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Branca, Davide. « Spazi temporanei come palestra per una filiera di associazioni e piccole imprese ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 79–81. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056010.

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Résumé :
L'articolo indaga esperienze ed iniziative rivolte ai giovani realizzate in piů di 15 anni legate al binomio promozione del protagonismo giovanile. Il bisogno di spazi viene osservato quale nuova opportunitŕ per costruire nuove pratiche all'interno delle politiche giovanili che permettano di ribaltare la visione dei giovani come ad una categoria sociale con problemi specifici da trattare in maniera settoriale, e invece di passare a considerare i giovani stessi come un nuovo possibile punto di attacco all'intervento sulla societŕ nel suo complesso e al contempo come una risorsa strategica per ridefinire certi equilibri e puntare al miglioramento della qualitŕ della vita delle comunitŕ urbane. Nel campo delle politiche giovanili, la prospettiva di lavoro rivolta alla creazione di incubatori puň rappresentare un approccio innovativo in quanto sostiene l'emancipazione dell'intervento sui e con i giovani dall'ambito del mero intrattenimento all'interno del quale č stato per lungo tempo confinato, porta l'idea che la creativitŕ giovanile possa offrirsi alla collettivitŕ nella duplice veste imprenditoriale e sociale.
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Quaranta, Ivo. « Politiche del silenzio e della violenza : AIDS e nuove soggettivita giovanili a Nso' (Camerun) ». La Ricerca Folklorica, no 50 (octobre 2004) : 5. http://dx.doi.org/10.2307/4141519.

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Grunow, Daniela. « Flexicurity, insicurezza del lavoro e formazione di una famiglia : la condizione giovanile in Danimarca ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 124 (décembre 2011) : 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124005.

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Résumé :
Questo articolo descrive come il processo di flessibilizzazione del mercato del lavoro e l'attuale crisi economica abbiano modificato l'assetto occupazionale dei giovani in Danimarca dagli anni '80 del novecento al 2010. L'autrice si interroga se la flessibilizzazione abbia influenzato le decisioni di lungo termine dei giovani, quali l'unione di coppia, l'autonomizzazione dai genitori, la costruzione di una famiglia. Dai dati a disposizione sembra che il modello danese abbia successo, se paragonato alla maggior parte dei paesi che fanno parte dell'Oecd, in riferimento al basso incremento della disoccupazione giovanile. Non ci sono evidenze del fatto che i cambiamenti nell'economia danese abbiano condizionato decisioni relative alle unioni di coppia, alla formazione di una famiglia, alla fertilitŕ. Le politiche attive del lavoro unite a un mercato del lavoro flessibile sembrano distribuire i rischi occupazionali in modo più uniforme tra i giovani e le generazioni più anziane.
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Sani, Giacomo, et Guido Legnante. « TRENT'ANNI, 253 AUTORI, 14422 PAGINE DI SCIENZA POLITICA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no 2 (août 2001) : 277–90. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030598.

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Résumé :
Introduzione Questa rivista ha compiuto da poco i trent'anni di vita. Creata agli inizi degli anni settanta per iniziativa di Giovanni Sartori, la Risp ha proseguito il suo cammino grazie alle con-direzioni di Leonardo Morlino (1986–1991), Maurizio Cotta (1992–1997), e Maurizio Ferrera (1998–2000). Essi si sono avvalsi della collaborazione di molti volenterosi studiosi, giovani e meno giovani, che hanno contribuito alla vita della rivista. Del primo Comitato Scientifico (1971) facevano parte Fisichella, Gori, Pasquino, Passigli, Spreafico e Urbani, a cui si sono aggiunti dal 1976 Farneti e Stoppino. In una fase successiva (1986–1993) sono entrati nel comitato Bartolini, Bruschi, Cazzola, Cotta, Guarnieri, Marradi, Morlino, Panebianco, Pappalardo, Sani, Sola. Infine, negli anni più recenti (dal 1998) si sono aggiunti Attinà, Calise, Di Palma, Freddi, Graziano, Mastropaolo, Mattina, Morisi, Pasquino, Rusconi, Zincone. Nel ruolo di Redattore capo si sono alternati Pasquino, Morlino, Cartocci, Di Virgilio. Nel corso degli anni hanno altresì contribuito al lavoro redazionale Bosco, Chiaramonte, Giuliani, Mattei e Verzichelli.
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Recchi, Ettore. « LE MOSCHE BIANCHE. PERCHÉ I GIOVANI ATTIVISTI DI PARTITO SONO POCHI ? » Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 3 (décembre 1998) : 515–42. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026265.

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IntroduzioneI partiti politici detengono il triste primato di essere le istituzioni pubbliche in cui i giovani italiani nutrono minor fiducia – meno che nella burocrazia statale, nel governo, nella magistratura, nelle forze di polizia, nell'esercito, nella Chiesa, nei sindacati, nelle banche, nei giornali e nelle televisioni (Buzzi et al. 1997, 382). Per quanto aggravatosi in tempi recenti, questo discredito ha radici lontane e trova espressione in un distacco crescente, dagli anni settanta in poi, dei giovani dalla vita dei partiti. Generazione dopo generazione, stando alle survey condotte negli ultimi cinque lustri, i cittadini dai 18 ai 25 anni che prendono parte regolarmente alle attività di qualche organizzazione politica sono passati dal 7,3% del 1970, al 6,2% del 1983, al 4,1% del 1987, al 2,7% del 1992 e del 19% (Tullio-Altan e Marradi 1976, 472; Cavalli e de Lillo 1993, 286; Buzzi et al. 1997, 419). Più precisamente, gli individui tra i 20 e i 24 anni che negli ultimi sei mesi hanno svolto «attività gratuita per un partito» ammontano nel 1994 ad un misero 1,8% – meno di un terzo della quota di attivisti di partito che si ritrova nella popolazione fra i 35 e i 44 anni d'età (Istat 1996, 143). Dati di fonte partitica, del resto, confermano il quadro: a cavallo fra il 1995 e il 1996 le organizzazioni giovanili dei partiti contavano 204.000 membri (Turi 1997, 126) – ossia, il 2% della popolazione tra i 19 e 29 anni (Istat 1995, 102).
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Blossfeld, Hans-Peter, Sandra Buchholz et Dirk Hofacker. « Globalizzazione, flessibilizzazione del lavoro e condizione giovanile : un quadro teorico ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 124 (décembre 2011) : 17–35. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124002.

