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1

Antonello, Pierpaolo. « Post-umano, troppo post-umano : Sirene di Laura Pugno ». Narrativa, no 43 (1 décembre 2021) : 155–71. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.438.

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2

Henry, Barbara. « Post-umano versus trans-umano. Contesti di interlocuzione e potenziamento umano ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 55 (juillet 2016) : 9–23. http://dx.doi.org/10.3280/las2016-055002.

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3

Longo, Giuseppe O. « Corpo, tecnologia e post-umano ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 20 (septembre 2013) : 32–44. http://dx.doi.org/10.3280/eds2013-020004.

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4

Iovino, Serenella. « Storie dell’altro mondo. Calvino post-umano. » MLN 129, no 1 (2014) : 118–38. http://dx.doi.org/10.1353/mln.2014.0003.

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5

De Asís, Rafael. « Silvia SALARDI, Lo sport come diritto umano nell’era del post-humano ». DERECHOS Y LIBERTADES : Revista de Filosofía del Derecho y derechos humanos, no 44 (25 janvier 2021) : 373. http://dx.doi.org/10.20318/dyl.2021.5861.

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6

Sisto, Davide. « Dallo scheletro digitale all'uomo artificiale Il post-umano e la strategia contro la morte ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 55 (juillet 2016) : 57–70. http://dx.doi.org/10.3280/las2016-055005.

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Targetti Lenti, Renata. « L'APPROCCIO DELLE CAPACITÀ DI SEN : UN DIBATTITO RECENTE ». Il Politico 254, no 1 (7 juin 2021) : 156–66. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.574.

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Résumé :
I lavori inclusi nel Cambridge Handbook of the Capability Approach sono stati raccolti e curati da tre studiosi molto noti. Enrica Chiappero Martinetti è professore ordinario di politica economica all'Università di Pavia: insegna economia, sviluppo sostenibile ed economia dello sviluppo e della cooperazione a livello universitario e post-universitario. Ha ricoperto la carica di vicepresidente dell'Associazione per lo Sviluppo Umano e le Capacità e attualmente serve tale Associazione come redattrice del "Journal of Human Development and Capabilities".
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Merigliano, Daniela. « "Il labirinto del fauno" e "La spina del diavolo" di Guillermo Del Toro : una lettura post-razionalista ». PSICOBIETTIVO, no 2 (janvier 2011) : 155–68. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002012.

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Résumé :
In questo lavoro l'Autore tenta una lettura costruttivista postrazionalista di due pellicole cinematografiche del regista Guillermo Del Toro, "Il labirinto del fauno" e "La spina del diavolo". Per entrambi i film viene analizzato l'utilizzo di attivitŕ diversive di tipo immaginativo-fantastico da parte dei piccoli protagonisti per far fronte a temi di lutto e perdita. Il fine dell'indagine č quello di mettere in luce il significato profondo che emerge dalle due esperienze dolorose di vita dei protagonisti, che costituisce il leit motive attorno al quale un'identitŕ narrativa prende forma. Il modello post-razionalista di Vittorio Guidano si dimostra ancora una volta spendibile e largamente efficace anche nello studio del funzionamento umano dell'individuo armonico, in assenza di disordini psicopatologici.
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9

D’ascenzio, Anna, et Stefani Ferraro. « Un'analisi sociologica delle pratiche di medicalizzazione del disagio minorile nella scuola dell'obbligo ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 124–39. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002009.

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Résumé :
Questo saggio restituisce un'analisi sociologica relativa ai rischi di accentuazione delle prassi di medicalizzazione dei disagi minorili, soprattutto nei contesti scolastici, riferendosi in particolare al contesto post-pandemico. Nella prima parte del saggio le autrici ripercorrono le fasi di sviluppo della medicina come strategia biopolitica e i processi di definizione dell'infanzia come condizione sociale, che si sono determinati alla fine del XIX secolo. Nei successivi pa-ragrafi sono analizzate le logiche di contaminazione esercitate dal neoliberismo sulle politiche sociali e scolastiche, esaminando le conseguenze di ciò rispetto alla percezione del corpo, tanto umano quanto sociale. Nell'ultima parte sono indagate le conseguenze della sussunzione della prassi di medicalizzazione e, a chiusura, è proposta una riflessione sul concetto di coscientizzazione.
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Giardina, Simona, Pietro Refolo et Antonio G. Spagnolo. « Il sogno anatomico tra divieti e ostacoli ». Medicina e Morale 70, no 3 (8 novembre 2021) : 303–15. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.943.

