Littérature scientifique sur le sujet « Politiche per la sicurezza »

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Articles de revues sur le sujet "Politiche per la sicurezza"

1

Zetter, Roger. « La securitizzazione e le politiche europee in materia di asilo e rifugiati ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003001.

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Résumé :
Anche se il numero di rifugiati e richiedenti asilo che fanno ingresso in Europa č diminuito rispetto al picco raggiunto all'inizio di questo decennio, il volume delle domande č ancora significativo e la questione č ancora di alta rilevanza sia a livello dei singoli Stati membri che della Commissione e dell'Unione Europea. Il processo di armonizzazione delle politiche di asilo e immigrazione e lo sviluppo della Diret-tiva sulle Qualifiche riflette il continuo impegno a "gestire" le migrazioni o almeno questo settore dell'immigrazione verso l'Europa. Questo articolo esplora i modi contraddittori attraverso cui la sicurezza umana dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Europa si č intrecciata con politiche di piů ampio respiro in competizione tra loro. Si sostiene che i bisogni di sicurezza di questa particolare categoria di persone sono stati inseriti nella piů ampia cornice della gestione interna ed esterna delle migrazioni per salvaguardare il primato del mercato unico europeo. Allo stesso modo, le minacce esterne alla sicurezza europea poste da migranti e rifugiati/richiedenti asilo in particolare - una minaccia che risulta essere soprattutto percepita e simbolica, piuttosto che reale - sono state snaturate per sostenere una retorica politica e un'agenda nazionale e sovranazionale che subordina i bisogni di sicurezza dei rifugiati in nome del piů alto imperativo della "securitizzazione". Fondate sulla paura crescente nei confronti dell' "altro", entrambe queste traiettorie - sicurezza umana e securitizzazione - sono andate a detrimento delle persone che hanno piů bisogno di protezione. L'articolo analizza queste tendenze, le dinamiche contraddittorie tra interessi nazionali e sovranazionali, e le conseguenze per le per-sone messe a rischio a causa di queste politiche e di questi processi.
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2

Ragionieri, Maria Pia, et Alessandro Chiarabolli. « Coexistence of GM Crops with Conventional and Organic Agriculture : the European approach ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (janvier 2013) : 145–59. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002008.

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Résumé :
L'articolo presenta uno stato dell'arte delle politiche internazionali ed europee e una rassegna delle iniziative implementate dagli operatori privati per la sicurezza sanitaria nelle filiere agroalimentari. L'analisi č incentrata sugli effetti economici della combinazione degli approcci pubblico e privato in comparazione con i potenziali effetti in termini di riduzione del rischio sanitario a cui č esposto il consumatore. Partendo da una rassegna critica della letteratura economica e da un'analisi basata sugli strumenti della Nuova Economia Industriale, gli autori mostrano come, a determinate condizioni, l'obiettivo della sicurezza sanitaria nella filiere agroalimentari possa essere soltanto parzialmente conseguito per effetto di distorsioni economiche derivanti dall'effetto combinato di politiche pubbliche e standard privati.
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Rusconi, Gian Enrico. « OPZIONI POLITICHE E VINCOLI MILITARI. IL “ DILEMMA DELLA SICUREZZA ” DEL 1914 ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no 2 (août 1986) : 169–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015926.

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Résumé :
IntroduzioneUn governo decide di sviluppare il proprio armamento e di migliorare le proprie strategie militari, senza alcuna intenzione aggressiva, ma per garantirsi maggiore sicurezza. Di riflesso i governi degli altri Stati adottano misure analoghe. Il risultato è l'aumento di insicurezza per tutti — maggiore di quanto non fosse all'inizio dell'operazione. In circostanze di acuta tensione internazionale e in presenza di tecnologie e dispositivi strategici instabili, l'esito finale è un'altissima probabilità di guerra.
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Santoro, Carlo M. « MODELLI DI SICUREZZA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no 1 (avril 1988) : 3–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017251.

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Résumé :
IntroduzioneL'impiego di modelli consente di ordinare concettualmente una teoria, oppure una pre-teoria, nel senso che per le sue caratteristiche di rappresentazione schematica (e talvolta anche grossolana) della realtà facilita l'identificazione di tutti gli elementi necessari alla sua impostazione. D'altra parte opera un raccordo fra classi o idealtipi la cui affinità affiora indirettamente, per metodo comparativo, proprio nel quadro della loro diversità. Infine, attraverso la loro potenza esplicativa, per le proprietà di raffigurare una teoria, nonché per la loro semplicità, riduzione di scala, e omissione dei dettagli, i modelli possono far da crocicchio, ovvero da intersezione, anche in seno all'analisi delle Relazioni Internazionali.
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5

Gualandri, Mario, Roberta Fida et Francesco Avallone. « Benessere Organizzativo in un campione di Aziende Sanitarie italiane ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (mars 2012) : 61–85. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001005.

