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Thèses sur le sujet « Potenziamento »

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Gubellini, Luca <1973&gt. « Risposte all’allenamento di potenziamento muscolare nella pallavolo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8180/1/Gubellini_Luca_tesi.pdf.

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Résumé :
L’allenamento con sovraccarichi è considerato un mezzo efficace per sviluppare la forza nei giovani (Malina 2006). Il salto verticale è usato dai giocatori di pallavolo durante l’allenamento e le partite (Kenny 2006; Papageorgiou 2003) in quanto lo scopo di questo sport è quello di far cadere la palla nel campo avversario superando una rete posta ad altezze considerevoli (2,24m. per le femmine 2,43m. per i maschi). L’attacco, il muro e la battuta in salto, richiedono prerequisiti antropometrici e buone capacità di forza esplosiva. Lo scopo del lavoro è analizzare l’effetto di diversi protocolli di allenamento fisico nella pallavolo giovanile. Vengono valutate 4 squadre femminili giovanili, 1 maschile (15 anni) e una di evolute (22 anni) tramite una batteria di test prestativi (salti, lanci, potenza arti inferiori, agility, flessibilità) ed antropometrici (statura, peso, FM, FFM circonferenze arti). Ogni squadra svolgeva nella stagione e nei diversi periodi protocolli d’allenamento differenti per volume ed intensità del carico utilizzato. I risultati agonistici nel corso del campionato sono stati valutati per due squadre. Da questa analisi è risultato che l’attacco e la battuta sono fortemente correlati con il risultato finale anche nel settore giovanile come Drikos (2009) ha trovato a livello internazionale. La statura è cresciuta significativamente in modo non uguale per i gruppi giovanili. Le variazioni di FM e FFM e delle circonferenze degli arti rispondono in maniera diversa in base all’allenamento svolto. La squadra che svolgeva due allenamenti di preparazione fisica settimanali è migliorata nei test: CMJ, CMJ+BR, lanci palla medica, Agility, Flessibilità. Le squadre che hanno svolto solo una seduta migliorano in alcuni test, in periodi particolari in base alle stagioni di allenamento pregresse, al lavoro svolto, ed al genere. Cambiare tipologia di allenamento nella stagione porta a dei risultati migliori in quanto stimoli diversi permettono un migliore adattamento.
Weight training is validated method to development strength in youth (Malina 2006). Volleyball players use the vertical jump in competition and training (Kenny 2006; Papageorgiu 2003), with the aim to overcame the net (2.24m. for women, 2.43 for men). Power explosive ability and anthropometric characteristic are needed to complete the attack, block and jump service. The aim of the study in to analyzed the effect of several protocol of training in young volleyball. Six team: four female young teams, one men young team (15y) and one senior female team (22y) are evaluated in this work. The assessments are divided in performance tests (jump, throw, leg power, agility, flexibility) and anthropometric tests (Height, weight, FM, FFM, arm girths). Each team held in the season different training protocols for volume and intensity of the load used. The competitive results during the season were evaluated for two teams. This analysis showed that the attack and service are strongly correlated with the final result in the youth sectors as Drikos (2009) has found for international level. The height increase significantly and differently for youth groups. The variations of FM and FFM and arm girths depend from training carried out. The teams held two training sessions per week of physical training have improved in tests: CMJ, CMJ+A, medicine ball throws, Agility Flexibility The teams that make only one session for week improve, in particular periods according to previous training seasons, work developed, and gender. The best results are obtained by changing the training methodology. Different training methods allow a better adaptation.
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Vagni, Sandro. « Potenziamento del gruppo microturbogas cogenerativo Turbec T100 PH ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242586.

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Zamarra, Giusi <1988&gt. « Il ruolo delle tecnologie per il potenziamento dell’apprendimento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8048/1/Zamarra_Giusi%20_Tesi.pdf.

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Résumé :
La ricerca intende approfondire il tema delle tecnologie intese come strumenti idonei a supportare e sostenere la progettazione e creazione di percorsi formativi flessibili e attenti alle caratteristiche e alle specificità del singolo studente. Tale approfondimento ha richiesto l’individuazione di strategie e competenze per sostenere efficacemente un percorso il cui obiettivo principale è quello di rispondere ai bisogni specifici degli studenti, valorizzandone le differenze, con un’attenzione particolare alla personalizzazione delle attività formative e dei relativi strumenti utilizzati. Una simile progettazione ha richiesto, innanzitutto, un’analisi teorica ed una disamina delle esperienze nazionali ed internazionali a sostegno della prospettiva inclusiva, con un focus sulle “pratiche inclusive” e sull’efficacia delle tecnologie a supporto degli stessi processi inclusivi. Partendo dalla considerazione secondo cui non si possa ritenere sufficiente la sola offerta e la presenza di un determinato strumento tecnologico, nella prima fase di ricerca abbiamo rilevato proprio i bisogni delle persone coinvolte e abbiamo indagato sulle risorse materiali e sulle competenze didattiche e metodologiche per rispondere all’eterogeneità dei bisogni degli studenti. Nella seconda fase della ricerca è stata svolta, invece, un’attività incentrata sulla personalizzazione degli strumenti tecnologici per far sì che potessero essere pienamente fruibili dagli studenti coinvolti. Il presente lavoro ha avuto come obiettivo la realizzazione di percorsi formativi flessibili ed equi: criteri, questi, che possono essere garantiti solo se l’uso di tecnologie - che richiedono uno specifico adattamento - viene visto in maniera continuativa all’interno di un percorso formativo che tende a connotarsi come inclusivo ed efficace per il maggior numero di studenti.
The study will investigate the subject of technologies as tools to support and sustain the design and creation of flexible learning process attentive to the specific characteristics of the individual student. Such investigation has requested the identification of strategies and expertise to support successfully the main objective to meet the special needs of the students by developing their differences, paying particular attention to the customization of activities and technologies used. A similar design has, however, required a theoretical and empirical analysis of national and international experience in support of inclusive perspective, with a focus on “inclusive practice” and on the effectiveness of the same technologies in support of inclusive processes. Starting from the consideration by which, in most cases, just provisioning a particular technological instrument is really not sufficient, in the first step we have pointed out needs of people involved, we’ve investigated on the material resources and on teaching and methodological expertises to meet the student’s heterogeneous needs. In the second step of the study we have done an action on customizing the technological tools to make sure that they could be fully accessible by the students involved. The work aimed for the implementation of flexible and equitable educational pathways: criteria that can be guaranteed only if the use of technologies - requiring a specific adjustment - is viewed continuously, within a learning process which tends to be characterised as an inclusive and effective process for the greatest number of students.
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DE, TOMASI ELENA. « POTENZIAMENTO DEL METODO DI STUDIO : ANALISI DI UN INTERVENTO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/688.

