Littérature scientifique sur le sujet « Polizza »

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Articles de revues sur le sujet "Polizza"

1

Mori, Simona. « Polizia e società italiana fra Otto e Novecento : spunti da alcuni studi recenti ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 575–89. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173011.

Texte intégral
Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autrice discute i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio, e Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981, a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli.
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Azzarelli, Andrea. « Per una storia delle polizie in epoca contemporanea. Alcune riflessioni a partire da due recenti volumi ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 546–55. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173008.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare il volume di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e il volume, curato da Raffaele Camposano e Fabio Santilli, Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981.
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CASTELLS ARTECHE, JOSÉ MANUEL. « LOS MIKELETES DE GIPUZKOA ». RVAP 105, no 105 (1 août 2016) : 401–13. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.105.2016.10.

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Résumé :
Se pretende situar el estado de la cuestión en la actualidad de una tradicional policía foral, los mikeletes de Gipuzkoa, partiendo de su origen en los momentos epigonales del antiguo régimen Y en el interior del sistema foral. Se prosigue con su decurso, ciertamente conflictivo en relación a otras policías estatales y autonómicas, sin olvidar a las locales para llegar a la actual circunstancia, que revela un muy difícil acomodo para dichas policías La cuestión clave de su conexión y relación con la emergente y potente policía dependiente del Gobierno Vasco, más que su mera supervivencia, se revela como el tema a clasificar con relevancia. Asmoa tradiziozko foru-polizia baten ¿Gipuzkoako mikeleteak¿ gaur egungo egoeraren berri ematea da; antzinako erregimenean izan zuen jatorritik abiatu eta foru-sisteman jokatu zuen rola aztertzen da. Esandako polizia-kidegoaren bilakaera gatazkatsua izan da Estatuko eta autonomia-erkidegoko ¿tokikoa ahaztu gabe¿ beste poliziekiko, gaur egungo egoerara iritsi arte, non egoera zaila ikusten den foru-polizia batentzat. Azkenean, polizia honen biziraupen soila baino gehiago, bere etorkizuna markatuko duen auzi giltzarria Eusko Jaurlaritzaren mendeko polizia indartsuarekin (Ertzaintza) ezartzen dituen konexioak eta harremanak izango dira. We aim to place the state of the issue at present of the traditional foral police, mikeletes of Guipuzcoa, on the basis of its origins after the old regime and within the foral system. It continues with its development, certainly conflictive compared to other State and autonomic policies, without forgetting the local policies so as to get to the present circumstances which show a very difficult accomodation for those policies. The key issue is their connection and relationship with the emerging and powerful police under the authority of the Basque government, more than its mere survival which reveals itself as a topic to be classified with relevance.
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Cornelli, Roberto. « Spunti dalla storia per una teoria della polizia ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 565–74. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173010.

Texte intégral
Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra il 2018 e il 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave interdisciplinare, utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio, e Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981, a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli.
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Coco, Vittorio. « La polizia in Italia. Una storia complessa ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 556–64. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173009.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio.
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Raso, Agostino, et Giulia Maestoso. « The analysis of a cold case. Crimes in Astigiano in the 90’s : serial killers or different authors ? » Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 22, no 1-2-3 (27 décembre 2017) : 3–6. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2017.6.

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Résumé :
“Cold case” is an unsolved major crime (mainly homicide or abduction), which, after long time, can be re-examined by using modern technologies for their investigation. Unsolved homicides are typical examples of “cold case”. Many crime news’ cases (either recent or past) have undergone new examinations, with the support of forensic science. In some cases, these new activities have led to crimes’ solution. To face this new need, both “Carabinieri” and “Polizia di Stato” have established recently specific units as part of their own Criminal Investigation Department. ---------- Per “cold case”, si intendono i c.d. “casi freddi” o “piste fredde”, con riferimento ai delitti più gravi, irrisolti, che anche a distanza di numerosi anni possono essere oggetto di nuove indagini eseguite in particolare attraverso l’utilizzo delle moderne tecniche investigative. Tra questi rientrano per eccellenza gli omicidi rimasti senza colpevole. Numerosi sono i casi di cronaca più o meno recenti che, specie con il supporto delle scienze forensi, sono stati oggetto di nuove indagini, talvolta risolutive. Per far fronte a tale esigenza sia l’Arma dei Carabinieri che la Polizia di Stato hanno creato di recente specifici Reparti di investigazione, all’interno delle proprie strutture centrali di Polizia Giudiziaria. ---------- Para “casos fríos”, nos referimos a c.d. “Casos fríos” o “pendientes frías”, con referencia a los crímenes más graves, no resueltos, que incluso después de varios años pueden ser objeto de nuevas investigaciones llevadas a cabo, en particular, mediante el uso de técnicas modernas de investigación. Estos incluyen la excelencia para los homicidios que quedan impunes. Existen numerosos casos recientes o recientes que, especialmente con el apoyo de la ciencia forense, han estado sujetos a nuevas investigaciones, a veces resolutivas. Para satisfacer esta necesidad, tanto las Armas de Carabinieri como la Policía del Estado han creado recientemente Departamentos de Investigación específicos dentro de sus propias estructuras de Policía Judicial Central.
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Calloni, Angelo. « Le squadre irregolari di "polizia" nell'aeronautica nazionale repubblicana. Milano 1944-1945 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 39–67. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295002.

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Résumé :
Lo studio si prefigge lo scopo di indagare le squadre irregolari di "polizia" che si formarono nell'Aviazione repubblicana, a Milano durante la Rsi, fra il 1944 e il 1945, con l'obiettivo di praticare lo squadrismo. Si tratta di una ricerca prettamente d'archivio, basata sui documenti dell'Ufficio storico dell'aeronautica militare, sul fondo Corte d'assise straordinaria di Milano e sui fondi dell'Archivio cen-trale dello stato di Roma. L'analisi si inserisce quindi negli studi sulle squadre di polizia della Repubbli-ca sociale italiana ma, allo stesso tempo, cerca di avviare un filone di ricerca specifico, che riguarda un tipo di polizia "informale", volontaria e autonoma, nata in un contesto militare, formale e istituzionalizza-to. L'esposizione descrive brevemente la condizione dell'Aeronautica di Salò, per poi entrare nello spe-cifico delle squadre oggetto di studio, analizzandone la genesi, la composizione, la struttura, le peculiari-tà. Una parte della ricerca espone quindi gli eventi storici, focalizzandosi su come queste squadre eserci-tarono il ruolo di polizia in chiave anti-partigiana. Un ampio spazio dello studio è dedicato a valutare le responsabilità dei vertici militari, mentre un altro indaga il volontarismo e le aspirazioni personali degli avieri. Ne esce un quadro oggettivo che offre ampi spunti per continuare a studiare il fenomeno delle polizie irregolari nei corpi militari, anche in chiave comparativa, soprattutto riguardo i casi analoghi con protagonista la Wehrmacht tedesca o l'esercito francese di Vichy, oltre che altri corpi italiani di stanza in luoghi percorsi da attività partigiana.
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Di Giorgio, Michele. « Per una polizia nuova : alcune riflessioni a margine di una ricerca ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 532–38. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173006.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore argomenta i motivi alla base del volume, da lui scritto, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), disegnandone un profilo.
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Camposano, Raffaele. « Storia della Polizia di Stato in Dura Lex sed Lex ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 523–31. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173005.

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Résumé :
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi spunti, utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore argomenta i motivi alla base del volume a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli, Dura Lex sed Lex. Storia e rappresentazione della polizia di Stato dal 1852 alla riforma del 1981, offrendone un profilo.
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IZQUIERDO CARRASCO, Manuel, et Juan Jesús ALCÁNTARA REIFS. « Límites materiales y territoriales a la actuación de la policía local como policía judicial : a propósito de la STS n.º 210/2016, Sala 2.ª, de lo Penal, de 15 de marzo de 2016 ». Revista Vasca de Administración Pública / Herri-Arduralaritzarako Euskal Aldizkaria, no 107-I (28 avril 2017) : 253–72. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.107.2017.1.08.