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Questo capitolo introduttivo fornisce un quadro teorico di riferimento per l'analisi del mercato del lavoro giovanile e le transizioni familiari nelle moderne societŕ globalizzate. Offre una definizione del concetto - spesso ambiguo - di globalizzazione, propone un innovativo indice empirico di misurazione del suo sviluppo nel corso degli ultimi decenni e definisce i meccanismi attraverso i quali la globalizzazione ha influenzato l'occupazione e la vita familiare dei giovani in Europa. Si osserva che le conseguenze della globalizzazione non sono state le medesime in tutti i paesi europei, ma che il loro impatto varia considerevolmente tra le differenti nazioni, dipendendo dal contesto istituzionale, fra cui ad esempio il regime di welfare, il sistema educativo e formativo e le caratteristiche dei mercati del lavoro.
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Narciso, Fabio. « L'apprendistato, le politiche attive per l'inserimento dei giovani al lavoro ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 99 (mai 2013) : 185–95. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099010.

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L'articolo ha come scopo quello di accendere una riflessione sugli strumenti dedicati all'inserimento lavorativo dei giovani. L'obiettivo č quello di fare una valutazione sulle misure di politica attiva, in uso nello specifico nella Provincia di Terni Servizio programmazione delle politiche del lavoro, quali il prodotto di filiera, mettendo questo strumento in relazione ed in filiera con le modalitŕ d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro per mezzo del contratto di apprendistato. L'articolo ripercorre brevemente le varie trasformazioni ed applicazioni dello strumento dell'apprendistato mettendo in luce come nel tempo questo strumento abbia perso la valenza di raccordo con il mondo dell'istruzione e della formazione ed abbia messo l'accento principalmente sui vantaggi economici del contratto. L'apprendistato nato come luogo d'incontro tra i diversi mondi dell'istruzione, della formazione e del lavoro stenta a far dialogare questi mondi ed a condividere un linguaggio ed ad essere efficace in una logica di contaminazione e nella sua essenza formativa. I dati dell'ultimo rapporto ISFOL sull'apprendistato dimostrano in maniera sorprendente come le cause di interruzione dei rapporti di apprendistato per dimissioni, circa il 62%, dipendano dalla scelta dei lavoratori giovani che affrontano il mondo del lavoro con poca consapevolezza e privi di un percorso di orientamento capace di determinare le scelte professionali adeguate con un costo sociale che č tra i piů alti in Europa L'articolo poi descrive l'esperienza del prodotto di filiera work experience: composto da formazione propedeutica all'ingresso, tirocinio semestrale retribuito ed obbligo all'inserimento che ha prodotto il 64% di successi d'inserimento del mondo del lavoro dei giovani e che č considerato uno strumento virtuoso di conoscenza per massimizzare l'incontro domanda offerta.
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Bardelli, Patrizia, et Vincenza Briscioli. « Covid-19 : il ruolo dei pediatri di famiglia ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juin 2021) : 62–68. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004006.

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L'articolo discute le importanti difficoltà e le sfide che i pediatri di famiglia si trovano ad affrontare in questo periodo di pandemia. I bambini e i giovani rappresentano le fasce più deboli della popolazione, spesso dimenticate dalle politiche pubbliche, che stanno pagando un prezzo molto alto in termini di salute non solo fisica ma anche psicologica. Il punto di vista dei pediatri costituisce un osservatorio privilegiato per l'indicazione alle politiche pubbliche circa gli interventi prioritari a tutela delle generazioni più giovani.
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Bankowicz, Marek. « Giovanni Sartori’s Methodology of Political Science ». Politeja 11, no 32 (2014) : 13–22. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.11.2014.32.02.

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Pasquino, Gianfranco. « the political science of giovanni sartori ». European Political Science 4, no 1 (mars 2005) : 33–41. http://dx.doi.org/10.1057/palgrave.eps.2210003.

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Dodaro, Maria. « Giovani e imprenditorialità : il pluralismo delle strategie e dei fattori di spinta e il ruolo delle politiche ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 264–83. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158013.

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L'articolo analizza le esperienze di giovani beneficiari di misure a sostegno dell'imprenditorialità del Comune di Milano. Lo scopo del contributo è di esaminare come, e a quali condizioni, motivazioni e spinte differenti all'avvio di impresa possono combinarsi. A partire dai risultati di una ricerca qualitativa, condotta con interviste semi-strutturate a giovani e attori di policy, lo studio mette in luce il pluralismo delle motivazioni e dei fattori che contribuiscono ad informare le strategie imprenditoriali dei giovani intervistati. Inoltre, evidenzia la rilevanza delle politiche urbane e delle condizioni sociali, economiche e istituzionali a fronte delle quali questo pluralismo prende forma.
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Bankowicz, Marek. « Giovanni Sartori jako filozof ». Politeja 17, no 4(67) (15 octobre 2020) : 35–53. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.17.2020.67.02.

