Thèses sur le sujet « Persona giuridica »
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Martuzzo, Giovanni <1991>. « Il rappresentante comune persona giuridica. Profili generali e problematiche giuridiche connesse alla fattispecie ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10541.
Texte intégralPORROVECCHIO, Dario. « LA TUTELA PENALE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO Profili di responsabilità della persona fisica e della persona giuridica ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91291.
Texte intégralFERRARI, EMMA. « La testamentifactio passiva delle persone giuridiche in diritto romano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/88239.
Texte intégralTESTA, Giovanna Maria. « Genitori nell'ombra : analisi della riforma penitenziaria alla luce delle esigenze di tutela della persona nella relazione genitore/figlio ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2011. http://hdl.handle.net/11695/66256.
Texte intégralL’elaborato, dal titolo “Genitori nell’ombra: analisi della riforma penitenziaria alla luce delle esigenze di tutela della persona nella relazione genitore/figlio”, è suddiviso in due parti essenziali. Nella prima, si tratteggiano le linee di tendenza delle scelte di politica penitenziaria che hanno ispirato la riforma del 1975 fino agli adeguamenti normativi più recenti, con particolare riferimento alle prerogative e facoltà che la legge riserva agli istituti di pena e ai soggetti detenuti per garantire la tutela dei legami affettivi e familiari durante l’esecuzione di una misura penale. Nella seconda parte, si riportano gli esiti della ricerca empirica svolta presso i tre istituti penitenziari presenti sul territorio della regione Molise (Campobasso, Larino, Isernia) e presso l’Ufficio UEPE di Campobasso (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) che ha competenza sull’intero territorio regionale. La ricerca sul campo si è basata, in una prima fase, su una raccolta dati di tipo quantitativo, successivamente si è avvalsa di strumenti di indagine propri della ricerca qualitativa, come l’intervista in profondità (con schema semi-strutturato) e il focus group. La tipologia di soggetti coinvolti nell’indagine qualitativa comprende: figure istituzionali; collaboratori esterni e rappresentanti del mondo del volontariato; soggetti detenuti; mogli e figli di detenuti. Il quadro complessivo dell’elaborato finale, oltre a mettere in evidenza le potenzialità e i limiti delle disposizioni normative oggi a disposizione per garantire il mantenimento della relazione tra genitori-detenuti e figli, cerca di cogliere la specificità (rispetto al tema indagato) del divario tra legge scritta e sue possibilità di concreta attuazione, nel tentativo di afferrarne la relazione con le strutture, l’organizzazione, il personale. E partendo sostanzialmente dal presupposto che la problematica della genitorialità in carcere non ha radici nella sola disciplina giuridica, e dunque non è solo nel diritto astratto che può essere compresa e trovare soluzione. La ricerca, inoltre, dando spazio all’esperienza diretta di soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella complessa questione, oltre a rilevare il rapporto tra legislazione e prassi, tenta di cogliere l’incidenza dei fattori culturali e dell’expertise professionale sull’applicazione delle norme giuridiche che vedono ampliarsi o restringere le proprie potenzialità a seconda delle prospettive di chi è tenuto ad interpretarle, applicarle o chiederne l’applicazione.
SALARDI, SILVIA. « La responsabilità penale delle persone giuridiche. Profili teorico-giuridici ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2005. http://hdl.handle.net/10281/10323.
Texte intégralGERACI, Giancarlo. « Analisi comparatistica sulla risarcibilità dei danni incidenti sulla sfera emotiva e psicologica della persona nell’ordinamento inglese e in quello italiano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2022. https://hdl.handle.net/10447/554826.
Texte intégralThe doctoral thesis, starting from an analysis of the system of civil liability in the Italian system and in the English one, dwells, in particular, on the examination of the category of the psychological damage, examining the evolution, content and development in the two systems, with the ultimate aim of verifying the profiles of similarity and difference in a comparative perspective
Di, Marco Rudi. « Del diritto di autodeterminazione della persona. Questioni teoretiche, rilievi teorici, profili giuridici nel problema bio-giuridico ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424287.
Texte intégralL’indagine ha per oggetto il problema dell’autodeterminazione della persona umana, in ambito biogiuridico, con riguardo all’esperienza contemporanea. Lo scopo del Lavoro è dimostrare che il diritto di autodeterminazione, in quanto diritto soggettivo, non può essere letto colle categorie α-giuridiche proprie della modernità, pena una petitio principii che pone il diritto stesso in contrasto coll’Ordinamento giuridico, identificandolo, di fatto, come di diritto virtualmente aperto alla legittimazione dell’anarchia sostanziale, quindi… identificandolo, di fatto, come di diritto virtualmente aperto alla legittimazione dell’anti-giuridicità su sé stessi e contro sé stessi. La proposta e il contributo che queste riflessioni tendono ad apportare, dunque, vorrebbero avere per iscopo quello di proporre una «lettura autenticamente giuridica» (id est, filosofico-teoretica) dell’autodeterminazione umana, come autodeterminazione del volere (assiologicamente) umano del soggetto, eppertanto come autodeterminazione del volere razionale e responsabile della persona, la quale rivendica di comportarsi e la quale si comporta in conformità della natura sua propria. Il soggetto, allora, proprio esercitando il diritto di autodeterminar-si – inteso come noi lo intendiamo, ovviamente – non può affatto dare luogo a una condotta guidata dal puro auto-volere hegeliano, vale a dire posta in essere senza alcun criterio diverso da quello del volere autentico, ma esercita e deve esercitare un’opzione legittima e in sé giuridica, tra varie opzioni parimenti legittime e parimenti in sé giuridiche. Il percorso seguito per l’analisi e per lo sviluppo dei temi de quibus