Littérature scientifique sur le sujet « Politiche di welfare »

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Articles de revues sur le sujet "Politiche di welfare"

1

Gallina, Vittoria. « Bisogni formativi e politiche di welfare ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 120 (février 2011) : 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Résumé :
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Bertin, Giovanni. « Social innovation e politiche di welfare ». SALUTE E SOCIETÀ, no 1 (février 2015) : 37–50. http://dx.doi.org/10.3280/ses2015-001004.

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Decataldo, Alessandra, Anna Grimaldi, Daniela Luisi et Mara Tognetti Bordogna. « Social work education e valutazione delle politiche pubbliche ». Sinappsi 12, no 2 (2022) : 94–105. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-02-7.

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Résumé :
Il contributo si propone di analizzare gli usi della ricerca e della valutazione per qualificare il fare professionale degli/delle assistenti sociali e migliorare gli strumenti del welfare locale. Buone programmazioni territoriali necessitano di migliorare le scelte di policy e definire i contenuti del lavoro sociale come policy practice. La social work education, come ambito formativo e di ricerca, può veicolare temi rilevanti quali la partecipazione, l’advocacy, la co-produzione (co-progettare e co-programmare) e la ricerca valutativa applicata alle politiche di welfare locale.
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Bertin, Giovanni. « Welfare e sviluppo locale ». ARGOMENTI, no 29 (octobre 2010) : 85–104. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-029004.

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Résumé :
I sistemi di welfare stanno attraversando un processo di profonda trasformazione interna e di legami con il sistema economico. Il passaggio dalla modernitŕ alla neo modernitŕ cambia il rapporto fra economia e welfare, non piů visto come fattore di risposta ai fallimenti del mercato, ma come motore dello sviluppo locale. Le politiche sociali incidono sulla salute, sulle capability e sul capitale sociale delle persone. Questi fattori costituiscono i determinanti sociali dello sviluppo locale. Lo studio dei sistemi locali di welfare e dei loro legami con lo sviluppo fa emergere alcune evidenze empiriche della relazione fra determinanti sociali e sviluppo locale.
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Schmidt, Manfred G. « LE DETERMINANTI POLITICHE DELLA DISOCCUPAZIONE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no 1 (avril 1986) : 3–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015707.

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Résumé :
IntroduzioneFra gli anni settanta e ottanta, i governi dell'occidente si sono trovati di fronte a una sfida senza precedenti. Il declino della crescita economica, un forte aumento delle aspettative inflazionistiche, bilance dei pagamenti in deficit, pressioni da costi e tendenze deflazionistiche hanno reso difficile la coesistenza fra il bisogno di flessibilità delle economie miste, il mantenimento della stabilità monetaria, la salvaguardia dell'occupazione e alti livelli di welfare. In confronto agli anni sessanta e ai primi anni settanta, la possibilità di compiere scelte pubbliche indolori si è molto ridotta.
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Rota, Marco. « Welfare aziendale e alimentazione alla Dalmine : dalle origini al secondo dopoguerra ». STORIA IN LOMBARDIA, no 2 (septembre 2020) : 133–59. http://dx.doi.org/10.3280/sil2018-002007.

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Résumé :
Il coinvolgimento delle imprese nel settore dell'alimentazione popolare costituisce un fenomeno storico significativo ed estremamente articolato. L'articolo analizza le molteplici provvidenze alimentari varate dalla Dalmine nel quadro delle politiche di welfare aziendale, ricostruendo un caso peculiare di integrazione fra agricoltura e industria in un contesto sociale e territoriale fortemente plasmato dall'impresa. Inizialmente vengono descritte le politiche annonarie attuate sino alla fine degli anni Venti, attraverso lo snodo cruciale della Grande Guerra. Nella seconda parte si esaminano le strutture agricole e le provvidenze alimentari sviluppate dalla Società durante gli anni Trenta, in sintonia con gli orientamenti autarchici del regime fascista. In seguito, vengono analizzate le politiche implementate durante il secondo conflitto mondiale, quando la drammatica carenza di generi di consumo e le difficoltà di approvvigionamento costrinsero la Dalmine ad ampliare il proprio ruolo sociale, in maniera non dissimile rispetto ad altre grandi imprese italiane. Nell'ultima parte si osserva l'evoluzione delle provvidenze alimentari e delle strutture agricole nei primi anni del dopoguerra, entro il quadro di una ridefinizione complessiva dell'intero sistema di welfare aziendale costruito nei decenni precedenti
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Carbone, Vincenzo, et Roberto Ciccarelli. « Piattaforme digitali, politiche sociali e occupazionali : il case management nel "reddito di cittadinanza" in Italia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 207–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163011.

