Littérature scientifique sur le sujet « Pittura barocca »

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Articles de revues sur le sujet "Pittura barocca"

1

AQUILECCHIA, GIOVANNI. « CHRYSA DAMIANAKI, Galileo e le arti figurative. I ritratti e i busti di Galileo. Scoperte astronomiche e pittura barocca. La concezione estetica di Galileo. Presentazione di Bruno Basile, Manziana, Roma, Vecchiarelli Editore, 2000, 103 pp.+46 (51) tavv. » Nuncius 16, no 1 (1 janvier 2001) : 431–32. http://dx.doi.org/10.1163/221058701x00202.

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2

Farneti, Fauzia. « Il quadraturismo in Pallazzo Pitti da Cosimo II a Cosimo III de' Medici ». Varia Historia 24, no 40 (décembre 2008) : 369–86. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-87752008000200002.

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Résumé :
Nei primi decenni del Seicento la pittura decorativa a Firenze risulta ancora legata all'ornamentazione tradizionale tardomanierista attuata nei modi di Alessandro Allori o di Bernardino Barbatelli detto il Poccetti. L'interesse per le novità e per l'aggiornamento dell'ambiente artistico fiorentino portarono il granduca Ferdinando II a chiamare a Firenze tra il 1636 ed il 1637 Pietro da Cortona, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. I due bolognesi completarono il ciclo pittorico celebrativo del governo di Ferdinando cui aveva dato inizio Giovanni da San Giovanni, con la decorazione delle tre sale di rappresentanza del quartiere estivo di palazzo Pitti realizzata tra il 1637 ed il 1641. L'intervento, condotto secondo il più moderno linguaggio barocco che vede la perfetta integrazione dell'illusionismo architettonico, che supera i limiti dello spazio reale, con le scene figurative, verrà a costituire nell'ambiente fiorentino un ineludibile modello di riferimento nella decorazione d'interni, soluzioni di grande modernità su cui si formerà Jacopo Chiavistelli e i giovani della sua scuola. Anche Giovan Carlo, fratello del granduca, nel 1637 diede inizio ad una serie di trasformazioni che si protrassero per oltre un ventennio, trasformando gli ambienti a lui assegnati in Pitti in veri e propri luoghi di delizie, decorati dagli artisti più significativi del momento quali ad esempio Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli. Fu quest'ultimo frescante che con i suoi 'scolari', fin dagli anni Cinquanta fu attivo in palazzo Pitti, decorando a quadratura gli ambienti dei quartieri dei membri della famiglia granducale, ambienti che in gran parte sono andati perduti in quanto interessati dalle ristrutturazioni lorenesi e sabaude. Con i lavori commissionati dal gran principe Ferdinando si chiude in palazzo Pitti la grande stagione del quadraturismo barocco fiorentino.
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3

Brigstocke, Hugh. « The 5th Earl of Exeter as Grand Tourist and Collector ». Papers of the British School at Rome 72 (novembre 2004) : 331–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002750.

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Résumé :
IL V EARL DI EXETER COME GRAN TURISTA E COLLEZIONISTACon questo articolo si analizzano e documentano i viaggi italiani e la collezione di quadri di John Cecil di Burghley House (1648–1700), che, dopo aver ottenuto il titolo di V Earl di Exeter nel 1678, fece una serie di grandi viaggi in Italia nel 1679–81, 1683–4 e 1699–1700, prima di morire vicino Parigi nel 1700 sulla via del ritorno a casa. Durante questi viaggi, che si estesero lungo l'intera penisola italiana, da Torino a Napoli, egli sviluppò un notevole desiderio, senza paragoni per i suoi tempi, di acquisire pitture contemporanee barocche, come estensione del suo progetto di rinnovare Burghley House, originariamente costruita tra il 1555 e il 1587. Il gusto artistico di Exeter, che abbracciò artisti come Carlo Dolci e Benedetto Gennari, così pure Calandrucci, Chiari, Gaulli, Giordano, Maratti, Preti, Recco, Ruoppolo e Trevisani, riflette per molti versi quello della corte di re Carlo II. Per la decorazione delle stanze reali a Burghley, compresa la Heaven Room e la Hell Staircase egli impiegò anche Antonio Verrio, che aveva lavorato per re Carlo a Windsor. Rimase leale alla causa Stuart per tutta la sua vita, votò contro il trasferimento del potere a William e Mary in tutte le divisioni parlamentari, e si rifiutò di presenziare come Hereditary Grand Almoner alla loro incoronazione; e avendo anche rifiutato di fare il Giuramento di Fedeltà non mise più piede nella House of Lords dopo il 13 febbraio del 1689. La disaffezione nei confronti del regime protestante ha avuto certamente un ruolo nell'ultima visita degli Exeter a Roma con i loro due figli più giovani, in occasione del Giubileo del Papa del 1699–1700.
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Thèses sur le sujet "Pittura barocca"

1

Simona, Carotenuto. « L’attività di Francesco Solimena dal 1674 al 1706 ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1852.