si è articolato in cinque parti, corrispondenti ad altrettanti capitoli. Nella prima parte è stato affrontato il problema preliminare concernente il rapporto tra libertà, volontà e diritto subiettivo, così da dimostrare che il diritto, il quale sia diritto in sé, non rappresenta certo un limite all’esercizio della libertà umana, ma piuttosto esso invera in sé stesso uno strumento per essa e per la sua massimizzazione; nella seconda parte, poi, il problema de quo è stato letto e definito alla luce della c.d. autodeterminazione sul proprio corpo e l’indagine ha approfondito il rapporto tra la persona, che è soggetto in sé, e il corpo umano nel quale e attraverso il quale essa è, non potendo che essere ciò che è per natura e quindi… non potendo che essere latrice di un’essenza razionale oggettiva (naturae rationalis individua substantia), in sé normativa e regolativa per le condotte umane (comprese quelle del soggetto su di sé stesso). Il terzo capitolo del Lavoro, proseguendo nella rapidissima sintesi dei varii contenuti, ha portato innanzi l’analisi delle questioni in parola, con riferimento alla c.d. autodeterminazione procreativa, in relazione al problema della configurazione di un diritto a porre le premesse per procreare: il discorso è stato affrontato sulla base della condizione oggettiva degli aspiranti genitori e della loro attitudine, come coppia, ad autodeterminarsi in una famiglia in sé umana. La trattazione, a questo punto, si è condensata nell’analisi dei problemi concernenti l’autodeterminazione delle persone in ambito familiare – oggetto della quarta parte della Ricerca – e ciò ha consentito di considerare, in un quadro sistematico, le posizioni di tutti i soggetti coinvolti nella c.d. realtà familiare, in relazione alla struttura, alla natura e alla funzionalità dei loro diritti e delle loro obbligazioni. L’ultima parte del lavoro, in fine, ha voluto gettare uno sguardo sull’esperienza giuridica contemporanea e ciò, sia a livello di giurisprudenza e legislazione nazionale, che a livello di Sistema C.E.D.U., che – sia pure in parte – a livello internazionale. Un tanto, allora, ha consentito di considerare il modo in cui i problemi e le questioni affrontati vengono a rappresentare veri e proprii nodi gordiani per lo stesso operatore del diritto, a qualunque livello sia chiamato a svolgere i proprii ufficii
SANDRI, ANDREA. « Genesi e sovranità. Le dottrine dello Stato federale nell'epoca bismarckiana ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/99.
Texte intégralIt is examinated the possibility of constructing the figure of the Federal state beginning from the theories with which the most important German political theorists and constitutionalists explained the genesis of the Reich. The fundamental genetic structures serve to estimate the sense of the modifications of the concept of Sovereignty within the federal state and relation between Sovereignty and competencial supremacy.
SANDRI, ANDREA. « Genesi e sovranità. Le dottrine dello Stato federale nell'epoca bismarckiana ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/99.
Texte intégralIt is examinated the possibility of constructing the figure of the Federal state beginning from the theories with which the most important German political theorists and constitutionalists explained the genesis of the Reich. The fundamental genetic structures serve to estimate the sense of the modifications of the concept of Sovereignty within the federal state and relation between Sovereignty and competencial supremacy.
Girotto, Sabina. « I nuovi segni identificativi della persona : problemi giuridici della biometria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426534.
Texte intégralOggetto della ricerca è lo studio dei problemi giuridici sollevati dalla biometria. Per biometria si intende l’uso automatizzato di caratteristiche fisiologiche o comportamentali per determinare o verificare l’identità. Il capitolo di apertura considera i sistemi biometrici dal punto di vista del loro funzionamento tecnico. Segue, dunque, l’indagine giuridica, affrontando due principali linee di ricerca. In primo luogo, trattandosi di una informazione estratta dal corpo umano, partendo dalla tradizionale configurazione giuridica di quest’ultimo, sono stati approfonditi alcuni interessi legati alla corporeità, in particolare il diritto all’identità personale e il diritto all’integrità. È emerso come, da una parte, questi diritti stiano assumendo una accezione sempre più ampia rispetto a quella tradizionale, a fronte del progresso tecnologico in corso. Dall’altra, la nozione stessa di corpo umano è mutata, se si considera la grande quantità di dati personali di derivazione corporea raccolti in banche dati. Accanto al corpo biologico, allora, si va delineando anche un “nuovo corpo”, definito “corpo elettronico”. Più precisamente, nella biometria si parla di “corpo come password”. Il passaggio dal corpo quale “entità fisica”, al corpo come “entità elettronica”, comporta anche il passaggio dall’«habeas corpus» all’«habeas data». In altri termini, se il corpo diviene sempre più un flusso di dati, il soggetto gode di un diritto di autodeterminazione in ordine alle informazioni che riguardano la propria corporeità. In secondo luogo, una volta analizzata la relazione corpo-biometria, identità-biometria e, infine, informazione-biometria, si è approfondito il problema della natura giuridica e del trattamento dei dati biometrici, alla luce in particolare della giurisprudenza del Garante per la protezione dei dati personali. L’attenzione è stata rivolta anche alla dimensione europea, essendo le tecnologie biometriche impiegate in alcuni importanti ambiti dell’Unione. Accanto a ciò, a conclusione del lavoro, è stato effettuato un raffronto con le esperienze di altre due nazioni, il Regno Unito e la Francia, ove il dibattito sul tema è particolarmente vivo, per comprendere quale approccio tali Stati abbiano adottato nei riguardi di questa scienza.
D'ACRI, VENETO. « La responsabilità delle persone giuridiche derivante da reato ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/974.
Texte intégralRIZZATO, SILVIA. « LA RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHE PER I REATI AMBIENTALI ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3422289.