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Résumé :
POTENZIAMENTO DEL METODO DI STUDIO: ANALISI DI UN INTERVENTO Obiettivo principale della ricerca è stato quello di verificare se un training formativo sul metodo di apprendimento induca ad aumentare le capacità di autoregolazione, dare senso allo studio e personalizzare il proprio apprendimento. Oltre ad aver applicato alcuni strumenti per i quali esistono già dei risultati, è stato tradotto e validato uno strumento di analisi delle capacità di autoregolazione di cui non sono disponibili dati in Italia, il LASSI (Learning and Study Strategies Inventory). Il training formativo è stato applicato a due classi del 2°anno di scuola superiore di 1° grado; un'altra classe ha svolto il ruolo di gruppo di controllo. Sulla base delle analisi condotte gli strumenti individuati sono risultati adeguati. Gli studenti hanno mostrato di possedere differenti livelli di percezione e concettualizzazione degli obiettivi dell'insegnamento, dei vissuti e del proprio ruolo nelle attività didattiche oltre a differenti livelli di autocontrollo e delle strategie cognitive implicate nell'apprendimento. Il rapporto tra consapevolezza e controllo metacognitivo e profitto non è risultato essere lineare: sono soprattutto gli studenti che si collocano nella fascia intermedia di profitto ad avere maggiori livelli di consapevolezza e convinzioni più adeguate. Le risposte ai vari strumenti risultano poco correlate questo ad indicare che a questa età i ragazzi non sono ancora in grado di costruirsi una rappresentazione integrata dell'apprendimento. Le risposte date nelle diverse attività rispetto alle differenti opinioni e abitudini di studio sono coerenti. Alcune convinzioni sono inoltre risultate essere soggette ad influssi di genere. Questi risultati indicano che il training ha portato gli studenti a riconoscere il loro ruolo attivo rispetto all'organizzazione ed alla gestione dello studio. Infine, questo lavoro prova che le convinzioni possedute dagli studenti circa l'apprendimento possono essere esplicitate, discusse e modificate nel setting scolastico.
STRENGTHENING OF THE STUDY METHOD: ANALYSIS OF AN INTERVENTION The aim of this research is to verify if an educational training focused on the learning method leads to an increase of self-regulation skill, a meaning of the study and the personalization of the learning. Besides applying certain tools for which results are already available, an instrument of selfregulation skill analysis, which data is not available in Italy, was translated, the LASSI (Learning and Study Strategies Inventory). The educational training was applied on two classes of second year of secondary school; a third class had the role of control group. The identified tools were appropriate for the analysis that were lead. Students showed that they possessed different levels of perception and conceptualization of the objects of teaching, of their experience and of their own role in teaching activities besides different levels of self-control and of cognitive strategies implied in learning. The relationship between awareness and metacognitive control and profit didn’t turn out to be linear: especially the students of the intermediate zone of profit have higher levels of awareness and more appropriate beliefs. The answers to the various instruments are weakly linked. This shows that at this age kids are not yet able to build an integrated representation of learning. The answers given to the different activities in relation to the different opinions and study habits are consistent. Some beliefs are also found to be exposed to gender. These results indicate that training brought students to recognize their active role in relation to the organization and study management. Finally, this work proved that students’ beliefs regarding learning can be explained, discussed and modified in the scholastic setting.
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5

Cavalieri, Barbara <1982&gt. « Neogreco come lingua straniera : attività per il potenziamento del lessico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/6944.

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Résumé :
Dopo una breve introduzione sull'insegnamento del Neogreco a Ca'Foscari, si propongono delle attività didattiche destinate a studenti di neogreco come lingua straniera, incentrate sul potenziamento del lessico. Le attività si caratterizzano per l'utilizzo di solo materiale autentico. Il filo conduttore che le unisce è il tema della città, esplorata sotto i più diversi punti di vista.
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Favero, Giorgia <1993&gt. « Favorire l'integrazione scolastica:innovazione e risposte alla necessità di potenziamento scolastico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13018.

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Résumé :
L'elaborato si propone di indagare e analizzare i nuovi bisogni e difficoltà dei minori e delle loro famiglie all'interno dell'ambiente scolastico, presentando in seguito una soluzione pratica attuata sul territorio, precisamente nel comune di Vigonza (PD). Il Progetto in questione prevede di favorire l'integrazione scolastica di alunni frequentanti le scuole medie, i quali presentano difficoltà sia di apprendimento che di comportamento. Nel primo capitolo si analizzano le nuove difficoltà emergenti nella società e per le famiglie. Nel secondo viene presentato il progetto "Doposcuola" e la sua realizzazione. Nel terzo sono presenti interviste ai beneficiari del servizio (alunni e genitori), agli operatori coinvolti, al Presidente dell'Associazione e ad alcuni professori.
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7

Ghiselli, Serena <1990&gt. « Memoria di lavoro e attenzione selettiva in interpretazione : sviluppo cognitivo e strategie di potenziamento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8866/2/Ghiselli_Serena_tesi.pdf.

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Résumé :
Questa tesi di ricerca descrive lo svolgimento di un progetto sperimentale e interdisciplinare con l’obiettivo di studiare l’evoluzione di due processi cognitivi, la memoria di lavoro (ML) e l’attenzione selettiva, negli studenti della Laurea magistrale in Interpretazione del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT) dell’Università di Bologna. Lo studio era di carattere longitudinale e ha coinvolto quattro gruppi di studenti. La prima coorte, formata da un gruppo di studio di studenti di interpretazione (25) e da un gruppo di controllo di studenti di traduzione (19), ha svolto una batteria di test di memoria e attenzione selettiva tre volte, all’inizio, a metà e alla fine della Laurea magistrale. La seconda coorte, formata da un gruppo di studio di studenti di interpretazione (21) e da un gruppo di controllo di studenti di traduzione (36), ha svolto la stessa batteria di test due volte, all’inizio e alla fine del primo anno della Laurea magistrale. Sono stati utilizzati sei test di memoria, di cui cinque sono i test di memoria verbale della batteria “TEMA” e uno è un test di ML, “N-back task (letter stimuli)”. Inoltre, sono stati svolti tre test di attenzione selettiva, “Auditory Selective Attention Task (ASAT)”, “Centre for Research on Safe Driving Attentional Network Task (CRSD-ANT) – Arrows” e “Color Word Stroop with Keyboard Responding”. Per i gruppi di studio sono stati raccolti anche dei dati sull’esercizio di interpretazione autonomo e sugli esami di interpretazione. È emerso un miglioramento dell’efficienza della ML negli studenti di interpretazione, mentre non sono stati riscontrati vantaggi per l’attenzione selettiva. Dall’analisi dell’interazione tra test, esercizio autonomo ed esami nei gruppi di studio con dei modelli di regressione, si è osservato che ML e attenzione selettiva influenzano positivamente il rendimento accademico, mentre l’esercizio autonomo non ha alcun effetto diretto sui risultati degli esami.
The present research thesis describes the development of an experimental interdisciplinary project aiming at studying the evolution of two cognitive processes, working memory (WM) and selective attention, in the students of the Master’s Degree in Interpreting of the Department of Interpreting and Translation (DIT) of the University of Bologna. It was a longitudinal study in which four groups of students took part. The first group was formed of a study subgroup of interpreting students (25) and a control subgroup of translation students (19). Participants took a battery of memory and selective attention tests three times, at the beginning, in the middle and at the end of the Master’s Degree. The second group was formed of a study subgroup of interpreting students (21) and a control subgroup of translation students (36) and they took the same test battery twice, at the beginning and at the end of the first year of a two-year Master’s Degree. The tests used were six memory tests, of which five are the verbal memory tests of the “TEMA” battery and one is a WM test, “N-back task (letter stimuli)”. Then three selective attention tests were administered, “Auditory Selective Attention Task (ASAT)”, “Centre for Research on Safe Driving Attentional Network Task (CRSD-ANT) – Arrows” and “Color Word Stroop with Keyboard Responding”. For both study subgroups also data about autonomous interpreting exercise and interpreting exam results were collected. The results highlighted an improvement of WM efficiency in interpreting students, whereas no advantages were found for selective attention. From the analysis of the interaction of tests, autonomous exercise and exams in the study subgroups through regression models, it emerged that WM and selective attention have a positive influence on academic performance. Instead, autonomous exercise has no direct effect on exam results.
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Osimani, Lorenzo. « Estensione e potenziamento di un sistema per il tracciamento e analisi dati in ambito ostetrico ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20434/.

