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1

IACOBONE, ANNALISA. « LA METAMORFOSI DEL SISTEMA PENALE ». Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1011317.

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Résumé :
L’indagine oggetto di questa tesi mira ad offrire spunti di analisi sul fenomeno del c.d. “populismo penale”, ossia sulle complesse interazioni che nel corso degli ultimi decenni si sono sviluppate tra la sfera politica, il diritto penale e la sfera giudiziaria, anche nell'ordinamento italiano, sempre più pregno di esemplificazioni emblematiche di questi fenomeni politici di tipo populistico, che stanno modificando lo scenario del diritto penale orientandolo verso l‟idea di un diritto penale finalizzato al perseguimento di obiettivi politici a carattere populistico. Durante la prima fase delle ricerche condotte sul tema, inizialmente orientate ad un esame del panorama italiano, si è constato che già da tempo si sentiva l‟esigenza di introdurre questo nuovo tema nel dibattito scientifico, al fine di provocare un confronto rispetto ad un fenomeno che poi si è svelato poco conosciuto rispetto alle cause scatenanti. Così sono divenute oggetto di analisi da parte della più recente dottrina le ultime novità legislative verosimilmente di stampo populista, come la riforma del reato di voto di scambio politico-mafioso (art. 416 ter c.p.), o le recenti leggi in materia di femminicidio, o di terrorismo, piuttosto che la mancata depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, emblema inutile e dannoso di certo populismo penale dominante. L’impressione scaturente dalle riflessioni condotte su questi temi è che si stia andando verso una metamorfosi del diritto penale, sempre più orientato verso un “diritto penale d'emergenza”, un “diritto penale del nemico”, che si caratterizza per le risposte forti delle leggi manifesto per combattere il “non cittadino” che incarna il conflitto sociale, la paura e l'insicurezza collettiva. Dunque, un diritto penale del nemico che trova una spiegazione come strumento di prevenzione generale e speciale, con il carattere peculiare della anticipazione di tutela, della pena dotata di particolare consistenza afflittiva ed un affievolimento delle garanzie processuali, con il conseguente rischio che continuo sia il tentativo di delegittimazione del paradigma del reato di “pericolo concreto”, optando altresì per l'incriminazione di condotte già astrattamente inidonee ad attingere la soglia dell'effettiva pericolosità. Si delinea così un diritto penale dell'emergenza che contrasta con quelli che sono i diritti fondamentali della persona. Premesso che, dunque, i riferimenti generali dell'argomento in questione sembrano essere oramai noti anche nel nostro ordinamento, l'obiettivo di chi scrive è quello di render noto il frutto delle ricerche atte a far emergere il confronto con gli ordinamenti d'oltre Oceano, per provare a capire in quale modo il populismo penale sia correlato ai populismi politici tout court, attraverso un‟analisi condotta caso per caso ed in modo comparativo. Così, l‟esperienza condotta presso la “Villanova Law School” (University of Pennsylvania) ha reso possibile queste riflessioni in primis attraverso il confronto con l‟esperienza particolarmente significativa, per il suo carattere di paradigmaticità, del modello americano. Nell'esperienza americana a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, infatti, con l‟entrata in crisi del New Deal si affaccia un “nuovo populismo” che attribuisce un ruolo politico decisivo alla paura per la criminalità, quale sentimento che indebolisce il senso di appartenenza delle persone a una specifica comunità e che tende di conseguenza a fare appello alla legge penale come strumento di intervento rigoroso ma al tempo stesso semplice per affrontare nel modo politicamente più redditizio i problemi di sicurezza e rassicurazione collettiva. L‟esperienza di studio e ricerca condotta, invece, presso la “Law School of Berkeley” in California, ed esattamente attraverso la frequenza dei seminari e gruppi di studio del CSLS (Center for the Study of Law & Society), fondato nel 1961 ed ampiamente riconosciuto come principale centro al mondo per la ricerca e l'analisi delle conseguenze sociali del diritto, ha reso stimolante il confronto in un ambiente interdisciplinare e internazionale di ricerca, infatti chi scrive ha avuto la possibilità di condividere le ricerche in materia di populismo penale anche con studiosi di rilievo provenienti dal contesto asiatico. Così, con una maggiore consapevolezza del fenomeno che sta investendo il nostro Ordinamento, nel terzo capitolo è stato analizzato il fenomeno concentrandosi sull'esperienza degli sviluppi penali in Giappone, in un contesto esplicitamente comparativo ed in gran parte asiatico, in merito alle tendenze all'applicazione della reclusione e della pena di morte, poichè in genere gli studiosi di politica penale si concentrano prevalentemente sull'analisi del fenomeno del populismo penale nei Paesi occidentali, in alcuni dei quali le procedure penali non si sono in realtà inasprite in maniera vistosa. Infine, riflettendo sull’esperienza degli Stati che si sono mostrati immuni al fenomeno populista o che comunque hanno provato ad abbattere le resistenze che impedivano di liberarsi dagli stigmi populisti, si è incentrata l‟ultima parte delle riflessioni su quelli che possono essere i rimedi atti a evitare o ridurre il rischio che i fattori, cui si è fatto riferimento, in qualche modo o misura convergano nel fomentare o consolidare propensioni populistico-giudiziarie.
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2

DONATI, GAIA. « LA «VERITA'» DEL DIRITTO PENALE NELLA «CHIARA LUCE» DEI PRINCIPI. PROVE DI RESISTENZA AL POPULISMO PUNITIVO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117009.

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Résumé :
Nella coscienza ferita tardo-moderna, il sentimento generale di impotenza e di depressione antropologica riscontra una inedita proiezione in ambito penalistico, congiungendo il senso di inquietudine alla criminalità. In un clima generalizzato di hybris, lo ius criminale è chiamato a compensare le insufficienze dei legami fiduciari, con conseguenze distorsive sulla produzione legislativa, sull’interpretazione giurisprudenziale e sugli stessi rapporti sociali. La presente analisi si propone di esaminare l’odierna tendenza a reagire, rispetto ai più eterogenei problemi individuali e sociali, con una «risposta ‘accusatoria’» e di comprendere quella preoccupante strategia securitaria cui si attribuisce l’icastica denominazione di ‘populismo penale’. Terreno elettivo per una valutazione in merito alle sollecitazioni che sottopongono a torsione i principi fondamentali si rivela l’articolato ‘arcipelago’ dei delitti contro la pubblica amministrazione, con specifico riferimento a quelli preposti al contrasto alla corruzione. L’ambizioso obiettivo della ricerca è quello di fornire risposte al primario quesito su come debba procedersi per evitare che il settore penalistico perpetui la propria natura di «fabbrica delle illusioni». Per favorire un virtuoso cambio di paradigma, viene valorizzata l’esigenza, oltre che di un ripensamento critico del proprio ruolo da parte del legislatore e della magistratura, della promozione di una crescita culturale di tutte le componenti della collettività.
In the wounded late-modern consciousness, the general feeling of impotence and anthropological depression finds an unprecedented projection in the penal field, linking the sense of unease to criminality. In a generalized climate of hybris, the criminal law is called to compensate for the inadequacies of bonds of trust, with distorting consequences on production of legislation, interpretation of jurisprudence and social relations. This analysis aims to examine the current tendency to react, with respect to the most heterogeneous individual and social problems, with an «accusatory ‘response’» and to understand that worrying securitarian strategy called ‘penal populism’. An elective terrain for an evaluation of the solicitations that distort the fundamental principles is the articulated ‘archipelago’ of crimes against the public administration, with specific reference to those designed to combat corruption. The purpose of this research is to provide answers to the question of how to proceed to avoid that the criminal justice sector perpetuates its own nature of «factory of illusions». To promote a virtuous change of paradigm, it is emphasized the need of not only a critical rethinking of their role by the legislature and the judiciary but also the promotion of a cultural growth of all components of the community.
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3

Coppola, Fabio. « Politica criminale e scelte sanzionatorie. Per un recupero di razionalità nel confronto con il Sentencing System inglese ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3177.

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Résumé :
2015 - 2016
This Ph.D. thesis investigates changes on the contemporary shape of penal policies, whose trend fluctuate from a rigid punitiveness, which mostly leads to the increase in term of custodial ranges within the criminal code offences, toward “law and order” campaigns that aim to answer to the social needs of safety; on the other hand, to avoid the consequential ‘overcrowding’, policy makers constantly recall the use of clemency measures. These contradictory sides of the same coin have made the recent years of penal policies deeply irrational, as it is shown by the ‘upward lifting’ on the custodial ranges, specially in light of the proportionality principle. Moreover, it will be verified whether the Italian Sentencing System has itself an ‘immune system’ to counteract the irrationality or it has implemented it through the decision-making process at sentencing, that leads to arbitrary and inconsistent sentences. Those data will be compared with the English Sentencing System and its sentencing guidelines in order to evaluate if and how it can offer to the Italian system some clue for a reform base that could enlighten again the proportionality principle at sentencing. [edited by Author]
XV ciclo n.s.
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4

López, Pérez Betty Julieth. « La creación de las normas jurídico-penales en Colombia y su relación con los medios masivos de comunicación ». Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2020. http://hdl.handle.net/10803/671179.