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Résumé :
Ampia letteratura internazionale è concorde nel ritenere che la dissezione anatomica sia insostituibile ai fini della formazione degli studenti di medicina e chirurgia. Tuttavia, così come accaduto in varie epoche della storia, persiste il problema della disponibilità di cadaveri. Recentemente anche l’Italia, colmando un vuoto normativo, si è dotata di una legge (Legge del 10 febbraio 2020, n. 10) materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio. L’obiettivo del presente contributo è quello di fornire brevi cenni storici sulla pratica della dissezione anatomica nel suo graduale sviluppo attorno ad un tema che è strettamente connesso, ossia il modo di concepire il corpo umano. Il fine ultimo è quello di sottolineare l’importanza che essa ha da sempre rivestito nella formazione medica presso le università italiane.
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Albanese, Ottavia, Eleonora Farina et Caterina Fiorilli. « Cognizione, linguaggio, emozioni : ricerche evolutive e interventi educativi. Il contributo di Marcello Cesa-Bianchi e della sua scuola ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2021) : 167–76. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11620.

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Tra i lavori di Cesa-Bianchi nell'ambito della psicologia dello sviluppo e dell'educazione, sono di particolare interesse i suoi contributi sul tema dello sviluppo atipico, sul rapporto che intrattiene il divenire del pensiero con il linguaggio nella crescita del bambino e, infine, sulle sue ultime riflessioni e indicazioni in tema di formazione del docente e dell'educatore. Particolarmente sensibile all'approccio piagetiano e maturazionista, Cesa-Bianchi non ha mancato di accogliere nella sua riflessione teorica, quanto nella ricerca scientifica, le sollecitazioni che provenivano dalla cultura post-piagetiana sin dalla prima metà del XX secolo, spingendo la sua attenzione alle dimensioni bio-psico-sociali dello sviluppo umano. Il presente lavoro ripercorre alcuni temi cardine del contributo di Cesa-Bianchi e dei suoi stretti collaboratori evidenziandone le correlazioni con lo scenario scientifico nazionale e internazionale.
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Camilletti, Fabio. « “Dietro le porte” : “Lo spavento notturno” di Giacomo Leopardi, i terrori della notte e la morte in culla tra “errori popolari” e nosologia medica ». Quaderni d'italianistica 43, no 1 (26 janvier 2023) : 101–15. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v43i1.40181.

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Testo peculiarmente instabile, nella lunga storia editoriale della poesia leopardiana, l’idillio che per convenzione denominiamo “Odi, Melisso” porta anche, negli anni 1819–26, il titolo “Lo spavento notturno.” L’accostamento del sostantivo “spavento” e dell’aggettivo “notturno” non è privo di echi per un’analisi storico-culturale del pensiero leopardiano e dei modi in cui questo affronta temi che sono al cuore della riflessione post-illuminista: da un lato, la natura e l’origine della paura; e, dall’altro, la metamorfosi nel rapporto tra l’essere umano e la notte. In particolare, in questa sede, suggerirò la possibilità che il lessema possa obliquamente rimandare alla definizione clinica del disturbo infantile noto – ancora oggi – come pavor nocturnus; nella conclusione, indicherò come tale congettura possa ulteriormente confermare l’idea dell’idillio come trascrizione verbale e dialogica di un’esperienza quintessenzialmente pre-verbale.
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Molinaro, Eleonora, Carlotta Giani, Laura Agate, Agnese Biagini, Letizia Pieruzzi, Francesca Bianchi, Federica Brozzi, David Viola, Claudia Ceccarelli et Rossella Elisei. « Nuove indicazioni all’impiego del TSH umano ricombinante (rhTSH) e basse attività di 131I nella radioablazione del residuo tiroideo post-chirurgico ». L'Endocrinologo 14, no 6 (décembre 2013) : 255–60. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346113.

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Li Calzi, Giada. « Perché parlare di complessità e management della Sanità è attuale ». MECOSAN, no 118 (août 2021) : 9–54. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118002.

