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Articles de revues sur le sujet « Personalità di tipo D »

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1

Iacolino, Calogero, Rachele Isgrò, Ester Maria Concetta Lombardo, Giuseppina Ferracane et Brenda Cervellione. « Tratti di personalità e stili di coping in soggetti con diagnosi di fibromialgia ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (octobre 2021) : 82–102. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003012.

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Résumé :
La fibromialgia è una sindrome dal dolore cronico diffuso caratterizzata da numerosi sin-tomi. Ad un campione di 233 soggetti fibromialgici (M = 45.7, DS = 11.7) residenti in Italia e prevalentemente donne (97.4% femmine e 2.6% maschi) è stata somministrata una batteria di test comprendente: un questionario socioanagrafico costruito ad hoc, un test per valutazione dei tratti di personalità (PID-5-BF) e uno per gli stili di coping (COPE). Dai risultati è emerso un profilo di personalità caratterizzato prevalentemente da Affettività Negativa, Distacco e Psicoticismo. I valori medi degli stili di coping non si discostano signifi-cativamente da quelli del campione normativo e, la presenza di specifici tratti di personalità ri-sulta predire determinate strategie di coping. In conclusione, la conoscenza del profilo personologico, delle modalità di fronteggiare la situazione stressante e il tipo di relazione che intercorre fra i due costrutti rappresenta un'utile informazione in termini clinici, affinché anche la figura dello psicologo possa giocare un ruolo essenziale nell'intervento multidisciplinare al paziente affetto da fibromialgia.
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2

Sanna, Gian Luca. « John Dewey e la lettura fenomenologica di una soggettivitÀ drammatica ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 35 (septembre 2009) : 95–112. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-035006.

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Résumé :
- L'articolo assume come sfondo specifico le dinamiche della relazione uomo-natura in John Dewey, cercando di ricostruire in chiave drammatica il problema della personalitÀ individuale. Attraverso l'utilizzo di un metodo di tipo fenomenologico, vengono messe in luce le tappe che conducono l'individuo a un processo di realizzazione etica di sé. Particolare risalto viene dato al dramma che il soggetto vive nella scelta razionale dei valori. Dramma che induce il filosofo americano a trovare nell'etica lo sviluppo finale della logica. Questa svolta muove l'intero processo della soggettivitÀ sul piano della responsabilitÀ. Una responsabilitÀ drammatica e rischiosa, che costituisce l'unica via che il soggetto puň percorrere se aspira a qualificare la realtÀ in cui si trova inscindibilmente incarnato in modo intelligente, personale e creativo.
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3

Faggioni, Maurizio P. « Il trapianto di gonadi : storia e attualità ». Medicina e Morale 47, no 1 (28 février 1998) : 15–46. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.840.

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L’articolo affronta il tema del trapianto di gonadi a partire dai primi tentativi tardo ottocenteschi sino agli sviluppi odierni, tenendo conto sia dell’aspetto biomedico sia di quello etico. Si prendono in esame due possibili situazioni, il trapianto finalizzato a ripristinare una ormonogenesi deficitaria e il trapianto finalizzato a ripristinare la fertilità, cercando sempre di riportare i problemi alla loro radice antropologica. Il primo tipo di trapianto, lecito in linea di principio, pone tuttavia delicati problemi riguardo alle possibili ripercussioni sulla personalità del trapiantato; il secondo non solo si configura come una variante sofisticata della fecondazione eterologa, ma determina in aggiunta una violazione dello spazio personale attraverso l’inserzione di informazione genetica estranea trasmissibile alla prole. Nella stessa prospettiva si esaminano infine anche le discusse questioni del trapianto di tessuti gonadici provenienti da feti abortiti e da cadaveri, mostrandone l’impraticabilità psicologica ed etica.
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4

Zambrano, Viriginia. « TRA PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA E RESPONSABILITÀ : DIVERSI ITINERARI DI TUTELA DEL MINORE ». Revista de Direito Brasileira 23, no 9 (11 février 2020) : 389. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2358-1352/2019.v23i9.5748.

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Scopo di questa ricerca è quello di evidenziare come il minore sia innanzitutto “persona”, rispetto alla quale occorre declinare i principi di uguaglianza e responsabilità. La metodologia utilizzata è di tipo deduttivo. Lo studio si avvale dei contributi della giurisprudenza e della dottrina sia italiana che straniera. Infine, la ricerca è qualitativa. Si intende rilevare come la tutela del minore dipenda da una serie di profili che si collegano ad una etica sociale della legalità e dei diritti umani. Il diritto ad una famiglia, alla casa di abitazione, il diritto a conoscere le proprie origini sono alcuni degli aspetti sui quali si è inteso riflettere, per dimostrare su cosa poggia la protezione del minore. Questi è un essere in formazione, sia dal punto di vista fisico che psichico, e ha bisogno di essere tutelato in quanto persona. Non si tratta di vedere solo cosa stabilisce la norma: per rendere efettiva la tutela occorrono adeguate politiche pubbliche in grado di garantire l'applicazione dei principi di uguaglianza e responsabilità, nonché etici. Sia nel campo teorico che nell'attuazione delle politiche pubbliche, occorre assicurare lo sviluppo della personalità del minore.
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5

Lingiardi, Vittorio, et Annalisa Tanzilli. « La diagnosi psicodinamica in un'ottica contemporanea ». RICERCA PSICOANALITICA, no 3 (octobre 2011) : 9–31. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-003002.

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I più diffusi manuali di classificazione diagnostica come l' (ICD; vedi World Health Organization, OMS, 1992) e il (DSM; vedi American Psychiatric Association, APA, 2000), nelle loro varie edizioni, si fondano su un approccio alla psicopatologia descrittivo, ateorico e sostanzialmente . Questa impostazione ha suscitato nei clinici di formazione dinamica reazioni diverse: disinteresse, insoddisfazione, diffidenza, ostilità. La recente comparsa di procedure di valutazione e manuali diagnostici di ispirazione psicodinamica, ma ben ancorati alla ricerca empirica, quali la (SWAP-200; Westen, Shedler, 1999a,b; Westen, Shedler, Lingiardi, 2003) e il (PDM; PDM Task Force, 2006) ha promosso una "rivoluzione culturale" nella comunità dei professionisti della salute mentale, valorizzando un approccio alla diagnosi più vicino alla pratica clinica e più compatibile con interventi di tipo psicoterapeutico. Dove la diagnosi non è solo un'etichetta, ma anche un processo valutativo capace di ricondurre il sintomo al contesto di personalità e a un trattamento a misura di paziente.
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Infante, Marco, et Andrea Fabbri. « Supplementazione di vitamina D e prevenzione del diabete di tipo 2 ». L'Endocrinologo 20, no 4 (31 juillet 2019) : 250–51. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-019-00610-4.

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Lombardi, M. « Il Punto Di Vista Di Tn&d ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 9, no 2 (1 avril 1997) : 31–33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1997.1792.

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Résumé :
A partire dal primo numero del 1997 del Giornale di Tecniche Nefrologiche & Dialitiche abbiamo deciso di introdurre una nuova Rubrica dal titolo “IL PUNTO DI VISTA DI TN&D” che sarà curata dal Dr. Marco Lombardi della U.O. di Nefrologia e Dialisi dell'Ospedale SM Annunziata di Firenze. I brevi articoli che la caratterizzeranno hanno la finalità di occuparsi dei problemi più scottanti che stanno interessando la Sanità nazionale in generale e la Nefrologia in particolare, tentando di evidenziare contraddizioni e proponendo soluzioni aperte alla discussione dei lettori. L'auspicio è proprio quello di aprire un dibattito tra coloro che giornalmente vivono la difficoltà nel mantenere standard elevati di assitenza sanitaria di tipo specialistico in rapporto alla crisi economica del paese, che operano con normative talora contraddittorie, che affrontano problemi analoghi spesso con soluzioni diverse. Ci auguriamo che la “provocazione” dell'editoriale susciti commenti da parte dei lettori.
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Lombardi, M. « Il Punto Di Vista Di Tn&d ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 9, no 3 (1 juillet 1997) : 38–42. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1997.1802.

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A partire dal primo numero del 1997 del Giornale di Tecniche Nefrologiche & Dialitiche abbiamo deciso di introdurre una nuova Rubrica dal titolo “IL PUNTO DI VISTA DI TN&D” che sarà curata dal Dr. Marco Lombardi della U.O. di Nefrologia e Dialisi dell'Ospedale SM Annunziata di Firenze. I brevi articoli che la caratterizzeranno hanno la finalità di occuparsi dei problemi più scottanti che stanno interessando la Sanità nazionale in generale e la Nefrologia in particolare, tentando di evidenziare contraddizioni e proponendo soluzioni aperte alla discussione dei lettori. L'auspicio è proprio quello di aprire un dibattito tra coloro che giornalmente vivono la difficoltà nel mantenere standard elevati di assitenza sanitaria di tipo specialistico in rapporto alla crisi economica del paese, che operano con normative talora contraddittorie, che affrontano problemi analoghi spesso con soluzioni diverse. Ci auguriamo che la “provocazione” dell'editoriale susciti commenti da parte dei lettori.
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Lombardi, M. « Il Punto Di Vista Di Tn&d ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 9, no 4 (1 octobre 1997) : 37–40. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1997.1812.

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Résumé :
A partire dal primo numero del 1997 del Giornale di Tecniche Nefrologiche & Dialitiche abbiamo deciso di introdurre una nuova Rubrica dal titolo “IL PUNTO DI VISTA DI TN&D” che sarà curata dal Dr. Marco Lombardi della U.O. di Nefrologia e Dialisi dell'Ospedale SM Annunziata di Firenze. I brevi articoli che la caratterizzeranno hanno la finalità di occuparsi dei problemi più scottanti che stanno interessando la Sanità nazionale in generale e la Nefrologia in particolare, tentando di evidenziare contraddizioni e proponendo soluzioni aperte alla discussione dei lettori. L'auspicio è proprio quello di aprire un dibattito tra coloro che giornalmente vivono la difficoltà nel mantenere standard elevati di assitenza sanitaria di tipo specialistico in rapporto alla crisi economica del paese, che operano con normative talora contraddittorie, che affrontano problemi analoghi spesso con soluzioni diverse. Ci auguriamo che la “provocazione” dell'editoriale susciti commenti da parte dei lettori.
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Milah, Mida Tahmidiyatul, Deden Sudirman et Fridayanti. « Kematangan Karier Siswa : Peranan Tipe Kepribadian dan Dukungan Sosial ». Indonesian Psychological Research 4, no 1 (22 décembre 2021) : 1–9. http://dx.doi.org/10.29080/ipr.v4i1.644.

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Kematangan karier merupakan kesiapan individu dalam menentukan karier yang tepat di masa mendatang sesuai dengan pengetahuan yang diperlukan untuk membuat pilihan karier yang realistis. Penelitian ini dilakukan dengan tujuan untuk mengetahui peranan atau pengaruh faktor kepribadian dan dukungan sosial terhadap kematangan karier siswa. Metode penelitian yang digunakan adalah pendekatan kuantitatif dengan analisis kausalitas. Responden penelitian ini sebanyak 205 partisipan (perempuan 164 orang dan laki-laki 41orang; dengan rentang usia 17-19 tahun mean = 17 sd = 0.54). Teknik pengumpulan data menggunakan kuesioner big five personality (BFI, Pervin, & John, 1999), dukungan sosial (social provisions scale, Cutrona, C. E., Russell, D. W. 1987), dan kematangan karier (CMI-Form C, Savickas 2011). Analisis data dalam penelitian ini menggunakan analisis regresi linier berganda. Hasil penelitian menunjukan bahwa dukungan sosial berkontribusi secara signifikan terhadap kematangan karir baik secara simultan atau terpisah. Adapun dalam hal factor kepribadian, meski secara Bersama-sama factor kepribadian dan dukungan sosial berpengaruh terhadap kematangan karir, namun bila ditelisik lebih jauh diperoleh hasil bahwa faktor kepribadian concientiounesslah yang memiliki peran signifikan terhadap kematangan karir, Adapun faktor-faktor kepribadian lainnya tidak berpengaruh secara signifikan.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore et Rosa Bruna Dall'Agnola. « Prospettive future ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (mars 1999) : 45. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000393.

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Résumé :
Gli studi sulla qualità della vita sono particolarmente innovativi e di estremo interesse in quanto tendono ad abbracciare in una visione unitaria aspetti diversi, ma non indipendenti, dell'esperienza umana, consentendo una valutazione ad ampio spettro dell'impatto dei trattamenti nella vita del paziente.Ma molti sono gli interrogativi irrisolti sulla qualità della vita. Essi riguardano innanzitutto il ruolo da attribuire alla multidimensionalità del concetto ed in particolare quali siano le dimensioni della qualità della vita che più facilmente si deteriorano nei pazienti affetti da disturbi psichici e quali quelle che migliorano in maniera più sensibile in seguito ai trattamenti eseguiti. Se pare accertata l'inappropriatezza di giudicare la qualità della vita di un individuo solamente sulla base di parametri oggettivi (ad esempio, economici, sociali ed abitativi), indipendentemente dalle sue preferenze, scopi e valori, non è d'altronde chiaro quale parametro dovrà essere privilegiato nei casi, prevedibilmente numerosi, in cui dati obiettivi e soggettivi saranno discordanti. Ed ancora ci si chiede quanto le abilità cognitive di un individuo e la sua autonomia personale concorrano nel determinare la sua qualità della vita, ed, ancora, fino a che punto le valutazioni della qualità della vita basate sul giudizio soggettivo possano essere influenzate da altri fattori, quali il livello intellettivo dell'individuo e la sua personalità. Un altro dubbio, infine, che percorre costantemente questo tipo di ricerca è fino a che punto sia possibile quantificare questo fenomeno complesso, senza che la quantificazione stessa finisca con l'introdurre un elemento di distorsione e di arbitrarietà nell'interpretazione del fenomeno stesso.
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Infante, Marco, et Andrea Fabbri. « Concentrazioni plasmatiche di 25-idrossivitamina D e rischio di diabete di tipo 2 e pre-diabete : uno studio di coorte di 12 anni ». L'Endocrinologo 19, no 4 (31 juillet 2018) : 223–24. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-0461-0.

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Montemagno, C., S. Castorina, S. Cavina, T. De Tommaso, F. Lanzoni, C. Tridici et M. P. Fiorito. « Adolescente e straniero in un “mondo” di adulti ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 3 (26 janvier 2018) : 28–30. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1155.