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Résumé :
La tesi si colloca nell'ambito del progetto CERERE. Il progetto ha l'obiettivo di fornire uno strumento in grado di supportare i medici nella raccolta accurata e real-time dei dati inerenti al complicato momento del ricovero per travaglio di parto, in particolare nel caso di trattamenti di analgesia epidurale. Lo scopo è quello di assistere il personale sanitario nelle scelte per la prevenzione di complicazioni per il paziente, tramite la raccolta digitale e successiva analisi delle informazioni. È stato dunque sviluppato un prototipo di sistema, che però è incompleto e non ancora adatto ad essere utilizzato dai medici. Il lavoro di questa tesi consiste nel potenziare ed estendere il prototipo, allo scopo di renderlo un prodotto funzionante e completo.
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SANNICANDRO, KATIA. « Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Scuola e Tecnologie Didattiche : progettare percorsi di potenziamento per la Scuola Primaria ». Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/351683.

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Résumé :
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) interessano «uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale» (Consensus Conference, 2011, p. 7), sono considerati «una categoria clinica omogenea in considerazione del fatto che, nonostante le eventuali differenze neurocognitive che sottendono a ciascun disturbo, tutti producono effetti significativi e duraturi nel campo dello sviluppo scolastico e, a volte, nella vita sociale» (Stella, 2010, p. 4). La scuola occupa un ruolo fondamentale nei processi di individuazione precoce di eventuali segnali di difficoltà e nella successiva messa in atto di strategie metodologiche e didattiche da affiancare ad eventuali percorsi di riabilitazione (Berninger et al., 2013; Orsolini et al., 2005) con l’obiettivo di prevenire vissuti d’insuccesso e frustrazione nei confronti dell’ambiente scolastico, l’insorgere di problemi legati al comportamento, alle relazioni con il gruppo dei pari e ricadute negative sulla sfera emotiva e motivazionale (Vio, Tressoldi, Lo Presti, 2013). A partire dal quadro teorico di riferimento la ricerca empirica ha previsto la progettazione e la successiva sperimentazione nel contesto scolastico di percorsi di potenziamento sulla lettura strumentale mediate attività individuali, di gruppo e con l’utilizzo della piattaforma online ePRO (Centro Studi Erickson) con l’obiettivo di accrescere le abilità in situazioni di difficoltà e al tempo stesso far leva sul senso di appartenenza al gruppo classe che spesso rappresenta la cifra negativa nell’esperienza dei soggetti con DSA. Nello specifico la sperimentaziones ha riguardato due scuole primarie per un totale di 46 bambini iscritti alla classe terza di cui 26 (13 gruppo sperimentale/13 gruppo di controllo) nel primo istituto e 20 bambini nel secondo istituto (10 gruppo sperimentale/10 gruppo di controllo). La ricerca si è focalizzata, inoltre, sull’analisi dei modelli cognitivi e pedagogici dell’apprendimento con una particolare attenzione alle teorie riguardanti i processi di apprendimento in ambito scolastico (Hammill, 1990; Swanson et al., 2003) e sul ruolo dei media e delle tecnologie didattiche (Rivoltella, 2014; Limone, 2012) nei percorsi di riabilitazione e potenziamento, mediante l’analisi degli ambienti digitali e delle APP progettate per soggetti con DSA e difficoltà di apprendimento.
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10

Bortolutti, Laura <1992&gt. « La lotta al traffico illecito di beni culturali attraverso il potenziamento del ruolo dei musei ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19571.

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Résumé :
Prevenire il traffico illecito di beni culturali è una necessità fondamentale per la protezione del nostro patrimonio. Nonostante si tratti di un problema di lunga data, i livelli che il fenomeno ha raggiunto negli ultimi anni, soprattutto nelle zone colpite da conflitti armati e disastri naturali, è motivo di seria preoccupazione per la comunità internazionale. Oggi, il patrimonio culturale è costantemente a rischio: la sua distruzione, il furto, il saccheggio o il contrabbando nascono dal desiderio di ridurre in cenere la memoria collettiva e smembrare l’identità dei popoli. Il patrimonio culturale di un popolo rappresenta, infatti, la sua stessa essenza: sottrarre il patrimonio culturale di un popolo significa sottrarne anche l’identità. Attraverso la divulgazione e la sensibilizzazione sulla materia, il traffico illecito in questo campo può e deve essere fermato: a tale scopo è volto questo elaborato, il quale prenderà in esame gli strumenti attualmente disponibili per fronteggiare questa lotta, le principali organizzazioni e gli attori coinvolti –concentrandosi in particolare sul ruolo dei musei– e avanzando delle proposte da applicare in questo settore.
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Sau, Valentina <1992&gt. « Intervento linguistico in una bambina sorda con impianto cocleare : il potenziamento della morfologia nominale e verbale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14418.

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Résumé :
In questo studio si presenta un percorso di intervento linguistico rivolto a una bambina sorda di 9 anni con impianto cocleare, nata in Italia da una famiglia ghanese. Si tratta di una situazione di sviluppo atipico del linguaggio dovuta, oltre che alla sordità, a diversi fattori linguistici, sociali e familiari che hanno portato allo sviluppo di una lingua scarna dal punto di vista fonologico, lessicale e morfo-sintattico. Lo scopo è stato aiutare la bambina ad abbattere il più possibile le barriere linguistiche che limitano la sua piena integrazione sociale. La somministrazione di alcuni test linguistici ha reso possibile la valutazione delle sue competenze lessicali, morfologiche e sintattiche in italiano, in comprensione e produzione, ed è stata il punto di partenza per la creazione di un intervento linguistico pensato specificatamente per i bisogni della bambina. Tale intervento si è focalizzato sull’incremento del lessico relativo all’ambiente familiare e scolastico e sull’insegnamento esplicito della morfologia nominale con la variazione di genere e numero, della morfologia verbale al presente indicativo e, infine, della struttura argomentale del verbo. La somministrazione degli stessi test dopo l’intervento linguistico ha permesso di verificare l’efficacia dell’insegnamento, che ha portato a un miglioramento nella performance della bambina, con effetti positivi anche nella produzione spontanea e nell’interazione comunicativa con le persone nell’ambiente intorno a lei.
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Presicce, P. A. « Potenziamento dell'attività immunostimolante delle cellule dendritiche umane : effetti in vitro di Kheyole Limpet Hemocyanin e defensine ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/44808.

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Sacco, Valerio. « Il trattamento integrato anaerobico/aerobico e recupero energetico dell'impianto di compostaggio di Salerno : soluzioni migliorative e potenziamento dell'impianto ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8485/.