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Résumé :
Aquesta recerca doctoral, va consistir a estudiar la creació de la Llei 1773 de 2016, expedida pel Congrés de la República de Colòmbia, des de les teories de la comunicació i la informació. Amb la finalitat de determinar la influència dels mitjans de comunicació en les agendes pública i política que portaran a la reforma penal i per concloure sobre l’eficàcia de la norma.
Esta investigación doctoral, consistió en estudiar la creación de la Ley 1773 de 2016, expedida por el Congreso de la República de Colombia, desde las teorías de la comunicación y la información. Con fines de determinar la influencia de los medios masivos de comunicación en las agendas pública y política que llevaran a la reforma penal y para concluir acerca de la eficacia de la norma.
This doctoral research consisted of studying the creation of Law 1773 of 2016, issued by the Congress of the Republic of Colombia, from the theories of communication and information. In order to determine the influence of the mass media in the public and political agendas that will lead to penal reform and to conclude about the effectiveness of the norm.
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5

Paiva, Luiz Guilherme Mendes de. « Populismo Penal no Brasil : do modernismo ao antimodernismo penal, de 1984 a 1990 ». Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/2/2136/tde-31012017-162325/.

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Résumé :
A tese discute a transformação dos discursos político-criminais sobre a pena de prisão no Brasil, no período que compreende os debates para a elaboração da Parte Geral do Código Penal e da Lei de Execução Penal, que reformaram o sistema penal em 1984, e os dispositivos penais e processuais penais discutidos na Assembleia Nacional Constituinte e contemplados na Constituição de 1988. Utilizando conceitos da literatura político-criminal anglo-saxã, as teorias tradicionais da pena e analisando os debates legislativos dos principais marcos legais do período escolhido, pretendeu-se verificar se o processo de superencarceramento brasileiro está inserido no contexto ocidental de valorização da prisão no final do século XX, ou se as peculiaridades do caso nacional indicam tratar-se de um fenômeno com causas endógenas. O trabalho parte da hipótese de que a virada punitiva brasileira está ligada ao processo de redemocratização, que atribuiu ao sistema de justiça criminal o papel de instrumento de resolução de problemas sociais complexos. Em um curto período, partiu-se de uma concepção de pena criminal como ultima ratio, instrumento de um sistema mais amplo de ressocialização e inclusão social, para um direito penal essencialmente punitivo. Nesse processo, a pena criminal foi revalorizada tanto por setores conservadores que se aproveitaram da utilidade eleitoral da política criminal para construir a narrativa da pena como instrumento de exclusão dos indesejáveis, em detrimento dos direitos humanos dos condenados quanto por setores progressistas que viram no potencial simbólico da prisão uma forma de assegurar pautas e de buscar direitos sociais. Assim, de maneira paradoxal, a pena de prisão assumiu o papel de síntese das demandas contraditórias que se apresentaram durante as disputas políticas nos anos 1980. Ao final, conclui-se que a prática contemporânea do sistema penal brasileiro está ligada à função atribuída à pena de prisão a partir da abertura política. O recurso a penas cada vez mais altas, o perene apelo a restrições processuais penais e a indiferença quanto à situação dos cárceres (agora concebidos como meros instrumentos de exclusão) refletem a lógica de colonização do sistema de justiça pelo aparato de segurança pública, característica constitutiva do antimodernismo penal no país.
The thesis presents a discussion about the transformation of criminal policy discourses on imprisonment in Brazil, from the 1984 criminal justice reform laws to the debates on the constitutional framework of the criminal justice system during the National Constituent Assembly, in 1988. Using concepts developed in the Anglo-Saxon criminology and the traditional justifications for criminal sanctions, the work analyses the legislative debates in order to verify if Brazilian overincarceration is part of the punitive turn wave which took place in the Western world in the late 20th century, or if its peculiarities should rather be explained by endogenous causes. It goes to illustrate how, in few years, Brazilian punitive turn departed from a welfare penal agenda to one essentially based on punitive sanctions. The hypothesis investigated along the work is that this phenomenon has direct links to the democratization process which attributed to the criminal justice system the role of solving complex social problems. Both conservatives, who discovered the electoral potential of penal populism, and new social movements, who relied on the symbolic nature of criminal law to support and organize civil rights demands, reinvigorated imprisonment. Paradoxically, prison became a synthesis of contradictory political forces and demands raised at the decline of military regime. The work concludes that contemporary practices of Brazilian criminal justice system are determined by the role assigned to imprisonment since democratization. Ever-higher prison sentences, limits on procedural rights for the accused and indifference towards inhumane prisons (now merely defined as a neutralization tool) reflects colonization of the criminal justice system by crime control apparatus, which is a constitutive feature of penal late modernism in Brazil.
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6

Barbosa, Taísa. « Opinião Pública : uma análise das consequências na justiça criminal ». Bachelor's thesis, [s.n.], 2018. http://hdl.handle.net/10284/6823.

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Résumé :
Projeto de Graduação apresentado à Universidade Fernando Pessoa como parte dos requisitos para obtenção do grau de Licenciada em Criminologia
A opinião pública e seus desdobramentos na justiça criminal, pode ser considerado uma daquelas temáticas, que conta com uma imensidão de artigos e livros científicos publicados a seu respeito, mas ainda acaba por suscitar várias questões que ainda permanecem sem respostas adequadas. O principal objetivo do presente projeto consistiu em analisar como se relacionam a Opinião Pública e a Justiça Criminal, bem como esta pode influenciar a produção de políticas criminais e a própria atuação dos membros da justiça criminal. É fundamental para o cientista social, ser capaz de compreender as dinâmicas que estão presentes em todo o processo que envolve o exercício por parte dos Estados democráticos, de utilizarem o direito a punição dos seus cidadãos. Nesse sentido, como referencial teórico, recorri a autores clássicos como por exemplo, David Garland (2001) com sua obra “The Culture of Control” , que é referência sobre as respostas ao crime que tem sido adotada pelas sociedades modernas e Roberts. et alii. (2003), com sua obra enriquecedora sobre o Populismo Penal e a Opinião Pública, assim como autores contemporâneos que apresentaram contrapontos importantes para equilibrar cientificamente o trabalho. O presente projeto dividiu-se em duas partes. Primeiro, foi elaborado um enquadramento teórico, baseado em uma revisão sistemática da literatura sobre o tema alvo desse projeto. Em segundo, foi proposto a tradução de um inquérito de Opinião Pública, adaptado ao contexto português, aprofundado e com bases científicas, que têm como principal objetivo a verificação de qual a percepção, no que tange aos diferentes aspetos da justiça criminal da comunidade residente na área metropolitana do Porto.
Public Opinion and it’s consequences in criminal justice policies has been grealty studied over the decades by the scholarly community, although raise important issues that still remain open. The intent of this project was to analhyze what role does Public Opinion plays when it comes to criminal justice policies as well as this may influence the very performance of criminal justice members. It is fundamental for the social scientist to be able to understand the dynamics that are present throughout the process involving the exercise by Democratic States of using the right to punishment of their citizens. To do it so, I have examined classic authors in these subject, as such as David Garland (2001) with his reference book “The culture of Control” and Roberts. et alii. (2003); with their great book about Penal Populism and Public Opinion. Also I have choosen a few contemporany authors that brought some constrasting points to my Project. To this end, the present Project is divided in two different parts. First, a theoretical framework made through a systematic review of the literature on the subject of this project. Secondly, it was proposed the construction of a Public Opinion survey, deepened and with scientific bases that would have as main objective the verification of the perception regarding the different aspects of criminal justice of the resident community in the metropolitan area of Porto.
N/A
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7

Varela, Poblete José Manuel. « Populismo punitivo y neoliberalismo : una mirada crítica ». Tesis, Universidad de Chile, 2017. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/143956.