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L'iperossaluria primaria di tipo 1 è causata da mutazioni nel gene codificante per l'enzima L-alanina-gliossilato amino transferasi (AGT), che è espresso nel fegato. La trasmissione avviene con modalità autosomica recessiva: i genitori sono portatori sani della mutazione (e spesso non sanno di averla, soprattutto se non ci sono familiari affetti), mentre ciascun figlio della coppia ha il 25% di probabilità di essere malato. Esiste anche un secondo tipo della malattia (iperossaluria primaria di tipo 2), causato dalla carenza di un altro enzima, la D-glicerato deidrogenasi, e un terzo tipo (iperossaluria di tipo 3), identificato piú di recente e causato dal difetto del gene DHDPSL. Sulla base dell'osservazione clinica ed eventualmente della storia familiare, la diagnosi di iperossaluria primaria può essere formulata grazie a test di laboratorio (misurazione dell'ossalato di calcio nelle urine e nel sangue) e analisi genetica, con ricerca delle mutazioni nel gene coinvolto. La diagnosi e il trattamento precoci sono in grado di ridurre il rischio di evoluzione verso l'IRC e verso complicanze gravi come l'ossalosi sistemica. L'articolo riguarda un caso clinico che ha coinvolto il gruppo infermieristico che ha modificato l'approccio e la presa in carico di un adolescente in un “mondo” di adulti. (sian) (nursing)
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Lombardi, Marco. « TN&D Per la Nefrolitiasi : Valutazioni Critiche ad un Articolo Della Recente Letteratura Scientifica Conclusioni ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 3 (26 janvier 2018) : 260–61. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.916.

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Résumé :
… “una religione è un codice morale che si esprime mediante leggende, miti o qualunque tipo di artefatto letterario al fine di istituire un sistema di credenze, valori e norme con i quali regolare una cultura o una società. ”… Carlos Ruiz Zafon, Il gioco dell'angelo. Oscar Mondadori, Milano, 2008; pag. 131.
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Magnani, Guest Editors : L., G. Beltramello, D. Brancato, A. Fontanella et R. Nardi. « L’internista ospedaliero nella gestione del paziente diabetico complesso ». Italian Journal of Medicine 6, no 1 (27 avril 2018) : 1. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2018.2.

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L’internista deve occuparsi (e rioccuparsi) del paziente diabetico complesso in OspedaleA. Fontanella, L. MagnaniDiagnosi, classificazione, epidemiologia clinica del diabete mellitoV. Provenzano, D. BrancatoUp-date degli studi disponibiliP. Gnerre, T.M. Attardo, A. Maffettone, G. BeltramelloIl diabete mellito costituisce ancora un equivalente di rischio cardiovascolare?G. Augello, T.M. AttardoLe terapie del diabete tipo 2 sono tutte uguali ai fini della riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare?V. ProvenzanoLe nuove tecnologie nella cura del diabete mellitoD. Brancato, V. ProvenzanoInsuline prandiali e insuline basaliR. PastorelliQuali target nel diabete mellito: il dogma dell’emoglobina glicata è davvero imprescindibile?V. ManicardiIl controllo dell’iperglicemia nel paziente anziano polipatologico: è sempre necessario iniziare l’insulina?G. Gulli, M. NizzoliLa nefropatia diabeticaF. Salvati, D. Manfellotto, M. StornelloCirrosi epatica e diabeteM. Imparato, L. FontanellaLa terapia personalizzata nel diabete di tipo 2A. Maffettone, C. Peirce, M. RinaldiLa gestione dell’iperglicemia nel paziente critico e instabileC. NozzoliLa disfunzione erettile nel paziente diabetico di tipo 2N. Artom, A. Bosio, G. PinnaQuali obiettivi di approccio integrato nella gestione del diabete mellito?E. Romboli, D. PanuccioIperglicemia, normoglicemia ed ipoglicemia nei pazienti anziani fragili: situazioni a rischio, politerapia e comorbilitàA. Greco, M. Greco, D. Sancarlo, F. Addante, G. D’Onofrio, D. Antonacci, S. De CosmoL’impatto clinico-prognostico dell’ipoglicemia nel paziente ospedalizzatoV. Borzì, L. Morbidoni, A. FontanellaL’internista chiamato in consulenza per un diabete gestazionale: quale approccio pragmatico?P. Novati, L. SaliLa frugalità nella gestione del diabete mellito: qualità assistenziale, governo clinico e costi correlatiP. Gnerre, G. Carta, D. MontemurroLa gestione dell’iperglicemia in area medica, ma senza esagerare.L. Magnani, G. BeltramelloAPPENDICE IUn approccio pragmatico per la valutazione globale e la gestione del paziente diabeticoF. Pieralli, A. Crociani, C. BazziniAPPENDICE IILe insuline e i farmaci ipoglicemizzanti orali disponibiliP. Zuccheri, L. Alberghini, E. SoraAPPENDICE IIILe scale di correzione insulinica: pro e controV. Borzì
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Dwi Lestari, Ririn, Antariksa et Jenny Ernawati. « OBJEK AMATAN PADA TIPO-MORFOLOGI RUANG PONDOK PESANTREN SALAF-TRADISIONAL ». Pawon : Jurnal Arsitektur 2, no 02 (5 novembre 2018) : 29–44. http://dx.doi.org/10.36040/pawon.v2i02.250.

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Pondok Pesantren Salaf-Tradisional merupakan model sistem sosial sekaligus sistem intelektual yang pertama dan tertua di Indonesia. Sebutan di Jawa, Sunda dan Madura adalah Pesantren atau Pondok, di Minangkabau Surau (Dayah), di Aceh dinamakan Rangkang (Meunasah). Lembaga ini bertujuan untuk memahami, menghayati dan mengamalkan ajaran Islam dengan menekankan pentingnya moral agama sebagai pedoman hidup bermasyarakat sehari-hari. Melalui pengkajian kitab klasik atau kitab kuning, dengan metode sorogan, bandongan atau wetonan, dan hafalan serta halaqoh. Tujuan penulisan ini untuk mengetahui objek amatan apa saja yang dapat menjadi panduan untuk mengamati tipo-morfologi tipe ‘ibu’ atau tipe dasar/tradisional penyelenggaraan ruang-ruangnya. Melalui elaborasi teori ruang dan sintesa objek amatan dari penelitian terdahulu yang terkait, diperoleh objek amatan pada Ruang Luar berupa, (1)Organisasi Massa, (2)Lay-Out dan (3)Tatanan Massa dengan variabel amatan (a)Bentuk Massa, (b)Konfigurasi Massa, (c)Orientasi Massa, (d)Pola Sirkulasi, (e)Hirarki Massa dan (f)Transformasi Massa. Objek Amatan pada Ruang Dalam yaitu, (1)Organisasi Ruang, (2)Denah Ruang, (3)Teritori Ruang dan (4)Tatanan Ruang dengan variabel amatan (a)Bentuk Ruang, (b)Konfigurasi Ruang, (c)Orientasi Ruang, (d)Sirkulasi Ruang, (e)Elemen Pembatas Ruang, (f)Teritori Pemanfaatan Ruang, (g)Hirarki Ruang dan (h)Transformasi Ruang. Tanpa mengetahui tipe dasarnya, tidak mungkin bisa mengenal peran pentignnya dalam sejarah perjuangan bangsa hingga sekarang, apalagi mampu melestarikan nilai-nilai tradisi/kultur luhur yang dimilikinya.
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Lombardi, Marco, Stefano Michelassi et Corrado Betterle. « Conoscerlo per riconoscerlo : morbo di Addison con sindrome poliendocrina autoimmune di Tipo 2 ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 1 (19 mars 2013) : 37–42. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1000.

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Résumé :
Viene presentato un caso clinico di iposurrenalismo da morbo di Addison primitivo sviluppatosi dopo alcuni anni dalla comparsa di un morbo di Graves. Tale combinazione rappresenta una poliendocrinopatia autoimmune di tipo 2 (SPA-2). La SPA-2 è un processo autoimmune che coinvolge più tessuti endocrini (surrene, tiroide, pancreas) e non endocrini. Si ritiene che la sindrome si sviluppi in pazienti geneticamente predisposti con diversi pattern genetici del complesso maggiore di istocompatibilità MHC II. La SPA-2 è una malattia rara, avendo una frequenza di una persona affetta ogni 7000–8000 abitanti, prevale nel sesso femminile e compare a un'età media di circa 35 anni. L'iposurrena-lismo è caratterizzato da sintomi tipici (astenia, ipotensione ortostatica, calo ponderale, artromialgie, nausea, anoressia, iperpigmentazione cutanea), tuttavia non facili da interpretare, data la scarsa conoscenza della malattia. Nei casi non diagnosticati in tempo utile i sintomi possono peggiorare in rapporto a eventi stressanti che possono far precipitare i pazienti in una crisi addisoniana che può essere potenzialmente fatale. Iposodiemia, iperpotassiemia, iperazotemia, ipercalcemia associati ad aumentati livelli plasmatici di ACTH, renina, e bassi livelli di cortisolo, e alterati indici di epatolisi sono riscontri laboratoristici relativamente tardivi, così come possono esserlo i segni clinici di disidratazione. La storia naturale della malattia si manifesta attraverso varie fasi progressive: a) dapprima con presenza di autoanticorpi anti-surrene presenti anni prima all'esordio clinico, b) poi con un aumento della renina plasmatica e con la diminuzione dell'aldosterone plasmatico, c) poi con la successiva ridotta risposta del cortisolo allo stimolo con ACTH e.v. e d) infine con iperincrezione di ACTH, calo del cortisolo basale e presenza delle manifestazioni cliniche di iposurrenalismo. Il trattamento si basa sulla sostituzione ormonale degli organi endocrini coinvolti.
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Mastronardi, Vincenzo, et Giovanni Neri. « Serial murders : criminological profiles ». Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 22, no 1-2-3 (27 décembre 2017) : 22–26. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2017.9.

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Résumé :
The present work embraces multiple aspects related to the theme of serial murder, which is essentially addressed by a criminological and personological perspective. Attention will be focused first on the serial killer figure, which will analyze both the intrapsychic peculiarities and the most intrinsic motivations behind the homicidal action as well as the more technical and specific aspects of the modus operandi and the signature that convey this kind of offenders. At the same time, a victimological overview will be developed, focusing on the preferential victims in this delinquent mode. The article will also highlight a categorization of serial killings based on the motive, as well as different classifications of the major types of serial killers identified by multiple authors. Finally, criminal profiling will be analyzed, deepening the role of the profiler in investigations and outlining the presumed personality of the offender, thus circumscribing the field of potential investigators with particular reference to US reality. ---------- Il lavoro qui presentato abbraccia molteplici aspetti relativi al tema dell’omicidio seriale, che viene essenzialmente affrontato da una prospettiva criminologica e personologica. L’attenzione, infatti, si concentrerà inizialmente sulla figura del serial killer, di cui saranno analizzate sia le peculiarità intrapsichiche sia le motivazioni più intrinseche alla base dell’azione omicidiaria, nonché gli aspetti più tecnici e specifici quali il modus operandi e la firma, che connotano questo tipo di autori di reato. Parallelamente verrà sviluppata una panoramica vittimologica, con focus sulle vittime preferenziali in questa modalità delittuosa. L’articolo porterà inoltre alla luce sia una categorizzazione degli omicidi seriali in base al movente, sia diverse classificazioni dei principali tipi di serial killer individuati da più autori. Infine si parlerà di criminal profiling, e sarà approfondito il ruolo che il profiler assume nelle indagini, delineando la presumibile personalità del reo, e circoscrivendo così il campo dei potenziali indagati, con particolare riferimento alla realtà statunitense. ---------- El trabajo presentado aquí abarca múltiples aspectos relacionados con el tema del asesinato en serie, que se aborda esencialmente desde una perspectiva criminológica y personológica. De hecho, la atención se centrará en la figura del asesino en serie, que analizará las peculiaridades intrapsíquicas y los motivos más intrínsecos de la acción homicida, así como aspectos más técnicos y específicos, como el modus operandi y la firma, que transmiten este tipo de delincuentes. Al mismo tiempo, se desarrollará un panorama vistimológico centrado en las víctimas preferenciales en este modo delincuente. El artículo también destacará una categorización de asesinatos en serie basados en el motivo, así como varias clasificaciones de los principales tipos de asesinos en serie identificados por múltiples autores. Finalmente, se tratará sobre la caracterización delictiva, y se profundizará el papel que el perfilador tomará en la investigación, delineando la presunta personalidad del delincuente y circunscribiendo así el campo de investigadores potenciales, con referencia particular a la realidad estadounidense.
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Cerasuolo Pertusi, Maria Rosaria. « Storie di parole ed etimi del dialetto Triestino ». Linguistica 42, no 1 (1 décembre 2002) : 43–45. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.42.1.43-45.

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Triest. mod. mocadòr "fazzoletto" e triest. ant. mocadòr "spegnitoio" Credo meriti soffermarsi per un po' su una vecchia coppia di omonimi del dialetto triestino, mocadòr "fazzoletto" e mocador "spegnitoio". II termine mocadòr "fazzoletto", che può considerarsi caratterizzante del dialetto triestino moderno è stato trattato, nel GDDT, abbastanza esaurientemente, in quanto che risultano correttamente messe in rilievo le concordanze lessicali più significative, necessarie per arrivar a tracciare la sua storia e fissarne l'etimo. Ma mentre questo risulta praticamente assicurato (lat. volg. *MUCCARE "soffiarsi il naso"), le vicende per cui si è arrivati a triest. mocadòr "fazzoletto" restano incerte: direttamente dalla base MUCCĀRE, attraverso una trafila fonetica locale, di stampo italo-settentrionale? una rielaborazione, pure locale, della voce veneziana mocaòr (significante anch'esso "fazzoletto" v. Boerio, e non solo "spegnitoio", come pare affermare il Doria)? Oppure prestito dallo spagnolo mocador "id.", non si sa attraverso quali canali? A queste tre alternative è possibile, ora, aggiungere una quarta, in quanto che si intravede, causa esigenze cronologiche, la possibilità, come sostenuto dal DEDI, di un prestito dal catalano, possibile poiché il ti po mocadòr, moccatore risulta attestato anche in sardo ( cfr. Wagner DES s.v.) e nel napoletano e altri dialetti meridionali. II tipo mucaturi è infatti forma certamente rifatta su un più antico mucaduri, con sostituzione del suffisso contenente -d- intervocalica con altro contenente un -t- secondario, ossia -d- "meridionalizzato meridionalizzato". (A questo proposito si avverte però che a Napoli, centro di diffusione del lessema, una forma con -d- intervocalico conservato non è mai esistita).
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Oliveira, Felisbela Maria da Costa, Lucila Ester Prado Borges, Evenildo Bezerra de Melo et Márcio Luiz Siqueira Campos Barros. « CARACTERÍSTICAS MINERALÓGICAS E CRISTALOGRÁFICAS DA GIPSITA DO ARARIPE ». HOLOS 5 (20 novembre 2012) : 71. http://dx.doi.org/10.15628/holos.2012.1140.