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La sociologia della complessita aiuta a guardare a fenomeni propri della post-modernita, in cui la dimensione planetaria dell'economia e dei mercati finanziari e una crescente interconnessione tramite il web trasformano la condizione dell'uomo "costretto" a confrontarsi con multicause dagli effetti non prevedibili deterministicamente, non lineari, emergenti da processi di auto-organizzazione, in un mondo sempre piu ampio e accelerato dai progressi nelle conoscenze scientifiche. Anche la sanita va verso un approccio sempre piu tecnologico e data-driven. L'Autrice evidenzia che se si tratta di tecnologie intensive, che incorporano il ruolo e le scelte dell'essere umano, per cui poter predire non coincide necessariamente con il poter controllare, il ruolo del manager in Sanita diventa quello di facilitatore di processi flessibili, capaci di adattarsi a un ambiente incerto e mutevole, anche dotandosi di nuovi profili di competenza capaci di collegare saperi esperti.
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Gallese, Vittorio, et Margherita Spagnuolo Lobb. « Il now-for-next tra neuroscienze e psicoterapia della Gestalt ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (mai 2012) : 11–26. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002002.

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L'articolo riporta la trascrizione di un dialogo incalzante e vivace tra gli autori sul recente libro di M. Spagnuolo Lobb, Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella societŕ post-moderna. Ne viene fuori un confronto tra le recenti scoperte compiute dalle Neuroscienze da una parte e i temi cardine della psicoterapia della Gestalt dall'altra. Gli autori si ritrovano su argomenti quali l'intenzionalitŕ condivisa e l'attitudine umana a riconoscerla nell'altro, la genesi e lo sviluppo dell'atteggiamento accudente, la relazione terapeutica come spazio co-costruito, la practognosia di Merleau-Ponty, il rapporto tra motilitŕ e psicopatologia, l'autoregolazione del contatto terapeutico e la teoria della Simulazione Incarnata, l'intreccio tra aspetti genetici e strutturali dell'esperienza, la perdita di senso che avviene nell'esordio psicotico, la prospettiva somato-evolutiva dello sviluppo, l'evidenza non verbale dello sviluppo del paziente, la possibilitŕ di condizionare positivamente il comportamento umano e l'importanza per gli scienziati di rimanere aperti alla libertŕ umana.
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Iannotta, Iolanda Sara, et Roberta Scarano. « Digital transition : promotion and development of transferable skills within the company ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 151–60. http://dx.doi.org/10.36253/form-13636.

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The advent of Industry 4.0 and the difficulties emerged in the pandemic and post-pandemic period have introduced important changes, raising many reflections on the skills needed to address the new social, economic, and professional challenges. This contribution is part of the epistemological and methodological framework of a larger project dealing with in-company training. Today it is necessary to invest, more and more resolutely, in the training of human capital to life skills, adopting strategies consistent with the availability of companies and business objectives. Technical-specific skills are no longer sufficient to guarantee the worker’s permanence and well-being in the labour market. We will look at digital competence as one of the essential skills for active citizenship and digital transition. Transizione digitale: promozione e sviluppo delle skill trasferibili in ambito aziendale. L’avvento di Industria 4.0 e le difficoltà emerse nel periodo pandemico e post-pandemico, hanno introdotto importanti cambiamenti, sollevando numerose riflessioni relative alle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide sociali, economiche e lavorative. Il presente contributo si colloca nel quadro epistemologico e metodologico di un progetto più ampio che si occupa di formazione in azienda. Ad oggi è necessario investire, sempre più e con maggiore risolutezza, nella formazione del capitale umano alle life skill, adottando strategie coerenti con la disponibilità delle aziende e con gli obiettivi di business. Le competenze tecnico-specifiche non sono più sufficienti, infatti, a garantire la permanenza e il benessere del lavoratore nel mercato del lavoro. In particolare, ci occuperemo di competenza digitale, fra le competenze essenziali per la cittadinanza attiva e la transizione digitale.
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Di Pietro, M. L., A. Mancini et A. G. Spagnolo. « La consulenza etica nella sterilità di coppia ». Medicina e Morale 51, no 6 (31 décembre 2002) : 1019–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.678.