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Résumé :
LABURPENA: Auzitegi Gorenaren epai berri bat aztertzen du lanak. Epaiak, prozesu penal batean froga batzuk onartu ez izanari buruzko eztabaidaren harira, udaltzaingoek euren udalerritik kanpo jarduteko gaiari heltzen dio. Oinarri horrekin, udaltzaingoak polizia judizialeko elkarlan-eginkizunetan jardutea ahalbidetzen duten arauen oinarria azaltzen dute epaiak eta azterlan honek, haren mugei helduz. Muga horiei dagokienez, arreta berezia jartzen zaio udaltzaingoak jarduteko lurralde-eremuari, eta kritikoki azaltzen da Segurtasun Indar eta Kidegoen Lege Organikoan jasotako erregulazio desegokia, Euskal Autonomia Erkidegoko araudi autonomikoa, Konstituzio Auzitegiaren doktrina anbiguoa eta epai horrek horri guztiari ematen dion aplikazioa. Azkenik, lurralde-eskumena dela-eta legez kontrakotasuneko akatsa duten polizia-jardueretan lortutako frogen baliozkotasunari dagokionez epaiak defendatutako jarrera aztertzen du. RESUMEN: El trabajo analiza una reciente sentencia del Tribunal Supremo que, al hilo de la discusión de la inadmisión de unas pruebas en un proceso penal, se enfrenta a la cuestión de la actuación fuera de su término municipal por parte de los Cuerpos de la Policía Local. Con este presupuesto, la sentencia y el presente estudio exponen la base normativa que permite la actuación de la Policía Local en funciones colaborativas de Policía Judicial, centrándose en sus límites. En cuanto a esos límites, se presta una especial atención al ámbito territorial de actuación de la Policía Local, exponiendo de manera crítica la inadecuada regulación contenida en la Ley Orgánica de Fuerzas y Cuerpos de Seguridad, la normativa autonómica del País Vasco, la ambigua doctrina del Tribunal Constitucional y la aplicación que de todo ello efectúa la sentencia comentada. Finalmente, también se examina la posición mantenida por la sentencia en lo relativo a la validez de las pruebas obtenidas en actuaciones policiales que adolezcan de un vicio de ilegalidad por motivos de competencia territorial. ABSTRACT: The paper analyzes a recent judgment by the Supreme Court that in view of the discussion regarding the bar to proceeding with the evidences in a criminal process deals with the question of the activities carried out by the local police corps outside its municipal area. Under that premise, the judgment and this study set out the legal basis that allows the local police activities as collaborative to the judicial police, focusing on its limits. As far as those limits are concerned, special attention is devoted to the geographical sphere of action of local police stating critically the inadequate regulation by the Organic Act of Law enforcement authorities, the autonomic regulation from the Basque Country, the ambiguous doctrine by the Constitutional Court and the application of all of it in the aforementioned ruling. Finally, we examine also the position sustained by the judgment regarding the validity of evidences obtained in the frame of police activities legally flawed due to lack of territorial jurisdiction.
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Thèses sur le sujet "Polizza"

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Tontodonati, Linda <1986&gt. « La Polizza di Carico nell'era della Blockchain ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9720/1/Tontodonati_Linda_Tesi.pdf.

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Résumé :
Da anni si assiste ad una continua e incessante evoluzione del settore marittimo, nel tentativo costante di introdurre nuove tecnologie per migliorare i servizi offerti, con l’obiettivo di accelerare la velocità degli scambi commerciali e ridurre i costi delle operazioni. Nell’intento di offrire un’assistenza all’avanguardia ed in tempi ridotti, particolare importanza hanno avuto le evoluzioni in tema di Polizza di Carico. La Polizza di Carico o Bill of Lading (B/L) è il principale documento utilizzato nel trasporto marittimo a livello internazionale caratterizzandosi come ricevuta di carico, titolo rappresentativo di merce e prova del contratto di trasporto. Dagli anni Ottanta del secolo scorso, diversi sono stati i tentativi di sviluppare una polizza di carico elettronica che presenti le stesse funzionalità di quella cartacea al fine di ovviare agli inconvenienti del documento tradizionale garantendone, al tempo stesso, la medesima sicurezza ed efficacia. Di recente, il progresso scientifico e l’innovazione digitale, hanno contribuito all’introduzione nel settore dello shipping di una polizza di carico basata sulla Blockchain. Nonostante sia indubbio che tale tecnologia possa garantire molteplici vantaggi, il reale utilizzo di una Blockchain Bill of Lading risulta, a tuttora, un’ipotesi in piena evoluzione.
For years we have witnessed a continuous evolution of the maritime sector, in the constant attempt to introduce new technologies with the aim of improving the services offered, accelerating the speed of trade and reducing the cost of operations. In order to offer a cutting-edge assistance in a short time, the evolution in terms of Bill of Lading have had particular importance. The Bill of Lading (B / L) is the main document used in maritime transport at an international level, characterized as a receipt of cargo, document of title and proof of contract. Since the 80’s of the last century, there have been several attempts to develop an electronic bill of lading that has the same functionality as the paper one in order to overcome the drawbacks of the traditional document while guaranteeing the same safety levels and effectiveness. Recently, scientific progress and digital innovation have contributed to the introduction of a Blockchain based bill of lading in the shipping sector. Although there is no doubt that the digital in the maritime transport sector can lead to multiple advantages, the actual use of a Blockchain Bill of Lading is still evolving.
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Frasson, Veronica <1991&gt. « La compatibilità della polizza parametrica con l'ordinamento italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7262.

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Résumé :
L'obiettivo dell'elaborato consiste nel determinare se lo strumento parametrico possa considerarsi idoneo nei confronti dell'ordinamento italiano vigente in materia. Anzitutto si individuano le peculiarità del prodotto parametrico, che viene opportunamente confrontato con gli strumenti finanziari emessi dalle imprese di assicurazione e i prodotti derivati. A partire dalla definizione conseguente a tale processo è possibile osservare se vi siano barriere legislative che impediscano al prodotto parametrico di operare in Italia; tale fase si suddivide in due percorsi principali: il primo si dedica al confronto tra la polizza parametrica e le norme del Codice delle Assicurazioni private e del Codice Civile, mentre il secondo rivolge la propria attenzione alla compatibilità della stessa con la direttiva c.d Solvency II. Infine si individuano le fasi operative peculiari dello strumento parametrico per determinare se esse siano compatibili con l'ordinamento presente e futuro.
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Perissinotto, Matteo <1987&gt. « Meglio una polizza senza sinistro o un sinistro senza polizza ? come difendere il proprio tenore di vita in caso di infortuni o malattia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2693.

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Résumé :
Al giorno d’oggi la principale preoccupazione degli italiani riguarda la perdita del lavoro e del proprio tenore di vita. Liberi professionisti e lavoratori autonomi hanno una preoccupazione in più: il loro tenore di vita può essere compromesso non solo dalla perdita del lavoro per contingenze di mercato, ma anche a causa di infortuni e malattie. In Italia, però, solo il 23% della popolazione ha una polizza infortuni e solo il 9,4% ha una polizza malattia: questi dati evidenziano il fatto che tra la popolazione del nostro paese vi sia una bassa percezione del rischio, oltre ad una percezione di adeguata tutela da parte del welfare state. In realtà le prestazioni dello stato sociale raramente sono adeguate alle esigenze di tutela dell’individuo e questo può ridurre di molto la qualità della vita del singolo o della famiglia. Il mercato assicurativo propone molte soluzioni per la tutela dell’individuo in caso di infortunio o malattia: l’assicurazione può essere ritenuta lo strumento principale per la gestione del rischio nella famiglia in quanto trasforma l’incertezza del sinistro in un costo conosciuto, il premio di polizza, e permette di disporre dei propri risparmi senza la preoccupazione di riservarne parte per la tutela del tenore di vita proprio e dei familiari.
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SPADA, CARLOTTA. « COMPENSATIO LUCRI CUM DAMNO E POLIZZA INFORTUNI. RIFLESSIONI PER UNA RICOSTRUZIONE ALTERNATIVA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3458741.