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A gipsita é um sulfato de cálcio di-hidratado e tem o seu principal campo de aplicação industrial a partir da sua transformação para gesso. No Araripe, as minas apresentam diferentes tipos de minério que submetidos a processos de calcinação diferenciados produzem gesso de qualidade diferenciada. Foram descritas macroscopicamente amostras dos seguintes minérios: a) tipo “rapadura;” b) tipo “cocadinha; c) tipo “Johnson”; d) tipo “estrelinha”; e) o alabastro; f) a selenita, além da anidrita. Apresentam-se, neste trabalho, os resultados das investigações em amostras de alguns dos tipos de minérios conhecidos, utilizando-se a Difração de Raios-X na expectativa de melhor compreendê-los, visto que atualmente são diferenciados por aspectos meramente morfológicos. Foram realizadas análises difratométricas em amostras dos tipos Jonhson, Rapadura/Cocadinha e Estrelinha. A análise desses difratogramas diagnostica um material puro, bem cristalizado, identificando como única impureza a presença, embora em pequena quantidade, de anidrita nos três tipos estudados. Ainda é possível afirmar que o teor de anidrita é maior no tipo estratificado, seguido pelo tipo estrelinha e no tipo mais nobre - gipsita tipo Jonhson -, embora com concentração de anidrita nos seus nódulos de coloração cinza azulado, fora dos quais ocorre o menor teor entre os três tipos estudados.
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Giordano, L., D. Di Santo, E. Crosetti, A. Bertolin, G. Rizzotto, G. Succo et M. Bussi. « ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 5 (octobre 2016) : 403–7. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-769.

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Résumé :
Al giorno d’oggi le laringectomie parziali orizzontali (OPHLs) rappresentano un’alternativa ben consolidata per il trattamento dei tumori della laringe. La particolarità di questa chirurgia è rappresentata dalla possibilità di modulare, anche intraoperatoriamente, l’intervento sulla base di una eventuale estensione della malattia. Tuttavia una OPHL è una procedura non semplice da comprendere: esistono diversi tipi di intervento e la possibilità di modulazione di quest’ultimo può provocare confusione e perdita di aderenza al piano terapeutico da parte del paziente. Allo stesso tempo, sebbene il tipo di intervento e le possibili estensioni, compresa la laringectomia totale, dipendano strettamente dalla specifica estensione della lesione di ogni paziente, si sente la necessità di poter disporre di un unico modulo di consenso informato, che racchiuda al suo interno ogni possibilità. Dopo una revisione della letteratura riguardo il Consenso Informato, proponiamo una Brochure Informativa ed un unico Modello di Consenso per le OPHLs. La brochure informativa risulta di facile lettura per il paziente, e ha lo scopo di rispondere a qualsiasi dubbio egli abbia sulla procedura. Al suo interno ci sono capitoli riguardanti il sistema delle OPHL con una speciale attenzione sulla modularità dell’intervento, l’anatomia e la fisiologia della laringe, lo scopo, le indicazioni e le alternative alla chirurgia, infine le complicanze e la fisiologia della laringe operata. Il Modello di Consenso è scritto in forma modulare: il chirurgo è chiamato a definire la specifica estensione della malattia, ad indicare il tipo di OPHL prescelto e ha la possibilità di mettere in evidenza le possibili estensioni chirurgiche tipiche di ogni paziente. Il nostro scopo, fornendo questi moduli sia in Italiano che in Inglese, è quello di ottimizzare l’alleanza medico-paziente, raggiungendo il massimo accordo riguardo la procedura e cercando di limitare ogni possibile incomprensione e contenzioso medico-legale.
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Cuzzi, Marco. « «Moderno, veloce, di servizio» : il conservatorismo popolare de «La Notte» ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2021) : 67–89. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-001003.

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Voluto dall'industriale del cemento Carlo Pesenti come quotidiano elettorale per contrastare le sinistre alle elezioni politiche italiane del 1953, «La Notte» diventò un protagonista del giorna-lismo di Milano dagli anni Cinquanta ai Settanta. Caratterizzato da uno stile dinamico, «La Notte» fu un quotidiano di informazione, riportando notizie di ogni tipo, dalla politica naziona-le alla vita economica, sociale e persino notturna. Fu il primo tabloid italiano. Il suo direttore Nino Nutrizio, un giornalista di destra, schierò il giornale con la Maggioranza silenziosa e con il "blocco d?ordine" anticomunista. Quando si accorse che l?estremismo neofascista stava mo-nopolizzando la reazione moderata milanese, Nutrizio si allontanò dal Movimento Sociale Ita-liano, schierandosi con le istituzioni. L?avvento delle televisioni commerciali ne fece declinare il successo. Dimessosi il direttore nel 1979, nella fase più acuta del terrorismo, il giornale so-pravvivrà fino al 1994, all?alba di una nuova epoca per Milano e per l?Italia.
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Carollo, C., L. Rigobello et A. Della Puppa. « Cisti liquorali endocraniche : Basi anatomo-patologiche e neuroradiologiche per un moderno inquadramento ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 2 (avril 1994) : 221–29. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700210.

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Résumé :
Dopo aver passato in rassegna le diverse classificazioni cliniche, anatomo-patologiche e radiologiche ritrovabili in letteratura, gli autori propongono una nuova classificazione neuroradiologica di tipo semeiologico delle raccolte liquorali intracraniche. Essa è basata essenzialmente sull'analisi della situazione encefalica nel suo complesso, con particolare riferimento al parenchima cerebrale, identificando 5 gruppi di patologie: a) raccolte liquorali da variante di sviluppo di strutture parenchimali; b) raccolte liquorali da malformazione primitiva del parenchima cerebrale; c) raccolte liquorali da perdita di tessuto parenchimale già formato; d) raccolte liquorali da anomalie neuroepiteliali; e) raccolte liquorali da malformazione primitiva delle membrane meningee. Sull'inquadramento generale cosi effettuato si inseriscono poi i segni diretti e indiretti derivati dalla semeiotica tradizionale, riconoscibili per tutti i tipi di lesione, che tengono conto sia delle caratteristiche di segnale (RM) o densità (TC) inerenti alla tecnica usata, sia della situazione di riequilibrio o scompenso della raccolta liquida in rapporto con le altre strutture: scatola cranica, parenchima cerebrale, comparto ventricolo-cisterno-sulcale. L'analisi cosi effettuata dovrebbe meglio mettere in sintonia il quadro neuroradiologico con quello clinico e anatomo-patologico.
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Ruggieri, M., A. D. Praticò, A. Serra, L. Maiolino, S. Cocuzza, P. Di Mauro, L. Licciardello et al. « ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 5 (octobre 2016) : 345–67. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1093.

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Résumé :
La neurofibromatosi tipo 2 [NF2] è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante [MIM # 101000]. Clinicamente è caratterizzata da: (1) schwannomi bilaterali del (VIII) nervo acustico/vestibolare; (2) cataratta giovanile o amartomi retinici; (3) schwannomi a carico dei nervi periferici e dei nervi cranici; (4) tumori multipli del sistema nervoso centrale (es., meningiomi, astrocitomi, ependimomi); (5) lesioni cutanee: (a) placche NF2 (schwannomi cutanei); (b) (poche) macchie caffellatte; (6) “malformazioni dello sviluppo corticale cerebrale”. La prevalenza della (forma sintomatica di) NF2 nella popolazione generale è di 1 su 100.000-200.000 individui con un’incidenza di 1 su 33.000 nati. La forma classica a esordio nel giovane adulto è conosciuta come forma di Gardner, (esordio intorno ai 20-30 anni d’età) con manifestazioni legate agli schwannomi bilaterali del nervo acustico/vestibolare (diminuzione/perdita progressiva dell’udito, tinnito, vertigini) e/o più raramente con manifestazioni da (altri) tumori del sistema nervoso centrale e/o periferico. In età pediatrica il fenotipo è diverso (forma di Wishart): per primi compaiono abitualmente i tumori del sistema nervoso centrale in assenza di schwannomi vestibolari; si possono avere macchie caffellatte e placche NF2 e solo dopo anni i tumori del nervo cranico VIII e di altri nervi cranici. Il quadro è più grave. Esiste anche una forma “congenita” ad esordio nei primi giorni/mesi di vita, con schwannomi vestibolari di piccole dimensioni (stabili nel tempo: anche per anni/decenni ma con improvvisa e rapida progressione) e numerose placche NF2; in questa forma le altre manifestazioni (es. meningiomi, altri tumori, altri schwannomi) sono spesso più gravi e progressive delle altre forme. Il gene responsabile della NF2 è localizzato sul cromosoma 22q12.1. Il prodotto genico della NF2 è conosciuto con il nome di schwannomina o merlina [dalla famiglia di proteine 4.1 del tipo moesina-ezrina-radixina/ERM alla quale appartiene il gene della NF2) e ha funzioni di regolazione della crescita e del rimodellamento cellulare (soppressione della crescita cellulare e della tumorigenesi)]. Alcune persone possono presentare tutte le (o parte delle) manifestazioni della NF2 in un emilato o in segmenti corporei circoscritti [NF2 a mosaico]. Altre persone presentano schwannomi (confermati istologicamente) dei nervi periferici (non intradermici) e/o delle radici gangliari in assenza di tumori del nervo vestibolare (o di altri nervi cranici: anche se in alcuni casi vi possono essere anche tumori unilaterali o bilaterali del nervo acustico/vestibolare e/o dei nervi cranici misti) o di altri segni diagnostici per la NF2 [Schwannomatosi, SWNTS]. L’esordio in questa forma è intorno ai 30 anni d’età (sono conosciuti casi in età pediatrica) con tumori in svariate sedi (abitualmente tronco e arti). Si conoscono due forme principali: (1) SWNTS1 [MIM # 162091] causata da alterazioni del gene SMARCB1 [regolatore della cromatina actina-dipendente associato alla matrice e correlato alle proteina SWI/SBF, sub-famiglia B, membro di tipo 1; MIM # 601607], sul cromosoma 22q11.23 (posizione centromerica rispetto al gene della NF2); (2) SWNTS2 [MIM # 615670] causata da alterazioni del gene LZTR1 [regolatore della trascrizione di tipo 1 legato alla Leucina; MIM # 600574], cromosoma 22q11.21 (posizione centromerica rispetto al gene SMARCB1) che codifica per una proteina, membro della super-famiglia BTB-kelch. Il meccanismo molecolare della Schwannomatosi comprende: (1) mutazione germinale del gene SMARCB1 o del gene LZTR1; (2) ampia delezione all’interno del cromosoma 22 (con perdita del gene NF2 e dell’allele intatto SMARCB1 o LZTR1); e (3) mutazione somatica dell’allele intatto del gene NF2 [meccanismo conosciuto come “four hits”: “Quadrupla alterazione” (su entrambi gli alleli dei due geni SWNTS/NF2), con tre passaggi consecutivi]. Negli ultimi anni, accanto alle tradizionali terapie chirurgiche e/o radioterapiche sono stati anche impiegati diversi farmaci “biologici” (es., Lapatinib e Bevacizumab) con effetti di riduzione/arresto della crescita dei tipici tumori NF2.
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Saltini, Anna, Davide Cappellari, Paola Cellerino, Lidia Del Piccolo et Christa Zimmermann. « An instrument for evaluating medical interview in general practice : the VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification System/Doctor) ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 3 (décembre 1998) : 210–23. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007405.

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RIASSUNTOScopo - Valutare l'attendibilita del VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification Systeml/Doctor) e identificare gli interventi adottati dai medici di medicina generale durante la conduzione dell'intervista con pazienti con disturbi organici e disagio emotivo. Setting - Lo studio e stato condotto nel territorio di Verona-Sud, presso due ambulatori di Medicina Generale. Campione - 100 pazienti che hanno consultato i medici per un problema di salute nuovo e che hanno riportato al GHQ-12 un punteggio > 3. I cinque medici coinvolti nello studio hanno contribuito ciascuno con 20 interviste audioregistrate (10 condotte con pazienti giudicati con disagio emotivo e 10 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Principali misure utilizzate — Il VR-MICS/D consente di classificare il comportamento verbale adottato dal medico durante la conduzione dell'intervista e consente di valutarne lo stile. Lo strumento à costituito da 16 categorie definite in base a formulazione (domanda, affermazdone) e contenuto. Procedura - Due rater hanno classificato 30 interviste (15 condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo e 15 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Dopo aver verificato l'attendibilita del VR-MICS/D, e stata valutata la performance dei medici (classificazione delle 100 interviste) e sono stati confrontati i comportamenti verbali adottati con pazienti giudicati con disagio emotivo e senza disagio, secondo il giudizio dei medici. Risultati - Il VR-MICS/D ha dimostrato una buona attendibilita (Kappa di Cohen 0.93). La percentuale di accordo delle categorie è compresa tra 78.2% e 96.4%. I comportamenti verbali piu frequenti sono «domande chiuse» e «dare informazioni» (55.0% sul totale dei comportamenti verbali classificati n = 5522). Ciò che contraddistingue le interviste condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo sono gli specifici contenuti affrontati (psicologico e psicosociale) e i commenti di chiarificazione e di facilitazione. Queste differenze non sono comunque marcate, nonostante siano statisticamente significative. Conclusioni - Il VR-MICS/D è uno strumento attendibile che permette di classificare il comportamento verbale adottato dai medici durante la conduzione delle interviste con pazienti con disagio emotivo. Lo stile di intervista dei medici che hanno partecipato allo studio e simile a quello descritto in letteratura per i medici che non hanno ricevuto una formazione alle tecniche comunicative ed è caratterizzato da un approccio essenzialmente centrato sul medico e sulle sue conoscenze. Questo tipo di approccio, in particolare con pazienti con disagio emotivo, comporta notevoli limitazioni ed evidenzia la necessita di introdurre interventi di formazione alle tecniche di intervista.
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Ariany, Darma, Ade Shafira Putri et Sakina Abdullah. « HUBUNGAN PEMBERIAN ASI EKSKLUSIF DENGAN TUMBUH KEMBANG BAYI USIA 6 - 12 BULAN DI WILAYAH KERJA PUSKESMAS TIPO ». Medika Alkhairaat : Jurnal Penelitian Kedokteran dan Kesehatan 3, no 2 (12 août 2021) : 63–67. http://dx.doi.org/10.31970/ma.v3i2.76.