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Résumé :
Memoria (licenciado en ciencias jurídicas y sociales)
Este trabajo tiene por objeto llevar a cabo un análisis de la influencia a nivel global de lo que en doctrina se ha denominado “populismo punitivo”. Se ahondará en el origen de dicho concepto, su relación con los cambios originados desde fines de la década del 70’ a lo largo del mundo, haciendo énfasis en su vinculación con el concepto de “modernidad tardía”, con la visión del castigo, y, en particular, con los Estados que adoptaron políticas económicas neoliberales. A su vez se describirá cómo dichos cambios han producido un nuevo enfoque de la criminalidad, el cual se caracteriza por un consenso en la clase política en torno al control del delito, una nueva relación existente entre ella y la ciudadanía manifestada en la opinión pública, y por último, la gran influencia y protagonismo de los medios masivos de comunicación. Todo lo cual ha provocado un progresivo alejamiento de la racionalidad en la elaboración de políticas penales y una predilección por la incapacitación como efecto deseado de la pena. Se expondrán los efectos negativos que origina el actual enfoque de la criminalidad imperante, el cual podría describirse como un triunfo de la seguridad ciudadana que busca el endurecimiento penal y el retroceso de las garantías para saciar el hambre punitiva de la población.
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8

Gazoto, Luís Wanderley. « Justificativas do congresso nacional brasileiro ao rigor penal legislativo : o estabelecimento do populismo penal no Brasil contemporâneo ». reponame:Repositório Institucional da UnB, 2010. http://repositorio.unb.br/handle/10482/6661.

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Résumé :
Tese (doutorado)—Universidade de Brasília, Departamento de Sociologia, 2010.
Submitted by Suelen Silva dos Santos (suelenunb@yahoo.com.br) on 2011-01-28T14:22:18Z No. of bitstreams: 1 2010_LuisWanderleyGazoto.pdf: 2020451 bytes, checksum: 0af51a40d7a987ad2aee5416dd59235e (MD5)
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O objeto da presente pesquisa é o populismo penal do poder legislativo brasileiro, após a edição do Código Penal de 1940, mas, principalmente, contemporâneo, analisado por meio das representações sociais ressaltadas no processo da criminalização e, principalmente, nas exposições de motivos dos projetos de lei. Para constatar-se tal fenômeno, foram analisados todos os projetos das leis alteradoras do sistema penal, de 1940 a junho de 2009; todos os projetos de leis da Câmara dos Deputados, de janeiro de 2007 a junho de 2009, bem como do Senado Federal, de janeiro de 2003 a junho de 2009. A pesquisa revelou que 1) as exposições dos motivos dos projetos de leis quase sempre trazem como argumento a necessidade da repressão, sem, todavia, a apresentação de dados empíricos que possam sustentar suas posições; 2) é comum o apelo exagerado, puramente retórico, do valor éticomoral da proteção estatal ao interesse em questão, mas sem nenhuma referência a critérios de proporcionalidade; 3) não poucas vezes, os parlamentares deixam expresso que suas preocupações decorrem de leituras de jornais e influência da mídia, em geral; 4) em projetos que envolvem o tema proteção de menores, mulheres, idosos e minorias é prática comum a criação de medidas extrapenais meramente programáticas, mas que, concretamente, aumentam penas e incidências de aplicação de leis penais; tais projetos têm tido como autoras indiretas entidades e associações representativas de interesses desses segmentos sociais; 5) recentemente, houve uma maior focalização nos temas dos crimes praticados na direção de veículo automotor – mormente quando há embriaguez –, bem como na pedofilia, corrupção e infrações de menores; fatos que sempre ocorreram, mas que tiveram forte presença na mídia dos últimos anos; 6) as representações, influências e tendências ao rigor penal são encontradas, em um mesmo grau de intensidade, na Câmara dos Deputados e no Senado Federal, bem como em todos os principais partidos políticos; 7) diversamente, muitos projetos penalizantes são de autoria de parlamentares oriundos de profissões ligadas à repressão criminal: policiais civis e militares e membros do Ministério Público. De tudo, pode-se extrair a conclusão geral de que o Poder Legislativo brasileiro contemporâneo muitas vezes justifica o maior rigor penal nas representações sociais, na opinião pública e da mídia indicativas da necessidade da repressão penal, porém, tal procedimento, afastado dos demais princípios que regem as sanções penais, vem resultando em penas excessivamente rigorosas, caracterizando um populismo penal legislativo. ______________________________________________________________________________ ABSTRACT
The object of this research is the penal populism of the legislature of Brazil, after the publication of the Criminal Code of 1940, but with main concern on nowadays, analyzed by means of social representations emphasized in the process of criminalization, and especially in the motivation of the bills. To cover the observation of this phenomenon, all laws altering the criminal justice system, from 1940 to June 2009, all bills running the House of Representatives from January 2007 to June 2009, and the Senate from January 2003 to June 2009 were analyzed. The survey revealed that: 1) the motivation of the bills often includes the need of repression as an argument, but there is no presentation of empirical data to support their positions; 2) exaggerated and purely rhetorical calls to the ethical and moral value of protecting the state interest under discussion are common, but they do not make any reference to the criteria of proportionality; 3) parliamentarians often express that their concerns arise from reading newspapers and from media influence in general; 4) when bills involve topics such as child protection, women, elderly and minorities, it is usual to create extra-penal measures which are merely programmatic, but, in fact, these procedures particularly increase penalties and consequences of application of criminal laws; such projects have had indirect entities as authors and associations representing the interests of social groups; 5) recently, there has been a greater focus on issues of crime committed by drivers – especially when they are drunk – as well as pedophilia, corruption and violations of children, facts that have always occurred, but which have had a strong presence in the media lately; 6) representations, influences and tendencies to the law strictness are found, at the same intensity level, in the House of Representatives and the Senate as well as all major political parties; 7) unlikely, many onerous bills are the work of parliamentarians whose careers are original from criminal enforcement: civil and military police and public prosecutors. To sum up, it is possible to reach the following general conclusion: the contemporary Brazilian legislature frequently justifies the law strictness with the social, public opinion and the media indicative of the need for prosecution; however, such a procedure, far from of other principles which govern sanctions, has resulted in overly strict penalties, featuring a populist criminal law. _______________________________________________________________________________ RÉSUMÉ
L’objectif de la présente recherche est le populisme pénal du pouvoir législatif brésilien après l’édition du Code Pénal de 1940, mais principalement le contemporain, analysé à travers les représentations sociales en évidences dans le procès de criminalisation et surtout dans les expositions de motifs des projets de loi. Pour constater un tel phénomène, tous les projets de loi modificateurs du système pénal ont été analysés, de 1940 à juin de 2009, tous les projets de loi de la Chambre des Députés, de janvier 2007 à juin 2009 et du Sénat de janvier 2003 à juin 2009. La recherche a démontré le suivant: 1) les expositions de motifs des projets de loi sont presque toujours justifiées par le besoin de répressions, sans pourtant la présentation de données empiriques qui puissent soutenir leurs positions; 2) c’est commun l’appel exagéré, purement rhétorique, de la valeur éthique-moral de la protection de l’Etat à l’intérêt en question, mais sans aucune référence aux critères de proportionnalité; 3) plusieurs fois les parlementaires affirment que leurs préoccupations viennent des lectures des journaux et de l’influence des médias; 4) dans les projets qui concernent le thème de la protection des mineurs, des femmes, des personnes âgés, des minorités; il est tout à fait commun la création de mesures extra-pénales tout à fait programmatique mais qui concrètement augmentent les peines et incidences de l’application des lois. Des tels projets ont comme auteurs indirectes des entités et associations représentatives de l’intérêt de ces segments sociaux; 5) récemment il y a eu une plus grande focalisation dans les thèmes concernant les crimes pratiqués par les conducteurs de voitures - surtout quand il s’agit d’ivresse- ainsi comme la pédophilie, la corruption et les délits des mineurs, faits qui ont toujours eu lieu mais qui ont une forte présence dans les moyens de communications ces derniers temps; 6) les représentations, influences et tendances à la rigueur pénale sont rencontrées, dans un même degré d’intensité, à la Chambre des Députés et au Sénat, et en même temps dans tous les principaux partis politiques; 7) diversement, plusieurs projets pénalisants ont comme auteurs des parlementaires issus de professions liées à la répression criminelle : des policiers civils et militaires et des membres du Ministère Public. Finalement, on peut conclure que le Pouvoir Législatif brésilien contemporain justifie, souvent, la haute rigueur pénale dans les représentations sociales, l’opinion publique et les médias indicatifs du besoin de répression pénales, pourtant, de telles procédures, éloigné des autres principes qui dominent les sanctions pénales, résultent en peines excessivement rigoureuses, caractérisant ainsi un populisme pénal législatif.
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Rocha, Patrícia Vieira de Melo Ferreira. « A importância da análise da culpabilidade como limite à expansão de um novo modelo penal de ocasião ». Pós-Graduação em Direito, 2018. http://ri.ufs.br/jspui/handle/riufs/9313.