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Résumé :
In questo articolo il "reddito di cittadinanza", istituito in Italia nel 2019, viene analizzato dal punto di vista del case management realizzato attraverso piattaforme digitali dai suoi attori, chiamati "navigator", insieme al personale dei centri per l'impiego. Questa pratica è emersa nel rapporto tra medici, infermieri e pazienti ed è stata progressivamente associata alle politiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro in una politica sociale, chiamata welfare-to-work, in cui le indennità di disoccupazione sono legate al reinserimento lavorativo. Sulla base di una ricerca di etnografia sociale che ha raccolto testimonianze qualificate degli attori coinvolti nei processi, l'articolo indaga prospettive e limiti attuali dell'integrazione tra Welfare e l'uso delle piattaforme digitali nel processo di digitalizzazione delle politiche attive del lavoro.
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De Lucia, Caterina, et Mark Bartlett. « Environmental Taxation in an Enlarged Europe : A Regional Perspective ». SCIENZE REGIONALI, no 2 (juillet 2012) : 47–72. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-002004.

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Résumé :
Questo articolo esamina gli effetti di determinate misure di policy per anticipare e prevenire un aumento di inquinamento attraverso l'introduzione di una tassa, armonizzata a livello Comunitario, sull'NOx ed SO2. Con l'uso di un modello CGE, questo studio esamina gli effetti che vari livelli di tassazione ambientale comportano sulle industrie dei paesi studiati. I nostri risultati suggeriscono implicazioni di welfare diverse tra politiche ambientali e commerciali. Il caso di studio considera inoltre i possibili effetti a livello regionale (Puglia) delle medesime politiche. Una diminuzione della produzione e dell'occupazione nel contesto nazionale aggraverebbero ulteriormente l'industria pugliese.
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Ruffino, Marco. « Individualizzazione della diseguaglianza sociale e politiche delle capacitazioni ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 120 (février 2011) : 34–49. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120003.

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Résumé :
L'articolo analizza in modo critico l'approccio dellenelle politiche di welfare attivo, viste in rapporto al "paradigma debole" della. Focalizzando l'attenzione sul rapporto fra capacitazione ed apprendimento, sonoevidenziati due tipi di rischi:) una maggiore individualizzazione della diseguaglianza, se le capacitazioni divengono un terreno di conflitto sociale, che riproduce, invece di correggere, iiniziali;) la riduzione della libertŕ sostantiva, se il diritto ad apprendere si trasforma nell'obbligo di adattamento. L'approccio delle capacitazioni resta indubbiamente essenziale, ma richiede di trovare un equilibrio fra responsabilitŕ personali e responsabilitŕ istituzionali. Alcune evidenze relative all'Europa ed all'Italia mostrano la necessitŕ di andare verso "istituzioni capacitanti", come condizione per utilizzare l'approccio per lo sviluppo di una effettiva libertŕ individuale di scelta.
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Ventura, Sofia. « LE POLITICHE DELLA SCUOLA IN EUROPA. UN'ANALISI COMPARATA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no 2 (août 1997) : 307–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024849.

