Littérature scientifique sur le sujet « Politica di coesione europea »

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Articles de revues sur le sujet "Politica di coesione europea"

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Bruzzo, Aurelio. « La futura politica di coesione dell'U.E. : una ricostruzione del dibattito politico ». ARGOMENTI, no 33 (décembre 2011) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-033001.

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Résumé :
Nell'articolo si effettua una sintetica ricostruzione del dibattito sviluppato in sede politico- istituzionale, durante gli ultimi anni, sulla futura politica di coesione economica, sociale e territoriale che l'Unione europea presumibilmente condurrŕ a partire dal 2014, vale a dire dopo la conclusione dell'attuale periodo di programmazione. Come nelle precedenti occasioni, nel mentre si realizza tale politica, nelle sedi competenti si discute del modo in cui riformare quella successiva, alla luce sia delle conclusioni di una serie di documenti, tra cui un rapporto scientifico, sia dei risultati concretamente ottenuti nell'impiego delle risorse finanziarie stanziate coi fondi strutturali. Infatti, nonostante la grave e preoccupante crisi finanziaria attualmente in corso in alcuni Stati membri, č previsto che nell'autunno di quest'anno la Commissione europea presenti il nuovo pacchetto legislativo sulla politica di coesione 2014-2020.
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2

Fasone, Cristina. « La condizionalità nella nuova governance postpandemica, tra rule of law e uso del dispositivo per la ripresa e la resilienza ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (décembre 2022) : 5–53. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002001.

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Résumé :
La condizionalità è strumento di governo relativamente nuovo nel quadro dell'Unione europea. Dopo una breve ricostruzione storica dell'evoluzione della condizionalità europea, dei tipi di condizionalità e dei pro e dei contro evidenziati in dottrina, il contributo esamina la sua configurazione e attuazione nell'ambito della politica di coesione, dell'assistenza finanziaria durante la crisi dell'Eurozona e, infine, nell'ambito del Next Generation EU. Particolare spazio è dedicato all'analisi del Regolamento sul regime di condizionalità per la protezione del bilancio europeo, della giurisprudenza europea e del suo seguito. Mentre si metteranno in risalto i nodi critici tuttora irrisolti, si manifesta un generale apprezzamento dell'uso dell'istituto, pur evidenziando la necessità di un maggior rigore nell'analisi delle sue conseguenze costituzionali a livello europeo, ad oggi in larga parte trascurate.
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Bellardi, Marco. « La strategia macroregionale europea nell'area Adriatico-Ionica ». ARGOMENTI, no 34 (juin 2012) : 5–36. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034001.

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Résumé :
Le proposte legislative per la politica di coesione dell'UE per il periodo 2014-'20 fanno riferimento alla strategia macroregionale vista come sistema evoluto di cooperazione territoriale. Non esiste una definizione normalizzata per la strategia europea macroregionale; questo termine, si riferisce a "un'area comprendente un certo numero di territori di differenti Paesi e regioni associati per una o più caratteristiche o problematiche" (geografiche, culturali, economiche, sociali, altre). I territori AI, già da tempo legati da importanti iniziative di integrazione e cooperazione, hanno iniziato nel 2010 un percorso per ottenere il riconoscimento di una strategia europea macroregionale. Il valore aggiunto che deriva dall'avvio di una strategia macroregionale consiste in un‘azione comune che coinvolge diversi attori, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento.
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Manzotti, Marco. « La politica di coesione europea 2014-2020 per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo delle Marche ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (novembre 2015) : 39–51. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-002004.

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Gerbasi, Giampaolo. « Il principio di coesione economica, sociale e territoriale tra governance multilvello, esigenze partenariali/collaborative e (conseguenti) trasformazioni nelle modalitŕ di funzionamento del potere ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (décembre 2010) : 135–63. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001007.

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Résumé :
La presente analisi, unitamente alle principali innovazioni concernenti la politica comunitaria di coesione nel periodo 2007-2013, ne evidenzia la stretta connessione con le altre politiche comunitarie e le politiche nazionali di sviluppo socio-economico. La complementaritŕ, orizzontale e verticale, tra le stesse č chiamata a dispiegarsi nell'ambito di una necessaria governance multilivello proceduralmente integrata, cooperativamente caratterizzata ed alla costante ricerca di efficacia rispetto all'obiettivo di ridurre i divari nei livelli di sviluppo tra i diversi territori europei. Alla luce di ciň, l'analisi mira a dimostrare che l'integrazione negli aspetti procedimentali ed organizzativi ed il metodo del partenariato/ cooperativo si presentano quali condizioni di realizzabilitŕ e prioritŕ strumentali per la convergenza nelle scelte di fondo della politica unitaria regionale.
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Castelli, Claudio. « Le politiche di innovazione nella giustizia ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (décembre 2011) : 109–18. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005009.

