Littérature scientifique sur le sujet « Ponte Vecchio »

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Articles de revues sur le sujet "Ponte Vecchio"

1

Taylor, George A. « Ponte Vecchio, Florence, Italy ». American Journal of Roentgenology 177, no 6 (décembre 2001) : 1370. http://dx.doi.org/10.2214/ajr.177.6.1771370.

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2

Guyer, Richard. « The Ponte Vecchio in Florence ». Spine 29, no 20 (octobre 2004) : i. http://dx.doi.org/10.1097/00007632-200410150-00001.

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3

Simon, Sherry. « The Paris Arcades, the Ponte Vecchio and the Comma of Translation ». Meta 45, no 1 (2 octobre 2002) : 73–79. http://dx.doi.org/10.7202/004150ar.

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Résumé :
Abstract This article argues that Canadian literary translation is enlarging its cultural and esthetic mandates. When Philip Stratford in the 1970s called translations of Quebec literature'news from the front,' he was referring to the journalistic role played by translators in transmitting Quebec literary news. Rather than acting exclusively as mediators, writer/ translators are now increasingly involved in creating hybrid literary texts informed by a double culture. The novels of Gail Scott, the 'renga' of Jacques Brault and E.D. Blodgett are examples of such texts. They use languages to cross traditions, making their texts a crossroads of sensibilities.
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Flanigan, Theresa. « The Ponte Vecchio and the Art of Urban Planning in Late Medieval Florence ». Gesta 47, no 1 (janvier 2008) : 1–15. http://dx.doi.org/10.2307/20648957.

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KOSENKOVA, Elizaveta V., et Denis V. LITVINOV. « ARCHITECTURAL PLANNING PRINCIPLES OF URBAN BRIDGES RECONSTRUCTION ». Urban construction and architecture 8, no 3 (15 septembre 2018) : 85–92. http://dx.doi.org/10.17673/vestnik.2018.03.17.

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Résumé :
The bridges and overpasses of the city of Samara are considered, their main characteristics are identifi ed. A brief historical background of the appearance of the fi rst bridges as simple engineering structures is given, the main temporary periods are highlighted. Examples of implemented solutions that characterize the main stages of the history of bridge construction are given: the Hohenzollern Bridge in Cologne, the Millennium Bridge in Gateshead, the Ponte Vecchio Bridge in Florence, the Golden Gate Bridge in San Francisco, the Russian Bridge in Vladivostok, the String Bridge in Jerusalem. The analysis helps to understand how a modern bridge, located in the city building system, aff ects it, complements and enriches it, combines many functions and advanced technologies, and also has architectural expressiveness.
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Schmid, C. U. « From Pont d'Avignon to Ponte Vecchio : The Resolution of Constitutional Conflicts between the European Union and the Member States through Principles of Public International Law ». Yearbook of European Law 18, no 1 (1 janvier 1998) : 415–76. http://dx.doi.org/10.1093/yel/18.1.415.

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Kossel, Elmar. « Der Wiederaufbau von Florenz 1945 ». Architectura 46, no 1 (30 décembre 2016) : 72–103. http://dx.doi.org/10.1515/atc-2016-0005.

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Résumé :
AbstractFlorence suffered heavy destruction due to blasting by the german Wehrmacht in the area around the Ponte Vecchio in 1944. On the question of how the historic, in the core medieval buildings should be rebuilt, a vigorous debate was ignited, which also was intensively conducted in public. The debates core was about the question of wether the old center should be reconstructed exactly as it was or should a modern and contemporary solution be given priority. The art historian Bernhard Berenson and the archeologist Ranuccio Bianchi Bandinelli exemplified the position in the debate for the Florentine context. Linked to this discussion was also the question, how Italy would present itself after war and fascism as a new and democratic society. The built result can be seen as a compromise of these positions, as the new architecture is added in the center emphasized inconspicuousDespite the consistently negative reception, it was possible to dissociate oneself in two respects from this locally located variety of post-war modernity: On the one hand, the international architectural scene and, on the other hand, its own architectural heritage which is contaminated by fascism. The reference to its own architectural heritage and the very independent appropriation of international influences should remain the basic characteristic of the »Scuola Fiorentina« until the mid-1970s
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8