Texte intégralLa tesi affronta le nuove problematiche emerse nel corso degli ultimi anni in materia di reati ambientali, muovendo da una preliminare analisi in ordine alle riforme intervenute in tale ambito, con particolare attenzione alle fattispecie dei c.d. eco-reati introdotti con la novella del 2015. La ricerca offre importanti spunti di riflessione relativamente all’introduzione della responsabilità dell’ente nel settore ambientale. L’elaborato tratta sia le modifiche recentemente intervenute, sia i primi casi giurisprudenziali che attengono alla materia della sicurezza del lavoro e dell’ambiente, esaminando nello specifico il criterio di imputazione oggettiva dell’ente previsto dall’articolo 5 del D.lgs. n. 231 del 2001. Parimenti articolata risulta, infine, l’analisi della figura dell’Organismo di Vigilanza e delle caratteristiche richieste al medesimo in ragione della specificità della materia ambientale, nonché l’individuazione dei requisiti necessari affinché i Modelli di organizzazione, gestione e controllo adottati dagli enti risultino idonei ed efficaci in un’ottica di prevenzione della commissione delle fattispecie a tutela dell’ambiente.
Piccinini, Filippo <1987>. « IL TRASFERIMENTO FITTIZIO DI RESIDENZA DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6676.
Texte intégralMusi, Emanuela. « La protezione della persona incapace in area europea ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/126.
Texte intégralLa tematica della protezione dei soggetti incapaci nei sistemi giuridici europei si presenta connotata di notevole rilevanza non soltanto sul piano teorico e dogmatico, ma soprattutto sotto il profilo pratico, attesa la "naturale" esigenza, avvertita nei diversi ordinamenti, di soddisfare le istanza di tutela innestate su situazioni personali o collettive permeate di indubitabile drammaticità e complessità: è evidente, pertanto, che l'importanza dll'argomento postula la necessità di un'analisi approfondita di tutte le questioni più o meno controverse suscitate dal dibattito, sorto in dottrina e sviluppato dal formante giurisprudenziale, intorno alla figura dell'incapace. Tuttavia, la necessità di pervenire a risultati puntuali e soddisfacenti conformi alle finalità primarie della comparazione tra ordinamenti, ha imposto una scelta necessariamente restrittiva del campo di riferimento della ricerca, da cui discende l'inevitabile selezione di alcuni soltanto tra i sistemi giuridici europei ai fini dell'analisi comparata (Italia, Francia, Inghilterra, Germania) e dei soli soggetti affetti da malattie mentali o versanti in situazioni di disabilità tra gli incapaci. Sotto il profilo metodologico, vale sottolineare che, trattandosi di tematiche coinvolgenti aspetti esistenziali della personalità umana, si è rivelato indispensabile operare una netta scelta nel senso di ricostruire la materia oggetto di indagine su basi squisitamente giuridiche al fine di evitare che implicazioni e considerazioni metagiuridiche potessero inficiare i risultati dell'elaborazione dogmatica, già resa complessa dalla chiave comparatistica di lettura. In ogni caso, le molteplici sollecitazioni provenienti dalla realtà sociale, specie intorno alla discussa figura del testamento biologico, hanno imposto alcune riflessioni quanto meno de iure condendo. Ciò premesso, la disamina delle nozioni di "incapacità" coniate dai diversi ordinamenti e l'analisi comparata delle scelte dei "padri" delle codificazioni europee nonché dei più moderni legislatori in relazione alle forme ed ai mezzi di tutela delle incapacità, molto spesso tradottesi in vere e proprie "camicie di forza" per soggetti non del tutto estranei al contesto della realtà, ma comunque bisognosi di protezione più che di restrizione e costrizione, ha permesso di delineare i primi risultati della ricerca: l'individuazione dei limiti degli strumenti di tutela tradizionali e l'enucleazione di spunti di valorizzazione della volontà dei soggetti incapaci attraverso le riforme recenti, influenzate anche dai formanti giurisprudenziali e dottrinali. Di seguito, l'elaborato si sviluppa nell'esame delle prospettive di tutela degli incapaci in ambito comunitario ed internazionale, soffermandosi in particolare sulle possibilità di influenza degli ordinamenti sovranazionali sugli ordinamenti nazionali in tema di protezione e promozione del valore-persona. Da ultimo, nell'ottica di una indispensabile compenetrazione tra profili personalistici e misure di matrice prettamente patrimonialistica, laddove questi ultimi, se scandagliati attraverso la lente della più ampia tutela degli interessi del soggetto debole possono consentire di assicurare la piena realizzazione degli obiettivi di protezione, la ricerca sfocia in un'approfondita comparazione tra figure giuridiche affini ma profondamente diverse (trusts, fiducie, patrimoni destinati), tutte contraddistinte dal tratto comune di non essere strutturalmente e teleologicamente indirizzate a soddisfare interessi di natura extra-patrimoniale. Si analizzeranno, così, le attuali possibilità di "trasmigrazioni" reciproche di strumenti tra ordinamenti, i limiti di questi ultimi, se adoperati rigidamenti e senza travalicare le finalità per cui sono nati, e si formuleranno alcune conclusioni: scarsa capacità di "deviazione" degli strumenti a matrice patrimonialistica verso la realizzazione di obiettivi extra causali, prospettive di apertura (e di chiusura) dell'ordinamento italiano. [a cura dell'autore]
VIII n. s.
Rampone, Jessica. « Tortura, tra abusi e tutela dei diritti fondamentali della persona nel sistema giuridico sovranazionale e nazionale ». Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2020. http://hdl.handle.net/11579/115130.
Texte intégralLotito, Claudia. « Diagnosi e strumenti di valutazione con la persona migrante. Uno studio in ambito clinico e giuridico ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3422814.