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Résumé :
L'immagine di una giustizia immobile e inerte č semplicemente falsa. Č un'immagine che si vuole perpetuare per motivi ideologici, perché ciň in qualche modo legittima i continui e altrettanto falsi propositi di riforme epocali di questo settore. La vivacitŕ dei processi in atto č dimostrata dai numeri: oltre 2.500.000 di cause civili e quasi 3.000.000 di procedimenti penali definiti ogni anno, 550censite dal Csm e immesse nella banca dati recentemente istituita, un piano nazionale difinanziato dal Fondo sociale europeo cui oggi partecipano circa cento uffici, mentre altrettanti hanno fatto domanda. La realtŕ č che se vogliamo davvero giungere ad avere la ricetta per una giustizia che funzioni bisogna anzitutto conoscere la realtŕ multiforme degli uffici giudiziari, partire dai dati ed evitare di ricostruire il quadro generale partendo da singoli casi enfatizzati, metodo deleterio e venefico C'č, nel Paese, una diffusa indifferenza rispetto al tema della coesione territoriale e popolare e dei processi di disgregazione messi in atto dalla Lega Nord con una iniziativa politica che o prescinde o č contro la Costituzione e che non esita ad assumere responsabilitŕ nazionali per ottenere risultati funzionali alla rivendicazione etnica. E perň questa indifferenza non potrŕ durare a lungo: quando ci si porrŕ l'esigenza del contrasto all'ormai ventennale declino del Paese il confronto con i princěpi fondamentali della Costituzione non potrŕ essere eluso.
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Fragola, Massimo. « L'azione dell'Unione europea ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 30 (septembre 2020) : 38–46. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030004.

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Résumé :
La competenza dell'Unione europea in materia di turismo è una competenza minima e residuale giacché gli Stati membri non hanno espresso, sinora, la volontà politica di trasferirla all'Unione. Per questo motivo può dirsi che l'Unione non abbia una politica comune del turismo. Questo approccio è stato rispettato anche durante la pandemia da coronavirus.
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Palombarini, Giovanni. « Crisi della coesione territoriale e razzismo ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (décembre 2011) : 119–28. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005010.

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Résumé :
C'č, nel Paese, una diffusa indifferenza rispetto al tema della coesione territoriale e popolare e dei processi di disgregazione messi in atto dalla Lega Nord con una iniziativa politica che o prescinde o č contro la Costituzione e che non esita ad assumere responsabilitŕ nazionali per ottenere risultati funzionali alla rivendicazione etnica. E perň questa indifferenza non potrŕ durare a lungo: quando ci si porrŕ l'esigenza del contrasto all'ormai ventennale declino del Paese il confronto con i princěpi fondamentali della Costituzione non potrŕ essere eluso.
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Boscarello, Samuel. « Una deindustrializzazione morbida ? Politica, sindacato e coesione sociale a Piombino ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 68–96. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295003.

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Résumé :
Tra gli studi sulla deindustrializzazione, Piombino è un caso di sorprendente interesse: la crisi della siderurgia, cominciata nei primi anni Ottanta, non si tradusse affatto nell'impoverimento della società locale. Ciò è valso almeno fino alla grande recessione del 2008, quando sono venuti alla luce alcuni nodi irrisolti del modello di sviluppo piombinese. L'autore si concentra sulla prima delicatissima fase della riconversione economica (1979-1993), privilegiando un approccio storico-politico: in che modo le scelte amministrative e l'elevata coesione sociale hanno permesso al Pci locale e ai suoi eredi di mantenere un solido consenso elettorale? In questo quadro la deindustrializzazione si rivela un fenomeno dagli esiti contraddittori e tuttora in transizione, piuttosto che configurarsi come mero declino.
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Moro, Domenico. « IL FEDERALISMO È UN’IDEOLOGIA POLITICA ? » Il Politico 255, no 2 (10 janvier 2022) : 134–58. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.626.

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Résumé :
È un fatto noto e consolidato, nelle organizzazioni federaliste e al di fuori di queste, il contributo fondamentale di Altiero Spinelli al processo di unificazione europea. Norberto Bobbio ha messo bene in luce il significato della svolta che ha avuto luogo con la stesura del Manifesto di Ventotene3. Con quest’ultimo, l’obiettivo della federazione europea non era più materia esclusiva di pensatori illuminati, ma diventava oggetto di una lotta politica. Il palazzo del Parlamento europeo dedicato ad Altiero Spinelli è il più evidente riconoscimento alla sua figura da parte delle istituzioni europee.
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Thèses sur le sujet "Politica di coesione europea"

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Landolina, Damiano <1992&gt. « La Politica di coesione europea : Il Mezzogiorno d'Italia nella Programmazione finanziaria 2007-2013 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15110.