Marecki, Józef. « Giulio Zamagni, Il valore del simbolo. Stemmi, simboli, insegne e imprese degli Ordini religiosi, delle Congregazioni e degli altri Istituti di Perfezione, Società Editrice „Il Ponte Vecchio”, Cesena 2003, ss. 192. » Folia Historica Cracoviensia 24, no 1 (31 mars 2021) : 225. http://dx.doi.org/10.15633/fhc.3853.

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9

Taylor, Rabun. « A citeriore ripa aquae : aqueduct river crossings in the ancient city of Rome ». Papers of the British School at Rome 63 (novembre 1995) : 75–103. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010205.

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Résumé :
A CITERIORE RIPA AQUA: ATTRAVERSAMENTI FLUVIALI DELL'ACQUEDOTTO NELLA ROMA ANTICAUn attento esame delle fonti letterarie suggerisce che l'introduzione di quattro acquedotti nella zona transtiberina, l'Aqua Appia, l'Anio Vetus, l'Aqua Marcia e l'Aqua Virgo, sia dovuta ad Agrippa. Si ritiene che il Pons Cestius sia stato costruito per lo meno in parte per realizzare questo progetto. Il Pons Agrippae, che certamente trasportava l'Aqua Virgo e forse l'Anio Vetus o anche l'Aqua Marcia, fu più tardi smantellato e ristrutturato a breve distanza più a valle, da Probo, con il nome di Pons Aurelius. I vecchi ponti dell'acquedotto vennero deviati verso questo nuovo ponte per mantenere il rifornimento di acqua nella trans-tiberina. L'Aqua Traiana attraversava il Tevere da ovest con un proprio ponte e procedeva verso est subito a sud del Colle Aventino, per congiungersi probabilmente alla rete di distribuzione sul Celio prima di diramarsi per alimentare le Terme Traiane e le altre regioni della città che giacevano ad est del fiume.
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Marongiu, Cinzia. « Cartografie di appartenenza : Igiaba Scego e Kym Ragusa l'affermazione di identità plurali ». Italica 99, no 1 (1 mars 2022) : 106–18. http://dx.doi.org/10.5406/23256672.99.1.08.