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Résumé :
IntroduzioneLe politiche dell'istruzione costituiscono un ambito di studio rispetto al quale la scienza politica, nonché la più specifica disciplina dell'analisi delle politiche pubbliche, presentano notevoli lacune.Da un lato, nella letteratura internazionale le numerose ricerche di education policy si sono concentrate prevalentemente su studi del caso singolo e hanno dedicato minore attenzione all'analisi comparata delle politiche scolastiche. Le quali, inoltre, sono state assai poco esplorate nell'ambito dei più generali studi comparati dedicati al welfare state, che hanno piuttosto privilegiato lo studio delle politiche relative ai sistemi di assicurazione sociale; come ha rilevato Alber: «la sola ricerca empiricamente consolidata» in tale settore (Alber 1987, 15).Dall'altro, nella letteratura politologica italiana la politica scolastica costituisce un terreno pressoché inesplorato. In Italia essa è stata, infatti, dominio dei pedagogisti, che hanno privilegiato approcci di tipo normativo, dei filosofi e, in misura minore, degli storici, il prevalente taglio descrittivo dei quali non ha, però, favorito lo sviluppo di analisi di tipo esplicativo (Benadusi 1989a, 258; Trivellato 1989, 226).
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Thèses sur le sujet "Politiche di welfare"

1

Collavo, Sandy <1993&gt. « Politiche di welfare aziendale : costo o investimento a lungo termine ? » Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11680.

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Résumé :
L’impresa può eccellere nei propri obiettivi di crescita nel lungo periodo se, nell’esercizio della sua attività, è in grado di rispettare gli interessi dei vari player presenti nel contesto in cui opera. Ciò può essere visto dall’impresa come un vincolo a cui sottostare o come una fonte di impulsi e opportunità dai quali partire per creare valore. Infatti, se l’impresa è in grado di creare “valore condiviso” (Shared Value) per sé e per la società in cui opera, soddisfandone i bisogni principali, potrà contare su un contesto migliore in cui sviluppare il proprio business e in cui trovare gli asset strategici fonte del proprio vantaggio competitivo. Uno di questi è il capitale umano. Le politiche di welfare aziendale che l’impresa sviluppa al fine di valorizzare e remunerare adeguatamente questa risorsa non costituiscono solo un costo, sostenuto nel rispetto di valori puramente etici, ma possono essere considerate piuttosto come un investimento che, in un’ottica di lungo periodo, è in grado di creare valore per l’azienda e per la società.
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2

Mioni, Michele <1988&gt. « L'evoluzione delle politiche di welfare : il caso britannico dal governo Attlee al New Labour ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1641.

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Conte, Elena <1988&gt. « L'evoluzione delle politiche previdenziali nella Cina post-maoista e l'affermazione del welfare capitalism nell'area di Shenzhen ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2378.

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Résumé :
Dinanzi a un contesto socio-economico profondamente mutato, l’atteggiamento al vertice della leadership cinese, ha conosciuto, negli ultimi decenni, importanti cambiamenti, sintetizzati nel concetto di “società armoniosa”. Si tratta di un modello di sviluppo che pone l’accento sulla riduzione del divario tra aree urbane e aree rurali, tra regioni costiere e regioni interne e sulla promozione di un sistema incentrato sulla equa distribuzione del reddito e delle risorse materiali tra la popolazione, allo scopo di porre fine al fenomeno delle sperequazioni. Il raggiungimento di tali obiettivi ha domandato alla classe dirigente la realizzazione di una rete di sicurezza sociale estesa ed efficiente quanto più vicina possibile ai modelli di welfare moderni. Partendo da un’analisi generale sul sistema di sicurezza sociale in Cina, oggetto della presente ricerca sarà lo studio approfondito del meccanismo di funzionamento delle pensioni di anzianità, quindi le peculiarità del sistema previdenziale, infine la storia e l’evoluzione delle leggi di riforma che si sono susseguite fino alla sua formulazione più recente. Le pensioni in Cina poggiano su un sistema pensato esclusivamente per offrire protezione sociale agli anziani delle aree urbane e ai lavoratori impiegati nel settore statale. Garantisce generosi trattamenti a pochi “eletti” e grava sulle giovani generazioni costrette a sostenere un numero di anziani in costante aumento. Al giorno d’oggi solo il 20% della popolazione cinese, stando alle stime dell’ OCED, beneficia di una pensione di anzianità . Nella seconda parte, l’indagine aprirà un focus sugli sviluppi delle pratiche capitaliste nella realtà urbana della zona economica speciale di Shenzhen, soprannominata la”fabbrica del mondo” per via della sua rapida affermazione nel settore manifatturiero e dell’elettronica, tentando una stima sull’evoluzione del welfare e del sistema pensionistico e comprendere, quindi, l’importanza che ha acquisito il modello sociale per la stabilità interna. Dalla sua designazione a località pilota, nei primi anni Ottanta, Shenzhen, ha portato avanti un piano di riforme economiche e sperimentato interventi sociali inediti che hanno segnato definitivamente ed ufficialmente il corso della storia economica.
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4