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Résumé :
The 1988 Federal Constitution adopted a guarantor criminal model, which is based on the rule of law, which lists fundamental rights, ensuring the individualization of punishment and establishing limits to the state's punitive power, situations in which guilt plays an important role in maintaining constitutional essence. Regardless of the importance of guilt, it has been suffering a serious crisis generated by the tension between the political-criminal function and the need to determine the proportionality of the penalty applied. The analysis of guilt is now faced not as a constitutional guarantee limiting abuses from the punitive power of the state, but as an obstacle to the application of more severe sentences, giving space to the social need to ward off violence from the social sphere, regardless of the means therefore. In this sense, the satisfaction of the popular clamor for justice gains a prominent place in the criminal jurisdiction, being also adopted as a parameter of efficiency by the Judicial Power. In this context, the concept of justice expected by society is now confused with the maximum application of criminal law, even without compliance with constitutional guarantees. In view of such a scenario, encouraged and propagated by the media, the decisions handed down by the Judiciary Branch are, notably after Criminal Action no. 470/MG, judged by the Federal Supreme Court to follow a new paradigm, utilitarian and with a greater bias corruption and violence aimed at pacification and social welfare, less important if effective mitigation of compliance with the guarantees provided in the constitutional order. A new model of criminal law has been drawn up by the jurisprudence of the STF, which, in order to meet the social anxieties influenced and reverberated by the mass media, makes populist decisions, many in disharmony with the constitutional norm, leaving aside their observance. Constitutional interpretation becomes essential for the maintenance of the constitutional guarantor base, provided it is made according to its essence, rescuing the analysis of guilt, individualizing the sentence, ensuring a subjective judgment of imputation.
A Constituição Federal de 1988 adotou um modelo penal garantista, próprio de um Estado de Direito, elencando rol de direitos fundamentais, assegurando a individualização da pena e estabelecendo limites ao avanço do poder punitivo estatal, situações nas quais a culpabilidade exerce importante papel na manutenção da essência constitucional garantista. Em que pese tal importância da culpabilidade, a mesma vem sofrendo séria crise gerada pela tensão existente entre a função político-criminal e a necessidade de determinação da proporcionalidade da pena aplicada. A análise da culpabilidade passa a ser enfrentada não como uma garantia constitucional limitadora de abusos provenientes do poder punitivo estatal, mas como obstáculo à aplicação de penas mais severas, cedendo espaço à necessidade social de se afastar a violência do seio social, não importando os meios para tanto. Nesse sentido, a satisfação do clamor popular por justiça ganha lugar de destaque na jurisdição criminal, sendo também adotado como parâmetro de eficiência pelo Poder Judiciário. Nesse contexto, o conceito de justiça esperado pela sociedade passa a ser confundido com a aplicação máxima do direito penal, ainda que sem a observância das garantias constitucionais. Diante de tal panorama, incentivado e propagado pelos meios de comunicação, as decisões proferidas pelo Poder Judiciário caminham, destacadamente a partir da Ação Penal nº 470/MG, julgada pelo Supremo Tribunal Federal, a seguir novo paradigma, utilitarista e com viés maior de combate à corrupção e à violência, visando atender à pacificação e ao bem-estar social, não importando se efetiva a mitigação da observância das garantias previstas na ordem constitucional. Um novo modelo de direito penal vem sendo desenhado pela jurisprudência do STF, que, visando atender os anseios sociais influenciados e reverberados pelos meios de comunicação, profere decisões populistas, muitas em desarmonia com a norma constitucional, deixando de lado a sua observância. A interpretação constitucional torna-se essencial para a manutenção da base garantista constitucional, desde que seja feita de acordo com a sua essência, resgatando-se a análise da culpabilidade, individualizando-se a pena, garantindo um juízo subjetivo de imputação.
São Cristóvão, SE
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Franco, Xavier José Roberto. « La réception de l’opinion publique par le système de droit criminel ». Thèse, Université d'Ottawa / University of Ottawa, 2012. http://hdl.handle.net/10393/23407.

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Résumé :
Cette thèse traite des possibilités d’intégration de l’opinion publique dans les opérations du système de droit criminel. En s’appuyant sur le cadre de la théorie des systèmes de Niklas Luhmann et sur le concept de rationalité pénale moderne d’Alvaro Pires, cette thèse prétend faire une double contribution. D’un côté, il est question d’avancer des distinctions et des précisions théoriques sur ce qui peut constituer cette opinion publique – et même, de façon plus générale, les stimuli externes apparentés à ce concept (public, mouvements de protestation, victimes) – et d’examiner la façon de concevoir son rapport avec le système de droit criminel. D’un autre côté, il est question d’observer empiriquement les mécanismes que ledit système met en place pour gérer la pression qu’il ressent de son environnement. Qui plus est, en nous servant de ce concept de rationalité pénale moderne, nous essayons de montrer dans cette thèse que des stimuli externes qui prônent un système plus punitif et intolérant ont beaucoup plus de chances d’être entendus que des communications qui sont critiques à l’égard de la punitivité du système. Finalement, nous devons ajouter que ce travail a eu l’ambition de faire une « sociologie du droit avec le droit », c’est-à-dire que la sociologie qui a été mise en place ici a eu l’intention de prendre en considération le point de vue interne du droit. Ses catégories, son raisonnement et ses opérations sont traités à partir d’un cadre théorique de la sociologie, mais toujours en considérant que le système juridique a une logique propre qui est souvent oubliée par la sociologie du droit.
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Gebin, Marcus Paulo. « Corrupção, pânico moral e populismo penal : estudo qualitativo dos projetos de lei propostos no Senado Federal e na Câmara dos Deputados entre os anos de 2002 e 2012 ». reponame:Repositório Institucional do FGV, 2014. http://hdl.handle.net/10438/11823.

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Submitted by Marcus Gebin (mgebin@hotmail.com) on 2014-06-10T21:19:29Z No. of bitstreams: 1 DissertacaoFinal-MarcusGebin - ABNT3.pdf: 836447 bytes, checksum: fbe146fb905e9050d807de8ea0f2097c (MD5)
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In this research we tried to identify the Bills proposed in the Senate and the House of Representatives between 2002 and 2012 that showed corruption as a central theme; to determine the proportion of the criminal nature Bills among them; to understand, by analyzing the texts of the justifications that accompany them, what are the functions of the criminal measures. In addition, we seek to understand - always from the point of view of the legislator - what is corruption, who is the corruptor and what are the corruption causes and consequences. Finally, drawing on the concepts of "moral panic" and "penal populism", we suggested ways to identify and understand some of the variables that influence the legislative process and the responsiveness of the legislator to a diffuse demand for penalty.
Nessa pesquisa buscamos identificar os Projetos de Lei propostos no Senado Federal e na Câmara dos Deputados, entre os anos de 2002 e 2012, que apresentaram a corrupção como tema central; determinar a proporção das propostas de cunho penal no conjunto desses dos Projetos; compreender, por meio da análise dos textos das Justificativas que os acompanham, quais seriam as funções das medidas de natureza penal. Além disso, procuramos compreender as representações do legislador sobre o que seria corrupção, quem seria o corrupto e quais seriam suas causas e conseqüências. Por fim, nos valendo dos conceitos de 'pânico moral' e 'populismo penal', sugerimos formas de identificar e compreender algumas das variáveis que influenciam o processo legislativo e a responsividade do legislador à demanda por pena difusa no corpo social.
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Ramos, Marcelo Buttelli. « Entre pr?ticas populistas e crimes hediondos : uma proposta de an?lise a partir da teoria pol?tica de Ernesto Laclau ». Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2016. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/7302.