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Giovanni Sartori as a PhilosopherGiovanni Sartori, one of the most outstanding world political scientists, a “fullyfledged political scientist” – according to Gianfranco Pasquino’s opinion, was by education a philosopher and he has started his academic career on a philosophical plane. Philosophical writings of Sartori are not widely well-known, because they have been published practically only in Italian. Certainly, Sartori did not elaborate his own philosophical system, however, he was an expert and an avid analyst of Kant, Hegel, Marx and Croce. In the philosophical sense Sartori was a Kantist. He looked at Kant admiringly, was distanced from Hegel and was strongly critical of Marx. Although it needs to be stressed that Sartori focused his attention on Benedetto Croce, the greatest Italian philosopher of XX century, whose oeuvre he judged ambiguously.
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Magni, Carlo, et Eleonora Renda. « Universitŕ e lavoro nel circolo vizioso della crisi ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 92 (octobre 2010) : 83–122. http://dx.doi.org/10.3280/qua2010-092006.

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L'articolo intende affrontare il problema della difficile transizione dei giovani laureati dalla formazione universitaria al mercato del lavoro. Il tema della scarsa capacitŕ del sistema produttivo, specie in tempi di crisi, di valorizzare le competenze dei giovani laureati č di grande attualitŕ e ricco di implicazioni teoriche e di ricerca applicata sia in campo economico che sociale. Dopo una sommaria descrizione del contesto occupazionale generato dalla crisi, il lavoro illustra il quadro normativo di carattere prevalentemente nazionale che ha guidato la fase di attuazione delle politiche attive per il lavoro negli ultimi anni, con particolare riferimento a quelle che coinvolgono il sistema formativo universitario. Successivamente, sulla base dei dati raccolti, vengono esaminate e valutate le politiche nazionali di intermediazione universitaria divenute uno dei nuovi strumenti istituzionali per favorire l'incontro fra la domanda e l'offerta di lavoro. Inoltre č stato esaminato criticamente l'approccio tradizionalmente utilizzato per studiare il comportamento delle imprese e dei lavoratori nelle scelte di investimento in capitale umano e formazione per verificare se, tale approccio, č ancora in grado di interpretare adeguatamente la realtŕ emersa dalla crisi. Infine si giunge alla definizione di politiche desiderabili per favorire una buona occupazione e contrastare il consolidarsi degli effetti negativi della congiuntura sfavorevole sul mercato del lavoro, specie per le giovani generazioni di laureati.
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Ionescu, Ghiţa. « Political Undercomprehension or The Overload of Political Cognition ». Government and Opposition 24, no 4 (1 octobre 1989) : 413–26. http://dx.doi.org/10.1111/j.1477-7053.1989.tb00733.x.

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THE THEME I PROPOSE TO TREAT HERE RUNS LIKE A PARALLEL tributary to the mainstream of Giovanni Sartori's theme: ‘We are living above and beyond our intelligence’. But while Sartori concentrates his attention on the pros and cons of ‘political engineering’ in the modern society, its feasibility and cost benefits, I concentrate on the question which can be summarily formulated as follows: ‘can modern political judgment itself, i.e. before it sets political engineering, or indeed policy-making, in motion, comprehend (in the double meaning of the expression) the issues upon which it should be exerted in their individual esotericism and in their collective array?’ But before starting to examine this question, I must make a few caveats.
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Casano, Lilli. « Trasformazioni del lavoro e politiche per l'inserimento occupazionale dei giovani ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (mars 2018) : 119–37. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-001009.

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Murgia, Annalisa, et Barbara Poggio. « I giovani tra lavoro e non lavoro. Storie di equilibri instabili in una prospettiva di genere : una ricerca in provincia di Trento ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 124 (décembre 2011) : 166–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124009.

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L'introduzione dei contratti di lavoro a termine non sembra aver raggiunto in Italia gli obiettivi dichiarati, in particolare per quanto riguarda l'aumento dei tassi di occupazione di giovani e donne. A partire da tale constatazione, in questo contributo viene proposta una prospettiva analitica che guardi alle differenze di genere tra i giovani che vivono situazioni di incertezza lavorativa. Dopo aver offerto una panoramica del fenomeno a livello nazionale, vengono presentati i risultati di una ricerca qualitativa in cui si è cercato di comprendere più in profonditŕ le dinamiche a cui le giovani donne sono esposte nel mercato del lavoro flessibile. Infine, a partire dagli esiti emersi, vengono discusse eventuali politiche a sostegno del lavoro atipico, nella prospettiva di un maggior equilibrio di genere nei percorsi professionali.
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Lodigiani, Rosangela. « I nuovi termini della socializzazione (alla cittadinanza) lavorativa ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 117 (mai 2010) : 59–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117005.