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Résumé :
Riassunto In ambito scientifico e nelle politiche sociali europee il benessere organizzativo č divenuto uno dei principali temi di discussione, in particolare per i contesti sanitari che, data l'elevata complessitŕ delle dinamiche organizzative, mostrano un elevato rischio per il benessere organizzativo. Questo puň incidere sullo stress e sul benessere dei lavoratori. Il presente contributo esamina i fattori lavorativi della salute organizzativa in un campione di Aziende Sanitarie Locali (Asl) italiane. A tal fine sono stati utilizzati i dati relativi ad una ricerca nazionale su circa 8000 dipendenti (Multidimensional Organizational Health Questionnaire) differenziati per aree geografiche e per genere. I risultati mostrano che i fattori con maggiore effetto sui disturbi psicosomatici, sullo stress e sulla soddisfazione lavorativa sono il carico di lavoro, la sicurezza, il conflitto e l'apertura all'innovazione. Inoltre in tutte le aree geografiche e maggiormente per le donne la percezione dell'equitŕ ed il carico di lavoro risultano piů problematici. Per il Sud Italia e le Isole, ulteriori criticitŕ risultano la percezione della sicurezza e del comfort dell'ambiente. Infine, i risultati evidenziano una percezione di bassa soddisfazione e di alto stress in tutti i lavoratori delle aree geografiche e maggiormente nelle donne.
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6

Attiani, Caterina. « L'agricoltura urbana ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 98 (juillet 2012) : 73–89. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098006.

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Résumé :
Analizzeremo il fenomeno dell'Agricoltura Urbana (AU). Definiremo il concetto, spiegando come si colloca all'interno delle politiche per lo sviluppo e nell'agenda politica brasiliana nella lotta contro la fame e per la sicurezza alimentare. L'AU sperimenta una riscoperta da parte del sapere accademico a partire dalle proiezioni delle Nazioni Unite di un mondo sempre piů urbano. Tuttavia, non inventa niente di nuovo, ma semplicemente fonde in maniera diversa, rispetto al passato piů recente, elementi che presi singolarmente appartengono ad un passato piů lontano (Ingersoll et al, 2007), riscattando una forma di welfare, giŕ utilizzata in altre epoche di crisi.
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7

Moccia, Luigi. « Cittadinanza europea e spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (décembre 2010) : 115–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001006.

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Résumé :
L'obiettivo dell'Unione di offrire ai suoi cittadini uno spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia senza frontiere interne fa della cittadinanza europea, al di lŕ del suo valore ideale e simbolico, il terreno operativo su cui fondare un'Europa unita come unione di popoli e quindi di cittadini. In questa cornice di riferimento vengono segnalati i principali contenuti normativi, insieme con le strategie e prioritŕ politiche poste con i programmi pluriennali, da quello di Tampere a quello, per ultimo, di Stoccolma, in merito alla costruzione di tale spazio, quale spazio di coesione e integrazione tra popolazioni dei paesi membri (ma anche di protezione nei riguardi di stranieri, migranti e richiedenti asilo, provenienti da paesi terzi), cioč quale spazio comune di cittadinanza dell'Unione avente rilievo autonomo che, come tale, si aggiunge a quella nazionale.
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8

Jean, Carlo. « SICUREZZA E DIFESA IN ITALIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no 3 (décembre 1987) : 377–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016968.

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Résumé :
IntroduzioneDopo il disastro della seconda guerra mondiale si produsse in Italia un sentimento collettivo di rimozione del problema politico della guerra. Da esso derivò la rinuncia, solennemente sancita nella costituzione postbellica, all'uso della forza, eccetto nel caso dell'autodifesa dello stato e dell'ordine democratico. Tale scelta andava al di là della situazione di fatto contingente, cioè della disfatta e dei limiti imposti dal trattato di pace. Comportava per l'Italia, così come per la Germania e per il Giappone, una radicale ridefinizione dei propri interessi ed aspirazioni nazionali.
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Martellozzo, Federico, et Filippo Randelli. « Sicurezza alimentare globale e cambiamento climatico. Guardare oltre il prodotto interno lordo ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 2 (mai 2022) : 30–54. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13799.

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Résumé :
Recenti ricerche suggeriscono che il numero di persone denutrite nel mondo, dopo essere costantemente diminuito dal 2005, è tornato ad aumentare dal 2014, e nel 2020 si sia attestato intorno a quota 811 milioni. Sebbene l'insicurezza alimentare ( food insecurity - FI) sia una questione di drammatica rilevanza, ed un problema panterrestre, è tuttavia innegabile come alcuni paesi siano più vulnerabili, e conseguentemente più suscettibili rispetto a shock esogeni (e.g. cambiamento climatico, pandemie, ecc.). Questo studio intende offrire osservazioni analitiche come strumento di supporto per l'elaborazione di politiche, finalizzate alla comprensione degli elementi di vulnerabilità del sistema alimentare in un dato paese. Nonostante in letteratura vi siano diversi indici per lo studio della FI, è sovente adottato (a volte per necessità di sintesi) un rationale interpretativo - riduttivo- che riproduce la FI mediante una narrativa di vulnerabilità economica. L'analisi, tramite la rielaborazione propria di indicatori esistenti e la formulazione di simulazioni predittive, vuole problematizzare in che modo i fattori critici individuati (e.g. la struttura produttiva di un paese, i suoi rapporti commerciali, il suolo irrigato, ecc.) possono incidere significativamente sulla FI di un paese, disgiuntamente da una congiuntura economica interna favorevole.
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Rebora, Gianfranco. « Ripensare il sistema pubblico : spunti per una strategia di trasformazione ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 1 (décembre 2012) : 112–29. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001005.

