Thèses sur le sujet « Politica estera di sicurezza e difesa »

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PIROZZI, NICOLETTA. « L'UNIONE EUROPEA E LA GESTIONE DELLE CRISI DOPO LISBONA : UN NUOVO MODELLO PER AFFRONTARE LE SFIDE ALLA SICUREZZA NEL XXI SECOLO ? » Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1803.

Texte intégral
Résumé :
L’obiettivo di questa tesi è di valutare che tipo di modello per la gestione delle crisi l’Unione Europea (UE) ha elaborato attraverso l’adozione e l’attuazione del Trattato di Lisbona, ma anche di capire che impatto ha prodotto la sua interazione con lo scenario internazionale di sicurezza. L’analisi è condotta a tre livelli: (1) strategico – elaborazione o revisione di concetti, politiche e documenti quadro; (2) istituzionale – creazione e riorganizzazione delle strutture di riferimento e dei processi decisionali; (3) operativo – pianificazione e gestione delle missioni civili e militari sul terreno. Lo scopo finale è quello di verificare se l’approccio dell’UE alla gestione delle crisi può considerarsi efficace per affrontare i possibili scenari futuri e come possa essere migliorato sulla base delle esperienze più recenti.
The objective of this thesis is to assess what kind of crisis management model the European Union (EU) has elaborated through the adoption and implementation of the Treaty of Lisbon and what is the impact produced by its interaction with the international security context. The analysis is conducted at three different levels: (1) strategic – elaboration or review of concepts, policies and framework documents; (2) institutional – establishment or reorganization of structures and decision-making process; (3) operational – planning and conduct of civilian and military missions on the ground. The final aim is to evaluate whether the EU’s approach to crisis management will be able to face up possible future scenarios and how this model might be improved on the basis of most recent experiences.
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PIROZZI, NICOLETTA. « L'UNIONE EUROPEA E LA GESTIONE DELLE CRISI DOPO LISBONA : UN NUOVO MODELLO PER AFFRONTARE LE SFIDE ALLA SICUREZZA NEL XXI SECOLO ? » Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1803.

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Résumé :
L’obiettivo di questa tesi è di valutare che tipo di modello per la gestione delle crisi l’Unione Europea (UE) ha elaborato attraverso l’adozione e l’attuazione del Trattato di Lisbona, ma anche di capire che impatto ha prodotto la sua interazione con lo scenario internazionale di sicurezza. L’analisi è condotta a tre livelli: (1) strategico – elaborazione o revisione di concetti, politiche e documenti quadro; (2) istituzionale – creazione e riorganizzazione delle strutture di riferimento e dei processi decisionali; (3) operativo – pianificazione e gestione delle missioni civili e militari sul terreno. Lo scopo finale è quello di verificare se l’approccio dell’UE alla gestione delle crisi può considerarsi efficace per affrontare i possibili scenari futuri e come possa essere migliorato sulla base delle esperienze più recenti.
The objective of this thesis is to assess what kind of crisis management model the European Union (EU) has elaborated through the adoption and implementation of the Treaty of Lisbon and what is the impact produced by its interaction with the international security context. The analysis is conducted at three different levels: (1) strategic – elaboration or review of concepts, policies and framework documents; (2) institutional – establishment or reorganization of structures and decision-making process; (3) operational – planning and conduct of civilian and military missions on the ground. The final aim is to evaluate whether the EU’s approach to crisis management will be able to face up possible future scenarios and how this model might be improved on the basis of most recent experiences.
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Paladini, Luca <1970&gt. « Gli accordi di politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/109/1/tesi_paladini_pdf.pdf.

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Paladini, Luca <1970&gt. « Gli accordi di politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/109/.

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Gentile, Paolo <1989&gt. « La politica estera e di difesa del Giappone : mutamenti recenti e dibattito accademico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7494.

