Littérature scientifique sur le sujet « Poesia secondo novecento »

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Articles de revues sur le sujet "Poesia secondo novecento"

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Minarelli, Enzo. « Genesi, analisi e sviluppi di CIDADE CITY CITÉ ». Revista da Anpoll 52, no 3 (31 décembre 2021) : 29–39. http://dx.doi.org/10.18309/ranpoll.v52i3.1670.

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Résumé :
Il punto di partenza è questo poema fonetico del 1963 pubblicato per la prima volta in Italia, ed eseguito nella sua originale lunghezza nel 1968 presso l’Università dell’Indiana. Io ho avuto modo di visionare la sua declamazione al Castello di Brunnenburg del 25 marzo del 1991 quando Augusto con il fratello Haroldo era stato invitato da Francesco Conz per un intervento creativo ispirato alla figura di Ezra Pound che in quel castello aveva vissuto per anni insieme alla figlia Mary de Rachewiltz. Dall’esegesi del poema stesso, ancora originale e fresco al punto da ispirare ancora artisti plastici o musicali, passo a svolgere la funzione della voce nella poesia concreta e nella poesia propriamente detta sonora indagata nella sua espansione verso l’immagine in movimento (videopoesia) e verso la performance, per relazionarmi, infine, a quelle esperienze sorte nella seconda metà del Novecento note come intermedia e polipoesia.
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Martignoni, Clelia. « Due o tre cose su Raff aello Baldini ». Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no 65 (30 octobre 2018). http://dx.doi.org/10.22015//v.rslr/65.2.8.

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Résumé :
Il saggio propone alcune questioni critiche ancora aperte sullo straordinario lavoro poetico di Raff aello Baldini, presenza eccellente del secondo Novecento poetico italiano. Tra gli elementi tuttora da indagare: lo scavo fi lologico anche allargato ai materiali autografi. La resa straordinaria del parlato e l’incrocio crescente romagnolo-lingua italiana, ricorrendo pure alle preziose indicazioni della linguistica pragmatica. I rapporti con la più inquieta cultura e visione novecentesca, intrecciati con il legame perseguito dal poeta con la tradizione maggiore della poesia in dialetto (Porta, Belli, Guerrini).
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Thèses sur le sujet "Poesia secondo novecento"

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MIGLIACCIO, TIZIANA. « Poeti di poeti. La traduzione : ispirazione di secondo grado nei poeti del Novecento ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/642.

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Résumé :
Il presente lavoro si propone come oggetto di studio e di analisi la traduzione poetica e il difficile “compito del traduttore” ricoperto da alcuni tra i principali poeti del Novecento: Giorgio Caproni, Eugenio Montale, Vittorio Sereni e Giuseppe Ungaretti. L’attività del traduttore non avviene mai in assenza di gravità: per tradurre la prosa bisogna imbrigliare il colore della voce narrante e trascinarlo, o farsi trascinare, fino alla fine. Tradurre la poesia richiede devozione al senso e al ritmo insieme, è un rispetto, sebbene in catene, ad un guizzo divino. Se allora il buon traduttore per essere tale deve prima di tutto essere un buon lettore e di sicuro un interlocutore privilegiato, allora è la figura del poeta, che raramente è il miglior critico di se stesso, ma spesso riesce ad esserlo degli altri, che sembra nel corso degli anni essersi dimostrato per alcuni versi il più interessante sensale che la traduzione abbia avuto. Il lavoro si articola in quattro capitoli: il primo, Storia della traduzione attraverso i secoli, si pone come obiettivo quello di passare in rassegna le posizioni più importanti ed interessanti della teoria della traduzione. Nella seconda sezione Considerazioni sul rapporto fra traduzione e tradizione vengono affrontate una serie di riflessioni, non più seguendo un andamento diacronico, ma attingendo trasversalmente alle posizioni più interessanti, sull’incestuoso rapporto tra tradizione e traduzione. Il terzo capitolo contiene alcuni saggi nei quali vengono presentate delle analisi di traduzioni, condotte da alcuni dei più grandi poeti del Novecento, di testi poetici di autori quali Apollinaire, Frénaud e Yeats. Con la quarta sezione ci si sposta direttamente sul banco della traduzione, riportando la testimonianza diretta di tre figure d’eccellenza che hanno legato i loro nomi alla duplice esperienza della poesia e della traduzione, quali Franco Buffoni, Erri De Luca e Valerio Magrelli.
This work is intended to study and analyse the poetic translation and the difficult “translator’s task”, covered by some among the principal poets of the 9th century: Giorgio Caproni, Eugenio Montale, Vittorio Sereni and Giuseppe Ungaretti. The translator never works in absence of gravity: to translate the prose he should control and bridle the colour of the narrating voice and to drag it, or to be dragged himself, up to the end. The translation of a poem needs devotion to both the sense and the rhythm; it should be respectful, although in chains, toward a divine flicker. If, to be a good translator, one should be first of all a good reader, and for sure a privileged interlocutor, it is then the figure of the poet, who can often succeed in being a critic of the others but rarely of himself, who has proved to be, in the course of years, the most interesting middleman, that the translation has ever had. This work is divided into four chapters: the first one: History of the Translation throughout the centuries, has as its target to inspect the most important and interesting reflections that deal with the theory of the translation. In the second section, Considerations on the relationship between translation and tradition , are considered some reflections that deal with that incestuous relationship between tradition and translation. Those meditations aren’t faced up following a diachronic order, but transversally getting from the most interesting positions. The third chapter contains essays in which are presented some analyses of translations of poetic texts by Apollinaire, Frénaud and Yeats., carried out by some of the greatest poets of the 9th century. The fourth section moves straight onto the “table of translations”, and reports the direct witness of three figures above all others who have tied their names to the double experience of the poetry and the translation such as Franco Buffoni, Erri De Luca and Valerio Magrelli
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FANTINI, SILVIA. « Il discorso metapoetico, metalinguistico e metatestuale nella poesia italiana del secondo Novecento e contemporanea ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1055938.