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Résumé :
Il bilancio dell’Unione europea si è evoluto in maniera progressiva per affrontare le continue sfide poste dal contesto comunitario. Tra le Rubriche più consistenti del bilancio si evidenzia la Politica di coesione, la quale attraverso il finanziamento di progetti nelle regioni dell’Unione tenta di rilanciarne lo sviluppo economico. In particolare, verrà analizzata la Politica di coesione in Italia durante la programmazione finanziaria 2007-2013. Attraverso l'analisi di due casi studio nel Mezzogiorno d’Italia, storico beneficiario della Politica di coesione, si tenterà di comprendere se i Fondi strutturali, attraverso cui vengono finanziati i progetti di sviluppo, riescano a contribuire efficacemente al processo di convergenza economica, migliorando il contesto di sviluppo economico relativo regionale dei membri dell’Unione europea.
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Muccigrosso, Teo <1977&gt. « La valutazione degli effetti delle politiche di coesione dell'Unione europea sulla crescita regionale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1997/1/MUCCIGROSSO_Teo_tesi.pdf.

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Résumé :
This PhD thesis aims at providing an evaluation of EU Cohesion policy impact on regional growth. It employs methodologies and data sources never before applied for this purpose. Main contributions to the literature concerning EU regional policy effectiveness have been extensively analysed. Moreover, having carried out an overview of the current literature on Cohesion Policy, we deduce that this work introduces innovative features in the field. The work enriches the current literature with regards to two aspects. The first aspect concerns the use of the instrument of Regression Discontinuity Design in order to examine the presence of a different outcome in terms of growth between Objectives 1 regions and non-Objective 1 regions at the cut-off point (75 percent of EU-15 GDP per capita in PPS) during the two programming periods, 1994-1999 and 2000-2006. The results confirm a significant difference higher than 0.5 percent per year between the two groups. The other empirical evaluation regards the study of a cross-section regression model based on the convergence theory that analyses the dependence relation between regional per capita growth and EU Cohesion policy expenditure in several fields of interventions. We have built a very fine dataset of spending variables (certified expenditure), using sources of data directly provided from the Regional Policy Directorate of the European Commission.
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Muccigrosso, Teo <1977&gt. « La valutazione degli effetti delle politiche di coesione dell'Unione europea sulla crescita regionale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1997/.

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Résumé :
This PhD thesis aims at providing an evaluation of EU Cohesion policy impact on regional growth. It employs methodologies and data sources never before applied for this purpose. Main contributions to the literature concerning EU regional policy effectiveness have been extensively analysed. Moreover, having carried out an overview of the current literature on Cohesion Policy, we deduce that this work introduces innovative features in the field. The work enriches the current literature with regards to two aspects. The first aspect concerns the use of the instrument of Regression Discontinuity Design in order to examine the presence of a different outcome in terms of growth between Objectives 1 regions and non-Objective 1 regions at the cut-off point (75 percent of EU-15 GDP per capita in PPS) during the two programming periods, 1994-1999 and 2000-2006. The results confirm a significant difference higher than 0.5 percent per year between the two groups. The other empirical evaluation regards the study of a cross-section regression model based on the convergence theory that analyses the dependence relation between regional per capita growth and EU Cohesion policy expenditure in several fields of interventions. We have built a very fine dataset of spending variables (certified expenditure), using sources of data directly provided from the Regional Policy Directorate of the European Commission.
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ACETO, ZUMBO DANILO. « Politica di coesione fondi strutturali e criminalità organizzata ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/92707.