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Rendahnya pemberian Air Susu Ibu (ASI) Eksklusif dapat menjadi ancaman bagi Tumbuh Kembang Anak (TKA). Tujuan penelitian ini untuk untuk mengetahui hubungan pemberian ASI eksklusif dengan tumbuh kembang bayi usia 6-12 bulan di wilayah kerja Puskesmas Tipo Kota Palu. Metode penelitian yang digunakan cohort retrospective study. Penelitian dilakukan pada tanggal 31 Desember 2018 s/d 04 Februari 2019. Tempat penelitian di Puskesmas Tipo. Besar sampel 116 orang (kelompok kasus 58 dan kelompok kontrol 58). Hasil penelitian yaitu bayi yang diberi ASI eksklusif (70.7%) lebih banyak mengalami pertumbuhan naik dibandingkan dengan tidak diberikan ASI eksklusif (41.4%); Bayi yang tidak diberikan ASI eksklusif (58.6%) lebih banyak mengalami pertumbuhan tidak naik dibandingkan dengan diberikan ASI eksklusif (29.3%); Perkembangan bayi yang sesuai diberikan ASI eksklusif (86.2%) dan tidak diberikan ASI eksklusif (68.97%); Perkembangan bayi yang meragukan pada bayi yang tidak diberikan ASI eksklusif (18.97%) dan yang diberikan ASI eksklusif (8.6%); Perkembangan bayi yang menyimpang pada bayi yang tidak diberikan ASI eksklusif (12.06%) dan yang diberikan ASI eksklusif (5.2%); Hubungan ASI eksklusif dengan pertumbuhan bayi (p=0.001) dan hubungan ASI eksklusif dengan perkembangan bayi (p=0.084). Penelitian ini menunjukkan terdapat hubungan pemberian ASI eksklusif dengan pertumbuhan bayi 6-12 bulan namun tidak terdapat hubungan dengan perkembangan bayi 6-12 bulan.
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Rabaglietti, Emanuela, Maria Fernanda Vacirca et Silvia Ciairano. « Il tempo virtuale nello sviluppo degli adolescenti : opportunitŕ o rifugio ? » PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (mai 2011) : 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001006.

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Résumé :
I giovani trascorrono parte del loro tempo quotidiano esplorando lo spazio virtuale offerto dalle nuove tecnologie, soprattutto il computer, utilizzato per studio o per svago. Attraverso questo studio condotto su 189 adolescenti di ambo i sessi, con un'etŕ media di 16 anni e frequentanti la scuola media di secondo grado, ci proponiamo di: 1) descrivere il tempo giornaliero da essi dedicato all'uso del computer per studio e per svago, le relazioni tra questi due comportamenti e le differenze di genere, fascia d'etŕ e tipo di scuola; 2) indagare nei due generi le relazioni fra tempo dedicato all'uso del computer per studio e per svago e: a) senso di alienazione e percezione positiva di sé; b) soddisfazione per l'esperienza scolastica e autoefficacia scolastica; c) autoefficacia sociale e regolatoria; d) popolaritŕ nel contesto scolastico. I risultati (frequenze, correlazioni, medie, analisi della varianza fattoriale, analisi di regressione gerarchica) evidenziano che per gli adolescenti, soprattutto maschi e studenti di istituti tecnici e professionali, il computer per studio e per svago č un compagno con cui trascorrere parte del tempo quotidiano. Inoltre, le due attivitŕ al computer, formativa e di svago, sono molto legate. Infine, nei maschi emergono relazioni tra bassa popolaritŕ e maggiore uso di computer per studio e tra bassa percezione di sé e maggiore uso di computer per svago; nelle ragazze la bassa soddisfazione per i risultati scolastici si associa ad un maggiore uso del computer per studio.
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Pinciroli, María, Cristina A. Cordo, Rodolfo Bezus, Alfonso A. Vidal et Martín Delucis. « Evolución el añublo del arroz en dos condiciones de fertilidad nitrogenada ». Summa Phytopathologica 32, no 3 (septembre 2006) : 280–82. http://dx.doi.org/10.1590/s0100-54052006000300012.

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Con el objetivo de evaluar la evolución de la infección producida por Pyricularia oryzae (cooke) Sacc, en la hoja y en la panícula, fueron seleccionados tres genotipos de arroz (Oryza sativa). Los genotipos: El Paso 144 (EP), Don Ignacio (DI) y H 316-1-2-1-1 (H 316) fueron sembrados en condiciones de campo, en la Estación Experimental La Plata, y en dos condiciones de disponibilidad de nitrógeno (testigo o sin nitrógeno y 150 kg N ha-1 en forma de urea). El hongo fue inoculado en la tercera hoja, con una mezcla de razas, a una concentración de 1,2 x 10(5) fragmentos de hifa/ml, incubándose durante 48 horas en cámara húmeda. Fueron evaluados la severidad y tipo de mancha en la hoja y la severidad e incidencia en la panícula. Se realizó el ANOVA, y las diferencias estadísticas fueron analizadas a través del test Tukey (p<0,05). Fueron aplicados modelos Log-lineares para datos no paramétricos. No se observó interacción entre genotipo y fertilización, en las hojas, en los estadios de primer perfilo (M) y diferenciación (D). La fertilización aumentó la severidad en las hojas. El coeficiente de correlación entre el tipo de mancha y el porcentaje de severidad en la hoja fue elevado. Fue observada interacción entre genotipo y fertilización en los valores de severidad en la panícula, los mismos que disminuyeron con la fertilización en los genotipos EP y DI, pero no presentaron diferencias en H 316.
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Battistella, P. A., D. L. Fiore, M. Pellone et K. Pardatscher. « Il trattamento endovascolare dell'aneurisma della vena di Galeno ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 4 (août 1994) : 671–81. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700416.

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Résumé :
L'aneurisma della vena di Galeno (AVG) è una rara condizione malformativa artero-venosa cerebrale: essa è caratterizzata dalla presenza di shunts artero-venosi unici o multipli a livello della parete della vena mediana del prosencefalo. L'espressione clinica dell'AVG è età dipendente: in età neontale si manifesta con scompenso cardiaco, nell'infanzia con macrocefalia, idrocefalo sopratentoriale ostruttivo da compressione dell'acquedotto ed eventuali manifestazioni convulsive secondarie ad emorragie. Può rimanere, peraltro, anche a lungo silente, determinando solo in età giovanile-adulta cefalea, sintomi neurologici focali o manifestazioni convulsive causate da sanguinamenti. La mortalità per tale patologia non trattata è elevata, specie nelle forme ad esordio neontatale. Viene presentato un paziente di 8 anni con riscontro di AVG di tipo murale alla RM eseguita per cefalea ricorrente e macrocefalia, uniche manifestazioni cliniche della malformazione vasculare. Nel corso di 3 sedute di terapia endovascolare per via arteriosa vengono esclusi i 5 peduncoli afferent all'AVG (4 a partenza dall'arteria cerebrale posteriore destra ed 1 a partenza dalla arteria cerebrale posteriore sinistra), ottenendo sia la guarigione angiografica della lesione vascolare, sia la completa remissione della sintomatologia cefalalgica, senza alcuna complicanza. Vengono quindi discussi: a) i differenti quadri anatomo-patologici dell'AVG secondo le più recenti classificazioni; b) le diverse tecniche diagnostiche utilizzabili a seconda dell'età; c) i diversi approcci del trattamento chirurgico ed endovascolare (arterioso e venoso), confrontando rischi e risultati; d) i rischi della derivazione liquorale rispetto all'approccio diretto sull'AVG. L'embolizzazione rappresenta attualmente la metodica terapeutica più valida nella cura di questa patologia, grazie soprattutto ai progressi tecnici per quanto riguarda sia i materiali impiegati per il cateterismo superselettivo dei vasi cerebrali, sia i diversi agenti embolizzanti (NBCA, «Coils»). Tale trattamento è in grado di dare risultati eccellenti quali l'esclusione morfologica completa dell'AVG e percentuali di miglioramento in oltre il 50% dei casi, con trascurabile morbilità e drastica riduzione della mortalità rispetto ai soggetti operati o non trattati.
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Zulian, F., M. Campanini, L. Lusiani, L. Magnani, G. Pinna et R. Nardi. « Problematiche di fine vita : il ruolo della medicina interna ospedaliera ». Italian Journal of Medicine 5, no 1 (10 avril 2017) : 1. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2017.4.

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<img src="/public/site/images/pgranata/PREFAZIONE.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Etica cristiana e malattia</strong><br /><em>E. Bianchi</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/rass.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Le problematiche di fine vita: quale consapevolezza da parte degli internisti?</strong><br /><em>M. Gambacorta, M. Campanini, R. Nardi</em></p><p class="titolo"><strong>Il concetto di terminalità: certezze e incertezze</strong><br /><em>L. Lusiani, C. Bullo</em></p><p class="titolo"><strong>Traiettorie di malattia: non sempre i pazienti e le famiglie sono informati</strong><br /><em>L. Magnani</em></p><p class="titolo"><strong>La dignità come fattore di cura: pratica clinica nel fine vita nella medicina <em>patient centered</em></strong><br /><em>M. Felici, A. Pulerà, S. Lenti</em></p><p class="titolo"><strong>L’assistenza nel fine vita: quali responsabilità? Un approccio medico-legale al tema</strong><br /><em>A. Aprile, M. Bolcato, D. Rodriguez</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente terminale: aspetti di tipo etico</strong><br /><em>R. Cavaliere</em></p><p class="titolo"><strong>Cure palliative, assistenza domiciliare e <em>caregiver burden</em>: il modello dell’efficienza terapeutica</strong><br /><em>L. Occhini, A. Pulerà, M. Felici</em></p><p class="titolo"><strong>Nutrizione ed idratazione nei malati terminali</strong><br /><em>R. Risicato</em></p><p class="titolo"><strong>La gestione del dolore nel paziente terminale</strong><br /><em>G. Civardi, M. Bosco, R. Bertè</em></p><p class="titolo"><strong>Sedazione di fine vita: aspetti decisionali clinici ed etici</strong><br /><em>M. Carassiti, A. De Benedictis, M. Del Prete, B. Vincenzi, V. Tambone</em></p><p class="titolo"><strong>La rimodulazione della terapia negli anziani in fase terminale</strong><br /><em>A. Cester, F. Busonera</em></p><p class="titolo"><strong>Ruolo dell’infermiere nel <em>comfort care</em> del paziente a fine vita in Medicina Interna</strong><br /><em>D. Simonazzi, M. Lince, S. Tanzi, G. Bordin</em></p><p class="titolo"><strong>Percorso di fine vita e diagnosi di terminalità: l’esperienza dell’Ausl di Modena e Reggio Emilia</strong><br /><em>G. Chesi, E. Scalabrini, P. Vacondio, G. Pinelli, G. Carrieri, G. Cioni</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/Sezioni.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>APPENDICE I<br />Metodi di riconoscimento e di valutazione del paziente in fase terminale o a rischio di elevata mortalità in ospedale</strong><br /><em>R. Nardi, G. Belmonte, L. Lusiani, M. Gambacorta, G. Pinna, M. Campanini, A. Fontanella</em></p><p class="titolo"><strong>APPENDICE II<br />RECENSIONE - Riflessioni sul dolore </strong>di Umberto Eco<br /><em>R. Nardi</em></p>
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Gozalbes-Cravioto, Enrique, et Helena Gozalbes García. « Hallazgos de monedas greco-massaliotas en la provincia de Cuenca (España) ». Vínculos de Historia Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no 11 (22 juin 2022) : 280–95. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2022.11.12.

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Résumé :
Publicamos una pequeña serie de monedas, relacionadas con las piezas conocidas inicialmente como de ejemplares “tipo Auriol”. Se trata de varias imitaciones greco-massaliotas, relacionadas con el ciclo numismático griego del Occidente mediterráneo. La importante novedad de las mismas se fundamenta en el lugar de hallazgo, pues este se ha producido en una zona interior de la Península Ibérica, donde hasta el momento no se había documentado el descubrimiento de numismas de este tipo. Palabras clave: moneda, imitaciones, edetanosTopónimos: Massalia, Emporion, AuriolPeriodo: Edetanos ABSTRACTThe text presents a small series of coins, similar to those initially known as "Auriol type". These are various Greek-Massalian imitations, related to the Greek numismatic cycle of the Western Mediterranean. What makes these coins particularly interesting is their place of discovery, since they were found in an inland area of the Iberian Peninsula, where the appearance of specimens of this type had not previously been documented. Keywords: coin, imitations, AuriolPlace names: Massalia, Emporion,Period: edetans REFERENCIASAmorós, J. V. (1934), Les monedes emporitanes anteriors a les dracmes, Barcelona, Gabinet Numismàtic de Catalunya.Arévalo González, A. (2002), “La moneda griega foránea en la Península Ibérica”, en Actas del X Congreso Nacional de Numismática, Madrid, Museo Casa de la Moneda, pp. 1-15.Babelon, E. C. F. (1901), Traité des monnaies grecques et romaine, vol. 1, Paris, Ernest Leroux Editeur.Benezet, J., Delhoeste, J. Lentillon, J.-P. (2003), “Une monnaie du “type d´Auriol” dans la plaine roussillonnaise”, Cahiers Numismatiques, 158, pp. 5-8.Blancard, M. 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Mair, Peter. « IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 3 (décembre 1989) : 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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Résumé :
IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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San Vicente, Félix, et Hugo E. Lombardini. « Dos obras publicadas e inmediatamente olvidadas : las gramáticas de español para italianos de Gennaro Sisti (1742) y de José Martínez de Valdepeñas (¿1785?) ». Estudios de Lingüística del Español 36 (1 juin 2015) : 235–75. http://dx.doi.org/10.36950/elies.2015.36.8689.