Texte intégral
Résumé :
La tesi affronta il tema della compensatio lucri cum damno con specifico riferimento alla questione della detraibilità dal risarcimento del danno dell’indennizzo da polizza infortuni e ha come obiettivo la dimostrazione del seguente enunciato: “Il danno da fatto illecito deve essere liquidato sottraendo dall'ammontare del danno risarcibile l'importo dell'indennità assicurativa derivante da assicurazione contro gli infortuni non mortali che il danneggiato-assicurato abbia riscosso in conseguenza di quel fatto sempreché all’astratta previsione legislativa della surrogazione corrisponda la sua operatività in concreto. In caso contrario, ossia nel caso in cui l’assicuratore abbia preventivamente rinunciato alla surroga, si deve ammettere la cumulabilità tra risarcimento e indennizzo dal momento che una clausola siffatta andrebbe ad incidere sulla ragione giustificatrice del beneficio collaterale e, pertanto, verrebbe a mancare il collegamento funzionale con l’obbligazione risarcitoria che si pone a fondamento della compensatio lucri cum damno”. Ricostruito storicamente l’atteggiarsi della compensatio con specifico riguardo al risarcimento e ai benefici collaterali (successione ereditaria, pensione di invalidità, nuova occupazione, indennizzi assicurativi e welfare pubblico), l’indagine si concentra sul contratto di assicurazione contro gli infortuni non mortali, svolgendo un esame critico delle soluzioni giurisprudenziali formulate nel 2014 e nel 2019, segnalando l’affermazione di taluni principi non adeguatamente motivati e l’inidoneità delle acquisizioni raggiunte dalle sezioni unite del 2018 a risolvere i problemi persistenti con riguardo a tale fattispecie. Benché, infatti, il rinnovato interesse per la clcd sorga dalla sentenza n. 13233/2014 pronunciatasi proprio in riferimento alla detraibilità dal risarcimento dell’indennizzo da polizza infortuni, tale questione non è stata espressamente affrontata e risolta dalle sezioni unite del 2018, che si sono occupate dei benefici provenienti dal sistema di sicurezza sociale o dal sistema assicurativo privato ma solo con specifico riguardo all’ipotesi di assicurazione contro i danni a cose materiali. L’interesse e la particolare rilevanza della clcd in materia di polizza infortuni discendono dalla prassi assicurativa di inserire la clausola di rinuncia alla surroga, diritto espressamente attribuito all’assicuratore dall’art. 1916 cod. civ. Con le pronunce del 2018 la surroga assurge a condizione necessaria di operatività della clcd e, tuttavia, in tale fattispecie si riscontra una contraddizione che sembra rendere necessaria una ricostruzione parzialmente alternativa rispetto a quanto statuito dalle sezioni unite. Da un lato, infatti, nella polizza infortuni risultano in astratto soddisfatte le nuove condizioni di operatività della clcd, mentre dall’altro si assiste ad una loro esclusione in concreto. Il percorso argomentativo dell’indagine si è sviluppato attraverso la disamina, da un lato, dei vulnera delle tesi dell’inefficacia e dell’invalidità della clausola di rinuncia alla surroga nella polizza infortuni - sostenute dalla terza sezione nel 2014 e nel 2019 - e, dall’altro, dei possibili argomenti a sostegno della tesi della sua validità ed efficacia.
La tesi affronta il tema della compensatio lucri cum damno con specifico riferimento alla questione della detraibilità dal risarcimento del danno dell’indennizzo da polizza infortuni e ha come obiettivo la dimostrazione del seguente enunciato: “Il danno da fatto illecito deve essere liquidato sottraendo dall'ammontare del danno risarcibile l'importo dell'indennità assicurativa derivante da assicurazione contro gli infortuni non mortali che il danneggiato-assicurato abbia riscosso in conseguenza di quel fatto sempreché all’astratta previsione legislativa della surrogazione corrisponda la sua operatività in concreto. In caso contrario, ossia nel caso in cui l’assicuratore abbia preventivamente rinunciato alla surroga, si deve ammettere la cumulabilità tra risarcimento e indennizzo dal momento che una clausola siffatta andrebbe ad incidere sulla ragione giustificatrice del beneficio collaterale e, pertanto, verrebbe a mancare il collegamento funzionale con l’obbligazione risarcitoria che si pone a fondamento della compensatio lucri cum damno”. Ricostruito storicamente l’atteggiarsi della compensatio con specifico riguardo al risarcimento e ai benefici collaterali (successione ereditaria, pensione di invalidità, nuova occupazione, indennizzi assicurativi e welfare pubblico), l’indagine si concentra sul contratto di assicurazione contro gli infortuni non mortali, svolgendo un esame critico delle soluzioni giurisprudenziali formulate nel 2014 e nel 2019, segnalando l’affermazione di taluni principi non adeguatamente motivati e l’inidoneità delle acquisizioni raggiunte dalle sezioni unite del 2018 a risolvere i problemi persistenti con riguardo a tale fattispecie. Benché, infatti, il rinnovato interesse per la clcd sorga dalla sentenza n. 13233/2014 pronunciatasi proprio in riferimento alla detraibilità dal risarcimento dell’indennizzo da polizza infortuni, tale questione non è stata espressamente affrontata e risolta dalle sezioni unite del 2018, che si sono occupate dei benefici provenienti dal sistema di sicurezza sociale o dal sistema assicurativo privato ma solo con specifico riguardo all’ipotesi di assicurazione contro i danni a cose materiali. L’interesse e la particolare rilevanza della clcd in materia di polizza infortuni discendono dalla prassi assicurativa di inserire la clausola di rinuncia alla surroga, diritto espressamente attribuito all’assicuratore dall’art. 1916 cod. civ. Con le pronunce del 2018 la surroga assurge a condizione necessaria di operatività della clcd e, tuttavia, in tale fattispecie si riscontra una contraddizione che sembra rendere necessaria una ricostruzione parzialmente alternativa rispetto a quanto statuito dalle sezioni unite. Da un lato, infatti, nella polizza infortuni risultano in astratto soddisfatte le nuove condizioni di operatività della clcd, mentre dall’altro si assiste ad una loro esclusione in concreto. Il percorso argomentativo dell’indagine si è sviluppato attraverso la disamina, da un lato, dei vulnera delle tesi dell’inefficacia e dell’invalidità della clausola di rinuncia alla surroga nella polizza infortuni - sostenute dalla terza sezione nel 2014 e nel 2019 - e, dall’altro, dei possibili argomenti a sostegno della tesi della sua validità ed efficacia.
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5

Peyron, Francesca <1994&gt. « L'assicurazione nel ramo fine art : un'analisi specifica delle problematiche di protezione degli istituti di conservazione di materiale archivistico e librario e l'applicazione delle nuove tecnologie dell'informazione durante la fase di sottoscrizione e di gestione della polizza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14259.

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Résumé :
L'elaborato tratta l'assicurazione nel ramo fine art e la sottoscrizione di polizze da parte di collezionisti, in collaborazione con due aziende del settore, Prodoc e AxaArt. La prima sezione è un'analisi dei quattro attori fondamentali in materia di assicurazione di beni culturali, il collezionista, il restauratore, l'assicuratore e il perito, ed è accompagnata da uno studio approfondito delle polizze proposte da Axa Art e da una piccola digressione a proposito degli archivi, delle loro caratteristiche specifiche e delle problematiche peculiari per la sottoscrizione di polizze assicurative. I quattro attori portatori di interesse nella creazione di una polizza sono considerati in tre situazioni differenti: una fase statica di conservazione del bene, una fase relativa a un evento particolare (un trasporto), e una fase che prenda in considerazione le attività da mettere in atto in caso di sinistro. La seconda parte studia la fattibilità di un software ideato dal candidato che permetterebbe la creazione di un modello integrato di valutazione dello stato conservativo di un bene (coinvolgendo nella valutazione le tre figure portatrici di interesse: il collezionista, il restauratore e il perito) e delle migliori condizioni assicurative per la creazione di una polizza ad hoc. Infine l'elaborato si conclude con l'inserimento di casi studio considerando soprattutto le specifiche criticità e le opportunità che l'utilizzo del software avrebbe potuto presentare nei casi presi in esame.
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6

Poletti, Cristian. « La polizia fra controllo e consenso : etnografia della polizia di prossimità = ». Paris, Institut d'études politiques, 2007. http://www.theses.fr/2007IEPP0036.