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Submitted by Caroline Xavier (caroline.xavier@pucrs.br) on 2017-05-25T14:46:00Z No. of bitstreams: 1 DIS_MARCELO_BUTTELLI_RAMOS_PARCIAL.pdf: 617407 bytes, checksum: 572e7907361c91d8ac373e900d593021 (MD5)
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Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior - CAPES
The purpose of this dissertation is to examine the analytical developments that can be achieve by understanding the ?populism? as a theoretical category free of pejorative connotations. At first, we intend to examine the ?uses? attributed to the term within a precise set of criminological approaches. The study of the criminological discourses related to the theme show, in this sense, the existence of a true discursive formation constituted around the idea that ?populism?, in its punitive dimension, represents a political anomaly that tends to compromise the guaranteeing rationality of contemporary legal-penal systems. Consequently, we suggest the possibility of dispensing another analytical treatment to the term. Taking Ernesto Laclau's theory as his starting point, we considered the consequences that could be drawn from the analysis of the populist phenomenon if we accepted to understand the term as the best finished expression of a political logic that is inseparable from contemporary democratic regimes. Finally, we set out to test, from the empirical point of view, the heuristic value of the explanations conceived by the aforementioned author on the question of populism. The context of justification: the speeches fixed in the topic of the explanatory statement of the legislative proposals related to the Heinous Crimes Act and their respective reforms. At the end of the investigation, we indicate the reasons why the debate carried out by the political philosophy about the very meaning of democracy can be truly helpful in order to structure a powerful criticism, capable of contributing to the denaturalization of the belief articulated around the idea of "necessity" of punitive power.
A presente disserta??o - adequada ? ?rea de concentra??o Sistema Penal e Viol?ncia, com ?nfase na linha de pesquisa em Viol?ncia, Crime e Seguran?a P?blica, do Mestrado em Ci?ncias Criminais da Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul (PUCRS) - teve por objetivo investigar os desdobramentos anal?ticos resultantes da compreens?o do populismo como uma categoria te?rica livre de conota??es pejorativas. Num primeiro momento, propusemos perscrutar os usos atribu?dos ao termo no ?mbito de um conjunto preciso de abordagens criminol?gicas. A sistematiza??o dos discursos de articulados em rela??o ? tem?tica em quest?o permitiu identificar a exist?ncia de uma verdadeira forma??o discursiva constitu?da em torno da ideia de que populismo, em sua dimens?o punitiva, representaria, no limite, o ?nome? de uma anomalia pol?tica que, derivada do desgaste do modelo democr?tico representativo, tende a comprometer, em ?ltima inst?ncia, a racionalidade garantista dos sistemas jur?dico-penais contempor?neos. Consequentemente, sugerimos a possibilidade de se dispensar outro tratamento anal?tico ao termo. Tomando como ponto de partida a teoria de Ernesto Laclau, cogitamos acerca das consequ?ncias que poderiam ser extra?das da an?lise do fen?meno populista caso aceit?ssemos compreender o termo como sendo a mais bem-acabada express?o de uma l?gica pol?tica indissoci?vel dos regimes democr?ticos contempor?neos. Por fim, nos dispusemos a testar, sob o ponto de vista emp?rico, o valor heur?stico das explica??es concebidas pelo aludido autor relativamente ? quest?o do populismo. O contexto de justifica??o escolhido: os discursos constantes do t?pico da exposi??o de motivos das proposi??es legislativas relacionadas ? Lei dos Crimes Hediondos e ?s suas respectivas reformas. Ao t?rmino da investiga??o, indicamos as raz?es pelas quais o debate levado a efeito, contemporaneamente, pela filosofia pol?tica acerca do sentido mesmo da democracia pode ajudar a estruturar uma cr?tica potente, posto que capaz de contribuir para a desnaturaliza??o da cren?a atinente ? ?necessidade? do poder punitivo.
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MENDES, ANDRE PACHECO TEIXEIRA. « WHY LEGISLATORS WANTS TO RAISE PENALTIES ? LEGISLATIVE PENAL POPULISM IN THE CHAMBER OF DEPUTIES : ANALYSIS OF THE REASONS OF LEGISLATIVE PROPOSALS FROM 2006 TO 2014 ». PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO, 2015. http://www.maxwell.vrac.puc-rio.br/Busca_etds.php?strSecao=resultado&nrSeq=26913@1.

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PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO
COORDENAÇÃO DE APERFEIÇOAMENTO DO PESSOAL DE ENSINO SUPERIOR
PROGRAMA DE SUPORTE À PÓS-GRADUAÇÃO DE INSTS. DE ENSINO
A presente tese de doutorado tem por objetivo buscar evidências do fenômeno denominado populismo penal na atividade legislativa brasileira, tendo por base a análise das justificativas dos projetos de lei (PLs) que pretendem aumentar penas, apresentados no período de 2006 a 2014 na Câmara dos Deputados. O trabalho apresenta como problema de pesquisa a investigação das intenções declaradas e as razões pelas quais o legislador persiste na proposição de aumentos de pena. Por que o político insiste em aumentar penas? É hipótese desse trabalho que o legislador assim tem atuado pois tem aderido ao populismo penal, um fenômeno caracterizado por discursos e práticas de endurecimento penal, pretensamente apoiados em um público homogêneo clamante por punição. Esse recrudescimento viola a principiologia penal que deflui do modelo constitucional brasileiro, bem como aposta invariavelmente nas finalidades da pena reconhecidas como prevenção geral negativa (dissuasão) e retribuição. Por isso, no plano teórico, estabelecemos as premissas teóricas para a análise dos PLs, (i) indicamos cinco princípios limitadores do poder punitivo, (ii) apontamos as teorias dos fins da pena reconhecidas pelo discurso oficial da penologia, e (iii) expusemos a nova cultura do controle do crime (David Garland), na qual o populismo penal está inscrito (John Pratt e Julian V. Roberts). No plano prático, foram analisadas 758 (setecentas e cinquenta e oito) proposições legislativas que, após depuração, resultaram em 191 (cento e noventa e uma) que se inseriam no escopo da pesquisa: aumentos de pena de crimes já existentes. O ano de 2006 foi escolhido como termo inicial por duas razões. Em primeiro lugar, permite compreender duas legislaturas na Câmara dos Deputados, a quinquagésima terceira e a quinquagésima quarta, respectivamente nos períodos 2007-2011 e 2011-2015. Em segundo lugar, possibilita a continuidade na produção de conhecimento científico em matéria de produção legislativa de normas penais, considerando pesquisa publicada pelo Ministério da Justiça, na Série Pensando o Direito número 32 (Análise das justificativas para a produção de normas penais), que abrangeu o estudo de proposições legislativas no período de 1987 a 2006. O marco final de 2014 se justifica por duas razões: encerramento da quinquagésima quarta legislatura da Câmara dos Deputados (2011 a 2015) e necessidade de pôr termo à etapa de levantamento de dados para este trabalho acadêmico. Os achados de pesquisa deste estudo científico, após análise quantitativa e qualitativa das justificativas dos 191 PLs, permitiu identificar que: (i) quase metade (48,16 porcento) das proposições aposta no efeito dissuasório da pena (prevenção geral negativa), finalidade que tem caracterizado o populismo penal; (ii) 63,35 porcento dos PLs não fizeram quaisquer referências a dados, estudos e estatísticas relacionadas a norma que pretende alterar, confirmando o processo de desestatisticalização do populismo penal, a ausência do conhecimento técnico e a supremacia do senso comum; (iii) um quinto (20,41 porcento) dos PLs versavam sobre crimes contra a pessoa, enquanto apenas 2,09 porcento dos PLs compuseram o chamado Direito Penal Econômico, confirmando a seletividade do legislador; (iv) quase um quinto (19,37 porcento) das proposições indicaram responsividade do legislador à mídia, pela qual a repercussão midiática criminal afeta o legislador para a propositura de PL punitivista, sugerindo um comportamento populista punitivo dos parlamentares; (v) os PLs mostraram-se diluídos entre os diversos partidos políticos de maior representatividade, confirmando o caráter suprapartidário do populismo penal. A conclusão da tese aponta para a ideia segundo a qual o legislador brasileiro realiza política criminal legislativa irracional, flertando com o fenômeno mundial do populismo penal, que tem caracterizado as democracias ocidentais contemporâneas. Ignora os princípios penais
This doctoral thesis aims to find evidence of the phenomenon called penal populism in the Brazilian legislative activity, based on the analysis of the justifications of the bills (B s) which tends to increase penalties, presented for the period 2006-2014 in the Chamber of Deputies. This work presents as research problem the investigation of the stated intentions and the reasons why the legislature persists in raising penalty. Why the political insists on increasing penalties? It is hypothesis of this work that the legislator has acted as it has adhered to the penal populism, a phenomenon characterized by speeches and criminal hardening practices, allegedly backed on a homogeneous public clamoring for punishment. This violates the criminal upsurge of principles that derives from the Brazilian constitutional model and invariably bet on the purposes of the sentence recognized as negative general prevention (deterrence) and retribution. So, in the theoretical plan, we have established the theoretical premises for the analysis of B s, (i) indicated five limiting principles of punitive power, (ii) pointed out the theories of the purposes of punishment recognized by the official discourse of penology, and (iii) we exposed the new crime control culture (David Garland), in which the penal populism is inscribed (John Pratt and Julian V. Roberts). In the practical plan, we have analyzed 758 (seven hundred fifty-eight) legislative proposals that, after purification, resulted in 191 (one hundred and ninety-one) that fell within the scope of this research: penalty raising for existing crime. The year 2006 was chosen as the initial term for two reasons. First, allows embracing two terms in the Chamber of Deputies, the 53rd and 54th respectively in the periods 2007-2011 and 2011-2015. Second, it enables the continuity in the production of scientific knowledge on legislative production on penal law, considering research published by the Ministry of Justice, Thinking Series Law No. 32 (Analysis of the justifications for the production of criminal provisions), which covered the study of legislative proposals from 1987 to 2006. The final point at 2014 is justified for two reasons: closing the 54th Legislature Chamber of Deputies (2011 to 2015) and the need to end the data collection phase for this academic paper. The research findings of this scientific study, after quantitative and qualitative analysis of the justifications of 191 B s, identified that: (i) almost half (48.16 percent) of the proposals focus on the deterrent effect of punishment (negative general prevention), the aim of punishment that has characterized the penal populism; (ii) 63.35 percent of B s have made no references to data, studies and statistics related to standard targeted to change, confirming the penal populism process of destatisticalization, a lack of technical knowledge and the supremacy of common sense; (iii) a fifth (20.41 percent) of B s were about crimes against the person, while only 2.09 percent of B s made up the so-called Economic Criminal Law, confirming the selectivity of the legislator; (iv) almost a fifth (19.37 percent) of the proposals indicated responsiveness of the legislator to the media, in which the criminal media repercussion affects the legislature for bringing punitive bill, suggesting a punitive populist behavior of parliamentarians; (v) the B s proved to be diluted among the various most representative political parties, confirming the nonpartisan character of penal populism. The conclusion of the thesis points to the idea that the Brazilian legislator performs irrational legislative criminal policy, flirting with the worldwide phenomenon of penal populism that has characterized contemporary Western democracies. Ignores the principles for criminal law making. Bet on the deterrent function of punishment, whose efficiency has not been proven in history. rather, produced mass incarceration, which is incapable of reducing crime rates.
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Loso, Sebastian, et Emma Myllymäki. « Samtyckeslagen : - en kritisk diskursanalys av riksdagsdebatten ». Thesis, Högskolan i Gävle, Kriminologi, 2021. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hig:diva-36709.