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Résumé :
La tesi analizza il mutamento in corso nella politica estera e di difesa del Giappone. La prima parte ripercorre gli eventi più importanti che, dalla fine della guerra fredda ai più recenti sviluppi legati al Governo Abe, in ambito geopolitico e politico interno, hanno determinato l’evoluzione di tale politica. La seconda parte analizza l’odierno dibattito accademico circa il mutamento della postura del Giappone in politica estera e di difesa, fornendo un quadro generale ed evidenziando le più importanti tendenze interpretative circa le cause di questo mutamento. Le fonti utilizzate sono, per la parte generale, i volumi “The Diplomatic History of Postwar Japan” di M. Iokibe e “人物で読む現代日本外交史” di A. Sado, mentre per la parte di analisi del dibattito accademico, gli articoli accademici e i volumi di A. Pugliese, A. Sakaki, M. Green, T. Inoguchi, C. Hughes, T. Sunohara, P. Midford e R. Samuels. Il processo di mutamento della politica estera e di difesa del Giappone, dalla fine della guerra fredda ad oggi, è divisa in cinque fasi: il periodo che va dalla Guerra del Golfo alla nuova versione delle “Linee Guida per la Cooperazione di Difesa Giappone-USA”(1997); le riforme intraprese dai Governi Koizumi; il primo Governo Abe; il periodo di governo del Partito Democratico del Giappone; le riforme introdotte dall’attuale Governo guidato da Shinzo Abe. All’interno del dibattito accademico sono individuate tre correnti interpretative principali: (1) il filone ispirato alla teoria realista delle relazioni internazionali, (2) la corrente focalizzata sulla scena politica interna del Paese e (3) gli autori che basano le proprie analisi sull’influenza determinante degli elementi culturali e ideologici sull’assetto finale della politica estera del Giappone.
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Battello, Angelica <1995&gt. « Interdipendenza energetica. Politica estera e sicurezza energetica di Italia e Federazione Russa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16892.

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Résumé :
Nel XXI secolo, l’alto livello di industrializzazione raggiunto in Europa comporta la crescente necessità di grossi quantitativi di energia, funzionale sia alle attività produttive, che alla vita quotidiana della popolazione. Nel 2017, la risorsa energetica più consumata a livello mondiale è stato il petrolio. Tuttavia, la richiesta di gas naturale è in continuo aumento, grazie al basso impatto ambientale di questa risorsa. Infatti, la domanda di gas naturale aumenta di 1,6% ogni anno, ed entro il 2030 supererà il carbone diventando la seconda risorsa energetica più consumata a livello globale. L’interdipendenza energetica nell’ambito del gas naturale è un tema fondamentale in quanto questo fenomeno mette in moto diverse dinamiche nell’ambito della politica estera dei Paesi coinvolti, relative soprattutto alla sicurezza energetica di questi ultimi. Per sicurezza energetica, dal punto di vista dei Paesi importatori, si intende “disponibilità di rifornimenti energetici affidabili a prezzi ragionevoli”, definizione che quindi coniuga due elementi fondamentali al fine di garantire la sicurezza dal punto di vista energetico di un Paese, ovvero l’affidabilità dei rifornimenti energetici e l’accessibilità alla risorsa dal punto di vista economico. Obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare il rapporto di interdipendenza energetica tra Russia e Italia, verificando l’effettivo livello di reciproca dipendenza tra i due Paesi nell’ambito del gas naturale, le dinamiche che hanno condotto a questo livello, e le prospettive future, soprattutto riguardo le possibili alternative che possono porre fine all’interdipendenza e la modalità di gestione di queste alternative da parte dei due attori coinvolti, Russia e Italia. L’Italia ha iniziato a importare gas naturale dall’Unione Sovietica nel 1974 , ma il presente lavoro si concentrerà sul periodo che va dal 2000 ad oggi, la cosiddetta “era Putin”, ovvero che corrisponde alla quasi ininterrotta presidenza di Vladimir Putin in Russia.
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Maiani, Vittorio <1978&gt. « Politica estera e strategie di sicurezza. L'Europa del XVII secolo e la preponderanza francese ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1691/1/Maiani_Vittorio_tesi.pdf.

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Maiani, Vittorio <1978&gt. « Politica estera e strategie di sicurezza. L'Europa del XVII secolo e la preponderanza francese ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1691/.

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Napolitano, Matteo Luigi. « Mussolini e la Conferenza di Locarno 1925 : il problema della sicurezza nella politica estera italiana / ». Urbino : Montefeltro, 1996. http://books.google.com/books?id=HQs9AAAAMAAJ.

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SARDELLA, BARBARA. « LA COOPERAZIONE NEI SETTORI DELLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE E IN QUELLO DELLA GIUSTIZIA E DEGLI AFFARI INTERNI ANALISI DELLA PRASSI ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2002. http://hdl.handle.net/10077/14652.

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BENEDETTO, F. DI. « LA PROTEZIONE DEI SETTORI STRATEGICI EUROPEI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/345493.