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La transizione al lavoro dei giovani si realizza attraverso percorsi lunghi, flessibili, individualizzati. Ciň influisce sulla socializzazione lavorativa nonché sulla cultura e sull'etica del lavoro dei giovani, rendendo piů difficile la costruzione di una carriera occupazionale stabile e di una solida identitŕ professionale. I processi di socializzazione lavorativa divengono ricorsivi, discontinui, frammentati; non riescono piů a trasmettere il senso di una appartenenza, ma - inquadrati nel paradigma europeo dell'attivazione e dell'occupabilitŕ - richiamano a una cittadinanza occupazionale nei fatti difficile da conquistare e mantenere e spesso incapace di rispondere ai bisogni di realizzazione di sé e riconoscimento sociale. Ne derivano nuove disuguaglianze tra i giovani e una ridefinizione del significato del lavoro nel corso di vita. Emerge dunque la necessitŕ di politiche tese a supportare le transizioni lavorative affinché conservino un profilo professionalizzante, consentano la capitalizzazione di competenze, siano sostenibili dentro la biografia individuale. Occorre perň ridare valore al lavoro dei giovani, integrando l'obiettivo dell'occupabilitŕ con quello della capability di scegliere un lavoro che abbia valore per sé.
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De Luigi, Nicola, Alessandro Martelli et Roberto Rizza. « Giovani e mercato del lavoro : instabilità, transizioni, partecipazione, politiche. Una presentazione ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 136 (décembre 2014) : 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/sl2014-136001.

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Lodigiani, Rosangela, et Mariagrazia Santagati. « Quel che resta della socializzazione lavorativa. Una riflessione sulle politiche per l'occupazione giovanile in Italia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 141 (mars 2016) : 141–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2016-141009.

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Reinert, Sophus A., et Robert Fredona. « Political Economy and the Medici ». Business History Review 94, no 1 (2020) : 125–77. http://dx.doi.org/10.1017/s000768052000001x.

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Using materials from the important collection of Medici manuscripts donated to Harvard Business School by Harry Gordon Selfridge, this paper explores the geopolitics of the transformation of raw wool into finished cloth, and the role played in that process by Medici entrepreneurs, their guild, and their government. It aims to show that the history of political economy cannot truly be understood without business history. Successful business practices used by Medici entrepreneurs were first theorized by Giovanni Botero and others as what would become an “Italian model” in political economy, a model that had a profoundly wide-ranging impact, and that puts the lie to the commonplace in the history of ideas that the Italian Renaissance, so precocious in other fields, was silent on the topic of political economy.
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Berger, Ben. « Political Theory, Political Science and the End of Civic Engagement ». Perspectives on Politics 7, no 2 (15 mai 2009) : 335–50. http://dx.doi.org/10.1017/s153759270909080x.

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Within a span of fifteen years civic engagement has become a cottage industry in political science and political theory, but the term has now outlived its usefulness and exemplifies Giovanni Sartori's worry about conceptual “stretching.” This article traces civic engagement's ascension as a catch-all term for almost anything that citizens might happen to do together or alone, and illustrates the confusion that its popularity has occasioned. It proposes that civic engagement meet a well-deserved end, to be replaced with a more nuanced and descriptive set of engagements: political, social, and moral. It also examines the appeal of engagement itself, a term that entails both attention and energy. Attention and energy are the mainsprings of politics and most other challenging human endeavors. But they can be invested politically, or in associative pursuits, or in moral reasoning and follow-through, and those types of engagement can, but need not, coincide. We should be asking which kinds of engagement—which kinds of attention and energetic activity—make democracy work, and how they might be measured and promoted.
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Kopeček, Lubomír. « Michal Kubát, Martin Mejstřík (eds.) : GIOVANNI SARTORI : CHALLENGING POLITICAL SCIENCE. » Politologický časopis - Czech Journal of Political Science 27, no 2 (2020) : 217–18. http://dx.doi.org/10.5817/pc2020-2-217.

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Wielgosz, Łukasz. « Trzy ujęcia polaryzacji politycznej ». Wrocławskie Studia Politologiczne 28 (18 novembre 2020) : 32–52. http://dx.doi.org/10.19195/1643-0328.28.3.

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The purpose of the article is to organize the conceptual chaos around issues related to the phenomenon of political polarization. After reviewing Polish and English literature, one gets the impression that there are several approaches to this category. The most popular definition proposed by Giovanni Sartori turns out to be just one of the concepts. American political scientists define political polarization differently. Researchers interested in Polish and Hungarian party systems also define political polarization differently. Each of the political polarization approaches is based on different criteria, which means that there are different ways to measure this phenomenon.
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Csillag, Paul Andreas. « Von einer „Imperatorix“ zu einer „mulier clara“. Kaiserin Konstanze im Spiegel von „Liber ad honorem Augusti sive de rebus siculis“ und „De claris mulieribus“ ». historia.scribere, no 11 (17 juin 2019) : 277. http://dx.doi.org/10.15203/historia.scribere.11.806.

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The following paper discusses the image of the Staufer empress Konstanze. This important political person was described in two books. On the one hand, Peter of Eboli draws her as a female heroine; on the other hand, the famous writer Giovanni Boccaccio projected his misogyny on her. Their depictions of Konstanze differ enormously due to various ideological mindsets. This text shows how a person herself can become a political term.
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Katsiaficas, George. « Giovanni Arrighi, in Memoriam ». New Political Science 31, no 4 (décembre 2009) : 591. http://dx.doi.org/10.1080/07393140903471518.

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Talň, Cosimo, Bianca Gelli, Antonella Seddone et Fulvio Venturino. « Le primarie del Partito Democratico. Un'analisi della partecipazione giovanile a Lecce e Genova ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (juillet 2009) : 87–102. http://dx.doi.org/10.3280/psc2009-001008.

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- Learning about political candidatures choice can be a cognitively taxing task, given that the information environment of campaign may be complicated. This paper reports results from a process-tracing researches designed to learn how young voters in a primary election adopt and use such strategies.Key words: Decision-making, process-tracing, voting
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Gianecchini, Martina, Nicoletta Masiero et Enrico Miatto. « Formazione professionale ed esiti occupazionali : un modello di valutazione e un'applicazione al Veneto ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2011) : 111–33. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-002011.