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Résumé :
European cohesion policy is realised through Structural Funds. Current programming 2007-2013 has a budget of €347 billions, 34% of EU budget. €201bn are for the ERDF, €76bn for the ESF, and €70bn for the Cohesion Fund. Italy receives €28,8bn, Calabria receives €3 bn, meaning 428 millions average per year (EU 2012). When exploited in efficient and effective way, SF produce a considerable impact on territorial development, as in Andalusia, Spain. When appropriate management, investment on infrastructures and capacity building is in place, the socio-economic scene changes in the medium term. Territorial governance is key to success (ESPON 2013). This is not occurring in Calabria. 'Ndrangheta (Calabria's mafia) does not seem to be interested in taking advantage of SF money. The annual turnover of 'ndrangheta is around €44 billions, obtained through criminal activities like drug, smuggling, extorsion, trafficking etc. (Eurispes 2008). Those criminal activities generate tax-free black money. Participating to the SF calls, managing and reporting results and expenditure to the financing entities requires specific skills and administrative burden. 'Ndrangheta creates obstacles and slows to the use of SF by independent third parties since it has an interest in mantaining socio-economic underdevelopment in Calabria, in order to control territory and economic dynamics. Technical assistance and highly-qualified staff providing support to stakeholders increase Territorial capital (ESPON 2012) and are key to success in the management of SF. By means of SF, in particular using extensively the ESF for capacity building of local entities' staff and stakeholders, 'ndrangheta bottle neck could be bypassed.
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ACETO, DANILO. « Politica di coesione fondi strutturali e criminalità organizzata Cohesion policy structural funds and organized crime ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/111505.

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Résumé :
European cohesion policy is realised through Structural Funds. Current programming 2007-2013 has a budget of €347 billions, 34% of EU budget. €201bn are for the ERDF, €76bn for the ESF, and €70bn for the Cohesion Fund. Italy receives €28,8bn, Calabria receives €3 bn, meaning 428 millions average per year (EU 2012). When exploited in efficient and effective way, SF produce a considerable impact on territorial development, as in Andalusia, Spain. When appropriate management, investment on infrastructures and capacity building is in place, the socio-economic scene changes in the medium term. Territorial governance is key to success (ESPON 2013). This is not occurring in Calabria. 'Ndrangheta (Calabria's mafia) does not seem to be interested in taking advantage of SF money. The annual turnover of 'ndrangheta is around €44 billions, obtained through criminal activities like drug, smuggling, extorsion, trafficking etc. (Eurispes 2008). Those criminal activities generate tax-free black money. Participating to the SF calls, managing and reporting results and expenditure to the financing entities requires specific skills and administrative burden. 'Ndrangheta creates obstacles and slows to the use of SF by independent third parties since it has an interest in mantaining socio-economic underdevelopment in Calabria, in order to control territory and economic dynamics. Technical assistance and highly-qualified staff providing support to stakeholders increase Territorial capital (ESPON 2012) and are key to success in the management of SF. By means of SF, in particular using extensively the ESF for capacity building of local entities' staff and stakeholders, 'ndrangheta bottle neck could be bypassed.
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ANGELERI, ELENA. « L'evoluzione della cooperazione territoriale in Europa : Analisi delle strategie di alcune Regioni italiane ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/561.

Texte intégral
Résumé :
L’oggetto della ricerca è costituito dalla cooperazione territoriale tra regioni confinanti e geograficamente non contigue che appartengono a Stati diversi nell’ambito dell’Unione europea. La tematica è studiata come caso specifico dell’internazionalizzazione delle regioni attraverso alcuni approcci disciplinari tipici degli studi europei, la multi-level governance, i policy networks e l’europeizzazione. L’analisi ripercorre le tappe principali dell’evoluzione della cooperazione territoriale in Europa, evidenziando l’impatto sulla stessa dei contesti giuridico-costituzionali nazionali e delle politiche delle istituzioni sopranazionali (Consiglio d’Europa e Unione europea). Lo studio è particolarmente incentrato sul ruolo giocato dalle caratteristiche delle singole regioni nella determinazione delle scelte e delle strategie in materia di cooperazione territoriale. A livello empirico, viene effettuata una comparazione tra le quattro regioni italiane del nord a Statuto ordinario.
Object of the research is the territorial cooperation among regions belonging to different States in the context of the European Union. With the term “territorial cooperation”, we refer to both cross-border and interregional cooperation. We deal with the topic as a specific case of the internationalization of the regions from a European studies’ perspective (multi-level governance, policy networks, Europeanization). The analysis is focused on the main stages of the evolution of the territorial cooperation in Europe, highlighting the impact on the issue of the heterogeneous national constitutional contexts and the supranational institutions’ policies (Council of Europe and European Union). In particular, we concentrate on the role of the regions’ features on their choices and strategies about territorial cooperation. The case-study is the comparison of the four Italian regions with ordinary statues.
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ANGELERI, ELENA. « L'evoluzione della cooperazione territoriale in Europa : Analisi delle strategie di alcune Regioni italiane ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/561.