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La consulenza alla coppia sterile non consiste solo negli aspetti tecnici di una diagnosi clinica, ma nell’attenzione alle persone nella loro totalità e relazionalità, in particolare alla loro richiesta di aiuto nel fronteggiare la sofferenza generata sia dal desiderio di un figlio, sia dagli insuccessi e delusioni che frequentemente costellano fino a quel momento la ricerca di una soluzione. Gli Autori, analizzando la letteratura scientifica in merito, rilevano una pressoché esclusiva attenzione all’aspetto psicologico della coppia, per lo più considerato separatamente dalla consulenza per la sterilità. Gli Autori si soffermano sulla consulenza alla coppia sterile nella prospettiva legislativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita”: la proposta di legge in questione si sofferma sull’efficacia e sulle modalità di esecuzione delle tecniche, sulla loro abortività, sui rischi per la donna e per l’embrione, ma pure sulle ricadute etiche e sui costi. La considerazione degli aspetti etici, seppur poco presente in letteratura, non può essere trascurata, essendo in queste procedure implicate la concezione di persona e di famiglia e le finalità riconosciute alla medicina. Non è un fatto eticamente neutro, né per la coppia né per il consulente, le cui convinzioni etiche in questa sede si fronteggiano. Accanto a tali considerazione gli Autori presentano la personale esperienza maturata presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S. Cuore, tra il gennaio 2000 e il giugno 2002, su 25 coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Dallo studio emerge la delusione della coppia per un comportamento poco umano dei medici precedentemente consultati e la carenza dell’informazione sulle procedure. Il counselling condotto ha previsto una fase di racconto dal quale è emerso, tra l’altro, un’incompletezza nelle indagini mediche eseguite e una scarsa o erronea informazione da parte dello specialista sugli interventi post-diagnostici e una fase di dialogo tra il consulente eticista e la coppia. Gli Autori concludono che la risoluzione/gestione del desiderio di paternità e maternità della coppia non può prescindere, a motivo della sua complessità e peculiarità, dall’integrazione interdisciplinare di diverse e indispensabili competenze: quella del ginecologo, dell’andrologo, dell’esperto in biologia della riproduzione, dello psicologo e del bioeticista.
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Coccia, S., et D. J. Mattingly. « Settlement history, environment and human exploitation of an intermontane basin in the central Apennines : the Rieti survey 1988–1991, part I ». Papers of the British School at Rome 60 (novembre 1992) : 213–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009831.

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STORIA INSEDIAMENTALE, AMBIENTE E SFRUTTAMENTO UMANO DI UN BACINO INTERMONTANO NELL'APPENNINO CENTRALE: IL RIETI SURVEY, 1988–1991, I. PARTEQuesto progetto è diretto allo studio del paesaggio rurale intorno alla città di Rieti, nell'Italia centrale e in particolare si propone di esaminare, in un ampio fronte diacronico, il mutamento del modello insediamentale e i diversi modi di sfruttamento dell'alto bacino appenninico e delle colline e dei monti circostanti. Sono qui descritti gli scopi ed i metodi interdisciplinari del progetto e vengono riportati i principali risultati ottenuti. Lo studio degli aspetti geomorfologici ha giocato un ruolo importante nel progetto e i risultati sono presentati in due principali sezioni riguardanti una la natura dei suoli del bacino e l'altra i diversi modi della loro formazione. Il lavoro sul campo si è principalmente basato sulla ricognizione intensiva di una serie di transetti perpendicolari sul lato orientale del bacino montano di Rieti, estesa anche alle montagne circostanti. Nel corso di tre stagioni di lavoro, oltre 500 campi sono stati esaminati nell'ambito di un'area di circa 22 kmq., insieme con più ampie ricognizioni all'interno dell'intero bacino; tali ricognizioni sono state specificatamente finalizzate alla ricerca di dati che aiutassero a fornire risposte circa la problematica riguardante il mutare del quadro insediativo durante l'epoca medievale. Sono stati rinvenuti un totale di circa 200 siti di vario tipo ed epoca, sebbene si sia cercato di analizzare tali siti, durante le ricognizioni, nell'ambito dell'archeologiaoff-site. Le ricognizioni di particolari aree comprendenti un certo numero di siti con evidenti resti architettonici, sono state integrate con le evidenze portate alla superficie tramite l'aratura. Le ricognizioni miranti al rinvenimento di strutture sono risultate essere particolarmente positive, con l'individuazione di una serie di castelli e villaggi medievali, posizionati ad alte quote intorno al bacino. Durante tale progetto sono stati inoltre usati metodi geofisici di prospezione, compiendo ricognizione di resistività su larga scala per circa 20 siti: vengono qui riportati alcuni commenti preliminari sui risultati ottenuti grazie a questa tecnica. Il lavoro di tipo archeologico è stato accompagnato da una ricerca a carattere storico ed archivistico; l'articolo si conclude con una sintesi della storia insediamentale del bacino di Rieti per un periodo che va dall'età del bronzo all'età post-medievale.
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Grion, Luca. « Post human e gene editing : riflessioni su perfezione e senso del limite ». Medicina e Morale 68, no 4 (20 décembre 2019) : 423–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.597.