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Résumé :
La tesi mira ad affrontare le problematiche relative al potenziamento e all'adeguamento migliorativo di alcune sezioni dell’esistente impianto di trattamento finale della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, sito nel Comune di Salerno. Si è analizzata, in prima istanza, la gestione dei rifiuti in Campania negli ultimi anni: dall'inizio dell’emergenza negli anni ’90, fino ai giorni odierni con la stesura del “Piano Regionale per la Gestione dei rifiuti Solidi Urbani”. Si è posto, poi, l’accento sul modello che caratterizza la città di Salerno: una corretta gestione integrata dei rifiuti, contraddistinta da una raccolta “porta a porta” spinta e dalla realizzazione di un moderno impianto di compostaggio e produzione di biogas. Si è descritto l’impianto nella sua interezza, andando ad analizzare le singole sezioni che lo contraddistinguono: durante il periodo di funzionamento, dall'apertura dell’impianto, si sono riscontrate alcune criticità, che si è ritenuto di affrontare al fine di migliorarne l’efficienza. Si è elaborato, così, un progetto di potenziamento ed adeguamento migliorativo di alcune sezioni. In particolare, si è cercato di determinare quale fosse il sistema di depurazione dei reflui più adatto a questo tipo di realtà e si proceduto, quindi, al dimensionamento delle varie sezioni del sistema depurativo scelto. Si è ritenuto utile effettuare, anche, un confronto economico con il sistema attualmente in uso, che consiste nella depurazione dei liquami presso impianti terzi.
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Camerin, Alberta <1988&gt. « Professione genitori. Analisi degli interventi di accompagnamento, potenziamento e sostegno realizzati dai Consultori familiari del territorio veneto U.L.S.S. 7 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4348.

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Résumé :
L’argomento di tesi tende a volgere l’attenzione alla tematica della genitorialità, a come sono i genitori di oggi, come sono cambiati nel tempo l’esperienza della genitorialità, i suoi valori e le sue caratteristiche. Verrà trattato, inoltre, il rapporto tra genitori e figli in base all'età di questi ultimi, in quanto ad ogni età dei figli corrispondono diversi bisogni e diversi compiti genitoriali. Infine, ci sarà lo svolgimento di una ricerca svolta presso i consultori dell'U.L.S.S. 7 di Pieve di Soligo (TV) per capire la tipologia dei genitori che si presentano, le loro problematiche e che cosa viene offerto loro dai Servizi.
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Ciappelli, Iris. « La memoria di lavoro nell'interpretazione simultanea ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7841/.

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Résumé :
Riassunto Tesi Nella presente dissertazione viene esposto un esperimento condotto con la partecipazione di 13 studenti del Corso Magistrale di Interpretazione di Conferenza della Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione di Forlì al fine di comprendere se la memoria di lavoro possa essere potenziata in seguito ad un periodo di 7 mesi nel quale gli studenti si sono costantemente confrontati con lezioni ed esercizi di memorizzazione, interpretazione simultanea e interpretazione consecutiva. Nel primo capitolo, dopo una breve introduzione agli studi riguardanti la memoria, vengono descritti i diversi tipi di quest'ultima che congiuntamente alla memoria di lavoro, vengono attivati durante l'interpretazione simultanea. Nel secondo capitolo la memoria di lavoro viene messa in relazione con l'interpretazione simultanea. Oltre alle teorie più influenti circa i meccanismi cognitivi e le singole attività che sottendono il processo dell’IS, vengono esposti i principali modelli di elaborazione dell'informazione durante l'attività in questione. In chiusura del secondo capitolo, vengono esposti brevemente altri aspetti cruciali per l'interpretazione simultanea, utili al fine di comprendere le teorie sviluppate e gli studi condotti in merito: attenzione, chunking, soppressione articolatoria e ripetizione subvocalica, accennando inoltre ad un'interessante ricerca condotta per monitorare l'attivazione e il mutamento delle diverse aree cerebrali durante l'utilizzo di una lingua straniera. Nel terzo capitolo vengono passati in rassegna i principali studi empirici condotti sull'interpretazione simultanea per comprendere il comportamento della memoria di lavoro. Infine, nel quarto capitolo viene presentato l'esperimento condotto allo scopo di verificare l'ipotesi alla base della presente tesi: un aumento dell'esperienza in IS può condurre al potenziamento ML. Dopo aver esposto lo scopo, il metodo e il materiale vengono presentati i risultati che, sebbene siano stati raccolti su un campione abbastanza esiguo, vanno a confermare l'ipotesi all'origine della ricerca.
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Cuppi, Federico. « Analisi dell’efficacia degli interventi di adeguamento e potenziamento della S.P. 3 “DEL RABBI” nel comune di San Lorenzo in Noceto ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
In seguito alle esigenze di sviluppo ed espansione delle comunità urbane, negli ultimi decenni sono stati rivisti gli standard in merito alla sicurezza delle infrastrutture stradali. In quest’ottica è estremamente importante tener conto di due aspetti fondamentali che la caratterizzano, quali il comportamento degli utenti alla guida e il ruolo che riveste l’ambiente esterno nel condizionamento degli stessi. Il problema, in termini di sicurezza stradale, nasce quando si è in presenza di un passaggio tra aree extraurbane e urbane, nel quale gli utenti hanno una scarsa percezione della transizione. Nasce quindi la necessità di effettuare degli interventi atti ad evidenziare ai conducenti la transizione tra le due zone, facendo in modo che gli stessi possano adattare il loro stile di guida, rendendolo conforme a dei livelli di sicurezza stradale ottimali. Per raggiungere questi obiettivi, le analisi di sicurezza di un tracciato stradale giocano un ruolo fondamentale, poiché consentono di individuare la presenza di situazioni di rischio per la circolazione, rendendo possibile loro eliminazione o attenuazione prima che si trasformino in siti ad elevata incidentalità. L’obiettivo di questa tesi è analizzare l’efficacia degli interventi di miglioramento e messa in sicurezza di un’infrastruttura viaria esistente, integrando quanto richiesto dalle "Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali" con metodologie innovative, quali il Mobile Eye ed il V-Box, che rendono possibile una valutazione del comportamento degli utenti durante la guida, in funzione di ciò che cattura la loro attenzione. Questo elaborato descrive lo studio, nato da una convenzione di ricerca tra il DICAM dell’Università di Bologna (Dipartimento di Strade) e la Provincia di Forlì-Cesena, riguardante l’analisi della sicurezza e delle problematiche del tronco stradale della S.P. 3 “DEL RABBI” nel comune di San Lorenzo in Noceto.
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Tarantino, Chiara. « Estensione e potenziamento di un sistema per il tracciamento in ambito sanitario : il progetto tracking for care come caso di studio ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23291/.