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Résumé :
2012-2013
Il lavoro di ricerca ha inteso puntare l’accento sulla produzione di Francesco Solimena tra il 1674 e il 1706, sia al fine di comprovare l’apporto delle fonti e degli studi dal ‘700 ai giorni nostri, sia al fine di integrare la conoscenza della produzione dell’artista attraverso l’introduzione di nuove opere ritenute degne di attenzione nell’ambito della sua produzione, a partire dagli anni giovanili fino alla sua maturità. Un ruolo primario ha avuto la ricerca documentaria, condotta presso l’Archivio di Stato di Napoli e l’Archivio Storico della Fondazione del Banco di Napoli, che ha consentito di ampliare l’analisi dei rapporti con la committenza napoletana e veneziana. [a cura dell'autore]
XIII n.s.
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2

Russo, Teresa Maria Letizia. « Giovanni Battista Quagliata (1603 ca.-1673). Un artista del barocco siciliano fra tardo caravaggismo e classicismo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/4033.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca ricostruisce l'itinerario biografico ed artistico di un pittore siciliano del Seicento, Giovanni Battista Quagliata, e parallellamente il contesto in cui egli ha operato attraverso svariati tipi di fonti.
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3

DEL, DUCA GRAZIELLA. « Ambientazioni architettoniche virtuali fra Barocco ed età contemporanea Tecniche di pittura illusionistica, scenografia e video mapping ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1000008.

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Résumé :
Questa tesi è dedicata al tema dell’illusione scenica nelle decorazioni pittoriche di ville, palazzi, chiese e conventi tra il tardo barocco ed il Settecento, in Europa ed in America Latina. Affronta inoltre il tema della rappresentazione virtuale dell’architettura nella scenotecnica e nel video mapping.
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4

ROTATORI, FRANCESCO. « Il Grechetto a Roma. Committenza, grafica, letteratura ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1541965.

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Résumé :
In mancanza di una monografia dedicata al Grechetto, l’elaborato è uno studio aggiornato e completo sull’artista, pur concentrandosi maggiormente sulle due parentesi romane (1632-1637? e 1647-1651). La ricerca fa luce, dunque, sui rapporti sociali e artistici del pittore genovese durante i soggiorni romani, sugli usi e fini dell'attività grafica e sui legami con il contesto culturale e letterario, presentando inoltre una serie di documenti inediti che ridefiniscono i rapporti del Castiglione con la Roma dei Barberini e dei Pamphilj e con alcuni dei suoi protagonisti, a partire dalla famiglia ligure dei Raggi.
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5

DE, RUGGIERI MARIA BEATRICE. « I Secrete intorno la pittura vedute e sentite dalla prattica del sig. Angelo Canini in Roma di Richard Symonds, 1649-1651 (Egerton Ms. 1636). Tecniche e procedimenti esecutivi della pittura romana di metà seicento attraverso i documenti, le fonti e le indagini scientifiche ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1575128.

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Résumé :
Richard Symonds (1617-1660), conoscitore e antiquario inglese, nel notebook Secrete intorno la pittura vedute e sentite dalla prattica del Sig. Angelo Canini in Roma riporta l’esito della sua frequentazione, tra il 1649 e il 1651, dello studio del pittore, disegnatore e incisore Giovanni Angelo Canini, allievo di Domenichino. Il manoscritto, in lingua inglese e in parte italiana, qui tradotto e annotato, descrive materiali (pigmenti, leganti, vernici, pennelli, tavolozze etc), ma anche l’allestimento dello studio e i procedimenti della pittura su tela e su muro (tecniche a fresco e a secco), dell’incisione, le tecniche della ripresa da modello, quelle di copiatura, le questioni conservative. La ricerca si è svolta esaminando il manoscritto alla luce delle fonti tecniche coeve e dei risultati delle indagini diagnostiche disponibili su Canini, Domenichino e il Barocco romano.
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Livres sur le sujet "Pittura barocca"

1

Luigi, Bravi, Emiliani Andrea et Pampaloni Ludovica, dir. Federico Barocci : Un capostipite della pittura barocca. Urbino : Accademia Raffaello, il lavoro editoriale, 2010.

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2

Fabbri, Luca. La pittura veronese nell'età barocca. Verona : Scripta edizioni, 2017.

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3

Ferdinand, Serbelj, dir. La pittura barocca nel Goriziano. Ljubljana (SLV) : Narodna galerija, 2002.

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4

Ovid. Le metamorfosi : Illustrate dalla pittura barocca. Firenze : Le lettere, 2003.

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5

Bossaglia, Rossana. Due secoli di pittura barocca a Pontremoli. 2e éd. Genova : Sagep, 1997.

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6

1961-, Zuffi Stefano, et Castria Francesca, dir. La pittura barocca : Due secoli di meraviglie alle soglie della pittura moderna. Milano : Electa, 1999.

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7

Bellesi, Sandro. Diavolerie, magie e incantesimi nella pittura barocca fiorentina. Firenze : G. Pratesi antiquario, 1997.

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1627-1703, Piola Domenico, et Musei di Strada nuova (Genoa, Italy), dir. Domenico Piola : 1628-1703 : percorsi di pittura barocca. Genova : Sagep editori, 2017.

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9

Benedicenti, Giovanbattista, et Vincenzo De Pompeis. Il fin la meraviglia : Splendori della pittura nell'età barocca. Pescara : Fondazione R. Paparella Treccia e M. Devlet, 2011.

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10

Urania, Museo Villa, dir. Il fin la meraviglia : Splendori della pittura nell'età barocca. Pescara : Fondazione R. Paparella Treccia e M. Devlet, 2011.

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