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Résumé :
“The Protection of the European Strategic Sectors”. The kind of protection that is at the heart of this doctoral thesis is the defence of the strategic companies established in the European Union (EU) from takeovers by foreign investors, that is to say investors from countries which are not part of the European Economic Area. This work aims, on the one hand, at outlining the main features of a screening mechanism of foreign investments at the EU level and, on the other, at identifying the proper legal basis in the EU Treaties for its establishment. Chapter 1 contains a non-exhaustive list of the European strategic sectors which consist in all the economic sectors in which the EU or its Member States have adopted rules to limit foreign investors’ right to acquire participations in strategic companies for reasons of public security. Indeed, the Court of Justice of the EU (CJEU) used the expression “strategic sectors” in relation to undertakings whose activities are deeply linked to the protection of public security. The EU notion of public security contains both internal and external security, but also the production of goods and the supply of services which are essential for the very existence of a country. Chapter 2 provides a comparative study of the present situation of strategic enterprises’ protection in three EU Member States (Germany, Italy and France). It shows that a fragmented landscape of foreign investment control rules adopted by national authorities represents both a constraint to an efficient internal market of capital movements, and a limit to an effective protection of the European strategic sectors. By contrast, an EU foreign investment control mechanism could lead to a less fragmented system of strategic companies’ protection, which would be able to encourage foreign investments. At the same time, a single EU body of foreign investment control should be more efficient in order to protect EU public security. Moreover, unlike Member States measures such as “golden shares”, this mechanism could enjoy a greater degree of compatibility with the fundamental freedoms of the Treaties. In effect, the CJEU recognises a “presumption of conformity” with the freedoms of movement to the EU secondary legislation which pursues objectives of general interest like the protection of public security. Chapter 3 analyses the most significant experience of foreign investment control at the global level, the Committee on Foreign Investment in the United States, in order to understand if it could be a suitable model for the establishment of a similar body in the EU, the Committee on Foreign Investment in the EU (CFIEU). Once outlined the key aspects of the CFIEU, chapter 3 focuses on the search of the most proper legal basis in the EU Treaties for its establishment. The study tries to demonstrate that Article 207(2) TFEU on unilateral measures of Common Commercial Policy (CCP) could be the right legal basis for the creation of the CFIEU. Indeed, after the Lisbon Treaty, the CCP has become an exclusive competence of the EU which also encompasses the admission and the treatment of foreign direct investments. In conclusion, chapter 3 tries to figure out the implications of the establishment of the CFIEU both on Member States competences (especially their exclusive competence on national security by virtue of Article 4 TEU), and on the international obligations undertaken by the EU towards third countries, with particular reference to the World Trade Organisation rules and international investment law.
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CRISAFI, MICHELE. « L'indirizzo della politica estera e della difesa nel Giappone contemporaneo ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1360314.

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Résumé :
La Costituzione del Giappone è stata approvata il 3 novembre 1946 ed è entrata in vigore il 3 maggio 1947. In ossequio al principio di continuità legale, la Carta del 1946-1947 è un emendamento alla Costituzione dell’Impero del Giappone (c.d. Costituzione Meiji), in quanto promulgata conformemente alla procedura aggravata di revisione costituzionale (art. 73) contenuta nel testo ottriato dall’Imperatore Meiji nel 1889-1890. Eccettuando tale circostanza, verificatasi durante l’occupazione militare del territorio nazionale in conseguenza dell’esecuzione dei termini di resa incondizionata, l’ordinamento giapponese non ha mai proceduto ad alcuna revisione costituzionale in senso formale. Il testo della Costituzione Meiji è rimasto inalterato lungo tutta la sua vigenza, così come l’odierna Costituzione del Giappone. La previsione certamente più eclatante, frutto del peculiare processo di democratizzazione operato in Giappone nel secondo dopoguerra, è la c.d. “clausola pacifista”, incapsulata nell’unico articolo, il 9, del Cap. II della Costituzione del Giappone. Sin dagli esordi della logica bipolare, ed in reazione alle dinamiche internazionali dell’immediato secondo dopoguerra – su tutte la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese e la guerra di Corea – l’indirizzo di politica estera e della difesa dell’ordinamento giapponese è stato ancorato al campo occidentale. Ciò è avvenuto principalmente mediante: a) un processo di democratizzazione esogeno di tipo monopolistico, che ha portato all’approvazione di una nuova Costituzione dopo poco più di due anni dalla firma dello strumento di resa; b) un Trattato di pace, che ha escluso la partecipazione di quei Paesi che, pur coinvolti contro il Giappone nel secondo conflitto mondiale, alla fine delle ostilità erano in contrapposizione nei riguardi della leadership statunitense; c) un Trattato di Sicurezza bilaterale con gli Stati Uniti, che ha prodotto i propri effetti contemporaneamente al Trattato di pace. In quest’ottica emerge la sensibilità del diritto costituzionale, in grado di evidenziare la statica e la dinamica dell’indirizzo della politica estera e della difesa nel Giappone contemporaneo.
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MATARAZZO, RAFFAELLO. « La politica estera e di sicurezza comune dell'Ue e il Trattato di LIsbona. Profili storici, politici e istituzionali ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917736.