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Résumé :
Un ruolo centrale nella quarta rivoluzione industriale è ricoperto dall’IoT. Tra i vari ambiti dove l’applicazione di tali tecnologie potrebbe migliorare la qualità del servizio offerto, ma purtroppo ancora oggi è arretrata, c’è quello sanitario: si parla in questo caso di Internet of Healthcare Things. Tale impiego modifica anche la visione dell’ospedale che diventa smart: tutto il possibile viene automatizzato al servizio dei pazienti e per facilitare il lavoro dei medici. Per raggiungere ciò, il monitoraggio diventa basilare poiché le informazioni raccolte sono usate in varie attività primarie, quindi affinché esso sia il più possibile completo, corretto e accurato è necessario affidarlo maggiormente alle tecnologie IoHT in modo da ridurre l’onere per il personale sanitario. In tale ambito si colloca il caso di studio trattato in questa tesi: il progetto Tracking For Care. L’elaborato si concentrerà in particolare su Trauma Tracker, un sistema di tracciamento appartenente al T4C, che aiuta i medici a gestire situazioni di emergenza che coinvolgono pazienti traumatizzati automatizzando il più possibile la raccolta in real-time delle informazioni rilevanti. Poiché ora gestisce solo la parte intraospedaliera, si è deciso di sviluppare il sistema PreH per monitorare la fase preospedaliera. In questa tesi verrà potenziato ed esteso tale sistema già esistente per avvicinarsi sempre più a una versione completamente operativa. Dopo un’introduzione sull'applicazione dell'IoT in ambito sanitario e nell'Ospedale 4.0, verrà presentato l’argomento del tracciamento portando Trauma Tracker come progetto esemplificativo. Poi si entrerà nel merito di PreH, si effettuerà un'approfondita analisi del dominio e dei requisiti e dopo aver indicato come si è progettata l'architettura delle varie parti del sistema, verrà descritto come l'applicativo è stato esteso e potenziato. L'ultima parte della tesi tratta della validazione funzionale svolta durante la fase di sviluppo e dal medico.
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Magnani, Giulia. « Analisi dell'efficacia degli interventi di adeguamento e potenziamento del tronco della S.P. 3 "DEL RABBI" nel comune di San Lorenzo in Noceto ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Nel corso degli ultimi anni la tematica della sicurezza stradale è diventata sempre più ricorrente sia in ambito europeo che nazionale. Si è assistito ad un cambiamento delle dinamiche progettuali relative alle infrastrutture viarie del trasporto individuale. Se in passato era compito dell’utente adeguarsi all’infrastruttura, oggi si ritiene, in virtù dei limiti comportamentali dell’utente stesso, che debba essere l’infrastruttura ad adeguarsi ad esso. Il DICAM della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, nella fattispecie il Dipartimento di Strade ha intrapreso un percorso di ricerca nell’ambito della sicurezza stradale. Mediante l’utilizzo di strumentazione ad alta tecnologia, il DICAM studia gli effetti che gli adeguamenti apportati ad una strada esistente hanno sulla sicurezza stradale. In questo lavoro di tesi si è analizzato mediante strumentazione Mobile-Eye il caso di adeguamento e miglioramento della sicurezza stradale della S.P. 3 “DEL RABBI” del comune di S. Lorenzo in Noceto (FC). Tale asse è stato adeguato in virtù dell’alto tasso d’incidentalità dovuto dalla mancata percezione del passaggio da area extraurbana ad urbana che non induce l’utente a ridurre la sua velocità. L’obiettivo è quello di valutare l’efficacia degli interventi di messa in sicurezza, con un’analisi Before – After. Inizialmente si presenterà una panoramica sulla sicurezza stradale con riferimento alle direttive europee, a metodi e indici di valutazione, ad interventi volti ad incrementarla, non chè a nuovi approcci progettuali. Successivamente si passerà al caso di studio ponendo a confronto in particolare lo stato di fatto con lo stato di progetto, sottolineandone le principali differenze. Si descriveranno quindi il sito sperimentale e le apparecchiature utilizzate. Seguirà un’analisi Before-After relativa allo stato di fatto e allo stato di progetto. Infine si presenteranno i risultati ottenuti dall’analisi, traendone le opportune conclusioni.
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Catufi, Luca. « Ipotesi di applicazione della finanza di progetto per l’adeguamento, potenziamento e gestione degli impianti sportivi del comune di Città di Castello (PG) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Nella mia tesi ho preso in esame la possibile ristrutturazione e gestione degli impianti sportivi di Città di Castello, attraverso l’applicazione della finanza di progetto nell’ambito del Partenariato Pubblico Privato. Ad oggi queste strutture avrebbero necessità di essere adeguate mediante interventi che permettano un maggiore afflusso di persone, attratte da una nuova offerta di servizi. Dall’analisi della documentazione della società, che attualmente gestisce gli impianti, ho potuto constatare che il Comune di Città di Castello, per assicurare un pareggio di bilancio, ogni anno è costretto ad erogare, a quest’ultima, un cospicuo contributo tariffario. L’obiettivo della mia tesi è quello di verificare i benefici dello strumento della finanza di progetto per interventi di pubblica utilità e, nel caso preso in esame, quello di ridurre il contributo erogato dal Comune. L’applicazione di questo particolare strumento prevede l’ipotesi della proposta di un promotore privato, prendendo in considerazione gli investimenti necessari per l’adeguamento degli impianti; per ogni singolo investimento ho elaborato un quadro economico di spesa e degli elaborati di massima (studi preliminari), che insieme allo schema di convenzione e al piano economico finanziario, costituiscono lo studio di fattibilità, documento che dovrà essere posto successivamente a base di gara d’appalto. Per la verifica della convenienza economica dell’investimento ho calcolato i due indici fondamentali: il VAN (valore attuale netto) e il TIR (tasso interno di rendimento). Le ipotesi formulate dimostrano che nella gestione ventennale il Comune ridurrebbe il proprio esborso progressivamente fino ad arrivare all’obbiettivo a partire dall’anno 2025. A conclusione della mia tesi posso dire che la scelta della finanza di progetto potrebbe limitare l’esborso finanziario dell’amministrazione pubblica e migliorare l’efficienza e l’efficacia nella realizzazione e gestione di opere pubbliche.
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Zannoni, Elena. « Ipotesi di potenziamento della capacità di laminazione del tratto medio-inferiore del Fiume Po attraverso una corretta gestione del sistema di arginature golenali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/776/.

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MARRONE, MARIA CRISTINA. « Studio della plasticità cortico-striatale in topi mutanti reeler ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/438.