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L'articolo sintetizza le ragioni alla base del fallimento delle riforme delle pubbliche amministrazioni intraprese da diversi governi in Italia negli ultimi 20 anni. Successivamente, l'autore sviluppa una proposta, di prima approssimazione, delle linee portanti per una strategia e un progetto di trasformazione delle PA. Al centro della proposta c'č una visione d'insieme, un'idea di fondo, che integra in un disegno coerente le idee guida fondamentali e le linee di azione operativa; alla luce della visione generale, i diversi aspetti di taglio piů operativo non sono posti in sequenza come passaggi di un percorso, ma sono connessi da relazioni di tipo circolare, complementaritŕ e reciproca rispondenza. Alla realizzazione di questa visione sono funzionali interventi coordinati che si possono raggruppare sotto una serie di profili come: gestione della transizione, perimetro e rete istituzionale, strutture e risorse, regole, innovazione. Si prospetta quindi un sistema di amministrazioni piů snello, capace di economizzare il diretto impiego di risorse rispetto all'attuale, ma anche aperto, attento al governo delle reti che vedono una fitta connessione di attori nei processi da cui dipendono gli esiti delle fondamentali politiche pubbliche (welfare, beni culturali, educazione e formazione, sicurezza, ecc.).
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Thèses sur le sujet "Politiche per la sicurezza"

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Pereyra, Natalia Andrea <1990&gt. « LE IMPLICAZIONE DELLA QUESTIONE NORD-COREANA PER LE POLITICHE DI SICUREZZA GIAPPONESI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14433.

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Résumé :
L’obiettivo della tesi è individuare le implicazioni degli sviluppi della questione nord-coreana, avvenuti tra il 1998 e il 2018, per le politiche di sicurezza giapponesi. L’analisi è stata costruita seguendo una linea cronologica al fine di individuare “le cause e le conseguenze” dei diversi sviluppi avvenuti nel periodo preso in considerazione. L’estremo iniziale di tale periodo corrisponde all'anno in cui la Corea del Nord svolse un test di lancio di un satellite nel corso del quale un razzo sorvolò per la prima volta il territorio giapponese. L’importanza di tale avvenimento è legata alla presa di consapevolezza del Giappone di non essere in grado di rispondere a ciò che poteva essere considerato una vera e propria provocazione del regime di Pyongyang. L'analisi individua una correlazione tra le provocazioni nord-coreane e le evoluzioni avvenute nella modalità di risposta adottata dal Giappone e nei mezzi attraverso cui ha potuto farlo. Le principali implicazioni individuate sono state la tendenza del governo giapponese a dotare lo Stato e le Forze di Auto-difesa di nuove capacità, come quella di difendersi dai missili balistici e di adottare un ruolo più "pro-attivo" nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, e il parziale superamento del divieto all'esercizio dell’auto-difesa collettiva.
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2

Ghermandi, Davide <1983&gt. « L'importanza del potere marittimo per la sicurezza energetica delle medie potenze ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8318/1/Ghermandi_Davide_Tesi.pdf.

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Résumé :
La letteratura accademica ha dedicato numerose ricerche sia alla sicurezza energetica che, separatamente, al potere marittimo. Diversi studi sono stati sviluppati sulla presenza navale americana nel Golfo Persico e, più recentemente, sulla sempre più assertiva politica militare cinese tesa alla protezione delle linee di comunicazione marittima. Non esistono, tuttavia, ricerche sistematiche su come la dipendenza energetica dalle importazioni via mare influisca su una delle categorie di stati più dibattuta all’interno delle Relazioni Internazionali: le medie potenze. Lo scopo della dissertazione, attraverso lo sviluppo di un modello quantitativo e la creazione dell’indice composito Navy Importance Index, è quello di evidenziare il legame alla base della relazione tra la sicurezza energetica e il potere marittimo.
The academic literature has devoted a lot of attention to energy security and, separately, seapower. Several scholars and practitioners have written extensively in particular on the US naval policy and posture in the Persian Gulf and, more recently, on China’s foreign policy that aims at the protection of the energy sea lines of communication that carry the lifeblood of Beijing’s economy. However few have written on how the energy dependence on foreign supplies by sea affects the behaviour of a particular and very debatable category of states: the middle powers. The aim of the dissertation, through the formalization of a quantitative model and the development of a composite index defined as Navy Importance Index, is to highlight the theoretical link between energy security and seapower by this very questionable group of nations.
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3

Blois, Luciano <1957&gt. « Ricerca e sviluppo di un sistema gerarchizzato di indicatori di sostenibilità ambientale applicabile alla valutazione di politiche, programmi e piani per lo sviluppo sostenibile delle attività di cava ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2004. http://amsdottorato.unibo.it/13/1/Luciano_Blois_2003.pdf.