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Résumé :
Ce travail s’intéresse à la police et pose la question des transformations des modes de production du contrôle et du consensus social dans les sociétés postmodernes. Quel est le rôle joué par la police de proximité dans ces transformations ? Comment participe la population au développement de ces nouvelles tendances ? Et dans quelle mesure la police va changer son rapport avec le pouvoir central pour devenir une véritable police citoyenne ? Les réponses s’appuient sur un examen de la littérature théorique et sur une enquête de terrain menée essentiellement dans les villes de Paris et Milan. Les sources utilisées sont l’observation directe, plus de 80 entretiens et un focus group. La recherche s’est développée autour de trois phases successives. Premièrement, j’ai examiné les sources théoriques, pour pouvoir définir les concepts de déviance et contrôle, et pour comprendre le rôle joué par la police dans les sociétés modernes. Deuxièmement, je me suis concentré sur la police de proximité, un modèle d’approche policière qui récemment a été introduit dans les deux contextes étudiés. Enfin, j’ai reconstruit les nouvelles tendances de l’action de police autour les trois interrogatifs de recherche. Dans la conclusion je spécifie comment les deux piliers de l’action de police (contrôle et consensus) sont traduit dans les sociétés postmodernes. Dans une façon à la fois nouvelles et ancienne, la police transforme son identité traditionnelle de pouvoir régalien, mais continue essentiellement à faire ce qu’elle a toujours fait : une sélection entre individus à rassurer et protéger et individus à exclure et punir
This work addresses the issue of police and focuses on the problem of the new ways of production of social control and public consent in the post-modern societies. Which is the role of proximity police in these transformations? How does population participate to development of the new tendencies? And to what extent is police changing their connection with the central power, to become a real “citizen police”? The answer is based on theoretical work and on fieldwork essentially carried out in Paris and Milan. The sources employed include direct observation, more than 80 interviews and a focus group. The research have been developed in three successive phases. First, I examined the theoretical sources to define the concepts of deviance and social control and to understand the role played by police in modern societies. Second, I concentrated on the proximity police, a model of policing approach early introduced within the two national contexts I have studied. Finally, I reconstructed the new tendencies of police action across the three starting questions. Within the conclusion I specify how the two pillars of police action (control and consent) are translated in the post-modern societies. In a way at the same time new and ancient, police is transforming his traditional identity of power dependent by State, but still does what she has always done: a social selection between individuals to reassure and protect and individuals to exclude and punish
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7

Andreolli, Marco <1988&gt. « L'efficacia temporale delle polizze di responsabilità civile : il caso delle polizze professionali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9424.

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Résumé :
L'elaborato, partendo dall' analisi del contratto assicurativo e di quello di responsabilità civile nello specifico, considera l' efficacia temporale di tali polizze a seguito dell' introduzione delle clausole claims made in contrapposizione al tradizionale schema loss occurrence previgente. L' analisi si focalizza poi nell' ambito delle coperture professionali, settore in cui il modello claims made ha trovato particolare applicazione ed ha generato una nutrita dottrina e giurisprudenza nonché notevoli ambiguità ad oggi non ancora pienamente risolte. Pertanto si analizza la portata di tale clausola congiunta con l' obbligatorietà assicurativa di recente introdotta in tale settore e le relative problematiche.
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8

Lenzi, Alessia <1990&gt. « Polizze assicurative collegate ai mutui ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/15019.

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Résumé :
La materia delle polizze assicurative collegate ai contratti di mutuo affonda le proprie radici nel più ampio fenomeno della “bancassicurazione”. Il contratto assicurativo collegato al contratto di finanziamento è utilizzato in funzione di protezione contro i rischi della concessione del credito: il creditore si assicura contro il dannoal patrimonio che potrebbe subire e l'assicuratore si obbliga ad indennizzare il creditore della perdita totale o parziale del credito.Le polizze assicurative collegate ai contratti di mutuo sono state analizzate secondo il seguentemetodo di ricerca.Nel primo capitolo della tesi è stata esaminata la fattispecie delle polizze assicurative abbinate ai contratti di finanziamento. In particolare la fattispecie è stata analizzata dalla prospettiva del collegamento negoziale che si instaura tra il contratto assicurativo e il contratto di mutuo. Sono state esaminate in un primo momento le categorie generali del collegamento negoziale e successivamente la categoria del collegamento negoziale è stata contestualizzata in base al tema di ricerca. Nel secondo capitolo è stata esaminata la regolamentazione introdotta dal legislatore e dall'Ivass volta ad introdurre limiti esterni alla volontà contrattuale prevedendo l’inibizione ai privati delle pattuizioni e dei comportamenti potenzialmente forieri di maggiori effetti di distorsione del mercato. Nel terzo capitolo è stata esaminata la regolamentazione volta ad introdurre alcuni obblighi di condotta positivi giustificati da finalità di interesse generale di salvaguardia delle dinamiche di mercato, che finiscono con l’incidere, in diversa misura, sull’agire dei soggetti privati. Infine nel quarto capitolo è stato esaminato il fenomento delle polizze assicurative abbinate ai finanziamenti nell'ordinamento inglese e come il Legislatore e il regolatore inglese hanno tentato di risolvere le criticità presenti su tale mercato.
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9

Zanetti, Rosita. « Metodi di approssimazione saddlepoint ed applicazioni finanziarie ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6891/.

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Résumé :
I metodi saddlepoint studiati nella tesi permettono di approssimare la densità di una variabile aleatoria a partire dalla funzione generatrice dei cumulanti (ricavabile dalla funzione caratteristica). Integrando la densità saddlepoint si ottiene la formula di Lugannani-Rice (e ulteriori generalizzazioni) per approssimare le probabilità di coda. Quest'ultima formula è stata poi applicata in ambito finanziario per il calcolo del prezzo di un'opzione call rispetto a vari modelli (Black-Scholes, Merton, CGMY)e in ambito assicurativo per calcolare la probabilità che il costo totale dei sinistri in una polizza non superi una certa quota fissata.
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10

Piras, Elisabetta <1975&gt. « Le polizze variabili nell'ordinamento giuridico italiano ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/936.

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Résumé :
Il presente lavoro “Le polizze variabili nell’ordinamento giuridico italiano” è articolata in quattro capitoli. Nel primo capitolo, viene tracciato un quadro generale delle polizze variabili nell’ordinamento giuridico italiano, attraverso una disamina delle cause che hanno indotto le imprese assicurative alla stipulazione di contratti di assicurazione sulla vita caratterizzati da una spiccata componente finanziaria. Nel secondo e terzo capitolo, che costituiscono il tema centrale del lavoro, vengono esaminate le polizze unit linked e index linked, nelle quali l’entità del capitale o della rendita, che l’impresa assicurativa deve corrispondere all’assicurato, non è predeterminata al momento della conclusione del contratto, ma varia in funzione dell’andamento di quote di un fondo di investimento o di determinati indici del mercato finanziario. Più specificamente, attraverso l’individuazione dei caratteri di tali fattispecie contrattuali, si è giunti alla loro qualificazione giuridica. Il quarto capitolo, infine, ha ad oggetto la ricostruzione della disciplina normativa applicabile alle polizze linked.
This dissertation, "The variable life insurances under Italian law," is structured in four chapters. The first chapter gives a general overview of variables policies under Italian law, and analyzes the causes that led insurance companies to conclude variable life insurance. The second and third chapters, which constitute the central part of this research, deal with unit-linked policies and index-linked. In these two policies the benefits are wholly or partly to be determined by reference to the value, or the income from, property of any description, or by reference to fluctuation in, or in an index of, the value of property of any description. The fourth chapter covers the law applicable to linked insurance policies.
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Livres sur le sujet "Polizza"

1

Murtas, Luciano. Efficacia probatoria e costitutività della polizza di carico. Torino : G. Giappichelli, 1996.

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2

Italy. Codice delle assicurazioni private : Regime fiscale, convenzioni internazionali e normativa CEE, accordi sindacali, condizioni generali di polizza. Milano : Pirola, 1989.

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3

Lüddecke, Wolf Dieter. Polizey-Diener der Stadt Hildesheim : Eine Darstellung der geschichtlichen Entwicklung der Hildesheimer Polizei. Hildesheim : Bernward, 1987.

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4

Botta, Consiglia. Le polizze fideiussorie. Milano : Giuffrè, 1999.

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5

Palazzolo, Giorgia Alessi. Giustizia e polizia. Napoli : Jovene editore, 1992.

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6

Mazza, Leonardo. La polizia penitenziaria. Torino : G. Giappichelli, 1992.

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7

Crummenerl, Rainer, et Raphael Volery. Polizei. Nürnberg : Tessloff, 2008.

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8

Mazzarella, Salvatore. Polizzi o della rivoluzione. Palermo : Sellerio, 1986.

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9

Sirianni, Guido. La polizia degli stranieri. Torino : G. Giappichelli, 1999.

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10

Polizzi, Franco. Polizzi : Opere 1974-1997. Venezia : Marsilio, 1997.