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Résumé :
La reelina è una proteina extracellulare secreta principalmente dai neuroni di Cajal-Retzius durante lo sviluppo neuronale (Lambert de Rouvroit & Goffinet, 1998; Rice & Curran, 2001). Durante la fase embrionale, la reelina controlla la posizione dei neuroni, la struttura laminare della corteccia (Howell et al., 2000; D'Arcangelo, 2005) e l’organizzazione cellulare dei nuclei tronco encefalici (Trommsdorff et al., 1999) attraverso l’azione sul recettore ApoER2 (apoliprotein E receptor 2), il VLDL-R (very low-density lipoprotein receptor) e i recettori delle integrine a3β1 (D'Arcangelo et al., 1995; Trommsdorff et al., 1999; Rodriguez et al., 2000). Nell’età adulta la reelina viene sintetizzata e secreta da un sottotipo di interneuroni GABAergici della corteccia e dell’ippocampo (Alcantara et al., 1998; Drakew et al., 1998). In particolare, questa si accumula postsinapticamente nell’ippocampo e nella neocorteccia, regolando il citoscheletro attraverso il legame con i recettori delle integrine espressi sulle spine dendritiche neuronali (Dong et al., 2003). In relazione al fatto che la reelina è presente nei neuroni postnatali durante i differenti periodi della migrazione neuronale (D'Arcangelo, 2005) e che si aggrega in prossimità dei siti postsinaptici espressi sulle spine dei dendriti apicali, la sua funzione potrebbe non essere limitata al periodo dello sviluppo. Studi recenti hanno mostrato che la reelina ricombinante modula la plasticità sinaptica nell’ippocampo adulto, aumentando il potenziamento a lungo termine (LTP), il quale è invece ridotto: (i) in topi transgenici che mancano dei recettori per la reelina; e (ii) nei mutanti knock-in apoER2 (Weeber et al., 2002; Beffert et al., 2005). Esiste inoltre evidenza che, oltre ai cambiamenti plastici presenti nell’ippocampo, considerati come la base cellulare di apprendimento e memoria (Bliss & Collingridge, 1993; Bear & Malenka, 1994; Bear & Abraham, 1996), anche i duraturi cambiamenti sinaptici che avvengono nello striato rappresentano la base cellulare per alcune forme di apprendimento, in particolare legate all’attività motoria e al rinforzo (Calabresi et al., 1996; Lovinger & Tyler, 1996; Charpier & Deniau, 1997; Charpier et al., 1999; Centonze et al., 2001). Inoltre è stato ipotizzato che la reelina espressa a livello embrionale nello striato ha il controllo del posizionamento dei neuroni dopaminergici della sostanza nera nel mesencefalo, i quali sono, infatti, malposizionati nel topo reeler (Nishikawa et al., 2003). In questo studio, i topi reeler sono stati usati per investigare il ruolo di questa proteina extracellulare nella plasticità corticostriatale e nei comportamenti collegati alle funzioni striatali. Abbiamo mostrato che una ripetuta stimolazione elettrica della via corticostriatale determina un potenziamento a lungo termine (LTP) nel topo reeler omozigote (rl/rl), mentre causa una depressione a lungo termine (+/+) nei congeneri wild type. L’acido D-(–)-2 amino-5-phosphonopentanoico, antagonista dei recettori NMDA (N-methyl-D-aspartic acid) previene l’induzione dell’LTP nei topi reeler, confermando che questa forma di plasticità sinaptica è NMDAR-dipendente. È interessante notare che in presenza di tiagabina, un bloccante del sistema di ricaptazione dell’acido γ-aminobutirrico, la probabilità che i topi (rl/rl) mostrino LTP diminuisce in modo significativo, suggerendo un deficit della trasmissione GABAergica in questi animali. In accordo con questa ipotesi, si è trovata una diminuzione nella densità degli interneuroni contenenti GABA e parvalbumina nello striato dei topi (rl/rl) rispetto ai congeneri (+/+). Infine, compatibilmente con l’abnorme funzionalità striatale, i topi (rl/rl) mostrano un deficit nell’apprendimento procedurale. I nostri dati, che mostrano un’alterazione della plasticità corticostriatale dipendente da una depressione del tono GABAergico, delineano un possibile meccanismo con cui il deficit di reelina può alterare le funzioni cognitive.
Reelin is a large extracellular glycoprotein mainly secreted by Cajal-Retzius neurons during brain development (Lambert de Rouvroit & Goffinet, 1998; Rice & Curran, 2001). During the embryonic stage, reelin controls the position of neurons, the laminar structure of the cortex (Howell et al., 2000; D'Arcangelo, 2005) and the cellular organization in brain stem nuclei (Trommsdorff et al., 1999) by acting on apoliprotein E receptor 2 (apoER2), very low-density lipoprotein receptor (VLDL-R) and a3β1 integrin receptors (D'Arcangelo et al., 1995; Trommsdorff et al., 1999; Rodriguez et al., 2000). In adulthood, reelin is synthesized and secreted by a subset of cortical and hippocampal γ-aminobutyric acid (GABA)ergic interneurons (Alcantara et al., 1998; Drakew et al., 1998). In particular, it accumulates at postsynaptic densities in the hippocampus and neocortex, and regulates spine cytoskeleton by binding to integrin receptors expressed on dendritic spines (Dong et al., 2003). Because reelin is present in postnatal neurons during the different periods of neuronal migration (D'Arcangelo, 2005) and aggregates in the proximity of postsynaptic densities expressed in apical dendrite spines (Rodriguez et al., 2000), its function might not be limited to the developmental period. In fact, recent studies have shown that recombinant reelin modulates synaptic plasticity in the adult hippocampus by enhancing long-term potentiation (LTP), which is instead reduced: (i) in transgenic mice lacking reelin receptors; and (ii) in apoER2 knock-in mutants (Weeber et al., 2002; Beffert et al., 2005). There is evidence that, in addition to the plastic changes occurring in the hippocampus which are thought to be the cellular bases for learning and memory (Bliss & Collingridge, 1993; Bear & Malenka, 1994; Bear & Abraham, 1996), enduring synaptic changes occurring in the striatum also represent the cellular basis for some forms of learning, mainly linked to motor activity and reward (Calabresi et al., 1996; Lovinger & Tyler, 1996; Charpier & Deniau, 1997; Charpier et al., 1999; Centonze et al., 2001). In addition, reelin expressed in the embryonic striatum has been hypothesized to control the positioning of nigral mesencephalic dopamine (DA) neurons, which are malpositioned in reeler mice (Nishikawa et al., 2003). In the present study, Reelin-deficient mice have been used to investigate the role of this extracellular protein in cortico-striatal plasticity and striatum-related behaviours. Here we show that a repetitive electrical stimulation of the cortico-striatal pathway elicited long-term potentiation (LTP) in homozygous reeler (rl/rl) mice, while causing long-term depression in their wild-type (+/+) littermates. The N-methyl-d-aspartic acid (NMDA) receptor antagonist d-(–)-2 amino-5-phosphonopentanoic acid prevented the induction of LTP in (rl/rl) mice, thus confirming that this form of synaptic plasticity was NMDA receptor-dependent. Interestingly, in the presence of tiagabine, a blocker of γ-aminobutyric acid (GABA) re-uptake system, the probability that (rl/rl) mice showed LTP decreased significantly, thus suggesting an impaired GABAergic transmission in reeler mutants. Consistent with this view, a decreased density of parvalbumin-positive GABAergic striatal interneurons was found in (rl/rl) mice in comparison to (+/+) mice. Finally, compatible with their abnormal striatal function (rl/rl) mice exhibited procedural learning deficits. Our data, showing alterations in cortico-striatal plasticity largely depending on a depressed GABAergic tone, delineate a mechanism whereby the lack of reelin may affect cognitive functions.
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GÓMEZ, SALAZAR ERNESTO ALEJANDRO. « La Universidad como Agente de Desarrollo Local : Experiencia de articulación del Programa Universidad en el Campo de la UNAN – Managua en el Tuma – La Dalia, Nicaragua 2018 - 2020 ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/331445.