Ongaro, Giovanna <1987&gt. « Modelli di Welfare. Gli effetti dei cambiamenti demografici sulle politiche sociali in Europa e in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3333.

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Spinello, Martina <1994&gt. « Agenda 2030 : Sconfiggere la Povertà. Welfare europeo e italiano. Analisi delle politiche di intervento in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16007.

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Résumé :
Lo scopo di questa tesi è proporre un nuovo approccio all’analisi della povertà e dell’esclusione sociale, in particolare facendo riferimento al caso italiano. La tesi è divisa in 3 parti, vale a dire un’introduzione, nel primo capitolo, di cos’è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile formulata dalle Nazioni Unite e del primo obiettivo: Sconfiggere la povertà, analizzando delle teorie che ci aiuteranno a comprendere meglio la provenienza di quest’ultima. In particolare ho analizzato due teorie, la teoria degli stati di sviluppo socio-economico di W. W.Rostow e la teoria del Sistema-Mondo di I. Wallerstein. Per comprendere davvero il problema ho ritenuto necessario esaminarlo anche dal punto di vista economico e politico aiutandomi con le teorie utilistarista, rawlsiana e seniana, fino ad arrivare ad una vera e propria definizione della povertà approfondendo, in particolare i concetti di povertà assoluta, relativa, soggettiva e multidimensionale. Nel secondo capitolo ho introdotto il Welfare State a livello europeo, partendo da un’analisi storica dello stato sociale, fino ad arrivare all’analisi dei vari modelli europei di welfare secondo Titmuss, Esping-Andersen e Ferrera. Nel terzo ed ultimo capitolo mi concentro sul Welfare State italiano analizzando i dati di previsione dell’anno 2018 del Rapporto economico SVIMEZ e le politiche di intervento nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali.
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MONTE, Roberta. « Politiche di welfare aziendale a sostegno della riduzione del costo del personale. Analisi tra relazioni industriali e operativita’ ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62255.