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Résumé :
This dissertation explores the metapoetic, metalinguistic and metatextual discourse along the Italian late 20th century and contemporary poetry. The first chapter carries out an examination of the terminology in use and an overview of the studies performed to date. It also presents the method employed, which consists, firstly, in mapping the metapoetic, metalinguistic and metatextual vocabulary of the whole poetic work of an author; and, secondly, in conducting a stylistic analysis of the poems including the characteristic terms of their poetry. In the following chapters this method is applied to the poetic works of Andrea Zanzotto, Adriano Spatola, and Vittorio Reta. Each monographic study covers one specific phenomenon, which is also investigated in the corresponding chapter of comparison. These last sections are respectively related to Giovanni Giudici; Corrado Costa, Giulia Niccolai, and Patrizia Vicinelli; Edoardo Sanguineti. In conclusion, the final chapter compares the stylistic devices and the intertextual references previously pointed out.
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CAPPELLO, MASSIMILIANO. « GIUDICI, ZANZOTTO, RABONI. AUTONOMIE ED ETERONOMIE DELLA PROSA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/931625.

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Résumé :
This dissertation investigates the non-fiction production of three Italian poets of the second half of the twentieth century: Giovanni Giudici, Andrea Zanzotto, and Giovanni Raboni. Adopting a transdisciplinary approach, it shows how these writings, often considered a "secondo mestiere”, according to Montale's definition, do not play a merely ancillary or vicarious role in the interpretation of the poetical work of their authors, but they prove crucial for the understanding of their intellectual figures. Following an Introduction that provides essential contextual details and describes the aims, scope, and method of the dissertation, Part One looks at the post-1991 non-fiction writings of these three authors, linking them to the end of a whole Weltanschauung. What emerges is a sense of the awareness that literary criticism and essay writing in general developed of political dynamics in the contemporary world. Part Two identifies and scrutinises this textual corpus from its beginnings, datable between the Liberation and the Economic Boom, considering Giudici, Zanzotto, and Raboni’s non-fiction and literary criticism books as macro-texts and a means of verification of the season they were written in. The Third and final Part analyses some newly-recovered unpublished, scattered, or unsigned essays and highlights their significance by framing them as part of the intellectual reflection of their authors.
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FEDERICO, LUCA. « L'apprendistato letterario di Raffaele La Capria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1005664.

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Résumé :
Superati «novant’anni d’impazienza» e dopo un lungo periodo votato all’autocommento e all’esplorazione delle proprie intenzioni, Raffaele La Capria ha raccolto le sue opere in due Meridiani curati da Silvio Perrella. La Capria ne ha celebrato l’uscita nella prolusione inaugurale di Salerno Letteratura, poi confluita nel breve autoritratto narrativo "Introduzione a me stesso" (2014). In questa sede, l’autore è tornato su alcuni punti essenziali della sua riflessione sulla scrittura, come la relazione, reciproca e ineludibile, fra tradizione e contemporaneità. All’epilogo del «romanzo involontario» di una vita, La Capria guarda retrospettivamente alla propria esperienza come ad un’autentica educazione intellettuale. Perciò, muovendo da un’intervista inedita del 2015, riportata integralmente in appendice, la tesi ha l’obiettivo di ricostruire l’apprendistato letterario di La Capria dai primi anni Trenta, quando l’autore ancora frequentava il ginnasio, fino all’inizio dei Sessanta, quando ottenne il premio che ne avrebbe assicurato il successo. Il percorso, che riesamina l’intera bibliografia lacapriana nella sua varietà e nella sua stratificazione, si articola in una serie di fasi interdipendenti: la partecipazione indiretta alle iniziative dei GUF (intorno alle riviste «IX maggio» e «Pattuglia»); l’incursione nel giornalismo e l’impegno culturale nell’immediato dopoguerra (sulle pagine di «Latitudine» e di «SUD»); l’attività di traduttore dal francese e dall’inglese (da André Gide a T.S. Eliot); l’impiego alla RAI come autore e conduttore radiofonico (con trasmissioni dedicate a Orwell, Stevenson, Saroyan e Faulkner); la collaborazione con «Il Gatto Selvatico», la rivista dell’ENI voluta da Enrico Mattei e diretta da Attilio Bertolucci; e le vicende editoriali dei suoi primi due romanzi, “Un giorno d’impazienza” (1952) e “Ferito a morte” (1961), fino alla conquista dello Strega. La rilettura dell’opera di uno scrittore semi-autobiografico come La Capria, attraverso il costante riscontro di fonti giornalistiche, testimonianze epistolari e documenti d’archivio che avvalorano e occasionalmente smentiscono la sua versione dei fatti, diventa allora un’occasione per immergersi nella sua mitografia personale e avventurarsi in territori finora poco esplorati: come la ricostruzione del suo profilo culturale, a partire dal milieu in cui La Capria vive e opera, o l’incidenza delle letture e delle esperienze giovanili sulla sua prassi letteraria.
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CORSI, MARCO. « Canone e Anticanone. Per la poesia negli anni Novanta ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/801675.