Texte intégral
Résumé :
L’oggetto della ricerca è costituito dalla cooperazione territoriale tra regioni confinanti e geograficamente non contigue che appartengono a Stati diversi nell’ambito dell’Unione europea. La tematica è studiata come caso specifico dell’internazionalizzazione delle regioni attraverso alcuni approcci disciplinari tipici degli studi europei, la multi-level governance, i policy networks e l’europeizzazione. L’analisi ripercorre le tappe principali dell’evoluzione della cooperazione territoriale in Europa, evidenziando l’impatto sulla stessa dei contesti giuridico-costituzionali nazionali e delle politiche delle istituzioni sopranazionali (Consiglio d’Europa e Unione europea). Lo studio è particolarmente incentrato sul ruolo giocato dalle caratteristiche delle singole regioni nella determinazione delle scelte e delle strategie in materia di cooperazione territoriale. A livello empirico, viene effettuata una comparazione tra le quattro regioni italiane del nord a Statuto ordinario.
Object of the research is the territorial cooperation among regions belonging to different States in the context of the European Union. With the term “territorial cooperation”, we refer to both cross-border and interregional cooperation. We deal with the topic as a specific case of the internationalization of the regions from a European studies’ perspective (multi-level governance, policy networks, Europeanization). The analysis is focused on the main stages of the evolution of the territorial cooperation in Europe, highlighting the impact on the issue of the heterogeneous national constitutional contexts and the supranational institutions’ policies (Council of Europe and European Union). In particular, we concentrate on the role of the regions’ features on their choices and strategies about territorial cooperation. The case-study is the comparison of the four Italian regions with ordinary statues.
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MARZETTA, CRISTIAN. « ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

Texte intégral
Résumé :
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
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MARZETTA, CRISTIAN. « ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

Texte intégral
Résumé :
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
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Brischitti, Pierpaolo. « Topic Modeling nelle scienze sociali : Analisi automatica del testo applicata al dibattito sulle politiche europee di coesione ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
In questo elaborato vogliamo dimostrare come la raccolta e l'analisi computazionale delle informazioni riguardanti uno specifico fenomeno sociale, nel nostro caso le politiche europee di coesione, anche se effettuata su una raccolta contenuta di dati, porta ugualmente a ottimi risultati e a una gestione migliore della collezione. Nel primo capitolo viene affrontato il tema dei Big Data nelle Scienze Sociali, analizzandone le sfide e le relative soluzioni. Nel secondo capitolo in primo luogo viene descritta la tecnica di Web Scraping, utilizzata per la creazione di una collezione di dati. Successivamente, tramite il linguaggio Node.js vengono illustrati i passi per la creazione dello script di web scraping. Nel terzo capitolo viene preso in esame il Topic Modeling, discutendone il suo uso e visionando i comandi principali. In seguito viene introdotto MALLET, un software di Topic Modeling. Nel quarto e ultimo capitolo vengono applicate, in un caso di studio, le nozioni affrontate nei capitoli precedenti prendendo in esame il tema delle politiche europee di coesione.
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Livres sur le sujet "Politica di coesione europea"

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Mozzoni, Isabella. Geografia della politica di coesione europea. Roma : Aracne, 2012.

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Ekaterina, Domorenok, dir. La politica di coesione nell'Unione europea allargata : Aspetti economici, sociali e territoriali. Ferrara : UnifePress, 2009.

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3

Bruzzo, Aurelio. La politica di coesione nell'Unione europea allargata : Aspetti economici, sociali e territoriali. Ferrara : UnifePress, 2009.

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4

Il ruolo delle regioni nella politica di coesione economica e sociale dell'Unione europea. Roma : Bibliosofica, 2001.

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5

Giampiero, Valeriani, dir. La politica di coesione nell'Europa a 27 : Le risorse strutturali comunitarie per il periodo 2007-2013. Napoli : Edizioni giuridiche Simone, 2006.

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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Gabriella De Giorgi Cezzi et Pier Luigi Portaluri, dir. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. II. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-409-1.

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Résumé :
Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Stefano Civitarese Matteucci et Luisa Torchia, dir. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. IV. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-430-5.

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Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Roberto Cavallo Perin, Aristide Police et Fabio Saitta, dir. A 150 anni dell’unificazione amministrativa italiana. Vol. I. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-433-6.

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Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Barbara Marchetti et Mauro Renna, dir. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. III. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-439-8.

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Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Maurizio Cafagno et Francesco Manganaro, dir. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. V. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-442-8.

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Résumé :
Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Chapitres de livres sur le sujet "Politica di coesione europea"

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Foffani, Luigi. « Politica criminale europea e sistema finanziario : l’esempio degli abusi di mercato ». Dans Economía y Derecho penal en Europa : Una comparación entre las experiencias italiana y española, 225–36. Universidade da Coruña. Servizo de Publicacións, 2015. http://dx.doi.org/10.17979/spudc.9788497497329.225.

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Actes de conférences sur le sujet "Politica di coesione europea"

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Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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