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Résumé :
Gli studi sulla politica estera europea e sul ruolo internazionale dell’Ue hanno conosciuto una significativa espansione nel corso degli ultimi anni. Abbastanza sorprendentemente, tuttavia, non esistono opere complessive sull’evoluzione del sistema di politica estera dopo la fine della Guerra fredda. Questi ritardi non sono casuali. Hanno probabilmente a che fare con il paradosso, sottolineato da vari analisti, che caratterizza il rapporto tra gli studi teorici di politica internazionale e la politica estera comune, definita in senso lato come “il tentativo dell’Unione europea e dei suoi stati membri di assicurare che le loro molteplici e variegate relazioni esterne risultino al mondo esterno con un profilo più coerente possibile”. Alla luce di questa premessa, la ricerca: 1) analizza l'evoluzione del “sistema della politica estera dell'Ue”, che include le istituzioni, le regole formali e informali che guidano la formazione e l'attuazione dell'insieme delle politiche esterne che vengono realizzate in nome dell'Ue; 2) valuta il processo politico, incluso il risultato e l'attuazione della politica; 3) esamina l'impatto che le politiche comuni (o il mancato accordo su di esse) hanno sul sistema stesso, sugli stati membri e, se possibile, anche sul sistema internazionale.
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Orlando, Ornella. « LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE NELLA CONFERENZA INTERGOVERNATIVA SULLA REVISIONE DEL TRATTATO DI MAASTRICHT (1992- 1997) ». Tesi di dottorato, 2009. http://www.fedoa.unina.it/4047/1/Orlando.pdf.

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Résumé :
Il presente lavoro si prefigge di esaminare le proposte di modifica al Titolo V del Trattato di Maastricht sulla Politica Estera e di Sicurezza Comune contenute nei documenti ufficiali del Parlamento Europeo nel periodo che precede la stesura del Trattato di Amsterdam (1992- 1997). A tal proposito, grande rilievo è attribuito al conflitto interistituzionale che si generò tra il Consiglio Europeo ed il Parlamento Europeo in merito al rafforzamento dell'azione esterna dell'Unione. Il nucleo centrale del lavoro ruota attorno al ruolo svolto dalla Presidenza italiana del Consiglio Europeo nel primo semestre del 1996 durante la Conferenza Intergovernativa di revisione del Trattato di Maastricht, ricostruendone il contributo nei dibattiti parlamentari e nei documenti governativi.
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CARLI, EUGENIO. « Le missioni dell'Unione europea nel quadro della Politica di Sicurezza e Difesa Comune : profili di diritto internazionale ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1028120.

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Résumé :
La tesi analizza dapprima la Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) dell'Unione europea sotto il profilo storico-istituzionale (Cap. I) e della prassi, descrivendo le principali missioni civili e militari dispiegate (Cap. II). In seguito, essa affronta la questione degli obblighi di diritto internazionale, sia convenzionale che consuetudinario, applicabili nello svolgimento della PSDC (Cap. III) e della responsabilità internazionale dell'Unione europea o degli Stati partecipanti, con particolare riguardo al tema dell'attribuzione di condotta (Cap. IV). This thesis first analyzes the Common Security and Defence Policy (CSDP) of the European Union under a historical-institutional perspective (Ch. I) and a practical one, describing the main civilian and military mission conducted (Ch. II). Afterwards, the questions relating to the international law obligations, both under conventional and consuetudinary law, applying in this sector and to the international responsibility of the European Union and partecipating States are addressed, with a paticular focus on the issue regarding the attribution of conduct (Ch. IV).
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PICCININI, IACOPO. « La politica di difesa della Repubblica italiana nelle carte dell'ufficio del consigliere diplomatico della Presidenza del consiglio dei ministri 1957/1963 ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/557492.

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