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This essay, named ”A critical discourse analysis on the debate in parliament; regarding the law of consent”, aimed to clarify whether the political debate that took place before the voting of the “law of consent” was a case of penal populism or not. The essay also aimed to find out how the victims of sex crime was constructed, as a discourse, and used in the political debate. The method used to perform this was the critical discourse analysis, by Fairclough (1995). The results show that a change has taken place in the political debate, regarding how sex crime is viewed and analyzed today. That’s because politicians used discourses based in conflict and feminist theory. This can be regarded as a change in the social practices and a change of the “status quo”. The essay presents that's not the case. That’s because the parts that have made up penal populism, in Sweden, since the 70s-80s are present in the political debate regarding the “law of consent”.
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Bartlett, Tess. « The power of penal populism : public influences on penal and sentencing policy from 1999 to 2008 : a thesis submitted to the Victoria University of Wellington in fulfilment of the requirements for the degree of Master of Arts in Criminology / ». ResearchArchive@Victoria e-Thesis, 2009. http://hdl.handle.net/10063/1086.

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Dyer, Andrew. « Can Charters of Rights Limit Penal Populism ? Irreducible Life Sentences, Disproportionate Sentences and Preventive Detention in Australia and under the Human Rights Act 1998 (UK) & ; the European Convention on Human Rights ». Thesis, The University of Sydney, 2021. https://hdl.handle.net/2123/24593.

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In this thesis, I argue that human rights charters can improve protections for criminal offenders against penal populist laws that objectify and exclude them. In cases where such laws have been challenged on separation of powers or other grounds in Australia, the Courts have frequently used highly formalistic and unpersuasive reasoning when declining to intervene. On the other hand, in cases where prisoners have alleged that were being punished incompatibly with the European Convention on Human Rights, the UK judges and the judges of the European Court of Human Rights (‘ECtHR’) – particularly the latter – have adopted a more assertive approach. In so doing, they have interpreted Convention rights as they should: they have sought to place liberal constraints on democratic action, while also being careful not to move too far ahead of the popular will. However, recent charter overrides in the Australian State of Victoria – and Westminster’s hostility to the ECtHR’s decisions in the prisoner voting case of Hirst (No 2) v United Kingdom [2005] IX Eur Court HR and the irreducible life sentence case of Vinter v United Kingdom [2013] III Eur Court HR 317 – do show that ‘weak-form’ charters will not necessarily grant prisoners all of the benefits that the judiciary would confer on them. Nor would ‘strong-form’ charters certainly do a better job. This does not make human rights charters futile. It simply means that, while such charters can improve the position of prisoners, the extent to which they will do so depends on all the circumstances – including charter design and the political culture in the relevant jurisdiction.
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SOUZA, Luciana Correa. « A expansão do direito penal : os reflexos da influência midiática no processo de criminalização primária ». Universidade Federal do Pará, 2017. http://repositorio.ufpa.br/jspui/handle/2011/9894.

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CAPES - Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
Este trabalho tem como objetivo analisar os reflexos da influência midiática, no processo de criminalização primária, sobre o expansionismo penal e a sua compatibilidade com o modelo de contenção da repressão penal próprio Estado Democrático de Direito estabelecido com a Constituição Federal de 1988. Para tanto, na primeira seção, se realiza a abordagem do embasamento teórico necessário para a compreensão do funcionamento dos meios de comunicação de massa, enquanto componentes da indústria cultural, bem como o estudo da mídia na sociedade do espetáculo, sob o prisma da espetacularização da notícia, a fim de evidenciar o caráter mercantil dela sobre o crime. Na segunda seção, examinam-se os processos de criminalização primária e secundária, além do desenvolvimento da noção de seletividade e reflexão sobre as funções latentes do sistema penal. Posteriormente, na terceira seção, se realiza uma apreciação do processo de construção da realidade pelos mass media, momento em que se discorre a criminologia midiática e o discurso do populismo penal midiático no Brasil. Ao final, na quarta seção, estudam-se os reflexos do populismo punitivista no plano legislativo, para tanto, explora-se o projeto de Lei n. 4.850/2016. Por fim, com base nos resultados ao longo do trabalho, analisa-se a legitimidade das manifestações do Direito Penal do inimigo, no ordenamento jurídico, com o modelo de contenção da repressão penal, próprio do Estado Democrático de Direito e, particularmente, com a Constituição Federal de 1988.
This work aims at analyzing the reflexes of the media influence in the process of primary criminalization on the criminal expansionism and its compatibility with the model of containment of the criminal repression of the Democratic Rule of Law established with the Federal Constitution of 1988. For this, In the first chapter, the approach of the theoretical basis necessary to understand the functioning of the mass media as components of the cultural industry, as well as the study of the media in the society of the spectacle, under the prism of the spectacularization of the news, is realized. In order to evidence the mercantile character of her on the crime. In the second chapter, we examine the processes of primary and secondary criminalization, as well as the development of the notion of selectivity and reflection on the latent functions of the penal system. Subsequently, in the third chapter, an appreciation of the process of construction of reality by the mass media is carried out, at which moment the media criminology and the discourse of media criminal populism in Brazil are discussed. At the end, in the fourth chapter, we study the reflexes of punitive populism in the legislative plane, for that, explores the bill 4.850/2016. Finally, based on the results of the study, the legitimacy of the manifestations of the Criminal Law of the enemy, in the legal system, is analyzed with the model of containment of criminal repression, typical of the Democratic Rule of Law and, particularly, with the Federal Constitution of 1988.
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Baker, Joseph O., et Andrew L. Whitehead. « God’s Penology : Belief in a Masculine God Predicts Support for Harsh Criminal Punishment and Militarism ». Digital Commons @ East Tennessee State University, 2019. https://dc.etsu.edu/etsu-works/7803.

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Prior research demonstrates that multiple dimensions of religiosity significantly predict punitive attitudes and militarism. This study highlights the importance of believing in a masculine God, an aspect of religiosity with a robust and consistent relationship to punitiveness and militarism, but which has previously been unexamined. After accounting for multiple aspects of religiosity highlighted by previous research—such as frequency of religious practice, religious tradition, fundamentalist identity and beliefs, and other dimensions of God image including love, anger, judgment, and engagement—believing that God is a “He” consistently and strongly increases support for harsh social policies targeting intra-societal enemies (criminals), as well as general militarism and campaigns targeting extra-societal enemies (e.g. “terrorists”). These results highlight the importance of theorizing and measuring gendered dimensions of belief in God, as well as the importance of fine-grained considerations of religion in studies of penal populism and militarism.
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YANG, YA-WEN, et 楊雅雯. « Lay Participation System and Penal Populism ». Thesis, 2016. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/47057184689635038423.