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Chapitres de livres sur le sujet "Polizza"

1

Achtermeier, Dominik. « Polizei ». Dans Handbuch Kriminalliteratur, 243–48. Stuttgart : J.B. Metzler, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05430-2_37.

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2

Möllers, Martin H. W. « Polizei ». Dans Handbuch Staat, 833–44. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-20744-1_76.

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3

Neitzel, Christian, et Karsten Ladehof. « Polizei ». Dans Taktische Medizin, 293–305. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-20697-9_19.

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4

Hüls, Ewald, et Hans-Jörg Oestern. « Polizei ». Dans Die ICE-Katastrophe von Eschede, 155–59. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-60177-4_23.

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5

Staack, Michael, et Franz Erhard. « Polizei ». Dans Handbuch Körpersoziologie 2, 315–28. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-33298-3_23.

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6

Weinhauer, Klaus. « Polizei, Rassismus und Gesellschaft nach 1945 ». Dans Rassismus in der Polizei, 599–617. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-37133-3_28.

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Résumé :
ZusammenfassungAngestrebt wird eine geschichtswissenschaftlich fundierte kooperativ-reflexive interdisziplinäre Erforschung der bundesdeutschen Polizei als Teil einer transnationalen und transferoffenen Sozial- und Kulturgeschichte der Inneren Sicherheit. Fünf historische Problemkomplexe in der Kultur der bundesdeutschen Polizei sollten von aktuellen Forschungen zu rassistischen Praktiken in der Polizei aufgegriffen werden. Institutioneller Rassismus wird problematisiert anhand der englischen Polizei der 1990er Jahre, eingebettet in die Analyse postkolonialer Wandlungen und fokussiert auf im Macpherson-Report (1999) formulierte Reformvorschläge. Kritisiert werden die im globalen Signalwort Institutioneller Rassismus verankerte problematische Kontrastierung von Struktur und individuellem Handeln sowie die Ausblendung dezentraler racial projects.
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7

Abdul-Rahman, Laila. « Vertrauens- und Legitimitätsbrüche : Was bedeutet Rassismus durch die Polizei für die Gesellschaft ? » Dans Rassismus in der Polizei, 471–88. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-37133-3_22.

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Résumé :
ZusammenfassungRassismus durch die Polizei verstößt gegen die Grundsätze des demokratischen Rechtsstaates. Bürger:innen müssen darauf vertrauen können, dass sich staatliche Behörden an Recht und Gesetz halten. Der Beitrag geht der Frage nach, wie Rassismus das gesellschaftliche Vertrauen in die Polizei sowie deren Legitimität beeinflusst, und stellt empirische Befunde für Deutschland dar. Anschließend werden rassistische polizeiliche Praktiken in den Blick genommen und in ihrem Zusammenhang mit sozialer Identität analysiert. Danach wird mithilfe der Konzepte prozeduraler bzw. distributiver Gerechtigkeit geklärt, wie Vertrauen in die Polizei gestärkt oder geschwächt werden kann.
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8

Herrnkind, Martin. « Gefahrenabwehr und Eigensicherung ». Dans Rassismus in der Polizei, 295–321. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-37133-3_14.

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Résumé :
ZusammenfassungRassistische Funktionsmuster und diskriminierende Praxen zeigen sich real, sind also auch theoretisch kaum zwischen den einzelnen polizeilichen Kernaufgaben Strafverfolgung und Gefahrenabwehr isolierbar. Zudem erfüllt Polizeihandeln häufig doppelfunktionale Zwecke. Hinzu kommt die schleichende Loslösung vom Tatverdacht (bzw. seiner Vorverlagerung) in der Strafprozessordnung und von der konkreten Gefahr in den Polizeigesetzen. Das Gefahrenabwehrrecht belässt der Polizei einen zunehmend breiten Ermessensspielraum, der das Willkürverbot nicht selten leerlaufen lässt.Demgemäß sucht dieser Beitrag seinen Schwerpunkt in den praktischen Auswirkungen polizeilicher Gefahrenabwehr, bleibt aber nicht vollständig von der Strafverfolgung isolierbar.Rassistische Vorurteile lassen sich als Wahrnehmen, Fühlen und Denken konzeptualisieren. Praktiken der Diskriminierung werden dahingehend dem Handeln zugeordnet. Aber das greift im Kontext Polizei zu kurz. Polizeirassismus materialisiert sich auch durch Unterlassen, gerade in der Gefahrenabwehr. In Geschichte und Gegenwart verfehlte und verfehlt die Polizei mannigfaltig ihren Schutzauftrag gegenüber bedrohten Minoritäten der Gesellschaft. Diese Rassismen oszillieren auf Mikro-, Meso- und Makroebenen. Neben rassistischen Einstellungsmustern individueller Vollzugskräfte treten Handlungsroutinen von Einheiten und Managemententscheidungen. Letztere können häufig als institutionalisierte Diskriminierung gedeutet werden. Erklären lassen sie sich aber selten ohne eine stillschweigende gesellschaftspolitische Einbettung, mithin einen systemischen (oder strukturellen) Rassismus. Der Pogrom Rostock-Lichtenhagen zählt zu den deutlichen Beispielen. Die Muster zeigen sich aber bis heute.Die Eigensicherung im Einsatzgeschehen ist – verstärkt in den vergangenen zwanzig Jahren – zu einem politischen Diskurs geronnen. „Gewalt gegen Polizeibeamte“ und „Respektlosigkeit“ sind nur zwei Diskurselemente. Strafrechtsnovellen folgten, passive und aktive Bewaffnung der Polizei wurden massiv angereichert. Zu einem bedeutsamen Teil des Diskurses gehören sogenannte latente oder manifeste „Konflikte der Polizei mit bestimmten Migrant:innen“. Seltener wird erörtert, ob und welche Teile der Verantwortung für diese Konflikte sich die Polizei selbst zuschreiben müsste, welche davon bspw. durch die o. g. Polizeistrategien induziert werden. In diesem Verständnis können gängige Lösungsvorschläge, wie z. B. Körperkameras, kritisch diskutiert werden.
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9

Püschel, Hannes. « Polizeilicher Umgang mit Opfern aus Familien mit Zuwanderungsgeschichte ». Dans Rassismus in der Polizei, 405–23. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-37133-3_19.

Texte intégral
Résumé :
ZusammenfassungDer Umgang der Polizei mit Kriminalitätsopfern mit eigener oder familiärer Zuwanderungsgeschichte ist in den letzten dreißig Jahren immer wieder Gegenstand medialer und politischer Auseinandersetzungen gewesen. Wissenschaftlich erforscht wird dieser Bereich polizeilichen Handelns erst seit kurzer Zeit. Die vorliegenden Ergebnisse deuten darauf hin, dass die in der Polizei verankerte Annahme, dass es sich bei diesem Teil der Bevölkerung um „Fremde“ handele, häufig unsensibles Verhalten und Diskriminierungen zur Folge hat.
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10

Kopke, Christoph. « Rechtsextremismus in der Polizei – Skandale, Befunde und Mutmaßungen ». Dans Rassismus in der Polizei, 127–43. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-37133-3_7.

Texte intégral
Résumé :
ZusammenfassungDer Beitrag referiert ausgehend vom medial erhobenen Befund, dass rechtsextreme Vorfälle in bundesdeutschen Polizeibehörden längst nicht mehr als Einzelfälle zu betrachten sind, die dazu vorliegenden Berichte und Einschätzungen. Es werden die verschiedenen in der Debatte vorzufindenden Definitionen und Perspektiven vorgestellt und der Diskussions- und Forschungsstand zur Frage von rechtsextremen Einstellungen in der Polizei skizziert. Der Beitrag verdeutlicht die Notwendigkeit weiterer empirischer Forschung, um das Problem von Rechtsextremismus in der Polizei quantitativ und qualitativ besser einschätzen zu können.
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Actes de conférences sur le sujet "Polizza"

1

Hermida, Alvaro. « HEmut-PoliCaza ». Dans the conference. New York, New York, USA : ACM Press, 1992. http://dx.doi.org/10.1145/143557.143710.

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2

Kuznetsov, E. D., S. V. Salii et T. S. Polushina. « Polina Evgenievna Zakharova ». Dans Всероссийская с международным участием научная конференция студентов и молодых ученых, посвященная памяти Полины Евгеньевны Захаровой «Астрономия и исследование космического пространства». Ural University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.15826/b978-5-7996-3229-8.01.