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Blois, Luciano <1957&gt. « Ricerca e sviluppo di un sistema gerarchizzato di indicatori di sostenibilità ambientale applicabile alla valutazione di politiche, programmi e piani per lo sviluppo sostenibile delle attività di cava ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2004. http://amsdottorato.unibo.it/13/.

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5

Reatti, Sofia <1988&gt. « Riconfigurare i legami sociali tra appartenenza e partecipazione : una sfida per nuove politiche di sicurezza urbana. Analisi di alcune esperienze in Italia e in Spagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9013/1/Tesi_PhD_Sofia_Reatti.pdf.

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Résumé :
Cosa significa essere protetti? Vivere in un ambiente costantemente vigilato, oppure sentirsi ascoltati da parte delle istituzioni? Sorvegliare il territorio coadiuvando le forze dell’ordine o essere partecipi e coinvolti nelle fasi di progettazione di politiche di sicurezza? L’oggetto dello studio che si è scelto di condurre è costituito dal coinvolgimento e dalla partecipazione attiva della cittadinanza intesi come ulteriori elementi per un efficace sviluppo e implementazione di interventi innovativi in materia di politiche di sicurezza urbana. In particolare l’obiettivo è stato quello di verificare se e in che modo i legami sociali impattino sul sentimento di sicurezza percepita e che ruolo hanno o potrebbero avere nella progettazione delle politiche di sicurezza. L’ambito di riferimento è quindi quello delle politiche di prevenzione comunitaria. Per sviluppare il progetto si sono prese in esame la realtà italiana e quella spagnola e si sono analizzate, utilizzando una metodologia di ricerca integrata qualitativa e quantitativa, le forme di partecipazione alla sicurezza realizzate attraverso il controllo di vicinato, la polizia di prossimità e la mediazione di polizia.
What does it mean to be protected? To live in a constantly monitored space, or feeling heard by the institutions? Supervise the neighborhood or be involved in the design of security policies? The study analyze citizen’s active participation as a further element for an effective implementation of urban safety policies. The goal is to understand if and how social ties influence on perceived safety and what role they may have in the design and development of security policies. The reference framework is therefore to community prevention policies. In order to develop the project I used a mixed qualitative and quantitative methodology research in order to analyze citizen’s active participation through neighborhood watch, community policing and police mediation in the italian and spanish context.
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PIROZZI, NICOLETTA. « L'UNIONE EUROPEA E LA GESTIONE DELLE CRISI DOPO LISBONA : UN NUOVO MODELLO PER AFFRONTARE LE SFIDE ALLA SICUREZZA NEL XXI SECOLO ? » Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1803.

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Résumé :
L’obiettivo di questa tesi è di valutare che tipo di modello per la gestione delle crisi l’Unione Europea (UE) ha elaborato attraverso l’adozione e l’attuazione del Trattato di Lisbona, ma anche di capire che impatto ha prodotto la sua interazione con lo scenario internazionale di sicurezza. L’analisi è condotta a tre livelli: (1) strategico – elaborazione o revisione di concetti, politiche e documenti quadro; (2) istituzionale – creazione e riorganizzazione delle strutture di riferimento e dei processi decisionali; (3) operativo – pianificazione e gestione delle missioni civili e militari sul terreno. Lo scopo finale è quello di verificare se l’approccio dell’UE alla gestione delle crisi può considerarsi efficace per affrontare i possibili scenari futuri e come possa essere migliorato sulla base delle esperienze più recenti.
The objective of this thesis is to assess what kind of crisis management model the European Union (EU) has elaborated through the adoption and implementation of the Treaty of Lisbon and what is the impact produced by its interaction with the international security context. The analysis is conducted at three different levels: (1) strategic – elaboration or review of concepts, policies and framework documents; (2) institutional – establishment or reorganization of structures and decision-making process; (3) operational – planning and conduct of civilian and military missions on the ground. The final aim is to evaluate whether the EU’s approach to crisis management will be able to face up possible future scenarios and how this model might be improved on the basis of most recent experiences.
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PIROZZI, NICOLETTA. « L'UNIONE EUROPEA E LA GESTIONE DELLE CRISI DOPO LISBONA : UN NUOVO MODELLO PER AFFRONTARE LE SFIDE ALLA SICUREZZA NEL XXI SECOLO ? » Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1803.