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Résumé :
Il tema della presente trattazione è il ruolo del welfare aziendale a sostegno della riduzione del costo del personale; materia di grande attualità nel dibattito pubblico ma di complesso inquadramento poiché necessita di una conoscenza dettagliata in tema di costo del personale oltreché di un inquadramento sull’argomento del welfare aziendale. Lo scopo della trattazione è ricostruire i profili giuridici e dottrinali, con una interazione pragmatica, al fine di evidenziare le linee direttrici nell’ambito delle quali possano essere formulati punti di vista innovativi, tali da soddisfare le esigenze che l’evoluzione del contesto sociale ed economico ha generato in capo alle aziende. L’elaborato oggetto della trattazione parte (capitolo 1) dalla definizione del costo del personale inquadrando il tema nel contesto aziendale ovvero sull’impatto di quest’ultimo nelle dinamiche che incidono sulle scelte strategiche del management di impresa. Il primo capitolo si differenzia rispetto a quelli successivi per la vocazione prettamente operativa e pratica, partendo dall’analisi di tutti i fattori che incidono sui costi complessivi. A seguito di una puntuale disamina di tutti gli elementi, nella parte centrale, si incentra l’attenzione su di una analisi puntuale della retribuzione, che si qualifica come uno degli elementi più impattanti nel quadro dei costi diretti poiché più facilmente misurabile nelle proiezioni di costo aziendale; si andrà, quindi, a dedicare un intero paragrafo sottolineandone i profili costituzionali, normativi e giurisprudenziali in materia. Ancora, la riduzione del costo del personale passa, anche, attraverso cambiamenti tecnico-organizzativi ovvero politiche strategiche gestionali volte all’innovazione di modelli aziendali accompagnata da tutte le strategie atte a migliorare il clima interno favorendo le performance economiche delle imprese. In questa parte del capitolo, si cercherà di definire alcune delle strategie cost oriented a supporto delle aziende. La parte centrale della trattazione (capitolo 2) è, al contrario, dedicata alla struttura del welfare aziendale generalmente inteso con un focus sui profili innovativi e sulla incidenza in termini di fiscalità nei confronti delle aziende. Il lavoro parte con un parallelo tra la crisi che notoriamente ha investito il welfare state, andando a creare delle importanti mancanze, e la esponenziale crescita in termini di utilizzo di strumenti di welfare aziendale che si qualificano come integrativi rispetto a quelli del soggetto pubblico non più in grado di rispondere alle mutate esigenze della società e, quindi, dei lavoratori. Uno schema che cerca di tenere conto della complessa fenomenologia del welfare aziendale il cui profilo giuridico, ad oggi, si presenta ancora disorganico e alle volte confuso, riconducibile a molteplici ambiti normativi. In tale prospettiva l’analisi mira, in una prima fase, a ricostruire gli istituti oggetto di studio definendone in dettaglio le caratteristiche strutturali e funzionali sotto molteplici profili, uno tra i quali, nonché il più importante, l’impatto fiscale di questi ultimi sul costo del personale sostenuto dall’impresa. In questa parte della trattazione si procede ad una analisi della recente L.208/2015 c.d. Legge di Stabilità 2016 che per la prima volta, introduce significative modifiche riguardo la materia oggetto della trattazione. Ancora, in una seconda fase, l’analisi prosegue avendo come obiettivo quello di comprendere quanto impattano sulla riduzione del costo del personale tanto scelte di aumenti retributivi quanto l’attuazione di strumenti di welfare aziendale. In questo scenario si andrà a quantificare l’incidenza di entrambe le strategie aziendali che impattano positivamente sul benessere del dipendente, sulla motivazione e, quindi, sulla produttività. L’ultima parte dell’analisi (capitolo 3) si riferisce agli strumenti di welfare aziendale con particolare riferimento al settore della ristorazione collettiva. Nel dettaglio l’elaborato si suddivide in due parti. La prima parte presenta una panoramica aggiornata del settore rispetto a particolari elementi caratterizzanti relativi la composizione e la evoluzione in termini struttura; analisi resa possibile grazie al supporto del primo rapporto Oricon sulla ristorazione collettiva 2015. In questo scenario si andranno a descrivere talune best practices in materia di welfare aziendale poste in essere da alcune aziende leader nel settore della ristorazione collettiva. La seconda parte del capitolo prosegue con un case study ovvero con la descrizione del progetto “convenzione Sodexo”. Strumento di welfare aziendale, questo, si qualifica come una politica in continua evoluzione ed implementazione avviata nel corso del 2015 da Sodexo Italia Spa, azienda leader nel settore oggetto di analisi. Nella seconda parte il capitolo si conclude con una intervista alla dott.ssa Nadia Bertaggia, direttore del personale Sodexo Italia Spa; intervista condotta con particolare riferimento al ruolo strategico del welfare aziendale e alle prospettive evolutive dello stesso nel settore della ristorazione collettiva.
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MACHEDA, FRANCESCO. « I Fondi Pensione nei Paesi a Capitalismo Avanzato. Trasformazioni e Cambiamenti con le Politiche di Austerità ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2014. http://hdl.handle.net/11566/242749.