Texte intégralL'aumento dei processi migratori e la crescente diversità culturale impongono un ripensamento delle usuali modalità di approccio al paziente straniero. Come può un medico fare una diagnosi e trattare adeguatamente un paziente basandosi unicamente sul proprio significato di salute e malattia, senza conoscere altre modalità di pensare e utilizzare le pratiche mediche? La domanda diventa ancora più complessa e articolata quando l’incontro con l'Altro avviene per comprendere e curare la sofferenza psichica ed esistenziale. Una difficoltà – quella dell’incontro – che si esprime nella confusione vissuta dal professionista e dal paziente mentre tentano di rispondere a domande non sempre condivise o traducibili. La presenza dei migranti nei servizi di cura e nei tribunali non solo ci fornisce informazioni su noi stessi e sui nostri modi di curare, ma impone una sfida, sia epistemologica che pratica. Ci costringe a riconsiderare i nostri modelli di benessere, eziologia e trattamento della sofferenza, poiché sempre incompleti e parziali. La ricerca si propone di indagare – in tre differenti studi - l'incontro di valutazione diagnostica tra professionista della salute mentale – che lavora in ambito clinico e giuridico - e paziente/cliente migrante, focalizzando l’attenzione su pratiche, esperienze vissute, difficoltà percepite, uso di strumenti di valutazione e diagnosi. Tale ricerca si propone di offrire una riflessione teorica su tali tematiche, a partire da una integrazione tra la prospettiva etno-psichiatrica e quella fenomenologica.
Carrera, A. « PIETRO TAMBURINI «GIURISTA». PER UNA STORIA DELLA CULTURA GIURIDICA GIANSENISTA ITALIANA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/253821.
Texte intégralThe research presents and deals with the thought development of the jansenist abbot Pietro Tamburini (Brescia 1737- Pavia 1827), a figure has to date been scarcely studied from a historical- juridical perspective notwithstanding the role played by Tamburini as lecturer of law at the University of Pavia and the importance of his works on the ethical-juridical debate between the XVIII and XIX century. From a study of his numerous printed works and analysis of manuscript sources – partly unpublished – we propose to the reader a bifocal analysis: on the one part jurisdictionalist reflection and on the other from a natural law perspective. On the first part we will study the theme of ecclesiastical and civil tolerance in religion and the civilistic configuration of marriage as a direct parallel to anticurialist politics introduced in the second half of the Eighteenth century by the Hapsburg emperor Joseph II. On the second part attention is given to the study of the relationship between the “natural state” and the “social state” on the basis of reinterpretation of the concepts of “social contract” and sovereignty. In depth study will also be made of natural rights and duties of man, personal and real property, equality rights and conventional obligations, profoundly influenced by the jansenist French jurist Jean Domat.
Martini, Valentina. « La rappresentanza degli amministratori delle persone giuridiche del Libro Primo del Codice Civile ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425262.
Texte intégralFulcro di questo lavoro, che si occupa della rappresentanza degli amministratori delle persone giuridiche del Libro Primo del Codice Civile, è l’esame delle fattispecie di patologico esercizio del potere rappresentativo e la ricognizione - ed analisi - delle principali forme di limitazioni, statutarie o legali, al potere medesimo, avendo particolare riguardo all’incidenza di detti imiti sui rapporti con i terzi che si trovano a contrarre con il rappresentante organico. Il lavoro è stato così strutturato muovendo da un previo richiamo a concetti ed istituti che costituiscono il fondamento del tema in esame, quali le diverse teorie sulla persona giuridica e sulla rappresentanza organica. L’analisi delle principali fattispecie limitative del potere rappresentativo e della sorte degli atti conclusi dal rappresentante degli enti non societari in violazione dei limiti suddetti è stata svolta sulla base di un confronto dialettico con la riformata disciplina prevista per le società di capitali, per cogliere quali principi maturati in ambito societario siano soggetti ad applicazione analogica e quanti invece vadano disattesi, con applicazione delle generali norme in materia di rappresentanza volontaria. La ricerca conclude con l’esame dell’applicabilità, con riferimento alla rappresentanza organica, dei principi della rappresentanza apparente, quale forma di tutela per i terzi altrimenti esposti a conseguenze eccessivamente pregiudizievoli.
Cristofari, Fabiana. « Identità personale e multiculturalismo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1440.
Texte intégralMenin, Michela <1991>. « UNA NUOVA UMANITA’ A PARTIRE DALL’AGRICOLTURA Il capability approach e l’agricoltura sociale come pratica innovativa di inclusione lavorativa delle persone con disabilità ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11471.
Texte intégralPatti, Gabriele. « Interessi personali e rapporti con i terzi ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2018. http://hdl.handle.net/10761/4192.
Texte intégralRusso, Elisa Maria. « Il volto "poliedrico" dell'ente nel modello processuale ex d.lgs. n. 231/2001 ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2018. http://hdl.handle.net/10761/4196.
Texte intégralAmalfitano, Antonio. « La responsabilità penale delle persone giuridiche in Europa : un' indagine teorica e comparatistica per la costruzione di un modello comune ». Thesis, Bordeaux, 2014. http://www.theses.fr/2014BORD0133/document.
Texte intégralThis juridic inquiry aim at definition of model of penal responsibility (or para-penal) forcorporations, trough a theoretical analyse of corporation’s personality nature. It hasdeveloped a responsibility model, with the purpose of combining the theoretical coherencewith an adequate generalization degree, for launch of harmonized rules to this matter in theEU. This purpose has run into certains difficulties, in particular it needed to: 1) convergecriminologies reasons with contemporaries concepts concerning risk, precaution's andprevention's principles; 2) face the problem of State’s legal person and his membersresponsibility; 3) to exceed deeps differences among nationals pragmatic systems andnationals systems most keen to doctrinal elaborations. In order to face this problems, i haveoperated a theoretical analyse of legals person’s responsibility, for a better definition of aimof the research (Cap. I). Forwards (Cap. II) it have ahead in a construction of a legalperson's model responsibility for European Union, with a particular attention for acomparative analyse systems (Cap. III) assumed in certains europeans nations (with aparticularly attention for Italian and France systems). The end result of this system isoriented to corporates responsibilities that, after a mass transfer of general interest frompublic service to privates services, corporates have to attend to relatives guarantees.Established the increase of social's insecurity level, i have produce a subjectif model ofcorporation’s organisation incorporated to an engagement of security position, that exceedthe traditional criterions of culpability
CASTILLO, VAL IGNACIO JAVIER. « IL CRITERIO DEL BEYOND ANY REASONABLE DOUBT NELLA RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHE. STUDIO POLITICO CRIMINALE E SULLA FINALITA' DELLA PENA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/728661.