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Résumé :
L’obiettivo di questa tesi è di valutare che tipo di modello per la gestione delle crisi l’Unione Europea (UE) ha elaborato attraverso l’adozione e l’attuazione del Trattato di Lisbona, ma anche di capire che impatto ha prodotto la sua interazione con lo scenario internazionale di sicurezza. L’analisi è condotta a tre livelli: (1) strategico – elaborazione o revisione di concetti, politiche e documenti quadro; (2) istituzionale – creazione e riorganizzazione delle strutture di riferimento e dei processi decisionali; (3) operativo – pianificazione e gestione delle missioni civili e militari sul terreno. Lo scopo finale è quello di verificare se l’approccio dell’UE alla gestione delle crisi può considerarsi efficace per affrontare i possibili scenari futuri e come possa essere migliorato sulla base delle esperienze più recenti.
The objective of this thesis is to assess what kind of crisis management model the European Union (EU) has elaborated through the adoption and implementation of the Treaty of Lisbon and what is the impact produced by its interaction with the international security context. The analysis is conducted at three different levels: (1) strategic – elaboration or review of concepts, policies and framework documents; (2) institutional – establishment or reorganization of structures and decision-making process; (3) operational – planning and conduct of civilian and military missions on the ground. The final aim is to evaluate whether the EU’s approach to crisis management will be able to face up possible future scenarios and how this model might be improved on the basis of most recent experiences.
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LOZZI, NICOLE. « POLITICHE DELLA SICUREZZA E ALLERTE ALIMENTARI NELL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/777.

Texte intégral
Résumé :
La tesi ha come finalità lo studio della sicurezza alimentare e del suo sistema di controllo nel contesto europeo. Per sicurezza alimentare qui s’intende da un lato, quell’insieme di disposizioni e di procedure previste dal legislatore, atte a garantire che gli alimenti a rischio non siano immessi sul mercato; dall’altro quel meccanismo predisposto per individuare i problemi di sicurezza degli alimenti e agire di conseguenza. Sicurezza alimentare, intesa dal punto di vista normativo, è sia l’ampia gamma di disposizioni che hanno un’incidenza diretta o indiretta sulla sicurezza degli alimenti e dei mangimi (come ad esempio i provvedimenti sui materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, sui mangimi e su altri mezzi di produzione agricola a livello primario), sia un vero e proprio sistema inteso come meccanismo o insieme di procedure pensate per garantire la sicurezza degli alimenti. Tale apparato di tutela opera, tenendo in considerazione tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare, come un unico processo, partendo dalla produzione, passando attraverso la trasformazione fino ad arrivare alla distribuzione e vendita dei prodotti. Oggetto principale di questa tesi è l’analisi del sistema di controllo alimentare, poiché non solo elemento integrante, ma soprattutto presupposto della sicurezza stessa. Precisamente, in Europa il sistema di sorveglianza si presenta come un meccanismo di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi, una sorta di rete di collegamento cui partecipano gli Stati membri, la Commissione Europea e l’Autorità per la sicurezza alimentare
The idea of research comparing the legal and policy choices which form the basis for the current agrofood safety systems derive from the observation of several cases of “food emergency”(such as BSE, dioxin contamination , bird flu, GMOs) and food alert, which occurred in the recent European history and have caused reactions and worries in public opinion. The study of the above mentioned events and the reflection upon the attitudes and the decisions about food safety made by the European Union institutions raised many different questions. First of all I wondered if this is only a European phenomenon or if it may also apply to overseas countries like the USA. I also wanted to investigate about science regulation policies ruling the safety system born to face feared or evident risks for public health (as a consequence of BSE), i.e. to understand how scientific knowledge is used in legal and policy choices and which are the political and social consequences. In effect, the emergencies, risks and uncertainties caused by the social implementation of science have increased the gap between society and institutions both at national and community level, generating mistrust not so much of scientific and technological progress but of the institutions themselves. The public isn’t only worried about “safety” meant as the likelihood of a damage occurring, but also about the unexpected social effects neglected by the institutions. Europe expressed its concerns about these situations by trying to fill the gap from different perspectives : • new governance of science; • subsequent new regulatory and policy model of science; • expertise and its credibility; • more collective decision making processes Such steps are fundamental to generate and new idea of science governance which connects the need of a more democratic science with that of a more involving society . The Democratization of science implies the acquisition by institutions of several scientific opinions involving all of the aspects of knowledge in order to obtain decisions making processes meeting social needs and, consequently, closer to citizens.
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9

LOZZI, NICOLE. « POLITICHE DELLA SICUREZZA E ALLERTE ALIMENTARI NELL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/777.

