le differenze delle due feste, concentrando l’attenzione soprattutto sul ruolo che hanno avuto l’Egitto e la festa Sed nella elaborazione del rituale della regalità di Ebla.
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Lundin, Petronella. « Kan Harry Potter-fandoms förstås som religiositet ? : En analys av tre empiriska studier ». Thesis, Uppsala universitet, Teologiska institutionen, 2014. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-230382.

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Résumé :
The relationship between fandoms and religion has become an increasingly popular topic to study within the field of the sociology of religion. In previous studies, there have been different views concerning whether or not fandoms should be regarded as religious from a functional perspective. This issue is especially interesting considering the decreasing popularity of traditional religion in some aspects.   The aim of this essay is to study how Harry Potter fandoms are described in previous studies. The study aims at discerning both the empirical data and how the data is interpreted. The material in this study consists of three previous studies about the communities centered around Harry Potter fandoms. These studies were analyzed in relation to Meredith B. McGuire´s (2002) concept “cultic stance” and Matt Hills (2002) concept “neoreligiosity”.  The studies were analyzed through a hermeneutical text analysis. According to the results, the Harry Potter fandoms examined in the previous studies somewhat relate to both abovementioned theories. The cultic stance was applicable when the fans described a desire for some kind of god or supernatural power. The neoreligiosity was applicable when the fans described their fandom with religious language. The previous studies in my material describe fandoms from different perspectives. The analyses of the previous studies which resulted in that the concepts fit differently on the different previous studies.
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Arvidsson, Sofia. « De splittrade själarna : En studie av symboliska uttryck i Harry Potter och Halvblodsprinsen ». Thesis, Högskolan i Gävle, Avdelningen för kultur-, religions- och utbildningsvetenskap, 2010. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hig:diva-6846.

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Résumé :
Den populära bokserien om den föräldralöse pojken och trollkarlen Harry Potter har väckt stor uppmärksamhet i medier och inom diverse forskningsfält. De religiösa budskap som serien sänder ut till läsare har bland annat blivit kritiserade av diverse kristna samfund i Sverige och det är denna kritik som ligger till grund för denna studie. Det övergripande syftet i denna studie är att, utifrån de motstridiga uppfattningarna angående Harry Potter bokserien, undersöka vilka symboliska uttryck för ondska och godhet som skildras i samband med de två karaktärerna Harry Potter och Lord Voldemort. Den textanalys som sedan utförs bygger på olika symbolteorier inom. Vidare är olika symboliska uttryck för begreppen ondska och godhet centrala för denna studies analys. Sammanfattningsvis går att säga att hos karaktären Harry Potter skildras både symboliska uttryck för ondska och godhet medan det hos karaktären Lord Voldemort finns starkt uttalade symboliska uttryck för ondska i boken Harry Potter och Halvblodsprinsen. Då det kommer till den kritik bokserien har mottagit från diverse kristna samfund så blandar författaren av dessa böcker symboler och deras innebörd i samband med många av karaktärerna och inte minst i skildringen av Harry Potter. Trots detta så framkommer det inte att detta sänder ut ett budskap om att typiskt onda egenskaper kan tolkas som goda utan, precis som i dessa böcker så är det varje människas egna val i avgörande situationer som definierar en människas karaktärsdrag.
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Livres sur le sujet "Potere religioso"

1

Costabile, Antonio. Il potere di rinunzia : Senso religioso e vita sociale nel Sud. Melzo (Milano) : CENS, 1998.

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2

Tabacco, Giovanni. La relazione fra i concetti di potere temporale e di potere spirituale nella tradizione cristiana fino al secolo XIV. Sous la direction de Laura Gaffuri. Florence : Firenze University Press, 2011. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-995-3.

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Résumé :
«Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio»: a partire dalla non facile interpretazione del celeberrimo passo del vangelo di Matteo (22,21), la monografia di Giovanni Tabacco qui riproposta percorre le tappe che definirono e plasmarono le relazioni tra potere civile e potere religioso in Occidente lungo tutto il millennio medievale. Pubblicato una prima volta nel 1950 dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino, lo studio del grande medievista torinese appartiene ai "classici" mai dimenticati della storiografia medievistica italiana. La monografia è preceduta da tre interventi introduttivi (Laura Gaffuri, Giovanni Miccoli, Gian Maria Varanini) dedicati al significato e all'attualità della riflessione di Giovanni Tabacco, e all'importante stagione di studi che, tra primo Novecento e immediato secondo dopoguerra, si interrogò sulle origini delle relazioni stato-chiesa.
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3

Spedicato, Mario, et Angelo D'Ambrosio. Oltre le grate : Comunità regolari femminili nel Mezzogiorno moderno fra vissuto religioso, gestione economica e potere urbano : atti del Seminario di studio, Bari, 23-24 maggio 2000. Bari : Cacucci, 2001.