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A partire dalle opportunità terapeutiche e potenzianti dischiuse dalle recenti tecniche di editing genetico, il saggio si interroga sul senso umano della fragilità e sul desiderio di miglioramento che, da sempre, accompagna l’esperienza umana. Al centro della riflessione, che mette in dialogo innovazione tecnologica e riflessione antropologica, vi è la nozione di limite, da alcuni considerato come un male da rimuovere e, da altri, come una condizione essenziale da accogliere. Dopo aver ricostruito i termini essenziali del dibattito, nelle sue battute conclusive il saggio suggerisce la necessità di prendere posizione tra mito della perfezione e vocazione al compimento: ci vuole umiltà per accettarsi per ciò che si è, senza lasciarsi tentare dell’idea di un’umanità perfetta e invulnerabile; ci vuole coraggio per sfidare gli ostacoli che impediscono alla persona di fiorire in pienezza.
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Postigo Solana, Elena. « Transumanesimo e postumano : principi teorici e implicazioni bioetiche ». Medicina e Morale 58, no 2 (30 avril 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.253.

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L’articolo offre una lettura critica dei presupposti concettuali del Transumanesimo, movimento culturale, intellettuale e scientifico, che afferma il dovere morale di migliorare le capacità fisiche e cognitive della specie umana. Tale movimento, infatti, si propone di ri-progettare la condizione umana in modo da evitare l'inevitabilità del processo di invecchiamento e le limitazioni dell'intelletto umano (e artificiale), attraverso l’applicazione di future tecnologie. Dopo aver ripercorso le tappe storiche che hanno portato al sorgere del movimento transumanista, chiarendo le linee programmatiche e le modalità concrete attraverso cui si realizzerà il passaggio dall’umano al post-umano, l’Autrice propone un’ampia riflessione critica intorno ai fondamenti teorici del Transumanesimo. In particolare, si sottolineano i limiti dei presupposti concettuali da cui muove il Transumanesimo: un’antropologia riduttivista, un atteggiamento acritico nei confronti dell’uso della tecnologia, e un rifiuto ideologico della metafisica che ha portato i transumanisti a formulare un fraintendimento del concetto di persona e di dignità. ---------- The article proposes a critical reading of the conceptual presuppositions of Transhumanism, a cultural, intellectual and scientific movement that claim the moral duty to improve physical and cognitive abilities of the human species. This movement, indeed, wants to project humans again to avoid the unavoidable aging process and the limits of human (and artificial) intelligence, through the use of future technologies. After having gone along the historical stages that led to the rising of transhumanist movement again, also explaining the programmatic lines and the concrete ways through which the passing from human to post-human will be realized, the Author proposes a wide critical reflection on the theoretical foundations of Transhumanism. In particular, she underlines the limits of the conceptual presuppositions of Transhumanism: a reductive anthropology, an uncritical attitude towards the use of technology, and an ideological refusal of metaphysics that led transhumanists to formulate a misunderstanding of the concepts of person and dignity.
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D’Agostino, Francesco. « Le prospettive della biopolitica ». Medicina e Morale 57, no 1 (28 février 2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.290.

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Il contributo argomenta sulla “pervasività” del concetto di biopolitica, intesa come paradigma, tipicamente moderno, che ritiene l’humanitas non un presupposto, ma un prodotto della prassi. Ciò viene esaminato alla luce di alcuni esempi: la legalizzazione dell’aborto, l’alterazione dell’equilibrio alla nascita dei sessi, la legalizzazione dell’eutanasia, le pratiche sportive nella modernità. La conclusione è che occorra “uscire” da questo paradigma, prima che esso giunga alla soglia irreversibile dell’“implosione”, cioè prima che apra le porte all’avvento del post-umano. ---------- The contribution debates on the “permeation” of biopolitics, considered as paradigm, typically modern, that intends humanitas not as presupposition but as a product of praxis. This is examined by some examples: the legalization of abortion, the alteration of equilibrium at the time of the sexes’ birth, the legalization of euthanasia, the sporting practices in the modernity. The conclusion is that “going out” of this paradigm is needed, before it conducts to the irreversible threshold of the implosion, i.e. before it opens the door to the post-human.
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Patti, Federica. « La performatività posthuman ». Connessioni remote. Artivismo_Teatro_Tecnologia 3, no 3 (28 décembre 2021). http://dx.doi.org/10.54103/connessioni/16824.