Texte intégral
Résumé :
La tesi ha come finalità lo studio della sicurezza alimentare e del suo sistema di controllo nel contesto europeo. Per sicurezza alimentare qui s’intende da un lato, quell’insieme di disposizioni e di procedure previste dal legislatore, atte a garantire che gli alimenti a rischio non siano immessi sul mercato; dall’altro quel meccanismo predisposto per individuare i problemi di sicurezza degli alimenti e agire di conseguenza. Sicurezza alimentare, intesa dal punto di vista normativo, è sia l’ampia gamma di disposizioni che hanno un’incidenza diretta o indiretta sulla sicurezza degli alimenti e dei mangimi (come ad esempio i provvedimenti sui materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, sui mangimi e su altri mezzi di produzione agricola a livello primario), sia un vero e proprio sistema inteso come meccanismo o insieme di procedure pensate per garantire la sicurezza degli alimenti. Tale apparato di tutela opera, tenendo in considerazione tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare, come un unico processo, partendo dalla produzione, passando attraverso la trasformazione fino ad arrivare alla distribuzione e vendita dei prodotti. Oggetto principale di questa tesi è l’analisi del sistema di controllo alimentare, poiché non solo elemento integrante, ma soprattutto presupposto della sicurezza stessa. Precisamente, in Europa il sistema di sorveglianza si presenta come un meccanismo di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi, una sorta di rete di collegamento cui partecipano gli Stati membri, la Commissione Europea e l’Autorità per la sicurezza alimentare
The idea of research comparing the legal and policy choices which form the basis for the current agrofood safety systems derive from the observation of several cases of “food emergency”(such as BSE, dioxin contamination , bird flu, GMOs) and food alert, which occurred in the recent European history and have caused reactions and worries in public opinion. The study of the above mentioned events and the reflection upon the attitudes and the decisions about food safety made by the European Union institutions raised many different questions. First of all I wondered if this is only a European phenomenon or if it may also apply to overseas countries like the USA. I also wanted to investigate about science regulation policies ruling the safety system born to face feared or evident risks for public health (as a consequence of BSE), i.e. to understand how scientific knowledge is used in legal and policy choices and which are the political and social consequences. In effect, the emergencies, risks and uncertainties caused by the social implementation of science have increased the gap between society and institutions both at national and community level, generating mistrust not so much of scientific and technological progress but of the institutions themselves. The public isn’t only worried about “safety” meant as the likelihood of a damage occurring, but also about the unexpected social effects neglected by the institutions. Europe expressed its concerns about these situations by trying to fill the gap from different perspectives : • new governance of science; • subsequent new regulatory and policy model of science; • expertise and its credibility; • more collective decision making processes Such steps are fundamental to generate and new idea of science governance which connects the need of a more democratic science with that of a more involving society . The Democratization of science implies the acquisition by institutions of several scientific opinions involving all of the aspects of knowledge in order to obtain decisions making processes meeting social needs and, consequently, closer to citizens.
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Cavarzeran, Pietro <1991&gt. « Attività agricola e sicurezza alimentare nelle politiche dell'Unione Europea ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17826.

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Résumé :
Il lavoro, partendo da una puntuale definizione del concetto di food security, analizza l'impatto delle politiche europee nel sostenere il sistema di approvvigionamento di beni alimentari all'interno dell'Unione. Particolare attenzione è rivolta al ruolo svolto dai produttori agricoli ed dalle loro forme associative. Si è dunque proposta un'approfondita analisi da un lato dei vantaggi derivanti dall'associazionismo economico nel rafforzare la posizione dei produttori all'interno delle filiere di approvvigionamento e dei mercati agricoli, dall'altro delle forme di deroga all'applicazione del diritto della concorrenza europeo garantite dai Trattati UE e dai Regolamenti della Politica Agricola Comune (PAC).
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Livres sur le sujet "Politiche per la sicurezza"

1

Nuvolati, Giampaolo, dir. Sviluppo urbano e politiche per la qualità della vita. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-736-8.

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Résumé :
La società attuale appare sempre più vulnerabile, incerta, complessa e ambigua ed in questo contesto aumenta la necessità di creare efficienti ed efficaci ecosistemi per la promozione locale della qualità della vita e dell’innovazione sociale. Il volume propone un excursus delle principali pratiche e politiche innovative che stanno accompagnando lo sviluppo urbano. Ogni saggio approfondisce un ambito di interesse – qualità della vita, innovazione sociale e sharing economy, smart city, mobilità urbana, nuovi luoghi del lavoro, abitare condiviso, eHealth, sicurezza urbana, giovani e turismo, food policy, innovazione didattica e amministrazione condivisa – offrendo una panoramica di riferimento per lo studio, la progettazione e l’implementazione di nuove strategie di intervento e politiche pubbliche. Il testo è rivolto a studenti, docenti, operatori che lavorano a vario livello in settori del sociale.
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2

Le politiche locali per la sicurezza : Attivazione dell'organizzazione diffusa a tutela del diritto alla città sicura. Roma : Aracne, 2010.

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3

Aliboni, Roberto. Sistema di sicurezza dei paesi del golfo : Riflessi per l'Occidente. Roma : Rivista militare, 1995.

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4

Il lato oscuro del potere : Associazioni politiche e strutture paramilitari segrete dal 1946 a oggi. Roma : Editori riuniti, 1996.

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La Guardia regia : La polizia italiana nell'avvento del fascismo (1919-1922). Milano : Edizioni Unicopli, 2014.

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Carla, Monteleone, dir. Politiche di sicurezza e cambiamento globale. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2012.

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7

La sicurezza come diritto di libertà : Teoria generale delle politiche della sicurezza. [Padova] : CEDAM, 2012.

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8

Ambrosiana, Caritas, dir. Giustizia e sicurezza : Politiche urbane, sociali e penali. Roma : Carocci, 2010.