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Résumé :
En el marco de las investigaciones historiográficas llevadas a cabo por los autores de este estudio, han salido a la luz dos gramáticas de español para italianos de las que no se halla mención, ni entre las obras de ese tipo posteriores, ni en ningún catálogo o texto crítico. Se trata de dos ediciones únicas, de rarísima presencia en bibliotecas, aunadas por su finalidad y por el hecho de haber sido olvidadas inmediatamente después de su publicación, aunque presenten características gramaticográficas comunes de indudable interés. La primera en orden cronológico (Traduzione dal francese del nuovo metodo di Porto Reale. Con cui agevolmente s’insegna la lingua spagnola. Con l’aggiunzione di due dialoghi ed un copioso nomenclatore in fine fatta da D. Gennaro Sisti) es una obra que el semitista Gennaro Sisti publica en 1742 (Napoli: Serafino Porsile); la segunda (Grammatica della lingua spagnuola, ossia La vera scuola della lingua castigliana chiamata volgarmente lingua spagnuola) es un texto que el exjesuita Martínez de Valdepeñas publica hacia 1785 (Genova: Franchelli). Ambas obras, en un siglo como el XVIII, considerado hasta ahora como un siglo con escasa presencia de obras originales, constituyen dos jalones para la reconstrucción de la tradición gramatical de obras de español destinadas a italianos. El cometido de este estudio es el de presentar los mencionados textos a los historiadores de la lingüística y de la gramática mediante (i) una descripción estructural de la obra; (ii) un análisis de la misma a partir de sus fuentes (la Nouvelle méthode pour apprendre facilement et en peu de temps la langue espagnole de Claude Lancelot, cuya primera edición data de 1660, y la Gramática de la lengua castellana de la Real Academia Española, en su edición de 1771) y (iii) la interpretación del modo en que adecuaron sus textos a los destinatarios de lengua italiana, introduciéndose, en definitiva, en la tradición gramatical de español para italófonos.
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Biggio, Giacomo. « International humanitarian law and the protection of the civilian population in cyberspace : towards a human dignity-oriented interpretation of the notion of cyber attack under Article 49 of Additional Protocol I ». Military Law and the Law of War Review 59, no 1 (2 juin 2021) : 114–40. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.2021.01.06.

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Résumé :
The use of cyber-technologies in times of armed conflict poses serious interpretive challenges, such as what type of cyber operations amount to an ‘attack’ for the purposes of Article 49 of Additional Protocol I. The notion of attack is the cornerstone of the law of targeting, a set of rules that includes the principles of distinction, proportionality and precaution, aimed at limiting the amount of violence that belligerents can lawfully employ on the battlefield. The rationale of these rules is that of increasing the protection of the dignity of the civilian population, which constitutes the main objective of modern international humanitarian law (IHL). In light of these considerations, my article argues that the prevailing interpretation of the notion of attack in the cyber context is too restrictive and cannot adequately protect the civilian population from cyber operations taking place in armed conflict. Consequently, it argues for a human-dignity based interpretation of the notion of ‘violence’ that underlies the notion of attack in the cyber context, going beyond the mere causation of physical violence to include serious psychological violence and serious economic violence as necessary prerequisites to qualify a cyber operation as an ‘attack’. L’utilisation des cybertechnologies en période de conflit armé soulève d’importantes questions d’interprétation, notamment sur le type de cyberopération qui peut être considérée comme une ‘attaque’ au sens de l’article 49 du protocole additionnel I. La notion d’attaque est la pierre angulaire du droit du ciblage, un ensemble de règles comprenant les principes de distinction, de proportionnalité et de précaution, visant à limiter le degré de violence que des belligérants peuvent légalement utiliser sur le champ de bataille. La raison d’être de ces règles est de renforcer la protection de la dignité de la population civile, qui constitue l’objectif principal du DIH moderne. À la lumière de ces considérations, l’article avance que l’interprétation dominante de la notion d’attaque dans le contexte cybernétique est trop restrictive et ne peut pas protéger efficacement la population civile des cyberopérations lors de conflits armés. Par conséquent, l’article plaide pour une interprétation de la notion de ‘violence’, sous-jacente à la notion d’attaque dans le contexte cybernétique, basée sur la dignité humaine, allant au-delà de la seule violence physique pour inclure la violence psychologique grave et la violence économique grave dans les conditions pour qu’une cyberopération puisse être qualifiée d’ ‘attaque’. Het gebruik van cybertechnologieën in tijden van gewapend conflict stelt ons voor serieuze interpretatieve uitdagingen, zoals de vraag welk type cyberoperaties neerkomen op een 'aanval' in de zin van Art. 49 van het Aanvullend Protocol I. Het begrip aanval is de hoeksteen van het recht van doelbestrijding, een geheel van regels dat de beginselen van onderscheid, evenredigheid en voorzorg omvat, en dat tot doel heeft de hoeveelheid geweld te beperken die oorlogvoerende partijen rechtmatig op het slagveld kunnen aanwenden. De grondgedachte achter deze regels is de bescherming van de waardigheid van de burgerbevolking te vergroten, hetgeen de voornaamste doelstelling van het moderne IHR is. In het licht van deze overwegingen betoogt mijn artikel dat de gangbare interpretatie van het begrip aanval in de cybercontext te restrictief is en de burgerbevolking niet adequaat kan beschermen tegen cyberoperaties die plaatsvinden in een gewapend conflict. Bijgevolg wordt gepleit voor een op menselijke waardigheid gebaseerde interpretatie van het begrip ‘geweld’ dat ten grondslag ligt aan het begrip aanval in de cybercontext, waarbij verder wordt gegaan dan het louter veroorzaken van fysiek geweld en ook ernstig psychologisch geweld en ernstig economisch geweld worden beschouwd als noodzakelijke voorwaarden om een cyberoperatie als een ‘aanval’ te kunnen aanduiden. El uso de tecnologías cibernéticas en tiempos de conflicto armado plantea serios desafíos interpretativos, tales como qué tipo de operaciones cibernéticas equivalen a un ‘ataque’ a los efectos del art. 49 del Protocolo Adicional I. El concepto de ataque es la piedra angular de la ley de selección de objetivos, un conjunto de reglas que incluye los principios de distinción, proporcionalidad y precaución, destinados a limitar la medida de violencia que los beligerantes pueden emplear legalmente en el campo de batalla. La razón fundamental de estas normas es aumentar la protección de la dignidad de la población civil, que constituye el principal objetivo del DIH moderno. A la luz de estas consideraciones, este artículo sostiene que la interpretación predominante del concepto de ataque en el contexto cibernético es demasiado restrictiva y no puede proteger adecuadamente a la población civil frente a las operaciones cibernéticas que tienen lugar en un conflicto armado. En consecuencia, aboga por una interpretación centrada en la dignidad humana del concepto de ‘violencia’ que subyace a la noción de ataque en el contexto cibernético, yendo más allá de la mera causalidad de la violencia física para incluir la violencia psicológica grave y la violencia económica grave como requisitos previos necesarios para calificar una operación cibernética como un ‘ataque’. L'uso di tecnologie informatiche in tempi di conflitto armato pone gravi sfide interpretative, come ad esempio quale tipo di operazioni informatiche equivalgono ad un attacco ai fini dell'Art. 49 del Protocollo Addizionale I. La nozione di attacco è la base della legge di targeting, un insieme di regole che include i principi di distinzione, proporzionalità e precauzione, volte a limitare la quantità di violenza che i belligeranti possono legittimamente impiegare sul campo di battaglia. La logica di queste regole è quella di aumentare la protezione della dignità della popolazione civile, che costituisce l'obiettivo principale del moderno IHL. Alla luce di queste considerazioni, l'articolo sostiene che l'interpretazione prevalente della nozione di attacco nel contesto informatico sia troppo restrittiva e non possa proteggere adeguatamente la popolazione civile dalle operazioni informatiche che si svolgono in conflitti armati. Di conseguenza, sostiene un'interpretazione basata sulla dignità umana della nozione di violenza che sta alla base della nozione di attacco nel contesto informatico, andando oltre l’essere la mera causa di violenza fisica per includere la violenza psicologica grave e la violenza economica grave come prerequisiti necessari per qualificare un'operazione cibernetica come un ‘attacco’. Die Verwendung von Cybertechnologien in Zeiten eines bewaffneten Konflikts stellt uns vor schwere interpretative Herausforderungen, wie die Frage, welche Art von Cyberoperationen einen ‘Angriff’ im Sinne von Art. 49 des Zusatzprotokolls I darstellen. Der Begriff ‘Angriff’ ist der Eckstein der Zielgesetze, einer Sammlung von Regeln, die die Grundsätze der Unterscheidung, Verhältnismäßigkeit und Vorsorge umfassen, welche zum Ziel haben, das Maß von Gewalt, das Krieg führende Staaten rechtmäßig auf dem Schlachtfeld verwenden können, zu beschränken. Der Grundgedanke dieser Regeln besteht darin, den Schutz der Würde der Zivilbevölkerung, der das Hauptziel des modernen internationalen humanitären Rechts ausmacht, zu erhöhen. Angesichts dieser Betrachtungen, argumentiert mein Artikel, dass die gängige Interpretation des Begriffs ‘Angriff’ im Cyber-Kontext zu restriktiv ist und die Zivilbevölkerung nicht adäquat vor der Durchführung von Cyberangriffen in bewaffneten Konflikten schützen kann. Folglich befürwortet der Artikel eine auf Menschenwürde basierte Interpretation des dem Begriff ‘Angriff’ im Cyber-Kontext zugrunde liegenden Begriffs ‘Gewalt’, die über die reine Verursachung physischer Gewalt hinausgeht und auch schwere psychische und wirtschaftliche Gewalt als notwendige Bedingungen umfasst, um eine Cyberoperation als einen ‘Angriff’ zu bezeichnen.
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Arnao Marciani, Jorge, et Carlos Cabezudo Moreno. « Relación de las drogas con las actitudes sexuales y vínculos de pareja. Un estudio cualitativo descriptivo-analítico en adolescentes mujeres de Lima ». Revista de Investigación en Psicología 4, no 1 (12 mars 2014) : 121. http://dx.doi.org/10.15381/rinvp.v4i1.5014.

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Résumé :
El estudio usa una metodología cualitativa . descriptiva - analítica, tiene por finalidad interpretarlos significados del riesgo sexual de las adoles¬centes de Lima que acuden a espacios de diversión dentro de un contexto donde hay alcohol y drogas. La muestra está compuesta por 64 adolescentes mujeres entre los 15 y 18 años. El crite¬rio de selección se basó en informantes clave. Se realizaron 8 grupos focales en una academia preuniversitaria del centro de Lima. La primera embriaguez se produciría al¬rededor de los 15 años. Los espacios son: el término del colegio(reuniones programadas), la fiesta de promoción, los quinceañeros y los paseos de promoción. Los amigos se constituyen en el grupo social donde se dan por primera vez el ofrecimiento y/o la disponibilidad para el consumo de la marihuana. La Pasta básica de cocaína (PBC) es la droga menos cercana a las adolescentes, estando su consumo relacionado con actitudes negativas y de rechazo definidas, a diferencia del éxtasis que se está extendiendo cada vez más hacia sectores más populares como el C y D, apartándose rápidamente de los sectores A y B donde inicialmente apareció. Coexisten dos discursos sobre la virginidad: uno el que considera que ésta debe cuidarse, y el otro que le resta valor; otorgando más relevancia a las cualidades personales en una relación. Sin embargo, las que coincidían con la primera posición manifestaban no saber que podría pasar con su virginidad en el futuro. La consecuencia de tener relaciones sexuales más temida por estas ado¬lescentes es el embarazo, antes que el VIH. Llama la atención que la mayoría de las adolescentes entrevistadas ha sufrido algún tipo de agresión sexual. Se encontró además que las relaciones de pareja se dan en un contexto de di¬versión y existirían tres tipos vínculos: los llamados "agarres", "vacilones" y enamorados.
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Faza, Firdan Thoriq, et Astiwi Indriani. « Dynamics of Muslim Millennials in Charity Donation : A Donor-Side Perspective ». Jurnal Ekonomi Syariah Teori dan Terapan 9, no 3 (31 mai 2022) : 352–61. http://dx.doi.org/10.20473/vol9iss20223pp352-361.

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Résumé :
ABSTRAK Penelitian ini bertujuan untuk mengeksplorasi bagaimana pengalaman donasi para donatur milenial muslim, dengan fokus utama untuk mengetahui rasionalitas donatur konsumen yang mendasari pengalaman donasi. Metode Interpretative Phenomenological Analysis (IPA) dilakukan untuk menggambarkan dinamika milenial muslim dalam memulai berdonasi, mengembangkan niat, dan mengidentifikasi alternatif penyaluran donasi. Sepuluh peserta dipilih dari Semarang, Jawa Tengah, Indonesia, menggunakan purposive-sampling dengan kriteria dan persyaratan yang telah ditentukan untuk memilih partisipan. Data wawancara dianalisis dengan menggunakan teknik deskriptif kualitatif tipe naratif. Hasil penelitian menunjukkan bahwa altruisme dan spiritualitas mendorong pemberian sumbangan. Donatur tidak mengharapkan adanya timbal balik dari penerima, pemahaman ini kemudian dimaknai sebagai altruisme. Dari perspektif agama, donasi merupakan bentuk ketaatan kepada Tuhan dengan menjalankan apa yang diperintahkan dan hanya mengharapkan balasan-Nya. Semua partisipan adalah pemeluk agama Islam, sehingga motivasi berdasarkan nilai-nilai spiritual hanya terbatas pada keyakinan satu agama dan secara umum tidak dapat mewakili banyak keyakinan. Temuan selanjutnya, ada transformasi donasi dari donasi langsung, ke lembaga donor dan yang terbaru melalui teknologi digital yang bisa menjadi fokus penelitian di masa depan. Kata Kunci: Altruisme, Perilaku Donasi, Donatur Milenial, Interpretative Phenomenology Analysis. ABSTRACT This study explores the donation experience of Muslim millennial donors, with the main focus on discovering the consumer donor rationality underlying donation experience. The Interpretative Phenomenological Analysis (IPA) method was conducted to depict the dynamics of Muslim millennials in starting a money donation, developing intention, and identifying the alternative distribution for donations. Ten participants were chosen from Semarang, Central Java, Indonesia, using purposive sampling with predetermined criteria and requirements for selecting participants. The interview data were then analyzed using a narrative type of descriptive qualitative technique. The research results show that altruism and spirituality encourage donation-making. Donors do not expect any reciprocity from the recipient; this understanding is interpreted as altruism. From a religious perspective, this is a form of the donor's obedience to God by carrying out what was ordered and only expecting the reward. All participants are adherents of Islam, so motivation based on spiritual values only focuses on the beliefs of one religion and cannot generally represent many beliefs. Further findings show a transformation of donations from direct donations to donor agencies and, most recently, through digital technology, focusing on future research. Keywords: Altruism, Donation Behavior, Millennial Donor, Interpretative Phenomenology Analysis. REFERENCES Anik, L., Aknin, L. B., Norton, M. I., & Dunn, E. W. (2009). Feeling good about giving: The benefits (and costs) of self-interested charitable behavior. Harvard Business School Marketing Unit Working Paper, 10-012. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.1444831 Aufa S, F. N. (2018). Faktor-faktor yang mempengaruhi keputusan donatur dalam menyalurkan infaq via social networking site (SNS) (Studi pada masyarakat kota Malang). Jurnal Ilmiah Mahasiswa FEB Universitas Brawijaya, 7(1), 1-11. Bjalkebring, P., Västfjäll, D., Dickert, S., & Slovic, P. (2016). Greater emotional gain from giving in older adults: Age-related positivity bias in charitable giving. 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Liguori, P., et R. Ripoli. « REPAIR OF POSTERIOR VAGINAL WALL DEFECTS WITH PELVICOL™ IMPLANT ANCHORED TO ILIOCOCCYGEUS ». Urogynaecologia 20, no 1 (1 juillet 2010) : 13. http://dx.doi.org/10.4081/uij.2006.1.13.