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4

Bettini, Romano. L'Islam come religione a potere temporale. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2011.

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5

D'Antiga, Renato. La Venezia nascente : Santi, religione, potere. [Padua, Italy] : Casadeilibri, 2012.

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6

L'Islam come religione a potere temporale. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2011.

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7

honoree, Cabibbo Sara, dir. Donne, potere, religione : Studi per Sara Cabibbo. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2017.

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8

Leziroli, Giuseppe. Relazioni fra Chiesa cattolica e potere politico : Cenni storici sulla religione come limite del potere. Torino : G. Giappichelli, 1992.

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9

Leziroli, Giuseppe. Relazioni fra Chiesa cattolica e potere politico : La religione come limite del potere : cenni storici. 4e éd. Torino : G. Giappichelli, 1998.

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10

Religioni, potere e biopotere : Un legame indissolubile ed eterno. Saonara (Padova) : Il prato, 2013.

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Chapitres de livres sur le sujet "Potere religioso"

1

Gupta, Suman. « Religious Perspectives ». Dans Re-Reading Harry Potter, 67–74. London : Palgrave Macmillan UK, 2009. http://dx.doi.org/10.1057/9780230279711_9.

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2

Gupta, Suman. « Religious Perspectives ». Dans Re-Reading Harry Potter, 67–74. London : Palgrave Macmillan UK, 2003. http://dx.doi.org/10.1057/9781403918390_9.

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3

Borkataky-Varma, Sravana. « Menstruation : Pollutant to Potent ». Dans Hinduism and Tribal Religions, 1–3. Dordrecht : Springer Netherlands, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-024-1036-5_481-1.

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4

Borkataky-Varma, Sravana. « Menstruation : Pollutant to Potent ». Dans Hinduism and Tribal Religions, 931–33. Dordrecht : Springer Netherlands, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-024-1188-1_481.

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5

Creeber, Glen. « Between Good and Evil : Religion and the Romantic Vision ». Dans Dennis Potter Between Two Worlds, 70–109. London : Palgrave Macmillan UK, 1998. http://dx.doi.org/10.1057/9780230374652_4.

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6

Sfameni Gasparro, Giulia. « Filone e il potere di Roma : l’identità religiosa ebraica nell’In Flaccum e nella Legatio ad Caium ». Dans Pouvoir et puissances chez Philon d’Alexandrie, 141–58. Turnhout : Brepols Publishers, 2015. http://dx.doi.org/10.1484/m.mon-eb.4.00203.

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7

Quaglioni, Diego. « «Religio sola est, in qua libertas domicilium conlocavit». Coscienza e potere nella prima età moderna ». Dans Nutrix, 33–51. Turnhout : Brepols Publishers, 2014. http://dx.doi.org/10.1484/m.nutrix-eb.4.00083.

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8

May, Isaac Barnes. « The Boundary With Godless Religion ». Dans God-Optional Religion in Twentieth-Century America, 157—C5.P64. Oxford University PressNew York, 2023. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780197624234.003.0006.

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Résumé :
Abstract This chapter explores efforts to create explicitly nontheistic Godless religions that, unlike God-optional religion, would exclude theists. The main figure in the chapter is Charles Francis Potter, a Unitarian and Universalist minister who eventually became a humanist. Potter was an important figure in the creation of an independent humanist movement separate from Unitarianism. The chapter also briefly examines the career of Sherwin Wine, who created Humanistic Judaism and the Humanist Society of Friends, a schismatic group from the Religious Society of Friends. The chapter argues that the division between Godless and God-optional groups was permeable and often illusive in practice.
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9

« Industrial Religion and Potters’ Anxieties ». Dans Potters at Work in Ancient Corinth, 279–300. American School of Classical Studies at Athens, 2022. http://dx.doi.org/10.2972/j.ctv2h439rb.13.

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10

Chaves, Mark. « Liberal Protestant Decline ». Dans American Religion. Princeton University Press, 2011. http://dx.doi.org/10.23943/princeton/9780691146850.003.0007.

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Résumé :
This chapter examines the decline in Liberal Protestant denominations in recent decades. This is one of the best known religious trends of the last several decades, but it often is misunderstood. Contrary to what many believe, this decline has not occurred because droves of people have been leaving more liberal denominations to join more conservative religious groups. Nor does the decline of liberal denominations mean that liberal religious ideas are waning. Indeed, as a set of ideas, religious liberalism steadily has gained ground in the United States, whatever the fate of the denominations most closely associated with it. Indeed, Americans' increasing endorsement of theological liberalism's core tenets—appreciating other religions, adjusting traditional belief and practice to modern circumstances, rejecting biblical literalism—shows that religious liberalism is a more potent cultural presence than many realize.
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Actes de conférences sur le sujet "Potere religioso"

1

Aslandogan, Y. Alp. « PRESENT AND POTENTIAL IMPACT OF THE SPIRITUAL TRADITION OF ISLAM ON CONTEMPORARY MUSLIMS : FROM GHAZALI TO GÜLEN ». Dans Muslim World in Transition : Contributions of the Gülen Movement. Leeds Metropolitan University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.55207/mnsp5562.