Texte intégral
Résumé :
The article is dedicated to the memory of Polina Evgenievna Zakharova (12.03.1940—28.09.2020), our Teacher, stellar astronomer, Candidate of Science in Physics and Mathematics, director of the Kourovka Astronomical Observatory of the Ural University (1982—2016), inspirer and organizer All-Russian student scientific conferences ”Physics of Space”, the author of the teaching-visual aid Calendar ”Astronomy”, a member of a number of professional councils and societies, a person selflessly devoted to her work — the development of astronomy in the Middle Urals and in Russia.
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3

Vladetić, Srđan. « Biblioteka Asinija Poliona (bibliotheca asini pollionis) : prva javna biblioteka u starom Rimu ». Dans XVI Majsko savetovanje. University of Kragujevac, Faculty of Law, 2020. http://dx.doi.org/10.46793/upk20.367v.

Texte intégral
Résumé :
Thanks to Greek influence, firstly through some individuals, and after that through conquests, Romans have come to contact with books and libraries. The first Roman libraries were private collections that belong to the military commanders and to the members of higher social class. Development of public libraries starts at the end of the 1st century BC with founding of Library of Asinius Pollio. In this work it would be pointed out on when, how and where this particular library was found. In addition, it would present overview of library collection and library staff. At the end in the article services that library has provided to its clients will be presented, as well as its influence and importance for the work of other public libraries in Ancient Rome.
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4

Vladetić, Srđan. « Biblioteka Asinija Poliona (bibliotheca asini pollionis) : prva javna biblioteka u starom Rimu ». Dans XVI Majsko savetovanje. University of Kragujevac, Faculty of Law, 2020. http://dx.doi.org/10.46793/upk20.367v.

Texte intégral
Résumé :
Thanks to Greek influence, firstly through some individuals, and after that through conquests, Romans have come to contact with books and libraries. The first Roman libraries were private collections that belong to the military commanders and to the members of higher social class. Development of public libraries starts at the end of the 1st century BC with founding of Library of Asinius Pollio. In this work it would be pointed out on when, how and where this particular library was found. In addition, it would present overview of library collection and library staff. At the end in the article services that library has provided to its clients will be presented, as well as its influence and importance for the work of other public libraries in Ancient Rome.
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5

Guisasola Lerma, Cristina, Sergio Bosquet Pastor et Felix Tomás Bermejo Díaz. « El laboratorio de policía científica de la UJI : Primer año de práctica forense ». Dans In-Red 2016 - Congreso de Innovación Educativa y Docencia en Red de la Universitat Politècnica de València. Valencia : Universitat Politècnica València, 2016. http://dx.doi.org/10.4995/inred2016.2016.4323.

Texte intégral
Résumé :
El Proyecto de Innovación Docente “Clínica legal: Investigación y práctica forense” se ha dirigido a la creación de un Laboratorio de Policía Científica en la UJI en el que los alumnos pueden realizar prácticas de identificación personal, identificación lofoscópica, documentoscopia, fotografía y vídeo policial, o identificación de huellas de pisadas, entre otras, espacio dotado de materiales inventariables y fungibles necesarios para llevar a cabo dichas prácticas.
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Wolter, C., B. Gusy, D. Kleiber et B. Renneberg. « Prävention von Wohlbefindenseinbußen bei Beschäftigten der Polizei : Zur Rolle beruflicher Gratifikationskrisen und organisationaler Ressourcen ». Dans Prävention in Lebenswelten – 54. Jahrestagung der DGSMP – Die DGSMP Jahrestagung in Dresden findet statt unter Beteiligung des MDK Sachsen. Georg Thieme Verlag KG, 2018. http://dx.doi.org/10.1055/s-0038-1667607.

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7

Kazakova, Elena Petrovna. « O metaforakh smyslovogo polia "tiazhelyi trud" v angliiskom delovom diskurse ». Dans All-Russian scientific and practical conference with international participation. Publishing house Sreda, 2022. http://dx.doi.org/10.31483/r-104619.

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Johann, Lieges Schwendler, Sadiomar Antônio Dezordi, Silvana Terezinha Winckler et Reginaldo Pereira. « SUSTENTABILIDADE E INTERFACES COM A INTEGRALIZAÃO DO PODER DE POLICIA ADMINISTRATIVA INDUTOR DE PRESERVAÇÃO AMBIENTAL ». Dans II Congresso On-line Internacional de Sustentabilidade. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/2024.

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Résumé :
Introdução: A sustentabilidade que prevê como seu instrumento o desenvolvimento sustentável para alcance de suas oito dimensões: a social, cultural, ecológica, ambiental, territorial, econômica, política internacional e política nacional, é a fonte inspiradora para que o Estado Democrático de Direito - EDD alcance sustentável efetividade, ou seja, constituindo o Estado de Direito Ambiental – EDA. Tal já é está nos fundamentos da CF/88, especial no art. 225, no direito humano fundamental ao equilibrio ecológico e à sadia qualidade de vida. Na concepção do EDA, alicerçado no valor-base da sustentabilidade, o Direito Administrativo se apresenta forte para regulamentar e instrumentalizar a Ordem Pública Ambiental no conjunto harmonioso de princípios jurídicos a regular órgãos, agentes, atividades e políticas públicas aos fins sustentáveis do Estado. Objetivo: Apresentar a atuação administrativa e resultados da Polícia Militar Ambiental catarinense (PMA), à presevação ambiental em interface com a sustentabilidade. Material e métodos: Análise legislativa e bibliográfica, associada a estudo de caso, com abordagem qualitativa e quantitativa. Resultados: Do exposto e sopesando os objetivos da CF/88, leis infraconstitucionais, em especial da Lei fed. nº 6.938/81 (Política Nacional de Meio Ambiente), Lei. Fed. nº 9.784/99, Lei. Fed. nº 9.605/98, com seu Dec. Regulamentador nº 6.514/08, e a LC nº 140/11, Dec. Est. SC nº 10.017/91 e Lei Est. SC. nº 14.675/09, Dec. Est. SC nº 2.954/10, associados a atuação e resultados, a exemplo das demandas de atendimentos de ocorrência do recorte de 2011/2015 da PMA, totalizando 152.514 casos (36% flora, 25% fauna, 15% pesca, 12% poluições, etc.), extrai-se que apenas 12% requereu sanção de polícia. Da fiscalização de flora, cerca de 40% das autuações com áreas degradadas, que as normativas priorizam a recuperação/reparação do dano ambiental (a ex. da Lei Fed. 11.428/06), e o processo administrativo de fiscalização ambiental contempla variadas medidas de efetividade, inclusive com termo de compromisso para tanto. Conclusão: Obtidos desideratos como assente nos resultados, vê-se que atuação administrativa da PMA catarinense, assenta medida de sustentabilidade ao encontro das interfaces da sustentabilidade e indutoras de preservação ambiental.
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Herold, R., C. Bittner, M. Velasco Garrido, S. Mache, V. Harth et C. Terschüren. « Entwicklung von Krankenstand und Arbeitszufriedenheit in der Hamburger Polizei während der Pilotierung einer neuen Dienstzeitregelung ». Dans Gemeinsam forschen – gemeinsam handeln. Georg Thieme Verlag KG, 2017. http://dx.doi.org/10.1055/s-0037-1605934.

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Vostrikova, Irina Yurievna. « Osobennosti struktury i leksiko-semanticheskoi organizatsii polia "trudovaia deiatel'nost'" v russkom iazyke ». Dans IX International Scientific and Practical Conference. TSNS Interaktiv Plus, 2018. http://dx.doi.org/10.21661/r-471531.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Polizza"

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Franchini, Matias, et Amira Abultaif Kadamani. ¡No a la política del 'polizón climático' ! Universidad del Rosario, septembre 2022. http://dx.doi.org/10.12804/dvcn_10336.35994_num6.

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Résumé :
Aunque la región de Latinoamérica y el Caribe no es un gran emisor de gases de efecto invernadero, no puede seguir siendo un actor tímido en la imperiosa necesidad de mitigar el cambio climático, el problema de civilización y gobernanza global más apremiante del siglo XXI. Le urge contener la deforestación, incentivar una agricultura más limpia y descarbonizar su economía.
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2

Iregui-Parra, Paola-Marcela, et Claudia Jasmin Flechas. Una acción urgente a favor de las personas en situación de prostitución. Universidad del Rosario, décembre 2022. http://dx.doi.org/10.12804/dvcn_10336.37615_num6.

