Littérature scientifique sur le sujet « Piano del cibo »

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Articles de revues sur le sujet "Piano del cibo"

1

Cossiri, Angela, et Giulia Messere. « Il cibo dalla Costituzione alle pratiche educative nel quadro delle politiche per la sostenibilità ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (novembre 2021) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001001.

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Résumé :
Il cibo, anche a seguito di recenti contenziosi, sta assumendo sempre più una rilevanza costituzionalistica. Oltre a tutelare il diritto al sostentamento, la Costituzione ne presidia la libertà di scelta, che trova ancoraggio nelle libertà personali, di coscienza e religiosa. Il cibo è altresì connesso al diritto alla salute: da questo punto di vista, emerge il problema costituzionale del costo del cibo salubre, che non dovrebbe produrre disuguaglianze. Le questioni vanno inquadrate considerando i diritti delle generazioni future, a cui l'attuale comunità sociale è legata dal dovere di solidarietà. In questo contesto, si colloca l'educazione alimentare, riconosciuta nei programmi dell'Agenda 2030 dell'ONU e nelle Linee Guida per l'Educazione Alimentare del MIUR, in cui prende forma un'idea di azione globale integrata fra tutti i soggetti chiamati a promuovere corrette abitudini sul cibo. Tuttavia, su questo versante, recenti studi hanno evidenziato alcune debolezze nella cooperazione per programmi comuni e unitari verso un'educazione alimentare promossa sul piano nazionale.
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2

Bindi, Letizia. « Mangiare con gli occhi. Cibo, rappresentazioni della localitŕ e scenari translocali ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 67–89. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006005.

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Résumé :
L'articolo affronta il tema della attribuzione di tipicitŕ a prodotti agroalimentari e del rapporto che questi processi intrattengono con la costruzione delle identitŕ locali e della valorizzazione e commercializzazione dei territori. Partendo da alcune etnografie in fase di avvio alcune, di svolgimento altre - particolarmente in Molise - l'autrice intende mostrare la complessitŕ dei rapporti intrattenuti tra produzione agroalimentare, strategie di promozione culturale dei territori da parte istituzionale e privata e livelli sovralocali e talora anche sovranazionali di definizione della tipicitŕ dei prodotti e di loro ammissibilitŕ nei circuiti commerciali (disciplinari, tutela, fonti di finanziamento specifiche). Accanto a ciň questo studio ha la finalitŕ di mostrare come i processi di trasformazione degli stili del gusto enogastronomico rientrino progressivamente in una riformulazione dell'idea stessa di tipicitŕ e nella piů ampia definizione di un patrimonio immateriale che tiene insieme paesaggi e comunitŕ di pratica, ambiente, tradizioni e marketing dei territori, attivismo locale e quadri di riferimento politico-istituzionali sovralocali. L'ultima parte del saggio, infine, tenta di individuare un'ulteriore pista di indagine sui temi della reinvenzione del cibo attinente l'insieme dei media (anche di ultima generazione) nella costruzione di mode e stili del gusto di tipo contemporaneo concretamente sganciati da un'afferenza territoriale, ma sempre piů "ri-localizzati" sul piano simbolico.
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3

Broccolini, Alessandra, et Katia Ballacchino. « La zuppa, il fuoco e il lago. Cibo e identitŕ intorno al lago di Bolsena ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 102–33. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006007.

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Résumé :
Il saggio prende spunto da un lavoro di ricerca e documentazione relativo ai beni demoetnoantropologici immateriali promosso dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero per i Beni e le Attivitŕ Culturali, che č stato condotto sui saperi e le pratiche alimentari nell'area del lago di Bolsena (provincia di Viterbo). In particolare il saggio analizza il ruolo che occupa un piatto tradizionale dell'alimentazione lacustre denominato sbroscia - una zuppa di pesci di lago - nella definizione dell'identitŕ locale entro pratiche e saperi della contemporaneitŕ. Questo piatto che, a causa di un sapore denso e di una natura poco adatta ai palati turistici non si č trasformato in prodotto commerciale, rappresenta per molti aspetti un elemento narrativo e uno strumento catalizzatore di sentimenti di appartenenza al lago, grazie alla sua origine mitica e arcaica, al suo rapporto intimo e solido con l'ambiente naturale lacustre e con la cultura locale della pesca tradizionale, di natura prettamente maschile. La riflessione antropologica proposta vuole riflettere sulle problematiche insite nei processi di patrimonializzazione della cultura immateriale locale prodotti dalle pratiche ministeriali di catalogazione (attraverso la scheda BDI), che a fatica riescono a restituire la complessitŕ del rapporto cibo/identitŕ in quello che viene da piů parti definito il lago "che si beve", proprio per l'uso alimentare delle acque lacustri che si faceva e che si fa ancora nella preparazione locale della sbroscia. Sono proprio le acque del lago, infatti, insieme ad un uso tutto maschile del fuoco "non domestico" e all'utilizzo del "pignatto" per cucinare la sbroscia che rendono la preparazione e la consumazione di questo piatto un rito significativo sul piano simbolico per i pescatori che vivono questo territorio. Persino l'abitudine di mangiare la sbroscia con le mani entra nel confine identitario, nella memoria narrativa dei pescatori che si rifanno ad un passato premoderno. Nell'uso quotidiano contemporaneo della sbroscia si rileva il suo rapporto opaco con altri luoghi del consumo alimentare: i paesi lontani dal lago, le sagre e i ristoranti del luogo, confermando la sua forte caratteristica di piatto "intimo" e non commerciale, privato, selettivo e di retroscena. In che modo quindi, questo cosě complesso bene effimero, in bilico tra materiale e immateriale, si puň inserire in un processo di valorizzazione del territorio e delle comunitŕ locali legato al loro sviluppo sostenibile? A questo e ad altri interrogativi relativi al patrimonio etnografico, tenta di rispondere il saggio in questione.
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Patriarca, Silvana. « "Vorrei la pelle nera" : cultura giovanile e sensibilit&agrave ; antirazziste nell'Italia degli anni Sessanta e S ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (mars 2022) : 80–99. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-004.