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Abstract La traiettoria biografica di Kym Ragusa e Igiaba Scego e delle loro rispettive famiglie non è la stessa: mentre i nonni dell'autrice italo-afroamericana Kym Ragusa si sono spostati dall'Italia in America, i genitori di Igiaba Scego sono scappati dalla Somalia per raggiungere l'Italia. Ciò nonostante, le due autrici e le loro narrazioni hanno diversi punti in comune: entrambe sono di origine africana, entrambe parlano di una generazione di confine ed entrambe mostrano fiere un'identità multipla che mette in crisi le linee di demarcazione tracciate dal discorso dominante che vuole l'appartenenza identitaria come qualcosa di circoscritto e fisso. Ragusa e Scego mettono in discussione il vecchio dibattito sull'appartenenza nei loro racconti polietnici, evidenziando come non esista un unico paradigma attraverso cui definire la loro identità, perché le loro molteplici appartenenze identitarie non si possono descrivere con un carattere e/o fissare in una posizione stabile. Scego e Ragusa sono autrici dall'identità liquida che non tollerano distinzioni e separazioni. Questo è evidente in modo particolare nel romanzo di Igiaba Scego La mia casa è dove sono e nel memoir di Kym RagusaLa pelle che ci separa, dove le protagoniste sono delle creature doppie, delle “equilibriste in bilico” (termine usato da entrambe le autrici) fra due mondi (Scego 2010: 55). L'obiettivo di Kym Ragusa e Igiaba Scego in queste due opere è quello di resuscitare il “cadavere” di un passato dimenticato per “rimettere la carne sulle ossa” (Ragusa 95), ossia riempire i buchi della loro storia riscoprendo la ricchezza nella diversità delle loro origini. Le protagoniste di La mia casa è dove sono e di La pelle che ci separa tracciano una sorta di mappa, attraverso le storie dei loro antenati, che riflette il percorso geografico degli spostamenti della loro famiglia: percorso che permette loro di ricostruire la propria identità arricchendola di punti di vista, memorie e immagini. In questo articolo mi concentrerò principalmente sui temi e le trame di questi due libri, analizzandone le similarità e le differenze. Mostrerò come le protagoniste riescano a fondere la loro cultura d'origine e la cultura d'arrivo facendo delle loro eredità etniche un ponte (Igiaba Scego) / un crocevia (Kym Ragusa) che unisce e non separa. Durante la mia analisi, mi soffermerò in particolar modo sulla memoria coloniale e quella di immigrazione, sui sentimenti di appartenenza, sulla nozione di doppia coscienza (quella italiana e quella africana), il concetto di identità interstiziale (a metà tra la cultura di partenza e quella di arrivo, mitad y mitad per usare le parole della Anzaldúa) e di luoghi interstiziali (in between dirla come Homi Bhabba) dove l'ibridazione diviene possibile e immaginabile, come la Sicilia per Kym Ragusa e Roma per Igiaba Scego. Concluderò dimostrando come, in entrambi i memoir, l'ibridità, che appare inizialmente come una spaccatura tra due sfere culturali incompatibili, si sana attraverso la ricomposizione i ricordi e la conciliazione delle diverse componenti identitarie delle due protagoniste.
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Thèses sur le sujet "Ponte Vecchio"

1

Torelli, Niccolò. « Analisi statica del ponte vecchio di Firenze ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Questa tesi si propone di verificare il comportamento statico del ponte Vecchio di Firenze, e di analizzarne il comportamento del ponte partendo dai soli archi, per poi considerare gli apporti di rigidezza forniti dalle strutture sovrastanti quali timpani e botteghe sovrastanti . Successivamente il modello sarà sottoposto ad un analisi dinamica per individuare eventuali criticità e valutare i benefici che si potrebbero ottenere qualora si realizzasse un rinforzo in fibra di basalto nelle zone sottoposte a sforzi eccessivi di trazione e compressione. Lo studio è stato portato avanti ricorrendo a modelli agli elementi finiti attraverso il software Modest 8.18. Sono stati realizzati modelli con diversi livelli di accuratezza. Questo approccio è stato ritenuto necessario poiché modelli molto sofisticati, sebbene consentano di ottenere risultati assai precisi, non danno la possibilità di cogliere in maniera immediata il comportamento della struttura, rendendo più difficile individuare eventuali errori di modellazione. L'utilizzo di modelli sintetici si rivela quindi uno strumento utile, che permette un confronto diretto con valori ricavati da conti di massima a partire da schemi noti. La sinergia tra questi due approcci permette di acquisire una chiara conoscenza del funzionamento della struttura, senza rinunciare ad un alto livello di precisione.
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Bazzocchi, Giacomo, et Laura Mancini. « Un percorso urbano ritrovato : restauro e valorizzazione della Portaccia, Porta Fiume e dei ruderi della rocca Vecchia di Cesena ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1709/.