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Résumé :
El Estado colombiano tiene una deuda histórica con esta población. El Grupo de Acciones Públicas (GAP) de la Universidad del Rosario instauró una acción pública de inconstitucionalidad contra el Código de Policía de Colombia.
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3

Valencia, Inge, et Laura Moreno. Militarización civil : el caso de Colombia. Fundación Carolina, avril 2022. http://dx.doi.org/10.33960/ac_08.2022.

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Résumé :
Tanto a la policía como a las fuerzas armadas se les han otorgado amplias facultades de acción en Colombia. Ello ha generado una militarización de la función policial y un desdibujamiento de las fronteras entre la seguridad ciudadana y la seguridad nacional. Este análisis describe dicho aumento de la militarización, ante todo en el contexto de transición tras el Acuerdo de Paz de 2016, marcado por su incumplimiento, por la situación de emergencia sanitaria ocasionada por la COVID-19, y por el estallido social experimentado durante el primer semestre de 2021.
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Asenath-Smith, Emily, Emily Jeng, Emma Ambrogi, Garrett Hoch et Jason Olivier. Investigations into the ice crystallization and freezing properties of the antifreeze protein ApAFP752. Engineer Research and Development Center (U.S.), septembre 2022. http://dx.doi.org/10.21079/11681/45620.

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Résumé :
Antifreeze proteins (AFPs) allow biological organisms, including insects, fish, and plants, to survive in freezing temperatures. While in solution, AFPs impart cryoprotection by creating a thermal hysteresis (TH), imparting ice recrystallization inhibition (IRI), and providing dynamic ice shaping (DIS). To leverage these ice-modulating effects of AFPs in other scenarios, a range of icing assays were performed with AFPs to investigate how AFPs interact with ice formation when tethered to a surface. In this work, we studied ApAFP752, an AFP from the beetle Anatolica polita, and first investigated whether removing the fusion protein attached during protein expression would result in a difference in freezing behavior. We performed optical microscopy to examine ice-crystal shape, micro-structure, and the recrystallization behavior of frozen droplets of AFP solutions. We developed a surface chemistry approach to tether these proteins to glass surfaces and conducted droplet-freezing experiments to probe the interactions of these proteins with ice formed on those surfaces. In solution, ApAFP752 did not show any DIS or TH, but it did show IRI capabilities. In surface studies, the freezing of AFP droplets on clean glass surfaces showed no dependence on concentration, and the results from freezing water droplets on AFP-decorated surfaces were inconclusive.
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Memorias sobre ciclo de foros de víctimas pertenecientes a las Fuerzas Militares, a la Policía Nacional y sus familias durante el conflicto armado en Colombia. Universidad Militar Nueva Granada, mai 2022. http://dx.doi.org/10.18359/docinst.6265.

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Résumé :
En el marco del compromiso de la Universidad Militar Nueva Granada con el país y la formación de ciudadanos íntegros que contribuyan de manera positiva a la sociedad, el Instituto de Estudios Geoestratégicos y Asuntos Políticos (IEGAP), en cabeza de su Director, Señor MG ® Gustavo Adolfo Ocampo Nahar, creó un espacio de escucha que sirvió como escenario para resaltar los testimonios de las víctimas del conflicto armado pertenecientes a las Fuerzas Militares, a la Policía Nacional y sus familias. Durante tres días se desarrolló de manera virtual, por medio del canal de YouTube del Aula Máxima de nuestra Universidad, un ciclo de foros en el que se contó con la participación de delegados de diferentes entidades nacionales y víctimas de distintos hechos victimizantes. En el primer foro se trató el secuestro, el desplazamiento y la desaparición forzada; en el segundo se hizo referencia a las masacres contra integrantes de la Fuerza Pública, y en el tercero se contempló lo concerniente a homicidios, minas antipersonales (MAP) y ataques indiscriminados. Estos espacios de escucha, valiosos para la construcción de la memoria histórica de nuestro país, se enfocaron en realizar aportes significativos a la Comisión para el Esclarecimiento de la Verdad, la Convivencia y la No Repetición (Comisión de la Verdad), en el proceso de reconocimiento de los miembros de las Fuerzas Militares y Policía Nacional como víctimas ante los mecanismos del Sistema Integral de Verdad, Justicia, Reparación y No Repetición, visibilizando sus relatos, los cuales se han contemplado de manera diferencial, porque se ha desconocido en muchos escenarios, que antes de su condición de miembros de la Fuerza Pública, son ciudadanos y han sufrido igual que el resto de los colombianos, los rigores de la violencia. La relación histórica de la Universidad Militar con el Sector Defensa ha permitido la creación de lazos que se fortalecen por medio de la academia y la búsqueda continua de espacios que aporten, desde todos los sectores de la sociedad, a una paz estable, duradera y en la cual estén en el centro las víctimas, sin discriminación alguna. El periodo de transición al que se enfrenta el país tras el proceso de negociación y firma del Acuerdo de Paz, derivó en la creación y puesta en marcha de un marco normativo bajo la sombrilla del Sistema Integral de Verdad, Justicia, Reparación y No Repetición, con instituciones como la Comisión de la Verdad, la Jurisdicción Especial para la Paz (JEP) y la Unidad de búsqueda de personas dadas por desaparecidas (UBPD) en el contexto y en razón del conflicto armado, cruciales para la transformación de la sociedad y la dignificación de las víctimas; la construcción de la verdad histórica ha supuesto también el fortalecimiento de entidades como el Centro Nacional de Memoria Histórica, para la recuperación y conservación de los relatos de los colombianos que han vivido de manera directa el conflicto. Es por lo anterior que el IEGAP contó con representantes y delegados de estas Instituciones, que durante todo el ciclo de conferencias contextualizaron a los asistentes sobre la importancia de este proceso de transición y escucharon los testimonios de las víctimas, visibilizando así la importancia de incluir a todos los sectores de la sociedad en la reconstrucción de los hechos que han marcado la historia de nuestro país.
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Artemisa : En defensa del medio ambiente. Universidad Militar Nueva Granada, mai 2022. http://dx.doi.org/10.18359/docinst.6281.