Texte intégralLa tesis sostiene que no hay razones suficientes que justifiquen que la responsabilidad de las personas jurídicas, por la puesta en peligro o la lesión de un bien jurídico, deba imputarse a título de una infracción penal, aun cuando la norma de comportamiento incumplida sea, precisamente, una penal. Decir respecto de una empresa que se le sanciona por su participación ex crimine no implica afirmar que se le deba sancionar penalmente. La razón para ello es que uno de los componentes fundamentales del sistema penal, a saber, el estándar de la duda razonable, no se justifica en la atribución de responsabilidad de los entes morales. Y ello porque en el proceso penal, como no sucede en otras materias, la así llamada búsqueda de la verdad es sólo uno de los componentes –necesario, mas no suficiente– de la actividad adjudicativa. En el Derecho penal se genera una especial configuración balanceada con otros intereses necesarios del proceso, como por ejemplo la paz social (civilidad), la dignidad humana (alteridad), los costos y la estabilidad de las decisiones que implican que no necesariamente la decisión verdadera sea la correcta. A eso se debe agregar, de manera más que destacada, el imperativo moral de prevenir la condena de personas inocentes. Ello tiene como consecuencia que la regulación de las pruebas esté influenciada por razones epistémicas, contraepistémicas y extraepistémicas, que limitan o condicionan el acervo probatorio del adjudicador, dificultando la labor de imputación. Por lo mismo, los distintos procesos (penales, administrativos y civiles) tienen distintas reglas epistémicas, extraepistémicas y contraepistémicas. En el caso de las personas jurídicas no existen razones para que respecto de ellas se apliquen las reglas propias de un proceso penal. De hecho, la estructura del sistema de justicia criminal, sus principios y garantías procesales, ciertamente permite que algunos fácticamente culpables, es decir, que cometieron efectivamente el delito, escapen de la condena, lo que aumenta indirectamente los incentivos de otros eventuales infractores a cometer delitos, pero sobre todo, genera un impacto de impunidad en las víctimas. Si se considera que el Derecho penal tiene por misión proteger los bienes jurídicos más importantes, el anterior trade–off sería discutible respecto de un ente que básicamente tiene un ethos económico y que no necesariamente comparte los valores fundamentales humanos, y menos va reconocer –porque no reconoce– a la víctima como un alter ego moral. La sociedad debiese diseñar políticas para reducir las conductas calificadas como delito, no incentivarlas, siquiera indirectamente. La tesis concluye que las empresas no son dignas de merecer nuestro Derecho penal, de que el Estado se (auto)limite, como lo hace con las personas naturales, para usar el ius puniendi, sea para controlar las fuentes de riesgo sea para sancionar los perjuicios a bienes jurídicos relevantes.
Maculan, Alessandro. « Lavorare in carcere. Uno studio sul personale di polizia penitenziaria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424714.
Texte intégralIn Italia la scarsa presenza di studi relativi al contesto penitenziario ed in particolar modo agli operatori di polizia penitenziaria rappresenta un aspetto problematico che può precludere ai ricercatori, ma non solo, gli strumenti adatti per comprendere ed interpretare un mondo tanto complesso e variegato quale il carcere. Obiettivo della ricerca svolta è stato quello di studiare il mondo del personale di polizia penitenziaria e per farlo abbiamo seguito un percorso multi-metodo. In primo luogo un’inchiesta censuaria che si è concentrata sull’opinione degli operatori circa il proprio ambiente lavorativo (al personale dei nove istituti di pena del veneto è stato somministrato il questionario multidimensionale della salute organizzativa - MOHQ). In secondo luogo un’etnografia, svolta presso la casa di reclusione di Padova, che si è focalizzata sulle relazioni interpersonali all’interno del carcere e sulle caratteristiche del lavoro del personale. I risultati dell’inchiesta censuaria hanno evidenziato come il personale giudichi in maniera positiva la chiarezza dei ruoli e dei compiti, l’accesso alle informazioni utili per il proprio lavoro quotidiano, l’efficienza nel risolvere i problemi, la disponibilità e la collaborazione fra colleghi. La conflittualità fra il personale appare, inoltre, decisamente contenuta. A fare da contraltare a questi giudizi positivi ce ne sono altri di tipo negativo: il comfort e la sicurezza ambientale, l’apertura all’innovazione e le opportunità offerte dal lavoro. Il lavoro è considerato, inoltre, particolarmente faticoso, soprattutto da un punto di vista “mentale” piuttosto che “fisico”. Dall’analisi della varianza (ANOVA) è emerso come alcune variabili ricoprano un ruolo molto importante nell’orientare i giudizi del personale di polizia penitenziaria. Tra queste variabili ricordiamo la tipologia di istituto (casa circondariale, casa di reclusione), l’età anagrafica, l’anzianità di servizio, la qualifica, la tipologia dell’orario di lavoro (turni/lavoro svolto sempre nello stesso orario), la quantità di tempo lavorativo passato a stretto contatto con i detenuti, l’ammontare di ore settimanali lavorative che mediamente un operatore svolge e, infine, l’appartenenza al reparto o al nucleo traduzioni piantonamenti. I risultati di questa prima fase ci hanno dato delle informazioni particolarmente utili che hanno indirizzato i focus d’indagine dell’etnografia. Nell’analizzare i rapporti fra colleghi, che sono stati giudicati particolarmente positivi nel corso dell’indagine censuaria, è emerso come la solidarietà di corpo sia particolarmente importante fra gli operatori di polizia penitenziaria. Una solidarietà che va dimostrata giorno dopo giorno e che pare rafforzarsi soprattutto fra coloro che condividono molto tempo assieme