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Résumé :
Obiettivo del progetto di tesi è ritrovare un percorso urbano, riguardante un tratto della città di Cesena, che oggi non è più leggibile nella sua originaria identità. La cinta muraria di Cesena è da sempre motivo di vanto della città. Esso è dovuto anche al fatto che gran parte di tale cinta è stato oggetto di restauri puntuali. Vi è un tratto di esse però dove non risulta più immediata la sua l’appartenenza ad un tutto più ampio e finito che è quello dell’intero perimetro fortificato. Il nostro progetto vuole suggerire nuovamente quale fosse il suo andamento, e il suo rapporto con il resto della città quindi proponiamo il restauro e la valorizzazione degli elementi significativi che s’incontrano percorrendo il suddetto tratto di città. Precisamente si tratta dei manufatti della porta d’accesso del torrente Cesuola detta Portaccia e di porta Fiume, due delle antiche porte delle mura cesenati. Si propone per questi un riuso degli ambienti che saranno adibiti a punto informativo, piuttosto che aree espositive, museali. Saranno aperte al pubblico e rese visibili per portare un esempio le antiche cannoniere. Si è progettata anche la sistemazione dell’area esterna direttamente prospiciente gli edifici in questione, al fine di renderli maggiormente visibili e riconoscibili all’interno del panorama cittadino. Questi due edifici vogliono essere importanti poli per i turisti o per chiunque voglia immergersi nella storia della città di Cesena. S’incontra poi in questa passeggiata, un’area archeologica. La si raggiunge partendo per esempio dalla Portaccia e seguendo quello che era il tracciato delle antiche mura. Tale area testimonia l’esistenza di tratti di antiche fortificazioni e ci racconta i caratteri costruttivi delle abitazioni del tempo e dell’impianto urbano, oltre ad aver riportato alla luce antichi manufatti e reperti archeologici importanti. Questo spazio verrà opportunamente valorizzato e reso noto ai visitatori. Si sceglie di non portare alla luce gli elementi trovati nel sottosuolo per non variare le loro condizioni termo-igrometriche, e di suggerire la dimensione degli stessi attraverso la progettazione fedele fuori terra di elementi in alzato cavi contenenti vegetazione. Il visitatore potrà girovagare fra questi nel “giardino archeologico”. Un altro elemento di fondamentale importanza proseguendo nel percorso è la presenza dei suggestivi ruderi della rocca Vecchia, che hanno resistito allo scorrere inesorabile del tempo e che sono ancora in grado di testimoniare di un passato ormai distante e sfocato. Sarà la vegetazione a fare da protagonista in quest’area poiché attraverso la scelta di alcune piante che, con le loro radici sono in grado di aiutare i ruderi a sopravvivere, verrà dato nuova veste a ciò che resta della rocca Vecchia. Contestualmente a ciò, si è deciso di riproporre nella zona retrostante i ruderi, il sistema degli antichi terrazzamenti di cui il colle è stato dotato in passato. Essi sono importanti a livello strutturale per ovviare alle problematiche conseguenti al dilavamento del terreno verso valle, ma non solo. Si vuole sì riproporre questi terrazzamenti come citazione storica, ma essa vuole essere un’emulazione non un’imitazione, pertanto, verranno trattati come una sorta di “giardino botanico”. La discesa del colle verso porta Fiume sarà certamente più piacevole se si potranno ammirare le specie autoctone presenti in questo luogo ben organizzate lungo la passeggiata. L’obiettivo del progetto è rendere palesi le importanti caratteristiche architettoniche che contraddistinguono l’eccezionale valore dei beni oggetto di analisi, migliorando le condizioni di conservazione ed assicurando una fruizione degli ambienti, ove sia possibile, e donando una nuova destinazione d’uso agli stessi.
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FOCARILE, PASQUALE. « I Mannelli di Firenze. Storia, mecenatismo e identità di una famiglia fra cultura mercantile e cultura cortigiana ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1028372.