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Résumé :
Pelvic floor prolapse is a frequent condition in the female population, inevitably deemed to increase with the population average age increase. If quality of life of women suffering from pelvic prolapse is investigated, the impact of symptoms may result dramatic, causing psychological, relational, sexual, working problems. Posterior vaginal wall defects are classified as rectocele and enterocele. Rectocele means hernia or protrusion of the anterior wall of rectum in vagina, such condition being determined both by softening of posterior vaginal wall and by damaging of lateral insertions of the vagina to the pelvic wall. RIASSUNTO Il descensus del pavimento pelvico &egrave; una condizione frequente nella popolazione femminile, destinata inevitabilmente ad aumentare con l&rsquo;aumento dell&rsquo;et&agrave; media della popolazione. Se si indaga sulla qualit&agrave; della vita delle donne affette da descensus pelvico, risulta che l&rsquo;impatto dei sintomi pu&ograve; essere drammatico, creando problemi psicologici, relazionali, sessuali ed occupazionali. I difetti della parete vaginale posteriore vengono classificati come rettocele ed enterocele. Per rettocele s&rsquo;intende l&rsquo;ernia o protrusione della parete anteriore del retto in vagina, tale condizione pu&ograve; essere determinata sia da un&rsquo;attenuazione della paAim of the study is to use a surgical technique for the treatment of posterior vaginal wall defects and a type of prosthetic material that solves the pathology, being in the meanwhile the least invasive as possible, not having high costs and not leaving physical and/or psychological invalidating problems. In the choice of the type of surgical intervention to be carried out for the correction of an anatomical and/or functional defect is necessary to carefully evaluate the impact that this intervention may cause to women&rsquo;s life and - as the evidencebased medicine imposes - it is necessary to evaluate the adequacy of medical interventions as to the possibility that they offer to promote or regain health. The surgical technique used foresees a transversal incision of the posterior vaginal wall at the rima vulvae with detachment of the vagina and exposure of the rectovaginal septum up to the posterior fornixes. Exposing the ischial spine, a Vicryl point is given bilaterally 1 cm forward and upward to the spine itself. Thus the PelvocolTM tape is fixed with the same thread that consequently anchors the wall of the vaginal fundus, De Lancey II-III point. With this technique the musculi levatoris ani are not medialized, there are no sutures in the vagina, thus guaranteeing a normal anatomy and a normal vaginal axis, avoiding the onset of dyspareunia and pain in the sacral region, as a consequence of the traditional posterior colporrhaphy or the suspension correction to the ligamentum sacrospinalis. rete vaginale posteriore che da un danneggiamento delle inserzioni laterali della vagina alla parete pelvica. Scopo dello studio &egrave; quello di utilizzare per la cura dei difetti della parete vaginale posteriore, una tecnica chirurgica e un tipo di materiale protesico che al contempo risolva la patologia, sia il meno possibile invasivo, non abbia costi elevati e non lasci esiti invalidanti fisici e/o psichici. Nella scelta del tipo d&rsquo;intervento chirurgico da effettuare per la correzione di un difetto anatomico e/o funzionale &egrave; necessario valutare attentamente l&rsquo;impatto che tale intervento pu&ograve; avere sulla vita della donna e come c&rsquo;impone la medicina basata sull&rsquo;evidenza, &egrave; necessario valutare l&rsquo;appropriatezza degli interventi medici in relazione alla possibilit&agrave; che offrono di promuovere o recuperare il bene salute. La tecnica chirurgica utilizzata prevede un&rsquo;incisione trasversale della parete vaginale posteriore a livello della rima vulvare con scollamento della vagina ed evidenziazione del setto rettovaginale fino ai fornici posteriori. Repertando la spina ischiatica, si appone un punto di vicryl bilateralmente ad 1 cm in avanti ed in alto alla spina stessa. La bendarella di Pelvicol &trade; viene cos&igrave; fissata con lo stesso filo che conseguentemente ancora la parete del fondo vaginale, II-III punto di De Lancey. Con tale tecnica i muscoli elevatori dell&rsquo;ano non vengono medializzati, non vi sono suture in vagina il ch&egrave; garantisce una normale anatomia ed un normale asse vaginale evitando l&rsquo;insorgenza di dispareunia e dolore in regione sacrale, quale conseguenza della tradizionale col- 14 UROGYNAECOLOGIA INTERNATIONAL JOURNAL P. LIGUORI, R. RIPOLI The utilized material is Pelvicol, a sterile, biocompatible fabric, made up of acellular collagen matrix and elastin fibres, derived from pig dermis. The correction of grade I, II and III rectocele has been rarely applied in the past due to the concern of creating an excessive reduction in the vaginal caliber with complications such as reduced vaginal capacity and dyspareunia. Our experience demonstrated that the carrying out of the above described surgical technique not only guarantees the anatomical preservation of the posterior segment, but represents an optimal repair of the pelvic statical defect. The Pelvicol implant guarantees to women the return to normal social and sexual life, so that this method is to be privileged with respect to traditional surgical techniques. However, this surgery needs a wider usage trial by other surgeons, in order to find its definite role in rectocele surgical therapy.
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Chavarry Vallejos, Carlos Magno, Liliana Janet Chavarría Reyes, Xavier Antonio Laos Laura, Andrés Avelino Valencia Gutiérrez, Enriqueta Pereyra Salardi et Karen Romina Martínez Zuasnábar. « Efecto del dióxido de titanio en las propiedades mecánicas y autolimpiantes del mortero ». Universidad Ciencia y Tecnología 25, no 109 (3 juin 2021) : 88–97. http://dx.doi.org/10.47460/uct.v25i109.452.

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Résumé :
El presente artículo tiene como objetivo determinar la influencia de la adición del dióxido de titanio (TiO2) en el mortero de cemento Pórtland Tipo I. La investigación es descriptiva, correlacional, explicativo, con diseño experimental, longitudinal, prospectivo y estudio de cohorte. Se elaboró una mezcla patrón y tres mezclas de mortero con 5%, 7.5% y 10% de contenido de TiO2 como reemplazo del volumen de cemento para las propiedades autolimpiantes se realizó el ensayo de rodamina e intemperismo. La incorporación de dióxido de titanio disminuyó la resistencia a la compresión, incrementó la fluidez y tasa de absorción de agua; la prueba de rodamina dio que el mortero sin actividad fotocatalítico no contenía TiO2 porque no cumple con los factores de fotodegradación R4 y R26. Mediante la exposición de paneles al intemperismo favoreciendo la propiedad autolimpiante de los morteros con adición de TiO2 (5%). Palabras Clave: Actividad foto catalítico, dióxido de titanio, factores de fotodegradación, propiedades mecánicas y autolimpiante. Referencias [1]E. Medina and H. Pérez, “Influencia del fotocatalizador dióxido de titanio en las propiedades autolimpiables y mecánicas del mortero de cemento - arena 1:4 - Cajamarca,” Universidad Nacional de Cajamarca, 2017. [2]G. Abella, “Mejora de las propiedades de materiales a base de cemento que contienen TiO 2 : propiedades autolimpiantes,” Universidad Politécnica de Madrid, 2015. [3]J. Gonzalez, “El Dióxido de titanio como material fotocatalitico y su influencia en la resistencia a la compresión en Morteros,” Universidad de San Buenaaventura Seccional Bello, 2015. [4]D. Jimenez and J. Moreno, “Efecto del reemplazo de cemento portland por el dioido de titanio en las propiedades mecanicas del mortero,” Pontificia Universidad Javeriana, 2016. [5]L. Wang, H. Zhang, and Y. Gao, “Effect of TiO2 nanoparticles on physical and mechanical properties of cement at low temperatures,” Adv. Mater. Sci. Eng., 2018, doi: 10.1155/2018/8934689. [6]Comisión de Normalización y de Fiscalización de Barreras Comerciales no Arancelares, Norma Técnica Peruana. Perú, 2013, p. 29. [7]ASTM Internacional, “ASTM C150,” 2021. https://www.astm.org/Database.Cart/Historical/C150-07-SP.htm. [8]M. Issa, “( current astm c150 / aashto m85 ) with limestone and process addition ( ASTM C465 / AASHTO M327 ) on the performance of concrete for pavement and Prepared By,” 2014. [9]S. Zailan, N. Mahmed, M. Abdullah, A. Sandu, and N. Shahedan, “Review on characterization and mechanical performance of self-cleaning concrete,” MATEC Web Conf., vol. 97, pp. 1–7, 2017, doi: 10.1051/matecconf/20179701022. [10]C. Chavarry, L. Chavarría, A. Valencia, E. Pereyra, J. Arieta, and C. Rengifo, “Hormigón reforzado con vidrio molido para controlar grietas y fisuras por contracción plástica,” Pro Sci., vol. 4, no. 31, pp. 31–41, 2020, doi: 10.29018/issn.2588-1000vol4iss31.2020pp31-41. [11]D. Tobaldi, “Materiali ceramici per edilizia con funzionalità fotocatalitica,” Università di Bologna, 2009. [12]Norme UNI, “Norma Italiana UNI 11259,” 2016. http://store.uni.com/catalogo/uni-11259-2008?josso_back_to=http://store.uni.com/josso-security-check.php&josso_cmd=login_optional&josso_partnerapp_host=store.uni.com. [13]E. Grebenisan, H. Szilagyi, A. Hegyi, C. Mircea, and C. Baera, “Directory lines regarding the desing and production of self-cleaning cementitious composites,” Sect. Green Build. Technol. Mater., vol. 19, no. 6, 2019. [14]M. Kaszynska, “The influence of TIO2 nanoparticles on the properties of self-cleaning cement mortar,” Int. Multidiscip. Sci. GeoConference SGEM, pp. 333–341, 2018.
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Rodrigues, Ariana Larissa de Moura, Ana Carolina de Sá Gomes Cruz Souza, Jéssica Gomes Alcoforado de Melo et Diego Moura Soares. « Lesões em áreas de furca : fatores etiológicos, diagnóstico e tratamento ». ARCHIVES OF HEALTH INVESTIGATION 9, no 6 (20 décembre 2020) : 635–40. http://dx.doi.org/10.21270/archi.v9i6.5110.

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Résumé :
As lesões de furca ocorrem quando a doença periodontal atinge a área de bifurcação dos dentes multirradiculares causando a destruição óssea e perda de inserção no espaço inter-radicular. Existem diversos fatores etiológicos que influenciam no aparecimento dessas lesões e até os dias de hoje o tratamento desse tipo de injúria ainda é um desafio na clínica odontológica. O objetivo deste artigo foi listar, através de uma revisão da literatura, os fatores que influenciam na etiologia da lesão de furca, bem como o seu diagnóstico, prognóstico e tratamento. Fatores como características morfológicas do dente e raiz e deficiência no controle do biofilme, que podem contribuir para o seu aparecimento. Além de diversos tipos de procedimentos e técnicas têm sido propostas para o tratamento das lesões de furca, seja mais ou menos conservadores. Descritores: Defeitos da Furca; Diagnóstico; Doenças Periodontais. 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León Vegas, Milagros. « "Dejándome en toda libertad, sin vejarme ni molestarme" : mujer y disenso matrimonial, una aproximación a través de la documentación del Archivo de la Real Chancillería de Granada (siglo XVIII) ». Vínculos de Historia Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no 11 (22 juin 2022) : 430–45. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2022.11.20.