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La ricerca di dottorato "L'università come agente di sviluppo locale: esperienza di articolazione del programma universitario nel campo dell'UNAN - Managua, a Tuma - La Dalia, Nicaragua 2018 - 2020", è stata svolta nell'ambito della linea di ricerca di dottorato Human Development Sostenibile. L'istruzione è uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo umano sostenibile, pertanto è uno dei diritti umani che gli Stati devono garantire sulla base dello spiegamento di capacità locali che contribuiranno allo sviluppo locale attraverso l'accesso a un'occupazione dignitosa e alla crescita economica, miglioramenti nella cura e qualità dei servizi sanitari e miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali. La ricerca evidenzia l'importanza dell'università come agente di sviluppo locale che attraverso processi educativi genera alleanze (articolazione) con istituzioni pubbliche e private e organizzazioni non governative basate sullo sviluppo delle capacità locali, lo scambio di esperienze e il rafforzamento del competenze professionali per la vita che consentono di contribuire con identità allo sviluppo locale. I risultati della ricerca presentano anche il livello di impatto e rilevanza del Programma UNICAM, focalizzato sull'esperienza degli studenti della salute, dell'istruzione e dello sviluppo rurale che entrano a far parte delle istituzioni pubbliche, spazi dai quali contribuiscono a migliorare i servizi di cura. e miglioramenti nella qualità della salute e dell'istruzione nelle loro comunità, ma a loro volta hanno un impatto sullo sviluppo economico locale. UNICAM è un programma che ha trasformato la vita di giovani e adulti nelle aree rurali sviluppando una cultura imprenditoriale tra i suoi studenti e le loro famiglie, per essere generatori di posti di lavoro e opportunità nelle loro comunità. La ricerca integra anche una proposta di potenziamento del Programma UNICAM al fine di massimizzare l'esperienza maturata in aula, le reti di collaborazione con le amministrazioni locali e le istituzioni con una presenza nel settore che hanno contribuito in modo significativo alla formazione degli studenti. ma costituiscono anche una fonte di esperienza e qualificazione lavorativa per i laureati del programma UNICAM.
The doctoral research "The university as agent of local development: Experience of articulation of the university program in the field of UNAN - Managua, in Tuma - La Dalia, Nicaragua 2018 - 2020", was carried out under the line of doctoral research Human Development Sustainable. Education is one of the fundamental pillars of sustainable human development, therefore, it is one of the human rights that states must guarantee based on the deployment of local capacities that will contribute to local development through access to decent employment and economic growth, improvements in the care and quality of health services and improvement of the quality of life in rural areas. The research highlights the importance of the university as an agent of local development that through educational processes generates alliances (articulation) with public and private institutions and non-governmental organizations based on the deployment of local capacities, the exchange of experiences and the strengthening of the professional skills for life that allow to contribute to local development with identity. The research results also present the level of impact and relevance of the UNICAM Program, focused on the experience of health, education and rural development students who become part of public institutions, spaces from which they contribute to improve care services. and improvements in the quality of health and education in their communities, but in turn have an impact on local economic development. UNICAM is a program that has transformed the lives of young people and adults in rural areas by developing an entrepreneurial culture among its students and their families, to be generators of jobs and opportunities in their communities. The research also integrates a proposal to strengthen the UNICAM Program in order to maximize the experience developed in the classroom, the collaboration networks with local governments and institutions with a presence in the sector that have cont
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Fior, Sara. « Discalculia tra i banchi di scuola - prevenzione, primi segnali, diagnosi e inclusione ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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L'elaborato tratta i Disturbi Specifici dell'Apprendimento, le principali normative al riguardo, e analizza in particolar modo la discalculia; vengono esaminati i prerequisiti alla base della matematica, le indicazioni per la diagnosi, le azioni di prevenzione e potenziamento e i possibili trattamenti. L'attenzione si concentra poi sul mondo della scuola, con particolare riferimento a didattica individualizzata e personalizzata, alle modalità di verifica, di valutazione e agli accorgimenti didattici utili per favorire l'apprendimento della matematica. Verrà presentata infine un'unità didattica dal titolo "Equazioni di primo grado intere ad un'incognita", proposta attraverso un'iniziale attività laboratoriale, seguita da lezioni frontali-dialogiche e lavoro di gruppo.
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Menozzi, Claudia. « Analisi del Servizio Ferroviario Regionale e del modello di esercizio. Linea Pontremolese : valutazione delle caratteristiche e dei parametri geometrici del tratto Parma – Fornovo ed ipotesi di potenziamento del servizio ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/216/.

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D'ARMA, ALESSIA. « Come potenziare la Teoria della Mente (ToM) nella Sclerosi Multipla ? Dalla letteratura allo sviluppo di un intervento innovativo culturale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/96257.

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Résumé :
La Teoria della Mente (ToM), la capacità cognitiva di riuscire a rappresentare ed interpretare gli stati mentali propri e altrui al fine di prevederne in comportamento, risulta essere deficitaria nella Sclerosi Multipla (SM), patologia cronica neurodegenerativa. La messa a punto e l’implementazione di un training di potenziamento di questa abilità sociale in questi pazienti è di rilevante importanza in quanto la ToM è strettamente connessa alla loro qualità della vita. Dato che ad oggi non esistono training di potenziamento della ToM nella SM, obiettivo primario della tesi è stata l’indagine relativa ai training di cognizione sociale attualmente esistenti in altre patologie croniche dell’età adulta. E’ stata effettuata una revisione sistematica ed una meta-analisi dei training attualmente esistenti per i soggetti con schizofrenia dato che questi soggetti presentano caratteristiche demografiche simili ai soggetti con SM. Si è quindi progettato un training di potenziamento della ToM da proporre ad un sample di soggetti con SM; prima di valutarne l’efficacia è stato condotto uno studio di accettabilità del suddetto training, al fine di superare potenziali barriere per la sua fattibilità. Si è infine proceduto all’esecuzione del terzo lavoro scientifico, ovvero la valutazione dell’efficacia del suddetto training sulla ToM in soggetti affetti da SM.
Theory of Mind (ToM) is the ability of recognition and mental states' attribution to predict future behaviors. ToM deficit is well recognized in MS; hence, ToM training in this population is relevant because ToM is strictly connected with quality of life of people with multiple sclerosis (pwMS). To our knowledge, there is no training established for the treatment in this population. For this reason, we proposed to investigate the efficacy of social cognition training in other adults with chronic disease. We conducted a systematic review and a meta-analysis of SC training in schizophrenia, given that these subjects present demographic characteristics similar to pwMS. Hence, we design a rehabilitation ToM training for pwMS; before evaluating its efficacy, we conducted an acceptability study to overcome potential barriers for its feasibility. Lastly, we implement this novel rehabilitation training testing its efficacy on ToM in pwMS.
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NOEMI, DEL BIANCO. « Progetto Mongolfiera, servizi innovativi per il potenziamento e il supporto di giovani con disabilità intellettive e delle loro famiglie ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11393/278997.

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Il percorso di dottorato di ricerca EUREKA, che verrà presentato in questo lavoro, è stato realizzato grazie alla partnership tra l’Università degli Studi di Macerata, la Regione Marche e l’associazione Anffas Onlus di Macerata. L’ambito disciplinare di riferimento nel quale prende forma la ricerca condotta è quello della Pedagogia Speciale, ed ha avuto come focus l’approfondimento di tematiche connesse alla realizzazione di progetti di vita per persone con disabilità intellettive. Nel dettaglio, è stato approfondito il quadro epistemologico della Qualità della Vita (Giaconi, 2015), in riferimento ad uno dei dominio cardine della progettazione pedagogica, ovvero il costrutto dell’autodeterminazione. Lo studio effettuato nel corso del triennio ha permesso di apprezzare sviluppi educativi e traiettorie di vita significative per gli adolescenti con disabilità intellettive che hanno partecipato al progetto di ricerca.
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BONINI, BALDINI SIMONA. « Il valore e il ruolo dello storytelling nell'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo. Il punto di vista dello sviluppo umano e del potenziamento delle capacità ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/949209.

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Résumé :
Il quadro dell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo in Europa delinea una costellazione di metodologie e politiche dove ogni Paese e ogni regione risponde diversamente, costruendo muri o al contrario attuando campagne di sensibilizzazione e sperimentando pratiche di accoglienza centrate sulla persona per far fronte ad un fenomeno che sembra mettere in crisi la natura stessa dell’Europa. Dall’analisi delle procedure di riconoscimento dello status di titolare di protezione internazionale e in tutte le fasi di accoglienza risulta determinante il ruolo del racconto delle memorie personali dei richiedenti asilo. La centralità delle narrazioni personali nell’ambito dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati è stata indagata sia all’interno della teoria della narrazione, approfondendo l’uso del termine Storytelling, sia nell’ambito del paradigma dello sviluppo umano.
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GANGEMI, ANTONIO. « Studi neurofisiologici e neuropsicologici degli effetti del trattamento combinato della stimolazione transcranica a correnti dirette (tDCS) e del potenziamento cognitivo sul recupero funzionale dei deficit cognitivi e sui processi di neuroplasticità nelle patologie in fase cronica ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3104358.