svolgendo le mansioni maggiormente delicate e problematiche. Il rapporto fra personale e detenuti pare essere basato, invece, su dei profondi pregiudizi da parte dei primi nei confronti dei secondi. I detenuti vengono biasimati e stigmatizzati per il reato che hanno commesso, considerati “furbi” ed “opportunisti”, sempre pronti a trarre dei vantaggi e benefici da qualsiasi occasione. Questo modo di vedere i detenuti pare essere condiviso dalla maggior parte degli agenti e sembra andare a costruire quello che potremmo chiamare “il senso comune degli operatori penitenziari”, un modo, cioè, di guardare al mondo carcerario dato per scontato ed accettato acriticamente. Tale modo di porsi nei confronti della popolazione ristretta spinge inevitabilmente il personale a dover “stare sempre all’erta”, sempre pronto ed attento. Ciò risulta particolarmente evidente per gli operatori che prestano servizio presso le sezioni detentive, quelle aree, cioè, dove si catalizzano maggiormente le sofferenze e le frustrazioni dei detenuti. Presso le sezioni detentive i principali compiti del personale sono: controllare i detenuti attraverso la conta, la battitura delle celle e le perquisizioni a campione; gestire i movimenti dei detenuti presso altre aree del carcere; gestire gli ingressi in sezione delle altre figure professionali e dei volontari; comunicare con le altre aree del carcere; gestire le numerose richieste e lamentele dei detenuti. Controllo e gestione della popolazione reclusa rappresentano modalità attraverso le quali il personale cerca di mantenere l’ordine all’interno degli istituti. Un ordine spesso precario e negoziato, perennemente in “bilico”, il cui equilibrio va trovato attraverso una serie di piccoli aggiustamenti quotidiani.
IAVARONE, CARLA. « IL CASO DELLA LEGISLAZIONE PENALE ALIMENTARE. PROSPETTIVE E LIMITI DI UNA TUTELA INTEGRATA IN TEMA DI CRIMINALITA' SISTEMICA E RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/73306.
Texte intégralThe research represents the study of the perspectives and limits of strategies to combat agri-food crime, in particular on a large scale, also in a supranational perspective. The study suggests some proposals regarding agri-food economic crime and corporate liability.
IAVARONE, CARLA. « IL CASO DELLA LEGISLAZIONE PENALE ALIMENTARE. PROSPETTIVE E LIMITI DI UNA TUTELA INTEGRATA IN TEMA DI CRIMINALITA' SISTEMICA E RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/73306.
Texte intégralThe research represents the study of the perspectives and limits of strategies to combat agri-food crime, in particular on a large scale, also in a supranational perspective. The study suggests some proposals regarding agri-food economic crime and corporate liability.
Pugliese, Francesca. « Il controllo della posta elettronica e dell'utilizzo delle risorse informatiche da parte dei lavoratori nella giurisprudenza dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1614/.
Texte intégralCASELLATO, Marco. « IL DECRETO LEGISLATIVO N. 231/2001 ALLA PROVA DEI REATI AMBIENTALI. Aspetti problematici di ascrizione della responsabilità all’ente ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2389049.
Texte intégralGRECO, ELIANA. « LA COLPA DI ORGANIZZAZIONE NEL DIRITTO PENALE DELL'IMPRESA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50309.
Texte intégralThis research proposal aims to analyse the specific paradigm of corporate criminal responsibility with special regard to its consistency with the requirements of criminal negligence. The analysis has shown that the corporate crime foreseen by Legislative Decree No. 231/2001 should be considered as a “special” offense of negligence which essentially acts as a breach of a precautionary duty: namely, a violation of a rule with precautionary objectives that imposes to the corporation the adoption of compliance programs aimed to prevent the occurrence of harmful events. The research aspires – from a de jure condendo viewpoint and by using a comparative approach focused on the English system of corporate criminal liability – to elaborate some reform proposals in order to modulate the culpability criteria on the type of offense that may actually occur and in relation to the judicial determination of adequacy of compliance programs.
GRECO, ELIANA. « LA COLPA DI ORGANIZZAZIONE NEL DIRITTO PENALE DELL'IMPRESA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50309.
Texte intégralThis research proposal aims to analyse the specific paradigm of corporate criminal responsibility with special regard to its consistency with the requirements of criminal negligence. The analysis has shown that the corporate crime foreseen by Legislative Decree No. 231/2001 should be considered as a “special” offense of negligence which essentially acts as a breach of a precautionary duty: namely, a violation of a rule with precautionary objectives that imposes to the corporation the adoption of compliance programs aimed to prevent the occurrence of harmful events. The research aspires – from a de jure condendo viewpoint and by using a comparative approach focused on the English system of corporate criminal liability – to elaborate some reform proposals in order to modulate the culpability criteria on the type of offense that may actually occur and in relation to the judicial determination of adequacy of compliance programs.
Evola, Sabrina. « La giurisdizione e l'esercizio delle azioni civili nei rapporti personali e patrimoniali tra coniugi in ambito europeo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1197.
Texte intégralMantovani, Damiano. « La responsabilità del provider nel web 2.0 ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1142/.
Texte intégralBRESSAN, SERENA. « Le misure legislative anti-tratta e la copertura a mezzo stampa della tratta di persone in Italia e Regno Unito : uno studio esplicativo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1769.