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Incerti, Vezzani Giorgia <1994&gt. « Le politiche locali dell’asilo e dell’immigrazione come “campo di battaglia”. Quali conseguenze e quali risposte alla crisi dei rifugiati ? Il caso di Bologna come welfare from below ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19354.

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Résumé :
Contesto: la cosiddetta “crisi dei rifugiati” del 2015 ha visto l’Italia e l’intera Europa doversi confrontare sui propri sistemi di accoglienza e sulle proprie politiche migratorie. La questione migratoria sul territorio italiano ha scosso l’ambito della accoglienza e ha visto emergere sia forze politiche che un’opinione pubblica ostili e contrari a tale situazione migratoria e, dall’altra parte, l’avanzare di una azione sociale collettiva. Dopo il 2015, la questione asilo in Italia è sempre rimasta in cima all’agenda del governo italiano, con un discorso pubblico, decisioni politiche e provvedimenti legislativi che hanno alimentato diverse reazioni: diffidenza e ostilità verso i richiedenti asilo e gli immigrati in generale; inasprimento della già accesa campagna anti-immigrazione; smantellamento di vari elementi positivi del sistema di accoglienza dei rifugiati. Questa situazione è poi peggiorata con l’emergenza sanitaria ancora attuale che ha visto non solo aumentare la discriminazione verso lo straniero ma anche un peggioramento delle condizioni di vita degli immigrati. Nonostante il clima ostile, non sono mancate reazioni solidali da parte della società civile che si è dimostrata policy maker per riempire un vuoto istituzionale. Obiettivi: analizzare e comprendere quali reazioni ha scaturito la “crisi dei rifugiati” sul territorio italiano. Si vuole indagare quali reazioni istituzionali hanno seguito questa crisi e le loro conseguenze sulle persone accolte e sull’opinione pubblica; quali tipi di azione sociale diretta sono emerse in risposta ai vari decreti sicurezza, all’aumento degli irregolari e anche in risposta all’emergenza sanitaria attuale. Si è scelto come campo di indagine la Città Metropolitana di Bologna che da anni mantiene una politica migratoria accogliente e integrante. Metodi: 5/6 interviste semi strutturate a figure istituzionali, amministrative e della società civile del territorio bolognese. Risultati: ricerca in corso Conclusioni: ricerca in corso
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9

ARISI, CLAUDIA. « THE POLITICAL ORGANISATION OF BUSINESS AND WELFARE STATE RESTRUCTURING : HOW ASSOCIATIONAL FACTORS SHAPE EMPLOYERS' COOPERATION FOR SOCIAL POLICY DEVELOPMENT ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/208343.

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Résumé :
Given that business interests have assumed ever-growing importance in welfare state restructuring, and that welfare programmes impose significant costs on firms, when and how can employers decide to actively support the development of contemporary social policy? This thesis shows that specific types of business interest organisation can favour the cooperation of employers for the establishment of new social welfare legislation by mediating between their heterogeneous economic interests and the political target structure, and by governing their collective political mobilisation. Drawing on theories of collective action and neo-corporatist models, the thesis elaborates an original typological framework and assesses it through an historical cross-national study of the role of organised business in the Austrian and Italian severance pay reforms (1990s-2000s). Detail process-tracing and systematic cross-case comparison are used to reconstruct and analyse what motivated and enabled the Austrian business community, but not the Italian one, to decisively promote the use of severance payments for the expansion of supplementary pension funds. Empirically, the thesis finds that differences in the institutional set-up of the national organisation of business interests have shaped divergent governance roles of business in the two countries by making for different organisational capacities of interest coordination and unification on the one hand, and of bargained interest accommodation, on the other. In particular, highly inclusive and cohesive organisational forms of interest representation, like the Austrian ones, have allowed employers’ representatives to contain intra-class interest conflicts and deliver unitary, politically manageable and moderate social policy demands. Moreover, rather stable participation in state regulation (in non-wage policy areas) and high sanction leverage vis-à-vis members have enabled organisational leaders to determine collective social policy goals and strategies quite independently from the short-term interests of employers, and to render organisational decisions binding also for members opposing resistance. In closing, the thesis provides evidence that, even in presence of appropriate institutional arrangements, a remarkable responsibility for building business support for social welfare initiatives rests on the government. Since the latter can bias the contingent conditions of political influence, it can dampen organisations’ cooperative efforts whenever it opts for clientelistic dynamics of policy formation instead of backing the construction of cross-class reform coalitions.
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Bologna, Amedeo <1992&gt. « Giappone e Welfare di stato : struttura, punti di criticità e future problematiche in termini di Social Security System ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14908.