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碩士
國立中正大學
法律系研究所
104
This is the trend in the world that having lay persons to participate in the judicial system. Different systems have been established under different cultures and societies such as Jury System in England and in the U.S.A., or Assessor System adopted by France and by Germany. In recent years, the Lay Participation System and Citizen Judge System have also been executed in Asia countries such as South Korea and Japan. Due to some judicial verdicts did not meet the social expectations and lead into people’s distrust of the criminal justice and administration of justice, in order to have the judge’s decisions to be closer to general concepts of the society, the Judicial Yuan is now elaborating Advisory Assessor System to allow people participate in the criminal trials. It seems to ignore the relevance of the people’s participation in the trial and the practicing of democracy due to the objective of the Statute on the Pilot Implementation of the Advisory Assessor System in Trial (Draft) do not emphasize on the democratization of justice, but focus on improving people’s trust and understanding in it. As more opinions from people get involved into the criminal trials, a certain degree of democratization of justice will be achieved. Furthermore, due to it only exists a thin line between democratization and populism, advanced studies should be conducted in regarding to the relationship between the true reason of people’s distrust of judiciary system and Penal Populism currently expanded in countries such as grueling criminal policy, the rise of the movement of the victims, reactionaries of experts’ decisions, panics among the population caused by sensational crime stories from medias. The implementation of the Advisory Assessor System aims to avoid populist ideas and to bring people into proper concepts and feelings of law. This research attempts to prevent the statute of the Advisory Assessor System from being affected by improper populism by observing if irrational situations caused from populism occurred in moot court of Chiayi District Court, and finally to bring out the concept of Deliberative Court by applying the theory of Deliberative Democracy and to finalize a collective judgment from public forums consisting professional judges and general population under sincere dialogues, sufficient discussions, effective communications and truly sharing. Deliberative discussions in tribunal court will be an excellent solution to avoid Penal Populism getting into criminal trials.
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Szafrańska, Michalina. « Wpływ penalnego populizmu na tworzenie prawa : perspektywa mediocentryczna ». Praca doktorska, 2014. https://ruj.uj.edu.pl/xmlui/handle/item/61054.

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Chou, Tsai-Hui, et 周采慧. « The Impact of Penal Populism on Taiwan's Criminal Policy ». Thesis, 2015. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/37880322555013849706.

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Résumé :
碩士
國立中正大學
法律學研究所
103
In recent years, Taiwan society often promotes legislative amendments because of public opinion. Because of excessive reports of mass media, people feel panic and angry. They do not trust the government, ignoring the data which experts and scholars research. These characteristics just like most Western countries ever met, and they call it “penal populism”. The objective of this paper is to consider whether the criminal policy of Taiwan has been affected by penal populism and how to do it.   Populism is a political doctrine that appeals to the interests and conceptions (such as hopes and fears) of the general people, especially contrasting with the interests of the elite. Penal populism is populism in criminal justice. It feeds on expressions of anger, disenchantment and disillusionment of criminal justice. As with populism itself, penal populism usually takes the form of ‘feelings and intuitions’ rather than some more quantifiable indicator.   Most Western countries have been challenged by penal populism, but still some countries have not. They resist penal populism through democratic culture and social structure. For example, consensus democracies help control public sentiment by good tradition cultural that are tolerance and rationality. As a result, the development of penal populism in consensus democracies is limited.   Have penal populism affected criminal policy in Taiwan? The answer is yes, but it has not been out of control. As Taiwan's political history, electors in Taiwan do not care about politicians in favor of what policy. Therefore, although the people expect tougher punishment, penal populism only appears on particular criminal policy, and has not been become a runaway reaction.
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Duarte, Erika Nobre Martins Gaia. « Em busca da racionalidade das leis penais Uma perspectiva integrada entre a Legística, a Argumentação Legislativa e o Controle de Constitucionalidade para moderar o populismo penal e a hipercriminalização ». Master's thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10316/92707.

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Résumé :
Dissertação de Mestrado em Direito apresentada à Faculdade de Direito
Criminal populism leads, among other consequences, to overcriminalization and irrationality of criminal law, which constitutes a major threat to the pillars of Criminal Law and to fundamental rights and guarantees as a whole. To face this reality, in the search for the rationality of criminal laws, it is essential to focus on the process of drafting the rules. In this sense, priority must be given to an integrated approach between Legistics, which offers empirical elements for the legislator's consideration in the pre-legislative phase, legislative argumentation, which enables the understanding and evaluation of parliamentary reasoning during the legislative phase, and the constitutional review exercised by the Constitutional Courts, being able to examine the rationality when the criminal law is already in force, in the post-legislative phase.After contextualizing, in Chapter I, the problem under study, we intend to emphasize, in Chapter II, that Legistics, through scientific methods, namely ex ante legislative evaluations, which provide empirical data from the social reality, can provide that the legislator, before the drafting of the law, weighs up the main postulates of Criminal Law, thus becoming more aware and responsible. In addition, the concrete information provided may support any control of the constitutionality of criminal law.In Chapter III, taking into account that the argumentation is not given due value in the context of legislation, we propose the development of this theme, both to understand and to evaluate the arguments put forward by parliamentarians in the legislative stage.Completing the cycle of rationality, in Chapter IV, when the criminal law is already in force, we emphasize the importance of adopting a more proactive stance of the Constitutional Courts when controlling the rationality of criminal laws, and, for this purpose, such bodies should be guided by objective parameters and elements in order to avoid judicial activism.Therefore, the reasoning we intend to develop aims to curb the irrationality of criminal laws in each of the stages of legislative activity.
O populismo penal conduz, dentre outras consequências, à hipercriminalização e à irracionalidade das leis penais, o que constitui uma grande ameaça aos pilares do Direito Penal e aos direitos e garantias fundamentais como um todo. Para fazer frente a esta realidade, na busca pela racionalidade das leis penais, é imprescindível direcionar a atenção ao processo de elaboração das normas. Neste sentido, deve-se priorizar uma perspectiva integrada entre a Legística, que fornece elementos empíricos para a ponderação do legislador na fase pré-legislativa, a argumentação legislativa, que viabiliza a compreensão e avaliação das razões parlamentares durante a etapa legislativa, e o controle de constitucionalidade exercido pelas Cortes Constitucionais, que tem aptidão para examinar a racionalidade quando a lei penal já está em vigor, na etapa pós-legislativa.Depois de contextualizarmos, no Capítulo I, o problema objeto de estudo, pretendemos ressaltar, no Capítulo II, que a Legística, através de métodos científicos, nomeadamente as avaliações legislativas ex ante, as quais fornecem dados empíricos a partir da realidade social, pode propiciar que o legislador, no momento prévio à elaboração da lei, proceda à ponderação acerca dos principais postulados do Direito Penal, tornando-se, assim, mais consciente e responsável. Ademais, as informações concretas aportadas podem subsidiar eventual controle de constitucionalidade da lei penal. No Capítulo III, levando em consideração que não é atribuído o devido valor à argumentação no contexto da legislação, proporemos o desenvolvimento desta temática, tanto para compreender quanto para avaliar os argumentos aduzidos pelos parlamentares na etapa legislativa. Completando o ciclo da racionalidade, no Capítulo IV, quando a lei penal já está em vigor, sobrelevamos a importância de ser adotada uma postura mais proativa das Cortes Constitucionais quando do controle da racionalidade das leis penais, sendo que, para essa finalidade, tais órgãos deverão ser guiados por parâmetros e elementos objetivos, a fim de evitar o ativismo judicial. Portanto, o raciocínio que intentamos desenvolver visa a coibir a irracionalidade das leis penais em cada uma das etapas da atividade legislativa.
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Riboli, Eduardo Bolsoni. « A ouroboros discursiva do medo do crime : o medo do crime como elemento disfuncional na racionalidade jurídico-penal ». Master's thesis, 2017. http://hdl.handle.net/10316/84270.