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Résumé :
La tesi di dottorato perlustra, secondo vari criteri, le fasi costitutive del canone poetico contemporaneo: dapprima attraverso la pubblicazione di testi e autori su riviste di settore, quindi nelle varie collane editoriali e, in ultimo, in antologie e storie della letteratura. Viene quindi rappresentato un movimento complesso che si somma alla presenza sul campo di gruppi e tendenze, nonché alla determinazione di alcuni canoni editoriali definiti specie nell'ultimo trentennio del Novecento.
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Livres sur le sujet "Poesia secondo novecento"

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Niva, Lorenzini, dir. Poesia del Novecento italiano : Dal secondo dopoguerra a oggi. Roma : Carocci, 2002.

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Pagnanelli, Remo. Studi critici : Poesia e poeti italiani del secondo Novecento. Milano : Mursia, 1991.

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Cesare, Viviani. La voce inimitabile : Poesia e poetica del secondo Novecento. Genova : Il melangolo, 2004.

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Lavori in corso : Poesia, poetiche, metodi nel secondo Novecento. Modena : Mucchi, 2007.

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Testa, Enrico. Per interposta persona : Lingua e poesia nel secondo Novecento. Roma : Bulzoni, 1999.

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Forti, Marco. Tempi della poesia : Il secondo Novecento da Montale a Porta. Milano : Mondadori, 1999.

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Lia, Bronzi, dir. Letteratura italiana : Poesia e narrativa dal secondo Novecento ad oggi. Foggia : Bastogi, 2007.

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Nacci, Luigi. Trieste allo specchio : Indagine sulla poesia triestina del secondo Novecento. Trieste, Italy] : Battello stampatore, 2006.

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Caporali, Virgianiaclara. Il turno di notte : La poesia portoghese nel secondo Novecento. Roma : Artemide, 2014.

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Un'idea di poesia : L'officina dei poeti in Italia nel secondo Novecento. Milano : Mimesis, 2017.

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Chapitres de livres sur le sujet "Poesia secondo novecento"

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Azzetta, Luca. « Iniziative per un centenario. Dante al Dipartimento di Lettere e Filosofia ». Dans L'illustre volgare, 21–33. Firenze : Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.02.

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Résumé :
Il contributo presenta le iniziative maturate all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze in occasione del settimo centenario della morte di Dante. In particolare si sofferma su due iniziative: dapprima l’ampio ciclo di conferenze Dante e i poeti italiani del Novecento, dedicato al vario rapporto intrattenuto da venti poetesse e poeti del secolo scorso con la poesia dell’Alighieri; quindi la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, ospitata nelle sale del Museo del Bargello, che ricostruisce le modalità con cui Firenze, pochi anni dopo la morte di Dante, si riappropriò della memoria e della figura del poeta, dando vita a un profondo processo di rielaborazione della memoria: esso culmina con la consacrazione dell’Alighieri dovuta a Giovanni Boccaccio e ha ricadute decisive per la storia della letteratura e della cultura italiana, cioè del modo in cui ancora oggi si guarda a Dante e si legge la Commedia. All’interno di questo percorso di riappropriazione un aspetto rilevante è quello che riguarda le prime traduzioni dai classici latini, che intrattengono con la Commedia un rapporto privilegiato e complesso.
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Polanowska, Patrycja. « Poesia della “distruzione compiuta” milo De Angelis e la sua radice dell’italianita ». Dans Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.03.

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Résumé :
Questo articolo traccia degli aspetti dell’italianitŕ nell’opera di Milo De Angelis, che esordisce nel 1976 con Somiglianze. La sua poesia, opponendosi alla crisi poetica del secondo Novecento, cerca di rifondare lo statuto del discorso lirico, restando pur sempre profondamente radicata nella corporalitŕ delle cose. Le seguenti analisi vengono focalizzate su due punti principali, esaminati tramite i riferimenti alla letteratura italiana. Il primo di essi č quello della rappresentazione di Milano, in cui vengono scoperti degli influssi della poetica di Charles Baudelaire che permettono a De Angelis di abbandonare l’orizzonte usuale della sua cittŕ. La peculiaritŕ rilevata nella seconda parte del saggio č il carattere della parola poetica in sé, determinata da un contrasto interno tra l’elemento dionisiaco ed apollineo.
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