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9

Inzerilli, Paolo. Gladio : La verità negata. Bologna : Analisi, 1995.

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Rosanelli, Rosa. Le attività spaziali nelle politiche di sicurezza e difesa. Roma : Edizioni Nuova Cultura, 2011.

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Chapitres de livres sur le sujet "Politiche per la sicurezza"

1

Cacciabue, Carlo, Italo Oddone et Ivan Rizzolo. « Metodi per analisi retrospettive ». Dans Sicurezza del Trasporto Aereo, 129–82. Milano : Springer Milan, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-3989-6_3.

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2

Cacciabue, Carlo, Italo Oddone et Ivan Rizzolo. « Il Safety Management System e metodologia integrata per l’analisi di sicurezza ». Dans Sicurezza del Trasporto Aereo, 183–237. Milano : Springer Milan, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-3989-6_4.

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3

Lombardi, Mauro. « Attori e strumenti delle politiche per l’innovazione ». Dans Studi e saggi, 133–48. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-310-9.09.

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Résumé :
After explaining a large set of new concepts and proposing a new theoretical frame, we first depict same stereotypical behavioral and strategic propensities emerging in human systems according an important managerial literature. Then we highlight the systemic models emerging from the strategies implemented by some Italian Regions in managing innovation dynamics. The arrival of the analysis is the identification of more effective tools for founding innovation policies.
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4

Reali, Daniela. « Tutela della sicurezza alimentare per il consumatore globalizzato ». Dans Effetti, potenzialità e limiti della globalizzazione, 103–14. Milano : Springer Milan, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0609-6_7.

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5

Lombardi, Mauro. « Ripensare gli indicatori per le politiche per l’innovazione attraverso il Design-thinking ». Dans Studi e saggi, 149–61. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-310-9.10.

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Résumé :
The final chapter contains the proposal to rethink the policies for innovation based on the approach defined Design thinking. Particularly important is the introduction of concepts such as global order parameters, referring to a systemic view of the techno-economic dynamics, and of a complementary methodology, called Agile. Based on the proposed framework, the decision-making space of different actors (private, public) in pursuing objectives at different levels is then analyzed. In this way a multi-level and multi-stakeholder decision making process can be enriched through a multiplicity of indicators in order to timely verify the efficiency of implementation process.
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6

Patoia, Lucio. « Il ruolo dei pazienti per la sicurezza delle cure ». Dans Prevenire gli eventi avversi nella pratica clinica, 23–30. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5450-9_3.

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7

Nuti, Sabina, et Anna Bonini. « Gli indicatori per la qualità e la sicurezza delle cure ». Dans Prevenire gli eventi avversi nella pratica clinica, 41–55. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5450-9_5.

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8

Albolino, Sara, et Barbara Labella. « Le pratiche per la qualità e la sicurezza delle cure ». Dans Prevenire gli eventi avversi nella pratica clinica, 57–65. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5450-9_6.

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9

Cacciabue, P. Carlo. « Il Safety Management System e metodologia integrata per l’analisi di sicurezza ». Dans UNITEXT, 163–90. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1454-1_4.

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10

Chiocchetti, Elena, et Isabella Stanizzi. « La terminologia della salute e sicurezza sul lavoro in tedesco per l’Alto Adige ». Dans Proceedings e report, 71–82. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-364-2.08.

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Résumé :
The paper deals with the German language terminology of occupational health and safety (OHS) in South Tyrol, Italy, where the minority language has official status next to the national language. The South Tyrolean German legal language is developed along two main lines, i.e. through secondary term formation based on translations of Italian terms or by adopting terms already established in the German-speaking countries. The examples given in the paper show the presence of terminological gaps in South Tyrolean German, the influence of Italian, the delicate relation with the legal terminology of the foreign German-speaking legal systems and the difficulty of disseminating an unambiguous terminology in the domain of OHS at local level. The final part explains the currently adopted development and dissemination strategies.
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Actes de conférences sur le sujet "Politiche per la sicurezza"

1

Corrado, Giorgio. « Le azioni politiche per la difesa del bosco dagli incendi ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.048.

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2

D'Orlando, M. C., E. Gottardo, S. Stefanelli et G. Vanone. « Politiche della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per il settore forestale ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.145.

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3

Ciccarese, L. « Foreste e politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici : quali opportunità di mercato per i proprietari forestali ? » Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.139.

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4

Battaglini, Elena, et Sandra Annunziata. « Territoriality and urban policy : addressing territorial complexity ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8028.