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Résumé :
La tesi analizza l'evoluzione del rapporto fra una famiglia fiorentina di antiche origini, i Mannelli (poi Mannelli Galilei Riccardi), e i suoi oggetti d'arte, nel periodo fra XVI e XVIII secolo, nel quale, abbandonata l'attività mercantile, si uniformò agli standard di vita nobiliare dettati dalla nascente corte medicea. L'aumento degli oggetti d'arte e l'aggiornamento delle forme del display è indagato sia nelle residenze di città, sia in quelle di campagna, con particolare riferimento al loro significato identitario. L'elaborato si compone di 5 capitoli, nei quali la vicenda storico-artistica è sviluppata in senso cronologico e tematico a un tempo. Il primo capitolo indaga la reazione dei Mannelli alla nascita del collezionismo fiorentino (seguita alla nascita della corte) attraverso l'analisi di 5 abitazioni inventariate fra 1582 e 1607. Secondo e terzo capitolo affrontano le vicende del XVII secolo, nel primo analizzando le trasformazioni della dimora avìta di via de' Bardi, la formazione della prima collezione di dipinti e la sua dispersione, nel secondo riflettendo sulle conseguenze che la mobilità residenziale ebbero su un altro ramo della famiglia, sulla selezione e display degli oggetti d'arte, e in generale sulle forme di mecenatismo compatibili con tale mobilità. Il quarto capitolo illustra le trasformazioni della dimora avìta di via de' Bardi nella prima metà del XVIII secolo, con particolare riferimento agli effetti della successione ereditaria sul patrimonio artistico e alla formazione di una "galleria di ritratti di famiglia". Il quinto ed ultimo capitolo affronta il tema del display artistico nelle ville, dal XV al XVIII secolo, differenziando il ruolo delle diverse residenze e osservando il rapporto con le abitazioni di città nello scambio di oggetti. La tesi è dotata di un apparato iconografico di 227 immagini, molte delle quali inedite e frutto di campagne fotografiche condotte dall'autore; da un apparato documentario composto da 25 inventari di masserizie e mobili inediti, datati fra XVI e XIX sec.; da un indice dei nomi analitico e da un albero genealogico dell'intero casato Mannelli.
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BASILI, Silvia. « Gli attuali scenari del commercio internazionale dei prodotti agroalimentari, tra vecchie e nuove questioni di sicurezza alimentare : una riflessone comparatistica ta UE, USA e CINA ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251081.