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Obiettivo delle ricerche svolte nel triennio di dottorato è stato quello di progettare, condurre e valutare studi sull'efficacia delle metodiche di neuro-modulazione in soggetti affetti da disabilità cognitivo linguistiche ad eziologia genetica, acquisita e degenerativa. Scopo delle diverse sperimentazioni è stato quello di identificare interventi utili al rallentamento delle patologie osservando le modificazioni cognitive, funzionali e dei network cerebrali mediante l’utilizzo di misure cognitive e neurofisiologiche. Gli studi svolti hanno coinvolto soggetti affetti rispettivamente da patologie croniche quali, la sindrome di Rett, l’afasia e la malattia di Alzheimer .
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SBRANA, ALESSANDRO. « Faculty Development Centri di Professionalità Accademica (CPA) ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251175.

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mondo universitario ha subito un’ondata di cambiamenti che si possono ricondurre alla ricerca dell’eccellenza, declinata secondo le due dimensioni della valutazione e della rendicontazione. Tre sono quelli più evidenti: il primo, il passaggio da una ricerca curiosity driven a una ricerca funzionale al raggiungimento di risultati valutabili in tempi brevi; dalla ricerca pura a quella applicata, da un approccio problem-making a uno problem-solving, da una conoscenza come processo a una conoscenza come prodotto, da un modello disinteressato a uno utilitaristico (Barnett, 1994); il secondo, riguardante l’offerta formativa: dal momento che si è modificato il modo di concepire l’apprendimento; i curricula tendono a essere definiti in termini di risultati di apprendimento predefiniti (Blackmore, 2016); il terzo, peculiare della struttura amministrativa: dal momento in cui sono divenute essenziali una serie di nuove sovrastrutture (programmazione, valutazione, controlli, comunicazione) rispetto al mandato originario della struttura universitaria si registra un aumento consistente del personale delle strutture amministrative. Questi cambiamenti devono fare i conti con la perdita di prestigio della vita accademica, il cambiamento del ruolo dello studente, che è diventato sempre più importante e l’aumento delle procedure burocratiche che rischiano di ingessare un sistema un tempo caratterizzato da un’elevata autonomia. Per consentire alle strutture universitarie di affrontare le sfide culturali a partire dagli anni Settanta nelle università nord-americane si sono strutturate iniziative finalizzate allo sviluppo e alla promozione di una migliore offerta formativa. Tali iniziative vengono definite con l’espressione Faculty Development (FD), una policy accademica finalizzata a creare le condizioni per un miglioramento delle competenze di tutti coloro che sono coinvolti nelle attività svolte in un ateneo. Nella realtà italiana emerge la mancanza di una vera politica di formazione al teaching per i ricercatori e i docenti universitari, per non parlare dell’esigenza di superare il pregiudizio, di gentiliana memoria, secondo il quale non è necessario apprendere a insegnare, ma sia sufficiente avere successo nella ricerca, cui si aggiunge nell’ultimo decennio una continua e affannata richiesta al personale accademico di azioni organizzative, valutative e documentali, che assorbono tempo e energie senza il supporto di adeguati apparati gestionali e senza predisporre indagini valutative capaci di misurare l’effettivo esito di tutte queste azioni. L’effetto finale è un evidente declino (Capano et al., 2017) dell’istituzione universitaria. Si può ipotizzare che la cultura del organizzazione propria del Faculty Development possa contribuire nel contesto italiano a fornire azioni a supporto del cambiamento: è quanto mai essenziale dotare gli atenei di risorse funzionali a riqualificare la vita accademica, fornendo al personale accademico gli strumenti necessari per performare una buona scholarship, realizzare un’efficace offerta formativa e attuare adeguate forme di terza missione, capaci di incrementare la vita culturale della comunità. Il presente studio si propone come un’analisi sistematica della letteratura sul tema del Faculty Development, che persegue l’obiettivo di sviluppare una disamina estesa dell’oggetto, in modo che l’esplicitazione della datità raccolta fornisca un’analisi del fenomeno che possa essere di supporto a un’avveduta educational policy nel campo della formazione universitaria. Nel contesto italiano ad oggi non esiste una cultura di attenzione ai contesti di apprendimento universitario. L’offerta formativa è concepita come offerta di pacchetti curriculari e la predisposizione delle condizioni di apprendimento per il conseguimento del titolo universitario si risolve nella organizzazione di una serie di lezioni, frontali o laboratoriali, senza che tutto questo sia innervato da una specifica intenzionalità didattica. Questa immagine poco confortante non intende affatto trascurare tutti i casi di buone prassi sviluppati nei vari corsi di studio, ma il buono che emerge è demandato all’impegno del singolo, senza che l’istituzione universitaria si interroghi sul come predisporre le condizioni per il potenziamento della qualità dei processi di apprendimento. A fronte di questa situazione la necessità di migliorare la qualità dell’insegnamento non è mai stata così stringente e sfidante come lo è oggi, in un clima di continuo cambiamento della formazione superiore. Nuove tendenze definiscono la formazione superiore, attraversando confini istituzionali e nazionali. Essi influiscono sul modo in cui un insegnamento efficace viene concettualizzato, condotto e supportato, valutato, valorizzato e riconosciuto. È necessario affrontare temi quali l’inadeguata preparazione per il lavoro accademico nei corsi di studio magistrali, l’incapacità dei docenti a trasferire competenze, la crescente complessità degli ambienti accademici, le attese e le responsabilità istituzionali, la necessità di preparare meglio gli studenti con bisogni diversi, e la necessità di stare al passo con i balzi della conoscenza e i cambiamenti nelle professioni. Migliorare la qualità della didattica è inoltre essenziale perché consente di ridurre il numero degli abbandoni. È venuto il momento di transitare da un’offerta formativa di tipo episodico a una prospettiva di esperienze di apprendimento in continuità nel tempo, per accompagnare la formazione dei docenti in un modo strutturalmente organizzato (Webster-Wright, 2009). Sulla base della rilevazione fenomenica, sono emerse le seguenti domande di ricerca: che cosa è il FD? Cosa consente di fare? Come si mette in pratica? Quali sono le potenzialità? Quali sono i limiti? Il FD ha il compito di incentivare i docenti ad interessarsi ai processi di insegnamento e apprendimento e a procurare un ambiente sicuro e positivo nel quale fare ricerca, sperimentare, valutare e adottare nuovi metodi (Lancaster et al. 2014). È finalizzato a promuovere cambiamento sia a livello individuale sia a livello organizzativo. Occupa un posto centrale il miglioramento delle competenze di teaching (Steinert, 2014). Due importanti obiettivi sono rappresentati dalla promozione delle capacità di leadership e di gestione dei contesti (Steiner et al., 2012). Una volta definite le metodologie del teaching, che possono essere oggetto di apprendimento da parte del personale accademico, è risultato necessario identificare le principali modalità formative che un centro di Faculty Development (FDc) dovrebbe mettere in atto per favorire l’apprendimento delle competenze didattiche. Per comprenderne la funzione reale è stato utile prendere in esame le attività proposte dai più importanti centri del panorama accademico nordamericano, analizzandone la struttura organizzativa, le risorse disponibili ed identificandone le due figure principali: il responsabile dell’organizzazione dei processi formativi e il responsabile della struttura. L’analisi dei casi ha consentito di evidenziare i molteplici servizi che possono essere forniti da un FDc. Questa analisi di realtà è risultata molto utile poiché ha offerto indicazioni pragmatiche ai fini di una politica accademica innovativa anche in ambito italiano. Alla luce degli argomenti sviluppati è stato possibile ipotizzare anche per gli atenei italiani l’istituzione di “Centri per la professionalità accademica”, indicando possibili iniziative da essi realizzabili, che potrebbero trovare spazio nella realtà del nostro paese.
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