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Résumé :
L'articolo affronta il tema dell'inserimento occupazionale dei giovani in possesso di una qualifica professionale. Viene proposto un modello di valutazione della formazione professionale che considera tre prospettive: quella del mercato del lavoro (focalizzata sulla "qualitÀ" dell'inserimento occupazionale post-qualifica), quella del sistema formativo (centrata sull'efficacia e l'efficienza dell'ingresso) e quella dell'individuo (relativa alla percezione di utilitÀ delle competenze apprese e al livello di soddisfazione rispetto all'esperienza formativa nel suo complesso). Il modello č stato elaborato all'interno del progetto di ricerca nazionale biennale "Valutazione degli esiti e dell'impatto delle Politiche formative nell'ambito della formazione professionale" finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coordinato da Ires, del quale vengono presentati una sintesi dei risultati con riferimento al Veneto.
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Salwa, Piotr. « Czarna śmierć i lekcja życia – dwie odsłony ». Tematy i Konteksty 16, no 11 (2021) : 42–57. http://dx.doi.org/10.15584/tik.2021.3.

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The essay confronts two ways in which the Black Death motif is used in two 14-Century Italian collections of novellas. In Giovanni Boccaccio’s “Decameron” the pestilence means the crisis of civilized forms of collective life, the decay of social relations and moral disarray. The protagonists in a sublime way reconstruct various forms of “art de vivre” distancing themselves from the brutal reality. Giovanni Sercambi perceive the plague as a divine punishment that strikes the entire society for collective sins. The only way of salvation is a pilgrimage-penance, and later the acceptance of a new political regime, in which all the power belongs to a preposto, elected for life, and the citizens are interested only in their private affairs and respect of severe moral principles.
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Vassalli, Giuliano. « Giovanni LEONE (1908-2001) ». Revue internationale de droit pénal 72, no 3 (2001) : 659. http://dx.doi.org/10.3917/ridp.723.0659.

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Braun, Harald E. « Knowledge and Counsel in Giovanni Botero’s Ragion di stato ». Journal of Jesuit Studies 4, no 2 (10 mars 2017) : 270–89. http://dx.doi.org/10.1163/22141332-00402007.

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Résumé :
This article examines the relationship between knowledge, political counsel, and reason of state in Giovanni Botero (1544–1617). Botero is primarily known as the champion of Catholic reason of state, mainly on account of his treatise Ragion di stato. I argue that Botero marks a watershed in the history of European political thought not because of his response to Machiavelli, but on account of his conscious and innovative integration of different field of knowledge into a new language of the state. He is the first to capture convincingly the reality of the Counter-Reformation state and European global expansion. While Botero writes with a view to serve the universal church and Catholic secular princes, his language transcends confessional boundaries. This argument is made with reference to Delle cause della grandezza delle città (1588) and Ragion di stato (1589), though it could be extended into his Le relazioni universali (1591–96).
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Meroni, Chiara, Anna Maria Paulis et Alessandro Sevi. « Adolescenti di oggi e generazioni precedenti : Emo & ; Co. » RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 35 (juillet 2012) : 17–27. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-035002.

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Résumé :
L'adolescenza č una delicata fase del ciclo vitale individuale in cui le nuove generazioni cercano di trovare un loro modo di inserirsi nel mondo attraverso modalitŕ specifiche, come per esempio la ribellione e la contrapposizione. Questo, se da un lato č una condizione necessaria per accedere ad un processo evolutivo di differenziazione, che porta alla crescita individuale, dall'altro puň considerarsi un'occasione affinché gli adulti possano comprendere la "risposta" dei giovani alla societŕ e al mondo che stanno preparando per loro. In ogni epoca storica ci sono stati fenomeni di appartenenza che hanno visto i giovani aderire a regole ideologiche (politiche e/o religiose), di comportamento e di abbigliamento che conferivano loro quel senso di unitŕ che li portava a esprimere un disagio che in realtŕ era allargato al contesto piů ampio. Anche oggi si assiste a fenomeni simili. Sono cambiate le modalitŕ e le caratteristiche specifiche ma non la funzione, che sembra essere ancora quella di costituire un contenitore di emozioni e di sofferenza che in questo modo riescono a trovare una loro identitŕ. Gli autori hanno osservato e individuato i gruppi di giovani con i quali ci si trova a convivere nella societŕ attuale cercando di demarcarne le relative caratteristiche distintive.
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Bull, Anna. « An end to Collective Identities ? Political Culture and Voting Behaviour in Sesto San Giovanni and Erba ». Modern Italy 1, no 2 (1996) : 23–43. http://dx.doi.org/10.1080/13532949608454767.

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Résumé :
SummaryThis paper addresses the question of the demise or resilience of political subcultures in Italy today, focusing on two areas, Sesto San Giovanni and Erba, characterized until recently by a socialist/communist subculture and a Catholic/interclassist one. The voting behaviour and political values of key social groups, above all industrial workers, in these two towns provides evidence of the persistence and indeed revival of political subcultures in Italy. The paper argues that their function has changed, though. Whereas in the past a political subculture encompassed the whole spatial community, nowadays it appears to represent the interests and needs of specific groups within a territory, thus becoming one of many political instruments and choices open to social actors and voters.
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Jameson, Alison. « Giovanni Falcone—in memoriam ». Studies in Conflict & ; Terrorism 16, no 4 (janvier 1993) : 303–13. http://dx.doi.org/10.1080/10576109308435936.