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L’accelerazione tecnologica continua a rivoluzionare la liveness lasciando emergere un alto gradiente di performatività anche nelle semplici abitudini multimediali quotidiane. L’ubiquità pervasiva dei media digitali influenza profondamente i modi e gli stili in cui la performance viene agita e fruita. Attivando efficaci dinamiche di connessione e coinvolgimento del pubblico, strumenti come lo streaming, la realtà virtuale e aumentata, l’intelligenza artificiale, il mapping, l’interaction design consentono oggi di allestire esperienze multimediali che offrono una dimensione sociale e comunicativa completamente diversa, all’insegna della transdisciplinarietà e dell’approccio post-antropocentrico. La live media performance è da considerarsi quindi come specifico settore di produzione artistica e di indagine, in cui è possibile far rientrare diverse tipologie di formati e pratiche. Gli agenti elettronici in scena vengono progettati per trasmettere un senso di interconnessione profonda tra i protagonisti, il pubblico e tutto ciò che li circonda. Il palcoscenico diventa così una dimensione sospesa, un “luogo della mente” sinestetico e immersivo, in cui viene ricostruita la realtà come risultato di un agire non soltanto umano. La tecnosfera diviene in questo senso un partner di lavoro. Attraverso l’analisi di ricerche e di linguaggi artistici multimediali performativi emblematici di questo settore disciplinare, si proporrà una suggestione interpretativa transdisciplinare post-antropocentrica e postumana, prestando attenzione alle forme sia umane sia non umane di azione e gesto espressivo.
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Casini, Marina, Emma Traisci et Fabio Persano. « Analisi comparativa delle legislazioni nazionali, comunitarie ed internazionali in materia di utilizzo di cellule staminali ». Medicina e Morale 58, no 5 (30 octobre 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.234.

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Da quando ne è stato reso possibile l’isolamento, le cellule staminali umane costituiscono un argomento fortemente dibattuto in bioetica: sullo sfondo delle possibili applicazioni di queste cellule nella medicina rigenerativa, si pone il problema della liceità o meno della produzione e distruzione di embrioni umani per il prelievo delle cellule staminali. Sul punto, il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) italiano ha emesso numerosi pareri, sia precedenti che successivi alla promulgazione della legge italiana 40/2004, che regola la fecondazione assistita. Molto varie sono state le scelte legislative dei vari Paesi, ed anche l’Unione Europea e gli altri organismi internazionali si sono espressi sull’argomento. L’articolo ripercorre i dati più significativi delle decisioni del CNB ed analizza con un taglio comparativo i documenti giuridici nazionali, comunitari ed internazionali in materia di utilizzo di cellule staminali secondo uno schema che considera le diverse sorgenti di prelievo: embrioni prodotti con tecniche di fecondazione artificiale extracorporea, embrioni prodotti mediante clonazione, tessuti embrionali (post-impianto) o fetali, tessuti adulti e cordone ombelicale. La valutazione positiva della ricerca sulle cellule staminali, in quanto finalizzata ad uno scopo terapeutico, trova un limite nella considerazione del mezzo utilizzato: l’embrione umano va trattato come persona, pertanto non potranno essere ritenute lecite le metodiche che ne comportano la distruzione, mentre non solleva obiezioni, fatto salvo il rispetto dell’integrità del soggetto in causa e la rilevazione del consenso informato, il prelievo di cellule staminali da soggetto adulto e da cordone ombelicale. ---------- Since their isolation, human stem cells represent a bioethical subject strongly debated: in the background of the possible applications of these cells within regenerative medicine, the problem of the legality or illegality of production and suppression of human embryos for collecting stem cells is argued. On this matter, the Italian National Committee for Bioethics (CNB) has delivered several judgments, before and after the Law 40/2004 enactment, that regulates the assisted fertilization. The legislative choices of the different Countries have been several, and the European Union and the other international organizations have debated too. The article deals with the most meaningful data of the CNB’s decisions and analyzes in a comparative way, community and international juridical documents on use of stem cells according to a scheme that considers the different sources of collecting: embryos produced by extracorporeal fertilization techniques, embryonic (post-implantation) or fetal tissues, adult tissues and umbilical cord. The positive evaluation of the research on stem cells, as it is for a therapeutic purpose, is limited by the consideration of the mean used: human embryo has to be treated as person, therefore methods that involves his suppression is forbidden, while collecting stem cells from an adult subject or umbilical cord does not raise objections.
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