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Résumé :
La Real Pragmática de matrimonios de 1776 fue una iniciativa de la Monarquía Hispánica para restablecer e imponer el veto o consentimiento paterno en los matrimonios de los hijos. Más allá de la reafirmación de una sociedad patriarcal, esta legislación supuso una pugna del poder temporal con la Iglesia para controlar los matrimonios, pilar de la familia y de las sociedades de siglos pasados. En medio de ese conflicto, este tipo de reglamentación multiplicó el recurso de las partes ante los tribunales civiles e incluso, en algunos casos, los novios ganaron el pleito frente a la oposición de los intereses familiares. La documentación rastreada en el Archivo de la Real Chancillería de Granada sobre disensos (1777-1816) nos servirá para aproximarnos a esta realidad, deteniéndonos en describir, a través de un estudio de caso, algunos rasgos contestatarios de la voluntad femenina en el ámbito conyugal como muestra del incipiente despunte del individualismo afectivo en época ilustrada. Palabras clave: Matrimonio, mujer, disenso, individualismoTopónimos: España, AndalucíaPeriodo: Siglo XVIII ABSTRACTThe Real Pragmática de Matrimonios of 1776 was an initiative on the part of the Spanish Monarchy to restore and impose parental veto or consent on their children’s marriage. Beyond the reaffirmation of a patriarchal society, this legislation was a manifestation of the struggle between temporal power and the Church to control marriages, for centuries a cornerstone of family and society. In the midst of this conflict, this type of regulation multiplied the number of appeals lodged before civil courts, with the bride and groom, in some cases, even winning lawsuits in opposition to family interests. The documentation on dissent (1776-1816) tracked down in the Archive of the Royal Chancery of Granada helps us to approach this reality, and describe, by means of a case study, certain rebellious traits of the female will as an example of the incipient rise of affective individualism during the Enlightenment. Key words: Marriage, woman, dissent, individualismToponyms: Spain, AndalusiaPeriod: 18th century REFERENCIASBaldellou Monclús, D., “El honor de los padres y la libertad de los hijos: la aplicación del veto paterno a los matrimonios transgresores en la España preliberal”, en Familias rotas. Conflictos familiares en la España del Antiguo Régimen, Zaragoza, Prensas de la Universidad de Zaragoza, 2014, pp. 47-99.Bel Bravo, M. A., “Familia y género en la Edad Moderna: pautas para su estudio”, Memoria y Civilización, 9, (2006), pp. 13-49.Bernhard, J. Lefebvre, Ch. y Rapp, F., L´epoque de la réforme et du Concile de Trente, Paris, Éditions Cujas, 1990.Blanco Carrasco, P., “Disensos. 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Fratini, Tommaso. « Sulla personalità neoliberista. Considerazioni pedagogiche ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00149.

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Résumé :
L’articolo svolge alcune considerazioni pedagogiche sull’esistenza di una personalità neoliberista nella popolazione in Occidente. Dopo un breve riferimento alle responsabilità del neoliberismo alle radici dell’attuale condizioni di crisi sociale, viene fornita una descrizione di questo profilo di carattere, che incorpora molti tratti del narcisismo patologico quali si declinano nella nostra epoca. Viene altresì sostenuto come proprio la diffusione di questo tipo di personalità sia uno dei modi di esercitare il potere da parte delle politiche neoliberiste, mettendo in scacco il pensiero di sinistra. L’articolo si chiude ribadendo la preoccupazione per l’aumento endemico di questa forma di carattere e con un riferimento alla lotta alle disuguaglianze sociali quale vera alternativa possibile alla sua ulteriore diffusione. Da qui il ruolo di una pedagogia critica e di una pedagogia dell’inclusione nell’esercitare una opposizione credibile alla predominanza nella popolazione del narcisismo patologico, in specie nella sua versione neoliberista.
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Pironi, Tiziana. « Il contributo di Maria Montessori al rinnovamento della pedagogia dell’infanzia nel primo ventennio del Novecento in Italia ». Pedagogía y Saberes, no 58 (1 janvier 2023). http://dx.doi.org/10.17227/pys.num58-17208.

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Résumé :
L’articolo compie un’analisi di tipo storico educativo che si inserisce all’interno del Progetto di ricerca nazionale Maria Montessori dal passato al presente. Accoglienza e implementazione del suo metodo educativo in Italia nel 150° anniversario della sua nascita, finalizzato alla ricostruzione della figura e dell’opera della studiosa italiana, a partire dall’istituzione della prima Casa dei Bambini nel 1907. In particolare, il presente saggio tiene conto di un buon numero di studi che sono apparsi negli ultimi tempi su Maria Montessori, nonché dell’analisi condotta sulle sue opere al fine di compiere una riflessione sulla portata innovativa del suo percorso scientifico. Dagli studi medici all’azione e alla ricerca in campo pedagogico, l’itinerario intrapreso da Maria Montessori, sul finire dell’Ottocento, fino alla morte, avvenuta nel 1952, presenta un preciso filo conduttore: il suo impegno coniuga il principio di emancipazione femminile con quello più ampio di emancipazione umana, ponendo l’infanzia al centro di un progetto per rendere l’umanità migliore. L’articolo prende in considerazione un preciso periodo della storia della scuola e dell’educazione italiana, il periodo della cosiddetta Età giolittiana, per cogliere i rapporti di Maria Montessori con le personalità pedagogiche del suo tempo, mettendo in luce gli ostacoli che ella incontrò nel realizzare una pedagogia che educasse il bambino alla libertà attraverso la libertà. La sperimentazione del suo progetto ebbe infatti una scarsa diffusione in Italia, soprattutto, come emerge dall’articolo, per le difficoltà incontrate nella formazione di un nuovo modello di insegnante.
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Gianelli Castiglione, A., M. Paganelli, A. Braidotti et F. Ventura. « Riflessioni bioetiche circa il trapianto di mano ». Medicina e Morale 54, no 4 (30 août 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.385.

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Résumé :
Gli Autori intendono con questo lavoro proporre un contributo nell’analisi delle difficili problematiche etiche che derivano dagli allotrapianti di mano. Nell’articolo si descrive brevemente la storia del primo trapiantato e l’iter che ha condotto, nel settembre del 1998, a Lione, a questo tipo d’intervento. Ci si è soffermati altresì sulle complicazioni nate di seguito e che hanno alfine obbligato all’amputazione dell’arto trapiantato, imputandone le cause ad una superficiale valutazione psichiatrica del ricevente. Questo recente tipo d’intervento obbliga a riflettere, a causa della novità e della particolarità dell’organo da trapiantare, sull’opportunità di quei trapianti cosiddetti “non-salvavita” in base ai rischi conosciuti cui conduce una terapia imunosoppressiva a lungo termine. Ciò porta a riconsiderare anche il concetto di salute e i principi di libertà e autodeterminazione. Ci si è altresì interrogati sulle modalità di scelta dei riceventi e sull’approccio più opportuno da tenersi nei loro riguardi soprattutto a livello psicologico prima e dopo l’operazione. Tutte le recenti acquisizioni sono state valutate in rapporto a ciò che la legislazione italiana e la deontologia medica impongono. Si è detto anche dei vizi di un consenso per lo meno scarsamente informato, derivante dalla carenza di dati sperimentali. Nel prosieguo dell’articolo gli Autori hanno evidenziato come possano sollevarsi numerosi interrogativi e remore culturali e inconsce oltre che morali circa l’acquisizione da parte del ricevente di un organo che più di altri appare visibile e intimamente legato alla propria identità e personalità, la qual cosa rende possibile che venga ancor più percepito come estraneo e intollerabile da alcuni. In conclusione gli Autori ritengono che i candidati ideali dovrebbero essere giovani che hanno perduto di recente entrambe le mani, soprattutto se è stata compromessa anche la loro vista, mentre poco ragionevole appare il trapianto di mano in un amputato unilaterale. ---------- The bioethical issues arising from hand transplantation are discussed in this paper. We briefly recall the first case ever performed of hand transplant, in France in the year 1998. Unfortunately a superficial evaluation of the recipient caused the failure of the transplant with the consequent explant of the graft. The peculiarity of hand transplant poses serious doubts on the opportunity of the non life-saving transplant especially for the controversial costs–benefits relationship of such interventions and the lifelong immunodepressant therapy needed. Most important is therefore the clinical and psychological evaluation of the recipients and the correct communication before and after the intervention. We also underline the limits of the “informed” consent due to the lack of scientifical data on the outcome of such transplant, in respect to the Italian legal framework. In addiction we examine the possible psychological difficulties of the patients to adapt to an organ coming from a dead donor due to the high visibility and strong symbolic meaning of the hand. Our conclusion is for a selection of the recipients limited to strongly motivated, psychologically stable and refusing the protesis application patients such as to get a real improvement to their “health” according to WHO definition.
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Maldonato, Aldo. « IN ALTA QUOTA CON IL DIABETE TIPO 1 ». il Diabete 30, N. 4, dicembre 2018 (15 décembre 2018). http://dx.doi.org/10.30682/ildia1804a.

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Résumé :
A quasi un secolo dalla scoperta dell’insulina, la terapia del diabete tipo 1 ha fatto e continua a fare enormi progressi, tanto che un diabetologo degli anni Settanta (per esempio chi scrive) piovuto improvvisamente oggi fra noi farebbe fatica a raccapezzarsi fra insuline “ingegnerizzate”, penne monouso, microinfusori, misuratori della glicemia in continuo e algoritmi di correzione. Da una parte ciò non soddisfa appieno né i pazienti né gli operatori sanitari, i quali – tutti – auspicano che si arrivi alla scomparsa della malattia (guarigione anziché cura, ovvero cure vs care), tuttavia non si può negare che i progressi della cura hanno liberato i pazienti da tante schiavitù che li affliggevano ancora trent’anni fa, e ciò ha consentito ai giovani con diabete di cimentarsi con successo in tutte le discipline sportive (1-2), incluse quelle considerate “estreme” e una volta “proibite” ai diabetici. Fra queste, l’alpinismo – in tutte le sue declinazioni – presenta caratteristiche particolari perché, accanto ad alcuni aspetti decisamente favorevoli, come la durata medio-lunga dell’esercizio e un’intensità di sforzo che si mantiene per lo più nell’ambito aerobico, esso si svolge in un ambiente in cui le normali attività metaboliche avvengono in presenza di una minore pressione parziale di ossigeno atmosferico, e chi lo pratica deve sapere far fronte a numerosi pericoli oggettivi e soggettivi (3). Le modificazioni ormonali, cardio-respiratorie, renali e metaboliche indotte dall’alta quota sono state oggetto di studio da molti anni, ma non sempre è stato facile definirle in modo univoco a causa dell’elevato numero di variabili in gioco (tipo e intensità dello sforzo, grado di allenamento, stato nutrizionale, condizioni ambientali e meteorologiche, quota effettiva…), e della difficoltà di effettuare studi controllati su numeri sufficienti di soggetti in condizioni riproducibili. Per quanto riguarda le “persone con diabete tipo 1” (D-T1), le poche ricerche effettuate hanno mirato a chiarire se l’alta quota è alla loro portata e se può precipitare/accelerare la comparsa delle complicanze tardive.
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Cadario, F., S. Savastio, G. Bruno, S. Pagliardini, M. Bagnati, M. Vidali, F. Cerutti et al. « Stato vitaminico D alla nascita e comparsa di diabete tipo 1 : studio caso-controllo in italiani e immigrati residenti in Piemonte ». Working Paper of Public Health 3, no 1 (15 juin 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6720.

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Villanueva Canadas, Enrique. « Derecho versus bioética en las tomas de decisiones médicas en torno a casos límites ». Medicina e Morale 60, no 3 (30 juin 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.164.

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Résumé :
L’autore riflette sui dilemmi etici dei medici odierni e su quali siano le misure che devono individuare per risolverli. Nega che la bioetica sia la panacea per risolvere queste questioni come pure che la legge rappresenti l’ultima istanza dell’ideale di giustizia. La risposta risiede nella ricerca che ciascuno fa nella ricerca della soluzione ottimale di un problema. L’autore è particolarmente critico con linee di pensiero che difendono una visione neutrale della giustizia nelle questioni morali, lasciando che gli individui agiscano secondo le proprie credenze; accusa il liberalismo neutrale di creare una società senza valori e di promuovere leggi che stanno trasformando la società; esplora il futuro dell’umanità minacciato da tecniche che possono modificare il genoma e con essa creare nuovi tipi di esseri umani; riflette sul rapporto scienza-etica-legge per dimostrare che sia la bioetica che la legge dovrebbero avere solidi fondamenti scientifici. A titolo di esempio, egli ricorda come le leggi fondamentali per la procreazione assistita e la ricerca biomedica in Spagna, 14/2006 e 14/2007, si basavano su una sola Commissione senza una garanzia scientifica. L’autore sottolinea come l’aspetto essenziale per legiferare sulla natura giuridica dell’embrione umano è quello di stabilire scientificamente ed inequivocabilmente quando comincia la vita umana. Dopo aver preso in considerazione le diverse opinioni egli fa notare come tutti gli argomenti scientifici che supportano la natura giuridica dell’embrione e molte leggi sull’aborto che negano la personalità dell’embrione sino a un certo periodo dell’impianto, si basano sulle stesso tipo di speculazione mai provata. Nel 1922 G.W. Corner mise in relazione la struttura delle membrane fetali (corialità, amnios) con le differenti fasi ipotetiche di duplicazione embrionale. Corner presentò la sua teoria come una proposta teorica, una speculazione. (We may permit ourselves to (…) indulge in a brief speculation regarding the morphogenesis of human monochorionic twins). Un autore moderno, Rowena Spencer ha dimostrato che questa teoria non è affatto vera. L’autore conclude dicendo che solo una società che considera l’uomo come fine per se stesso senza considerare le circostanze sarà salva dall’autodistruzione. ---------- The author reflects upon the ethical dilemmas of nowadays doctors and which are the measures they have to try to solve them. He denies that bioethics is the panacea for solving these issues as well as the consideration of law as the last instance of the ideal of justice. The answer everybody looks for in the quest for the optimal resolution of a problem. The author is specially critical with lines of thought that advocate a neutral kind of Justice in moral issues letting individuals act according to their own believes. The author accuses neutral liberalism of creating a society without values and of promoting laws that are transforming society. The author explores the future of humanity threatened by techniques that may modify the Genome and therewith create new types of human beings. The author reflects upon the relation Science-Ethics-Law to demonstrate that both bioethics and law should have solid scientific foundations. As an example, the author mentions how the Fundamental Laws for assisted human reproduction and biomedical research in Spain 14/2006 and 14/2007 were based on the opinion of a sole commission without scientific warrant. The author outlines how the essential aspect in order to be able to legislate about the juridical nature of the human embryo is to establish scientifically and unequivocally when does a human life begin. After considering different opinions he analyzes that all the scientific arguments that support the juridical nature of the embryo and most abortion laws denying personhood of the embryo until after a certain period of implantation, are based upon the same type of never proven speculation. In 1922 G. W. Corner put in relation the structure of fetal membranes (chorionicity, amnion) with different hypothetical stages of embryonic duplication. Corner presented his theory as a theoretical suggestion, a speculation. (We may permit ourselves to (…) indulge in a brief speculation regarding the morphogenesis of human monochorionic twins). Modern author, Rowena Spencer has demonstrated that this theory is far from true. The author finishes by saying that only a society that considers man, as an end in itself notwithstanding circumstances will be saved from self-destruction.
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B2042171008, DZAR GHIFARI PRAWIRO. « PENGARUH KEPRIBADIAN BIG FIVE, PENILAIAN KINERJA DAN PELATIHAN TERHADAP KREATIVITAS PEGAWAI SEKRETARIAT DAERAH KABUPATEN SANGGAU ». Equator Journal of Management and Entrepreneurship (EJME) 7, no 4 (2 août 2019). http://dx.doi.org/10.26418/ejme.v7i4.34533.