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Berloffa, Gabriella, Alina Şandor, Mark Smith et Paola Villa. « Youth employment trajectories and labour market reforms during the Great Recession in Europe ». Sinappsi 11, no 1 (2021) : 8–21. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2021-01-1.

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Résumé :
The Great Recession had profound consequences for the quantity and quality of work for young people in European countries. Usual labour market indicators capture only some crisis effects, highlighting the need for a more dynamic and nuanced approach. As a result, this paper adopts an innovative approach to both the analysis of the integration of young adults (aged 17-34) on to the labour market and the study of the relationship between the labour market performance and policy making. La Grande Recessione generò un forte impatto sulla quantità e la qualità del lavoro dei giovani adulti nei paesi dell’Europa. Gli indicatori convenzionali del mercato del lavoro catturano solo alcuni degli effetti prodotti dalla crisi, sollecitando un approccio dinamico più variegato. Su questa strada si muove l’articolo, adottando un approccio innovativo sia all’analisi dell’integrazione dei giovani adulti (17-34 anni) nel mercato del lavoro sia allo studio della relazione tra le condizioni occupazionali e l’attività di riforma delle politiche del lavoro.
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De Luigi, Nicola, et Roberto Rizza. « La vulnerabilitŕ dei giovani nel mercato del lavoro italiano : dinamiche e persistenze ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 124 (décembre 2011) : 117–47. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124007.

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Résumé :
L'obiettivo di questo contributo è esaminare se e come si è modificata negli ultimi decenni la posizione dei giovani nel mercato del lavoro italiano. A partire dall'esame di alcuni indicatori generali e dalle risultanze delle più rilevanti indagini empiriche, l'analisi si è focalizzata sui più importanti nodi critici che ormai da alcuni decenni rendono il mercato del lavoro italiano un luogo decisamente poco accogliente per i giovani. Innanzitutto, l'attenzione si concentrerŕ sulle cosiddette barriere all'ingresso e sulla durevole presenza, tra le giovani generazioni, di preoccupanti aree di inattivitŕ. In secondo luogo, sarŕ evidenziata la persistente differenza tra giovani uomini e giovani donne, nonché il resistente divario territoriale presente nel nostro paese. Infine, sarŕ presa in esame la forte concentrazione fra i giovani delle forme di lavoro atipiche introdotte a partire dalla seconda metŕ degli anni Novanta e il ruolo ancora determinante della famiglia per affrontare la fase di transizione al lavoro. Se ne deduce che i meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro italiano, con le sue differenziazioni territoriali e il forte dualismo generazionale e di genere, non possono risolvere, senza importanti e mirati interventi esterni, il problematico rapporto tra i giovani e il lavoro nel nostro paese.
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Buchholz, Sandra, et Karin Kurz. « Crescenti difficoltŕ a diventare un insider in Germania : ingresso e stabilizzazione dei giovani nel mercato del lavoro fra il 1984 e il 2002 ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 124 (décembre 2011) : 36–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124003.

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Résumé :
Questo articolo si interroga se l'instabilitŕ del lavoro sia in crescita tra i giovani in Germania e se, sempre fra i giovani, alcuni siano più a rischio di altri. L'analisi è basata sui dati elaborati dal German Socio-Economic Panel (Gsoep) e si riferiscono al periodo 1984-2002. Essi includono giovani della parte orientale e occidentale della Germania, nonché migranti appartenenti a tre differenti coorti nazionali. I risultati mostrano che i giovani tedeschi corrono maggiori difficoltŕ rispetto ad altri gruppi della popolazione nella fase di entrata nel mercato del lavoro e più precisamente sia nella fase di transizione dal sistema educativo a quello occupazionale, sia nella prima parte della loro carriera. Ciň provoca un incremento delle diseguaglianze tra i giovani in Germania.
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Joost-Gaugier, Christiane L., et Heidi L. Chretien. « The Festival of San Giovanni : Imagery and Political Power in Renaissance Florence. » Sixteenth Century Journal 27, no 2 (1996) : 559. http://dx.doi.org/10.2307/2544197.

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Cerchia, Giovanni. « Luigi Albertini e la famiglia di Giovanni Amendola (1922-1936) ». MONDO CONTEMPORANEO, no 3 (décembre 2009) : 107–46. http://dx.doi.org/10.3280/mon2009-003003.

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Résumé :
- Giovanni Amendola and Luigi Albertini are two of the main protagonists of Italian antifascism. After the tragic death of the former (in 1926), the ex director of Corriere della Sera began to coordinate a «supertutori»'s committee, with the task of leading and protecting the orphans and the widows. The essay and the attached letters tell some unknown aspects about that dramatic familiar and political event.
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Molinari, Jonathan. « Divina Caligo : l'influenza dello Pseudo-Dionigi nel neoplatonismo fiorentino ». Revista Ética e Filosofia Política 2, no 24 (2 avril 2022) : 375–94. http://dx.doi.org/10.34019/2448-2137.2021.37209.