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Résumé :
Da molti anni il Giappone ha ottenuto la stima a livello internazionale come Stato egualitario, soprattutto in termini sociali; questa immagine non è altro che il frutto del funzionamento della macchina sociale conosciuta come Social Security System, principale artefice delle politiche Welfare del Paese, sotto il diretto controllo del Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare. Il funzionamento di questo sistema di sicurezza sociale rispetta quelle che sono le aree d’interesse di una giovane branchia dell’economia moderna, ovvero della "Welfare Economy". Nella prima parte di questo elaborato verranno descritti i principi teorici di riferimento dell’economia Welfare, spostandosi poi ad una seconda parte focalizzata, invece, nella descrizione generale di questa grande macchina sociale nel Giappone; verranno quindi descritte in maniera piuttosto approfondita i meccanismi principali del suo funzionamento, con particolare attenzione al sistema pensionistico e al sistema sanitario giapponese, così come al servizio di assistenza pubblica. In una seconda parte della tesi, invece, cercheremo di comprendere quali sono i punti ancora deboli e che necessitano di un’urgente azione governativa, provando anche ad individuare eventuali politiche risolutive per problematiche sociali che hanno avuto un eco a livello globale negli ultimi decenni, quali ad esempio la parità di genere nel mondo del lavoro. Nella quarta ed ultima parte, sulla base delle proiezioni demografiche del popolo giapponese, cercheremo di individuare le problematiche future, che richiedono fin da subito strategie politiche risolutive volte a preservare questo sistema che sembra essere adeguato, ma che in realtà presenta numerose criticità.
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Livres sur le sujet "Politiche di welfare"

1

Le politiche di assistenza sociale. Bologna : Il mulino, 2010.

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2

Bassi, Andrea, et Giuseppe Moro. Politiche sociali innovative e diritti di cittadinanza. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2015.

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3

Spreafico, Silvia. Lavoro e welfare : Politiche e percorsi di sostegno all'occupazione. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2010.

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4

Spreafico, Silvia. Lavoro e welfare : Politiche e percorsi di sostegno all'occupazione. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2010.

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5

Scuderi, Maria. Welfare locale e politiche familiari : Uno studio di caso. Acireale : Bonanno, 2009.

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6

Welfare locale e politiche familiari : Uno studio di caso. Acireale : Bonanno, 2009.

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7

Paniga, Massimiliano. Welfare ambrosiano : Storia, cultura e politiche dell'Eca di Milano, 1937-1978. Milano : FrancoAngeli, 2012.

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8

Carità pubblica, assistenza sociale e politiche di welfare : il caso di Trieste. Trieste : EUT, Edizioni Università di Trieste, 2012.

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9

Osservatorio nazionale sulla famiglia (Italy)., dir. Famiglie e politiche di welfare in Italia : Interventi e pratiche. Bologna : Il Mulino, 2005.

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10

Osservatorio nazionale sulla famiglia (Italy)., dir. Famiglie e politiche di welfare in Italia : Interventi e pratiche. Bologna : Il Mulino, 2005.

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