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Résumé :
Dissertação de Mestrado em Direito apresentada à Faculdade de Direito
A presente investigação tem por escopo a análise de uma das mais significativas faces do medo na atualidade: o medo do crime. Responsável por moldar opiniões e comportamentos de acordo com os valores e as crenças de cada sociedade e capaz de gerar uma gama de disfunções que corroem as estruturas da racionalidade jurídico-penal, trata-se de um fenômeno social de difícil mensuração e de alta danosidade social, originado a partir de uma complexa interação entre diferentes variáveis individuais, contextuais e discursivas. O presente estudo, em alusão ao símbolo egípcio e grego, demonstra a ideia da existência de uma estratégia denominada por “Ouroboros discursiva do medo do crime”, a qual representa a ciclicidade erigida (1) a partir da manipulação do poder contido no medo do crime, por diferentes agentes sociais que buscam a consolidação de interesses particulares, a fim de distorcer a percepção da realidade daqueles pelo medo acometidos; (2) a veiculação desses medos preexistentes, a sua propagação e a instauração de novos temores, pela retroalimentação de um sentimento de insegurança na população que a faz crer viver em uma sociedade caótica e perigosa, repleta de ameaças criminais, mesmo que isto não corresponda à realidade criminológica vivenciada; (3) sob o signo do medo, a sociedade vê no direito penal a esperança de reconquistar a segurança perdida e reivindica publicamente por segurança. Quando transformada a segurança em prioridade do Estado, o direito penal passa a ser pensado sob uma lógica eficientista e se torna solução prima ratio para os problemas relacionados à criminalidade, oferecendo uma resposta rápida e barata, porém completamente inadequada e ineficaz, que serve unicamente para apaziguar os medos sociais, vender ilusões de segurança e gerar cada vez mais desigualdades. A Ouroboros discursiva do medo trasladará o medo do crime para a esfera jurídico-penal, sendo capaz de sepultar o princípio da ultima ratio do direito penal e características fundamentais como a sua função de proteção de bens jurídico-penais e a proteção das liberdades e direitos fundamentais contra o exercício do ius puniendi estatal.
The scope of the present study is to analyze one of the most significant faces of fear today: fear of crime. Responsible for shaping opinions and behaviors according to values and beliefs of each society and capable of generating a range of dysfunctions which corrode the structure of criminal law’s rationality, it is a social phenomenon of difficult measurement and highly harmful to society, originated from a complex interaction between different individual, contextual and discursive variables. The present study, in allusion to the Egyptian and Greek symbol, demonstrates the existence of a strategy named “discursive Ouroboros of fear of crime”, which represents the cyclicity created by (1) the manipulation of the power contained in fear of crime by different social agents who seek the consolidation of private interests, in order to distort the perception of reality of those affected by fear; (2) the diffusion of pre-existent fears, their propagation and the establishment of new fears, by feeding back a feeling of insecurity in the population that makes it believe it lives in a chaotic and dangerous society, full of criminal threats, even though it does not correspond to its criminological reality; (3) under the sign of fear, society sees in criminal law the hope of regaining the security that was lost, publicly claiming for security. When security is a priority of the State, criminal law starts to be rationalized under a cost-efficient logic and becomes a prima ratio solution to crime-related social problems, offering a fast and cheap, but highly inadequate and ineffective answer, which serves only to relieve social fears, sell illusions of security and generate more inequalities. The discursive Ouroboros of fear of crime will transport fear of crime to the criminal law sphere, burying essential characteristics of criminal law, such as the ultima ratio principle, its function and the protection of freedoms and fundamental rights against State’s ius puniendi.
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Duval, Marie-Chloé. « Comment les médias couvrent-ils les causes de justice ? : l'affaire Guy Turcotte sous la loupe ». Thèse, 2016. http://hdl.handle.net/1866/16096.

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TSAI, I.-CHIA, et 蔡宜家. « Criminal Legislation and Penal Populism of Drunk Driving : A Comparison between Taiwanese and Japanese Criminal Law and Order ». Thesis, 2016. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/8j9jeh.

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Résumé :
碩士
國立中正大學
法律系研究所
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The sentences of Taiwanese criminal law and order of drunk driving have been tending to be heavier and heavier. In order to analyze the basic, the background, the advantages and the disadvantages of heavier sentencing issues of drunk driving, this paper considers using the theory of penal populism to analyze Taiwanese legislation of drunk driving, and then to compare Taiwanese legislations, amendments and public opinions of drunk driving with Japanese legislations, amendments and public opinions of drunk driving. Therefore, this paper focuses on comparative law and public opinion of drunk driving issues between Taiwan and Japan under the concept of penal populism.  According to the above structure, first, this paper introduced the definition, the background and the social influences of penal populism in chapter 2. Second, this paper focused on Taiwanese and Japanese law and order in chapter 3 and chapter 4, introducing the histories of legislations and amendments of drunk driving, the social events which influenced legislations and amendments of drunk driving, the effects of legislations and amendments, and the connection between legislation and penal populism. Third, in chapter 5, this paper compared the legislations, amendments, and public opinions between Taiwan and Japan, and found the result that although Japanese sentences of drunk driving were much heavier than Taiwanese law and order, it still didn’t have the advantage of reducing crime rate of drunk driving, or the heavier judgements. Finally, in chapter 6, this paper concluded that legislations and amendments under penal populism cannot bring the advantage of reducing drunk driving. The most important point is to find the solution of reducing drunk driving without amending heavier criminal law under the influence of penal populism.
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Watts, Kelsey. « Les débats politiques entourant l’adoption de la Loi sur la sécurité des rues et des communautés : une analyse des représentations ». Thèse, 2015. http://hdl.handle.net/1866/12554.

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Résumé :
Au Canada, les discours politiques entourant la question des politiques pénales ont parfois été favorables à la répression, et parfois favorables à la réhabilitation et la littérature démontre qu’au cours des années, nous avons toujours nuancé notre approche à l’aide d’une philosophie pénale dichotomique, favorisant le juste équilibre entre ces deux rationalités pénales. Depuis l’arrivée du gouvernement conservateur en 2006 et malgré une baisse de l’activité criminelle enregistrée, l’activité législative en matière criminelle et pénale s’est intensifiée. En 2011, le gouvernement a ainsi déposé le projet de loi C-10, une loi omnibus comprenant 5 volets distincts, chacun mettant en place des changements important sur différentes dimensions du processus criminel ou pénal. L’objet de notre étude consiste, à partir de l’analyse des débats entourant l’adoption de ce projet de loi C-10, à comprendre les représentations du crime, du criminel et de la sanction pénale, et ce à partir de l’analyse documentaire thématique. Le corpus utilisé dans ce mémoire est formé de débats parlementaires ayant eu lieu à la Chambre des communes entre le 20 septembre 2011 et le 6 décembre 2011. Il ressort de notre analyse que la perspective dualiste d’autrefois a disparu au détriment d’une perspective pénale axée sur la protection en favorisant la rétribution, réprobation et la neutralisation. Nos résultats soulignent l’importance de l’émotion et du sensationnel dans les débats, ainsi que l’arrivée d’une pénalité politisée.
In Canada, the rhetoric surrounding penal policy has sometimes been favorable to a more punitive approach, sometimes to a more rehabilitative approach and the literature shows that we have always mitigated our approach with a dichotomous penal philosophy that promotes the balance between retributive punishment and rehabilitation. Since the arrival of a minority conservative government in 2006, and despite a drop in reported criminal activity and in the severity of crime, the legislative activity in criminal and penal matters has intensified. In 2011, the government proposed Bill C-10, an omnibus retributive crime bill comprised of 5 distinct parts, each implementing important changes to various sections of the criminal and penal processes. The purpose of our study is to understand the social representations of crime, the criminal and the criminal sanction, that led to the adoption of Bill C-10 using a document analysis of the political debates on C-10 that took place in the House of Commons from September 20th 2011 to December 6th 2011. We used a thematic analysis. Our findings reveal that dualistic speeches have disappeared to the detriment of a penal perspective centered on the notion of protection by means of retribution, denunciation and neutralization. Our analysis also reveals the importance of emotion and sensationalism in the debates, as well as the arrival of a politicized penal realm.
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Boillat-Madfouny, François. « La confiance du public et le monopole de l'autorité publique sur l'administration de la justice pénale ». Thesis, 2020. http://hdl.handle.net/1866/24257.

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Résumé :
La justice pénale a historiquement, et à juste titre, été l’affaire de l’État. Octroyer à l’autorité publique le monopole de l’administration de la justice permet entre autres d’harmoniser les rapports sociaux tout en assurant une réponse structurée et dépersonnalisée au phénomène criminel. La confiance du public dans sa capacité d’accomplir judicieusement cette tâche est cruciale au maintien de ce monopole. Certaines réalités découlant du contexte médiatique moderne mettent toutefois en lumière une certaine crise de confiance du public dans l’appareil judiciaire et contribuent à déposséder l’État de son monopole sur l’administration de la justice pénale. Nous estimons que la télédiffusion des procédures judiciaires pénales de première instance est un des moyens par lesquels l’autorité publique peut rapatrier ce monopole. Ce mémoire s’intéressa à certains aspects de ces questions.
The State has historically overseen criminal justice, and with good reason. Delegating to state authorities full and exclusive administration of criminal justice ensures social harmony and allows for a structured and depersonalised response to crime. Public confidence in its ability to effectively do so is however crucial. The current media environment has contributed to a crisis of confidence in the system, depriving the State of its monopoly. We believe televising court proceedings and making them widely available to the public is one of the ways by which the State can strengthen confidence and reaffirm its legitimate control on the administration of criminal justice.
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