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Résumé :
Con questa ricerca vorremmo soffermarci su quattro punti che riteniamo fondamentali per la comprensione dell'influenza delle fonti neoplatoniche nella Firenze del Quattrocento. Il punto di partenza è l'analisi dei rapporti tra i due massimi esponenti del neoplatonismo fiorentino: Pico della Mirandola e Marsilio Ficino, autori fondamentali non solo per le loro interpretazioni, ma anche per aver riscoperto e tradotto, dopo secoli di silenzio, i tesori del pensiero greco. Non si comprenderebbe l'influenza delle fonti neoplatoniche antiche nel Quattrocento senza rendere conto del confronto – spesso molto aspro – tra i due protagonisti pricipali della riscoperta rinascimentale di Platone e di tutta la tradizione neoplatonica. Il secondo punto affronta un'importante interpretazione in senso tomista dell'opera di Pico, quella di Giovanni di Napoli, che aiuta ad intendere tanto le differenze tra il mirandolano e Ficino, quanto ad introdurre all'influenza importantissima dello Pseudo-Dionigi in tutto il dibattito filosofico del tardo Quattrocento. Il terzo punto cerca di affrontare un tema fondamentale: l'esigenza di definire e organizzare nuovi ordini del sapere. Dal recupero del passato emergevano nuove contraddizioni e nuove esigenze, non si trattava affatto di una semplice imitazione dell'antico, ma al contrario, significava farlo rivivere in nuove forme e costruire nuovi sistemi dei saperi capaci di rispondere alle esigenze culturali e politiche che stavano alla base della nascita del moderno. L'ultimo punto riguarda invece un'analisi specifica tra il pensiero di Giovanni Pico e lo Pseudo-Dionigi, discorso che ovviamente comporta anche l'analisi di altre fonti fondamentali, in particolare Damascio. Parole chiave: Neoplatonismo fiorentino, Giovanni Pico, della Mirandola, Marsilio Ficino, Pseudo-Areopagita
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Vespaziani, Alberto. « “Force Disguised as Reason” : Law, Jurists, and Constituent Power in Boccaccio'sDecameron ». German Law Journal 19, no 4 (1 juillet 2018) : 879–900. http://dx.doi.org/10.1017/s2071832200022902.

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Résumé :
This Article presents theDecameron, by Giovanni Boccaccio, as a classic writing of universal literature that contains anticipations and fundamental innovations of the political categories of modernity: Contractualism, constituent power, constitutional deliberation, rhetoric, and the relation withFortuna.The argument is developed in three parts: Initially, the legal and European dimension of theDecameronare summarized; then the discussion focuses on legal issues and institutional characters narrated in the novels; finally, the introduction of the work is analyzed, in which both the political-constitutional theme of the new beginning of the community and the collective archetype of the plague are interpreted as metaphors for the state of exception.
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Esposito, Pasquale, Elisa Buonanno, Giuseppe Castellano, Carlo Jovane, Daniela Pogliani, Silverio Rotondi, Gianluigi Zaza et Yuri Battaglia. « Dialisi peritoneale : uno sguardo rivolto al futuro ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (14 février 2014) : S59—S60. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.976.

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Molti fattori possono condizionare la scarsa diffusione della dialisi peritoneale (DP) in Italia, tra cui deficit culturali, problemi organizzativi e politiche sanitarie inadeguate. Per ovviare a tali ostacoli sono state proposte diverse strategie di intervento. Noi riteniamo che la promozione di iniziative educative rivolte, in particolare, ai giovani così come lo sviluppo di nuove tecnologie e metodiche possano rivestire un ruolo chiave per promuovere la DP, rendendola più accessibile sia da parte dei pazienti che dei medici stessi. Questa, a nostro avviso, resta una delle sfide maggiori per la futura crescita della DP in Italia.
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Corsi, Marcella. « In memory of Giovanni Battista Sgritta ». International Review of Sociology 31, no 1 (2 janvier 2021) : 1–2. http://dx.doi.org/10.1080/03906701.2021.1926671.

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Zampieri, Sandra, Luca Botturi et Spartaco Calvo. « Giovani e tecnologie : tra nativi digitali e competenze effettive ». Swiss Journal of Educational Research 40, no 2 (24 octobre 2018) : 307–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.40.2.5063.

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Résumé :
Il confronto generazionale nell’ambito delle tecnologie digitali è stato fortemente segnato dal concetto di «nativo digitale», che contrappone le nuove generazioni ai più anziani «immigrati digitali». Diversi studi confutano queste tesi, o quantomeno le mettono in discussione, anche se il dibattito è ancora aperto. L’indagine ICILS offre dati solidi per approfondire il rapporto tra giovani e tecnologie, in particolare contestualizzandolo in un contesto geografico e sociale puntuale nel quale le istituzioni scolastiche non hanno finora assunto un ruolo importante e definito. Questo studio cerca di rispondere alle seguenti domande: Quali caratteristiche del sistema educativo favoriscono lo sviluppo di competenze digitali? Esiste una relazione tra età di inizio dell’uso delle tecnologie, frequenza d’uso e tipologia d’uso e le competenze digitali nei diversi ambiti? In conclusione si cerca di aprire la riflessione al ruolo della scuola e delle politiche educative nell’uso dei dispositivi digitali e di internet da parte degli allievi.
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Debby, Nirit Ben-Aryeh. « Political Views in the Preaching of Giovanni Dominici in Renaissance Florence, 1400-1406 ». Renaissance Quarterly 55, no 1 (2002) : 19–48. http://dx.doi.org/10.2307/1512531.

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Résumé :
The Dominican friar Giovanni Dominici (1356-1419) was an influential, charismatic, and popular preacher, and an important figure in the political world of Renaissance Florence, but neglected in modern scholarship. This study offers a thorough summary of Dominici's political views as well as a biographical portrait, a bibliographical survey, and a discussion of Dominici's preaching style. The article draws on a large, unpublished collection of Dominici's sermons from the Biblioteca Riccardiana, dating from 1400 to 1406. Dominici emerges as an ambivalent participant in Florentine politics, advocating some of its civic values such as the active life and patriotism, while fiercely criticizing humanist ideals such as the use of rhetoric in politics and the rise of the professional politician
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Moskowitz, Anita F. « Giovanni Freppa, ‘Jack of all Trades’ ». Journal of Modern Italian Studies 24, no 4 (8 août 2019) : 551–78. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2019.1646039.