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Résumé :
Il commercio dei prodotti agroalimentari ha assunto oggi una dimensione globale, che pone una serie di questioni su cui è necessario riflettere. Una di queste riguarda la sicurezza alimentare intesa nell'accezione di food safety, ossia come il diritto di ogni individuo a consumare cibo sano e sicuro. La sicurezza alimentare implica l'assenza di elementi estranei che sono riconducibili ai residui dei trattamenti antiparassitari, veterinari, contaminanti ambientali o ancora l'assenza di adulterazioni nel processo di produzione, che possono comportare un rischio per la salute dei consumatori. La tesi analizza le principali dinamiche internazionali relative all'attuale commercio dei prodotti agroalimentari, focalizzando l'attenzione sulla questione della sicurezza alimentare, che da un lato deve garantire senza compromessi la tutela di tutti i consumatori, e dall'altro però, le misure adottate non devono costituire inutili ostacoli commerciali per le imprese alimentari esportatrici. L'analisi inizia dagli accordi nati nell'ambito della WTO, con la firma del Trattato di Marrakech nel 1994, con lo scopo di favorire gli scambi commerciali internazionali attraverso una maggiore armonizzazione delle differenti normative di riferimento. Per quanto riguarda specificamente la sicurezza alimentare si fa riferimento all'Accordo SPS sulle misure sanitarie e fitosanitarie e al Codex Alimentarius, che hanno lo scopo di creare un sistema di norme internazionali valido all'interno dei paesi membri della WTO per tutelare la salute dei consumatori e garantire pratiche eque nel commercio degli alimenti. Dal contesto multilaterale della WTO si procede ad analizzare il ruolo degli accordi bilaterali o regionali, nati in seguito alla crisi del multilateralismo, iniziata con il round di Doha nel 2001e dovuta principalmente all'eterogeneità delle posizioni dei Paesi membri. In particolare nell'ambito degli accordi bilaterali si fa riferimento al partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) recentemente negoziato tra UE e USA, e fermo per ora a tale fase. Si tratta di un accordo di libero scambio volto ad abbattere molte barriere commerciali esistenti tra le due sponde dell'Atlantico, con particolare riferimento a quelle non tariffarie consistenti in divergenze normative che ostacolano le esportazioni, tra cui vanno sicuramente ricomprese le misure sanitarie e fitosanitarie, che si sono rivelate le questioni maggiormente dibattute nel corso delle trattative del TTIP, offrendo lo spunto per analizzare in chiave comparatistica le due diverse tradizioni giuridiche di food safety, delineate attraverso la tematica degli OGM, dove emerge la distanza dell'approccio giuridico tra le due potenze transatlantiche. L'uso delle moderne tecniche di ingegneria genetica in campo alimentare è stato uno dei temi particolarmente discussi nell'ambito delle negoziazioni; gli OGM erano già stati oggetto di una controversia tra Europa e USA nell'ambito della WTO. In ogni caso il TTIP, nonostante il suo fallimento, segna comunque la volontà delle due potenze di trovare una base normativa comune. L'ultima parte della tesi riguarda invece l'evoluzione della sicurezza alimentare in Cina, che grazie alla rapida crescita economica degli ultimi anni, si attesta ad essere una delle potenze protagoniste degli scambi commerciali mondiali, completando in tal modo il quadro internazionale di riferimento. L'introduzione nel 2009 della prima legge sulla sicurezza alimentare, poi modifica nel 2015, rappresenta un primo avvicinamento ai sistemi normativi occidentali. L'analisi delle diverse normative di food safety nel contesto europeo, statunitense e cinese mostra come la globalizzazione economica abbia determinato anche una globalizzazione giuridica o meglio un progressivo allineamento dei diversi sistemi normativi. La necessità di facilitare gli scambi commerciali per competere a livello mondiale ha favorito l'avvicinamento dei vari ordinamenti giuridici. Pertanto si assiste a una sorta di "contaminazione legislativa" estranea alla politica commerciale comune della WTO, ferma da tempo ad una fase di completa stagnazione. In particolare per quanto riguarda il settore alimentare si auspica che il progressivo avvicinamento dei sistemi normativi sul tema della sicurezza alimentare possa favorire la nascita di una food law unitaria a livello globale, che sappia rispondere alle esigenze economiche - commerciali della libera circolazione dei prodotti, e contemporaneamente garantire la tutela di tutti i consumatori, assicurando un elevato livello di qualità e sicurezza.
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MARANO, Jonathan Francesco. « CHINA’S NEW NORMAL : DEVELOPMENTAL MODEL REFORM AND IMPLICATIONS FOR FOREIGN BUSINESSES ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251083.

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Résumé :
L’elaborato affronta la tematica del New Normal in Cina, inteso come il programma di riforme che la Repubblica Popolare Cinese ha predisposto per accompagnare la nuova fase di transizione, che vede il sistema-Paese abbandonare il vecchio paradigma della “Fabbrica del Mondo”, alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo. Tale modello passa attraverso la ricollocazione verso l’alto dell’economa nazionale nella catena del valore globale ed una maggiore attenzione nei confronti degli aspetti maggiormente qualitativi della crescita economica, nonché di una accresciuta integrazione nell’economia mondiale, grazie ad una promozione dello stato di diritto e di un ambiente economico maggiormente trasparente ed aperto nei confronti degli operatori internazionali. Nell’analisi delle politiche e delle riforme che accompagnano questo cambiamento, svolta attraverso l’analisi di settori considerati strategici e particolarmente significativi (ambiente, sanità e food safety), la premessa alla base del lavoro è che tale transizione non è semplicemente descrivibile come mera convergenza verso un modello ricalcante i sistemi politici ed economici delle economie avanzate occidentali. La riforma è bensì intesa come un processo incrementale, che all’adozione delle cosiddette best practices internazionali affianca un approccio pragmatico, che non recede la linea di continuità con il background storico, politico, istituzionale e culturale -spesso contraddittorio- di quella che è considerata essere la più antica civiltà ortogenetica del mondo. Il contributo chiave del presente lavoro è la problematizzazione, nei suoi vari aspetti, di questa congiuntura storica e del suo portato nei confronti delle strategie di medio e lungo termine degli operatori economici stranieri che decidono di operare in Cina, i quali da un lato possono godere di grandi opportunità di mercato liberate dalle riforme, dall’altro devono essere consapevoli delle sfide inevitabilmente poste dal cangiante contesto giuridico, economico ed istituzionale e delle sue traiettorie di sviluppo.
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Livres sur le sujet "Ponte Vecchio"