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Résumé :
Estamos ante una encrucijada global de proporciones nunca vistas. El planeta se calienta más rápido de lo esperado y enfrentamos condiciones climáticas cada vez más extremas, lo que pone en riesgo la sostenibilidad de la vida humana en el mediano y largo plazo. El nivel de los océanos está aumentando, los arrecifes de coral están muriendo, las especies se están extinguiendo, los glaciares se están derritiendo y las condiciones climáticas extremas se hacen cada vez más frecuentes con intensas olas de calor, inundaciones, huracanes, incendios y/o sequías. Para hacer frente a esta compleja situación, todos, personas e instituciones en los ámbitos nacional, regional y global, tenemos que hacer nuestra parte para evitar llegar a un punto de no retorno. Aunque Colombia solo genera el 0,6 % de los gases de efecto invernadero (GEI), es uno de los veinte países más amenazados por la crisis climática. Nuestro país alberga el 50 % de los páramos del mundo y es catalogado como una potencia en agua, biodiversidad y ambiente, aloja alrededor del 10 % de la fauna y flora del mundo, teniendo por ello un rol central en los esfuerzos globales que se realizan para mitigar los efectos del cambio climático. También es reconocido por ser el segundo país con más alta presencia en biodiversidad en la tierra, goza de dos océanos, cinco vertientes hidrográficas, ríos, lagunas y ciénagas, siendo de esta manera el agua un recurso fundamental para el desarrollo de las generaciones futuras. El país cuenta con grandes extensiones de páramos, los cuales son la fuente del 70 % de agua dulce en nuestro país y comparte al sur de nuestras fronteras con la Amazonía, considerada la selva tropical más extensa del planeta y el pulmón del mundo. Una porción representativa de ese 10 % del total de la biodiversidad mundial que tiene nuestro país, se encuentra dentro del Sistema Nacional de Áreas Protegidas (SINAP), del que hace parte el Sistema de Parques Nacionales Naturales y las Reservas Forestales (más de 17 millones de hectáreas), una fuente importante de bienes y servicios ecosistémicos, entre los cuales, el suministro del recurso hídrico incluye más del 62 % de los nacimientos de los acuíferos nacionales y abastece a casi un 80 % de la población colombiana. Así mismo, protege lagunas y ciénagas que contienen el 20 % de los recursos hídricos que abastecen la generación de energía eléctrica del país. En estas áreas protegidas se conservan muestras representativas de los ecosistemas naturales marinos y continentales, los cuales, además de albergar un gran número de especies de fauna y flora, contribuyen a la regulación del clima y protegen las cuencas hidrográficas. Es así como por su especial importancia ecológica, los Parques Nacionales Naturales tienen la función de conservar, proteger y salvaguardar sus ecosistemas de especial valor por medio del Estado y de los particulares. Esta gran riqueza ambiental del país está siendo amenazada por el uso indebido de los recursos naturales, lo que genera un acelerado deterioro de los ecosistemas, alterando su funcionalidad y poniendo en riesgo la biodiversidad. Esta problemática se ha convertido en un reto de primer orden para el Estado colombiano, sus autoridades ambientales y la sociedad en general. El Sector Defensa no ha sido ajeno a esta realidad, por lo que en el marco definido por la ley, la Presidencia de la República y el Ministerio de Ambiente y Desarrollo Sostenible, ha reconocido el potencial desestabilizador de las afectaciones causadas por las diversas actividades ilícitas de los Grupos Armados Organizados (GAO), los Grupos Delincuenciales Organizados (GDO) y ciudadanos que hacen un uso indebido de los recursos naturales. Fenómenos como la siembra de cultivos ilícitos, la extracción ilícita de minerales, la tala indiscriminada, la ganadería extensiva, el acaparamiento de tierras, la pesca ilegal, la contaminación, el vertimiento de sustancias peligrosas y el tráfico ilegal de flora y fauna, han debilitado los ecosistemas nacionales. Estas actividades ilegales afectan los recursos hídricos del país, los suelos, los páramos y la atmósfera, produciendo efectos negativos que generan deforestación, pérdida de hábitats, extinción de especies, la destrucción de fuentes de agua, el deterioro de las tierras de cultivos e impactos negativos en las reservas forestales y las áreas que integran el Sistema Nacional de Áreas Protegidas (SINAP). La degradación ambiental que hemos visto no solo es utilizada por las organizaciones criminales para obtener recursos que les permiten sostener su accionar delictivo en diversas zonas del país, más grave aún, se constituye en un atentado directo contra el porvenir de las generaciones futuras. Es por ello que el Sector Defensa ha reconocido el agua, la biodiversidad y el medio ambiente como activos estratégicos de interés nacional, con un carácter principal y prevalente, buscando apoyar con sus capacidades a las autoridades ambientales del país, con el fin de realizar acciones cada vez más eficaces contra las organizaciones criminales responsables del deterioro ambiental. Es en ese contexto surge la idea de este libro, que busca presentar la problemática que se enfrenta y visibilizar las acciones realizadas por el Sector Defensa en coordinación con las autoridades ambientales, con el fin de apoyar la defensa de estos activos estratégicos, así como prevenir los daños futuros a los mismos, en aras de trabajar en la protección de los recursos naturales, bajo una visión multidimensional de la seguridad. El Ministerio de Defensa (MDN) ha sido consciente de los desafíos climáticos a los que se enfrenta, no solo el Sector, sino el territorio nacional, en cuanto a los impactos cada vez mayores derivados de las condiciones meteorológicas extremas y la explotación de los recursos. Por ello, el Sector ha trabajado para alinearse con la Política Nacional de Cambio Climático, los compromisos del país ante la Contribución Nacionalmente Determinada (NDC), el cumplimiento del CONPES 4021 de diciembre de 2020 para el Control de la Deforestación y la Gestión Sostenible de Bosques, para así aportar con acciones de adaptación, mitigación y gestión del riesgo ante el cambio climático y variabilidad climática mediante del Plan de Gestión de Cambio Climático del Sector Defensa (PIGCCSD). Este libro reúne los principales resultados del Sector Defensa en materia de protección del medio ambiente y resalta la articulación de las políticas, así como de la operativización de las mismas por parte de las Fuerzas Militares y la Policía Nacional, por la protección de los recursos naturales de la Nación, una responsabilidad que ha quedado claramente plasmada en la “Estrategia Artemisa”, que es un esfuerzo permanente, sostenido, conjunto, coordinado, e interinstitucional que permitirá proteger y defender el agua, la biodiversidad y el medio ambiente como activos estratégicos de la Nación, a partir de la lucha contra la deforestación, sus causas directas o subyacentes y contrarrestar los efectos del cambio climático, como también la lucha contra la explotación ilícita de minerales, contra los cultivos ilícitos que afectan el medio ambiente y el conjunto de actividades de control y vigilancia que apoya nuestra Fuerza Pública para la defensa de los recursos naturales. Trabajando de forma articulada con la Fiscalía, el Ministerio de Medio Ambiente y Desarrollo Sostenible, el Instituto de Hidrología, Meteorología y Estudios Ambientales (Ideam), y la Unidad de Parques Nacionales Naturales, en diversas zonas del país, la Estrategia Artemisa ha permitido brindar apoyo a las autoridades ambientales y administrativas, para preservar y defender el agua, la biodiversidad y el medio ambiente en las áreas de reserva forestal, áreas protegidas y 59 Parques Nacionales Naturales. Mediante la Directiva Permanente 008 del 22 de marzo de 2022, el MDN institucionalizó e impartió lineamientos e instrucciones al Comando General de las Fueras Militares, la Dirección General de la Policía Nacional y la Unidad de Gestión General del MDN, con el propósito de implementar medidas, desplegar operaciones, actividades de apoyo y gestión ambiental, para la implementación de la Estrategia Artemisa. De esta forma y bajo un enfoque sostenido, conjunto, coordinado, interinstitucional y multilateral, se trabajará para incluir dentro de la doctrina militar y policial las acciones relacionadas con la protección del agua, la diversidad y el medio ambiente, al tiempo que se concentrarán los esfuerzos de inteligencia en la identificación del modus operandi de las organizaciones criminales que afectan el medio ambiente, desarrollando operaciones contra los GAO y los GDO que atentan contra el medio ambiente. Desde el 2019 a la fecha se han realizado diecisiete (17) operaciones sobre las áreas de los Parques Nacionales Naturales, especialmente en las regiones de la Amazonía y la Orinoquía, como son los Parques Nacionales Naturales (PNN) Serranía de Chiribiquete, PNN La Paya, PNN Tinigua, PNN Picachos, PNN Sierra de La Macarena, la Zona de Reserva Forestal de la Amazonía y la Reserva Natural Nukak. Se han dispuesto, para esta campaña, 22.300 hombres de la Fuerza Pública, que, desde sus respectivas unidades militares y policiales resguardan las áreas protegidas del territorio nacional. Estas unidades incluyen: 10 batallones de alta montaña (páramos), una brigada contra el narcotráfico, una brigada contra la minería ilegal, unidades de guardacostas, infantería de marina y efectivos de la Policía Nacional. El Sector Defensa es consciente de que a futuro será fundamental continuar fortaleciendo las capacidades de la Fuerza Pública para, en el marco de sus competencias, continuar apoyando a las autoridades ambientales, entes territoriales y a la comunidad en la defensa y preservación del agua, la biodiversidad y el medio ambiente como activos estratégicos de la Nación. Será fundamental profundizar la disrupción del delito de la explotación ilícita de minerales, mediante el desmantelamiento de las economías ilícitas que se lucran de ella y de la afectación de la cadena criminal. En igual medida, será vital apoyar la recuperación de los ecosistemas más afectados por las actividades ilegales, por medio de actividades de restauración de áreas, del trabajo articulado con las comunidades, la construcción y mantenimiento de viveros forestales y el fortalecimiento a las investigaciones científicas lideradas desde la Armada Nacional y la Dirección General Marítima para la protección de los océanos, el recurso hídrico y sus ecosistemas. De esta forma será posible continuar trabajando en la reducción de los riesgos que se ciernen sobre los ecosistemas del país y disminuir los índices de deforestación, y tras la búsqueda de soluciones que contribuyan a la reducción y mitigación de los GEI. Esta estrategia que ha puesto en marcha el Sector Defensa y que es recogido en esta obra, presenta los aportes sectoriales del trabajo interinstitucional que se han venido realizando en los últimos años, siendo un ejemplo de la forma en la que se pueden sumar esfuerzos para contribuir a la superación de la encrucijada global que nos afecta a todos y que debe ser enfrentada con un esfuerzo común.
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