Texte intégralHuman trafficking is a crime today widespread which has attracted media attention in recent years during the consolidation of anti-trafficking policies at international and national level. The academic debate on the role of the media within the context of trafficking in human beings (THB) is scant, and one of the issues concerns the impact of public policies on media contents. This is the context in which the research has been framed, its aim being to investigate whether national anti-trafficking measures shape the coverage and the representation of THB by a country’s press. Six hypotheses are formulated, and they are verified by examination of four conservative and liberal broadsheets published in Italy and the United Kingdom from 2000 to 2010: i.e. Corriere della Sera, La Repubblica, Daily Telegraph, The Guardian. The application of content analysis, with the validation of in-depth interviews, contributes to testing the hypotheses. As regards the data analysis, the relationship between the legal agenda and the press agenda appears to have been close during the ten reference years. Notwithstanding its limitations, this study can be read as the first stage in understanding how newspapers approach the issue of trafficking and what factors may influence their choices.
BRESSAN, SERENA. « Le misure legislative anti-tratta e la copertura a mezzo stampa della tratta di persone in Italia e Regno Unito : uno studio esplicativo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1769.
Texte intégralHuman trafficking is a crime today widespread which has attracted media attention in recent years during the consolidation of anti-trafficking policies at international and national level. The academic debate on the role of the media within the context of trafficking in human beings (THB) is scant, and one of the issues concerns the impact of public policies on media contents. This is the context in which the research has been framed, its aim being to investigate whether national anti-trafficking measures shape the coverage and the representation of THB by a country’s press. Six hypotheses are formulated, and they are verified by examination of four conservative and liberal broadsheets published in Italy and the United Kingdom from 2000 to 2010: i.e. Corriere della Sera, La Repubblica, Daily Telegraph, The Guardian. The application of content analysis, with the validation of in-depth interviews, contributes to testing the hypotheses. As regards the data analysis, the relationship between the legal agenda and the press agenda appears to have been close during the ten reference years. Notwithstanding its limitations, this study can be read as the first stage in understanding how newspapers approach the issue of trafficking and what factors may influence their choices.
Galli, Elisabetta. « La responsabilità penale dell'ente da reato ambientale (d.lgs. n. 231/2001) ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423683.
Texte intégralLa tesi di Dottorato affronta il tema dell’estensione della responsabilità penale degli enti di cui al d.lgs. n. 231/2001 ai reati ambientali. Esamina gli aspetti di innovazione di tale scelta normativa. Su sollecitazione europea, ed in specie delle direttive comunitarie n. 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente e n. 2009/123 sull’inquinamento provocato dalle navi, l’Italia ha emanato il d.lgs. n. 121/2011 che estende alle persone giuridiche la responsabilità per alcuni reati ambientali commessi nel loro interesse o vantaggio (inserendo l’art. 25-undecies nel corpus del d.lgs. n. 231/2001). Molte sono le questioni approfondite nel lavoro, tenendo conto dell’evoluzione dottrinale e giurisprudenziale: il rispetto delle indicazioni contenute nelle sopraccitate direttive; il catalogo dei reati-presupposti; la compatibilità del requisito dell’interesse o del vantaggio con le contravvenzioni (reati punibili sia a titolo di dolo sia di colpa), la possibilità di elaborare modelli di organizzazione, gestione e controllo che siano veramente efficaci nel contrastare il rischio-reato ambientale. Infine, si sono formulate alcune proposte, ad esempio, in tema di reati-presupposto o di modelli di organizzazione, gestione e controllo atti a minimizzare il rischio-reato ambientale, che tengano conto in particolare dei sistemi di gestione ambientale elaborati sulla base alle norme UNI/EN ISO 14001:2004 (International Organization for Standardization) e al Regolamento c.d. EMAS (Eco-Management and Audit Scheme).
Ferreira, Lúcio Alberto Eneas da Silva. « O princípio da igualdade e as obrigações constitucionais do Estado na tutela penal / ». Franca : [s.n.], 2007. http://hdl.handle.net/11449/89875.
Texte intégralBanca: Antonio Milton de Barros
Banca: Fernando Andrade Fernandes
Resumo: A presente pesquisa aponta o Estado como co-responsável pela desigualdade social, estigmatização e marginalização ao aplicar o Direito Penal de forma seletiva e desigual, atingindo com maior intensidade a população pobre. Adverte o leitor sobre o papel da ideologia na determinação dos conceitos; nas escolhas dos agentes políticos e na ausência de percepção pela maioria da população sobre a aplicação desigual da lei penal. Ressalta as obrigações constitucionais do Estado Democrático e Social de Direito na criação dos tipos penais, na aplicação da lei penal e na execução das penas e medidas de segurança, em busca da igualdade material e da erradicação da pobreza, visando a construção de uma sociedade livre, justa e solidária. Expõe a evolução da teoria do bem-jurídico e as bases para a formação de um direito penal mínimo, garantista e legitimado na escala de valores e princípios previstos na Constituição Federal. Faz uma crítica ao positivismo jurídico e apresenta as bases de uma nova hermenêutica jurídica fundada no compromisso social do juiz com os valores e princípios constitucionais. Apresenta os sintomas da crise da pena privativa de liberdade, seu efeito estigmatizante, sua aplicação desigual e seletiva e sua promessa ilusória de recuperação do criminoso. Ressalta a importância de valores como a tolerância, a solidariedade e a conciliação na solução do conflito criminal.