1

Dal Ponte Vecchio al Ponte de l'Alma. Livorno : Nuova Fortezza, 1986.

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2

Ṣūmā, ʻĀdil. al- Jisr al-qadīm = : Ponte Vecchio. Bayrūt : Dār al-Fārābī, 2002.

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3

Argnani, Davide. Stari Most = : Il ponte vecchio di Mostar : poesie 1993-1995. Pasian di Prato (Udine) : Campanotto, 1998.

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author, Mancini Roberto 1959, dir. Hitler in Italia : Dal Walhalla a Ponte Vecchio, maggio 1938. Bologna : Il mulino, 2020.

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5

Orefice, Gabriella. Da Ponte Vecchio a S. Croce : Piani di risanamento a Firenze. Firenze : Alinea, 1992.

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6

Darderi, Simona D'Altri. Il ponte Vecchio di Cesena : Le vicende costruttive del ponte Clemente : un caso emblematico del rapporto tra teoria e prassi. Cesena : Socièta Editrce "Il Ponte Vecchio,", 1996.

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7

Benedetta, Chiesi, Ruffini Mario et Società canottieri Firenze, dir. Musiche di legni in riva d'Arno : Le sculture di Giuseppe Gavazzi dai canottieri a Ponte vecchio. Firenze : Polistampa, 2011.

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Schmid, Christoph U. From Pont d'Avignon to Ponte Vecchio : The resolution of constitutional conflicts between the European Union and the member states through principles of public international law. Badia Fiesolana, San Domenica (FI) : European University Institute, 1998.

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Ghiringhelli, Giorgio. Il Ponte del diavolo nelle vecchie stampe. Bellinzona : Casagrande, 2007.

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Zappelli, Maria Rita. Caro viario : Un viaggio nella vecchia Perugia attraverso le sue mura, porte, vie e piazze. Perugia (Italia) : Guerra, 1999.

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Chapitres de livres sur le sujet "Ponte Vecchio"

1

Federico Cioli et Roberta Ferretti. « L'asse urbano dal Duomo a Ponte Vecchio a Firenze : sistemi di attività affini e commercio su suolo pubblico ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.84.

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Actes de conférences sur le sujet "Ponte Vecchio"

1

Jiang, Hong. « Intel's Ponte Vecchio GPU : Architecture, Systems & ; Software ». Dans 2022 IEEE Hot Chips 34 Symposium (HCS). IEEE, 2022. http://dx.doi.org/10.1109/hcs55958.2022.9895631.

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2

Blythe, David. « Xe HPC Ponte Vecchio ». Dans 2021 IEEE Hot Chips 33 Symposium (HCS). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/hcs52781.2021.9567038.

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3

Gomes, Wilfred, Altug Koker, Pat Stover, Doug Ingerly, Scott Siers, Srikrishnan Venkataraman, Chris Pelto et al. « Ponte Vecchio : A Multi-Tile 3D Stacked Processor for Exascale Computing ». Dans 2022 IEEE International Solid- State Circuits Conference (ISSCC). IEEE, 2022. http://dx.doi.org/10.1109/isscc42614.2022.9731673.

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