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Panitch, Leo. « Giovanni Arrighi in Beijing : An Alternative to Capitalism ? » Historical Materialism 18, no 1 (2010) : 74–87. http://dx.doi.org/10.1163/156920610x489162.

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Résumé :
AbstractGiovanni Arrighi made a remarkably broad-ranging and original contribution to comparative political economy and historical sociology over five decades. His last book shares these qualities. But Adam Smith in Beijing is unfortunately not mainly about the origins and dynamics of Chinese capitalism over the past three decades. It presents Adam Smith not as the apostle of free-market capitalism, but rather of a ‘non-capitalist market society’; and it uses this to make the case that since China’s economic development takes place outside the European/North American capitalist ‘core’, it must, almost by definition, not be capitalist. Markets are conceived here as the instruments of states, yet the theory of the state advanced is severely undeveloped. Arrighi’s argument that China’s economic development is part and parcel of the demise of the US project for establishing itself as the ‘world state’ misinterprets the nature of the US empire as well as misses the extent of China’s integration with US-led capitalist globalisation.
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Yakovenko, Iryna. « Women’s voices of protest : Sonia Sanchez and Nikki Giovanni’s poetry ». Vìsnik Marìupolʹsʹkogo deržavnogo unìversitetu. Serìâ : Fìlologìâ 13, no 23 (2020) : 130–39. http://dx.doi.org/10.34079/2226-3055-2020-13-23-130-139.

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Résumé :
The paper explores contemporary African American women’s protest poetry in the light of the liberation movements of the mid-20th century – Black Power, Black Arts Movement, Second Wave Feminism. The research focuses on political, social, cultural and aesthetic aspects of the Black women’s resistance poetry, its spirited dialogue with the feminist struggle, and undertakes its critical interpretation using the methodological tools of Cultural Studies. The poetics and style of protest poetry by Sonia Sanchez and Nikki Giovanni, whose literary works have received little scholarly attention literary studies in Ukraine, are analyzed. Protest poetry is defined as politically and socially engaged verse which is oppositional, contestatory and resistant in its subject matter, as well as in the form of (re)presentation. Focusing on political and societal issues, such as slavery, racism, segregation, gender inequality, African American protest poetry is characterized by discourse of resistance and confrontation, disruption of standard English grammar, as well as conventional spelling and syntax. It is argued that militant poems of Sonia Sanchez are marked by the imitations of black speech rhythms and musical patterns of jazz and blues. Similarly, Nikki Giovanni relies on the oral tradition of African American people while creating poetry which was oriented towards performance. The linguistic content of Sanchez and Giovanni’s verses is lowercase lettering for notions associated with “white america”, obscenities targeted at societal racist practices, and erratic capitalization, nonstandard spacing, onomatopoeic syllables, use of vernacular as markers of Black culture. The works of African American women writers, which are under analysis in the essay, constitute creative poetic responses to traumatic history of African American people. Protest poetry of Sonia Sanchez and Nikki Giovanni explicitly express the rhetoric of Black nationalism and comply with the aesthetic principles of the Black Arts movement. They are perceived as consciousness-raising texts by their creators and the audiences they are addressed to. It is argued that although protest and resistance poetry is time- and context-bound, it can transcend the boundaries of historical contexts and act as timeless texts.
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Asst. Prof. Dr. Jinan Abdulla Shafiq. « Nikki Giovanni : The Poet Literature of the Black Community ». ALUSTATH JOURNAL FOR HUMAN AND SOCIAL SCIENCES 61, no 4 (15 décembre 2022) : 386–95. http://dx.doi.org/10.36473/ujhss.v61i4.1922.

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Résumé :
Black women have a long history and practise of activism that can be traced to pre-colonial Africa. Women writers of African descents have challenged the status quo of the cultural, political, and spiritual realms of their communities by using their skills to present women who challenge traditional roles and resist attacks of oppression. The paper deals with the suffering of women in general and black women specifically. The aim of the study is to give a voice to black women through Nikki Giovanni’s poetry, whom is considered the poets’ laureate. Her poems are like weapons against the oppressors. Using a cross-cultural analysis, will give voice to women who had long been silenced and devalued; women who, according to Zora Neale Hurston, "have the status of a mule".
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Yükseker, Deniz. « In memory of Giovanni Arrighi ». New Perspectives on Turkey 41 (2009) : 5–8. http://dx.doi.org/10.1017/s0896634600005355.

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Ricci, Roberto. « La transizione postcarolingia nel Regno italico (888-1115) e il principato territoriale ». SOCIETÀ E STORIA, no 125 (décembre 2009) : 395–422. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-125001.

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Résumé :
- The study takes in consideration an aspect of the so-called postacarolingian transition in the italico Reign, the territorial principato one. Being based mainly on the studies of Giovanni Tabacco, Giuseppe Sergi and Mario Nobili the author considers several political-institutional experiences, from Adalberto of Tuscia to the Obertenghi, from the Arduinici to the Canossani. They come explored the several experimentations of being able that they stretch to construct to political structures who place like intermediate powers between the signorili nuclei and the reign. They come touched also arguments details, as the mutation of regal attitude in the comparisons of the aristocracy, that it passes from the concession of funzionariali delegations to a hybrid situation that stretches to the feudalizzazione of the offices publics. Equally it comes taken in consi- deration an important political factor, represented from the Reform. It comes at last faced also the cultural aspect, putting in evidence the existence of a "political ideology" that stretches to the imitatio regis.
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