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Résumé :
In che modo affrontiamo le istanze poste dalla complessità del territorio nelle pratiche e nella definizione di politiche territoriali? Cosa è la territorialità e quali possono le variabli in gioco nei processi di territorializzazione dei fenomeni urbani? Per rispondere a queste domande il contributo introdurrà la nozione di regione, territorio, luogo, territorialità e territorializzazione. In seguito si analizzano le variabili e le dimensioni emerse, nell’abito della sessione Terrioriality and Urban Policies, nell’affrontare le istanze poste dalla complessità territoriale. Tali dimensioni della “produzione territoriale” saranno qui trattate come un punto di partenza per una definizione delle politiche territoriali che sia informata dall’analisi dei fenomeni urbani e il più possibile aderente alla complessità dei territori contemporanei. How do we deal with territorial complexity in present urban territorial policies and practices. What is territoriality and what are the dimension od territorial production ? In order to explore this issue the contribute will unpack in the first paragraph the notion of region, territory, place, territoriality and territorialisation. In the second paragraph it will outline the dimension of territorial production that inform urban and territorial policies as emerged from the conference parallel session on Territoriality and urban policy. These dimension might inform future approach in territorial policy making.
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5

Ferrighi, Alessandra. « Citta', spazio e tempo : l’applicazione di un HGIS per la storia urbana ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Résumé :
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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6

Rossi, Gabriele, Massimo Leserri et Alma Benitez Calle. « Dry stone architecture : the survey as a tool to safeguard the risk of morphological or formal homologation ». Dans HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage : Culture, People and Sustainability. Valencia : Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15606.

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Résumé :
Ci sono esempi unici e variegati di costruzioni in pietra a secco nella regione mediterranea, il cui interesse, in Puglia (Italia) e attestato negli ultimi decenni, ha determinato un atteggiamento speculativo che ha permesso a queste architetture vernacolari di acquisire un notevole valore economico. Di conseguenza, oltre alle azioni supportate dai regolamenti comunali e dagli strumenti di pianificazione sia locale che regionale, è necessario individuarne il valore culturale e le peculiarità, tutte necessarie per attuare politiche consapevoli per una corretta tutela e conservazione. Ci proponiamo in particolare di concentrarci sul rilievo di queste architetture all'interno di questo contributo, un argomento trascurato di una certa complessità, al fine di proporre una serie di riflessioni che supportino l'attività di coloro che intendono intervenire su questi manufatti. Infatti, la loro componente plastica e l'unicità morfologica permettono loro di fondersi con sculture che richiedono l'utilizzo di metodologie e tecnologie moderne e raffinate per la loro documentazione. Pertanto, il mancato riconoscimento su caratteristiche e peculiarità ha portato ad azioni riguardanti il loro restauro con un'omologazione formale generale e la perdita della singolarità morfologica originale durante gli interventi per la loro conservazione.
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7

Crupi, Valentina. « Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente : l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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Résumé :
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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8

Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Blečić, Ivan, Arnaldo Cecchini, Maurizio Minchilli et Valentina Talu. « Progettare la cittá di prossimitá per promuovere le "capacitá urbane" degli abitanti svantaggiati ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8001.

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Résumé :
La promozione della qualità della vita urbana passa necessariamente attraverso la costruzione di una città inclusiva, una città effettivamente "usabile" da tutti i suoi abitanti. Anche e soprattutto da chi, a causa di una qualche condizione (permanente o temporanea), si discosta dall'immagine dell'abitante-tipo adulto, maschio, sano, istruito, ricco e automunito e non é quindi "capace" (o non lo è pienamente) di accedere ai luoghi, ai servizi, alle opportunità e alle informazioni della città che sono progettate, organizzate e governate precisamente in funzione delle esigenze e dei desideri di questo abitante-tipo. Rilevanti sono in tal senso i progetti e le politiche che si concentrano soprattutto sulle periferie con l'intento di promuovere la qualità della vita urbana quotidiana degli abitanti . Accanto ai grandi (e costosi) interventi di riqualificazione, particolarmente utili sono le trasformazioni a scala di quartiere, le "micro" trasformazioni, perché sono in grado di migliorare concretamente l'usabilità di quella che può essere definita "città quotidiana e di prossimità", la città, cioè, che gli abitanti conoscono, "usano" (o "userebbero" se fosse effettivamente accessibile e usabile) e di cui possono prendersi cura. L'articolo cerca di mostrare perché è efficace e pertinente un approccio legato ad una dimensione "micro" degli interventi, anche attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo condotte da Tamalacà, un gruppo di ricerca e azione del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica (DADU) dell'Università di Sassari. Upgrading the quality of urban life necessarily goes hand in hand with building up an inclusive city, a city actually “usable” by all its inhabitants. The kind of project that is important from this point of view will focus on the most marginal areas of the city. Alongside the large, costly urban redevelopment interventions, transformations on a neighbourhood scale and "micro" dimension are particularly useful. This article attempts to show why an approach involving intervention linked with a “micro” dimension is effective and pertinent, and also describes a significant experiment carried out by the action research group TaMaLaCà of the Department of Architecture Design and Planning - Architecture at Alghero (University of Sassari) in the town of Sassari.
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Middea, Alexandra. « Identita', cultura, paesaggio : costruzione di una responsabilità condivisa ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Résumé :
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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Rapports d'organisations sur le sujet "Politiche per la sicurezza"

1

Un’indagine sulle politiche per il telelavoro. Organisation for Economic Co-Operation and Development (OECD), février 2021. http://dx.doi.org/10.1787/443d0cd6-it.

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