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Résumé :
Muovendo dai pochi testi di canzoni italiane che negli anni Sessanta esprimevano sentimenti antirazzisti, il saggio esplora la presenza e la natura di questi sentimenti nella cultura giovanile di quegli anni incentrando l'analisi su "Ciao 2001", un popolare settimanale musicale che cominciò le pubblicazioni in quel periodo. Utilizzando in maniera eclettica spunti interpretativi che derivano dalle teorie sull'appropriazione culturale e sulla "race consumption", il saggio mostra come il consumo di musica afroamericana e la fascinazione per i musicisti neri si accompagnassero a un interesse per le radici storiche di quella musica e per la storia, la condizione, e le lotte dei neri americani, che nel settimanale erano oggetto di molti servizi giornalistici. Il saggio infine considera alcune figure emergenti della scena musicale italiana degli anni Settanta di cui si occupò il settimanale — in particolare il jazzista napoletano-afroamericano James Senese e il cantautore napoletano Pino Daniele — per sottolineare l'appropriazione, non priva di stereotipi, del topos della "negritudine" da parte di quest'ultimo per far riferimento al razzismo interno di cui i meridionali erano vittime, ma anche a se stesso. Se in parte tale appropriazione si poteva giustificare, dall'altro impediva il riconoscimento di una specificità dell'oppressione dei neri e quindi una più profonda comprensione del razzismo antinero.
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Thèses sur le sujet "Piano del cibo"

1

Butelli, Elisa. « Strategie di Food Planning per riattivare relazioni urbano-rurali nei territori bioregionali ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1241349.

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Résumé :
La tesi affronta l’argomento della pianificazione alimentare seguendo un approccio di pianificazione e progettazione bioregionalista del territorio, includendo tematiche fondative come la considerazione dei metabolismi ecologici (di cui il ciclo alimentare rappresenta un aspetto rilevante), la valorizzazione del patrimonio territoriale, del protagonismo delle società locali, incorporando nell’analisi e nelle proposte la dimensione spaziale e del paesaggio. La tesi delinea un framework di governo del territorio multisettoriale e multilivello, alternativo a quello basato sulla destrutturazione globalizzata delle reti del cibo messa in atto dagli accordi economici internazionali, finalizzato alla riattivazione delle reti locali e di conseguenza alla ri- territorializzazione sistemi agroalimentari locali e al sostegno dello sviluppo di forme di autogoverno locale. Nella prima parte viene trattato il contesto problematico relativo all’attuale food planning e dei suoi squilibri legati all'agroindustria e alla de-territorializzazione delle reti del cibo, nonché quelli connessi alla separazione tra pianificazione territoriale e programmazione rurale. La seconda parte è incentrata sull’analisi di molteplici pratiche di food movements, politiche, strumenti, progetti, esperienze di ricerca-azione che si configurano come buone pratiche in risposta alle gravi emergenze ambientali, economiche e sociali generate dal paradigma globalizzato dell’agroindustria. Nella terza parte sono trattati quattro casi studio fra il sud America (Brasile e Argentina) e l’Europa. La parte quarta è incentrata sulla sperimentazione originale di un bilancio alimentare sul territorio della Città Metropolitana di Firenze. Nella parte conclusiva vengono definiti indirizzi innovativi per la costruzione di un modello di governance alimentare declinato in ottica bioregionale con una riflessione sulle possibili ricadute della strategia proposta sui territori.
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Livres sur le sujet "Piano del cibo"

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Bode, Palode. Giornale per Perdita Del Peso : Vivi Fino Al Tuo Pieno Potenziale e il Diventare il Migliore è - Inseguitore Di Cibo per Monitorare Ciò Che Si Mangia e Perdere Peso Veloce - 90 Giorni Pianificatore Di Dieta Pasto per la Perdita Di Peso. Independently Published, 2019.

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