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Résumé :
Western analysts of trends in the contemporary Islamic world often overestimate the impact of contemporary Sufi orders and/or underestimate the impact of the spiritual tradition of Islam. Among the elements of the spiritual tradition conducive to religious pluralism is the ‘mirror’ concept: every human is seen as a mirror of God in three aspects: reflecting the at- tributes and names of God as His work of art, reflection through dependence on God, and reflection through actions God commands or commends. Since only the last aspect is vol- untary, every human, regardless of creed, is a mirror of God in at least the first two aspects. This is a potent argument for peaceful coexistence in religious diversity. The perspective of the spiritual tradition is emphatically inclusive and compassionate and naturally lends itself to non-violence, going beyond mere tolerance to hospitality and friendship. There are impor- tant impediments that prevent this perspective from having a greater impact: (1) the literalist opposition to flexible interpretation of concepts from the Qur’an and the Prophetic tradition, and the wide definition of innovation or heresy (‘bid`a’); (2) deviations of some Sufi orders and subsequent criticisms by orthodox Muslims; and (3) the impact of the politicisation of religion by some groups and political moves by certain Sufi orders. This paper argues that the only approach that has a chance of influencing the majority of contemporary Muslims in positive ways without being open to criticism is the ‘balanced’ spiritual tradition, after the style of the Companions, sometimes called tasawwuf, which strives to harmonise the outer dimensions of Islamic law and worship with the inner dimen- sion of spiritual disciplines firmly rooted in the Qur’an and Prophetic tradition. This paper will present an analysis of this ‘balanced’ spiritual tradition in Islam, from Ghazali, through Rumi, to Gülen.
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2

Savage, Victor. « As One With Nature : Sputheast Asian Aesthetic Expressions | เป็นหนึ่ง เดียวกับธรรมชาติ : การแสดงออกทางสุนทรียะของชาวเอเชียตะวันออก เฉียงใต้ ». Dans The SEAMEO SPAFA International Conference on Southeast Asian Archaeology and Fine Arts (SPAFACON2021). SEAMEO SPAFA, 2021. http://dx.doi.org/10.26721/spafa.pqcnu8815a-25.

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Résumé :
Given the many artistic manifestations in the region which range from architecture to wooden sculptures, one wonders whether there are some guiding aesthetic principles in Southeast Asia. Using food, tattoos, bas reliefs, paintings, textiles, pottery, and architecture, this article is concerned with the salient underpinnings of aesthetic displays in the region. Regional aesthetics manifests itself in many cultural practices ranging from royal traditions, spiritual rituals and practices and quotidian rites of passage. Aesthetic expressions drew their inspiration from nature, cosmic perceptions and religious beliefs. ภูมิภาคเอเชียตะวันออกเฉียงใต้เป็นภูมิภาคที่มีงานศิลปะที่หลากหลาย ไม่ว่าจะเป็นงานทางสถาปัตยกรรมไปจนถึง ประติมากรรมไม้ หลายคนอาจสงสัยว่าอะไรคือหลักสุนทรียภาพที่เป็นตัวก􀄬าหนดการมองความงามของธรรมชาติ หรืองานศิลปะของคนภายในภูมิภาค เพื่อตอบค􀄬าถามดังกล่าว บทความนี้จะใช้อาหาร รอยสัก ภาพนูนต􀄬่า ภาพวาด สิ่งทอ เครื่องปั้นดินเผา และสถาปัตยกรรม ในการแสดงถึงรากฐานส􀄬าคัญที่มีอิทธิพลต่อหลักสุนทรียภาพ นอกจากนี้ บทความต้องการแสดงให้เห็นว่า สุนทรียภาพของชาวเอเชียตะวันออกเฉียงใต้ยังรวมไปถึงข้อปฏิบัติทางวัฒนธรรม ต่าง ๆ เช่น ขนบธรรมเนียมประเพณีของชนชั้นกษัตริย์ พิธีกรรมทางจิตวิญญาณ และพิธีกรรมเปลี่ยนผ่าน ซึ่งการ ปฏิบัติเหล่านี้ได้รับแรงบันดาลใจมาจากธรรมชาติ การรับรู้เกี่ยวกับจักรวาล และความเชื่อทางศาสนา
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