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Résumé :
Penelitian ini dilakukan untuk menguji dan menganalisis pengaruh kepribadian big five, penilaian kinerja dan pelatihan terhadap kreativitas pegawai Sekretariat Daerah Kabupaten Sanggau. Dalam penelitian ini penulis menggunakan metode penelitian yang bersifat asosiatif, yaitu penelitian yang dilakukan dengan tujuan untuk mengetahui hubungan antara 2 variabel atau lebih. Dengan penelitian asosiatif dapat dibangun suatu teori yang berfungsi untuk menjelaskan, meramalkan dan mengontrol suatu gejala/fenomena dan bentuk penelitian kausal yang berarti menyebabkan atau mempengaruhi dan pengujian hipotesis antara variabel. Penelitian ini dilakukan terhadap 48 responden dari pegawai Sekretariat Daerah Kabupaten Sanggau.Dalam penelitian ini menggunakan alat analisis SPSS (Statistic Package for Sosial Science).Hasil penelitian ini menunjukkan bahwa kepribadian big five berpengaruh positif dan signifikan terhadap kreativitas, penilaian kinerja berpengaruh negatif dan signifikan terhadap kreativitas, dan pelatihan berpengaruh positif dan signifikan terhadap kreativitas pegawai Sekretariat Daerah Kabupaten Sanggau. Kata kunci : Kepribadian Big Five, Penilaian Kinerja, Pelatihan dan KreativitasDAFTAR PUSTAKAAgusta, Leonardo.,Sutanto, Eddy. (2013). Pengaruh Pelatihan dan Motivasi Kerja Terhadap Kinerja Karyawan CV. Haragon Surabaya. AGORA 1(3): 2013.Armstrong, Michael (2009). Handbook of Performance Management. London: Kogan Page.Azwar, Saifuddin. (2007). Metode Penelitian. Pustaka Pelajar: Yogyakarta.Blumberg, M, dan Charles D. 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Sauvesuk, Luana, Leonardo Alan Delanora, Gustavo Antonio Correa Momesso, Tiburtino José de Lima Neto, Marcos Tadeu Adas Saliba, Jean Paulo Rodolfo Ferreira, Lilian Merino Rodolfo Saito et Leonardo Perez Faverani. « Cirurgia virtual guiada, uma potente aliada na reabilitação estética e funcional ». ARCHIVES OF HEALTH INVESTIGATION 9, no 4 (6 octobre 2020). http://dx.doi.org/10.21270/archi.v9i4.4760.

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Résumé :
O uso do planejamento virtual na implantodontia tem sido cada vez mais empregado devido à obtenção de resultados satisfatórios, trazendo benefícios tanto para o paciente como para o cirurgião dentista. Desse modo, o objetivo deste trabalho foi relatar um caso de reabilitação bimaxilar com implantes dentários e próteses do tipo protocolo na qual o guia cirúrgico foi confeccionado através do planejamento virtual, subsidiado pelo exame tomográfico do próprio paciente. Paciente do sexo feminino, 70 anos de idade, leucoderma, procurou atendimento para reabilitação com implantes dentários, após o exame clínico e imaginológico observou-se boa condição óssea e ausência de comorbidades sistêmicas. Dessa forma, optou-se pela realização da instalação de seis implantes maxilares (hexágono externo) e cinco implantes mandibulares (hexágono externo), que seriam suportes para as próteses do tipo protocolo com carregamento imediato. As posições exatas de instalação dos implantes ocorreram através da confecção do guia virtual tomando-se como referência os cortes tomográficos durante duplo escaneamento, seguido pelo planejamento e adaptação virtual. O paciente encontra-se com 1 ano de acompanhamento, sem sinais ou sintomas de infecção ou queixas funcionais e estéticas. A cirurgia virtual guiada se mostra uma ferramenta valiosa para desafios clínicos de reconstruções maxilares e mandibulares, onde o cirurgião-dentista, por meio da sua experiência clínica, do conhecimento adquirido e da literatura consolidada, deve discernir quando é indicado utilizar a cirurgia virtual guiada e quais procedimentos serão conduzidos para obter a reabilitação estética e funcional, trazendo uma maior previsibilidade e conforto para o paciente.Descritores: Implantes Dentários; Reabilitação Bucal; Técnicas de Planejamento; Cirurgia Bucal.Referênciasvan Steenberghe D, Glauser R, Blombäck U, Andersson M, Schutyser F, Pettersson A, Wendelhag I. A computed tomographic scan-derived customized surgical template and fixed prosthesis for flapless surgery and immediate loading of implants in fully edentulous maxillae: a prospective multicenter study. Clin Implant Dent Relat Res. 2005;7(Suppl 1):S111-20.Ganz SD. Presurgical planning with CT-derived fabrication of surgical guides. 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Andrade Júnior, Francisco Patricio de, Brenda Tamires de Medeiros Lima, Jamille Silva Menezes, José Henrique de Araújo Cruz, Thiago Willame Barbosa Alves et Abrahão Alves de Oliveira Filho. « Uso de isotretinoína por mulheres em idade reprodutiva ». ARCHIVES OF HEALTH INVESTIGATION 8, no 8 (25 décembre 2019). http://dx.doi.org/10.21270/archi.v8i8.3230.

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Résumé :
Introdução: A isotretinoína é um fármaco amplamente utilizado e efetivo para o tratamento de acne. Porém, é necessário avaliar minuciosamente a relação de risco x benefício em seu uso, uma vez que, mulheres em idade reprodutiva podem sofrer com abortos ou embriopatias e os seus efeitos adversos podem atingir diversos sistemas corporais. Objetivo: O presente estudo teve como objetivo realizar uma revisão de literatura acerca dos riscos inerentes ao uso de isotretinoína por mulheres em idade fértil, ressaltando as possíveis reações adversas atreladas a esta terapia medicamentosa. Materiais e métodos: Trata-se de uma revisão bibliográfica do tipo integrativa em que houve a utilização de artigos, livros, dissertações e teses publicados entre os anos de 2008 a 2018. Resultados: De 165 estudos recuperados, somente 11 artigos foram utilizados para a construção dos resultados. Em 100% das pesquisas observou-se que havia mulheres em idade reprodutiva estando, portanto, susceptíveis a desenvolver embriopatias ou aborto. Como principais efeitos adversos, implicações relacionadas aos sistemas cardiovascular (18,2%), hepático (27,3%) e alterações no lipidograma (36,4%) foram observadas, ocasionando em possível necessidade do monitoramento dessas pacientes. Conclusão: O perfil de usuárias de isotretinoína foi de mulheres em idade reprodutiva. Em relação aos efeitos adversos, torna-se imprescindível o desenvolvimento de estudos a longo prazo para se elucidar se este fármaco pode contribuir para o desenvolvimento de doenças cardíacas, hepáticas e dislipidemias.Descritores: Farmacologia; Preparações Farmacêuticas; Saúde da Mulher.ReferênciasMahto A. Acne vulgaris. Medicine. 2017;45(6):386-89.Saint-Jean M, Dreno B. Acné. EMC Dermatología. 2016,50(4):1-14.Tan AU, Schlosser BJ, Paller AS. A review of diagnosis and treatment of acne in adult female patients. 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França, Divânia Dias da Silva França, Karlla Antonieta Amorim Caetano, Grécia Carolina Pessoni, Leandro Nascimento da Silva, Sheila De Arruda Santos Araújo, Adriana Magalhães da Silva, Laura Branquinho do Nascimento et Fluvia Pereira Amorim da Silva. « Vigilância da influenza : avanços e desafios para o Brasil ». Revista Eletrônica de Enfermagem 20 (20 juillet 2018). http://dx.doi.org/10.5216/ree.v20.53937.

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Résumé :
A infecção pelo vírus influenza causa uma doença viral aguda do trato respiratório, com distribuição global, tendência à sazonalidade e maior expressão nos períodos de outono e inverno(1). Os vírus influenza pertencem à família Orthomyxoviridae, possuem genoma de RNA segmentado e basicamente quatro tipos virais catalogados, sendo eles: A, B, C e D. Os vírus influenza A e B possuem potencial epidêmico, sendo que o tipo A possui expressão pandêmica. O vírus tipo C é menos frequente e relacionado a infecções leves, portanto, sem grandes impactos na saúde pública. Já o vírus influenza D é exclusivamente zoonótico(2).A Organização Mundial de Saúde (OMS) estima uma carga global de aproximadamente 3 a 5 milhões de casos graves por ano, destes, cerca de 290.000 a 650.000 pessoas morrem em decorrência de complicações respiratórias. Adicionalmente, as epidemias podem resultar em altos níveis de absenteísmo no trabalho/escola, perdas de produtividade e elevada sobrecarga dos serviços e trabalhadores de saúde(1).No Brasil, a vigilância epidemiológica da influenza iniciou em 2000 com o monitoramento dos casos de síndrome gripal em unidades de saúde sentinela(3). Em 2004, após a ameaça da gripe aviária altamente patogênica, o país aderiu a uma estratégia internacional proposta pelo Centro de Controle e Prevenção de Doenças (CDC) com o objetivo de promover o fortalecimento da rede de diagnóstico laboratorial para detectar o vírus influenza com potencial emergente e sazonal(4).Estas iniciativas não foram capazes de minimizar os impactos deletérios da pandemia pelo vírus influenza A (H1N1)pdm09, que só em 2009, acometeu 50.482 pessoas em todo o país e provocou 2.060 óbitos(5). Entretanto, a presente situação funcionou como um grande laboratório para avaliar e aprimorar a rede nacional de vigilância e assistência relacionada a esse agravo. O monitoramento atual, além de identificar os vírus respiratórios circulantes no Brasil, colabora na adequação da vacina de influenza sazonal para o Hemisfério Sul, garantindo a representatividade mínima da circulação viral em todas as unidades federadas do país(6).Dados do Ministério da Saúde do Brasil, entre 2012 e 2017, mostram uma redução no número de casos por influenza quando comparados com a pandemia ocorrida em 2009. Neste período, 27.674 indivíduos foram identificados com o vírus influenza e 4.605 óbitos foram associados à infecção. Por outro lado, de janeiro a junho de 2018 (semana epidemiológica 25), 3.558 casos foram confirmados por influenza no país. Goiás concentrou cerca de 10,4% e 63,0% do total de casos registrados no Brasil e região Centro-Oeste, respectivamente, apresentando uma taxa de letalidade 18,0%(7).Epidemiologicamente, sabe-se que as principais medidas de prevenção e controle da doença incluem a vacinação anual contra influenza, adoção das medidas de precaução padrão e para gotículas e introdução precoce de terapia medicamentosa para indivíduos com síndrome gripal, classificados como grupos de risco(8).Invariavelmente, a vacinação mostra-se como uma das medidas mais efetivas para a prevenção de casos graves e a diminuição da letalidade(9). Em contrapartida, a discussão sobre o período de disponibilização para o Hemisfério Sul da vacina é controverso. Pesquisadores (10-11) destacam como adequado o início da vacinação em abril, prevendo que o maior risco de infecção por influenza na América do Sul, concentra-se entre os meses de abril a setembro. Entretanto, não há padrão sazonal para a ocorrência de influenza e outras doenças respiratórias no país. Há evidências de que na região Nordeste a imunização contra influenza tem sido realizada após o período de maior circulação do vírus(12).De fato, ao se observar os últimos anos desta infecção no Brasil (2009-2018), verifica-se que entre os meses de janeiro à março não há distribuição uniforme do agravo em todas as regiões do Brasil, apesar de a vacina contra influenza ter sido distribuída rotineiramente entre abril e maio em todo país. Em 2017, nas Regiões Nordeste e Norte o número de casos notificados antes da campanha nacional de vacinação contra influenza foi maior em comparação aos meses subsequentes. Além disso, na Região Centro-Oeste o pico de casos identificados também antecedeu a campanha nacional(7).A partir deste cenário, questiona-se quais medidas poderiam ser tomadas por parte da vigilância em saúde no Brasil que fossem capazes de minimizar a morbimortalidade por esta síndrome. Resultados de uma pesquisa(13) apontam como uma estratégia viável para o Brasil a implementação da vacinação pelo menos três meses antes do que é recomendado atualmente. Outra opção, seria a implementação de um cronograma diferenciado que antecipasse a vacinação para algumas regiões, considerando a situação epidemiológica local. No entanto, a antecipação da vacina envolve um grande desafio logístico para laboratórios internacionais e nacionais. Assim, deve-se investigar e estimular a viabilidade da introdução antecipada da vacina no Brasil.Um outro fator que deve ser levado em consideração durante os períodos de maior expressão deste agravo é o modo indiscriminado da veiculação de informação por parte da mídia e redes sociais, que em proporções distorcidas, nem sempre refletem a situação epidemiológica real. Tais mecanismos levam a uma grande repercussão no comportamento da população em geral e profissionais de saúde, causando uma alta demanda pela vacina e, por vezes, a comercialização na rede privada com valores exorbitantes e com qualidade técnica questionável. Isso ocorre em razão de que as condutas para acondicionamento, transporte e administração da vacina nem sempre seguem as especificações preconizadas por órgãos oficiais. Essa situação pode reduzir a eficácia do imunobiológico, além de causar eventos adversos relacionados à vacinação.Os fatos apresentados não deixam dúvidas que outras epidemias sazonais associadas ao vírus influenza poderão atingir o Brasil em um futuro próximo. Esforços nacionais para a redução da letalidade deste agravo devem ser prioridade para a saúde pública. A mobilização dos pesquisadores, diante das lacunas de conhecimento, seja a respeito da disponibilização da vacina contra influenza, como também da consequência da informação/comunicação sem responsabilidade em momentos de crises, é determinante para o enfrentamento da influenza no Brasil. REFERÊNCIAS1. World Health Organization. Influenza (Seasonal) [Internet]. Genebra (SU): World Health Organization; 31 jan. 2018 [acesso em: 20 jul. 2018]. Disponível em: http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs211/en/.2. International Committee on Taxonomy of Viruses. Taxonomy [Internet]. 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