Riassunto: La presente ricerca indica lo Stato come corresponsabile della disuguaglianza sociale, stigmatizzazione e emarginazione nell'applicare il Diritto Penale in forma selettiva e disuguale, attingendo con maggiore intensità la popolazione povera. Avverte il lettore sul ruolo dell'ideologia nella determinazione dei concetti; nelle scelte degli agenti politici e nell'assenza di percezione da parte della maggioranza della popolazione dell'applicazione disuguale della legge penale. Risalta gli obblighi costituzionali dello Stato Democratico e Sociale di Diritto nella creazione dei tipi penali, nell'applicazione della legge penale e nell'esecuzione delle pene e misure di sicurezza, alla ricerca dell'uguaglianza materiale e dello sradicamento della povertà, mirando alla costruzione di una società libera, giusta e solidale. Espone l'evoluzione della teoria del bene giuridico e le basi per la formazione di un diritto penale minimo, garantista e legittimato dalla scala di valori e principi previsti nella Costituzione Federale. Fa una critica al positivismo giuridico e presenta le basi di una nuova ermeneutica giuridica fondata sull'impegno sociale del giudice con i valori e principi costituzionali. Presenta i sintomi della crisi della pena privativa di libertà , il suo effetto stigmatizzante, la sua applicazione disuguale e selettiva e la sua promessa illusoria di recupero del criminale. Risalta l'importanza di valori come la tolleranza, la solidarietà e la conciliazione nella soluzione del conflitto criminale.
Mestre
Ferreira, Lúcio Alberto Eneas da Silva [UNESP]. « O princípio da igualdade e as obrigações constitucionais do Estado na tutela penal ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2007. http://hdl.handle.net/11449/89875.
Texte intégralCoordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
La presente ricerca indica lo Stato come corresponsabile della disuguaglianza sociale, stigmatizzazione e emarginazione nell’applicare il Diritto Penale in forma selettiva e disuguale, attingendo con maggiore intensità la popolazione povera. Avverte il lettore sul ruolo dell’ideologia nella determinazione dei concetti; nelle scelte degli agenti politici e nell’assenza di percezione da parte della maggioranza della popolazione dell’applicazione disuguale della legge penale. Risalta gli obblighi costituzionali dello Stato Democratico e Sociale di Diritto nella creazione dei tipi penali, nell’applicazione della legge penale e nell’esecuzione delle pene e misure di sicurezza, alla ricerca dell’uguaglianza materiale e dello sradicamento della povertà, mirando alla costruzione di una società libera, giusta e solidale. Espone l’evoluzione della teoria del bene giuridico e le basi per la formazione di un diritto penale minimo, garantista e legittimato dalla scala di valori e principi previsti nella Costituzione Federale. Fa una critica al positivismo giuridico e presenta le basi di una nuova ermeneutica giuridica fondata sull’impegno sociale del giudice con i valori e principi costituzionali. Presenta i sintomi della crisi della pena privativa di libertà , il suo effetto stigmatizzante, la sua applicazione disuguale e selettiva e la sua promessa illusoria di recupero del criminale. Risalta l’importanza di valori come la tolleranza, la solidarietà e la conciliazione nella soluzione del conflitto criminale.
A presente pesquisa aponta o Estado como co-responsável pela desigualdade social, estigmatização e marginalização ao aplicar o Direito Penal de forma seletiva e desigual, atingindo com maior intensidade a população pobre. Adverte o leitor sobre o papel da ideologia na determinação dos conceitos; nas escolhas dos agentes políticos e na ausência de percepção pela maioria da população sobre a aplicação desigual da lei penal. Ressalta as obrigações constitucionais do Estado Democrático e Social de Direito na criação dos tipos penais, na aplicação da lei penal e na execução das penas e medidas de segurança, em busca da igualdade material e da erradicação da pobreza, visando a construção de uma sociedade livre, justa e solidária. Expõe a evolução da teoria do bem-jurídico e as bases para a formação de um direito penal mínimo, garantista e legitimado na escala de valores e princípios previstos na Constituição Federal. Faz uma crítica ao positivismo jurídico e apresenta as bases de uma nova hermenêutica jurídica fundada no compromisso social do juiz com os valores e princípios constitucionais. Apresenta os sintomas da crise da pena privativa de liberdade, seu efeito estigmatizante, sua aplicação desigual e seletiva e sua promessa ilusória de recuperação do criminoso. Ressalta a importância de valores como a tolerância, a solidariedade e a conciliação na solução do conflito criminal.
RUSSETTI, DANIELE. « Abuso del diritto : principio interpretativo o categoria generale del diritto dell'unione europea ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/41955.
Texte intégralBARTOLI, GIANPAOLO. « Libertà, persona e interpretazione ». Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/11573/531872.
Texte intégralMagi, Michele. « Problemi della teoria organicistica e prospettive per un suo superamento ». Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1283604.
Texte intégralEDRES, NIJMI. « La condizione giuridica della donna musulmana in Palestina : lo Stato di Israele ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/978677.
Texte intégralThe main aim of the study is to provide a complete and up to date description of the juridical status of Palestinian Muslim women in Israel in so far as matters of personal status and family law are concerned. This main goal is flanked by two secondary purposes. The first one, contextualized in a more socio-political framework, is to analyze the dynamic relations existing between the Palestinian minority and the Jewish majority looking at the interactions between the Palestinian citizens of Israel and the Israeli juridical institutions. The second one, is to define if and how the pluralistic legal system of Israel has offered fertile ground for a conciliation of concurrent and competitive (at least apparently) juridical traditions.
BARTOLINI, Paola. « Societas publica delinquere potest ? Persone giuridiche di diritto pubblico e D.Lgs. 231/2001 ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11393/192824.
Texte intégralLIU, GANG. « Alle radici della società di persone : spunti per la ricostruzione dogmatica delle disposizioni del Codice Civile Cinese ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1610538.
Texte intégralPETRINI, Maria Celeste. « IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE : ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.
Texte intégralMARTINY, Federica. « Il diritto come reciprocità:un'analisi a partire dall'opera di Malinowski ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251117.
Texte intégral